lagrangiane come parametri indipendenti (fra loro) in grado di definire univocamente tutte le
possibili configurazioni del sistema, tuttavia per definire univocamente un sistema è necessario
specificare altre “proprietà” specifiche dello stesso (penso agli esempi che ha fatto lei: alla
lunghezza di una eventuale sbarretta oppure di più sbarre come nel bipendolo, il fatto che essa
sia incernierata in un determinato punto, il fatto che ci sia un anello che vi scorre) che tuttavia
non sono menzionate fra le coordinate Lag. perché, immagino che, di fatto non siano parametri
variabili ma dati fissi. Le coordinate Lag. non esprimono quindi una descrizione completa del
sistema, ma ne specificano i parametri variabili? Di conseguenza certi dati fissi dovranno essere
scritti a margine del problema? Alla luce di questo le coordinate Lag. non sono in grado di
sostituire l’espressione analitica csi del vincolo quindi, ne tantomeno ne sono una
schematizzazione matematica?
La base del metodo di individuazione delle coordinate Lag. ci dev’essere la domanda “quali sono
i parametri che caratterizzano il sistema al variare del tempo?”: perciò è implicito nella scrittura
di q1,q2,… che ci sia un dipendenza dal tempo?
viene riportato che un punto materiale vincolato a muoversi lungo una curva è un sistema
olonomo ad un grado di libertà, tuttavia esso non potrebbe essere espresso tramite le
coordinate x1 e x2 se ci muoviamo nel piano, con x2 ad esempio dipendente da x1 (nel caso di
una parabola y=x^2+1 ad esempio con q1=x1 e q2=x2=(X1)^2+1)? E quindi essere classificato
come a due gradi di libertà? Oppure viene considerato comunque ad un grado poiché sia q1 che
q2 dipendono da x1? Se non è così è necessario scegliere la rappresentazione che minimizza i
gradi di libertà e rappresentare l’eventuale movimento del punto materiale sulla curva tramite,
ad esempio, l’ascissa curvilinea riportandosi ad un solo grado di libertà?
Pag 31 Phi primo i3 scalare (p-o) poiché per convenzione abbiamo preso x3 solidale con l’asse di
rotazione? Altrimenti questa scrittura non va bene
Pag 36 (formula di Poisson) w è lo stesso definito in precedenza: cioè w(t)=phi punto * versore
i3?
Un moto in cui avviene una rotazione attorno all’ asse di rotazione e quest’ asse trasla: rotatorio
più un moto traslatorio… non è un moto rototraslatorio perché w non è parallelo a vo, tuttavia
questo ha un atto di moto più generale che per il teorema di mozzi può essere visto come
rototraslatorio perciò w parallelo a vo’, come si conciglia?
Nei moti rigidi piani vengono vincolate le direzioni delle velocità, perciò in generale i moduli di
queste non lo sono? Non lo sono
L’ asse di istantanea rotazione coincide con l’ asse di Mozzi, in un moto rototraslatorio è
parallela a w tuttavia nella formula ci sono due componenti: quella parallela e perpendicolare a
w ciò è dovuto al fatto che con la formula si individua il vettore posizione del generico pt dell’
asse rispetto ad 0, come nel caso dell’ asse centrale? VETTORE POSIZIONE
ESERCITAZIONE 3 DA FARE?