Nel racconto davanti alla legge di Franz Kafka mi ha colpita di più il mistero della legge racchiusa dietro la porta. A parer mio, questo tema prevale rispetto ad altri, la legge racchiusa dietro la porta resta un mistero per tutto il racconto, quindi per tutta la vita dell’uomo e questo fatto mi ha permesso di ragionare su ciò che ho letto. Nonostante la porta sia sempre rimasta aperta è l’uomo a scegliere di non varcarla rispettando i consigli del guardiano, pur essendo sempre curioso, egli sa che ogni volta che varcherà la porta ci sarà un altro guardiano pronto ad impedirgli l’accesso alla legge; così l’uomo sedendosi su uno sgabello resta lì davanti a quella porta, per tutta la vita e chiedendosi perché nessun altro aveva provato ad entrare in tutti quegli anni. La risposta è che quella porta è sempre stata la sua porta e solo lui poteva entrare, quello che Kafka vuole farci capire attraverso questo lungo e complicato testo sono le differenze sociali tra gli uomini, che da sempre esistono nella vita; l’uomo di campagna nel brano per conoscere la legge deve superare delle porte invalicabili, questo indica nettamente il fatto che un uomo di campagna rispetto ad un nobile o ad un borghese di allora doveva superare diversi ostacoli per raggiungere la legge e la giustizia, tutto ciò fa intendere che i privilegi e gli ostacoli che contraddistinguono le classi sociali sono da sempre esistiti, in ogni campo, e che per raccontarli, renderne l’idea e farne capire il profondo mistero esistono più forme di espressione. Io credo dunque che Kafka con la sua narrazione simbolica renda molto bene l’idea e che attraverso questa tipologia di narrazione sia interessante comprendere ciò che l’autore intende farci capire.