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VERONA (3-4-2-1): Montipò; Ceccherini (34'st Šutalo), Günter, Casale (21'st Hongla); Faraoni (21'st
Depaoli), Tameze, Ilic, Lazovic; Barak, Caprari; Simeone (27'st Lasagna).
A disp.: Berardi, Boseggia, Chiesa, Frabotta, Retsos, Praszelik, Veloso, Cancellieri.
All.: Tudor.
MILAN (4-2-3-1): Maignan; Calabria (39'st Florenzi), Kalulu, Tomori, Hernández; Tonali, Kessie;
Saelemaekers (17'st Messias), Krunic (23'st Bennacer); Leão (39'st Ibrahimovic); Giroud (18'st
Rebic).
A disp.: Mirante, Tatarusanu; Ballo-Touré, Gabbia, Romagnoli, Bakayoko, Díaz.
All.: Pioli.
Arbitro: Doveri.
Marcatori: 33'pt Faraoni (V), 48'pt, 4'st Tonali, 41'st Florenzi (M).
Ammoniti: Faraoni, Ilic (V), Leao (M).
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a cura della redazione
www.Allenatore.net A lezione dai grandi allenatori
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A lezione dai grandi allenatori
ANALISI TATTICA
Il Milan sviluppa nella metà campo avversaria. La palla giunge a Calabria nella zona
centrale del campo. Il laterale milanista ha tempo e spazio per condurre. Di fronte ad esso
cinque giocatori
Clicca qui e guarda il video del Milan. Si nota
molto bene come i
due giocatori sul
lato palla
(Saelemaekers e
Tonali) stiano
correndo in avanti
con corse in
profondità e in
apertura
(fotogramma 1).
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Le immagini a corredo dell’articolo sono tratte dalla partita trasmessa da Sky Sport .
Le grafiche sono state fatte utilizzando il programma Tactics Manager
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A lezione dai grandi allenatori
In prossimità dei
20 metri esce sul
possessore il
“braccetto di
sinistra”
Ceccherini.
Calabria chiede
l'uno/due a Tonali
(fotogramma 3).
Tonali restituisce
la sfera con un
colpo di esterno
piede
(fotogramma
4).
Calabria riceve la palla di ritorno sulla corsa e può effettuare un controllo a seguire.
Grazie a questo uno-due interno il giocatore del Milan ha superato l'opposizione del
difensore gialloblu
e si appresta a
concludere in
porta
(fotogramma 5).
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A lezione dai grandi allenatori
Nell'azione che porta al goal del 3 a 1 le similitudini rispetto alla situazione precedente
sono molteplici.
Clicca qui e guarda il video
Il laterale destro,
in questo caso
Florenzi, riceve
palla a metà
campo. Junior
Messias, si apre
in ampiezza per
fornire una
soluzione esterna
al compagno
(fotogramma 1).
Florenzi ha
condotto palla e si
trova di fronte a se
il braccetto
difensivo di
sinistra (Sutalo,
che era subentrato
a Ceccherini) e,
internamente, il
centrocampista
centrale di parte
(fotogramma 2).
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A lezione dai grandi allenatori
Florenzi serve
Messias e si butta
nello spazio
(Fotogramma
3).
L'esterno offensivo milanista restituisce la sfera a Florenzi con un tocco di prima. Il terzino
del Milan batte sul tempo il difensore veronese che era “uscito” e si appresta quindi a
ricevere la palla di ritorno. In questa situazione è doveroso sottolineare il comportamento
non eccepibile del
Verona.
Infatti, come si
nota
dall'immagine, tra
il braccetto in
uscita e il centrale
difensivo vi è
sicuramente
troppo spazio
(fotogramma 4).
Florenzi si trova
quindi la palla
sulla corsa
all'interno
dell'area di rigore
e può concludere
con un diagonale
di controbalzo
(fotogramma 5).
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A lezione dai grandi allenatori
CONCLUSIONE
Abbiamo visto due situazioni molto simili tra di loro. Per quanto riguarda l'azione che
porta al goal di Florenzi dobbiamo evidenziare che oltre ai meriti dei giocatori rossoneri
sono almeno tre gli errori del Verona.
Il centrocampista centrale di sinistra (Ilic) non segue il “dai e vai” di Florenzi, il “mediano”
di destra (Hongla) non va a chiudere lo spazio con una diagonale lunga e, soprattutto,
come già anticipato, il centrale difensivo (Günter) è troppo basso e molto distante dal
compagno che era uscito su Florenzi.
Detto ciò dobbiamo sottolineare ancora una volta l'efficacia della triangolazione interna,
che, se ben realizzata, mette in difficolta gli avversari e permette al giocatore di presentarsi
in una posizione molto favorevole per concludere in porta.
Ovviamente per rendere efficace questo tipo di sviluppo sono necessari alcuni requisiti.
In primis il laterale basso deve ricevere palla internamente e condurre la sfera, provocando
la reazione di un difendente.
Fondamentale è sicuramente il giocatore che funge da appoggio e chiude l'uno/due.
Questo deve essere molto bravo ad aprirsi e chiudere la triangolazione (in certi casi anche
con un postura del corpo "scomoda"). Tornando al possessore, è inoltre necessario che
abbia propensione a buttarsi nello spazio con "gamba" e "cattiveria", visto che dovrà
competere con l'avversario per ricevere la "palla di ritorno" della triangolazione.
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A lezione dai grandi allenatori
SESSIONE DI ALLENAMENTO
A seguire una sessione di allenamento utile per lavorare sul focus.
La sessione, pensata per un gruppo di 20 giocatori più due portieri, è composta da un'attivazione, un possesso direzionato, un
gioco di posizione e un'esercitazione tattica.
Descrizione
All'interno della figura del rombo si effettua una sequenza di passaggi, che prevede la realizzazione di triangolazioni interne.
Il giocatore A conduce palla e serve B che effettua uno smarcamento in apertura. B chiude la triangolazione per A, il quale,
ricevuta palla, gioca per C e si ripropone in appoggio. C effettua l'uno due con B e, dopo aver condotto palla, esegue una
triangolazione interna con D. C, ricevuta la palla di ritorno, serve il giocatore posizionato nella postazione di partenza che
ricomincia la sequenza.
I giocatori cambiano la postazione con queste modalità: A → B; B →C; C→D; D→A
Punti chiave:
Ÿ trasmissione e ricezione,
Ÿ tempi di inserimento.
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A lezione dai grandi allenatori
Descrizione
In un campo strutturato come in figura si effettua un possesso palla direzionato 6 vs 6, nel quale le due squadre hanno
l'obiettivo di mantenere la sfera e, sfruttando i due jolly esterni, sviluppare combinazioni che portino all'attacco della metà.
La squadra difendente, recuperata palla, deve effettuare almeno 5 passaggi prima di poter invadere lo spazio.
Se la squadra difendente recupera la palla il contesto si ribalta.
Punti chiave:
Ÿ smarcamento, trasmissione e ricezione,
Ÿ possesso palla,
Ÿ Riaggressione.
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A lezione dai grandi allenatori
Descrizione
In uno spazio come in figura si svolge un gioco di posizione 10 vs 8 nel quale la squadra in possesso ha l'obiettivo di
mantenere la palla e sviluppare “giocate” che portino all'attacco della profondità (area di rigore), sfruttando i jolly posizionati
esternamente.
La disposizione dei “comodini” in ampiezza vuole stimolare la realizzazione d'interazioni di gioco di catena a due giocatori.
Il giocatore può ricevere palla all'interno della zona di finalizzazione a seguito di un inserimento o di una combinazione.
Quando la squadra difendente riconquista la palla il contesto tattico si ribalta.
Punti chiave:
Ÿ smarcamento, trasmissione, ricezione e finalizzazione,
Ÿ possesso palla,
Ÿ tempi e modalità di inserimento,
Ÿ riaggressione.
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A lezione dai grandi allenatori
Descrizione
L'esercitazione inizia con il lancio del portiere della squadra “sparring” (rossi), che indirizza la sfera su un lato del campo.
La squadra blu deve cercare di conquistare il pallone, consolidare il possesso e sviluppare un'azione sul fronte opposto.
Qualora i blu non riescono a conquistare palla entro pochi secondi l'allenatore può decidere d'immettere un altro pallone per
permettere a essi di sviluppare la manovra.
In alternativa possiamo ogni tanto far sviluppare un'azione offensiva ai rossi, obbligando i blu a difendere.
Punti chiave:
Ÿ possesso palla,
Ÿ tempi e modalità di inserimento,
Ÿ finalizzazione,
Ÿ riaggressione,
Ÿ transizione negativa.
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