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Il Woodoo e la Religione

Animista dell’Africa occidentale


Maris Davis

Foundation for Africa


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Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
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Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
A tutte le ragazze nigeriane vittime di tratta

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Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
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Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
Indice
00 Prefazione 8

01 Il concetto di Woodoo 11

02 Introduzione al Woodoo 16

03 Culto animista e feticismo. La religione 20


animista nell'Africa occidentale
04 Il Woodoo, le origini nel regno di 27
Danxomè
05 Il Woodoo e i contatti con il 30
cattolicesimo
06 Rapporti tra Chiesa Cattolica e 33
Woodoo
07 Il Woodoo nella vita africana 44

08 Woodoo in Africa e America. 48


Malocchio e fatture in Europa
09 Il Woodoo africano 53

10 Woodoo nel Benin. L'ambivalenza 57


morale degli Dei dell'Africa
occidentale

6
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
11 Trokosi, le schiave di Dio 61

12 Il Razzismo Scientifico 66

14 Il Woodoo usato contro le vittime di 77


tratta
15 Nigeriane, perché i riti Woodoo e l'Oba 79
di Benin City
16 Costrette a prostituirsi e torturate 91

17 Io, in fuga da Woodoo e violenza 94

18 Le ragazze nigeriane, i riti Woodoo e il 97


culto di Mami Wata
19 La vita dopo la morte nella cultura 103
animista dell'Africa occidentale
20 Africa occidentale, tra terrorismo 107
islamico, religioni, tradizioni animiste,
sette religiose e sfruttamento
21 Il Woodoo, lo schiavismo e la tratta di 116
esseri umani
Glossario 118

Indice Analitico 151

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Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
8
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
Prefazione
00
#54a575

Le origini di una religione che non ha testi sacri


o testi scritti, e si tramanda per via orale fin dai
tempi più antichi dell'uomo
La religione animista risale alla preistoria, con ogni
probabilità al Neolitico, circa 6.000 anni avanti Cristo.
Nasce dal bisogno dell'uomo di spiegare gli eventi che
lo circondano. È considerata la religione più antica.
Il termine animismo è usato per classificare religioni
nelle quali vengono attribuite qualità divine o sopran-
naturali ad oggetti, luoghi o esseri materiali.
L'animista crede in un Dio Creatore che mantiene il
perfetto ordine delle cose. Il suo aspetto non viene
mai rivelato perché le divinità sono un tutt'uno con il
creato.
L'animismo permette di comunicare attraverso il Crea-
to con il Dio supremo ed è una religione che:
• Attribuisce un'anima a tutti i fenomeni naturali.
• Attribuisce un'energia a tutto ciò che esiste, vi-
sibile ed invisibile.
• Questa energia è la causa di ogni fenomeno,
della vita e della morte, della stabilità e di ogni
cambiamento.

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Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
Esiste una teoria detta "Monoteismo primordiale" se-
condo la quale l'idea dell'Essere Supremo, origine di
una specie di monoteismo, va considerata come
espressione originaria di ogni religione.
L'Essere Supremo si identifica nel mondo personifican-
done ogni aspetto, il bene e il male, i pregi e i difetti.
Ecco perché possiamo riconoscerlo anche nelle religio-
ni primitive.
Tra gli esseri supremi fu distinta una figura puramente
mitica, il creatore, detta anche Deus Otiosus, concepi-
to inattivo al presente e che non sarebbe più interve-
nuto dopo aver realizzato il creato.
È una religione spontanea, che nasce dalle esperienze
di ogni individuo e dalla mentalità infantile di quei pri-
mi uomini che ad esse avrebbero dato una spiegazio-
ne.
Originariamente, una simile religione permetteva
all'uomo primitivo di trattare con le cose inanimate
come se fossero esseri viventi, dandogli così l'illusione
di poter influire in qualche modo sulla natura.

Concetti importanti della religione animista


Le esperienze di sonno e morte forniscono la nozione
essenziale di anima.
Sogni allucinazioni, ecc.., danno la sensazione che uno
spirito-anima abbandoni il corpo in cui si trova, per
vagare in regioni ignote, incontrarsi con altri spiriti e
vivere, insomma, una vita diversa da quella normale:
una vita super-umana, e perciò consacrata alla sacra-
lità.

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Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
La conferma dell'esistenza dello Spirito-Anima verreb-
be dalla morte stessa, quando il corpo, abbandonato
per sempre dal proprio spirito-anima, resta "inanima-
to".
Per ogni animista, la sua iniziazione e il suo percorso
religioso consistono nell'acquisizione di una profonda
sensibilità nei confronti della natura, e nella osserva-
zione dei fenomeni naturali e degli avvenimenti come
le fasi lunari e il ciclo delle stagioni.
La "soteria" animista è un concetto religioso e dottri-
nale basato sulla salvezza dell'uomo.

Riti e Feste
Il culto animista ha dai giorni imposti durante l'anno in
cui di svolgono i rituali. In queste occasioni vengono
effettuati sacrifici di animali, generalmente polli, offer-
te d'acqua, di farina, di olio, birra di miglio e altro, che
vengono posti in un luogo consacrato ed offerti a Dio.

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Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
Il concetto di Woodoo
01
#bc40ff

Il Woodoo e la religione animista dell'Africa


Scrivere per far comprendere alcuni principi della reli-
gione animista e quindi del Woodoo nato proprio
nell'Africa occidentale. Rituali e tradizioni radicate che
sottomettono psicologicamente moltissime ragazze ni-
geriane vittime di tratta.
Che cosa è il Woodoo? Il Woodoo è una religione
con una lunga storia ancora molto praticata in diverse
parti del mondo, nata in Africa e poi arrivata con gli
schiavi nelle Americhe, dove con forme e nomi legger-
mente diversi esiste ancora. Il Woodoo si basa sulla
venerazione della natura e degli antenati, e sulla cre-
denza che i vivi e i morti coesistano fianco a fianco: il
mondo dei morti è sovrapposto a quello delle persone
e vi si può accedere grazie a una serie di spiriti inter-
mediari, che sono un legame anche con dio. I credenti
Woodoo hanno un concetto semplice del peccato: cre-
dono che si debbano sempre compiere buone azioni e
che si sarà puniti per quelle cattive. L’idea negativa e
riduttiva che molti hanno del Woodoo si deve al colo-
nialismo e al modo in cui il cristianesimo è stato diffu-
so nei paesi africani. In particolare, il sacrificio degli
animali praticato dai fedeli Woodoo è stato associato
alla stregoneria, nonostante sia un’usanza radicata
anche nelle tradizioni di molte altre religioni.
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Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
Il Woodoo si è trasformato in una maldicenza nel
lessico sociale e politico negli ultimi anni ed esso è
spesso usato come parola associata alla tratta di
esseri umani per la prostituzione.
I funzionari dell’immigrazione e la stessa polizia sono
spesso imbarazzati dal muro di silenzio contro cui si
imbattono quando provano ad interrogare le ragazze
vittime della tratta ed il motivo dato per questo silen-
zio consiste nel fatto che le vittime affermano di aver
fatto un voto agli dei del Woodoo che non possono
rompere. Tale è il timore delle conseguenze di rottura
di questo voto che nessuna pressione fisica o emotiva
può spingere la vittima a parlare o a “cooperare” con
le autorità.
Il terrore assoluto di coloro che si sono sottoposti al
giuramento "JuJu" (Woodoo) è così schiacciante che
chiunque operi ed eserciti il potere di Woodoo è in
grado di aver il controllo effettivo della mente delle
sue vittime a prescindere dal luogo dove sono. Perciò,
se il Woodoo può avere tale controllo completo sulla
mente e sulla psiche della persona, allora che cos'è il
Woodoo? È realtà o finzione? E perché la gente ci
crede? Che tipo di persone credono nel Woodoo? Ed
ha realmente i poteri e gli effetti vantati dai suoi
adepti?
Non pretendiamo dare una risposta completa a tutte
queste domande, ma solo fornire delle brevi, ma chia-
re linee guida di riferimento per le istituzioni, i governi
e le ONG dell’Occidente che sono imbattuti nel mistero
del Woodoo, nei loro rapporti con le vittime della
tratta dall'Africa (in particolare dalla Nigeria) che sono
state portate in Europa e nel mondo occidentale dalla
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Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
criminalità organizzata per lavorare come schiave
sessuali nell'industria lucrativa della prostituzione
coatta.

Il Woodoo è il fulcro della religione tradizionale


africana
Il Woodoo è il fulcro della religione tradizionale africa-
na che ha origine molto prima di tutte le altre princi-
pali religioni del mondo, prima del Cristianesimo, pri-
ma dell’Islam, e anche prima dell’Ebraismo. Per capi-
re il Woodoo africano, è inoltre importante capire la
fede e la spiritualità di altre culture e civiltà esterne
all'Africa.
Secoli fa, molti paesi in Europa hanno avuto loro for-
ma di "Woodoo" insieme a santuari dove hanno
pregato e fatto sacrifici, compresi i sacrifici umani. I
Greci ed i Romani sono famosi per questo, i resti dei
loro edifici e dei loro templi sono ancora oggi visibili.
Poi, in epoche più recenti, gli inglesi impiccavano e
bruciavano persone che consideravano "streghe" che
usavano i loro poteri diabolici per far del male alla
gente o persino alla nazione. Nel medioevo europeo
era l'inquisizione cattolica a "bruciare" eretici e stre-
ghe. I giapponesi, compresa la loro élite, vanno anco-
ra nei santuari per pregare, fare sacrifici e venerare i
loro dei ed antenati.
Venerare e cercare il contatto con gli antenati morti è
ancora oggi una pratica comune fra molti cittadini eu-
ropei. Gli stessi cattolici pregano i loro defunti per ri-
cevere grazie e aiuti divini.

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Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
Più di un miliardo di cinesi hanno celebrato l’anno del
ratto (l'ultimo è stato nel 2020) che è l’anno più im-
portante nel loro calendario. La maggior parte del mi-
liardo di indiani di religione indù non scherza sul culto
delle loro divinità mucca e scimmia.
Da quando è apparso sulla terra l'uomo ha sempre
adorato "qualcosa", "qualcuno", una "divinità", cioè
quello che non era visibile, ma nonostante ciò molto
reale e tangibile per loro. Si stima che oltre il 90 per
cento dell’attuale popolazione mondiale creda in qual-
che forma di religione.
Che siano tutte sbagliate? Che siano tutte follie? È da
sciocchi credere in qualcosa che non è nulla? È mai
possibile che ogni generazione, passata e presente,
sia così ingenua da credere ed adorare qualcosa che
non esiste? Rispondere affermativamente a queste e
domande presupporrebbe un’impudenza straordinaria.
È considerando questo background che si può apprez-
zare e trovare il significato alla religione tradizionale
africana, comunemente denominata "Woodoo".
Le stesse tre principali religioni monoteiste credono in
un Dio "invisibile", che si manifesta solo nei pensieri,
nella fede e nelle preghiere.
• Il Dio dei cattolici e dei cristiani in genere è il
Dio del "perdono",
• Il Dio dei mussulmani è invece il Dio della "ven-
detta",
• Il Dio degli ebrei è, al contrario, un Dio di "giu-
stizia".

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Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
Nell'Africa Sub-Sahariana le religioni occidentali sono
state introdotte dai primi missionari tra il XVI e il XVII
secolo, ma le prime comunità di africani "convertiti"
erano piccole e minoritarie, poi con la colonizzazione,
le moderne religioni occidentali furono imposte in
modo massiccio. Ecco perché oggi, soprattutto
nell'Africa Sub-Sahariana, si incontrano intere comuni-
tà che pur professandosi cristiani, mantengo i culti
tradizionali che a volte si sovrappongono a quelli clas-
sici delle religioni occidentali.
Diverso invece il discorso per i mussulmani. Già
dall'epoca di Maometto l'Africa mediterranea si stava
islamizzando tanto che già dal 1300 d.C. faceva parte
dell'Impero Ottomano e le prime carovane di mercanti
arabi attraversavano il deserto facendo conoscere
l'Islam alle comunità di africani che popolavano la par-
te meridionale del deserto del Sahara, che tuttavia,
già da sempre, seguivano la loro cultura e religione
tradizionale.

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Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
Introduzione al Woodoo
02
#91bdc0

Introduzione allo studio del Woodoo, parte


integrante della cultura animista dell'Africa sub-
sahariana occidentale, e che ha molta influenza
nella tratta delle ragazze nigeriane verso
l'Europa
Attualmente non è più un segreto per nessuno che la
pratica del “Vodun” sia ormai una realtà inconfutabile
in tutto in mondo, ma sulla sua pratica, a torto o a ra-
gione, si mantiene ancora una visione confusa. Al
Woodoo (o Vodun) si guarda spesso tramite l’esame
delle sue cadute specialmente quelle puramente nega-
tive, mentre per i neri, in generale, e per il popolo Fon
del Benin, in particolare, è qualcos'altro.

Origini e pratiche contemporanee


Il Woodoo, come tutte le religioni, è una risposta
alle tre domande fondamentali che si pongono
tutti gli esseri umani, a prescindere dal colore del-
la pelle e da dove vivono sulla terra:
• Chi siamo
• Dove siamo

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Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
• Da dove veniamo
Non trovando una risposta definitiva, la gente del gol-
fo di Guinea ha pensato che ci dovesse essere una
forza soprannaturale che era responsabile dell’esisten-
za di tutti gli elementi che ci circondano e quindi, an-
che di noi uomini e donne. Questo ragionamento ci
conduce a credere che ci sia una forza di energia che
si manifesta attraverso questi elementi fisici da cui noi
riceviamo l’alito “di Dio”, o qualsiasi altro termine usa-
to per indicare questa "energia invisibile ma potente".
Woodoo (per gli africani che lo praticano) è l’espres-
sione di un concetto di vita, una filosofia, un’espres-
sione di potere spirituale, in poche parole il potere di
una mente trasformata che può comprendere tutte le
meraviglie dell’umanità (terra, cielo, foreste, oceani,
stelle, montagne ecc.).
Secondo la “visione” di Fon Danxomè (un modo per
indicare l'antica tradizione orale del Benin), questa
pratica ci è stata mutuata da civiltà antiche, molto più
antiche di quanto si pensi, in Oyo Yoruba (un Dio),
che è stato poi ridisegnato e migliorato in tempo per
dare all'uomo quello che noi ora chiamiamo “Woodoo”
e non “Orisha”, che per gli Yoruba (popolo della Nige-
ria sud-occidentale) è la stessa cosa, ed è anche la re-
ligione della civiltà Ashanti del Ghana.
Si ricorda che il regno antico di “Danxomè” (corrispon-
dente più o meno l'attuale Benin) era situato nel golfo
della Guinea fra due grandi antiche civiltà, vale a dire
Ashanti del Ghana e Yoruba di Ifè nella Nigeria del
sud, e doveva il suo sviluppo veloce e drammatico alla
sintesi di queste civiltà ed al commercio degli schiavi.

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Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
Erede delle due grandi civiltà Ashanti e Yoruba, il po-
polo “Aja-Fon” del regno antico di Danxomè crede che
tutte le meraviglie dell’umanità siano persone, tutti
esseri che hanno vissuto sulla terra, e ad un certo
punto rimangono sulla terra per sempre attraverso
l’esistenza del mondo stesso. Dopo la loro morte fisi-
ca, si sono trasformati e diventati invisibili. Questa ri-
flessione ci conduce alla definizione della parola
Woodoo, che è un’abbreviazione di “Yehwe-vodun o
Vodon (vodun, ovvero la deformazione della parola
Woodoo).
Yehwe .. Ye (ombra o spirito)
e Hwe (ristretto, inadeguato)
Ricapitolando, diciamo che un uomo che muore, perde
qualcosa della sua entità fisica che fa cambiare la sua
natura e condizione. Ha lasciato questo mondo di
mortali per un mondo invisibile, dove non morirà mai.
Così l’essere si separa da noi e diventa divino, un me-
diatore fra noi viventi e Dio il creatore. Quindi, il mon-
do del Yehwe-vodun (il Woodoo) è un bel mondo in
cui tutto è bello e magnifico. Per la religione animista
è l'equivalente del "Paradiso" dei cristiani.
Significa la stessa cosa quando parliamo dello “Ori-
sha”, come viene chiamato dagli Yoruba (e da atri po-
poli della Nigeria del Sud), e non “Woodoo”.
Se nel tempo il secondo termine prende la precedenza
su altre terminologie, ciò avviene a causa della disci-
plina nell'organizzazione del regno di “Danxomè” e per
il commercio di schiavi che hanno permesso a questo
sistema di credenze di soppiantare l’epoca delle due
grandi civiltà che lo avevano fatto nascere. Il

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Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
"Woodoo" è diventato “forte” attraverso un gran
numero di entità differenti, allo stesso modo, il
Woodoo ha acquisito molte diversità quando è stato
esportato dagli schiavi del Golfo di Guinea nelle
Americhe oltre l’Oceano Atlantico.
Queste "molte diversità", nei secoli hanno contribuito
a connotare per gli occidentali una visione prevalente-
mente negativa del "Woodoo" alimentata anche da
pratiche che non corrispondono a quelle tradizionali
del "Yehwe-vodun".

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Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
Culto animista e feticismo
La Religione Animista nell'Africa occidentale
03
#3b9357

Il culto animista ed il feticismo hanno tra loro molte


connessioni e somiglianze nei rituali ma sono profon-
damente differenti. L'animismo permette di comunica-
re attraverso il creato con il Dio supremo ed è una re-
ligione dalle implicazioni universali, mentre il feticismo
è la pratica che attraverso simboli, simbolismi e rituali
magici dà la credenza ai praticanti di possedere i
poteri e le forze soprannaturali per soddisfare i bisogni
immediati della vita.
L’animismo è una religione che attribuisce un'anima a
tutti i fenomeni naturali, una energia che pervade tut-
to l’esistente, visibile ed invisibile, causa di ogni feno-
meno, della vita e della morte, della stabilità e di ogni
cambiamento, intrinseca a dogmi, essere vivente,
uomo, animale o vegetale, e nella materia sia essa so-
lida, liquida o gassosa.
La complessità e la profondità delle idee e dei concetti
di questa religione è un vero mondo in cui, come in al-
tre religioni, le forze del male e del bene si scontrano.
Queste lotte immani e misteriose si manifestano nella
natura e nel mondo materiale sotto forma di simboli
che l’animista vuole decifrare.

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Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
L’animismo in Africa occidentale
L'animismo è la religione autoctona praticata da molto
tempo ancor prima che arrivassero Islam e Cristiane-
simo, considerate religioni dei popoli invasori. Queste
religioni sono state in generale accettate dalle popola-
zioni ma adattate alle loro credenze e sovente snatu-
rate dei loro messaggi originali.
Nelle tradizioni dei popoli animisti l’accettazione di una
nuova credenza religiosa non si contrappone ai loro
principi. I portatori di nuove religioni sono sempre ac-
colti con le loro divinità, che vengono in qualche modo
inserite tra le divinità locali, anzi, in alcune circostan-
ze, quando il confronto di superiorità è per essi evi-
dente, dichiarano senza esitazione che il Dio dei cri-
stiani (o dei musulmani) è più forte dei loro.
Negli affollatissimi mercati di numerosi banchi di ven-
dita di oggetti delle più variate provenienze religiose,
sono in bella mostra tra code di serpenti, camaleonti
rinsecchiti, mazzi di piume di gallina e quant'altro ne-
cessario per il rito feticista, anche le immagini di Papa
Wojtyla, Sant'Antonio di Padova, croci, Bibbie e Van-
geli, Corani di varia foggia, rosari cristiani e musulma-
ni, post raffiguranti la Kaba e persino immagini indui-
ste giunte in chissà quale modo.
L'animista crede in un Dio creatore che mantiene il
perfetto ordine delle cose, tutte concatenate tra loro.
Il suo aspetto non viene mai reso simile a quello uma-
no, anzi è pensato tutt'uno con l’intero creato in
un'idea che può rappresentare una sorta di insieme
universale. Nel pensiero degli animisti africani Dio è
troppo potente per interessarsi all'uomo, egli è al di

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Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
sopra delle esigenze minute dei piccoli problemi uma-
ni, per questi bastano gli intermediari, e cioè i geni, le
forze spiritiche del simbolismo, che vengono esortati
con rituali magici.
Un pericoloso ma interessantissimo mondo in cui per
alcuni aspetti sono riscontrabili tracce anche nella no-
stra cultura popolare. Un mondo in cui è possibile sco-
prire implicazioni e parallelismi del nostro sapere anti-
co e nel contempo provare vertiginose impressioni di
una filosofia cosmica.
L'animismo non può essere semplicemente liquidato
con la superficiale definizione di “religione primitiva”.
Le tradizionali religioni animiste sono ancora molto
diffuse e, sebbene in questo campo ogni gruppo etnico
custodisca gelosamente le sue particolari credenze,
non mancano le affinità tra i diversi gruppi.

I defunti e il "Culto degli Antenati"


Il concetto dell'esistenza di un Essere Supremo (e del-
la reincarnazione) è presente in tutte le comunità. È
molto forte il culto degli antenati. Infatti secondo que-
ste tradizioni quando una persona muore, il suo spirito
inizia un lungo viaggio e, in alcuni casi, entra nel mon-
do degli antenati.

Le condizioni per diventare antenato sono


numerose
• Essere morto da anziano, per cause naturali e non
per specifiche malattie o per cause accidentali.

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Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
• Essere stato sposato e aver generato una
discendenza.
• Essere stato una persona saggia che ha agito per il
bene della comunità.
Solo poche persone entrano nel mondo degli antenati.
Sono considerati gli artefici, i depositari e i guardiani
delle leggi e degli usi tribali. In una società in cui il
trasferimento del sapere era affidato alla sola parola e
non a testi scritti, il controllo degli avi sul depositario
vivente della tradizione svolgeva una funzione inter-
pretativa fondamentale. Gli antenati non sono solo i
depositari della tradizione ma anche i sorveglianti del
suo rispetto da parte dei viventi. Inoltre, essi proteg-
gono i parenti, suggerendo il rimedio a una malattia o
influenzando il corso degli eventi.
Per questo gli "Antenati" sono considerati molto po-
tenti. Possono essere consultati mediante divinazioni,
ma possono anche manifestarsi autonomamente in
sogno o mediante segni di altro tipo. Un tempo, quan-
do la venerazione degli antenati era molto radicata, i
viventi erano costantemente preoccupati dal pensiero
che questi potessero vederli e giudicarli.
Il viaggio del morto nel mondo degli avi può durare
molti giorni. Ma la vita che si conduce nel mondo degli
spiriti non è diversa dalla vita terrena. Il morto man-
terrà le medesime caratteristiche e abitudini che ave-
va da vivo. Questo spiega l'antica usanza, che si affer-
ma fosse diffusa in alcune tribù, di far uccidere alcune
persone per accompagnare e servire il Nana deceduto
nel mondo dei morti.

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Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
Reincarnazione
Gli spiriti dei morti che non accedono al mondo degli
antenati diventano fantasmi che iniziano a vagare per
il mondo spaventando i viventi. Gli spiriti dei morti
possono reincarnarsi in vita, e questo sia nelle spoglie
di umani che di animali. Anche gli antenati che riten-
gono di non aver completato il loro lavoro in vita, pos-
sono decidere di tornare sulla terra per completarlo.
Un altro caso tipico in cui si ricorre al concetto di rein-
carnazione è quello della mamma a cui muoiono ripe-
tutamente figli in giovane età. In questi casi si dice
che i bambini nati dalla madre siano reincarnazioni
dello stesso "spirito bambino", che va e viene dal
mondo degli spiriti.

I riti funebri
I riti funebri servono anche a rafforzare i legami fra i
viventi. Durante i funerali, dopo aver fatto visita al de-
ceduto (la cui salma, opportunamente lavata e vesti-
ta, viene esposta in un'apposita camera) e ai suoi pa-
renti, è possibile presenziare alle danze ritmate dai
tamburi, che spesso durano fino a tarda notte, spesso
anche per diversi giorni, e si trasformano in momenti
di esaltazione e sfrenatezza collettiva, quasi a voler
scacciare il senso di dolore e frustrazione della morte
mediante il contatto e lo sfinimento dei corpi. Ovvia-
mente la pratica dei funerali tradizionali mal si concilia
con l'organizzazione del lavoro della civiltà che si sta
modernizzando anche in Africa (i partecipanti possono
allontanarsi improvvisamente dal lavoro per svariati

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Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
giorni) ed è uno dei motivi di dibattito e travaglio so-
ciale.
Questi riti funebri che prevedono di toccare, lavare,
vestire ed esporre al pubblico il "caro estinto", per
esempio, hanno creato non pochi problemi durante
l’epidemia di ebola del 2014-2016 in Liberia, Sierra
Leone e Guinea.
In un'Africa sempre più occidentalizzata, i culti della
tradizione animista restano comunque in sottofondo e
si mescolano a quelli delle religioni imposte dai colo-
nizzatori europei, dal cattolicesimo a tutti gli altri culti
del cristianesimo fino ad arrivare dall'Islam, che tutta-
via è presente nell'Africa sub-sahariana fin dal XII se-
colo, quando le prime carovane di mercanti prove-
nienti dall'Africa mediterranea (già islamizzata) riusci-
rono ad attraversare il deserto del Sahara.
Si dice che gli africani abbiano due anime, una profon-
da e tradizionale (quella animista degli antichi) e una
superficiale e apparente (quelle delle religioni imposte
dai colonizzatori europei). Questo ha creato molti pro-
blemi ai missionari europei, si pensi per esempio al
problema della bigamia, della sessualità e della nudità
femminile, alla reincarnazione, al culto stesso dei
morti, alla possessione e alla stregoneria. Tutto ciò
esiste ancora, soprattutto nell'Africa sub-sahariana,
nonostante il cattolicesimo, il cristianesimo e lo stesso
Islam.

Gli africani hanno due anime. Nessun africano


proveniente dalla tradizione animista si è mai
convertito, né si convertirà mai completamente alle
religioni imposte dagli europei. Due anime, appunto,
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Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
viene chiamato "sincretismo", la mescolanza di culti
tra religioni.
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa
occidentale. Non ha testi sacri o testi scritti, e si
tramanda per via orale fin dai tempi più antichi
dell'uomo
La religione animista risale al Neolitico, circa 6000
anni avanti Cristo, è considerata la religione più
antica. Non ha testi sacri o testi scritti, e si tramanda
per via orale fin dai tempi più antichi dell'uomo.
Nasce dal bisogno di spiegare gli eventi di cui siamo
circondati. Il termine animismo è usato per classificare
religioni nelle quali vengono attribuite qualità divine o
soprannaturali ad oggetti, luoghi o esseri materiali.
L'animista dell'Africa occidentale crede in un Dio
Creatore che mantiene il perfetto ordine delle cose. Il
Woodoo, rituali e tradizioni radicate che hanno
assunto una valenza negativa nel lessico sociale e
politico negli ultimi tempi, ad esso vengono spesso
associati rituali che riguardano la tratta di esseri
umani e la schiavitù sessuale delle ragazze nigeriane.

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Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
Il Woodoo, le origini nel regno di Danxomè
04
#fff464

Continuiamo lo studio di questa pratica che ha


molta influenza nella tratta delle nigeriane in
Europa
Abbiamo, nel regno di “Danxomè” in Benin, parecchie
grandi famiglie di “Woodoo” con i loro derivati. Non si
può parlare di “Woodoo” nel “Danxomè” (l'attuale Be-
nin) senza accennare al “Fa”, per tutto il lavoro fatto
su questa divinazione entrata nel “Danxomè” da Ifè,
città della Nigeria. Una volta nel “Danxomè”, è stata
adottata e ritoccata (dalla popolazione), il che ha inco-
raggiato la gente del Benin a differenziare le due tec-
niche, cioè i pazienti “Fa” ed i pazienti Yoruba Fon nei
seguenti termini: “Anago Fa” (Fa Nago, Yoruba) e
“Fon Fa” (Fa di Fon).
Quello che va notato è che senza il “Fa”, “Woodoo”
non avrebbe mai potuto avere un’esistenza autoritaria
reale. Per capire: il Fa è basato su due elementi fon-
damentali che sono la divinità “Legba” e la divinità
“Minon-nan” abbreviata in “Nan”. La prima forma di
identificazione per le entità “Woodoo” è il vaso di ter-
ra, di argilla cotta. Per gli adepti, basta vedere un
vaso di terracotta e la sua forma per dirci automatica-
mente a quale entità appartiene, se quel vaso verrà
disposto in un tempio oppure no.

28
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
Abbiamo altre forme di rappresentazione “Woodoo”
quali le sculture di legno chiamate “Fon gbe bochio”
che in questa lingua significa “cadavere”. Un “Woo-
doo” può anche vivere in una pietra o in un mucchio di
pietre. La differenza fra queste ultime forme ed i vasi
di terra o tazze di argilla è che soltanto coloro che
hanno in carico la gestione di queste entità possono
dire quale entità andava ad incarnarsi nel legno inta-
gliato, nella pietra o nei mucchi di pietre o in altri og-
getti. Qualsiasi oggetto utilizzato nella pratica “Woo-
doo” è ufficialmente considerato “Woodoo”. Così an-
che i beni usati dal fedele “Woodoo” sono considerati
tali (effetti personali, monili, strumenti musicali,
ecc..).

Effettivamente nessun essere vivente ha mai


visto Dio né lui può essere visto, ma l’uomo
vede Dio attraverso quello che Lui ha creato
Quindi, la religione “Woodoo” insegna il rispetto per
tutto ciò che è divino, per le creature compreso
l’uomo nelle sue dimensioni infinite, perché quando
muore ritorna al mondo di Dio, che è infinito. L’inca-
pacità di raggiungere Dio la si può percepire attraver-
so il “creato”, ovvero il lavoro che, nella notte dei
tempi, Dio fece per creare il mondo, e che per il fedele
“Woodoo” diventa una parte vivente di sé.

“Woodoo” non potrebbe avere forza senza Dio

29
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
Questa parte, o soffio di Dio, che si esprime attraver-
so il suo lavoro come spirito è denominato “Woodoo”
fra la gente “Fon” dell’Africa occidentale, che è il mag-
giore diminutivo di “Yehwe-vodun”. Contrariamente a
quanto si pensa comunemente del fedele “Woodoo”,
sono più credenti di molti altri perché tutte le entità
“Woodoo” sono soggette all'autorità ed alla volontà di
un essere supremo. Seguendo le stesse linee, qualsia-
si invocazione di “Woodoo” termina con l’invocazione
di Dio, il creatore dell’universo.

30
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
Il Woodoo e i contatti con il cattolicesimo
05
#aa49fc

Esistono dei legami fra il "Woodoo" e la


“Chiesa” che sono visibili perfettamente
nell'adattamento della chiesa cattolica alla
lingua Fon del “Vodun”
Effettivamente la chiesa cattolica era penetrata nel re-
gno di Danxomé (attuale Benin) durante il regno del
quarto re Agaja (1708-1740), definito da alcuni il con-
quistatore. Quando al sovrano arrivarono informazioni
sulla religione cattolica, lui la descrisse come pacifica
e nobile. Così dietro suo ordine e su richiesta dei mis-
sionari cattolici egli concesse uno spazio per costruire
la loro chiesa.
Alla conclusione di questa impresa, il re chiese loro
quale fosse il loro simbolo, che indicasse il riconosci-
mento della religione cattolica. I missionari risposero
la croce. Solo che fu costruita la croce sul tetto della
chiesa, secondo l’esigenza di avere un simbolo della
religione del regno, il Re disse che prima (la nuova
Chiesa) era una zucca chiusa e avrebbe ordinato a
tutta la sua gente di entrare in questo nuovo edificio
religioso senza timore, perché c’era un po’ di bianco in
cima, come all’interno della bandiera della religione
Woodoo di Danxomé.

31
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
Tutta questa storia ha portato alla costruzione
dell’altare portatile denominato “Asen Fongbe” o “Si-
nuka” che si può vedere ancora oggi al museo centra-
le del palazzo reale di Abomey nel Benin (patrimonio
dell’umanità dell’UNSECO)

Ne seguì un adattamento linguistico del


cattolicesimo al vocabolario “Woodoo”
Espressione Francese Inglese Cattolici del Italiano
Woodoo Benin

Vodun non Prêtre, Curé, Perist, Yehwe non Sacerdote


ou Yehwe Abbé Reverend
non

Yehwe non Ange, Saint Holy Spirit Yehwe Angelo,


Esprit Spirito
Santo

De Prière Prayer De, Preghiera


Yehwexixa

Vo, Vosisa Sacrifice, Sacrifice Vo, Vosisa Sacrificio,


Off rande, Offering, offerta,
Culte Worship dono

Vosisa Culte Workship Vosisa Cerimonia


religiosa

Mawu lissa Dieu God Mawu, Divinità, Dio


Manwu

Questo vocabolario in uso ancora oggi è stato arricchi-


to, oltre che dalla religione cattolica stessa, da un
nuovo movimento religioso di inculturazione denomi-
32
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
nato "Sillon Noir", che è stato un movimento di evan-
gelizzazione cristiano, fondato dal vescovo cattolico
del Benin Barthélemy Adoukonou negli anni '80.

Woodoo è uno spirito, un’emanazione di Dio su


scala ridotta
Per il momento, si può confermare che la pratica di
"Woodoo" si basa sugli stessi principi di tutte le
religioni. Il Woodoo, a tutti gli effetti, è una religione
come qualsiasi altra.
C’è persino una struttura del clero di Woodoo, ci sono
rapporti fra:
il convento (Hunkpame),
il tempio (Hunxo o Vodunxo),
il seguace posseduto (Vodundo asita),
il seguace semplice (Vodunsi),
ed il laico (fedele singolo)

33
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
Rapporti tra Chiesa Cattolica e Woodoo
06
#923f16

Il Woodoo è una religione tradizionale


proveniente dall’Africa occidentale, molto
antica e imbevuta di magia naturale e
spiritualità. È seguita da circa 60 milioni di
persone in tutto il mondo
Il Woodoo (una parola che nella lingua delle tribù pro-
venienti dalla costa atlantica dell’Africa significa “spiri-
to del serpente”) è una forma di religione tradizionale,
praticata diffusamente al giorno d’oggi in Nigeria, Be-
nin, Togo e Ghana e in parte in Paesi come l’Angola e
la Repubblica Democratica del Congo.
Seguita da circa 30 milioni di persone è una religione
riconosciuta ufficialmente in Benin dal 1996. È una
delle religioni più antiche al mondo, che affonda le
proprie radici nelle religioni neolitiche.
Nel sistema di credenze del Woodoo esiste un dio su-
premo creatore (Mawu o Nana Buluku), infinitamente
buono, ma che non ha alcun contatto con le sue crea-
ture e al quale non si deve rendere culto. Lo spazio tra
il creatore e gli uomini, tuttavia, non è vuoto, ma pul-
lula di divinità (Loa o Orisha) distinte gerarchicamen-
te, buone e cattive, che devono essere adorate.

34
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
I sacerdoti o “mediatori” hanno il compito di invocare i
"Loa" affinché si manifestino attraverso la possessione
di un essere umano. Questa possessione si ottiene
mediante rituali collegati a sacrifici, e soprattutto alla
danza frenetica e al ritmo dei tamburi, che fa piomba-
re la persona in una specie di estasi o trance, con cui
si manifesta la divinità.
Il Woodoo non cerca la salvezza delle anime, quanto il
raggiungimento, attraverso l’intervento dei "Loa", di
una soluzione immediata a problemi quotidiani. Il
Woodoo non propone dogmi, né ha testi sacri. Il suo
scopo è orientare i propri seguaci a un equilibrio tra il
naturale e il soprannaturale, così come tra le forze del
bene e del male nella vita quotidiana. I Loa aiutano le
persone, ma in cambio le vincolano a rispettare alcuni
impegni. In particolare, si tratta di mantenere la coe-
sione morale della comunità o tribù che pratica il
Woodoo.

L’immaginario dominante legato al Woodoo è


frutto del processo di sincretismo con il
cristianesimo, e anche con il satanismo e la
stregoneria, originato dal contatto con la
religione degli schiavi neri portati in America
Il Woodoo africano varia a seconda della tribù di ap-
partenenza e differisce in maniera sostanziale dal
Woodoo maggiormente conosciuto oggi (e che il cine-
ma ha contribuito a rendere popolare) e frutto della
deportazione forzata di centinaia di migliaia di schiavi
dalle regioni in cui si praticava.

35
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
Giungendo in Paesi cristiani, questi schiavi abbraccia-
rono il cristianesimo, ma la maggior parte di loro con-
tinuò a praticare i riti ancestrali, applicandovi sopra
una “vernice” cristiana e collegandoli al dolore e alla
sofferenza provocati dalla condizione di schiavitù. Ciò
diede origine a un sincretismo religioso oggi ampia-
mente praticato in America Latina e nei Caraibi, come
la santeria, il candomblé o anche a un approccio di
tipo satanico, l’hoodoo.
Ad Haiti, alcuni stregoni affermano di riuscire a ripor-
tare in vita i morti attraverso rituali magici per trasfor-
marli in loro schiavi (zombi). In realtà, si tratta di per-
sone alle quali viene provocato uno stato catalettico
attraverso la somministrazione di potenti droghe. Tut-
tavia questo tipo di pratiche è del tutto sconosciuto al
Woodoo africano.

Così come la chiesa cattolica incoraggia


l’inculturazione dei valori che si trovano nelle
religioni tradizionali africane e nelle culture, allo
stesso modo riconosce degli aspetti positivi nel
Woodoo
A 150 anni dall'evangelizzazione del Benin ad opera
della Società delle Missioni Africane di Lione, nel Paese
molti fedeli che si sono convertiti a Cristo non si sono
del tutto allontanati dagli antichi culti legati alle Reli-
gioni Tradizionali Africane (RTA). E quindi, anche se
permangono alcuni pregiudizi negativi alimentati dai
primi missionari cristiani provenienti dall'emisfero
nord, le RTA, oltre ad essere studiate nelle università,
nei seminari maggiori e minori ma anche nelle scuole
36
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
cattoliche, costituiscono il contesto religioso e cultura-
le nel quale si muovono molti cristiani africani.
Il dialogo della Chiesa Cattolica con il Woodoo si inse-
risce nel contesto più ampio delle relazioni con le RTA,
che nel loro insieme riuniscono nel continente nero
approssimativamente 90 milioni di seguaci e costitui-
scono l’insieme delle religioni praticate dai popoli afri-
cani sin dall'alba dei tempi.
Le RTA sono depositarie di un ricco bagaglio di spiri-
tualità che comprende un corpus di credenze, un codi-
ce di moralità, un insieme di rituali per entrare in con-
tatto con gli spiriti buoni e cattivi e rendere culto agli
antenati. Ogni gesto nella vita di un africano, dalla
culla alla tomba, è infatti permeato dalla religione. Dio
riveste un’importanza tangibile nella vita pratica degli
africani, perché non vi è separazione tra sacro e pro-
fano, materiale e immateriale.
È stato Papa Paolo VI, il primo successore di Pietro a
mettere piede sul suolo dell’Africa Sub-Sahariana, a
parlare della gloriosa cultura africana già nella sua pri-
ma enciclica Ecclesiam Suam (1964), mentre nell’Afri-
cae Terrarum (1967) ha evidenziato gli aspetti prezio-
si della mentalità africana che la Chiesa apprezza e ri-
spetta. L’allora Segretariato vaticano per i non cristia-
ni (divenuto in seguito Pontificio Consiglio per il Dialo-
go Inter-religioso) ha pubblicato nel 1968 un volume
intitolato “Meeting the African Religions”, nel quale
analizzava vari aspetti delle RTA (Religioni Tradizionali
Africane), tra cui il loro ruolo nel plasmare la mentalità
e le credenze delle persone.
Durante un incontro con i capi Woodoo in Benin, nel
febbraio del 1993, fu Giovanni Paolo II a riconoscere il
37
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
forte legame che unisce i seguaci del Woodoo alle tra-
dizioni tramandate dai loro antenati e ad evidenziare
che “è legittimo essere riconoscenti verso i più anziani
che vi hanno trasmesso il senso del sacro, la fede in
un Dio unico e buono, il gusto della celebrazione, la
considerazione per la vita morale e l’armonia nella so-
cietà”

Il dialogo tra la Chiesa Cattolica e il Woodoo,


incentrato in particolare sullo sviluppo umano
integrale, si scontra a volte su elementi
difficilmente conciliabili
In occasione del suo viaggio pastorale in Benin nel
1993 Giovanni Paolo II disse che il dialogo con il
Woodoo “non è rivolto soltanto ai valori del passato e
del presente, ma implica la collaborazione allo scopo
di difendere e promuovere insieme, per tutti gli
uomini, la giustizia sociale, i valori morali, la pace e la
libertà” (Nostra aetate, 3)
Nel documento “Attenzione Pastorale alle Religioni
Tradizionali”, del 1993, è stato indicato che il dialogo
con quanti aderiscono alle religioni tradizionali e non
desiderano ancora diventare cristiani “deve essere in-
trapreso nel senso ordinario di incontro, comprensione
reciproca, rispetto, scoperta dei semi del Verbo in
questa religione, e ricerca congiunta della volontà di
Dio”
Tra le religioni tradizionali africane, il Woodoo è una
delle meglio organizzate e strutturate, eppure le occa-
sioni di dialogo stentano a partire. Permangono inoltre
elementi non facilmente conciliabili, come i casi di ra-
38
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
pimenti di cristiani per iniziazioni forzate al Woodoo.
Inoltre molti fedeli che si sono convertiti a Cristo non
hanno abbandonato del tutto gli antichi culti legati alle
religioni tradizionali, andando incontro spesso ad un
pericoloso sincretismo.

Una indagine approfondita e accurata delle


religioni tradizionali africane aiuterebbe ancora
di più il dialogo e la necessaria distinzione tra
l’aspetto culturale e la stregoneria
Gli elementi segreti, la mancanza di un contatto aper-
to, l’ambiguità e l’assenza di strutture in alcune reli-
gioni tradizionali africane complicano il dialogo con la
Chiesa cattolica. In questo senso la "II Assemblea
speciale per l’Africa del Sinodo dei Vescovi", svoltasi in
Vaticano nell'ottobre del 2009 sul tema “La Chiesa in
Africa a servizio della riconciliazione, della giustizia e
della pace”, ha incoraggiato una qualificata e completa
ricerca scientifica delle RTA e delle culture, in modo da
studiare la stregoneria e l’occultismo alla luce della
fede e della ragione per liberare gli africani da questa
piaga attraverso programmi pastorali ad hoc.
Nella esortazione apostolica post-sinodale di Benedet-
to XVI "Africae munus" (2011), si sottolinea infatti che
all'interno delle religioni tradizionali “la stregoneria co-
nosce ai giorni nostri una certa recrudescenza. Rina-
scono paure che creano legami di soggezione paraliz-
zanti. Le preoccupazioni riguardanti la salute, il benes-
sere, i bambini, il clima, la protezione contro gli spiriti
malvagi, portano di quando in quando a ricorrere a

39
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
pratiche delle religioni tradizionali africane che sono in
disaccordo con l’insegnamento cristiano”
Ecco quindi, prosegue il documento, che “il problema
della ‘doppia appartenenza’ al cristianesimo e alle
religioni tradizionali africane rimane una sfida. Per la
Chiesa che è in Africa è necessario guidare le persone
alla scoperta della pienezza dei valori del Vangelo,
mediante una catechesi ed un’inculturazione profonde.
È opportuno determinare il significato profondo di tali
pratiche di stregoneria identificando le implicazioni
teologiche, sociali e pastorali veicolate da questo fla-
gello”
In ogni caso, come indicato dall'esortazione apostolica
post-sinodale "Ecclesia in Africa" (1995), “un dialogo
sereno e prudente potrà, da una parte, garantire da
influssi negativi che condizionano il modo di vivere di
molti cattolici e, dall'altra, assicurare l’assimilazione di
valori positivi quali la credenza in un Essere Supremo,
Eterno, Creatore, Provvidente e giusto Giudice che
ben s’armonizzano col contenuto della fede cattolica”

Diversi missionari cattolici che operarono in


Benin hanno condiviso le difficoltà che si
trovano ad affrontare nella “terra del Woodoo”
Suor Andréa Dah Nifabom, una religiosa burkinabè
che ha trascorso 5 anni in Benin, ha detto che “il cri-
stiano beninese in generale e, in particolare, quello
del sud del Benin, vive in un ambiente fortemente in-
fluenzato dalla religione tradizionale. Un aspetto que-
sto che aumenta la tendenza al sincretismo. È anche
veramente allarmante e scandaloso constatare l’ambi-
40
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
valenza di fede tra i nostri fratelli cattolici. Questo
comportamento si spiega alla luce della mentalità se-
condo cui la religione cattolica viene considerata una
religione importata dai bianchi. Una volta, a Ouidah,
una città storica del paese, situata a circa trenta chilo-
metri da Cotonou, un cristiano all'uscita dalla messa
ha detto: ‘Abbiamo finito dai bianchi andiamo a quella
dei neri’. In altre parole, i cristiani vanno in chiesa e
allo stesso tempo partecipano al culto del Woodoo. In
soggiorno hanno le immagini e la statua della Vergine
Maria, il crocifisso accanto ad amuleti e rappresenta-
zioni del Woodoo”.
“Alcuni cattolici seguono il Woodoo ma anche
molti seguaci del Woodoo seguono il
cattolicesimo. Questi, una volta convertiti, si
vincolano a Cristo a immagine di Saulo che una
volta convertito è diventato Paolo. Il sincretismo è
un grosso pericolo per noi neri africani. Diverse
leggi del Woodoo proibiscono queste pratiche così
che coloro che le seguono perdono il buon nome.
Un detto di Abomey, una zona di cultura fon (nel
centro del Benin), recita: ‘woodoun we no dou we do
medekpo ta a‘ (due feticci non possono, oppure non
amano danzare simultaneamente nella stessa persona)”
“Il beninese, come tutti gli africani in generale, crede
in un Dio onnipotente creatore del cielo e della terra,
ma questo Dio si trova lontano. E non potendo essere
raggiunto, ha creato degli intermediari che sono i
Woodooun. I Woodooun sono la risposta dell’uomo be-
ninese ai numerosi interrogativi sul mondo e la sua
origine, la morte, il tuono, il mare e ciò che esso con-

41
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
tiene. Il Woodoo costituisce pertanto un mezzo attra-
verso il quale l’uomo beninese comunica con il suo
Dio. È pertanto comprensibile che alcuni cattolici, non
trovando per esempio risposte ai problemi che devono
affrontare, come la stregoneria, si rivolgano alla reli-
gione tradizionale”.
“In alcuni villaggi sopravvive ancora questo fenomeno
del sequestro, soprattutto di cristiani, benché tenda a
diminuire. E rappresenta a volte un punto di conflitto
tra entrambe le religioni. Come si sa, nella pratica del
Woodoo esiste quello che si chiama ‘il diritto di tra-
smissione’, e quindi una ‘woodounsi‘ o ‘avossé‘ (lette-
ralmente moglie del Woodooun o sposa del Woodooun), deve
trasmetterlo ad un figlio, una figlia, un figlio piccolo o
una figlia piccola, prima di morire. E se non si trova
quella persona o se i genitori sono in disaccordo su chi
deve assicurare questa trasmissione, ecco allora che
avvengono i sequestri. Attualmente si dice che il
fenomeno è diventato molto più raro per il fatto che
nessuno vuole lasciare suo figlio andare per quella
strada, soprattutto perché le ‘Woodoounsi‘ non sono
scolarizzate”.
“Si percepisce un vincolo molto forte tra il cultuale e il
culturale. Gli stranieri affezionati a certi stereotipi
ignorano che le religioni tradizionali comportano valori
di civiltà ed educazione. E l’inculturazione e il dialogo
con la cultura africana permettono di condurre a
Cristo”.
Al di là dei sincretismi, vi sono anche ambiti in cui en-
trambe le religioni sono fortemente impegnate. Ad
esempio, il Woodoo ha come imperativi etici la salva-
guardia dell’ambiente e l’amore per le persone con
42
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
handicap fisici o mentali in quanto espressione del di-
vino.
“La protezione dell’ecosistema ci preoccupa a volte
per ragioni differenti. Rispetto alle persone con handi-
cap, il dialogo non è tanto facile. La Chiesa, per
rispetto a tutte le creature umane, lotta con le sue
strutture di beneficenza, per salvare le vite minacciate
dalla tenacia di alcuni superstizioni. Effettivamente
sono questioni molto sensibili”.
In generale in Benin, il cattolicesimo e le religioni tra-
dizionali africane (RTA), non sono in competizione né
sono avversari. Al contrario, cercano di collaborare,
come vollero anche i primi grandi missionari, come
mons. François Steinmetz, il primo vicario apostolico
di Ouidah. Bisogna riconoscere, però, che i cattolici
hanno una maggiore capacità di dialogo e una mag-
giore apertura.
Le iniziazioni che consacrano al culto delle religioni
tradizionali africane non si fanno per vocazione così
come noi le intendiamo. Non è una chiamata alla qua-
le si risponde liberamente. Tutti quelli che sono devoti
sono presi con la forza. Devono appartenere alla fami-
glia di nascita, o per integrazione. Così, a volte si
prendono i battezzati. In questo senso non si rispetta-
no i diritti del bambino, poiché il bambino è obbligato
a ubbidire in tutto ai suoi genitori, secondo il 4º co-
mandamento di Dio (Onora il Padre e la Madre) che
persino i non cristiani sanno evocare in casi di questo
tipo.
Spesso l’autorità religiosa interviene per far rispettare
il diritto del bambino e di ogni persona ad aderire alla
religione da lui scelta senza che gli venga imposta. A
43
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
volte è necessario far intervenire le forze dell’ordine o
la giustizia, per facilitare il dialogo. Per i maggiorenni
risulta più facile uscire rispetto ai più giovani. In que-
sto caso, la Chiesa fornisce un aiuto allontanando la
persona presa di mira, affinché rimanga fuori dalla
portata dei sequestratori. Tuttavia questi sequestri
sono sempre più rari, a causa del progresso della
fede, dell’evoluzione delle mentalità, e soprattutto del-
la maggiore scolarizzazione.

44
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
Il Woodoo nella vita africana
07
#bc6796

La pratica del “Vodun” incominciò a permeare la


vita di tutti i giorni della gente che la esercitava.
Non c’è nessuna decisione presa nella vita
quotidiana che lo escluda
Tutte le soluzioni alle difficoltà della vita posso-
no essere trovate nelle pratiche "Woodoo".
Alcuni casi pratici. Una coppia che non riusciva a con-
cepire un bambino non ha esitato a ricorrere a “Vo-
dun” per fare la richiesta. Nello stesso registro, pos-
siamo trovare una persona che sta cercando lavoro,
una sposa che prova a migliorare lei stessa o la sua
situazione sociale. Nel settore privato o nel pubblico ci
si rivolge alle entità del Woodoo per trovare soluzioni.
Nessun atto della vita di tutti i giorni può avvenire nel
nostro ambiente per caso, esso va integrato in un pro-
cesso generale che segue la percezione del mondo da
parte la gente che pratica il Woodoo.
Sarebbe molto difficile da capire il Vodun ed i suoi
adepti se uno non lo si considera nel suo contesto, nel
suo ambiente per vedere come viene vissuto e prati-
cato. Soltanto in un quarto di secolo, sono stati fatti
dei cambiamenti profondi a questo fenomeno, cambia-
menti dovuti ad un certo numero di situazioni socio-
economiche che hanno interferito negativamente sui
45
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
valori dell’etica e sulla moralità di alcuni seguaci e sa-
cerdoti del Woodoo.
Essi hanno abbandonato completamente le linee guida
di riferimento che sono l’essenza di Vodun. Si sono
impegolati in operazioni sporche e malsane, influenza-
ti da determinate forze, che nuocciono al modello fisi-
co della società umana. Proiettano un modello che è
l’antitesi del modello mantenuto e difeso in molti se-
coli. È espressione di leggerezza, di facile guadagno
che apre la porta a tutte le forme di criminalità e in-
volgarisce l’umanità.
Così stiamo assistendo all'emergere di una nuova
classe di sacerdoti e seguaci del Woodoo che ostenta-
no la loro opulenza ed i loro beni materiali sotto il
sole, ma che sono visti come criminali e sono temuti e
bisogna stare attenti ad avere a che fare con loro.
Contrariamente a questa tendenza, fortunatamente ci
sono ancora tantissimi sacerdoti che rimangono molto
rispettosi dei principi cardinali del Woodoo e che anco-
ra vivono in perfetta armonia con il loro ambiente e
sono molto contenti malgrado la vita molto sobria che
conducono. Detengono ancora la fiducia della loro
gente, sono rispettati e molto richiesti. La tentazione è
molto forte per coloro che hanno scelto di essere fede-
li alla visione e di abbandonare gli usi diversi delle for-
ze Woodoo disponibili e semplicemente alla loro porta-
ta che darebbero loro l’opportunità di diventare ricchi
molto rapidamente e facilmente. Non la fanno a causa
di un vincolo contrattuale, un giuramento che hanno
fatto.
Questa forza di carattere ed il rispetto per l’impegno
fatto mantenuto da questi "sacerdoti" rispettosi dei
46
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
culti tradizionali ci porta a chiedere per quanto tempo
resisteranno. Oggi stiamo assistendo ad un aumento
nel costo della vita con una inarrestabile svalutazione
dei valori monetari che porta ad un’acquisizione molto
difficile dei beni di consumo e dei prodotti di prima ne-
cessità, tutto viene discusso in termini di sostegno.
Questa situazione, in un modo o nell'altro, va ad in-
fluenzare il comportamento, ma in che misura o quan-
to in profondità, soltanto il tempo ci darà la risposta.
Ma quasi certamente, ci sarà sempre gente che resiste
e resterà sempre fedele alle pratiche tradizioni del
vero "Woodoo". Se il Vodun è sopravvissuto nonostan-
te tutte le catastrofi umane accadute finora in Africa,
vale a dire la colonizzazione e specialmente la schiavi-
tù e tutti le relative conseguenze, non si vede che
cosa possa avere ancora effetto su questa religione al
punto da subire la perdita dei suoi valori originari.
I rischi di alcune alterazioni tuttavia sono ancora pre-
senti, ma i mezzi e le possibilità per contenere e com-
battere queste forze esistono. Malgrado la sua esi-
stenza e resistenza nel tempo, il Woodoo rimane sco-
nosciuto in molte parti del mondo.
Ci sono alcune pratiche destinate ad agire sulle perso-
ne da vicino e da lontano tramite meccanismi nasco-
sti. Queste pratiche sono ben controllate dagli adepti
di vari livelli, soprattutto da quelli che guidano il culto.
Essi sono quotidianamente alla ricerca di tutte le for-
me di controllo sopra la natura tramite la conoscenza
delle qualità delle piante e degli elementi di fauna sel-
vatica.
Per essere più efficaci nei rituali, utilizzano anche ossa
animali, capelli umani o unghie. Gli esseri viventi che
47
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
vengono richiamati con questi elementi dipendono
dalla persona dalla quale sono stati presi, dal momen-
to che le unghie ed i capelli rappresentano l’intera
persona nella credenza Woodoo. I sacerdoti di Vodun
possono dominare queste forze medicinali e spirituali.
Ma questa capacità ora è usata da coloro che usano le
pratiche Woodoo per far danni e per guadagnare de-
naro facile.

48
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
Woodoo in Africa e America. Malocchio e
fatture in Europa
08
#484ffc

Il Woodoo oggi è associato a bamboline con gli


spilli o alla tratta delle nigeriane assoggettate
tramite la paura di irritare qualche spirito
tradizionale. In realtà molti rituali e credenze
esistono sotto diverso nome e forma anche in
Italia ed Europa
Oggi il mondo industrializzato è in rivoluzione, sotto-
posto a inarrestabili fenomeni di globalizzazione stra-
volge la propria storia tentando di metabolizzare la
cultura multietnica a cui è destinato. Ma in questi
tentativi è goffo e non sa valorizzare le differenze che
finiscono per diventare disagi per chi deve essere inte-
grato e per chi dovrebbe integrare. È il caso del
Woodoo, religione dai molti profili, che nelle
migrazioni da est a ovest e da sud a nord ha finito per
deteriorarsi e diventare strumento di coercizione della
volontà altrui. Un fenomeno ben noto anche nelle
culture europee ed etichettato con terminologie
arcaiche quali: fattura o malia, iettatura, sortilegio,
malocchio e altre. In tutti questi casi si assiste al
plagio della volontà altrui attraverso pseudo-rituali,
spesso molto suggestivi e in ogni caso fortemente
49
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
invasivi (uso di capelli, peli del pube, sangue
mestruale, etc.)
La parola Fattura nel nostro secolo fa pensare al Me-
dioevo, ai tempi bui della stregoneria e appare un ter-
mine insolito da usare. I sociologi e i parapsicologi
preferiscono chiamarla Psicobolia (dal greco: movi-
mento impresso nella psiche).
La Fattura è un’opera di bassa magia che si avvale di
un “simulacro” elaborato o costruito dall’operatore
stesso secondo regole tradizionali. Questi simulacri
sono formati da una vasta gamma di oggetti e devono
comprendere un “testimone” della vittima da affattu-
rare, lo stesso deve essere riposto in un luogo nasco-
sto, possibilmente nei pressi dell’abitazione della vitti-
ma o all’interno della stessa. L’atteggiamento è in tut-
to e per tutto simile alla pratica del Woodoo, dove si
induce un vero e proprio legame tra vittima e aggres-
sore che, se non rispettato ricadrà sugli affetti più
cari.
La iettatura è parola che deriva dal latino jactare,
gettare, ed è uno di quei termini che creano scettici-
smo e curiosità. Chi fa la iettatura intende accumulare
energie negative da scaricare su altri individui. Gli an-
tropologi dicono che la iettatura, presente in tutte le
società, è un fenomeno assimilato alla superstizione,
ma in grado di provocare forti dipendenze.
Come nel Woodoo, anche in Europa si distingue tra
fatture negative e fatture positive, poiché la fattura è
intesa come un’azione che può esercitare influssi di-
struttivi e “costruttivi”, almeno questo è quello che si
vuole fare credere. Si tratta sempre di pratica intesa a
sfruttare, per mezzo di formule e di riti, le forze che
50
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
animano la natura o gli spiriti che la popolano, impo-
nendo ad essi la potenza del rituale e la volontà del
praticante. Ancora gli antropologi dicono che è attività
antichissima, è tuttora viva presso la società contem-
poranea. I suoi scopi sono quanto mai vari: influire
beneficamente sui raccolti, sul bestiame, sui fenomeni
atmosferici e naturali in genere, allontanare epidemie,
ottenere guarigioni, ma anche provocare disgrazie o
morte agli avversari, costringere la persona amata a
contraccambiare l’affetto, imporre a chicchessia la sot-
tomissione ai propri voleri, cumulare denari e potere.
Il Malocchio invece è un termine ripreso dalla super-
stizione popolare comune a tutte le tradizioni europee.
C’è una differenza sostanziale tra malocchio e iettatu-
ra, il primo è quasi sempre volontario mentre la se-
conda potrebbe essere anche involontaria. Tale capa-
cità si dovrebbe esplicare soprattutto attraverso lo
sguardo, da qui deriva appunto il nome di malocchio.
Chi lancia il malocchio lo fa volontariamente tramite
vibrazioni emanate attraverso lo sguardo, applicando
una forma di ritualità oscura, detta magia nera. Ov-
viamente oggi con la parola malocchio s’intende più
genericamente la capacità di determinare attraverso
dei particolari gesti simbolici degli stati di disagio più o
meno gravi. Nonostante la psicologia e lo studio della
suggestione abbiano trasformato il mondo, non lo
hanno liberato da queste forme di oppressione che
tuttora, nella sola Europa, contano su un fatturato di
diversi miliardi di euro. Le ricerche sulla comunicazio-
ne suggestiva e ipnotica, hanno mostrato come sia
possibile rallentare funzioni vitali e indurre blocchi di
ogni tipo negli individui. Lo stato di necessità nel quale
versano gli immigrati poi, esalta tutta questa fenome-
51
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
nologia fino a farla diventare soverchiante, tanto da
inibire le più semplici forme naturali di reazione.
In molti casi questi fenomeni risultano attendibili e dif-
ficilmente spiegabili. Il confine tra religione, credenze
popolari, suggestione e magia, è molto labile. Nello
sciamanesimo agiscono congiuntamente fino a gene-
rare un’alterazione della realtà oggettiva. Ecco allora
che il miracolo religioso si trasforma nella capacità di
ottenere ricchezze e poteri in cambio di denaro e giu-
ramenti. La loro inosservanza farà ricadere sventure
d’ogni sorta sulle persone amate. Una società che ap-
prezza la privacy, che contempla il mobbing ed il bar-
nout, non può ignorare queste fenomenologie relegan-
dole a semplici forme di superstizione. Non può igno-
rare quanto le credenze diano luogo a paradigmi che
strutturano comportamenti oggettivi. In filosofia si
studia che la cultura ha sempre guardato ai simboli
come agli antecedenti dei concetti, a qualche cosa di
primitivo, quindi più forte perché vicino alle origini. Ma
oggi la gente ha disimparato ad intuire come la vita e
la morte s’inseguano costantemente simili a luna e
sole.
Quando il simbolo è ragionato perde il mistero e il va-
lore. Non ci si deve chiedere cosa significano i simboli,
perché i simboli non significano, operano. Woodoo,
fatture e malocchi sono ancora presenti e quanto mai
vivi nella modernità. Per debellarli occorre compren-
derli, sapendo superare i pregiudizi e l’idea che possa-
no essere banali convincimenti. Il mistero della vita
porta a ricercare, a sperimentare, a solcare l’oceano di
cui non vediamo gli orizzonti-confini; possiamo impa-
rare che ciò che incontriamo non sono limiti ma nuove

52
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
terre-ideali. È su queste terre che dobbiamo radicare
nuove culture capaci di includere differenti processi
relazionali, sapendoli epurare da tutti quei processi
che producono castrazione e mancanza di libertà.
Fondamentale nella lotta ai danni provocati da Woo-
doo e superstizioni è l’uso della ragione e della pru-
denza che il cristianesimo ci suggerisce. Inoltre nel
cattolicesimo troviamo l’importanza della libertà e re-
sponsabilità personale. Il male va combattuto cam-
biando noi stessi e impegnandoci senza addossare ad
altri o a “influssi magici” o “energie negative” gli even-
ti o le difficoltà che ci affliggono. Ovvero si parla di "li-
bero arbitrio", siamo noi stessi a decidere se stare
dalla parte del bene o del male.

53
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
Il Woodoo africano
09
#de1faf

Il Woodoo, come molti lo chiamano, è


profondamente radicato nelle culture, tradizioni
e spiritualità della gente africana, dalla quale
solitamente è denominato JuJu
Per i volontari che operano contro la tratta, è indi-
spensabile approfondire la struttura della credenza
tradizionale nigeriana.
I tradizionalisti africani trovano la loro spiritualità nella
natura e nella terra che fornisce loro la vita. Di conse-
guenza, le montagne, le rocce, i fiumi, le foreste e
perfino gli animali possono essere mezzi per mettersi
in contatto con le divinità. Le divinità del Woodoo han-
no i potere di benedire e maledire, guarire o far am-
malare, far morire persino. Inoltre si crede che abbia-
no il potere di proteggere, ad esempio, dai colpi di
arma da fuoco o del machete. Alcuni adepti del
Woodoo dicono persino di avere il potere di sparire e
riapparire.

Come ci si mette in contatto con le divinità


del Woodoo?
Con le divinità Woodoo ci si può mettere in contatto
soltanto attraverso i loro intermediari conosciuti in

54
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
vari modi come preti dei feticci, medici nativi o guari-
tori tradizionali. Questi preti Woodoo conducono una
vita semplice ed ascetica spesso in luoghi appartati.
Chiunque voglia chiedere aiuto o mettersi in contatto
con gli dei deve ricorrere a loro. Inoltre deve procu-
rarsi anche un regalo “adeguato” per il sacerdote. Una
volta in loro presenza, il supplice viene invitato di nar-
rare la sua storia e che cosa vorrebbe chiedere. Quindi
al supplice vengono impartite ulteriori istruzioni per
portare “determinati articoli„ come pollame, uova, ca-
pre ecc., che verranno utilizzati nelle iniziazioni rituali.
Il sangue di questi animali è essenziale nei sacrifici
fatti agli dei.
Dopo le iniziazioni ed i rituali, il sacerdote darà al sup-
plice determinati articoli che lui o lei dovrebbe usare
per protezione, come un amuleto, per la vittoria o il
successo, a seconda delle sue richieste. Quindi il sup-
plice viene istruito ad attenersi fedelmente e rigorosa-
mente a determinate regole, permessi e divieti. Il
supplice viene ammonito severamente a non trasgre-
dire mai a nessuna di queste regole. Trasgredire com-
porta la morte, la follia o lo sterminio della famiglia
del supplice da parte degli dei arrabbiati. Queste rego-
le vanno osservate per il resto della vita. Circa una
volta all’anno, il supplice deve ritornare per fare i “sa-
crifici di ringraziamento„ agli dei per la loro protezione
o per le grazie ricevute. Gli dei a loro volta avvertiran-
no il fedele di tutti i futuri pericoli, problemi, ecc. e
garantiranno ulteriore protezione, prosperità, successo
o distruzione dei suoi nemici.

55
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
Esistono delle prove che queste cose
funzionano?
È ovviamente impossibile convincere uno studioso oc-
cidentale scientifico e laico sull’esistenza “degli spiriti”.
La società scientifica non può accettare qualcosa che
non si possa provare e dimostrare in laboratorio. Da
un lato, il loro effetto ed influenza, siano essi positivi o
negativi, sono spesso tangibili e visibili. L’unica diffe-
renza è che, mentre nel laboratorio si può seguire tut-
to il processo dalla teoria al relativo risultato conclusi-
vo; la spiritualità dà soltanto il risultato e non si vede
il procedimento che l’ha prodotto.

Testimonianza di un fedele Woodoo


(Ovviamente i cattolici, e i cristiani in generale, non
credono a simili testimonianze in quanto l'animismo è
considerato religione pagana, anche se possono co-
munque credere ad alcuni effetti per diversi motivi).
Quando si parla di Woodoo e di animismo è necessario
aprire la mente e abbattere certe barriere mentali, al-
trimenti è impossibile capire fino in fondo.
“Crescendo, da bambino, in un villaggio in cui le vite
della gente erano guidate dall’influenza e dai poteri
del Woodoo, ho visto il sacerdote Woodoo inghiottire
vivi i più mortali e velenosi serpenti africani e poi, con
delle formule magiche, tirarli fuori dalla sua pancia per
dare poteri soprannaturali a quelli che chiedevano il
potere. Ho visto persone lanciare maledizioni sui loro
nemici con conseguenze devastanti. Quelli che hanno
veduto o sperimentato i poteri del Woodoo, siano essi

56
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
negativi o positivi, non hanno bisogno di essere con-
vinti su quello che può fare”
È talmente diffuso l’uso del Woodoo nella vita di tutti i
giorni della gente d’Africa, che nel campionato di
calcio per la coppa d’Africa del 2008 svoltosi in Ghana,
si sono visti in campo sacerdoti Woodoo che evocano i
poteri contro la squadra avversaria per farla perdere.
In quell’anno fu proprio evidente e tangibile che
diverse squadre nazionali di calcio avevano pagato
sacerdoti del Woodoo per ottenere un risultato
sportivo positivo. Non sappiamo se quell’anno i “rituali
Woodoo” abbiano influenzato i risultati finali, quello
che per certo possiamo dire è che quell’anno vinse la
Coppa d’Africa l’Egitto, un paese che non ha nulla a
che fare con il Woodoo. Ghana e Costa d’Avorio, due
paesi in cui la religione animista è presente,
arrivarono solamente secondo e terzo. Per completare
al secondo posto si classificò il Camerun, altro paese
d’Africa in cui il Woodoo è “marginale”.
Molti politici, imprenditori e leader sociali in Africa non
fanno nulla né prendono nessuna decisione importante
senza aver prima consultato il sacerdote Woodoo o
ottenere i poteri per la protezione.

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Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
Woodoo nel Benin. L'ambivalenza morale degli
Dei dell'Africa occidentale
10
#a1ef93

Marnel Breure è una pubblicista e giornalista


specializzata in religione e filosofia di vita. È
l’autrice del libro “La terra di Legba”, sulle
pratiche Woodoo dell’Africa occidentale: questo
libro si basa sulle sue esperienze in Benin
Dopo aver viaggiato e vissuto dentro e fuori dall’Africa
per oltre quindici anni, nel 2003 Marnel Breure si è
trasferita a Ouidah, un centro importante per il
Woodoo nella Repubblica del Benin, per cercare la
possibilità che il Woodoo offre per penetrare nei
fondamenti della cultura africana e sui modelli di
pensiero e del sentire africani. Nella Repubblica del
Benin, oltre il 40 per cento della popolazione crede in
una antica religione africana chiamata Vodoun o
Woodoo. Il Woodoo è arrivato nel regno del Dahomey
dalla Nigeria nel diciassettesimo secolo.
Nel Woodoo, la dea suprema è Mawu che ha generato
il mondo ed ha dato le parti di esso ai suoi figli. Questi
figli, i cosiddetti dei del Woodoo, fanno gli intermediari
fra gli esseri umani e Mawu. Il Woodoo è una religione
di mistero: il transfert delle conoscenze segrete avvie-
ne per iniziazione. Ogni divinità Woodoo ha i propri
templi, sacerdoti, adepti, canti, balli, preghiere e ri-
58
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
tuali. Quasi tutta la popolazione nel sud del Benin è
credente (non-iniziati). Essi vedono il Woodoo come
un modo di soluzione ai problemi delle loro vite quoti-
diane, come la disoccupazione, la sterilità, le siccità o
le dispute familiare. Questi credenti hanno un ruolo
attivo nel trattare con gli dei e con il soprannaturale.
La ricerca di Marnel Breure si concentrò nel rapporto
fra bene e male. Nel Woodoo, i poteri possono essere
usati per guarire o per distruggere. Nella cultura occi-
dentale il lato oscuro stereotipato del Woodoo è mo-
strato nella filmografia come morboso e terrificante.
Tuttavia, non è così semplice: il Woodoo è sia buono
che cattivo. Questa ambivalenza morale lo distingue
dal Cristianesimo che è concentrato solo sul bene. Il
Woodoo si adatta di più alla natura umana, perché il
Male è una parte intrinseca del nostro subconscio e
della nostra psiche. Trasferendosi a Ouidah, Marnel
Breure ha voluto imparare di più su come questa am-
bivalenza morale viene fuori nella vita quotidiana.
Mentre viveva a Ouidah, Marnel Breure fece la cono-
scenza della divinità Woodoo Legba, il più giovane fi-
glio di Mawu che fa l’intermediario fra gli dei e gli es-
seri umani. Lo si può trovare agli incroci delle strade e
a guardia dell’entrata dei villaggi e dei cortili. Legba
personifica l’ambivalenza. Quando può, scatena il caos
e la confusione. È il dio sia della comunicazione che
del malinteso. I credenti gli portano offerte ed in cam-
bio ricevono il suo aiuto o influsso. Va ben custodito
contro le irruzioni notturne nel suo tempio dei credenti
che cercano il suo aiuto, perché questo può farlo infu-
riare e provocare devastazioni. Nel diciottesimo seco-
lo, il re del Dahomey volle controllare il commercio di

59
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
schiavi nella regione di Ouidah. Per questo motivo egli
spostò Legba; là si pensava che potesse aumentare il
potere del re. Il Woodoo serviva chiaramente agli
interessi della monarchia al potere in quel tempo.
È ironico che oggi il Woodoo venga ancora usato nelle
forme moderne di schiavitù, come nel caso del traffico
di esseri umani. Nell’universo Woodoo, tutto accade
per un motivo, le coincidenze non esistono. Per esem-
pio, una morte improvvisa potrebbe essere causata da
magia nera. La magia è un modo per influenzare la
realtà con un potere invisibile.
Durante il suo soggiorno a Ouidah, Marnel Breure ha
scoperto che il lato oscuro del Woodoo era molto più
forte di quanto lei si aspettasse. Anche se in teoria la
gente è libera di scegliere fra il bene ed il male, nella
vita quotidiana non si riesce a sostenere questa re-
sponsabilità e si tende quindi verso il male. Marnel
Breure ha sperimentato questo lei stessa quando ha
chiesto ad un sacerdote Woodoo di uccidere qualcuno
per lei. Questo valeva sia come esperimento giornali-
stico che come prova dei propri confini morali. È rima-
sta sorpresa dall’entusiasmo dimostrato dal prete
nell’aderire alla sua richiesta. Ciò le ha fatto capire
come il Woodoo possa trasformarsi in una specie di
criminalità soprannaturale dagli effetti disastrosi.
La chiave della psicologia Woodoo è la paura: timore
degli dei, ma anche degli amici che sono sempre ne-
mici potenziali. Questa paura distrugge tutta la fiducia
fra la gente. Se la manipolazione è alla base di tutto e
l’ambiguità morale rende irrilevante la distinzione fra
bene e male, l’incertezza regna sovrana. La vita di-
venta invivibile. Marnel Breure se ne andò da Ouidah
60
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
dopo l’incidente del furto di alcune parti del corpo di
un prete Woodoo dalla sua tomba sotto terra; questo
evento è stata l’ultima goccia e così è ritornata in
Olanda.
Tuttavia, questo non ha significato un rifiuto del
Woodoo. Il Woodoo gli aveva offerto una possibilità di
introspezione nel subconscio, nel suo subconscio. Irra-
zionalità e primitivismo non sono cose che si possono
trovare solo in una religione come il Woodoo, ma fan-
no anche parte della cultura occidentale, vedi, per
esempio, le partite di calcio o i siti porno. Il lato di-
struttivo del Woodoo è allarmante, tuttavia ci sono
anche un’apertura ed una tolleranza che sono molto
positive. I punti di vista dogmatici o fondamentalisti
non fanno parte del Woodoo, come neanche
l’introspezione. Il Woodoo vede la religione come
esterna e tende a trascurare il sé interno. Secondo
Marnel Breure, questo è molto serio, poiché il sé
interno è la sede del più grande potere del Woodoo.
Gli occidentali sono molto più consci di questo, anche
se non lo definiscono in termini di Woodoo. La
coscienza umana svolge un ruolo chiave
nell’influenzare o manipolare la realtà. Marnel Breure
crede che le donne che si fidano della forza del proprio
subconscio siano meno inclini a diventare vittime dei
trafficanti. Ciò non può direttamente aiutare le
ragazze nigeriane e le donne vittime della tratta che si
prostituiscono, ma forse offre una nuova prospettiva a
chi opera nel settore anti-tratta specialmente alle
nigeriane.

61
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
Trokosi, le schiave di Dio
11
#249c94

Le bambine punite per colpa dei familiari


La regione occidentale dell'Africa Sub-Sahariana, in
particolare Ghana, Togo, Benin e Nigeria meridionale
la tradizione animista è molto forte e radicata al punto
che alcune usanze sono talmente forti che oggi, nel
duemila e passa, non sono ancora del tutto sconfitte.
I colonizzatori europei hanno portato in Africa le reli-
gioni europee, soprattutto il cristianesimo con le sue
diverse fedi (Cattolica, Protestante, Pentecostale,
ecc..), la gente africana di questi luoghi si dice che
possegga due religioni, quella cristiana che rimane in
superficie, e quella degli antichi riti del Woodoo che è
profonda, quasi una seconda anima.
Il profondo culto animista resiste soprattutto nelle re-
gioni e nei villaggi più sperduti, tra la popolazioni più
isolate e meno istruite. Resistono tradizioni, tradizioni
e paure di cui i sacerdoti Woodoo si approfittano per
sottomettere persone o interi villaggi.
Nell'attuale Ghana, lungo le rive del fiume Volta (quel-
lo che gli italiani hanno fermato con la ciclopica diga di
Akosombo) ci sono dozzine di templi dedicati a Tro.
Siamo nel distretto del North Tongu, nei villaggi di
Mafi, Kpokazi, Avakpdome, Bakpa, Kebernu , Darfor,
Volo, Battor, Mepe, e alcuni altri.

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Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
Trokosi, le schiave del Dio
Il nome in lingua ewe è "Trokosi", che significa "vergi-
ni" (Kosi) e del "dio" (Tro). Secondo una traduzione
più corretta e certamente più veritiera è "schiave del
Dio". Una situazione tremenda in cui si trovano queste
bambine, una situazione di sfruttamento sessuale e
non solo.
È una pratica che comporta l'offerta di giovani ragaz-
ze, a volte bambine, ai sacerdoti dei culti tradizionali,
da parte delle famiglie con la speranza di espiare col-
pe, reali o presunte, quasi sempre frutto di comporta-
menti tenuti da membri maschili della famiglia stessa.
Spesso la famiglia non è a conoscenza del crimine
commesso finché non si abbattono su di essa varie
sciagure, interpretate come punizioni divine. L'offerta
delle ragazze al sacerdote "serve" ad espiare la colpa.
Sebbene le origini di questa pratica siano lontane e
difficilmente rintracciabili, la trokosi è ancora ricorren-
te soprattutto nella regione del Volta. Un'indagine re-
cente ha mostrato che ci sono almeno trentanove san-
tuari Trokosi attivi. In tutto ci sono migliaia di ragazze
Trokosi (si pensa che siano addirittura 20.000). La più
alta concentrazione di santuari è a Tongu, dove ven-
gono anche perpetrati i crimini più spietati.
Con l'Amendment Act 29 del 19 giugno 1988, il Parla-
mento del Ghana ha promulgato una legge che con-
danna con la reclusione qualunque tipo di schiavitù ri-
tuale o tradizionale e ogni forma di lavoro forzato col-
legato a rituali tradizionali. Forte è stata però la rea-
zione dei sacerdoti riunitisi nell'associazione Afrikan
Mission nel 2002, hanno etichettato la legge come

63
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
"neo-colonialista", volta a distruggere la tradizione
africana.
Molte ragazze "trokosi" hanno tentato di ribellarsi,
chiunque si sia ribellata è stata minacciata di morte,
spesso uccisa per davvero. Chi riesce a sfuggire, viene
isolata e abbandonata dalla famiglia. Esiste tuttavia
un vero e proprio centro per il recupero di queste ra-
gazze schiave, è il Movimento di liberazione delle
schiave del feticcio (Fetish Slave Liberation Move-
ment) che ha sede a Adidone, in Ghana.

Le Trokosi sono disgraziate bambine


Le Trokosi sono disgraziate bambine che vengono pro-
messe al tempio in riparazione di colpe commesse da
qualcuno dei familiari: furto, omicidio, stregoneria, ac-
coppiamento proibito con Trokosi che il sacerdote non
ha ancora deflorato.
La famiglia in disgrazia, su indicazione dell'indovino,
viene convocata al tempio e il sacerdote fissa la dura-
ta del servizio, sovente pluridecennale, della prescel-
ta, condannata per gran parte della vita ad espiare
delitti che non ha commesso.
Per crimini di particolare gravità, come la seduzione di
una Trokosi, la famiglia del peccatore viene condanna-
ta a fornire una bambina per ogni generazione per
placare la tremenda ira del Dio offeso. Per cui oggi ci
sono bambine che pagano la lussuria sacrilega di igno-
ti avi, il cui ricordo si è perso addirittura nella mitolo-
gia. Le poverine, sovente di cinque-sei anni, vengono
consacrate al feticcio e una fascia blu (al posto della
tradizione di colore rosso) che cinge la vita del corpici-
64
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
no, le contraddistingue da ora in poi come di proprietà
del sacerdote del tempio.
Appena dopo la prima mestruazione, avidamente sor-
vegliata, che giunge all'età di nove-dieci anni, il sacer-
dote, sovente assai anziano, possiede la bambina
(meglio dire la stupra) in nome del dio Tro. La bambi-
na viene "posseduta" ripetutamente finché non rimane
incinta, e il figlio, seguito da molti altri, in una sfian-
cante serie di gravidanze, appartiene al tempio. Tutti i
figli delle Trokosi, appartengono al tempio. Vicino ad
Adidone, un sacerdote aveva circa 80 mogli e almeno
600 figli.
Le povere donne, a cui è proibita la scuola, lavorano i
campi del tempio il cui raccolto non lo possono usare
per il proprio sostentamento, ed eseguono tutte le in-
combenze femminili quotidiane.
Ogni colpa è punita con percosse e umiliazioni, pubbli-
che e private. Sempre la Trokosi si inginocchia per
parlare e servire il suo padrone. In caso di morte di
una ragazza schiava, la famiglia colpevole (discenden-
ti inclusi) deve fornire un'altra bambina vergine, e così
via, ad infinitum.
Il riscatto finanziario è rarissimo perché troppo onero-
so per i miseri parenti. Comunque anche dopo la libe-
razione, la Trokosi deve correre al tempio per soddi-
sfare ogni richiesta di accoppiamento dell'insaziabile
sacerdote. In caso di decesso di questo, il nuovo sa-
cerdote ha diritto di usufruirne sessualmente per altri
sei mesi.
I difensori di questa schiavitù, più o meno interessati,
si oppongono ferocemente alla sua abolizione, così

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Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
come prevede l'Amendment Act 29 del 19 giugno
1988, una legge approvata dal parlamento del Ghana
ma mai attuata fino in fondo. Dicono che quella delle
Trokosi è una nobile tradizione, che gli antichi originari
del Futa Jalon portarono nella notte dei tempi prima in
Nigeria e poi, durante gli ultimi secoli la impiantarono
in Ghana, dove questa tradizione resiste ancora.
L'offerta delle Trokosi (che anticamente venivano
chiamate Fiasidi, ovvero spose del dio) sarebbe sorta
per arginare la criminalità che prima veniva punita con
poco efficaci multe in bestiame, in villaggi dove l'unica
autorità era quella religiosa dei sacerdoti. La pratica
attuale, da condannare, sarebbe uno stravolgimento
interessato di un'usanza nata per motivi di "ordine so-
ciale". Con il tempo i sacerdoti, lussuriosi e avidi, han-
no reso questa usanza una vera e propria schiavitù.
Le abolizioniste convinte e le Trokosi liberate conside-
rano la scuola, il lavoro e la religione cristiana, stru-
menti fondamentali per la liberazione sociale, religiosa
e culturale dal terrore e dalla mostruosa architettura
di questa consacrata violenza.
Le ragazze incarcerate dei templi, invece, chinano an-
cora la testa silenziose e non rispondono al grido di
chi le vorrebbe liberare. Si inginocchiano paurose da-
vanti al loro padrone in attesa del prossimo stupro,
perché in questa regione del Ghana, non si muove fo-
glia che il potente Tro non voglia.

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Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
Il razzismo scientifico
12
#756f8f

"Ogni tempo ha il suo fascismo, se ne notano i segni


premonitori dovunque la concentrazione di potere
nega al cittadino la possibilità e la capacità di espri-
mere ed attuare la sua volontà. A questo si arriva in
molti modi, non necessariamente col timore dell'inti-
midazione poliziesca, ma anche negando o distorcen-
do l'informazione, inquinando la giustizia, paralizzando
la scuola, diffondendo in molti modi sottili la nostalgia
per un mondo in cui regnava sovrano l'ordine, ed in
cui la sicurezza dei pochi privilegiati riposava sul lavo-
ro forzato e sul silenzio forzato dei molti". (Primo Levi)

Il Razzismo Scientifico. Cattiva scienza, molti


pregiudizi
Per secoli si è tentato di definire dei criteri “oggettivi” per
classificare le persone umane, per fornire supporto ad un
razzismo scientifico, che afferma che la naturale diversità
biologica tra gli individui o tra le popolazioni si riflette nelle
gerarchie sociali o etniche. Questo falso paradigma, che ha
avuto pesanti conseguenze sul piano politico e socio-cultu-
rale, è basato su presupposti ideologici che mirano a giusti-
ficare le disuguaglianze e a legittimare la tesi della superio-
rità dei “bianchi”, e quindi del loro diritto di sopraffazione
su altri gruppi umani. Sulla base di questo pregiudizio il
razzismo scientifico è riuscito ad avallare molteplici forme
di discriminazione, per creare e perpetuare un ordine so-
67
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
ciale, in cui le classi dominanti hanno mantenuto privilegi e
diritti, a danno delle classi subalterne. Nella storia il cosid-
detto “razzismo scientifico” è servito da pretesto per giu-
stificare lo schiavismo, il colonialismo, la segregazione di
gruppi etnici minoritari, la discriminazione, la tortura, la
persecuzione e persino il genocidio.
A partire da Linneo, il grande innovatore della classificazio-
ne delle specie, schiere di scienziati ottocenteschi hanno
cercato di identificare caratteristiche somatiche, i cosiddetti
tratti antropometrici, come il volume cranico, il grado di
prognatismo o l’indice cefalico, per tentare di catalogare i
gruppi sociali o etnici. Lo scopo era quello di arrivare a co-
struire una gerarchia di valore tra di essi, associando arbi-
trariamente ai connotati fisici qualità comportamentali o
abilità intellettuali, che pertanto sarebbero innate e da cui
scaturirebbero le differenze socio-economiche per classe,
censo, sesso, etnia e via dicendo. Per quanto sia stato me-
ticolosamente cercato questo nesso biologico non è mai
stato dimostrato. «Troppi studi sulle caratteristiche psichi-
che delle razze si basano prima di tutto sulla presunta su-
periorità del tipo razziale europeo e poi sull’interpretazione
di ogni deviazione da questo come segno di inferiorità
mentale. Quando il prognatismo dei negri viene interpreta-
to in tal senso, senza che si sia provata una connessione
biologica tra la forma delle mascelle e il funzionamento del
sistema nervoso, si commette un errore. Questo è un ra-
gionamento di tipo emotivo, non scientifico».
Quanto i risultati di questi tentativi di classificazione siano
stati inconcludenti e fortemente contraddittori, lasciamolo
dire a Charles Darwin: «L’uomo è stato studiato più atten-
tamente di qualsiasi altro animale, eppure c’è la più grande
varietà di giudizi fra le persone competenti riguardo a se
possa essere classificato come una singola razza oppure
due (Virey), tre (Jacquinot), quattro (Kant), cinque (Blumenba-
ch), sei (Buffon), sette (Hunter), otto (Agassiz), undici (Picke-

68
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
ring), quindici (Bory de St-Vincent), sedici (Desmoulins), ventidue
(Morton), sessanta (Crawford) o sessantatre secondo Burke».
Darwin, da acuto osservatore qual era, rilevava che «le
razze umane non sono abbastanza distinte tra loro da abi-
tare la stessa regione senza fondersi l’una con l’altra»
(Darwin 1871).
Come Darwin ben sapeva, il concetto di razza descrive
bene la situazione degli animali da allevamento. Infatti, in
zootecnia, si definisce “razza” una tipologia di esemplari,
discendenti da un numero ristretto di antenati, sottoposti
ad un prolungato isolamento riproduttivo rispetto al resto
della loro specie. Se l’isolamento viene mantenuto, gli ani-
mali si differenziano progressivamente e alla lunga possono
dar luogo a specie distinte o andare incontro all’estinzione,
come avviene anche in natura. Se possiamo parlare di raz-
ze canine, bovine, ovine, equine e così via, è perché
l’uomo, fin dalla preistoria, ha selezionato gli animali in
base a specifiche proprietà e li ha fatti accoppiare in modo
strettamente controllato, tenendo ben separate le diverse
linee genealogiche. L’uomo ha scelto gli esemplari da alle-
vare per le loro qualità: il cane da pastore per l’abilità di
proteggere il gregge e il cane da caccia per il fiuto e la ve-
locità nella corsa. E così per le mucche da latte o da carne,
i cavalli da tiro e da corsa, le pecore da lana o da carne, e
via dicendo.
Il concetto di razza, quindi, si adatta molto male alla specie
umana, dalla natura molto avventurosa che si è spinta al di
là di ogni ostacolo naturale, catene montuose e calotte po-
lari, mari e oceani, deserti o steppe, fino ad arrivare ad
esplorare e colonizzare l’intero pianeta. Una specie socievo-
le che è stata anche capace di abbattere barriere linguisti-
che, culturali e sociali, anche se non sempre in modo ami-
chevole, di mettere a frutto scambi tra culture e società di-
verse, mescolandosi continuamente anche dal punto di vi-
sta procreativo. Di conseguenza, considerato che nell’ambi-

69
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
to della nostra specie non c’è stato un fenomeno di isola-
mento riproduttivo analogo a quello che genera le razze
negli animali da allevamento, non ci sorprende che non si
riescano a stabilire i confini tra le presunte razze umane.
«Il problema delle classificazioni in base a caratteri antro-
pometrici o genetici è che è sempre possibile separare dei
gruppi per un singolo o pochi caratteri ma questi gruppi
non corrispondono a quelli che si ottengono con un altro in-
sieme di caratteri. Nessuno dei parametri presi in conside-
razione di volta in volta è sufficiente per caratterizzare una
razza umana, perché comunque sia definito il gruppo è
sempre omogeneo per quel carattere e molto eterogeneo
per tutti gli altri».
Nel XX secolo, fallito il tentativo di distinguere gli esseri
umani in base a parametri morfologici, si cercò di trovare il
modo di farlo in base alle caratteristiche genetiche, con il
presupposto assai semplicistico e del tutto infondato che se
i geni possono rendere conto della costituzione fisica della
persona, del colore degli occhi o della pelle, possono spie-
gare anche il suo temperamento, le sue proprietà intellet-
tuali e le sue inclinazioni morali. Alcuni scienziati hanno so-
stenuto che certi modi d'agire siano causati da una deter-
minata conformazione della rete dei neuroni e che questa,
in ultimo, sia l'espressione diretta della costituzione geneti-
ca. Il tentativo è quello di ridurre l’identità dell’uomo
all’espressione diretta del suo patrimonio genetico, di inter-
pretare il suo modo di agire come determinato a priori da
un meccanismo biologico, in particolare dall'azione di sin-
goli geni che controllerebbero specifici comportamenti. «Si
cerca di diffondere la convinzione che l’azione dei geni con-
trolli direttamente la conformazione delle reti di neuroni,
dando luogo a comportamenti prefissati». Sebbene questi
presupposti siano stati smentiti ampiamente dalle evidenze
sperimentali, l’ideologia razzista si sforza di riaffermare la
supremazia delle classi dominanti, cercando di individuare
differenze genetiche tra i gruppi, che possano servire da
70
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
criteri per la catalogazione e per stabilirne possibilmente
una graduatoria. Quindi, ancora una volta, dai temi
dell’ereditarietà si fa discendere una concezione gerarchica
e classista delle società umane, giustificata da presunte
“Leggi di Natura”.
Talvolta a sostegno del mito della razza sono enfatizzate
antiche ascendenze comuni tra individui molto diversi,
come gli “ispanici”. Negli Stati Uniti l’FBI definisce la razza
ispanica come «la razza degli immigrati di madrelingua
spagnola: nello stesso catalogo vanno a finire persone di
origine europea, africana o dell’America centro-meridiona-
le. I loro antenati sono sparsi in tre continenti e oltre la lin-
gua e lo status di immigrati spesso condividono solo le con-
dizioni socio-economiche». Il più delle volte si trascura
l’evidenza che gli appartenenti alla stessa popolazione non
hanno tutti lo stesso colore della pelle, struttura dei capelli,
forma degli occhi e tanto meno la stessa indole o gli stessi
talenti. Al contrario, come è inconfutabile, l’identità indivi-
duale è piuttosto legata alla cultura e alla lingua, costrutti
basilari nello sviluppo della personalità, che sono però
estranei alla biologia.
Se alcune peculiarità nel nostro aspetto sono ben visibili,
gli studi più recenti della genetica umana hanno rivelato
che esiste un grandissimo numero di differenze genetiche
impercettibili tra un individuo e l’altro. Ma questa variabilità
è distribuita in modo continuo su tutti i continenti. «La di-
versità genetica tra gli individui è tale da rendere vuoto il
concetto di razza e priva di fondamento scientifico l’idea di
superiorità genetica di un qualsiasi popolo su di un altro,
non perché tutti gli uomini siano uguali ma proprio perché
sono tutti geneticamente diversi». Ma se siamo «tutti diffe-
renti», siamo anche tutti «parenti», più o meno alla lonta-
na, visto che l’intera famiglia umana è nata in Africa e da
essa circa centomila anni fa partì la diaspora che portò la
nostra specie ad espandersi sull’intero pianeta. Nella storia

71
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
di queste migrazioni, alcune popolazioni sono rimaste più
isolate e si sono maggiormente diversificate, mentre il con-
tinuo rimescolamento nell’ambito di gruppi che occupavano
la stessa area geografica o zone limitrofe tendeva ad assi-
milarli.
Pertanto, nessun gruppo si può considerare omogeneo, le
differenze genetiche sfumano le une nelle altre in maniera
graduale da un gruppo all’altro, il che impedisce di stabili-
re, almeno dal punto di vista genetico, confini tra le popo-
lazioni umane. Come quando si guarda l’arcobaleno, si di-
stinguono bene il blu dal verde, o l’arancio dal rosso, non si
può individuare una linea di demarcazione tra una sfuma-
tura e l’altra. È così anche per il colore della pelle, e per i
geni che lo controllano: esiste un’ampia gamma di sfuma-
ture, che hanno un valore adattativo in specifiche condizio-
ni ambientali. In altre parole, dove c’è un’intensa esposi-
zione al sole, il colore è generalmente più scuro, perché
questo pone gli individui al riparo dagli effetti dannosi della
luce UV (cancro della pelle), mentre dove l’esposizione è
minore, la carnagione tende a essere più chiara, perché co-
sì aumenta l’assorbimento della luce attraverso la pelle che
è necessario per la sintesi di vitamina D. Il valore
adattativo di queste differenze può spiegare perché il colo-
re sia diverso tra gli individui che abitano regioni diverse,
per esempio africana, europea o asiatica, ma in questo
confronto perdiamo di vista la gradualità che invece osser-
viamo tra gruppi che vivono in regioni contigue.
Che cosa ci dicono le differenze genetiche sulle diversità
umana, in particolare sul piano intellettuale? La diversifica-
zione tra le persone non trae origine solo dai geni, ma in
gran parte dall’ambiente, inteso in senso lato, cioè da tutte
le esperienze quotidiane e che producono segnali che mo-
dificano il funzionamento dei geni e le reti neurali del siste-
ma mente-cervello. Ne è una prova il fatto che i gemelli
identici, pur avendo lo stesso patrimonio genetico, si somi-

72
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
gliano moltissimo da piccoli, quando le influenze
dell’ambiente sono ancora contenute, ma tendono a diffe-
renziarsi sempre di più nel corso della vita adulta. I geni
sono importanti, ma non sono tutto, la maggior parte dei
nostri caratteri, specialmente quelli che riguardano le facol-
tà intellettuali, non dipende quindi solo dall’azione dei geni.
«In qualsiasi momento della sua vita, un organismo è la
conseguenza unica di una storia evolutiva che risente
dell’interazione e delle influenze reciproche tra forze inter-
ne ed esterne».
Quindi ogni persona riceve il suo patrimonio genetico, dai
suoi genitori e, prima ancora dagli antenati. In questo pa-
trimonio è racchiuso un potenziale, che nel corso della vita
diventa una realtà, in continua trasformazione. «Questi
processi sono guidati, ma non determinati, dai geni e quin-
di non interpretabili con il modello secondo il quale lo svi-
luppo consiste nella “decodificazione di un programma pre-
fissato contenuto nel nostro DNA”. Ammesso che nel nostro
DNA sia scritto il nostro futuro, non possiamo, non tener
conto del fatto che parole identiche hanno significati diversi
in contesti differenti e funzioni molteplici anche nello stesso
contesto».
La scuola del determinismo biologico, sostenitrice del razzi-
smo scientifico, ha spesso giocato sul mito che la scienza si
fondi su dati oggettivi, affermando di trattare il tema
dell’ineguaglianza come una questione puramente scientifi-
ca e sostenendo che le proprie posizioni fossero libere da
contaminazioni ideologiche o da considerazioni di ordine
sociale, politico o religioso Al contrario, essa ha alimentato
teorie ad hoc, snaturando e distorcendo i concetti
dell’antropologia prima, e della genetica poi, per tenere in
vita il mito delle razze. Cercando di erigere inverosimili
barriere tra i gruppi umani, si è confusa l’identità religiosa
con l’appartenenza etnica (si pensi al caso degli arabi o de-
gli ebrei), la competizione per il potere o per l’egemonia

73
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
politica scambiata per conflitto razziale: si pensi a baschi e
spagnoli, hutu e tutsi, serbi e croati, popolazioni simili, ter-
ritorialmente confinanti con secoli di convivenza e di rime-
scolamento genetico alle spalle.
La scuola del determinismo biologico ha sostenuto ogni
sorta di conclusione reazionaria, ha tentato di ridurre pro-
blemi sociali a problemi di ordine biologico e genetico, ne-
gando gli effetti delle disparità sociali. Porta sulle spalle la
responsabilità della emarginazione, quando non della steri-
lizzazione e dell’eliminazione fisica di cittadini indigenti
come di minorati psichici e fisici. Una tragica pagina della
storia che prese il nome di igiene razziale e culminò nella
tragedia dell’olocausto.
Fortunatamente, sono sempre di più gli scienziati che riaf-
fermano che tutte le discriminazioni sono ingiuste ed im-
motivate, che esse pongono eccessiva enfasi sulle differen-
ze, che vengono considerate arbitrariamente innate, immu-
tabili ed insuperabili, e che una visione deterministica ren-
de un cattivo servizio alla genetica e svilisce il suo impor-
tante contributo alle conoscenze in campo biologico.
Purtroppo però, se il razzismo scientifico è del tutto scredi-
tato, non possiamo illuderci che il razzismo sia sconfitto.
Infatti, come si legge nelle cronache dei quotidiani, anche
cambiando gli stereotipi al mutare delle circostanze, l’idea
di fondo resta quella che non tutti possono avere gli stessi
diritti. E chi ha bisogno di un nemico può facilmente inven-
tarsene uno, attuale o potenziale. Che sia basata su diver-
sità sessuali o linguistiche, socio-culturali o religiose, oppu-
re morfologiche e genetiche, la discriminazione prefigura
sempre la negazione della libertà e della dignità dell’uomo.
Ma almeno non lo si può più fare in nome della scienza.

La "teoria del razzismo scientifico" fu la "scusa giuridica"


per giustificare la colonizzazione, ovvero la spartizione
74
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
dell'Africa da parte delle grandi potenze europee. Fu la
base "pseudo-scientifica" per giustificare la sottomissione
dei popoli africani e dello sfruttamento economico di un
intero continente.

L'Africa e il Razzismo Scientifico


In Africa il profondo processo di sincretismo (assimila-
zione, fusione di elementi tra diverse religioni) ha reso
possibile la coesistenza delle religioni tradizionali con
quelle rivelate. La prima presenza di missionari cristia-
ni nell'Africa Occidentale è legata strettamente agli
iniziali tentativi di evangelizzazione, intrapresi verso la
metà del XVII secolo, in quella vasta zona dell'Africa
che fu la culla della "tratta degli schiavi".
Come lo fu lo schiavismo anche l'imposizione delle re-
ligioni occidentali sono state il segno che l'Africa è
sempre stato considerato un luogo di conquista perché
abitato da popolazioni "primitive" considerate inferiori.
E la dimostrazione di ciò è stata la "teoria del razzi-
smo scientifico" ampiamente diffusa in occidente nel
XIX secolo, e secondo la quale i "negri", proprio per-
ché dalla pelle scura, non potevano avere l'intelligenza
dei bianchi occidentali. Secondo tale teoria gli africani
erano posizionati a metà tra l'homo sapiens occidenta-
le e il regno animale.
La "teoria del razzismo scientifico" fu poi la "scu-
sa giuridica" per la colonizzazione, ovvero la spartizio-
ne dell'Africa da parte delle grandi potenze europee.
Dalla metà del XIX secolo e fino agli anni '60 del XX
secolo l'intero continente africano subì non solo una
vera e propria occupazione politica, ma anche il suo
75
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
sfruttamento economico. Agli africani vennero imposte
leggi occidentali, religioni occidentali e le lingue occi-
dentali. Se nei secoli precedenti gli africani diventava-
no schiavi nel "Nuovo Mondo" e fuori dall'Africa, con la
colonizzazione iniziata nel XIX secolo, per 150 anni gli
africani sono diventati schiavi a casa loro.
La fine della colonizzazione in Africa, avvenuta tra i
primi anni '60 e la fine degli anni '70 del XX secolo,
non ha però impedito la fine del suo sfruttamento eco-
nomico e commerciale che ora avviene con modi di-
versi, attraverso la corruzione, attraverso l'imposizio-
ne di governi "fantoccio" appoggiati dall'occidente, di
multinazionali aggressive e potentissime dal punto di
vista economico. In tutto questo si mescola poi la reli-
gione, i fanatismi, l'integralismo islamico, le divisioni
su base etnica, ed è anche per questo che oggi l'Africa
è in assoluto il continente più litigioso al mondo.
Aiutiamoli a "casa loro". Un motto che che oggi va
di moda in Italia e in Europa. Ma aiutare gli africani a
casa loro significa soprattutto non sfruttarli, permette-
re agli africani di usufruire loro stessi delle ricchezze
dell'Africa, permettere agli africani di eleggere demo-
craticamente i loro governanti, smetterla di intromet-
tersi come piovre nei meccanismi commerciali, econo-
mici e politici degli stati africani.
Un giorno una persona di un certo livello sociale e
anche molto istruita mi disse, a proposito dell'ENI
che da 50 anni "ruba" il petrolio della mia Nigeria,
"ma i nigeriani NON hanno la tecnologia e la cono-
scenza necessaria per estrarre e raffinare loro stessi
il loro petrolio", un'implicita dimostrazione che la "teo-
76
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
ria del razzismo scientifico", ancora oggi è ben ra-
dicata nel cervello di molti bianchi occidentali, anche
tra quelli con cultura superiore, come se gli africani
non fossero in grado di amministrare da soli le loro
ricchezze, una giustificazione per dire che lo sfrutta-
mento dell'Africa da parte dell'occidente è ancora
necessario.

77
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
Il Woodoo usato contro le vittime di tratta
14
#6d8524

Con alcune domande e risposte spieghiamo


l’uso del presunto potere del Woodoo contro le
vittime della tratta degli esseri umani
Alla sola menzione del Woodoo anche le persone più
potenti ed influenti dell’Africa hanno paura, perché
credono in quel che può fare realmente il Woodoo.
Quando delle adolescenti vengono sottoposte a terribi-
li rituali Woodoo e poi fatte giurare sottomissione a
queste divinità la loro vita e psiche viene compromes-
sa in maniera profonda.
Vengono prelevati sangue, saliva, capelli, peli pubici,
unghie delle mani, ed altri effetti personali per utiliz-
zarli nei rituali e quindi il sacerdote Woodoo evoca i
suoi poteri sulle ragazze stesse. Viene poi dato loro da
bere una pozione preparata dal sacerdote Woodoo e
vien fatto inghiottire qualcosa di questo intruglio.
Segue il giuramento al sacerdote Woodoo ed alla loro
mamam sui loro doveri, tra cui il non dire nulla alla
Polizia, né dire il loro nome né quello delle loro mada-
me o dei loro protettori. Se lo faranno, ciò provocherà
la loro morte o la loro follia.
Viene poi elencato “quello che possono fare“ e “quello
che non possono fare”, l’infrazione di una di queste
regole potrebbe provocare la loro morte o la morte,
78
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
malattia magica delle loro famiglie tramite eventi, in-
cidenti, malanni.
Questi giuramenti segreti a divinità ritenute potenti e
violente, incute in loro un grande timore.

È possibile invertire o annullare i poteri del


Woodoo?
Sì, si possono cancellare ed anche modificare, perché
nelle religioni tradizionali africane, ogni potere
Woodoo è posseduto da piccole divinità soggette al
potere del Dio onnipotente l’unico che può annullare,
invertire o distruggere i poteri Woodoo.
Ecco perché pastori protestanti e preti cattolici sono
ritenuti gli unici a poter liberare le donne dai giura-
menti.
Nel 2018 a Benin City, la massima autorità spirituale
dell’Edo State, il re (Oba) ha effettuato un rito di libe-
razione unito a moltissimi sacerdoti tradizionali convo-
cati per l’occasione, con cui ha rotto i giuramenti e le-
gami di tutte le vittime di tratta liberandole dalla
schiavitù. Tale evento ha sortito effetti positivi solo su
una parte delle vittime di sfruttamento. Molte ragazze
hanno comunque paura di ritorsioni fisiche su se stes-
se e i familiari, altre non credono alla “liberazione”
tramite il rito dell’Oba.

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Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
Nigeriane, perché i riti Woodoo e l'Oba di
Benin City
15
#7d29f9

Il culto di Mami Wata


Mami Wata è il nome di una delle divinità delle acque,
dei fiumi e degli oceani largamente presente, non solo
nelle culture del Golfo di Guinea ma di molte regioni
dell’Africa sub-sahariana. Comunque questa divinità
viene raffigurata come una sirena bella e curata. Di-
verse donne nigeriane avviate alla prostituzione in Ita-
lia, e provenienti dall’Edo State e dalla città di Benin
City, hanno raccontato di essere state sottoposte a riti
di possessione di Mami Wata. Secondo una casistica
che ha preso in considerazione diversi soggetti la
sintomatologia del culto di Mami Wata si esprimerebbe
in sensazione di acqua che scorre lungo la testa ed il
collo, in sogni “acquatici”.
È importante tenere presente che una volta superato
l’ostacolo comunicativo tra culture differenti, per le ra-
gazze abbandonare il tradizionale culto per una nuova
religione o trascurare i rituali e le attenzioni che la di-
vinità meriterebbe non è un passaggio a costo zero
(per lo meno non lo è a livello psicologico).
Ci sono conseguenze e contraddizioni che prima o poi
andranno affrontate. L’operatore si deve infatti acco-
stare a questo universo con grande cautela proprio
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Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
per evitare di creare nella ragazza scompensi e frattu-
re difficilmente rimarginabili. Il culto infatti rappresen-
ta un patrimonio di significati e concetti che hanno ra-
dici molto profonde pertanto per la ragazza abiurare il
culto può simboleggiare una sorta di sacrilegio e com-
promettere il suo delicato equilibrio psicologico, già
fortemente messo alla prova dal tipo di vita che con-
duce sulla strada. Il culto di Mami Wata si accompa-
gna all’idea di salute o al dono di poter guarire, ma
anche ad immagini di ricchezza individuale. Ma il lega-
me con questa divinità è perverso infatti quanto pro-
mette in termini di benefici individuali, toglie in termi-
ni di rapporti sociali.
Queste esperienze di possessione snaturano gli origi-
nali rapporti di parentela creando spesso conflitti
all’interno della famiglia d’origine, per creare legami
con le mamam di turno. A livello psicologico invece si
possono notare nelle ragazze sottoposte a questi vin-
coli comportamenti definiti “bizzarri”. Per l’operatore è
necessario conoscere quest’aspetto della vita delle ra-
gazze tenendo presente che questi elementi e questi
legami con questa sorta di mondo parallelo possono
anche essere i soli a loro disposizione per comunicare
la propria sofferenza e le proprie angosce.
Nel 2018 la massima autorità della religione “animi-
sta” della Nigeria, l’Oba di Benin City, proibì i cerimo-
niali JuJu proprio perché usati contro singole persone,
ovvero le ragazze nigeriane vittime di tratta, e perché
snaturano il significato originario del Culto di Mami
Wata.

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Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
Mami Wata. Mother Water, Sirena, Dea, donna e
uomo del Woodoo
Mamma Acqua, il nome più chiaro possibile per questa
divinità acquatica del Woodoo, Mother Water, Mamy
Water, Mami Wata. Divinità delle acque marine, Mami
Wata si manifesta come una Sirena e il suo culto ab-
braccia alcuni stati costieri che si affacciano sul Golfo
di Guinea, le sue prerogative sono principalmente le-
gate alla fertilità e a tutto ciò che riguarda il mondo
dello spirito e del corpo femminile.
Questa divina sirena dimora sul fondo del mare in una
città bella oltre l’immaginabile ed è possibile incon-
trarla e vivere in tale posto, ma ciò ha un costo e que-
sto è la morte, solo in questo modo è possibile vivere
negli abissi più profondi. Chi decide di non vivere in-
sieme a lei nel suo palazzo sottomarino, torna nel suo
mondo coi vestiti completamente asciutti e con un
nuovo bagaglio di consapevolezza, più belli e addirit-
tura più ricchi, sintomi del superamento di una prova
che li ha fatti tornare cambiati, nell’ottica di un’inizia-
zione. La morte, vera o rituale, è la condizione neces-
saria a raggiungere un punto più elevato dell’esisten-
za, la vicinanza alla divinità e al mondo del sovranna-
turale.
Mami Wata è una Dea polifunzionale, è aperta alla sti-
pulazione di patti e racchiude in sé molti dei difetti so-
litamente attribuiti alle donne dalle varie società di ap-
partenenza: vanità, avidità e attaccamento al denaro,
gelosia, libertinismo e ambiguità sessuale (inoltre tal-
volta si presenta anche in forma maschile), prepoten-
za e irascibilità.

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Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
Durante la stagione maledetta della "Tratta degli
Schiavi", a partire dal 12 Gennaio 1510 (lo sappiamo
perché è in questa data che il governo francese uffi-
cializzò la tratta). Le navi negriere già erano cariche di
schiavi e partirono immediatamente da quello specifi-
co punto dell’Africa chiamato Golfo di Guinea e culla
del Woodoo tradizionale, fino alle Americhe, gli sfortu-
nati viaggiatori forzati portarono con loro anche le di-
vinità e nel corso del tempo capirono che avrebbero
potuto usare il loro potere come arma contro l’oppres-
sore bianco e i suoi crimini (o almeno questo è ciò
che, in un’accurata opera di propaganda anti-Woodoo,
è stato fatto credere per demonizzare questa nuova
cultura con antichissime radici e i suoi praticanti) e
queste primissime 18 tribù dell’Africa occidentale si
unirono spiritualmente mettendo insieme le loro simi-
litudini e diedero vita alla religione sincretica del Woo-
doo (più vicina di altre, dello stesso ceppo, alla cultura
Africana del Golfo di Guinea).
La loro fede era l’unica cosa che si erano portati
dall’Africa e ciò che li univa, rendendoli forti della pro-
pria identità, e rendeva i loro animi sempre pronti alla
rivalsa. Ma nel 1685 una legge del corpus del Codice
dei Negri, sancì la condizione d’illegalità per tutti gli
schiavi che continuavano a professare la religione tra-
dizionale africana (animismo), imponendo ai neri il
battesimo, chiunque non si fosse sottoposto a tale
rito, sarebbe stato imprigionato e spostato, separato
dal proprio gruppo verso nuova destinazione, nel caso
in cui fosse stato un sacerdote (del woodoo) a non
convertirsi, sarebbe stato ucciso. Ma gli africani non si
arresero mai.

83
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
Fin dalla prima generazione di schiavi presero a
riunirsi di nascosto sulle montagne per preservare la
loro identità e capirono che l’unico modo per farla so-
pravvivere, sarebbe stata mascherare le loro divinità
con i santi dei cattolici (la religione dei carnefici ne-
grieri europei), e funzionò. Nacque così la "Santeria",
nome che venne attribuito a questo culto dagli spa-
gnoli che non capivano come mai gli schiavi neri erano
così "devoti" ai santi cattolici.
Come si inserisce Mami Wata in questo articolato
schema di corrispondenze? Non è specificato con pre-
cisione e sarebbe inesatto limitare una forma divina
inserendola in un parallelismo chiuso con un’altra, sa-
rebbe banale assimilarla ad una Gran Madre o una
santa specifica, Mami Wata è Mami Wata col suo ser-
pente attorno al collo e non per forza deve essere sta-
ta rielaborata in un’accezione positiva per essere fatta
accettare dai bianchi, infatti tale dea è stata assimilata
ad una serva del Diavolo e la religione cattolica non ha
mai rifiutato l’esistenza di tale potenza, quindi a Mami
Wata venne permesso di esistere con il suo nome ori-
ginario.
La sua forma di donna-pesce, una sirena, potrebbe
essere successiva alla sua più antica rappresentazione
che non è riportata da alcuna fonte, ma in virtù della
sua altra manifestazione, il serpente, e del suo campo
d’azione che è quello delle acque, è stato automatico
conferirle la forma di Sirena.
Suggestiva e fantasiosa è la teoria secondo la quale
sia dovuta alla vista delle polene delle navi che sicura-
mente transitavano ed attraccavano in Africa Occiden-
tale, tra il XVI e XIX secolo: queste solitamente ave-
84
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
vano forme femminili e talvolta erano proprio Sirene e
ciò può aver condizionato l’osservatore e aver creato
l’immagine della sua divinità.
L’ipotesi più verosimile, o solo quella più accattivante,
ci fa fare un salto indietro nel tempo al 1887, quando
la cultura indigena (africana) già pubblicizzava in tutto
il mondo le sue meraviglie e in Nigeria apparve il ma-
nifesto The Snake Charmer, lo spettacolo di un’incan-
tatrice di serpenti, Nala Damayanthi; l’artista era cir-
condata di serpenti e abbigliata riccamente, non sa-
rebbe potuta essere che lei il volto della dea.
Mami Wata ha la pelle chiara, “la bianca venuta dal
mare” e una folta chioma scura, in alcune raffigurazio-
ni invece appare con la pelle scura, probabilmente ad
immagine e somiglianza della musa dell’artista e quin-
di si diffonde in entrambe le varianti senza che questo
possa costituire un problema formale. Nala Daayanthi
era indiana (nata in Francia), questo spiegherebbe an-
che il perché Mami Wata nasce come divinità dalla
pelle bianca o almeno più chiara rispetto ai suoi ado-
ratori africani.
Talvolta si manifesta come completamente umana e
molti giurano di averla vista aggirarsi nei mercati, in
forma di uomo o di donna, carica di gioielli, per soddi-
sfare la propria vanità; le sue effigi e i suoi altari ri-
flettono questa caratteristica, è infatti raffigurata in
modo quasi barocco.
Il culto può essere anche collettivo ma Lei preferisce
trattare con i propri fedeli singolarmente, ha una corte
di adepte chiamate Mamissi che in alcuni periodi
dell’anno portano collane al mare per purificarle in ac-

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Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
qua e trasmettere la loro carica positva alle proprieta-
rie.
I devoti indossano abiti bianchi e rossi a sottolineare
la spiccata natura duale della dea, maschio e femmi-
na, benevola e capricciosa, dea della fertilità e dispen-
satrice di morte; la danza sfrenata fa parte del rito e
adora ricevere doni preziosi, cibi e bevande.
La sessualità è una prerogativa fissa di Mami Wata,
tanto nel versante africano che in quello americano,
ma non soltanto dal punto di vista fisico perché ciò a
cui lei ambisce nel rapporto con i suoi adepti, sono fe-
deltà e discrezione, infatti impone che essi non parlino
con gli altri dei loro incontri, in cambio concede
ricchezza e felicità.
Mami Wata concede anche la guarigione dai malanni
più vari e da gravi patologie, viene spesso incolpata di
questo genere di problemi di salute, ma ha a cuore chi
si cura del suo culto e si prodiga per il benessere degli
umani.
Mami Wata subisce vessazioni anche in epoca moder-
na, viene infatti ancora demonizzata, e i suoi adepti
osteggiati in un ritrovato fervore anti-Woodoo, in am-
bito Europeo soprattutto, incolpando velatamene il
culto di incentivare la prostituzione. Mami Wata viene
infatti evocata nei rituali (JuJu) a cui le ragazze nige-
riane vittime di tratta vengono sottoposte prima della
partenza verso l'Europa alla ricerca di un "lavoro".

86
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
Nigeria. L'Oba di Benin City contro il traffico di
ragazze
Viene dalla Nigeria, più precisamente dallo Stato di
Edo tristemente noto per la tratta di giovani e giova-
nissime nigeriane coinvolte nella trappola della prosti-
tuzione forzata, il pronunciamento dell'Oba di Benin
City contro la tratta.
Chi è l'Oba di Benin City. Oba, ovvero “re”, Ewuare
II, che da Benin City, capitale dello Stato di Edo, go-
verna il popolo Edo o Benin, è la massima autorità
della religione animista in Nigeria. Una laurea in Eco-
nomia conseguita in Gran Bretagna e una specializza-
zione in Pubblica Amministrazione dalla Rutgers Uni-
versity del New Jersey (Usa), è stato anche ambascia-
tore della Nigeria in Angola, Svezia e Italia.
La sua autorità ha radici nell'Impero Benin, costituitosi
in quella regione attorno al 1300 e annesso all’Impero
Britannico nel 1897. Il popolo Edo o Benin non è da
confondere con la popolazione della moderna Repub-
blica di Benin, che ha altra storia e collocazione geo-
grafica rispetto allo Stato di Edo nella moderna Nige-
ria.
Ha destato grande interesse negli ambienti nigeriani
(e non solo in quelli) il pronunciamento dell'Oba del
Benin, Ewuare II, contro la tratta di esseri umani.
Re Ewuare II ha costretto gli sciamani, ovvero i sa-
cerdoti della religione tradizionale, a revocare la male-
dizione dei riti “juju” cui vengono sottoposte le giovani
ragazze prima di iniziare il “viaggio” verso l’Europa.
Secondo quei rituali Woodoo se le ragazze non ne ri-
pagano il prezzo del viaggio con i proventi del lavoro
87
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
che verrà loro procurato. Gli spiriti prenderanno la loro
vita o quella dei loro familiari perché essi «Leggono
tutto e vedono, qualsiasi cosa accada»
L’iniziativa di Ewuare II, appoggiato dal governatore
dello Stato di Edo, può liberare dalla paura molte ra-
gazze e donne nigeriane che non osano ribellarsi alla
prostituzione forzata, lavoro loro imposto per ripagare
un debito assurdo, che supera anche 25-40.000 euro
per un viaggio che ne costa al massimo poche miglia-
ia.
L'Oba è nella cultura del popolo Edo (popolazione
dell'Africa occidentale ed in particolare del Delta del
Niger in Nigeria) un re e un capo religioso, il sacerdote
supremo della religione animista in Nigeria. Il nome
Oba (che in molte lingue locali significa re) entrò in
uso nel XIII secolo con Eweka I, considerato il fonda-
tore del Regno del Benin. Il ruolo, oggi molto più reli-
gioso e culturale che politico (gli inglesi sul finire del
1800 decretarono la fine all'Impero del Benin), si tra-
manda da allora ed oggi a ricoprirlo è Eheneden Ere-
diauwa (Ewuare II) nato nel 1953 e "incoronato" il 20
ottobre 2016.
Ewuare ha studiato in un collage a Benin City, poi a
Londra, poi a Cardiff (laurea in Economia) e infine in
New Jersey dove ha conseguito un Master in Pubblica
Amministrazione. Ha lavorato alle Nazioni Unite dal
1981 al 1982 ed è stato ambasciatore di Nigeria in
Angola, Svezia ed in Italia.
Sin dal suo insediamento l'Oba ha strettamente colla-
borato con il Governatore dell'Edo State, Godwin Oba-
seki, eletto il 12 novembre 2016.

88
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
L'editto dell'Oba di Benin City. Nel marzo del 2018
l'Oba chiamò a raccolta tutti i medici tradizionali for-
mulando una sorta di "editto" in cui li obbliga a non
mettere in atto giuramenti rituali (che in Italia cono-
sciamo genericamente come riti Woodoo o juju) che
costringono giovani donne nigeriane a restituire soldi
ad organizzazioni criminali che le portano in Europa
(ed in particolare in Italia) a prostituirsi.
Allo stesso tempo l'editto libera (anche con azione re-
troattiva) le donne dal vincolo e le mette nelle condi-
zioni di denunciare i criminali. Infatti, l'Oba, ha anche
pronunciato parole molto dure contro le confraternite
che sono alla base della mafia nigeriana che gestisce
da decenni il traffico di esseri umani allo scopo di
sfruttamento nel mondo della prostituzione e stretta-
mente connesso con lo spaccio di stupefacenti.
Il ruolo dei medici nativi è quello di svolgere, a paga-
mento, riti che impegnano la ragazza e la sua famiglia
alla restituzione del debito accumulato per arrivare in
Europa (tra i 25 e i 40 mila euro) pena l'arrivo di ma-
ledizioni di ogni genere. Giocando sulla credenza,
sull'ignoranza e sul potere acquisito i “medici nativi”
vincolano le vittime a non parlare del proprio giura-
mento e a restituire fino all'ultimo centesimo il loro
debito.
La prostituzione nigeriana in Italia ha subito un'impen-
nata in questi ultimi anni, che hanno visto crescere a
dismisura le donne "importate" dalla Nigeria.
È un fatto sicuramente importante che risponde, come
ha avuto modo di dire lo stesso Oba, alla richiesta for-
te della comunità internazionale (e solo in parte di
quella, distratta, nigeriana) rivolta ai sistemi informali
89
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
(quelli appunto dei medici tradizionali, degli stregoni e
dei ciarlatani nigeriani) di contribuire di mettere fine
alla tratta di esseri umani.
Sono passati quattro anni da quel pronunciamento,
ma le cose non sembrano essere cambiate di molto,
perché arrivano ancora ragazze impaurite dal rituale
"JuJu", non sanno neppure del pronunciamento
dell'Oba di Benin City. La mafia nigeriana sa pagare
bene i sacerdoti del "Woodoo" disonesti e corrotti, che
di certo rendono un pessimo servizio a quella che è la
vera cultura tradizionale degli "antichi". Sarà interes-
sante capire se le ragazze nigeriane, già in Italia o in
Europa da tempo, svincolate dal loro giuramento sa-
ranno capaci di collaborare con la giustizia e di per-
mettere l'arresto dei criminali che gestiscono un busi-
ness così redditizio.
Trema una parte della comunità nigeriana residente in
Italia che ricava importanti utili dai servizi offerti alle
"ragazze di strada" (dalle ospitalità alle necessità logi-
stiche o dei servizi, quando non il diretto guadagno su
una parte del debito).
L'atto dell'Oba è stato coraggioso, perché in definitiva,
toglie una parte importante dei guadagni ai “medici
nativi” (native doctor) e in qualche modo ne delegitti-
ma l'azione. Così come si mette deliberatamente con-
tro alle potente confraternite che da decenni infiam-
mano criminalmente la vita quotidiana in Nigeria. Cer-
to ancora si fa fatica a scardinare una rete di credenze
e di ignoranza, di pregiudizi e di complicità, che anche
attraverso l'uso di rituali e pratiche di stregoneria,
contribuiscono a fare restare in un forte oblio la popo-

90
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
lazione nigeriana a vantaggio di criminali e politici cor-
rotti.

91
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
Costrette a prostituirsi e torturate
16
#9cc9c7

Storie di nigeriane vittime del Woodoo


Alcune vagano per la città senza meta, parlano da
sole, sperdute; altre ricevono assistenza farmacologi-
ca dal reparto psichiatrico dell’ospedale della loro cit-
tà: generalmente sono seguite dalla Caritas o dai ser-
vizi sociali, che alla fine non sanno come guarirle.
Sono donne nigeriane con problemi psichiatrici con un
percorso di prostituzione spesso anche legato a riti
Woodoo.
Qualche anno fa mi colpì molto la storia di una ragaz-
za nigeriana di Torino con disagi psichiatrici legati al
Woodoo. “Questa donna è arrivata a noi perché
segnalata dagli uffici del comune che non riuscivano a
gestirla. Aveva delle ossessioni. Per esempio voleva
sposarsi con un tizio di Parma che sembrava non
esistesse. Non si capiva cosa succedesse dentro di lei:
“Mi hanno fatto un Woodoo, diceva. Mi sento
addosso gli insetti, dappertutto. Si grattava in
continuazione, si sentiva pungere da tutte le parti, se
li sentiva camminare addosso. E questo era un disagio
che aveva quotidianamente” . Da qui la scelta di farla
rimpatriare. Un percorso molto lungo. Lei portava
questo disagio, ma non parlava. Poi ha iniziato ad
aprirsi. E ci raccontò la sua storia: per punirla la
mamam le aveva fatto un Woodoo che le procurava
92
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
questi problemi; e che lei doveva tornare in Nigeria
per liberarsene.
Cercammo la famiglia d’origine, e vide la disponibilità
ad accoglierla, ed intanto il padre propone di mandarle
nel frattempo qualche medicamento per alleviare le
sofferenze della donna. Si pensa a un ritorno assistito:
la giovane torna in Nigeria e da quel momento i suoi
problemi psicologici cessano.
I casi di ragazze nigeriane con questi problemi psi-
chiatrici legati al Woodoo sono sempre di più. Un altro
esempio è quello di una ragazza nigeriana che, pen-
sando di essere colpita da Woodoo rimaneva chiusa in
comunità e non faceva altro che mangiare, per cui era
diventata obesa, convinta di essere malata non parte-
cipava a nessuna attività. Il Woodoo viene fatto sia in
Nigeria che in Italia, in casa della mamam, e secondo
tutte le fasi previste dal rituale magico: le ragazze in-
contrano lo sciamano; viene coinvolta la famiglia
d’origine che si impegna con un contratto. In genere il
Woodoo viene fatto perché il viaggio vada bene, e la
donna abbia fortuna in Europa. Se questo non succe-
de, la famiglia perde la casa, la terra, e può capitare
che la ragazza vittima di tratta impazzisca. È una delle
conseguenze se non si osserva il patto realizzato du-
rante il rituale magico.
La ragazza perde la memoria, diventa pazza. Per
questo molte ragazze che qui hanno problemi psicolo-
gici è perché si sono convinte di essere matte (non
perché lo siano davvero) ma solo perché hanno subìto
il Woodoo. Il rituale in sé ha molti elementi che hanno
a che fare col macabro: vengono usate ossa umane,
liquidi, con elementi che hanno una certa influenza
93
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
sulle donne. Le ragazze sono in genere molto giovani,
spesso non alfabetizzate e molto soggiogabili.
“Il problema è l’uso del tutto negativo che ne fa
chi le sfrutta coloro che hanno fatto questo rito
affinché il viaggio vada bene. Alle ragazze viene
detto: sei arrivata in Italia, devi lavorare come
prostituta per portare a casa 50.000 euro. Se il
lavoro ti va male, ricordati che ti è stato fatto un
Woodoo che servirà a noi per punirti. Ti mandere-
mo il doctor a casa perché punisca la tua famiglia”

94
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
Io, in fuga da Woodoo e violenza
17
#a199f5

Wendy Uba conosce bene il mondo della prostituzio-


ne nigeriana per averlo vissuto e per essere riuscita a
uscirne. Wendy (nome di fantasia, che la ragazza
usava con i clienti) racconta la sua esperienza di pro-
stituta in Italia.

Con quali mezzi gli sfruttatori costringono le


ragazze a prostituirsi?
I mezzi sono molti. Innanzi tutto va detto che le ra-
gazze arrivano in Italia con documenti contraffatti.
Documenti che vengono poi sequestrati dagli sfrutta-
tori, che li utilizzano per far arrivare altre donne. Il
fatto di non avere passaporto e permesso di soggior-
no, lascia le ragazze in balia del racket. Vengono poi
utilizzate anche le ritorsioni fisiche ed economiche sui
parenti. Gli sfruttatori minacciano: «Se vostra figlia
non si impegna nel lavoro vi uccidiamo o vi portiamo
via casa, terreni, ecc.». Anche se c’è da dire che spes-
so sono le stesse famiglie a vendere per denaro le ra-
gazze.

Quale ruolo ha il Woodoo


Le ragazze, prima della partenza, sono sottoposte a
riti Woodoo (che chiamano Ju-Ju) attraverso i quali si
95
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
impegnano a pagare il loro debito e a non denunciare i
«protettori». Questi riti consistono nel far bere alle ra-
gazze miscugli o pozioni «magiche», spesso vengono
anche prelevati loro peli pubici o delle ascelle, sangue
mestruale o indumenti intimi. Le ragazze, soprattutto
quelle delle etnie benin e yoruba che credono mag-
giormente nel Woodoo, si convincono che, se «sgarre-
ranno», il rito al quale sono state sottoposte le farà
impazzire o impedirà loro di avere una vita serena.

Perché nel mondo della prostituzione nigeriana


sta aumentando la violenza?
Gli sfruttatori impongono alle ragazze di portare loro
ogni settimana almeno mille euro, al netto dei soldi
dell’affitto della casa, dei vestiti, del vitto e l’affitto dei
posti di lavoro (il joint), che vengono pagati a parte.
Se non viene raccolta la cifra prestabilita, allora si
scatena la violenza.
I «protettori» fanno valere le maniere forti: picchiano
le ragazze, non danno loro da mangiare per giorni e le
umiliano. Recentemente, poi, in Italia si stanno affer-
mando i cult (black axe, eyes, vikings, i più numerosi
in Italia). In origine erano associazioni universitarie
nate per un mutuo aiuto tra studenti.
Nel tempo si sono trasformate in qualcosa di simile
alla mafia. Il governo nigeriano qualche anno fa le ha
sciolte, perché erano diventate una minaccia per
l’ordine pubblico. Alcuni membri di queste associazioni
sono però emigrati in Europa e qui si sono dedicati a
estorsioni, rapine, spaccio di droga e prostituzione.
Quando una ragazza si ribella al volere della mamam,
96
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
questa paga i membri dei gruppi per punirla violente-
mente. Capita anche che le ragazze “ribelli” vengano
perfino uccise, un modo per far vedere alle altre la
fine che faranno se non si adeguano al volere delle
mamam.

Che rapporto c’è con i clienti?


Ci sono clienti che hanno una forma di «rispetto» ver-
so le prostitute. Alcuni si affezionano al punto tale che
poi sposano le ragazze. Va detto però che le favole
alla “pretty woman” sono rarissime. Molti clienti hanno
problemi psicologici e pretendono dalle ragazze pre-
stazioni umilianti. Altri sono violenti e le picchiano an-
che senza ragione, o per avere prestazioni sessuali
gratuite, o per derubarle. La realtà delle nigeriane sul-
le strade è durissima e squallida.

97
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
Le ragazze nigeriane, i riti Woodoo e il culto
di Mami Wata
18
#eb086a

Il Woodoo (JuJu)
Le origini storiche e geografiche del culto del Woodoo
sono da individuare nell'attuale stato del Benin (regio-
ne particolarmente martoriata nei secoli passati dal
fenomeno della tratta degli schiavi).
Questo fenomeno ha accompagnato nei loro sposta-
menti coatti, ad opera delle carovane dei negrieri, gli
schiavi. Tra i gruppi di schiavi il Woodoo ha avuto un
importante ruolo di "collante" ricostruendo quell'iden-
tità etnico culturale che, la deportazione in altri conti-
nenti, invece, tendeva ad annientare.
"Il Woodoo ha permesso ai suoi fedeli, schiavi nel le
Americhe e lontani da casa, di trovare una forma rudi-
mentale di vita collettiva". Queste esperienze, una
volta esportate dal paese di origine, si riprodussero in
forme nuove con il conseguente aumento del numero
delle divinità, in Brasile, America centrale e settentrio-
nale (Usa) in particolare.
Un aspetto importante, che è quello che più da vicino
ci riguarda, è che molte persone danno al Woodoo lo
stesso significato di un atto di stregoneria. Si attribui-
sce ad esso una valenza negativa rispetto al significa-
to originale (molte ragazze nigeriane vittime di schia-
98
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
vitù sessuale hanno subito un atto di Woodoo che vie-
ne interpretato come un vincolo di schiavitù, una spe-
cie di patto con il diavolo).
Il Woodoo è il pilastro della cultura popolare, ma
anche luogo di lacerazioni, di rotture, di scissioni della
società. Quest’interpretazione è lontana, però, da
quelli che sono i suoi significati originali.
Il Woodoo ha avuto soprattutto un significato di culto
religioso, ma insieme ha avuto anche un’applicazione
terapeutica e protettiva. Malattie endemiche, sfortuna
e disgrazie venivano infatti scongiurate con sacrifici ed
offerte e permettevano nel contempo di venire in con-
tatto col soprannaturale.
In Benin, anche oggi, le celebrazioni del Woodoo sono
una festa a carattere nazionale (che si celebra ogni
anno a gennaio). Esistono scuole private riconosciute
dallo Stato dove centinaia di bambini vengono istruiti
alle pratiche religiose del Woodoo. Ci sono veri e pro-
pri luoghi di culto dove sono presenti sacerdoti che ac-
colgono postulanti, malati, gente comune, ecc.
Il rito assume un valore collettivo. Nella cultura
originaria la valenza dei rituali Woodoo è estrema-
mente positiva: infatti ribadisce una sorta di protezio-
ne per i singoli e la comunità nei confronti di una quo-
tidianità contrassegnata dalla durezza delle condizioni
di vita.
Al di là dell’aspetto antropologico, e al di là dell’idea
occidentale (che attribuisce ai rituali Woodoo una con-
notazione negativa). L'uso attuale che le ragazze ni-
geriane fanno del Woodoo assume un significato nuo-
vo più individuale, banalizzato, privo di riferimenti alla

99
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
natura religiosa del culto originale, molto vicino al no-
stro concetto di rituale magico stregonesco.

Il culto di Mami Wata


Mami Wata è il nome di una delle divinità delle ac-
que, dei fiumi e degli oceani largamente presente, non
solo nelle culture del Golfo di Guinea ma in molte re-
gioni dell'Africa sub-sahariana. Comunque questa divi-
nità viene raffigurata come una sirena bella e curata.
Diverse ragazze nigeriane vittime della mafia nigeria-
na e avviate alla prostituzione in Italia, quasi tutte
provenienti dalla regione intorno a Benin City, nell'Edo
State, hanno raccontato di essere state sottoposte a
riti di possessione di Mami Wata.
Secondo una casistica che ha preso in considerazione i
racconti di diverse ragazze nigeriane sottoposte al rito
Woodoo, la sintomatologia del culto di Mami Wata si
esprimerebbe in una sensazione di acqua che scorre
lungo la testa ed il collo, in sogni "acquatici".
È importante tenere presente che una volta superato
l’ostacolo comunicativo tra culture differenti (operatori
sociali italiani e ragazze nigeriane), per le ragazze ab-
bandonare il tradizionale culto per una nuova religione
o trascurare i rituali e le attenzioni che la divinità me-
riterebbe non è un passaggio a costo zero (per lo
meno non lo è a livello psicologico). Ci sono conse-
guenze e contraddizioni che prima o poi andranno af-
frontate. Si deve infatti accostare a questo universo
con grande cautela proprio per evitare di creare nella
ragazza scompensi e fratture difficilmente rimargina-
bili.
100
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
Il culto infatti rappresenta un patrimonio di significati
e concetti che hanno radici molto profonde pertanto
per la ragazza abiurare il culto può simboleggiare una
sorta di sacrilegio e compromettere il suo delicato
equilibrio psicologico, già fortemente messo alla prova
dal tipo di vita che conduce sulla strada. Il culto di
Mami Wata si accompagna all'idea di salute o al dono
di poter guarire, ma anche ad immagini di ricchezza
individuale.
Ma il legame con questa divinità è perverso infatti
quanto promette in termini di benefici individuali, to-
glie in termini di rapporti sociali. Queste esperienze di
possessione snaturano gli originali rapporti di parente-
la creando spesso conflitti all'interno della famiglia
d’origine, per creare legami con le "mamam" (donne
che ospitano le ragazze nigeriane in Italia, che pagano
il loro viaggio e che poi le costringono a prostituirsi).
A livello psicologico invece si possono notare nelle ra-
gazze sottoposte a questi vincoli comportamenti defi-
niti "bizzarri". È necessario conoscere quest'aspetto
della vita delle ragazze tenendo presente che questi
elementi e questi legami con questa sorta di mondo
parallelo (il Woodoo) possono anche essere i soli a
loro disposizione per comunicare la propria sofferenza
e le proprie angosce.

Il rito vero e proprio


Da alcuni racconti di ragazze nigeriane che hanno vo-
luto descrivere i cerimoniali Woodoo a cui sono state
sottoposte, si evidenzia che è un rito a cui partecipano
più persone, genitori, parenti e amici della ragazza, e
che a guidarlo è un sacerdote o una sacerdotessa
101
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
(chissà se veri o falsi). La ragazza è vestita con abiti
tradizionali ed è quasi sempre a seno scoperto, seno
su cui vengono praticati piccoli tagli paralleli con lame
affilate (le cicatrici permanenti che rimangono su uno
o su entrambi i seni sono li a ricordare per sempre alla
ragazza la promessa fatta).
La ragazza è inoltre costretta a bere il sangue, a volte
anche mangiare il cuore di una gallina che viene sgoz-
zata durante il rito. Il patto che viene suggellato (ov-
vero le promesse, o contratto) è confermato dal taglio
di ciocche di capelli e peli di pube che poi vengono
consegnati alla mamam, simboleggiano il possesso
ovvero che la ragazza diventa "proprietà" della ma-
mam o di coloro che le faranno fare il viaggio verso
l'Italia.

Le tre promesse principali che la ragazza deve


pronunciare a voce alta
1. Quella di pagare il debito (il costo del viaggio)
che varia da ragazza a ragazza, più bella e gio-
vane è la ragazza più alto sarà il debito (dai 30
mila dollari, può arrivare fino a 90 mila dollari).
Spesso ai genitori e alla ragazza questo importo
non viene espresso in dollari ma in naira (la mo-
neta nigeriana), come a dire che il "viaggio" co-
sta meno di 500 dollari. È un altro inganno a cui
vengono sottoposte le ragazze.
2. C'è poi un giuramento di fedeltà alla mamam
(ovvero agli sfruttatori).
3. E poi l'obbligo del silenzio (non si deve mai
pronunciare il nome della mamam, né quello
102
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
delle persone che ti hanno fatto arrivare in Ita-
lia).
La minaccia, in caso di inadempienza di uno qualsiasi
di questi tre punti, è la morte, o un maleficio, non solo
verso la ragazza, ma anche verso qualsiasi parente
che rimane in Nigeria. In questo modo le ragazze di-
ventano vere e proprie "prigioniere" di un voto, di una
promessa che se non mantenuta significa la morte.
Per molto tempo queste ragazze dovranno convivere
con la paura, una paura reale, che accada qualcosa ai
loro genitori, fratelli o sorelle che restano a casa.

103
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
La vita dopo la morte nella cultura animista
dell'Africa occidentale
19
#5aff20

Le religioni tradizionali africane si trasmettono per lo


più in forma verbale e non scritta, insegnano che le
anime dei morti continuano a intervenire nella vita dei
viventi sotto forma di "spiriti".
Solitamente i fedeli delle popolazioni animiste dell'Afri-
ca occidentale credono che l'individuo vivente sia for-
mato da vari elementi, corpo, forza vitale ed
anima. Tre "elementi" che si separano al momento
della morte.
Questi tre elementi sono strettamente legati tra loro.
L'anima solitamente viene individuata come elemento
eterno, che sopravvive agli altri due elementi. L'anima
viene descritta inoltre come "indipendente dal corpo"
a tal punto che, per alcune culture africane, può la-
sciarlo anche durante la vita dell'individuo senza che
si parli di morte fisica. Nelle religioni africane l'anima
viene descritta con aspetto umano o mezzo animale.
Le concezioni sul destino dell'anima dopo la morte fisi-
ca differiscono talvolta a seconda delle popolazioni e
delle zone africane in cui si pratica il culto. Per alcuni i
defunti raggiungono le anime degli antenati nella città
sotterranea dei morti, chi invece muore all'improvviso
o per gravi ferite va in cielo.

104
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
In generale tutti i vari culti della religione animista
credono nella sopravvivenza dell'anima anche se in
forme diverse che vanno da uno stato similmente
umano a quello di fantasma. È importante dire che in
tutti i casi, non viene mai meno la fede che tali anime
possano lasciare le loro dimore dell'aldilà per entrare
in contatto ed influire sulla vita dei viventi sulla terra.
Per alcune culture africane esiste un luogo dove vivo-
no le anime. Qui la "madre degli spiriti" decide chi e
quando mandare anime nella terra dei vivi dopo aver
insegnato loro le regole di comportamento umane.
Spesso proprio il destino in vita è legato a quello che è
successo nel viaggio dal mondo delle anime al mondo
degli esseri umani.
La morte, per la cultura animista, fa parte delle cose
"destinate ad accadere" anche se rappresenta la per-
dita dei legami più cari e fa pensare all'ignoto. Il cada-
vere non mette paura, viene lavato e preparato con
cura e coperto di tante stoffe offerte dai conoscenti e
dai parenti in segno di amicizia e affetto. Alla fine la
morte è accettata con un certo senso di realismo,
come qualcosa che è accaduto e a cui non vale la
pena di opporsi con inutili paure o atteggiamenti ne-
gativi.
Il fedele africano animista sa che il mondo dell’aldilà
esiste. La tradizione gli ha sempre insegnato che dopo
la morte c’è un luogo dove le anime si radunano.
Ogni popolo africano e tribù dell'Africa Sub-Sahariana,
oltre che al proprio credo, ha le sue divinità e i suoi
riti religiosi. L'africano percepisce che intorno a lui (il
mondo reale) tutto è vivo, tutto ha uno spirito o
un'anima, perfino le pietre e gli alberi, i fiumi, i monti,
105
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
la natura in generale, ed è per questo si parla di ani-
mismo o di religione animista.

Anche gli uomini hanno uno spirito che non


muore, ma rinasce in altri uomini oppure nelle
forme viventi della natura
Nell'entrare nel mondo dei defunti le anime sono sot-
toposte ad una specie di giudizio di cui si incaricano gli
stessi antenati defunti.
Se il "giudizio" è negativo (vengono giudicate le azioni
e la vita del defunto mentre era in vita) l'anima dovrà
essere distrutta con il fuoco. In tal senso l'annienta-
mento dell'anima, per un individuo, rappresenta la
peggior sorte ultraterrena.
Se, al contrario, il "giudizio" sarà positivo l'anima del
defunto andrà in cielo, se la morte è stata violenta o
improvvisa, oppure raggiungerà le anime degli ante-
nati nella città sotterranea dei morti. Quando il giudi-
zio è positivo l'anima può ambire a ritornare nel mon-
do dei viventi. Sarà "la madre degli spiriti" ad adde-
strare l'anima del defunto perché possa fare il viaggio
di ritorno verso il mondo dei viventi. Non necessaria-
mente sarà reincarnata nel corpo di una persona, ma
la reincarnazione potrebbe avvenire sotto forma di un
albero, di una pianta, di un animale, o di un semplice
sasso.

106
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
La Luna disse agli uomini. "Come
io muoio, e morendo vivo; così
anche voi morirete, e morendo
vivrete"

107
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
Africa occidentale, tra terrorismo islamico,
religioni, tradizioni animiste, sette religiose
e sfruttamento
20
#0facb5

L'Africa è il continente al mondo con più conflitti (più


di 20 Stati sono in guerra), dove povertà, corruzione e
bassa scolarizzazione creano un terreno fertile su cui il
terrorismo islamico può proliferare, favorito dagli ina-
deguati interventi militari occidentali e dal fallimento
delle primavere arabe.
Una miriade di gruppi terroristici gravitano intorno
all'ISIS e "Al Qaeda", finanziandosi con traffici di dro-
ga, armi, sequestri di persone e, non ultimo, traffico
di esseri umani.

Principali gruppi islamici integralisti che da


decenni provocano terrore, distruzione e morte
nell'Africa Sub-Sahariana
Boko Haram
Il gruppo terroristico conosciuto come Boko Haram, di
ispirazione sunnita, è diffuso nella Nigeria del Nord, in
particolare nelle regioni orientali. Boko Haram deriva
dalla parola hausa "Boko", educazione occidentale, e
dalla parola araba "Haram", che indica un divieto le-
gale, per l'Islam "tutto ciò che è peccato". Due parole
108
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
che riassumo i principi dei "Boko Haram" ovvero com-
battere l'educazione occidentale perché, per l'Islam in-
tegralista, è sacrilega. Ovvero, “l’educazione occiden-
tale è peccato”.
Boko Haram, nato agli inizi degli anni duemila con
l’intento di introdurre la Sharia in tutti gli stati del
nord-Nigeria, nel 2009 si è trasformato in gruppo ar-
mato con finalità di terrorismo.
Nel 2014 proclamò lo Stato Islamico in un vasto terri-
torio nel nord-est della Nigeria, negli ultimi sei anni ha
provocato oltre ventimila morti, due milioni e mezzo di
profughi, rapimenti e stupri di massa. Ha distrutto e
bruciato chiese cristiane, strutture scolastiche e interi
villaggi.

Al Shabaab
«Movimento di Resistenza Popolare nella Terra delle
Due Migrazioni» (MRP), è un gruppo terroristico jiha-
dista sunnita di matrice islamista attivo in Somalia,
nato intorno al 2006. Il gruppo si è creato a seguito
della sconfitta dell'Unione delle Corti Islamiche (UCI)
ad opera del Governo Federale di Transizione (GFT) e
dei suoi sostenitori, in primo luogo i militari dell'Etio-
pia, durante la guerra civile in Somalia.
È la cellula somala di Al-Qaeda, formalmente ricono-
sciuta nel 2012. Da numerosi governi e servizi di sicu-
rezza occidentali è considerata un'organizzazione ter-
roristica. Nel giugno 2012 il Dipartimento di Stato de-
gli Stati Uniti ha posto taglie su numerosi capi del
gruppo. Questa formazione islamista è presente nelle
regioni del sud della Somalia e mantiene vari campi di
addestramento nei pressi di Chisimaio. Alcuni finan-
109
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
ziamenti per al-Shabaab provengono dalle attività dei
pirati somali.

Al Qaeda nel Magreb islamico


Al Qaeda nel Magreb islamico (Aqim), nel 2013 tentò
un colpo di stato in Mali e per oltre un anno impose
una sharia islamica rigida nel nord del paese. Distrus-
se monumenti, antichità e testimonianze storiche.

Al Mourabitoun
Al Mourabitoun, "le sentinelle", gravitano nella galas-
sia di "Al Qaeda" negli ultimi anni hanno colpito anche
in Costa d'Avorio con alcuni attentati, un paese che
sembrava immune dall'estremismo islamico.

Séléka
Gruppo terroristico islamico che agisce nella Repubbli-
ca Centrafricana. Da oltre un decennio tiene il paese
in una perenne guerra civile. Nel 2015 perfino un col-
po di stato che li portò al potere, fallito poi con l'inter-
vento dei francesi. Ne seguì un massacro di cristiani e
animisti che perfino l'ONU definì una "quasi genoci-
dio". Ad oggi la Repubblica Centrafricana è uno dei
paesi più poveri al mondo, attraversato in continuazio-
ne da attentati, soprusi e uccisioni.

Pillole
La Chiesa dei Cristiani Celesti
È una fede "sincretica" africana fondata nel 1947 in
Benin da Samuel Oshoffa un falegname yoruba. Il mo-
110
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
vimento si è diffuso rapidamente in tutta l'Africa occi-
dentale. Ha assorbito vari elementi della liturgia cri-
stiana protestante, e nello stesso tempo ha assunto
pratiche da rituali "Woodoo".

Woodoo (o Vudù)
È una vera e propria religione di origine africana (pre-
cisamente del Benin) ed esportata nelle Americhe da-
gli schiavi africani nei XVIII e XIX secolo. Oggi presen-
ta caratteri sincretici e fortemente esoterici. La parola
Woodoo significa letteralmente "spirito", "divinità",
ancor meglio precisata con la frase "segno del
profondo". Il Woodoo combina elementi ancestrali
estrapolati dall'animismo tradizionale, ma che negli
ultimi secoli è stato contaminato da concetti tratti dal
cattolicesimo.

La Basilica di Nostra Signora della Pace


La Basilica si trova a Yamoussoukro in Costa d'Avorio,
secondo il Guiness dei Primati, sarebbe la chiesa più
grande del mondo. La Basilica cattolica ha una super-
ficie di 30.000 metri quadrati, ispirata alla Basilica di
San Pietro in Vaticano. Alta 158 metri contro i 133 di
San Pietro, è anche più lunga e più larga dell'originale
che si trova nella Città del Vaticano.

111
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
Le religioni nei Paesi dell'Africa occidentale
Tutti i paesi dell'Africa occidentale sono a maggioran-
za cristiana ad eccezione della Sierra Leone, Burkina
Faso e Nord Nigeria.

Sierra Leone
7,8 milioni di abitanti. La religione dominante è l'Islam
(sunniti 53%, sciiti 8%, altri mussulmani 15,7%). I
cattolici sono il 7%, altri cristiani il 14%. Non
mancano poi compenetrazioni tra le religioni rivelate e
i tradizionali culti tribali.
Il territorio fu venduto nel 1788 da un re indigeno al
Regno Unito con uno scopo ben preciso, quello di dare
ospitalità e rifugio agli africani senza patria e agli
schiavi liberati. Tale vicenda è ben ricordata nel nome
della sua capitale Freetown, ovvero "città liberata".

Liberia
Quasi 4 milioni di abitanti. La religione maggiormente
professata è quella cristiana (85,6% della popolazio-
ne, quasi tutti protestanti). I mussulmani sono il
12,2% mentre il resto della popolazione è animista.
Nel 1822 coloni afro-americani stabilirono sulle sue
coste una colonia di "liberi uomini di colore", come ri-
fugio per gli schiavi liberati dagli Stati Uniti e dalle In-
die Occidentali Britanniche. Essi vedevano nel conti-
nente africano, dal quale i loro avi erano stati depor-
tati, la "terra promessa". La capitale Monrovia, venne
intitolata a James Monroe, l'allora Presidente degli
Stati Uniti d'America.
112
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
Costa d'Avorio
19,7 milioni di abitanti. La religione tradizionale è
quella animista, ancora praticata da circa il 40% della
popolazione. Oggi è diffuso anche l'Islam (28%) e il
cristianesimo (17% cattolici, 8% protestanti).
Emblematica la costruzione della basilica di "Nostra
Signora della Pace" a Yamoussoukro (capitale ammini-
strativa), consacrata nel 1990 e ispirata alla Basilica di
San Pietro a Roma.

Burkina Faso
20,9 milioni di abitanti. Il 60,6% della popolazione è
di fede islamica, il 23,2% cristiana, e il 15,3% segue i
culti della tradizione animista. Elementi della tradizio-
ne animista si ritrovano anche tra i riti cristiani e mus-
sulmani dei burkinabé.
Già colonia francese con il nome di Alto Volta, il nome
Burkina Faso fu istituito il 4 agosto 1984 dal presiden-
te rivoluzionario Thomas Sankara, e significa "la terra
degli uomini integri" negli idiomi locali "More" e "Bam-
bara".

Ghana
30,4 milioni di abitanti. La religione più seguita è il
Cristianesimo (71,2% della popolazione tra cui il
28,3% di pentecostali, 18,4% protestanti e il 13,1%
di cattolici). I vari culti cristiani sono praticati soprat-
tutto nella parte meridionale del paese dove sorsero i
primi insediamenti coloniali e dove è concentrata la
maggior parte della popolazione. L'Islam si attesta at-
torno al 17,6% della popolazione ed è diffuso soprat-
113
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
tutto nell'entroterra più settentrionale. L'Animismo è
praticato da circa il 10% della popolazione che vive
ancora nei villaggi più sperduti nell'interno del paese.

Benin
12,4 milioni di abitanti. I cristiani rappresentano un
terzo della popolazione, la quasi totalità (27%) di fede
cattolica. I mussulmani sono il 24,4% e gli animisti il
30,2%.
Il Woodoo ebbe origine proprio nel sud del Benin. Stu-
di recenti hanno conferito al Woodoo la dignità di reli-
gione, poiché sono stati riconosciuti in esso una serie
di elementi che ne confermano il valore teologico.
Oggi il Woodoo è praticato da circa 60 milioni di
persone il tutto il mondo.

Nigeria
Con i suoi oltre 200 milioni di abitanti è il paese più
popoloso dell'Africa. Circa la metà della popolazione è
di fede islamica (in gran parte di rito sunnita). L'Islam
è diffuso quasi esclusivamente nel nord della Nigeria
tra la popolazione di etnia "Fulani".
Il cristianesimo, circa il 48,2%, invece è diffuso quasi
esclusivamente nel sud della Nigeria tra le popolazioni
di etnia Igbo nelle regioni sud orientali e gli Yoruba
della regione di Lagos. I riti cristiani sono equamente
distribuiti tra cattolici, protestanti, pentecostali e an-
glicani.

114
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
Tra gli igbo sono tuttavia ancora molto presenti le
pratiche animiste che spesso si sovrappongono ai culti
cristiani.
Molti Stati del Nord Nigeria hanno invece introdotto la
Sharia islamica come unica legge che regola anche
l'amministrazione della vita pubblica. In tutto questo,
dal 2009, si sovrappone l'integralismo islamico violen-
to praticato da Boko Haram. Una violenza scatenata
con l'intento di creare nel Nord Nigeria uno stato isla-
mico puro e quindi l'uccisione delle minoranze cristia-
ne, la distruzione delle loro chiese e delle loro scuole
sono sempre state viste con la necessaria "purificazio-
ne" dagli "infedeli".
La Nigeria è tra i 14 stati del mondo in cui, di fatto, è
negata la libertà religiosa e dove è pericoloso essere
cristiani a causa dell'estremismo islamico di Boko Ha-
ram e di una "frangia" di popolazione mussulmana de-
gli Stati del Nord Nigeria che per anni ha appoggiato
con forme più o meno esplicite la lotta armata di Boko
Haram contro le minoranze cristiane.

Boko Haram e l'integralismo islamico


Boko Haram ha provocato negli stati settentrionali
della Nigeria in questi ultimi anni, più di ventimila
morti, due milioni e mezzo di profughi interni, centina-
ia di chiese ed edifici scolastici distrutti o bruciati, de-
cine e decine di villaggi assaltati dove sono stati ese-
guiti dei veri e propri massacri di massa. Migliaia di
donne e ragazze rapite, e poi usate come schiave ses-
suali. Bambine costrette a diventare kamikaze dalla
follia religiosa dell'Islam diventato violento.

115
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
Anni di violenze sempre sottovalutate dai paesi occi-
dentali e solo adesso che l'Islam ha colpito e minaccia
anche in Europa si sta prendendo coscienza. Quattro
eserciti, quelli di Niger, Camerun, Ciad e Nigeria, non
non bastati ancora a sconfiggere del tutto Boko Ha-
ram.

Iswap e Boko Haram


La resa dei conti è arrivata il il 19 maggio 2021. Nella
foresta di Sambisa (nello Stato nord-orientale di Bor-
no) si fronteggiano i miliziani di Boko Haram e
dell'Iswap (Stato Islamico della Provincia dell'Africa
Occidentale), altro gruppo terroristico nato dalla scis-
sione di Boko Haram e affiliato all'Isis. Questi ultimi
hanno la meglio. Nel corso dello scontro avrebbe per-
so la vita anche Abubakar Sekau, leader storico di
Boko Haram.
Fu Al-Baghdadi in persona (fondatore dello Stato Isla-
mico iracheno) a rimuovere Sekau nell'agosto 2016 e
a nominare Abu Musab al-Barnawi a capo del gruppo
islamista, sancendo la frattura tra le due fazioni. La
pratica terroristica tra i due schieramenti è la stessa:
omicidi, razzie, rapimenti di donne e bambini.
Ma l'Iswap si distingue nell'evitare abusi e maltratta-
menti agli ostaggi durante la prigionia e nell'avere tra
gli obiettivi preferiti campi militari, sedi istituzionali, e
siti petroliferi. A rafforzarne il consenso è l'attenzione
ai bisogni della popolazione. A fronte della violenta ri-
sposta militare dello Stato centrale, i miliziani fanno
proseliti in una regione poverissima dove ai giovani
senza prospettive non resta che l'opzione terroristica.

116
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
Il Woodoo, lo schiavismo e la tratta di esseri
umani
21
#fe44ff

Non deve essere una coincidenza se il Woodoo da ol-


tre cinque secoli a questa parte è associato alla schia-
vitù dell'uomo, alla sofferenza, alla mancanza di liber-
tà.
Sul finire del XVI secolo partirono dal Golfo di Guinea
le prime navi negriere cariche di schiavi, destinazione
il Nuovo Mondo. Erano francesi quelle prime navi, ma
poi si aggregarono anche quelle spagnole, quelle in-
glesi, quelle portoghesi, ecc..
La storia ci racconta che i nuovi schiavi nelle Americhe
vollero mantenere le loro tradizioni, i loro rituali. La
loro determinazione fu talmente forte che anche quan-
do "l'uomo bianco" vietò agli schiavi neri l'uso della
religione originale e impose loro di convertirsi al cri-
stianesimo (pena la morte), loro, gli schiavi neri, as-
sociarono il nome di un santo cristiano ad un loro loa
(dio) del woodoo. E così, in barba all'uomo bianco che
li aveva resi schiavi, pregando un certo santo "cattoli-
co" in realtà loro pregavano il Loa associato al quel
santo. Una pratica che venne chiamata "Santeria".
Intanto nella loro terra d'origine, i Re del Regno di Da-
homey si erano accordati per "vendere" il loro popolo
ai commercianti di schiavi europei. Dalla culla del
woodoo e della religione animista, il Golfo di Guinea,
117
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
in tre secoli almeno 20 milioni di africani furono forza-
tamente costretti ad attraversare l'Atlantico e portati
nel Nuovo Mondo, Brasile, America Centrale e Stati
del Sud degli Stati Uniti d'America.
Oggi, nel XXI secolo, un altro tipo di tratta è associato
ai rituali woodoo, quello delle ragazze nigeriane porta-
te in Italia e in Europa per fini di sfruttamento sessua-
le. Oggi i negrieri, gli schiavisti, non sono più i "bian-
chi", ma sono i nigeriani stessi che rendono schiave le
loro giovani ragazze.
Ma tra ieri (Tratta degli Schiavi) e oggi (Tratta delle
ragazze nigeriane per sfruttamento sessuale) c'è una
differenza enorme: mentre ieri, nel Nuovo Mondo, gli
schiavi neri usavano il Woodoo a fin di bene, per ricor-
dare la loro terra d'origine ormai lontana, per mante-
nere vive le tradizioni degli antichi, oggi i rituali woo-
doo a cui sono sottoposte le ragazze nigeriane hanno
una finalità del tutto negativa e perfino atroce, quella
di rendere schiava una ragazza.
Ieri il woodoo era cercato, voluto, per avere pace e
serenità, oggi il woodoo è "imposto" ai nuovi schiavi
moderni al fine di sottomettere un singolo individuo.
Questo accostamento allo schiavismo, prima, e alla
tratta di ragazze nigeriane, oggi nel XXI secolo, ha
fortemente contribuito, in occidente, a dare alla reli-
gione animista una connotazione decisamente negati-
va.

118
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
Glossario
Agaja Re Agaja, regnò nel Danxomé (attuale
Benin) dal 1708-1740, definito da alcuni
il conquistatore. Durante il suo regno
venne introdotta la religione cattolica e
venne costruita la prima Chiesa. Quando
al sovrano arrivarono informazioni sulla
religione cattolica, lui la descrisse come
pacifica e nobile.

Agwe Loa re dei mari, protettore dei pescatori e


delle creature marine come piante e
animali. È ritenuto una divinità collerica,
che riflette la natura del mare stesso.
Presiede all’iniziazione dei sacerdoti, è
associato a San Ulrico e il suo simbolo è il
corno di conchiglia. Attraverso il suono
del corno di conchiglia i marinai
richiedono benevolenza nei venti, era
inoltre utilizzato per radunare i ribelli
durante la guerra d’indipendenza
haitiana.
Attraverso particolari cerimonie, gli
vengono tributate generose offerte in
mare aperto, nella speranza che
giungano nel suo palazzo nelle profondità
marine.

Aja-Fon Popolazione dell'antico regno di


Danxomè, l’attuale Benin.

Animismo L’animismo è una religione che


attribuisce un'anima a tutti i fenomeni
naturali, una energia che pervade tutto

119
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
l’esistente, visibile ed invisibile, causa di
ogni fenomeno, della vita e della morte,
della stabilità e di ogni cambiamento,
intrinseca a dogmi, essere vivente,
uomo, animale o vegetale.

Animista È un fedele della religione Animista.


Crede in un Dio Creatore che mantiene il
perfetto ordine delle cose. Adora e prega
i Loa del Woodoo, divinità create da Dio
stesso per sovraintendere ai bisogni
terreni degli uomini.

Ashanti Antica civiltà del Ghana.

Axé È l'energia universale che è in tutte le


cose e nei viventi.

Ayda-Wedo La dea serpente arcobaleno, moglie di


Damballah, patrona del cielo e
dell’arcobaleno, divinità delle acque dolci,
associata all’Immacolata Concezione.
Ebbe un ruolo importantissimo nella
creazione del mondo, ed è la protettrice
del cosmo e dell’ordine delle cose, datrice
di fortuna. I fedeli posseduti dalla coppia
di Loa creatori, sono soliti strisciare sul
ventre come serpenti, e arrampicarsi
sugli alberi per poi scendere
velocemente.

Azak Loa haitiano del tuono, patrono e


Tonnere protettore degli agricoltori e delle messi,
è rappresentato con un’ascia dai cui
fendenti si generano tuoni, e secondo la
leggenda, a volte Azak perde la sua

120
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
ascia, che cadendo sulla terra può essere
trovata da una persona, il quale
acquisterebbe la forza del dio e la facoltà
di esaudire i propri desideri. È associato a
San Pietro, ed è conosciuto anche come
Azaca.

Candomblé Il candomblé è una religione afro-


brasiliana tuttora praticata
prevalentemente in Brasile ma anche in
stati vicini come l'Uruguay, il Paraguay,
l'Argentina e il Venezuela e diffusa anche
in alcuni paesi europei (Portogallo,
Spagna).
Questa religione consiste nel culto degli
Orixa, che sono divinità, emanazioni del
Dio unico. Agli orixas sono associati
determinati colori, attività umane, tipi di
alimenti, erbe mediche, ecc.. Essi
trasmettono agli umani axé, cioè
l'energia universale che è in tutte le cose
e nei viventi. Molti Orixa hanno avuto una
incarnazione umana.
Il culto di Orixa è giunto in Brasile
dall'Africa, portato da sacerdoti africani e
fedeli che erano stati deportati come
schiavi. La parola candomblé (di origine
bantu) sembra significasse “danze di
negri", ed è anche il nome di un antico
strumento.

Corpo, forza I tre elementi che, secondo la religione


vitale e animista, si separano al momento della
anima morte.

121
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
Culto degli Secondo queste tradizioni quando una
Antenati persona muore, il suo spirito (o spirito-
anima) inizia un lungo viaggio e, in alcuni
casi, entra nel mondo degli antenati. Un
privilegio che nell'aldilà viene concesso
solo a poche persone. Le condizioni per
diventare "antenato" sono molte, la
prima delle quale è di aver trascorso una
vita irreprensibile.

Dahomey Antico nome del Benin. Il Regno di


Dahomey fu un regno africano che
perdurò dal 1600 circa al 1904. Era
conosciuto anche come Antico Regno di
Danxomè. Il Dahomey si estendeva
sull'altopiano di Abomey e divenne una
potenza regionale nel XVIII secolo
conquistando le città chiave sulla costa
atlantica. Per gran parte dei secoli XVIII
e XIX, il regno di Dahomey divenne uno
dei punti fondamentali per la tratta
atlantica degli schiavi, rifornendo di quasi
il 20% di tutti gli schiavi portati nelle
Americhe. I regnanti per quasi due secoli
hanno venduto schiavi alle potenze
europee.
Il regno di Dahomey aveva
un'amministrazione centralizzata, un
sistema di tassazione ed un esercito
organizzati. Notevoli furono anche i
prodotti artistici del regno, nonché le
unità militari composte da donne note
come Amazzoni di Dahomey, e le
elaborate pratiche religiose Woodoo con
grandi festività annuali.

122
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
Nel 1894 il regno venne colonizzato dalla
Francia e integrato come parte dell'Africa
Occidentale Francese nel territorio del
Dahomey francese (che includeva anche
l'area di Porto-Novo). Rimase sotto il
dominio diretto dei francesi fino al 1960,
data dopo la quale il paese ottenne
l'indipendenza come Repubblica del
Dahomey. Nel 1975 cambiò il suo nome
in Benin.

Damballah Il Loa più importante del Woodoo,


Wedo creatore del cosmo secondo una
leggenda, divinità serpente che prende
anche il nome di “Serpente del cielo”.
Oltre ad essere divinità creatore,
Damballah è il Loa della fecondità e della
forza, ed elargitore di ricchezze.
Il suo colore è il bianco, il colore delle
divinità creatrici, ed il suo elemento è
l’argento. Presiede ai fenomeni del cielo,
alle fonti d’acqua e ai fiumi. Infatti è
rappresentato anche come un serpente
che vive fra i rami sulle sponde fluviali.
È associato a Mosè salvato dalle acque, e
a San Patrizio, legato secondo la
tradizione ai serpenti.

Danxomè Antico regno di Danxomè. Corrisponde


all'incirca all'attuale Benin.
Il Regno di Dahomey è indicato con nomi
diversi e scritto in vari modi, tra cui
Danxome , Danhome e Fon. Il termine
“Fon” si riferisce al gruppo etnico e
linguistico dominante, il Fon.

123
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
Deus Tra gli esseri supremi fu distinta una
Otiosus figura puramente mitica, il creatore,
detta anche Deus Otiosus. Oggi è inattivo
e non è mai più intervenuto, ne ha mai
interagito dopo aver realizzato il creato.

Erzulie Loa femminile che governa l’amore, la


(Mami bellezza e la ricchezza. Erzulie è dedita a
Wata) vivere nel lusso, apparendo profumata e
incipriata, è infatti rappresentata come
una bellissima donna mulatta dai lunghi
capelli, associata alla "Mater Dolorosa", il
cui simbolo è il cuore trafitto, proprio
come il cuore di Erzulie, che ha perso
l’unica figlia, avuta da Ogou, in mare, e
contesa da tanti uomini. Non a caso è
rappresentata anche con tre fedi, in
quanto moglie di Damballah (secondo
alcune tradizioni), Erzulie non è mai
realmente felice. È associata a Santa
Elisabetta e a "La Vierge de la Caridad",
la patrona di Cuba, e in queste vesti è
protettrice delle abitazioni e delle acque
dolci, rappresentata anche come
serpente d’acqua.
La bella Erzulie ha anche un aspetto
meno bello, terrificante, con il nome di
Mami Wata o Mayamata, detta anche La
Siréne, e in questo caso è associata a
Santa Filomena e alla Madonna Assunta.
Secondo la leggenda durante il giorno
prenderebbe la forma di un giacinto, una
pianta africana che cresce lungo i corsi
d’acqua, dove affonda le sue radici
intrecciate, caratterizzata dalla presenza

124
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
di bellissimi fiori, che se venissero
raccolti scatenerebbero la vendetta della
dea, che nella notte, nelle spoglie della
donna amata, attirerebbe il povero
malcapitato nelle acque, dove lo
annegherebbe trascinandolo sul fondo.
È conosciuta inoltre con molti altri nomi,
ognuno dei quali simboleggiante una sua
caratteristica. Nella Nigeria del Sud,
viene chiamata semplicemente “Mami
Wata”.

Fa Divinazione entrata nel “Danxomè” da


Ifè, città della Nigeria. Una volta nel
“Danxomè”, è stata adottata e ritoccata
(dalla popolazione), il che ha incoraggiato
la gente del Benin a differenziare le due
tecniche, cioè i pazienti “Fa” ed i pazienti
Yoruba Fon.

Fattura La parola "Fattura" (da non confondere


con la fattura rilasciata dal
commerciante) nel nostro secolo fa
pensare al Medioevo, ai tempi bui della
stregoneria e appare un termine insolito
da usare. I sociologi e i parapsicologi
preferiscono chiamarla Psicobolia (dal
greco: movimento impresso nella
psiche).
La Fattura è un’opera di bassa magia che
si avvale di un “simulacro” elaborato o
costruito dall’operatore stesso secondo
regole tradizionali. Questi simulacri sono
formati da una vasta gamma di oggetti e
devono comprendere un “testimone”

125
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
della vittima da affatturare. Lo stesso
deve essere riposto in un luogo nascosto,
possibilmente nei pressi dell’abitazione
della vittima o all’interno della stessa.

Feticismo È la pratica che attraverso simboli,


simbolismi e rituali magici fa credere ai
praticanti di possedere i poteri e le forze
soprannaturali per soddisfare i bisogni
immediati della vita.

Fon Un modo per indicare l'antica tradizione


Danxomè orale del Benin.

Fon gbe Scultura in legno, una delle forme per


bochio rappresentare il Woodoo. Il termine Fon
gbe bochio ha un significato sinistro,
cadavere.

Fulani Popolo della Nigeria settentrionale,


tradizionalmente nomade e maggioranza
islamica. Da decenni in lotta (per non
dire in guerra) con i cristiani che abitano
le regioni settentrionali della Nigeria e
che si dedicano invece all'agricoltura
stanziale.

Ghede È il Loa della morte, ma è anche il nome


delle divinità associate alla morte,
almeno 30. È un potente guaritore, e si
dice che protegga i bambini, è descritto
come molto saggio, in quanto in lui si
concentrano le esperienze di tutte le
persone che muoiono, e lo si trova sulla
strada che conduce al ginen, il paradiso
del Woodoo.

126
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
È raffigurato come un becchino vestito di
nero, con occhiali da sole. I suoi fedeli si
travestono da cadaveri, con frac
rattoppati e batuffoli di ovatta o cotone
nel naso e nelle orecchie, e ballano una
particolare danza detta “La Banda”.

Ginen È il paradiso del Woodoo.

Hoodoo Storicamente la maggior parte dei


praticanti dell'hoodoo sono afro-
americani sebbene vi siano stati esempi
di importanti root doctors bianchi.
L'Hoodoo nasce infatti tra gli schiavi neri
degli Stati Uniti sud-orientali e la sua
presenza è storicamente documentata in
Alabama, Georgia, Louisiana, Arkansas,
Florida, Mississippi, Carolina del Sud,
Carolina del Nord, Virginia, Tennessee e
Illinois. Alcune pratiche "hoodoo"
sconfinano nel satanismo, e non hanno
nulla a che vedere con il woodoo
tradizionale.
Oggi praticanti dell'hoodoo si possono
trovare in tutte le aree statunitensi dove
risieda una forte componente afro-
americana, specialmente nelle grandi
città della West Coast e del Nord Est.
L'Hoodoo non è una religione né si tratta
di un sistema magico legato a una
specifica tradizione religiosa. Gli hoodoo
doctors del passato erano spesso
itineranti e si spostavano di città in città
offrendo le loro prestazioni; altri si
fermavano in pianta stabile e aprivano

127
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
negozi dedicati alla vendita della vasta
gamma di prodotti utilizzati in questo
sistema magico. L'hoodoo non è un
sistema magico riservato ai soli iniziati e
alcuni procedimenti di base e
superstizioni fanno ormai parte della
tradizione folklorica nei contesti
socioculturali afro-americani e più in
genere degli Stati Uniti meridionali.

Iettatura La iettatura è una parola che deriva dal


latino jactare, gettare, ed è uno di quei
termini che creano scetticismo e
curiosità. Chi fa la iettatura intende
accumulare energie negative da scaricare
su altri individui. Gli antropologi dicono
che la iettatura, presente in tutte le
società, è un fenomeno assimilato alla
superstizione, ma in grado di provocare
forti dipendenze.

Igbo Popolo della Nigeria sud-orientale, ovvero


dell'Ex-Biafra e del Delta del Niger.
Sconfitti nella guerra civile del Biafra
(1967-1970) furono costretti in massa ad
abbandonare le loro terre per far posto
alle compagnie petrolifere e ai pozzi di
petrolio.
Sono un popolo tradizionalmente
animista a cui si sono sovrapposte varie
fedi del cristianesimo, soprattutto
anglicani e pentecostali.

JuJu Con il nome "JuJu" si definisce il rituale


Woodoo a cui vengono sottoposte le
ragazze nigeriane vittime di tratta in

128
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
partenza per l'Europa.
Da alcuni racconti di ragazze nigeriane
che hanno voluto descrivere i cerimoniali
Woodoo a cui sono state sottoposte, si
evidenzia che è un rito a cui partecipano
più persone, genitori, parenti e amici
della ragazza, e che a guidarlo è un
sacerdote o una sacerdotessa (chissà se
veri o falsi).
La ragazza è vestita con abiti tradizionali
ed è quasi sempre a seno scoperto, seno
su cui vengono praticati piccoli tagli
paralleli con lame affilate (le cicatrici
permanenti che rimangono su uno o su
entrambi i seni sono li a ricordare per
sempre alla ragazza la promessa fatta).
Le tre promesse principali che la ragazza
deve pronunciare a voce alta, pagare il
debito, giuramento di fedeltà, obbligo del
silenzio. I rituali JuJu sono quasi sempre
associati al culto di Mami Wata, la dea
delle acque.

La terra di È un libro (2003) di Marnel Breure,


Legba pubblicista e giornalista specializzata in
religione e filosofia di vita. Il libro tratta
le pratiche Woodoo dell’Africa occidentale
e si basa sulle sue esperienze in Benin.
Un testo fondamentale per studiosi e
storici della cultura africana tradizionale
degli antichi.

Legba Une delle prime forme di identificazione


per le entità “Woodoo”.

129
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
Loa o Orisha Lo spazio tra il creatore e gli uomini non
è vuoto, ma pullula di divinità (Loa o
Orisha) distinte gerarchicamente, buone
e cattive, che devono essere adorate, o
evocate affinché possano interagire con i
viventi.

Madre degli Abita nel luogo dove vivono le anime. È


spiriti la "Madre degli Spiriti" a decidere chi e
quando mandare anime nella terra dei
vivi dopo aver insegnato loro le regole di
comportamento umane. Spesso proprio il
destino in vita è legato a quello che è
successo nel viaggio dal mondo delle
anime al mondo degli esseri umani.

Malocchio Il Malocchio è un termine ripreso dalla


superstizione popolare comune a tutte le
tradizioni europee. C’è una differenza
sostanziale tra malocchio e iettatura, il
primo è quasi sempre volontario mentre
la seconda potrebbe essere anche
involontaria.
Tale capacità si dovrebbe esplicare
soprattutto attraverso lo sguardo, da qui
deriva appunto il nome di malocchio. Chi
lancia il malocchio lo fa volontariamente
tramite vibrazioni emanate attraverso lo
sguardo, applicando una forma di ritualità
oscura, detta magia nera. Ovviamente
oggi con la parola malocchio s’intende più
genericamente la capacità di determinare
attraverso dei particolari gesti simbolici
degli stati di disagio più o meno gravi.

Mami Wata Divinità delle acque marine, Mami Wata


130
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
si manifesta come una Sirena e il suo
culto abbraccia alcuni stati costieri che si
affacciano sul Golfo di Guinea, le sue
prerogative sono principalmente legate
alla fertilità e a tutto ciò che riguarda il
mondo dello spirito e del corpo
femminile. È conosciuta anche come
Erzulie.

Mawu o Nel sistema di credenze del Woodoo


Nana Buluku esiste un Dio supremo creatore,
infinitamente buono (Mawu o Nana
Buluku), ma che non ha alcun contatto
con le sue creature e al quale non si deve
rendere culto.

Minon-nan Abbreviata in “Nan”. Une delle prime


forme di identificazione per le entità
“Woodoo”.

Monoteismo Teoria secondo la quale l'idea dell'Essere


primordiale Supremo, è l'origine di una specie di
monoteismo, va considerata come
espressione originaria di ogni religione.
L'Essere Supremo si identifica nel mondo
personificandone ogni aspetto, il bene e il
male, i pregi e i difetti. Alcuni studiosi
l'hanno definito il fondamento di tutte le
attuali religioni monoteiste.

Morte Per la cultura animista fa parte delle cose


"destinate ad accadere" anche se
rappresenta la perdita dei legami più cari
e fa pensare all'ignoto. Il cadavere non
mette paura, viene lavato e preparato
con cura e coperto di tante stoffe offerte

131
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
dai conoscenti e dai parenti in segno di
amicizia e affetto. Alla fine la morte è
accettata con un certo senso di realismo,
come qualcosa che è accaduto e a cui
non vale la pena di opporsi con inutili
paure o atteggiamenti negativi.
Il fedele africano animista sa che il
mondo dell’aldilà esiste. La tradizione gli
ha sempre insegnato che dopo la morte
c’è un luogo dove le anime si radunano.

Nala Artista, incantatrice di serpenti, indiana


Damayanthi nata in Francia. Nel 1887 si esibì in
Nigeria, a Lagos e da allora la sua figura
viene spesso associata a Mami Wata, la
dea delle acqua marine, spesso
raffigurata come dea "bianca".

Oba di Benin Oba, ovvero Re. L'Oba di Benin City è la


City massima autorità spirituale della religione
animista in Nigeria.
La sua autorità ha radici nell'Impero
Benin, costituitosi in quella regione
attorno al 1300 e annesso all’Impero
Britannico nel 1897. Il popolo Edo o
Benin non è da confondere con la
popolazione della moderna Repubblica del
Benin, che ha altra storia e collocazione
geografica rispetto allo Stato di Edo nella
moderna Nigeria.
L'Oba è nella cultura del popolo Edo
(popolazione dell'Africa occidentale ed in
particolare del Delta del Niger in Nigeria)
un re e un capo religioso, il sacerdote
supremo della religione animista in

132
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
Nigeria. Il nome Oba (che in molte lingue
locali significa re) entrò in uso nel XIII
secolo con Eweka I, considerato il
fondatore del Regno del Benin.
Il ruolo, oggi molto più religioso e
culturale che politico (gli inglesi sul finire
del 1800 decretarono la fine all'Impero
del Benin), si tramanda da allora di padre
in figlio ed oggi a ricoprirlo è Eheneden
Erediauwa (Ewuare II) nato nel 1953 e
"incoronato" il 20 ottobre 2016.

Ogoun Loa fra i più importanti della religione


Animista, è ritenuto padre di tutti gli
uomini, e nella sua rappresentazione più
benevola è rappresentato accompagnato
da un cane, ed è associato a San
Giacomo.
Ad Ogoun appartengono la guerra, il
ferro, il fuoco, non a caso è patrono del
fuoco e protettore dei fabbri. Nel ruolo di
Loa della guerra, è conosciuto come
Ogou Badagri, viene rappresentato
armato di machete, e viene associato a
San Giorgio. È anche rappresentato come
sacerdote e padrone delle arti mediche,
con il nome di Ogoun Ashadè, e viene
anche definito il più grande guaritore.
Mentre con il nome di Ogoun Balindjo è
associato a San Giacomo minore e a San
Giuseppe, in ogni caso il suo colore è il
rosso, ed oltre al rum adora anche le
offerte di tabacco.

Orisha Altro modo per definire il Woodoo,

133
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
secondo il popolo Yoruba.

Oyo Yoruba Antico Dio ridisegnato e migliorato in


tempo per dare all'uomo quello che noi
ora chiamiamo “Woodoo”.

Papa Legba Importantissimo Loa, rappresenta la


natura ambigua, in lui convivono il male
e la vita, è intermediario fra i due mondi,
è il primo Loa ad essere salutato in ogni
rito, per aprire la strada al Loa richiesto,
è infatti l’unico Loa a conoscere entrambe
le lingue, quella degli uomini e quella dei
Loa, ed è posto a guardia del velo di
Maia, in modo che né uomini né Loa
possano attraversarlo senza il suo
consenso.
Ecco le parole che si usano per salutare
Legba: “Atibon Legba, solleva la barriera
per me, Papa Legba solleva la barriera
affinché io possa entrare. Quando
ritornerò saluterò i Loa, Woodoo Legba,
solleva la barriera per me affinché io
possa ritornare. Quando ritornerò
saluterò o Loa”.
Il suo Veve (simbolo), è la sintesi di
quello che rappresenta: una specie di
croce in cui l’asse verticale, rappresenta il
mondo dei Loa, mentre quello
orizzontale, il mondo degli uomini. Il
centro rappresenta i due mondi si
congiungono.
Papa Legba fu colui che insegnò agli
uomini l’interpretazione e l’uso degli
oracoli, è rappresentato in vari modi,

134
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
come un vecchio intento ad aspergere
acqua, o un vecchio con una stampella,
associato a San Antonio da Padova,
mentre in un’altra rappresentazione lo
troviamo nelle sembianze di un feticcio
dalla forma umana, intento ad osservare
un fallo, che simboleggia la vita, in
prossimità di piazze o incroci.
Il suo animale è il cane. Ed è anche
conosciuto semplicemente come Legba.

Possessione È la credenza attraverso la quale uno dei


Loa del Woodoo prende possesso del
corpo di un sacerdote (il cui nome è
Hougan se maschio, e Mambo se
femmina). La possessione non avviene
nelle cerimonie individuali, ma avviene
solo nelle cerimonie comunitarie. Altra
parte di questo culto è l'adorazione degli
spiriti degli antenati, a cui spesso si
dedicano altari e cerimonie.

Razzismo Una pseudo-scienza in voga soprattutto


scientifico in Europa nel XIX secolo, con cui tentò di
suddividere l'umanità per razze in base
alle caratteristiche fisiche. Una pseudo-
scienza in cui si cercò di dimostrare, per
esempio, la superiorità degli europei
"bianchi" nei confronti degli africani
"neri".
Il razzismo scientifico, antropologia
razziale o razzismo pseudo-scientifico, è
lo studio delle tecniche e delle ipotesi a
sostegno o giustificazione della fede nel
razzismo, ossia nell'inferiorità o

135
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
superiorità razziale di alcuni gruppi umani
rispetto ad altri, cercando di dare
fondamento scientifico ad una cosiddetta
"scienza delle razze umane".
Già all'epoca dell'Illuminismo, alla fine del
XVIII secolo, si cercò di suddividere
l'umanità in "razze", ma è con il XIX
secolo che il "razzismo scientifico" si
sviluppò. Con esso si cercò di
"giustificare" lo schiavismo, il
colonialismo, la segregazione di gruppi
etnici minoritari, la discriminazione, la
tortura, la persecuzione e persino il
genocidio.
Nella seconda metà dell'800, la "teoria
del razzismo scientifico" fu la base
"giuridica" per giustificare la
colonizzazione, ovvero la spartizione
dell'Africa da parte delle grandi potenze
europee. Fu la "scusa" per giustificare la
sottomissione dei popoli africani e dello
sfruttamento economico di un intero
continente.

Reincarnazione Gli spiriti dei morti che non accedono al


mondo degli antenati diventano fantasmi
che iniziano a vagare per il mondo
spaventando i viventi. Gli spiriti dei morti
possono reincarnarsi in vita, e questo sia
nelle spoglie di umani che di animali, di
oggetti inanimati, di piante, fiori, o
vegetali.

RTA Acronimo per definire le Religioni


Tradizionali Africane.

136
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
Santeria La Santeria nasce dal sincretismo
(mescolanza) di elementi della religione
cattolica con altri della religione
tradizionale yoruba, praticata dagli
schiavi africani e dai loro discendenti a
Cuba, in Brasile, America Centrale,
Florida, New York e California.
Il termine "Santeria" è stato coniato dagli
spagnoli per denigrare quella che a loro
pareva un'eccessiva devozione ai santi da
parte dei loro schiavi, che non
comprendevano il ruolo essenziale di Dio
nella religione cattolica.
Questo atteggiamento nacque da una
costrizione imposta loro dagli schiavisti.
La proibizione tassativa, pena la morte,
di praticare le proprie religioni animiste,
provenienti dall'Africa occidentale,
costrinse gli schiavi deportati ad aggirare
il divieto, celando dietro l'iconografia
cattolica i loro dèi, così da adorarli
liberamente.

Sciamano Si definiscono genericamente sciamani o


sacerdoti del Woodoo tutte le autorità
religiose della cultura animista in grado di
effettuare i rituali. Si diventa sciamani
dopo essere diventati "fedeli" e aver
studiato (da un altro sciamano più
anziano), è una carica religiosa che
spesso si tramanda di padre in figlio. Nei
villaggi lo sciamano ha una grande
autorità.
È una carica a cui possono ambire anche
le donne. Non è raro, infatti, trovare
137
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
donne nella carica di “sciamano”.
Ad oggi, soprattutto nella Nigeria del
Sud, ci sono decine e decine di
"sciamani" al soldo della mafia nigeriana
e dei trafficanti di ragazze per fini
sessuali. Questi sciamani "infedeli", in
questi ultimi decenni, hanno contribuito a
dare al Woodoo una connotazione
decisamente negativa, e a snaturare
quelle che erano le pratiche tradizionali
dell'animismo delle origini.

Shango Divinità del fulmine, connessa al gruppo


degli Ogou, loa guerrieri e fabbricanti
d’armi. È ritenuto in grado di risolvere i
problemi, e di guarire i malati. Pur
essendo divinità guerriera, in periodi di
guerra Shango non possiede i propri
fedeli, mentre al contrario, in tempo di
pace discende violentemente in loro. Il
suo colore è il rosso, e l’offerta a lui più
gradita è il rum, che è bevuto come
l’acqua durante la possessione.

Sillon Noir Movimento di evangelizzazione cristiano,


fondato dal vescovo cattolico del Benin
Barthélemy Adoukonou negli anni '80,
che accoglie nella sua dottrina anche
elementi tradizionali della cultura
africana.

Sincretismo La mescolanza di culti, riti e rituali tra


religioni. Si dice che gli africani convertiti
alle religioni europee abbiano due anime,
quella profonda della religione degli
antichi (animista) e quella superficiale di

138
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
una religione imposta dai missionari e dai
colonizzatori europei.
Il sincretismo ha provocato diversi
problemi teologici soprattutto per la
Chiesa Cattolica, si pensi ai convertiti
africani che hanno più mogli, al problema
della nudità femminile, fino ad arrivare al
culto dei morti, a quello degli antenati, ai
rituali woodoo a cui partecipano in massa
anche i convertiti al cristianesimo.
Diversi Papi hanno cercato di affrontare il
problema attraverso lettere apostoliche
ed encicliche, Giovanni XXIII, Paolo VI,
fino a Giovanni Paolo II che durante i
suoi viaggi in Africa ha chiesto a
missionari, e ai vescovi africani di
“rispettare” anche le tradizioni locali.

Soteria La "soteria" animista è un concetto


religioso e dottrinale basato sulla
salvezza dell'uomo.

Spirito Un caso tipico in cui si ricorre al concetto


bambino di reincarnazione è quello della mamma a
cui muoiono ripetutamente figli in
giovane età. In questi casi si dice che i
bambini nati dalla madre siano
reincarnazioni dello stesso "spirito
bambino", che va e viene dal mondo
degli spiriti.

Spirito- Entità spirituale che si stacca dal corpo


Anima fisico (lasciandolo inanimato) al momento
della morte. È una delle tre entità (forze)
che, secondo gli animisti, è formato
l’uomo, corpo, forza vitale e spirito-
139
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
anima.
Al momento della morte il corpo resta
inanimato, la forza vitale cessa di
esistere, e lo spirito-anima si stacca dal
corpo e inizia a vagare nell’aldilà in
attesa di sapere quale sarà il suo destino.
Secondo i credenti Woodoo è proprio la
morte, quando il corpo resta inanimato,
la prova che esiste l’aldilà.

Tratta degli Con tratta atlantica degli schiavi africani


schiavi (o tratta atlantica) si indica il commercio
di schiavi di origine africana attraverso
l'Oceano Atlantico fra il XVI e il XIX
secolo. Gli schiavi erano "venduti" dagli
Stati africani ai mercanti dell'Europa
occidentale e deportati da questi ultimi
soprattutto nel continente americano,
dove erano particolarmente impiegati
nelle piantagioni di prodotti destinati al
mercato europeo, per esempio il cotone,
ma anche nella stessa Europa (prima in
Portogallo, Spagna, e Italia, e
successivamente anche nei paesi nord-
europei), dove erano impiegati come
servi domestici e braccianti agricoli. La
pratica di deportare schiavi africani verso
le Americhe fu un elemento fondamentale
della nascita e dello sviluppo delle colonie
europee del Sud e Centro-America prima,
e del Nord-America poi.
Oltre alla tratta atlantica, vi furono una
"tratta africana" e una "tratta orientale".
A causa della tratta e delle sue
conseguenze morirono da due a quattro
140
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
milioni di africani; molti afro-americani e
africani chiamano questo fatto black
holocaust (olocausto nero) o si
riferiscono alla tratta con il termine
maafa (in lingua swahili "disastro" o
"avvenimento terribile", "grande
tragedia"). La tratta venne abolita dal
Regno Unito nel 1807 e dagli Stati Uniti
nel 1808. Nel corso del XIX secolo gli
Stati Uniti e via via tutte le grandi
potenze europee abolirono anche la
schiavitù.
La tratta degli schiavi africani, in gran
parte provenienti dai Paesi del Golfo di
Guinea, rese possibile l'esportazione della
religione Animista e del Woodoo nei paesi
di destinazione, dove con il passare dei
secoli si trasformò assumendo valenze e
rituali diversi dalle religioni tradizionali
proprie dell'Africa occidentale.

Trokosi Sono bambine offerte dalle famiglie come


schiave (sessuali) ai sacerdoti del
Woodoo per placare l'ira del Dio a causa
di "colpe" e reati di varia natura
perpetrati da parenti (maschi) di queste
bambine. Una schiavitù che a seconda
della gravità del reato può durare per
sempre. Un pratica in uso nelle zone
rurali del Ghana, oggi vietata anche con
una legge del 1989, ma che purtroppo
persiste ancora in alcune località remote.

Veve I Veve sono simboli complessi che


rappresentano i Loa. Vengono utilizzati
come "porte" per richiamare lo spirito in
141
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
questo mondo. Pur mantenendo
caratteristiche simili ogni Veve è diverso
perché rappresenta una descrizione
simbolica del Loa.

Vodun Altro modo per definire il Woodoo.

Woodoo Il Woodoo è una religione con una lunga


storia ancora molto praticata in diverse
parti del mondo, nata in Africa e poi
arrivata con gli schiavi negli Stati Uniti,
dove con forme, riti e nomi leggermente
diversi esiste ancora.
Il Woodoo si basa sulla venerazione della
natura e degli antenati, e sulla credenza
che i vivi e i morti coesistano fianco a
fianco: il mondo dei morti è sovrapposto
a quello delle persone e vi si può
accedere grazie a una serie di spiriti
intermediari, che sono un legame anche
con Dio.
I credenti Woodoo hanno un concetto
semplice del peccato: credono che si
debbano sempre compiere buone azioni e
che si sarà puniti per quelle cattive.
L’idea negativa e riduttiva che molti
hanno del Woodoo si deve al colonialismo
e al modo in cui il cristianesimo è stato
diffuso nei paesi africani. In particolare, il
sacrificio degli animali praticato dai fedeli
Woodoo è stato associato alla
stregoneria, nonostante sia un’usanza
radicata anche nelle tradizioni di molte
altre religioni.

Woodooun In Benin, e in altri luoghi dell'Africa dove


142
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
si pratica la religione animista, si crede in
un Dio onnipotente creatore del cielo e
della terra, ma questo Dio si trova
lontano. E non potendo essere raggiunto,
il Dio stesso ha creato degli intermediari
che sono i Woodooun. I Woodooun sono
la risposta dell’uomo ai numerosi
interrogativi sul mondo e la sua origine,
la morte, il tuono, il mare e ciò che esso
contiene.

Yehwe non I sacerdoti o “mediatori” hanno il compito


di invocare i "Loa" affinché si manifestino
attraverso la possessione di un essere
umano. Questa possessione si ottiene
mediante rituali collegati a sacrifici, e
soprattutto alla danza frenetica e al ritmo
dei tamburi, che fa piombare la persona
in una specie di estasi o trance, con cui si
manifesta la divinità.

Yehwe- Definizione di pratiche e rituali che si


vodun riferiscono alla religione animista delle
origini.

Yoruba Popolo della Nigeria sud-occidentale. Fu


la culla della cultura animista in Nigeria.

143
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
Indice Analitico
00 Prefazione
• Le origini di una religione che non ha testi sacri o testi
scritti, e si tramanda per via orale fin dai tempi più antichi
dell'uomo
• Concetti importanti della religione animista
• Riti e Feste

01 Il Concetto di Woodoo
• Il Woodoo e la religione animista dell'Africa
• Il Woodoo è il fulcro della religione tradizionale africana

02 Introduzione al Woodoo
• Introduzione allo studio del Woodoo, parte integrante della
cultura animista dell'Africa sub-sahariana occidentale, e che
ha molta influenza nella tratta delle ragazze nigeriane verso
l'Europa
• Origini e pratiche contemporanee

03 Culto Animista e Feticismo. La Religione Animista


nell'Africa occidentale
• L’animismo in Africa occidentale
• I defunti e il "Culto degli Antenati"
• Le condizioni per diventare antenato sono numerose
• Reincarnazione
• I riti funebri

144
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
• Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale.
Non ha testi sacri o testi scritti, e si tramanda per via orale
fin dai tempi più antichi dell'uomo

04 Il Woodoo, le Origini nel Regno di Danxomè


• Continuiamo lo studio di questa pratica che ha molta
influenza nella tratta delle nigeriane in Europa
• Effettivamente nessun essere vivente ha mai visto Dio né lui
può essere visto, ma l’uomo vede Dio attraverso quello che
Lui ha creato
• “Woodoo” non potrebbe avere forza senza Dio

05 Il Woodoo e i contatti con il Cattolicesimo


• Esistono dei legami fra il "Woodoo" e la “Chiesa” che sono
visibili perfettamente nell'adattamento della chiesa cattolica
alla lingua Fon del “Vodun”
• Ne seguì un adattamento linguistico del cattolicesimo al
vocabolario “Woodoo”
• Woodoo è uno spirito, un’emanazione di Dio su scala ridotta

06 Rapporti tra Chiesa Cattolica e Woodoo


• Il Woodoo è una religione tradizionale proveniente
dall’Africa occidentale, molto antica e imbevuta di magia
naturale e spiritualità. È seguita da circa 60 milioni di
persone in tutto il mondo
• L’immaginario dominante legato al Woodoo è frutto del
processo di sincretismo con il cristianesimo, e anche con il
satanismo e la stregoneria, originato dal contatto con la
religione degli schiavi neri portati in America
• Così come la Chiesa Cattolica incoraggia l’inculturazione
dei valori che si trovano nelle religioni tradizionali africane e
nelle culture, allo stesso modo riconosce degli aspetti
positivi nel Woodoo

145
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
• Il dialogo tra la Chiesa Cattolica e il Woodoo, incentrato in
particolare sullo sviluppo umano integrale, si scontra a volte
su elementi difficilmente conciliabili
• Una indagine approfondita e accurata delle religioni
tradizionali africane aiuterebbe ancora di più il dialogo e la
necessaria distinzione tra l’aspetto culturale e la stregoneria
• Diversi missionari cattolici che operarono in Benin hanno
condiviso le difficoltà che si trovano ad affrontare nella
“terra del Woodoo”
07 Il Woodoo nella Vita Africana
• La pratica del “Vodun” incominciò a permeare la vita di tutti
i giorni della gente che la esercitava. Non c’è nessuna
decisione presa nella vita quotidiana che lo escluda

08 Woodoo in Africa e America. Malocchio e fatture in


Europa
• Il Woodoo oggi è associato a bamboline con gli spilli o alla
tratta delle nigeriane assoggettate tramite la paura di irritare
qualche spirito tradizionale. In realtà molti rituali e credenze
esistono sotto diverso nome e forma anche in Italia ed
Europa

09 Il Woodoo Africano
• Il Woodoo, come molti lo chiamano, è profondamente
radicato nelle culture, tradizioni e spiritualità della gente
africana, dalla quale solitamente è denominato JuJu
• Come ci si mette in contatto con le divinità del Woodoo?
• Esistono delle prove che queste cose funzionano?
• Testimonianza di un fedele Woodoo

10 Woodoo nel Benin. L'ambivalenza morale degli Dei


dell'Africa occidentale

146
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
• Marnel Breure è una pubblicista e giornalista specializzata in
religione e filosofia di vita. È l’autrice del libro “La terra di
Legba”, sulle pratiche Woodoo dell’Africa occidentale:
questo libro si basa sulle sue esperienze in Benin

11 Trokosi, le schiave di Dio


• Le bambine punite per colpa dei familiari
• Trokosi, le schiave del Dio
• Le Trokosi sono disgraziate bambine

12 Il Razzismo Scientifico
• Il Razzismo Scientifico. Cattiva scienza, molti pregiudizi
• L'Africa e il Razzismo Scientifico

14 Il Woodoo usato contro le vittime di tratta


• Con alcune domande e risposte spieghiamo l’uso del
presunto potere del Woodoo contro le vittime della tratta
degli esseri umani
• È possibile invertire o annullare i poteri del Woodoo?

15 Nigeriane, perché i riti Woodoo e l'Oba di Benin City


• Il culto di Mami Wata
• Mami Wata. Mother Water, Sirena, Dea, donna e uomo del
Woodoo
• Nigeria. L'Oba di Benin City contro il traffico di ragazze

16 Costrette a prostituirsi e torturate


• Storie di nigeriane vittime del Woodoo

17 Io, in fuga da Woodoo e Violenza


• Con quali mezzi gli sfruttatori costringono le ragazze a
prostituirsi?
147
Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
• Quale ruolo ha il Woodoo
• Perché nel mondo della prostituzione nigeriana sta
aumentando la violenza?
• Che rapporto c’è con i clienti?

18 Le ragazze nigeriane, i riti woodoo e il culto di Mami


Wata
• Il Woodoo (JuJu)
• Il culto di Mami Wata
• Il rito vero e proprio
• Le tre promesse principali che la ragazza deve pronunciare a
voce alta
19 La vita dopo la morte nella cultura animista dell'Africa
occidentale
• Anche gli uomini hanno uno spirito che non muore, ma
rinasce in altri uomini oppure nelle forme viventi della
natura
• La Luna disse agli uomini: "Come io muoio, e morendo
vivo; così anche voi morirete, e morendo vivrete"

20 Africa occidentale, tra terrorismo islamico, religioni,


tradizioni animiste, sette religiose e sfruttamento
• Principali gruppi islamici integralisti che da decenni
provocano terrore, distruzione e morte nell'Africa Sub-
Sahariana
• Pillole
• Le religioni nei Paesi dell'Africa occidentale
• Boko Haram e l'integralismo islamico
• Iswap e Boko Haram

21 Il Woodoo, lo schiavismo e la tratta di esseri umani


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Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
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Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
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Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
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Il Woodoo e la Religione Animista dell’Africa occidentale
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