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ISOLARE

Polistirene Espanso Sinterizzato


in Edilizia

EPS

EPS
EPS

EPS

EPS

EPS

EPS
EPS

EPS

Associazione Italiana Polistirene Espanso VOLUME 1


Diritti d’autore:
Il presente documento è proprietà intellettuale dell’autore e/o di AIPE.
Nessuna parte può essere riprodotta senza l’autorizzazione dell’autore.

Associazione Italiana Polistirene Espanso

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e-mail: aipe@epsass.it – www.aipe.biz
ISOLARE
Polistirene Espanso Sinterizzato
in Edilizia

VOLUME 1

Edizione 2018

Associazione Italiana Polistirene Espanso


SOMMARIO

1. CARATTERISTICHE DELL’EPS
PER L’ISOLAMENTO TERMICO IN EDILIZIA 9
2. LE APPLICAZIONI DELL’EPS
NELL’ISOLAMENTO TERMICO 27
3. L’EPS E L’AMBIENTE 49
4. NORMATIVA PER IL POLISTIRENE ESPANSO
SINTERIZZATO 63

Associazione Italiana Polistirene Espanso


A trentʼanni dalla prima uscita AIPE pubblica la terza edizione dello storico “Volume 1 – Isolare” il
primo di una serie di manuali tecnici che lʼAssociazione Italiana Polistirene Espanso ha redatto negli
anni per raccogliere e diffondere le conoscenze tecniche sullʼEPS.
Perché questa nuova edizione? Perché il tema dellʼisolamento è sempre “caldo” e attuale. Più che
mai, infatti, oggi è sentito il desiderio di costruire e ristrutturare riducendo al minimo gli impatti
ambientali e lʼEPS per leggerezza, costi, versatilità è il materiale principe per ridurre la dispersione
termica degli edifici.
Rispetto alle edizioni precedenti, questo nuovo volume riporta tutti gli aggiornamenti normativi,
cogenti e volontari, con rimandi alle norme tecniche che disciplinano il settore.
Grande attenzione, inoltre, è dedicata al tema della sostenibilità ambientale e alle applicazioni più
innovative dellʼEPS in edilizia, come il sistema SAAD.

Serie: I volumi di AIPE


Volume 1: ISOLARE – Polistirene Espanso Sinterizzato in Edilizia
Volume 2: COSTRUIRE - Polistirene Espanso Sinterizzato in Edilizia
Volume 3: Comportamento al fuoco
Volume 4: Impatto ambientale
Volume 5: I cambiamenti climatici
Volume 6: EPS: Impatto ambientale e ciclo di vita
Volume 7: Isolamento acustico di pareti esterne con sistema di isolamento a “cappotto” in EPS
Volume 8: Rinfrescamento e raffrescamento degli ambienti: I sistemi a pannelli radianti in EPS
Volume 9: Dichiarazione della prestazione ambientale dellʼEPS –
Analisi del ciclo di vita (LCA) dellʼEPS
Volume 10: EPS e durata prestazionale
Volume 11: Le pareti ventilate
Volume 12: Riciclare lʼEPS
Volume 13: LʼEPS e il comfort estivo
Volume 14: Isolamento esterno a “cappotto”: Sistema di rivestimento esterno
con intonaco sottile su isolante
Volume 15: La reazione al fuoco dellʼEPS
Volume 16: Ponti termici
Volume 17: La nuova vita dellʼEPS: Le vie del riciclo
Volume 18: Analisi del ciclo di vita (LCA) dei sistemi ad armatura diffusa (SAAD)
Volume 19: EPS a migliorata conducibilità termica
Volume 20: Architettura bioclimatica
Volume 21: Isolamento termico delle coperture continue
Volume 22: Emissioni di COV (Composti organici volatili) dai prodotti da costruzione
Volume 23: Imballi isolanti in EPS: Il mantenimento della temperatura interna
Volume 24: Sicurezza antincendio: Isolare con EPS
Volume 25: Isolamento esterno delle pareti verticali con componenti leggeri prefabbricati “vêtures”
Volume 26: Carbon Footprint
Volume 27: Stirene e polistirene
Volume 28: Water Footoprint
Volume 29: LʼEPS nel Sistema a cappotto

Associazione Italiana Polistirene Espanso


1.

CARATTERISTICHE DELL'EPS
PER L'ISOLAMENTO TERMICO
IN EDILIZIA
L'espanso rigido di Polistirene è un affermato mate-
riale isolante, senza il quale non è più possibile
costruire in maniera innovativa ed economica (dal
punto di vista del risparmio energetico).
Queste lastre isolanti si sono guadagnate una solida
posizione nell'edilizia nel corso di 50 anni. Esse non
soltanto sono leggere, ma anche facili da lavorare,
hanno buone caratteristiche di isolamento termico e
sono economiche.

Le caratteristiche del Polistirene Espanso Sinterizzato


(EPS) di qualità per l'impiego nell'isolamento termico
in edilizia sono definite dalla norma UNI EN 13163.

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CARATTERISTICHE DELLʼEPS PER LʼISOLAMENTO TERMICO IN EDILIZIA

IL POLISTIRENE temperatura ambiente); altri additivi, in partico-


lare per conferire migliorate caratteristiche di re-
Il Polistirene è una delle principali materie plastiche sistenza al fuoco, possono essere aggiunti in
che derivano dal petrolio (Fig. 1). questa fase. Il prodotto, quale lʼindustria chimica
lo fornisce ai produttori di EPS, si presenta in
forma di granuli di aspetto vetroso (perle), di va-
ria granulometria (0,3-2,8 mm) secondo gli im-
pieghi cui è destinato. La massa volumica delle
perle è di 1030 kg/m3, ma quella apparente delle
perle in mucchio è di circa 650 kg/m3. È questo il
materiale da cui si parte per produrre lʼEPS con il
processo più avanti descritto.
b) Successivamente alla polimerizzazione il
Polistirene viene unito allʼagente espandente ed
agli altri eventuali additivi in una trafila, che
mescola allo stato fuso gli ingredienti ed estrude
la miscela da una filiera, di solito in forma di
lastra piana o di tubo, che immediatamente si
espande e, raffreddandosi, si irrigidisce nella
forma espansa (EPS estruso).
Questo materiale per le sue peculiari caratteristiche
ha varie applicazioni significative, sviluppate nella
documentazione tecnica.

IL PROCESSO DI PRODUZIONE
DEL POLISTIRENE ESPANSO
SINTERIZZATO
La produzione dei semilavorati e manufatti avviene
in tre stadi principali (Fig. 2) che si espongono qui
nei tratti essenziali per la caratterizzazione merceo-
logica; Iʼottenimento di un prodotto di qualità pre-
suppone peraltro un know-how non semplice, ma
che non interessa per la documentazione applicati-
va.

Fig. 1 Pre-espansione: le perle di polistirene espandibi-


le vengono pre-espanse, generalmente per mezzo
di vapore a temperatura superiore a 90OC, nel co-
Allo stato compatto il Polistirene è un materiale rigi- siddetto pre-espansore. In questo, le perle, a se-
do, incolore, trasparente, che è la base per applica- guito della vaporizzazione dellʼagente espandente,
zioni molto diversificate. si rigonfiano fino a 50 volte il loro volume iniziale.
In questo processo si forma, allʼinterno delle perle,
una struttura a celle chiuse, fondamentale per il
IL POLISTIRENE ESPANSO successivo impiego come isolamento termico. Il
SINTERIZZATO (EPS) grado di espansione, che dipende essenzialmente
dalla durata del trattamento termico nel pre-espan-
LʼEPS è una delle forme più importanti in cui viene sore, determina la massa volumica apparente dei
impiegato il Polistirene. manufatti e quindi tutte le loro caratteristiche fisi-
Per ottenere lʼEPS si seguono attualmente due vie: che.
a) in fase di polimerizzazione (cioè lʼultimo passag-
gio di Fig. 1), si scioglie nel Polistirene un agen- Maturazione: le perle pre-espanse devono sta-
te espandente (comunemente pentano, un idro- zionare un certo tempo in sili arieggiati. Con il raf-
carburo che, a pressione atmosferica, bolle a freddamento i residui di espandente e di vapore

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CARATTERISTICHE DELLʼEPS PER LʼISOLAMENTO TERMICO IN EDILIZIA

Fig. 2
Processo di produzione
dellʼEPS

acqueo condensano nelle singole celle. La depres- 2) Stampaggio di lastre e altri manufatti: il processo
sione che così si forma viene annullata dallʼaria che è lo stesso descritto per i blocchi, ma le lastre ven-
si diffonde allʼinterno delle celle; in questo modo le gono stampate singolarmente in apposite macchine
perle pre-espanse raggiungono la stabilità necessa- automatiche. Si ha il vantaggio di ottenere diretta-
ria per le fasi successive. mente la forma desiderata, senza ulteriori lavorazio-
ni meccaniche; ciò è particolarmente utile per le
Stampaggio: le perle pre-espanse e stabilizzate forme non piane (p. es. sottotegole, lastre con con-
possono ora essere trasformate in manufatti o semi- torni sagomati, cassonetti, lastre con superficie
lavorati in vari modi: decorata a rilievo, coppelle).

1) Stampaggio di blocchi e taglio a lastre: è il si- 3) Stampaggio continuo: in un processo (v. Fig. 2) la
stema più usato. Le blocchiere, costituite da forme sinterizzazione in forma di lastra piana continua
parallelepipede provviste di fori di entrata per il viene fatta avvenire fra due nastri mobili di acciaio;
vapore su tutti i lati, vengono riempite di perle pre- allʼuscita le lastre vengono rifilate e tagliate alla lun-
espanse e sottoposte di nuovo allʼazione del vapore ghezza voluta. In altri processi continui le perle pre-
saturo; si raggiungono ora temperature di 110- espanse vengono fatte avanzare a passi attraverso
120°C, le perle si rigonfiano ulteriormente e, diven- una forma, mentre avviene la sinterizzazione; si
tate appiccicose, si saldano fra di loro ("sinterizza- ottengono così profilati vari, p. es. casserature iso-
no") per effetto della loro pressione interna, fino a lanti.
formare un blocco omogeneo di espanso. Dopo un
breve periodo di raffreddamento, i blocchi vengono
sformati e messi in deposito per un periodo variabi- 4) Lastre per isolamento acustico: per questo impie-
le da alcuni giorni a due mesi, durante il quale rag- go i blocchi o le singole lastre vengono compressi
giungono la stabilità necessaria per le diverse appli- fino ad 1/3 dello spessore originario e lasciati
cazioni. Di qui vengono prelevati per il taglio in espandere di nuovo, ottenendo una caratteristica
lastre, che avviene con seghe a nastro o a filo caldo elastica più favorevole (minore rigidità dinamica) per
e per eventuali altre operazioni meccaniche, come lʼimpiego nei solai galleggianti per lʼisolamento dai
sagomature dei bordi, ottenute per fresatura. rumori da calpestio.

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CARATTERISTICHE DELLʼEPS PER LʼISOLAMENTO TERMICO IN EDILIZIA

5) Lastre per drenaggio: sono costituite da perle celle troppo grandi e senza più sufficiente capacità
espanse del diametro di 7-10 mm, unite fra loro sol- di saldatura allʼatto dello stampaggio; i vuoti residui
tanto nei punti di contatto mediante una saldatura di fra le perle riducono evidentemente la resistenza
estensione più limitato con speciali collanti; le lastre meccanica e possono al limite annullare lʼimper-
hanno cosi una elevata porosità, che permette la meabilità allʼacqua (come si fa volutamente nelle la-
permeabilità allʼacqua voluta per questa applicazio- stre per drenaggio).
ne. Le cause della cattiva sinterizzazione, che compro-
mette un poʼ tutte le caratteristiche del prodotto,
possono essere molteplici. Per essere sicuri di non
CARATTERISTICHE DELL’EPS prendere dal mercato, dove purtroppo sono pre-
senti, materiali di cattiva qualità, è necessario esi-
Aspetto e struttura gere sempre EPS di qualità garantita.
Le lastre e gli altri manufatti di EPS sono oggetti
leggeri, la cui massa volumica è compresa gene- CONDUTTIVITA TERMICA
ralmente fra 10 e 40 kg/m3; quindi essi presentano
una grande capacità di galleggiamento (se ne sono La caratteristica più importante dellʼEPS è la sua
avute clamorose applicazioni in recuperi navali), bassa conduttività termica, che lo rende uno dei
che non viene perduta nemmeno dopo prolungata materiali più usati per lʼisolamento termico nellʼedi-
immersione totale in acqua; ciò dimostra che le lizia e nella tecnica frigorifera. Questa caratteristica
celle di cui lʼEPS è formato, sono essenzialmente deriva direttamente dal fatto che lʼEPS è costituito
chiuse e impermeabili. Il colore dellʼEPS è bianco, per il 96-99% di aria, chiusa in cellette di dimensio-
la struttura è rigida, ma tenace, quindi senza la ten- ni tali da imperdirne i moti convettivi, cosicché la
denza di altri espansi rigidi a sbriciolarsi. Non ha trasmissione del calore può avvenire soltanto per
odore né altre emanazioni, né dà alcun problema al conduzione (che è molto bassa nellʼaria) e per
contatto con la pelle. Ad un esame microscopico irraggiamento (che si riduce rapidamente al molti-
(Fig. 3a) si rivela la struttura a celle poliedriche plicarsi degli schermi costituiti dalle pareti delle
delle singole perle espanse, più compressa sulla celle).
periferia, dove esse si saldano fra di loro. Per con- Poiché lʼaria interna è in equilibrio con quella ester-
fronto la figura 3b mostra, allo stesso ingrandimen- na, la caratteristica di conduttività termica non varia
to, la struttura di un EPS di qualità scadente: la pre- nel tempo, come avviene con altri espansi, che
espansione eccessiva ha portato alla formazione di contengono nelle celle altri gas.

Fig. 3a 37x Fig. 3b 37x

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CARATTERISTICHE DELLʼEPS PER LʼISOLAMENTO TERMICO IN EDILIZIA

La conduttività termica dellʼEPS, che si misura con


i metodi delle norme EN 12667 e EN 12939, dipen- 50
de invece da altri fattori, che è bene conoscere per
una corretta interpretazione e impiego dei dati di Kg/m3 15
mW
misura. m·K 20

30
40
45
λ
mW
m·W
30
40

λ
20
35

10
30 -200 -100 0 °C +100
0 20 40 60 80 Kg/m3 100

Fig. 4 (dati BASF) Fig. 5 (Zehender)

1) Massa volumica: la conduttività aumenta in modo signifi-


cativo al diminuire della massa volumica al di sotto di 30 100
kg/m3, Iʼaumentata dimensione delle celle e quindi il minor
mW 3
numero di schermi che il flusso termico deve traversare
fanno aumentare la trasparenza nellʼinfrarosso e quindi la m·W
quantità di calore che passa per irraggiamento. Oltre i 50
80
kg/m3 la conduttività aumenta lentamente per il maggior con-
tributo della conduzione nella parte solida del materiale. La
figura 4 dà un valore medio indicativo di λ a temperatura λ
ambiente, in un ampio campo di masse volumiche. Il valore
minimo di λ si trova fra 30 e 50 kg/m3, cioè al limite superio- 60
re della massa volumica dei prodotti commerciali; il limite
inferiore di questa non dovrebbe scendere sotto i 15 kg/m3 2
per non penalizzare troppo questa caratteristica.
40 1
2) Temperatura: la conduttività aumenta con la temperatura,
seguendo lʼandamento della conduttività dellʼaria contenuta;
Iʼandamento è regolare e praticamente lineare per lʼEPS di
più di 15 kg/m3, come mostra la figura 5. Non si evidenziano 20
le singolarità a bassa temperatura mostrate da altri espansi, 0 2 4 6 8 % 10
dovute al cambiamento di fase del gas contenuto nelle celle.
Si evidenzia invece il bassissimo valore di λ alle temperatu-
Fig. 6
re più basse, che permette interessanti applicazioni.
1: EPS 16 Kg/m3 (IVH) - 2: EPS 30 Kg/m3 (Zehender)
3: Pannello fibre minerali 61 Kg/m3 (Carl)
3) Umidità: Iʼinfluenza del contenuto di umidità sulla con-
duttività dellʼEPS è trascurabile nel campo delle umidità pra-
tiche delle applicazioni edilizie corrette (<0,15% in volume), calore la conduzione (lineare) e lʼirraggiamento (non lineare),
per effetto del basso assorbimento dʼacqua e della resistenza la conduttività termica, misurata con i metodi citati, su lastre
alla diffusione del vapore. La figura 6 mostra questo anda- dello stesso materiale, ma di diverso spessore, dà risultati
mento, confrontato con quello di un materiale a bassa resi- diversi.
stenza alla diffusione del vapore, a temperatura ambiente. Lʼeffetto è sensibile per lʼEPS da 15 kg/m3 e ancora rilevabile
sulIʼEPS da 20 kg/m3, mentre per masse volumiche superiori
4) Spessore: a causa del diverso contributo che, al variare non è più avvertibile. Lʼeffetto è poi importante sugli spessori
della massa volumica e dello spessore, danno al trasporto di più bassi, ma la misura è praticamente costante sopra i 100

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CARATTERISTICHE DELLʼEPS PER LʼISOLAMENTO TERMICO IN EDILIZIA

mico nel mezzo avvenga sia per conduzione (attra-


110 verso la matrice solida e il gas) che per irraggia-
PSE 15
mento. La convezione invece risulta del tutto trascu-
% PSE 20 rabile date le ridotte dimensioni dei pori.
λ/λ100
PSE 20 In generale si dimostra che entrambi i meccanismi
100
λ/λ30 di trasporto nelle schiume plastiche cellulari sono
λ fortemente influenzati dalla struttura morfologica del
15

λRIF
E

materiale. In particolare nel caso delle schiume EPS


PS

90 la completa assenza di struts allʼintersezione delle


pareti rende la conduzione e lʼirraggiamento dipen-
denti rispettivamente solo dalla porosità e dallo
spessore delle pareti, parametro questʼultimo stret-
80 tamente correlato al diametro delle celle. Se si tiene
0 20 40 60 80 mm 100
conto altresì che, in una schiuma tipo, circa il 25%
del calore viene trasferito per irraggiamento, il 70%
Fig. 7
per conduzione attraverso il gas e il 5% per condu-
zione nella matrice solida, si capisce allora lʼimpor-
mm. La figura 7, ricavata da misure di Cammerer, riporta la tanza di intervenire sulle prime due componenti del
variazione percentuale di λ rispetto al valore a 30 mm (di
solito impiegato nelle misure di laboratorio) e rispetto a quel-
trasporto al fine di migliorare le prestazioni isolanti
lo a 100 mm. del materiale.
Una possibile soluzione del problema potrebbe con-
EPS a conducibilità termica migliorata - LʼEPS sistere nellʼeliminare completamente la componente
presenta una caratteristica struttura a celle delimita- del trasporto termico per conduzione attraverso il
te da pareti aventi spessore dellʼordine di pochi gas praticando il vuoto spinto allʼinterno dei pannel-
micron. li e conservandolo mediante lʼapplicazione di oppor-
tuni rivestimenti.
CELLE Unʼalternativa al vuoto, anche se meno efficiente, è
quella di sostituire allʼaria un gas più pesante, aven-
te quindi una conducibilità termica più bassa. Una
tale soluzione, per quanto praticabile in sede pro-
duttiva, presenta però inconvenienti nella successi-
va messa in opera del materiale, che può manife-
stare un cattivo comportamento allʼinvecchiamento.
Difatti, poiché in genere i pannelli si trovano ad ope-
rare in un ambiente saturo dʼaria a pressione atmo-
sferica, si possono innescare fenomeni diffusivi del
gas, contenuto nelle celle, verso lʼesterno e dellʼaria
verso lʼinterno con un progressivo peggioramento
PARETI
delle capacità isolanti del materiale. Lʼutilizzo di
opportune barriere superficiali può ritardare lʼeffetto
dellʼinvecchiamento senza però eliminarlo del tutto.
Come si vede quindi, la strada di una riduzione della
Fig. 8 componente del trasporto per conduzione nel gas,
Tipica struttura a celle chiuse delimitate da pareti dellʼEPS.
oltre a prospettare esiti incerti, presenta difficoltà
tecnologiche non indifferenti, che inevitabilmente si
rifletterebbero sui costi finali del prodotto.
Conduttività termica secondo UNI EN 13163 - La Occorre a questo punto notare come viceversa, un
norma prevede che i valori della conduttività intervento mirato sulla componente radiativa risulti,
dellʼEPS, venga indicata alla temperatura media di se non proprio di facile intuizione, sicuramente più
10°C. semplice da realizzare. Storicamente è proprio in
questa direzione che sono stati mossi i primi passi
Allʼinterno delle celle è contenuto il gas interstiziale, più o meno consapevolmente, allorché si constatò
tipicamente aria. Lʼelevato grado di porosità del che variando la densità della schiuma si potevano
materiale (97-99%) associato alle proprietà chimico- raggiungere bassi valori della conducibilità termica
ottiche dei suoi componenti fa si che il trasporto ter- totale.

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CARATTERISTICHE DELLʼEPS PER LʼISOLAMENTO TERMICO IN EDILIZIA

Buoni risultati in termini di riduzione della conducibi- zione e dispersi uniformemente nella matrice solida;
lità termica complessiva a parità di densità, deriva- a seconda della natura dellʼadditivo si avrà una
no dalla possibilità di rendere le pareti delle celle maggiore estinzione della radiazione per assorbi-
maggiormente opache alla radiazione. In tal senso mento o per scattering. È opportuno però precisare
una tecnica molto promettente e di recente adozio- che accanto ad una riduzione della componente
ne consiste nellʼaggiunta di opportune quantità di radiativa del trasporto si verifica in genere un
additivi alla materia prima, necessaria per produrre aumento della componente conduttiva a causa della
la schiuma. Per raggiungere lʼeffetto voluto gli addi- maggiore conducibilità termica delle polveri rispetto
tivi devono essere introdotti nella giusta concentra- al polistirene.

Densità provini 15 Kg/m3 ÷ 800 nm


% in peso polvere Spessore σs σa β
Trasmissività Riflettività
(grpolvere/grpolistirene) (mm) (m-1) (m-1) (m-1)
2.94 0.1509 0.8354
Puro 3.42 0.1273 0.8526 1856.6 2.2 1858.8
4 0.1146 0.8675
3.2 0.0553 0.6616
2% 3.62 0.0373 0.6723 1735 114.8 1849.8
4.63 0.0227 0.6811
3.11 0.0341 0.6266
4% 3.48 0.0338 0.6276 1782.9 171.2 1954.1
3.67 0.0283 0.6370
2.25 0.0763 0.5918
6% 2.85 0.0430 0.6030 1744.8 191.5 1936.3
3.53 0.0361 0.6188
Densità provini 20 Kg/m3 ÷ 800 nm
% in peso polvere Spessore σs σa β
Trasmissività Riflettività
(grpolvere/grpolistirene) (mm) (m-1) (m-1) (m-1)
2.77 0.1541 0.8408
Puro 3.02 0.1353 0.8539 1953.5 3 1956.5
3.87 0.1061 0.8764
2.90 0.0633 0.6414
2% 3.17 0.0420 0.6673 1823.6 115.7 1939.3
3.95 0.0159 0.6944
2.91 0.0540 0.6342
4% 3.12 0.0304 0.6476 1898.8 150.7 2049.5
3.63 0.0129 0.6602
2.72 0.0614 0.5925
6% 2.95 0.0292 0.6100 1847.6 165.1 2012.7
3.34 0.0166 0.3175
Tabella 1 - Risultati sperimentali delle prove di riflettività e trasmissività emisferiche

Sulla base degli studi teorici e dei risultati sperimen- – La riduzione della conducibilità termica apparente
tali è possibile trarre le seguenti conclusioni: risulta, a parità di percentuale in peso di polvere di
– Il miscelamento di additivi per migliorare il compor- grafite utilizzata, maggiore per densità minori del
tamento termico del polistirene porta a ottenere materiale raggiungendo un decremento pari al
lastre di EPS la cui conducibilità termica apparente 10% per densità di 15 Kg/m3.
è inferiore ai valori misurati sul materiale puro;

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CARATTERISTICHE DELLʼEPS PER LʼISOLAMENTO TERMICO IN EDILIZIA

CONDUTTIVITAʼ TERMICA mento per conduttività termica, resistenza al passag-


DICHIARATA E DI PROGETTO gio del vapore e calore specifico dei materiali da
costruzione in base allʼepoca di installazione.
La conduttività termica rappresenta il parametro più La norma integra quanto non presente nella UNI EN
significativo per un materiale isolante e quindi per ISO 10456:2008 con particolare riferimento ai mate-
lʼEPS. riali isolanti per lʼedilizia e precisa i campi di applica-
La determinazione può avvenire attraverso differenti zione e i differenti metodi di valutazione dei valori di
metodi sperimentali (es. EN 12667, EN 12939) e i conduttività termica, di resistenza al passaggio del
risultati devono essere trattati statisticamente in modo vapore e delle correzioni dei parametri termici da uti-
da offrire al progettista il valore che meglio rappresen- lizzare in base allʼepoca di installazione dei materiali.
ta la produzione del fornitore.
Per lʼEPS la norma di prodotto EN 13163 fornisce il TERMINI E DEFINIZIONI
metodo e le procedure per definire il valore da dichia- Ai fini della presente norma si utilizzano le grandezze
rare. definite dalla UNI EN ISO 10456:2008 e in particolare
Le norme UNI 10351 e UNI 10456 aiutano il progetti- le seguenti:
sta a determinare il valore della conduttività dichiarata Conduttività termica dichiarata, λD
e di progetto nelle differenti situazioni finali in cui lʼEPS Valore atteso della conduttività termica di un materiale
si trova ad operare. per lʼedilizia valutato da dati misurati in condizioni di
La prima versione della norma UNI 10351 è stata pub- riferimento di temperatura e umidità, dato per un fratti-
blicata nel 1994. I valori delle caratteristiche termo- le livello di confidenza definiti nelle specifiche tecniche
igrometriche dei materiali riportati nel prospetto conte- di prodotto per la marcatura CE e ragionevolmente
nuto nella suddetta norma erano frutto di un lavoro valido per la vita utile dellʼedificio in normali condizioni.
complesso e molto approfondito, portato avanti dalla Conduttività termica di progetto, λ
metà degli anni ʼ70 in poi. Valore della conduttività termica di un materiale per
Per questo motivo alcuni dei dati riportati, pur definiti lʼedilizia in condizioni specificate esterne e interne che
a suo tempo in modo assolutamente rigoroso, non possa essere considerato come tipico delle prestazio-
rispecchiano più i prodotti, anche dello stesso tipo, ni del materiale quando incorporato in un componen-
presenti oggi sul mercato. te per lʼedilizia.
Parallelamente, nel 2008 è stata pubblicata la UNI EN
ISO 10456 che si affianca e in parte si sovrappone alla MATERIALI GIAʼ IN OPERA
UNI 10351:1994.
Materiali isolanti termici per lʼedilizia, riferimento
La UNI EN ISO 10456:2008 specifica i metodi per la
norma UNI 10351
determinazione dei valori termici dichiarati e di proget-
to per materiali e prodotti per lʼedilizia termicamente Conduttività termica
omogenei, oltre a contenere valori tabulati di alcune Per i materiali isolanti posti in opera prima dellʼentrata
caratteristiche termoigrometriche dei materiali da in vigore dellʼobbligo della relativa marcatura CE, di
costruzione. cui non si abbiano dati attendibili o non vi siano altre
La norma specifica i metodi per la determinazione dei possibilità di reperire informazioni sulle effettive carat-
valori termici dichiarati e di progetto per materiali e teristiche, per la determinazione della conduttività ter-
prodotti per lʼedilizia termicamente omogenei. mica fare riferimento al prospetto A. 1, definito “archi-
Fornisce inoltre i procedimenti per convertire i valori vio storico”.
ottenuti per un insieme di condizioni in quelli validi per I valori di conduttività termica del prospetto A.1 da uti-
un altro insieme di condizioni. Questi procedimenti lizzare sono quelli maggiorati con il fattore m riportato
sono validi per temperature ambiente di progetto com- nel prospetto.
prese tra -30°C e +60°C. Nota: I valori di conduttività termica del prospetto A.1
La norma fornisce coefficienti di conversione per tem- non sono valori di lambda dichiarato e non sono valu-
peratura e umidità. Tali coefficienti sono validi per tem- tati in conformità con quanto prescritto nella UNI EN
perature medie tra 0°C e 30°C. ISO 10456:2008 e di conseguenza non possono
La norma fornisce inoltre valori di progetto tabulati che essere corretti con i fattori di conversione presenti
possono essere utilizzati nei calcoli di trasferimento di nella suddetta norma.
calore e umidità per materiali termicamente omogenei Nel caso di installazione successiva allʼentrata in
e prodotti comunemente utilizzati nella costruzione di vigore dellʼobbligo della marcatura CE, in assenza di
edifici. dati relativi alla marcatura dello specifico prodotto
La norma UNI 10351 è stata revisionata nel 2015 e installato, si devono considerare i valori riportati nel
fornisce il metodo per il reperimento dei valori di riferi- prospetto 1.

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CARATTERISTICHE DELLʼEPS PER LʼISOLAMENTO TERMICO IN EDILIZIA

Coefficiente di resistenza al passaggio del vapore MATERIALI DI NUOVA INSTALLAZIONE


Per i materiali isolanti posti in opera prima dellʼentrata
in vigore dellʼobbligo della relativa marcatura CE (data Materiali isolanti termici per lʼedilizia
riportata nella colonna 4 del prospetto 1), di cui non si Conduttività termica
abbiano dati attendibili o non vi siano altre possibilità Per i materiali isolanti dotati di marcatura CE, si deve
di reperire informazioni sulle effettive caratteristiche, fare riferimento al lambda dichiarato nella marcatura
per la determinazione del coefficiente di resistenza al CE dello specifico prodotto isolante utilizzato.
passaggio del vapore (tramite la formula riportata nel Qualora non si conosca ancora lo specifico prodotto
punto 4.1.3) fare riferimento al prospetto A.1 in cui da porre in opera, utilizzare i valori forniti nel prospet-
vengono forniti i valori di permeabilità. to 1.
Nel caso di installazione successiva allʼentrata in vigo- I valori di conduttività termica riportati nel prospetto 1
re dellʼobbligo della marcatura CE, in assenza di dati sono da considerare come valori indicativi di condutti-
relativi alla marcatura dello specifico prodotto installa- vità dichiarata di materiali isolanti con marcatura CE
to, si devono considerare i valori riportati nel prospet- obbligatoria o volontaria reperibili sul mercato nazio-
to 4 della UNI EN ISO 10456:2008. nale alla data di pubblicazione della presente norma.

Coefficiente di resistenza al passaggio del vapore


Per i materiali isolanti dotati di marcatura CE, si deve
fare riferimento al coefficiente di resistenza al passag-
gio del vapore presente nella marcatura CE dello spe-
cifico prodotto isolante utilizzato.
Qualora non si conosca ancora lo specifico prodotto
da porre in opera, utilizzare i valori forniti nel prospet-
to 4 della UNI EN ISO 10456:2008.

Prospetto 1 – Valori indicativi di conduttività termica dichiarata per materiali isolanti marcati CE secondo UNI 10351
(dettaglio EPS)

Norma di λD (W/mK) Data di entrata in vigore


Tipo di prodotto
prodotto obbligo marcatura CE
POLISTIRENE ESPANSO SINTERIZZATO
Pannello in polistirene espanso sinterizzato (EPS): UNI EN 13163 0.040 13 maggio 2003
EPS S 0.038
EPS 50 0.037
EPS 70 0.036
EPS 80 0.035
EPS 100 0.034
EPS 120 – EPS 150 0.033
EPS 200 – EPS 250
Pannello in polistirene espanso sinterizzato (EPS) a
conducibilità termica migliorata mediante riduzione UNI EN 13163 13 maggio 2003
della trasmissione radiativa del calore
EPS S 0.033
EPS 50 – EPS 70 0.032
EPS 80 – EPS 100 – EPS 120 – EPS 150 – 0.031
EPS 200 – EPS 250

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CARATTERISTICHE DELLʼEPS PER LʼISOLAMENTO TERMICO IN EDILIZIA

CORREZIONE DI PARAMETRI TERMICI Tali condizioni convenzionali si riferiscono alle


E MAGGIORAZIONI modalità di prova con cui è determinato il valore di
conduttività dichiarato e sono quindi definite dalla
Qualora, per il reperimento dei dati sia previsto lʼuti- norma di prodotto pertinente. Se lʼinsieme delle con-
lizzo del prospetto A.1 della norma UNI 10351, i dizioni per i valori dichiarati può essere considerato
valori da utilizzare per la conduttività sono quelli già rappresentativo per lʼapplicazione reale, tali valori
maggiorati presenti nellʼultima colonna del prospet- possono essere usati direttamente come valori di
to stesso. Tali maggiorazioni erano state previste progetto, altrimenti deve essere effettuata la corre-
per tenere conto delle condizioni reali in opera del zione dei dati secondo i procedimenti illustrati nel
materiale. punto 7 della UNI EN ISO 10456:2008 e con riferi-
Qualora per il reperimento dei dati sia previsto lʼuti- mento ai coefficienti riportati nellʼappendice A della
lizzo del prospetto 1 della presente norma o della norma stessa. I valori di conduttività termica pre-
UNI EN ISO 10456:2008, occorre correggere even- senti nellʼappendice A della UNI EN ISO 10456:2008
tualmente i valori di conduttività con i metodi ripor- devono essere utilizzati esclusivamente per identifi-
tati nel punto 7 della UNI EN ISO 10456:2008. Le care il fattore di conversione di temperatura fT da
correzioni del valore del λD espresso nella marcatu- applicare.
ra CE sono eventuali e non obbligatorie: sono previ- Nel prospetto 2 è riportato uno schema delle varie
ste infatti per condizioni di umidità e temperatura dif- casistiche per la scelta dei valori delle caratteristi-
ferenti da quelle convenzionali di riferimento. che termiche e termoigrometriche.

Prospetto 2 - Guida alla scelta del valore dei parametri termici e termoigrometrici per i materiali da costruzione

Data installazione/ λ C
μ
costruzione (W/mK) (J/KgK)
Ante UNI EN ISO UNI EN ISO
Prospetto A1 Prospetto A1
10456:2008 10456:2008
Materiali da
costruzione Materiali UNI EN ISO UNI EN ISO UNI EN ISO
generici presenti nella norma 10456:2008 10456:2008 10456:2008
Post UNI EN ISO
10456:2008 Materiali non
Materiali Prospetto A1 Prospetto A1
presenti nella norma
già in
opera Ante obbligo Etichetta CE UNI EN ISO
Prospetto A1 Prospetto A1
marcatura CE disponibile 10456:2008
Materiali Post obbligo Etichetta CE non Valore di Valore di UNI EN ISO
isolanti marcatura CE e disponibile marcatura CE marcatura CE 10456:2008
marcatura
UNI EN ISO UNI EN ISO
volontaria Prospetto 1
10456:2008 10456:2008

λ C
μ
(W/mK) (J/KgK)
Marcatura CE Marcatura
Materiali da Presenti UNI EN ISO o UNI EN ISO CE o UNI Marcatura CE o UNI
costruzione 10456:2008 10456:2008 EN ISO EN ISO 10456:2008
generici 10456:2008
Non presenti nella UNI Prospetto A1 Prospetto A1 Valori di letteratura
EN ISO 10456:2008 tecnica
Materiali di
nuova UNI EN ISO
installazione Prodotto commerciale Valore di Valore di 10456:2008 o dati
già scelto marcatura CE marcatura CE sperimentali o valore
Materiali 1000 (J/KgK)
isolanti UNI EN ISO
Scelto il tipo di
UNI EN ISO 10456:2008 o dati
materiale ma non il Prospetto 1
10456:2008 sperimentali o valore
prodotto commerciale
1000 (J/KgK)

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CARATTERISTICHE DELLʼEPS PER LʼISOLAMENTO TERMICO IN EDILIZIA

CALORE SPECIFICO ASSORBIMENTO D’ACQUA


E DIFFUSIVITÀ TERMICA Il comportamento dellʼEPS a fronte dellʼacqua non dà
adito a limitazioni per gli impieghi edilizi e per lʼisola-
Il calore specifico è una proprietà additiva dei costi-
mento termico in particolare. Lʼacqua non scioglie
tuenti, in questo caso polistirene e aria; essendo
lʼEPS, né attraversa le pareti delle celle chiuse e non
questʼultima, in massa una piccola frazione, il calo-
può quindi venire assorbita se non fra gli interstizi resi-
re specifico dellʼEPS è pressoché indipendente
dui fra le perle espanse. Lʼassorbimento per immer-
dalla massa volumica e varia quasi linearmente da
sione, eseguito generalmente su cubetti di 50 mm di
1,2 KJ/kg·K a 20°C a 20,8 KJ/kg·K a –60°C. La
lato, ritagliati da blocchi o lastre di EPS rappresenta,
norma UNI EN ISO 10456 specifica dei valori tabu-
più che un comportamento in una situazione che non
lati per diversi materiali di isolamento termico e per
si verifica in pratica, un indice della buona saldatura
il polistirene espanso riporta un valore di riferimento
fra le perle espanse; esso ammonta al massimo al 5%
del calore specifico pari a 1450 J/(Kg.K).
in volume per la densità 15 e al 3% per la densità 30,
La diffusività termica si ottiene dividendo la condut-
dopo un anno di immersione; questi valori vengono
tività per il prodotto della massa volumica per il
raggiunti in alcune settimane e restano poi costanti.
calore specifico; la sua unità di misura è quindi
Più interessante per lʼimpiego è lʼassorbimento per
[m2/sec].
capillarità, che è praticamente nullo, e soprattutto
Queste due grandezze interessano negli studi di
lʼassorbimento dallʼaria umida. Una densità 20, a
trasmissione del calore in regime variabile.
contatto con aria con 95% di U.R. per 90 giorni, ha
mostrato un assorbimento dello 0,7% in peso, men-
tre prove su EPS di densità pari a 30 hanno dato i
RESISTENZA ALLA DIFFUSIONE seguenti valori di assorbimento allʼequilibrio:
DEL VAPORE U.R. 60% 1,7% in peso
La conoscenza della caratteristica di diffusione del U.R. 90% 2,0% in peso
vapore è importante per poter controllare gli even- U.R. 100% 2,3% in peso
tuali fenomeni di condensazione nelle pareti.
I tecnici esprimono questa caratteristica preferibil-
mente come rapporto μ (adimensionale) fra lo spes- DILATAZIONE LINEARE
sore dʼaria che offre la stessa resistenza al passag-
gio del vapore e lo spessore di materiale in questio- Il coefficiente di dilatazione lineare dellʼEPS è com-
ne. preso fra 5·10-5 m/m·K e 7·10-5 m/m·K. Non ha molta
Per lʼEPS il valore di μ è compreso entro limiti che importanza nelle applicazioni ordinarie e, se il movi-
vanno crescendo con la massa volumica, come mento termico è impedito, le reazioni sui punti di fis-
mostra la tabella seguente. saggio sono modeste, dato il valore del modulo ela-
stico del materiale Questa caratteristica deve esse-
Tabella 2 - Resistenza alla diffusione del vapore dellʼEPS re tenuta presente nel caso di applicazioni in cui lʼi-
solante può raggiungere temperature elevate
Massa volumica
μ minimo μ massimo (isolamento esterno sotto intonaco) o molto basse
(kg/m3)
(celle frigorifere).
15 20 40
20 30 50 RITIRO E POST-RITIRO
25 40 70
LʼEPS subisce un ritiro iniziale rispetto alle dimensioni
30 50 100 della forma in cui è stato prodotto, a causa del suo
35 60 120 raffreddamento; quindi esso continua ad assestarsi
per effetto del riequilibrarsi della composizione del
gas nelle celle e delle tensioni interne. Questo secon-
Dai valori relativi μ è possibile ricavare i valori as- do processo è rapido nei primi giorni e si esaurisce
soluti della resistenza alla diffusione del vapore, praticamente in alcuni mesi ed è il solo che interessa
sapendo che la resistenza di uno spessore di 1 m di chi impiega lʼEPS. Si conviene di chiamare post-ritiro
aria, nel campo da -0 a +30°C, ammonta a 1,5·106 il ritiro che avviene a partire da 24 ore dalla pro-
m2h Pa/kg. duzione. La figura 9 ne mostra lʼandamento e i limiti;
il comportamento della densità 15 si avvicina al limite
inferiore; quello della densità 35 al superiore.

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CARATTERISTICHE DELLʼEPS PER LʼISOLAMENTO TERMICO IN EDILIZIA

norma europea classifica lʼEPS secondo le presta-


zioni di compressione/flessione e non secondo la
mm/m densità, come veniva realizzato in passato. Quindi
a
le richieste prestazionali del materiale devono esse-
re confezionate in base alle reali necessità deside-
a rate, lasciando il produttore libero di fornire il mate-
riale ritenuto più idoneo allo scopo.
Il comportamento più utile ai fini pratici è quello a
2 compressione. La relazione fra sollecitazione e
deformazione in questo caso è lineare fino al 3% di
1 a: post-ritiro di PSE con 40 giorni di stagionatura deformazione; oltre questo limite si ha una deforma-
zione permanente progressiva della struttura cellu-
0 lare, senza che si addivenga ad una vera rottura;
40 80 120 160 giorni 200 per convenzione si assume quindi come caratteristi-
ca del comportamento a compressione la sollecita-
Fig. 9 (I.V.H.) zione che corrisponde ad uno schiacciamento del
10% dello spessore della provetta.
Nei casi più critici (per es. isolamento sotto intonaco I valori di sollecitazione a rottura a trazione e fles-
esterno) si tollerano ritiri successivi allʼapplicazione sione, non molto importanti per il dimensionamento
non superiori a 2 mm/m e allo scopo vengono richie- delle applicazioni, vengono considerati dalle norma-
ste al produttore lastre di EPS che abbiano già subi- tive come misura della buona sinterizzazione del
to una stagionatura di 40-60 giorni; è pure evidente materiale. La sollecitazione di taglio interessa nei
che, da questo punto di vista, sono preferibili le casi in cui la lastra di EPS è vincolata a rivestimenti
lastre di massa volumica inferiore (15-20 kg/m3). rigidi, come nei pannelli sandwich e negli isolamen-
ti esterni sotto intonaco.
Nella letteratura tecnica si riscontrano valori di resi-
COMPORTAMENTO stenza al taglio anche molto discosti da quelli di
ALLE SOLLECITAZIONI MECCANICHE tabella 3; in questi casi, quando è possibile, convie-
ne affidarsi allʼesperienza applicativa consolidata,
Sollecitazioni di breve durata ed è il caso degli isolamenti sotto intonaco, altri-
La tabella 3 riporta una sintesi dei valori delle carat- menti è consigliabile eseguire le prove opportune
teristiche di risposta dellʼEPS alle sollecitazioni direttamente sui pannelli composti.
meccaniche di breve durata a temperatura am- Il modulo elastico a compressione si riferisce ovvia-
biente. I valori effettivi di prestazioni fisico-meccani- mente alle sollecitazioni che stanno entro il limite
che dellʼEPS sono riscontrabili mediante la norma elastico. Per i moduli elastici a trazione e a taglio si
europea di prodotto EN 13163 per applicazioni trovano in letteratura pochi valori e piuttosto disper-
come materiale isolante. La norma citata può esse- si; orientativamente, secondo alcuni autori, il modu-
re utilizzata per definire i metodi ed i valori relativi lo a trazione è circa triplo di quello a compressione
alle caratteristiche meccaniche in base alle presta- e quello di taglio circa doppio.
zioni desiderate. Si deve anche sottolineare che la
norma europea classifica lʼEPS secondo le presta-
zioni desiderate. Si deve anche sottolineare che la

Tabella 3 - Caratteristiche meccaniche dellʼEPS in N/mm2 (1)


Massa volumica in Kg/m3 (valore indicativo) 15 20 25 30 35
Sollecitazione di compressione
al 10% di deformazione > 0,05 > 0,10 > 0,14 > 0,18 > 0,22

Resistenza a trazione > 0,13 > 0,17 > 0,22 > 0,32 > 0,40
Resistenza a flessione > 0,075 > 0,15 > 0,20 > 0,24 > 0,35
Resistenza al taglio > 0,05 > 0,075 > 0,10 > 0,12 > 0,18
Modulo elastico a compressione 4,00 5,00 6,00 7,00 9,00
(1) 1 N/mm ≅ 10 Kg/cm
2 2
(Valori medi da dati di bibliografia)

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CARATTERISTICHE DELLʼEPS PER LʼISOLAMENTO TERMICO IN EDILIZIA

Tabella 4 - Sollecitazione permanente a compressione per Sollecitazioni di lunga durata


deformazione del 2%
Massa volumica Sollecitazione LʼEPS, come tutti i materiali termoplastici, sotto-
(kg/m3) N/mm2 posto a sollecitazione continua, evidenzia una
deformazione progressiva nel tempo, che peraltro,
15 0,012-0,025
al di sotto di una certa soglia, si sviluppa con un
20 0,020-0,035 andamento logaritmico; questo fa si che la defor-
25 0,028-0,050 mazione stessa possa considerarsi pres soché
costante, anche per le durate richieste nelle appli-
30 0,036-0,062 cazioni edilizie. La figura 10 illustra questo compor-
35 (1) 0,044-0,074 tamento a temperatura ambiente per 3 tipi di EPS
(1) Valori estrapolati
di diversa massa volumica apparente, per diversi
livelli della sollecitazione di compressione. In con-
seguenza, per carichi permanenti di compressione,
si raccomanda di non superare i valori di tabella 4.

0,1 1 10 100 1000 giorni


4

2
% σc= 0,035 N/mm

2 0,03 N/mm2

0,015 N/mm2

PSE 14,5 Kg/m3


0

4
defo rm azione

0,07 N/mm2
2
0,05 N/mm2

0,03 N/mm2

PSE 23.5 Kg/m3


0

2 0,1 N/mm2
0,08 N/mm2
0,06 N/mm2

PSE 32.5 Kg/m3


0
1h 1 giorno 1 mese 1 anno 10 anni

Fig. 10 (BASF)

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CARATTERISTICHE DELLʼEPS PER LʼISOLAMENTO TERMICO IN EDILIZIA

Sollecitazioni d’urto plesso costituito dalla struttura dellʼespanso e dallʼa-


LʼEPS, sottoposto ad urto, per le sue caratteristiche ria racchiusa, ed è funzione decrescente dello spes-
elastiche, è in grado di decelerare gradualmente la sore; viene dedotta dalla misura della frequenza di
massa urtante, restituendo soltanto una frazione risonanza del sistema costituito dalla lastra di EPS
dellʼenergia dʼurto. Tale comportamento spiega per- collocata su un supporto rigido e gravata da una
ché lʼEPS è oggi uno dei materiali più impiegati per massa oscillante standard.
lʼimballaggio; questa caratteristica non è tuttavia LʼEPS normale, che ha rigidità dinamica oltre 90
generalmente interessante nelle applicazioni edili- MN/m3, non è indicato per questa applicazione.
zie. Si può comunque rilevare che lʼEPS costituisce,
anche da questo punto di vista, il miglior supporto Influenza della temperatura
per lʼintonaco armato, con il quale forma lʼisolamen- sul comportamento meccanico
to dallʼesterno chiamato comunemente "a cappotto": Le temperature massime sopportabili dallʼEPS di-
per la sua tenacità esso si deforma sotto lʼurto in pendono, come per tutti i termoplastici, dalla durata
elasto-plastico, senza sbriciolarsi e continuando e dallʼintensità della sollecitazione.
quindi la sua funzione di supporto anche dopo lʼur- Senza sollecitazione e per breve tempo lʼEPS sop-
to; la caratterizzazione di questo comportamento porta temperature di 95-100°C (p. es. allʼatto del-
dipende tuttavia dalla struttura dellʼintero sistema lʼapplicazione di un bitume caldo. Sotto un carico
isolante-intonaco armato ed è definito dalla normati- permanente di 20 KN/m2 la temperatura limite scen-
va in proposito. de a 80-85°C.
Le prove di stabilità dimensionale considerate dalle
Vibrazioni e rumore normative, che indicano la deformazione massima
La resistenza a vibrazioni e scuotimenti dellʼEPS è ammissibile dopo un determinato periodo sotto cari-
eccellente, in relazione al suo comportamento ela- co ad una data temperatura, danno la possibilità di
stico-tenace; questa caratteristica è generalmente verificare lʼidoneità di un EPS per determinate appli-
poco interessante per Ie applicazioni edilizie e molto cazioni. In particolare ISO 4898 prevede una de-
di più per gli imballaggi. formazione limite del 5% nelle condizioni e per gli
La stessa caratteristica elastica rende lʼEPS di scar- impieghi specificati nella seguente tabella 6.
so interesse per le applicazioni di assorbimento dei A bassa temperatura, poiché il Polistirene non sub-
rumori aerei. Invece lo speciale tipo di EPS elasti- isce alcuna transizione di fase (cambiamento di
cizzato, ottenuto per compressione e successiva struttura) in questo campo, le sue caratteristiche
espansione delle lastre normali, si è rivelato fra i meccaniche possono considerarsi simili a quelle a
migliori materiali per lʼisolamento dai rumori da cal- temperatura ordinaria fino ad almeno –200°C.
pestio nei cosiddetti "pavimenti galleggianti".
Lo smorzamento dei rumori da calpestio è tanto più
Tabella 6 - Prove di stabilità dimensionale dellʼEPS secondo
elevato, quanto minore è la cosiddetta "rigidità dina- ISO 4898
mica" delle lastre di EPS. Questa caratteristica, che
si usa esprimere in MN/m3 e ha quindi la dimensio- Massa Durata Temper. Sollecit.
ne di un modulo elastico diviso una lunghezza, è in Classe Impiego volumica della di prova di compr.
(kg/m3) prova °C KN/m2
effetti lʼindice del comportamento elastico del com-
I Non portante 15 48 ore 70 —
II Carichi limitati 20 48 ore 80 20
Tabella 5 - Rigidità dinamica del EPS per isolamento da cal-
pestio III Carichi maggiori 30 7 giorni 70 40
Spessore sotto Rigidità
Spessore t.q.
carico di 2 kN/m2 dinamica
mm
mm MN/m3
17 15 30
22 20 20
COMPORTAMENTO
27 25 15 AGLI AGENTI CHIMICI
33 30 15
38 35 10 LʼEPS non è intaccato dai materiali da costruzione
correnti; la tabella 7 dà un quadro del comporta-
44 40 10 mento dellʼEPS a contatto di molti gruppi di sostan-

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CARATTERISTICHE DELLʼEPS PER LʼISOLAMENTO TERMICO IN EDILIZIA

Tabella 7 - Sostanze inerti per lʼEPS to e non prende parte ai processi biologici. Anche i
batteri del suolo non attaccano lʼEPS.
- Acqua, acqua di mare, soluzioni saline LʼEPS, come altri materiali di scarsa durezza, può
- Materiali da costruzione essere roso da piccoli animali e insetti, che ne sfrut-
(calce, cemento, gesso, ecc.) tano la buona coibenza termica per farvi il nido. Ciò
- Sali (p. es. efflorescenze di salnitro), concimi può accadere in particolare in applicazioni agricole
- Soluzioni alcaline (idrato sodico e potassico, (stalle, sili). Si può ovviare con opportune disinfe-
soluzioni ammoniacali, acqua di calce, stazioni (tenendo presente la sensibilità dellʼEPS ai
candeggianti, acqua ossigenata, concimi liquidi) solventi) o meglio impedendo lʼaccesso ai roditori
- Saponi e detersivi sintetici con reti inossidabili e agli insetti con intonaci di rive-
- Acidi diluiti e acidi deboli stimento. Per la sua stabilità chimica e biologica
(p. es. citrico, carbonico, acidi urici) lʼEPS non costituisce un pericolo per lʼigiene
- Acidi concentrati ambientale e per le falde acquifere. Non vi sono
(cloridrico 35%, nitrico 50%, solforico 95%) controindicazioni al deposito nelle discariche e alla
- Alcoli (metilico, etilico, ecc.) combustione nei forni di incenerimento.
- Glicoli, glicerina LʼEPS in opera nella coibentazione edilizia non pre-
- Oli siliconici senta alcun fattore di pericolo per la salute; si tenga
- Bitumi, adesivi e masse bituminose presente in proposito che il Polistirene compatto e
a base acquosa. lʼEPS come materiale da imballaggio sono ammes-
si dalla legislazione come materiali che possono
venire a contatto con le sostanze alimentari. Anche
il maneggio e le eventuali lavorazioni meccaniche
Sostanze che attaccano lʼEPS connesse con la messa in opera dellʼEPS sono
assolutamente innocui e in particolare non vi è peri-
- Esteri (acetati, ftalati, diluenti per vernici)
colo di inalazione di particelle o di manifestazioni
- Eteri (etilico, glicolico, diossano)
allergiche. Anche le tracce di espandente e di stiro-
- Chetoni (acetone, cicloesanone)
lo monomero non polimerizzato che possono esse-
- Composti organici alogenati re presenti nellʼEPS di recente produzione si dis-
(trielina, tetracloruro di carbonio, fluorocarburi) perdono rapidamente e, anche in locali chiusi, non
- Ammine, ammidi, nitrili sono più rilevabili a distanza di qualche mese dalla
- Idrocarburi aromatici produzione, che è un tempo che comunque decorre
(benzolo, stirolo, toluolo, ecc.), cicloesano fra la produzione dellʼEPS e lʼoccupazione di un
- Benzina e vapori di benzina edificio.
- Gasolio, olio combustibile, olio di paraffina,
vaselina (sostanze con azione più limitata)
- Ragia minerale, trementina COMPORTAMENTO
- Bitumi e masse bituminose con solventi ALL’INVECCHIAMENTO
- Derivati del catrame
Per invecchiamento di un materiale si intende la
variazione (generalmente in peggio) delle sue ca-
ze. Particolare attenzione deve essere posta al con- ratteristiche nel corso del tempo, dovuta a cause
tatto con vernici, collanti, impermeabilizzanti, che interne (tensioni, transizioni strutturali, ecc.) o ester-
possono contenere solventi del polistirene. ne, sia legate alle sollecitazioni imposte, sia alle
Nei casi incerti è bene eseguire una prova pratica condizioni ambientali di impiego.
prima delIʼimpiego, eventualmente a temperatura Lʼanalisi qui svolta delle influenze che i fattori
più elevata, p. es. 50°C, per abbreviare la prova. ambientali, come temperatura e umidità, e le sol-
lecitazioni di lavoro hanno sulle caratteristiche
dellʼEPS mostra che esso può garantire per un
COMPORTAMENTO BIOLOGICO periodo illimitato le prestazioni che gli vengono
richieste. Ciò è dimostrato da 50 anni di esperienza
LʼEPS non costituisce nutrimento per alcun essere applicativa su scala vastissima e in particolare da
vivente, microrganismi compresi, quindi non marci- numerose verifiche delle caratteristiche, effettuate
sce o ammuffisce. Al più, se molto sporco, in certe su EPS in opera da decenni.
condizioni, microrganismi si possono insediare nella Sono quindi da confutare decisamente le voci di
sporcizia e lʼEPS agisce semplicemente da suppor- scarsa stabilità nel tempo, che si sono spinte fino ad

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CARATTERISTICHE DELLʼEPS PER LʼISOLAMENTO TERMICO IN EDILIZIA

affermare lʼesistenza di una "sublimazione", affer- energia viene asportata come calore di fusione
mazione fisicamente senza senso. dellʼEPS.
Lʼorigine di queste voci, quando non è da attribuire Il materiale, fondendo, tende poi a ritrarsi dalla sor-
a concorrenza scorretta, va fatta risalire a pratiche gente di innesco, anche di una certa intensità; quin-
imprenditoriali scorrette, che hanno ritenuto di poter di in particolare lʼEPS/RF brucia in effetti soltanto in
approfittare della difficoltà di verificare lʼeffettiva un incendio generalizzato.
applicazione del materiale nelle intercapedini: in
effetti tali voci non si riferiscono mai a situazioni più 2) Il contributo dellʼEPS in termini di bilancio ener-
controllabili, anche se oggettivamente più difficili, getico di un incendio, è modesto, in relazione alla
come lʼisolamento esterno sotto intonaco. sua bassa massa volumica: 1 dm3 di EPS da 15
Naturalmente la migliore assicurazione del perma- kg/m3 ha un potere calorifico di 590 J contro 9200 J
nere nel tempo delle prestazioni dellʼEPS è data dal- dello stesso volume di legno di abete.
lʼimpiego di materiale a norma.
Un fattore ambientale non trattato precedente- 3) LʼEPS si trova generalmente protetto da altri
mente, perchè non corrisponde mai ad effettive con- materiali e non ha immediata disponibilità delIʼaria
dizioni di impiego, è lʼeffetto della radiazione solare necessaria alla sua combustione (circa 130 volte il
ultravioletta. suo volume).
Questa radiazione, cui lʼEPS può trovarsi esposto
nel deposito in cantiere e durante la messa in opera, 4) La combustione può sviluppare, come gas tossi-
provoca un ingiallimento e infragilimento superficia- ci, essenzialmente ossido di carbonio non diversa-
le, che in molti casi non dà luogo ad alcuna riduzio- mente dai materiali lignei presenti nella costruzione
ne delle prestazioni, mentre in altri, come nel rive- o nellʼarredamento, ma in proporzione più ridotta,
stimento con intonaco, può compromettere lʼaderen- come mostra la tabella 8 (prova del Laboratorio
za della finitura. Una corretta pratica di cantiere Chimico di Stato di Vienna, secondo DIN 53436:
evita facilmente questo inconveniente. provini da 300x15x10 mm, temperatura 600°C, por-
tata dʼaria 100 I/h).
La tabella 8 dimostra anche che i gas sviluppati non
COMPORTAMENTO AL FUOCO sono corrosivi.
LʼEPS, quale composto di carbonio e idrogeno, è di
sua natura un materiale combustibile. Esso inizia la 5) La produzione di fumi opachi dellʼEPS/RF è più
sua decomposizione a circa 230-260°C, con emis- ridotta di quella dellʼEPS normale e comunque pro-
sione di vapori infiammabili, ma soltanto a 450- porzionata, rispetto agli altri materiali combustibili
500°C si ha unʼaccensione. presenti, alle piccole quantità in peso normalmente
La successiva propagazione della fiamma avviene applicate.
spontaneamente nellʼEPS normale, se vi è suffi-
ciente apporto di ossigeno, mentre nellʼEPS a mi- 6) Il pericolo di distacco di rivestimenti in EPS, in
gliorato comportamento al fuoco (EPS/RF), ot- caso di incendio, dipende essenzialmente dal tipo
tenuto con opportuni additivi, la propagazione di fissaggio. Le parti o le gocce fuse che cadono
cessa al venir meno della causa di innesco.
Le normative distinguono il comportamento dei
materiali combustibili con una opportuna classifica. Tabella 8 - Componenti tossici dei gas combusti di materiali
LʼEPS nudo si colloca generalmente nelle classi E da costruzione (p.p.m.)
oppure D e superiori se rivestito (secondo EN Ossido Benzolo e Composti
13501-1). Materiale Stirolo
di Carbonio omologhi alogenati
Le norme applicative prescrivono i limiti di impiego
EPS
di ciascuna classe nei singoli casi. 1.000 400 40 —
normale
Si riportano invece qui alcune considerazioni gene-
rali sul comportamento al fuoco dellʼEPS, che pos- EPS/RF 1.000 50 30 11
sono utilmente servire per una valutazione del Legno
15.000 — — —
rischio di impiego, anche nei casi non contemplati di abete
dalla normativa. Pannello
69.000 — 1.000 —
truciolare
1) LʼEPS richiede una certa energia per la sua ac-
censione; anche per il tipo normale una scintilla o Sughero
29.000 — 1.000 —
espanso
una sigaretta accesa non sono sufficienti: la loro

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CARATTERISTICHE DELLʼEPS PER LʼISOLAMENTO TERMICO IN EDILIZIA

non sono infiammate e non contribuiscono quindi ciate prevede una classificazione specifica e defi-
alla propagazione dellʼincendio. nita dal materiale isolante in base alla sua applica-
zione ed alle relative modalità.
7) La differenza di costo fra i tipi normali e quelli Facendo riferimento alle applicazioni più interes-
RF è modesta e ha già consigliato, in vari paesi, santi quali cappotto, pareti ventilate e coperture, si
lʼadozione esclusiva dei tipi RF per tutte le ap- giunge alla conclusione che il materiale utilizzato
plicazioni edilizie, anche quelle in cui potrebbe dovrà presentare una classificazione BS3do secon-
essere ammesso il tipo normale; ciò evita confu- do la norma EN 13501-1.
sioni e pericoli di incendio di materiale in deposito La classe B può essere raggiunta dal materiale
in cantiere. nudo o con rivestimenti che dovranno essere utiliz-
zati quanto posti in opera.
Il comportamento al fuoco dellʼEPS, in quanto LʼEPS, come evidenziato da tutte le marcature CE
materiale di natura polimerica e combustibile, e certificazioni, cade nella classe E, anche se alcu-
viene definito mediante la reazione che lo stesso ni studi sperimentali hanno evidenziato che la clas-
presenta in funzione dellʼapplicazione in cui viene se dellʼEPS può essere anche D e C.
utilizzato. La classe B con EPS nudo è veramente difficile da
raggiungere, mentre con un adeguato rivestimento
Quindi, in base allʼutilizzo, si applicano le seguenti superficiale potrebbe raggiungerla.
normative e classificazioni: Prove sperimentali effettuate con differenti mate-
1. Edilizia - Isolamento termico riali di rivestimento hanno dimostrato la possibilità
EN 13163, EN 13501-1 - Classi A, B, C, D, E, F, di classificazione B riproducendo le reali condizio-
2. Edilizia - Opere di ingegneria - decorazioni ni di utilizzo.
DM 26/06/1984 - Classi 0,1, 2, 3, 4, 5
3. Scenografia e Vetrinistica
DM 26/06/1984 - Classi 0, 1, 2, 3, 4, 5 CARATTERISTICHE ELETTRICHE
Le problematiche inerenti la prevenzione allʼincen- Le caratteristiche elettriche dellʼEPS si avvicinano a
dio ed alla definizione delle classi da adottare nei quelle dellʼaria, che costituisce la maggior parte del
differenti settori di uso finale sono materia del suo volume (costante dielettrica ε=1,04).
Ministero dellʼInterno. La quasi completa assenza di gruppi polari è evi-
Ogni Nazione inoltre è “sovrana” nel decidere la denziata dal bassissimo angolo di perdita (tan
classe di reazione al fuoco dei materiali da adotta- δ=0,0001).
re, mentre le norme che definiscono come provare Per queste caratteristiche, di scarsa importanza per
il materiale e definirne la classe sono stabilite in le applicazioni edilizie in generale, lʼEPS aveva su-
Europa dal CEN/TC 127 e valgono in tutto il terri- scitato interesse al suo apparire come materiale
torio Europeo. isolante per alte frequenze.
Ma non si può dire altrettanto dellʼabbinamento
della classe allʼutilizzo, che invece può variare da
paese a paese.
In Italia i VVFF hanno emesso alcuni provvedi-
menti per edifici ad uso specifico (per esempio atti-
vità commerciali > 400 m2, scuole, ospedali, asili
nido...) in cui lʼEPS, se utilizzato deve essere di
una classe precisa di reazione al fuoco.
Inoltre vi sono alcuni provvedimenti a carattere
generale, quali il Decreto 5 marzo 2005, in cui ven-
gono definiti gli ambiti applicativi e le relative clas-
si dei materiali isolanti.
Un settore di particolare attenzione da parte dei
VVFF in questi ultimi anni è rappresentato dal
comportamento al fuoco delle facciate.
Tale argomento è stato normato in molti Paesi
europei, mentre nel nostro ha visto lʼemissione di
una guida tecnica.
La guida per il comportamento al fuoco delle fac-

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2.

LE APPLICAZIONI
DELL’EPS
NELL’ISOLAMENTO
TERMICO

Il soddisfacente risultato di unʼapplicazione di


isolamento dipende, oltre che dalla scelta del materia-
le coibente, anche dal suo corretto dimensionamento e
più in generale dalla considerazione di tutti quei fattori
che influenzano la risposta dellʼedificio alle sollecitazio-
ni termiche e igrometriche, a fronte delle quali le teorie
della fisica delle costruzioni indicano per quali vie otte-
nere il voluto benessere abitativo, congiunto ad unʼac-
cettabile affidabilità, sicurezza ed economicità dellʼap-
plicazione.

Per il buon successo di unʼapplicazione occorre infine


osservare (ed è lʼaspetto più spesso trascurato e mag-
gior fonte di patologie edilizie), la corretta esecuzione di
particolari costruttivi peculiari di ciascuna classe di
applicazioni.

Questo capitolo fornisce un panorama generale delle


applicazioni dellʼEPS in edilizia.

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LE APPLICAZIONI DELL’EPS NELL’ISOLAMENTO TERMICO

CLASSIFICAZIONE benessere abitativo, che di risparmio energetico,


DELLE APPLICAZIONI hanno naturalmente portato a fissare lʼattenzione sui
E CRITERI DI SCELTA tipi di coperture a falde comprendenti uno strato ter-
moisolante. Particolarmente nei casi, sempre più fre-
Si può affermare che, con una opportuna scelta del quenti, sia nelle nuove costruzioni che nelle ristruttu-
tipo, tutte le esigenze di isolamento termico nelle razioni, in cui si vuole sfruttare a scopo abitativo lo
costruzioni possono essere soddisfatte dallʼEPS. spazio immediatamente sottostante al tetto a falde,
Per orientarsi in modo corretto è opportuno partire Iʼimpiego di EPS si è rivelato uno dei più convenien-
da una classificazione delle applicazioni e delle pre- ti, oltre che economicamente, anche tecnicamente,
stazioni che in ciascuna di esse sono richieste allʼi- sia per le sue caratteristiche geometriche e mecca-
solante. niche, che di stabilità nel tempo e di insensibilità
La Tab. 1 considera 29 applicazioni diverse e 24 allʼacqua. Il sistema concettualmente migliore è lʼiso-
caratteristiche del materiale isolante, indicando, per lamento sopra l’orditura portante della copertura (n°
ciascuna applicazione, quali caratteristiche sono da 2 e 3 della App. Tab. 1), perché sopprime i ponti ter-
ritenere importanti, 9 fra esse, come si può rilevare mici e contribuisce alla protezione della struttura por-
dalla tabella, sono importanti per tutte le applicazio- tante. Nel caso delle ristrutturazioni, questo sistema
ni. I livelli di queste caratteristiche non sono precisa- comporta lo smontaggio della vecchia copertura, pri-
ti, in quanto dipendono anche dalle caratteristiche ma dellʼapplicazione dellʼisolante; tuttavia, quando la
del componente o struttura di cui lʼisolante fa parte, sostituzione della copertura è prevista per motivi di
dalle condizioni di esercizio (carichi, ambiente, ecc.) manutenzione straordinaria o rinnovamento edilizio,
e dalle regolamentazioni che caso per caso devono Iʼinserzione dellʼisolante in questo modo risulterà
essere rispettate (p. es. prevenzione incendi). particolarmente conveniente.
Per quanto riguarda lʼEPS, in sede di Comitato Lʼapplicazione (Fig. 1) prevede il fissaggio delle
Europeo di Normazione (CEN), nel quadro della nor- lastre di EPS allʼorditura insieme a listelli di legno dis-
mativa sui materiali isolanti per edilizia, che dovrà posti nel senso della pendenza del tetto, per mezzo
consentire la libera circolazione anche di questi di chiodi inossidabili o tasselli ad espansione, secon-
materiali allʼinterno della Comunità, sono già emersi do la natura del supporto. Su questi listelli sono
orientamenti tendenti a stabilire la corrispondenza fra inchiodati, in senso orizzontale, i listelli di aggancio
le applicazioni classificate e i tipi di EPS. Queste indi- delle tegole.
cazioni utili, sono riporate nella tabella 1. Secondo le
raccomandazioni dellʼAIPE, è consigliabile che i tipi
scelti siano sempre RF (a ritardata propagazione di
fiamma). Per quanto riguarda le condizioni di eserci-
zio da tenere presenti nella scelta, oltre quelle riguar-
danti i carichi che in certe applicazioni vengono tra-
smessi allʼisolante, è importante considerare le con-
dizioni di esposizione della parete o copertura e il
modo in cui esse, nel loro complesso, rispondono
alle sollecitazioni igrotermiche, alla pioggia battente,
ecc. A questo proposito indicazioni generali si trova-
no nel secondo volume di Documentazione Tecnica.

L’EPS NELL’ISOLAMENTO
DEI TETTI A FALDE
Il tetto a falde è caratterizzato, nella massima parte
dei casi, da una copertura costituita da elementi di
piccole o medie dimensioni, comunemente designa-
ta come "copertura discontinua". Con questo termine
si intende una chiusura superiore costituita da un
insieme di elementi che assicurano la tenuta allʼac- Fig. 1 - Isolamento di tetto a falde sopra lʼorditura.
qua solo per valori della pendenza superiori ad un 1. Orditura principale
2. EPS
minimo, dipendente dal tipo di copertura. Le odierne 3. Orditura secondaria
esigenze di isolamento termico, sia per motivi di 4. Copertura

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LE APPLICAZIONI DELL’EPS NELL’ISOLAMENTO TERMICO

Tabella 1 - Classificazione delle applicazioni degli


isolanti termici nelle costruzioni secondo ISO/ TR 9774

N° A P P L I C A Z I O N E
1 Ventilato - Isolamento fra travetti, sopportato e non caricato
FALDE

2 Ventilato - isolamento fra travetti e coperture


A

3 Ventilato - Isolamento fra struttura portante e copertura


4 Ventilato - Isolamento sotto travetti
TETTO

5 Ventilato - Isolamento fra travi o travetti


6 Inverso - Isolamento sopra impermeabilizzazione
PIANO

7 Su solaio in acciaio - Isolamento sotto impermeabilizzazione


8 Accessibile a carico leggero o pesante, tetto giardino - Isol. sotto impermeabilizzazione
9 Accessibile solo per manutenzione - Isolamento sotto impermeabilizzazione

10 Muratura o cls - Isolamento esterno intonacato


11 Montanti in legno - Isolamento esterno intonacato
12 Montanti in legno - Isolamento interno intonacato
13 Muratura o cls - Isolamento interno con cartongesso o simili
14 Muratura o cls - Isolamento interno con rivestimento supportato
PARETE

15 Muratura o cls - Isolamento interno con rivestimento pesante


16 Montanti in legno o metallo, rivestito, isolamento fra i montanti
17 Isolante in intercapedine ventilata
18 Intercapedine riempita dallʼisolante; parametro esterno non a tenuta
19 Montanti in legno o metallo, rivestito; isolamento sopportato, ventilato
20 Interrata, isolamento esterno sotto impermeabilizzazione - Protezione meccanica
21 Interrata, isolamento esterno in contatto con il suolo
22 Isolamento interno di cantine, protetto e non

23 Isolamento sopra la struttura portante o fra le travi


24 SOFFITTO Isolamento sopportato, sotto pavimento di ripartizione
25 Isolamento sotto la struttura portante

26 Cls - Isolamento sotto la soletta, a contatto con il suolo


27 Cls - Isolamento sopra la soletta e impermeabilizzazione, sotto pavimento ripartitore
28 FONDAZIONE Cls - Isolamento sotto la soletta, sopra impermeabilizzazione
29 Isolamento dal gelo a contatto con il suolo

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LE APPLICAZIONI DELL’EPS NELL’ISOLAMENTO TERMICO

Fig. 2 - Isolamento di tetto a falde inserito nellʼorditura. Fig. 3 - Isolamento di tetto a falde sotto orditura.
1. Copertura 1. Copertura
2. Listello di battuta 2. Orditura principale
3. Orditura 3. Orditura secondaria
4. EPS 4. Pannello EPS/cartongesso
5. Rivestimento

In alternativa alle lastre, si possono usare manufatti usare pannelli bistrato EPS/cartongesso; si ha il van-
stampati, che portano sulla faccia superiore apposi- taggio di impiegare pochi listelli di orditura seconda-
te sporgenze per lʼaggancio delle tegole. Altre lastre ria e di avere una superficie già pronta per la finitura.
sagomate si usano per coperture a coppi o ondulate.
Lʼapplicazione va fatta avendo cura che in gronda e
in colmo vi siano opportune aperture per assicurare L’EPS NELL’ISOLAMENTO
la ventilazione sotto la copertura. DEI TETTI PIANI
Quando non si può operare sopra lʼorditura, un iso-
lamento efficace può ancora essere ottenuto in Il modo più tradizionale per isolare un tetto piano è
maniera poco dispendiosa operando dallʼinterno. quello di porre lo strato isolante sotto lʼimpermeebi-
Un sistema App. n° 1 consiste nellʼinserire lʼEPS, lizzazione (App. n° 5, 7, 8, 9). In questa situazione il
tagliato nella giusta larghezza, fra i travi dell’orditura sistema è sottoposto a notevoli sollecitazioni igroter-
(Fig. 2), dopo aver applicato lungo le stesse dei miche e meccaniche; in particolare lʼimpermeabiliz-
listelli che servono di battuta alle lastre di EPS. Il zazione è spesso esposta direttamente alle intem-
lavoro viene ultimato con lʼapplicazione di un rivesti- perie e, dato il suo colore generalmente scuro, solle-
mento (perline, compensato, laminati, cartongesso), cita a sua volta termicamente lʼisolante sottoposto.
fissato allʼorditura, al quale, se necessario, si sovrap- La sua realizzazione richiede quindi una buona
pone una finitura (pitturazione, tappezzeria, ecc.). esperienza, sia in progettazione, che in esecuzione.
Il sistema lascia scoperti i ponti termici costituiti dal- LʼEPS, fin dalle sue origini, è stato utilizzato in que-
lʼorditura, non molto importanti se questa è di legno; ste applicazioni e i saggi eseguiti periodicamente su
per contro ha il vantaggio di non rubare spazio al tali prime applicazioni hanno dimostrato che anche in
vano interno. In alternativa a questo sistema, e con il questo, è uno dei casi più impegnativi di isolamento,
vantaggio di sopprimere i ponti termici, Iʼisolante può lʼEPS offre prestazioni perfettamente adeguate,
essere fissato sotto l’orditura (App. n° 4), preferibil- quando lʼesecuzione sia fatta a regola dʼarte. La stra-
mente previo fissaggio sulla stessa di una orditura tificazione (Fig. 4) comprende solitamente, sopra la
secondaria in legno (Fig. 3), con un passo corri- struttura portante, uno strato separatore-
spondente alle dimensioni delle lastre di EPS. Un equilibratore, per la protezione degli strati soprastan-
buon modo di eseguire questo isolamento è quello di ti dalle asperità della struttura portante e lʼassorbi-

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LE APPLICAZIONI DELL’EPS NELL’ISOLAMENTO TERMICO

Fig. 4 - Isolamento sotto impermeabilizzazione di tetto piano. Fig. 5 - Isolamento di tetto piano sopra impermeabilizzazione (tetto
1. Soletta rovescio).
2. Strato di desolidarizzazione 1. Soletta
3. Barriera vapore 2. Strato di desolidarizzazione
4. EPS 3. Impermeabilizzazione
5. Strato di equilibramento della pressione di vapore 4. EPS
6. Impermeabilizzazione 5. Strato filtrante
7. Ghiaia 6. Zavorra di ghiaia o quadrotti

mento dei movimenti di origine termica o di assesta- strato di impermeabilizzazione, si è pensato di


mento, poi una barriera vapore e su questa lʼEPS. Il invertirne la posizione rispetto allʼisolante, ponendo-
tipo va scelto, secondo il carico previsto. Sono dis- lo sotto questo e proteggendo così lʼimpermeabiliz-
ponibili anche pannelli o rotoli di strisce di EPS che zazione da eccessive escursioni termiche. È nato
portano già attaccate sulla faccia superiore un foglio così il tetto rovescio (App. n° 6). In questo caso (Fig.
catramato; si trovano pure, allʼestero per ora, pan- 5) Iʼisolante deve sopportare non soltanto le escur-
nelli a spessore variabile a cuneo, per realizzare la sioni termiche, ma anche il contatto diretto con lʼac-
pendenza di scolo mediante lo strato coibente. qua meteorica. Pochi materiali si sono dimostrati
Sopra lʼEPS si pone uno strato di tessuto non tessu- idonei a questa applicazione e fra questi è stato
to per equilibrare la pressione di vapore e su questo riconosciuto ed accreditato ufficialmente lʼEPS, in
lo strato di impermeabilizzazione costituito da foglie virtù soprattutto della quasi nulla influenza che il
a base bituminosa o polimerica di vario tipo. La stra- contatto con lʼacqua ha sulle sue caratteristiche di
tificazione è completata superiormente con uno stra- isolamento termico.
to di protezione e zavorramento (ghiaia o quadrotti in Le stratificazioni, a parte lʼinversione sopra detta,
calcestruzzo), che assicura lʼintegrità dellʼimpermea- procedono sostanzialmente come prima descritto.
bilizzazione contro le azioni esterne e si contrappo- Poiché lʼacqua meteorica, passando attraverso le
ne al sollevamento della copertura provocato dal giunzioni dei pannelli, defluisce scorrendo a contatto
vento. dellʼimpermeabilizzazione, in caso di pioggia si ha un
Stratificazioni funzionalmente analoghe si hanno raffreddamento della struttura portante, di cui si può
anche quando la struttura portante è in lamiera ner- tenere conto con uno spessore dellʼisolante legger-
vata di acciaio (App. n° 7) oppure discontinua (App. mente maggiorato (10%), oppure mettendo una par-
n° 5); in questʼultimo caso si ripetono le situazioni te dello spessore sotto lʼimpermeabilizzazione (tetto
illustrate per i tetti a falde; in particolare lʼisolante può sandwich). Il peso della zavorra va calcolato in modo
essere inserito fra le travi o sopra o sotto di esse. da evitare fenomeni di galleggiamento dellʼisolante in
Poiché il componente più sollecitato del sistema di caso di forti piogge o difficoltà di scarico. In tutti i
isolamento dei tetti piani sopra descritto è sempre lo sistemi di isolamento dei tetti piani, la corretta ese-

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LE APPLICAZIONI DELL’EPS NELL’ISOLAMENTO TERMICO

cuzione dei punti singolari (scarichi, sfiati, uscite ver-


ticali, ecc.) è fondamentale per la buona riuscita.
Questi aspetti, inclusi quelli generali dellʼisolamento
dei tetti piani, sono trattati in modo particolareggiato
nel secondo volume.

L’EPS NELL’ISOLAMENTO
DELLE PARETI VERTICALI
DALL’ESTERNO
Lʼisolamento dallʼesterno delle pareti verticali è, in
linea di principio, il più efficiente, perché sopprime i
ponti termici, riduce i movimenti differenziali di origi-
ne termica delle strutture ed accresce lʼinerzia termi-
ca dellʼedificio. Lʼisolante è particolarmente soggetto
alle sollecitazioni igrotermiche, ma lʼEPS è, da que-
sto punto di vista, uno dei materiali più qualificati e
molto spesso lʼunica scelta possibile.
Il tipo più comune di isolamento dallʼesterno delle
pareti verticali è quella con intonaco sottile su iso-
lante, comunemente detto "a cappotto" (App. n° 10). Fig. 6 - Isolamento esterno “a cappotto”.
1. Supporto
È essenzialmente costituito da lastre di EPS applica- 2. Ponte termico soppresso
te alla superficie esterna e rivestite con un intonaco 3. Collante
di appropriate caratteristiche (Fig. 6). LʼEPS è gene- 4. EPS
5. Armatura di tela di vetro
ralmente di 20 kg/m3 a ritardata propagazione di 6. Rasatura
fiamma, in lastre da m 0,5x1, tagliate da blocco o 7. Finitura
stampate con tolleranze più strette di quelle correnti;
il blocco al momento del taglio deve avere una sta-
gionatura di 6-8 settimane, al fine di minimizzare essere risolti nel modo più conveniente, ma soprat-
eventuali ritiri dopo lʼapplicazione. tutto perché il tamponamento può essere semplice e,
Le lastre vengono fissate alla muratura con apposite con una struttura portante dimensionata in corri-
malte o con accorgimenti meccanici (se lʼintonaco spondenza; a pari dimensioni esterne, si ha una
preesistente è in cattive condizioni). superficie interna utile maggiore, con un aumento di
La finitura esterna è costituita da un primo strato di valore del fabbricato che può essere cospicuo.
malta (la stessa usata come adesivo), rinforzata con Lʼapplicazione dellʼisolamento a cappotto agli edifici
una rete di fibre di vetro rese alcali-resistenti con un esistenti può creare qualche problema o maggior
apposito appretto, ed un secondo strato di intonaco costo per risolvere adeguatamente i punti singolari,
plastico di finitura. Questʼultimo deve essere prefe- ma in generale resta sempre lʼintervento più sempli-
ribilmente di colore chiaro, per diminuire lʼassorbi- ce ed economico, specialmente quando un interven-
mento di calore radiante, deve essere resistente alla to di ripristino della facciata è comunque richiesto
luce, elastico, idrorepellente per impedire lʼinfiltra- per motivi di manutenzione straordinaria. Lʼefficace
zione della pioggia battente e nel contempo di bassa isolamento dei ponti termici fa sì che il livello globale
resistenza al passaggio del vapore proveniente dal- di isolamento richiesto per lʼedificio possa essere
lʼinterno. raggiunto con spessori di EPS minori che con altri
Lʼesperienza più che ventennale di questa tecnologia sistemi. Si consiglia comunque di non scendere sot-
assicura una buona e duratura riuscita se tutti i com- to i 40 mm.
ponenti sono accuratamente scelti e compatibili fra di Il sistema di isolamento a cappotto delle facciate non
loro e lʼapplicazione è fatta da persone specializzate. contribuisce, come hanno dimostrato prove di espe-
Nel caso di impiego di isolamento a cappotto nelle rienze pratiche, alla diffusione di un eventuale incen-
costruzioni nuove, oltre ai benefici fisici dellʼisola- dio; i sistemi certificati adottano tuttavia i tipi RF di
mento dallʼesterno, quando questo sistema è già EPS. Lʼisolamento dallʼesterno delle pareti verticali
previsto in fase di progettazione, si possono avere "a cappotto" è trattato specificatamente nel secondo
importanti benefici economici, non soltanto perché i volume. Un sistema di isolamento dallʼesterno meno
particolari (spigoli, aperture, cornici, ecc.) possono usato in Italia, anche perché si discosta di più dai

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LE APPLICAZIONI DELL’EPS NELL’ISOLAMENTO TERMICO

nostri sistemi tradizionali di finitura, è quella della


così detta "facciata ventilata"
In questo sistema lʼEPS viene applicato al muro con
fissaggi meccanici più spesso che con collanti; sopra
le lastre o inserita fra di esse è fissata unʼorditura in
legno o metallica, alla quale a sua volta è fissato il
rivestimento in modo tale che fra esso e lʼEPS si for-
mi una camera dʼaria di 2-5 cm, in comunicazione
con lʼesterno in basso e in alto, così da consentire
una circolazione dʼaria fra rivestimento e isolante
(Fig. 7). Ciò è molto utile per favorire la traspirazione
dellʼumidità interna; il sistema evita anche eccessivi
riscaldamenti dovuti allʼirraggiamento solare.
LʼEPS deve essere a ritardata propagazione di fiam-
ma (RF) e protetto e lʼintercapedine ventilata deve
essere interrotta ogni piano, perché non favorisca la
propagazione verticale di un eventuale incendio. Il
rivestimento esterno può essere costituito da pan-
nelli di legno, cemento fibrorinforzato, plastica, pietra
naturale e artificiale o metallo.
Lo spessore dellʼEPS prudenzialmente può essere
calcolato come se rivestimento e intercapedine non Fig. 7 - Isolamento esterno “a facciata ventilata”.
1. Supporto
esistessero, si dovrà tenere conto, eventualmente, 2. EPS
della riduzione di isolamento rappresentata dalle 3. Orditura
parti di orditura intercalate allʼisolante. 4. Rivestimento

Recentemente è stato introdotto allʼestero un nuovo


sistema di isolamento dallʼesterno delle pareti verti-
cali, che riunisce alcune caratteristiche di entrambi i
sistemi prima descritti.
Esso è infatti costituito da elementi di modeste
dimensioni (generalmente meno di 0,4 m2), in cui già
in fabbrica alla lastra di EPS viene unito un rivesti-
mento (cementizio, plastico, metallico); secondo la
natura di questʼultimo (traspirante o non), i due com-
ponenti sono a contatto continuo, oppure si attua fra
i due una microventilazione. Il fissaggio alla parete è
di tipo meccanico, con profilati e tasselli ad espan-
sione (Fig. 8).

L’EPS NELL’ISOLAMENTO
DELLE PARETI VERTICALI
DALL’INTERNO
Lʼisolamento dallʼinterno delle pareti verticali è pre-
so in considerazione soprattutto in caso di interven-
ti sullʼesistente, ma anche nel caso di locali ad
occupazione saltuaria, in cui interessa ridurre lʼiner-
zia termica per ottenere un rapido riscaldamento
dellʼambiente. Lʼapplicazione di lastre di EPS a Fig. 8 - Isolamento esterno con componente leggero prefabbricato
vista sulle superfici interne verticali non è general- (vêture).
1. Supporto
mente possibile, per la loro insufficiente resistenza 2. Ancoraggio
superficiale. 3. EPS
Devono pertanto essere dotate di un rivestimento di 4. Rivestimento

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LE APPLICAZIONI DELL’EPS NELL’ISOLAMENTO TERMICO

opportuna rigidità (compensati, perlinature, truciolari, L’EPS NELL’ISOLAMENTO


ceramica, fibro-cemento, ecc.). La soluzione più nota IN INTERCAPEDINE
e diffusa è tuttavia costituita dal pannello bistrato,
formata da una lastra di EPS accoppiata ad una DELLE PARETI VERTICALI
lastra di cartongesso (Fig. 9). I pannelli bistrato han-
Lʼapplicazione di uno stato isolante nelle intercape-
no di solito una larghezza di 1,20 m e una lunghez-
dini delle pareti esterne è la tecnica più diffusa nelle
za fino a 3,60 m, così da coprire lʼaltezza di piano
costruzioni degli ultimi decenni, soprattutto in quelle
con un solo pannello.
ad ossatura portante in cemento armato e doppio
Il cartongesso ha uno spessore di 9-10 mm, oppure
tamponamento in mattoni forati.
13-15 mm, quando si richiedano resistenze partico-
Lʼintercapedine può essere riempita completamente,
lari.
oppure può essere mantenuta anche con una lama
Sono disponibili anche pannelli che incorporano una
dʼaria, che eventualmente può essere ventilata.
barriera vapore; è infatti da tenere presente che lʼi-
Lʼisolante è apparentemente ben protetto; in realtà il
solamento dallʼinterno può alterare in senso sfavo-
paramento esterno, specialmente nelle costruzioni
revole lʼequilibrio termoigrometrico della parete; la
ad ossatura portante, crea spesso problemi di infil-
probabilità che in conseguenza si generino conden-
trazione dʼacqua.
sazioni di umidità allʼinterno della parete va quindi
Lʼimpiego di EPS come isolante, dato il suo caratte-
verificata (p. es. con il metodo di Glaser) e, se neces-
re non igrofilo, è quello che crea meno preoccupa-
sario, ovviata con lʼinserzione della barriera vapore
zioni per il controllo di queste infiltrazioni, come pure
nella stratificazione.
delle eventuali condense di origine interna.
I pannelli vengono fissati alla parete con apposite
Molto pratiche sono le lastre ad altezza di piano, bat-
malte e i giunti vengono sigillati e carteggiati e la
tentate sui lati lunghi, la cui posa è particolarmente
parete è così pronta per ricevere la finitura (pittura-
celere. Generalmente lʼapplicazione si effettua sulla
zione, tappezzeria, ecc.). Se la parete è irregolare o
superficie interna del paramento esterno.
ammalorata, può essere conveniente applicarvi una
Lʼancoraggio reciproco dei due paramenti non va
leggera orditura di legno o metallica, sulla quale fis-
effettuato con attraversamenti di mattoni, ma con
sare i pannelli. In generale comunque si tratta di un
tiranti in acciaio inox da 3-4 mm di diametro (Fig. 10).
metodo di isolamento di applicazione rapida e pulita,
Negli edifici esistenti questo tipo di isolamento può
oltre che economica.
essere realizzato insufflando nellʼintercapedine perle
sciolte di EPS, oppure lʼintercapedine può essere
espressamente realizzata innalzando un parametro
interno dopo lʼapplicazione dellʼEPS alla parete; ciò
comporta ovviamente una certa riduzione dello spa-
zio interno.
Nelle costruzioni a struttura portante indipendente,
Iʼisolamento limitato allʼintercapedine del tampona-
mento, lascia non isolati pilastri e corree interpiano,
con la formazione conseguente di numerosi e impor-
tanti ponti termici, che a loro volta provocano allʼin-
terno condense, muffe, macchie e altri degradi.
Esistono vari accorgimenti per ovviare a questi
inconvenienti; la Fig. 10 né accenna un tipo e molti
altri sono illustrati nel secondo volume.
La caratteristica dellʼEPS di essere rigido, di forma
ben definita e, se necessario, facilmente riducibile
alle dimensioni volute, lo rende il coibente più pratico
per realizzare questo tipo di isolamento. Attenzione
va posta anche ai collegamenti fra i paramenti e lo
scheletro, per controllarne i movimenti relativi.
Nelle costruzioni minori è peraltro raccomandabile
prendere in considerazione il sistema a paramento
Fig. 9 - Isolamento verticale dallʼinterno con pannelli bistrato
EPS/Cartongesso. interno portante, che non presenta questi problemi
1. Supporto Nellʼisolamento in intercapedine è sempre opportuno
2. EPS verificare il comportamento igrometrico mediante il
3. Cartongesso

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LE APPLICAZIONI DELL’EPS NELL’ISOLAMENTO TERMICO

Fig. 10 - Isolamento di parete verticale in intercapedine con correzio- Fig. 11 - Isolamento di pannelli prefabbricati in c.a. con correzione dei
ne dei ponti termici della struttura portante. ponti termici.
1. Paramento interno
2. EPS
3. Paramento esterno
4. Finitura con rinforzo in corrispondenza degli isolamenti della essere quindi di massa volumica inferiore.
struttura
5. Soletta
I tipi RF sono, come sempre, da preferire. Per com-
6. Pilastro pletezza si possono ricordare, fra i componenti con
7. Ancoraggio isolamento in intercapedine, anche i blocchi cavi con
isolanti inseriti. Si tratta (Fig. 13) di blocchi prefabbri-
cati in calcestruzzo o laterizio con alcuni vani predi-
diagramma di Glaser, per evitare la formazione di sposti per ricevere una piccola lastra di EPS (gene-
condense nel paramento esterno; se è necessario, ralmente nelle cavità più esterne).
occorre inserire una barriera vapore fra paramento In alcuni tipi le lastre di EPS devono essere inserite
interno e EPS. allʼatto della posa, mentre altri tipi portano le lastre
Anche molti componenti di parete della fabbricazio- coibenti già inserite.
ne pesante presentano isolamenti in intercapedine.
Si tratta di elementi in cemento armato di grandi L’EPS NELL’ISOLAMENTO
dimensioni, allʼinterno dei quali si trova la lastra di
EPS, con la duplice funzione di alleggerimento e DI PAVIMENTI E SOFFITTI
coibentazione; questʼultima funzione richiede parti- Lʼisolamento dei solai non abitabili è uno degli inter-
colari accorgimenti per evitare i ponti termici; un venti sullʼesistente più facili e più convenienti come
esempio è riportato in Fig. 11. rapporto fra costo e prestazione, specialmente nelle
Si possono assimilare a componenti con isolamento costruzioni basse, in cui una frazione considerevole
in intercapedine anche i pannelli sandwich impiegati di calore interno si disperde attraveso il solaio sopra
come tamponamento nei sistemi di prefabbricazione lʼultimo piano. LʼEPS, generalmente di 15 kg/m3, vie-
leggera; essi sono formati da una lastra di EPS rive- ne semplicemente posto sul solaio; se questo ha una
stita su entrambe le facce con lastre di materiali scarsa tenuta allʼaria, è bene usare lastre a contorno
diversi, ad essa incollati. Poiché in questo caso battentato o in doppio strato a giunti sfalsati, sempre
lʼEPS determina il comportamento meccanico del ben accostate.
manufatto, è necessario impiegare i tipi di massa Nelle zone di passaggio lʼEPS sarà protetto con
volumica maggiore. lastre di compensato o truciolare di adeguato spes-
Le lastre di EPS invece non sono collaboranti nelle sore (Fig. 14), eventualmente fissate a listelli di
costruzioni metalliche con pareti in lamiera grecata, legno inseriti fra le lastre di EPS e dello stesso spes-
fra le quali viene inserito lʼEPS (Fig. 12), che può sore. In molti altri casi può essere necessario isola-

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LE APPLICAZIONI DELL’EPS NELL’ISOLAMENTO TERMICO

so materiale, su cui viene gettato il massetto di


ripartizione; su questo viene infine posata la finitura
calpestabile.
Se al posto dellʼEPS (o in aggiunta, se lʼisolameto
termico richiesto è elevato) si stende uno strato di
speciale di EPS elasticizzato (spessore 20-40 mm),
il pavimento avrà anche un ottimo isolamento al cal-
pestio; occorre però che non vi sia contatto diretto
fra il massetto di ripartizione e le pareti; ciò si realiz-
za interponendo fra il contorno del massetto e le
pareti una striscia dello stesso EPS elasticizzato: si
realizza in questo modo il così detto "pavimento gal-
leggiante".
Lʼisolamento del pavimento è necessario anche
quando esso incorpora gli elementi (serpentine in
rame, polipropilene, ecc.) per il riscaldamento del
locale soprastante (riscaldamento a pavimento).
In questo caso sono disponibili lastre di EPS stam-
pate, ma che portano sulla faccia superiore delle
impronte che servono di guida e ancoraggio per la
posa delle tubazioni, che vengono poi ricoperte dal
Fig. 12 - Isolamento di costruzione prefabbricata in lamiera grecata massetto.
con EPS.
Un impiego nei solai molto importante e diffuso è
costituito dallʼEPS usato con funzione principale di
alleggerimento nelle solette in cemento armato. In
re un pavimento: quando questo è su terreno o su Italia si usano di solito a questo scopo parallelepi-
locali non riscaldati e anche quando i locali da esso pedi di EPS da 10 kg/m3 ricavati da blocco, sia
separati sono riscaldati in modo autonomo o con sciolti da posare in opera, sia già fissati a "predal-
contabilizzazione separata dei consumi di calore. les". Solai di questo tipo, pur contribuendo allʼisola-
LʼEPS è posato (Fig. 15) su un foglio di polietilene mento termico globale, danno luogo a vistosi ponti
steso sulla soletta, coperto con un foglio dello stes- termici, particolarmente evidenti con le caratteristi-

Fig. 14 - Isolamento di solaio non abitabile.


1. Solaio
2. EPS
Fig. 13 - Blocco cavo con inserti di EPS. 3. Compensato o truciolare

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LE APPLICAZIONI DELL’EPS NELL’ISOLAMENTO TERMICO

Fig. 15 - Isolamento di pavimento. Fig. 16 - Isolamento e alleggerimento di solai con manufatti stampati
1. Soletta in EPS.
2. Foglio di Polietilene (PE)
3. EPS
4. Foglio di PE
5. Massetto
6. Striscia di EPS elasticizzato per pavimento galleggiante

che rigature scure nei solai fra ultimo piano e sotto- 50x50 cm e spessore 2-4 cm), con la faccia in vista
tetto non riscaldato. fornita di rilievi decorativi.
Per evitare ciò sono stati sviluppati (Fig. 16) spe- Il fissaggio è fatto di solito con malte plastiche e lʼo-
ciali manufatti stampati in EPS, che provvedono ad pera può essere completata anche con cornici deco-
isolare anche la faccia inferiore dei travetti del rative in EPS.
solaio. Quando sia necessario ridurre lʼaltezza del locale,
Lʼesecuzione con EPS molto leggero e spesso di come in edifici industriali o vecchie abitazioni, o
dubbia qualità può dar luogo a inconvenienti in can- nascondere la struttura dalla copertura o reti di ser-
tiere e a pericolose malformazioni dei getti di calce- vizi disposte sotto il soffitto, è possibile, con pannelli
struzzo. di EPS, creare controsoffitti sospesi (Fig. 18).
Per questo motivo viene da più parti auspicato che Per le applicazioni a soffitto occorre tenere presen-
anche in Italia venga introdotta una normativa te che per certi locali le norme di prevenzione
sullʼEPS per questa applicazione, presente già in incendi prescrivono la caratteristica di incombusti-
altri paesi. bilità dei rivestimenti a vista e in questi casi (peral-
Lʼisolamento fra due locali sovrapposti può essere tro limitati) Iʼapplicazione dellʼEPS, senza alcuni
ottenuto, di solito in modo facile, anche applicando rivestimenti, anche di tipo RF, è esclusa.
lʼEPS al soffitto del locale inferiore. Un caso particolare di isolamento a soffitto è quello
Un caso tipico è quello dellʼisolamento del 1° piano del soffitto dei portici aperti (p. es. quelli di costru-
abitato degli scantinati e rimesse sottostanti. zioni su pilotis).
Lʼapplicazione dellʼEPS si effettua con apposite mal- La tecnica di isolamento consigliata in questi casi è
te plastiche o con fissaggi meccanici. quella dellʼintonaco sottile su isolante (cappotto) già
Spesso questi soffitti sono occupati da tubazioni descritto.
varie a vista: Iʼostacolo può essere aggirato forman-
do delle intercapedini con lʼaiuto di strisce verticali di
EPS (Fig. 17).
Il soffitto di un locale può anche essere rivestito con
speciali pannelli stampati in EPS (generalmente di

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LE APPLICAZIONI DELL’EPS NELL’ISOLAMENTO TERMICO

Fig. 17 - Isolamento di soffitto di scantinato. Le tubazioni a vista pos- Fig. 18 - Controsoffitto con pannelli di EPS.
sono essere facilmente nascoste.

I SISTEMI SAAD zione e nei costi di gestione del cantiere. La sempli-


cità delle operazioni di montaggio, la leggerezza dei
Nel panorama delle tecnologie costruttive stiamo materiali e lʼannullamento dei tempi morti delle fasi
assistendo allo sviluppo tecnologico di sistemi sem- di maturazione del calcestruzzo contenuto nei cas-
pre più evoluti che permettono di raggiungere risul- seri portano allʼottimizzazione della manodopera e
tati ambiziosi in termini strutturali, prestazionali ed di conseguenza alla riduzione di costi e tempistiche
economici. rispetto alle costruzioni di tipo tradizionale.
Questi nuovi sistemi hanno introdotto vantaggiose Assistiamo quindi alla realizzazione di strutture
innovazioni alle tecnologie costruttive, anche a quel- monolitiche, portanti e protettive al tempo stesso,
le di origine più antica. rispetto alla struttura a telaio in cui gli elementi por-
È il caso delle strutture a setti portanti che stanno tanti (travi e pilastri) si distinguono, per materiali e
vedendo un sempre maggiore apprezzamento in fasi esecutive, dalle chiusure e dai tamponamenti.
edilizia, soprattutto in funzione dellʼelevata resisten- Le strutture a telaio sono state fino ad ora predilet-
za offerta dalle pareti monolitiche in cemento arma- te, soprattutto nel settore residenziale, prevalente-
to alle diverse sollecitazioni, in particolare a quelle di mente per la flessibilità offerta, ma il sempre mag-
origine sismica. La chiave di questo rinnovato inte- giore interesse alle tematiche relative allʼefficienza
resse è individuabile nello sviluppo di “casseri a per- energetica, alle prestazioni meccaniche, allʼecono-
dere” in materiale coibente per la realizzazione di mia della gestione del cantiere e del manufatto fina-
elementi strutturali che coniugano le prestazioni le fanno crescere interesse per sistemi più efficienti
meccaniche del setto in calcestruzzo alla leggerez- in tutti i settori dellʼedilizia, residenziale industriale e
za e allʼalto potere isolante del materiale con cui è commerciale.
realizzata la cassaforma a perdere. Negli ultimi anni, sono stati messi a punto diversi
La tecnica delle strutture a pareti portanti prende sistemi che utilizzano moduli in EPS (Polistirene
dunque avvio dalla razionalizzazione del concetto di Espanso Sinterizzato) per la realizzazione di ele-
“cassero” che diviene elemento multifunzionale. Si menti che permettono di costruire, con notevoli van-
realizzano in questo modo strutture caratterizzate taggi, strutture portanti ad armatura diffusa “pre-
da isolamento termico, inerzia termica, isolamento coibentate”, definiti sistemi SAAD (sistemi ad arma-
acustico, protezione al fuoco e resistenza meccani- tura diffusa).
ca e quindi in grado di assicurare comfort abitativo, I vantaggi primari derivanti da questi sistemi e con-
risparmio energetico, economia nei costi di costru- siderati prioritari nello scenario attuale del processo

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LE APPLICAZIONI DELL’EPS NELL’ISOLAMENTO TERMICO

edificatorio sono: zo e quella a trazione dellʼacciaio.


• Creazione di edifici sicuri, affidabili e performanti Lʼinnovazione apportata dai sistemi per la creazione
• Tempi ridotti per la realizzare le opere di cassaforme a rimanere in EPS consiste nella pos-
• Riduzione dei costi sibilità di realizzare un setto in cemento armato in
• Aumento della qualità edilizia e del comfort abita- cui i ferri di armatura orizzontale e verticale posso-
tivo, al fine di rispettare sia lʼambiente sia lʼutente no essere correttamente posizionati per il soddisfa-
finale cimento dei requisiti strutturali allʼinterno di una
Tutti i sistemi SAAD sono basati su elementi modu- struttura solidale con le lastre in EPS, che permet-
lari collegati tra loro con semplici e veloci operazio- tono di raggiungere elevata inerzia termica ed acu-
ni a secco. Si realizzano in tal modo strutture auto- stica senza ricorrere allʼaumento di spessore del
portanti in polistirene espanso atte a ricevere il get- setto.
to di calcestruzzo o lʼapplicazione di calcestruzzo Il consumo di energia, inoltre, è divenuto oggetto di
proiettato. studio e di attenzione nella nostra società. Il conte-
Non è più quindi necessario attendere i temi di nimento dei costi di costruzione prima e di gestione
maturazione del calcestruzzo per rimuovere le ope- poi, è una tematica legata tanto allʼaspetto econo-
re previsionali di contenimento. mico e gestionale quanto a quello ambientale ed è
Inoltre, rimanendo in opera, il cassero garantisce un oggi certamente appetibile sotto tutti gli aspetti, sia
elevato e continuo isolamento termico e acustico del per committenti che per i progettisti e i costruttori,
manufatto, mentre il getto solidale del cls offre ele- nel rispetto delle più aggiornate normative termo-
vate prestazioni di resistenza meccanica. Il mercato acustiche e antisismische.
offre diverse tipologie di moduli costruttivi tra loro
accomunate da: La storia del sistema SAAD ha origine in Europa alla
• modularità fine degli anni sessanta per poi trovare diffusione
• presenza del materiale isolante negli Stati Uniti negli anni a seguire.
• assemblaggio a secco e getto di completamento. Lʼesigenza iniziale che ha portato alla definizione di
La modularità degli elementi, lʼottimizzazione dei questo sistema fu di creare un cassero facile da rea-
materiali, delle connessioni, del montaggio e del- lizzare, modellare e lavorare in cantiere.
lʼassemblaggio sono elementi cardinali che portano Alcune società europee, in Svizzera in modo parti-
notevoli vantaggi nella progettazione e durante la colare, crearono le basi dei sistemi a piccole e a
realizzazione e la gestione del cantiere. grandi dimensioni, facendo evolvere i concetti, emu-
Tali vantaggi riflettono più a lungo termine durante la lando da una parte il LEGO e dallʼaltra la prefabbri-
vita del manufatto e ancora oltre, fino alla sua dis- cazione in C.A., offrendo la risoluzione di problema-
missione. tiche complesse.
La scelta del materiale e della tecnologia costruttiva
infatti è un momento fondamentale della progetta-
zione esecutiva: da questa scelta dipendono valuta- IL SISTEMA COSTRUTTIVO
zioni strutturali, prestazionali ed economiche, sia
immediate che gestionali che, nellʼinsieme, determi- I Sistemi Ad Armatura Diffusa (SAAD) rappresenta-
nano la qualità dellʼedificio. Vi sono tematiche no i sistemi costruttivi più evoluti nel processo del-
importanti che negli ultimi anni sempre più hanno lʼindustrializzazione del comparto edile del mercato
visto una crescente attenzione da parte del mondo mondiale.
delle costruzioni: lʼaspetto strutturale e quello del I sistemi sono connotati da elementi in Polistirene
rapporto tra architettura e ambiente sono tra loro Espanso Sinterizzato (EPS) che creano un cassero
fortemente connessi e senza dubbio sono ambiti isolante a rimanere in opera in cui viene gettato cal-
determinanti per lo sviluppo di questo innovativo cestruzzo con relativa armatura.
sistema costruttivo che in modo sempre più chiaro si La faccia esterna ed interna del cassero è realizza-
delinea come “nuovo paradigma del costruire”. ta in EPS, così da realizzare un doppio isolamento
Uno dei temi più interessanti dellʼingegneria sismica in cui viene a trovarsi lʼelemento portante e resi-
è sviluppare tecnologie in grado di offrire garanzia di stente dellʼedificio.
affidabilità strutturale in condizione limite di resi- Gli elementi in EPS possono essere di piccole o
stenza alle sollecitazioni improvvise e imprevedibili grandi dimensioni.
come quelle sismiche. In questo senso i sistemi ad I primi, della dimensione di un grande blocco, sono
armatura diffusa permettono di realizzare strutture realizzati utilizzando inserti di materiale plastico, o
monolitiche altamente performanti grazie alla siner- metallico, che congiungono la faccia interna con la
gia tra la resistenza a compressione del calcestruz- faccia esterna del blocco.

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LE APPLICAZIONI DELLʼEPS NELLʼISOLAMENTO TERMICO

Questi prevedono piccoli elementi superiori ed infe- IL CONTRIBUTO DELLʼEPS


riori per realizzare lʼincastro fra di loro.
I secondi, della dimensione minima di un interpiano I sistemi SAAD permettono di realizzare edifici con
o più piani, sono realizzati con doppio elemento in una struttura a setti portanti utilizzando “casseri a
EPS con rete tridimensionale, che li distanzia in rimanere” in EPS, coniugando così la resistenza
modo da garantire una parte centrale libera per il meccanica del calcestruzzo gettato in opera con la
getto in calcestruzzo. capacità di isolamento termico dellʼEPS.
Sia di piccole che di grandi dimensioni, le pareti La chiave di questo rinnovato interesse per i sistemi
esterne e interne vengono finite con intonaci o rive- SAAD è individuabile nellʼimpiego di “casseri a rima-
stimenti adeguati alle esigenze dellʼutilizzo finale nere” realizzati in EPS, che diventano elementi mul-
dellʼedificio. tifunzione, realizzando così strutture antisismiche
Il sistema costruttivo a pareti portanti comprende caratterizzate da un elevato isolamento termico,
anche elementi modulari singoli per la realizzazione adeguata inerzia termica, isolamento acustico, pro-
di setti portanti con anima in EPS racchiusa allʼin- tezione al fuoco e resistenza meccanica e quindi in
terno di un traliccio strutturale metallico che viene grado di assicurare comfort abitativo, risparmio
completato in opera mediante lʼapplicazione di into- energetico, nonché economia nei costi di costruzio-
naco strutturale su entrambi i lati. ne e nei costi di gestione del cantiere.
Nel suo complesso il sistema prevede sia elementi Rimanendo in opera il cassero in EPS garantisce un
verticali, che elementi orizzontali. elevato e continuo isolamento termico della struttu-
I componenti verticali sono utilizzati, oltre che per la ra, mentre la gettata solidale offre elevate prestazio-
realizzazione delle pareti portanti anche per la ni di resistenza meccanica. Le strutture portanti ad
costruzione di tamponamenti esterni e tramezzi armatura diffusa “pre-coibentate” esaudiscono nel
interni. miglior modo tutte le norme di settore, sia in materia
Gli elementi orizzontali sono utilizzati per creare i di sicurezza antisismica, sia di prestazione energe-
primi solai, i solai intermedi ed i solai di copertura. tica ed ambientale degli edifici.
Le aperture di porte e serramenti sono realizzate in I sistemi costruttivi ad armatura diffusa (sistemi
modo semplice ed efficace. SAAD) rappresentano quindi una valida tecnologia
Il sistema costruttivo è estremamente versatile e per costruire edifici sostenibili: lʼEPS, con le sue
flessibile, adattandosi alle esigenze di edifici privati, caratteristiche prestazionali, svolge un ruolo prezio-
commerciali ed industriali. so contribuendo al risparmio dei combustibili fossili
I costi di realizzazione sono consequenziali ai tempi usati per il riscaldamento e alla riduzione delle emis-
di realizzazione che sono molto più veloci rispetto sioni di anidride carbonica che concorrono alla crea-
alle costruzioni tradizionali. zione dellʼeffetto serra, garantendo al contempo un
Anche per le imprese sussiste il vantaggio legato elevato comfort abitativo.
alla movimentazione di elementi “leggeri” a scapito Il polistirene espanso sinterizzato è infatti un mate-
dei sistemi costruttivi tradizionali, incidendo sulla riale altamente versatile, ampiamente usato nel set-
sicurezza, sulla velocità e “sullʼintelligenza costrutti- tore edile, grazie alla facilità di lavorazione e alla
va”. praticità dʼuso che lo rendono un materiale unico.
Sebbene i differenti sistemi presentino comporta- Lʼinnovazione oltre che essere nel sistema costrutti-
menti e prestazioni tra loro molto simili, la trattazio- vo, che peraltro risulta già noto e utilizzato in molti
ne delle diverse tipologie e la relativa posa in opera paesi, può essere ricercata nellʼimpiego dellʼEPS e
farà riferimento ad una classificazione in due cate- nella funzione “integrata” dellʼisolante, che si eleva
gorie principali: da semplice cassero a rimanere a elemento multi-
• blocchi di piccole dimensioni funzione.
• pannelli di grandi dimensioni. I sistemi costruttivi ad armatura diffusa connotati da
Lʼaspetto dimensionale infatti determina diverse elementi in EPS permettono di realizzare strutture
metodologie progettuali e costruttive legate non solo con la tecnica dei setti portanti isolanti costruendo
alla maneggevolezza degli elementi ma anche alle così edifici che garantiscono il rispetto delle norme
diverse modalità di posa dei ferri di armatura: nei e dei regolamenti nazionali vigenti in termini di:
blocchi di piccole dimensioni sia i ferri orizzontali • sisma: ottimo comportamento alle sollecitazione
che quelli verticali vengono posizionati in cantiere, dovute al terremoto
mentre nei pannelli di grandi dimensioni lʼarmatura • termica: ottimo isolamento
viene pre-posizionata in fabbrica ed eventualmente • acustica: miglior isolamento ai rumori esterni
integrata in cantiere. • termoigrometria: assenza condensa superficiale
e interstiziale

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LE APPLICAZIONI DELLʼEPS NELLʼISOLAMENTO TERMICO

• fuoco: eccellente reazione di fuoco


 UNI EN 1264 - 4
• marcatura CE dellʼelemento “isolante termico”
Sistemi radianti alimentati ad acqua per il riscalda-
• cantieri:
mento e il raffrescamento integrati nelle strutture.
– economia nei costi di costruzione e nei costi di
Parte 4: Installazione
gestione del cantiere
– sicurezza secondo D.L.gs. 81/2008  UNI EN 1264 - 5
• Velocità di realizzazione dellʼopera: semplicità Sistemi radianti alimentati ad acqua per il riscalda-
delle operazioni di montaggio per cui riduzione dei mento e il raffrescamento integrati nelle strutture.
costi e delle tempistiche. Parte 5: Superfici per il riscaldamento e il raffresca-
Lʼutilizzo di un materiale ecocompatibile quale lʼEPS mento integrate nei pavimenti, nei soffitti e nelle
permette di costruire edifici che garantiscono una pareti - Determinazione della potenza termica
diminuzione dei consumi di energia sia nel periodo
estivo che nel periodo invernale molto maggiore
rispetto ai sistemi tradizionali. Le parti 3 e 4 della UNI EN 1264 specificano i requi-
Un ulteriore elemento di apprezzamento per lʼimpie- siti per la progettazione e la costruzione di strutture
go di elementi in EPS è legato allʼimpatto ambienta- riscaldanti a pavimento per garantire che lʼimpianto
le che essi consentono di ottenere. e il materiale isolante impiegato siano idonei allʼap-
Sotto il profilo delle emissioni nocive, il polistirene
plicazione finale prevista.
espanso non contiene alcun gas inquinante per la
fascia di ozono, non dà luogo a radiazioni alfa, beta I componenti di un pavimento riscaldante sono indi-
o gamma, ne ad esalazioni di radon. viduati in:
La riduzione delle emissioni nocive è accentuata dal – strati di isolamento (per lʼisolamento termico e
notevole abbattimento dei consumi energetici per il acustico)
riscaldamento/condizionamento ottenibile con i – strato di protezione (per proteggere lo strato di
sistemi ad armatura diffusa. isolamento)
– tubi di riscaldamento o sezioni piane
– strato di ripartizione del carico e dellʼemissione
termica (strato di supporto)
I SISTEMI A PANNELLI RADIANTI IN EPS – pavimento
Le norme tecniche di riferimento attualmente in – altri componenti quali diffusori, strisce periferiche,
vigore sui sistemi radianti appartengono al pacchet- elementi aggiuntivi,…
to della serie UNI EN 1264, costituito da 5 parti che Ovviamente i componenti possono essere differenti
trattano tutti i sistemi radianti (pavimenti, soffitti, in base al tipo di impianto realizzato, tanto più che la
pareti) alimentati ad acqua per il riscaldamento ed il norma stessa individua diversi tipi di strutture di
raffrescamento. pavimenti riscaldanti:
Nello specifico le 5 parti in cui è suddivisa la UNI EN – sistemi con tubi annegati nello strato di supporto
1264 sono: (tipo A e C): i tubi riscaldanti sono totalmente o
parzialmente alloggiati nello strato di supporto
 UNI EN 1264 - 1 – impianti con tubi sotto lo strato di supporto (tipo
Sistemi radianti alimentati ad acqua per il riscal- B): i tubi riscaldanti sono posti nello strato di iso-
damento e il raffrescamento integrati nelle lante termico, sotto lo strato di supporto
strutture. Parte 1: Definizioni e simboli. – sistemi impianti con elementi piani (tipo D): circo-
lazione parallela e/o perpendicolare in una sezio-
 UNI EN 1264 - 2 (1999) ne cava posta su tutta la superficie.
Sistemi radianti alimentati ad acqua per il riscalda-
mento e il raffrescamento integrati nelle strutture
Parte 2: Riscaldamento a pavimento: metodi per la
determinazione della potenza termica mediante
metodi di calcolo e prove
 UNI EN 1264 - 3
Sistemi radianti alimentati ad acqua per il riscalda-
mento e il raffrescamento integrati nelle strutture.
Parte 3: Dimensionamento

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LE APPLICAZIONI DELLʼEPS NELLʼISOLAMENTO TERMICO

SCHEMI: SISTEMA TIPO D

SISTEMA TIPO A e C

Fig. 20
1. Rivestimento del pavimento
2. strato di supporto e per la diffusione
Fig. 19 3. isolante termico
1. Rivestimento del pavimento 4. soletta portante
2. strato di supporto e per la diffusione termica (la distanza tra i tubi e
lo strato isolante deve essere compreso tra 0 e 10 cm)
3. isolante termico
4. soletta portante Nella parte 3 e 4 della UNI EN 1264 si focalizza
lʼattenzione al materiale isolante impiegato per la
realizzazione dei pannelli radianti.
SISTEMA TIPO B

MATERIALE ISOLANTE

Resistenza termica:
Per limitare le dispersioni di calore attraverso il pavi-
mento allʼambiente sottostante la norma prescrive
per gli strati di isolamento una valore minimo di
resistenza termica, in funzione delle condizioni ter-
miche sottostanti la struttura di riscaldamento a
pavimento.
Nel caso in cui il sistema radiante sia esclusiva-
mente per il raffrescamento, e non per il riscalda-
mento-raffrescamento, il valore minimo di resisten-
za termica caratteristico del materiale isolante risul-
ta una raccomandazione.

Fig. 21
1. Rivestimento del pavimento
2. strato di supporto
3. dispositivo per la diffusione del calore (strato conduttivo)
4. isolante termico
5. soletta portante

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LE APPLICAZIONI DELLʼEPS NELLʼISOLAMENTO TERMICO

Ambiente sottostante non Temperatura aria esterna sottostante


Ambiente
riscaldato o riscaldato in Temperatura Temperatura Temperatura
sottostante
modo non continuativo o esterna di progetto esterna di progetto esterna di progetto
riscaldato
direttamente sul suolo Td ≥ 0°C 0°C > Td ≥ -5°C -5°C > Td ≥ -15°C

RESISTENZA
TERMICA 0,75 1,25 1,25 1,50 2,00
[m2 K/W]
* con un livello di acque freatiche ≤ 5 m, il valore dovrebbe essere aumentato

Si considera: Posa:
Sins Nel caso di più strati isolanti, i pannelli devono
Rλ,ins =
λins essere sfalsati o comunque posizionati in modo
che i giunti tra i pannelli di uno strato non siano alli-
Dove:
neati con lo strato successivo.
Sins = spessore strato isolante [m]
λins = conduttività termica materiale Strato di protezione (del materiale isolante)
isolante [W/mK] La norma fa riferimento alla necessità di inserire nel-
→ per pannelli isolanti piani: Sins = spessore pannello la struttura del pavimento uno strato di protezione al
→ per pannelli con profili si calcola la media ponderata: fine di garantire il materiale isolante nelle sue carat-
teristiche e nelle sue funzioni.
Sh . (T – D)+sl . D
Sins = Si specifica che il materiale isolante deve essere
T ricoperto:
dove: – con una pellicola di PE di almeno 0,15 mm di
T = passo del tubo [m]
D = diametro esterno del tubo (compreso eventuale rive- spessore
stimento) [m] oppure
sh = negli impianti tipo B, spessore isolante termico dal – con un altro prodotto avente la funzione equiva-
lato più basso dellʼisolante fino alla generatrice supe- lente.
riore del tubo ([m] (vedere figura 3 della UNI Nel caso si ricorra a strati di supporto liquidi, la pro-
EN 1264-3) tezione dello strato di isolamento deve essere
sl = negli impianti tipo B, spessore isolante termico dal impermeabile, in modo da non compromettere la
lato più basso dellʼisolante fino alla generatrice infe- funzione dellʼisolante.
riore del tubo [m] (vedere figura 3 della UNI 1264-3)
Viene riportato inoltre che suddetti strati di protezio-
ne non sono barriere contro lʼumidità.

Nella categoria dei sistemi radianti rientrano una


numerosa varietà di soluzioni impiantistiche, sebbe-
ne, nellʼaccezione più comune, ci si è soliti riferire
alle tipologie caratterizzate da ampie superfici di
scambio termico a temperatura non molto diversa
da quella dellʼaria ambiente, che utilizzano un fluido
termovettore a livello termico modesto. Il termine
radianti che definisce tali sistemi si riferisce al fatto
che il contributo della componente radiativa di
scambio termico risulta significativa (anche maggio-
re del 60% dello scambio termico globale) rispetto
ad impianti tradizionali.

Fig. 22
Spessore medio dello strato isolante per pannelli isolanti profilati

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LE APPLICAZIONI DELLʼEPS NELLʼISOLAMENTO TERMICO

 il tipo di abbigliamento (leggero o pesante);


 i fattori relativi al comfort termico, legati alle con-
dizioni termoigrometriche degli ambienti in cui
viviamo.
Sperimentalmente, si è inoltre evidenziato come
risulti preferibile dal punto di vista del confort termi-
co tenere i piedi leggermente al caldo e respirare
aria fresca, avere cioè in un locale zone relativa-
mente calde a pavimento e zone più fresche a sof-
fitto.
Condizioni del tutto opposte vengono fornite da un
impianto a corpi scaldanti convenzionale. Lʼaria si
scalda al contatto con le superfici dei corpi scaldan-
ti, diventa più leggera e sale a soffitto per poi ridi-
scendere a pavimento dopo essersi raffreddata a
Fig. 23
contatto con le pareti disperdenti. Vengono a stabi-
lirsi, in tal modo, zone di aria calda a soffitto e fred-
da a pavimento. Negli impianti a pannelli radianti
Nelle loro diverse configurazioni, i sistemi radianti invece il riscaldamento avviene soprattutto per irrag-
possono essere utilizzati sia per il riscaldamento giamento. Il calore si propaga per mezzo di onde
invernale che per il raffrescamento estivo. elettromagnetiche, senza bisogno dellʼaiuto dellʼa-
Il riscaldamento a pannelli radianti era stato adotta- ria. La temperatura che viene a determinarsi nei
to già dai tempi dei Romani (ipocausto), ritrova locali così riscaldati ha valori quasi costanti, con un
applicazione nei primi anni di questo secolo per poi aumento vicino al pavimento e una diminuzione in
diffondersi a partire dagli anni ʼ50 in seguito a studi prossimità del soffitto.
mirati allʼanalisi del funzionamento di questi sistemi.
Le soluzioni impiegate possono essere a pavimen-
to, a soffitto e, anche se meno comunemente, a I PANNELLI ISOLANTI
parete.
Il principio base è quello di disporre di ampie super- Lʼutilizzo di pannelli isolanti risulta essere fonda-
ficie di scambio a temperatura non troppo più alta mentale per la realizzazione di un impianto radiante
dellʼaria ambiente. moderno e funzionale in quanto permette di riscal-
Il pavimento radiante sta vivendo una fase di rinno- dare gli ambienti in tempi rapidi e con contenute
vato interesse, grazie alle nuove normative che potenze impiegate, dato che limita la massa delle
attraverso il contenimento dei consumi, impone strutture riscaldate e riduce la dispersione del calo-
minori richieste energetiche e quindi permette lʼado- re verso il basso. I pannelli isolanti hanno permesso
zione di tali sistemi, essendo richieste rese compa- agli impianti di riscaldamento a pavimento radiante
tibili con i vincoli legati alle basse temperature di realizzare un grosso salto di qualità. Si riescono
superficiali. infatti ad ottenere temperature ambiente confortevo-
Per quanto riguarda la regolazione di questi impian- li, pur mantenendo basse (nellʼintorno dei 24-26°C)
ti, la capacità termica delle struttura radiante gioca le temperature superficiali del pavimento. Grazie al
un ruolo fondamentale. contributo dei pannelli isolanti si riescono a ridurre i
Il benessere termico di un ambiente dipende da quantitativi di tubazione posata e le portate di acqua
innumerevoli fattori. circolanti con la limitazione del numero di circuiti, dei
Eʼ importante a questo riguardo accennare ai mec- diametri delle tubazioni di alimentazione, delle pre-
canismi di scambio del corpo umano, mettendo in valenze e della potenza della caldaia con conse-
risalto gli aspetti legati allʼirraggiamento. guenti risparmi energetici nel rispetto dellʼambiente.
Il bilancio energetico del corpo umano è legato alla In commercio esistono vari tipi di pannelli isolanti
necessità di mantenere la temperatura interna ad un che possono essere utilizzati per la posa in opera di
valore di circa 37°C, con tolleranze piuttosto limitate. impianti radianti. Uno dei migliori materiali è senza
Lʼequilibrio di questo bilancio dipende dalle condi- dubbio lʼEPS. La densità del materiale è scelta in
zioni che si creano attorno e dentro di noi. modo da avere un giusto compromesso tra la capa-
I fattori principali sono: cità di isolamento termico e la compattezza, fonda-
 i fattori fisiologici, legati allʼattività, alla salute ed mentale per assicurare la necessaria resistenza allo
allʼetà; schiacciamento in fase di posa e a pavimento ulti-

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LE APPLICAZIONI DELLʼEPS NELLʼISOLAMENTO TERMICO

mato. Il pannello isolante ha anche potere fonoas-


sorbente, grazie al quale si riesce ad attenuare la
fastidiosa trasmissione dei rumori di calpestio del
pavimento. La forma del pannello ed in particolare
delle protuberanze preformate e delle nervature,
consente di intrappolare saldamente le tubazioni e
di conglobarle omogeneamente nel getto evitando
formazioni di sacche dʼaria che ridurrebbero inevita-
bilmente la resa del pavimento radiante.

Fig. 24. Esempio di pannelli isolanti pre-formati.


Fig.26

Pannelli lisci, come quelli rappresentati in Figura 26,


trovano impiego negli impianti di riscaldamento a
pavimento radiante come supporto isolante per le
tubazioni. Al di sopra di questi pannelli viene steso
un foglio di copertura realizzato in polietilene tra-
sparente. Questo foglio facilita le operazioni di posa
dei circuiti, oltre alle normali funzioni di protezione
dellʼisolamento termico da danneggiamenti e di bar-
riera antivapore.

Il RAFFRESCAMENTO CON IMPIANTI RADIANTI


Fig. 25. Pannello isolante pre-formato.
La percezione del confort nel periodo estivo è lega-
ta, come avviene anche nel periodo invernale, alla
temperatura media superficiale delle pareti e dei
Una tipologia è quella dei pannelli isolanti preforma- soffitti.
ti che sono stati progettati al fine di avere una rapi- Per fare un paragone, il confort percepito con un
da e precisa posa dei tubi. Gli spessori possono sistema radiante si ottiene con temperatura ambien-
essere diversi (ad es. 45 mm o 60 mm). I più sottili te comprese tra 25 e 28°C, mentre con sistemi con-
sono particolarmente idonei per gli ambienti la cui venzionali si ottiene con temperature comprese tra
altezza è limitata, quali molte ristrutturazioni. Gli iso- 23 e 16°C.
lanti di spessore maggiore sono invece adatti su La resa degli impianti di raffrescamento dipende dal-
pavimenti confinanti con ambienti non riscaldati, la temperatura superficiale della parete, del soffitto
oltre che sui pavimenti di interpiano dove si voglio- o del pavimento e dalle condizioni igrotermiche del-
no migliorare le caratteristiche termiche e anche lʼaria ambiente.
quelle acustiche. La trasmissione del calore avviene in parte per con-
vezione e in parte per irraggiamento. Normalmente,
per semplicità di calcolo, il coefficiente per la tra-
smissione di calore è costante e si riferisce esclusi-
vamente alla differenza tra la temperatura superfi-
ciale della parete e la temperatura ambiente.

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LE APPLICAZIONI DELLʼEPS NELLʼISOLAMENTO TERMICO

Questo risultato spesso dà dei risultati approssima- gnata fa sì che la potenza di dimensionamento del-
tivi. lʼimpianto radiante sia più bassa di quella normal-
In realtà, mentre le leggi che spiegano la convezio- mente derivata dal calcolo per gli impianti che trat-
ne sono semplicemente applicabili e verificabili, tano lʼaria. Per la maggior parte degli edifici si con-
quelle sullʼirraggiamento non ci consentono di stabi- siderano valori compresi trai 45 ed i 55 W/m2 rispet-
lire caso per caso la quantità di energia scambiata to alla superficie in pianta. Questi valori sono basa-
tra due corpi, se non con calcoli complessi. Bisogna ti sullʼesperienza derivata dagli impianti realizzati.
considerare, infatti, che lo scambio radiante dipende Non sempre però un impianto radiante è in grado di
in primo luogo dalla differenza tra la temperatura soddisfare lʼintero carico termico. Eʼ il caso di edifici
superficiale persa in considerazione e quelle di tutti con serramenti di grandi dimensioni, o di edifici con
gli elementi presenti (pareti, soffitto o pavimento, carichi termici elevati e costanti nel tempo, come nel
arredamenti, persone) e la loro disposizione (punto caso di sale riunioni con presenza di un numero ele-
di vista), mentre lʼenergia scambiata per convezione vato di persone con presenza di un elevato e conti-
dipende dalla temperatura superficiale dellʼelemen- nuativo numero ora. In queste situazioni è necessa-
to preso in considerazione, dalla temperatura dellʼa- rio integrare lʼimpianto radiante con un impianto ad
ria ambiente e dalla velocità dellʼaria alla superficie. aria. Il dimensionamento di tale impianto può esse-
Lo scambio radiante potrebbe essere considerato re realizzato calcolando il fabbisogno termico dellʼe-
positivo nel caso invernale (cessione di energia) e dificio con il classico calcolo utilizzato per lʼaria, sot-
negativo nel caso estivo (assorbimento di energia). traendo la potenza frigorifera che lʼimpianto radian-
In un edificio tradizionale, senza impianto radiante, te è in grado di fornire, fornendo la differenza di
le strutture assorbono il calore derivante dalla radia- potenza con lʼimpianto ad aria.
zione solare, lo immagazzinano, quindi lo rilasciano
allʼinterno degli ambienti dopo un certo numero di
ore, dipendente dallʼinerzia termica dellʼedificio. EPS:
A seconda di tale inerzia, il massimo carico termico UN MATERIALE VERSATILE
dovuto alle condizioni esterne viene attenuato, per
cui il quantitativo di calore rilasciato negli ambienti La sintetica rassegna delle applicazioni dellʼEPS
risulta inferiore a tale massimo. nellʼisolamento termico degli edifici, dimostra che
Il funzionamento in raffrescamento è legato allʼiner- con questo materiale è possibile soddisfare pratica-
zia termica dellʼedificio, quindi anche se lʼimpianto mente tutte le esigenze di coibentazione; sono sta-
radiante non ha apparentemente una resa termica te trascurate infatti soltanto poche voci, che trovano
tale a contrastare istante per istante la potenza ter- raro riscontro nella pratica costruttiva italiana, ma
mica in ingresso, in realtà il calore immagazzinato che potrebbero essere ugualmente coperti con i vari
dalle strutture viene asportato dai pannelli, che sono tipi di EPS.
inseriti nelle strutture stesse, prima di essere rila- La versatilità dellʼEPS è tuttavia ancora maggiore, se
sciato allʼinterno degli ambienti. Lʼeffetto combinato si considerano le possibilità offerte dagli accoppia-
di impianto ed inerzia termica impedisce alle struttu- menti con vari altri materiali e quelle che derivano
re degli ambienti di surriscaldarsi,mantenendole ad dalle forme più diverse che gli possono essere con-
una temperatura costante. Inoltre il massimo carico ferite per stampaggio, sia con processi discontinui,
termico impegnato dallʼimpianto risulta ulteriormen- che danno luogo a manufatti limitati nelle tre dimen-
te inferiore al quantitativo massimo di calore che sioni, sia con processi continui, che producono
verrebbe rilasciato negli ambienti senza impianto, manufatti con una dimensione illimitata.
già inferiore al massimo dovuto alle condizioni Alcuni di questi manufatti, stampati o accoppiati,
esterne. sono già stati ricordati nel testo; la menzione, qui nel
Per garantire questo tipo di funzionamento è neces- seguito, di alcuni altri manufatti e di alcune applica-
sario che lʼimpianto sia gestito con un regime di tem- zioni meno convenzionali dellʼEPS, hanno soprattut-
peratura ambiente costante, non è cioè possibile to lʼintento di mettere ancor più in luce la versatilità
prevedere le face orarie dellʼaccensione dellʼimpian- del materiale e stimolare a pensare ancora altre
to in quanto questo dovrà poter entrare in funzione applicazioni.
quando lʼedificio, in base alla propria inerzia termi-
ca, lo richiederà. Questo non significa che il refrige-
ratore dʼacqua sarà in funzione lʼintera giornata ma
che potrà esserlo in qualsiasi momento della gior-
nata, anche di notte.
La diminuzione del massimo della potenza impe-

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LE APPLICAZIONI DELLʼEPS NELLʼISOLAMENTO TERMICO

Cassonetti per avvol- Coppelle per impianti-


gibili. Costituiscono una stica. Sono indicate so-
delle soluzioni preferite prattutto per tubazioni per
per isolare un compo- acqua ed altri liquidi freddi,
nente che altrimenti co- per evitare sia dispersioni
stituirebbe uno dei ponti di calore che fenomeni di
termici più difficili da eli- condensa estiva; sono
minare. quindi particolarmente
adatte per lʼimpiego in
ambienti umidi.

Isolamento sottotegole. Sottofondi stradali. Nelle


Elementi stampati inseriti zone paludose o soggette
fra struttura portante e a gelo/disgelo il terreno
copertura, sono disponibili non sopporta il peso dei
per marsigliesi, coppi, rilevati stradali correnti e
lastre ondulate, ecc. Con sprofonda. Hanno risolto
la loro sagomatura forni- molto bene il problema i
scono il loro fissaggio alla sottofondi costituiti da
struttura e quello della blocchi di EPS (general-
copertura a loro stessi, mente da 20 kg/m3).
senza bisogno di altri
componenti.

Tetti giardino. Sono assi- Drenaggi. Le perle di


milabili al tetto rovescio, EPS, anziché sinterizzate,
ma i pannelli di EPS sono vengono conglomerate
fatti in modo da favorire, con appositi collanti, in
con la forma della faccia modo da lasciare interstizi
inferiore, il deflusso del- comunicanti; queste lastre
lʼeccesso di acqua meteo- costituiscono un ottimo
rica, mentre la faccia sistema di drenaggio; p.
superiore forma delle es., una combinazione
cavità, che costituiscono con gli opportuni strati di
una riserva dʼacqua. impermeabilizzazione e di
filtrazione, per allontanare
lʼacqua dalle fondazioni
delle costruzioni.

Condotte d’aria. Si ot-


tengono per stampaggio,
oppure con lastre di EPS
di 2 cm di spessore, unite
da speciali nastri adesivi
in alluminio. Si realizzano
così facilmente le più
diverse canalizzazioni dʼa-
ria per gli impianti di con-
dizionamento.

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LE APPLICAZIONI DELL’EPS NELL’ISOLAMENTO TERMICO

Sostegni per vasche da bagno. Sono manufatti modelli di edifici, quartieri, ecc. Il taglio si esegue con
stampati in EPS di forma idonea a contenere lʼappa- attrezzi portatili a filo caldo; vi sono poi collanti per
recchio sanitario cui sono destinati. Oltre lʼazione lʼassemblaggio e adatte vernici di finitura.
meccanica di supporto, assolvono anche quella di
limitare le dispersioni termiche dellʼacqua contenuta Malte leggere. Impasti per caldane e intonaci in cui
nella vasca. gli inerti sono in tutto o in parte sostituiti da perle
sciolte di EPS. Rispetto alle malte normali si ha una
Cubiere per provini di calcestruzzo. Si tratta di pic- certa riduzione della resistenza meccanica, ma una
cole casseforme a perdere, ottenute per stampaggio. maggiore leggerezza e un aumento della resistenza
Risultano molto pratiche, per la regolarità di stagio- termica.
natura e la facilità di trasporto, per la confezione dei
provini per il controllo del calcestruzzo. Mattoni alveolari. Le perle sciolte di EPS costitui-
scono tanti piccoli casseri a perdere in un impasto
Perle sciolte. Possono essere insufflate in con argilla; il laterizio che ne risulta dopo la cottura
intercapedini esistenti, eventualmente con lʼaggiunta presenta degli alveoli in corrispondenza delle perle,
di un collante, per evitare la loro fuoriuscita da even- che si sono volatilizzate; questo laterizio risulta più
tuali aperture. leggero e meno conduttore dei laterizi normali, ma
ne conserva buona parte delle caratteristiche mec-
Modelli architettonici. Per la facile lavorabilità, caniche.
lʼEPS si presta in modo particolare allʼesecuzione di

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3.

L’EPS
E L’AMBIENTE

I problemi che lʼevoluzione sempre più rapida della


società umana pone alla conservazione dellʼambiente
in cui essa vive, sono ogni giorno di più oggetto di
attenzione generale e di discussioni appassionate, dal
momento che ormai ci si è resi conto che dalla salva-
guardia di questo ambiente, oggi sicuramente in peri-
colo, dipende lʼulteriore sviluppo e forse anche la stes-
sa sopravvivenza della nostra civiltà.

LʼAssociazione Italiana Polistirene Espanso (AIPE), fin


dalla sua costituzione nel 1984 si è adoperata per
mettere in rilievo lʼimportanza ambientale dellʼisola-
mento termico degli edifici, nella convinzione di dare
così un contributo fondamentale alla causa della pre-
servazione dellʼambiente e della qualità della vita.

Associazione Italiana Polistirene Espanso


L’EPS E L’AMBIENTE

L’EPS E LA PUREZZA DELL’ARIA fosse vero, le preoccupazioni per la sua nocività,


oltre che per la sua durata nel tempo, sarebbero giu-
Le problematiche legate alla purezza dellʼaria assu- stificate; fortunatamente non è così; la tensione di
mono sempre più peso considerevole nel controllo vapore del Polistirene è pressoché nulla e il feno-
della qualità dellʼaria degli spazi residenziali. Ciò è meno non può fisicamente verificarsi; del resto i
dovuto allʼaumento della presenza di elementi rilievi fatti da Istituti qualificati su campioni di EPS in
inquinanti, sia allʼinterno degli alloggi, sia nellʼam- opera da più di 30 anni hanno dimostrato che non si
biente esterno. I problemi si sono aggravati negli ha perdita di massa nel lungo periodo. Per comple-
ultimi anni in connessione alla tendenza a ridurre il tezza di informazione si possono tuttavia segnalare
ricambio dʼaria degli ambienti per conseguire un in proposito due casi, che però non hanno impor-
risparmio di energia; poiché ciò è stato tentato per tanza dal punto di vista dellʼapplicazione.
lo più semplicemente sopprimendo o riducendo i Il primo riguarda il processo di taglio dei blocchi di
passaggi dellʼaria fra interno ed esterno (tenute dei EPS in lastre con lʼusuale metodo del filo caldo (v.
serramenti, camini), senza controllare effettiva- capitolo 1); in effetti a contatto con il filo caldo si ha
mente il fenomeno (con ventilazione meccanica, una piccola decomposizione di materiale; il fenome-
scambiatori di calore, percorsi obbligati dellʼaria, no è peraltro molto modesto e circoscritto e nello
ecc.), ne è conseguita una maggior concentrazione stabilimento di produzione può essere facilmente
degli elementi inquinanti negli ambienti, in primo controllato, così da non recare pregiudizio agli ope-
luogo umidità, ma anche prodotti dellʼattività e del ratori. Studi svedesi e americani su lavoratori espo-
metabolismo ed emanazioni dei materiali costituen- sti a queste condizioni ambientali non hanno messo
ti lʼedificio o in esso contenuti. in evidenza alcun fattore di rischio ad esse collega-
Fra questi ultimi è comprensibile che lʼattenzione si to. Lʼaltro caso si riferisce allʼEPS di recente pro-
sia concentrata sui materiali più recenti, trascu- duzione; poiché la polimerizzazione non può mai
rando quelli con i quali lʼumanità, bene o male, arrivare a convertire il 100% del monomero, tracce
convive da migliaia di anni. In effetti i materiali di questo restano nel prodotto; queste tracce scom-
recenti hanno fornito più di un motivo di preoccu- paiono spontaneamente insieme ai residui dellʼe-
pazione per la salute degli abitanti, ma lʼinforma- spandente (pentano) nel giro di alcune settimane,
zione in proposito ha spesso provocato confusione cioè sicuramente in un tempo inferiore a quello che
nellʼopinione pubblica, per lo più attribuendo a tutti normalmente decorre fra la produzione del materia-
i materiali di una certa categoria merceologica (p. le e la prima occupazione del locale in cui è stato
es. gli espansi plastici) caratteristiche proprie sol- applicato. Lʼentità di questo fenomeno è stata misu-
tanto di qualcuno di essi. Il Polistirene Espanso rata con esperienze condotte dallʼlstituto di Igiene
Sinterizzato non è sfuggito a questa sorte e poiché dellʼUniversità di Heidelberg. In una prima serie di
le accuse rivoltegli sono fondamentalmente imme- prove presso questo Istituto (2), 91 m2 di lastre di
ritate, è opportuno cercare di fare chiarezza, in EPS da 15 kg/m3, dello spessore di 5 cm, appena
modo che questo materiale, così conveniente ed prodotte, furono applicate, senza sigillanti, a rivesti-
efficiente, possa essere impiegato con completa re le pareti (64 m2) di un locale cieco e le rimanenti
fiducia. Le obiezioni sono qui di seguito riunite a furono poste di costa, con entrambe le facce libere,
gruppi, per ognuno dei quali viene esaminata la in mezzo al locale; questo venne mantenuto sigilla-
loro fondatezza. to e senza ventilazione a 21°C e n 55% di U.R.: si è
trattato chiaramente di condizioni eccessive. La
a) Obiezioni legate alla costituzione chimica del concentrazione di stirolo nellʼaria raggiunse il mas-
Polistirene Espanso. simo lʼ8° giorno con 4 mg/m3 (contro il TLV di 215),
LʼEPS è un polimero, formato dallʼunione di tante ma già dopo il 20° giorno i valori caddero decisa-
molecole di un monomero, lo stirolo (Fig. 1), che è
un idrocarburo aromatico, cioè un composto di car-
bonio e idrogeno della serie del benzolo. Respirare
i vapori di stirolo è nocivo; il valore limite di soglia
(TLV) per esposizione di 8 ore al giorno in ambienti
di lavoro è di 215 mg/m3 (50 p.p.m.) secondo i valo-
ri americani recepiti dai nostri contratti di lavoro.
Circola ancora in Italia, nonostante le ripetute con-
futazioni, la credenza che il Polistirene "sublima",
cioè svanisce nel tempo, per scomposizione a
monomero ed evaporazione di questʼultimo; se ciò Fig. 1 - Struttura chimica del Polistirene

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L’EPS E L’AMBIENTE

mente e si avvicinarono, dopo due mesi, alla soglia


di misurabilità. Successivamente lʼemissione di sti-
rolo venne attivata, portando lʼaria a 50° C per 50
giorni, ottenendo concentrazioni di stirolo inferiori a
un millesimo del valore TLV (Fig. 2).
Una seconda serie di prove dello stesso Istituto (3)
venne poi condotta in condizioni più realistiche, rive-
stendo le pareti verticali (42 m3) di un locale con
lastre accoppiate EPS/cartongesso; il locale era
ancora non ventilato e tenuto a 21°C e 55% di U.R.
Si è registrata una concentrazione massima di stiro-
lo al 3° giorno (0,36 mg/m3), che è andata poi pro-
gressivamente calando fino a diventare non più
misurabile dopo 100 giorni. A questo punto anche il
soffitto (11 m2) è stato rivestito con lastre a vista di
EPS di tipo decorativo, di 8 mm di spessore; dopo 3
giorni la concentrazione era salita a 0,09 mg/m3, ma
dopo 18 giorni non era più misurabile; ancora una
volta si è portato il locale a 50° C dopo aver sostitui-
to le lastre del soffitto e la concentrazione di stirolo
salì a 0,64 mg/m3, scendendo poi sotto il limite di
misurabilità al 37° giorno di questʼultima prova. Fig. 2 - Misure di concentrazione in aria di stirolo emesso dal
Anche indagini su ambienti costruiti, isolati con EPS, Polistirene (I.V.H.)
non hanno rivelato presenza di stirolo. Per comple-
tezza citiamo comunque anche le altre emissioni re di cui dispone il locale. Accade tuttavia che si fac-
attribuite allʼEPS per confusione con altri materiali cia confusione fra le due permeabilità, al vapore e
(formaldeide, clorofluorocarburi, radon), che non allʼaria, e si affermi che una parete con EPS non tra-
possono sussistere semplicemente perché lʼEPS spira; in realtà nessuna parete, di nessun genere, se
non le contiene, né i suoi costitutenti, carbonio e ben fatta, contribuisce al ricambio dʼaria e quindi
idrogeno, possono concorrere a formarle. questa osservazione è del tutto ingiustificata.
Unʼaltra obiezione sollevata contro gli isolanti in
b) Obiezioni legate alla struttura fisica dell’EPS. genere è quella di costituire uno schermo ai campi
LʼEPS oppone una certa resistenza al passaggio del elettrici e magnetici in cui vivremmo allʼaperto; in
vapore; Iʼentità è caratterizzata dal valore del coeffi- realtà questi campi esistono e si producono anche
ciente μ, detto appunto "di resistenza al passaggio del allʼinterno (p. es. per effetto dei vestiti che indossia-
vapore" (v. capitolo 1, tabella 2) che rappresenta lo mo) e se anche avessero qualche influsso sulla
spessore di aria equivalente, dal punto di vista della salute, positivo o negativo, questo sarebbe ben dif-
diffusione del vapore, ad uno spessore unitario di EPS. ficile da mettere in evidenza, sovrapposto agli altri
Il valore dellʼEPS è dello stesso ordine di grandezza di influssi (igrotermici, sonori, da inquinamento, ecc.),
quello dei materiali da costruzione tradizionali (v. ben più importanti, cui siamo costantemente sotto-
Volume 2) e non crea particolari problemi nel controllo posti.
dello scambio di umidità fra interno ed esterno attraver-
so pareti che comprendono uno strato dellʼEPS (v. c) Comportamento dell’EPS in caso di incendio
ancora Volume 2). Il comportamento dellʼEPS in caso di incendio può
Si può dunque dire che una parete isolata con EPS essere visto sia sotto lʼaspetto del contributo che
"traspira" se non comprende altri strati di resistenza esso può dare allʼinnesco e alla propagazione del-
al passaggio del vapore molto maggiore (le cosid- lʼincendio, sia per quanto riguarda lʼemissione di
dette "barriere al vapore"). sostanze pericolose durante lʼincendio.
A questa permeabilità al vapore corrisponde una cer-
ta permeabilità allʼaria, che si può ritenere circa del- Il primo aspetto è più direttamente legato a considera-
lo stesso ordine di grandezza, quindi del tutto insuf- zioni di prevenzione incendi (se, dove, come impiega-
ficiente, non solo ad assicurare, ma anche soltanto a re un materiale nella costruzione) ed è qui sufficiente
contribuire in maniera apprezzabile al ricambio dʼaria ricordare che, per le sue caratteristiche, soprattutto
necessario per i locali; questo deve essere assi- nei tipi RF a ritardata propagazione di fiamma, per le
curato, in modo più o meno controllato, dalle apertu- masse modeste impiegate e per i modi consueti della

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L’EPS E L’AMBIENTE

sua inserzione nelle strutture, IʼEPS presenta, da que- sività. Il rimedio è costituito dal cosiddetto "pavimen-
sto punto di vista, poche limitazioni di impiego. La tos- to galleggiante", in cui, sopra la soletta, p. es. in late-
sicità dei fumi è lʼaltro aspetto dellʼincendio, che ha rocemento, viene posato uno strato (20-40 mm) di
richiamato molta attenzione da qualche tempo, in par- EPS elasticizzato e sopra questo viene gettato il
ticolare in relazione al comportamento di vari materia- massetto di ripartizione, che deve essere dotato di
li plastici; ciò ha fatto sì che, anche per questo aspet- una certa massa ed essere isolato elasticamente
to, pure lʼEPS venisse accumulato ai materiali più dalle pareti perimetrali; sul massetto si applica poi il
pericolosi. In realtà esso risulta uno fra i materiali pavimento propriamente detto, che può essere di
organici meno pericolosi; in quanto composto di solo qualsiasi tipo. La figura 3 dà unʼidea quantitativa del-
carbonio e idrogeno (Fig. 1), in presenza di sufficiente lʼeffetto.
aria comburente, i suoi prodotti di combustione sono La trasmissione del suono può giungere dallʼesterno
soltanto anidride carbonica e acqua; con scarsità di dellʼedificio e dai locali adiacenti mediante due
aria produce ossido di carbonio, tuttavia in quantità modalità:
molto inferiore a quella di altri materiali organici che si  trasmissione per via aerea
trovano comunemente nei locali, come mostra la  trasmissione per impatto
tabella seguente, che riporta misure della concentra- Un buon isolamento dai rumori è quindi importante;
zione di C0 in p.p.m. nei fumi, a varie temperature. chi va ad occupare un appartamento dovrebbe poter
Anche esperimenti su animali confermano queste ottenere, dal costruttore o dal locatario, lʼassicura-
osservazioni. Il fumo opaco che si sviluppa nella com- zione di abitarci indisturbato.
bustione (in quantità più ridotta nei tipi RF), non rap- Le nuove normative europee e le direttive italiane
presenta di solito un problema rilevante, dal momento impongono un miglioramento delle caratteristiche
che lʼEPS è generalmente non in vista nelle strutture. acustiche degli edifici mediante una riduzione dei
livelli di rumore ammessi.
Il POLISTIRENE ESPANSO SINTERIZZATO (EPS)
IL CONTRIBUTO DELL’EPS si è rivelato uno dei più utili materiali per combattere
ALL’ISOLAMENTO ACUSTICO i rumori, se adoperato in forma particolare, lʼEPS ela-
sticizzato, derivato da quella più nota, ampiamente
Fra le componenti del benessere abitativo, la quiete impigata per lʼisolamento termico.
viene ormai considerata una delle più rilevanti.
LʼEPS, nei tipi correntemente impiegati per lʼisola-
mento termico, non contribuisce in modo apprez-
zabile a questo aspetto del benessere. EPS CON SPECIFICHE PROPRIETÀ
Vi contribuisce invece egregiamente un tipo derivato: ACUSTICHE
lʼEPS elasticizzato. LʼEPS elasticizzato è ottenuto
da quello normale con un trattamento meccanico di Materiale di partenza: normali blocchi di EPS, p ~ 13-
compressione, che ne aumenta la cedevolezza e si 15 Kg/m3 (ottenuti però con granulometrie e condi-
è dimostrato un ottimo isolante dai rumori generati zioni di stampaggio e manutenzione opportunamen-
da urti contro parti dellʼedificio, in particolare i rumo- te controllate e definite)
ri da calpestio. Questi ultimi sono fra i più lamentati,
perché disturbano le persone proprio quando, fra le
quattro mura domestiche, aspirano alla quiete dopo
“Processo di elasticizzazione”
una giornata di lavoro. I moderni complessi multi-
familiari, generalmente costituiti da strutture mul-
tipiano di scarsa massa, sono la sede tipica di questi  Si applica una pressione fino a 1/3 dello spessore
inconvenienti, causa a loro volta di tensioni e aggres- originario, tolta la compressione essi ritornano
allʼ85% circa dello spessore orginario acquistando
così una p ~ 15-18 Kg/m3
Materiale
Temperatura di prova (°C)  Taglio dei blocchi in lastre secondo il piano perpen-
300 400 500 600 dicolare alla direzione della pressione applicata
EPS 16 Kg/m3 50 200 400 1000
EPS RF 16 Kg/m3 10 50 500 1000
Legno di pino 400 6000 12000 15000 Proprietà termiche inalterate (tra cui λ)
Truciolare 14000 24000 59000 69000 Modulo elastico più basso
Sughero espanso 1000 3000 15000 29000 BASSA Rigidità dinamica

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L’EPS E L’AMBIENTE

EPS ELASTICIZZATO Ordini di grandezza delle principali prestazioni

EPS EPS con specifiche


Lʼutilizzo principale dellʼEPS elasticizzato risiede nel normale proprietà acustiche
solaio e riveste lo strato che fa “galleggiare” la soletta.
La caratteristica più idonea per caratterizzare le pro- Rigidità
prietà acustiche dellʼEPS elasticizzato è la rigidità dinamica 60 < sʼ < 200 12 < sʼ < 60
dinamica, la cui norma di riferimento è la EN 29052-1. [MN/m3]

Attenuazione
del livello della
13 dB < ΔL
pressione 20 dB < ΔL < 32 dB
< 18 dB
sonora da
calpestio

Indice di attenuazione
Spessore senza Spessore sotto Rigidità ΔLW con massetto da 70 Kg/m3
carico carico dinamica
dL mm dB mm MN/m3 con pavim. con pavim.
rigida dB resiliente dB
17 15 30 26 27
22 20 20 28 30
27 25 15 29 33
33 30 15 29 33
38 35 10 30 34
44 40 10 30 34

LʼEPS elasticizzato è caratterizzato da: La rigidtà dinamica dipende dallo spessore di un pro-
– modulo elastico dinamico inferiore a 450 KN/m2 dotto: Edyn ≈ sʼ x dB
– spessore sotto carico che è circa il 10% di quello Se il prodotto possiede differenti livelli di rigidità dina-
libero. mica a spessori differenti, è sufficiente controllare la
rigidità dinamica allo spessore che in combinazione
con la rigidità dinamica dà il più basso valore di
RIGIDITÀ DINAMICA modulo di elasticità dinamica, Edyn.
Se viene soddisfatto il requisito della più rigorosa
La rigidità dinamica Sʼ è data dalla somma: combinazione di spessore e rigidità dinamica, tutte le
 della rigidità SʼG della struttura solida dellʼespanso altre combinazioni per lo stesso prodotto sono pari-
 e di quella SʼL dellʼaria racchiusa nelle sue celle menti soddisfatte.

Sʼ = SʼG + SʼL [MN/m3] dB s’ Edyn

0 mm 0 MN/m3 400 kN/m2


La rigidtà dinamica SʼG della struttura è data dalla 30 mm 15 MN/m3 450 kN/m2
relazione: 35 mm 10 MN/m3 350 kN/m2
SʼG= 4 . 10-5 mʼfR2 [MN/m3]
dove:
mʼ [Kg/m3] è la massa areica della piastra oscillante NORMATIVA PER L’EPS
(comprendente quella dellʼeccitatore).
Il POLISTIRENE ESPANSO SINTERIZZATO (EPS) è
La rigidità dinamica SʼL dellʼaria è data dalla rela- uno dei più importanti materiali per lʼisolamento termi-
zoione: co in edilizia, il primo fra gli espansi plastici cellulari.
SʼL = 113/dB [mm] La norma europea di riferimento per lʼEPS è la UNI
dove: EN 13163 che per il settore “acustica” prevede alcune
dB [mm] è lo spessore sotto carico della provetta. specifiche caratteristiche.

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LʼEPS E LʼAMBIENTE

CLASSIFICAZIONE DEI Classi per le tolleranze sullo spessore


PRODOTTI IN EPS Classe Tolleranze
I prodotti sono divisi in classi di cui i tipi EPS T e EPS TC(1) -5% oppure - 1 mm +15% oppure + 3 mm
SD presentano specifiche proprietà di isolamento +10% oppure + 2 mm
acustico: per dL < 35 mm
TC(0) 0
Resistenza a +15% oppure + 3 mm
Rigidità flessione per dL ≥ 35 mm
Tipo Comprimibilità dinamica [kPa] - (valore
minimo) Livelli di rigidità dinamica
Dichiarare Determinata in accordo con la UNI EN 29052-1 senza
valore pre-carico
EPS SD / 50
secondo
livelli norma Livello Requisito MN/m3
Dichiarare SD 50 ≤ 50
Dichiarare valore
valore SD 40 ≤ 40
EPS T secondo livelli 50
secondo SD 30 ≤ 30
norma
livelli norma SD 25 ≤ 25
SD 20 ≤ 20
SD 15 ≤ 15
SD 10 ≤ 10
EPS T SECONDO UNI EN 13163 SD 9 ≤9
SD 8 ≤8
 LʼEPS è un isolante termico che presenta spe- SD 7 ≤7
cifiche proprietà di isolamento acustico da SD 6 ≤6
impatto SD 5 ≤5
In relazione alle caratteristiche di rigidità dinamica e
comprimibilità, è particolarmente adatto alla prote-
zione dai rumori dʼurto e da calpestio. L’EPS E L’AMBIENTE ESTERNO
Questo però non preclude la possibilità di utilizzo per INQUINAMENTO ATMOSFERICO,
applicazioni differenti dai solai-pavimenti.
CAUSE E CONSEGUENZE
Livelli di comprimibilità Lʼinquinamento dellʼambiente esterno è ormai oggetto
Spessore d l: determinato in accordo con la EN permanente di preoccupazione generale, sia per
12431 sotto un carico di 250 Pa. quanto riguarda i suoi aspetti contingenti, ormai
Spessore d B: deve essere determinato in accordo costantemente seguiti, specialmente nei grossi agglo-
con la EN 12431 con una pausa di 300 s prima di merati urbani, dove essi si fanno maggiormente senti-
misurare dB. re, sia per le conseguenze a lungo termine, oggetto di
La comprimibilità, C, deve essere determinata come vivaci discussioni in tutto il mondo, dalle quali emer-
differenza tra dL e dB. gono con sempre maggiore frequenza previsioni cata-
strofiche, che non possono non richiamarci alle nostre
Carico applicato responsabilità verso le generazioni future. Non cʼè
sullo strato Requisito Tolleranza dubbio comunque che, anche se per il lungo termine
Livello
di rivestimento (mm) (mm)
si sommano agli effetti delle attività umane le lente
kPa
modificazioni naturali (finora ben poco comprese) del
CP5 ≤ 2,0 ≤ 5,0 clima del nostro pianeta, tuttavia per lʼimmediato sono
≤ 2 per dL < 35
CP4 ≤ 3,0 ≤ 4,0 le nostre attività a influire negativamente sulla qualità
≤ 3 per dL ≥ 35
CP3 ≤ 4,0 ≤ 3,0 dellʼambiente e i responsabili principali, specialmente
≤ 1 per dL < 35 per lʼaria, sono i processi di combustione, che da alcu-
CP2 ≤ 5,0 ≤ 2,0
≤ 2 per dL ≥ 35 ni decenni noi attuiamo in una misura di vari ordini di
grandezza superiore ai passati secoli e millenni.
La disponibilità di combustibili fossili a basso costo
ha favorito lo sviluppo senza precedenti di indu-
strie, trasporti e benessere abitativo, ma ha avuto e

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LʼEPS E LʼAMBIENTE

80 Soletta senza isolamento al calpestio


ISOLAMENTO TERMICO
Soletta con 20 mm di EPS elasticizzato DEGLI EDIFICI PER LA RIDUZIONE
70
DELL’INQUINAMENTO ATMOSFERICO
60
È evidente, da quanto detto sopra, il collegamento fra
50
inquinamento atmosferico e consumo di combustibili
40 per il riscaldamento degli edifici e altrettanto evidente
30
è lʼimportanza di ogni iniziativa volta a ridurre tale
consumo. Ciò può essere fatto seguendo varie stra-
20 de (sostituzione dei combustibili fossili con energie
10 alternative non inquinanti, miglioramento nella pro-
duzione, regolazione e distribuzione del calore, ricu-
0 pero di calore, ecc.), ma una delle strade più dirette e
Generatore Spostamento Giochi Tacchi
di calpestio di sedie in legno a spillo di effetto permanente è senza dubbio la riduzione del-
normalizzato
le dispersioni termiche dellʼedificio mediante un raf-
Fig. 3 - Prove di isolamento al calpestio su soletta in cemento armato. forzamento del suo isolamento. Questo ragionamen-
to vale evidentemente qualunque sia il materiale
impiegato per lʼisolamento, ma vale la pena di svilup-
avrà pesanti conseguenze, i cui costi solo in parte parlo in modo particolare per lʼEPS, in quanto mate-
sono già emergenti. Lʼinquinamento dellʼaria, spe- riale coibente fra i più diffusi in edilizia e particolar-
cialmente nei grandi agglomerati, provoca danni mente versatile e adatto alla quasi totalità dei casi di
alla salute, non facilmente quantizzabili, ma certa- isolamento; ciò è specialmente importante per lʼim-
mente imponenti, se si pensa al valore delle gior- piego nelle opere di ristrutturazione o riabilitazione
nate lavorative perse, al costo delle cure mediche, edilizia delle costruzioni esistenti; infatti un effetto
senza trascurare quanto vale la riduzione della apprezzabile sul consumo globale di combustibili e
qualità della vita che ne consegue. A ciò si devono quindi sulIʼinquinamento atmosferico si potrà avere
aggiungere gli effetti inquinanti di acqua e suolo da
parte delle piogge acide su foreste, zone agricole,
ecosistemi marini e lacustri, monumenti, ecc. per
non parlare di quelli a lungo termine, come lʼeffetto
serra, il buco dellʼozono e le conseguenze, cui lʼu-
manità sembra non pensare troppo, dellʼallegro
sfruttamento di risorse non rinnovabili, quindi sem-
pre più care e contese, come mostrano le ricorren-
ti crisi mondiali che partano dalle zone petrolifere.
Per quanto attiene al campo di interesse delIʼAIPE,
è da rilevare che dei tre grandi settori responsabili
dellʼimpiego dei combustibili, al benessere abitativo
deve essere imputato almeno un quarto del loro
consumo e quindi ogni intervento inteso a ridurlo è
un contributo apprezzabile alla riduzione dellʼinqui-
namento atmosferico e ambientale in genere. Che
lʼinquinamento atmosferico in particolare sia stret-
tamente legato al consumo di combustibili per il
riscaldamento degli edifici, è facilmente deducibile,
osservando lʼandamento stagionale di uno dei com-
ponenti principali, e certamente il più seguito, del-
lʼinquinamento atmosferico, cioè lʼanidride solforo-
sa (SO2). La figura 4 mostra lʼandamento medio
mensile a Milano della concentrazione di SO2 nel-
lʼaria nel decennio 1970-79, come rapporto rispetto
alla media annuale; si vede che, mentre in estate la
concentrazione si riduce al 20% della media annua-
le, in inverno essa è mediamente il 180% della Fig. 4 - Andamento tipico annuo delle concentrazioni relative di SO2 a
media annuale, cioè 9 volte quella estiva. Milano (1970-78).

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L’EPS E L’AMBIENTE

soltanto operando in maniera massiccia sul parco vuto molta attenzione negli ultimi anni, specialmente
edilizio esistente. Può essere interessante ricercare in Germania e Austria. La tabella seguente mostra la
se vi sono limiti, economici o tecnici, nellʼimpiego progressione delle trasmittanze (in W/m2 K) delle
dellʼEPS per lʼisolamento. Nel dimensionamento eco- costruzioni in Germania, dalla situazione ante 1977,
nomico dellʼisolamento termico si è già messo in evi- alla casa a bassa energia. Le conseguenze, in termi-
denza come il limite di convenienza di un isolamento ni di consumo di gasolio e di emissione di CO2, delle
con EPS, cioè quello che massimizza il valore attua- 4 situazioni della tabella, sono rappresentate visiva-
le netto dellʼinvestimento (risparmio annuo attualizza- mente nella figura 5. La situazione italiana in termini
to meno spesa di impianto), si trova per spessori di di isolamento è senzʼaltro peggiore; in termini di con-
isolamento nettamente superiori a quelli che oggi pre- sumi beneficia peraltro di un clima mediamente più
scrive la nostra legislazione per gli edifici nuovi. Si è mite. La tendenza è comunque istruttiva per tutti.
anche osservato che per risparmiare energia; isolan-
do si deve cominciare a consumare energia per pro-
durre lʼisolante ed è legittimo domandarsi se e fino a
L’EPS E LA NATURA
che limite è favorevole il bilancio energetico relativo. A complemento delle informazioni sui rapporti fra
Studi in proposito hanno dimostrato che anche da lʼEPS e lʼambiente, può valere la pena di dire qual-
questo punto di vista lʼisolamento ottimale con EPS che parola anche sul rapporto fra EPS e animali e
comporta spessori molto superiori a quelli correnti piante.
(più di 30-50 cm!). La considerazione di limiti così ele- Non ci piace se topi o uccelli fanno il nido nel Poli-
vati ha indotto a verificare la possibilità tecnica di edi- stirene, ma questo inconveniente può essere facil-
fici a basso consumo di energia o al limite di "case a mente impedito con provvedimenti costruttivi. Dʼaltra
energia zero". Senza considerare queste ultime, che parte questo comportamento mostra che gli animali si
presuppongono più complessi sistemi di utilizzo delle trovano bene in tale ambiente. Ciò dipende non sol-
energie gratuite, le case a bassa energia hanno rice- tanto dal confortevole calore di tali nidi, ma anche dal-
Valori di trasmittanza termica N(w/m2k)
Attuale
Componente Fino al 1977 Raccomandato Casa a bassa energia
valore medio
Tetto 0,9 0,30 0,30 0,12
Parete 1,8 0,60 0,30 0,15
Finestra 5,2 1,80 1,50 0,70
Solaio/Cantina 0,8 0,55 0,55 0,25

Fig. 5 - Conseguenze per il clima del consumo di energia (litri di gasolio o metri cubi di metano; situazione tedesca): emisisone di CO2 per m3 di edifi-
cio e per anno.

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L’EPS E L’AMBIENTE

la non pericolosità del materiale. Lʼistinto degli animali un “modello ideale” di circuito di riciclaggio. A situa-
non avrebbe permesso di dimorare in un ambiente, per zione matura, è prevedibile che vi possa essere un
cosi dire, velenoso o di fare il nido in tale materiale. Ciò mix di tecnologie di riutilizzo, ognuna servita da par-
vale in particolare per le api, che sono molto sensibili. ticolari circuiti di recupero e adeguamento fisico, in
Alveari in EPS favoriscono lʼattività di costruzione e di relazione alle quantità e tipologie di scarti disponi-
allevamento delle api e contribuiscono ad un sano svi- bili in una certa area, più o meno grande.
luppo anche delle famiglie deboli. Vasi da fiori e conte-
nitori per piante in EPS, come pure substrati di coltura Aspetti specifici
con EPS vengono impiegati da più di 40 anni. La lette- Il punto critico per il riciclaggio dellʼ EPS è la sua
ratura tecnica attesta buone esperienze e risultati nel- leggerezza, che ne può rappresentare anche lʼa-
la coltura delle piante e un incremento di crescita spetto positivo, sia come materiale in se stesso (15
anche di specie delicate. Il granulato di EPS è oggi un ÷ 25 kg/m3) che come tipo di manufatto.
ovvio componente del terriccio per vasi e, nelle funzio- La densità apparente degli scarti oscilla fra 5 e 15
ni di drenaggio e a reazione del suolo, contribuisce ad kg/m3, ma ciò è vero se essi sono perfettamente
un sano e forte sviluppo delle piante. È ancora convie- impaccati.
ne ricordare, quando si tratta di dimostrare la non peri- Nel caso di imballi misti buttati alla rinfusa, la den-
colosità per la salute dellʼEPS, che, in base alle leggi sità apparente media può scendere anche alla
sui contenitori alimentari, lʼEPS è ammesso ovunque, metà del valore prima definito.
e larghissimamente impiegato, per bicchieri, cassette Da ciò derivano problemi di ingombro e di trasporto
da pesce e da frutta, vassoi, ecc. che, nel caso di una raccolta differenziata, emergo-
no con evidenza.
Va però osservato che questi problemi sussistono
IL RICICLO DELL’EPS comunque e sarebbe quindi sbagliato, nella valuta-
Il riciclaggio del polistirene espanso (EPS) è una pra- zione economica di unʼ attività di riciclaggio, non
tica diffusa, comunemente attuata, entro i limiti di detrarre i costi di stoccaggio, trasporto e smaltimen-
convenienza economica, per il recupero degli scarti to che dovrebbero essere in ogni modo sostenuti.
industriali di produzione e dei manufatti giunti a fine Nel caso dellʼ EPS esiste una notevole produzione
vita. di scarti a livello commerciale ed industriale, settori
certamente più facili del domestico, dal punto di
Problematiche generale vista della raccolta, sia per la concentrazione di
Lo schema di base di tutti i circuiti di riciclaggio si quantità, sia perché le Aziende devono comunque
articola in tre stadi: sostenere un costo di smaltimento, passando in
1. Recupero sul territorio genere attraverso un raccoglitore.
2. Adeguamento fisico
3. Riutilizzo Sbocchi di riutilizzo
La realizzazione di ciascuno dei suddetti stadi è Le attuali possibilità di riutilizzo dellʼ EPS sono:
condizionata, oltre che dalla disponibilità di tecnolo- 1. Utilizzo come “carica” nella produzione di
gie, anche da una serie di fattori legati alle caratte- nuovi articoli in EPS
ristiche specifiche del tipo di scarto, in termini sia di 2. Trasformazione in granulo di polistirolo com-
materiale che di manufatto, ed a situazioni ambien- patto
tali, generalmente differenti nelle diverse località. 3. Utilizzo come inerte leggero in calcestruzzi e
Le modalità di raccolta sono legate alle caratteristi- malte
che fisiche e di produzione degli scarti, ma anche al 4. Combustione con produzione di calore
loro destino programmato, così come le tecniche di 5. Produzione di Polistirene espandibile
riutilizzo attuabili non dipendono solo dalle caratte- Le prime due sono ovviamente le più esigenti in ter-
ristiche fisiche intrinseche del materiale ma anche mini di grado di purezza del materiale.
dal tipo di scarto, da come è stato selezionato e Lʼ Utilizzo come “carica” nella produzione di nuovi
raccolto e da quali costi di trasporto ed adegua- articoli in EPS è certamente più limitato, in termini
mento fisico ( ad esempio trattamenti di purificazio- quantitativi, da vincoli tecnologici, mentre la trasfor-
ne ) sono sopportabili. mazione in granulo di polistirolo compatto conduce
Si deve anche tener presente che le differenti situa- ad un prodotto inseribile nel grande e mondialmen-
zioni ambientali in località diverse possono rendere te esteso mercato dei termoplastici.
più o meno efficaci i diversi tipi di circuito di rici- Lʼ utilizzo come inerte leggero è un piccolo merca-
claggio ipotizzabili. to, paragonato a quello del polistirolo compatto, ma
Da quanto si è detto, emerge che non può esistere è comunque unʼ idoneo sbocco e, qualora ci fosse

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LʼEPS E LʼAMBIENTE

larga disponibilità di prodotto, potrebbe ampliarsi a mente stoccabili e trasportabili ai luoghi delle suc-
livelli significativi, rispetto alle quantità obiettivo di cessive lavorazioni.
riciclaggio. La compattazione può essere effettuata anche con le
La combustione con recupero di calore non è con- bricchettatrici, macchine utilizzate per la compatta-
siderata riciclaggio dalla vigente legge e non può zione di materiali fini, in genere residui di lavorazio-
quindi contribuire al conseguimento dellʼ obiettivo ne, per ridurne il volume e renderli facilmente
specifico del 15% di riciclaggio ma solo a quello maneggiabili e riutilizzabili.
dellʼ obiettivo globale del 50% di recupero. Esse compattano gli scarti di EPS, macinati a pez-
Essa va comunque perseguita, giacchè è senza zatura 2 ÷ 3 cm, trasformandoli in barre cilindriche,
dubbio lʼ impiego meno esigente in termini di pulizia del diametro di 50/70 mm aventi una densità di oltre
del materiale, può assorbire scarti di qualunque 800 kg/m3.
provenienza, anche mista e rappresenta quindi unʼ Sullʼ imboccatura del canotto di uscita può essere
area estremamente interessante, da approfondire montato un dispositivo taglia-bricchetti, così che il
come disponibilità e vincoli tecnologici. materiale compattato può essere ottenuto anche in
La combustione del polistirene alle usuali tempera- segmenti corti (40÷60 mm), insaccabili, insilabili e
ture dà luogo solo ad acqua ed anidride carbonica trasportabili facilmente a mezzo di coclee.
ed il suo potere calorifico è di circa 10.000 kCal/kg. Per materiali leggeri, sono stati sviluppati modelli di
La destinazione di parte della raccolta a fini ener- bricchettatrici dotati di un cilindro supplementare ver-
getici costituisce un' opportunità di valorizzazione ticale, che aumenta la quantità di materiale nella
delle frazioni più inquinate, inevitabilmente raccol- camera di compattazione.
te, contribuendo positivamente allʼ economicità del La riduzione di volume degli scarti di EPS può esse-
ciclo globale. re ottenuta anche tramite i collassatori termici.
Eʼ importante sottolineare che essi, pur con il relativo
costo energetico, sono in grado di trattare anche
ADEGUAMENTO FISICO materiali umidi.
Attualmente sono proposti collassatori a pannello a
Macinazione e frantumazione raggi infrarossi e ad aria calda. Tra questi rientra un
Il primo trattamento di adeguamento fisico da effet- modello a pannello radiante.
tuare è senzʼ altro una frantumazione. Questo sia per Per effetto del riscaldamento, il materiale rammolli-
preparare il materiale alle successive operazioni che sce e la sua struttura cellulare collassa. Ciò compor-
per ridurne il volume. Una frantumazione, anche ta una riduzione di volume al 3 ÷ 5 % del valore ini-
grossolana, riduce infatti il volume di uno scarto ben ziale.
impaccato al 60% circa e di uno scarto ammucchia- La densità apparente del materiale collassato è di
to anche al 30 %. circa 150 Kg/m3.
Il materiale frantumato può quindi essere stoccato e A questo punto, esso può essere inviato ad uno smi-
trasportato più agevolmente e può essere alimenta- nuzzatore, che lo raffina, sgranandolo e quindi ad un
to ad un mulino o ad una pressa, per il trattamento vaglio. Eventuali etichette o nastri adesivi non ven-
successivo. gono sgranati dallo sminuzzatore e sono quindi
Per la macinazione dellʼ EPS, le soluzioni più usate separabili nella successiva fase di vagliatura.
sono costituite dai mulini a martelli e dai mulini a col-
telli, montati su due alberi controrotanti. Riutilizzo nell’EPS
Ottimi risultati sono ottenibili anche con un piccolo Il riutilizzo di sfridi di lavorazione di manufatti in EPS
mulino verticale a disco. macinati è una pratica generalizzata.
Gli scarti, macinati a livello quasi di perla singola e
depolverati, possono essere miscelati a perle vergini
Tecnologie di compattazione preespanse in ragione del 10 ÷ 15 %, a seconda del
Esistono in commercio presse specifiche per la com-
tipo di manufatto da produrre e, nella successiva
pattazione di scarti di EPS.
fase di seconda espansione nella forma, vengono
Possono essere alimentate con materiali di grossa
legate nella massa.
pezzatura e abbinano alla pressa vera e propria un
Esistono anche apparecchiature, da inserire dopo il
frantumatore, nel quale gli scarti vengono alimentati
mulino, in cui il materiale macinato è sottoposto ad
attraverso una tramoggia, che può avere una bocca
unʼazione di strofinamento tra dischi, che separa le
di carico di oltre un metro di larghezza.
perle ancora raggruppate in aggregati e ne riduce le
Lʼ EPS frantumato viene compresso in blocchi paral-
dimensioni, aumentandone la densità.
lelepipedi aventi una densità di circa 500 kg/m3, facil-
Secondo il fornitore, risulta così possibile utilizzare

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LʼEPS E LʼAMBIENTE

fino al 25 ÷ 50 % di rigenerato senza compromettere entro certe percentuali e per certi impieghi, per
aspetto e proprietà meccaniche dei manufatti. scarti e rifiuti puliti;
Trattando materiali post-consumo, questa soluzione - trasformazione in ammendanti per terreni, essen-
appare la più sensibile allʼ eventuale presenza di zialmente come:
residui tipo legno o carta, che i filtri degli estrusori - substrato e bonifica del terreno,
granulatori in gran parte possono eliminare, e va - ausiliario per il compostaggio,
riservata a frazioni particolarmente scelte. - drenaggio.
A questo proposito, dobbiamo ricordare che, come i Secondo lʼimpiego i rifiuti di EPS vengono macinati a
produttori di bottiglie hanno abbandonato i tappi granulometrie diverse;
metallici e modificato i sistemi di etichettatura, così, - fusione e granulazione per ricavarne materiale da
per sviluppare il riciclaggio, ci si dovrà impegnare in stampaggio o estrusione per manufatti di limitate
una razionalizzazione delle modalità di imballo. esigenze;
- combustibile con eventuale ricavo di energia: 1 kg
Alleggerimento di EPS equivale a 1,2-1,4 litri di olio combustibile;
Lʼ utilizzo di perle di EPS come inerte leggero di mal- bruciato negli impianti di incenerimento produce
te per intonaci coibenti e caldane e per calcestruzzi soltanto acqua e anidride carbonica;
alleggeriti, iniziato in Italia verso la metà degli anni - discarica: lʼEPS, favorendo lʼareazione, accelera la
ʼ70, ammonta attualmente a circa 2500 ton/anno di decomposizione delle sostanze organiche della
materiale vergine. discarica e per parte sua non è nocivo né allʼaria,
In questo settore è però già molto affermato lʼ uso di né al terreno, né alle acque sotterranee.
riciclato, anche post-consumo e si stima che lʼ uso di I problemi dello smaltimento dei rifiuti di EPS sono
riciclato superi le 5.000 ton/anno. attualmente soprattutto problemi logistici per lʼorga-
Il mercato risente chiaramente dei problemi di tra- nizzazione della raccolta dei rifiuti e il loro avvio nel-
sporto di un materiale così leggero e potrebbe avere le migliori condizioni agli impianti di riciclaggio; a
un notevole incremento da una disponibilità diffusa, questo scopo in vari paesi vi sono già apposite orga-
quale potrebbe derivare dalle raccolte post-consumo nizzazioni.
generalizzate.
Lo stesso vale per lʼ utilizzo di espanso macinato sfu- Valutazione della compatibilità
so per isolamento in edilizia. ambientale
Si tratta inoltre delle applicazioni meno esigenti in La crescente sensibilità e coscienza ambientale dif-
fatto di purezza, a parte il recupero energetico. fusa nelle attuali società induce e spinge gli acqui-
Per quanto riguarda lʼ alleggerimento dei laterizi, renti e gli utenti ad influenzare la produzione e lʼof-
finora il riciclato non ha finora avuto successo. ferta di manufatti nel mercato mediante la scelta e
Qui è necessaria una precisa classificazione dimen- lʼutilizzo di prodotti compatibili con lʼambiente, oltre
sionale delle particelle, alta purezza ed assenza di che convenienti per rapporto prestazioni/costo e
polvere. completamente rispondenti alle prestazioni richieste.
Questi problemi sono però tecnicamente superabili, In corrispondenza e coerentemente le linee guida
a patto di partire da scarti opportunamente selezio- per gli acquisti “verdi” (Green Public Procurement -
nati. GPP) e la politica integrata di prodotto (Integrated
Un problema di rapporti fra EPS e ambiente esterno, Product Policy - IPP) in fase di sviluppo e di defini-
completamente diverso da quelli fin qui trattati, è zione presso le Istituzioni Europee suggeriscono,
costituito dallo smaltimento dei rifiuti dellʼEPS. agli enti pubblici ed agli acquirenti tutti, lʼacquisto e
Questo problema riguarda piuttosto marginalmente lʼuso di prodotti e manufatti, di cui si conoscano tutte
lʼEPS impiegato nelle applicazioni edilizie, dove con- le caratteristiche e prestazioni, a partire da quelle di
siste in pochi sfridi prodotti allʼatto delIʼapplicazione, impatto ambientale complessivo esteso a tutta la vita
mentre alla demolizione è unito alla massa degli altri del manufatto.
materiali destinati alla discarica. Ne diamo tuttavia In realtà agli acquirenti ed agli utenti resta il proble-
un cenno per completezza di trattazione, dal ma di scegliere manufatti effettivamente compatibili
momento che, a causa della voluminosità e non per lʼambiente, di cui si conosca lʼimpatto ambienta-
degradabilità, la grande quantità di imballaggio in le complessivo come risultato di valutazioni quantita-
EPS che oggi vengono prodotti e poi eliminati, ha tive e standardizzate, riferite a tutta la loro vita (pro-
posto questo problema alla pubblica attenzione. duzione, vita in opera e smaltimento finale). La meto-
I sistemi di smaltimento oggi impiegati per i rifiuti di dologia standardizzata di Life Cycle Assessment
EPS sono essenzialmente: ovvero LCA, definita nelle sue parti essenziali dalla
- riutilizzo per la fabbricazione di espansi: possibili,

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LʼEPS E LʼAMBIENTE

norma ISO 14040, permette di valutare completa- per indagare i carichi ambientali dei prodotti di EPS
mente lʼimpatto e la compatibilità ambientale di un realizzati dalle aziende associate al fine di definire
prodotto durante lʼintero arco della sua vita; questa lʼeco profilo medio nazionale (EPD settoriali), in col-
metodologia stabilisce il processo da seguire, i para- laborazione con lo studio di ingegneria di Torino spe-
metri di impatto da considerare e le normalizzazioni cializzato in questo campo “Life Cycle Engineering
da adottare per ottenere valutazioni “standardizzate” Srl” (LCE).
e confrontabili nel caso di manufatti di diversa costi- I principali indicatori di uno studio LCA sono essen-
tuzione, che svolgano la stessa funzione. In accordo zialmente di due tipi:
con questa metodologia lʼultima importante condizio- – energetico: indicano i consumi di energia necessa-
ne da soddisfare per ottenere valutazioni di impatto ria a produrre lʼunità funzionale (1 kg di manufatti in
ambientale quantitative e confrontabili è la disponibi- EPS). Il valore è espresso dal parametro GER
lità di dati reali sugli impatti ambientali di ciascun sta- (Gross Energy Requirement), in MJ ed evidenzia il
dio delle varie fasi di vita del manufatto, dati neces- fabbisogno energetico complessivo;
sari per ottenere la valutazione LCA del manufatto – ambientale: illustrano il consumo di risorse natura-
stesso e conoscere il suo impatto complessivo sul- li, le emissioni in aria e acqua e i rifiuti solidi prodotti
lʼambiente. sempre riferiti allʼunità funzionale considerata. Come
parametro di riferimento figura il GWP100 (Global
Warming Potential), effetto serra potenziale a 100
L’INFLUENZA DEL CONTENUTO DI anni espresso in Kg di CO2.
Analisi dei benefici derivanti dallʼuso di EPS riciclato
EPS RICICLATO SULLA VALUTAZIONE nel caso di:
LCA – Riciclo del 50% di EPS
Nel corso degli anni AIPE ha condotto analisi di ciclo – Riciclo del 90% di EPS
di vita attraverso studi LCA (Life Cycle Assessment)

Risultati energetici Classificazione e caratterizzazione delle emissioni


(dati in MJ per kg di prodotto) (dati espressi per kg di prodotto)

RICICLO GER = 111,3 MJ/kg INDICATORE UNITÀ DI VALORE / kg


DEL 50% MISURA
DI EPS GWP kg CO2 4,3
AP mol H 0,6
EP g O2 76,3
ODP g CFC11 –
POCP g C2H2 19,6

RICICLO GER = 96 MJ/kg INDICATORE UNITÀ DI VALORE / kg


DEL 90% MISURA
DI EPS GWP kg CO2 3,1
AP mol H 0,4
EP g O2 46,0
ODP g CFC11 –
POCP g C2H2 18,7

60

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LʼEPS E LʼAMBIENTE

Andamento indicativo del GER e GWP100 allʼau- L’IMPEGNO DI AIPE E DELLE AZIENDE
mento della percentuale di utilizzo di scarti di ASSOCIATE PER IL RICICLO DELL’EPS
EPS (Dati riferiti al Kg di EPS)
1. Network INEPSA
6
5,75
150 2. Protocollo dʼintesa AIPE - ASSORIMAP
3. Accordo AIPE - COREPLA
5
130,50 4,25 95,99 4. Progetti, borse di studio e tesi di laurea
4
111,33
100
5. Albo riciclatori AIPE
kg CO2

1. Circuito INEPSA

MJ
3 3,11
Uno dei più importanti circuiti per recuperare e rici-
2 50
clare lʼEPS a livello mondiale è rappresentato dal
1
network INEPSA, organizzazione internazionale
nata nel 1992 dallʼimpegno delle 3 grandi associa-
0 0 zioni che operano in Europa, America e Asia:
0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% • AMEPS - Asian Manufacturers of EPS
% EPS riciclato
• EPS Industry Alliance - USA
GWP [kg] GER [MJ]
• EUMEPS - European Manufacturers of EPS ( di
cui fa parte AIPE in qualità di Associazione naziona-
In tutti gli studi realizzati dal 2005 ad oggi sono le di riferimento)
emersi evidenti benefici derivanti dallʼuso del
riciclato sia nei prodotti riguardanti lʼedilizia sia www.epsrecycling.org
nel packaging.
Il GER associato alla produzione di EPS diminui- 2. Accordo quadro di collaborazione
sce quasi del 30% se lʼazienda integra nel proprio AIPE - ASSORIMAP
ciclo di produzione una % di riciclato pari al 90% del Da marzo 2012 AIPE e lʼ“Associazione Nazionale
materiale utilizzato per il medesimo bene. Riciclatori e Rigeneratori Materie Plastiche” (ASSO-
Analogamente per il GWP, lʼutilizzo di EPS riciclato RIMAP) hanno siglato un accordo quadro di collabo-
permette una riduzione del contributo allʼeffetto serra razione per far confluire le rispettive esperienze
in maniera ancora più sostanziale. maturate in tema di sostenibilità ambientale in un
impegno comune in grado di aumentare lʼefficacia
Indicazioni circa la riciclabilità di un generico degli sforzi profusi in merito al recupero e al riciclo
manufatto in EPS e dei relativi benefici ambien- dellʼEPS pre-consumo e post-consumo.
tali Le due associazioni si impegnano a lavorare insieme
secondo un protocollo dʼintesa basato su 4 principa-
Rifiuti Post li linee guida:
Scarti
consumo 1. promuovere congiuntamente la “cultura dellʼam-
Riciclabilità manufatto in biente e dello sviluppo sostenibile” attraverso un
100% Fino al 90%
EPS costante scambio di informazioni e unʼadeguata
Diminuzone GER in comunicazione su queste tematiche verso lʼesterno;
circa il 30% Fino al 30%
funzione della % di riciclato 2. definire tutte le iniziative possibili al fine di favorire
Diminuzione GWP in sinergie tra le aziende rispettivamente associate, in
funzione della 5% di circa il 40% Fino al 40% particolare per quel che riguarda il polistirene espan-
riciclato so sinterizzato, al fine di creare un circuito virtuoso
volto al recupero e al riciclo dellʼEPS;
GWP [kg] GER [MJ] 3. sviluppare insieme concrete attività progettuali;
4. organizzare sinergicamente convegni, fiere e altri
eventi.
In generale, analizzando i dati relativi ai consumi Riferimenti:
di risorse naturali e alle emissioni in aria e acqua, ASSORIMAP - www.assorimap.it
si nota come un incremento della percentuale di Associazione nazionale riciclatori e rigeneratori delle
EPS riciclato internamente provochi un migliora- materie plastiche
mento di tutti gli indicatori rispetto alla situazio- Via Livenza, 7 - 00198 - Roma
ne di partenza, sia per il settore packaging sia telefono(+39) 06.83.77.25.47
per il settore edilizia. E-mail: info@assorimap.it

61

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LʼEPS E LʼAMBIENTE

3. Accordo AIPE - COREPLA


La collaborazione con COREPLA (Consorzio
Nazionale per la Raccolta, il Riciclaggio e il
Recupero dei rifiuti di imballaggio in plastica) ha por-
tato alla stesura di un accordo fra il Consorzio stes-
so e lʼAIPE per la raccolta selettiva dellʼEPS sul ter-
ritorio nazionale di imballi post-uso per il recupero e
il riciclo.

4. Progetti, borse di studio e tesi di


laurea
Il contatto con le università, sostenuto e promosso
tramite tesi di laurea e borse di studi, permette di
affrontare temi interessanti nel campo del recupero e
riciclo dellʼEPS, in ottica della nuova frontiera della
“Circular Economy”.

5. Albo riciclatori AIPE


AIPE è da tempo impegnata nella creazione a livello
nazionale di una rete che possa incrementare il
sistema di recupero e riciclo sia degli imballi post-
uso sia degli scarti in EPS.
La collaborazione con le aziende associate nonché il
continuo interfacciamento con realtà aziendali ope-
ranti in questo settore ha permesso di redigere un
albo riciclatori, in costante aggiornamento, che è
disponibile contattando direttamente lʼAssociazione.

CONCLUSIONI
Lʼimpiego in edilizia del Polistirene Espanso Sin-
terizzato è collegato con una serie di implicazioni
ambientali, che il presente capitolo ha inteso chiari-
re, cosicché sia gli operatori del settore, che i com-
mittenti e le pubbliche autorità possano considerare
questo materiale con tutta la fiducia che esso merita.
In modo particolare deve essere sottolineata lʼim-
portanza del contributo che lʼEPS, attraverso
Iʼaumento dellʼisolamento termico degli edifici, può
dare alla riduzione dellʼinquinamento atmosferico.
Un risultato notevole può essere raggiunto restando
nei limiti attuali di fattibilità tecnica e di convenienza
economica, purché gli interventi siano veramente
generalizzati. Il conseguimento di tale obiettivo com-
porta una molteplicità di azioni, sia a livello naziona-
le che locale, per le quali è necessaria una generale
sensibilizzazione. LʼAssociazione Italiana Polistirene
Espanso da, con la sua diffusa attività informativa, di
cui questo capitolo è un esempio, il suo contributo a
questo fine.

62

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4.

NORMATIVA PER IL
POLISTIRENE ESPANSO
SINTERIZZATO
Il Polistirene Espanso Sinterizzato EPS è uno dei più
importanti materiali per l'isolamento termico in edilizia, il
primo fra gli espansi plastici cellulari. Come tale, le sue
caratteristiche sono state studiate in modo approfondito.

Parimenti intenso è stato il lavoro degli Enti normatori


in Italia e all'estero, per definire dei tipi unificati di EPS
e relative caratteristiche limite, metodi di prova e pro-
cedure di controllo. Il presente capitolo intende illustra-
re questa complessa materia, contribuendo così alla
chiarezza di questo importante mercato.

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NORMATIVA PER IL POLISTIRENE ESPANSO SINTERIZZATO

LA NORMA ARMONIZZATA 1. NORMATIVA EUROPEA E


UNI EN 13163/2017 NORME COLLEGATE

PRODOTTI PER ISOLAMENTO LA UNI EN 13163 fa parte di un pacchetto di norme


che riguardano i materiali per isolamento termico, tra
TERMICO PER L’EDILIZIA IN cui:
POLISTIRENE ESPANSO • Lana minerale (MW) →UNI EN 13162
SINTERIZZATO (EPS) • Polistirene espanso (EPS) →UNI EN 13163
• Polistirene estruso (XPS) →UNI EN 13164
Gli isolanti termici in EPS per le applicazioni in edili- • Poliuretano (PUR) →UNI EN 13165
zia rispondono alla norma di prodotto armonizzata • Schiuma fenolica (PF) →UNI EN 13166
UNI EN 13163 che specifica i requisiti e i relativi • Vetro cellulare (CG) →UNI EN 13167
metodi di prova regolamentando inoltre la MARCA- • Lana di legno (WW) →UNI EN 13168
TURA CE, obbligatoria dal 2003. • Perlite espansa (EPB) →UNI EN 13169
Dal 1° luglio 2013 gli isolanti in EPS per essere com- • Sughero espanso (ICB) →UNI EN 13170
mercializzati, insieme allʼetichetta CE, devono esse- • Fibre di legno (WF) →UNI EN 13171
re accompagnati dalla Dichiarazione di Prestazione • Polietilene espanso (PEF) →UNI EN 16069
(DoP), come richiesto dal CPR (Reg. 305/2011), dis- Unitamente a queste norme di prodotto, la norma
posizione legislativa che regolamenta a livello euro- UNI EN 13172 riguarda invece la valutazione delle
peo i prodotti da costruzione e che ha sostituito la conformità durante la fase di produzione, specifican-
precedente direttiva nota come CPD (89/106/CE). done i procedimenti e i criteri.

Metodo di prova Requisito/caratteristica


UNI EN 12667 o Resistenza termica e conducibilità termica
UNI EN 12939
UNI EN 822 Determinazione lunghezza e larghezza
UNI EN 823 Spessore
UNI EN 824 Perpendicolarità
UNI EN 825 Planarità
UNI EN 826 Resistenza a compressione (al 10% di deformazione)
UNI EN 1603 Stabilità dimensionale sotto condizioni di laboratorio normalizzate
UNI EN 1604 Stabilità dimensionale in condizioni specifiche di temperatura e umidità relativa
UNI EN 1605 Deformazione in condizioni specifiche di carico compressivo e di temperatura
UNI EN 1606 Scorrimento viscoso (creep) a compressione
UNI EN 1607 Resistenza a trazione perpendicolare alle facce
UNI EN 12085 Determinazione dimensioni lineari
UNI EN 12086 Trasmissione di vapore acqueo
UNI EN 12087 Assorbimento dʼacqua per lungo periodo per immersione totale (metodo 1 e metodo 2)
UNI EN 12088 Assorbimento dʼacqua per lungo periodo per diffusione
UNI EN 1609 Assorbimento dʼacqua per breve periodo per immersione parziale
UNI EN 12089 Resistenza a flessione
UNI EN 12090 Resistenza al taglio
UNI EN 12091 Resistenza al gelo-disgelo
UNI EN 13793 Comportamento sotto carichi ciclici
UNI EN 29052-1 Rigidità dinamica
UNI EN 12431 Spessore isolante per pavimenti galleggianti/comprimibilità
UNI EN 13823 Reazione al fuoco – Prova SBI
UNI EN 11925-2 Reazione al fuoco – Prova di piccola fiamma
UNI EN 15715 Reazione al fuoco – Istruzioni per il montaggio e il fissaggio dei campioni per le prove
UNI EN 13051-1 Reazione al fuoco - Classificazione
UNI EN 1602 Densità apparente → Caratteristica impiegata per prove indirette, in quanto è un parametro di
processo usato per il controllo di produzione
UNI EN 12429 Isolanti termici per edilizia - Condizionamento fino a equilibrio igrometrico in condizioni
specificate di temperatura e di umidità

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NORMATIVA PER IL POLISTIRENE ESPANSO SINTERIZZATO

Alla norma di prodotto per lʼEPS e in generale per Tabella 1 - Allegato C:


tutti gli isolanti termici sopra citati, sono collegate le
norme europee relative ai metodi di analisi delle Classificazione dei prodotti in EPS
caratteristiche necessarie per classificarli. Resistenza a Resistenza a
Tipo compressione al 10% flessione
di deformazione [Kpa] [Kpa] - (val.min)
2. CLASSIFICAZIONE DEI PRODOTTI EPS S – 50
DI EPS EPS 30 30 50
EPS 50 50 75
La classificazione dei prodotti isolanti in EPS secon- EPS 60 60 100
do la norma armonizzata di prodotto UNI EN 13163 EPS 70 70 115
prevede diverse tipologie. EPS 80 80 125
La classificazione viene effettuata in funzione dello EPS 90 90 135
sforzo di compressione al 10% di deformazione ed
EPS 100 100 150
alla resistenza a flessione. Un prodotto appartenen-
te ad una determinata classe deve soddisfare EPS 120 120 170
entrambe le condizioni indicate in tabella. EPS 150 150 200
I TIPI SD e T hanno invece specifiche proprietà di EPS 200 200 250
isolamento acustico. EPS 250 250 350
EPS 300 300 450
Classificazione dell’EPS EPS 350 350 525
EPS i (applicazioni sotto carico) EPS 400 400 600
EPS S (applicazioni senza carico) EPS 500 500 750
EPS SD (applicazioni senza carico con
proprietà acustiche)
EPS T (per pavimenti)
Classificazione dei prodotti in EPS secondo UNI EN 13163

Tabella 2 – Allegato C
Classificazione dei prodotti in EPS con proprietà acustiche
Resistenza a flessione
Tipo Comprimibilità Rigidità dinamica
[kPa] – (valore minimo)
Dichiarare valore
EPS SD / 50
secondo livelli norma
Dichiarare valore Dichiarare valore
EPS T 50
secondo livelli norma secondo livelli norma

3. REQUISITI Di seguito lʼelenco delle caratteristiche necessa-


rie per tutte le applicazioni, indicando tra paren-
La norma armonizzata fissa i requisiti e i relativi tesi il metodo di analisi:
metodi di prova che i prodotti isolanti di EPS devo- - resistenza termica e conducibilità termica (UNI
no soddisfare al fine di poter essere impiegati in EN 12667, UNI EN 12939),
conformità alla stessa UNI EN 13163. - caratteristiche dimensionali (lunghezza e lar-
I requisiti previsti nella norma sono principalmente ghezza secondo UNI EN 822, spessore secon-
di due tipi: do UNI EN 823, perpendicolarità secondo UNI
EN 824 e planarità secondo UNI EN 825),
 requisiti per tutte le applicazioni → ovvero - reazione al fuoco del prodotto “così come
requisiti che devono essere soddisfatti e dichia- posto sul mercato” (UNI EN 13501-1 e UNI EN
rati per ogni prodotto isolante, indipendentemen- 15715).
te dal suo specifico impiego.

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NORMATIVA PER IL POLISTIRENE ESPANSO SINTERIZZATO

 requisiti per applicazioni specifiche → requisi- - trasmissione del vapore acqueo (UNI EN
ti che devono essere soddisfatti dal prodotto iso- 12086 o valori tabulati),
lante in base al suo specifico impiego, ovvero - scorrimento viscoso – creep (UNI EN 1606),
dichiarati se rilevanti per quella determinata - deformazione in condizioni specifiche di carico
applicazione (se una certa caratteristica non è compressivo e di temperatura (UNI EN 1605),
richiesta per una particolare caratteristica, que- - resistenza al gelo-disgelo (UNI EN 12091),
sta non deve essere necessariamente determi- - rigidità dinamica (UNI EN 29052-1),
nata e dichiarata dal fabbricante): - comprimibilità (UNI EN 12431),
- stabilità dimensionale, in condizioni normali di - comportamento al taglio (UNI EN 12090),
laboratorio e in condizioni specifiche di tempe- - comportamento sotto un carico ciclico (UNI EN
ratura e umidità (UNI EN 1603 e UNI EN 13793),
1604), - reazione al fuoco in condizioni finali di utilizzo
- stabilità dimensionale, in condizioni specifiche (condizioni standardizzate per prodotti assem-
di temperatura e umidità (UNI EN 1605), blati che simulano lʼ applicazione di uso finale,
- resistenza a compressione al 10% di deforma- ovvero nella reale condizione di utilizzo - end-
zione (UNI EN 826), use condition, UNI EN 15715),
- resistenza a flessione (minimo 50 KPa - UNI - rilascio di sostanze pericolose (metodo armo-
EN 12089), nizzato non ancora disponibile, in fase di svi-
- resistenza a trazione perpendicolare alle facce luppo).
(UNI EN 1607),
- assorbimento dʼacqua (a lungo periodo per
immersione totale o parziale UNI EN 12087,
per diffusione UNI EN 12088, di breve periodo
UNI EN 1609),

Caratteristiche dimensionali (tolleranze)


Tolleranze
Proprietà Classi
Lastre Rotoli
L(2) ± 2 mm - 1%
Lunghezza
L(3) ± 0,6% o ± 3 mm a
+ unrestricted
W(1) ± 1 mm ± 0,6%
Larghezza W(2) ± 2 mm o ± 1 mma
W(3) ± 0,6% o ± 3 mm
T(1) ± 1 mm
Spessore
T(2) ± 2 mm
S(1) ± 1 mm / m
Perpendicolarità su
S(2) ± 2 mm / m
lunghezza e larghezza
S(5) ± 5 mm / m
P(3) 3 mm
P(5) 5 mm
Planarità P(10) 10 mm
P(15) 15 mm
P(30) 30 mm

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NORMATIVA PER IL POLISTIRENE ESPANSO SINTERIZZATO

3.a) Conducibilità termica sλ = deviazione standard delle n misurazioni disponibili:


La conducibilità termica (solitamente indicata con λ)
di un materiale è definita come il rapporto tra il flus-
so di calore φq ed il gradiente di temperatura:

Nel caso si dichiari solo la resistenza termica si deve


utilizzare la formula:
e viene espressa in Wm-1 K-1 . R90,90 = Rm – k . sr
Mentre la conducibilità termica è una caratteristica dove:R90,90 = resistenza termica 90,90 dichiarata
del materiale, la resistenza termica R (che viene (90% fattile con livello di confidenza del 90%)
espressa in m2 K W-1) dipende dalla geometria del k = fattore funzione del numero n di misurazioni dis-
manufatto e in particolare per le lastre piane è lega- ponibili
ta allo spessore d mediante la relazione: R = d/λ. sr = deviazione standard delle n misurazioni disponibili
La conducibilità termica è una proprietà fondamenta-
le per un prodotto come le lastre di polistirene espan-
so (EPS) destinate in impieghi in edilizia per isola-
mento termico. Secondo la normativa europea la
conducibilità e la resistenza termica rientrano fra i La conducibilità e la resistenza termica dichiarata
requisiti caratteristici da determinare per tutte le dipendono da due fattori:
applicazioni. La sua misura deve essere condotta • la deviazione standard delle misurazioni,
secondo EN 12667 o, per prodotto con alti spessori • il numero di misurazioni.
(s > 100 mm), EN 12939 che richiamano la norma
ISO 8301 come metodo di analisi. Il valore della con- Una bassa deviazione standard delle misurazioni è
ducibilità termica deve essere dichiarato dal fabbri- indice di una produzione con caratteristiche costanti
cante alla temperatura di riferimento di 10°C e deve nel tempo che si può ottenere mediante un opportuno
essere misurato nelle seguenti condizioni: “controllo di produzione di fabbrica” (F.P.C.: vedere EN
• temperatura media di (10 ± 0,3) °C, 13172). Siccome il fattore k diminuisce allʼaumentare
• dopo condizionamento in atmosfera a 23 °C e delle misurazioni disponibili (Tabella 1), per poter
50% U.R. dichiarare una “bassa” conducibilità termica (o equi-
Per le prove iniziali di tipo sul prodotto, il produttore valente, un “alta” resistenza termica) bisogna disporre
deve avere almeno dieci misurazioni dirette della con- del maggiore numero possibile di misurazioni dirette.
ducibilità termica o della resistenza termica e per lʼot-
tenimento del valore dichiarato può utilizzare anche Tabella 1 - Fattore k
dati registrati. Le misurazioni devono essere condotte
a intervalli regolari distribuiti in almeno 12 mesi; se Numero n di misurazioni Fattore k
sono disponibili meno di 10 misurazioni il periodo può 10 2,07
essere esteso per un massimo di tre anni purché pro- 11 2,01
dotto e processo di ottenimento non siano significati- 12 1,97
vamente cambiati. Per nuovi prodotti le determinazio-
13 1,93
ni devono essere effettuate in modo uniformemente
distribuito in un periodo non minore di 10 giorni. 14 1,90
Nel caso si dichiari sia la conducibilità termica che la 15 1,87
resistenza termica si devono utilizzare le formule: 16 1,84
17 1,82
18 1,80
19 1,78
dove: λD90,90 = conducibilità termica 90,90 dichiarata 20 1,77
(90% frattile con livello di confidenza del 90%), 50 1,56
R90,90 = resistenza termica 90,90 dichiarata (90% frat- 100 1,47
tile con livello di confidenza del 90%),
500 1,36
dn = spessore nominale del prodotto,
λm = conducibilità termica media dei valori misurati, 2000 1,32
k = fattore funzionale del numero n di misurazioni Nota: per valori intermedi di n usare la norma ISO 12491 o interpola-
disponibili, re linearmente

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NORMATIVA PER IL POLISTIRENE ESPANSO SINTERIZZATO

Per il controllo di produzione si possono usare anche Valori tabulati del fattore di resistenza
altri metodi di prova indiretti. alla diffusione al vapore acqueo e
La frequenza minima di prova prevista dalla norma della permeabilità al vapore
europea per ogni linea di produzione è illustrata in
tabella 2. Fattore Permeabilità
Tutte le correlazioni usate devono avere un interval- Tipo di resistenza al v.a. δ
lo di tolleranza del 90%. alla diffusione [mg/(Pa.h.m)]
La norma europea riporta la correlazione, valida per del v.a. μ [−]
uno spessore di riferimento di 50 mm, conducibilità EPS 30 da 20 a 40 da 0,015 a 0,030
termica λD (alla temperatura media di 10°) – densità EPS 50 da 20 a 40 da 0,015 a 0,030
apparente pa per la prova indiretta espressa come la
EPS 60 da 20 a 40 da 0,015 a 0,030
formula (valida per 8 Kg/m3 ≤ pa ≥ 55 Kg/m3):
EPS 70 da 20 a 40 da 0,015 a 0,030
EPS 80 da 20 a 40 da 0,015 a 0,030
EPS 90 da 30 a 70 da 0,009 a 0,020
EPS 100 da 30 a 70 da 0,009 a 0,020
Il progetto di norma riporta pure i fattori di correzione EPS 120 da 30 a 70 da 0,009 a 0,020
per “lʼeffetto spessore”. EPS 150 da 30 a 70 da 0,009 a 0,020
Per lʼespressione dei risultati i valori della conducibi- EPS 200 da 40 a 100 da 0,006 a 0,015
lità termica dichiarata λ90, 90 devono essere arrotonda- EPS 250 da 40 a 100 da 0,006 a 0,015
ti per eccesso al più vicino mW/m K e dichiarati in
EPS 300 da 40 a 100 da 0,006 a 0,015
intervalli di 1 mW/m K.
I valori della resistenza termica dichiarata R90, 90 devo- EPS 350 da 40 a 100 da 0,006 a 0,015
no essere arrotondati per difetto al più vicino 0,05 m2 EPS 400 da 40 a 100 da 0,006 a 0,015
K/W e dichiarati in intervalli di 0,05 m2 K/W. EPS 500 da 40 a 100 da 0,006 a 0,015
Indicazioni per ricavare la conducibilità termica di EPS T, EPS SD da 20 a 40 da 0,015 a 0,030
progetto per temperature medie diverse da 10 °C e
umidità relative diverse da 50% U.R. possono esse-
re trovate nel progetto di norma UNI EN ISO 10456.
4. IL CODICE DI DESIGNAZIONE
Per quanto riguarda la proprietà di trasmissione del
vapore acqueo, in alternativa alla prova sperimenta- La norma di riferimento UNI EN 13163 prevede la
le (secondo UNI EN 12086) è possibile utilizzare i designazione dei prodotti in base a diversi
valori tabulati, in funzione del tipo di EPS, riportati nel livelli/classi di requisiti/prestazioni (indicati da una
prospetto F.4 della norma UNI EN 13163. sigla) riportati nellʼetichetta della marcatura CE. I
dati sono espressi sotto forma di codice di designa-
zione e sintetizzano le caratteristiche e le presta-
zioni che i produttori dichiarano per quel prodotto
specifico.

Esempio:
EPS – EN 13163
T(2) – L(3) – W(2) – Sb(3) – P30
BS 100 – CS (10)60 – DS (N) 5
DLT (1)5 – TR 50 – WL (T)S – WD (V) 15

Alcune caratteristiche/prestazioni possono non


essere contemplate nel codice di designazione se
non ritenute significative per il tipo di applicazione
previsto.

68

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NORMATIVA PER IL POLISTIRENE ESPANSO SINTERIZZATO

EPS Abbreviazione per polistirene espanso


EN 13163 N° riferimento alla norma
Ti Tolleranza sullo spessore
Li Tolleranza sulla lunghezza
Wi Tolleranza sulla larghezza
Sbi Tolleranza sulla perpendicolarità di lunghezza e larghezza
Sdi Tolleranza sulla perpendicolarità dello spessore
Pi Tolleranza sulla planarità
DS(N)i Stabilità dimensionale in condizioni normalizzate di laboratorio
DS(70; -)i Stabilità dimensionale in condizioni specifiche di temperatura
DS(23;90) o DS(70,90)i Stabilità dimensionale in condizioni specifiche di temperatura e umidità
BSi Resistenza a flessione
CS(10) i Resistenza a compressione al 10% di deformazione
DLT(i)5 Deformazione in condizioni specifiche di carico compressivo e di temperatura
TR i Resistenza a trazione perpendicolare alle facce
CC (i1/i2/anno)sc Scorrimento viscoso (creep) a compressione
WL(T) i Assorbimento dʼacqua a lungo termine per immersione totale
WL(P) i Assorbimento dʼacqua a lungo termine per immersione parziale
WD(V) i Assorbimento dʼacqua per diffusione
Mu o Z Trasmissione vapore acqueo (fattore di resistenza della diffusione del v.a.)
FTCl i Resistenza al gelo-disgelo dopo assorbimento dʼacqua a lungo termine per immersione totale
FTCD i Resistenza al gelo-disgelo dopo assorbimento dʼacqua a lungo termine per diffusione
SD i Rigidità dinamica
CP i Comprimibilità
SS i Resistenza al taglio
GM i Modulo di taglio
dove i indica il valore numerico della caratteristica dichiarata (secondo le modalità della norma UNI EN 13163 e di quella relativa al meto-
do di prova)

LA MARCATURA CE tazione e verifica della costanza di prestazione per-


Il processo di Marcatura CE di un prodotto da tinente – sistema AVPC (precedentemente chiama-
costruzione viene perseguito dal produttore che to sistema di attestazione della conformità ai sensi
immette sul mercato il prodotto da costruzione, della vecchia CPD).
conformemente al Regolamento n°305/2011 sui
prodotti da costruzione (noto come CPR), che sosti- Il sistema sotto cui ricadono i prodotti in EPS è il
tuisce la precedente direttiva 86/109/CE (nota sistema 3 che prevede, in sintesi:
come CPD), e secondo quanto previsto  determinazione del prodotto tipo (ricorrendo a
dallʼAllegato ZA della norma armonizzata specifica prove iniziali di tipo - ITT)
per quel determinato manufatto. - ad opera di un organismo notificato (laborato-
Prendendo a esempio le lastre in EPS per isola- rio di prova),
mento termico in edilizia, la norma armonizzata di - riferite alle caratteristiche elencate in unʼappo-
riferimento è la sopra descritta UNI EN 13163 spe- sita tabella dellʼALLEGATO ZA della UNI EN
cificando nellʼAllegato ZA i requisiti per la Marcatura 13163,
CE, obbligatoria a partire dal 2003, definendo i  FPC (controllo di produzione in fabbrica)
compiti e le condizioni necessarie affinché il fabbri- - a cura del fabbricante,
cante possa apporre commercializzare il prodotto. - riferito alle caratteristiche considerati rilevanti
Lʼapposizione della Marcatura CE prevede un iter in per lʼapplicazione finale del prodotto tra quelle
cui i compiti sono suddivisi tra produttore/fabbrican- indicate in unʼapposita tabella dellʼALLEGATO
te e organismi notificati in base al sistema di valu- ZA della UNI EN 13163.

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NORMATIVA PER IL POLISTIRENE ESPANSO SINTERIZZATO

Sulla base delle ITT (eseguite da un laboratorio di redazione e messa a disposizione/divulgazione del-
prova notificato) e sulla base del controllo di fabbri- la DoP al cliente), mentre le prove iniziali di tipo
ca attuato e documentato dal produttore, il produt- vengono eseguite da un laboratorio di prova notifi-
tore stesso appone lʼEtichetta CE sul cato.
prodotto/imballo e redige la Dichiarazione di
Prestazione “DoP” (che sostituisce la Dichiarazione 6. ULTERIORI NORME DI RIFERIMENTO
CE di conformità precedentemente redatta secondo PER PRODOTTI IN EPS PER
la direttiva CPD, in vigore fino al 1° luglio 2013) ren-
dendola disponibile ai clienti. SPECIFICHE APPLICAZIONI
La marcatura CE non è un marchio di qualità, ben- IN EDILIZIA
sì una prescrizione legislativa, e quindi obbligatoria,
per poter commercializzare il prodotto nellʼUE e La norma UNI EN 13163 rappresenta il riferimento
indica la conformità del prodotto ai requisiti essen- principe per il comparto degli isolanti termici in EPS
ziali comunitari prescritti nel Regolamento per applicazioni in edilizia specificando i requisiti, i
305/2011. Secondo il CPR il soggetto responsabile metodi di prova e il modo di classificare e dichiara-
della Marcatura CE è il “fabbricante”, ovvero la per- re le prestazioni con dei livelli o delle classi.
sona che immette sul mercato il prodotto. Nel corso degli anni sono state sviluppate ulteriori
norme, sempre inerenti i prodotti in EPS ma riferiti
La marcatura CE può quindi essere definita un pro- a precise applicazioni.
cesso che coinvolge sia il produttore sia un organi- Di seguito si riporta lʼelenco delle norme attualmen-
smo notificato, a cui spettano diversi compiti, alcu- te esistenti che riguardano i prodotti in EPS per il
ni dei quali a carico del produttore (redazione e settore delle costruzioni, ricordando che lʼattività
apposizione sul prodotto/imballo dellʼetichetta CE, normativa è in continua evoluzione:

Norma Titolo
UNI EN 13163 Isolanti termici per edilizia.
Prodotti in polistirene espanso EPS ottenuti in fabbrica. Specificazioni.
UNI EN 14933 Isolamento termico e prodotti leggeri di riempimento per applicazioni di ingegneria civile -
Prodotti di polistirene espanso (EPS) ottenuti in fabbrica – Specificazione
UNI EN 14309 Prodotti per isolamento termico per equipaggiamenti in edilizia e installazioni industriali.
Prodotti in EPS ottenuti in fabbrica. Specificazioni.
UNI EN 16025-1 Isolanti termici e/o acustici per la costruzione di edifici - Malte premiscelate alleggerite con
EPS - Parte 1: Requisiti per malte pre-miscelate contenenti perle di EPS
UNI EN 16025-2 Isolanti termici e/o acustici per la costruzione di edifici - Malte premiscelate alleggerite con
EPS - Parte 2: Fabbricazione di malte pre-miscelate contenenti perle di EPS
UNI EN15037-4 Prodotti prefabbricati di calcestruzzo. Solai a travetti e blocchi. Parte 4: Blocchi di polistirene
espanso
UNI EN15037-5 Prodotti prefabbricati di calcestruzzo. Solai a travetti e blocchi. Parte 4: Blocchi leggeri
per cassaforma semplice
UNI EN 13950 Lastre di gesso rivestito accoppiate con pannelli isolanti termo/acustici – Definizioni,
requisiti e metodi di prova.
UNI EN 14509 Pannelli isolanti autoportanti a doppio rivestimento con paramenti metallici -
Prodotti industriali - Specifiche
UNI EN 13499 Isolanti termici per edilizia - Sistemi compositi di isolamento termico per l'esterno (ETICS)
a base di polistirene espanso –Specifica

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NORMATIVA PER IL POLISTIRENE ESPANSO SINTERIZZATO

Tra i progetti di norma in corso di elaborazione sui regolamenta tecnicamente il processo della marca-
tavoli di normazione europei allʼinterno del comitato tura CE e rappresenta la parte della norma “infor-
tecnico CEN/TC 88 (Thermal insulating materials mativa” che ottempera al Regolamento UE n.
and products), non può mancare un riferimento ai 305/2011 sui prodotti da costruzione (noto come
seguenti lavori che porteranno, una volta concluso CPR).
lʼiter, alla pubblicazione delle seguenti future nor- Per ciascuna norma armonizzata che figura nell'e-
me: lenco sono fornite le seguenti indicazioni:
 prEN 16809-1: • titolo e riferimento della norma;
Thermal insulation products of buildings. In-situ • riferimenti alle specifiche tecniche armonizzate
formed products from loose-fill expanded sostituite, se del caso;
polystyrene (EPS) beads and bonded expanded • data di entrata in vigore della norma in quanto
polystyrene beads. Part 1: Specification for the norma armonizzata;
bonded and loose-fill products before installation. • data di scadenza del periodo di coesistenza,
(la norma regolamenterà le perle sfuse espanse (data a partire dalla quale la presunzione di con-
di EPS per lʼisolamento termico degli edifici la cui formità deve essere basata sulla norma europea
applicazione tipica è rappresentata dal riempi- armonizzata - inizio marcatura CE obbligatoria).
mento di una intercapedine in una struttura mura- Lʼelenco completo può essere rintracciato visitando
ria) il sito apposito dellʼUnione Europea e viene aggior-
La norma sarà costituita da un pacchetto compo- nato periodicamente dalla Commissione Europea
sto da due parti: mentre la sopracitata parte 1 (e ogni volta pubblicato in Gazzetta) includendo di
riguarderà i prodotti “perle di EPS espanse sfu- volta in volta le nuove norme redatte dal CEN (ente
se” posti sul mercato prima che siano installati in europeo per la normazione) a seguito specifico
opera ovvero “before installation”, la parte 2 inve- Mandato ricevuto della Commissione.
ce sarà specifica per i prodotti installati nelle
applicazioni finali “after installation”.
EN 16809-2:
Thermal insulation products of buildings. In-situ
formed products from loose-fill expanded
polystyrene (EPS) beads and bonded expanded
polystyrene beads. Part 2: Specification for the
bonded and loose-fill products after installation”

 prEN 17237
“Thermal insulation products for buildings —
External thermal insulation composite systems
with renders (ETICS) — Specification”
La norma prevede lʼAllegato ZA che regolamenterà
la Marcatura CE del sistema dʼisolamento esterno
ETICS in cui il sistema è inteso come prodotto da
costruzione – kit (approccio secondo cui il “prodot-
to da costruzione” è costituito da un kit di più com-
ponenti).

La cogenza della Marcatura CE per un determinato


prodotto da costruzione è legata alla pubblicazione
dei riferimenti della norma specifica per quel pro-
dotto sulla Gazzetta Ufficiale dellʼUnione Europea.
La pubblicazione delle norme di prodotto sulla
Gazzetta ufficiale dellʼUnione Europea ha un impor-
tante valore legale in quanto viene specificata la
data a partire dalla quale il fabbricante per immet-
tere sul mercato il prodotto deve apporre la MAR-
CATURA CE, fornendo in modo particolare la
dichiarazione di prestazione “DoP”. Le norme di
prodotto sono infatti dotate dellʼAllegato ZA che

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NORMATIVA PER IL POLISTIRENE ESPANSO SINTERIZZATO

7. DATI DI CORRELAZIONE DI BIBLIOGRAFIA


Compressive strength at 10  % deformation at different reference temperatures.
Material Density Compressive strength at different temperatures in kPa
-170 °C -60 °C -30 °C 20 °C 70 °C
14 42 46 58 56 42
EPS block moulded, non flame retarded
22 210 150 160 160 120
14 62 75 77 83 62
EPS block moulded, flame retarded
22 190 170 170 160 120
EPS, moulded board 42 510 450 420 360 240

Tensile strength at different reference temperatures


Material Density Tensile strength at different temperatures in kPa
-170 °C -60 °C 20 °C 70 °C
14 190 120 120 80
EPS block moulded, non flame retarded
24 330 400 370 250
14 190 190 190 130
EPS block moulded, flame retarded
23 320 320 300 210
EPS, moulded board 40 720 790 550 270

Bending strength at different temperatures


Material Density Bending strength at different temperatures in kPa
-170 °C -60 °C 20 °C 70 °C
14 160 220 150 130
EPS block moulded, non flame retarded
23 290 300 330 290
14 200 200 170 130
EPS block moulded, flame retarded
22 370 330 280 230
EPS, moulded board 40 690 670 510 300

Shear strength at different temperatures


Material Density Shear strength at different temperatures in kPa
20 °C 70 °C
14 550 - 1.000 280 - 410
EPS block moulded, non flame retarded
23 770 - 1.100 560 - 850
14 820 - 1.300 350 - 380
EPS block moulded, flame retarded
22 670 - 1.300 530 - 750
EPS, moulded board 40 1.300 - 1.500 1.000 - 1.100

Moisture conversion factor Fy


Level according to EN 13163 Practical water content WP vol-% Moisture conversion factor Fψ 1
Drained Not drained Drained Not drained
WL(T)5 ≤ 2,5 ≤ 5,0 1,11 1,22
WL(T)3 ≤ 1,5 ≤ 3,0 1,06 1,13
WL(T)2 ≤ 1,0 ≤ 2,0 1,04 1,08
WL(T)1 ≤ 0,5 ≤ 1,0 1,02 1,04

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NOTE

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NOTE

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LʼAIPE - Associazione Italiana Polistirene Espanso
2&+/2/))-%1/$1-+02)0+$/2"1+12(12.&%*-2%-),1,&1,/2+0.2
2/.2"1+02(1
,&,0./*02.!1##/ 1+02(0.2'-.1),1*0+020)'/+)-2)1+,0*1$$/,-2-22(1
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'-.1),1*0+020)'/+(11.02"*/2.02&/.12"1 &*/+-2.02'1 21#'-*,/+,121+(&
),*102%1#1%020&*-'00
+2 *&''-2(12)-%122%-),1,&1,-2(/..02/$10+(02"/*1%/+,12/,,*0$$/,&
*02'0*2./2./-*/$1-+02(0.2'-.1),1*0+020)'/+)-2)1+,0*1$$/,-202'0*2./
'*-(&$1-+02(12)1),0#12'0*2.!0(1.1$1/
!2%-+2./2%-../-*/$1-+02(0..02/$10+(02/))-%1/,02/2%*0/,-2&+/
*0,02%02'*-0(02/../2*/%%-.,/202/.2*1%1%.-2(121#/..1202)%/*,121+2'-.1
),1*0+020)'/+)-2
2 .10..-2 1+,0*+/$1-+/.02 .!2 */''*0)0+,/2 .!,/.1/2 1+2 )0+-
/..!2 &*-'0/+2 /+&"/%,&*0*)2 -"2 '/+(0(2 -.),*0+0
/))-%1/$1-+02 0&*-'0/2 %02 */ *&''/2 .02 /))-%1/$1-+12 +/$1-+/.12 (01
'*-(&,,-*12(12
!2 %02 -'0*/2 )0%-+(-2 1.2 '*1+%1'1-2 "-+(/#0+,/.02 (0../2 &/.1,
(012 '*-(-,,12 "-*+1)%02 / .12 &,1.1$$/,-*12 &+/2 1+"-*#/$1-+02 )0*1/2 0(
-10,,1/2 )&..02 %/*/,,0*1),1%02 02 '*0),/$1-+12 (012 )0#1./-*/,12 0
#/+&"/,,121+2'-.1),1*0+020)'/+)-2)1+,0*1$$/,-2(12&/.1,

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