Sei sulla pagina 1di 8

Giovanni della Croce

Marina de Grandis

A
l fine di contestualizzare la figura di vrebbe impegnata per tutta la vita: la Riforma
Giovanni della Croce, iniziamo con carmelitana, incoraggiata dal suo padre spiri-
alcuni cenni storici (premetto che la tuale Pietro di Alcantara – francescano.
figura di Giovanni è strettamente legata a quel- Queste riforme stavano prendendo piede in
la di Teresa d’Avila). Giovanni nasce nel 1542 tutta Europa e le nuove comunità francescane,
a Fontiveros (in Spagna), un paese a 60 km di che seguivano Pietro di Alcantara, andavano
distanza da quello di nascita di Teresa (lei na- scalze, per riflettere un percorso che portava
sce nel 1515). Il padre di Giovanni, come quello verso una maggiore austerità.
di Teresa, proveniva da una famiglia benestante Nel caso dei carmelitani, Ordine di Teresa,
dalla quale, però fu diseredato quando decise l’intento era di ricreare quei piccoli nuclei dedi-
di prendere in sposa una povera tessitrice. ti a una vita di preghiera e di contemplazione,
Giovanni perciò conobbe la povertà sin dal- come erano originariamente i conventi degli
la prima infanzia, soprattutto dopo la morte asceti del Monte Carmelo.
precoce del padre, che lasciò moglie e tre figli Dopo aver sentito l’ordine da Dio di proce-
nella miseria più totale. dere, Teresa fondò una prima piccolissima casa,
Quando uno dei due fratelli di Giovanni dove visse per 5 anni, i più sereni della sua vita.
morì per malnutrizione, sua madre si spostò a In seguito ricevette l’ordine dal priore generale
Medina del Campo. Qui, in un orfanotrofio di- di fondare altri 15 conventi femminili e anche
retto dalla Chiesa, Giovanni ricevette la sua pri- alcuni conventi maschili.
ma educazione e poté nutrirsi adeguatamente. Il punto era trovare dei frati disposti ad aiutar-
Subito fu chiara la sua capacità di eccellere la ed è qui che Teresa incontra prima frate Anto-
negli studi. All’età di 17 anni frequentò la scuo- nio, il priore locale, e poi Giovanni della Croce.
la dei gesuiti con grande zelo. Quando riuscì ad Siamo nell’autunno del 1567, Teresa aveva
accedere agli studi teologici più formali si era 52 anni e Giovanni 25, da poco ordinato frate,
già guadagnato una reputazione impeccabile. dopo aver precedentemente studiato e insegna-
Nel frattempo Giovanni lavorava in un ospe- to alla prestigiosa università di Salamanca. Per la
dale vicino e il direttore avrebbe desiderato che sua corporatura molto minuta Teresa lo chiamò
diventasse cappellano, invece i suoi educatori “il mio piccolo Seneca” e di lui scrisse a un ami-
gesuiti lo volevano nell’ordine. Ma il bisogno co: “Mi piacque moltissimo, sebbene sia piccolo
di condurre una vita più contemplativa gli fece di statura penso sia grande agli occhi di Dio”.
prendere la decisione di diventare un novizio Un anno dopo, conclusi gli studi a Salaman-
carmelitano a Medina del Campo. ca, egli fondò il primo monastero riformato.
È importante sottolineare che negli stessi Teresa e Giovanni collaborarono tutta la
anni Teresa aveva iniziato quel lavoro che l’a- vita: lei divenne la sua madre spirituale, lui il

8
padre confessore delle consorelle che vivevano memoria poi per iscritto, il suo grande poema:
nel monastero di Teresa. Il Cantico Spirituale.
Quello che si può chiamare il punto di com- Poiché il linguaggio non è religioso i poe-
pensazione tra i due è che l’uno traeva vantag- mi necessitano di spiegazioni e, su richiesta dei
gio dall’altro nella crescita spirituale. Teresa, confratelli, Giovanni scrisse i commentari.
dal canto suo, pur essendo una donna istruita, Nel seguire il Commentario di Giovanni vo-
per il periodo storico in cui viveva, era cosciente glio condividere con voi le analogie di questo
di non aver avuto quella formazione teologica e con La Voce del Silenzio. Mentre ne La Voce del Si-
intellettuale cui solo gli uomini avevano accesso lenzio il paradosso è giocato tra suono e silenzio,
ed era rimasta molto colpita dalle brillanti capa- in Giovanni ritroviamo il buio e la luce.
cità intellettuali di Giovanni, dalle spiegazioni Iniziamo subito con una prima analogia,
che le forniva per esprimere quei concetti che quella tra la dedica introduttiva a La Voce del Si-
lei faticava non poco a delineare nei suoi scritti. lenzio (“Dedicato ai Pochi”) e le prime frasi del
Dal canto suo Giovanni era giunto alla con- Commentario di Giovanni: “Queste strofe vengo-
sapevolezza che l’intelletto fosse sovrastimato. no recitate quando l’anima ha già raggiunto lo
Conosceva bene quel piano e lo aveva superato, stato di perfezione, ha già superato le dure e
era convinto che la ragione e la comprensione tormentate prove interiori poste lungo la via
non avessero altra competenza che dare una stretta che conduce alla vita eterna di cui si par-
direzione alla realtà spirituale; per lui ciò che la nel Vangelo di Matteo (7, 14). Questa via è così
contava era l’esperienza spirituale diretta. stretta e così pochi quelli che la percorrono che
Nel XVI secolo, in Spagna, non c’era quasi l’anima si deve considerare davvero fortunata
separazione tra Chiesa e Stato, le aree di giuri- ad essere arrivata alla perfezione d’amore”.
sdizione erano confuse e spesso veniva usata la Per Giovanni le fasi di Purificazione di con-
violenza. I monasteri si autoregolavano, aveva- seguenza sono 2: sensi e spirito (la prima strofa
no perciò prigioni interne e uomini armati con del suo poema si presta a descrivere entrambe).
funzione di polizia. La Notte Oscura della prima Purificazione
Nel 1572 Giovanni si era trasferito ad Avila è la cecità che riscontriamo negli occhi della
nel convento di Teresa, in qualità di padre con- carne – per usare i termini del Paradosso che
fessore delle suore. Tre anni più tardi un editto troviamo ne La Voce del Silenzio (vs 9-10-11): “Se
italiano carmelitano, che si opponeva alla ri- l’anima ha potuto operare il distacco dai sen-
forma, metteva fuori legge la sua permanenza si è per la forza dell’amore che lo Sposo le ha
lì. Ma il nunzio papale ordinò a Giovanni di ri- concesso. L’Anima si ritiene fortunata di aver
manere al convento dell’Incarnazione. Questa attraversato questa notte perché i suoi tre nemi-
situazione lo mise nella posizione di fuorilegge. ci: il mondo, il demonio e la carne non hanno
“I Frati dell’Osservanza” (un movimento potuto impedirle di avanzare”.
antiriforma) avevano già “avvertito” Giovanni La Notte per Giovanni è quella della con-
della sua posizione di fuori legge e lo denuncia- templazione purificante (H.P.B. la chiama Dha-
rono. Il primo tentativo di arresto venne blocca- rana), che ha assopito e addormentato nella
to da Teresa e dal nunzio papale. Quando nel casa della sua sensibilità tutte le passioni e le
1577 morì il nunzio papale, Giovanni fu tratto tendenze che le erano contrarie. (Siamo alla
in arresto e confinato nel monastero di Toledo fase di assoggettamento dei sensi).
per 9 mesi. Per Giovanni l’Anima comincia a entrare
Nel buio della cella egli compose, prima a in questa notte oscura quando Dio lo fa uscire

9
dallo stato dei principianti, cioè di coloro che si Vogliono possedere libri, immagini sacre, coro-
servono ancora della meditazione nel cammino ne di rosario molto originali, reliquie... Nutro-
spirituale (è Dharana per H.P.B., cioè siamo an- no attaccamento per la forma, quantità e qua-
cora legati all’aspetto formale – versi 10 e 11 de lità di questi oggetti. La vera evoluzione deve
La Voce del Silenzio), e la trasferisce gradatamen- partire solo dal cuore e arrivare alla Verità.
te in quello dei proficienti cioè dei contemplati- L’opposto è la generosità: privarsi dei beni spi-
vi. Superato questo stadio, si arriva a quello dei rituali e temporali per amore verso Dio e carità
Perfetti, dell’unione con Dio. verso il prossimo.
Per capire quale sia la notte che l’anima 3) Lussuria: accade che durante gli esercizi
deve attraversare e per quale ragione il Signore di pietà insorgano moti di sensualità e atti di-
la predisponga è necessario conoscere le im- sordinati.
perfezioni dei principianti. Perché è nella not- 4) Ira: molti principianti, quando non assa-
te che l’anima si fortifica, attraverso l’esercizio porano più le soavità e le delizie delle cose spi-
della virtù. rituali, si sentono disorientati e, a causa di ciò,
Quando l’anima si decide a servire solo Dio, diventano sgarbati, si arrabbiano facilmente e
Questi si comporta come una Madre. sono persino insopportabili. Un’altra forma di
In questo stadio l’anima prova sì grande ira spirituale si trova in quelle persone che si
gioia nelle pratiche spirituali ma, nonostante vi armano di zelo spropositato contro i vizi altrui
si dedichi con impegno e assiduità, dal punto censurandoli. Si comportano come maestri di
di vista spirituale si comporta con fiacchezza e virtù. L’opposto è la mansuetudine spirituale.
imperfezione, perché è spinta a queste pratiche 5) Gola spirituale: quando le persone so-
dal piacere. Non è temprata dai duri esercizi per migliano ai bambini e non si muovono, non
acquisire la virtù (è come un esile bambino). agiscono secondo la ragione ma secondo i loro
Le imperfezioni sono legate ai 7 peccati ca- gusti. Esse spendono tutte le loro energie nel
pitali. È per questo che la notte oscura libera e cercare la gioia e le consolazioni spirituali. Non
purifica l’anima. si stancano mai di leggere libri e di passare da
I sette peccati capitali sono: una meditazione all’altra e vanno a caccia della
1) Superbia spirituale: quando il principian- soddisfazione del proprio piacere nelle cose di
te, pieno di fervore diligente nelle cose spiritua- Dio. L’opposto è la sobrietà unita alla tempe-
li, prova orgoglio segreto verso le sue azioni e ranza spirituale.
verso se stesso. E diventa vanitoso e parla di cose 6) Invidia spirituale: quando si è invidiosi
spirituali in presenza di altri, e vuole insegnare verso chi è più avanti nel cammino spirituale.
più che imparare (come nel passo del Vange- L’opposto è la Carità.
lo di Matteo 7, 3 “della trave e della pagliuzza 7) Accidia spirituale: è la noia alla pratica
nell’occhio”). Cerca la lode con l’ostentazione degli esercizi spirituali, anche i più elevati.
in pubblico anche di estasi e rapimenti (opera (La descrizione di questi peccati mostra uno
del demonio). Rari sono i principianti che non stadio di evoluzione dell’anima ancora vittima
cadono in simili imperfezioni. Il contrario è l’u- dell’Illusione e dei suoi attaccamenti al mondo
miltà. Proprio per questo Dio introduce nella sensoriale – vedere La Voce del Silenzio).
notte oscura coloro che vuole purificare da tut- Il Vangelo di Matteo dice: “Chi vorrà salva-
te queste imperfezioni, per farli progredire. re la propria vita la perderà, ma chi perderà la
2) Avarizia spirituale: costoro non si accon- propria vita la salverà” (16, 25).
tentano della vita spirituale che Dio dona loro. - La Notte oscura produce due forme di

10
tenebre o purificazione secondo le due parti
dell’uomo, sensitiva e spirituale.
- La prima Notte o Purificazione sarà sensiti-
va e purificherà l’anima nella sua parte sensiti-
va, rendendola più conforme a quella spirituale.
- La seconda Notte o Purificazione sarà spi-
rituale e preparerà l’anima all’unione d’amore
con Dio.
La Notte dei sensi è abbastanza comune,
mentre quella spirituale è riservata a pochissi-
me persone, cioè a coloro che sono già avanzati
nella virtù (versi 55-56-57-58). La prima Notte
è amara e terribile per i sensi.
La seconda non ha confronto perché è or-
renda e spaventosa per lo spirito.
Non tutti quelli che si consacrano alla vita
spirituale vengono da Dio elevati alla contem-
plazione, forse nemmeno la metà. Il perché lo
sa solo Dio.
Nella Notte dei sensi Dio sottrae l’anima ai
sensi per farla passare dalla meditazione alla San Giovanni della Croce.
contemplazione. Qui le persone spirituali sof-
frono grandi pene per la paura di smarrirsi in E poiché a volte l’incendio d’amore assume
questo cammino; si passa dalla meditazione e proporzioni inverosimili, gli spasimi per Dio si
dal ragionamento (shinee) a nessuna immagina- fanno talmente intensi da sembrare che questa
zione né ragionamento (latong). sete ardente inaridisca tutte le ossa, indebolisca
Chi prosegue in questo cammino di soffe- la natura, tolga all’anima il suo calore e la sua
renza arriva alla chiara luce dell’amore. Il cam- forza. È come un malato. La cura è la sofferenza
mino viene comunicato a chi lo merita (da Dio) in questa oscura e arida purificazione dei sensi
nella Notte oscura dello spirito. che rende degni dell’amore divino – così come
recita il verso: “Oh sorte fortunata!”.
Indicazioni per la “meditazione” Come dicevamo, il primo passaggio è la Not-
In questa condizione l’unica cosa da fare è te dei sensi al fine di purificare questi della par-
lasciare l’anima libera, sgombra e al riparo da te inferiore, adattarli, assoggettarli e unirli allo
tutte le conoscenze e i pensieri, non preoccu- spirito, immergendoli nelle tenebre all’oscuro
parsi di trovare un oggetto della meditazione dall’uso del ragionamento. In seguito, Dio, per
(32/33). purificare lo spirito e unirlo a sé, lo introduce
Esempio del pittore (Dio) e della modella nella Notte spirituale. Questo percorso permet-
oscura e segreta che muove il volto: nella quiete te all’anima di ottenere così tanti vantaggi che si
contemplativa Dio dà all’anima la possibilità di ritiene fortunata di essere sfuggita alla presa e ai
ardere e di infiammarsi nello spirito d’amore. lacci dei sensi e questi vantaggi sono rivelati nel
Per questo l’anima recita: “Con ansia, dal mio verso seguente: “Uscii, né fui notata” (verso 33).
amor tutta infiammata”. Il cibo che viene dato all’anima liberata dal

11
richiamo dei sensi è la contemplazione infusa. no nella propria crescita spirituale (da La Voce
Il primo vantaggio è la conoscenza di sé: del Silenzio, H.P.B., verso 69).
l’anima si libera dai vizi capitali, conosce le sue L’anima, entrando nella seconda Notte
miserie e impara l’umiltà. Mosè che si toglie i (quella dello Spirito), si trova spogliata di tut-
calzoni impara ad amare senza cercare conso- te le percezioni sensoriali e dei gusti sensibili.
lazione. Essa sarà obbligata a camminare nell’oscurità e
Nella Notte l’anima si esercita nella pazien- nella purezza della fede, unico mezzo proprio e
za, nella carità, nella fortezza. Tutte le virtù adeguato per l’unione con Dio. Da notare che,
teologiche cardinali e morali agiscono sia sul nelle persone spirituali, la parte sensitiva, che
corpo sia sullo Spirito, durante questa aridità ha imparato a nutrirsi delle delizie spirituali, si
(Paramita). adegua a quella spirituale.
La frase “Oh sorte fortunata! Uscii né fui Nella Notte dello Spirito, le due parti vengo-
notata” va letta così: mi libero dai lacci e dalla no purificate nello stesso tempo – questo è stato
soggezione in cui mi tenevano i miei appetiti lo scopo della prima purificazione, altrimenti la
sensibili e i miei affetti, senza essere notata, sen- parte sensoriale non avrebbe avuto la forza di
za che i tre nemici – il mondo, il demonio e la sopportarla (Pazzia!). Ne esce un essere umano
carne – me lo potessero impedire. (da La Voce nuovo, più divino che umano.
del Silenzio, H.P.B., versi 63-66-68/70-76). Intelletto, volontà e memoria restano al buio
Attraverso una continua mortificazione si e si perde il gusto dei beni spirituali.
sedano le 4 passioni dell’anima: la gioia, il do- In questa Notte all’anima si unisce la forma
lore, la speranza e il timore. Addormentando spirituale dello Spirito (siamo nei piani più alti
gli appetiti naturali della sensualità, cessano le di Buddhi) che è l’unione d’amore.
operazioni discorsive che costituiscono tutto il Rileggendo la prima strofa, l’anima dice: “In
mondo interiore della parte sensitiva, che l’a- povertà, abbandono e distacco da tutte le mie
nima chiama casa sua: “Stando la mia casa al percezioni” cioè nell’oscurità del mio intellet-
sonno abbandonata” (70-71). to, nell’aridità della mia volontà, nell’afflizione
angosciosa della memoria, uscii da me stesso.
La Notte dello Spirito Questa, per me, fu una notte fortunata perché
Il passaggio tra la Notte dei sensi e quella mi permette di abbandonare il mio comporta-
dello Spirito è essenziale per la purificazione mento umano per assumere quello di Dio. L’in-
spirituale dell’anima. Ma tra le due Notti inter- telletto e la volontà escono da se stessi e diventa-
corre un intervallo temporale che può essere no sapienza e amore divini; anche la memoria
anche di anni. esce e trasforma i ricordi in pensieri eterni di
Per liberarsi dalle abitudini mentalizzate, gloria. C’è una trasformazione completa e l’a-
dalla convinzione di essere giunti alla perfe- nima perde le sue caratteristiche umane per
zione spirituale e perciò scambiare fantasie, assumere quelle divine.
visioni immaginarie per messaggi di Dio e dei Questa è la contemplazione infusa – quello
Santi e per superare l’arroganza spirituale e la che San Dionigi chiama “Raggio di tenebra”
superbia che fanno sentire il proficiente supe- (da La Voce del Silenzio, H.P.B., versi 84-85-86-
riore agli altri è necessario superare la seconda 87-88).
Notte, quella dello Spirito. In caso contrario ci Sono tante e così terribili le sofferenze di
si allontana in maniera irreversibile da Dio, si questa notte e così numerose le affermazioni
percorre un processo a ritroso senza via di ritor- delle Scritture che si potrebbero citare a que-

12
sto riguardo, che non basterebbero il tempo e
la forza per descrivere tutto. Giovanni cita Ge-
remia e queste sue parole, in effetti, esprimo-
no benissimo lo stato di sofferenza: “Io sono
l’uomo che ha provato la miseria sotto la sfer-
za della sua ira. Egli mi ha guidato, mi ha fatto
camminare nelle tenebre e non nella luce. Solo
contro di me egli ha volto e rivolto la sua mano
tutto il giorno. Egli ha consumato la mia carne
e la mia pelle, ha rotto le mie ossa. Ha costrui-
to sopra di me, mi ha circondato di veleno e di
affanno. Mi ha fatto abitare in luoghi tenebrosi
come i morti da lungo tempo. Mi ha costruito
un muro tutt’attorno, perché non potessi più
uscire; ha reso pesanti le mie catene. Anche se
grido e invoco aiuto egli soffoca la mia preghie-
ra. Ha sbarrato le mie vie con blocchi di pietra,
ha ostruito i miei sentieri. Egli era per me un
Marina de Grandis.
orso in agguato, un leone in luoghi nascosti.
Seminando di spine la mia via, mi ha lacerato.
Mi ha reso desolato. Ha teso l’arco, mi ha po- perché, poiché l’intelletto umano è all’oscuro
sto come bersaglio alle sue saette. Ha conficca- di questa esperienza, non può essere espressa
to nei miei fianchi le frecce della sua faretra. con parole di uso comune.
Sono diventato lo scherno di tutti i popoli, la Agli inizi, la contemplazione oscura è do-
loro canzone d’ogni giorno. Mi ha saziato con lorosa per l’anima. Da una parte abbiamo la
erbe amare, mi ha dissetato con assenzio. Mi ha contemplazione divina infusa, che racchiude
spezzato con la sabbia i denti, ho dimenticato il molti beni d’una superiorità estrema, dall’altra
benessere e dico ‘È sparita la mia gloria, la spe- l’anima che li riceve e che, non essendo ancora
ranza che mi veniva dal Signore’. Il ricordo del- purificata, ha con sé “molte e gravi miserie”; ma
la mia miseria e del mio vagare è come assenzio non potendo due contrari coesistere nell’unico
e veleno. Ben se ne ricorda e si accascia dentro soggetto che è l’anima, questa diventa un cam-
di me la mia anima” (Lamentazioni, 3,1-20). po di combattimento dove i due opposti lottano
In questa Notte lo spirito si assottiglia tanto l’uno con l’altro e la contemplazione è lo stru-
da diventare puro e semplice e da costituire un mento che la purifica dalle sue imperfezioni.
tutt’uno con quello di Dio. L’anima, che si ritrova senza appoggi naturali
Chi potrà mai dire i pericoli e la paura che e conoscenze, è nello stesso stato di uno tenuto
sperimenta l’uomo, dal momento che la stessa sospeso per aria senza poter respirare. E inoltre
luce dei suoi occhi, che dovrebbe guidarlo, è in- soffre perché Dio la purifica come fa il fuoco
vece la prima ad abbagliarlo e a farlo deviare con la ruggine sul metallo.
dal cammino verso Dio?. Passiamo alla spiegazione della simbologia
della Scala, che Giovanni definisce anche segre-
La segreta scala ta. Come succede con la scala, si sale sino a rag-
La Teologia mistica è la Sapienza segreta giungere la sommità d’una fortezza per impos-

13
sessarsi di tutte le ricchezze nascoste; l’anima, Nel settimo gradino di questa scala l’anima
allo stesso modo, sale sino alla conoscenza e al diventa molto audace, ma deve mantenersi sem-
possesso dei tesori del cielo. pre unita se non vuole cadere indietro.
La contemplazione segreta può essere Nell’ottavo gradino l’amore fa sì che l’ani-
chiamata scala perché, come i gradini di que- ma afferri e si stringa all’Amato senza mai più
sta servono a salire e a scendere, così anche la lasciarlo. In questo grado d’unione l’anima sod-
contemplazione segreta si serve di queste stes- disfa il suo desiderio, anche se non in maniera
se comunicazioni per elevare l’anima a Dio o continua, perché alcuni arrivano a porvi il pie-
per umiliarla in se stessa; le comunicazioni che de ma poi lo ritirano.
provengono da Dio hanno la proprietà di eleva- Il nono gradino è quello dei perfetti. Qui lo
re e nello stesso tempo di umiliare l’anima. In Spirito Santo comunica loro questo amore pie-
questo cammino spirituale discendere è salire no di soavità e delizia.
e viceversa. Oltre al fatto che la virtù dell’umil- Nel decimo gradino l’anima viene assimi-
tà è una grandezza per l’anima che vi si eser- lata totalmente a Dio. Così si chiamerà e sarà
cita, di solito Dio la fa salire per questa scala Dio, per partecipazione (versi 90 e seguenti).
perché la discenda e la fa scendere perché la Ma sono poche le anime che pervengono a que-
risalga (Prov. 18, 12). Prima della caduta il cuo- ste altezze.
re dell’uomo si esalta, ma l’umiltà viene prima San Giovanni dice che l’amore è come il
della gloria. fuoco, tende sempre verso l’alto desideroso di
Giovanni divide la scala, che definisce d’A- raggiungere il centro della sua sfera (La Voce del
more, in 10 scalini (invece H.P.B. ne La Voce del Silenzio, H.P.B., verso 88).
Silenzio ne nomina 7, vedi versi dall’84 all’89).
Nel primo gradino l’anima si ammala per Spiegazione della parola “travestita”
amore di Dio, muore al peccato e a tutto ciò che Travestirsi significa dissimularsi o per attira-
non è Dio, perde il gusto e il desiderio di tutte re l’attenzione dell’amato o per nascondersi dal
le cose (inizia a salire la scala di purificazione). nemico.
Nel secondo gradino l’anima cerca sollecita- Qui il travestimento ha una doppia funzio-
mente l’Amato in tutte le cose. ne: l’anima indossa il costume che rappresenta
Nel terzo gradino è così grande l’amore per al meglio gli affetti del suo cuore e che la pro-
il suo Signore che si ritiene inutile in tutto ciò tegge dai 3 nemici – demonio, mondo e carne.
che fa e le sembra di vivere invano. Perciò si veste con la livrea di colore bianco (co-
Nel quarto gradino sorge nell’anima una lore della fede – intelletto), verde (colore della
capacità di soffrire che non la stanca mai. Qui speranza - memoria) e rosso (colore della carità
lo spirito ha tanta forza da tenere assoggettata - volontà) - (Fede, Speranza e Carità sono le 3
la carne. Dal punto di vista spirituale c’è un di- virtù teologali).
stacco interiore dell’anima da tutte le creature. L’abito candido della fede abbaglia l’intellet-
Nel quinto gradino l’amante non ha altra to ma non viene visto dal diavolo. È la tunica
possibilità: o vedere l’Amato o morire. Qui la più interna, sopra questa l’anima indossa la tu-
fame dell’anima si nutre d’amore. nica verde per mezzo della quale si libera e si di-
Nel sesto gradino l’anima corre leggera ver- fende dal mondo. È la speranza della vita eter-
so Dio e ha contatti frequenti con Lui. Animata na di chi vede quanto sia arido questo mondo.
dalla speranza e fortificata dall’amore, l’anima Senza questa livrea verde della speranza in Dio
vola con leggerezza verso Dio. non era opportuno che l’anima uscisse per rag-

14
giungere il suo amore, perché non avrebbe ot- l’amato con l’amata,
tenuto nulla: ciò che muove Dio e ottiene da lui amata nell’amato
ogni cosa è la ferma speranza. La terza tunica trasformata!
è rossa, simbolo della carità. Questo colore non 6. Sul mio petto fiorito,
solo conferisce grazia agli altri due, ma eleva là si posò addormentato
senza indugio l’anima, tanto da renderla bella ed io lo accarezzavo,
e piacevole agli occhi di Dio. La carità è anche e la chioma dei cedri ei ventilava
amore e questo permette all’anima di mettersi 7. La brezza d’alte cime,
al riparo dalla carne. Dà forza alle altre virtù e allor che i suoi capelli
grazia e leggiadria per piacere all’Amato. discioglievo,
con la sua mano leggera
Strofe dell’anima il collo mi feriva
1. In una notte oscura, e tutti i sensi miei in estasi
con ansie, dal mio amor rapiva
tutta infiammata, 8. Là giacqui, mi dimenticai,
oh, sorte fortunata! il volto sull’amato reclinai,
Uscii né fui notata, tutto finì e posai,
stando la mia casa al sonno lasciando ogni pensier
abbandonata tra i gigli perdersi obliato.
2. Al buio e più sicura,
per la segreta scala, Le strofe dell’anima, afferma Giovanni, ven-
travestita, gono recitate quando essa ha già raggiunto lo
oh, sorte fortunata! stato di perfezione, ha già superato le dure e
Al buio e ben celata, tormentate prove interiori, poste lungo la via
stando la mia casa al sonno stretta che conduce alla vita eterna, di cui si
abbandonata parla nel Vangelo di Matteo (7, 14).
3. Nella gioiosa notte Questa via è così stretta e così pochi sono
in segreto, senza esser veduta, coloro che la percorrono che l’anima si deve
senza veder cosa, considerare davvero fortunata ad essere arriva-
né altra guida avea ta alla perfezione d’amore.
fuor quella che in cuor mio E qui sottolineo ancora una volta l’impor-
ardea tanza della dedica di H.P.B.
4. E questa mi guidava,
più sicura del sole a Marina de Grandis è la Presidente del Gruppo
mezzogiorno, Teosofico di Venezia ed è componente del
là dove mi aspettava Comitato Esecutivi della S.T.I.
chi ben io conoscea,
in un luogo ove nessuno mi
vedea
5. Notte che mi guidasti,
oh, notte più dell’alba
compiacente!
Oh, notte che riunisti

15

Potrebbero piacerti anche