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Comune di San Severino Marche (MC)

PROGETTO DI FATTIBILITÀ TECNICA ED ECONOMICA


R2 – RELAZIONE TECNICA

Affidamento del servizio di illuminazione pubblica,


realizzazione di interventi di adeguamento normativo,
riqualificazione energetica, contenimento dell’inquinamento
luminoso e predisposizione ai servizi di smart city e smart
metering.
EDIZIONE ver.02

R2 – RELAZIONE TECNICA
Affidamento del servizio di illuminazione pubblica e realizzazione di interventi di adeguamento
normativo, riqualificazione energetica, contenimento dell’inquinamento luminoso e
predisposizione ai servizi di smart city e smart metering.

05/03/2020 Progettista Ing. Vanessa Terlizzi

Direttore Tecnico Roberto Marcucci

Legale Rappresentante Adriano Maroni

Menowatt Ge Spa
via Bolivia, 55 REA Ascoli Piceno 131646 T +39 0735.595.131
63066 Grottammare (AP) - Italia www.menowattge.it F +39 0735.591.006
R.I., C.F. e P.IVA01384070445 Direzione e coordinamento info@menowattge.it
Cap.Soc. €880.000,00i.v. Gasrimini Holding S.p.A. menowattge.pec@legalmail.it
SOMMARIO
1. OGGETTO .............................................................................................................................. 5
2. DESCRIZIONE SOMMARIA DELL’INTERVENTO....................................................................... 5
3. LINEE GUIDA GENERALI DEL PROGETTO .............................................................................. 7
3.1. CRITERI AMBIENTALI MINIMI PER SORGENTI, APPARECCHI E IMPIANTI DI
ILLUMINAZIONE PUBBLICA......................................................................................................... 7
3.1.1. REQUISITI MINIMI DELLE SORGENTI LUMINOSE ........................................................ 8
3.1.2. REQUISITI MINIMI DEGLI APPARECCHI DI ILLUMINAZIONE ..................................... 9
3.1.3. REQUISITI MINIMI PROGETTAZIONE DI IMPIANTI DI ILLUMINAZIONE PUBBLICA .... 10
3.2. CRITERI DI DIMENSIONAMENTO ELETTRICO ................................................................. 11
3.2.1. APPARECCHIATURE DI PROTEZIONE E MANOVRA ............................................... 11
3.2.2. CAVIDOTTI .............................................................................................................. 12
3.2.3. ISOLAMENTO DEI CAVI .......................................................................................... 12
3.2.4. COLORI DISTINTIVI DEI CAVI .................................................................................. 13
3.2.5. CADUTE DI TENSIONE AMMESSE............................................................................ 13
3.2.6. PROTEZIONE DA SOVRACCARICO E CORTOCIRCUITO ...................................... 13
3.2.7. PROTEZIONE DEL CONDUTTORE DI NEUTRO ......................................................... 15
3.2.8. PROTEZIONE DAI CONTATTI DIRETTI ....................................................................... 15
3.2.9. PROTEZIONE DAI CONTATTI INDIRETTI ................................................................... 15
3.2.10. PROTEZIONE VERSO TERRA E VERSO MASSA .................................................... 17
4. CRITERI AMBIENTALI MINIMI PER SERVIZIO DI ILLUMINAZIONE PUBBLICA ......................... 18
5. CENSIMENTO DELL’IMPIANTO ............................................................................................. 20
5.1. RILIEVO DEI PUNTI LUCE ................................................................................................ 20
5.2. RILIEVO DEI QUADRI DI ILLUMINAZIONE PUBBLICA ..................................................... 42
5.3. RILIEVO DELLE LINEE DI ALIMENTAZIONE ...................................................................... 45
5.4. RILIEVO DEGLI AMBITI ILLUMINATI ................................................................................. 46
5.4.1. CLASSIFICAZIONE ILLUMINOTECNICA DEL TERRITORIO ....................................... 46
6. PROGETTO TECNICO DEGLI INTERVENTI............................................................................. 52
6.1. INTERVENTI SUGLI APPARECCHI DI ILLUMINAZIONE PUBBLICA ................................... 52
6.1.1. CONFORMITÀ NORMATIVA................................................................................... 53
6.1.2. RISPONDENZA AI CRITERI AMBIENTALI MINIMI D.M. 27 SETTEMBRE 2017 ............ 55
6.2. INTERVENTI SUI SOSTEGNI .............................................................................................. 57
6.3. INTERVENTI PER SISTEMI INTELLIGENTI............................................................................ 61
6.3.1. SISTEMA DI TELECONTROLLO ................................................................................. 61

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6.3.2. SISTEMA DI REGOLAZIONE DEL FLUSSO LUMINOSO ............................................. 61
6.4. INTERVENTI DI SMART URBAN INFRASTRUCTURE........................................................... 63
6.4.1. SVILUPPO DI RETI E SERVIZI AL CITTADINO ............................................................ 63
6.4.2. SMART LIGHTING .................................................................................................... 63
6.4.3. SLIN 169® ................................................................................................................. 64
6.4.4. SERVIZI DI SMART METERING .................................................................................. 66
6.4.5. SERVIZI DI SMART CITY ............................................................................................ 70
6.4.6. SLIN 169® IN BREVE ................................................................................................ 72
6.5. SISTEMA INFORMATIVO GESTIONALE ........................................................................... 73
7. RIEPILOGO DEGLI INTERVENTI PROPOSTI ........................................................................... 77
8. RISULTATI ECONOMICI ATTESI ............................................................................................. 79
9. CONCLUSIONI ..................................................................................................................... 80

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1. OGGETTO

Affidamento del servizio di illuminazione pubblica e realizzazione di interventi di


adeguamento normativo, riqualificazione energetica, contenimento dell’inquinamento
luminoso e predisposizione ai servizi di smart city e smart metering ai sensi dell’art. 183
comma 15 e 16 del D.Lgs. 50/2016.

La presente relazione ha lo scopo di descrivere ed illustrare da un punto di vista tecnico gli


interventi previsti nel progetto di fattibilità tecnica ed economica avente ad oggetto
l’affidamento del servizio di illuminazione pubblica e realizzazione di interventi di
adeguamento normativo, riqualificazione energetica, contenimento dell’inquinamento
luminoso e predisposizione ai servizi di smart city e smart metering del Comune di San
Severino Marche.

2. DESCRIZIONE SOMMARIA DELL’INTERVENTO

In questa fase di progettazione è stato necessario svolgere una analisi dei dati inerenti agli
impianti di illuminazione pubblica, valutando le informazioni in possesso dell’ufficio tecnico
comunale e gli interventi realizzati sul territorio. In tal modo è stato quindi possibile valutare
in modo coerente la consistenza degli impianti e gli interventi da eseguirsi, validando il
censimento della rete di pubblica illuminazione su tutto il territorio e procedendo con
l’accertamento delle condizioni degli impianti e la loro rispondenza alla normativa vigente.

La presente proposta intende quindi definire l’entità dell’intervento finalizzato alla


riqualificazione e messa a norma della rete di illuminazione pubblica. A detta di ciò, di
seguito si riportano le principali attività previste nell’ambito del progetto:

- Sostituzione degli attuali apparecchi illuminanti di tipo stradale con altri di


caratteristiche analoghe dotati di tecnologia led;
- Sostituzione di pali e/o bracci per illuminazione pubblica;
- Verniciatura di sostegni di illuminazione pubblica;
- Implementazione di telecontrollo per il monitoraggio dell’impianto di illuminazione
pubblica tramite l’utilizzo di apposite apparecchiature installabili da quadro per la
soluzione “ad isola”;
- Realizzazione di una infrastruttura di rete per sistemi intelligenti basata sulla trasmissione
delle informazioni via radio ed una struttura gerarchica a tre livelli composta dai singoli
oggetti, una apparecchiatura di ricetrasmissione dei dati ed un centro di controllo.

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L’Amministrazione intende effettuare sugli impianti ogni possibile intervento al fine di
ottenere il maggior grado di ammodernamento e rifacimento, compatibilmente con le
risorse finanziarie disponibili derivate dalle somme economiche di risparmio.

Nelle fasi di progettazione successiva si dovrà approfondire la natura di eventuali lavori


aggiuntivi rispetto a quelli previsti nel presente progetto e dettagliare la localizzazione dei
servizi aggiuntivi proposti che si svilupperanno secondo un complesso di interventi che
potrà essere valutato ed affrontato in sede delle fasi di progettazione successive, in quanto
dovranno essere necessariamente coinvolti altri enti.

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3. LINEE GUIDA GENERALI DEL PROGETTO

3.1. CRITERI AMBIENTALI MINIMI PER SORGENTI, APPARECCHI E IMPIANTI DI


ILLUMINAZIONE PUBBLICA

Ai sensi degli art. 34 e 71 del D.Lgs. 18 aprile 2016, n. 50, le stazioni appaltanti contribuiscono
al conseguimento degli obiettivi ambientali previsti dal Piano d’azione per la sostenibilità
ambientale dei consumi nel settore della pubblica amministrazione attraverso l’inserimento,
nella documentazione progettuale e di gara, almeno delle specifiche tecniche e delle
clausole contrattuali contenute nei criteri ambientali minimi adottati con decreto del
Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare.

In particolare, i criteri ambientali minimi, approvati con D.M. 27 settembre 2017, in G.U. n
244 del 18 ottobre 2017, sono i requisiti ambientali che le Amministrazioni pubbliche
debbono utilizzare nell’ambito delle procedure d’acquisto di:
• sorgenti di illuminazione per illuminazione pubblica,
• apparecchi d’illuminazione per illuminazione pubblica,
• affidamento del servizio di progettazione di impianti per illuminazione pubblica.

In particolare l’Amministrazione deve valutare attentamente l’esigenza di realizzare nuovi


impianti di illuminazione e/o valutare l’opportunità di mantenere in funzione,
riqualificandoli, impianti esistenti, alla luce di una corretta definizione del relativo compito
visivo.

Gli studi di impatto sul ciclo di vita (LCA), condotti in ambito europeo, dimostrano che il
maggior impatto ambientale di sorgenti luminose ed apparecchi illuminanti deriva dalla
fase d’uso, ovvero dal consumo di energia degli stessi ed in misura minore dalla produzione
(gli altri contributi sono pressoché nulli).

I criteri sulla prestazione energetica di apparecchi ed impianti di illuminazione tengono


conto di questo aspetto attraverso la definizione di indici specifici IPEA (per gli apparecchi)
ed IPEI (per gli impianti), aggiornati sulla base dell’evoluzione normativa e tecnologica.

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3.1.1. REQUISITI MINIMI DELLE SORGENTI LUMINOSE

Ai fini della redazione del presente progetto, per le sorgenti luminose da utilizzarsi, sono state
prese in considerazione quelle che sono definite Specifiche tecniche (criteri di base) di cui
al punto 4.1.3 dei CAM, D.M. 27 Settembre 2017. In particolare, di seguito si riportano i
requisiti minimi relativi a:

• Efficienza luminosa e indice di posizionamento cromatico dei moduli led:

I moduli LED devono raggiungere, alla potenza nominale di alimentazione (ovvero la


potenza assorbita dal solo modulo led) le seguenti caratteristiche:

Efficienza luminosa del modulo LED Efficienza luminosa del modulo LED
completo di sistema ottico senza sistema ottico
[lm/W] [lm/W]
≥95 ≥110

Inoltre, per evitare effetti cromatici indesiderati, nel caso di moduli a luce bianca (Ra
>60), i diodi utilizzati all’interno dello stesso modulo LED devono rispettare una o
entrambe le seguenti specifiche:
• una variazione massima di cromaticità pari a ∆u’v’ ≤ 0,0048 misurata dal punto
cromatico medio ponderato sul diagramma CIE 1976;
• una variazione massima pari o inferiore a un’ellisse di Mac Adam a 5-step9 sul
diagramma CIE 1931.
• Fattore di mantenimento del flusso luminoso e Tasso di guasto dei moduli led:

Per ottimizzare i costi di manutenzione, i moduli LED debbono presentare,


coerentemente con le indicazioni fornite dalla norma EN 62717 e ss. mm. ii., alla
temperatura di funzionamento tp e alla corrente di alimentazione più alte (condizioni
più gravose), le seguenti caratteristiche:

Fattore di mantenimento Tasso di guasto


del flusso luminoso (%)

L80 B10
per 60.000 h di funzionamento per 60.000 h di funzionamento

in cui L80 è il flusso luminoso nominale maggiore o uguale all’80% del flusso luminoso
nominale iniziale e B10 il tasso di guasto inferiore o uguale al 10%.

• Rendimento degli alimentatori per moduli led:

Gli alimentatori per moduli led devono avere le seguenti caratteristiche:

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Potenza nominale del modulo LED Rendimento dell’alimentatore
P[W] [%]
P ≤ 10 70
10 < P ≤ 25 75
25 < P ≤ 50 83
50 < P ≤ 60 86
60 < P ≤ 100 88
100 < P 90
3.1.2. REQUISITI MINIMI DEGLI APPARECCHI DI ILLUMINAZIONE

Ai fini della redazione del presente progetto, per gli apparecchi illuminanti da utilizzarsi,
sono state prese in considerazione quelle che sono definite Specifiche tecniche (criteri di
base) di cui al punto 4.2.3 dei CAM, D.M. 27 Settembre 2017. In particolare si riportano i
requisiti minimi relativi a:

• Apparecchi per illuminazione stradale:

Proprietà dell’apparecchio di illuminazione Valori minimi


IP vano ottico IP 65
IP vano cablaggi IP 55
Categoria di intensità luminosa ≥ G*2
Resistenza agli urti (vano ottico) IK06
Resistenza alle sovratensioni 4kV
• Prestazioni energetica degli apparecchi di illuminazione:

Con riferimento alla tabella che segue, gli apparecchi d’illuminazione debbono avere
l’indice IPEA maggiore o uguale a quello della classe C fino all’anno 2019 compreso, a
quello della classe B fino all’anno 2025 compreso e a quello della classe A, a partire
dall’anno 2026. Gli apparecchi d’illuminazione impiegati nell’illuminazione stradale, di
grandi aree, rotatorie e parcheggi debbono avere l’indice IPEA* maggiore o uguale a
quello della classe B fino all’anno 2019 compreso, a quello della classe A+ fino all’anno
2021 compreso, a quello della classe A++ fino all’anno 2023 compreso a quello della classe
A+++ a partire dall’anno 2024.

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INTERVALLI DI CLASSIFICAZIONE ENERGETICA
Classe energetica
IPEA*
apparecchi illuminanti
An+ IPEA* > 1,10 + (0,10 x n)
A++ 1,30 < IPEA* < 1,40
A+ 1,20 < IPEA* < 1,30
A 1,10 < IPEA* < 1,20
B 1,00 < IPEA* < 1,10
C 0,85 < IPEA* < 1,00
D 0,70 < IPEA* < 0,85
E 0,55 < IPEA* < 0,70
F 0,40 < IPEA* < 0,55
G IPEA* < 0,40

L’indice IPEA* che viene utilizzato per indicare la prestazione energetica degli apparecchi
di illuminazione è definito come segue:
𝜂𝑎
𝐼𝑃𝐸𝐴∗ =
𝜂𝑟
con 𝜂𝑎 efficienza globale dell’apparecchio di illuminazione ed 𝜂𝑟 efficienza globale di
riferimento (come punto 4.2.3.8 dei CAM, D.M. 27 Settembre 2017)

3.1.3. REQUISITI MINIMI PROGETTAZIONE DI IMPIANTI DI ILLUMINAZIONE PUBBLICA

Ai fini della redazione del presente progetto, per gli apparecchi illuminanti da utilizzarsi,
sono state prese in considerazione quelle che sono definite Specifiche tecniche (criteri di
base) di cui al punto 4.2.3 dei CAM, D.M. 27 Settembre 2017.

In particolare si riportano i requisiti minimi relativi a:

• Prestazioni energetica dell’impianto:

Con riferimento alla tabella che segue, l’impianto di illuminazione pubblica deve avere
l’indice IPEI* maggiore o uguale di quello corrispondente alla classe B fino all’anno 2020
compreso, a quello della classe A fino all’anno 2025 compreso e a quello della classe A+ a
partire dall’anno 2026.

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INTERVALLI DI CLASSIFICAZIONE ENERGETICA
Classe energetica
IPEI*
impianto
An+ IPEI* < 0,85 - (0,10 x n)
A++ 0,55 < IPEI* < 0,65
A+ 0,65 < IPEI* < 0,75
A 0,75 < IPEI* < 0,85
B 0,85 < IPEI* < 1,00
C 1,00 < IPEI* < 1,35
D 1,35 < IPEI* < 1,75
E 1,75 < IPEI* < 2,30
F 2,3 < IPEI* < 3,00
G IPEI* ≥ 3,00
L’indice IPEI* che viene utilizzato per indicare la prestazione energetica degli apparecchi
di illuminazione è definito come segue:

𝐷𝑝
𝐼𝑃𝐸𝐼 ∗ =
𝐷𝑝,𝑟

con 𝐷𝑝 densità di potenza di progetto e 𝐷𝑝,𝑟 densità di potenza di riferimento (come


descritto al punto 4.3.3.3 dei CAM, D.M. 27 Settembre 2017).

3.2. CRITERI DI DIMENSIONAMENTO ELETTRICO

3.2.1. APPARECCHIATURE DI PROTEZIONE E MANOVRA

La norma EN 60439‐1 distingue fra quadri aperti e chiusi. Negli ambienti ordinari è necessario
installare quadri chiusi, aventi un grado di protezione almeno IP2X. Inoltre, la norma
definisce le condizioni ambientali di servizio, stabilisce i requisiti meccanici, dà prescrizioni
in merito a:
• L’isolamento;
• Il comportamento termico;
• La tenuta al cortocircuito;
• La protezione contro lo shock elettrico;
• Il grado di protezione dell’involucro;
• I componenti installati, le suddivisioni e le connessioni all’interno del quadro;
• L’alimentazione di apparecchi elettronici.

Il quadro elettrico dovrà essere cablato secondo schema elettrico allegato con riserva di
spazio minima del 30% per futuri ampliamenti, completo di siglatura dei circuiti,

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identificazione dei conduttori e delle morsettiere, collegamenti e certificazioni in
ottemperanza a quanto previsto dalla norma EN 60439‐1.

Il quadro dovrebbe ricevere energia da una sola linea di alimentazione. Quando ciò non
è possibile, e quindi il quadro è alimentato da più linee, occorre esporre una scritta in modo
che la persona che accede alle parti attive sia avvertita della necessità di sezionare dette
parti dalle diverse alimentazioni, a meno che non sia previsto un interblocco tale da
assicurare che tutti i circuiti interessati siano sezionati (CEI 64‐8, art.462.3).
La norma EN 60439‐1 prescrive infine le prove di tipo ed individuali, le modalità per la loro
esecuzione e i criteri di valutazione dei risultati.
I quadri dell’impianto in oggetto rientrano tra quelli definiti “per uso domestico e similare”
e nella loro costruzione verrà applicata la norma CEI 23‐51.
Il loro limiti di utilizzo sono il seguente:
• Un < 440V, tensione nominale;
• Ine < 125A, corrente nominale in entrata;
• Icc < 10KA, corrente di corto circuito nominale;
• Ip < 15KA, corrente di corto circuito massima (in caso limitata da dispositivo adatto
allo scopo).

3.2.2. CAVIDOTTI

I cavi saranno posati all’interno di cavidotti interrati da realizzarsi tramite tubazioni in


polietilene a doppio strato costituite da due elementi tubolari coestrusi, liscio internamente
e corrugato esternamente, con schiacciamento non inferiore a 450 N, in conformità alla
variante V1 della norma EN 50086-2-4 (CEI 23-46). Il diametro esterno delle tubazioni è
standardizzato sul valore di 110 mm e le tubazioni devono essere poste in opera su scavo
predisposto ad una profondità di circa 60 cm dal piano stradale.

3.2.3. ISOLAMENTO DEI CAVI

I cavi utilizzati nei sistemi di prima categoria devono essere adatti a tensioni nominali verso
terra e tensione nominale (Uo/U) non inferiori a 450/750 V, il cui simbolo di designazione è
07. I conduttori utilizzati nei circuiti di segnalazione e comando devono essere adatti a
tensioni nominali non inferiori a 300/500 V, in questo caso il simbolo di designazione è 05.

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Condizioni Caratteristiche minime del cavo
Categoria 0 300/300 V
Categoria I per segnalazioni 300/500 V
Categoria I per energia 450/750 V
Categoria I anche per posa interrata 0,6/1 kV

Qualora si preveda l'esistenza di circuiti appartenenti a sistemi elettrici diversi, questi devono
essere protetti da cavidotti diversi e far capo a cassette separate. Tuttavia è ammesso
collocare i cavi nello stesso cavidotto e far capo alle stesse cassette, purché tutti i cavi
siano isolati per la tensione più elevata e le singole cassette siano internamente munite di
diaframmi, non amovibili se non a mezzo di attrezzo, tra i morsetti destinati a serrare i
conduttori appartenenti a sistemi diversi.

3.2.4. COLORI DISTINTIVI DEI CAVI

I conduttori impiegati nell'esecuzione degli impianti devono essere contraddistinti dalle


colorazioni previste dalle vigenti tabelle di unificazione CEI‐UNEL 0072‐74 e 00712. In
particolare i conduttori di neutro e protezione devono essere contraddistinti rispettivamente
ed esclusivamente con il colore blu chiaro e con il bicolore giallo‐verde. Per quanto
riguarda i conduttori di fase, devono essere contraddistinti in modo univoco per tutto
l'impianto dai colori: nero, grigio e marrone.

3.2.5. CADUTE DI TENSIONE AMMESSE

Le sezioni dei conduttori, calcolate in funzione della potenza impegnata e dalla lunghezza
dei circuiti, devono essere scelte tra quelle unificate in modo che la caduta di tensione
massima misurabile nel punto di alimentazione dell’utenza sia, nel caso di energia ordinaria
di illuminazione pubblica, pari al 5% della UN.

3.2.6. PROTEZIONE DA SOVRACCARICO E CORTOCIRCUITO

Per ogni conduttura secondo le norme CEI 64‐8 deve essere verificato che:

• il tipo di posa sia compatibile con l’ambiente di installazione


• siano soddisfatte le relazioni:

𝐼𝐵 ≤ 𝐼𝑁 ≤ 𝐼𝑍

𝐼𝐹 ≤ 1,45 𝐼𝑍

dove:

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𝐼𝐵 = corrente di impiego del circuito;
𝐼𝑍 = portata in regime permanente della conduttura;

𝐼𝑁 = corrente nominale del dispositivo di protezione;


𝐼𝐹 = corrente convenzionale che assicura il funzionamento del dispositivo.
• il dispositivo di protezione sia tale da garantire la protezione della conduttura anche
per i tratti a sezione inferiore, che il suo potere di interruzione sia almeno uguale alla
corrente di corto circuito presunta nel punto di installazione, e che sia soddisfatta la
seguente relazione:

(𝐼 2 𝑡) ≤ 𝐾 2 𝑆 2

dove:
(𝐼 2 𝑡) è l’energia specifica passante per la durata del cortocircuito;
𝐾 = coefficiente dipendente dal tipo di conduttore;
𝑆 = sezione dei conduttori da proteggere in mm2.

Un interruttore automatico idoneo per la protezione contro il sovraccarico di un cavo


è generalmente idoneo anche per la protezione contro il cortocircuito, se ha un
potere di interruzione, o un potere di cortocircuito, almeno pari alla corrente di
cortocircuito presunta nel punto d’installazione. È ammesso l'impiego di un dispositivo
di protezione con potere di interruzione inferiore a condizione che a monte vi sia un
altro dispositivo avente il necessario potere di interruzione In questo caso le
caratteristiche dei due dispositivi devono essere coordinate in modo che l'energia
specifica passante 𝐼 2 𝑡 lasciata passare dal dispositivo a monte non risulti superiore a
quella che può essere sopportata senza danno dal dispositivo a valle e dalle
condutture protette.

• Qualora si dovessero utilizzare fusibili di tipo generale G, si dovrà rispettare la


seguente condizione:

𝐼𝐵 ≤ 𝐼𝑁 ≤ 0,9 𝐼𝑍

per tenere conto delle caratteristiche di intervento dei fusibili, diverse da quelle degli
interruttori automatici. Un fusibile scelto per la protezione contro il sovraccarico è
anche adatto contro il cortocircuito, purché abbia il potere d’interruzione almeno
uguale alla corrente di cortocircuito presunta nel punto d’installazione.

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3.2.7. PROTEZIONE DEL CONDUTTORE DI NEUTRO

Nei circuiti fase‐neutro l’interruttore automatico può avere un solo polo protetto contro le
sovracorrenti, ma in tal caso deve essere inserito sul conduttore di fase. Nei sistemi trifasi,
quando il conduttore di neutro è di sezione uguale a quella delle fasi, oppure quando ha
sezione inferiore a quella delle fasi ma il carico è sostanzialmente equilibrato, il polo di
neutro dell’interruttore quadripolare può non essere protetto. Se occasionalmente la
corrente di squilibrio può superare la portata del conduttore di neutro, si deve utilizzare per
il conduttore di neutro la stessa sezione dei conduttori di fase.

3.2.8. PROTEZIONE DAI CONTATTI DIRETTI

Tale protezione consiste nel realizzare le misure per proteggere le persone contro i pericoli
risultanti dal contatto diretto con le parti attive; le Norme CEI 64‐8 (4/412) prevedono le
seguenti modalità esecutive:
• protezione mediante isolamento, rimovibile solo mediante distruzione;
• protezione mediante involucri o barriere;
• protezione mediante ostacoli;
• protezione mediante distanziamento;
• protezione addizionale mediante interruttore differenziale.

3.2.9. PROTEZIONE DAI CONTATTI INDIRETTI

Ai fini della protezione contro i contatti indiretti, gli impianti di illuminazione pubblica
possono essere generalmente classificabili in:
• Impianti con componenti elettrici aventi classe di isolamento I
• Impianti con componenti elettrici aventi classe di isolamento II

Per definire la classe dell’impianto occorre esaminare tutti i componenti elettrici facenti
parte dell’impianto elettrico, ovvero nel caso di impianti di illuminazione pubblica:
• Il quadro elettrico;
• altre apparecchiature esterne al quadro elettrico (fotocellula, ecc.);
• la tipologia del cavo/i di alimentazione di dorsale;
• le morsettiere e la tipologia del cavo/i di alimentazione del corpo illuminante;
• gli apparecchi di illuminazione;

Nel caso di impianti in classe II, tutti i componenti elettrici devono avere classe di isolamento
II e i cavi di alimentazione (se entrano o possono entrare in contatto con i sostegni) devono

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presentare un isolamento equivalente alla classe II (tensione di isolamento 0,6/1kV nel caso
di illuminazione pubblica).

Nel caso di impianti “misti”, c’è contemporanea presenza nello stesso impianto di
componenti elettrici in classe I e componenti elettrici in classe II. Un impianto misto deve
essere degradato alla classe di isolamento più bassa tra quelle dei suoi componenti, ovvero
alla classe I; dal punto di vista della sicurezza elettrica deve essere trattato in tutto e per
tutto come un impianto in classe I di isolamento.

Per degradare alla classe I di isolamento un impianto con componenti elettrici di classe II è
sufficiente la presenza di cavi (nel caso in cui questi entrano o possono entrare in contatto
con i sostegni) con classe di isolamento non equivalente alla classe II (ovvero cavi con
tensione di isolamento minore di 0,6/1kV).

La protezione contro i contatti indiretti, negli impianti di illuminazione pubblica è


generalmente garantita:

• negli impianti in classe II, utilizzando tutti componenti in classe II. Questa misura è
destinata ad impedire il manifestarsi di una tensione pericolosa sulle parti accessibili
di componenti elettrici a seguito di un guasto nell’isolamento principale. Le parti
conduttrici accessibili e le parti intermedie non devono essere collegate ad un
conduttore di protezione a meno che ciò sia previsto nelle prescrizioni di costruzione
del relativo componente elettrico.
• negli impianti in classe I, mediante interruzione automatica del circuito di
alimentazione, coordinata con l’impianto di terra. Un dispositivo di protezione deve
interrompere automaticamente l’alimentazione al circuito od al componente
elettrico, che lo stesso dispositivo protegge contro i contatti indiretti, in modo che, in
caso di guasto, nel circuito o nel componente elettrico, tra una parte attiva ed una
massa o un conduttore di protezione, non possa persistere, per una durata
sufficiente a causare un rischio di effetti fisiologici dannosi in una persona in contatto
con parti simultaneamente accessibili, una tensione di contatto presunta superiore
alla tensione di contatto limite convenzionale. Le masse devono essere collegate ad
un conduttore di protezione nelle condizioni specifiche di ciascun modo di
collegamento a terra. Le masse simultaneamente accessibili devono essere
collegate allo stesso impianto di terra. Tutte le masse protette contro i contatti
indiretti dallo stesso dispositivo di protezione devono essere collegate allo stesso
impianto di terra.

Progetto di fattibilità tecnica ed economica


R2 – Relazione Tecnica Pag. 16 di 82
Comune di San Severino Marche (MC)
Quindi a meno che gli impianti di illuminazione pubblica non siano in classe II di isolamento,
è necessaria l’installazione di un impianto di terra coordinato con i dispositivi di interruzione
automatica dell’alimentazione.

3.2.10. PROTEZIONE VERSO TERRA E VERSO MASSA

La resistenza di isolamento dell’impianto di illuminazione all’atto della verifica deve essere


≥ 2 / (𝐿 + 𝑁) [ 𝑀𝛺]

dove:
L = lunghezza complessiva linee di alimentazione in Km (valore minimo 1),
N = numero di apparecchi presenti nel sistema elettrico.

Progetto di fattibilità tecnica ed economica


R2 – Relazione Tecnica Pag. 17 di 82
Comune di San Severino Marche (MC)
4. CRITERI AMBIENTALI MINIMI PER SERVIZIO DI ILLUMINAZIONE PUBBLICA

Nell’ambito del Piano Nazionale d’Azione sul Green Public Procurement (PAN GPP), il
Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ha emanato con
pubblicazione in G.U n.98 del 28/04/2018, il D.M. del 28/03/2018 recante i “Criteri ambientali
minimi per l'affidamento del servizio di illuminazione pubblica”.

Tale decreto definisce i criteri ambientali minimi – CAM – che, ai sensi del D.Lgs. 50/2016, le
Amministrazioni pubbliche debbono utilizzare nell’ambito delle procedure per
l’affidamento del servizio di illuminazione pubblica. In tale documento in particolare viene
definito il servizio di illuminazione pubblica come l’insieme delle seguenti attività:

• la gestione degli impianti di illuminazione pubblica che, a sua volta, è costituita da:
• la conduzione degli impianti di illuminazione;
• la manutenzione ordinaria e straordinaria conservativa degli impianti di
illuminazione;
• la verifica periodica, con cadenza prestabilita a seconda del livello prescelto degli
impianti di illuminazione;
• ed inoltre può ricomprendere:
• la fornitura di energia elettrica per l’alimentazione degli impianti di illuminazione
pubblica ed eventualmente per l’alimentazione degli impianti di segnaletica
luminosa;
• un censimento, se non esistente, almeno di livello 2 degli impianti di illuminazione
pubblica a cura del fornitore;
• la definizione di un progetto definitivo ovvero esecutivo degli interventi di
riqualificazione dell’impianto di illuminazione pubblica e la eventuale realizzazione
dei lavori previsti da un progetto esecutivo degli interventi di riqualificazione
dell’impianto di illuminazione pubblica, laddove ricorrano i casi previsti dall’art. 59,
comma 1 e 1 bis del codice dei contratti pubblici;
• altre attività inerenti la conduzione o la manutenzione degli impianti di illuminazione
pubblica aggiuntive rispetto a quanto già indicato;
• la gestione degli impianti di segnaletica luminosa.

Il presente progetto è stato redatto in conformità a quanto indicato all’interno del


documento ed in particolare inerentemente il rispetto dei requisiti e la sequenza logica e
temporale degli interventi di riqualificazione dell’impianto di illuminazione pubblica. Tale

Progetto di fattibilità tecnica ed economica


R2 – Relazione Tecnica Pag. 18 di 82
Comune di San Severino Marche (MC)
scansione delle attività prevede la suddivisione delle categorie di intervento in 5 possibili
aree:

A – Censimento dell’impianto;
B – Conformità normativa;
C – Riqualificazione energetica;
D – Riqualificazione urbana;
E – Sistemi intelligenti.
Gli interventi dovrebbero quindi seguire una sequenza logica ed annidata, secondo lo
schema seguente:

in maniera tale che gli aspetti di base sorreggano quelli più avanzati, secondo principi di
economicità, trasparenza, efficacia, tutela dell'ambiente ed efficienza energetica.

Progetto di fattibilità tecnica ed economica


R2 – Relazione Tecnica Pag. 19 di 82
Comune di San Severino Marche (MC)
5. CENSIMENTO DELL’IMPIANTO

La prima fase preliminare è stata la rilevazione delle informazioni necessarie a conoscere in


modo puntuale ed esaustivo lo stato dell’impianto in rapporto a quadri di alimentazione,
punti luce, linee di alimentazione e ambiti illuminati, in maniera tale da consentire la
valutazione esaustiva del rispetto delle leggi e delle norme tecniche applicabili. Quindi, a
seguito della elaborazione dei dati in possesso dell’Amministrazione Comunale sulla base
di tali informazioni è stato realizzato il presente progetto di fattibilità tecnico-economica.

5.1. RILIEVO DEI PUNTI LUCE

Il parco impiantistico, oggetto della presente proposta, consta complessivamente di 771


corpi illuminanti per l’illuminazione degli spazi urbani, intendendosi con tale termine la
grandezza convenzionale riferita ad una lampada e agli accessori dedicati all’esclusivo
funzionamento dell’apparecchiatura che li ospita, nel caso di più apparecchi installati su
stesso sostegno si considera un punto luce per ogni lampada.

Dai rilievi effettuati inoltre si è riscontrato che:


• Molti apparecchi sono funzionalmente vetusti e/o necessitano di sostituzione;
• Alcuni apparecchi non risultano solidamente ancorati ai sostegni;
• In alcuni casi il grado di protezione risulta essere inadeguato;
• Molti apparecchi risultano non schermati o schermati in maniera inadeguata
contribuendo pertanto in maniera preponderante all’inquinamento luminoso;
• Molti apparecchi sono dotati di sorgenti luminose poco efficienti o non adeguate
dal punto di vista illuminotecnico.

La maggior parte delle sorgenti è costituita da lampade ai vapori di sodio, di non recente
installazione tecnologicamente superate ed a bassa efficienza, la cui presenza comporta
un aggravio notevole nel consumo di energia che si ripercuote sul costo complessivo
necessario per la fornitura dell’energia stessa. Inoltre la presenza di armature non rifasate
localmente o con condensatori di rifasamento non efficienti, determina un abbassamento
del fattore di potenza.

In molti casi inoltre è da segnalare la presenza di differenti e non omogenee tipologie di


sorgenti luminose, con conseguente squilibrio nei carichi e delle prestazioni
illuminotecniche, determinando inoltre un aggravio dei costi di gestione per la maggiore
necessità di ricambi, ed un impatto estetico negativo.

Progetto di fattibilità tecnica ed economica


R2 – Relazione Tecnica Pag. 20 di 82
Comune di San Severino Marche (MC)
San Severino
Comune
Marche
Numero di abitanti (ab.) 12.343
Superficie (km2) 194,26
Numero di punti luce
(con un errore percentuale dell’ordine del 1%. Tale errore è da considerarsi
più che accettabile per un’analisi statistica che ha come obiettivo 771
l’evidenziazione delle caratteristiche essenziali dell’illuminazione sul territorio
e la rilevazione di alcuni parametri di qualità della luce.)
Proprietà degli impianti:
Comunale 771
Ex Enel Sole 0

Tipo Potenza
ID QE Localizzazione Proprietà Tipo apparecchio
Sorgente
[W]
cesolo bivio
76B6 Comune Piattello FLU 20
s.elena
156A4 cesolo vecchia Comune Piattello FLU 20
156A5 cesolo vecchia Comune Piattello FLU 20
156B1 cesolo vecchia Comune Piattello FLU 20
156B2 cesolo vecchia Comune Piattello FLU 20
156B3 cesolo vecchia Comune Piattello FLU 20
cesolo vie
79M1 Comune Piattello FLU 20
interne
98A1 granali Comune Piattello FLU 20
98A2 granali Comune Piattello FLU 20
98A4 granali Comune Piattello FLU 20
98A5 granali Comune Piattello FLU 20
98A6 granali Comune Piattello FLU 20
69B1 sventatora Comune Piattello FLU 20
69B2 sventatora Comune Piattello FLU 20
69B3 sventatora Comune Piattello FLU 20
69B4 sventatora Comune Piattello FLU 20
65A2 tabbiano Comune Piattello FLU 20
65A3 tabbiano Comune Piattello FLU 20
65A4 tabbiano Comune Piattello FLU 20
65A5 tabbiano Comune Piattello FLU 20
131B1 agello Comune Piattello FLU 20
131B2 agello Comune Piattello FLU 20
131B3 agello Comune Piattello FLU 20
131B4 agello Comune Piattello FLU 20
131B5 agello Comune Piattello FLU 20
131B6 agello Comune Piattello FLU 20
129A2 c.s.pietro Comune Piattello FLU 20

Progetto di fattibilità tecnica ed economica


R2 – Relazione Tecnica Pag. 21 di 82
Comune di San Severino Marche (MC)
129B1 c.s.pietro Comune Piattello FLU 20
129B2 c.s.pietro Comune Piattello FLU 20
129B3 c.s.pietro Comune Piattello FLU 20
129B4 c.s.pietro Comune Piattello FLU 20
129B5 c.s.pietro Comune Piattello FLU 20
129C2 c.s.pietro Comune Piattello FLU 20
129C3 c.s.pietro Comune Piattello FLU 20
129C5 c.s.pietro Comune Piattello FLU 20
129C6 c.s.pietro Comune Piattello FLU 20
129C7 c.s.pietro Comune Piattello FLU 20
129D1 c.s.pietro Comune Piattello FLU 20
129D2 c.s.pietro Comune Piattello FLU 20
129D4 c.s.pietro Comune Piattello FLU 20
116A5 corsciano Comune Piattello FLU 20
116A6 corsciano Comune Piattello FLU 20
116A7 corsciano Comune Piattello FLU 20
116A8 corsciano Comune Piattello FLU 20
105A2 fontecupa Comune Piattello FLU 20
95A1 gagliannuovo Comune Piattello FLU 20
146A1 isola Comune Piattello FLU 20
146A2 isola Comune Piattello FLU 20
146A3 isola Comune Piattello FLU 20
146A4 isola Comune Piattello FLU 20
146A5 isola Comune Piattello FLU 20
146A6 isola Comune Piattello FLU 20
146A7 isola Comune Piattello FLU 20
146A8 isola Comune Piattello FLU 20
146B1 isola Comune Piattello FLU 20
146B2 isola Comune Piattello FLU 20
146C7 isola Comune Piattello FLU 20
146C9 isola Comune Piattello FLU 20
88B1 pitino cappella Comune Piattello FLU 20
88B2 pitino cappella Comune Piattello FLU 20
88B3 pitino cappella Comune Piattello FLU 20
80A1 s.elena chiesa Comune Piattello FLU 20
80A2 s.elena chiesa Comune Piattello FLU 20
100A1 stigliano alto Comune Piattello FLU 20
100A2 stigliano alto Comune Piattello FLU 20
100B3 stigliano alto Comune Piattello FLU 20
100B4 stigliano alto Comune Piattello FLU 20
100C2 stigliano alto Comune Piattello FLU 20
100C3 stigliano alto Comune Piattello FLU 20
100C4 stigliano alto Comune Piattello FLU 20
100C5 stigliano alto Comune Piattello FLU 20
100D3 stigliano alto Comune Piattello FLU 20
100D4 stigliano alto Comune Piattello FLU 20

Progetto di fattibilità tecnica ed economica


R2 – Relazione Tecnica Pag. 22 di 82
Comune di San Severino Marche (MC)
100D5 stigliano alto Comune Piattello FLU 20
99A1 stigliano basso Comune Piattello FLU 20
99A2 stigliano basso Comune Piattello FLU 20
99A3 stigliano basso Comune Piattello FLU 20
99B2 stigliano basso Comune Piattello FLU 20
99B4 stigliano basso Comune Piattello FLU 20
99B5 stigliano basso Comune Piattello FLU 20
99B6 stigliano basso Comune Piattello FLU 20
99B7 stigliano basso Comune Piattello FLU 20
99B8 stigliano basso Comune Piattello FLU 20
99B9 stigliano basso Comune Piattello FLU 20
124A3 straccialena Comune Piattello FLU 20
148A1 bivio chigiano Comune Proiettore FLU 36
chiesa san
73A6 Comune Proiettore IM 70
lazzaro
116A4 corsciano Comune Proiettore IM 70
58G2 glorioso Comune Proiettore IM 250
58G4 glorioso Comune Proiettore IM 250
140A1 berta incr.pitino Comune Stradale SAP 150
140A1 berta incr.pitino Comune Stradale SAP 150
140A2 berta incr.pitino Comune Stradale SAP 150
cesolo bivio
77A6 Comune Stradale HG 125
colmone
cesolo strada
77A1 Comune Stradale HG 125
prov.
cesolo strada
77A10 Comune Stradale HG 125
prov.
cesolo strada
77A11 Comune Stradale HG 125
prov.
cesolo strada
77A12 Comune Stradale HG 125
prov.
cesolo strada
77A13 Comune Stradale HG 125
prov.
cesolo strada
77A14 Comune Stradale HG 125
prov.
cesolo strada
77A15 Comune Stradale HG 125
prov.
cesolo strada
77A16 Comune Stradale HG 125
prov.
cesolo strada
77A17 Comune Stradale HG 125
prov.
cesolo strada
77A18 Comune Stradale HG 125
prov.
cesolo strada
77A19 Comune Stradale HG 125
prov.
cesolo strada
77A2 Comune Stradale HG 125
prov.
cesolo strada
77A20 Comune Stradale HG 125
prov.
cesolo strada
77A21 Comune Stradale HG 125
prov.

Progetto di fattibilità tecnica ed economica


R2 – Relazione Tecnica Pag. 23 di 82
Comune di San Severino Marche (MC)
cesolo strada
77A22 Comune Stradale HG 125
prov.
cesolo strada
77A23 Comune Stradale HG 125
prov.
cesolo strada
77A24 Comune Stradale HG 125
prov.
cesolo strada
77A25 Comune Stradale HG 125
prov.
cesolo strada
77A26 Comune Stradale HG 125
prov.
cesolo strada
77A3 Comune Stradale HG 125
prov.
cesolo strada
77A4 Comune Stradale HG 125
prov.
cesolo strada
77A5 Comune Stradale HG 125
prov.
cesolo strada
79A1 Comune Stradale HG 125
prov.
cesolo strada
79A10 Comune Stradale HG 125
prov.
cesolo strada
79A11 Comune Stradale HG 125
prov.
cesolo strada
79A12 Comune Stradale HG 125
prov.
cesolo strada
79A13 Comune Stradale HG 125
prov.
cesolo strada
79A14 Comune Stradale HG 125
prov.
cesolo strada
79A2 Comune Stradale HG 125
prov.
cesolo strada
79A3 Comune Stradale HG 125
prov.
cesolo strada
79A4 Comune Stradale HG 125
prov.
cesolo strada
79A5 Comune Stradale HG 125
prov.
cesolo strada
79A6 Comune Stradale HG 125
prov.
cesolo strada
79A7 Comune Stradale HG 125
prov.
cesolo strada
79A8 Comune Stradale HG 125
prov.
cesolo strada
79A9 Comune Stradale HG 125
prov.
156A2 cesolo vecchia Comune Stradale HG 125
156A3 cesolo vecchia Comune Stradale HG 125
58A1 glorioso Comune Stradale HG 125
58A2 glorioso Comune Stradale HG 125
58A3 glorioso Comune Stradale HG 125
58A4 glorioso Comune Stradale HG 125
58A5 glorioso Comune Stradale HG 125
58A6 glorioso Comune Stradale HG 125
58F2 glorioso Comune Stradale HG 125
58F3 glorioso Comune Stradale HG 125

Progetto di fattibilità tecnica ed economica


R2 – Relazione Tecnica Pag. 24 di 82
Comune di San Severino Marche (MC)
58F4 glorioso Comune Stradale HG 125
58F5 glorioso Comune Stradale HG 125
58F6 glorioso Comune Stradale HG 125
91A2 parolito Comune Stradale HG 125
91A3 parolito Comune Stradale HG 125
91A5 parolito Comune Stradale HG 125
91A6 parolito Comune Stradale HG 125
91B2 parolito Comune Stradale HG 125
91B3 parolito Comune Stradale HG 125
91B4 parolito Comune Stradale HG 125
91B5 parolito Comune Stradale HG 125
69A1 sventatora Comune Stradale HG 125
71A1 taccoli s.s.361 Comune Stradale HG 125
71A2 taccoli s.s.361 Comune Stradale HG 125
71A3 taccoli s.s.361 Comune Stradale HG 125
71A4 taccoli s.s.361 Comune Stradale HG 125
71A5 taccoli s.s.361 Comune Stradale HG 125
71B2 taccoli s.s.361 Comune Stradale HG 125
71B3 taccoli s.s.361 Comune Stradale HG 125
71B4 taccoli s.s.361 Comune Stradale HG 125
71B5 taccoli s.s.361 Comune Stradale HG 125
71B6 taccoli s.s.361 Comune Stradale HG 125
71E2 taccoli s.s.361 Comune Stradale HG 125
71E3 taccoli s.s.361 Comune Stradale HG 125
71E4 taccoli s.s.361 Comune Stradale HG 125
71E5 taccoli s.s.361 Comune Stradale HG 125
57A4 via metauro Comune Stradale HG 125
57A5 via metauro Comune Stradale HG 125
57A6 via metauro Comune Stradale HG 125
57E3 via metauro Comune Stradale HG 125
57E4 via metauro Comune Stradale HG 125
57E5 via metauro Comune Stradale HG 125
57A1 via potenza Comune Stradale HG 125
57A2 via potenza Comune Stradale HG 125
57A3 via potenza Comune Stradale HG 125
57E1 via potenza Comune Stradale HG 125
57E2 via potenza Comune Stradale HG 125
57B1 via tronto Comune Stradale HG 125
57B2 via tronto Comune Stradale HG 125
57B3 via tronto Comune Stradale HG 125
57F1 via tronto Comune Stradale HG 125
57F2 via tronto Comune Stradale HG 125
57F3 via tronto Comune Stradale HG 125
58A7 glorioso Comune Stradale HG 250
58F7 glorioso Comune Stradale HG 250
58F8 glorioso Comune Stradale HG 250

Progetto di fattibilità tecnica ed economica


R2 – Relazione Tecnica Pag. 25 di 82
Comune di San Severino Marche (MC)
strada per
45A14 Comune Stradale HG 250
glorioso
strada per
45A15 Comune Stradale HG 250
glorioso
strada per
45A16 Comune Stradale HG 250
glorioso
strada per
45E10 Comune Stradale HG 250
glorioso
strada per
45E11 Comune Stradale HG 250
glorioso
105A1 fontecupa Comune Stradale HG 250
98A3 granali Comune Proiettore SAP 70
91B1 parolito Comune Stradale SAP 70
116A10 corsciano Comune Stradale SAP 70
116A9 corsciano Comune Stradale SAP 70
176A1 frustellano Comune Stradale SAP 70
95A2 gagliannuovo Comune Stradale SAP 70
95A3 gagliannuovo Comune Stradale SAP 70
95A4 gagliannuovo Comune Stradale SAP 70
95A5 gagliannuovo Comune Stradale SAP 70
95A6 gagliannuovo Comune Stradale SAP 70
95A7 gagliannuovo Comune Stradale SAP 70
185A1 pitino bivio torre Comune Stradale SAP 70
88A1 pitino cappella Comune Stradale SAP 70
88A2 pitino cappella Comune Stradale SAP 70
88A3 pitino cappella Comune Stradale SAP 70
159B1 serralta torrone Comune Stradale SAP 70
159C1 serralta torrone Comune Stradale SAP 70
159C2 serralta torrone Comune Stradale SAP 70
159C3 serralta torrone Comune Stradale SAP 70
159C4 serralta torrone Comune Stradale SAP 70
159D1 serralta torrone Comune Stradale SAP 70
159D2 serralta torrone Comune Stradale SAP 70
159D3 serralta torrone Comune Stradale SAP 70
159D4 serralta torrone Comune Stradale SAP 70
177A1 villanova Comune Stradale SAP 70
177A2 villanova Comune Stradale SAP 70
cesolo bivio
76A1 Comune Stradale SAP 100
s.elena
cesolo bivio
76A2 Comune Stradale SAP 100
s.elena
cesolo bivio
76A3 Comune Stradale SAP 100
s.elena
cesolo bivio
76A4 Comune Stradale SAP 100
s.elena
cesolo bivio
76A5 Comune Stradale SAP 100
s.elena
cesolo bivio
76B1 Comune Stradale SAP 100
s.elena

Progetto di fattibilità tecnica ed economica


R2 – Relazione Tecnica Pag. 26 di 82
Comune di San Severino Marche (MC)
cesolo bivio
76B2 Comune Stradale SAP 100
s.elena
cesolo bivio
76B3 Comune Stradale SAP 100
s.elena
cesolo bivio
76B4 Comune Stradale SAP 100
s.elena
cesolo bivio
76B5 Comune Stradale SAP 100
s.elena
cesolo strada
78A1 Comune Stradale SAP 100
prov.
cesolo strada
78A2 Comune Stradale SAP 100
prov.
cesolo strada
78A3 Comune Stradale SAP 100
prov.
cesolo strada
78A4 Comune Stradale SAP 100
prov.
cesolo strada
78A5 Comune Stradale SAP 100
prov.
cesolo strada
78A6 Comune Stradale SAP 100
prov.
cesolo strada
78B1 Comune Stradale SAP 100
prov.
cesolo strada
78B2 Comune Stradale SAP 100
prov.
cesolo strada
78B3 Comune Stradale SAP 100
prov.
cesolo strada
78B4 Comune Stradale SAP 100
prov.
cesolo strada
78B5 Comune Stradale SAP 100
prov.
cesolo strada
78B6 Comune Stradale SAP 100
prov.
cesolo viale
77A27 Comune Stradale SAP 100
s.margherita
cesolo viale
77A28 Comune Stradale SAP 100
s.margherita
cesolo viale
77A29 Comune Stradale SAP 100
s.margherita
cesolo viale
77A30 Comune Stradale SAP 100
s.margherita
cesolo vie
79C8 Comune Stradale SAP 100
interne
67A1 serripola Comune Stradale SAP 100
67A2 serripola Comune Stradale SAP 100
67A3 serripola Comune Stradale SAP 100
67A4 serripola Comune Stradale SAP 100
67A5 serripola Comune Stradale SAP 100
67B1 serripola Comune Stradale SAP 100
67B2 serripola Comune Stradale SAP 100
67B3 serripola Comune Stradale SAP 100
67B4 serripola Comune Stradale SAP 100
strada per
21B10 Comune Stradale SAP 100
caprara

Progetto di fattibilità tecnica ed economica


R2 – Relazione Tecnica Pag. 27 di 82
Comune di San Severino Marche (MC)
strada per
21B5 Comune Stradale SAP 100
caprara
strada per
21B6 Comune Stradale SAP 100
caprara
strada per
21B7 Comune Stradale SAP 100
caprara
strada per
21B8 Comune Stradale SAP 100
caprara
strada per
21B9 Comune Stradale SAP 100
caprara
strada per
58B1 Comune Stradale SAP 100
glorioso
strada per
58B10 Comune Stradale SAP 100
glorioso
strada per
58B11 Comune Stradale SAP 100
glorioso
strada per
58B12 Comune Stradale SAP 100
glorioso
strada per
58B18 Comune Stradale SAP 100
glorioso
strada per
58B19 Comune Stradale SAP 100
glorioso
strada per
58B2 Comune Stradale SAP 100
glorioso
strada per
58B3 Comune Stradale SAP 100
glorioso
strada per
58B4 Comune Stradale SAP 100
glorioso
strada per
58B5 Comune Stradale SAP 100
glorioso
strada per
58B6 Comune Stradale SAP 100
glorioso
strada per
58B7 Comune Stradale SAP 100
glorioso
strada per
58B8 Comune Stradale SAP 100
glorioso
strada per
58B9 Comune Stradale SAP 100
glorioso
strada per
71F1 Comune Stradale SAP 100
taccoli alta
strada per
71F2 Comune Stradale SAP 100
taccoli alta
strada per
71F3 Comune Stradale SAP 100
taccoli alta
strada per
71F4 Comune Stradale SAP 100
taccoli alta
strada per
71F5 Comune Stradale SAP 100
taccoli alta
strada per
71F6 Comune Stradale SAP 100
taccoli alta
strada per
71F7 Comune Stradale SAP 100
taccoli alta
strada per
71G1 Comune Stradale SAP 100
taccoli alta

Progetto di fattibilità tecnica ed economica


R2 – Relazione Tecnica Pag. 28 di 82
Comune di San Severino Marche (MC)
strada per
71G2 Comune Stradale SAP 100
taccoli alta
strada per
71G3 Comune Stradale SAP 100
taccoli alta
strada per
71G4 Comune Stradale SAP 100
taccoli alta
strada per
71G5 Comune Stradale SAP 100
taccoli alta
strada per
71G6 Comune Stradale SAP 100
taccoli alta
strada per
71G7 Comune Stradale SAP 100
taccoli alta
strada per
71G8 Comune Stradale SAP 100
taccoli alta
56A1 strada scaloni Comune Stradale SAP 100
56A2 strada scaloni Comune Stradale SAP 100
56A3 strada scaloni Comune Stradale SAP 100
56A4 strada scaloni Comune Stradale SAP 100
56A5 strada scaloni Comune Stradale SAP 100
56A6 strada scaloni Comune Stradale SAP 100
56B1 strada scaloni Comune Stradale SAP 100
56B2 strada scaloni Comune Stradale SAP 100
56B3 strada scaloni Comune Stradale SAP 100
56B4 strada scaloni Comune Stradale SAP 100
56B5 strada scaloni Comune Stradale SAP 100
56F1 strada scaloni Comune Stradale SAP 100
56F2 strada scaloni Comune Stradale SAP 100
56F3 strada scaloni Comune Stradale SAP 100
56F4 strada scaloni Comune Stradale SAP 100
56F5 strada scaloni Comune Stradale SAP 100
56F6 strada scaloni Comune Stradale SAP 100
56G1 strada scaloni Comune Stradale SAP 100
56G2 strada scaloni Comune Stradale SAP 100
56G3 strada scaloni Comune Stradale SAP 100
56G4 strada scaloni Comune Stradale SAP 100
56G5 strada scaloni Comune Stradale SAP 100
65A1 tabbiano Comune Stradale SAP 100
161A1 tabbiano Comune Stradale SAP 100
161A2 tabbiano Comune Stradale SAP 100
161A3 tabbiano Comune Stradale SAP 100
72C4 via ferranti Comune Stradale SAP 100
72C5 via ferranti Comune Stradale SAP 100
72C6 via ferranti Comune Stradale SAP 100
72C7 via ferranti Comune Stradale SAP 100
72C8 via ferranti Comune Stradale SAP 100
72C9 via ferranti Comune Stradale SAP 100
74A1 via ferranti Comune Stradale SAP 100

Progetto di fattibilità tecnica ed economica


R2 – Relazione Tecnica Pag. 29 di 82
Comune di San Severino Marche (MC)
74A2 via ferranti Comune Stradale SAP 100
74A3 via ferranti Comune Stradale SAP 100
74A4 via ferranti Comune Stradale SAP 100
74A5 via ferranti Comune Stradale SAP 100
74A6 via ferranti Comune Stradale SAP 100
74A7 via ferranti Comune Stradale SAP 100
74A8 via ferranti Comune Stradale SAP 100
74A9 via ferranti Comune Stradale SAP 100
74F1 via ferranti Comune Stradale SAP 100
74F2 via ferranti Comune Stradale SAP 100
74F3 via ferranti Comune Stradale SAP 100
74F4 via ferranti Comune Stradale SAP 100
74F5 via ferranti Comune Stradale SAP 100
74F6 via ferranti Comune Stradale SAP 100
74F7 via ferranti Comune Stradale SAP 100
74F8 via ferranti Comune Stradale SAP 100
72C10 via marziario Comune Stradale SAP 100
72C11 via marziario Comune Stradale SAP 100
72C12 via marziario Comune Stradale SAP 100
72C13 via marziario Comune Stradale SAP 100
72C14 via marziario Comune Stradale SAP 100
72C15 via marziario Comune Stradale SAP 100
72C16 via marziario Comune Stradale SAP 100
72C17 via marziario Comune Stradale SAP 100
72C18 via marziario Comune Stradale SAP 100
171A1 via merloni Comune Stradale SAP 100
171B1 via merloni Comune Stradale SAP 100
171B2 via merloni Comune Stradale SAP 100
171B3 via merloni Comune Stradale SAP 100
171F1 via merloni Comune Stradale SAP 100
171F2 via merloni Comune Stradale SAP 100
171F3 via merloni Comune Stradale SAP 100
171G1 via merloni Comune Stradale SAP 100
171G2 via merloni Comune Stradale SAP 100
72C19 via merloni Comune Stradale SAP 100
72C2 via merloni Comune Stradale SAP 100
72C20 via merloni Comune Stradale SAP 100
72C21 via merloni Comune Stradale SAP 100
72C22 via merloni Comune Stradale SAP 100
72C23 via merloni Comune Stradale SAP 100
72C24 via merloni Comune Stradale SAP 100
72C25 via merloni Comune Stradale SAP 100
72C26 via merloni Comune Stradale SAP 100
72C27 via merloni Comune Stradale SAP 100
72C28 via merloni Comune Stradale SAP 100
72C3 via merloni Comune Stradale SAP 100

Progetto di fattibilità tecnica ed economica


R2 – Relazione Tecnica Pag. 30 di 82
Comune di San Severino Marche (MC)
136B8 via san pacifico Comune Stradale SAP 100
58M1 via zanibelli Comune Stradale SAP 100
58M2 via zanibelli Comune Stradale SAP 100
58M3 via zanibelli Comune Stradale SAP 100
58M4 via zanibelli Comune Stradale SAP 100
58M7 via zanibelli Comune Stradale SAP 100
58M8 via zanibelli Comune Stradale SAP 100
58N1 via zanibelli Comune Stradale SAP 100
58N2 via zanibelli Comune Stradale SAP 100
58N3 via zanibelli Comune Stradale SAP 100
58N4 via zanibelli Comune Stradale SAP 100
58N5 via zanibelli Comune Stradale SAP 100
58N6 via zanibelli Comune Stradale SAP 100
85A1 berta Comune Stradale SAP 100
85A2 berta Comune Stradale SAP 100
85A3 berta Comune Stradale SAP 100
85A4 berta Comune Stradale SAP 100
85B1 berta Comune Stradale SAP 100
85B2 berta Comune Stradale SAP 100
85B3 berta Comune Stradale SAP 100
85E1 berta Comune Stradale SAP 100
85E2 berta Comune Stradale SAP 100
85E3 berta Comune Stradale SAP 100
85E4 berta Comune Stradale SAP 100
85G1 berta Comune Stradale SAP 100
85G2 berta Comune Stradale SAP 100
85G3 berta Comune Stradale SAP 100
85G4 berta Comune Stradale SAP 100
148A2 bivio chigiano Comune Stradale SAP 100
bivio collicelli a
162A1 Comune Stradale SAP 100
serralta
bivio collicelli a
162A2 Comune Stradale SAP 100
serralta
bivio collicelli a
162A3 Comune Stradale SAP 100
serralta
bivio collicelli a
162E1 Comune Stradale SAP 100
serralta
bivio collicelli a
162E2 Comune Stradale SAP 100
serralta
129B6 c.s.pietro Comune Stradale SAP 100
129D3 c.s.pietro Comune Stradale SAP 100
129D5 c.s.pietro Comune Stradale SAP 100
116A1 corsciano Comune Stradale SAP 100
116A2 corsciano Comune Stradale SAP 100
116A3 corsciano Comune Stradale SAP 100
116F1 corsciano Comune Stradale SAP 100
116F2 corsciano Comune Stradale SAP 100

Progetto di fattibilità tecnica ed economica


R2 – Relazione Tecnica Pag. 31 di 82
Comune di San Severino Marche (MC)
139A1 corsciano Comune Stradale SAP 100
139A2 corsciano Comune Stradale SAP 100
139A3 corsciano Comune Stradale SAP 100
139F1 corsciano Comune Stradale SAP 100
139F2 corsciano Comune Stradale SAP 100
139F3 corsciano Comune Stradale SAP 100
84A1 cusiano lucciola Comune Stradale SAP 100
84A2 cusiano lucciola Comune Stradale SAP 100
84A3 cusiano lucciola Comune Stradale SAP 100
84A4 cusiano lucciola Comune Stradale SAP 100
146A9 isola Comune Stradale SAP 100
146B3 isola Comune Stradale SAP 100
146C1 isola Comune Stradale SAP 100
146C10 isola Comune Stradale SAP 100
146C11 isola Comune Stradale SAP 100
146C12 isola Comune Stradale SAP 100
146C2 isola Comune Stradale SAP 100
146C3 isola Comune Stradale SAP 100
146C6 isola Comune Stradale SAP 100
146C8 isola Comune Stradale SAP 100
146D1 isola Comune Stradale SAP 100
146D10 isola Comune Stradale SAP 100
146D11 isola Comune Stradale SAP 100
146D2 isola Comune Stradale SAP 100
146D3 isola Comune Stradale SAP 100
146D4 isola Comune Stradale SAP 100
146D5 isola Comune Stradale SAP 100
146D6 isola Comune Stradale SAP 100
146D7 isola Comune Stradale SAP 100
146D8 isola Comune Stradale SAP 100
146D9 isola Comune Stradale SAP 100
94A1 marciano Comune Stradale SAP 100
94A2 marciano Comune Stradale SAP 100
94A3 marciano Comune Stradale SAP 100
94A4 marciano Comune Stradale SAP 100
94B1 marciano Comune Stradale SAP 100
94B2 marciano Comune Stradale SAP 100
94B3 marciano Comune Stradale SAP 100
94F1 marciano Comune Stradale SAP 100
94F2 marciano Comune Stradale SAP 100
94F3 marciano Comune Stradale SAP 100
94F4 marciano Comune Stradale SAP 100
94F5 marciano Comune Stradale SAP 100
94G1 marciano Comune Stradale SAP 100
94G2 marciano Comune Stradale SAP 100

Progetto di fattibilità tecnica ed economica


R2 – Relazione Tecnica Pag. 32 di 82
Comune di San Severino Marche (MC)
rocchetta
87A1 Comune Stradale SAP 100
chiesa
rocchetta
87A2 Comune Stradale SAP 100
chiesa
rocchetta
87A3 Comune Stradale SAP 100
chiesa
rocchetta
87A4 Comune Stradale SAP 100
chiesa
109A1 s.elena Comune Stradale SAP 100
109A2 s.elena Comune Stradale SAP 100
109E1 s.elena Comune Stradale SAP 100
109E2 s.elena Comune Stradale SAP 100
80A3 s.elena chiesa Comune Stradale SAP 100
80E1 s.elena chiesa Comune Stradale SAP 100
80E2 s.elena chiesa Comune Stradale SAP 100
73A1 san lazzaro Comune Stradale SAP 100
73A2 san lazzaro Comune Stradale SAP 100
73A3 san lazzaro Comune Stradale SAP 100
73A4 san lazzaro Comune Stradale SAP 100
73A5 san lazzaro Comune Stradale SAP 100
73F1 san lazzaro Comune Stradale SAP 100
73F2 san lazzaro Comune Stradale SAP 100
73F3 san lazzaro Comune Stradale SAP 100
158A1 serra bassa Comune Stradale SAP 100
158A2 serra bassa Comune Stradale SAP 100
158A3 serra bassa Comune Stradale SAP 100
158B1 serra bassa Comune Stradale SAP 100
158B2 serra bassa Comune Stradale SAP 100
158B3 serra bassa Comune Stradale SAP 100
159A1 serralta torrone Comune Stradale SAP 100
159A2 serralta torrone Comune Stradale SAP 100
159A3 serralta torrone Comune Stradale SAP 100
159A4 serralta torrone Comune Stradale SAP 100
159A5 serralta torrone Comune Stradale SAP 100
159A6 serralta torrone Comune Stradale SAP 100
159B2 serralta torrone Comune Stradale SAP 100
159B3 serralta torrone Comune Stradale SAP 100
159B4 serralta torrone Comune Stradale SAP 100
100A3 stigliano alto Comune Stradale SAP 100
100A4 stigliano alto Comune Stradale SAP 100
100B1 stigliano alto Comune Stradale SAP 100
100B2 stigliano alto Comune Stradale SAP 100
100B5 stigliano alto Comune Stradale SAP 100
100B6 stigliano alto Comune Stradale SAP 100
100C1 stigliano alto Comune Stradale SAP 100
100D1 stigliano alto Comune Stradale SAP 100
100D2 stigliano alto Comune Stradale SAP 100
99A4 stigliano basso Comune Stradale SAP 100
Progetto di fattibilità tecnica ed economica
R2 – Relazione Tecnica Pag. 33 di 82
Comune di San Severino Marche (MC)
99A5 stigliano basso Comune Stradale SAP 100
99A6 stigliano basso Comune Stradale SAP 100
99B1 stigliano basso Comune Stradale SAP 100
124A1 straccialena Comune Stradale SAP 100
via p.te
19B10 Comune Stradale SAP 100
s.antonio
via p.te
19B5 Comune Stradale SAP 100
s.antonio
via p.te
19B8 Comune Stradale SAP 100
s.antonio
via p.te
19B9 Comune Stradale SAP 100
s.antonio
via p.te
19G6 Comune Stradale SAP 100
s.antonio
via p.te
19G7 Comune Stradale SAP 100
s.antonio
via p.te
19G8 Comune Stradale SAP 100
s.antonio
via p.te
20B1 Comune Stradale SAP 100
s.antonio
via p.te
20B2 Comune Stradale SAP 100
s.antonio
via p.te
20B3 Comune Stradale SAP 100
s.antonio
via p.te
20B4 Comune Stradale SAP 100
s.antonio
via p.te
20B5 Comune Stradale SAP 100
s.antonio
via p.te
20B6 Comune Stradale SAP 100
s.antonio
via p.te
20B7 Comune Stradale SAP 100
s.antonio
via p.te
20C1 Comune Stradale SAP 100
s.antonio
via p.te
20C2 Comune Stradale SAP 100
s.antonio
via p.te
20C3 Comune Stradale SAP 100
s.antonio
via p.te
20E5 Comune Stradale SAP 100
s.antonio
via p.te
20E5 Comune Stradale SAP 100
s.antonio
via p.te
20E6 Comune Stradale SAP 100
s.antonio
via p.te
20F1 Comune Stradale SAP 100
s.antonio
via p.te
20F2 Comune Stradale SAP 100
s.antonio
via p.te
20F3 Comune Stradale SAP 100
s.antonio
via p.te
20F4 Comune Stradale SAP 100
s.antonio
via p.te
20F5 Comune Stradale SAP 100
s.antonio
via p.te
20F6 Comune Stradale SAP 100
s.antonio
Progetto di fattibilità tecnica ed economica
R2 – Relazione Tecnica Pag. 34 di 82
Comune di San Severino Marche (MC)
via p.te
20F7 Comune Stradale SAP 100
s.antonio
via p.te
20G1 Comune Stradale SAP 100
s.antonio
via p.te
20G2 Comune Stradale SAP 100
s.antonio
via p.te
20G3 Comune Stradale SAP 100
s.antonio
via p.te
20H1 Comune Stradale SAP 100
s.antonio
via p.te
20H2 Comune Stradale SAP 100
s.antonio
via p.te
20H3 Comune Stradale SAP 100
s.antonio
via p.te
20H4 Comune Stradale SAP 100
s.antonio
via p.te
20H5 Comune Stradale SAP 100
s.antonio
via p.te
20H6 Comune Stradale SAP 100
s.antonio
trav.se p.te
19B11 Comune Stradale SAP 100
s.antonio
trav.se p.te
19B12 Comune Stradale SAP 100
s.antonio
trav.se p.te
19B13 Comune Stradale SAP 100
s.antonio
trav.se p.te
19B6 Comune Stradale SAP 100
s.antonio
trav.se p.te
19B7 Comune Stradale SAP 100
s.antonio
trav.se p.te
19G5 Comune Stradale SAP 100
s.antonio
trav.se p.te
20L1 Comune Stradale SAP 100
s.antonio
trav.se p.te
20L2 Comune Stradale SAP 100
s.antonio
trav.se p.te
20L3 Comune Stradale SAP 100
s.antonio
trav.se p.te
20L4 Comune Stradale SAP 100
s.antonio
trav.se p.te
20L5 Comune Stradale SAP 100
s.antonio
trav.se p.te
20L6 Comune Stradale SAP 100
s.antonio
cesolo bivio
78A7 Comune Stradale SAP 150
cimitero
cesolo bivio
78B7 Comune Stradale SAP 150
cimitero
cesolo bivio
78B8 Comune Stradale SAP 150
cimitero
78D4 chiesa di cesolo Comune Proiettore SAP 150
78E2 chiesa di cesolo Comune Proiettore SAP 150
78E3 chiesa di cesolo Comune Proiettore SAP 150

Progetto di fattibilità tecnica ed economica


R2 – Relazione Tecnica Pag. 35 di 82
Comune di San Severino Marche (MC)
corta di
21B1 Comune Proiettore SAP 150
serripola
corta di
21B2 Comune Proiettore SAP 150
serripola
corta di
21B3 Comune Proiettore SAP 150
serripola
corta di
21B4 Comune Proiettore SAP 150
serripola
corta di
21M1 Comune Proiettore SAP 150
serripola
corta di
21M2 Comune Proiettore SAP 150
serripola
corta di
21M3 Comune Proiettore SAP 150
serripola
corta di
21M4 Comune Proiettore SAP 150
serripola
98B1 granali Comune Stradale SAP 150
91A1 parolito Comune Stradale SAP 150
taccoli lungo SP
71C1 Comune Stradale SAP 150
361
taccoli lungo SP
71C2 Comune Stradale SAP 150
361
taccoli lungo SP
71C3 Comune Stradale SAP 150
361
taccoli lungo SP
71C4 Comune Stradale SAP 150
361
taccoli lungo SP
71C6 Comune Stradale SAP 150
361
taccoli lungo SP
71D1 Comune Stradale SAP 150
361
taccoli lungo SP
71D2 Comune Stradale SAP 150
361
taccoli lungo SP
71D3 Comune Stradale SAP 150
361
taccoli lungo SP
71D4 Comune Stradale SAP 150
361
71C5 via merloni Comune Stradale SAP 150
167F1 a. meucci PIP6 Comune Stradale SAP 150
167F2 a. meucci PIP6 Comune Stradale SAP 150
167F3 a. meucci PIP6 Comune Stradale SAP 150
167F4 a. meucci PIP6 Comune Stradale SAP 150
167F5 a. meucci PIP6 Comune Stradale SAP 150
167F6 a. meucci PIP6 Comune Stradale SAP 150
167F7 a. meucci PIP6 Comune Stradale SAP 150
167G1 a. meucci PIP6 Comune Stradale SAP 150
167G5 a. meucci PIP6 Comune Stradale SAP 150
167G6 a. meucci PIP6 Comune Stradale SAP 150
167H1 a. meucci PIP6 Comune Stradale SAP 150
167H2 a. meucci PIP6 Comune Stradale SAP 150
167H3 a. meucci PIP6 Comune Stradale SAP 150
167H4 a. meucci PIP6 Comune Stradale SAP 150
167Q1 a. meucci PIP6 Comune Stradale SAP 150

Progetto di fattibilità tecnica ed economica


R2 – Relazione Tecnica Pag. 36 di 82
Comune di San Severino Marche (MC)
167Q2 a. meucci PIP6 Comune Stradale SAP 150
167Q3 a. meucci PIP6 Comune Stradale SAP 150
167Q4 a. meucci PIP6 Comune Stradale SAP 150
167Q5 a. meucci PIP6 Comune Stradale SAP 150
167Q6 a. meucci PIP6 Comune Stradale SAP 150
167Q7 a. meucci PIP6 Comune Stradale SAP 150
167R1 a. meucci PIP6 Comune Stradale SAP 150
167R4 a. meucci PIP6 Comune Stradale SAP 150
167R5 a. meucci PIP6 Comune Stradale SAP 150
167S1 a. meucci PIP6 Comune Stradale SAP 150
167S2 a. meucci PIP6 Comune Stradale SAP 150
167S3 a. meucci PIP6 Comune Stradale SAP 150
167S4 a. meucci PIP6 Comune Stradale SAP 150
bivio
154A1 Comune Stradale SAP 150
palombara
129A1 c.s.pietro Comune Stradale SAP 150
colleluce
168A1 Comune Stradale SAP 150
incrocio
colleluce
178A1 incrocio Comune Stradale SAP 150
cimitero
166D1 e. fermi PIP6 Comune Stradale SAP 150
166D2 e. fermi PIP6 Comune Stradale SAP 150
166D3 e. fermi PIP6 Comune Stradale SAP 150
166D4 e. fermi PIP6 Comune Stradale SAP 150
166D5 e. fermi PIP6 Comune Stradale SAP 150
166D6 e. fermi PIP6 Comune Stradale SAP 150
166D7 e. fermi PIP6 Comune Stradale SAP 150
166D8 e. fermi PIP6 Comune Stradale SAP 150
166E1 e. fermi PIP6 Comune Stradale SAP 150
166E2 e. fermi PIP6 Comune Stradale SAP 150
166E3 e. fermi PIP6 Comune Stradale SAP 150
166O1 e. fermi PIP6 Comune Stradale SAP 150
166O2 e. fermi PIP6 Comune Stradale SAP 150
166O3 e. fermi PIP6 Comune Stradale SAP 150
166O4 e. fermi PIP6 Comune Stradale SAP 150
166O5 e. fermi PIP6 Comune Stradale SAP 150
166O6 e. fermi PIP6 Comune Stradale SAP 150
166O7 e. fermi PIP6 Comune Stradale SAP 150
166P1 e. fermi PIP6 Comune Stradale SAP 150
166P2 e. fermi PIP6 Comune Stradale SAP 150
166P3 e. fermi PIP6 Comune Stradale SAP 150
incrocio strada
175A1 Comune Stradale SAP 150
apirese
incrocio strada
175A2 Comune Stradale SAP 150
apirese
incrocio strada
175A3 Comune Stradale SAP 150
apirese

Progetto di fattibilità tecnica ed economica


R2 – Relazione Tecnica Pag. 37 di 82
Comune di San Severino Marche (MC)
luigi galvani
165B3 Comune Stradale SAP 150
PIP6
luigi galvani
165B4 Comune Stradale SAP 150
PIP6
luigi galvani
165B5 Comune Stradale SAP 150
PIP6
luigi galvani
165B6 Comune Stradale SAP 150
PIP6
luigi galvani
165B7 Comune Stradale SAP 150
PIP6
luigi galvani
165C1 Comune Stradale SAP 150
PIP6
luigi galvani
165C2 Comune Stradale SAP 150
PIP6
luigi galvani
165C3 Comune Stradale SAP 150
PIP6
luigi galvani
165C4 Comune Stradale SAP 150
PIP6
luigi galvani
165C5 Comune Stradale SAP 150
PIP6
luigi galvani
165C6 Comune Stradale SAP 150
PIP6
luigi galvani
165M3 Comune Stradale SAP 150
PIP6
luigi galvani
165M4 Comune Stradale SAP 150
PIP6
luigi galvani
165M5 Comune Stradale SAP 150
PIP6
luigi galvani
165M6 Comune Stradale SAP 150
PIP6
luigi galvani
165M7 Comune Stradale SAP 150
PIP6
luigi galvani
165M8 Comune Stradale SAP 150
PIP6
luigi galvani
165M9 Comune Stradale SAP 150
PIP6
luigi galvani
165N1 Comune Stradale SAP 150
PIP6
luigi galvani
165N2 Comune Stradale SAP 150
PIP6
luigi galvani
165N3 Comune Stradale SAP 150
PIP6
luigi galvani
165N4 Comune Stradale SAP 150
PIP6
luigi galvani
165N5 Comune Stradale SAP 150
PIP6
luigi galvani
166E4 Comune Stradale SAP 150
PIP6
luigi galvani
166E5 Comune Stradale SAP 150
PIP6
luigi galvani
166P4 Comune Stradale SAP 150
PIP6
luigi galvani
166P5 Comune Stradale SAP 150
PIP6
167G2 pacinotti PIP6 Comune Stradale SAP 150
167G3 pacinotti PIP6 Comune Stradale SAP 150

Progetto di fattibilità tecnica ed economica


R2 – Relazione Tecnica Pag. 38 di 82
Comune di San Severino Marche (MC)
167G4 pacinotti PIP6 Comune Stradale SAP 150
167R2 pacinotti PIP6 Comune Stradale SAP 150
167R3 pacinotti PIP6 Comune Stradale SAP 150
ponte pitino km
174A1 Comune Stradale SAP 150
51
ponte pitino km
174A2 Comune Stradale SAP 150
51
86A4 rocchetta Comune Stradale SAP 150
100A5 stigliano alto Comune Stradale SAP 150
165A1 torricelli PIP6 Comune Stradale SAP 150
165A2 torricelli PIP6 Comune Stradale SAP 150
165A3 torricelli PIP6 Comune Stradale SAP 150
165A4 torricelli PIP6 Comune Stradale SAP 150
165A5 torricelli PIP6 Comune Stradale SAP 150
165B1 torricelli PIP6 Comune Stradale SAP 150
165B2 torricelli PIP6 Comune Stradale SAP 150
165L1 torricelli PIP6 Comune Stradale SAP 150
165L2 torricelli PIP6 Comune Stradale SAP 150
165L3 torricelli PIP6 Comune Stradale SAP 150
165L4 torricelli PIP6 Comune Stradale SAP 150
165M1 torricelli PIP6 Comune Stradale SAP 150
165M2 torricelli PIP6 Comune Stradale SAP 150
via p.te
20B8 Comune Stradale SAP 150
s.antonio
via p.te
20B9 Comune Stradale SAP 150
s.antonio
via p.te
20D1 Comune Stradale SAP 150
s.antonio
via p.te
20D2 Comune Stradale SAP 150
s.antonio
via p.te
20D3 Comune Stradale SAP 150
s.antonio
via p.te
20E1 Comune Stradale SAP 150
s.antonio
via p.te
20E2 Comune Stradale SAP 150
s.antonio
via p.te
20E3 Comune Stradale SAP 150
s.antonio
142A1 bivio per granali Comune Stradale SAP 250
142A2 bivio per granali Comune Stradale SAP 250
142A3 bivio per granali Comune Stradale SAP 250
cesolo bivio
77A7 Comune Stradale SAP 250
colmone
cesolo bivio
77A8 Comune Stradale SAP 250
colmone
cesolo bivio
77A9 Comune Stradale SAP 250
colmone
cesolo piazzale
78B9 Comune Proiettore SAP 250
chie
171A3 incrocio colotto Comune Stradale SAP 250
171A4 incrocio colotto Comune Stradale SAP 250

Progetto di fattibilità tecnica ed economica


R2 – Relazione Tecnica Pag. 39 di 82
Comune di San Severino Marche (MC)
171A5 incrocio colotto Comune Stradale SAP 250
171A6 incrocio colotto Comune Stradale SAP 250
171G3 incrocio colotto Comune Stradale SAP 250
171G6 incrocio colotto Comune Stradale SAP 250
91A4 parolito Comune Stradale SAP 250
171A2 via merloni Comune Stradale SAP 250
171G4 via merloni Comune Stradale SAP 250
171G5 via merloni Comune Stradale SAP 250
bivio castel san
164A1 Comune Stradale SAP 250
pietro
bivio
122A1 Comune Stradale SAP 250
straccialena
149A1 bivio ugliano Comune Stradale SAP 250
86A1 rocchetta bivio Comune Stradale SAP 250
86A2 rocchetta bivio Comune Stradale SAP 250
86A3 rocchetta bivio Comune Stradale SAP 250
58C1 glorioso Comune Proiettore SAP 400
58C2 glorioso Comune Proiettore SAP 400
58G3 glorioso Comune Proiettore SAP 400
58G5 glorioso Comune Proiettore SAP 400
146C5 isola Comune Proiettore SAP 400
129C1 c.s.pietro Comune Proiettore SAP 70
cesolo vie
79B1 Comune Globo SAP 70
interne
cesolo vie
79B2 Comune Globo SAP 70
interne
cesolo vie
79B3 Comune Globo SAP 70
interne
cesolo vie
79B4 Comune Globo SAP 70
interne
cesolo vie
79C1 Comune Globo SAP 70
interne
cesolo vie
79C2 Comune Globo SAP 70
interne
cesolo vie
79C3 Comune Globo SAP 70
interne
cesolo vie
79C4 Comune Globo SAP 70
interne
cesolo vie
79D1 Comune Globo SAP 70
interne
cesolo vie
79D2 Comune Globo SAP 70
interne
cesolo vie
79D3 Comune Globo SAP 70
interne
cesolo vie
79D4 Comune Globo SAP 70
interne
cesolo vie
79D5 Comune Globo SAP 70
interne
cesolo vie
79F1 Comune Fungo SAP 70
interne
cesolo vie
79F2 Comune Globo SAP 70
interne

Progetto di fattibilità tecnica ed economica


R2 – Relazione Tecnica Pag. 40 di 82
Comune di San Severino Marche (MC)
cesolo vie
79M2 Comune Fungo SAP 70
interne
78D1 chiesa di cesolo Comune Stradale SAP 70
78D2 chiesa di cesolo Comune Stradale SAP 70
78D3 chiesa di cesolo Comune Stradale SAP 70
78E1 chiesa di cesolo Comune Stradale SAP 70
serripola
184A1 Comune Stradale SAP 70
cimitero
136A1 via san pacifico Comune Stradale SAP 70
136A2 via san pacifico Comune Stradale SAP 70
136A3 via san pacifico Comune Stradale SAP 70
136B1 via san pacifico Comune Stradale SAP 70
136B2 via san pacifico Comune Stradale SAP 70
136B3 via san pacifico Comune Stradale SAP 70
136B4 via san pacifico Comune Stradale SAP 70
136B5 via san pacifico Comune Stradale SAP 70
136B6 via san pacifico Comune Stradale SAP 70
136B7 via san pacifico Comune Stradale SAP 70
136F1 via san pacifico Comune Stradale SAP 70
136F2 via san pacifico Comune Stradale SAP 70
136F3 via san pacifico Comune Stradale SAP 70
136G1 via san pacifico Comune Stradale SAP 70
136G2 via san pacifico Comune Stradale SAP 70
136G3 via san pacifico Comune Stradale SAP 70
136G4 via san pacifico Comune Stradale SAP 70
136G5 via san pacifico Comune Stradale SAP 70
136G6 via san pacifico Comune Stradale SAP 70
136G7 via san pacifico Comune Stradale SAP 70
131A1 agello Comune Stradale SAP 70
131A2 agello Comune Stradale SAP 70
147A1 isola cascine Comune Stradale SAP 70
147A2 isola cascine Comune Stradale SAP 70
147A3 isola cascine Comune Stradale SAP 70
147A4 isola cascine Comune Stradale SAP 70
147F1 isola cascine Comune Stradale SAP 70
147F2 isola cascine Comune Stradale SAP 70
147F3 isola cascine Comune Stradale SAP 70
147F4 isola cascine Comune Stradale SAP 70
136B9 via san pacifico Comune Segnapasso ALO 35

Progetto di fattibilità tecnica ed economica


R2 – Relazione Tecnica Pag. 41 di 82
Comune di San Severino Marche (MC)
5.2. RILIEVO DEI QUADRI DI ILLUMINAZIONE PUBBLICA

Attualmente gli impianti di illuminazione pubblica, oggetto della presente proposta,


risultano essere alimentati da circa 60 quadri di alimentazione/protezione/comando.

In relazione agli involucri di contenimento delle apparecchiature di comando e protezione


risultano essere in condizioni accettabili considerando lo stato generale degli armadi, dal
punto di vista della sicurezza, con gli sportelli in buone condizioni e serrabili, rappresentando
quindi un grado di protezione minimo garantito per i contatti diretti.

Relativamente alle apparecchiature di comando e protezione si riscontra la mancanza di


sistema di predisposizione al telecontrollo.

Allo stato attuale il circuito di potenza, presente in quasi la totalità dei quadri è composto
da un interruttore magnetotermico differenziale, e una serie di interruttori magnetotermici
a protezione delle linee di zona in partenza (tipicamente varia da due a cinque), un circuito
ausiliario per il comando manuale ed automatico sotto crepuscolare o astronomico sul
contattore di potenza, mentre non sono sempre presenti sistemi elettronici di controllo del
flusso luminoso e rifasamento.

La sintesi delle criticità rilevate risulta quindi:

• non presenza di dispositivi per il telecontrollo e telegestione;

Nelle fasi di progettazione successive sarà necessario approfondire l’analisi inerente i quadri
elettrici. In tal senso sarà necessario verificare la reale appartenenza delle linee ad ogni
impianto ed individuare una corrispondenza univoca tra POD e quadro di comando, in
maniera tale da avere una indicazione puntuale tra dati di consumo storici e rilevati per
ogni porzione di impianto.

Di seguito un elenco dei quadri di comando oggetto della presente proposta e la relativa
localizzazione.

Progetto di fattibilità tecnica ed economica


R2 – Relazione Tecnica Pag. 42 di 82
Comune di San Severino Marche (MC)
ID QE Localizzazione
140 Berta incr.pitino
156 Cesolo vecchia
45 Strada per glorioso
105 Fontecupa
176 Frustellano
185 Pitino bivio torre
177 Villanova
148 Bivio chigiano
162 Bivio collicelli a serralta
84 Cusiano lucciola
109 S.Elena
80 S.Elena Chiesa
124 Straccialena
154 Bivio Palombara
168 Colleluce incrocio
178 Colleluce incrocio cimitero
175 Incrocio Strada Apirese
174 Ponte pitino km 51
184 Serripola cimitero
86 Rocchetta bivio
87 Rocchetta chiesa
65 Tabbiano
67 Serripola
69 Sventatora
161 Tabbiano
77 Cesolo Strada Provinciale
79 Cesolo vie interne
58 Strada per glorioso
91 Parolito
71 Taccoli S.S.361
57-A Via Metauro/Via Potenza
57-E Via Metauro/Via Potenza
57-B/F Via Tronto
116 Corsciano
95 Gagliannuovo
88 Pitino Cappella
159 Serralta Torrone
76 Cesolo bivio S.Elena
78 Cesolo Strada Provinciale
Corta di Serripola/Strada per
21
Caprara

Progetto di fattibilità tecnica ed economica


R2 – Relazione Tecnica Pag. 43 di 82
Comune di San Severino Marche (MC)
56 Strada Scaloni
72 Via Marziario
74 Via Ferranti
171 Via Merloni
136 Via San Pacifico
85 Berta
129 C. S. Pietro
139 Corsciano
146 Isola
94 Marciano
73 San Lazzaro
158 Serra Bassa
100 Stigliano alto
99 Stigliano basso
19 via P.te S.Antonio
20 via P.te S.Antonio
98 Granali
167 A. Meucci PIP6
166 E. Fermi PIP6
165 Luigi Galvani PIP6
131 Agello
147 Isola Cascine

Progetto di fattibilità tecnica ed economica


R2 – Relazione Tecnica Pag. 44 di 82
Comune di San Severino Marche (MC)
5.3. RILIEVO DELLE LINEE DI ALIMENTAZIONE

Le linee elettriche esistenti risultano essere non adeguate dal punto di vista della messa a
norma e in sicurezza degli impianti in quanto i cavi non sono nella loro totalità di tipo
FG16OR o precordato RE4E4X, entrambe con isolamento 0,6/1kV, adeguati anche agli
impianti in doppio isolamento per illuminazione pubblica. Le linee dorsali di alimentazione
dell’impianto in oggetto sono interrate, passante all’interno di appositi cavidotti per gli
impianti di proprietà Comunale, e si registrano alcuni tratti di linee aeree sulle abitazioni.

Si evidenziano tratti di linee elettriche, derivate dai quadri di comando con un grado di
sezionamento per zona accettabile e comunque uniformemente distribuite. In generale
uno stato discreto di conservazione generale sia nelle linee di derivazione ai centri luminosi
che su quelle dorsali:

• in alcuni degli impianti è stata riscontrata la realizzazione degli stessi in classe II di


isolamento, ma con cavi elettrici di tipo non adatto a tale scopo. Per essere idoneo
alla classe II di isolamento, un cavo deve essere dotato di guaina che lo protegge
dalle sollecitazioni meccaniche e deve essere dotato di un isolamento doppio o
rinforzato. Negli impianti di illuminazione pubblica è richiesta una tensione di
isolamento di almeno 0.6/1 kV. L’utilizzo di cavi non idonei alla classe II comporta
che l’impianto elettrico venga declassato alla classe I con conseguente necessità
di dotare l’impianto elettrico dell’impianto di terra per l’adeguata protezione delle
persone dai contatti indiretti;
• presenza di tratti di linea danneggiati, in precarie condizioni meccaniche, con
pericolo di cedimento in quanto hanno subito danni strutturali imputabili a varie
cause;
• per le linee elettriche le principali criticità relative al risparmio energetico, sono
riconducibili alle perdite di potenza per effetto Joule.

La perdita di potenza per effetto Joule sulle linee di alimentazione degli impianti di IP può
essere rappresentata in via semplificata dalla proporzionalità della resistenza del cavo ed
al quadrato della corrente che percorre il cavo stesso, secondo la seguente relazione:

P = R x I2

Dove è stato indicato con R la resistenza del cavo ed I la corrente di fase nel cavo. Tali
perdite sono mediamente valutabili attorno al 5% della potenza installata. La presenza negli
impianti esistenti di cavi sottodimensionati, o comunque con piccole sezioni di fase,

Progetto di fattibilità tecnica ed economica


R2 – Relazione Tecnica Pag. 45 di 82
Comune di San Severino Marche (MC)
comporta un aumento della resistenza stessa mentre la presenza di sorgenti a scarsa
efficienza luminosa determina una eccessiva potenza installata e quindi una elevata
corrente di fase nei cavi di alimentazione.

Sono presenti inoltre alcune situazioni di promiscuità elettrica e meccanica degli impianti i
cui dati rilevati sono in parte incompleti in quanto non si è potuto accedere alla
documentazione dell'attuale gestore:

5.4. RILIEVO DEGLI AMBITI ILLUMINATI

Nella determinazione dello stato di fatto sono state individuate le aree/zone omogenee
che identificano ambiti del territorio per i quali determinare il sistema illuminante adeguato
al fine di garantire una piena conformità illuminotecnica nella successiva fase di
progettazione degli interventi.

Per conformità illuminotecnica si intende l’attività (sia essa di sola analisi oppure di
progettazione e lavori) in conseguenza della quale l’impianto di illuminazione pubblica
verifica la completa rispondenza alle normative e alle leggi del settore inerenti la
progettazione illuminotecnica e la mitigazione dell’inquinamento luminoso. In generale tutti
gli interventi proposti tenderanno ad essere conservativi nella tipologia esistente ed
assegnare tipologie di apparecchio e sorgente luminosa in base alla “zona
illuminotecnica” identificata.

5.4.1. CLASSIFICAZIONE ILLUMINOTECNICA DEL TERRITORIO

Le caratteristiche illuminotecniche che l’impianto di illuminazione deve garantire per ogni


zona di studio sono definite mediante una o più categorie illuminotecniche, la cui scelta
dipende da numerosi parametri, detti di influenza, come esplicitato nel seguito. Per un dato
impianto e una data zona di studio è compito del progettista individuare le seguenti
categorie illuminotecniche:

• Categoria illuminotecnica di ingresso: Tale categoria deriva direttamente dalle leggi


e norme di settore, la classificazione non è normalmente di competenza del
progettista, ma lo stesso può aiutare nell’individuazione della corretta
classificazione;
• Categoria illuminotecnica di progetto: dipende dall’applicazione dei parametri di
influenza e specifica i requisiti illuminotecnici da considerare nel progetto
dell’impianto;

Progetto di fattibilità tecnica ed economica


R2 – Relazione Tecnica Pag. 46 di 82
Comune di San Severino Marche (MC)
• Categorie illuminotecniche di esercizio: in relazione all’analisi dei parametri di
influenza (analisi dei rischi) e ad aspetti di contenimento dei consumi energetici,
sono quelle categorie che tengono conto del variare nel tempo dei parametri di
influenza, come in ambito stradale, il variare dei flussi di traffico durante la giornata.

Nella definizione della categoria illuminotecnica di progetto, il progettista individua i


parametri di influenza applicabili e definisce le categorie illuminotecniche di progetto
attraverso una valutazione dei rischi con evidenza dei criteri e delle fonti di informazioni che
giustificano le scelte effettuate.

L’analisi dei rischi consiste nella valutazione dei parametri di influenza per garantire la
massima efficacia del contributo degli impianti di illuminazione alla sicurezza degli utenti
della superficie illuminata, minimizzando al contempo i consumi energetici, i costi di
installazione e di gestione e l’impatto ambientale.
L’analisi si suddivide in più fasi:
• sopralluogo per valutare i parametri di influenza e la loro importanza;
• individuazione dei parametri e delle procedure richieste da leggi, norme di settore
e esigenze specifiche;
• studio degli eventi potenzialmente pericolosi classificandoli in funzione della
frequenza e della gravità;
• identificazione degli interventi a lungo termine per assicurare i livelli di sicurezza
richiesti da leggi e norme;
• determinazione di un programma di priorità per le azioni più efficaci in termini di
sicurezza per gli utenti.

L’analisi individua le categorie illuminotecniche e le misure (impianti, attrezzature,


procedure) per assicurare la sicurezza degli utenti della strada, ottimizzando costi installativi
e energetici conformemente ai requisiti evidenziati dall’analisi e fissando i criteri da seguire
per garantire, nel tempo, livelli di sicurezza adeguati.

Fasi della classificazione:

• Categoria illuminotecnica di ingresso: Dipende dal tipo di strada della zona di studio,
in funzione del Codice della strada e del DM 6792 del 5/11/2001. Di seguito si riporta
il prospetto 1 della UNI 11248:2016 che indica, per ogni tipo di strada, la categoria
illuminotecnica di ingresso. Nel caso di indicazione multipla nel prospetto 1 la
categoria illuminotecnica deve essere scelta attraverso l’analisi dei rischi.

Progetto di fattibilità tecnica ed economica


R2 – Relazione Tecnica Pag. 47 di 82
Comune di San Severino Marche (MC)
Tipo di Limiti di velocità Cat. illuminotecnica
Descrizione del tipo della strada
strada [km h-1] di ingresso

Autostrade extraurbane Da 130 a 150


A1 M1
Autostrade urbane 130

Strade di servizio alle autostrade


Da 70 a 90
extraurbane
A2 M2
Strade di servizio alle autostrade urbane 50

Strade extraurbane principali 110 M2


B
Strade di servizio alle strade extraurbane
Da 70 a 90 M3
principali
Strade extraurbane secondarie (tipi C1 e
Da 70 a 90 M2
C2)

C Strade extraurbane secondarie 50 M3

Strade extraurbane secondarie con limiti


Da 70 a 90 M2
particolari

70
D Strade urbane di scorrimento M2
50

E Strade urbane di quartiere 50 M3

Strade locali extraurbane (tipi F1 e F2) Da 70 a 90 M2

50 M4
Strade locali extraurbane
30 C4 / P2

Strade locali urbane 50 M4

Strade locali urbane: centri storici, isole


F 30 C3 / P1
ambientali, zone 30

Strade locali urbane: altre situazioni 30 C4 / P2

Strade locali urbane: aree pedonali,


5 C4 / P2
centri storici (utenti principali: pedoni)

50 M3
Strade locali interzonali
30 C4 / P2

Fbis Itinerari ciclo-pedonali Non dichiarato


P2
Strade a destinazione particolare 30

Progetto di fattibilità tecnica ed economica


R2 – Relazione Tecnica Pag. 48 di 82
Comune di San Severino Marche (MC)
• Categoria illuminotecnica di progetto e di esercizio: L’analisi dei parametri di
influenza viene condotta dal progettista all’interno dell’analisi del rischio, e
quest’ultimo può anche decidere di non definire la categoria illuminotecnica di
riferimento, determinando direttamente quella di progetto. Di seguito si riportano i
prospetti 2 e 3 della norma UNI 11248:2016 con riportati i principali parametri di
influenza.

Riduzione massima della


Parametro di influenza
categoria illuminotecnica

Complessità del campo visivo normale 1

Assenza o bassa densità di zone di conflitto 1

Segnaletica cospicua nelle zone conflittuali 1

Segnaletica stradale attiva 1

Assenza di pericolo di aggressione 1

Riduzione massima della


Parametro di influenza
categoria illuminotecnica

Flusso orario di traffico <50% rispetto alla portata di servizio 1

Flusso orario di traffico <25% rispetto alla portata di servizio 2

Riduzione della complessità nella tipologia di traffico 1

• Analisi dei rischi: L’analisi FMEA (Failure Mode and Effect Analysis) è lo strumento
principe per l’analisi dei rischi. Essa è stata sviluppata inizialmente nell’ambito della
produzione, prevede un approccio di tipo qualitativo con lo scopo di verificare cosa
potrebbe succedere se si verificasse un difetto (un rischio), analizzandolo e
ordinando secondo un approccio quantitativo, le conseguenze per uomini e
macchine, la severità o il danno (criticità) delle varie condizioni.

Di seguito verrà illustrato a grandi linee il metodo impiegato nella classificazione del
territorio comunale per la quale sono stati identificati i tre punteggi di valutazione quali
probabilità (D), frequenza (O) e severità del danno per cose e persone (S).

Progetto di fattibilità tecnica ed economica


R2 – Relazione Tecnica Pag. 49 di 82
Comune di San Severino Marche (MC)
PROBABILITÀ (D) Classe di probabilità Descrizione

I controlli correnti anche visivi permettono di


1-2 Molto probabile
individuare facilmente la causa/anomalia

È abbastanza semplice individuare la


3-4 Probabile
causa/anomalia con i controlli attuali.
La probabilità di individuare/prevenire la
5-6 Moderato causa/anomalia con i controlli attuali è
buona o accettabile.
La probabilità di individuare/prevenire la
7-8 Poco probabile causa/anomalia è piuttosto bassa con gli
strumenti di controllo in corso.
La probabilità di individuare/prevenire la
9-10 Improbabile
causa è piuttosto remota.

FREQUENZA (O) Classe di frequenza Descrizione

L’evento non si è mai verificato nel corso


1-2 Rara
degli ultimi 20 anni
L’evento si è verificato da 1 a3 volte nel
3-4 Improbabile
corso degli ultimi 20 anni
L’evento si è verificato da 4 a6 volte nel
5-6 Moderata
corso degli ultimi 20 anni
L’evento si è verificato da 7 a10 volte nel
7-8 Probabile
corso degli ultimi 20 anni
L’evento si è verificato oltre 10 volte nel
9-10 Molto elevata
corso degli ultimi 20 anni

CONSEGUENZE (S) Classe di severità Descrizione

Generalmente nessun danno per cose o


1-2 Trascurabile
persone.
Generalmente le persone traggono da
questo rischio generalmente solo un limitato
3-4 Basso livello di apprensione. Le cose non
subiscono danni visibili. (indice di mortalità
inferiore a 1.0).
Le persone subiscono situazioni di ansia e
spavento ma generalmente nessun
5-6 Medio apparente danno fisico (indice di mortalità
fra 1.0 e 2.5). Le cose subiscono lievi danni
materiali.
Le persone possono subire forti stress motivi,
e danni fisici generalmente limitati (indice di
7-8 Alto
mortalità fra 2.5 e 4). Le cose subiscono
danni considerevoli ma non distruttivi
Le persone possono subire gravissimi danni
fisici anche invalidanti o la morte (indice di
9-10 Catastrofico
mortalità superiore a 4). Le cose subiscono
danni distruttivi ed irreparabili.

Progetto di fattibilità tecnica ed economica


R2 – Relazione Tecnica Pag. 50 di 82
Comune di San Severino Marche (MC)
Da queste tabelle deriva la Matrice di rischio o si calcola il valore di RPN, un numero
che indica la priorità del rischio (Risk Priority Number). Il valore di RPN è dato da:

RPN = S x O x D

Più RPN è grande e maggiore è la necessità di un intervento. Questo nell’illuminazione


significa aumentare la classe illuminotecnica di progetto, se non si riesce ad
abbassare RPN con strumenti alternativi, quali per esempio segnaletica visiva, attiva
e/o passiva, etc. Si riporta il tutto in un grafico, indicando sulle ascisse la frequenza (D)
e sulle ordinate le conseguenze (S).

Catastrofico 200 400 600 800 1000

Alto 160 320 480 640 800

Medio 60 240 360 480 600

Basso 40 160 240 320 400

Trascurabile 10 40 60 160 200


Poco Molto
Improbabile Moderato Probabile
probabile probabile
Le situazioni che cadono nella zona verde sono accettabili e non richiedono
particolare attenzione né ulteriori analisi; quelli nella zona gialla sono accettabili ma
sono opportune ulteriori analisi; infine quelli della zona rossa non sono accettabili e
devono essere resi accettabili (con azioni correttive).

In ambito illuminazione le situazioni che ricadono in zona rossa, se non riducibili


altrimenti, devono essere ridotte con l’incremento della classe illuminotecnica di
progetto riapplicando nuovamente l’intero metodo per verificare la congruità della
nuova classe.

Viceversa si può verificare, se si rientra nella sezione verde, se riducendo la categoria


illuminotecnica di progetto ci si mantiene sempre in zona verde.

Progetto di fattibilità tecnica ed economica


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6. PROGETTO TECNICO DEGLI INTERVENTI

6.1. INTERVENTI SUGLI APPARECCHI DI ILLUMINAZIONE PUBBLICA

Negli impianti di pubblica illuminazione sono presenti, in generale, differenti e non


omogenee tipologie di apparecchi, con conseguente squilibrio nelle prestazioni
illuminotecniche, determinando anche un aggravio dei costi di gestione per la maggiore
necessità di magazzino, oltre che un antiestetico impatto visivo.

La verifica della rispondenza delle apparecchiature ai disposti della Legge Provinciale


contro l’inquinamento luminoso ha evidenziato quindi che una parte consistente delle
stesse è difforme da quanto prescritto.

Mediamente gli apparecchi non conformi alla Legge hanno spesso un sistema
d’illuminazione vetusto e ormai superato, con basso rendimento ottico e forte produzione
d’inquinamento luminoso. Al contrario, sempre in linea generale, gli apparecchi con
diffusore di tipo cut-off adeguati alla legge provinciale sono di più recente installazione,
realizzati con tecnologia attuale e rendimenti adeguati.

Il livello di obsolescenza generale degli apparecchi stradali esistenti del parco impianti è
particolarmente elevato in quanto molti apparecchi stradali sono vetusti e
tecnologicamente obsoleti, con bassi valori di rendimento, o con ottiche assenti o
inadeguate, alcuni privi di schermo di chiusura o con coppa aperta, danneggiata o
degradata, grado di protezione insufficiente, inadeguati dal punto di vista del risparmio
energetico e del contenimento dell’inquinamento luminoso. Altri apparecchi stradali
seppur equipaggiati con vetro piano ed ottica cut-off sono comunque vetusti ed
inefficienti, oltre che spesso installati con un angolo di inclinazione pari a circa 10° rispetto
al piano definito dal manto stradale, il cui uso non è consentito a causa dell’elevato flusso
luminoso disperso verso l’alto.

È quindi necessario rinnovare il parco apparecchi, andando a sostituire le vecchie


armature, con apparecchi di moderna concezione, cut-off, in classe II di isolamento, che
soddisfino contemporaneamente tutti i requisiti sia in termini di messa a norma,
ammodernamento tecnologico, riqualificazione e messa in sicurezza degli impianti, sia in
termini di risparmio energetico e gestionale.

Progetto di fattibilità tecnica ed economica


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INTERVENTI SUGLI APPARECCHI LUMINOSI

Fornitura di apparecchio stradale a sorgente led Menowatt Ge mod.


Meridio/Hiperion, equipaggiato con alimentatore elettronico
cad. 730
dimmerabile (regolazione del flusso) e predisposto al modulo di
telecontrollo, vetro piano, cut-off, classe II

Rimozione di complesso illuminante esistente e nuova installazione in


cad. 730
quota di apparecchio di illuminazione pubblica

In questo modo, a valle degli interventi, tutti gli impianti saranno interamente equipaggiati
con una tipologia di luce ad elevata qualità, sorgenti luminose a led con tonalità neutra e
temperatura di colore pari a 4000°K.

6.1.1. CONFORMITÀ NORMATIVA

La sostituzione di un così consistente numero di apparecchi consente di uniformare e


rendere omogeneo il parco apparecchi, con conseguente equilibrio delle prestazioni
illuminotecniche, e riduzione dei costi di gestione per la minore necessità di magazzino, oltre
che un migliore impatto visivo a livello estetico.

Gli apparecchi previsti hanno ottica di tipo cut- off, realizzata al fine di ottenere i migliori
risultati illuminotecnici senza necessità di inclinare l’armatura, nel rispetto dei più restrittivi
criteri di contenimento della dispersione di flusso luminoso.

Tutti gli apparecchi post operam previsti nell’intervento rispettano pienamente le leggi in
materia di inquinamento luminoso, prevedendo pertanto di azzerare l’inquinamento
luminoso in quanto, ogni tipologia di materiale scelto rappresenta, allo stato attuale, la
soluzione tecnica più performante a disposizione. In particolare di seguito si riportano delle
schede dettagliate dei corpi illuminanti previsti nel presente progetto.

Progetto di fattibilità tecnica ed economica


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CONTESTO 1
Applicazioni: Strade, incroci, parcheggi
APPARECCHI STRADALI
Corpo: Alluminio Pressofuso
Classe: II
Alimentatore: Elettronico
Fotometriche: stradali, ciclo pedonali

Menowatt
Ge In sostituzione di: Apparecchi stradali a basso rendimento, non conformi,
MERIDIO obsoleti.
INNOVAZIONE TECNOLOGICA
LED: Moduli LED con gruppo ottico rimovibile in campo e dotati di sistema di by-pass in caso di
LED guasti mediante shunt a gruppi di 4 sorgenti e sensori di controllo della temperatura ed
umidità.
Ottiche: Lenti in PMMA (polimetilmetacrilato) di precisione in grado di direzionare il fascio
luminoso e diversi tipi di configurazioni personalizzabili.
Alimentatori: Elettronico dimmerabile brevettato con funzioni di:
• Protezione dalle sovratensioni elettriche e protezione dalla caduta del neutro sulla linea di
alimentazione con sistema OVP-NFP;
• Protezione contro i surge con SPD interno;
• Architettura LLS (Long Life Strategy) mediante doppio stadio di gestione correnti
• Pilotaggio indipendente delle stringhe LED.
• Modalità autodimmer con impiego di programmi di lavoro multipli configurabili anche in
campo.
• Funzionalità Datalogger per consentire diagnosi del dispositivo e controllo dei parametri e
degli eventi;
• Verifica del livello di luminosità e correzione automatica della corrente di alimentazione
(Constant Lighting System).
TIPOLOGIA DI SORGENTE
LED DIMMERABILI
Vita Utile
550mA (Ta=25°C) 700mA (Ta=25°C)
L80 B10 (10k), TM-21 L80 B10 (10k), TM-21
calcolato 234.000hr calcolato 325.000hr
effettivo >80.000hr effettivo >80.000hr

MODELLO‐TIPOLOGIE POTENZE FLUSSO LUMINOSO


TEMPERATURA DI COLORE DISPONIBILE 3000K E 4000K
1 MOD 12 LED 400 ÷
17 ÷ 29W 1700 ÷ 2900 lm
700mA
2 MOD 24 LED 400 ÷
31 ÷ 54W 3500 ÷ 6000 lm
700mA
3 MOD 36 LED 400 ÷
46 ÷ 79W 5300 ÷ 9000 lm
700mA
4 MOD 48 LED 400 ÷
58 ÷ 106W 7100 ÷ 12400 lm
700mA

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6.1.2. RISPONDENZA AI CRITERI AMBIENTALI MINIMI D.M. 27 SETTEMBRE 2017

Il progetto assolve alle esigenze di qualità ambientale espresse nei criteri ambientali minimi
adottati con decreto del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare e
nello specifico gli impianti ed i prodotti impiegati rispondono ai seguenti elementi del
decreto ministeriale in oggetto anche in ottemperanza dell’art. 34, comma 1 e 2 del D.lgs.
n. 50/2016.

Nello specifico, come da progetto di fattibilità e relativi allegati, si evidenzia che:

Specifiche tecniche (criteri di base): Le sorgenti a led impiegate rispettano le caratteristiche


di cui:

• Tab. 6 del capitolo 4.1.3.6, in termini di efficienza luminosa e indice di posizionamento


cromatico dei moduli led;
• Tab. 7 del capitolo 4.1.3.7, in termini di fattore di mantenimento del flusso luminoso e
tasso di guasto dei moduli led;
• Tab. 8 del cap. 4.1.3.8 in termini di rendimento degli alimentatori per moduli led.

Gli apparecchi impiegati nel progetto rispettano le caratteristiche di cui:

• Tab. 1 del capitolo 4.2.3.2, in termini di proprietà degli apparecchi di illuminazione


stradale;
• Tab. 2 del capitolo 4.2.3.3, in termini di proprietà degli apparecchi di illuminazione di
grandi aree, rotatorie, parcheggi;
• al capitolo 4.2.3.8 in merito alla prestazione energetica degli apparecchi di
illuminazione, realizzando un indice IPEA* maggiore o uguale a quello di classe A++
di cui alla tab. 7 del cap. 4.2.3.8;
• Tab. 15 del capitolo 4.2.3.10, in termini di fattore di mantenimento del flusso luminoso
e tasso di guasto per apparecchi di illuminazione a led;
• Il sistema di regolazione del flusso luminoso degli apparecchi adottato è conforme
alle disposizioni di cui al cap. 4.2.3.11;
• Per tutti gli apparecchi impiegati (cap. 4.2.3.16) le garanzie del costruttore sono
valide per almeno 5 anni a partire dalla data di consegna alla stazione appaltante,
periodo per il quale tutti i pezzi di ricambio dovranno essere resi disponibili.

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Gli impianti oggetto del progetto rispettano le caratteristiche di cui:
• al capitolo 4.3.3.2 in merito alle luminanze medie mantenute di progetto ovvero gli
illuminamenti medi mantenuti di progetto, in quanto mai superiori a più del 20%
rispetto ai livelli minimi previsti dalle norme tecniche di riferimento;
• al capitolo 4.3.3.3 in merito alla prestazione energetica degli apparecchi di
illuminazione, realizzando un indice IPEI* maggiore o uguale a quello di classe A++
di cui alla tab. 1 del cap. 4.3.3.3 ove applicabile;
• Il sistema di regolazione del flusso luminoso degli impianti adottato è conforme alle
disposizioni di cui al cap. 4.3.3.4;
• Il sistema di telegestione degli impianti adottato è conforme alle disposizioni di cui al
cap. 4.3.3.5;

Criteri premianti (criteri di aggiudicazione): Le sorgenti a LED impiegate rispettano le


caratteristiche di cui:

• Tab. 15 del capitolo 4.1.4.5, in termini di efficienza luminosa e indice di


posizionamento cromatico dei moduli LED (per un totale di più del 75% dei corpi
illuminanti installati);
• Al capitolo 4.1.4.7 in materia di redazione di un bilancio materico relativo all’uso
efficiente delle risorse impiegate per la realizzazione e manutenzione dei manufatti
e/o impiegati nel servizio oggetto del bando;

Gli apparecchi impiegati nel progetto rispettano le caratteristiche di cui:

• Tab. 16 del capitolo 4.2.4.2 in termini di proprietà degli apparecchi di illuminazione


stradale;
• Al capitolo 4.2.4.10 in merito alla redazione di un bilancio materico relativo all’uso
efficiente delle risorse impiegate per la realizzazione e manutenzione dei manufatti
e/o impiegati nel servizio oggetto del bando.

Gli impianti oggetto del progetto rispettano le caratteristiche di cui:

• Al capitolo 4.3.4.6 in merito alla redazione di un bilancio materico relativo all’uso


efficiente delle risorse impiegate per la realizzazione e manutenzione dei manufatti
e/o impiegati nel servizio oggetto del bando.

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6.2. INTERVENTI SUI SOSTEGNI

Il parco sostegni risulta essere in parte adeguato e in parte presenta una percentuale di
sostegni in condizioni critiche dal punto di vista della messa a norma, ammodernamento
tecnologico, riqualificazione e messa in sicurezza degli impianti.

La maggioranza dei sostegni non presenta criticità statiche, elettriche o illuminotecniche.


Negli impianti più vetusti, i pali risultano generalmente affetti da evidenti stati di
ossidazione/corrosione e/o con pericolo di cedimento in quanto hanno subito danni
strutturali (causati dal tiro delle linee aeree, incidenti stradali o da altri fenomeni quali eventi
atmosferici ed atti vandalici). In particolare sono state riscontrate delle criticità rilevanti per
i pali presenti sul territorio comunale, per i quali è stata prevista la totale sostituzione.

Gli interventi previsti sui sostegni sono i seguenti:

INTERVENTI SUI SOSTEGNI

Rimozione di palo in cemento armato centrifugato di lunghezza fuori


terra sino a 10,50 m, con taglio a filo blocco e tagli successivi per ridurlo
in tronconi non superiori a mt 2, riempimento della cavità del palo con cad. 39
ghiaia e in superficie con malta di cemento, compreso il trasporto del
palo ad impianto di smaltimento autorizzato.
Fornitura e posa di sostegno per illuminazione pubblica stradale. Palo
conico dritto in lamiera d'acciaio S235JR, con conicità 10 mm/m e
diametro terminale Ø60, dotato di asola di entrata cavi, morsettiera a cad. 39
doppio portafusibile, portella da palo ed etichetta adesiva CE.
Dimensioni in mm: H.f.t. = 8000; i = 800; s = 3; D = 148; d = 60.

Fornitura e posa in opera di plinto portapalo in c.a.v. a sezione


rettangolare 500x700x500 mm, con pozzetto per ispezione incorporato
dimensione int. 30x30 cm., armato con rete elettrosaldata Ø 5 cm.
cad. 39
maglia 15x15 cm., con foro Ø 18 cm, per pali da illuminazione max 4,0
m.f.t. Compreso di chiusino in ghisa classe D400 munito di guarnizioni,
antirumore e quanto altro occorre a dare l'opera finita.
Verniciatura di palo o braccio in opera o presso stabilimento, nonché
l'applicazione di una ripresa di antiruggine al cromato di piombo o
cad. 98
primer, e due riprese di smalto sintetico di cui la prima RAL 6010 e la
seconda a finire RAL 6009.

Rimozione di braccio a muro o palina per altezze superiori a 5,00 m dal


suolo, con uso di autocestello mediante taglio con seghetto a filo
cad. 85
muratura delle staffe di sostegno, compreso il trasporto al magazzino
di rientro,
Fornitura e posa in opera a parete di braccio in lamiera d’acciaio
S235JR di dimensioni e tolleranze conformi alle norme UNI EN 40-2.
Sbraccio sino a 2,5 m, comprese le staffe con collare murate a parete, cad. 85
ed eventuale manicotto di riduzione, nonché il ripristino della
tinteggiatura danneggiata.

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La sostituzione dei pali prevede le seguenti operazioni:
• Allestimento di tutta la segnaletica prescritta per la
segnalazione delle aree di cantiere dal codice della strada
e/o da Enti Locali;
• Apprestamento di tutte le opere provvisionali atte a garantire
la viabilità dei luoghi;
• Rimozione del complesso luminoso esistente;
• Verifica blocco di fondazione esistente ed eventuale
realizzazione nuovo plinto di fondazione;
• Svellimento della pavimentazione;
• Rottura del sottofondo;
• Eventuale scavo di sbancamento;
• Scavo in fondazione;
• Sistemazione del terreno circostante;
• Fornitura in opera degli accessori necessari (tubi PVC per
raccordi e/o formatura incavi e/o alloggiamenti);
• Carico, trasporto e scarico a piè d’opera dei sostegni;
• Posizionamento, sollevamento, messa in
verticale, allineamento, bloccaggio e sigillatura dei
sostegni sul blocco di fondazione;
• Esecuzione (ove richiesta) dei collegamenti per la messa a
terra; compreso la fornitura dei materiali occorrenti
(capicorda, morsetti e conduttore);
• Realizzazione delle opere edili necessarie per l’ingresso della nuova linea interrata,
oppure scavo per l’intercettazione della linea elettrica interrata esistente;
• Riparazione di eventuali danni causati, dalle operazioni di scavo e/o demolizione,
ad eventuali sottoservizi occulti;
• Ripristino pavimentazione esistente.

La tipologia di sostegni utilizzati sarà del tipo testapalo conico dritto, zincato mediante
immersione in vasche di zinco fuso il cui spessore dello strato di zinco è conforme alle norme
UNI EN ISO 1461. I pali sono costruiti in conformità alla norma UNI EN 40-5 e alle norme
collegate:

• Dimensioni e tolleranze: UNI EN 40-2;


• Materiali: UNI EN 40-5;

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• Specifica dei carichi caratteristici: UNI EN 40-3-1;
• Verifica mediante calcolo: UNI EN 40-3-3;
• Protezione della superficie: UNI EN 40-4.
• Ogni palo è dotato di etichetta adesiva CE.

I collegamenti tra la linea di alimentazione e l’apparecchio sarà costituito da un cavo


bipolare in gomma (G7) FG16OR-0,6/1kV in rame con sezione 2x2,5mm2.

La derivazione sarà realizzata tramite giunzione di derivazione a gel in classe II realizzate


con ausilio del morsetto a compressione. La suddetta giunzione dovrà essere eseguita sui
cavi estratti dalla finestra di ispezione con lunghezze in sovrabbondanza per successive
giunzioni da effettuare in caso di guasti. Sarà fatto ricorso, ogni 4 sostegni, all’utilizzo di una
morsettiera, a doppio isolamento, sul palo al fine di facilitare la ricerca in caso di guasti.

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6.3. INTERVENTI PER SISTEMI INTELLIGENTI

6.3.1. SISTEMA DI TELECONTROLLO

La presente proposta prevede la predisposizione di un sistema di telecontrollo con


possibilità di monitoraggio dei parametri di funzionamento dei punti luce. L’attuale
panorama della pubblica illuminazione vede l’introduzione sempre più massiccia di sistemi
innovativi e tecnologici per il telecontrollo e la tele gestione degli impianti, attivati per avere
un controllo da remoto di alcune funzionalità e di alcuni parametri dell’impianti di
illuminazione. Nella tabella che segue compare la quantificazione del numero di punti luce
interessati da tale sistema di telecontrollo:

SISTEMA DI TELECONTROLLO

Fornitura e installazione di sistema di telecontrollo territoriale Menowatt


Ge mod. Ilios derivabile da quadro elettrico di alimentazione in BT per
impianti di illuminazione pubblica, integrato con sistema di gestione in
cloud per la elaborazione e consultazione dei dati. Apparato dotato cad. 37
di modulo di trasmissione in radiofrequenza 169 MHz e protocollo di
comunicazione Wireless M-Bus o LoRaWan e interfaccia radio
GPRS/UMTS/CDMA.

Le possibilità diagnostiche e di controllo offerte dal telecontrollo, si configurano come


strumenti con grandi potenzialità, anche al fine di verifiche e monitoraggio più dettagliati.

6.3.2. SISTEMA DI REGOLAZIONE DEL FLUSSO LUMINOSO

Nel presente studio i corpi illuminanti di nuova installazione saranno dotati di sistema di
regolazione del flusso luminoso di tipo puntuale mediante alimentatore elettronico
dimmerabile stand-alone.

Gli apparecchi di illuminazione Menowatt Ge dotati di sorgenti led saranno equipaggiati


con alimentatore elettronico dimmerabile che permette la regolazione puntuale del flusso
luminoso mediante commutazione automatica, con profilo tarabile in modo continuo sia
in ampiezza che in durata, senza l’adozione dei regolatori.

Tale tipologia di variazione del flusso luminoso sarà estesa a tutti i corpi illuminanti led di
nuova installazione ad eccezione di alcuni apparecchi di illuminazione, quali i proiettori e
arredi urbani, che non ne consentono l'agevole installazione per motivi di ingombri e/o per
la tecnologia con cui sono realizzati.

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L’utilizzo di questo sistema di regolazione permette di conseguire ulteriori risultati in termini
di efficienza andando a ridurre, contestualmente alle esigenze d’ambito ed in rispetto delle
normative vigenti, i consumi energetici degli impianti.

Maggiori dettagli sugli orari di regolazione e sul programma di lavoro impostato per il
presente progetto sono riportati nella relazione R2.2 – “Regolazione degli impianti di
illuminazione pubblica”.

TIPO DI SISTEMA DI REGOLAZIONE DEL FLUSSO LUMINOSO INSTALLATO

Puntuale tramite alimentatore elettronico dimmerabile stand alone


cad. 730
per apparecchi di illuminazione a led.

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6.4. INTERVENTI DI SMART URBAN INFRASTRUCTURE

6.4.1. SVILUPPO DI RETI E SERVIZI AL CITTADINO

Le città stanno aumentando lo sviluppo di reti collegate per lo scambio di informazioni


attraverso nuove tecnologie. Uno dei vantaggi più rilevanti di questa evoluzione, che fa
parte del concetto di Smart City e Smart Metering, è la possibilità di utilizzare le reti esistenti
ed evitare nuovi scavi o lavori invasivi. In breve, fare efficienza.

Ciò che differenzia questo approccio rispetto al passato è il pensare alla città come ad un
insieme di reti interconnesse, quali la rete dei trasporti, la rete elettrica, la rete degli edifici,
la rete della pubblica illuminazione, dell’acqua, dei rifiuti e molte altre ancora. Compresa
quella delle relazioni sociali.

L’accento cade sulla interazione tra rete e rete, e cittadino e città, affinché la città si adatti
al bisogno del cittadino e, contestualmente, il cittadino si attivi nella creazione della nuova
città sostenibile.

Tutto ciò mirando alla sostenibilità economica e ambientale, partendo dall’impianto di


pubblica illuminazione e della sua gestione quotidiana, anche da remoto, con soluzioni
innovative di efficienza.

6.4.2. SMART LIGHTING

L’impianto di pubblica illuminazione municipale è un sistema complesso, strutturato e


dimensionato per garantire comfort e sicurezza agli utenti della strada.

Per specifiche esigenze tecniche o funzionali, l’Amministrazione Pubblica o il Gestore


esterno possono decidere di controllare e pilotare costantemente e in tempo reale
l’impianto. I motivi sono diversi:

• verificare il corretto funzionamento di tutte le componenti dell’impianto stesso: tratte


di punti luce, singoli punti luce;
• ricevere tempestivamente e in maniera automatica informazione sulla presenza di
malfunzionamenti;
• controllare la corretta operatività (ad esempio i cicli di accensione e spegnimento)
e apportare modifiche;
• pilotare variazioni delle caratteristiche elettriche e illuminotecniche: ridurre i consumi,
ridurre o aumentare il flusso luminoso a seguito di variazioni di traffico, ambientali,
ecc.

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L’obiettivo è quindi quello di dotare l’impianto di strutture tecnologiche che consentano di
fare controlli sul campo, di inviare le informazioni risultanti ad una “cabina di regia” e di
attivare comandi verso gli apparati presenti sul posto. Tale orientamento è finalizzato
dunque al raggiungimento di una telegestione del sistema.

6.4.3. SLIN 169®

SLIN169® è la soluzione proposta da Menowatt Ge, innovativa e basata su tecnologia a


bassa frequenza di trasmissione: quella a 169MHz con standard W-M-Bus. Questa banda di
frequenza consente una maggiore copertura del territorio rispetto alle tradizionali operanti
in 868 e 433 MHz con protocollo W-M-bus, permettendo un minore dispiego di infrastrutture.
Tale soluzione si interseca con l’ottica del controllo dell’impianto di pubblica illuminazione,
permettendo una sinergia tra le reti che ad oggi risulta strategicamente vincente.

L’architettura SLIN169® prevede tre livelli gerarchici che non interessano i quadri elettrici di
distribuzione.

I tre livelli sono così identificati:

• Cabina di regia: questo elemento è delocalizzato rispetto all’impianto da


controllare. Si basa interamente su accesso ai servizi in tecnologia Cloud Computing.
Fornisce all’utilizzatore un portale web che consente di accedere alle informazioni e
ai comandi di base. L’accesso sarà possibile da computer, tablet o smartphone.
• Gateway di impianto (MPX): è lo strumento che comunica con la cabina di regia.
Funge sia da apparato di periferia standard, che da viatico per le informazioni in
arrivo da tutti i pali. Dotato di connessione web, raccoglie i dati inviati dagli apparati
di periferia e li convoglia al database, in modo da poter essere controllati dalla
cabina di regia.
• Apparato di periferia: si tratta di un apparato installato all’interno di un singolo punto
luce, modulato affinché possa raccogliere informazioni e ricevere i comandi
attraverso le onde radio a 169 MHz, comunicando con il gateway di impianto. Tale
apparato in ottica di servizi Smart può d’altra parte configurarsi con una serie di
sensori e misuratori in grado di trasmettere i dati di monitoraggio come meglio
descritto nei capitoli successivi.

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Fig. 1- Componenti della rete SLIN169®

Fig. 2- Schema di funzionamento della rete SLIN169®

Con SLIN169® è possibile pensare ad una versione capillare di monitoraggio e


amministrazione dell’impianto, che interessa addirittura ogni singolo punto luce; progettato
per permettere questa modularità di controllo, fino all’elemento particolare, SLIN169® è in
grado di adattarsi alle esigenze delle infrastrutture di telecomunicazione esistenti. Questo
significa che il concentratore (MPX) che dialoga e invia informazioni agli altri punti luce
dotati di RL-U, per comunicare con il web (cloud-computing) potrà utilizzare non solo reti
3G, UMTS, GPRS, GSM, ma sarà in grado di utilizzare altre tecnologie come fibra ottica o
cavo adsl, dove presenti.

Puntare su un’infrastruttura già esistente, come quella della pubblica illuminazione, e che
copre l’intero territorio urbano si rivela strategico, proprio per le caratteristiche intrinseche

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della architettura stessa dell’impianto tali da renderla un vettore d’elezione. L’impianto di
illuminazione pubblica si presenta come:

• Diffusa e integrata con l’ambiente: la rete di pubblica illuminazione copre


praticamente tutto il territorio cittadino ed è presente in ogni contesto del tessuto
urbano;
• Capillare: i suoi componenti come i singoli punti luce sono presenti sul territorio in
maniera serrata;
• Versatile: gli elementi costitutivi l’impianto possono divenire supporti fisici o vettoriali
per altri componenti della rete urbana.

In quest’ottica ogni tipo di servizio che richieda un’alimentazione e un dispositivo di


scambio dati per la comunicazione in rete può essere implementato nel contesto
dell’architettura di rete.

6.4.4. SERVIZI DI SMART METERING

SLIN169® non richiede interventi costosi di realizzazione, usufruendo dell’infrastruttura


esistente, contrariamente a quanto accade altre soluzioni. Il risparmio è doppio se si
considera che per il suo funzionamento la linea di alimentazione della pubblica
illuminazione non deve essere sotto tensione in maniera continuativa. Questo aumenta la
convenienza di SLIN169®.

L’impianto di pubblica illuminazione è presente pressoché ovunque e, normalmente, è


vicino agli edifici pubblici e privati. Questo comporta che tramite l’impianto di pubblica
illuminazione è possibile attuare il servizio di rilevamento dei consumi energetici: ad esempio
i servizi di erogazione di corrente elettrica, acqua e gas. Questo scambio di informazioni
intelligenti dei consumi avviene sulla frequenza 169, come indicato da disposizioni
comunitarie e da indirizzi tecnici-legislativi nazionali (norme UNI, delibere ARERA).

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Fig. 3- Integrazione dell’impianto di IP e servizio di Smart Metering utenze gas

La scelta di usare lo standard Wireless M-Bus indicato dalla Comunità Europea per servizi di
telemetria (Smart Metering) ha un vantaggio competitivo, di cui beneficiano sia i titolari
dell’impianto di illuminazione – solitamente gli Enti locali – in quanto detentori del bene, e i
soggetti distributori di energia che non avranno bisogno di investire in infrastrutture dedicate
per operare il controllo a distanza dei contatori che sarà per loro obbligatorio.

Dal computer, il cittadino potrà controllare le sue utenze collegandosi ad internet e


realizzando uno dei concetti principali legati alla Smart City: quello di “cittadino
consapevole” dei propri consumi. Dunque i distributori di gas e acqua, nel prossimo futuro,
potranno usufruire dei servizi dell’impianto di Pubblica Illuminazione per il servizio metering.

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Fig. 4- Integrazione dell’impianto di IP e servizio di Smart Metering utenze acqua

La caratteristica principale del sistema proposto da SLIN169® è il fatto di basarsi su una


infrastruttura già presente nel territorio in maniera capillare e strategicamente posizionata
nel tessuto urbano. La “città intelligente”, e con questo si intendono anche realtà più
piccole dove è ovviamente possibile realizzare SLIN169®, è il luogo dove l’innovazione non
può prescindere dall’efficienza energetica, intesa come contenimento dei costi ed
eliminazione degli sprechi. Lo scopo è quello di valorizzare l’infrastruttura a disposizione e
considerarla una risorsa essenziale per sviluppare reti interconnesse con scambio di dati. In
questa ottica, il lampione non può essere solo “intelligente” ma deve fornire servizi
aggiuntivi, deve arricchirsi dia altre funzioni che siano a servizio del cittadino e che migliori
la qualità della vita urbana.

L’architettura del servizio SLIN169® permette di aumentare lo standard e di fare efficienza:


il risparmio è degli enti locali, detentori dell’impianto di pubblica illuminazione, dei gestori
dei servizi luce, acqua e gas o di altri soggetti che vogliono proporre tramite il sistema di
pubblica illuminazione.

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Infatti i benefici derivanti dai servizi offerti porterebbero:

• alla riduzione dei costi di erogazione;


• alla razionalizzazione della loro gestione;
• al miglioramento qualitativo dell’offerta;
• la possibilità di introdurre nuove soluzioni.

Tutti benefici che si rifletterebbero direttamente o indirettamente sul cittadino e gli utenti
dei servizi interconnessi da un’unica struttura. Il lampione polifunzionale che crea risparmio,
energetico ed economico, dà benefici diretti anche ai cittadini e alla salvaguardia
dell’ambiente. In breve:

• più servizi, più efficienti e con tariffe contenute;


• risparmio energetico;
• riduzione dell’inquinamento;
• razionalizzazione dell’uso delle risorse;
• Un circolo virtuoso dunque che offre a ciascuno maggiori prestazioni a minor costo.

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6.4.5. SERVIZI DI SMART CITY

Una delle parole chiave per il concetto di Smart City, come ribadito in precedenza, è
l'efficienza. In particolare l'efficienza energetica, senza la quale non è possibile concepire
la “città intelligente” a misura d'uomo.

SLIN169® offre la possibilità alle Amministrazioni Comunali di dotarsi sul proprio territorio di
una illuminazione pubblica all'avanguardia, favorendo la creazione di sistemi che siano:

• efficienti, attraverso l'impiego dei sistemi di illuminazione a led;


• telegestibili, attraverso la possibilità di creazione di un sistema di comunicazione
specifico;
• aperto alla gestione delle informazioni quali ad esempio i consumi energetici.

Le potenzialità dell’infrastruttura SLIN169® vanno oltre i servizi di Smart Metering descritti in


precedenza: nel tempo infatti sarà possibile, a seconda delle necessità del territorio,
sviluppare soluzioni basate sul monitoraggio e trasmissione di dati da parte di sensori
integrati nel sistema della pubblica illuminazione nell’ottica della risoluzione di problemi
urbani e per l’agevolazione della vita dei cittadini.

Questo è il fine ultimo delle Smart City. A titolo esemplificativo, SLIN169® è in grado di
interfacciarsi con le più svariare soluzioni tecniche in grado di realizzare:

• il monitoraggio della qualità dell’aria;


• il monitoraggio dell’inquinamento acustico;
• il monitoraggio meteorologico;
• il monitoraggio del traffico;
• l’implementazione di una rete Wi-Fi;
• il controllo degli accessi ad aree riservate;
• la videosorveglianza di aree sensibili;
• il rilevamento del percorso dei mezzi di
trasporto pubblico di superficie;
• la messaggistica stradale variabile tramite
pannelli luminosi.

Come già anticipato, l’architettura proposta per il sistema di gestione dei servizi Smart City
e Smart Metering, è direttamente legata all’impianto di pubblica illuminazione.

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I sistemi sono legati indissolubilmente, infatti le componenti necessarie alla realizzazione
dell’infrastruttura radio, che gestirà i servizi smart, sono completamente integrate all’interno
delle componenti dell’impianto di pubblica illuminazione.

I tempi legati alla realizzazione di questa infrastruttura saranno quindi gli stessi con i quali
saranno realizzati gli interventi di efficientamento energetico dei centri luminosi.

Fig. 5- Integrazione dei servizi Smart City con l'impianto di IP tramite SLIN169®

PREDISPOSIZIONE SMART URBAN INFRASTRUCTURE

Gateway di impianto Menowatt Ge mod. MPX con funzione di ricezione e


trasmissione dei dati provenienti agli apparati di periferia interni alla rete e
cad. 2
comunicazione in remoto con il cloud e dotato di modulo di
comunicazione 169 MHz.

Numero di punti luce telecontrollati tramite installazione di apparato di


cad. 30
periferia Menowatt Ge mod. RL dotato di modulo di trasmissione 169 MHz.
Fornitura di dispositivo ausiliario di gestione degli impianti tipo MENOWATT
GE mod. LEMSET tramite attivazione o modifica dei cicli di regolazione del cad. 1
flusso luminoso.

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6.4.6. SLIN 169® IN BREVE

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6.5. SISTEMA INFORMATIVO GESTIONALE

Viene ora presentato il sistema online che unisce tutti i servizi e i prodotti tecnologici offerti
nel progetto. Dal risparmio energetico, alla verifica della funzionalità degli impianti, alla
possibile gestione dei servizi di monitoraggio smart metering, sono solo alcuni dei servizi che
possono essere gestiti da un unico portale, migliorando notevolmente il lavoro e il servizio
di manutenzione.

Di seguito vengono presentate alcune schermate del sistema, dalle quali si evince la
chiarezza e la completezza dei dati al fine di gestire gli impianti e rispondere alle richieste
del bando; è inoltre possibile verificare la semplicità e l’intuitività con le quali è stato
pensato e realizzato tutto il sistema. L’accesso al sistema è possibile tramite qualsiasi device
connesso alla rete tramite account dedicato con l’inserimento di username e password:

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Dopo l’accesso il gestore o l’Amministrazione stessa potrà visionare il proprio impianto e tutti
i servizi connessi. In una prima schermata riepilogativa apparirà l’elenco degli eventi in
riferimento al servizio.

Di seguito un esempio della Smart city del Comune di Grottammare, uno dei primi in Italia
ad usufruire di servizi integrati da un’unica piattaforma web per la gestione della città:

I servizi attivi sull’impianto comunale, sono:

- Gestione pubblica illuminazione;

sono inoltre attivi servizi, che potranno essere richiesti e aggiunti in un secondo momento
dalle Amministrazioni comunali:

- Gestione smart del servizio raccolta rifiuti e controllo cassonetti;

- Gestione smart dell’inquinamento acustico;

- Gestione smart dell’inquinamento atmosferico;

- Smart metering contatori acqua;

- Smart metering contatori gas;

Nella figura seguente viene mostrato come sarà possibile per gli operatori trovare il guasto
con avvisi attivi e interrogare il sistema:

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Identificato il centro luminoso viene definito l’avviso o l’allarme specifico, in questo caso il
sistema ha rilevato un valore di corrente fuori dai range di sicurezza. L’operatore
provvederà all’intervento già consapevole dell’anomalia da eliminare.

Dal cruscotto è possibile verificare in tempo reale le misure rilevate e operare alcuni
interventi specifici, quali lo spegnimento o l’accensione dell’impianto, la variazione del

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ciclo di funzionamento o il risparmio ottenibile per tutti quei punti dove è installato il sistema
SLIN169®.

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7. RIEPILOGO DEGLI INTERVENTI PROPOSTI

INTERVENTI SUGLI APPARECCHI LUMINOSI

Fornitura di apparecchio stradale a sorgente led Menowatt Ge mod.


Meridio/Hiperion, equipaggiato con alimentatore elettronico
cad. 730
dimmerabile (regolazione del flusso) e predisposto al modulo di
telecontrollo, vetro piano, cut-off, classe II

Rimozione di complesso illuminante esistente e nuova installazione in


cad. 730
quota di apparecchio di illuminazione pubblica

TIPO DI SISTEMA DI REGOLAZIONE DEL FLUSSO LUMINOSO INSTALLATO

Puntuale tramite alimentatore elettronico dimmerabile stand alone


cad. 730
per apparecchi di illuminazione a led.

INTERVENTI SUI SOSTEGNI

Rimozione di palo in cemento armato centrifugato di lunghezza fuori


terra sino a 10,50 m, con taglio a filo blocco e tagli successivi per ridurlo
in tronconi non superiori a mt 2, riempimento della cavità del palo con cad. 39
ghiaia e in superficie con malta di cemento, compreso il trasporto del
palo ad impianto di smaltimento autorizzato.

Fornitura e posa di sostegno per illuminazione pubblica stradale. Palo


conico dritto in lamiera d'acciaio S235JR, con conicità 10 mm/m e
diametro terminale Ø60, dotato di asola di entrata cavi, morsettiera a cad. 39
doppio portafusibile, portella da palo ed etichetta adesiva CE.
Dimensioni in mm: H.f.t. = 8000; i = 800; s = 3; D = 148; d = 60.
Fornitura e posa in opera di plinto portapalo in c.a.v. a sezione
rettangolare 500x700x500 mm, con pozzetto per ispezione incorporato
dimensione int. 30x30 cm., armato con rete elettrosaldata Ø 5 cm.
cad. 39
maglia 15x15 cm., con foro Ø 18 cm, per pali da illuminazione max 4,0
m.f.t. Compreso di chiusino in ghisa classe D400 munito di guarnizioni,
antirumore e quanto altro occorre a dare l'opera finita.
Verniciatura di palo o braccio in opera o presso stabilimento, nonché
l'applicazione di una ripresa di antiruggine al cromato di piombo o
cad. 98
primer, e due riprese di smalto sintetico di cui la prima RAL 6010 e la
seconda a finire RAL 6009.
Rimozione di braccio a muro o palina per altezze superiori a 5,00 m dal
suolo, con uso di autocestello mediante taglio con seghetto a filo
muratura delle staffe di sostegno, compreso il trasporto al magazzino cad. 85
di rientro,
Fornitura e posa in opera a parete di braccio in lamiera d’acciaio
S235JR di dimensioni e tolleranze conformi alle norme UNI EN 40-2.
Sbraccio sino a 2,5 m, comprese le staffe con collare murate a parete, cad. 85
ed eventuale manicotto di riduzione, nonché il ripristino della
tinteggiatura danneggiata.

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SISTEMA DI TELECONTROLLO

Sistema di telecontrollo territoriale installabile da quadro tipo


MENOWATT GE mod. ILIOS, dedicata alla supervisione e gestione degli
cad. 37
impianti di pubblica illuminazione, collegato in derivazione al quadro
elettrico della linea.

PREDISPOSIZIONE SMART URBAN INFRASTRUCTURE

Gateway di impianto Menowatt Ge mod. MPX con funzione di ricezione


e trasmissione dei dati provenienti agli apparati di periferia interni alla
cad. 2
rete e comunicazione in remoto con il cloud e dotato di modulo di
comunicazione 169 MHz.
Numero di punti luce telecontrollati tramite installazione di apparato di
periferia Menowatt Ge mod. RL dotato di modulo di trasmissione 169 cad. 30
MHz.
Fornitura di dispositivo ausiliario di gestione degli impianti tipo
MENOWATT GE mod. LEMSET tramite attivazione o modifica dei cicli di cad. 1
regolazione del flusso luminoso.

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8. RISULTATI ECONOMICI ATTESI

È stato valutato inoltre l’impatto economico dell’intervento ed i risultati in termini di costi e


benefici conseguibili. Al fine di stimare correttamente i valori di spesa per l’energia elettrica
è stato considerato un costo unitario medio dell’energia elettrica pari a 0,17613€/KWh (IVA
esclusa).

Di seguito si illustra lo scenario tecnico economico secondo il progetto proposto:

RISULTATI ECONOMICI ATTESI - Importi annuali IVA inclusa


STATO DI FATTO STATO DI PROGETTO
Spesa energetica 86.808,16 € 32.733,75 €

Periodo di gestione Spesa manutenzione 38.001,05 € -


Canone annuale 84.000,00 €
dal 1° al 10° anno Totale voci di spesa 124.809,21 € 116.733,75 €
Risparmio economico 8.075,46 €

Il costo dell’investimento inteso come controvalore dei lavori previsti per il miglioramento
dell’efficientamento energetico ed adeguamento normativo degli impianti di
illuminazione, così come elencati nella presente Relazione Tecnica, e dettagliato all’interno
dell’elaborato R5 – “Stima sommaria dell’intervento” stimato da computo metrico allegato
in: 370.462,99 € (iva esclusa).

Il Progetto verrà finanziato secondo le modalità di realizzazione di infrastrutture pubbliche


secondo gli schemi di Partenariato Pubblico Privato, attraverso lo strumento del Project
Financing, come D.lgs. n. 50/2016 (cod. contr.), art. 183 con un contratto EPC e
Finanziamento Tramite Terzi.

Nell’ambito della riqualificazione energetica della pubblica illuminazione, l’applicazione


del PPP trova espressione nell’Energy Performance Contract (EPC) abbinato all’istituto del
Finanziamento Tramite Terzi (FTT). La crescente attenzione all’efficienza energetica e la
complessità intrinseca di questi investimenti hanno portato alla nascita e al consolidamento
di operatori specializzati: le Energy Service Company (ESCo).

L’anticipo di capitale per la realizzazione per la realizzazione dell’intera opera sarà quindi
a capo della società E.S.Co Menowatt Ge S.p.A., e grazie ai flussi attivi generati (cash flow)
l’amministrazione comunale riconoscerà un canone annuale pari a 84.000 € (IVA inclusa)
per una durata di tempo non inferiore a 10 anni. L’importo del canone annuo riportato si
intende omnicomprensivo nelle sue parti di finanziamento dell’investimento e gestione e

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manutenzione ordinaria e straordinaria all’interno del perimetro di gestione come meglio
esplicitato all’interno nel documento Capitolato delle Caratteristiche del Servizio e della
Gestione.

9. CONCLUSIONI

Gli interventi elencati e analizzati nel dettaglio tecnico della presente relazione e negli
allegati a corredo, consentiranno il raggiungimento di una doppia finalità, ossia quella della
riduzione del consumo energetico in ottemperanza alle normative Comunitarie e Regionali
ottemperando inoltre alle esigenze dell’amministrazione Comunale di San Severino Marche
in materia di adeguamento dell’impianto di illuminazione pubblica ed integrazione di servizi
per la comunità.

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[Pagina lasciata intenzionalmente bianca]

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Menowatt Ge Spa

Via Bolivia, 55 - 63066 Grottammare (AP) Italy

tel. (+39) 0735 595131

fax (+39) 0735 591006

e-mail: info@menowattge.it

pec: menowattge.pec@legalmail.it

www.menowattge.it

Il Sistema di qualità Menowatt Ge è certificato a norme UNI EN ISO 9001: 2015 e UNI EN ISO 14001:2015.

Menowatt Ge dispone di attestazione SOA.

Menowatt Ge è Energy Service Company accreditata presso l’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas.

Menowatt Ge è certificata in conformità alla norma CEI UNI 11352 (gestione ESCo).

Menowatt Ge è socio del Comitato Elettrotecnico Italiano (CEI) e dell’Ente Nazionale Italiano di Unificazione (UNI).

Ed. 08/2018

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