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Terza lezione (21/10)

LA PROBABILITA’
- Si parte dalle definizioni fondamentali:
 Esperimento = processo di osservazione o misurazione (quindi quello che andiamo a
misurare),
 Spazio S = spazio di tutti i possibili risultati di un esperimento o misurazione (riguarda
tutti i possibili risultati),
 Evento = sottoinsieme di S (sottoinsieme che può contenere il risultato).
Esempio: il lancio di un dato; quindi l’esperimento è il lancio del dado, lo spazio è
l’insieme di numeri naturali N (1, 2 , 3, 4, 5, 6) e l’evento può essere uscita di un
numero pari, uscita di un numero dispari, uscita di un certo numero (che si sceglie volta
per volta in base a quello che si vuole trovare).
EVENTO SEMPLICE  è la singola manifestazione di un fenomeno, la cui misura o
osservazione esclude automaticamente gli altri eventi possibili (uscita di un certo
numero in un dado: escludo quindi gli altri numeri).
EVENTO COMPOSTO  è costituito da una combinazione di eventi semplici (uscita
di numero dispari: ragiono su più numeri, perché ragiono su 1, 3 e 5). Eventi composti
possono verificarsi simultaneamente.
- Altre definizioni:
 Il successo è la manifestazione dell’evento considerato,
 L’insuccesso è la non manifestazione dell’evento considerato.
 I fenomeni la cui manifestazione non possono essere previste con certezza sono detti
casuali o aleatori.
 Fenomeni per i quali non esistono dubbi sul fatto che si manifestino sono definiti certi,
mentre se non esistono dubbi sul fatto che non si manifestino sono detti impossibili.

- Lo strumento adatto per studiare i fenomeni aleatori è la TEORIA DELLA PROBABILITA’:


la probabilità di un evento casuale è il rapporto tra il numero di casi favorevoli di un
determinato evento e il numero totale di casi possibili, purché questi casi siano ugualmente
probabili.
La probabilità di un evento casuale è un numero compreso tra 0 o 1 oppure, nei casi delle
percentuali, da 0 a 100. Quindi se un evento E si può presentare in k modi favorevoli sul totale
di N modi possibili e verosimili, allora la probabilità di successo risulta:

k (= numero casi favorevoli)


P(E) = N ( = numero casi possibili)

Riprendendo il lancio del dado: l’evento è esce il numero 3 e si vuole calcolare la probabilità
che esca tre. Faccio la formula e quindi 1/6 di possibilità che esca 3.
- Definizione empirica o frequentistica: sia k il numero delle volte con cui un evento casuale E si
è presentato in numero N di prove o esperimenti e sia f(E) (cioè frequenza relativa) il rapporto
f(E) = k/N, la probabilità che E si definisce empiricamente come l’estensione del concetto di
frequenza relativa su un numero grandissimo di prove (= devo avere tanti numeri a
disposizione).
La probabilità di un evento è la frequenza relativa con cui l’evento si verifica in una lunga serie
di prove ripetute e sotto condizioni simili ( TEORIA FREQUENTISTICA):

numero di prove riuscite


F(E) = numero di prove effettuate

È definita anche a posteriori (= devo già avere dati certi) e si utilizza quando:
 gli eventi non hanno tutti la stessa probabilità di verificarsi
 è possibile effettuare un certo numero di prove sperimentali tutte le medesime
condizioni
(esempio: faccio 10 lanci di un dado ed è uscito 3 volte il numero 3: il calcolo sarà 3(riferito
alle volte) / 10(riferito ai lanci), perché sono cose che ho già fatto e ho i risultati).

- Definizione assiomatica: sia S l’insieme di tutti i possibili risultati di un fenomeno casuale ed E


un qualsiasi evento casuale definito su S (= qualsiasi sottoinsieme E di S), si definisce
probabilità di E una funzione a valori reali definita sullo spazio degli eventi e associata
univocamente all’evento stesso. Deve soddisfare tre caratteristiche:
1) Positività  quindi un numero unico ≥ 0),
2) Certezza  lo spazio campionario è certo e quindi sempre 1; quindi dagli assiomi 1 e
2 deriva che 0 ≤ P(E) ≤ 1
3) Unione  se prendiamo due insiemi A e B sono incompatibili (A unito B è vuoto – ad
esempio esce un 7 o un asso di cuori), allora la probabilità della loro unione è la
somma delle singole probabilità di A e B (probabilità che A unito B = probabilità di A
+ probabilità di B; tradotto è A è probabilità che esca 7 + B è probabilità che esca asso
di cuori).
- Tipi di eventi: possono essere:
 Compatibili = quando il verificarsi di uno NON esclude il
verificarsi dell’altro (nel dado esce il 2 e un numero pari)
 Incompatibili = quando il verificarsi di uno esclude l’altro
(il dado esce 4 e 5 in un lancio singolo).

- Principio della somma = dati due eventi incompatibili (detti anche mutuamente esclusivi) A e
B aventi come probabilità P(A) e P(B), la probabilità che si verifichi A oppure B, cioè la
probabilità dell’evento composto A unito B è data da:

P(A unito B) = P(A) + P(B).

Esempio: la probabilità di estrarre l’asso (A) o una carta superiore a 7 (B) in un mazzo di 10
carte (= non si può avere entrambi gli eventi contemporaneamente, quindi sono incompatibili).
Avremo:
 P(A) = 1/10
 P(B) = 3/10
Quindi: P(A unito B) è 1/10 + 3/10= 4/10, cioè il 40% di possibilità.

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