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Acireale

comune

Localizzazione
Stato  Italia
Regione
Sicilia
Città
metropolitan Catania
a
Amministrazione
Sindaco Stefano Alì (M5S) dal 28-6-2018
Territorio
Coordinate 37°36′45″N 15°09′56″E
Coordinate: 37°36′45″N
15°09′56″E (Mappa)

Altitudine 102 m s.l.m.
Super cie 40,43 km²
Abitanti 50 417[1] (31-12-2021)
Densità 1 247,02 ab./km²
Frazioni Vedi elenco
Comuni Aci Castello, Aci Catena, Aci
con nanti Sant'Antonio, Giarre,
Riposto, Santa Venerina,
Zafferana Etnea
Altre informazioni
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Cod. postale 95024
Pre sso 095
Fuso orario UTC+1
Codice ISTAT 87004
Cod.
A028
catastale
Targa CT
Cl. sismica zona 2 (sismicità media)[2]
Cl. climatica zona C, 978 GG[3]
Nome
acesi o acitani
abitanti
Patrono Santa Venera
Giorno
26 luglio (Santa Venera)
festivo
Cartogra a

Acireale
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Posizione del comune di Acireale nella città
metropolitana di Catania
Sito istituzionale
Modi ca dati su Wikidata · Manuale

(dettagli)

Acireale (Jaci-Riali o Jaci in siciliano[4]) è un comune italiano di 50 417


abitanti[1] della città metropolitana di Catania in Sicilia.
È il centro principale della Terra d'Aci, comprendente, oltre ad Acireale, i
comuni di Aci Catena, Aci Sant'Antonio, Aci Castello, Aci Bonaccorsi,
Valverde e parte di Santa Venerina e di Zafferana, in origine tutti ricompresi
nel territorio dell'antica Aquilia, che insieme formano un'unica area urbana
senza soluzione di continuità di oltre 130.000 abitanti.
Città formatasi da piccole migrazioni dal territorio a sud, oggi l'impianto
urbanistico è quello tipico delle città tardo-medievali della Sicilia.
Sorge a metà della costa Ionica siciliana. I suoi abitanti si chiamano acesi
(jacitani in siciliano). È sede della diocesi di Acireale.
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Acireale è nota, in particolar modo, per il suo carnevale, per il barocco, le sue
bellezze naturalistiche (tra cui la Timpa), la sua costa lavica, per la sua
tradizione nel calcio e nella scherma nonché, no a pochi anni fa (2015), per
le sue terme. Vicina all'Etna, comprende nel suo territorio una serie di borghi
marinari dotati di porticciolo, tra cui Santa Maria la Scala e Capo Mulini.

Indice
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Collegamenti esterniGeografia fisica[modi ca | modi ca


wikitesto]
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Territorio[modi ca | modi ca wikitesto]
Il comune è stato costruito in un altopiano su di un terrazzo di origine lavica,
chiamato la Timpa, che, con i suoi 161 metri di altezza, la pone quasi a
strapiombo sul mar Ionio. La costa, dove sorgono diverse borgate, è
caratterizzata dalla scogliera di origine lavica. Vi è anche una certa ricchezza
di sorgenti d'acqua e di verde e la zona circostante è coltivata, soprattutto ad
agrumi. Situato sulla Riviera dei Ciclopi, sul mar Ionio, nella Sicilia orientale,
alle pendici meridionali dell'Etna.
Clima[modi ca | modi ca wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione meteorologica di Acireale.

Il clima è tipicamente mediterraneo, con estati calde e secche e inverni miti e


piovosi. La neve è rara, ma si è vista occasionalmente nel corso degli anni
durante forti ondate di freddo.

Storia[modi ca | modi ca wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Storia di Acireale.

Vista della città nel XVII secolo (Amplissima Acis Urbs, G. Platania, 1657, Pinacoteca
Zelantea)
Il nome della città deriva dalla mitologia greca, in cui vi era posto per un
personaggio chiamato Aci. Questi era un pastore di cui si innamorò la ninfa
Galatea, di cui a sua volta era innamorato il ciclope Polifemo che schiacciò il
rivale sotto un masso. Dal sangue del pastore nacque un ume[5] chiamato
Akis dai greci, prevalentemente sotterraneo. Il nome della città ha subito
dunque una lenta evoluzione: diventò Jachium sotto i bizantini, Al Yag con gli
arabi e Jaci con gli spagnoli. Nel XIV secolo la città si stabilì nel territorio
attuale (prima sorgeva nei pressi del castello di Aci, oggi Aci Castello) con il
nome di Aquilia Vetere prima, e di Aquilia Nuova in seguito. Il nome Acireale
fu attribuito alla città, secondo la tradizione, da Filippo IV di Spagna solo nel
1642[6].
Una capitale "semi-perfetta"
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Piazza Duomo agli inizi del Novecento
Al centro di ricchi traf ci mercantili e popolata da nobili e
ricchi artigiani per secoli, Acireale è stata vicina spesso ad
affermarsi come capitale, specie nei confronti degli altri
casali vicini a cui fornì sia le menti che nanziamenti.
Tuttavia la storia della città caratterizzata da crescite e
crisi la farebbero meglio de nire come capitale "semi-
perfetta". Acireale non fu mai capitale (tranne un
brevissimo periodo nel XVI secolo, con gli Alagona) e a
testimonianza quasi eloquente di questo paradosso può
essere portato il Duomo, realizzato nelle maestose forme
tardo-barocche secoli prima che la città fosse elevata a
sede di Diocesi, le chiese, i palazzi nobiliari e tutto il suo
centro storico o la stessa riacquisizione della demanialità
operata con un'onerosa tassazione delle mercanzie,
avvenuta fra l'altro ben due volte.
Si narra che Acireale e le altre Aci trassero la propria origine da Xiphonia, una
misteriosa città greca oggi del tutto scomparsa. I poeti Virgilio e Ovidio fecero
risalire il mito della fondazione alla storia d'amore tra Galatea e Aci, ucciso
per gelosia dal ciclope Polifemo.
In epoca romana nello stesso territorio nacque una città chiamata Akis, e che
storicamente partecipò alle guerre puniche. Nel Medioevo il borgo si
consolidò attorno al castello di Aci e solo nel Trecento una decina di nuclei
familiari si spostarono più a nord, dove nacque Aquilia (Aci d'Aquila) o Aquilia
Nuova, primo punto stabile dell'odierna città. Il Cinquecento fu
importantissimo per Aquilia Nuova, dove si consolidò un forte ceto mercantile
che portò una notevole ricchezza alla città e si insediarono diverse
corporazioni e ordini religiosi lasciando un'impronta tanto indelebile che
ancora oggi spesso viene citata come «la città dalle cento campane».
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«Acireale è una sorta di medioevale Avignone sede di tutte le possibili
corporazioni e ordini, religiosi e conventi ed istituti e collegi e per no di
sei licei cattolici (oltreché di uno statale)...»
(Carlo Levi Tracce della memoria, p. 98.)

Nel 1528 l'imperatore Carlo V la eresse a comune. Nel Seicento, il territorio di


Aquilia perse molti territori (divenuti universitas, cioè città) ma ottenne il nome
odierno, grazie all'intervento del re Filippo IV nel 1642. L'11 gennaio 1693 la
città fu in parte distrutta dal terremoto, che sconvolse tutta la Sicilia sud-
orientale.[7] Il processo di ricostruzione che seguì favorì l'esplosione e la
magni cenza del architettura barocca in tutte le sue in nite sfaccettature.
Nel 1848 fu uno dei principali centri dei moti in Sicilia e nel 1860, dopo lo
sbarco dei Mille, è stata la prima città insorta ad innalzare il tricolore in
Sicilia[8]. Dal 1861 è stata capoluogo del Circondario di Acireale, abolito poi,
come tutti i circondari d'Italia, dal regime fascista nel 1927. Nel 1873 con
l'apertura dello stabilimento termale Santa Venera e l'inaugurazione
dell'annesso Grand Hotel des Bains, Acireale divenne un centro termale di
una certa notorietà. Ottiene il titolo di Città con decreto presidenziale del 30
novembre 2005.
Oggi è nota in particolar modo per il Carnevale di Acireale, tra i più famosi a
livello nazionale, che attrae visitatori provenienti da gran parte d'Italia, data la
presenza, accanto ai carri allegorico-grotteschi e ai gruppi mascherati in
s lata, dei carri in orati, prerogativa tipica acese.
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