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Barbara Polacchi Corso di Chitarra per rendere più agili le dita

Parte 1 – Prima di cominciare

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Barbara Polacchi Corso di Chitarra per rendere più agili le dita
Parte 1 – Prima di cominciare

Indice

Introduzione..........................................................................................4
Prima di iniziare.....................................................................................6
Rinfreschiamo alcune cose.......................................................................8
Perfezioniamo la nostra postura............................................................. 8
La posizione seduta.......................................................................... 9
La posizione in piedi....................................................................... 10
Plettro............................................................................................. 12
Rinfreschiamo le nozioni sulla notazione per chitarra..................................17
Leggere le tablature........................................................................... 17
Comprendere i diagrammi degli accordi................................................ 19
Interpretare una griglia...................................................................... 20
Uso del metronomo...............................................................................22
Studio del manico.................................................................................24

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Parte 1 – Prima di cominciare

ATTENZIONE!
Prima di iniziare questo corso,
LEGGI CON MOLTA ATTENZIONE
QUESTA PAGINA!

Se hai una postura errata o tieni la chitarra in modo


sbagliato, tutti gli esercizi qui di seguito proposti potrebbero
procurare fastidi più o meni accentuati!

Pertanto appena senti anche semplice CALORE negli arti


durante l'esecuzione degli esercizi:

FERMATI IMMEDIATAMENTE
per almeno un minuto.

Riprendendo, se la sensazione continua o peggiora


(andando dal calore all'indolenzimento, dalla perdita di
forza alla perdita di tatto, dal bruciore al pizzicorio, da
tutte quelle sensazioni inusuali riguardo l’utilizzo degli
arti fino al dolore)

INTERROMPI SUBITO QUESTI ESERCIZI


E CONSULTA UN MEDICO,
meglio se specialista!

Non devi MAI arrivare a provare dolore.

Io, Barbara Polacchi, NON MI RITENGO RESPONSABILE in


alcun modo, per nessun motivo e in nessuna situazione per
danni di qualsiasi tipo derivati dall'utilizzo errato o
dall'incapacità di esecuzione degli esercizi contenuti in
questo e-book!

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Parte 1 – Prima di cominciare

Introduzione

Ciao,

ti do un caloroso benvenuto a questo corso.

Prima di cominciare vorrei darti alcune informazioni su come poterlo usare al


meglio per ottenere grandi benefici dal materiale che troverai nelle varie lezio-
ni.

Intanto in questo corso partirò dando per scontato che tu conosca già le cose
basilari, dal mettere le dita sulla tastiera, al conoscere i principali accordi (bar-
rè compreso), al saper come leggere una tab o grafico, alle nozioni principali di
teoria musicale (intervalli, scale e accordi) e che tu conosca la terminologia
(argomenti di cui mi sono occupata nel mio corso BASE di chitarra).

Volutamente non ho scritto gli esercizi da fare in notazione musicale, perché


sono tutti esercizi da suonare senza un'indicazione di tempo preciso, o meglio:
tutte le note avranno lo stesso valore come potrai vedere andando avanti.

Quindi ho ritenuto superfluo mettere il pentagramma con le note.

Nelle mie spiegazioni, poi, mi riferisco sempre ad un chitarrista destro, ma


niente impedisce che questo corso possa essere usato anche da una persona
mancina.

Durante tutto il corso, poi, verrà richiesto continuamente l'uso del metronomo
che puoi acquistare anche a basso prezzo, qualora tu non ne avessi, in un
qualsiasi negozio di musica, oppure puoi trovare gratuitamente online
(http://bestmetronome.com/lang-it).

L'acquistarlo o meno dipende solo da te: quello online che ti metto qui sopra è
molto buono ed è molto preciso, oltre che essere gratuito, ma ha lo svantaggio
di trovarsi su Internet, quindi devi necessariamente avere un computer e/o u-
na connessione per poterlo utilizzare, mentre l'altro puoi averlo sempre con te.

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Più sotto trovi un capitolo proprio sul metronomo, qualora tu non l'avessi mai
usato e non sai come funziona :-)

Un altro strumento non indispensabile, ma che può risultare utile, è una pallina
di gomma morbida di quelle per lo stress (che i pianisti usano per sciogliere i
tendini) da stringere nel tempo libero o quando senti la mano stanca: può sicu-
ramente aiutare.

Allegati a questo Corso troverai anche i miei e-book gratuiti su come si legge
una tab e sulle tecniche chitarristiche che ci serviranno soprattutto:

il primo per capire come suonare certe tecniche o come fare certe penna-
te (anche se già nelle prossime pagine troverai un capitoletto dedicato
alla lettura di una tab)

il secondo per avere una conoscenza, anche teorica, di alcune tecniche


che andremo ad affrontare nell'ultima parte di questo cordo.

Infine, vorrei precisare che non ci sono tempistiche uguali per tutti.

Se salti una settimana di lavoro o se inizi in ritardo non ti devi sentire in


nessun modo colpevole.

Anzi: congratulati tra te e te ogni volta che raggiungi anche il minimo


obiettivo.

Queste lezioni devi adattarle alla tua velocità e al tuo stile di vita, ai tuoi ritmi
e soprattutto al tempo che hai a disposizione per suonare, senza stress o fret-
ta!

Ti ricordo che per qualsiasi cosa puoi contattarmi inviando un'email a


suonolachitarra@gmail.com o a info@suonolachitarra.it.
A questo punto non mi resta che augurarti una buona ... suonata!

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Prima di iniziare

Spesso si pensa che suonare la chitarra sia molto facile e semplice: “E che ci
vuole a fare quattro accordi per accompagnare una canzone?“.

All’inizio, quando io ancora non avevo cominciato a suonare questo strumento,


ti confesso che pensavo proprio questo.

In fondo la chitarra, rispetto ad esempio ad un pianoforte, potrebbe sembrare


più ... alla portata di tutti, uno strumento che non richiede uno sforzo partico-
lare o chissà quale tipo di studio a livello musicale per suonarla.

In fondo basta sapere come mettere le dita della mano sinistra, come muovere
la mano destra e ... les jeux sont faits, come direbbero i francesi.

Tutto questo in parte è vero: non è necessario sapere ad esempio quali note
formano un accordo per suonarlo sulla chitarra!

In fondo basta acquistare un qualsiasi prontuario, mettere le dita così come è


indicato e l’accordo viene da solo.

Quanti ... in fondo ho scritto in poche righe :-)

Ebbene: basta prendere una chitarra in mano, provare a suonare un semplice


accordo e subito ci si accorge che in realtà non è proprio così semplice, sconta-
to e ... automatico!

Uno dei mezzi più sicuri per raggiungere un buon livello con la chitarra
è puramente fisico: si tratta, infatti, di far lavorare le proprie dita per alle-
narle a questa pratica, di far loro acquistare agilità, scioltezza, forza e sicu-
rezza.

Solo così la nostra diteggiatura sarà più ... armoniosa.

Ma questo è possibile anche e soprattutto se si lavora in modo consapevole,


cioè facendo entrare in questo tipo di allenamento anche il nostro ... mentale,

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il nostro cervello!

Visto che l’aspetto fisico è importante per suonare la chitarra, per affrontare
questo strumento bisogna pensare ad esempio ad uno sportivo: non si può a-
vere nessun progresso se non ci si allena.

E l’allenamento, quindi il mettere in forma la nostra condizione fisica, si chiama


esercizio.

Questo consiste nel far lavorare efficacemente alcune parti del nostro corpo in
funzione dell’attività fisica che pratichiamo.

Nel nostro caso specifico, volendo suonare la chitarra, dovremo affrontare e-


sercizi che ci permetteranno di suonare con più agilità e scioltezza le melodie
sulla tastiera.

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Rinfreschiamo alcune cose

Ora sicuramente sarai impaziente di cominciare :) , ma prima di lanciarti e di


partire al galoppo per affrontare questo corso, prendiamoci qualche minuto per
essere sicuri di avere tutte le nozioni che ci servono.

In questo capitolo, quindi, per non dare niente per scontato, riprenderò alcune
delle cose da sapere.

Perfezioniamo la nostra postura

Tante volte mi accorgo che questo argomento della postura e della corretta po-
sizione è spesso tralasciato da chi ha voglia di mettersi a suonare ... il prima
possibile, con conseguenze, purtroppo, non sempre piacevoli, sia a livel-
lo fisico (mal di spalle o mal di schiena dopo pochi minuti che si suona) sia a
livello di stabilità nei confronti dello strumento e quindi di padronanza
della tecnica e del suono che si riesce a ricavare dalla chitarra.

Diciamo subito che sarebbe bene suonare la chitarra seduti su una sedia stabi-
le (quindi ... dura), la schiena dritta, i piedi ben appoggiati per terra.

Anche se questa posizione è effettivamente corretta, tuttavia sappi che puoi


suonare nella posizione che per te è più comoda :-)

Una volta che avrai trovato la postura per te più naturale, concentrati sul mo-
do di tenere la chitarra e il plettro, se lo usi.

Tieni anche presente che hai tante possibilità di scegliere la tua posizione idea-
le, sia che vuoi suonare seduto/a o in piedi, ma forse potrebbe essere più co-
modo sederti soprattutto se prevedi di suonare a lungo (la maggior parte di
noi, io per prima, può tenere di più stando seduti che in piedi).

Comunque, quando si vuole suonare in piedi (e molti chitarristi lo fanno), biso-


gna abituarsi a ... suonare in piedi nei limiti del possibile.

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Il modo di tenere la chitarra varia leggermente, in base al fatto che suoni in


piedi o seduto/a.

Ecco, allora, qualche indicazione generale di postura nei due casi.

La posizione seduta

In questa posizione, la maggior parte dei chitarristi appoggiano la chitarra sulla


gamba destra, mantenendola in posizione con l’aiuto del braccio destro, con
l’avambraccio destro appoggiato sulla fascia superiore della cassa e posto da-
vanti alla cassa armonica, la mano che pizzica o plettra le corde all’altezza del-
la rosa o dei microfoni se si tratta di una chitarra elettrica, mentre il polso deve
essere abbastanza rilassato.

Il peso del braccio viene scaricato sulla fascia superiore della cassa.

In questo caso la chitarra va tenuta contro di noi in modo naturale, senza strin-
gerla troppo e, soprattutto, facendo in modo che l’avambraccio destro sia capa-
ce di muoversi tranquillamente; invece il gomito sinistro deve sempre essere
aderente al corpo anche se non eccessivamente attaccato.

Se invece appoggi la chitarra sulla gamba sinistra, come spesso succede nel
caso di una chitarra classica e/o acustica, è meglio utilizzare un poggia-piede
(ma può essere utilizzata per questo scopo anche la custodia rigida della chi-
tarra stessa) che solleverà la gamba sinistra di una buona decina di centimetri:
in questo modo il manico sarà più vicino a noi, a livello del nostro busto.

In questo caso la paletta della chitarra si trova più o meno all'altezza della
spalla sinistra.

Esiste anche un altro sistema che, tramite l’utilizzo di un accessorio previsto


per questo scopo, ci permette di tenere la chitarra alzata sopra la coscia, per-
mettendo così di tenere i due piedi ben appoggiati per terra.

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La posizione in piedi

Per suonare la chitarra in piedi, si usa una cinghia regolabile che permette di
aggiustare la posizione dello strumento in funzione della nostra altezza e della
nostra postura preferita.

Alcuni chitarristi preferiscono avere la chitarra piuttosto alta (sopra la ... cin-
tura, tanto per capirci: il vantaggio di questa posizione è che è più comodo da
suonare.

Tuttavia, il look che ne consegue è meno ... cool :) che, invece, tenere la
chitarra molto bassa davanti a noi.

Alcuni stili musicali, come il bluegrass, per esempio, permettono di tenere la


chitarra in posizione alta.

Ma se vogliamo fare del rock’n’roll, meglio allora tenerla molto bassa.

Non c’è, però, nessuna regola da seguire a proposito: dopo tutto, da quando la
moda è legata al conforto? :-)

Comunque, suonare la chitarra elettrica in piedi comporta il dover esercitare u-


na forza maggiore sulle corde con la mano sinistra, portando ad una imposta-
zione scorretta di tale mano rispetto alla posizione classica: la sinistra deve po-
sizionata a ridosso del manico e lo stringe come se lo dovesse impugnare.

Questa posizione favorisce l'uso del pollice per premere i tasti relativi sulla 5° e
sulla 6° corda.

Per quanto riguarda la mano destra, possiamo dire che non esiste una posizio-
ne standard: infatti la plettrata nella chitarra elettrica è molto personale e può
essere diversa da persona a persona.

Comunque è consigliato tenere il palmo sulle corde più gravi per bloccarle in
modo da avere un suono più pulito (accorgimento spesso sottovalutato da tan-
ti, pur essendo molto importante).

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Per concludere questo paragrafetto, sia che tu suoni in piedi o seduto/a (o in


tutte e due le posizioni alternativamente), l’essenziale è di optare per una posi-
zione coerente, qualunque sia la tua postura.

Se vuoi più di informazioni sulla postura da seduti, ti consiglio di scaricare il vi-


deo gratuito fatto dal chitarrista fingerstyle Michele Lideo in esclusiva per suo-
nolachitarra, dove potrai vedere in atto la posizione da avere e come tenere la
chitarra.

Ci possono essere problemi con il pollice sinistro che può causare dolore.

I motivi possono essere diversi; proviamo a vederne qualcuno:

se si suona da poco è piuttosto normale

fa male a causa del barrè

si può commettere qualche errore nel posizionamento della mano e/o


della chitarra

dalla pressione che si fa con le dita sulle corde.

Possibili soluzioni possono essere le seguenti:

esercitarsi a non usare il pollice e a fare pressione solo con le dita, ap-
poggiando il manico da qualche parte (tipo sul bordo di una sedia) in mo-
do da non usare il pollice

usare la parte del manico più vicina alla cassa armonica per iniziare a fa-
re gli esercizi, quindi partire dai tasti più alti e risalire all'indietro fino ad
arrivare alla paletta.

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Plettro

Il plettro, tenuto con la mano destra, generalmente va impugnato tra il pollice


che lo tiene ben saldo, e l'indice piegato ad uncino; deve sporgere di circa 3
mm e deve sempre essere usato perpendicolarmente alle corde (mai di sbie-
go).
L'indice è curvo, come ho detto, ed il plettro si appoggia sull’ultima falange; le
altre dita della mano sono aperte e rilassate.

Questo comunque non è un principio assoluto: infatti c'è chi lo tiene fra pollice
e medio, chi fra i polpastrelli, chi tiene il pollice convesso, chi concavo, chi lo
tiene sempre parallelo alle corde, chi più o meno inclinato, chi cambia l'impo-
stazione a seconda di quello che suona.

Se necessario, quando si plettra velocemente, si può tenere il pugno chiuso e il


polso relativamente fermo, ma non rigido!

ATTENZIONE!
Plettrando con il polso rigido (quando cioè si muove tutto l'
avambraccio invece di articolare il polso) si mettono a ri-
schio i tendini del braccio e del polso, oltre a fare il doppio
della fatica.

La plettrata deve essere accompagnata da un movimento il più rotondo possi-


bile, un movimento armonioso del polso e, volendo, anche con un piccolo mo-
vimento delle dita che accompagnano il plettro; questo vale sia quando si va
veloce sia quando si va lentamente.

Per iniziare a suonare la chitarra elettrica si possono usare i plettri PickBoy in


policarbonato da 1mm, i Jim Dunlop (preferibili quelli in nylon che quelli in pla-
stica, ma dipende dai gusti) da 1 mm, gli Ibanez Steve Vai per cose più morbi-
de.

Con i plettri a punta si avrà una maggior precisione.

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C'è la maggior parte dei grandi chitarristi che usa il plettro duro, ma c'è anche
chi usa quello medio o addirittura Thin.

L'importante è che tu trovi quello che ti fa sentire a tuo agio quando suoni.

Tieni anche presente che il plettro, suonando, decade e si consuma.

Si può ovviare a questo usando quelli consumati per lo studio casalingo e si


può provare a rifare la punta strofinandoli, con un metodo molto artigianale,
contro qualcosa di abrasivo (potrebbe bastare un tappeto per terra!).

Ti propongo, a questo proposito, l'intervista che ho fatto al chitarrista e inse-


gnante di chitarra Massimo Valvassori (che si trova sul mio sito), in quanto da
qualche tempo si sta dedicando allo studio del plettro creandone uno di suo
pugno: il Ninja pick!

Ciao Massimo, come è nato questo tuo interesse, diciamo


così?
All’interno della mia scuola di musica abbiamo sempre fatto ricer-
che assieme ai ragazzi per individuare strumenti, didattiche, tecni-
che e materiali migliori di quelli in commercio.
Sono ormai diversi anni che utilizziamo plettri artigianali, all’inizio li
compravamo in giro per l’Europa, poi abbiamo cominciato a farceli
fare da alcuni liutai.
Le varie progettazioni le ho sempre dirette io.
Circa un anno e mezzo sono entrato in contatto con un laboratorio
che lavora materie plastiche.
Ho chiesto informazioni e mi hanno fornito una mole di cataloghi
con tutte le materie prime a disposizione, assieme a qualche centi-
naio di additivi vari.
Così abbiamo cominciato una ricerca sui materiali, durata più di un
anno, con prove di prototipi, ricerca sulle forme e dimensioni, prove
di usura, scorrevolezza, ...
Alla fine sono nati i Ninja picks, progettati da me ma fatti fare da
un laboratorio.

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Attualmente i titolari del progetto sono tre persone, io che ho pro-


gettato e testato il tutto (con la collaborazione di una cinquantina
di chitarristi) e altre due persone con altre mansioni.

Perché hai deciso di creare questi plettri?


I Ninja picks sono nati da un’insoddisfazione riguardo ai plettri
commerciali, che spesso non offrono prestazioni soddisfacenti.
Nel corso degli anni avevo già più volte constatato che molti grandi
chitarristi non usavano plettri commerciali, ma artigianali, qualcuno
in materiali naturali, altri sintetici.
Il punto era che occorreva considerare il plettro come uno strumen-
to di precisione con caratteristiche tecniche specifiche.
Fra i parametri da considerare c’erano il suono, la scorrevolezza, la
durata e la resistenza all’abrasione.
Per cui ogni artigiano ha condotto una sua personale ricerca sui
materiali, cercando di individuare il migliore possibile.
Ho usato plettri artigianali, molto buoni, per anni.
Poi mi sono chiesto se era possibile costruire un plettro migliore,
così è cominciata la ricerca.
Dopo circa un anno e mezzo siamo stati soddisfatti dalla creazione
dei Ninja picks, che hanno delle caratteristiche tecniche assoluta-
mente superiori.

Ma perché è il plettro migliore che ci sia?


È il plettro migliore perché possiede delle caratteristiche superiori a
tutti gli altri plettri:

il suono è pieno, grosso, ricco di armoniche, caldo;

l’attacco è ottimo e il pick noise è decisamente basso;

hanno una fantastica resistenza all’abrasione e non si dentel-


lano sui fianchi;

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hanno veramente un’ottima durata;

in più possiedono un grip incredibile, dovuto al materiale uti-


lizzato: non scivolano né si girano fra le dita.

La scorrevolezza e la precisione sono assolutamente superiori, per


cui riescono a far aumentare in maniera evidente la velocità e in
generale la tecnica del chitarrista.
Riescono cioè a farti arrivare dove gli altri plettri non possono.
Sono quindi plettri da corsa, contengono la differenza che c’è tra u-
na Panda e una Ferrari.
Ecco quindi cosa offrono: velocità, precisione, suono, scorrevolez-
za, durata.
La precisione è dovuta alla forma, tutto il resto al materiale utiliz-
zato.
Il risultato è veramente il plettro migliore che ci sia.
Abbiamo provato e testato tutti gli altri, e non c’è confronto.
Io ha avuto fortuna perché sono stato aiutato da molte persone che
lo hanno fatto in amicizia e dal laboratorio che ha creduto nel pro-
getto, altrimenti i costi sarebbero stati impossibili da affrontare.

Cosa pensi di fare adesso: continua la ricerca oppure ti senti


a posto così?
La ricerca non si ferma mai.
Certamente adesso non dormiamo sugli allori, ma continuiamo a
testare altri materiali.
Se dovessimo individuarne uno migliore, tanto meglio per tutti!Ab-
biamo un paio di ingegneri dei materiali che ci stanno aiutando, con
cui abbiamo lavorato per creare il materiale dei Ninja picks.
Il nostro è un lavoro di equipe.
Siamo riusciti a trasmettere loro la nostra visione del plettro come
strumento per un lavoro di alta precisione, e si sono appassiona-
ti ...

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Parte 1 – Prima di cominciare

Non escludiamo affatto ulteriori futuri sviluppi.

Per quale tipo di chitarra va bene questo plettro?


Abbiamo creato vari tipi di modelli: ci sono quelli per la chitarra e-
lettrica e folk e quelli per la chitarra gipsy.
Diciamo quindi che TUTTI i chitarristi possono usarli.

Grazie Massimo.

Se vuoi informazioni più dettagliate sui plettri Ninja Picks, clicca qui.

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Rinfreschiamo le nozioni sulla notazione per chitarra

In questo corso utilizzerò diversi metodi di notazione musicale per presentare


gli esempi e gli esercizi.

Tieni presente che non è necessario saper leggere una partitura per decodifica-
re le informazioni fornite da questi tipi di notazione.

Infatti, come ho detto tante volte, non è indispensabile conoscere la teoria mu-
sicale: basta avere un po' di orecchio e ascoltare gli esempi audio (in formato
mp3) che sono allegati a questo corso.

In questo modo puoi facilmente suonare quello che ti propongo, ma comunque


voglio scriverti qui le nozioni di base riguardanti le convenzioni che si usano in
questi tipi di notazione musicale.

Qui di seguito trovi tutti i sistemi di notazione che troverai lungo tutto il corso.

Leggere le tablature

Le tablature, spesso abbreviate con la parola tab, sono un sistema di notazione


musicale che rappresenta in modo grafico i tasti e le corde della chitarra.

Gli esempi e gli esercizi che trovi in questo corso possono essere presentati
sotto forma di notazione tradizionale (il pentagramma in alto con la chiave all'i-
nizio del rigo) e di tablatura (l'esagramma in basso, con la scritta “tab” all'inizio
del rigo), nel caso ci siano particolari ritmiche o sovrapposizioni di linee melodi-
che.

La tab riporta esattamente quello che è scritto nella notazione musicale tradi-
zionale ma in ... linguaggio chitarra :-)

Le tabs sono proprie della chitarra; esse indicano quali corde suonare e su qua-
li tasti spingere le dita della mano sinistra.

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Ti consiglio di riferirti ad esse se per caso hai qualche dubbio su quali corde o
su quale tasto si trova la nota che devi suonare.

L'esempio qui sotto ti fa vedere un esagramma di una tablatura e alcuni esem-


pi di note e accordo.

Ecco qualche indicazione per saperla leggere:

le linee dell'esagramma rappresentano le sei corde della chitarra, parten-


do da quella più acuta (quindi dal MI cantino, che è la prima corda) fino
alla sesta ed ultima corda (il MI grave).
All'inizio della tab ci potranno essere delle lettere che indicano queste
corde: esse sono le lettere usate nella notazione anglosassone: E cor-
risponde alla nota MI, B alla nota SI, G alla nota SOLO, D alla nota RE e
A alla nota LA.
Se vuoi approfondire la notazione anglosassone, puoi richiedere il pratico
schema gratuito che trovi cliccando qui

un numero inserito su una linea indica quale corda suonare nel tasto in-
dicato da quel numero.
Per esempio, il numero 2 sulla seconda linea partendo dall'alto vuol dire
che bisognerà spingere la 2° corda sul II tasto

uno “0” (zero) su una linea indica che l corda corrispondente è da suona-
re a vuoto, cioè che non deve essere premuta da nessun dito in nessun
tasto

più numeri incolonnati, come nella terza sezione dell'esempio qui sotto,
indicano che le corde corrispondenti ai numeri devono essere premute si-
multaneamente, producendo così un accordo.

E-----|--------|--2--
B--1--|--------|--3--
G-----|--0-----|--2--
D-----|-----3--|--0--
A-----|--------|-----
E-----|--------|-----

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Nel primo frammento il numero 1 indica che dovremo premere la secon-


da corda sul primo tasto; nel secondo esempio, invece, suoneremo la
terza corda a vuoto e poi la quarta corda dove avremo posto il dito sul
terzo tasto; infine, nella terza parte, abbiamo un accordo di RE maggio-
re.

Comunque informazioni più dettagliate per approfondire l'argomento le trovi


nell'e-book allegato a questo corso: “Come si legge una tab?”.

Comprendere i diagrammi degli accordi

Un diagramma di un accordo è la rappresentazione grafica del manico della


chitarra.

In questo modo viene mostrato esattamente come posizionare le dita della ma-
no sinistra sulla tastiera.

Qui sotto trovi il diagramma di un accordo che può essere scritto in orizzontale
(come qui sotto) o anche in verticale:

Vediamo insieme di capire come leggere questo schema:

la griglia delle linee verticali e orizzontali rappresentano il manico della


chitarra, come se tu la guardassi di fronte a te

le sei linee orizzontali (in questo caso specifico) rappresentano le cor-


de della chitarra: quella più in alto è la prima corda (MI cantino)

le quattro linee verticali (sempre in questo esempio di diagramma o-

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rizzontale) rappresentano le barrette (chiamate anche fret) che delimita-


no i tasti.
La prima linea, che è doppia (o, a volte, è una linea spessa), rappresenta
il capotasto della chitarra

i puntini neri che si trovano sulle linee orizzontali indicano le note che
devono essere suonate e quindi i tasti e le corde da spingere (un po' co-
me avviene nelle tab)

il simbolo “x” indica che quella corda non deve essere suonata, mentre
se non c'è scritto niente, come nel caso della 4° corda del nostro
esempio, vuol dire che devo suonare la 4° corda a vuoto.
Soprattutto nella rappresentazione verticale per indicare la corda a vuo-
to, si può trovare il simbolo “0” (zero) all'inizio del diagramma

a volte può capitare di trovare scritta anche una lettera maiuscola so-
pra (soprattutto nei canzonieri): essa indica semplicemente il nome dell'
accordo che dobbiamo suonare.
Questa può essere affiancata da altre lettere o numeri che definiscono la
natura dell'accordo (come, ad esempio, l'accordo minore, l'accordo di
7° di dominante, ecc ecc)

infine si può anche trovare dei numeri che indicano le dita ella mano
sinistra da usare per suonare l'accordo.

Interpretare una griglia

Oltre all'esagramma della tab, troverai in questo corso un altro sistema di no-
tazione che consiste nell'usare un diagramma che rappresenta il manico della
chitarra.

In una griglia ci sono raffigurati più tasti del manico dello strumento.

In sostanza è come se usiamo un diagramma degli accordi ma più articolato.

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Anche qui le linee orizzontali rappresentano le corde e quelle verticali le barret-


te che delimitano i tasti.

A differenza di una tab, la griglia non rappresenta la musica che si suona per
un certo tempo, ma indica tutte le note ... raggruppate.

In una griglia i numeri (che potresti trovare anche cerchiati con cerchi traspa-
renti o colorati) indicano il dito da usare oltre che il tasto da spingere.

Se il numero o il cerchio sono colorati (nell'esempio qui sotto li trovi in grasset-


to e di colore rosso), indica che la nota da suonare è la fondamentale dell'ac-
cordo o dell'arpeggio, o la tonica della scala: in sostanza è la nota principale
della scala, della tonalità e dell'accordo, da cui tutto prende il nome (ad esem-
pio DO maggiore, SOL minore, ecc ecc.).

Conoscere la fondamentale e la tonica ci permette quindi di trovare la scala, l'


arpeggio e gli accordi di quella determinata tonalità in modo da posizionare fin
da subito le dita sulla differenti note da suonare.

Se non conosci bene il manico della tastiera e le note che lo formano, più avan-
ti trovi lo schema con la tastiera della chitarra fino al XII tasto.

Nell'esempio qui sotto c'è una griglia sulla quale figurano le note di una scala
maggiore su due ottave in quarta posizione: questo vuol dire che l'indice
della mano sinistra viene posizionato sul quarto tasto.

La tonica si trova sulla sesta, quarta e prima corda.

Per suonare la scala qui rappresentata in modo ascendente si comincia a suo-


nare dalla nota più grave (quindi quella del quinto tasto sulla sesta corda) e si
procede leggendo da sinistra a destra e dal basso verso l'alto, un po' come si
legge un libro ma ... al contrario :-) ) e si procede, nota per nota, fino a quella
più acuta (sul quinto tasto della prima corda).

E--1--|--2--|-----|-----|
B-----|--2--|-----|--4--|
G--1--|-----|--3--|--4--|
D--1--|-----|--3--|--4--|
A--1--|--2--|-----|--4--|
E-----|--2--|-----|--4--|

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Parte 1 – Prima di cominciare

Uso del metronomo

A che ci serve il metronomo?

Intanto chiediamoci: cos'è un metronomo?

Probabilmente già lo sai, ma voglio comunque darti la sua definizione per non
dare niente di scontato.

Wikipedia, alla voce Metronomo, dice:

“Il metronomo è uno strumento usato in musica per misurare il


tempo o la scansione ritmica.

I numeri di metronomo sono siglati MM, cioè Metronomo Mälzel, o


più correttamente BPM, Battiti Per Minuto. Viene usato sia come
strumento di misurazione e di definizione della velocità del Tempo
musicale, sia (e soprattutto)” ... e questa è la parte che interessa a
noi ... “come sussidio allo studio di un brano musicale, con-
sentendo al musicista di essere supportato da un battito co-
stante, che lo aiuta ad evitare di accelerare o rallentare.

I numeri di metronomo comunemente utilizzabili vanno da 40 a


208 secondo una scala consuetudinaria che comprende solo alcuni
particolari valori, permettendo una differenziazione ritmica tra i
gradi della scala sufficientemente apprezzabile.

Solo alcuni metronomi elettronici o software permettono l'utilizza-


zione di qualsiasi valore numerico, per altro poco utile nell'uso rea-
le”.

Quindi il metronomo ci è utile per scandire il tempo.

Per fare i nostri esercizi, si parte con un BPM lento (ad una velocità tale che ci

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permette di eseguire l'esercizio alla perfezione, con facilità) e si aumenta la ve-


locità gradatamente in modo da passare a velocità più alte solo quando non si
commettono più errori con le precedenti velocità.

Un trucchetto che si può usare quando si è piuttosto sicuri di un esercizio o di


un brano, è quello di suonare l'esercizio o il brano un po' più velocemente del
normale senza commettere nessun errore: in questo modo, quando poi si suo-
nerà alla giusta velocità, si sarà perfettamente padroni di ogni singola nota!

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Studio del manico

Lo schema del manico che ti propongo qui sotto è quello che io uso abitual-
mente quando devo comporre qualche pezzo per chitarra.

Ho scritto le note solo fino al XII tasto in quanto la chitarra classica di solito
non si spinge oltre (avendo il manico, dal quel tasto in poi, attaccato alla cassa
armonica), ma dal XIII tasto in poi la sequenza di note si ripete esattamente
come dalla corda vuota fin qui con l'unica differenza che le note sono tutte spo-
state un'ottava più in alto.

(Visto che qui l'immagine è un po' piccolina, qui puoi richiedere lo schema ori-
ginale che è decisamente più grande :-) ).

È importante memorizzare la posizione delle le note su ciascun tasto, quindi


andremo a fare un esercizio per questo: scegli una nota tra quelle della scala
cromatica e trova tutte le corrispondenti (quindi della stessa altezza) nell'intera
lunghezza della tastiera.

Ad esempio voglio vedere dove trovo il MI che corrisponde alla 1° corda.

Utilizzando lo schema qui sopra vedo subito che su alcune corde questa nota

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non è presente: esattamente sulla 6°, sulla 5° e sulla 4°; sulla 3° corda invece
la trovo al IX tasto, sulla 2° al V e sulla 1° la trovo come corda vuota.

Ora vedi tu dove trovi questa nota dopo il XII tasto!

Per memorizzare bene le note, ti consiglio un piccolo esercizio che puoi vedere
come un gioco (perché non fare anche una specie di gara se hai qualche amico
che suona la chitarra con te?): le regole sono semplici:

parti con un metronomo molto lento (non più di 50-60 per ogni nota,
ma puoi partire anche con una velocità minore se sei all’inizio)

scegli una nota da cercare

la cerchi su tutta la tastiera (ovviamente chi suona la chitarra classica


è più avvantaggiato rispetto chi suona la chitarra elettrica perché la chi-
tarra classica diciamo che arriva fino al XII tasto, mentre certe chitarre e-
lettriche fino al XXIV :-) )

quando questa operazione ti viene perfettamente puoi decidere due stra-


de:

1) o ricominci con un’altra nota


• 2) o continui con la stessa nota, ma aumenti la velocità

continui così fino a che non hai trovato tutte e 12 le note su tutta
la tastiera.

Ovviamente più si aumenta la velocità più le cose si fanno complicate,


ma posso garantirti che se riesci a trovare una nota quando il metronomo è a
140-150 senza sbagliare nessun colpo ... sicuramente sai PERFETTAMENTE do-
ve si trova quella nota su tutta la tastiera della chitarra!

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