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VITA

17 GIUGNO 2011

ITALIA
Welfare napoletano, come passare dalle parole agli euro
I numeri della s da pi di cile per De Magistris
7, 30 e 60, il terno del terzo settore. A Napoli, si sa, si gioca su qualunque cosa, e questi numeri sarebbero perfetti per identi care le migliaia di operatori sociali che stanno protestando da un anno a questa parte, le mensilit arretrate che le istituzioni gli devono, e i milioni di debiti accumulati dal Coqui Napoli mune nei confronti degli enti, per commesse e stipendi mai pagati. O si gioca il terno, o si prega san Gennaro, o si spera nel neosindaco san De Magistris, ora alla prova dei fatti anche sul fronte delle politiche sociali. Nel suo programma, la creazione di un assessorato ai Diritti, alla Cittadinanza e alla Sanit, la nascita di un garante sulle problematiche della disabilit, il potenziamento dello erta di asili nido pubblici e la creazione di quattro case per donne maltrattate. Alla base, per, c laumento della spesa sociale pro capite del Comune, che attualmente gravita intorno ai 60 euro, a fronte dei 160 di media nazionale. Nel programma si legge: Il mio obiettivo, da raggiungere appena risaniamo un bilancio che si prospetta problematico, aumentare la spesa sociale, di molto inferiore alla media nazionale. Un rilancio della spesa sociale vincolato al risanamento del bilancio appare un nodo complesso da sciogliere, o quantomeno un problema che prevede una risoluzione non certo immediata: Al di l della buona fede di questa premessa, sottolinea Pasquale Calemme, presidente del Cnca campano, tra le righe si legge un impegno concreto sulla questione, che quello di non ridurre, almeno, la spesa sociale, in attesa del risanamento del bilancio. E gi non sarebbe male, considerando la politica di taglio che sta investendo il terzo settore a livello nazionale. Una questione spinosa costituita dal ping pong istituzionale tra il Comune e la Regione, che si ri utata di sbloccare i fondi del Protocollo welfare, a causa della mancata rendicontazione del Comune. Insister il nuovo sindaco nel richiedere quei soldi a un governo di segno opposto o cercher altre strade per il risanamento? Calemme resta coi piedi per terra: C molto entusiasmo in citt, ma la nostra posizione comunque di attesa: innanzitutto non sappiamo se il commissariamento richiesto dalla Regione nei confronti delle politiche sociali del Comune sar confermato anche per la nuova giunta. Dopodich aspettiamo di vedere se davvero il nuovo sindaco sapr distinguersi rispetto alle amministrazioni passate, creare una liera istituzionale e un buon rapporto con il governo regionale, tanto da sbloccare alcune situazioni che sono ferme ai box. E soprattutto ci aspettiamo di essere chiamati a breve, perch ci venga spiegata con chiarezza e trasparenza la situazione, qual il dato reale del debito accumulato nei confronti degli enti, e attraverso quali misure il sindaco intende muoversi per risanare. Senza tutto ci, sar impossibile progettare in maniera concreta il futuro. [Riccardo Rosa]

Acqua, e i rottamatori rompono il S


Cos Renzi spiega il suo No al secondo quesito
di Antonio Sgobba Dolce, presidente del Consiglio comunale di Palestrina, Giusi Gallotto del Pd di Salerno, Fabio Santoro da Napoli, Luigi Antonio E adesso rottamiamo anche lacqua pubMadeo, membro dellassemblea nazionale blica. Alcuni giovani ribelli del Pd diranno del partito. Eravamo tutti alla Stazione No ai referendum sul servizio idrico del Leopolda, dice Iannamorelli, ricordando 12 e 13 giugno, a partire dal sindaco di Firenze, Matteo Renzi, che nella sua newsletlincontro con cui erano nati i cosiddetti rottamatori. ter ha gi annunciato che voter contro labrogazione della normativa in discussione Ora, per spiegare la sua posizione, Renzi nel secondo quesito: Dico no al quesito sulfa un esempio concreto: A Firenze ancora un terzo dei cittadini non collegato al dela remunerazione dellinvestimento. Se salta questa norma, discutibile quanto si vuopuratore di San Colombano, una vergogna autentica. Abbiamo chiuso il progetto, trole, saltano gli investimenti contro gli sprechi vato i 70 milioni di euro necessari e per la depurazione. E le casse pubbliche italiane non paiono in e iniziato la realizzazione del colreferendum lettore. Se nessuno ci avesse incondizioni di assicurare gli interventi necessari senza ricorrere al vestito mettendoci i soldi, come avremmo potuto fare?. privato, ha scritto Renzi. Il sindaco di Firenze voter coCome lui la pensano altri espomunque S al primo quesito perch lacqua nenti democratici, in dissenso con la linea e deve rimanere un bene comune. Gli aldel S dettata dal segretario Bersani. Nel Comitato per il No Acqua libera tutti si trotri democratici dissidenti, invece, sono per il No su entrambe le schede, come il sindaco vano infatti diversi amministratori locali Pd, di Piacenza, Roberto Reggi, e lex primo citdal presidente Anci Giovane ,Giacomo DArtadino di Torino, Sergio Chiamparino, relarigo al fondatore e coordinatore del comitore a un convegno dal titolo eloquente: Il tato, Antonio Iannamorelli, consigliere comunale a Sulmona. Oltre a Massimiliano referendum fa acqua.

Lazienda da premio guarda alla citt


Domotica, mobilit, trattamento ri uti. Sostenibilit e aree urbane al centro del Sodalitas Social Award 2011
imprese
Pi che una tendenza socialmente bella da raccontare, anche per le aziende italiane gli investimenti in sostenibilit sono ormai il punto di svolta da cui dipende sempre pi strettamente la crescita del business. La dimostrazione di questo cambio di direzione in atto emerge dalledizione 2011 del Sodalitas Social Award, il premioevento che ogni anno viene assegnato a imprese, associazioni imprenditoriali, ma anche distretti industriali e organizzazioni che si sono impegnate in progetti di responsabilit sociale dimpresa e di sostenibilit. E che questanno vivr il suo momento conclusivo il prossimo 14 giugno presso lAuditorium di Assolombarda (in via Pantano 9, dalle ore 14). Impegnativo il tema al centro della discussione: Crescita sostenibile: le citt di domani. Dove meglio vivere, dove vale la pena lavorare, dove far crescere i propri gli. Ledizione 2011 del premio si distingue dalle altre perch la quasi totalit dei progetti presentati hanno a che fare con la sostenibilit, sia sociale, che economica e ambientale, prova a sintetizzare Ugo Castellano, consigliere delegato di Fondazione Sodalitas. Tante delle 206 imprese che hanno partecipato al premio con 251 progetti, hanno candidato al Sodalitas Social Award progetti di risparmio energetico. E la sostenibilit il l rouge che caratterizza gli interventi pi innovativi e con il maggior impatto sociale premiati dalla giuria. Tante e innovative interpretazioni di sostenibilit che puntano allaward, che vanno dallautomotive alla domotica, allo smaltimento ri uti. Tutti temi che costringono le aziende a ripensare allimpatto dellinnovazione sul territorio, in particolare nei centri urbani. Nella lotta al cambiamento climatico il ruolo delle citt sempre pi rilevante, conferma Federico Golla, ad di Siemens Italia, che interverr alla giornata del 14 discutendo con i rappresentanti di altre grandi realt come Enel, A2A, Renault Italia e Indesit Company sul tema Megalopoli o mega problemi. Il 75% dei consumi di energia e l80% delle emissioni di gas serra derivano dalle aree urbane. In questo scenario sempre pi complesso importante essere in grado di proporre soluzioni che possano assicurare tre obiettivi centrali: la qualit della vita per i cittadini, la competitivit e lo sviluppo sostenibile. Un tema aperto, con cui si confrontano, pur da prospettive diverse, tutti gli altri progetti candidati. Che, anche questanno, verranno riuniti e pubblicati nel Libro dOro della Responsabilit Sociale, punto di riferimento per tutti coloro che ricercano informazioni sulle best practices di sostenibilit in Italia. [M.S.]

Info
Il programma della giornata di premiazione della nona edizione del Sodalitas Social Award, che si terr il 14 giugno nella sede di Assolombarda, a Milano, e tutte le info utili su www.sodalitas.it

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