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Pressing offensivo:
il comportamento individuale all’interno
del contesto collettivo
SASSUOLO (4-2-3-1):
Consigli; Toljan, Chiriches, Ferrari (73' Ayhan), Rogerio; Frattesi, Lopez, Traoré (74' Henrique);
Berardi (80' Defrel), Scamacca (80' Boga), Raspadori (89' Müldür).
A disp.: Satalino, Pegolo, Goldaniga, Magnanelli, Peluso, Harroui, Kyriakopoulos.
All.: Dionisi
LAZIO (4-3-3):
Strakosha: Hysaj (78' Muriqi), Luiz Felipe, Acerbi, Marusic; Akpa Akpro (71' A. Anderson), Cataldi
(79' Leiva), Basic; Pedro (46' Felipe Anderson), Immobile, Zaccagni (65' Lazzari).
A disp.: Reina, Adamonis, Radu, Patric, Escalante, Romero, Raul Moro.
All.: Sarri
Arbitro: Sozza
Marcatori: 6′ Zaccagni (L); 62′ Berardi (S); 68′ Raspadori (S).
Ammoniti: Marusic, A. Anderson (L), Berardi (S).
A lezione dai grandi allenatori
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Federico Trudu
Allenatore UEFA B. Attualmente allenatore presso A lezione dai grandi allenatori
US Arborea che milita nella cat promozione. E tecnico
ufficiale under 13 CFT Sardegna
ANALISI TATTICA
Il Sassuolo si schierava in campo con un 1-4-2-3-1 contrapposto al 1-4-3-3 dei biancocelesti
allenati da Mr. Sarri.
La scelta di Dionisi è stata quella di concedere la superiorità ai due centrali difensivi laziali,
andando a lavorare in situazione di 2v1 a sfavore, mantenendo così il vantaggio nell’ultima
linea, dove il Sassuolo difendeva in 4v3 contro il tridente della Lazio,
Come si nota dal fotogramma 1, il Sassuolo ha optato per un pressing offensivo dove
Scamacca aveva il compito di orientare il gioco dei due centrali della Lazio; i due esterni
Berardi e Traoré si occupavano dei due laterali bassi Laziali mentre Raspadori e i due
interni di centrocampo lavoravano su i tre centrocampisti Biancocelesti.
Il compito del centravanti di MR Dionisi quindi era quello di determinare attraverso la sua
azione di pressione quale fosse il lato forte, mantenendo come primo obiettivo quello di
isolare il centrale
in possesso, non
permettendo allo
stesso, di
trasmettere palla
al compagno di
reparto.
Con palla al portiere l’attaccante del Sassuolo mantiene una posizione di attesa.
Lo stesso atteggiamento è tenuto dai compagni posizionati sotto di lui: in questo
fotogramma si
nota come Berardi
visto il
comportamento di
Scamacca
mantiene una
posizione
intermedia, in
attesa di capire
quale sarà il lato
forte di pressione
(fotogramma 2).
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A lezione dai grandi allenatori
Nel momento in cui il difensore centrale prende palla, l’attaccante del Sassuolo inizia la sua
corsa di chiusura
andando a
escludere l’altro
centrale della
Lazio (Felipe).
La conseguenza è
che i compagni di
Scamacca leggono
il lato forte di
pressione e
cambiano subito
atteggiamento
(fotogramma 3).
Come si nota nell’immagine sopra, il centrocampista del Sassuolo (Frattesi) esce forte sul
centrocampista della Lazio (Cataldi) lato palla, e Berardi si prepara ad attaccare forte
l’unica soluzione che rimane al difensore centrale della Lazio. La corsa di chiusura di
Scamacca lascia
infatti solo la
giocata laterale.
Quindi partendo
da un’azione
individuale si è
creata una zona
d’invito
prestabilita nel
quale viene
effettuato il
pressing collettivo.
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A lezione dai grandi allenatori
Il comportamento di Scamacca è stata una costante durante tutta la gara, nei fotogrammi
5 e 6 si denota come la Lazio ha risposto a questo accorgimento cercando di utilizzare il
terzo uomo, per
arrivare al
giocatore libero
che la corsa di
chiusura aveva
inizialmente
oscurato.
In questo caso è
fondamentale la
pressione del
giocatore sul terzo
uomo, che
consapevole della
giocata avversaria
potrebbe cercare
l’intercetto della
sfera.
CONCLUSIONE
Ovviamente, l’atteggiamento della punta del Sassuolo rientra nella dinamica collettiva, cioè
quella del pressing. L’obiettivo del Sassuolo era quello di portare fuori il possesso della
Lazio creando cosi una zona forte (quella laterale) dove cercare il recupero di palla.
Il tutto non sarebbe mai stato possibile senza il concetto di corsa di chiusura a la capacità
unita alla voglia di Scamacca di lavorare dapprima in maniera individuale, per poi
agevolare il lavoro collettivo.
Allenare questo comportamento diventa sempre più fondamentale soprattutto in un calcio
dove la ricerca di una riconquista alta è sempre più una costante, all’interno di una fase di
non possesso attiva e di dominio. Va sempre tenuto conto che ogni azione collettiva è
formata da tanti piccoli comportamenti individuali che la compongono.
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A lezione dai grandi allenatori
SESSIONE DI ALLENAMENTO
Nella seduta di allenamento andremo a lavorare su una progressione didattica che ha come obiettivo le corse di chiusura.
Descrizione
La squadra viene divisa in due gruppi da 10 e ogni gruppo effettua l’esercitazione su due strutture come in figura.
Il campo di gioco è diviso da una linea centrale, con un cono per angolo e due delimitatori posizionati nella zona centrale.
I giocatori vengono disposti su due file frontali: i blu in possesso sui coni, i rossi in non possesso sui delimitatori.
L’esercizio inizia con il giocatore blu che conduce in direzione dell’avversario rosso posizionato frontalmente, il quale deve
andare in pressione cercando di chiudere il possessore verso l’esterno utilizzando una corsa di chiusura a portare fuori.
Il blu "chiuso" si deve girare e trasmettere palla al compagno in attesa nella fila opposta, che continuerà l’esercizio.
Cambiare i compiti delle due squadre a tempo passando dal possesso blu al possesso rosso.
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A lezione dai grandi allenatori
Nella seconda parte dell’esercizio si cambia il posizionamento di entrambe le file con e senza palla.
Come si vede nella figura, la fila in possesso parte dal delimitatore e la fila senza palla dal cono.
Cambiando il posizionamento si va a lavorare su una corsa di chiusura a portare dentro, andando a chiudere linea di
passaggio esterna.
Cambiare sempre i compiti delle due squadre a tempo.
Punti chiave:
Ÿ corsa di chiusura,
Ÿ appoggi del difensore,
Ÿ chiusura linea di passaggio,
Ÿ ricerca del vertice.
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A lezione dai grandi allenatori
Descrizione
Lavoriamo sulla progressione precedente aggiungendo la parte situazionale sviluppata con un 1v1 che diventa 2v2.
I giocatori si dispongono come nell’esercizio uno, e nel campo vengono aggiunte due porte alle spalle di chi difende, che
simulano la linea di passaggio da chiudere.
Il giocatore con palla parte in conduzione contro il difensore che si trova di fronte, l’obiettivo del difensore è chiudere la linea di
passaggio nella porta alle sue spalle utilizzando la corsa di chiusura adatta.
L’attaccante se non riesce a concludere prima della linea di metà campo, può servire il suo compagno in attesa sul
delimitatore.
Se ciò avviene si gioca un 2v2 con un secondo difensore che entra in campo. In questo ulteriore step l’obiettivo dei possessori
è quello di superare la linea di fondo del campo avversario.
Cambiare a tempo i compiti delle due squadre.
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A lezione dai grandi allenatori
Punti chiave:
Ÿ chiusura linea di passaggio,
Ÿ duello,
Ÿ collaborazione difensiva.
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A lezione dai grandi allenatori
MICRO POSSESSO 8V3 SU QUATTRO SETTORI “LA CORSA DI CHIUSURA E LA COLLABORAZIONE IN FASE DI NON
POSSESSO”
Set up
Il focus dell’esercizio è quello di lavorare in particolare sui tre difensori, che devono collaborare e cercare di orientare il
possesso avversario con la loro corsa.
Giocatori utilizzati: tutti, compresi i portieri che partecipano alla fase di possesso.
Descrizione
In uno spazio come in figura si gioca un 8v3. Nei settori esterni vengono posizionati 4 giocatori blu, mentre i 3 difensori rossi
si dispongono nei due settori centrali.
L’obiettivo della squadra blu è quello di far arrivare la palla da un settore esterno all’altro senza subire l’intercetto dei difensori.
I difensori devono collaborare nelle due linee di pressione cercando di recuperare la sfera.
Nel momento in cui la palla passa nel settore esterno opposto, un difensore sale di settore mantenendo la struttura difensiva
2-1 (2 nella prima linea e 1 nella seconda).
In base alle dimensioni del campo da gioco l’esercitazione può diventare o un possesso o un torello tattico.
Se i difensori recuperano la palla cambiano compito con chi ha perso la sfera.
Punti chiave:
Ÿ gestione del possesso,
Ÿ imbucata,
Ÿ movimenti senza palla,
Ÿ orientamento della pressione,
Ÿ collaborazione difensiva.
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A lezione dai grandi allenatori
PARTITA 11v11 IN UN CAMPO DIVISO IN TRE SETTORI ORIZZONTALI E DUE VERTICALI “LE CORSE DI CHIUSURA E
IL PRESSING”
Set up
Il focus dell’esercizio è quello riportare tutta la progressione fatta nella seduta nella partita finale. La squadra in non possesso
deve capire quando e come lavorare in base alla corsa di chiusura dell’attaccante, e un volta recuperata palla attaccare sul
lato forte.
Giocatori utilizzati: 22.
Descrizione
Si gioca una partita a tema con l’obiettivo di segnare nella porta dell’avversario.
Il campo è diviso in tre settori orizzontali e due verticali.
Regole:
Ÿ L’azione parte sempre dal portiere, anche quando la palla esce;
Ÿ nel primo settore difensivo giocano due difensori centrali contro un attaccante, i difensori giocano uno per settore
verticale e sono zonati sia in possesso che in non possesso;
Ÿ nel settore centrale si gioca un 7v7;
Ÿ l’attaccante ha come obiettivo quello di isolare il difensore in possesso dando il segnale ai giocatori nel settore verticale
dietro di lui di andare forte in pressione, mentre chi si trova nel settore lontano alla palla deve dare copertura;
Ÿ i due settori verticali centrali devono essere sempre occupati;
Ÿ in fase di possesso l’obiettivo è cercare di uscire dal settore verticale con la palla per andare a esplorare il lato opposto.
Punti chiave:
Ÿ orientamento del pressing,
Ÿ isolamento del possessore,
Ÿ transizione verticale.
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