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La scommessa di Stephen Hawking: dal paradosso

dell’informazione al principio olografico

Stefano Salvia

Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere - Università di Pisa


Museo Galileo - Istituto e Museo di Storia della Scienza, Firenze

Gli universi di Stephen Hawking - Liceo Vieusseux di Imperia, 22.03.2019


Il vuoto quantistico non è vuoto!
Un mare fluttuante di particelle virtuali
All'orizzonte degli eventi: la radiazione di Hawking
All'orizzonte degli eventi: la radiazione di Hawking
Buchi neri evanescenti

 Principio di conservazione dell’energia → la particella che precipita


nel buco nero deve avere energia negativa
 A un osservatore esterno sembra che il buco nero abbia appena
emesso una particella con energia positiva, perdendo massa
 Particelle e anti-particelle che sfuggono al buco nero a loro volta si
annichilano a vicenda producendo fotoni
 A meno che non ci sia una caduta di materiale circostante, un buco
nero “evapora” gradualmente (molto lentamente)
 Un buco nero perfettamente isolato emette dunque radiazione
(fotoni) e la sua massa decresce nel tempo
Buchi neri evanescenti

 Il tempo di evaporazione di un
buco nero isolato, non rotante,
sferico, senza carica, è pari a
 Situazione ideale: i buchi neri Un buco nero di massa pari alla
non sono mai isolati, sono massa del Sole (circa 2 x 1030
sempre rotanti e possono (in kg) “evapora” in 1067 anni: un
teoria) avere carica elettrica tempo lunghissimo se
 M è la massa del buco nero, ħ è paragonato all’età dell’Universo
la costante di Planck ridotta (= oggi (circa 1,38 x 1010 anni)
h/2π), c è la velocità della luce,
G è la costante gravitazionale
Più M si riduce, più il buco nero
 NB: t oc M3 → t diminuisce al emette radiazione ed “evapora”
diminuire di M! velocemente!
Buchi neri stazionari o di Schwarzschild (ideali)
Buchi neri stazionari o di Schwarzschild (ideali)
Buchi neri rotanti o di Kerr (reali)
Buchi neri rotanti o di Kerr (reali)
Oggetti esotici e contro-intuitivi

 Il raggio (medio) R di un buco nero è direttamente proporzionale alla


sua massa M e dipende solo da M!
 I buchi neri possiedono una fotosfera luminosissima (fotoni esterni
“riflessi” + radiazione di Hawking in fuga dall'orizzonte)
 Equazione di Hawking: l'entropia S di un buco nero è direttamente
proporzionale alla sua superficie A = 4πR2 e dipende solo da A!
 Per un osservatore esterno un buco nero si comporta come se M
fosse concentrata nella singolarità ma esistesse solo il suo orizzonte
 Anche i buchi neri sono soggetti ai principi della termodinamica
 Buco nero che “evapora” per radiazione di Hawking: più si riduce M
più diminuisce R più si riduce A e quindi S → il suo stato diventa
sempre più ordinato e sempre meno probabile/stabile
Il paradosso dell'informazione

 Teorema dell'essenzialità (no-hair theorem) → i buchi neri sono


caratterizzati solo da tre parametri: massa, momento angolare (spin)
e carica elettrica (Hawking, Penrose et al., anni '70)
 Conformemente alla Relatività Generale, dopo il collasso
gravitazionale tutte le altre informazioni dovrebbero diventare per
sempre inaccessibili oltre l'orizzonte degli eventi
 Problema 1: l'informazione “sparisce” in un buco nero, permettendo
a stati fisici completamente diversi di evolvere nello stesso identico
stato → violazione del principio di conservazione dell'informazione
 Problema 2: la radiazione eterogenea di Hawking-Bekenstein (1975)
deve essere del tutto indipendente dalla materia in uno stato
quantico puro che si trova/cade dentro il buco nero → altrimenti si
distrugge l'informazione sullo stato quantico originale
Il paradosso dell'informazione
 Hawking 1981: se la radiazione è indipendente dalla materia “contenuta”
nel buco nero ma al tempo stesso ne causa la graduale “evaporazione”,
dove finisce l'informazione, insieme con la materia/energia stessa?
 La radiazione è indipendente (puramente termica) o quantisticamente
correlata (entangled) con l'informazione conservata nel buco nero?
 Se la perdita irrimediabile di informazione (ipotesi originaria di Hawking) è
fisicamente inaccettabile (violazione del primo principio della
termodinamica), come riesce l'informazione a “sfuggire” all'orizzonte degli
eventi “attraverso” la radiazione di Hawking-Bekenstein?
 Molte ipotesi concorrenti in campo, ma diventa subito chiaro che risolvere il
paradosso dell'informazione significa: 1) unificare Relatività Generale e
Meccanica Quantistica; 2) unificare la gravità e le altre forze fondamentali;
3) riuscire a vedere “in trasparenza” i buchi neri, inclusa la singolarità
 Non problemi interconnessi o aspetti diversi dello stesso problema, ma
addirittura formulazioni equivalenti di un unico problema!
L'informazione è perduta o no? La scommessa di
Stephen Hawking, Kip Thorne e John Preskill (1997)

Premio: un'enciclopedia a scelta “da cui estrarre informazione a piacere”


L'informazione è perduta o no?
La tesi di Hawking e Thorne

 La Relatività Generale impedisce ai buchi neri di rilasciare


informazione per irradiazione → l'informazione
“contenuta/caduta” in un buco nero è irrimediabilmente
confinata oltre l'orizzonte degli eventi
 La massa/energia e l'informazione rilasciate dalla radiazione di
Hawking devono essere “nuove” e non possono avere origine
“dall'interno” del buco nero (anche se ne causano la graduale
“evaporazione” in assenza di nuova materia in caduta)
 Violazione della micro-causalità: occorre riformulare la Meccanica
Quantistica per rendere conto del fenomeno
L'informazione è perduta o no?
La tesi di Preskill

 La Meccanica Quantistica suggerisce che l'informazione emessa


da un buco nero “attraverso” la radiazione di Hawking è correlata
(entangled) a quella “contenuta/caduta” oltre l'orizzonte
 Occorre ripensare il modello stesso di “buco nero” consegnatoci
dalla Relatività Generale
 Il problema non sta nel formalismo della Meccanica Quantistica,
pienamente adeguato a descrivere il mondo microscopico e le
interazioni fondamentali
 Al contrario è la teoria gravitazionale della Relatività Generale ad
essere incompatibile con la Meccanica Quantistica
La proposta di Leonard Susskind (1993)
 Soluzione mutuata dal principio di
complementarità della Meccanica
Quantistica: il gas in caduta in un
buco nero varcherebbe o non
varcherebbe l'orizzonte degli eventi,
dipende dal punto di vista
 Un osservatore esterno “vedrebbe”
le stringhe che costituiscono le
particelle elementari del gas dilatarsi
fino ad abbracciare l'intera superficie
dell'orizzonte degli eventi, sul quale
si manterrebbe tutta l'informazione
 Un osservatore in caduta insieme al
gas attraverserebbe invece
l'orizzonte senza particolari
fenomeni di soglia, come previsto
dalla Relatività Generale
La proposta di Leonard Susskind (1993)
 Da un punto di vista esterno all'orizzonte degli eventi tutta l'informazione
“contenuta” nel buco nero è “conservata” sulla superficie dell'orizzonte
(l'unica ad esistere per l'osservatore) e stimola l'emissione della radiazione
correlata (entangled) di Hawking-Bekenstein → black holes do have hair!
 Redshift: come un osservatore vede la materia in caduta verso il buco nero
rallentare progressivamente fino ad arrestarsi del tutto sopra l'orizzonte
senza mai oltrepassarlo (“il tempo si ferma”), così “vedrebbe” le stringhe
elementari comportarsi allo stesso modo
 La successiva evaporazione del buco nero non cambia lo stato di cose per
l'osservatore esterno, perché per lui l'informazione “immagazzinata” oltre
l'orizzonte degli eventi resta sempre “codificata” sulla sua superficie
 I fenomeni estremi (indescrivibili) che avvengono nella singolarità del buco
nero sono complementari a quelli (descrivibili) legati alla radiazione di
Hawking-Bekenstein e all'evaporazione
«I have lost the bet» (2004)
Verso il principio olografico

 Hawking 2005 (accogliendo l'ipotesi di Susskind): le fluttuazioni quantistiche


sull'orizzonte degli eventi potrebbero permettere all'informazione di sfuggire
al buco nero, risolvendo il paradosso per l'osservatore esterno
 L'informazione è codificata in un'equazione di Schrödinger (di cui la funzione
d'onda Ψ(r, t) è variabile) dipendente dal tempo che governa il processo di
evaporazione del buco nero (correlato descrivibile complementare ai
fenomeni indescrivibili che avvengono nella singolarità al centro)
 Le equazioni di Schrödinger possono essere universalmente utilizzate in ogni
dinamica di tipo quantistico presente nell'Universo
 Per l'osservatore esterno ciò si traduce in una codifica dell'informazione sulla
superficie dell'orizzonte degli eventi
 Il problema dell'entanglement connesso col paradosso dell'informazione è
risolto in quanto la radiazione di Hawking emessa risulta entangled, ossia
connessa, con le oscillazioni quantiche dell'orizzonte degli eventi
«I gave John an encyclopedia of baseball, but maybe I should
just have given him the ashes» (Hawking 2015)

 Dal momento che la perdita assoluta di informazioni non è consentita dalla


Meccanica Quantistica, le informazioni “perse” sono contenute nell'emissione
stimolata che accompagna la radiazione di Hawking
 Hawking 2015: l'informazione è mantenuta parzialmente in particelle a due
dimensioni sull'orizzonte degli eventi (superfici elementari di Planck)
 Il buco nero in quanto oggetto aleatorio (= con un'elevata entropia direttamente
proporzionale alla superficie di Schwarzschild) conserva sempre l'informazione, ma in
modo frammentato e caotico (stocastico): le particelle bidimensionali lascerebbero
un'impronta olografica sull'orizzonte
 In questo modo l'informazione, anche se frammentaria e caotica, sopravvive e torna
indietro con la radiazione: non sono violate né la Relatività Generale, né la Meccanica
Quantistica, né i principi di causalità e di conservazione dell'energia e
dell'informazione (unitarietà)
 Se la Ultimate Baseball Encyclopedia cadesse in un buco nero: recuperare tutte le
informazioni che contiene dalla radiazione di Hawking sarebbe come tentare di
ricostruirla e leggerla dopo averla triturata e rimescolata casualmente
Gerard 't Hooft e il principio olografico
 Congettura sulla gravità quantistica
sviluppata da 't Hooft e Susskind e basata
sulla teoria delle stringhe
 L'intera informazione contenuta in un
volume di spazio nD può essere
interamente rappresentata da una teoria
situata sulla sua “superficie” (n-1)D
(proiezione olografica)
 't Hooft parte dalla termodinamica dei
buchi neri: l'entropia (o la quantità di
informazione) massima è direttamente
proporzionale alla loro superficie (non al
loro volume, come si potrebbe pensare!)
 Il paradosso dell'informazione di
Hawking nasce dal suo approccio semi-
classico e può essere risolto solo da una
teoria unitaria della gravità quantistica
Il principio olografico

 Presso l'orizzonte degli eventi i


campi quantistici possono essere
descritti da una teoria con una
dimensione di meno
 L'informazione “contenuta” nel buco
nero è interamente codificata (anche
se in modo caotico/stocastico) sulla
superficie dell'orizzonte degli eventi
(ologramma)
 1 area di Planck lP2 per 1 bit di
informazione aggiunto (fotone in
entrata di lunghezza d'onda λ = 2R,
dove R è il raggio di Schwarzschild)
 N (numero massimo di bit) = A/lP2 =
4πR2/lP2
Entropia e informazione sull'orizzonte degli eventi

 Il principio olografico afferma che al


più esiste 1 grado di libertà per
ognuna delle 4 unità di misura
fondamentali di Planck
 lP = 1,616 252(81) × 10-35 m
 mP = 2,176 44(11) × 10-8 kg
 tP = 5,391 24(27) × 10-44 s
 qP = 1,875 545 870 × 10-18 C
 S ≤ A/4, dove S è l'entropia e A
l'unità di misura considerata
 1 bit di informazione elementare =
1 unità elementare di entropia
Il principio olografico cosmologico
 Susskind: il principio olografico serve
non solo a descrivere condizioni
estreme, ma anche la realtà fisica
comunemente percepita
 Orizzonte degli eventi cosmico: il
confine sferico, rispetto ad un
osservatore, dove l'espansione del
cosmo tende alla velocità della luce
(legge di Hubble, v = H0D)
 In realtà è più corretto parlare di
universo osservabile, molto più
piccolo rispetto a quello stimato
dalla teoria inflazionaria
 Senza contare che l'espansione
dell'Universo sta accelerando
(costante cosmologica Λ > 0)!
L'Universo come inside-out black hole?
 Come per il buco nero, un osservatore situato sulla soglia dell'orizzonte
cosmologico ma ancora in contatto causale col centro “vedrebbe” le stringhe
che costituiscono le particelle elementari della materia situata al centro
dipanarsi e avvolgersi sull'intera superficie dell'orizzonte
 Eventi percepiti internamente all'orizzonte come tridimensionali (a bassa
frequenza e bassa energia, cosiddetti “infrarossi”) sono componenti a bassa
frequenza di eventi estremi (ad alta frequenza e alta energia, cosiddetti
“ultravioletti”) situati sulla superficie sferica bidimensionale dell'orizzonte
cosmologico → l'orizzonte si comporta come uno schermo olografico!
 Orizzonte degli eventi di un buco nero: occorrerebbe superare la velocità della
luce per non oltrepassarlo e un osservatore esterno vede codificati
sull'orizzonte come eventi “infrarossi” 2D eventi “ultravioletti” 3D che
avvengono all'interno del buco nero (in caduta verso la singolarità centrale)
 Orizzonte degli eventi cosmologico: occorrerebbe superare la velocità della
luce per oltrepassarlo e un osservatore interno vede codificati sull'orizzonte
come eventi “ultravioletti” 2D eventi “infrarossi” 3D che avvengono al centro
Dualità speculare

Buco nero – orizzonte degli eventi (“convesso”) − osservatore esterno


Universo − orizzonte cosmologico (“concavo”) − osservatore interno
Un'ipotesi suggestiva...ma al momento indimostrabile
La realtà fisica come ologramma 4D?

 Maldacena 1997: in uno spazio 5D


con caratteristiche opposte e
simmetriche al nostro (spazio “anti-
de Sitter” a curvatura negativa e
costante cosmologica -Λ) la teoria
della gravitazione è equivalente a
una teoria quantomeccanica nel
nostro spazio 4D
 Il risultato lega olograficamente
gravitazione (RG) e MQ
 Grumiller 2014: il principio olografico
è valido anche per uno spazio
(3+1)D come il nostro: la misura della
quantità di entanglement di un
sistema quantistico (“entropia di
entanglement”) è identica in una
teoria della gravità quantistica 3D e
in una teoria quantomeccanica 2D
Principio olografico e teoria della gravitazione

 Risultati di Maldacena e Grumiller:


legano olograficamente RG e MQ
 Possibilità di trattare la gravitazione
in uno spazio anti-de Sitter 5D in una
teoria quantomeccanica nel nostro
spazio-tempo di de Sitter 4D, che si
comporta da superficie olografica
 Superare l'incompatibilità tra RG e
MQ: gravità come interazione 5D
(“debolezza” della gravità rispetto
alle altre forze fondamentali)
trattabile olograficamente in 4D
dalla teoria quantistica dei campi?
 Principio olografico valido in
qualsiasi spazio nD: esteso all'intera
teoria delle superstringhe 11D?
L'Universo olografico, oltre che elegante?

 Molteplicità al momento irriducibile di teorie e concorrenti e solo


parzialmente conciliabili candidate ad essere “La Teoria del Tutto”
 Problema dell'unificazione tra Relatività Generale e Meccanica Quantistica:
buchi neri come “laboratorio” teorico e sperimentale fondamentale
 In definitiva due grandi famiglie di teorie, con le rispettive varianti/estensioni:
String Theory (include le varianti della teoria inflazionaria e tutte le ipotesi sul
Multiverso) e Loop Quantum Gravity (considera la struttura quantizzata e
“granulare” dello spazio-tempo a livello elementare → scala di Planck)
 Finora i due approcci sono risultati essenzialmente incompatibili tra loro, ma
sull'unificazione di RG e MQ, sull'inflazione cosmica e sul trattamento teorico
dei buchi neri devono necessariamente convergere
 Principio olografico applicato con successo alla soluzione del paradosso
dell'informazione dei buchi neri ed esteso in versione cosmologica:
opportunamente generalizzato a più di 4 dimensioni potrebbe rappresentare
un ponte ideale tra le due famiglie di teorie?
“Gargantua” (dal film Interstellar, 2014): la prima
rappresentazione realistica di un buco nero
Sagittarius A*: il buco nero supermassivo
al centro della nostra Galassia
 Sorgente di onde radio molto
compatta, luminosa e massiva
(4,31x106 masse solari) al centro
della Via Lattea, parte del cluster
stellare Sagittarius A
 Il “motore centrale” della nostra
Galassia, come della maggior parte
delle altre galassie: un laboratorio
ideale per testare le nostre teorie
 Un buco nero supermassivo rotante
“quieto”: emette solo radiazione di
Hawking a 10-14 K
 Le onde radio sono prodotte dal suo
intenso campo magnetico, che
alimenta il disco di accrescimento
Sagittarius A*: il buco nero supermassivo
al centro della nostra Galassia
 Intorno a Sgr A* ruotano a velocità
relativistiche stelle massicce (giganti
rosse e blu) e probabilmente altri
buchi neri silenti di massa inferiore
 La distorsione gravitazionale in
prossimità di Sgr A* deve essere tale
da deformare le stelle orbitanti,
“stirandole” come palloni da rugby
 Se Sgr A* fosse un buco nero
supermassivo “attivo”, come quelli
al centro di altre galassie, i getti
relativistici e le violente esplosioni di
raggi X e γ renderebbero la maggior
parte della Via Lattea inadatta alla
vita organica come la conosciamo
«If you feel you are in a black hole, don't give up.
There's a way out» (Stephen Hawking, 2015)

Kip Thorne sul set di Interstellar


come consulente scientifico
Pseudo-correlazioni rigorosamente non-causali...
...dette anche “coincidenze”

Grazie per l'attenzione!


Per saperne di più
 David Filkin, L'universo di Stephen Hawking: dal Big Bang ai buchi neri: i problemi più
complessi e affascinanti del Cosmo spiegati da grandi scienziati nel modo più semplice e
accessibile, a cura di Ugo Scaioni, De Agostini 1998
 Stephen Hawking, Buchi neri e universi neonati. Riflessioni sull'origine e il futuro del
cosmo, Rizzoli 2000
 Stephen Hawking, L'universo in un guscio di noce, Mondadori 2006
 Kitty Ferguson, Stephen Hawking. Una vita alla ricerca della teoria del tutto, Rizzoli 2011
 Stephen Hawking, Breve storia della mia vita, Mondadori 2013
 Stephen Hawking, La teoria del tutto. Origine e destino dell'Universo, Rizzoli 2015
 Stephen Hawking, Leonard Mlodinow, et al., La grande storia del tempo. Guida ai misteri
del cosmo, Rizzoli 2015
 Stephen Hawking, Dove il tempo si ferma. La nuova teoria sui buchi neri, Rizzoli 2016
 Stephen Hawking, Leonard Mlodinow, Il grande disegno, Mondadori 2017
 Stephen Hawking, Roger Penrose, La natura dello spazio e del tempo. Che cosa la mente
umana può comprendere dell'Universo, Rizzoli 2017
 Stephen Hawking, Dal Big Bang ai buchi neri. Breve storia del tempo, Rizzoli 2018
 Stephen Hawking, Le mie risposte alle grandi domande, Rizzoli 2018
Per saperne di più
 Leonard Susskind, James Lindesay, An Introduction to Black Holes, Information, and the
String Theory Revolution. The Holographic Universe, World Scientific Publishing 2005
 Monica Colpi, Buchi neri evanescenti. Stephen Hawking e la scommessa perduta,
Nottetempo 2005
 Anton Zeilinger, Il velo di Einstein. Il nuovo mondo della fisica quantistica, Einaudi 2006
 Leonard Susskind, Il paesaggio cosmico. Dalla teoria delle stringhe al megaverso, Adelphi
2007
 Leonard Susskind, La guerra dei buchi neri, Adelphi 2009
 Paul Steinhardt, Neil Turok, Universo senza fine. Oltre il Big Bang, Il Saggiatore 2010
 Brian Greene, La trama del cosmo. Spazio, tempo, realtà, Einaudi 2014
 Brian Greene, L'universo elegante. Superstringhe, dimensioni nascoste e la ricerca della
teoria ultima, Einaudi 2015
 Brian Greene, La realtà nascosta. Universi paralleli e leggi profonde del cosmo, Einaudi
2017
 Kip Thorne, Buchi neri e salti temporali. L'eredità di Einstein, Castelvecchi 2017
 Carlo Rovelli, L'ordine del tempo, Adelphi 2017
 Steven Gubser, Frans Pretorius, I buchi neri, Bollati Boringhieri 2018

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