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corso di una trama che si sviluppa linearnrente:

Un ìncìpit che non ha niente a che fare è conre se 1a macchina della narrazione girasse
con la trama Fin dal tirolo il primo capitolo à vuoto, e 1o scrittore si divertisse a merterne in
dell'L,Iorrro senza qtialità, dichrarando che dal suo lnostra le incongruenze. Mentre le introcluzioni
conterìuro nctn si ricaua nul/a, esibisce un carat- ottocentesche avevano la funzione di coinvoi-
tere para.dossale. Dopo dt che il narr:rrore setn- qere iìn cialf inizio il lettore alf inrerno di r-rn di-
bra procedere in nrodo abbasranza rradizionale, segrlo narrativo plausibile e solido, assecondan-
i
indicando il tempo e il luogo in cui si svolge done i1 bisogno d'ordine e di coerenza, questa si
1'aziorre, delineando 1a fisionomia di due perso- propone di deluderne 1e attese. esibendo aper-
i
naggi e preseritando infine un fatto rragico, che tamenre i1 carattere fittizio e arbitrario delf in-
suscita nel letrore 1'attesa di una prosecuzione, venzione letteraria.
di uno sviluppo n:1rriìtivo. M:r tutro ciò che è L'atteggianrento autoironico dell'autore è sot-
narràto nel prirno capitolo risulterà de1 turto ir- tolineato da una serie di sceke temariche e sti-
rilevante rispetto a1 prosieguo dell'inrreccio: la listiche:
fèrito e fòrse nrorto
coppia eleganre, i1 pedone - i1 ricorrere di riflessioni strampaiate e para-
non ritorrrano in nessun punto del ronrarlzo! e dossali ne1 discorso de1 narratore e dei per-
l'unico labrle coilegalnento rra essi e gli eventi sonaggi;
successivi è dato dal fatto che la casa de71'uono - l'uso di lunghissime e minuziose circonloci-r-
senza qualità sorge ne11a stessa srrada ne11a quale ziorri per dire cose assolutamente banaii;
sièsvohofincidente. - I'alternanza di diversi regisri linguistici, che
produce un etTetto di voiuto stridore.
r.,, individLlate nel tests c!uesti prr:cedirnentl.
Una narrazione che gira a vuoto Vierre così ,ì,ir ,A!la pres* di distanza elaila struttura iracli-
nressain discussione una fondanrentale conven- zisnaie del rornanzo corrisponde un giudi-
zione deila narrativa tradizionale, secondo la zio critico riei confronti della nrentalità dei
quale 1e situazioni e i personaggi devoiro esse- per§onaggi rappreserltsti. ln quale pxnto
re legad da precisi nessi causali e temporali, ne1 dei testo? Sual è il gir.rdizio?

T21e La morte a Venezra


Gustav von Aschenbach, il protagonista del racconto lungo Lo morte o Venezio (1912), è
uno scrittore di fama internazionale, universalmente stimato e additato come modello al-
la gioventù per l'alta moralità delle sue opere. Spossato dal lavoro creativo, fa un viaggio
a Venezia, dove spera di ritemprarsi. Nell'albergo nel quale alloggia, viene colpito dalla
«bellezza perfetta» di Tadzio, un ragazzo polacco <<di forse quattordici anni», per il qua-
Ie prova una crescenie, irresistibile attrazione, che lo porta a comportamenti sempre più
lontani dall'ideale di autocontrollo e di decoro a cui ha ispirato la sua vita. Senza mai ri-
volgere la parola al ragazzo, comincia a seguirlo di nascosto, mentre gira, con la famiglia,
per le calli diVenezia; per acquistare un aspetto più giovanile, ricorre all'uso ditinture e di
cosmetici, nonostante venga a sapere che un'epidemia di colera si sta diffondendo nel-
Ia città, decide di non farne parola e di non allontanarsi, per non perdere la possibilità di
vedere I'amato. Proprio il giorno in cui la famiglia di Tadzio ha annunciato Ia sua parten-
za, Aschenbach muore stroncato dall'epidemia, sulla spiaggia, mentre contempla il bel
ragazzo che cammina lungo il mare.
Riportiamo due brani del racconto, dedicati a due momenti del percorso psicologico di
Aschenbach: le reazioni a un sorriso rivoltogli da Tadzio, e un degradante pedinamento
sullo sfondo di una Venezia pervasa daisegni dell'epidemia.

136 1II GENERI


---I
a clualche relaziorle e conoscenza doveva pur stabiiirsi fra Aschenbach e il gio-
vane Tadzio, e con gioia penetrante il più vecchro dovetre accorgersi che la sua
sirnpatia e la sua :Iiteltzione rlon resu\-ano del tutto serìz;1 conrraccanlbio. perché,
ad esenrpio, il bel fànciullo venendo alla sprrsgia nolì psssavì pirì su1 LrvolatoJ die-
tro 1e capanne, rna st'mpre su1la sabbia davanti ad Aschenbacli e qualche volta, se1-
za bisogno, così vicino cla sfiorare qr-rasi il suo r:rvo1ino, la sua se,lia, prirla cli a1-
darserre lernme lemme aila cabina ciei suoi? Era i'attrazione, i1 fascino d'un selti-
nlento superiore che operava così su1l'oggetto piir debole e ignaro? Aschenbach
aspettava ogni giorno 1a comparsa di làdzio, e qualche volta faceva finta di essere
10 occupato e io iasciava passare selrza apparelrternenre norarlo.Altre volte irlrece al-
zava gli occhi e i loro sgr-tardi s'incontr:ìvano.
Quando ciò accadeva restavano rutti
e due rnolto seri. Nel viso saggio e dignitoso de1 piir vecchio nu1la rraciiva un'in-
tinra coturtrozione; rna negli occhr di Tadzio c'er:a un'espressione inciagatrice, u1a
pensos;ì domanda, i sr-roi passi si flrcevano esitanti, egli abbassava io sguarclo e 1o
ri-
alzava con grazi:r, e quando era pass:rro qualcosa nel suo atteggiamento sembrava
clicesse che soio ia buona cre2ì112a g1i impediva di vokarsi.
lJna voic:t però, era di sera, Ie cose aridarono diversamente. I giovani polacchi e
lar goverrrantes non er.uìo veÌ)L1ti .r pr-arrzn, con grave preoccup,rzioiie
diAscirenba_
ch. Dopo ravola, moho inquiero per ia loro assenzl, egli passeggiava in a"oito da
sera e cappello di paglia davanti all'alberuo, ai piedi delia terrazza. qualdo vicle
alf intprovviso cornparire sotto il lurne delle larnpacie ad ar.co le tre monacali3 so-
relle con f istitutrice e q'ualche passo prir indierro i1 siovarie fildzio. Evidenrclrep-
te t'ertivarto dalla banchina del vaporetto dopo aver pranz:ìto per qr-ralche ragione
in ctttà. l)oveva 1:rr fresco su11'acqr,ra,Tadzio portava una giacc;r da nrarinaio color
turchirro scuro corl bottoni d'oro, e in capo ul berretto pure cla nrarinaio. Il sole
e l'aria di urare uott lo abbronzavano, la sua pelle era rimasra pallicla e lllarlnorea
corlre i primr eiorni; oggi però senrbrava piùr slnorto del solito sia per il fi.esco sia
per ia livida luce lunare dei fanali. Le sopr:acciglia ben disegnare spiccavano piu
1lett:1rr1ente, gli occhi erano più scuri e profondi. La sr.ia beTlezza era inesprimiùiìe
e' collic alrre voite,Aschenbacl'r sentì con dolore che la parola pr-rò, sì, celebrare la
bellezza, ma nc)n è capace di esprimerl;r.
Non si aspertavzì la cara apparizione, ess:r giungeva improvvis;r, senza ch,egli
avesse aYltto terlpo di atteggiare il sr-to viso a serena dignità. Gioi.r, sorprcsa,
airrlri-
razione vi si drpirisero senza dubbio ciri:rrarnente quando il sr-ro ssuardo incoltrò
colui del quale aveva senrito l'assenza; ed ecco, in quelf isrante T.rclzio gli sorrise,
d'r-rrr sor:riso eloquente, confidenziaTe, catezzetrrle e schierto, schiudendo
le labbra
a poco a poco' Era il sorriso di Narcisoa che si pieg:r su1lo specchio del1a iirnte,
quci sorriso profòndo, incantevole, prolungato col quale egli tende ie braccia ai ri-
tlesso del1a propria bellezza -r urrr sorriso url poco contriìrro dalla vanità clell'aspira-
zione a baciare ie labbra soar.i della propria ombra, pieno c1i civetteria, di curiosità,
di lieve sotTerenza, affascinaro e atTascinarrte.
L'uotrto al quale era desrinato quel sorriso se 1o portò via come un dolo fir-
tale. Era così cornrtrosso che dovette fuggire la luce della teruazza e del giartiilo,

1' tavolat§: pavirnento oi assi. ie


3. monacali: a differenza di Taclzio, 4. Nareiso: il bellissrmo ragazzo cne,
2 igiovani"' gcvernante: la r'arnigtia ra-
oi sorelle sono descritte come rigide, com- nella milologia greca, si innarnoro ctella
dzio e costìiuira, oitre che dal ragazzo,dal- passate, con «l'aria austera e inerpres- sr.ra in.rmagine rjflessa nell,acqua,
e rnorì
la madle, da tre sorelle e da un'istitutrice. siva clelle rnonache». annegato nel tentativo di abbracciarlà.

La nuova narrativa 737


Thornas Mann (1875-1955) nacque a Lu- totalitarie, si schierò in difesa della democra-
becca, ma alla morte de1 padre (1891), un ric- zia (DeLla repubbliu tedesca, 1922). Nel 1924
chi.ssimo commerciante, 1a famiglia si trasÈrì scrisseil romanzo La montagna incantata, cen-
a Monaco di Baviera. Qui Thomas inconrin- trato sul tema del1a malattia come simbolo di
ciò a frequentare circoli artistici e intellettua- decadenza intellettuale e morale. Nel 1929 g1i
Ii. manifestrndo una pt'ccoce vocazione arri- verrne conferito i1 premio l'{obel per 1a lette-
stica, che sfociò nel1'ampio romanzo I Buddenbrook ratura. Subito dopo l'ar''vento del nazismo (1933) si
(1901), dedicato alla decadenza economica e morale rifugiò in Svizzera, per emigrare nei 1938 negli Sta-
di una famigiia borghese nel corso di quattro gene- ti Uniti, da dove svolse un'intensa propaganda anti-
razioni.Tra il 1903 e iI 1912 pubblicò t racconti Tii- nazista.Tra l1 1933 e il 1943 scrisse i quattro roman-
stano,Tonio Kroger, La morte aWnezia,nei quali si de- zi del ciclo Ciuseppe e i suoi iatelll, ripresa di. stori.e
lineano i grandi temi de11a maturità: i1 conflitto tra de11'Antico Testamento in cui si riflettono i conflitti
arre e vita, tra morale borghese e liberazione degli del mondo contemporaneo, e ne1 1941 1l Dottor Fau-
isti.nti. Nel 191't aderì al movimento favorevole alla slus, che simboleggia attraverso 1a storia de1 patto tra
guerra e nel 1918, r,efr,e Considerazioni di un impoliti- un artista e il diavolo la fol1e awentura della Germa-
ro, espresse posizioni nazionaliste e conservatrici; ma nia nazista. Ne1 1952 ritornò in Europa e si stabilì a
dopo pochi anni, di fronte al delinearsi di minacce Zutigo,dove morì.

e a passi rapidi cercò rifugio nel1'ombra de1 parco. E stranamente eruppe in ri-
45 mostranze tenere e indignate: «Non devi sorridere così! Hai capito? Non bisogna
sorridere così a nessuno!» Si gettò su :ufla panca,fuori di sé, respirando il profumo
notturno degli alberi. E riverso suila spalliera, con 1e braccia penzoloni, abbattuto
e scosso da brividi intermittenti, mormorò la formula eterna del desiderio... assur-
da in quel caso, inammissibile, infame, ridicola e tuttavia santa anche questa volta
e degna di rispetto:-Ti amo!
tl
Si era alzato un tiepido vento burrascoso; pioveva poco e di rado, rrtal'arta
era umida, spessa e piena di vapori mefiticis. Schiocchi, fischi, rouzri intronavano
I'udito, e Aschenbach febbricitante sotto il rossetto ciedeva di sentir volteggiare
nell'aria i maligni spiriti del vento, i biechi uccelli de1 mare che rodono, scompi-
gliano e insudiciano il pasto dei condannati.Infatti l'afa toglieva l'appetito e non
si poteva farc a meno d'imrrraginare che i cibi fossero awelenati dai germi del
contagio.
Sui passi del bel giovinetto, Aschenbach si era smarrito un giorno nel cen-
tro del1a città ammalata.Incapace di orientarsi, giacché le calli, t canali,i ponti e
i campielii del labirinto si somigliano troppo, incerto persino sui punti cardinali,
egli pensava soltanto a non perder di vista f immagine bramosamente inseguita;
e, costretto a una umiliante circospezione, radendo i muri, cercando riparo dietro
la schiena dei passanti, per molto tempo non si accorse del1a stanchezza,delfo sfi-
nimento che la passione e l'ansia continua avevano prodotto nel suo corpo e nel
suo spirito. Tadzio camminava dietro ai suoi, nei passaggi angusti lasciava sempre
la precedenza alf istitutrice e alle monachine sue sorel1e, e girellando così solo vol-
tava ogni tanto il capo per assicurarsi con un'occhiata dei suoi strani occhi grigi
come l'alba, che il suo innamorato lo seguisse. Lo vedeva e non 1o tradiva6! Ine-

5. mefitici: infetti, maisani, per l'epide- pedinare di nascosto il ragazzo duran- agli occhi dell'amato, si è fatto tingere i
mìa di colera che si è dìtTusa a Venezia. te le sue passeggiate quotidiane con la capelli e truccare ilvolto dal parrucchie-
Nella parte del racconto che abbiamo famiglia per le calli di Venezia; deside- re dell'albergo.
saltato, Aschenbach ha comincìato a roso di apparire più giovane e piacente 6. non lo tradiva: non rivelava la sua

138 1 I GENERI
briato da queila scoperta, trascinato da quegli occhi, rnenato pel naso clalla passio-
ne. l'innamorato rincorreva 1a sua illecita speranzaT, a aila fine rimase gabbato. I
polacchi aYevano attraversato LÌn ponte a sesto acl1to, l'altezza dell'arco 1i sottrasse
a1la vista delf insegurtore e quar-rdo questi giunse a sua volta in cima non li scor-
se più. Li cercò in tre direzioni, dritto davanti a sé e lungo i due lati dell'arsines
stretto e sporco, ma in-,,ano. L'abbattimento. la spossatezza lo obbligarono infine a
desistere dal1a ricerca. :

Aveva la testa ilr fianrrne, i1 corpo bagnato di sudore appiccicoso, un tremito al-
la nuca, era torturato da una sete intollerabile; cercò 1ì intorno un qualsiasi ristoro
1..,,,.
immedjato. In un piccolo negozio di verdr-rra conrprò della frutta, fragole troppo .l

lnature e sfatte, e ne mangiò canrtninando. Una piazzetta che pareva stregata e ab-
bandonata gii si aperse davanti; egli la riconobbe. era 1ì che settirnane prima aveva r21
'a'ccareT.za-to quel vano progetto di fugae. Si lasr:iò
cadere sui gradini del pozzo, in
mezzo al campiello. e appoggiò la testa alla verai6 di pietra.Tutto era silenzio, l'er-
ba cresceva tra le lastre del selciato, rifiuti erano sparsi alf intorno.Tra le case sco-
B5 lorite, di altezza disuguale, che circondavano laprazza.,ve n'era una che pareva un
paltzz.o. con finestre ad ogivall, dietro le quali regnaya il vuoto, e balconcini sor-
retti da leoni Al pianterreno di un'altra \,'era Llna farmacia. Folate di vento caldo
portavano ogni tanto odore di acido fenico12.
Eccolo 1ì il maestro. l'artista dignitoso, l'autore del Misetahile, che in una forma
di esenrplare parczza aveva condannato la vita zingarescal3 e il torbido dei bassi-
fondi. abiurato ogni sirnpatia per gli abissi, riprovato i1 riprovevoleia; colui che era
saiito così in alto. che, superato i1 proprio sapere e liberatosi dall'ironia. si era abi-
tuato a considerarsi inrpegnato da1la fiducia che ispirava alle massels- Gustav von
Aschenbach la cui eioria era uiIìciale, il cui nome era srato nobilitatolG e il cui stile
era proposto a modello nelle scuole, eccolo 1ì seduto a terra, con le palpebre chiu-
se; solo di tanto in tanto saetta uno sguardo obhquo, ironico e perplesso, e subito
1o nasconde, e le sue labbra flosce ravvivate dal rossetto articolano parole staccate
del discorso che il suo cervello intorpidito compone con la strana logica cJel so-
gno.

Thonras Mann. La tnort( a wnt'zia, capitoli n, e v, trad. dal tedesco at


^ H:;rIHft,

presenza ai familiari. 14. abiurato... riprovevotre: aveva rlfiu-


7. la sua illecita speranza: la speranza tato l'amore oer la trasgressione tipico
di un incontro col ragazzo, favorito dalla degli anisti "maledetti", e aveva condan-
sua presunta complicità. nato ogni forma di immoralità.
8. i due lati dell'argine: idue marciapie- 15. superato... masse: tralasciando l'i-
di che costeggiano il canale. ronia che poteva derivargli dalla vasti-
9. aveva accarezzato... fuga: poco do- tà delle sue conoscenze, aveva svolto il
po il suo ariivo a Venezia, Aschenbach, suo lavoro di artista con la serietà mora-
oppresso dal clima malsano, aveva pen- le che il suo pubblico si aspettava da Iui.
sato di abbandonare la città, ma un con- 16. era stato nobiiitato: era divenuto ce-
trattempo (la temporanea perdita del lebre e riconosciuto.
bagaglio) lo aveva indotto a rimanere.
10. vera: il parapetto del pozzo.
11. ad ogiva: a sesto acuto, di tipo go-
tico.
12. acido fenico: un acido usato come
disinfettante. Casn:rccio di San
13. la vita zingaresca: Ia vita sregolata Pietro, ÀIolrrruo, 1923
degii artisti. (Coilezione privata)

La nuova narrativa 139


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Ambiguità dell'amore per la bellezza Alf i- Una narrazione tradizionale Tia g1i auto-
nizio del racconto Aschenbach è uno scrittore ri presenti in questa sezione, Mann è il più le-
che. attraverso 1a disciplina de1 lavoro letterario, gato a1le forme tradizionali della narrazione. In
ha saputo conciliare il culto del1a bellezza con questi brani si può notare il sapiente gioco del G
i1 decoro morale e l'equilibrio razionale, sr-rbli- punto di vista de1 narratore, che ora fi1tra i fit-
rrando le passioni della vita ne1l'arrnonia dell'e- ti narrati attraverso i pensieri e le emozioni di
labor:azione artistica. Lincontro conTadzio rnet- Aschenbach. ora ràcconta e cornmenta la vicen-
te in er.idenza la precarietà di questa conciliazio- da nell'ottica di r-rn osservatore esterno.
ne. l.a bellez zt de7 rugazzo è pr-rra, perfetta. simile ,,,rr: indi\iicluate nel teste un esen:pio signi-
a quella di un dio greco, e inizialmente suscittr
fieativ* l3*r ciascun* dei due punti di vi-
nel pr-otagonista un'ammirazione estetica. intel-
sta narrativi, e eercste di risaii,"e alle inten-
lettuale, quasi un naturale sviluppo della sua pre- zioni eornu nieative del l'a utor* in ciascu r"l*
cedente ricerca di arnronia forrnale nella lettera- riei due easi.
tura: ma progressivamente 1o scrittore viene pre-
so da una passione che 1o aliontana senrpre pi.ir
.. Gli enuarri ripcrrittivi che fann* da sfon-
eJo alia vieenda e$ntriblliscsno in nrcdo ri-
da1 modello di letterato irr:eprensibiie che aveva
irnpersonato fino ad a11ora. Da questo punto di solutivo & €resre I'atmssfera ir*lia quale si
svolEe !a ste ria.,Ana!izzaie ds questo pL.!n-
vista il personaegio di Aschenbach si può inter-
to di vista le earatteristiche delN'immagine
pretare corne sirnbolo del1'artista borqhese, in-
dr Venezia §ottslinèate dal narratore.
capace di trovare un equilibrio interiore e una
collocazione pacifica ne11a società., su1lo sfondo
del1a crisi morale e ideale der prrmi decenni del
Novecento:l'anrore per la bellezza ha in sé qual- lmplicazioni simboliche
cosa rli torbido. di corrotto. inconcilia-bi1e con la '.. \lenezia à una eittà-sirnhols della erritr;ra
normalità e 1'ordine costiruito, una conlponente curspea. §uale significcto sirnhr:lic* pulà
passionale e sensu;rle che non può essere appaga- av*re la malatt'a che ia pervaeie?
ta dall'armonja disincarnata del1a per:fezione ,rr- :'r,' Anehs il fatto ehe Mann abbia sc*lto !! te-
tistica (,4-rcfue n.bach sentì con tlolore clte la parola può
rna eieli'amore omosessuele non e priy*
soltanto cel.rùrare , non riprodurre, la bellezza sensibi-
cli signifieaio. Che cosa sarefibe car:,lbia-
le. rr.30-31). to nel raeconts se la passicne deil'anziana
La rispettabilità e la passione I due brani si artista. anziche da un regazzo, fosse stata
possono legeere come due f.rsi successive de11a suseltata de un* {a(;azze?
parabola che porta Aschenbach ad abbanelonare
1.... .-.':
la dignità e la moralità di tutta una vita per farsi
dornirrare dlll.r p.rssionc. Mann e i "poeti maledetti" I temi dell'arrista
come deviante, nralato, "ma1edetto", e dell'am-
rt:,, lnrJividr:at* i punti in cui emarge l'annbi-
guità dell'attrazione di Asehenbaeh per biguità della ricerca della bellezza, percorrono
la Jetteratnra europea a partire dal sirubolismo.
Tadzis {puro amore della bcllezza elc de-
siderio sensuale), e ar'!alizz*te i ccncetti c 'irt,:i Confrontate da qu*sti pur"rti di vista i tenri
le inrmaglni attravers§ le quali. nell'uitimo di l"§ ffs,"fe {x V*n*zia eon i testi di §auele-
fapover§o, ii narratore sinletizza le car§t- laire t Vol. 3A, D4, p. 16, 110) * di Ri§'Ìbaud
teristiel:e fcnejament*li del personaggio" {.Vol.34. D5. p" 16, T15}, inciivieiilando so-
n":iglianze e rjifferenze.
' Rintraeeiate ne! testo i tretti che c*ipingono
Ia bellezza di Tadzio cor.ìle rrna pe!'fezisne ,.rr lJn 66pf1'snt* fra le vieenrie bloqrafiehE
rarefatte. e,u.]§i fliv!na, e fate delle ipote- dei tre autcri yi ccxsentirà di evirlenzia-
si sulle coratteristicl'le psicologiehe elei ra- re n:reii prsfondan]ente riiversi di vivere il
gazzo che si possorìo dedurra dai suoi at- rappsrts fra artista e società ilonsstente
teggiamenti. la sotterranea affinità di tenraiiche.

140 1 r GENERT

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