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L’aumento demografico e quindi il continuo sviluppo delle attività svolte dall’uomo hanno causato

un degrado ambientale, sia per l’eccessivo uso delle fonti primaria sia per l’emissione di sostante
non riciclabili e quindi nocive, comportando cambiamenti nell’ecosistema ambientale che richiedo
tempi lunghissimi per raggiungere nuovi equilibri.
Una delle problematiche più importanti è il disequilibrio dell’alimentazione.
Con il rapido aumento della popolazione è importante garantire la sicurezza alimentare ovvero
l’accesso al cibo di qualità e in quantità sufficiente, per far fronte a questo problema e per
combattere la malnutrizione è fondamentale evitare gli SPRECHI ALIMENTARI e adottare
un’ALIMENTAZIONE SOSTENIBILE per l’ambiente e gli esseri umani.
È importante quindi promuovere l’educazione alimentare e ambientale soprattutto alle nuove
generazioni.
Inoltre per tutelare l’ambiente bisogna impegnarsi a riciclare, recuperare e riutilizzare gli oggetti a
contatto con gli alimenti (MOCA), i quali sono regolamentati da provvedimenti nazionali finalizzati
a garantire la sicurezza del prodotto sia per la salute umana che per l’ambiente.
Altro punto fondamentale da non trascurare è l’impatto delle confezioni, infatti evitando di
comprare frutta o verdura in vaschette di plastica si risparmierebbero quasi 10 kg di plastica
all’anno.
MATERIE PLASTICHE o polimeri
Si definiscono sintetici se nascono dall’unione di monomeri derivanti dal petrolio; possiamo
distinguere le plastiche in due grandi categorie:
 Termoplastiche (si possono fondere e modellare più volte)
 Termoindurenti. (si lavorano fuse ma una volta raffreddate non si possono più fondere,
dette plastiche monouso).
I polimeri plastici si formano attraverso la polimerizzazione per ADDIZIONE e quella per
CONDENSAZIONE, e in seguito uniti ad additivi che sono sostanze che conferiscono particolari
caratteristiche al materiale.
Le plastiche più dannose sono quelle monouso in quanto non sono riciclabili e vengono disperse
nell’ambiente rimanendoci per molti anni, in quanto non essendo biodegradabili si si riduce in
parti sempre più piccole fino a formare le MICROPLASTICHE le quali sono trasportate ovunque dal
vento e vanno a finire nel mare, sulle montagne e nelle calotte polari.
Esistono però dei materiali BIODEGRADABILI i quali si decompongono, grazie all’azione dei batteri,
in pochi mesi.
POLIMERI E PALSTICI
1. PET (terital) = il processo di degradazione è favorito dal calore
2. HDPE o PE (poli-etilene) = è la plastica più sicura per la sua non reattività
3. PVC (cloruro di poli-vinile) = sono estremamente nocivi
4. LDPE (poli-etilene) = Possono essere riusati per l’uso indicato, non possono essere usati per
la cottura
5. PP (Moplen) = resistente al calore e all’abrasione.
6. PS (polistirolo) = La tossicologia acuta dello stirene non è molto elevata, A lungo termine,
invece, è un possibile cancerogeno
7. IDENTIFICA TUTTE LE ALTRE PLASTICHE tra cui il PA (nylon)

Tutti questi numeri li possiamo trovare sulle confezioni alimentari e indicano la plastica con
cui è fatta la confezione

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