- Distringere tra il contenuto e la forma di ogni società
- Società = integrazione sociale, nata da determinati obiettivi: istinti erotici, interessi materiali, impulsi.. Tutto fa sì che l’umo si relazioni con gli altri. Insieme di azioni reciproche. - Egli produce effetti sugli altri e ne è influenzato. - Il contenuto (la materia della sociazione) non è ancora in se natura sociale. - La sociazione la costruiscono quando trasformano la vicinanza degli individui in forme determinate di convivenza. - Sociazione = forma in cui gli individui crescono insieme in un unita, in cui questi interessi si realizzano. - La necessità spinge a elaborare il materiale vitale acquisito nel mondo e a dargli forme determinate. - Scienza: scegliere da se i propri oggetti e da forma secondo i loro bisogni. - Queste forme scelgono pero in modo autonomo, e non in funzione della vita: l’arte allora si separa dalla vita. - Certi comportamenti degli individui vengono richiesti dalle esigenze della società: essi hanno luogo solo perché sono “diritto”, il quale non possiede uno scopo e non è più mezzo e determina a partire da se stesso come dare forma alla materia vitale. - Da qui si compie il “gioco”: analogia tra arte e gioco. In entrambi le forme hanno fondato dei regni autonomi rispetto ad essa. - Forma pura = determinarsi vicendevole, interazione degli elementi grazie ai quali costituiscono un’unita. Qualsiasi forma di essere che rappresenta la realtà. La forma più pura della sociazione si ottiene tra eguali. - In vista della socievolezza vengono eliminate le motivazione dell’unione legate alla finalità della vita. - Società = aggregato umano. Qualunque aggregato consapevole di se. - In tutte le lingue il termine “società” indica lo stare insieme socievole. - Socievolezza = forma ludica della sociazione e mutatis mutandis e per le energie morali della società concreta. Essa nelle sue forme pure non possiede alcuna finalità materiale; essa si basa sulle personalità (individuo che si rapporta con la società). Essa crolla quando i ruoli sono diversi. Essa è il gioco in cui si fa come se tutti fossero uguali e come se avesse stima di ognuno in modo particolare. Essa è l’astrazione della sociazione che si compie con il carattere dell’arte e del gioco, che esige il tipo di interazione più puro, quello tra eguali. - Le qualità personali (status naturalis) dell’istruzione cordialità ecc. decidono del carattere dell’essere puramente socievole. (non devono essere accentuate in modo troppo individuale) - Il sentimento del tatto (amabile leggerezza) guida l’autoregolazione dell’individuo nel suo rapporto personale con gli altri. Pone limiti alle insistenze dell’io, alle pretese spirituali e alle impulsività individuali. - Ricchezza, posizione sociale, fama e capacità non hanno alcun ruolo nella socievolezza (immaterialità). - Dimostra assenza di tatto chi porta nella socievolezza armonie, eccitazioni o depressioni. Bisogna escludere l’elemento personale. (non si fanno preferenze) - Una donna con pochi uomini non pio mostrare tutta se stessa come invece farebbe senza remora in società, lasciandosi andare come se fosse sotto l’impersonale libertà di una maschera. - L’uomo è un complesso ancora informe di contenuti, forze e possibilità. È un prodotto costruito ad hoc, la cui vita relativamente autonoma viene alimentata dalla fonte di energia dell’io. L’uomo socievole è una figura peculiare. - La discrezione è il primo requisito nei confronti dell’altro e di fronte al proprio io nella socievolezza. - Per gli individui si parla di socievolezza superiore o inferiore. - Kant ha stabilito che ciascuno debba possedere una misura di libertà che può esistere insieme alla libertà di ogni altro. - La socievolezza crea un mondo sociologico ideale: la gioia del singolo è legata alla felicità degli altri. - Il mondo della socievolezza è una democrazia di chi ha pari diritti, ma è artificioso. - La socievolezza è il gioco in cui ‘si fa’ come se tutti fossero uguali e, al contempo, come se si avesse stima di ognuno in modo particolare. - Il gioco di società viene giocato in una società e con esso di fatto si mette in scena la società. - La civetteria: la questione erotica tra i sessi ruota intorno al concedere e al negare. La ‘civetta’ accresce al massimo il suo fascino quando si mostra sul punto di concedersi, senza farlo realmente. - Come la socievolezza mette in scena forme della società, cosi la civetteria fa con quelle dell’erotismo. - Appena una conversazione verte su temi concreti, smette di essere socievole. - Il racconto più socievole è quello in cui il narratore pone interamente in secondo piano la sua persona; si mantiene sul felice punto d’equilibrio della cosiddetta etica socievole, in cui l’elemento individuale oggettivo e soggettivo si dissolvono in nome della pura forma della socievolezza. - Ogni socievolezza è un simbolo della vita, quale affiora nel flusso di un gioco che rende facilmente felici. - Anche l’arte si pone oltre la vita, ma è più della vita.