Quale può essere il valore e il significato della musica per me?
Leggendo il libro "Novecento" di Alessandro Baricco, autore
contemporaneo, laureato in filosofia e diplomato al conservatorio in pianoforte, mi ha colpito molto quando scrive: "Ora tu pensa: un pianoforte. I tasti iniziano. I tasti finiscono. Tu sai che sono 88, su questo nessuno può fregarti. Non sono infiniti loro. Tu sei infinito, e dentro questi tasti, infinita è la musica che puoi fare. Loro sono 88. Tu sei infinito. Questo a me piace."
Il personaggio principale di questo monologo teatrale, il libro infatti è un
testo destinato ad essere recitato da un solo attore, è uno straordinario pianista protagonista di una particolare vicenda: lui non è mai sceso dalla nave sulla quale è nato e in cui si è esibito per tutta la sua vita. La nave di cui si parla è un piroscafo, il Virginian, uno dei tanti che agli inizi del Novecento collegavano l'Europa e gli Stati Uniti, trasportando in prima classe turisti di lusso, mentre in terza classe, migranti in miseria che andavano in America a cercare fortuna. L'autore immagina che un marinaio, Danny Boodman ritrovi sulla nave un neonato, riposto in una scatola di cartone con sopra la scritta T.D. Lemon, iniziali di Tano Damato, un commerciante di limoni. Questo marinaio crede invece che T.D. significhi Thanks Danny, come se i genitori, probabilmente così poveri da abbandonare il neonato nella sala da ballo della prima classe, avessero saputo che proprio lui avrebbe ritrovato il bambino. Probabilmente il gesto di questi genitori era dettato dalla speranza che qualche ricco prendesse il bambino e gli regalasse quella vita felice che loro non potevano assicurargli, mentre il destino del neonato sarà ben diverso. Il suo nome completo alla fina sarà "Danny Boodman T.D. Lemon Novecento" perché l'autore immagina sia stato ritrovato nel primo anno del nuovo secolo. Danny diventa un abile pianista, un genio della musica nato e cresciuto sulla nave, ha accompagnato per anni tutti i viaggiatori nelle loro feste da ballo, ha suonato musica jazz e ha segnato un'epoca. Alla fine del testo, quando ormai si immagina che la nave abbia terminato i suoi viaggi e debba essere demolita, Novecento di rifiuta di scendere perché il mondo fuori lo spavento, rappresenta un infinito che lui nonna gestire, non sa vivere, mentre la mucosa infinita che può suonare con il suo pianoforte è la sua vera casa, la sua certezza, la sua felicità. Le ultime pagine del testo lasciano intendere che novecento, restando nella nave, salterò in aria con essa e con lui il suo grande genio musicale. Novecento "parla" solo alla fine del testo, quando spiega perché non vuole scender, mentre la voce che narra la storia per quasi tutto il testo è quella di Tim Tooney, un musicista che si è ridotto in miseria. In alcune parti del libro mette in evidenza le condizioni dei migranti che avevano abiti consumati e prendevano la stoffa dalle tende e dalle lenzuola della nave per cucirsi abiti nuovi.
Questi migranti ……vedi storia
Baricco: nato 1958, ancora vivo anche se recentemente si è ammalato di
leucemia e ha subito un trapianto di midollo. Inizia a lavorare come critico musicale per il quotidiano repubblica. Nel 1991 pubblica Castelli di rabbia, poi fonda a Torino una scuola di scrittura creativa, la scuola Holden, conosciuta a livello internazionale. Nel 1993 pubblica Oceano mare e nel 1994 Novecento dal quale è stato tratto oltre a uno spettacolo teatrale anche il film La leggenda del pianista sull'Oceano per la regia di Giuseppe Tornatore