Esplora E-book
Categorie
Esplora Audiolibri
Categorie
Esplora Riviste
Categorie
Esplora Documenti
Categorie
4
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
5
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
Indice
00 Prefazione 8
01 Il concetto di Woodoo 11
02 Introduzione al Woodoo 16
6
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
11 Trokosi, le schiave di Dio 61
12 Il Razzismo Scientifico 66
7
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
8
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
Prefazione
00
#54a575
9
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
Esiste una teoria detta "Monoteismo primordiale" se-
condo la quale l'idea dell'Essere Supremo, origine di
una specie di monoteismo, va considerata come
espressione originaria di ogni religione.
L'Essere Supremo si identifica nel mondo personifican-
done ogni aspetto, il bene e il male, i pregi e i difetti.
Ecco perché possiamo riconoscerlo anche nelle religio-
ni primitive.
Tra gli esseri supremi fu distinta una figura puramente
mitica, il creatore, detta anche Deus Otiosus, concepi-
to inattivo al presente e che non sarebbe più interve-
nuto dopo aver realizzato il creato.
È una religione spontanea, che nasce dalle esperienze
di ogni individuo e dalla mentalità infantile di quei pri-
mi uomini che ad esse avrebbero dato una spiegazio-
ne.
Originariamente, una simile religione permetteva
all'uomo primitivo di trattare con le cose inanimate
come se fossero esseri viventi, dandogli così l'illusione
di poter influire in qualche modo sulla natura.
10
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
La conferma dell'esistenza dello Spirito-Anima verreb-
be dalla morte stessa, quando il corpo, abbandonato
per sempre dal proprio spirito-anima, resta "inanima-
to".
Per ogni animista, la sua iniziazione e il suo percorso
religioso consistono nell'acquisizione di una profonda
sensibilità nei confronti della natura, e nella osserva-
zione dei fenomeni naturali e degli avvenimenti come
le fasi lunari e il ciclo delle stagioni.
La "soteria" animista è un concetto religioso e dottri-
nale basato sulla salvezza dell'uomo.
Riti e Feste
Il culto animista ha dai giorni imposti durante l'anno in
cui di svolgono i rituali. In queste occasioni vengono
effettuati sacrifici di animali, generalmente polli, offer-
te d'acqua, di farina, di olio, birra di miglio e altro, che
vengono posti in un luogo consacrato ed offerti a Dio.
11
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
Il concetto di Woodoo
01
#bc40ff
14
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
Più di un miliardo di cinesi hanno celebrato l’anno del
ratto (l'ultimo è stato nel 2020) che è l’anno più im-
portante nel loro calendario. La maggior parte del mi-
liardo di indiani di religione indù non scherza sul culto
delle loro divinità mucca e scimmia.
Da quando è apparso sulla terra l'uomo ha sempre
adorato "qualcosa", "qualcuno", una "divinità", cioè
quello che non era visibile, ma nonostante ciò molto
reale e tangibile per loro. Si stima che oltre il 90 per
cento dell’attuale popolazione mondiale creda in qual-
che forma di religione.
Che siano tutte sbagliate? Che siano tutte follie? È da
sciocchi credere in qualcosa che non è nulla? È mai
possibile che ogni generazione, passata e presente,
sia così ingenua da credere ed adorare qualcosa che
non esiste? Rispondere affermativamente a queste e
domande presupporrebbe un’impudenza straordinaria.
È considerando questo background che si può apprez-
zare e trovare il significato alla religione tradizionale
africana, comunemente denominata "Woodoo".
Le stesse tre principali religioni monoteiste credono in
un Dio "invisibile", che si manifesta solo nei pensieri,
nella fede e nelle preghiere.
• Il Dio dei cattolici e dei cristiani in genere è il
Dio del "perdono",
• Il Dio dei mussulmani è invece il Dio della "ven-
detta",
• Il Dio degli ebrei è, al contrario, un Dio di "giu-
stizia".
15
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
Nell'Africa Sub-Sahariana le religioni occidentali sono
state introdotte dai primi missionari tra il XVI e il XVII
secolo, ma le prime comunità di africani "convertiti"
erano piccole e minoritarie, poi con la colonizzazione,
le moderne religioni occidentali furono imposte in
modo massiccio. Ecco perché oggi, soprattutto
nell'Africa Sub-Sahariana, si incontrano intere comuni-
tà che pur professandosi cristiani, mantengo i culti
tradizionali che a volte si sovrappongono a quelli clas-
sici delle religioni occidentali.
Diverso invece il discorso per i mussulmani. Già
dall'epoca di Maometto l'Africa mediterranea si stava
islamizzando tanto che già dal 1300 d.C. faceva parte
dell'Impero Ottomano e le prime carovane di mercanti
arabi attraversavano il deserto facendo conoscere
l'Islam alle comunità di africani che popolavano la par-
te meridionale del deserto del Sahara, che tuttavia,
già da sempre, seguivano la loro cultura e religione
tradizionale.
16
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
Introduzione al Woodoo
02
#91bdc0
17
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
• Da dove veniamo
Non trovando una risposta definitiva, la gente del gol-
fo di Guinea ha pensato che ci dovesse essere una
forza soprannaturale che era responsabile dell’esisten-
za di tutti gli elementi che ci circondano e quindi, an-
che di noi uomini e donne. Questo ragionamento ci
conduce a credere che ci sia una forza di energia che
si manifesta attraverso questi elementi fisici da cui noi
riceviamo l’alito “di Dio”, o qualsiasi altro termine usa-
to per indicare questa "energia invisibile ma potente".
Woodoo (per gli africani che lo praticano) è l’espres-
sione di un concetto di vita, una filosofia, un’espres-
sione di potere spirituale, in poche parole il potere di
una mente trasformata che può comprendere tutte le
meraviglie dell’umanità (terra, cielo, foreste, oceani,
stelle, montagne ecc.).
Secondo la “visione” di Fon Danxomè (un modo per
indicare l'antica tradizione orale del Benin), questa
pratica ci è stata mutuata da civiltà antiche, molto più
antiche di quanto si pensi, in Oyo Yoruba (un Dio),
che è stato poi ridisegnato e migliorato in tempo per
dare all'uomo quello che noi ora chiamiamo “Woodoo”
e non “Orisha”, che per gli Yoruba (popolo della Nige-
ria sud-occidentale) è la stessa cosa, ed è anche la re-
ligione della civiltà Ashanti del Ghana.
Si ricorda che il regno antico di “Danxomè” (corrispon-
dente più o meno l'attuale Benin) era situato nel golfo
della Guinea fra due grandi antiche civiltà, vale a dire
Ashanti del Ghana e Yoruba di Ifè nella Nigeria del
sud, e doveva il suo sviluppo veloce e drammatico alla
sintesi di queste civiltà ed al commercio degli schiavi.
18
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
Erede delle due grandi civiltà Ashanti e Yoruba, il po-
polo “Aja-Fon” del regno antico di Danxomè crede che
tutte le meraviglie dell’umanità siano persone, tutti
esseri che hanno vissuto sulla terra, e ad un certo
punto rimangono sulla terra per sempre attraverso
l’esistenza del mondo stesso. Dopo la loro morte fisi-
ca, si sono trasformati e diventati invisibili. Questa ri-
flessione ci conduce alla definizione della parola
Woodoo, che è un’abbreviazione di “Yehwe-vodun o
Vodon (vodun, ovvero la deformazione della parola
Woodoo).
Yehwe .. Ye (ombra o spirito)
e Hwe (ristretto, inadeguato)
Ricapitolando, diciamo che un uomo che muore, perde
qualcosa della sua entità fisica che fa cambiare la sua
natura e condizione. Ha lasciato questo mondo di
mortali per un mondo invisibile, dove non morirà mai.
Così l’essere si separa da noi e diventa divino, un me-
diatore fra noi viventi e Dio il creatore. Quindi, il mon-
do del Yehwe-vodun (il Woodoo) è un bel mondo in
cui tutto è bello e magnifico. Per la religione animista
è l'equivalente del "Paradiso" dei cristiani.
Significa la stessa cosa quando parliamo dello “Ori-
sha”, come viene chiamato dagli Yoruba (e da atri po-
poli della Nigeria del Sud), e non “Woodoo”.
Se nel tempo il secondo termine prende la precedenza
su altre terminologie, ciò avviene a causa della disci-
plina nell'organizzazione del regno di “Danxomè” e per
il commercio di schiavi che hanno permesso a questo
sistema di credenze di soppiantare l’epoca delle due
grandi civiltà che lo avevano fatto nascere. Il
19
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
"Woodoo" è diventato “forte” attraverso un gran
numero di entità differenti, allo stesso modo, il
Woodoo ha acquisito molte diversità quando è stato
esportato dagli schiavi del Golfo di Guinea nelle
Americhe oltre l’Oceano Atlantico.
Queste "molte diversità", nei secoli hanno contribuito
a connotare per gli occidentali una visione prevalente-
mente negativa del "Woodoo" alimentata anche da
pratiche che non corrispondono a quelle tradizionali
del "Yehwe-vodun".
20
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
Culto animista e feticismo
La Religione Animista nell'Africa occidentale
03
#3b9357
21
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
L’animismo in Africa occidentale
L'animismo è la religione autoctona praticata da molto
tempo ancor prima che arrivassero Islam e Cristiane-
simo, considerate religioni dei popoli invasori. Queste
religioni sono state in generale accettate dalle popola-
zioni ma adattate alle loro credenze e sovente snatu-
rate dei loro messaggi originali.
Nelle tradizioni dei popoli animisti l’accettazione di una
nuova credenza religiosa non si contrappone ai loro
principi. I portatori di nuove religioni sono sempre ac-
colti con le loro divinità, che vengono in qualche modo
inserite tra le divinità locali, anzi, in alcune circostan-
ze, quando il confronto di superiorità è per essi evi-
dente, dichiarano senza esitazione che il Dio dei cri-
stiani (o dei musulmani) è più forte dei loro.
Negli affollatissimi mercati di numerosi banchi di ven-
dita di oggetti delle più variate provenienze religiose,
sono in bella mostra tra code di serpenti, camaleonti
rinsecchiti, mazzi di piume di gallina e quant'altro ne-
cessario per il rito feticista, anche le immagini di Papa
Wojtyla, Sant'Antonio di Padova, croci, Bibbie e Van-
geli, Corani di varia foggia, rosari cristiani e musulma-
ni, post raffiguranti la Kaba e persino immagini indui-
ste giunte in chissà quale modo.
L'animista crede in un Dio creatore che mantiene il
perfetto ordine delle cose, tutte concatenate tra loro.
Il suo aspetto non viene mai reso simile a quello uma-
no, anzi è pensato tutt'uno con l’intero creato in
un'idea che può rappresentare una sorta di insieme
universale. Nel pensiero degli animisti africani Dio è
troppo potente per interessarsi all'uomo, egli è al di
22
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
sopra delle esigenze minute dei piccoli problemi uma-
ni, per questi bastano gli intermediari, e cioè i geni, le
forze spiritiche del simbolismo, che vengono esortati
con rituali magici.
Un pericoloso ma interessantissimo mondo in cui per
alcuni aspetti sono riscontrabili tracce anche nella no-
stra cultura popolare. Un mondo in cui è possibile sco-
prire implicazioni e parallelismi del nostro sapere anti-
co e nel contempo provare vertiginose impressioni di
una filosofia cosmica.
L'animismo non può essere semplicemente liquidato
con la superficiale definizione di “religione primitiva”.
Le tradizionali religioni animiste sono ancora molto
diffuse e, sebbene in questo campo ogni gruppo etnico
custodisca gelosamente le sue particolari credenze,
non mancano le affinità tra i diversi gruppi.
23
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
• Essere stato sposato e aver generato una
discendenza.
• Essere stato una persona saggia che ha agito per il
bene della comunità.
Solo poche persone entrano nel mondo degli antenati.
Sono considerati gli artefici, i depositari e i guardiani
delle leggi e degli usi tribali. In una società in cui il
trasferimento del sapere era affidato alla sola parola e
non a testi scritti, il controllo degli avi sul depositario
vivente della tradizione svolgeva una funzione inter-
pretativa fondamentale. Gli antenati non sono solo i
depositari della tradizione ma anche i sorveglianti del
suo rispetto da parte dei viventi. Inoltre, essi proteg-
gono i parenti, suggerendo il rimedio a una malattia o
influenzando il corso degli eventi.
Per questo gli "Antenati" sono considerati molto po-
tenti. Possono essere consultati mediante divinazioni,
ma possono anche manifestarsi autonomamente in
sogno o mediante segni di altro tipo. Un tempo, quan-
do la venerazione degli antenati era molto radicata, i
viventi erano costantemente preoccupati dal pensiero
che questi potessero vederli e giudicarli.
Il viaggio del morto nel mondo degli avi può durare
molti giorni. Ma la vita che si conduce nel mondo degli
spiriti non è diversa dalla vita terrena. Il morto man-
terrà le medesime caratteristiche e abitudini che ave-
va da vivo. Questo spiega l'antica usanza, che si affer-
ma fosse diffusa in alcune tribù, di far uccidere alcune
persone per accompagnare e servire il Nana deceduto
nel mondo dei morti.
24
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
Reincarnazione
Gli spiriti dei morti che non accedono al mondo degli
antenati diventano fantasmi che iniziano a vagare per
il mondo spaventando i viventi. Gli spiriti dei morti
possono reincarnarsi in vita, e questo sia nelle spoglie
di umani che di animali. Anche gli antenati che riten-
gono di non aver completato il loro lavoro in vita, pos-
sono decidere di tornare sulla terra per completarlo.
Un altro caso tipico in cui si ricorre al concetto di rein-
carnazione è quello della mamma a cui muoiono ripe-
tutamente figli in giovane età. In questi casi si dice
che i bambini nati dalla madre siano reincarnazioni
dello stesso "spirito bambino", che va e viene dal
mondo degli spiriti.
I riti funebri
I riti funebri servono anche a rafforzare i legami fra i
viventi. Durante i funerali, dopo aver fatto visita al de-
ceduto (la cui salma, opportunamente lavata e vesti-
ta, viene esposta in un'apposita camera) e ai suoi pa-
renti, è possibile presenziare alle danze ritmate dai
tamburi, che spesso durano fino a tarda notte, spesso
anche per diversi giorni, e si trasformano in momenti
di esaltazione e sfrenatezza collettiva, quasi a voler
scacciare il senso di dolore e frustrazione della morte
mediante il contatto e lo sfinimento dei corpi. Ovvia-
mente la pratica dei funerali tradizionali mal si concilia
con l'organizzazione del lavoro della civiltà che si sta
modernizzando anche in Africa (i partecipanti possono
allontanarsi improvvisamente dal lavoro per svariati
25
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
giorni) ed è uno dei motivi di dibattito e travaglio so-
ciale.
Questi riti funebri che prevedono di toccare, lavare,
vestire ed esporre al pubblico il "caro estinto", per
esempio, hanno creato non pochi problemi durante
l’epidemia di ebola del 2014-2016 in Liberia, Sierra
Leone e Guinea.
In un'Africa sempre più occidentalizzata, i culti della
tradizione animista restano comunque in sottofondo e
si mescolano a quelli delle religioni imposte dai colo-
nizzatori europei, dal cattolicesimo a tutti gli altri culti
del cristianesimo fino ad arrivare dall'Islam, che tutta-
via è presente nell'Africa sub-sahariana fin dal XII se-
colo, quando le prime carovane di mercanti prove-
nienti dall'Africa mediterranea (già islamizzata) riusci-
rono ad attraversare il deserto del Sahara.
Si dice che gli africani abbiano due anime, una profon-
da e tradizionale (quella animista degli antichi) e una
superficiale e apparente (quelle delle religioni imposte
dai colonizzatori europei). Questo ha creato molti pro-
blemi ai missionari europei, si pensi per esempio al
problema della bigamia, della sessualità e della nudità
femminile, alla reincarnazione, al culto stesso dei
morti, alla possessione e alla stregoneria. Tutto ciò
esiste ancora, soprattutto nell'Africa sub-sahariana,
nonostante il cattolicesimo, il cristianesimo e lo stesso
Islam.
27
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
Il Woodoo, le origini nel regno di Danxomè
04
#fff464
28
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
Abbiamo altre forme di rappresentazione “Woodoo”
quali le sculture di legno chiamate “Fon gbe bochio”
che in questa lingua significa “cadavere”. Un “Woo-
doo” può anche vivere in una pietra o in un mucchio di
pietre. La differenza fra queste ultime forme ed i vasi
di terra o tazze di argilla è che soltanto coloro che
hanno in carico la gestione di queste entità possono
dire quale entità andava ad incarnarsi nel legno inta-
gliato, nella pietra o nei mucchi di pietre o in altri og-
getti. Qualsiasi oggetto utilizzato nella pratica “Woo-
doo” è ufficialmente considerato “Woodoo”. Così an-
che i beni usati dal fedele “Woodoo” sono considerati
tali (effetti personali, monili, strumenti musicali,
ecc..).
29
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
Questa parte, o soffio di Dio, che si esprime attraver-
so il suo lavoro come spirito è denominato “Woodoo”
fra la gente “Fon” dell’Africa occidentale, che è il mag-
giore diminutivo di “Yehwe-vodun”. Contrariamente a
quanto si pensa comunemente del fedele “Woodoo”,
sono più credenti di molti altri perché tutte le entità
“Woodoo” sono soggette all'autorità ed alla volontà di
un essere supremo. Seguendo le stesse linee, qualsia-
si invocazione di “Woodoo” termina con l’invocazione
di Dio, il creatore dell’universo.
30
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
Il Woodoo e i contatti con il cattolicesimo
05
#aa49fc
31
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
Tutta questa storia ha portato alla costruzione
dell’altare portatile denominato “Asen Fongbe” o “Si-
nuka” che si può vedere ancora oggi al museo centra-
le del palazzo reale di Abomey nel Benin (patrimonio
dell’umanità dell’UNSECO)
33
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
Rapporti tra Chiesa Cattolica e Woodoo
06
#923f16
34
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
I sacerdoti o “mediatori” hanno il compito di invocare i
"Loa" affinché si manifestino attraverso la possessione
di un essere umano. Questa possessione si ottiene
mediante rituali collegati a sacrifici, e soprattutto alla
danza frenetica e al ritmo dei tamburi, che fa piomba-
re la persona in una specie di estasi o trance, con cui
si manifesta la divinità.
Il Woodoo non cerca la salvezza delle anime, quanto il
raggiungimento, attraverso l’intervento dei "Loa", di
una soluzione immediata a problemi quotidiani. Il
Woodoo non propone dogmi, né ha testi sacri. Il suo
scopo è orientare i propri seguaci a un equilibrio tra il
naturale e il soprannaturale, così come tra le forze del
bene e del male nella vita quotidiana. I Loa aiutano le
persone, ma in cambio le vincolano a rispettare alcuni
impegni. In particolare, si tratta di mantenere la coe-
sione morale della comunità o tribù che pratica il
Woodoo.
35
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
Giungendo in Paesi cristiani, questi schiavi abbraccia-
rono il cristianesimo, ma la maggior parte di loro con-
tinuò a praticare i riti ancestrali, applicandovi sopra
una “vernice” cristiana e collegandoli al dolore e alla
sofferenza provocati dalla condizione di schiavitù. Ciò
diede origine a un sincretismo religioso oggi ampia-
mente praticato in America Latina e nei Caraibi, come
la santeria, il candomblé o anche a un approccio di
tipo satanico, l’hoodoo.
Ad Haiti, alcuni stregoni affermano di riuscire a ripor-
tare in vita i morti attraverso rituali magici per trasfor-
marli in loro schiavi (zombi). In realtà, si tratta di per-
sone alle quali viene provocato uno stato catalettico
attraverso la somministrazione di potenti droghe. Tut-
tavia questo tipo di pratiche è del tutto sconosciuto al
Woodoo africano.
39
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
pratiche delle religioni tradizionali africane che sono in
disaccordo con l’insegnamento cristiano”
Ecco quindi, prosegue il documento, che “il problema
della ‘doppia appartenenza’ al cristianesimo e alle
religioni tradizionali africane rimane una sfida. Per la
Chiesa che è in Africa è necessario guidare le persone
alla scoperta della pienezza dei valori del Vangelo,
mediante una catechesi ed un’inculturazione profonde.
È opportuno determinare il significato profondo di tali
pratiche di stregoneria identificando le implicazioni
teologiche, sociali e pastorali veicolate da questo fla-
gello”
In ogni caso, come indicato dall'esortazione apostolica
post-sinodale "Ecclesia in Africa" (1995), “un dialogo
sereno e prudente potrà, da una parte, garantire da
influssi negativi che condizionano il modo di vivere di
molti cattolici e, dall'altra, assicurare l’assimilazione di
valori positivi quali la credenza in un Essere Supremo,
Eterno, Creatore, Provvidente e giusto Giudice che
ben s’armonizzano col contenuto della fede cattolica”
41
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
tiene. Il Woodoo costituisce pertanto un mezzo attra-
verso il quale l’uomo beninese comunica con il suo
Dio. È pertanto comprensibile che alcuni cattolici, non
trovando per esempio risposte ai problemi che devono
affrontare, come la stregoneria, si rivolgano alla reli-
gione tradizionale”.
“In alcuni villaggi sopravvive ancora questo fenomeno
del sequestro, soprattutto di cristiani, benché tenda a
diminuire. E rappresenta a volte un punto di conflitto
tra entrambe le religioni. Come si sa, nella pratica del
Woodoo esiste quello che si chiama ‘il diritto di tra-
smissione’, e quindi una ‘woodounsi‘ o ‘avossé‘ (lette-
ralmente moglie del Woodooun o sposa del Woodooun), deve
trasmetterlo ad un figlio, una figlia, un figlio piccolo o
una figlia piccola, prima di morire. E se non si trova
quella persona o se i genitori sono in disaccordo su chi
deve assicurare questa trasmissione, ecco allora che
avvengono i sequestri. Attualmente si dice che il
fenomeno è diventato molto più raro per il fatto che
nessuno vuole lasciare suo figlio andare per quella
strada, soprattutto perché le ‘Woodoounsi‘ non sono
scolarizzate”.
“Si percepisce un vincolo molto forte tra il cultuale e il
culturale. Gli stranieri affezionati a certi stereotipi
ignorano che le religioni tradizionali comportano valori
di civiltà ed educazione. E l’inculturazione e il dialogo
con la cultura africana permettono di condurre a
Cristo”.
Al di là dei sincretismi, vi sono anche ambiti in cui en-
trambe le religioni sono fortemente impegnate. Ad
esempio, il Woodoo ha come imperativi etici la salva-
guardia dell’ambiente e l’amore per le persone con
42
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
handicap fisici o mentali in quanto espressione del di-
vino.
“La protezione dell’ecosistema ci preoccupa a volte
per ragioni differenti. Rispetto alle persone con handi-
cap, il dialogo non è tanto facile. La Chiesa, per
rispetto a tutte le creature umane, lotta con le sue
strutture di beneficenza, per salvare le vite minacciate
dalla tenacia di alcuni superstizioni. Effettivamente
sono questioni molto sensibili”.
In generale in Benin, il cattolicesimo e le religioni tra-
dizionali africane (RTA), non sono in competizione né
sono avversari. Al contrario, cercano di collaborare,
come vollero anche i primi grandi missionari, come
mons. François Steinmetz, il primo vicario apostolico
di Ouidah. Bisogna riconoscere, però, che i cattolici
hanno una maggiore capacità di dialogo e una mag-
giore apertura.
Le iniziazioni che consacrano al culto delle religioni
tradizionali africane non si fanno per vocazione così
come noi le intendiamo. Non è una chiamata alla qua-
le si risponde liberamente. Tutti quelli che sono devoti
sono presi con la forza. Devono appartenere alla fami-
glia di nascita, o per integrazione. Così, a volte si
prendono i battezzati. In questo senso non si rispetta-
no i diritti del bambino, poiché il bambino è obbligato
a ubbidire in tutto ai suoi genitori, secondo il 4º co-
mandamento di Dio (Onora il Padre e la Madre) che
persino i non cristiani sanno evocare in casi di questo
tipo.
Spesso l’autorità religiosa interviene per far rispettare
il diritto del bambino e di ogni persona ad aderire alla
religione da lui scelta senza che gli venga imposta. A
43
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
volte è necessario far intervenire le forze dell’ordine o
la giustizia, per facilitare il dialogo. Per i maggiorenni
risulta più facile uscire rispetto ai più giovani. In que-
sto caso, la Chiesa fornisce un aiuto allontanando la
persona presa di mira, affinché rimanga fuori dalla
portata dei sequestratori. Tuttavia questi sequestri
sono sempre più rari, a causa del progresso della
fede, dell’evoluzione delle mentalità, e soprattutto del-
la maggiore scolarizzazione.
44
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
Il Woodoo nella vita africana
07
#bc6796
48
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
Woodoo in Africa e America. Malocchio e
fatture in Europa
08
#484ffc
52
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
terre-ideali. È su queste terre che dobbiamo radicare
nuove culture capaci di includere differenti processi
relazionali, sapendoli epurare da tutti quei processi
che producono castrazione e mancanza di libertà.
Fondamentale nella lotta ai danni provocati da Woo-
doo e superstizioni è l’uso della ragione e della pru-
denza che il cristianesimo ci suggerisce. Inoltre nel
cattolicesimo troviamo l’importanza della libertà e re-
sponsabilità personale. Il male va combattuto cam-
biando noi stessi e impegnandoci senza addossare ad
altri o a “influssi magici” o “energie negative” gli even-
ti o le difficoltà che ci affliggono. Ovvero si parla di "li-
bero arbitrio", siamo noi stessi a decidere se stare
dalla parte del bene o del male.
53
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
Il Woodoo africano
09
#de1faf
54
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
vari modi come preti dei feticci, medici nativi o guari-
tori tradizionali. Questi preti Woodoo conducono una
vita semplice ed ascetica spesso in luoghi appartati.
Chiunque voglia chiedere aiuto o mettersi in contatto
con gli dei deve ricorrere a loro. Inoltre deve procu-
rarsi anche un regalo “adeguato” per il sacerdote. Una
volta in loro presenza, il supplice viene invitato di nar-
rare la sua storia e che cosa vorrebbe chiedere. Quindi
al supplice vengono impartite ulteriori istruzioni per
portare “determinati articoli„ come pollame, uova, ca-
pre ecc., che verranno utilizzati nelle iniziazioni rituali.
Il sangue di questi animali è essenziale nei sacrifici
fatti agli dei.
Dopo le iniziazioni ed i rituali, il sacerdote darà al sup-
plice determinati articoli che lui o lei dovrebbe usare
per protezione, come un amuleto, per la vittoria o il
successo, a seconda delle sue richieste. Quindi il sup-
plice viene istruito ad attenersi fedelmente e rigorosa-
mente a determinate regole, permessi e divieti. Il
supplice viene ammonito severamente a non trasgre-
dire mai a nessuna di queste regole. Trasgredire com-
porta la morte, la follia o lo sterminio della famiglia
del supplice da parte degli dei arrabbiati. Queste rego-
le vanno osservate per il resto della vita. Circa una
volta all’anno, il supplice deve ritornare per fare i “sa-
crifici di ringraziamento„ agli dei per la loro protezione
o per le grazie ricevute. Gli dei a loro volta avvertiran-
no il fedele di tutti i futuri pericoli, problemi, ecc. e
garantiranno ulteriore protezione, prosperità, successo
o distruzione dei suoi nemici.
55
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
Esistono delle prove che queste cose
funzionano?
È ovviamente impossibile convincere uno studioso oc-
cidentale scientifico e laico sull’esistenza “degli spiriti”.
La società scientifica non può accettare qualcosa che
non si possa provare e dimostrare in laboratorio. Da
un lato, il loro effetto ed influenza, siano essi positivi o
negativi, sono spesso tangibili e visibili. L’unica diffe-
renza è che, mentre nel laboratorio si può seguire tut-
to il processo dalla teoria al relativo risultato conclusi-
vo; la spiritualità dà soltanto il risultato e non si vede
il procedimento che l’ha prodotto.
56
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
negativi o positivi, non hanno bisogno di essere con-
vinti su quello che può fare”
È talmente diffuso l’uso del Woodoo nella vita di tutti i
giorni della gente d’Africa, che nel campionato di
calcio per la coppa d’Africa del 2008 svoltosi in Ghana,
si sono visti in campo sacerdoti Woodoo che evocano i
poteri contro la squadra avversaria per farla perdere.
In quell’anno fu proprio evidente e tangibile che
diverse squadre nazionali di calcio avevano pagato
sacerdoti del Woodoo per ottenere un risultato
sportivo positivo. Non sappiamo se quell’anno i “rituali
Woodoo” abbiano influenzato i risultati finali, quello
che per certo possiamo dire è che quell’anno vinse la
Coppa d’Africa l’Egitto, un paese che non ha nulla a
che fare con il Woodoo. Ghana e Costa d’Avorio, due
paesi in cui la religione animista è presente,
arrivarono solamente secondo e terzo. Per completare
al secondo posto si classificò il Camerun, altro paese
d’Africa in cui il Woodoo è “marginale”.
Molti politici, imprenditori e leader sociali in Africa non
fanno nulla né prendono nessuna decisione importante
senza aver prima consultato il sacerdote Woodoo o
ottenere i poteri per la protezione.
57
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
Woodoo nel Benin. L'ambivalenza morale degli
Dei dell'Africa occidentale
10
#a1ef93
59
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
schiavi nella regione di Ouidah. Per questo motivo egli
spostò Legba; là si pensava che potesse aumentare il
potere del re. Il Woodoo serviva chiaramente agli
interessi della monarchia al potere in quel tempo.
È ironico che oggi il Woodoo venga ancora usato nelle
forme moderne di schiavitù, come nel caso del traffico
di esseri umani. Nell’universo Woodoo, tutto accade
per un motivo, le coincidenze non esistono. Per esem-
pio, una morte improvvisa potrebbe essere causata da
magia nera. La magia è un modo per influenzare la
realtà con un potere invisibile.
Durante il suo soggiorno a Ouidah, Marnel Breure ha
scoperto che il lato oscuro del Woodoo era molto più
forte di quanto lei si aspettasse. Anche se in teoria la
gente è libera di scegliere fra il bene ed il male, nella
vita quotidiana non si riesce a sostenere questa re-
sponsabilità e si tende quindi verso il male. Marnel
Breure ha sperimentato questo lei stessa quando ha
chiesto ad un sacerdote Woodoo di uccidere qualcuno
per lei. Questo valeva sia come esperimento giornali-
stico che come prova dei propri confini morali. È rima-
sta sorpresa dall’entusiasmo dimostrato dal prete
nell’aderire alla sua richiesta. Ciò le ha fatto capire
come il Woodoo possa trasformarsi in una specie di
criminalità soprannaturale dagli effetti disastrosi.
La chiave della psicologia Woodoo è la paura: timore
degli dei, ma anche degli amici che sono sempre ne-
mici potenziali. Questa paura distrugge tutta la fiducia
fra la gente. Se la manipolazione è alla base di tutto e
l’ambiguità morale rende irrilevante la distinzione fra
bene e male, l’incertezza regna sovrana. La vita di-
venta invivibile. Marnel Breure se ne andò da Ouidah
60
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
dopo l’incidente del furto di alcune parti del corpo di
un prete Woodoo dalla sua tomba sotto terra; questo
evento è stata l’ultima goccia e così è ritornata in
Olanda.
Tuttavia, questo non ha significato un rifiuto del
Woodoo. Il Woodoo gli aveva offerto una possibilità di
introspezione nel subconscio, nel suo subconscio. Irra-
zionalità e primitivismo non sono cose che si possono
trovare solo in una religione come il Woodoo, ma fan-
no anche parte della cultura occidentale, vedi, per
esempio, le partite di calcio o i siti porno. Il lato di-
struttivo del Woodoo è allarmante, tuttavia ci sono
anche un’apertura ed una tolleranza che sono molto
positive. I punti di vista dogmatici o fondamentalisti
non fanno parte del Woodoo, come neanche
l’introspezione. Il Woodoo vede la religione come
esterna e tende a trascurare il sé interno. Secondo
Marnel Breure, questo è molto serio, poiché il sé
interno è la sede del più grande potere del Woodoo.
Gli occidentali sono molto più consci di questo, anche
se non lo definiscono in termini di Woodoo. La
coscienza umana svolge un ruolo chiave
nell’influenzare o manipolare la realtà. Marnel Breure
crede che le donne che si fidano della forza del proprio
subconscio siano meno inclini a diventare vittime dei
trafficanti. Ciò non può direttamente aiutare le
ragazze nigeriane e le donne vittime della tratta che si
prostituiscono, ma forse offre una nuova prospettiva a
chi opera nel settore anti-tratta specialmente alle
nigeriane.
61
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
Trokosi, le schiave di Dio
11
#249c94
62
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
Trokosi, le schiave del Dio
Il nome in lingua ewe è "Trokosi", che significa "vergi-
ni" (Kosi) e del "dio" (Tro). Secondo una traduzione
più corretta e certamente più veritiera è "schiave del
Dio". Una situazione tremenda in cui si trovano queste
bambine, una situazione di sfruttamento sessuale e
non solo.
È una pratica che comporta l'offerta di giovani ragaz-
ze, a volte bambine, ai sacerdoti dei culti tradizionali,
da parte delle famiglie con la speranza di espiare col-
pe, reali o presunte, quasi sempre frutto di comporta-
menti tenuti da membri maschili della famiglia stessa.
Spesso la famiglia non è a conoscenza del crimine
commesso finché non si abbattono su di essa varie
sciagure, interpretate come punizioni divine. L'offerta
delle ragazze al sacerdote "serve" ad espiare la colpa.
Sebbene le origini di questa pratica siano lontane e
difficilmente rintracciabili, la trokosi è ancora ricorren-
te soprattutto nella regione del Volta. Un'indagine re-
cente ha mostrato che ci sono almeno trentanove san-
tuari Trokosi attivi. In tutto ci sono migliaia di ragazze
Trokosi (si pensa che siano addirittura 20.000). La più
alta concentrazione di santuari è a Tongu, dove ven-
gono anche perpetrati i crimini più spietati.
Con l'Amendment Act 29 del 19 giugno 1988, il Parla-
mento del Ghana ha promulgato una legge che con-
danna con la reclusione qualunque tipo di schiavitù ri-
tuale o tradizionale e ogni forma di lavoro forzato col-
legato a rituali tradizionali. Forte è stata però la rea-
zione dei sacerdoti riunitisi nell'associazione Afrikan
Mission nel 2002, hanno etichettato la legge come
63
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
"neo-colonialista", volta a distruggere la tradizione
africana.
Molte ragazze "trokosi" hanno tentato di ribellarsi,
chiunque si sia ribellata è stata minacciata di morte,
spesso uccisa per davvero. Chi riesce a sfuggire, viene
isolata e abbandonata dalla famiglia. Esiste tuttavia
un vero e proprio centro per il recupero di queste ra-
gazze schiave, è il Movimento di liberazione delle
schiave del feticcio (Fetish Slave Liberation Move-
ment) che ha sede a Adidone, in Ghana.
65
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
come prevede l'Amendment Act 29 del 19 giugno
1988, una legge approvata dal parlamento del Ghana
ma mai attuata fino in fondo. Dicono che quella delle
Trokosi è una nobile tradizione, che gli antichi originari
del Futa Jalon portarono nella notte dei tempi prima in
Nigeria e poi, durante gli ultimi secoli la impiantarono
in Ghana, dove questa tradizione resiste ancora.
L'offerta delle Trokosi (che anticamente venivano
chiamate Fiasidi, ovvero spose del dio) sarebbe sorta
per arginare la criminalità che prima veniva punita con
poco efficaci multe in bestiame, in villaggi dove l'unica
autorità era quella religiosa dei sacerdoti. La pratica
attuale, da condannare, sarebbe uno stravolgimento
interessato di un'usanza nata per motivi di "ordine so-
ciale". Con il tempo i sacerdoti, lussuriosi e avidi, han-
no reso questa usanza una vera e propria schiavitù.
Le abolizioniste convinte e le Trokosi liberate conside-
rano la scuola, il lavoro e la religione cristiana, stru-
menti fondamentali per la liberazione sociale, religiosa
e culturale dal terrore e dalla mostruosa architettura
di questa consacrata violenza.
Le ragazze incarcerate dei templi, invece, chinano an-
cora la testa silenziose e non rispondono al grido di
chi le vorrebbe liberare. Si inginocchiano paurose da-
vanti al loro padrone in attesa del prossimo stupro,
perché in questa regione del Ghana, non si muove fo-
glia che il potente Tro non voglia.
66
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
Il razzismo scientifico
12
#756f8f
68
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
ring), quindici (Bory de St-Vincent), sedici (Desmoulins), ventidue
(Morton), sessanta (Crawford) o sessantatre secondo Burke».
Darwin, da acuto osservatore qual era, rilevava che «le
razze umane non sono abbastanza distinte tra loro da abi-
tare la stessa regione senza fondersi l’una con l’altra»
(Darwin 1871).
Come Darwin ben sapeva, il concetto di razza descrive
bene la situazione degli animali da allevamento. Infatti, in
zootecnia, si definisce “razza” una tipologia di esemplari,
discendenti da un numero ristretto di antenati, sottoposti
ad un prolungato isolamento riproduttivo rispetto al resto
della loro specie. Se l’isolamento viene mantenuto, gli ani-
mali si differenziano progressivamente e alla lunga possono
dar luogo a specie distinte o andare incontro all’estinzione,
come avviene anche in natura. Se possiamo parlare di raz-
ze canine, bovine, ovine, equine e così via, è perché
l’uomo, fin dalla preistoria, ha selezionato gli animali in
base a specifiche proprietà e li ha fatti accoppiare in modo
strettamente controllato, tenendo ben separate le diverse
linee genealogiche. L’uomo ha scelto gli esemplari da alle-
vare per le loro qualità: il cane da pastore per l’abilità di
proteggere il gregge e il cane da caccia per il fiuto e la ve-
locità nella corsa. E così per le mucche da latte o da carne,
i cavalli da tiro e da corsa, le pecore da lana o da carne, e
via dicendo.
Il concetto di razza, quindi, si adatta molto male alla specie
umana, dalla natura molto avventurosa che si è spinta al di
là di ogni ostacolo naturale, catene montuose e calotte po-
lari, mari e oceani, deserti o steppe, fino ad arrivare ad
esplorare e colonizzare l’intero pianeta. Una specie socievo-
le che è stata anche capace di abbattere barriere linguisti-
che, culturali e sociali, anche se non sempre in modo ami-
chevole, di mettere a frutto scambi tra culture e società di-
verse, mescolandosi continuamente anche dal punto di vi-
sta procreativo. Di conseguenza, considerato che nell’ambi-
69
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
to della nostra specie non c’è stato un fenomeno di isola-
mento riproduttivo analogo a quello che genera le razze
negli animali da allevamento, non ci sorprende che non si
riescano a stabilire i confini tra le presunte razze umane.
«Il problema delle classificazioni in base a caratteri antro-
pometrici o genetici è che è sempre possibile separare dei
gruppi per un singolo o pochi caratteri ma questi gruppi
non corrispondono a quelli che si ottengono con un altro in-
sieme di caratteri. Nessuno dei parametri presi in conside-
razione di volta in volta è sufficiente per caratterizzare una
razza umana, perché comunque sia definito il gruppo è
sempre omogeneo per quel carattere e molto eterogeneo
per tutti gli altri».
Nel XX secolo, fallito il tentativo di distinguere gli esseri
umani in base a parametri morfologici, si cercò di trovare il
modo di farlo in base alle caratteristiche genetiche, con il
presupposto assai semplicistico e del tutto infondato che se
i geni possono rendere conto della costituzione fisica della
persona, del colore degli occhi o della pelle, possono spie-
gare anche il suo temperamento, le sue proprietà intellet-
tuali e le sue inclinazioni morali. Alcuni scienziati hanno so-
stenuto che certi modi d'agire siano causati da una deter-
minata conformazione della rete dei neuroni e che questa,
in ultimo, sia l'espressione diretta della costituzione geneti-
ca. Il tentativo è quello di ridurre l’identità dell’uomo
all’espressione diretta del suo patrimonio genetico, di inter-
pretare il suo modo di agire come determinato a priori da
un meccanismo biologico, in particolare dall'azione di sin-
goli geni che controllerebbero specifici comportamenti. «Si
cerca di diffondere la convinzione che l’azione dei geni con-
trolli direttamente la conformazione delle reti di neuroni,
dando luogo a comportamenti prefissati». Sebbene questi
presupposti siano stati smentiti ampiamente dalle evidenze
sperimentali, l’ideologia razzista si sforza di riaffermare la
supremazia delle classi dominanti, cercando di individuare
differenze genetiche tra i gruppi, che possano servire da
70
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
criteri per la catalogazione e per stabilirne possibilmente
una graduatoria. Quindi, ancora una volta, dai temi
dell’ereditarietà si fa discendere una concezione gerarchica
e classista delle società umane, giustificata da presunte
“Leggi di Natura”.
Talvolta a sostegno del mito della razza sono enfatizzate
antiche ascendenze comuni tra individui molto diversi,
come gli “ispanici”. Negli Stati Uniti l’FBI definisce la razza
ispanica come «la razza degli immigrati di madrelingua
spagnola: nello stesso catalogo vanno a finire persone di
origine europea, africana o dell’America centro-meridiona-
le. I loro antenati sono sparsi in tre continenti e oltre la lin-
gua e lo status di immigrati spesso condividono solo le con-
dizioni socio-economiche». Il più delle volte si trascura
l’evidenza che gli appartenenti alla stessa popolazione non
hanno tutti lo stesso colore della pelle, struttura dei capelli,
forma degli occhi e tanto meno la stessa indole o gli stessi
talenti. Al contrario, come è inconfutabile, l’identità indivi-
duale è piuttosto legata alla cultura e alla lingua, costrutti
basilari nello sviluppo della personalità, che sono però
estranei alla biologia.
Se alcune peculiarità nel nostro aspetto sono ben visibili,
gli studi più recenti della genetica umana hanno rivelato
che esiste un grandissimo numero di differenze genetiche
impercettibili tra un individuo e l’altro. Ma questa variabilità
è distribuita in modo continuo su tutti i continenti. «La di-
versità genetica tra gli individui è tale da rendere vuoto il
concetto di razza e priva di fondamento scientifico l’idea di
superiorità genetica di un qualsiasi popolo su di un altro,
non perché tutti gli uomini siano uguali ma proprio perché
sono tutti geneticamente diversi». Ma se siamo «tutti diffe-
renti», siamo anche tutti «parenti», più o meno alla lonta-
na, visto che l’intera famiglia umana è nata in Africa e da
essa circa centomila anni fa partì la diaspora che portò la
nostra specie ad espandersi sull’intero pianeta. Nella storia
71
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
di queste migrazioni, alcune popolazioni sono rimaste più
isolate e si sono maggiormente diversificate, mentre il con-
tinuo rimescolamento nell’ambito di gruppi che occupavano
la stessa area geografica o zone limitrofe tendeva ad assi-
milarli.
Pertanto, nessun gruppo si può considerare omogeneo, le
differenze genetiche sfumano le une nelle altre in maniera
graduale da un gruppo all’altro, il che impedisce di stabili-
re, almeno dal punto di vista genetico, confini tra le popo-
lazioni umane. Come quando si guarda l’arcobaleno, si di-
stinguono bene il blu dal verde, o l’arancio dal rosso, non si
può individuare una linea di demarcazione tra una sfuma-
tura e l’altra. È così anche per il colore della pelle, e per i
geni che lo controllano: esiste un’ampia gamma di sfuma-
ture, che hanno un valore adattativo in specifiche condizio-
ni ambientali. In altre parole, dove c’è un’intensa esposi-
zione al sole, il colore è generalmente più scuro, perché
questo pone gli individui al riparo dagli effetti dannosi della
luce UV (cancro della pelle), mentre dove l’esposizione è
minore, la carnagione tende a essere più chiara, perché co-
sì aumenta l’assorbimento della luce attraverso la pelle che
è necessario per la sintesi di vitamina D. Il valore
adattativo di queste differenze può spiegare perché il colo-
re sia diverso tra gli individui che abitano regioni diverse,
per esempio africana, europea o asiatica, ma in questo
confronto perdiamo di vista la gradualità che invece osser-
viamo tra gruppi che vivono in regioni contigue.
Che cosa ci dicono le differenze genetiche sulle diversità
umana, in particolare sul piano intellettuale? La diversifica-
zione tra le persone non trae origine solo dai geni, ma in
gran parte dall’ambiente, inteso in senso lato, cioè da tutte
le esperienze quotidiane e che producono segnali che mo-
dificano il funzionamento dei geni e le reti neurali del siste-
ma mente-cervello. Ne è una prova il fatto che i gemelli
identici, pur avendo lo stesso patrimonio genetico, si somi-
72
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
gliano moltissimo da piccoli, quando le influenze
dell’ambiente sono ancora contenute, ma tendono a diffe-
renziarsi sempre di più nel corso della vita adulta. I geni
sono importanti, ma non sono tutto, la maggior parte dei
nostri caratteri, specialmente quelli che riguardano le facol-
tà intellettuali, non dipende quindi solo dall’azione dei geni.
«In qualsiasi momento della sua vita, un organismo è la
conseguenza unica di una storia evolutiva che risente
dell’interazione e delle influenze reciproche tra forze inter-
ne ed esterne».
Quindi ogni persona riceve il suo patrimonio genetico, dai
suoi genitori e, prima ancora dagli antenati. In questo pa-
trimonio è racchiuso un potenziale, che nel corso della vita
diventa una realtà, in continua trasformazione. «Questi
processi sono guidati, ma non determinati, dai geni e quin-
di non interpretabili con il modello secondo il quale lo svi-
luppo consiste nella “decodificazione di un programma pre-
fissato contenuto nel nostro DNA”. Ammesso che nel nostro
DNA sia scritto il nostro futuro, non possiamo, non tener
conto del fatto che parole identiche hanno significati diversi
in contesti differenti e funzioni molteplici anche nello stesso
contesto».
La scuola del determinismo biologico, sostenitrice del razzi-
smo scientifico, ha spesso giocato sul mito che la scienza si
fondi su dati oggettivi, affermando di trattare il tema
dell’ineguaglianza come una questione puramente scientifi-
ca e sostenendo che le proprie posizioni fossero libere da
contaminazioni ideologiche o da considerazioni di ordine
sociale, politico o religioso Al contrario, essa ha alimentato
teorie ad hoc, snaturando e distorcendo i concetti
dell’antropologia prima, e della genetica poi, per tenere in
vita il mito delle razze. Cercando di erigere inverosimili
barriere tra i gruppi umani, si è confusa l’identità religiosa
con l’appartenenza etnica (si pensi al caso degli arabi o de-
gli ebrei), la competizione per il potere o per l’egemonia
73
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
politica scambiata per conflitto razziale: si pensi a baschi e
spagnoli, hutu e tutsi, serbi e croati, popolazioni simili, ter-
ritorialmente confinanti con secoli di convivenza e di rime-
scolamento genetico alle spalle.
La scuola del determinismo biologico ha sostenuto ogni
sorta di conclusione reazionaria, ha tentato di ridurre pro-
blemi sociali a problemi di ordine biologico e genetico, ne-
gando gli effetti delle disparità sociali. Porta sulle spalle la
responsabilità della emarginazione, quando non della steri-
lizzazione e dell’eliminazione fisica di cittadini indigenti
come di minorati psichici e fisici. Una tragica pagina della
storia che prese il nome di igiene razziale e culminò nella
tragedia dell’olocausto.
Fortunatamente, sono sempre di più gli scienziati che riaf-
fermano che tutte le discriminazioni sono ingiuste ed im-
motivate, che esse pongono eccessiva enfasi sulle differen-
ze, che vengono considerate arbitrariamente innate, immu-
tabili ed insuperabili, e che una visione deterministica ren-
de un cattivo servizio alla genetica e svilisce il suo impor-
tante contributo alle conoscenze in campo biologico.
Purtroppo però, se il razzismo scientifico è del tutto scredi-
tato, non possiamo illuderci che il razzismo sia sconfitto.
Infatti, come si legge nelle cronache dei quotidiani, anche
cambiando gli stereotipi al mutare delle circostanze, l’idea
di fondo resta quella che non tutti possono avere gli stessi
diritti. E chi ha bisogno di un nemico può facilmente inven-
tarsene uno, attuale o potenziale. Che sia basata su diver-
sità sessuali o linguistiche, socio-culturali o religiose, oppu-
re morfologiche e genetiche, la discriminazione prefigura
sempre la negazione della libertà e della dignità dell’uomo.
Ma almeno non lo si può più fare in nome della scienza.
77
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
Il Woodoo usato contro le vittime di tratta
14
#6d8524
79
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
Nigeriane, perché i riti Woodoo e l'Oba di
Benin City
15
#7d29f9
81
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
Mami Wata. Mother Water, Sirena, Dea, donna e
uomo del Woodoo
Mamma Acqua, il nome più chiaro possibile per questa
divinità acquatica del Woodoo, Mother Water, Mamy
Water, Mami Wata. Divinità delle acque marine, Mami
Wata si manifesta come una Sirena e il suo culto ab-
braccia alcuni stati costieri che si affacciano sul Golfo
di Guinea, le sue prerogative sono principalmente le-
gate alla fertilità e a tutto ciò che riguarda il mondo
dello spirito e del corpo femminile.
Questa divina sirena dimora sul fondo del mare in una
città bella oltre l’immaginabile ed è possibile incon-
trarla e vivere in tale posto, ma ciò ha un costo e que-
sto è la morte, solo in questo modo è possibile vivere
negli abissi più profondi. Chi decide di non vivere in-
sieme a lei nel suo palazzo sottomarino, torna nel suo
mondo coi vestiti completamente asciutti e con un
nuovo bagaglio di consapevolezza, più belli e addirit-
tura più ricchi, sintomi del superamento di una prova
che li ha fatti tornare cambiati, nell’ottica di un’inizia-
zione. La morte, vera o rituale, è la condizione neces-
saria a raggiungere un punto più elevato dell’esisten-
za, la vicinanza alla divinità e al mondo del sovranna-
turale.
Mami Wata è una Dea polifunzionale, è aperta alla sti-
pulazione di patti e racchiude in sé molti dei difetti so-
litamente attribuiti alle donne dalle varie società di ap-
partenenza: vanità, avidità e attaccamento al denaro,
gelosia, libertinismo e ambiguità sessuale (inoltre tal-
volta si presenta anche in forma maschile), prepoten-
za e irascibilità.
82
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
Durante la stagione maledetta della "Tratta degli
Schiavi", a partire dal 12 Gennaio 1510 (lo sappiamo
perché è in questa data che il governo francese uffi-
cializzò la tratta). Le navi negriere già erano cariche di
schiavi e partirono immediatamente da quello specifi-
co punto dell’Africa chiamato Golfo di Guinea e culla
del Woodoo tradizionale, fino alle Americhe, gli sfortu-
nati viaggiatori forzati portarono con loro anche le di-
vinità e nel corso del tempo capirono che avrebbero
potuto usare il loro potere come arma contro l’oppres-
sore bianco e i suoi crimini (o almeno questo è ciò
che, in un’accurata opera di propaganda anti-Woodoo,
è stato fatto credere per demonizzare questa nuova
cultura con antichissime radici e i suoi praticanti) e
queste primissime 18 tribù dell’Africa occidentale si
unirono spiritualmente mettendo insieme le loro simi-
litudini e diedero vita alla religione sincretica del Woo-
doo (più vicina di altre, dello stesso ceppo, alla cultura
Africana del Golfo di Guinea).
La loro fede era l’unica cosa che si erano portati
dall’Africa e ciò che li univa, rendendoli forti della pro-
pria identità, e rendeva i loro animi sempre pronti alla
rivalsa. Ma nel 1685 una legge del corpus del Codice
dei Negri, sancì la condizione d’illegalità per tutti gli
schiavi che continuavano a professare la religione tra-
dizionale africana (animismo), imponendo ai neri il
battesimo, chiunque non si fosse sottoposto a tale
rito, sarebbe stato imprigionato e spostato, separato
dal proprio gruppo verso nuova destinazione, nel caso
in cui fosse stato un sacerdote (del woodoo) a non
convertirsi, sarebbe stato ucciso. Ma gli africani non si
arresero mai.
83
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
Fin dalla prima generazione di schiavi presero a
riunirsi di nascosto sulle montagne per preservare la
loro identità e capirono che l’unico modo per farla so-
pravvivere, sarebbe stata mascherare le loro divinità
con i santi dei cattolici (la religione dei carnefici ne-
grieri europei), e funzionò. Nacque così la "Santeria",
nome che venne attribuito a questo culto dagli spa-
gnoli che non capivano come mai gli schiavi neri erano
così "devoti" ai santi cattolici.
Come si inserisce Mami Wata in questo articolato
schema di corrispondenze? Non è specificato con pre-
cisione e sarebbe inesatto limitare una forma divina
inserendola in un parallelismo chiuso con un’altra, sa-
rebbe banale assimilarla ad una Gran Madre o una
santa specifica, Mami Wata è Mami Wata col suo ser-
pente attorno al collo e non per forza deve essere sta-
ta rielaborata in un’accezione positiva per essere fatta
accettare dai bianchi, infatti tale dea è stata assimilata
ad una serva del Diavolo e la religione cattolica non ha
mai rifiutato l’esistenza di tale potenza, quindi a Mami
Wata venne permesso di esistere con il suo nome ori-
ginario.
La sua forma di donna-pesce, una sirena, potrebbe
essere successiva alla sua più antica rappresentazione
che non è riportata da alcuna fonte, ma in virtù della
sua altra manifestazione, il serpente, e del suo campo
d’azione che è quello delle acque, è stato automatico
conferirle la forma di Sirena.
Suggestiva e fantasiosa è la teoria secondo la quale
sia dovuta alla vista delle polene delle navi che sicura-
mente transitavano ed attraccavano in Africa Occiden-
tale, tra il XVI e XIX secolo: queste solitamente ave-
84
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
vano forme femminili e talvolta erano proprio Sirene e
ciò può aver condizionato l’osservatore e aver creato
l’immagine della sua divinità.
L’ipotesi più verosimile, o solo quella più accattivante,
ci fa fare un salto indietro nel tempo al 1887, quando
la cultura indigena (africana) già pubblicizzava in tutto
il mondo le sue meraviglie e in Nigeria apparve il ma-
nifesto The Snake Charmer, lo spettacolo di un’incan-
tatrice di serpenti, Nala Damayanthi; l’artista era cir-
condata di serpenti e abbigliata riccamente, non sa-
rebbe potuta essere che lei il volto della dea.
Mami Wata ha la pelle chiara, “la bianca venuta dal
mare” e una folta chioma scura, in alcune raffigurazio-
ni invece appare con la pelle scura, probabilmente ad
immagine e somiglianza della musa dell’artista e quin-
di si diffonde in entrambe le varianti senza che questo
possa costituire un problema formale. Nala Daayanthi
era indiana (nata in Francia), questo spiegherebbe an-
che il perché Mami Wata nasce come divinità dalla
pelle bianca o almeno più chiara rispetto ai suoi ado-
ratori africani.
Talvolta si manifesta come completamente umana e
molti giurano di averla vista aggirarsi nei mercati, in
forma di uomo o di donna, carica di gioielli, per soddi-
sfare la propria vanità; le sue effigi e i suoi altari ri-
flettono questa caratteristica, è infatti raffigurata in
modo quasi barocco.
Il culto può essere anche collettivo ma Lei preferisce
trattare con i propri fedeli singolarmente, ha una corte
di adepte chiamate Mamissi che in alcuni periodi
dell’anno portano collane al mare per purificarle in ac-
85
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
qua e trasmettere la loro carica positva alle proprieta-
rie.
I devoti indossano abiti bianchi e rossi a sottolineare
la spiccata natura duale della dea, maschio e femmi-
na, benevola e capricciosa, dea della fertilità e dispen-
satrice di morte; la danza sfrenata fa parte del rito e
adora ricevere doni preziosi, cibi e bevande.
La sessualità è una prerogativa fissa di Mami Wata,
tanto nel versante africano che in quello americano,
ma non soltanto dal punto di vista fisico perché ciò a
cui lei ambisce nel rapporto con i suoi adepti, sono fe-
deltà e discrezione, infatti impone che essi non parlino
con gli altri dei loro incontri, in cambio concede
ricchezza e felicità.
Mami Wata concede anche la guarigione dai malanni
più vari e da gravi patologie, viene spesso incolpata di
questo genere di problemi di salute, ma ha a cuore chi
si cura del suo culto e si prodiga per il benessere degli
umani.
Mami Wata subisce vessazioni anche in epoca moder-
na, viene infatti ancora demonizzata, e i suoi adepti
osteggiati in un ritrovato fervore anti-Woodoo, in am-
bito Europeo soprattutto, incolpando velatamene il
culto di incentivare la prostituzione. Mami Wata viene
infatti evocata nei rituali (JuJu) a cui le ragazze nige-
riane vittime di tratta vengono sottoposte prima della
partenza verso l'Europa alla ricerca di un "lavoro".
86
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
Nigeria. L'Oba di Benin City contro il traffico di
ragazze
Viene dalla Nigeria, più precisamente dallo Stato di
Edo tristemente noto per la tratta di giovani e giova-
nissime nigeriane coinvolte nella trappola della prosti-
tuzione forzata, il pronunciamento dell'Oba di Benin
City contro la tratta.
Chi è l'Oba di Benin City. Oba, ovvero “re”, Ewuare
II, che da Benin City, capitale dello Stato di Edo, go-
verna il popolo Edo o Benin, è la massima autorità
della religione animista in Nigeria. Una laurea in Eco-
nomia conseguita in Gran Bretagna e una specializza-
zione in Pubblica Amministrazione dalla Rutgers Uni-
versity del New Jersey (Usa), è stato anche ambascia-
tore della Nigeria in Angola, Svezia e Italia.
La sua autorità ha radici nell'Impero Benin, costituitosi
in quella regione attorno al 1300 e annesso all’Impero
Britannico nel 1897. Il popolo Edo o Benin non è da
confondere con la popolazione della moderna Repub-
blica di Benin, che ha altra storia e collocazione geo-
grafica rispetto allo Stato di Edo nella moderna Nige-
ria.
Ha destato grande interesse negli ambienti nigeriani
(e non solo in quelli) il pronunciamento dell'Oba del
Benin, Ewuare II, contro la tratta di esseri umani.
Re Ewuare II ha costretto gli sciamani, ovvero i sa-
cerdoti della religione tradizionale, a revocare la male-
dizione dei riti “juju” cui vengono sottoposte le giovani
ragazze prima di iniziare il “viaggio” verso l’Europa.
Secondo quei rituali Woodoo se le ragazze non ne ri-
pagano il prezzo del viaggio con i proventi del lavoro
87
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
che verrà loro procurato. Gli spiriti prenderanno la loro
vita o quella dei loro familiari perché essi «Leggono
tutto e vedono, qualsiasi cosa accada»
L’iniziativa di Ewuare II, appoggiato dal governatore
dello Stato di Edo, può liberare dalla paura molte ra-
gazze e donne nigeriane che non osano ribellarsi alla
prostituzione forzata, lavoro loro imposto per ripagare
un debito assurdo, che supera anche 25-40.000 euro
per un viaggio che ne costa al massimo poche miglia-
ia.
L'Oba è nella cultura del popolo Edo (popolazione
dell'Africa occidentale ed in particolare del Delta del
Niger in Nigeria) un re e un capo religioso, il sacerdote
supremo della religione animista in Nigeria. Il nome
Oba (che in molte lingue locali significa re) entrò in
uso nel XIII secolo con Eweka I, considerato il fonda-
tore del Regno del Benin. Il ruolo, oggi molto più reli-
gioso e culturale che politico (gli inglesi sul finire del
1800 decretarono la fine all'Impero del Benin), si tra-
manda da allora ed oggi a ricoprirlo è Eheneden Ere-
diauwa (Ewuare II) nato nel 1953 e "incoronato" il 20
ottobre 2016.
Ewuare ha studiato in un collage a Benin City, poi a
Londra, poi a Cardiff (laurea in Economia) e infine in
New Jersey dove ha conseguito un Master in Pubblica
Amministrazione. Ha lavorato alle Nazioni Unite dal
1981 al 1982 ed è stato ambasciatore di Nigeria in
Angola, Svezia ed in Italia.
Sin dal suo insediamento l'Oba ha strettamente colla-
borato con il Governatore dell'Edo State, Godwin Oba-
seki, eletto il 12 novembre 2016.
88
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
L'editto dell'Oba di Benin City. Nel marzo del 2018
l'Oba chiamò a raccolta tutti i medici tradizionali for-
mulando una sorta di "editto" in cui li obbliga a non
mettere in atto giuramenti rituali (che in Italia cono-
sciamo genericamente come riti Woodoo o juju) che
costringono giovani donne nigeriane a restituire soldi
ad organizzazioni criminali che le portano in Europa
(ed in particolare in Italia) a prostituirsi.
Allo stesso tempo l'editto libera (anche con azione re-
troattiva) le donne dal vincolo e le mette nelle condi-
zioni di denunciare i criminali. Infatti, l'Oba, ha anche
pronunciato parole molto dure contro le confraternite
che sono alla base della mafia nigeriana che gestisce
da decenni il traffico di esseri umani allo scopo di
sfruttamento nel mondo della prostituzione e stretta-
mente connesso con lo spaccio di stupefacenti.
Il ruolo dei medici nativi è quello di svolgere, a paga-
mento, riti che impegnano la ragazza e la sua famiglia
alla restituzione del debito accumulato per arrivare in
Europa (tra i 25 e i 40 mila euro) pena l'arrivo di ma-
ledizioni di ogni genere. Giocando sulla credenza,
sull'ignoranza e sul potere acquisito i “medici nativi”
vincolano le vittime a non parlare del proprio giura-
mento e a restituire fino all'ultimo centesimo il loro
debito.
La prostituzione nigeriana in Italia ha subito un'impen-
nata in questi ultimi anni, che hanno visto crescere a
dismisura le donne "importate" dalla Nigeria.
È un fatto sicuramente importante che risponde, come
ha avuto modo di dire lo stesso Oba, alla richiesta for-
te della comunità internazionale (e solo in parte di
quella, distratta, nigeriana) rivolta ai sistemi informali
89
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
(quelli appunto dei medici tradizionali, degli stregoni e
dei ciarlatani nigeriani) di contribuire di mettere fine
alla tratta di esseri umani.
Sono passati quattro anni da quel pronunciamento,
ma le cose non sembrano essere cambiate di molto,
perché arrivano ancora ragazze impaurite dal rituale
"JuJu", non sanno neppure del pronunciamento
dell'Oba di Benin City. La mafia nigeriana sa pagare
bene i sacerdoti del "Woodoo" disonesti e corrotti, che
di certo rendono un pessimo servizio a quella che è la
vera cultura tradizionale degli "antichi". Sarà interes-
sante capire se le ragazze nigeriane, già in Italia o in
Europa da tempo, svincolate dal loro giuramento sa-
ranno capaci di collaborare con la giustizia e di per-
mettere l'arresto dei criminali che gestiscono un busi-
ness così redditizio.
Trema una parte della comunità nigeriana residente in
Italia che ricava importanti utili dai servizi offerti alle
"ragazze di strada" (dalle ospitalità alle necessità logi-
stiche o dei servizi, quando non il diretto guadagno su
una parte del debito).
L'atto dell'Oba è stato coraggioso, perché in definitiva,
toglie una parte importante dei guadagni ai “medici
nativi” (native doctor) e in qualche modo ne delegitti-
ma l'azione. Così come si mette deliberatamente con-
tro alle potente confraternite che da decenni infiam-
mano criminalmente la vita quotidiana in Nigeria. Cer-
to ancora si fa fatica a scardinare una rete di credenze
e di ignoranza, di pregiudizi e di complicità, che anche
attraverso l'uso di rituali e pratiche di stregoneria,
contribuiscono a fare restare in un forte oblio la popo-
90
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
lazione nigeriana a vantaggio di criminali e politici cor-
rotti.
91
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
Costrette a prostituirsi e torturate
16
#9cc9c7
94
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
Io, in fuga da Woodoo e violenza
17
#a199f5
97
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
Le ragazze nigeriane, i riti Woodoo e il culto
di Mami Wata
18
#eb086a
Il Woodoo (JuJu)
Le origini storiche e geografiche del culto del Woodoo
sono da individuare nell'attuale stato del Benin (regio-
ne particolarmente martoriata nei secoli passati dal
fenomeno della tratta degli schiavi).
Questo fenomeno ha accompagnato nei loro sposta-
menti coatti, ad opera delle carovane dei negrieri, gli
schiavi. Tra i gruppi di schiavi il Woodoo ha avuto un
importante ruolo di "collante" ricostruendo quell'iden-
tità etnico culturale che, la deportazione in altri conti-
nenti, invece, tendeva ad annientare.
"Il Woodoo ha permesso ai suoi fedeli, schiavi nel le
Americhe e lontani da casa, di trovare una forma rudi-
mentale di vita collettiva". Queste esperienze, una
volta esportate dal paese di origine, si riprodussero in
forme nuove con il conseguente aumento del numero
delle divinità, in Brasile, America centrale e settentrio-
nale (Usa) in particolare.
Un aspetto importante, che è quello che più da vicino
ci riguarda, è che molte persone danno al Woodoo lo
stesso significato di un atto di stregoneria. Si attribui-
sce ad esso una valenza negativa rispetto al significa-
to originale (molte ragazze nigeriane vittime di schia-
98
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
vitù sessuale hanno subito un atto di Woodoo che vie-
ne interpretato come un vincolo di schiavitù, una spe-
cie di patto con il diavolo).
Il Woodoo è il pilastro della cultura popolare, ma
anche luogo di lacerazioni, di rotture, di scissioni della
società. Quest’interpretazione è lontana, però, da
quelli che sono i suoi significati originali.
Il Woodoo ha avuto soprattutto un significato di culto
religioso, ma insieme ha avuto anche un’applicazione
terapeutica e protettiva. Malattie endemiche, sfortuna
e disgrazie venivano infatti scongiurate con sacrifici ed
offerte e permettevano nel contempo di venire in con-
tatto col soprannaturale.
In Benin, anche oggi, le celebrazioni del Woodoo sono
una festa a carattere nazionale (che si celebra ogni
anno a gennaio). Esistono scuole private riconosciute
dallo Stato dove centinaia di bambini vengono istruiti
alle pratiche religiose del Woodoo. Ci sono veri e pro-
pri luoghi di culto dove sono presenti sacerdoti che ac-
colgono postulanti, malati, gente comune, ecc.
Il rito assume un valore collettivo. Nella cultura
originaria la valenza dei rituali Woodoo è estrema-
mente positiva: infatti ribadisce una sorta di protezio-
ne per i singoli e la comunità nei confronti di una quo-
tidianità contrassegnata dalla durezza delle condizioni
di vita.
Al di là dell’aspetto antropologico, e al di là dell’idea
occidentale (che attribuisce ai rituali Woodoo una con-
notazione negativa). L'uso attuale che le ragazze ni-
geriane fanno del Woodoo assume un significato nuo-
vo più individuale, banalizzato, privo di riferimenti alla
99
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
natura religiosa del culto originale, molto vicino al no-
stro concetto di rituale magico stregonesco.
103
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
La vita dopo la morte nella cultura animista
dell'Africa occidentale
19
#5aff20
104
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
In generale tutti i vari culti della religione animista
credono nella sopravvivenza dell'anima anche se in
forme diverse che vanno da uno stato similmente
umano a quello di fantasma. È importante dire che in
tutti i casi, non viene mai meno la fede che tali anime
possano lasciare le loro dimore dell'aldilà per entrare
in contatto ed influire sulla vita dei viventi sulla terra.
Per alcune culture africane esiste un luogo dove vivo-
no le anime. Qui la "madre degli spiriti" decide chi e
quando mandare anime nella terra dei vivi dopo aver
insegnato loro le regole di comportamento umane.
Spesso proprio il destino in vita è legato a quello che è
successo nel viaggio dal mondo delle anime al mondo
degli esseri umani.
La morte, per la cultura animista, fa parte delle cose
"destinate ad accadere" anche se rappresenta la per-
dita dei legami più cari e fa pensare all'ignoto. Il cada-
vere non mette paura, viene lavato e preparato con
cura e coperto di tante stoffe offerte dai conoscenti e
dai parenti in segno di amicizia e affetto. Alla fine la
morte è accettata con un certo senso di realismo,
come qualcosa che è accaduto e a cui non vale la
pena di opporsi con inutili paure o atteggiamenti ne-
gativi.
Il fedele africano animista sa che il mondo dell’aldilà
esiste. La tradizione gli ha sempre insegnato che dopo
la morte c’è un luogo dove le anime si radunano.
Ogni popolo africano e tribù dell'Africa Sub-Sahariana,
oltre che al proprio credo, ha le sue divinità e i suoi
riti religiosi. L'africano percepisce che intorno a lui (il
mondo reale) tutto è vivo, tutto ha uno spirito o
un'anima, perfino le pietre e gli alberi, i fiumi, i monti,
105
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
la natura in generale, ed è per questo si parla di ani-
mismo o di religione animista.
106
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
La Luna disse agli uomini. "Come
io muoio, e morendo vivo; così
anche voi morirete, e morendo
vivrete"
107
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
Africa occidentale, tra terrorismo islamico,
religioni, tradizioni animiste, sette religiose
e sfruttamento
20
#0facb5
Al Shabaab
«Movimento di Resistenza Popolare nella Terra delle
Due Migrazioni» (MRP), è un gruppo terroristico jiha-
dista sunnita di matrice islamista attivo in Somalia,
nato intorno al 2006. Il gruppo si è creato a seguito
della sconfitta dell'Unione delle Corti Islamiche (UCI)
ad opera del Governo Federale di Transizione (GFT) e
dei suoi sostenitori, in primo luogo i militari dell'Etio-
pia, durante la guerra civile in Somalia.
È la cellula somala di Al-Qaeda, formalmente ricono-
sciuta nel 2012. Da numerosi governi e servizi di sicu-
rezza occidentali è considerata un'organizzazione ter-
roristica. Nel giugno 2012 il Dipartimento di Stato de-
gli Stati Uniti ha posto taglie su numerosi capi del
gruppo. Questa formazione islamista è presente nelle
regioni del sud della Somalia e mantiene vari campi di
addestramento nei pressi di Chisimaio. Alcuni finan-
109
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
ziamenti per al-Shabaab provengono dalle attività dei
pirati somali.
Al Mourabitoun
Al Mourabitoun, "le sentinelle", gravitano nella galas-
sia di "Al Qaeda" negli ultimi anni hanno colpito anche
in Costa d'Avorio con alcuni attentati, un paese che
sembrava immune dall'estremismo islamico.
Séléka
Gruppo terroristico islamico che agisce nella Repubbli-
ca Centrafricana. Da oltre un decennio tiene il paese
in una perenne guerra civile. Nel 2015 perfino un col-
po di stato che li portò al potere, fallito poi con l'inter-
vento dei francesi. Ne seguì un massacro di cristiani e
animisti che perfino l'ONU definì una "quasi genoci-
dio". Ad oggi la Repubblica Centrafricana è uno dei
paesi più poveri al mondo, attraversato in continuazio-
ne da attentati, soprusi e uccisioni.
Pillole
La Chiesa dei Cristiani Celesti
È una fede "sincretica" africana fondata nel 1947 in
Benin da Samuel Oshoffa un falegname yoruba. Il mo-
110
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
vimento si è diffuso rapidamente in tutta l'Africa occi-
dentale. Ha assorbito vari elementi della liturgia cri-
stiana protestante, e nello stesso tempo ha assunto
pratiche da rituali "Woodoo".
Woodoo (o Vudù)
È una vera e propria religione di origine africana (pre-
cisamente del Benin) ed esportata nelle Americhe da-
gli schiavi africani nei XVIII e XIX secolo. Oggi presen-
ta caratteri sincretici e fortemente esoterici. La parola
Woodoo significa letteralmente "spirito", "divinità",
ancor meglio precisata con la frase "segno del
profondo". Il Woodoo combina elementi ancestrali
estrapolati dall'animismo tradizionale, ma che negli
ultimi secoli è stato contaminato da concetti tratti dal
cattolicesimo.
111
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
Le religioni nei Paesi dell'Africa occidentale
Tutti i paesi dell'Africa occidentale sono a maggioran-
za cristiana ad eccezione della Sierra Leone, Burkina
Faso e Nord Nigeria.
Sierra Leone
7,8 milioni di abitanti. La religione dominante è l'Islam
(sunniti 53%, sciiti 8%, altri mussulmani 15,7%). I
cattolici sono il 7%, altri cristiani il 14%. Non
mancano poi compenetrazioni tra le religioni rivelate e
i tradizionali culti tribali.
Il territorio fu venduto nel 1788 da un re indigeno al
Regno Unito con uno scopo ben preciso, quello di dare
ospitalità e rifugio agli africani senza patria e agli
schiavi liberati. Tale vicenda è ben ricordata nel nome
della sua capitale Freetown, ovvero "città liberata".
Liberia
Quasi 4 milioni di abitanti. La religione maggiormente
professata è quella cristiana (85,6% della popolazio-
ne, quasi tutti protestanti). I mussulmani sono il
12,2% mentre il resto della popolazione è animista.
Nel 1822 coloni afro-americani stabilirono sulle sue
coste una colonia di "liberi uomini di colore", come ri-
fugio per gli schiavi liberati dagli Stati Uniti e dalle In-
die Occidentali Britanniche. Essi vedevano nel conti-
nente africano, dal quale i loro avi erano stati depor-
tati, la "terra promessa". La capitale Monrovia, venne
intitolata a James Monroe, l'allora Presidente degli
Stati Uniti d'America.
112
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
Costa d'Avorio
19,7 milioni di abitanti. La religione tradizionale è
quella animista, ancora praticata da circa il 40% della
popolazione. Oggi è diffuso anche l'Islam (28%) e il
cristianesimo (17% cattolici, 8% protestanti).
Emblematica la costruzione della basilica di "Nostra
Signora della Pace" a Yamoussoukro (capitale ammini-
strativa), consacrata nel 1990 e ispirata alla Basilica di
San Pietro a Roma.
Burkina Faso
20,9 milioni di abitanti. Il 60,6% della popolazione è
di fede islamica, il 23,2% cristiana, e il 15,3% segue i
culti della tradizione animista. Elementi della tradizio-
ne animista si ritrovano anche tra i riti cristiani e mus-
sulmani dei burkinabé.
Già colonia francese con il nome di Alto Volta, il nome
Burkina Faso fu istituito il 4 agosto 1984 dal presiden-
te rivoluzionario Thomas Sankara, e significa "la terra
degli uomini integri" negli idiomi locali "More" e "Bam-
bara".
Ghana
30,4 milioni di abitanti. La religione più seguita è il
Cristianesimo (71,2% della popolazione tra cui il
28,3% di pentecostali, 18,4% protestanti e il 13,1%
di cattolici). I vari culti cristiani sono praticati soprat-
tutto nella parte meridionale del paese dove sorsero i
primi insediamenti coloniali e dove è concentrata la
maggior parte della popolazione. L'Islam si attesta at-
torno al 17,6% della popolazione ed è diffuso soprat-
113
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
tutto nell'entroterra più settentrionale. L'Animismo è
praticato da circa il 10% della popolazione che vive
ancora nei villaggi più sperduti nell'interno del paese.
Benin
12,4 milioni di abitanti. I cristiani rappresentano un
terzo della popolazione, la quasi totalità (27%) di fede
cattolica. I mussulmani sono il 24,4% e gli animisti il
30,2%.
Il Woodoo ebbe origine proprio nel sud del Benin. Stu-
di recenti hanno conferito al Woodoo la dignità di reli-
gione, poiché sono stati riconosciuti in esso una serie
di elementi che ne confermano il valore teologico.
Oggi il Woodoo è praticato da circa 60 milioni di
persone il tutto il mondo.
Nigeria
Con i suoi oltre 200 milioni di abitanti è il paese più
popoloso dell'Africa. Circa la metà della popolazione è
di fede islamica (in gran parte di rito sunnita). L'Islam
è diffuso quasi esclusivamente nel nord della Nigeria
tra la popolazione di etnia "Fulani".
Il cristianesimo, circa il 48,2%, invece è diffuso quasi
esclusivamente nel sud della Nigeria tra le popolazioni
di etnia Igbo nelle regioni sud orientali e gli Yoruba
della regione di Lagos. I riti cristiani sono equamente
distribuiti tra cattolici, protestanti, pentecostali e an-
glicani.
114
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
Tra gli igbo sono tuttavia ancora molto presenti le
pratiche animiste che spesso si sovrappongono ai culti
cristiani.
Molti Stati del Nord Nigeria hanno invece introdotto la
Sharia islamica come unica legge che regola anche
l'amministrazione della vita pubblica. In tutto questo,
dal 2009, si sovrappone l'integralismo islamico violen-
to praticato da Boko Haram. Una violenza scatenata
con l'intento di creare nel Nord Nigeria uno stato isla-
mico puro e quindi l'uccisione delle minoranze cristia-
ne, la distruzione delle loro chiese e delle loro scuole
sono sempre state viste con la necessaria "purificazio-
ne" dagli "infedeli".
La Nigeria è tra i 14 stati del mondo in cui, di fatto, è
negata la libertà religiosa e dove è pericoloso essere
cristiani a causa dell'estremismo islamico di Boko Ha-
ram e di una "frangia" di popolazione mussulmana de-
gli Stati del Nord Nigeria che per anni ha appoggiato
con forme più o meno esplicite la lotta armata di Boko
Haram contro le minoranze cristiane.
115
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
Anni di violenze sempre sottovalutate dai paesi occi-
dentali e solo adesso che l'Islam ha colpito e minaccia
anche in Europa si sta prendendo coscienza. Quattro
eserciti, quelli di Niger, Camerun, Ciad e Nigeria, non
non bastati ancora a sconfiggere del tutto Boko Ha-
ram.
116
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
Il Woodoo, lo schiavismo e la tratta di esseri
umani
21
#fe44ff
118
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
Glossario
Agaja Re Agaja, regnò nel Danxomé (attuale
Benin) dal 1708-1740, definito da alcuni
il conquistatore. Durante il suo regno
venne introdotta la religione cattolica e
venne costruita la prima Chiesa. Quando
al sovrano arrivarono informazioni sulla
religione cattolica, lui la descrisse come
pacifica e nobile.
119
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
l’esistente, visibile ed invisibile, causa di
ogni fenomeno, della vita e della morte,
della stabilità e di ogni cambiamento,
intrinseca a dogmi, essere vivente,
uomo, animale o vegetale.
120
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
ascia, che cadendo sulla terra può essere
trovata da una persona, il quale
acquisterebbe la forza del dio e la facoltà
di esaudire i propri desideri. È associato a
San Pietro, ed è conosciuto anche come
Azaca.
121
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
Culto degli Secondo queste tradizioni quando una
Antenati persona muore, il suo spirito (o spirito-
anima) inizia un lungo viaggio e, in alcuni
casi, entra nel mondo degli antenati. Un
privilegio che nell'aldilà viene concesso
solo a poche persone. Le condizioni per
diventare "antenato" sono molte, la
prima delle quale è di aver trascorso una
vita irreprensibile.
122
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
Nel 1894 il regno venne colonizzato dalla
Francia e integrato come parte dell'Africa
Occidentale Francese nel territorio del
Dahomey francese (che includeva anche
l'area di Porto-Novo). Rimase sotto il
dominio diretto dei francesi fino al 1960,
data dopo la quale il paese ottenne
l'indipendenza come Repubblica del
Dahomey. Nel 1975 cambiò il suo nome
in Benin.
123
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
Deus Tra gli esseri supremi fu distinta una
Otiosus figura puramente mitica, il creatore,
detta anche Deus Otiosus. Oggi è inattivo
e non è mai più intervenuto, ne ha mai
interagito dopo aver realizzato il creato.
124
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
di bellissimi fiori, che se venissero
raccolti scatenerebbero la vendetta della
dea, che nella notte, nelle spoglie della
donna amata, attirerebbe il povero
malcapitato nelle acque, dove lo
annegherebbe trascinandolo sul fondo.
È conosciuta inoltre con molti altri nomi,
ognuno dei quali simboleggiante una sua
caratteristica. Nella Nigeria del Sud,
viene chiamata semplicemente “Mami
Wata”.
125
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
della vittima da affatturare. Lo stesso
deve essere riposto in un luogo nascosto,
possibilmente nei pressi dell’abitazione
della vittima o all’interno della stessa.
126
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
È raffigurato come un becchino vestito di
nero, con occhiali da sole. I suoi fedeli si
travestono da cadaveri, con frac
rattoppati e batuffoli di ovatta o cotone
nel naso e nelle orecchie, e ballano una
particolare danza detta “La Banda”.
127
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
negozi dedicati alla vendita della vasta
gamma di prodotti utilizzati in questo
sistema magico. L'hoodoo non è un
sistema magico riservato ai soli iniziati e
alcuni procedimenti di base e
superstizioni fanno ormai parte della
tradizione folklorica nei contesti
socioculturali afro-americani e più in
genere degli Stati Uniti meridionali.
128
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
partenza per l'Europa.
Da alcuni racconti di ragazze nigeriane
che hanno voluto descrivere i cerimoniali
Woodoo a cui sono state sottoposte, si
evidenzia che è un rito a cui partecipano
più persone, genitori, parenti e amici
della ragazza, e che a guidarlo è un
sacerdote o una sacerdotessa (chissà se
veri o falsi).
La ragazza è vestita con abiti tradizionali
ed è quasi sempre a seno scoperto, seno
su cui vengono praticati piccoli tagli
paralleli con lame affilate (le cicatrici
permanenti che rimangono su uno o su
entrambi i seni sono li a ricordare per
sempre alla ragazza la promessa fatta).
Le tre promesse principali che la ragazza
deve pronunciare a voce alta, pagare il
debito, giuramento di fedeltà, obbligo del
silenzio. I rituali JuJu sono quasi sempre
associati al culto di Mami Wata, la dea
delle acque.
129
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
Loa o Orisha Lo spazio tra il creatore e gli uomini non
è vuoto, ma pullula di divinità (Loa o
Orisha) distinte gerarchicamente, buone
e cattive, che devono essere adorate, o
evocate affinché possano interagire con i
viventi.
131
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
dai conoscenti e dai parenti in segno di
amicizia e affetto. Alla fine la morte è
accettata con un certo senso di realismo,
come qualcosa che è accaduto e a cui
non vale la pena di opporsi con inutili
paure o atteggiamenti negativi.
Il fedele africano animista sa che il
mondo dell’aldilà esiste. La tradizione gli
ha sempre insegnato che dopo la morte
c’è un luogo dove le anime si radunano.
132
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
Nigeria. Il nome Oba (che in molte lingue
locali significa re) entrò in uso nel XIII
secolo con Eweka I, considerato il
fondatore del Regno del Benin.
Il ruolo, oggi molto più religioso e
culturale che politico (gli inglesi sul finire
del 1800 decretarono la fine all'Impero
del Benin), si tramanda da allora di padre
in figlio ed oggi a ricoprirlo è Eheneden
Erediauwa (Ewuare II) nato nel 1953 e
"incoronato" il 20 ottobre 2016.
133
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
secondo il popolo Yoruba.
134
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
come un vecchio intento ad aspergere
acqua, o un vecchio con una stampella,
associato a San Antonio da Padova,
mentre in un’altra rappresentazione lo
troviamo nelle sembianze di un feticcio
dalla forma umana, intento ad osservare
un fallo, che simboleggia la vita, in
prossimità di piazze o incroci.
Il suo animale è il cane. Ed è anche
conosciuto semplicemente come Legba.
135
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
superiorità razziale di alcuni gruppi umani
rispetto ad altri, cercando di dare
fondamento scientifico ad una cosiddetta
"scienza delle razze umane".
Già all'epoca dell'Illuminismo, alla fine del
XVIII secolo, si cercò di suddividere
l'umanità in "razze", ma è con il XIX
secolo che il "razzismo scientifico" si
sviluppò. Con esso si cercò di
"giustificare" lo schiavismo, il
colonialismo, la segregazione di gruppi
etnici minoritari, la discriminazione, la
tortura, la persecuzione e persino il
genocidio.
Nella seconda metà dell'800, la "teoria
del razzismo scientifico" fu la base
"giuridica" per giustificare la
colonizzazione, ovvero la spartizione
dell'Africa da parte delle grandi potenze
europee. Fu la "scusa" per giustificare la
sottomissione dei popoli africani e dello
sfruttamento economico di un intero
continente.
136
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
Santeria La Santeria nasce dal sincretismo
(mescolanza) di elementi della religione
cattolica con altri della religione
tradizionale yoruba, praticata dagli
schiavi africani e dai loro discendenti a
Cuba, in Brasile, America Centrale,
Florida, New York e California.
Il termine "Santeria" è stato coniato dagli
spagnoli per denigrare quella che a loro
pareva un'eccessiva devozione ai santi da
parte dei loro schiavi, che non
comprendevano il ruolo essenziale di Dio
nella religione cattolica.
Questo atteggiamento nacque da una
costrizione imposta loro dagli schiavisti.
La proibizione tassativa, pena la morte,
di praticare le proprie religioni animiste,
provenienti dall'Africa occidentale,
costrinse gli schiavi deportati ad aggirare
il divieto, celando dietro l'iconografia
cattolica i loro dèi, così da adorarli
liberamente.
138
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
una religione imposta dai missionari e dai
colonizzatori europei.
Il sincretismo ha provocato diversi
problemi teologici soprattutto per la
Chiesa Cattolica, si pensi ai convertiti
africani che hanno più mogli, al problema
della nudità femminile, fino ad arrivare al
culto dei morti, a quello degli antenati, ai
rituali woodoo a cui partecipano in massa
anche i convertiti al cristianesimo.
Diversi Papi hanno cercato di affrontare il
problema attraverso lettere apostoliche
ed encicliche, Giovanni XXIII, Paolo VI,
fino a Giovanni Paolo II che durante i
suoi viaggi in Africa ha chiesto a
missionari, e ai vescovi africani di
“rispettare” anche le tradizioni locali.
143
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
Indice Analitico
00 Prefazione
• Le origini di una religione che non ha testi sacri o testi
scritti, e si tramanda per via orale fin dai tempi più antichi
dell'uomo
• Concetti importanti della religione animista
• Riti e Feste
01 Il Concetto di Woodoo
• Il Woodoo e la religione animista dell'Africa
• Il Woodoo è il fulcro della religione tradizionale africana
02 Introduzione al Woodoo
• Introduzione allo studio del Woodoo, parte integrante della
cultura animista dell'Africa sub-sahariana occidentale, e che
ha molta influenza nella tratta delle ragazze nigeriane verso
l'Europa
• Origini e pratiche contemporanee
144
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
• Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale.
Non ha testi sacri o testi scritti, e si tramanda per via orale
fin dai tempi più antichi dell'uomo
145
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
• Il dialogo tra la Chiesa Cattolica e il Woodoo, incentrato in
particolare sullo sviluppo umano integrale, si scontra a volte
su elementi difficilmente conciliabili
• Una indagine approfondita e accurata delle religioni
tradizionali africane aiuterebbe ancora di più il dialogo e la
necessaria distinzione tra l’aspetto culturale e la stregoneria
• Diversi missionari cattolici che operarono in Benin hanno
condiviso le difficoltà che si trovano ad affrontare nella
“terra del Woodoo”
07 Il Woodoo nella Vita Africana
• La pratica del “Vodun” incominciò a permeare la vita di tutti
i giorni della gente che la esercitava. Non c’è nessuna
decisione presa nella vita quotidiana che lo escluda
09 Il Woodoo Africano
• Il Woodoo, come molti lo chiamano, è profondamente
radicato nelle culture, tradizioni e spiritualità della gente
africana, dalla quale solitamente è denominato JuJu
• Come ci si mette in contatto con le divinità del Woodoo?
• Esistono delle prove che queste cose funzionano?
• Testimonianza di un fedele Woodoo
146
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
• Marnel Breure è una pubblicista e giornalista specializzata in
religione e filosofia di vita. È l’autrice del libro “La terra di
Legba”, sulle pratiche Woodoo dell’Africa occidentale:
questo libro si basa sulle sue esperienze in Benin
12 Il Razzismo Scientifico
• Il Razzismo Scientifico. Cattiva scienza, molti pregiudizi
• L'Africa e il Razzismo Scientifico
bbl.marisdavis.com
151
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
152
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
Foundation for Africa
Maris Davis Joseph
Copyright © 2022
153
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
154
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
155
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
156
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
157
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
158
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale