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INTER (3-5-2): Handanovic; Skriniar, de Vrij, Bastoni; Dumfries (32' st Darmian), Barella (37' st
Vidal), Brozovic, Gagliardini, Perisic (37' st Dimarco); Sanchez (28' st Correa), Martinez (28' st
Dzeko). A disp.: Radu, Rovida, D'Ambrosio, Ranocchia, Sensi, Vecino, Curatolo.
All.: Inzaghi
LAZIO (4-3-3): Strakosha; Hysaj (35' st Lazzari), Luiz Felipe, Radu, Marusic; Milinkvic-Savic, Cataldi
(24' st Leiva), Basic (24' st Luis Alberto); Felipe Anderson (15' st Zaccagni), Immobile, Pedro. A
disp.: Reina, Adamonis, Patric, Vavro, André Anderson, Romero, Moro, Muriqi.
All.: Sarri
Arbitro: Pairetto
Marcatori: 30' pt Bastoni (I), 35' pt Immobile (L), 22' st Skriniar (I)
Ammoniti: Vidal (I), Luiz Felipe, Basic, Radu, Zaccagni (L). Recupero: 1' pt, 5' st.
Raffaele Barra
Allenatore UEFA B, laureato in Comunicazione, ha A lezione dai grandi allenatori
frequentato un corso di specializzazione in psicologia
dello sport.
ANALISI TATTICA
La Lazio non può ancora essere propriamente definita la squadra di Sarri, in quanto la
mano del tecnico toscano si è vista finora a fasi alterne. È chiaro che per poter vedere le
idee dell’ex tecnico di Napoli e Juventus ci vuole tempo, sia per quel che riguarda la
manovra offensiva, sia per la fase di non possesso (la Lazio ad esempio, nonostante lo
specifico lavoro sulla linea difensiva tipico di Sarri, subisce ancora molte reti).
E’ interessante evidenziare che tipo di soluzione e atteggiamento la Lazio di Sarri abbia
scelto nell’affrontare la capolista.
L’Inter, campione in carica, ha mantenuto i molti aspetti positivi della gestione Conte,
migliorando inoltre in alcune sotto fasi, tra le quali la costruzione.
Nella partita presa in esame è quindi utile cercare di capire come si è comportata la Lazio
in contrapposizione alla costruzione dal basso con palla al portiere avversario.
La gara si è chiusa con il risultato di 2 a 1 per l’Inter, con una sconfitta quindi per i laziali,
ma la partita è stata per lunghi tratti in equilibrio e la squadra di Sarri è sembrata ben
messa in campo, con giocatori molto disciplinati tatticamente, compatti, organizzati e
propensi al sacrificio in fase di non possesso.
A titolo di esempio prendiamo una lunga sequenza avvenuta circa a metà della prima
frazione di gara, che con palla all’estremo difensore neroazzurro, ci mostra bene le uscite in
pressing della squadra di Sarri.
2
A lezione dai grandi allenatori
L’azione inizia
verso Skriniar e
Pedro, Immobile e
Anderson
scivolano lato
palla. Mentre a
metà campo Basic
è pronto a uscire
esternamente
(fotogramma 2).
3
A lezione dai grandi allenatori
L’estremo difensore neroazzurro va verso De Vrij, sul lato opposto e qui possiamo vedere
l’ottima copertura
degli spazi da
parte della
squadra di Sarri
che, muovendosi
con sincronia e
tempismo scivola
sul lato opposto
(fotogramma 4).
Lo spazio in fascia verso Bastoni è chiuso anche dall’uscita del terzino Hysai, in modo che
De Vrij non può
far altro che
tornare da
Handanovic.
Qui notiamo
anche come i tre
centrocampisti e
l’esterno basso
laziali siano molto
stretti, chiudendo
gli sbocchi lato
palla
(fotogramma 5).
Handanovc torna
ancora verso
Skriniar che prova
poi l’uscita su
Dumfies.
La Lazio scivola
ancora molto bene
(fotogramma
6).
4
A lezione dai grandi allenatori
Il giocatore olandese torna ancora verso Skriniar, chiuso dall’arrivo di Basic. Con questo
fermo immagine
notiamo anche
quanto campo
copra la mezzala
croata
(fotogramma 7).
Nel fotogramma
8 notiamo poi
come con Basic
uscito sull’esterno
verso Dumfries è
Marusic che si alza
andando ad
accorciare
preventivamente
su Barella.
Un piccolo
esempio di una
costruzione dal
portiere
avversario, che ci
consente di capire
come:
CONCLUSIONE
Per concludere questa breve analisi, possiamo dire che, anche se la Lazio appare ancora
una squadra in costruzione, l’applicazione e i sincronismi in fase di pressione alta
sembrano buoni. Per altro, gli automatismi del pressing organizzato (uscite a tempo,
scalate, chiusura degli spazi corse di pressione) richiedono necessariamente un po’ di
tempo.
Detto ciò, il pressing laziale può essere considerato un buon esempio. Una pressione non
forsennata ma assennata che comunque non permette agli avversari di costruire.
Sta ad ogni allenatore poi, in base alla condizione fisica della propria squadra e alla
caratura degli avversari, impostare il lavoro e decidere quando alzare ulteriormente la
pressione e l’intensità.
5
A lezione dai grandi allenatori
SESSIONE DI ALLENAMENTO
Vediamo allora alcune possibili esercitazioni che ci consentano di allenare la squadra a trovare il giusto atteggiamento, la
giusta mentalità e la giusta sincronia nella pressione alta con palla al portiere avversario.
Iniziamo proponendo un’attivazione, utile anche come riscaldamento coordinativo, per poi passare a delle esercitazioni
situazionali e a una partita a tema.
La seduta di allenamento è pensata per l’intera rosa, fatta da 20 giocatori di movimento e due portieri.
Nelle situazioni pensate per un numero limitato di uomini, i giocatori si alternano nel lavoro.
WARM UP – USCITE 10 VS 0
Set up
Il focus di questa attivazione è quello di provare, in forma analitica e didattica le uscite e la pressione su possibili sviluppi
avversari.
Giocatori utilizzati: tutti quelli a disposizione escluso i portieri che lavorano con il preparatore dei portieri.
Descrizione
In una metà campo due squadre si alternano, schierate secondo i ruoli, andando a chiudere le possibili uscite avversarie sui
birilli che riproducono l’ipotetico schieramento in costruzione.
L’allenatore chiama il colore di un birillo e la squadra si muove curando le corrette distanze, il giusto sincronismo e il tempo di
esecuzione.
Ogni tre chiamate le due squadre si invertono (la squadra in attesa esegue movimenti coordinativi di riscaldamento).
L’esercitazione ha lo scopo di stimolare in forma didattica, le corrette posture e i giusti movimenti nelle uscite su costruzione
avversaria. Ovviamente il posizionamento dei birilli varierà in funzione degli avversari.
Punti chiave:
Ÿ didattica e comprensione dei movimenti e del perchè,
Ÿ qualità e sintonia nelle scalate.
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A lezione dai grandi allenatori
Descrizione
Su due spazi di lavoro come in figura, si gioca un rondo 6 vs 4, dove i 6 giocatori rossi, prima in forma didattica con
trasmissione e stop, poi, al segnale dell’allenatore, in forma attiva, fungono da sparring, giocando contro 3 attaccanti e un
centrocampista.
L’obiettivo dei giocatori blu è quello di effettuare un pressing coordinato cercando di recuperare palla, e condurla all’interno
dell’area di rigore.
Punti chiave:
Ÿ collaborazione nelle scalate e negli scivolamenti,
Ÿ velocità di reazione,
Ÿ corretta postura del corpo.
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A lezione dai grandi allenatori
Descrizione
I giocatori rossi iniziano l’azione sempre dal portiere, con l’obiettivo di costruire da dietro e segnare in una delle due porticine
posizionate sulla linea di centrocampo.
I giocatori blu (3 attaccanti, 3 centrocampisti e 2 esterni bassi) devono scivolare, scalare e pressare impedendo l’uscita e
cercando di recuperare palla, transare e finalizzare.
L’esercitazione può iniziare in forma didattica e, anche in questo caso, i giocatori rossi possono essere schierati secondo il
modulo avversario.
Punti chiave:
Ÿ pressing alto coordinato,
Ÿ sincronismo e reazione alla transizione positiva.
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A lezione dai grandi allenatori
Descrizione
Su una trequarti campo si affrontano due squadre in una normale partitella, nella quale, quando la palla esce o il gioco si
ferma, si riparte sempre dal portiere rosso.
La squadra rossa, in possesso palla, inizia l’azione dal proprio estremo difensore (che non può rinviare lungo), ricercando la
rete su azione. I giocatori blu devono andare in pressione cercando il recupero della sfera.
Dopo un tempo prestabilito le squadre invertono I compiti.
Punti chiave:
Ÿ tempi di uscita, pressione e collaborazione,
Ÿ corretta chiusura degli spazi e degli appoggi vicini al portatore,
Ÿ ritmi alti durante l’esercitazione.