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IDROKINESITERAPIA NEL MIELOLESO

Terapia per rafforzare la muscolatura e riacquisire tutte le abilità funzionali utili allo svolgimento delle
attività abituali.

 Rotolamento sulla superficie dell’acqua


 Acqua all’altezza del petto stabilizzazione del tronco a gambe flesse ed appoggio
plantare, movimento ritmico lento di opposizione delle braccia.
 Posizione intermedia con appoggio sulle ginocchia: flesso estensione
accucciandosi e verticalizzando associata a ritmo respiratorio.
 Con mani appoggiate al bordo vasca in posizione prona, associata alla respirazione
movimenti alternati e reciproci delle gambe.
 Verticalizzazione e ricerca dell’equilibrio con acqua sempre più bassa e/o base dei
piedi più stretta.
 In acqua bassa, appoggio palmare delle mani e flessione bilaterale simmetrica degli
arti inferiori fino ad arrivare alla posizione quadrupedica. – Nuoto sul dorso con
movimento alternato delle braccia.
 Nuoto stile libero con due braccioli agli arti inferiori per manentere l’assetto
orizzontale.
 Le pause tra gli esercizi sono colmate da inspirazione ed espirazione forzata sotto il
pelo dell’acqua

Apnee

metodo di avanzamento molto semplice, chiamato a seppia: in posizione supina il soggetto affetto
da tetraplegia abduce le braccia a gomito flesso, quindi le ruota esternamente e lascia che l’acqua
estenda il gomito e lo mantenga esteso mentre avvicina le braccia nuovamente la corpo. Una volta
acquisito un buon galleggiamento e una certa resistenza, il paziente viene avviato al nuoto
attraverso l’apprendimento degli stili più semplici. La progressione prevede il passaggio dal crawl
dorsale a due braccia a quello a braccia alternate. Viene individuato il momento dell’inspirazione in
base al galleggiamento spontaneo del soggetto. Si deve insegnare a espirare quando il viso è
sommerso, indipendentemente dalla fase della bracciata. Per i soggetti affetti da tetraplegia
nuotare in posizione prona è più difficile, sia a rana sia a crawl frontale. Si propone di nuotare per
poche bracciate con la testa sott’acqua per poi iperestendere il collo oppure a tornare supini per
inspirare. Se lo vorrà, il soggetto potrà continuare la pratica del nuoto a livello agonistico,
seguendo un programma di allenamento vero e proprio.
Ciambellina sotto ginocchia e sulle due meni posizione prona
Un braccio va sotto l acqua e uno viene portato in avanti e viceversa
Entrambi sono portati avanti e poi mandati sotto l’acqua

Gambe appoggiate a bordo vasca e ciambelle sulle mani

Ciambella sotto al sedere e braccio appoggiato sulla ciambella e mantenere una sorta di plank
laterale

Nuoto dorso con gambe infilate in ciiambella

Stretching gambe tese tenute dal terapista e il pz manda le braccia indietro con le ciambelle in
mano, andando avanti con il busto

Gambe sul bordo della piscina braccia aperte e il pz effettua movimento di lateralità della colonna

Pz in ginocchio su ciambella o su rialzo e con ciambelle in mano cerca di mantenere equilibrio

Gambe in affondo singolo con ciambelle per stabilizzare

Rotolamento

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