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1 A lezione dai grandi allenatori

Triangolazione interna per invadere lo


spazio profondo: la soluzione utilizzata
dal Milan contro il Verona
L'analisi di uno sviluppo utilizzato dal Milan per affondare su un
lato sfruttando il posizionamento interno del terzino e la
conseguente triangolazione interna
In questo articolo andiamo ad interna che ha portato alla conclusione
approfondire una situazione tattica il laterale basso rossonero in più di
molto interessante, tratta dalla partita un'occasione.
Verona-Milan del 8 Maggio, vinta dai Il contributo è arricchito e completato
rossoneri per 3 a 1. da una sessione incentrata
L'analisi verte su uno sviluppo che si è sull'allenamento di questa specifica
ripetuto costantemente durante la situazione tattica.
partita, ovvero una triangolazione

Verona - Milan 1-3: il tabellino della gara

VERONA (3-4-2-1): Montipò; Ceccherini (34'st Šutalo), Günter, Casale (21'st Hongla); Faraoni (21'st
Depaoli), Tameze, Ilic, Lazovic; Barak, Caprari; Simeone (27'st Lasagna).
A disp.: Berardi, Boseggia, Chiesa, Frabotta, Retsos, Praszelik, Veloso, Cancellieri.
All.: Tudor.

MILAN (4-2-3-1): Maignan; Calabria (39'st Florenzi), Kalulu, Tomori, Hernández; Tonali, Kessie;
Saelemaekers (17'st Messias), Krunic (23'st Bennacer); Leão (39'st Ibrahimovic); Giroud (18'st
Rebic).
A disp.: Mirante, Tatarusanu; Ballo-Touré, Gabbia, Romagnoli, Bakayoko, Díaz.
All.: Pioli.

Arbitro: Doveri.
Marcatori: 33'pt Faraoni (V), 48'pt, 4'st Tonali, 41'st Florenzi (M).
Ammoniti: Faraoni, Ilic (V), Leao (M).

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a cura della redazione
www.Allenatore.net A lezione dai grandi allenatori

Tale interazione di gioco è


frutto delle posizioni assunte
dei giocatori durante lo
sviluppo della manovra
rossonera ed è risultata
estremamemte efficace anche
grazie al comportamento
difensivo dei veronesi.
Cerchiamo di inquadrare il
contesto tattico.
Il Milan, che utilizza il 4-2-3-1
come sistema di base, durante
la fase di possesso, cambia
spesso struttura e fa entrare, in
molti casi, un terzino dentro il
campo in posizione di
centocampista. In tale zona il
giocatore ha funzione di
raccordo nel caso la palla sia
sul lato opposto.
Nella partita con il Verona
abbiamo analizzato due azioni
molto simili nelle quali il
laterale destro (Calabria nel
primo caso e Florenzi
successivamente) ricevono
palla internamente ed
effettuano una giocata in
uno/due con il giocatore
posizionato esternamente.
La triangolazione interna con
inserimento (“gioco e mi
inserisco”) è un' interazione a
due giocatori molto efficace
soprattutto contro squadre che
giocano poco di reparto e
lavorano molto sui riferimenti.
Il Verona, difendeva nei
frangenti analizzati 3-4-2-1

Vediamo nei dettagli le azioni


attraverso l'utilizzo dei fermo
immagini. Foto: Shutterstock - ph.FAB

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ANALISI TATTICA
Il Milan sviluppa nella metà campo avversaria. La palla giunge a Calabria nella zona
centrale del campo. Il laterale milanista ha tempo e spazio per condurre. Di fronte ad esso
cinque giocatori
Clicca qui e guarda il video del Milan. Si nota
molto bene come i
due giocatori sul
lato palla
(Saelemaekers e
Tonali) stiano
correndo in avanti
con corse in
profondità e in
apertura
(fotogramma 1).

Calabria, conduce molto velocemente la sfera, “prendendosi” tutto il campo a disposizione.


Le corse dei due
possibili riceventi
(Tonali e
Saelemeaekers)
hanno facilitato la
conduzione del
laterale rossonero.
Tonali viene infatti
seguito fino dentro
l'area di rigore dal
centrocampista
centrale veronese
Ilic
(fotogramma 2).

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Le immagini a corredo dell’articolo sono tratte dalla partita trasmessa da Sky Sport .
Le grafiche sono state fatte utilizzando il programma Tactics Manager

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In prossimità dei
20 metri esce sul
possessore il
“braccetto di
sinistra”
Ceccherini.
Calabria chiede
l'uno/due a Tonali
(fotogramma 3).

Tonali restituisce
la sfera con un
colpo di esterno
piede
(fotogramma
4).

Calabria riceve la palla di ritorno sulla corsa e può effettuare un controllo a seguire.
Grazie a questo uno-due interno il giocatore del Milan ha superato l'opposizione del
difensore gialloblu
e si appresta a
concludere in
porta
(fotogramma 5).

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Il giocatore rossonero finalizza con un bel tiro in diagonale, chiamando ad un grande


intervento
l'estremo
difensore del
Verona
(fotogramma 6).

Nell'azione che porta al goal del 3 a 1 le similitudini rispetto alla situazione precedente
sono molteplici.
Clicca qui e guarda il video
Il laterale destro,
in questo caso
Florenzi, riceve
palla a metà
campo. Junior
Messias, si apre
in ampiezza per
fornire una
soluzione esterna
al compagno
(fotogramma 1).

Florenzi ha
condotto palla e si
trova di fronte a se
il braccetto
difensivo di
sinistra (Sutalo,
che era subentrato
a Ceccherini) e,
internamente, il
centrocampista
centrale di parte
(fotogramma 2).

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Florenzi serve
Messias e si butta
nello spazio
(Fotogramma
3).

L'esterno offensivo milanista restituisce la sfera a Florenzi con un tocco di prima. Il terzino
del Milan batte sul tempo il difensore veronese che era “uscito” e si appresta quindi a
ricevere la palla di ritorno. In questa situazione è doveroso sottolineare il comportamento
non eccepibile del
Verona.
Infatti, come si
nota
dall'immagine, tra
il braccetto in
uscita e il centrale
difensivo vi è
sicuramente
troppo spazio
(fotogramma 4).

Florenzi si trova
quindi la palla
sulla corsa
all'interno
dell'area di rigore
e può concludere
con un diagonale
di controbalzo
(fotogramma 5).

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CONCLUSIONE

Abbiamo visto due situazioni molto simili tra di loro. Per quanto riguarda l'azione che
porta al goal di Florenzi dobbiamo evidenziare che oltre ai meriti dei giocatori rossoneri
sono almeno tre gli errori del Verona.
Il centrocampista centrale di sinistra (Ilic) non segue il “dai e vai” di Florenzi, il “mediano”
di destra (Hongla) non va a chiudere lo spazio con una diagonale lunga e, soprattutto,
come già anticipato, il centrale difensivo (Günter) è troppo basso e molto distante dal
compagno che era uscito su Florenzi.
Detto ciò dobbiamo sottolineare ancora una volta l'efficacia della triangolazione interna,
che, se ben realizzata, mette in difficolta gli avversari e permette al giocatore di presentarsi
in una posizione molto favorevole per concludere in porta.
Ovviamente per rendere efficace questo tipo di sviluppo sono necessari alcuni requisiti.
In primis il laterale basso deve ricevere palla internamente e condurre la sfera, provocando
la reazione di un difendente.
Fondamentale è sicuramente il giocatore che funge da appoggio e chiude l'uno/due.
Questo deve essere molto bravo ad aprirsi e chiudere la triangolazione (in certi casi anche
con un postura del corpo "scomoda"). Tornando al possessore, è inoltre necessario che
abbia propensione a buttarsi nello spazio con "gamba" e "cattiveria", visto che dovrà
competere con l'avversario per ricevere la "palla di ritorno" della triangolazione.

Foto: Shutterstock - Fabrizio Andrea Bertani

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SESSIONE DI ALLENAMENTO
A seguire una sessione di allenamento utile per lavorare sul focus.
La sessione, pensata per un gruppo di 20 giocatori più due portieri, è composta da un'attivazione, un possesso direzionato, un
gioco di posizione e un'esercitazione tattica.

SEQUENZA DI PASSAGGI CON TRIANGOLAZIONE INTERNA NELLA FIGURA DEL ROMBO


Set up
Il focus dell'attivazione è il miglioramento delle competenze tecnico-tattiche individuali e la realizzazione ripetuta dello sviluppo
di gioco (triangolazione interna).
Giocatori utilizzati: 5 (creiamo 4 strutture per un totale di 20 giocatori).

Descrizione
All'interno della figura del rombo si effettua una sequenza di passaggi, che prevede la realizzazione di triangolazioni interne.
Il giocatore A conduce palla e serve B che effettua uno smarcamento in apertura. B chiude la triangolazione per A, il quale,
ricevuta palla, gioca per C e si ripropone in appoggio. C effettua l'uno due con B e, dopo aver condotto palla, esegue una
triangolazione interna con D. C, ricevuta la palla di ritorno, serve il giocatore posizionato nella postazione di partenza che
ricomincia la sequenza.
I giocatori cambiano la postazione con queste modalità: A → B; B →C;  C→D;  D→A

Punti chiave:
Ÿ trasmissione e ricezione,
Ÿ tempi di inserimento.

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POSSESSO CON META 6 VS 6 CON JOLLY IN AMPIEZZA


Set up
L'obiettivo del possesso è il miglioramento delle competenze tecnico-tattiche individuali e delle interazioni di gioco finalizzate
al mantenimento e all'attacco dello spazio.
La presenza dei jolly esterni stimola la realizzazione di combinazioni di gioco come ad esempio le triangolazioni interne.
Giocatori utilizzati: 14 (creiamo 3 squadre da 6 + 2 jolly che si alternano). La squadra che non gioca effettua un lavoro con il
preparatore.

Descrizione
In un campo strutturato come in figura si effettua un possesso palla direzionato 6 vs 6, nel quale le due squadre hanno
l'obiettivo di mantenere la sfera e, sfruttando i due jolly esterni, sviluppare combinazioni che portino all'attacco della metà.
La squadra difendente, recuperata palla, deve effettuare almeno 5 passaggi prima di poter invadere lo spazio.
Se la squadra difendente recupera la palla il contesto si ribalta.

Punti chiave:
Ÿ smarcamento, trasmissione e ricezione,
Ÿ possesso palla,
Ÿ Riaggressione.

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GIOCO DI “SITUAZIONE” 10 VS 8 CON JOLLY ESTERNI


Set up
L'obiettivo del gioco è il miglioramento delle competenze tecnico-tattiche individuali e delle interazioni di gioco finalizzate al
mantenimento, all'attacco dello spazio.
La presenza dei jolly esterni stimola la realizzazione di combinazioni di gioco come ad esempio le triangolazioni interne.
Giocatori utilizzati: 18 + 1 portiere (i due giocatori che rimangono fuori si alternano nella funzione di jolly)..

Descrizione
In uno spazio come in figura si svolge un gioco di posizione 10 vs 8 nel quale la squadra in possesso ha l'obiettivo di
mantenere la palla e sviluppare “giocate” che portino all'attacco della profondità (area di rigore), sfruttando i jolly posizionati
esternamente.
La disposizione dei “comodini” in ampiezza vuole stimolare la realizzazione d'interazioni di gioco di catena a due giocatori.
Il giocatore può ricevere palla all'interno della zona di finalizzazione a seguito di un inserimento o di una combinazione.
Quando la squadra difendente riconquista la palla il contesto tattico si ribalta.

Punti chiave:
Ÿ smarcamento, trasmissione, ricezione e finalizzazione,
Ÿ possesso palla,
Ÿ tempi e modalità di inserimento,
Ÿ riaggressione.

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ESERCITAZIONE TATTICA 10 VS 10 CONQUISTA SU UN LATO E AFFONDO SUL FRONTE OPPOSTO


Set up
L'obiettivo principale dell'esercitazione è quello di allenare la squadra a conquistare la palla contesa, consolidare e proporre
un'azione offensiva sul fronte opposto rispetto alla zona di conquista. Durante la fase di affondo vogliamo “incentivare”
l'utilizzo del terzino in posizione centrale e di conseguenza i successivi sviluppi di gioco.
Giocatori utilizzati: 20 + 2 portieri.

Descrizione
L'esercitazione inizia con il lancio del portiere della squadra “sparring” (rossi), che indirizza la sfera su un lato del campo.
La squadra blu deve cercare di conquistare il pallone, consolidare il possesso e sviluppare un'azione sul fronte opposto.
Qualora i blu non riescono a conquistare palla entro pochi secondi l'allenatore può decidere d'immettere un altro pallone per
permettere a essi di sviluppare la manovra.
In alternativa possiamo ogni tanto far sviluppare un'azione offensiva ai rossi, obbligando i blu a difendere.

Al termine dell'azione l'esercitazione riparte sempre dal rinvio del portiere.

Punti chiave:
Ÿ possesso palla,
Ÿ tempi e modalità di inserimento,
Ÿ finalizzazione,
Ÿ riaggressione,
Ÿ transizione negativa.

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