Evidenziature sulla norma / sulle risposte ai quesiti della Commissione
Osservazioni mie
Coerentemente con questo principio la Commissione ritiene che gli “interventi di riparazione o locali”, di cui
al p.to 8.4 del DM 17 gennaio 2018, con le precisazioni sotto riportate, rientrino a pieno titolo tra quelli
disciplinati dal richiamato art. 16 bis, comma 1, lett. i) del DPR 917/1986 e, pertanto, siano conformi al comma
4 dell’art. 119 del decreto legge 34/2020.
[...]
INTERVENTI LOCALI:
1) ripristinare, rispetto alla configurazione precedente al danno, le caratteristiche iniziali di elementi o
parti danneggiate;
2) migliorare le caratteristiche di resistenza e/o di duttilità di elementi o parti, anche non danneggiati;
3) impedire meccanismi di collasso locale;
4) modificare un elemento o una porzione limitata della struttura”.
[...] Mentre le prime tre finalità sono sicuramente volte a ridurre le condizioni di rischio, e quindi perseguono
l’obiettivo del sismabonus, la quarta non persegue la riduzione del rischio, ed è da ritenersi perciò non
ricompresa tra gli interventi indicati alla lettera i) dell’articolo 16 bis del TUIR e quindi non beneficia degli
incentivi fiscali previsti dal sismabonus, qualora si operi unicamente mediante interventi locali.
Il ripristino o rinforzo dei collegamenti esistenti tra i singoli componenti o tra parti di essi o la realizzazione di
nuovi collegamenti (ad esempio tra pareti murarie, tra pareti e travi o solai, anche attraverso l’introduzione
di catene/tiranti, chiodature tra elementi lignei di una copertura o di un solaio, tra componenti prefabbricati)
ricadono in questa categoria”.
Con il collegamento delle basi dei pilastri perseguiamo la realizzazione di nuovi collegamenti tra componenti
strutturali, al fine di tener conto della presenza di spostamenti relativi del terreno sul piano di fondazione,
come previsto dai successivi paragrafi di norma. Abbiamo quindi migliorato le caratteristiche di resistenza /
duttilità di parti strutturali come indicato al punto 2) nell’elenco degli interventi locali.
NTC2018
7.2.5. REQUISITI STRUTTURALI DEGLI ELEMENTI DI FONDAZIONE
[...]
COLLEGAMENTI ORIZZONTALI TRA GLI ELEMENTI DI FONDAZIONE
Si deve tenere conto della presenza di spostamenti relativi del terreno sul piano di fondazione, calcolati come
specificato nel § 3.2.4.2 e applicati alla fondazione, e dei possibili effetti da essi indotti nella struttura
sovrastante.
Tali spostamenti relativi possono essere trascurati se le strutture di fondazione sono collegate tra loro da un
reticolo di travi, o da una piastra dimensionata in modo adeguato, in grado di assorbire le forze assiali
conseguenti. In assenza di valutazioni più accurate, si possono prudenzialmente assumere le seguenti azioni
assiali:
± 0,2 Nsd amax /g per il profilo stratigrafico di tipo A
± 0,3 Nsd amax /g per il profilo stratigrafico di tipo B
± 0,4 Nsd amax /g per il profilo stratigrafico di tipo C
± 0,6 Nsd amax /g per il profilo stratigrafico di tipo D
dove Nsd è il valore medio delle forze verticali agenti sugli elementi collegati, e amax è l’accelerazione
orizzontale massima attesa al sito.
Il collegamento delle strutture di fondazione tramite un reticolo di travi in grado di assorbire la forza 0,2 Nsd
amax /g consente di ritenere trascurabili gli spostamenti relativi del terreno sul piano di fondazione, e quindi
rispondere ai requisiti strutturali degli elementi di fondazione
8.3. VALUTAZIONE DELLA SICUREZZA
Qualora sia necessario effettuare la valutazione della sicurezza della costruzione (per gli interventi locali non
è necessario, quindi la restante parte del presente paragrafo non ci interessa, N.d.r.), la verifica del sistema
di fondazione è obbligatoria solo se sussistono condizioni che possano dare luogo a fenomeni di instabilità
globale o se si verifica una delle seguenti condizioni:
– nella costruzione siano presenti importanti dissesti attribuibili a cedimenti delle fondazioni o dissesti
della stessa natura si siano prodotti nel passato;
– siano possibili fenomeni di ribaltamento e/o scorrimento della costruzione per effetto: di condizioni
morfologiche sfavore‐ voli, di modificazioni apportate al profilo del terreno in prossimità delle fondazioni,
delle azioni sismiche di progetto;
– siano possibili fenomeni di liquefazione del terreno di fondazione dovuti alle azioni sismiche di
progetto.
N.B. Nel § 8.3 si parla di verifica del sistema di fondazione nei confronti della capacità portante, del
ribaltamento e dello scorrimento, ossia verifiche di tipo GEO, non STR. La finalità del collegamento tra gli
elementi di fondazione riguarda invece il comportamento sismico della struttura sovrastante, non delle
fondazioni in sé.