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Foscolo

Ugo Foscolo nasce nel 1778 a Zacinto, un’isola greca sotto il dominio di Venezia, ma
a sette anni si trasferisce a Spoleto. A quindici anni, studia moltissimo e grazie alla
sua formazione culturale riesce ad avvicinarsi a importanti letterati dell’epoca come
Vincenzo Monti e Ippolito Pindemonte, con i quali istaura rapporti di amicizia.
Contemporaneamente si svolge il percorso politico di Foscolo, che è un appassionato
sostenitore degli ideali della Rivoluzione francese e di Bonaparte, al quale nel 1797
dedica un’ode. Successivamente verrà deluso dallo stesso Napoleone poiché cede
attraverso il trattato di Campoformio Venezia all’Austria. Foscolo vive questo
momento come tradimento, si arruola, così, nella Guardia nazionale della Repubblica
Cisalpina e partecipò a diverse campagne militari.

Nel 1808 ottiene la cattedra presso l’Università di Pavia, che verrà soppresso poiché
si rifiuta di ringraziare Napoleone pubblicamente, il quale era diventato imperatore.

Nel 1815 gli austriaci riprendono il controllo dell’Italia settentrionale e Foscolo si


rifugia in Svizzera; poi, decide di recarsi in Inghilterra. Gli ultimi anni della sua vita
furono difficilissimi: ridotto in miseria a causa dei debiti e gravemente ammalato,
Foscolo può contare sul sostegno della figlia Floriana. Egli, muore a Londra nel 1827
e nel 1871 il suo corpo viene trasferito nella chiesa di Santa Croce a Firenze.

Tra le opere più importanti di Foscolo ci sono le Ultime lettere di Jacopo Ortis, la
prima edizione risale al 1802. Le lettere sono quelle che il protagonista manda ad un
amico e che questi pubblica dopo la morte di Jacopo.

Inoltre, tra i principali componimenti poetici di Foscolo ricordiamo le Odi, scritte tra
il 1799 e il 1802, il carme dei Sepolcri (1807), l’inno incompiute le Grazie (1813) e i
Sonetti (1803). I sonetti sono una raccolta di dodici componimenti poetici. In esse
Foscolo affronta i temi dell’amore, dell’esilio, della nostalgia per la patria lontana e
della bellezza. Nei Sonetti confluiscono sia ideali romantici sia l’influsso del
Neoclassicismo. Infatti, sono tipici del primo Romanticismo il senso di solitudine e le
forti passioni, mentre derivano dal Neoclassicismo l’interesse per il mondo antico e i
frequenti riferimenti alla mitologia greca. Il linguaggio dei Sonetti è colto e raffinato,
ricco di termini arcaici e letterari.

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