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6 Lavite eva per Bornardo Spo profondamente ‘oscura; Ie morte, uno sbuffe di ‘pi densa tenabite neli’seurita. Né allume della ‘scienza per ia vita, néal lume della fede per la morte riuscivaa dir oredlito; ¢ in tanta oscurita non: vedeva profilars| altro, a ognt passo, che le sgradevali, dure, spide ‘Tocessith dell’esistenze, a cui era vanotentar 3 Gi sottrarsi, eche si dovevano subita percid ‘affrontare o subire, perlevarsene al pit presto 3 ilpensiero, Beco, si, levarsene il pensiero! Tuite Javite non era altro che questo: un pensieto,ma ‘sequela di pensieri da levarsi. Ogni indugin era 4 une debolezza. [J Possibile che non ei fosse da ace altro® che si fossevonuti sulateraedisi Stesse per questo? Oh si, cerano i sogn dei peat, Je archicetture mentali dei ‘ilosofi, le scoperte della scienza. Ma 2 Bernardo Sopo parevano ‘atti scherzi, questi, scherzi graziosioschen ingegnosi, Wlusioni, Che concludevano? Queste sono le riflessioni di Bernardo Sop Protagonista della novella di Pirandello Leviarnoci questo pensierol Me, come piss | accade nei racconti pirandelliani, la vore a de! personaggic si meseola con quella del narrators, in un intreccio indissolubile,¢ ivari personagai, pur cosi ben definiti caratterizzati, sono per certi aspetti gulp tante diverse facce del loro autore, nehe Pirandello — come Bernardo A Sopo — non riesce a credere al Jume della fede ¢ a quello della scienza; anche per lui i esogni dei posti, le architetture mentali dei filosofi, le scoperte della scienza» sono solo «scherzi graziosi o scherzi ingegnosiv: in una parola, uillusionin. Egli avrebbe voluto nascere nel secolo delle certezze, conservare la fede ingenua provata nellinfanzia o almono la. fiducia ostinata nei miracoli della scienza. @ del progresso; ma gli é toccato in sorte di vivere nel secolo delle disillusioni, della i certezza, Come Bernardo Sopo, ha trascorso la vita intera a fronteggiare questa o quella necessit’ (Je difficolt’ B) economiche, la malattia mentale della moglie, le vicissitudini della sua compagnia teatrale, la “vita” delle opere da lui create), senza trarre da nessuna esperienza né serenita né tanto meno piacere. Né iriconoscimenti a lui tributati dal regime fascista, né il successo internazionale, né la consacrazione del premio Nobel (ricevuto nel 1934) riescono a dargli appagamento ¢ soddisfezione, Somiglia sempre di pit al’ uomo «fuori di ‘shiaven del quale ha fatto il ritratto nel suo saggio L'umorismo: GC Unuomo a cui un pensiero non pud naseere, che subito non glione nasea un altro apposto, contrario; a cu! per una ragione ch’eeli abbia di dir 44, subito un’sltra e due e tre non ne sorgano che lo costringono a dir no; e irail sie dno lo tengan ‘sospeso, pezslesso, per tutta la vita; d'un uo che non pud abbandonarsi ama sextimento, senza awvertir subito qualcosa dentro che git fa una smorfia ¢ lo turba elo sconcerta elo indispettisce. Alla fine persino la serittura, de sempre unica ancora di salvezza, porde qualsiasi altrattiva, come lui stesso serive in una delle ultime letters (lettere a Marta Abba da Rome, 1° agosto 1936): €G Vorvet fuggire ma:non so pitt dove. Fuggire dame stesso, Non mi trovo pitt in mulls, né in ness hugo. La veritd che dovret vaorie. Ho pure ancora tanta, tanta vita dentro! Manon mi pare ‘cho motta pit conto viverla, impiegarla in qualche cosa. Sorivere mi Za nausea, avaro é H pronto, « non m invita pid, né mi et so arcostare, Consapevole che la vita non conclude msi, che & impossibile sfuggire a questo vano ¢ inutile affennarsi, Pirandello aspetta la Zine del suo «involontario soggiorne sulla terra; nel biglietto testamentario chiede di essere eremato e che le sue ceneri siano trasportate nella campagna di Cirgenti, JA dov’era nato quasi settant’anni prima: CG to dunque soa figlio del Caos; e non allegoricamente, ma in giuata realta, perché son nnato in una nostra campagna, che travasi presso ad un intricato bosco, denominete, in forma dialetiale, Cavusu, dagl abivanti di Girgerti [.] corruzione dialettale del gexzino ¢ antico vocabole greco Kaos. 6 Luigi Pirandetio Dalla campagna siciliana a Roma Luigi Pirandello nasceil 28, campagne nei prose! di Agrigento, dove la famiglia si era vifugiata ribile epidemia di eoleva che stava imperversando in Sic ci Gramitto, proveniva da un'agiata Zamigtia borghose, segnata dal alle lotte risorgimentalt: assieme ai genitori ¢ ai fratelli aveva vss ne spavaldo ¢ intraprendente, dicictvesimo di ventitré fratelli, attive, dello zolfo secondo la tradizione della sua famiglia, il quale chieds sposa Caterina, per quanto non bella ¢ ormai abbastanza anzians'te Come molt! scrittor! della sua generarione, Luigi, timido e del ne, subisce la personalita prorompente del padre, che gli incute st i di linguistica sul dialetto di Girgenti Vodierna Agrigento), Deciso a non riternare in Sicilia, si stabllisce a Roma e acceti posta di matrimonio combinata dal padre: la sposa scelta per lui Jano, unice figlia di'un ricco commarciante sieiliano, poco ind letterarie e dal carattere schivo ¢ umbratile, Sebbene ancora! azione (si é gid cimentato in svariate direzioni, dalla poes wveee sicura della sua vocazione letteraria ed 8 determinato ar riuscire e metterla in pratica. Del resto, egli rispotter’ fino alla fin desiderata e non scelta da lui, rimanendole scrapolosaments relativamente tranquilli: Pirandello, che insegne allistituto setive ¢ publlicale prime raccolte di novelle (Amori senza ¢ della vita, Quand’ero matic) ¢ i prirao romanzo, Tesclusa’ nere grandi consensi, comincia a essere eonoseiuto negli Abreve distanza nascono i tre figli, Stefano, Lietia e Fausto. Sezione 2 I primo Novecento Dalla campagna sicilianaa Roma Lnigi Pirandello nasce 1128 giugno 1867 nelle campagne nei press! di Agrigento, dove la famiglia sierarifugiataacause diunater ¥ ribile epidemia di colera che tava: imperversando in Sic Lamadre, Caterina Rie 4 ci Gramitto, proveniva da un'agiata famiglia borghese, segnata della partecipazion alle latte risorgimental: assiemo ai genttori ¢ ai fratelli aveva vissuto por aleuni aml | 6 in esilio a Malta (a causa di una condanna inflitta al padre per attivith cospiratorls) 7 ¢, al momento della spedizione in Sicilia, due dei fratelli si erano wniti ai volontari gf garibeldini, Proprio ia questa occasione essi comoscono Stefano Pirandello, giova- ne spavaldo e intraprendente, diciottesizmo di ventitr fratelli, attivo nel commercio deo zolfo secondo a tradizione della sua famiglia, il quale chiede quasi subito in spesa Caterina, per quanto non bella ¢ ormal abbastanza ansiana per il matrimonio. 4 Come molti scri:tor: delle sua generazione, Luigi, timido ¢ delicato di costituzio: | ne, subisce la personalita prorompente del padre, che gli ineute soggazione e timore, e proferisce rifugiarsi nel quieto affetto della madre. Sfidando Vira patorna, diserts gi studi toonici e commorciali e frequenta il iceo classico, iscrivendosi poi alla fr colth di Lettere a Roma. A causa di un contrasiv con il professere di latino ¢ retora del’universita, si trasferisce a Bonn, in Germania, dove si laurea nel 1891 con una 9 ‘tes! di linguistica sul dialetto di Girgenti (odierna Agrigento). 4 ‘Deciso e non ritornazein Sicilia, si stabilisce a Roma. accetta ben presto una pro- posta di matrimonio combinata dal padre: la sposa scelte per lui ¢ Antonietta Porto- Jama, unica figlia éi-un ricco commerciante siciano, poco incline alle fantastichere letisrarie e dal carattore achive e umbratile. Sebbene ancora indeciso riguardo zl care po @azione (si eid. chmentato in svariate direzioni, dalla poesia al teatro), Pirandal ’ invece sicuro della sua vooarione lettoraria ed 8 determinaio a rimanere a Romapit riuscire ametterla in pratica. Del resto, egli rispettert fino alla fine quella mogtie nor. desiderata c non scelta da Ini, rimanendele scrupolosamente fedele anche quande|e -vicissitudini della vita avrebbero potuto spingerio a fare proprio il contrario, Le difficolta economiche primi anni della vita di copia a Roma trascorrono. relativamente tranquilli: Pirandello, che insegna alVistituto superiore di Magistera, serive e pubblica le prime raccolte di novelle (Amori senza amore, Le beffe dellamorte e della vita, Quand’ero matte) ¢ il primo romanzo, L’eschusa (1901); pur senza olte- neve grandi consensi, comiucia a essere conosciuto negti ambienti letterari romani, Avbreve distanza nascono i tre figi, Stefano, Liotta ¢ Fausto. Ma nel 1903 un'inopren Sezione? II primo Nevecento CE eee visa catastrofe {fl crollo di una miniere di zolfo in oni era investito tutto il patrimonio familiaro, compresa la dote di Antoniotta) mette in crisi i ménage familiare: non solo perehé Pirandello, rimasto improvvisamente senza rendita, si trova per lu prima volta, in vita gua in seria difficolt& economica, ma anche perché la perdita della dote mette in cxisi il precario equilibrio psichico di Antonietta, Mentve Pirandello layora a ritnsi accelerati ~ inseguendo i magri cornpensi legati alla pubblicazione su quotidiant e riviste, impartendo lerioni private di latino e di tedesco, accettando supplenze ¢ inca- Tichi di insegnamento aggiuntivi - Antonietta giace per mesi aletto semivarslizzata, ‘oseossionando marito o fgli con continue ¢ infondate scenate di golosia. Tn questo clima tuti’altro che sereno Pirandello pubblica due delle exe opare pi {mportanti: il omanzo Il fu Mattia Pascal (1904) 0 I saggio L’umorismo (1908), Quasi contemporaneamente esce prima in rivista poi in volume (1913) il romanzo I necchi ¢ igiovani, che segve la storia di una famiglia sicliana su due generazioni, quella det “veecht” che hanno partacipato alla stagione erotica del Risorgimento e sopravvivono asé stessi nella meschina realsk postunitaria, e quella dei “giovani’, ai quali &toccato in sorte di vivera nol tempo della disillusione ¢ della caduta degli ideali, Le opere teatrali e il sucesso internazionale In questi steas! anni avviene ‘una svolta decisiva: spinto dalla necessita economica e incorageiato da alcuni amici siciliani (in primo luoge Firruente Nino Martoglio, che aveva foadato il Teatro Mini- ‘mo, con il progetio di rilanciare le opere in dialetio siciliano), Pirandello si riaccosta al teatro (al quale non pensava pitt da anni, dopo i primi vant tentativi di affermarsi come dremzaaturgo), proporendo all'amnico Martoglio alcun atti unici, la maggior parte dei quali in dialetto. Come diverra pot prassi consuata, lo spunto di partenza del testo teatrale & quasi sempre costitulto de una novella, cosicché fn daliniaio 1 racconti diventano uno stracrdinario repertorio di trame e situazioni da rielaborare in chiave teatrale. Poco interessato alle vicende della Prima guerra mondiale (la eua principale preos- cupazione é la sorte del figlio Stefano, caduto quasi suhito prigioniero doghi austriaci), Pirandello continua a scrivere copioni teatrali,¢ proprio tra i 1916 e il 1917 vanno in scona le sue prime opere ci successo: Pensact, Glacomino!, It herretto a sonagli (en- trambe in dialetto, pot riproposte in italiano), Cosi & ce vi pare) e Ii ptacere dell’onestd Benché ormai cinguantenne, Pirandello a una svolta decisiva della sua vita e della sua carziera letteraria. Dopo Yennesima, immotivata scenata, preoecupsto per 6 Luigi Pirandelto, (Breccia di Porta Pia) 1877 Argoverno italiano affidato alla Sinstra < parlamentare 1891" ‘Stlavvea in Filologia romanza all'universita: ‘di Bonn. 1892 ,Si'stabilisce a Roma per “dédicarst alla letteratura ‘Sposa Antonietta Sezione? II primo Novecento __._ Mittorio Emanuele Il Weschuisa Ha difficolta economiche a causa det crolle della miniera dl sua proprieta 1H fu Mattia Pascal, A.Un fotogamma dalla trasposiione ‘nematosrafica prodotta da Perre (Chena ne 1837 del romano futhattia Pascal. 1908 Lumorismé Inia ta Pra eu mondiale, ‘Mbevietto a sondgii 4 Cosi (se vi pare) A piacere det ones *} Fine della guerra Fa internare la moe in casa df cura Ngiuoce delle parti Abbandona Finsegnamento | Sef personaggi in cerca. dautore inizia a viagsiave in tutta Europa e in America Aderisce al faseismo Assassinio di Matteoti Fonda ta Compagnia et Teatro d'Arte Quadernt a Serati Gubbio operatore Mussolini vara le leggl "fascistissime” Uno, nessuno e cent Hitler vata le leggi raz: Vince il premio Nobel: | per la letteratura ‘Muore di poimarite aRoma Jasorte della fight Liewe (spinta quasi al suicidic dagli assurdi sospetti materi), nel 1919 si laseia convincere a internare Antonietta in una casa. di cura (nella quale la donna morirh molti anni dopo il muarito, che non vorra pid rivedere); ¢ la fine di un. Jungo incubo, un’arnara liperazione. ‘Appena due azini dopo, i! 9 maggio 1922, va in scena al Teatro Valle, a Rema, ny prima dei Sei personaggi in cerca Pautore; un’opera rivoluzionaria che viola tutte Je consuetudini teatrali dellepoca, proponendo una “commedie da fare’, mettende ‘a mado, davariti agit occht allibiti dei primi spettatori, tutti i sogreti del peleascent- co, Anche se la reazione del pubblico romano @ feroce (Pirandello deve addiritnure fugeire dal teatro per evitere il linciaggio}, nol giro di pochi mesi Yopera consacre Vautore al suecesso internazionale (centotrentasei repliche di fila a Now York, record @incessi a Parigie a Borlino), a quella glozia che ormai non sperava pid di ottenere. ‘Da questo momento in poi la-vita di Pirandello cambia radicelmente: non pit vin- colato alla cura della raoglie melata, con i figh ormai grandi (Stefano e Lietta spossti, quest’ ultima trasferkasl in Argentina per seguire il merito), libero dalle prooecupa- ziont ecanomiche, considerato in tutto il mondo come il pit grande autore teatrale ‘vente, abbandona Vinsegnamenta e si dedica integralmente alVattivith letteraris, viaggiando in tutta Europa (¢ spesso anche in America} per promucvere Ja sua opere. ‘Per quanto impegnato soprattutto con il teatro, continua. a serivere novelle e pub- ‘ica altri due romenzi: Quaderni di Serafino Gubbie operatore (1925, ma il romanzo ere gidtuscito nel 1915 con i titolo Si giva..), pizmo sguardo “ufficiale” delle letterate- ya sulmondo del cineraa e sui suoi risvolti pit inquietanti, e Uno, nessuno e centomn- 12.1926), dedicato alle grotteschs disarventure di Vitangelo Moscarda, ossessionato GalPidea dei ruoli e dolle maschere che eiascuno assume, involontariamente 0 mene, agli occhi degli altri. Un sogno realizzato: un teatro tutto suo Nel 1924, con un gesto abbastanaa clamoroso, Pirandello dichiara ufficialmente 1a gua adesione al fascismo proprio silindomani del delitto Matteotti, evento quest'ultime che segna)a fine della “fase le~ galitarla”« Piniaio vero e proprio del rogime. Per quanto consapevale della brutalita della olgaritA di Mussolini, comunque alten da gualsiasi sizapatia per Is ideologie Sivolusionarie di sinistra, Pirandello rimane fine alle fine convinio che il fascismo some! Fitologia oanza nel Z Fret 867. 892 cor una casi Quine! st9q s2088 Finguissca sul eenro ‘aria Anroniecta dala sux ced natcle, Portolana, Frequenta Yuniversich dt ora, a se alloncana| ‘dope un diverbio| com it etare ‘Tomaa Roma nel 892 € qui wore nel 1936. ‘Dopo ice, nel 87 st scrive lun in noi stessi, ma cache noi, quali fume in altro tempo, viviamo tuttora e sentiamo e ragionia zmao.con pensiert caffett gid da un longo oblio oscurati, cancellati, spent nella nostra coscienza presentes),né della presenaa di pulsioni inconsoe {istinto di sopraffazione, desider’), che ofuuggono alla coseienza razionale e cirendono ben diversi da come vorremmo rappresentarc ‘Vindividuo si dude di avere una consistensa stabile @ tnivoca, ma presto o tardi scopre che questa consistenza era solo apparente. 5 il ‘percorso efficacemente sintetizzato dal titolo di uno dei pit farnosi og ‘mana pirandelliani, Uno, nessuno e centomila: Pindividuo ponsa di es- sete uno @ scopre di essere centomila; ria quardo prova ad andare fint "gl in fondo, deve arrendersi slla eonstatazione che dictro { contomila non ce nessun, La rinuncia alle passioni, la sfiducia nella morale Insiere al sog- getto tradizionale vengono meno anche tutti quei moti interiori di cui“ quel soggesto era titolare, Le graudi passions, : grandi moti dellanims.. Sezione 2 I primo Navecento appartengono al passato ¢ alla letteratura del passat, a cominciare dalla passione per eceellenza, amore, amore & quello sognato in gioventi, spezzato dalla lonta- ‘anza ¢ dalla morte; ® quello degli altri, che ai spia di nascosto, dalla finestra delPl- tra casa, Non é mai qualcosa che c’é veramente: al presente non rimane che il ricor- do, ola messa in scena, o il rimpianto delle passioni di un temyo. df Tprincips ele convenzioni borghesi appaione vuote formalita, delle “parti” che ogni individuo é costretto a sostenere, senza alcuna reale convinzione. I grand! imperativi della morale borghose (dalle virth private ~ il culte del focolare domestioo, il rispetto dei padri, la condanna dell'adulterio, la fedelta coniugale, le cura della prole ~ alle passioni civilie politiche, all'amor di patriae all'erelemo) sono solo *obblighi” che non sivorrebbero avere eppure si kanno — cos dice Quaquto, grotagonista della novell Certi obblighi [> 731 — e che i personaggi pirandelliani a volte subiscone con freddae consapevole rassegnazione, a volte tettano — perlo pitt vanamente — di rifiutare. Togliersila maschera tl porconageto-prandéliaxo por evsllenza coluichehe | capita il goa e nen rissoe pit parteciparv! con la stessa passiva acquiescenza di / prima, A volte prova a liberarsi da tutti i vincoli e le costrizioni per arrivere alles / ‘senza, ma scopre dolorosamente che senza maschera 3 impossibile vivere. Una.volta | giunto a questa consapevolezza, gi ricaangono solo due alternative: o continuere a indoseare la maschera in maniera critica, guardando con scetticismo e distacco il gioco delle parti (magari spingendo il meceanismo fino alle estreme conseguenze), orifintare qualsissi maschera e rimanore quinds senza identita individuale, in une, condizione di vita inconsapevole simile a quella degli animali o delle piante (come fara appunto Vitangelo Moscarda, protagonista di Uno, nessuno e centomila). La mediazione fra tradizione e modernita Pirandello e Schopenhauer Alla base dei teri portanti che abbiamo schematiz- stato 2 facile riconoscere una koiné pessimistica fondata sul pens.ero del flosofo te- desco Arthur Schopenhauer (1785-1860) — che Pirandello cita pits volte nei racconti, eneiromenzi — e dei suo! successivi divulgatori: la teoria del mondo come volonta di vvivere cieca e fine a sé stessa, e di comseguenza la considerazione negativa della vita individuale, che non ha altro seopo se non quello di permettere clla volonta di eon- tinuare 2 esister2; ia damuncia della generale lotta per esistenza e il contrappesto {ideale della compassione e dell'identificazione con tutti gli esseri viventi;1a soppres- sione completa della volont& di vivere come mets finale del sapleate. La mediazione fra tradizione e modernit& Ma non bisogna dimenticare che Pirandello non é-un filosofe, e dunque non & corretto cercare nelle sue opere l'espo- sizlone di un sis:ema filosofico compiuto 0, aneor peggio, giudicarlo in base alle pre- santa cosrenza o originalita di pensiero; troppo spesso la sue opera é stata ridotia ¢ una serie di formule astratte che eglt éra il primo acon- testare («nulla m’era pitt amazo e soffocante d's volgare opinione, Micalsingiaifus ie fossi un esperto letterato fortanato per aver -mboccato un tono inato tertorio. adescante e capzioso, quasi un giocoliore didec: io che ho consumato lavita, una vita ricca non foss‘altro di energie e di sentimenti, solo per certe parole da dire, uomno, agli altri uominis), Pirandello & innanzi- tutty un narratore e un draramaturgo ed & proprio in quarto tale che va considerato all’interno del panorama italiano ed europeo. Su 6 Lulg! Pirandelto MAPK acERATIVA, una parte imposta dalla societa Sezione 2 It primo Novecento questo piano eglt svoige una funzione cruciale di mediazione tra la tradizione cls modernita: ¢ consapevole che le forme del pessato ncn sono pit riproponibill, invece di fare tabula rasa, le recupera in maniera stravolta, per continuara a propor | youn discorso sull'uomo e sulla fiunzione del’arte nella modernita, 3 Nei racconti ¢ nei romanai la poetica dell'umorismo si traduce in une. diaarien! lazione dell’implanto narrativo tradizionsle; 1 mater‘all grezai delle sue storie sox ‘tutti di marea ottocentesca (storie di adulteri, éi rovine economiche, di ascese # e- ute sociali, di rivalita o beffe familiar’), zaa riclaborat: e scompost | i CC Voto ia nenura.nen sirovafremenisto alla terra? Ebbene, gli sritori ordinar! bit | {ano via la terra.e presentsne Vero in zecchini muovi, ben eola:o, ben fuso, ben pese | toe con lalore mares illoro stemma ben impressi. Mia umorista se che le vieenia | ordinarie, i particolari comunt, 1a materielita della vita in sorama, cost varia e sox! Plesse, contraddicono poi agpraments quelle semplicicazion| ideal, costsingono al azioni, ispirano pensieri e semtimenti contrarii a tutta quella logice armoniosa cel: fattl e dei caratteri concepiti dagli scrittori ordinari. t UrVavanguardia ben radicata nella tradizione ALo stesso modo, nel moments in cui la poetica teatrale naturalista entra: definitivamerte in crisi, Pirandello ¢i trove a fare i conti con la possibilita stessa della sopraveivensa delParte teatrale, con‘on. tandosi da une parte con la crisi del teatro nella societt moderna (forma rituale er eccellonza, il teatro sembra non avere gengo in un mondo ormai completaanonte Adesacraltzxato, sottoposto in maniera sempre pit: pressante alla concorrenza di alte forme ben pitt adatte, a cominciare dal cinema), dall'zItra con i movimenti avam guardistlet, che reagiscono con una spinte Zortemente eversiva, demolendo tutes convenzioni tradizionali, cancellando quasi completamente ogni riferimento a tat seritti, puntardo molto eull/happening e sul caraitere totalizeante dellesperiencs te atrale (che ingloba anche la danza, il mimo, qualsiasi tipo di espressicne corparea) ~ 9] eontrasto tra vitae forma 4 a | 3) liquidazione detsoggetto | _,le passioni esistono solo nal 1 edel suo mondo sentimentale ricordo o nella messa in scena 3 denuncia delle convenzion! | sociali borghesi [wuts fermatita | Ly svelamento della maschera 3] impossibile vizere senzarecitare ) 4 / laformaé un imprigionamente delfusso vitale loco det ruoli e dlle part fognino assume un ruolo impasto dat vincoli soctali relativismor i valori sono solo convenzion! Pees uu Zirandello riprende generi forme della tradiztone, ma si comporta da vero ay- tista davanguardia, conducendo wns, straondinaria apera di sveedziamento della Dratica teatrale attraverso un «uso epottacoloso della macchina scenica» (Percinan, Go Tavian}): complica fino alYinverosimile (fino alV'assurdo e al surzeale) le tame Conventional del teatro borghese per denmauciarne Vipocrisia ei vacco formalism; Drende spunto dai pit minuti everti delia vita quotidiana per esplorace la rial delle coscienza individuale e sondare le profondita della psiche o delle sue dimension! pid sogrete ('inconscio, la flla, il sogao); svela Pinconsiatenza della presumea reat Oggettiva lascie libero gioco al dispiegarsi della molteplicit dei pont: di vista e cel- le hnterpretazioni; propone trame motarifessive ede si interrogazo ful limit dello spazio scenico, sul ruolo degli attori, sulVessenza del apersonaggion, sul rapporto tra testo dautore ¢ performance; representa in maniera esplictta i | passaggio dall’otto- ‘ceutesco teatro d’attore al teatro di regia caratteristico del Novecento, ‘Tutto questo senta detlo 2 vedere, alternando le provocasione ® lo scandalo (le brtzna del Set personaggl in carea @autore si concluderh con una vora e propria rissa} allarte della seduzione, al tentative di blandire quanto pri possibile le espettative del pubblico, Fino altima opera rimasta incompinta, I giganti della montagne, in ent iso continua aproporre le magie del tesiro nella terra dei giganti, senza arretvare di Fronte alla morte e al sacrificio di sé Vumorismo ChiéPumorista? Lopera in cui queste riflessiont ‘assumono la forma pitt compiu- ta 831 saggio L'umorismo, pubblicato per la prima volta nel 1908. Pirandello si dedice alla stesura di questo sagaio spinto da una necessitA pratica: aveva bisoguo di una ubllicasione seiontifica in vista di un concorso universitaro, e infatti tuttala prima Parte consiste in une. hinga od erudita indagine storico-letteraria, Sola alla fine si essa dalla teuria estetica generale alla definizione «dellessenza, dei caratteri ¢ della, materia delP'uraorismon e il riferimento alla propria pootice da parte dell'autore 1 fa esplicito. Seconcio Pirandello, Purnorismo nasee da wa ben precisa predisposizione psi- cologica, civ’ proprio dalla consapevolezza dello «stcappo nel cielo di certay, per cul ‘umorista in prime luogo chi ha perso la capacita di dludersi enon pud fare ameno di smontare non solo i grandi ideall del passato (| cosiddetti lanternonis), ma anche tutte le piceole ftioni che gli womnini si costraiscono nella coscienza individuale (1 danterninin che eiascuno insegue nella propria vite: un amore, un progetto, una fede Politica, un ideale artistieo..). Nel? urnorisma Velemento riflessivo, invece a? seorn. arire come avviene di norma, diventa predominante, é una specie di cdemorietio che smonta il congegno d'ogai immagine, ogni fantasia meaao su dal sentimenton Per vedere com’é fatto; ma cost ne scarica la molla, e tutto il congegno comincia a stridere convulso, non funziona pit: come prima. Per illustrare quesio concetto Pi- randello propane fl celebre aneddoto della «vecchia signoran tutta imbellettata (371) T comico si limita a mettere in hice Vaspetto oggettivamente ridicolo éella vecchia signora; 'tmmorista va oltre e comincia a riflettere sulle ragioni che possono aver- Ja indota a tuccarsi in manters cosi sgualata ¢ inappropriata. Uumorista scompo- no, smonta, svela le magagne d ogni meccanismo, fa vedere di ogni cosa fl eontrario Bimche e nore ed Erma bifronte sono i titali di due raccolte & novelle pubblicate negli stessi anni dell Umorismo}:1l lato squallido e laido che si nasconde dietro lz dignitie la Dellezaa di facciata, dl volto tragico e degno ai compassione al ogni Brttezze apparente. 6 Luigi Firandelio ina veechia signora imbelletiata da Uumorisme primo passo che proponiamo illustra con un celebre esempio la specificita delfat- ‘eggiamento umoristico, ‘Vodiamo dunque, senz’eltro, qual 8 i proceso da cui risulta quella particolar vap- presentazione che si suol chiamare wnoristica; se questa ha peculiari caratteri che Ta distinguono, e da che derivano: sevi é un particolar modo di considerare il mondo, che costituisce appunto la materia ele ragione dell unorismo. ‘Ordinarlamente, — ho git detto altrove, e qui m’@ forza ripetere ~ Popera arte 2} creata dal libero movimento della vita interiore che organa’ Je idee e le immagini jn una forma armoniosa, di cut tutti gli element! han corrispondenza tre loro e con Yidea-madre che le coordina. La riflessione, durante la emacozione, coma durante Yesecuzione deWopera darte, non resta certamente inattiva: assiste al nascere ¢ al ‘erescere dellopera, ne segue le fas! progressive e ne gode, raccosta i varii elementi, X coordina, i compara. La coscienza non rischlara tutto lo spirito; seguatamente ‘per Partista essa non $ un lume distinto dal penstero, che permetta alla volonti di attingore in lei como in un tesoro d'immagini e d'idee. La coscienza, in sorama, non @ una potensa ereatrice, ma lo specchio interiore in cu! fl pensioro si rimira; si pud diro anzi ch’essa sia il pensiero che vede sé stesso, assistendo a quello che essa ft spontaneamente, E, Pordinario, nel’artista, nel momento della concesione, la ri- flessione si nasconde, resta, per cos) dire, invisibile: &, quasi, per Partista una. forma del sentimento. Man mano che Popora si fa, essa le critica, non freddamente, come farebbe un gindice spassionato, analizzandola, raa d'un tratto, mereé Vimpressione che ne riceve, ‘Questo, ordinariamente, Vediarao adesso se, per la natural disposizione d'animo diquegti serittor che si chiamano umoristi e peril particolar modo che essihanne di intuire e di considerar gli uoraini e la vita, questo stesso procedimenta avviene nella concezione delle loro opere; se cio? le riflessione vi tenga ls parte che abbiame or ora descritto, o non vi assume pluttosto tna specials attivita. ‘Bboene, noi vedremo che nella concezione di ogni opera :moristica, la riflessione non sinasconde, non resta invisfbile, non resta cio? quasi una forraa del sentiment, quast uno specchio in cui il sentimento si rimira; ma gli si pone innanzi, da giudice; lo analizaa, spassionandosene?, ne scompone Vimmagine; da questa analisi pert, da questa scomposizione, um altro sentimenta sorge 0 spira: quello che potreabe chia- mavsi, ¢ che io difatti chiamo il sentimento del contrario, [ Vedo una vecchia signora, coi capelli ritinti, tutti unti nen si sa di quale orribile manteca?, e poi tutta goffamente imbellotiata o parata d’abiti giovanili, Mi metto a ridore. Avverto che quella vecchia signora & il contrario di cid che una vecckia 2 spattabile signora dovrebbo essere, Posso cos}, a prima giunta e superficialments, arrestarmi a questa impressions comtca. Il comico & appunto un avvertimento del 2. spassionandosene:eliminando femotivic a passione. ‘3. manteea: unguent, 43." comico e umoristico. Re I RUOLO DELLA RIFLESSIONE NELL'URLORISTAG Se- F condo Pirandello, is dfferenzs sostarale tra arte-umor- F sieae arte non umorstica consist nel civerso ruota che syolge la rifesione nella concezione e nella realizzazione delfopera, Mentze nellarte non umoristca la riflssione (God il penseto, lativcd critica} incerviene al mersen- Ec delfideazione e pol si ecisa, lasciando libero corso al [spore armonicso e compatto degi element, nelfopere umoristica la riflessione civenta parte integrance delfope- 13 ston: ogni elemenso vine sottopasto continuamente a gludalo, messo in discussione, valutaro da punt vista b aiferenti, essenza pitt profonda del umorismo & dun- {que un eccesso di ragionamento: invece di accontentar- 5 celiz prima impressione e lavorare st quella, Tumors: b asceconca fa tancarione di andare pil fordo, di scavare alge le apparense, A. SENTIMENTO DEL CONTRARIO Per ilustrare meglio # suo pensiero Pirandello ricorre al celebre esempio della UG vecchia signora truceara in maniera eccessiva. A prima vi- | ras traces di uno spettacolo semplicemente ridicolo: una donna abbiglata e eruccara vistosamente a dispetto della Psa eth e della sua condizione fisica suscita inevitabilmen- E wil iso perché & il contrario di quello che dovrebbe es- E ‘COMPRENDERE E ANALIZZARE affermazione. : INTERPRETARE TESTO.CHIAVE contravio. Ma se ora interviene in me la riflessione, e mi suggerisce che quella vac- chia signora non prova forse nessun piacere a pararsi cosi come un pappagallo, zna che forse ne soffre e lo fa soltanto perché pietosarnente s’inganna cae parata cos}, 40 nascondendo cost le rughe e la canizie, xiesca a trattenere a sé 'amore del marito ‘molto pitt giovane dilei, ecco che io non posso pit riderne come prima, perché ap- punto la riflessione, lavorando in me, ri ha fatto andar oltre a quel primo avverti- mento, 0 piuttosto, pit addentro: da quel primo avvertimento del contrario mi ha fatto pascare a questo sentimento del contrario. Bd é tutta oui la differenga tra il sere, Ma Fumorista non si ferma alla prima impressio- ine, proprio perché subentra la rflessione che lo fa andare oltre (dalavvertimento al asentimento del contrariow) ¢ lo spinge a interrogarsi sul perché: forse lanziana signora & ben consapevole del suo aspetto Incongruo eridicolo ed & la prima a sofrirne, ma sicomporta cos perché teme che i ‘marto pit giovane die possa tradi espera di trattener- lloatteggiandosl in maniera nadeguata rispetco ala sua etd, LA PROFONDITA BEL'UMORISTA Lamorismo non & ‘dungue un gioco di scompasizione fine a sé stesso, ma & tun modo per andare pita fondo nelis comprensione della realti. Uarte nen umoristica si accontenta dela facciata cerca di costrulre un quacro il pit possile armonioso € ‘compatto, dove ogni elemento fa il suo posto, in perfetta intonia con tutti gi alr, A contrerio, Pumorista non si fida mal delle apparenze e delle ricomposizioni armoniose, ‘ma sente sempre Yesigenza di andare oltre, ci smonear re il meccanisma per vedere cosa cP diet. Come osser- va Pirancealio poce pit avant si tratta dé una disposizione anime vers, che non ti permettealcun appagamento, ima i costringe in una condizione di perenne incertezza, di dubbio metodico esercitato su ogni aspetto della vita ‘mara, 1. «fopera dace & creaca dal libero movimento della vita interior che organale idee @ le immagini tn una forma armoniosa, di cui tutti gli elementi han cortispondenza tra loro e con lideamadre che le coordina (rr. 5-8}: spiega e commenta questa 2. Qual él ruolo dela riflessione nell'arte umristica € nerve non umertstica? 3. Spiega che differenza c8 tra ‘awertimento” e“sentimento” del contrario. Prova a immaginare ea raccontare la storia che si cela dietro Fapparenza incongrua della donna protagonista delfesempia pirandeliano, 6 Luigi Pirandello Le novelle per... tutta la vita La narrazione breve: una vacazione La vocazione letteraria di Pirandello & tanto precoce quanto versatile, e fin dall'inizio si muove tra carpi diversi, dalia poesia, alla narrativa, al teatro, Dopo un esordio poetico poco entusiasmente (la raccolta Mal giocondo, pubblicata nel 1889, passa abbastanza inosservata, cos come le raccolte successive), su istigazione delamico e compaesano Luigi Capuana si dedica ala nar- rativa e, dopo une prime novella (La ricca, 1892), d& alle stampe una raccelta di rac~ conti, Amori senza amore (1894). E Y'nntzio di una lunga carriera: nel corso di pi. di quarant’anni - ultima novella @ del 1936 — Pirandello scrive duecentoquarantatré tosti, Ja maggior parte dei quali trail 1900 e il 1915. Quasi tutti ragconti vengono pub- blicatiallinizio su quotidian e riviste, spesso dietro lo stimolo dell’assillo econcrnico (per quanto non sireordinario, il compenso era pur sempre quelcosa da aggiungere al ‘magro bilancio fariliare), e in un secondo tempo riunit! in brevi raccolte, ‘Anche quanco Pipegno dedicato al teatro diventa prioritario, Pirandello conti- nua a serivere testi brevi, a questo punto senza aleun interesse di tipo economicas inoltre, utilizza i suoi racconti come un repertorio di sitaazioni narrative da svilup- pare in forma drammatica (moltissinni testi teatrali derivano infatti da precedenti novellistiei). . I progetto delle Novelle Nol 1922, a conforma dellimportanza assegnata a que- sto genere apparentemente minore, Pirandello avvia il progetio delle Novelle per un anno, pensando all'inizio a un singolo volume, poi, su suggerimento dell'edttore, 2. ‘ventiquattro volumetti {ne verranno puivblicati quindiei, di cui Vultimao posturno nel 1937), Anche se Ja versione definitiva apprentata dal”antore tende a eliminare 'a- spetto discronico della serittura novellistica (le precedenti raccolte vengone smem- rate e i volumetti raccolgono testi anche molto lontan! tra loro; tutte le novelle ven gono riviste e uniformate sul piano stilistico; a volte vengono inseriti in testi pit antichi temi e spunti di riflessions elaborati in momenti successivi), nel corso di questo ungo areo temporale Vevoluzione 8 evidente: ai pasea dai primi racsonti a. tema sentimentale (per quanto siano «amori senza amoren) agli ultimi testi surrea- istic e grotteschi. Eypure, in questa enerme varieta di forme e situazioni narrative 2 possibile riconescere alcune costanti, tutte in definitiva ricanducibili alla poeti- ca umoristica, che rappresatitano nel loro insieme il contrassegno distintivo della, serittura novellistica di Pirandello. Le costanti della scrittura novellistica La scomposizione del racconto La prima caratteristica é l'inconsueta s¢_ezione e disposizione della materia: gli avvenimonti principali, quelli che in genere costitn- irebbero il centro del racconto (rammatiche vicende d'amore e di golosia, adul:eri, rovine economicke, specularioni fallite, ascese social o disastri familiar), coro posti ‘ai mangini del racconto; la narrazione inizia quando tutto 8 gi avvenuto e si concen- tra gu um avvenimanto o su unvazione di per sé insignificante rispetto al destino ~ 6 Luigi Pirandello 6 Te Chika scope Infura da ovee peru T>Cequaluno ‘ie ile da evel evan anno ‘Viafilsofia alarnur Schopenhauer (9788-1860) ha profondamente Influenzato Uzersiero Pirandello, ormai gid compiute ~ dei protagonisti. Gli avventmenti che potzemme considerare decisivi, quelli che hanno determinato il destino dei personaggi, sono relegati al di fuori del recconto, recuperati poco per volta tramite veloci analessi (lashacl). Proprio come dichiara Pirandello nelle ultims pagine del saggio I/umorismo, all'u- morista non interessa raccogliere gli zecchini e’oro, cio’ quelle vicende cruciall che determinano il corse di una vita e verrebbero presentati da_ narratore tradizionale secondo lo svolgersi di ama logica errea, bensi il «fangon, ciod tutti quegli avreni- ‘ment apparentemente insignificenti che illuminano in forme stravolte o asasperata il senso (o meglio il non-senso) della vita. Vinvenzione del personaggio Una seconda caratteristice riguarda i protagonist delle navelle, La prima cosa che colpiscs é la straordinaria varieta di ambientazione geograficae collocazione sociale: si va dall'alta borghesia ai contadini ¢ ai minatori siciliani, dalle umili maestrine ai professionisti ¢ agli ertisti di spicco, dalla Sicilia alla Germania. ‘Tnoltre tutti i personaggi sono ben caratterizzati fisicamente: dai tratii del viso e del corpo, dai gesti, dal modo di comportarsi e di parlare; rer arrivare ai nomi, che devivana da accurate ricerche onomastiche enon sono mai banali o econtati (per fare qualche esempio: Simone Lampo, Bernardino Lamis, Carlandrea Seiaramé), Eppu- re, tutti questi personaggi sono allo stesso tempo straordmariamente simlll: 2 pro- scinders dal sesso, dalle condizion$ sociali, dal’appartenensa geografica, sono degi sconfitti, Tutti hanno un destino gid compiuto alle spalle e aon possono fare pit nulla per cambiarlo, perché i tempo dell'agire si & concluso. La tragedia che ha se- gaato lalore ceistenza é ormai lontara nel tempo, insindacabile ¢ definitiva, si perde nel ricordo e non ha pit mulla di eroieo o i sublime, perché & stata ormai svilitae ridicolizzata dal trascorrere dei gicrni, dalla miseria incalzante della quotidianitd. Oagetto del racconto @ uno dei tanti dettagti che ribadisce o, al limite, sancisce jn maniera definitiva i fallimento esistenziale del protagonista: perché, come dice Pirandello stesso alla fine dima novella (Al valor etoile), | destino befiarde nom si accontenia di distruggere la vita di ur, uomo, ma sidiverte anche ad apporvi ‘ultimo asuggello di scherno», Hl pessimismo e il ridicolo 12 stracrdinaria varietA di ambientazione e di motivi (Zi fatto Pirandello saccheggia ¢ riutilizza tutte le forme dala novellistica ottocentetca, dal racconto amore a quello fantastico, dal ‘monologo filosofico alla narrativa processuae) si lega alla riafferma- ‘ione ecstante di una precisa concezione dell’esistenza, ben espres- sa dall'amato filosofo Schopenhauer, maestro per eccellenza del pensiero pessimista: Ia vita dell'uomo coasiderata nel complesso ® sempre una tragedia, ma nei dettagh assume il cava:tere di ms commedia, come ceil destino si fosse divertito a tessere le vitacon dolozi della tragedia, negando perd agli uomini la dignit® di perso negel tragici, condannandoli net partieclaci della vita ordinaria lla parte di buffoni cenciosi. Tl carattere apparentemente bizaarre delle vicende narrate (un professore che tiene la sua lezione migliore a una distesa di cappot ‘mossi a sgoeciolare sui bancii; un pover'uomno che rischia la vita per salvare l'amante dolla moglia: un mite impiegeto che si ribella improv visamente, quasi ipnotizzato dal fischio del trenc) ammmanta di ridicclo lk jazione 2 Il primo Novecento ‘Madernisti 5i definiecono modernist si autor’ che ropongane un rinnovaento racicale dela forma romans rei primi lecenni del Rovecento, a cominciare da Marcel Proust eames joyce. Sezione 2 il primo Novecento MAE alesee ane. sere ditce, narrative: Pirandello romanziere Romanizi diversi per trama e impostazione Nell'arco della sua carviera Piru, dello ha seritto sette romaanei, molta diversi tra loro per impostazione e trem e+) seiusa (1901), Iiturno (1902) ¢ Tvecchte giovant (1913), narrati m terza persona, sou) | Gi ambientazione siciliana; Suo marito (1911) & scritto in terza persona ma b ambien! {ato nel mondo del?arte (protagonista 8 una seritirice di successo, la cui carvicravie: ne seguita attraverso gli occhi del marito); Il fu Mattia Pascal (1904) e Uno, nessura centomila (1928) sono narrati in prima persona e sono centrati sulle inconsucis vicende del protagonista-narratore; i Quaderni di Serafino Gubbio operatore (1925; gif uscito nel 1915 conil titolo Sigira..), in forma di diario, sono dedicati alla nascen- te industria del cinema. Come si pud intuire anche da questo rapido elenco, si trata: i opere eterogenee, che & difficile considerare complossivamonte, ma che vans Prosentate ciaseuna per aé, come faremo, concentranéoci su IIfu Matta Pascal, Uno,” nessuno @ centomila e Quaderni di Serafino Gubbio operatore. Jearatteri della scrittura romanzesca., Possiamo comunque provare a indi vidvare alcuni elementi che caratterizzano la seritture romanzesca pirandelliana, ~- Sul piano tematico Dal punto di vista dei temi, individuiamo due clomenti ratteristie + Lacritica dei valori e dei legami tradizionali. (Qualsiasi forma di aggregario- ne sociale, dalla pit elementare alla pith complessa. della famiglia alle istitusin! politiche, si traduce in una macchina vessataria, che schiaccia Pindividuo e ne ‘mortifica 'autenticita. 1 lanternoni che per secoli hanno guidato l'uomo nel suo cammino (valori eivili e morali: amor di patria, senso civico, affetti familiar, fede zeligiosa) hanno perso la loro credibilita ¢ non costituiscone pit un oxiazonte di riferimento né perla vita individuale né per quella zubblica, ma sono pura -vu0e, retorica + Lacrisi delPidentita individuale, Su questa constatazione ai innesta Pidea ete! Pidentita individuale sia di per sé problematica e incompivta. Se le relazioni af fertive oi rucli sacisli costringono Vindividuo a una serie di compromessi e di fin: “oni, i protagonisti pirandelliani scoprone prima o poi che dictro questa wenor- ‘me pupazzata» non c’? nufla, che non esiste un’autenticita primigenia a cui poter aspirare (se non nella forma della pezzia ¢ della perdita i consapevolezza di sf) Alla crisi de! lanternont sf aggiunge cost la eriei dei lanternini, cio delle axmbisiont o delle aspiraziond individuali: amori e passion di ogni tipo, legami affetivi fami liar, progetti, voeasioni artistiche e lavorative, tutto appare vacuo e neon ~~ sul piano formate Dal punto di vista della forma, la scrittura di Pirandello Q cavatterizzata da due elemsnti. | + Isuperamento dolla forma-romanzo. Net primi decenni del Novecento oi con surna la crisi delle grandi forme narrative ottocentesche: dopo quasi un secclo¢ ‘mezzo di grande vitalit’ il vomanzo, nella eua infinite varietd di generi, non risulte pit praticabile e i grandi autori modernisti sperimentano scluaiont radicalmente alternative ( romanzo lirico di Proust o @/Annunsio, il remanzo-sagglo di Musil, 4 grande esperimento di stile che & Ulisse di Joyce). Pirandello @ consapevole di questa crisi (alPinizio del Fu Mattia Paseal il protagonista narratore fa una Langa divagacione sulla. diffieolt4 di trovare una forma narrativa adeguata al tempi e rimpiange la tranguilla sicurezza, del narratore tradizionale), ma sceglie di rima- ere ancorato alle forme canoniche, erodendole e facendole implodere dal'inter- xo, tanto che a volte i suoi romanzi sembrano quas! romanzi ottocenteschi “fal- lie, La narrazione umoristica, 1 grimaldello utilizzato da Pirandello per scardina- re le forme tradizionali @ la poetica dell’umorismo, alla quale sono ricenducibi- li molt! det caratteri ricorrenti nei romanzi pirandelliani (anche se non sempre compresenti): la disarticolazione della trama; 1a predileaione per i finali parados- sali o inconcludenti; Ia scelta di situazioni bizaarre o grottescha; la preponderanza assegrata allelemento rifleasive ¢ autoriflessive. Kesclusa Lesordio di Pirandello come romanziere avviene con Lesclusa, seritio nel 1893 e pubblicato nel 1901. Composto su ineoraggiamento delio scritsore Tui- i Capuana (1839-1915) e a luf dedicato, il romanze parte proprio dalle. ripresa di ‘un racconto di Capuana, Ribrezzo: una donna ingiustamente accusata di adulterio e scacclata per questo dal marito finisce con il commettere versmente Vadvlterio i cui tutti le ritengono colpevole, Ma mentre nel racconto di Capuans il centro ne- vealgico @ costituto dall'aspetto psicologica-sentimentale (il contrasta tra il quieto amore coniugele ¢ Yamore passionale adultero, Pinvineibile repulsione della don- zna al contatto fisico con Vamanie, dope la consvzaazione dell’sdulterio), nella tra- ma pirandelliana i sentiment: si sono rarefatti da. protagonista, Marts Ajala, non ama n¢ il marito né il presunto amante; nesswsao dei protagoaisti & tra- volto da granei passion) e in primo piano emerge il meccanismo di esclusione sociale che condanna la, donna sulla base di una sapposizione, condizionan~ done cos Hesistenza. Ui carbiamento di prospettiva & esplicito nella conclusione: al finale melodrammatico di Sapuana (a protagonista muore abbandonets da tutti, invo- cando per l'ultiina volta il perdono del marito) cor- risponde Farabigua chiusura pirandolliana (Marta accarezza idea del suicidio, ma quando confessa al marito il tradimento infine compfuto, quest ultimo decide di riprenderla con 64). Quello che conta non @ il fatto in sé, ma il discorso sul fatto, i diseorso (opi- nicne, diceria, calunnta) che si sostituisce al fatto stesso. Ed primo passo nell’elaborazione di una po- etica romanzesca all'insegna dell'umorismo. ‘Giovanni Boldin, Passeggiata nel perc, 1878. G Luigi Pirandello «Uno scrittore di cose» Bisogua perd fin dall'inizio sgombrare il eampo da un pregiudizio duro a morire: Pirandello come romansiere non nasce dal superamenio dela pootica naturalista, bens! dal suo approfondimento, pershé non riffuta la con cezione dellarte come strumento di rappresentazione e di indagine del reale, tra propone un modello pit complesso di rappresentazione che sia pik aderente alla paradossalitd ¢inconcludenza della vita stessa, Per tuttalla vita Pirandello ha ribadito la sua vicinanza a Vera, «sorittore di cose, e le gus ostilita nei confronti degli escrittori di paroles (@Annunaio in primis), per i quali il virtaosismo dello stile vale pitt cella fedelta all’oggetto della rappresente- zione, Al di Ja di ogai definizione e i ogni raggruppamento di scuola (pit: volte eg ribadird Ja sua avversione per gli «-ismi contemporanein), Prandello aspira inces- sarstemente & essere «uno sorittore di cose: il naturalismo — inteso non come poeti- ea ufficiaie, ma come aguardo sul maondo ~ non 8 una “barrieva da superare’, bens al punto di pertenza per proseguire Pinventario di una reclt& chs sfugge sempre pil ogni tentative di ordine e di razionaliszazione. AG | fu Mattia Pascal France stegaa Ta Sezione 2 Il primo Novecento Latrama del romanzo I!ji: Mattia Pascal, pubblicato a puntate sulla rivista «Nuo- ‘va Antologiay tra Vaprile e il giugno del 1804 e pol in volume nelle stesso anno, la narrazione in prima persona dell’ncredibile vicanda di Mattia Pascal, ‘Rimasto orfano di padre, Mattia ha vissuto ur’infanzia ¢ ws’adolescenza spensie- ‘vate, dando Libero sfogo al suo spirite burlone e prendendosi gioco di tutto (anomalia ‘caratteriale che si rispecchia nell’anomalia fisica lo strahismo ela eapighiatura rosso fuoco}, mentre Pastuto Malagna, aramainistratore dei beni di famiglia, si impadroni- seo poco por volta di tutte le loro proprist&. Pur essenda ormai anziano, Malagna cor- ‘topgia e alla fine sposa Oliva, a giovane di cul 2 tavaghito anche Mattie; mail figio ‘tanto desiderato non arriva, e Malagna, attribuendone la responsebilitd alla mogli, provaa sedurre Romilda, figlia di Marianna Dondi, vedova Pescatore, amata anche a Gerolamo Pomina, inseparabile compagao di Mattia, Spinto dal suo cavattere burlone, Mattia cerea di favorire il logame tra Pominoe Romiilda, ma finisce con Vinvaghirei della ragazza ¢ con il possederla, senza acoar- gorsi che si trata di un tranello architettato dalla vedova Dondi per dare al Malagna il desiderato Aighiolo. Amareggiato, Mattia rivela tutto a Oliva ¢ la convince a fare Yamaze con ui, lasciando ineinta anche lei; cosicché il Malagna, avuto finalmente il sospirato erede legittimo (poco importa che il padre non sia lui), lascie, Rorailda ¢ Gi fatto costringe Mattia a sposarsela, condannandolo all‘odio eterno della vedora Pescatore, Je cui treme matrimoniali sono miseramente fallite, Esasperato éalle liti continue, distratto dell’enmesima tragedia (a morte delle madre ¢ della Agia nella stessa notte), Mattia decide di fuggire e, senza sapere come, si ritrova a Montecario, dove vince al gloco una somma considerevole. Nien ‘tre si appresta a tornare a casa, legge per caso un annuncio della sua morte presun- tee decide é! approfittare dolla strzordinaria civeostanza: tagiia i pont! con fl pas ‘gato, assume wna nuova identitd (Adriano Meis) ¢ comincia a givare per I'Europa, ‘Ma quando si stanca di questa esistenza nomade e solitaria e affitta una stanza a ‘Roma, rispuntano i guai: si imamora di Adriana, figlia del bislacco Anselmo Pale- ari, tenutario della pensione, ed entra in conflitte con Terenzio Papiano, ambiguo personaggio che ha delle mire su Adriana. Messo con le sralle al muro (Teranzic Papiano gli ruba buona parte dei soldi vinti al gioco e Iui ncn pud né denuneiare frrto né tantomeno chiedere in sposa Adrians), Mattia-Adriano esce nuovamente di scena fingendo il suicidio e, riassunta la sua vecchin identita, torna al paese. Dopo essersi divertito a spaventare la moglie, felicemente risposatasi con Fomino, si chide nella biblioteca a sorivere le sue mororie, in una sorta di volontario silio dal mondo dei vivi. Una trama “ottocentesca” trasfigurata dal!'umorismo La trama rivela gi ditper séa varieta degli clementi che s'intrecciano nel romanzo: Ia formazione ado- Jescenziale, Pascesa sociale del nuovo ricco ai, danni dei vecchi possidenti, Pintrigo sentimentale, com Padulterio ela doppia paternita, Yaffresco tetro della vita contuga- Je, fl romance della fuga e della vittoria al gioco, il nuovo intrigo sentimentale nella ‘pensione del Paleari, lo scambio ci identita e la falsa atteibusione di morte. Si tratta i ingredienti tradizionali nella narrativa ottocentesca, alcumi tipici del romanzo re- alista, altri invece pit fantastici, Ma a vera novith é la rielaborazione di tutti quosti ingredient: all’insegna della poetica umorista, di cui possiamo riassumere le erner- 9 ‘La miscela di comico e tragico, Come abbiamo visto (211 ¢ 272 nel saggio ‘Lumorismo a proposite del brano siilla vecchiz signora imbellettata), la messa in scena di situazioni oxgettivamente comiche # sempre accompagnata dall’n- sorgero dell’slemento riflessivo, che invita a considerare le stesse cose sottc un altro panto di vista. Molti episodi del Fu Mattia Pascal sono esilaranti, € -varrebbe la pena legger!i anche solo per questo, sia pure con la consapevolexze che la comietti, 8 solo un Ieto della medaglia, che dietro il ridicolo si cela ur contenuto spesso straaiante, di miseria uman, di frustraaione, di sconfitte osistenziale. «La tendensa riflessiva e metanaxrativa. Anchs se Pazione ricopre nel romanze un ruclo considerevole (@ una storia ricca di eventi), Yelemento essenziale & quello riflessive: Mattia Pascal si interroga in continuazione sul senso della sua vicen- da, avviando wna tormentata indagine sulla consistenza del?identita individuale. 11 cantro nevralgico delVopera & propric questo, la scoperta della fragilita della eoscienza individuale: Mattia Pascél @ il primo personaggio pirandelliano che tenta di sfuggire ai ruoll ¢ alle mmaschere che la societa gli impone, per arrivare & sooprire che diatro quei connotat! iznposti nono altro. «+ I relativismo filosofico. La. condizione essenziale della modernith é la perdita i ogni certezza, la condanna al relativiemo. A partire dal zaomento in cui Coper~ rico ha confutato la eentralita della Terra e della specie wana (emaledetto sia Copeznicoly, esclamna Mattia Pascal alPinizio della premessa), Vindividua & stato costvatto a fare i conti con la sua infinita piccolezza. Questa nuova consapevolez- ga si riflette axche sull’atio del narrare. Se la narrazione di stampo tradizionale presupponeva la fiducia nella centralith dell’individuo, la scoperta del rélativismo inficia alla bace la possibilita stessa delPattn nazrativo: «Non mi par pit tempo, questo, di seriver libri, neppure per ischerzo». Che senso ha continuare anarrare vvieonde prive di importanza, che non sighificano nulla e non hezino alouna utilice per nessuno? Ma per fortuna, come gli Za notare il suo amico ¢ protetiore, den Eligio Pellegrinotto, «’'uomo si distrae facilmentes, e proprio in virth di ques-a ddistrazione provvidenaialey Mattia Pascal potra parlare di sé: Tatto narrative & sempre, in etd moderna, wna scommessa basata sul nulla, su wna momentanca distrazione della coscienza, 6 Luigi Pirandello 0? Aile lucornetie superstitl, a quelle che 5 grandi moxti lasciarono accese su Je loro toribe? [..] Moti ancora varno nelle chiese per prowvedere delValimmento necessario le Teco lantermucee. Soro, perlo pit, peveri veechi, povere donno, a cui ment 1a vita, ¢ che vanno bmanzi, nel bujo delfesistenza, con quel loro sontiniento ueceso come una Tampadina votiva, evi con trepida cura riparane dal gelic soffo degli ultimt disin- gana, eh dur aimene accesa fin, fino alVono fatale, al quae seffretiano, tenendo fai ouch intent alla arama e pensando di continuo: «Dio mi vedel» per non udite L clamori della vita intorno, cae suonano ai Joro crecchi come tante bestemmie «Dio ni vede..n perché lo vodono loro, non sclamente in s6, ma in tutto, anche nella loro nigeria, nelle loro sofferenze, che avatsn0 un prensio, ella fine 1 figeo, ma piacido Jume di queste Inustermucce desta certo invidia.angosciosa in moltt i noi; a certi altri, ‘nvece, che si credono armati, come tanti Giove, del fulmine domato dalla scienza, ¢, in fuogo di quelle lanteraucce, recano in trionfo ie lampadine elettriche, ispira une sdegnosa commiserazione. Ma damando io ora, signer Meis: E se tutto questo ‘bujo, quesanorme mistero, nel quale indaro® i fllosofi dapprimma specularono,¢ che oz, pur rinunziando all'indegine di esso, Jascienza non esclude, non fosse in fondo che un jnganno come wn altro, un inganno della nostra mente, una fantasia che non si colora? Se nai fnalmente ci persvadessimo che tutio questo mistero nom esiste fuori di noi, va soltanto in nol, e hecessariamente, per il fanoso priviiegio dal sentimento che nol Abbiamo della vita, del lanternino cio’, di cui le ho finora parlato? Se la morte, insomn- ma, che oi fa tanta paura, non esistesse efosse soltanta, non Yestinsione della vita, na eodtie che epegno in noi questo lenternino lo sciagurato sentimento che noi abiamo dh essa, penoso, pauroco, perché limitato, definite éa questo cerchio 'ombra “ita, Slere il breve tmbito dello scarse lume, che noi, povere lucciale sperdute, ci projetsia- ‘no attorno, ein cui la vita nostra rizane come imprigionata, come esclusa per alcun tempe dalla vita universale, eterna, nella quale ci sembre che dovremo un giari0 T= cnture, mentre git! slamo e sernpre vi imarremo, ma senga pit quesin sentiment esilio che of angoscia? I liraite &fllusorio, &relativo al poco hurne nostro, della mostra fndividualit nella realt& della natura non esiste, Noi, ~ nan $0 s= questo possa farle piacere — nol abbiarno sempre vissuto ¢ sempre vivremo cor Funiverso; anche ora i questa forria nostra, partecipiamo a tutte le manifestazioni dell'universo, me men to sappiamo, non lo vediamo, perché purtroppo questo malederto hanicino piagnucoloso iia vedere scltanto quel poco a cvi esso arriva; eee lo facesse vedere almeno comesso > in realta! Ma nossignora: ce lo colora a rnodo suo, ¢ cl fa vedere certe cose, che noi dobbiamo veramente lamaentare, porbacco, che forse in un’altra forma d’esistenta non frenno pina bocca per poterne fare le matte risat. Risat, signer Mais, di tutte le Vane, stupide afflizion che esso ci ha procurate, dl tutte le ombre, di tutti fontasnai pmbizios! e strani che ci fece sorgere inmanzi e intorno, della paura che cispird! 3. ndarmos ivan. Reese UENZA DEL PENSIERO O1 SCHOPENNAUER In groresch,spettz proprio a lulespore i pensiene deitauro™ ‘brave, Anséia Paleari espone [a sua personale re, dl cui in questo cato devidente portavoce arco vere Fecione flosfia, alia qusie ha dato nome ci lant che moi passaggi vengono ries erutilzat cla Pirandello of, ioe "lost delfantenini Anche era di_nalepagine dl"Umorimo, secondo uns pass Heaeore personaggi .g minote, presentato con Tari decsamente zone edt ricco deg stesi materali ne & pk del me- todo ci lavoro pirandellano. La fone ben riconoscbile dela teria esposta da Paleari &Schopennaue, un flosefo part- colarmente aro a Pirandello, ¢ uno del macs (forse il ma~ «s10) del pessimismo modern, oui pensiero&coasegnato soprattuto al celebre saga il manda come volontd¢ come ‘appresentazione, puobicato per la prima vlta nel 119. UA CONDANNA ALLA COSCIENZA Dt SE Alcantratio de- at alr esserivivent, 'uoma ha il erste privilegi di vedersi vivere, cok di avere coscienza e consapevolezza: la realea fei non ha una efettva consistena in 36, esisee solo in quanto rappresentazione del soggerto. La cosclenza individuale éraffigurata atraverso immagine del lantern no che fa lice: ma ilcercio di luce {ci le spazio "control- lata" calla coscier2a individusle) & Hmieatissimo, un nulla rispertoalfenormita del buio crcostante (lo spazio infinica, ‘he la coscienza individuale non conosce). Ogni individuo tischiara com la sua lanterna-cosciemza un minuscolo fram ‘mento delle spazto, © per tutta la vita ceme cerrbilmente Il buio {clot la morte, fa non esistenza}. un bu‘o che non cesisterebbe, che non verrebbe percepico se non esitesse appuntol fine imitatssima ture della coscienaa, UALLEGORIA DEL «LANTERNONID Laccordo di sen- tirventi trai singoltiancemini dd poi vita ai elanterronin, cio 2 quelle rappresentazioni colletive che pretendone ci rischiarare © guidare tutti lantern: la fede, le ideologie politiche ¢ religiose, | grand ideal (pasa, vrtit belleza, valor mrliare}. A volte quest lanternoni rimangono accest anche quardo il sentimenco collective & venues mena: r- ‘mangono i come una facciata, nessuno li segue pit per con- Vinzione ma solo per abitudine, 0 perché non ud farne a mene, perché tutti gli uomini hanno bisogno di qualeasa in cul eredere, preferiscono iludersipiutcasto che imanere seria puntidiriferimento, Altre volte vengone spazzati via 113). Seconda fase: il metateatro 1 Sei perso- noggi in cerca Wautore (prima messa in scena a Roma nel 1921) [>"4] inaugurano la fase del metateatro, rappresentata da. una serie di ope- re in cui prevale la dimensione autoriflessiva, Tindagine sui meccanismi costitutivi del teatro stesso (metateatro significa appunta “teatro che parla di sé stesso”). Lo spettacolo teatrale viene smontato, mostrato nel suo stesso farsi: nessun sipario a indicare la demarcazione tra attori e pubblico, nessun segnale di sogtia che individui nettamente Finizio della rappresentazione, nes- suna conclusions rassicurante che distingua lo spazio della finaione da quello della realta. Nei Set personaggi in cerca d’autore sei «perso- naggiv compaiono letieralmente dat aula, dickia- 6 Luigt Pirandello A Una rappresentazione di Enrico fV anata randosi frutto della fantasia di mn autore che non It ha cellecati pol in alouna opera ¢ implorando la compagnia (intenta alle prove del Ciucco delle parti) affinché venga rappresentato loro caso miserevole. Lariflessione prosegue con Ciascuno a suo moda (1924), che inizia nel foyer del teatro, con gli attori mescolati tra 4l pubblico, ¢ alterna le parti in paleoscenico con i dialoghi tra attori ¢ spettatori (per quanto anche gli spettatori siano attori con copione prestabilito...), e con Questa sera st reci- ta. a soggetto {prime nel 1930, in Germania}, in cul compa- re di nuovo una commedia da fare: la compagnia di attori guidata dal regista Hinkfuss si appresia a rappresentare ‘improvvisando la vicenda narrata nella novella Leonora, Addio!, storia esemplare di gelosia rotrospettiva (Rico Vert tiene segregata in casa la moglie Mormmina, rinfacciandale continugmente il passato spensieraio e frivolo dei suoi anni in acena a aril nel 1950, giovenili, che nessuno potr® pit: ancellare). Sezione? II primo Novecento ‘Terza fase: il teatro della “follia” Con Enrico IV (messo in scena subito dopo i Sei personaggi in cerea d’autore, nel 1922} (2715) Pirandello declina in chiave intro- “spsttiva il terns del rapporto tra recitazione ¢ realt®, per cui oggetto della riflessione non § piitla dimensione teatrale di per sé, ma Pestensione metaforiea del concetio i teatro: tutta la vita 2 un’enorme meesa in scena, pili o mero cosciente s volonta- tia, avolte lacidarmente controllata, a volte sfociante nella Zoliia vera e propria, anche se gpesso risulta impossibile identificare il confine tra norma.ita e follia, B quanto dimostra le trama dell'Envico IV: il protagonista, caduto da cavallo dx- vante una festa in maschera, rimane fissato alla reali fittiaia della farsa in costume e vive per anni rinchiuso in wna villa isolata, come se fosse veramente Enrico IV. Ma lo crede davvero o finge di essere pazzo per ripicea e delusicne noi. condronti della donna amata che Y'ha tradito (e Pha fatto cadere durante la cavalcata)? B, fra tutti, cht a veramente pazzo? Lui o coloro che pensano stoltamente di guarizio? Quarta fase: { umitin ultima fase della produzione teatrale pirendelliana t co- stituita da una serie di opere che ogli stesso definisce «anitiv: opere che si svolgono sn umo spasio e in.un tempo indeterminato e propongone eventi meraviglios! (cota- clisnti, resurresioni, fenomeni magic}, che assunono wn carattere di sacralith. La pill importante tra esse @ J giganti della montagne rimasta incompiuta: Ia contessa Tse ha consacrato la sua vita alla messa in scene della Favola del figtio cambiato (il cui glovane autore si 8 suicidato per lei) e, ormai priva di znezai ein miseria, arriva con l2 sua compagnia alla villa di Cotrona, una specie di mago-ineantatore che ha decise di ritirarsi dalla vite assieme a un grappo di ascalognatin; ma Ise, invece di accettare Pnvito e rimanere con Cotrone, sceglie di tentare ancora, una volta ¢ di proporre la sua opera ai giganti, popola greazo e bestiale che vive intento eclo ai traf Ficie alle opere ratcriali, votandosi cosi al cacrificio (nelle indicazioni di Pirandello saré dilaniata e urcisa nella rissa che i scatena durante o spettacolo). Ja riflessione pirandelliana sul valore e sulla funzione del testro nella socie-t moderna si conclude su questa rota terribile: anche se nel mondo dei giganti (vale a dire nella societi dove ‘cantano solo i beni material e il profitto) arte 6 disprezzata 2 osteggiata, il dovere del vero artista 6 continuare @ proporla nenostante tutto, anche a costo della vite,

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