L’UMANITÀ IN CAMMINO
1. L’ORIGINE DELLA SPECIE UMANA
- 3/4 milioni di anni fa: AUSTRALOPITECO, ominide (famiglia), capace di stare eretto, di
camminare con gli arti posteriori. Africa, Rift Valley (perché con il fiume c’era tanta vegetazione),
Lucy.
Cervello più grande e dentatura più ridotta delle scimmie antropomorfe. Alti poco più di un 1 metro,
non capaci di costruire strumenti. La posizione eretta nella savana africana era molto importante:
permette di guardare lontano (e vedere eventuali pericoli o prede) e di portare oggetti con gli arti
superiori. Impronte.
Evoluzione: processo di modifiche e differenziazioni delle specie viventi. Darwin: selezione naturale, ovvero
a seconda della capacità di adattamento all’ambiente, una specie prosegue la sua esistenza, un’altra no.
- Posizione eretta: cambiamento della struttura del piede e della colonna vertebrale.
- Arti superiori, le mani utilizzate sempre meglio come strumenti di precisione. Opposizione del
pollice.
- Aumento delle dimensioni del cervello in seguito all’aumento delle connessioni nervose necessarie
per svolgere lavori più complessi.
- 2 milioni di anni fa: HOMO ABILIS, altro genere (homo) della famiglia degli ominidi.
Caratterizzato dall’utilizzo di strumenti rudimentali: bastoni, ciottoli scheggiati, choppers. Strumenti
per scuoiare gli animali e spaccarne le ossa: l’homo abilis era onnivoro.
Cervello più grosso e più sviluppato di quello degli australopiteci.
- 1,4/1,8 milioni di anni fa: HOMO ERGASTER, sempre in Africa. Strumenti più adatti: i bifacciali.
Prima espansione dell’uomo: tracce del cosiddetto HOMO ANTECESSOR (esploratore) in Europa (Italia,
Francia, Spagna), Cina, India, Indonesia. Generalmente detto HOMO ERECTUS: migliorò la tecnica di
scheggiatura e cominciò a saper utilizzare il fuoco (da 300.000 anni fa).
- 100.000 anni fa: mentre le altre specie di homo si estinguevano, sempre dall’Africa è iniziato il
secondo popolamento della Terra: HOMO SAPIENS, presente in Africa da 200.000 anni fa.
Cranio arrotondato, fronte larga, mento pronunciato, cervello più grande, denti più piccoli. Si diffuse
ovunque grazie all’aumento della popolazione.
- In Europa e nel Vicino Oriente c’è una coesistenza con l’UOMO DI NEANDERTAL, con cervello
più piccolo, più tozzo e robusto dell’homo sapiens. Strumenti rozzi, ma ci sono tracce di sepoltura
dei morti. Dopo essere “fuggito” in Europa occidentale e settentrionale, si estinse 28.000 anni fa.
Homo neanderthalensis è una specie diversa dall’homo sapiens, non è un “antenato”.
Homo sapiens: il cervello gioca un ruolo molto importante (oltre alla modifica delle corde vocali): viene
elaborato il linguaggio. Coordinare azioni, trasmettere conoscenze tecniche, tramandare, sviluppare forme
d’arte: creare una cultura. Evoluzione culturale. Produrre fuoco ha permesso di svincolarsi dall’ambiente, di
poterlo dominare, in una certa misura.
Gli spazi sono più volte cambiati a causa di glaciazioni e fasi interglaciali. Di conseguenza cambiavano
anche fauna e flora e gli uomini migravano in cerca di cibo e di climi più favorevoli. Il livello delle acque si
abbassava di molto perché molta acqua era trattenuta dai ghiacciai.
L’homo sapiens si è diffuso nell’ultima fase glaciale (detta glaciazione di Würm), 80.000/12.000 anni fa:
c’era ghiaccio a collegare la Manica e lo Stretto di Bering.
Da 12.000 anni c’è una nuova fase interglaciale: innalzamento delle acque, ritiro dei ghiacciai, innalzamento
delle temperature.
- Paleolitico: “della pietra antica”, l’età della pietra scheggiata. Dalla comparsa dell’uomo all’ultima
glaciazione: 2.000.000-12.000 a.C.. Dal 35.000 a.C. si parla di Paleolitico superiore.
- Mesolitico: 10.000-8.000 a.C..
- Neolitico: “della pietra nuova”, l’età della pietra levigata. Dall’8.000 a.C. allevamento,
domesticazione delle piante e inizio agricoltura: non ricerca ma produzione di cibo.
- (Età dei metalli: dal 6.000 a.C. età del Rame, dal 3.000 a.C. età del Bronzo. Nell’età del Bronzo
comincia la Storia, con l’invenzione della scrittura.)
Gli uomini erano organizzati in bande: gruppi di poche decine di persone. All’interno dei gruppi c’erano
ruoli differenziati: i maschi (più forti) cacciavano; le femmine (più deboli e legate ai figli) raccoglievano
radici e frutti commestibili. Prima forma di conoscenza “scientifica” di un mestiere.
Con l’attività di caccia e raccolta, le bande avevano un raggio d’influenza di 10/15 km dall’accampamento.
In quest’area abitavano pochi individui (a seconda dell’ambiente da 3 a 136).
Con la calda fase interglaciale e la diffusione dell’homo sapiens ci furono molte estinzioni: grandi
mammiferi e uccelli apteri (non adatti al volo).
Questi gruppi vivevano in grotte o ripari di rocce o anche accampamenti provvisori. Sempre negli stessi
luoghi sono stati rinvenuti resti di sepolture: di solito maschi adulti, ma anche donne e bambini. Alcune
tombe hanno un ricco corredo e una bella composizione; sicuramente c’erano alcune figure più importanti
nel gruppo.
Prime forme d’arte: animali scolpiti su un utensile, o anche oggetti “inutili”. C’è un valore simbolico, forse
magico, in questi elementi.
- Figure femminili, le cosiddette “veneri paleolitiche” scolpite in pietra, con gli attributi sessuali
esagerati, per indicare proprio il simbolismo di cui queste statue sono cariche: fertilità, maternità. La
fertilità della donna garantisce la continuità del gruppo.
- Raffigurazioni parietali in caverne: animali, scene di caccia, impronte di mani e figure umane
stilizzate (antropologia: l’uomo aveva più coscienza su ciò che era attorno a sé che di sé stesso)
Allevamento:
IX mill. a.C. Capre e pecore in Asia occidentale
VI mill. a.C. Suini e bovini
V mill. a.C. Asini
IV mill. a.C. Cammello e dromedario in Asia centrale e Nordafrica
III mill. a.C. Cavallo in Ucraina e nord Mar Nero.
Coltivazione:
VIII mill. a.C. Cina: riso
VII mill. a.C. Mezzaluna fertile, Grecia e Creta: prime coltivazioni di frumento e orzo
V mill. a.C. India e pianure europee, Africa del Nord: frumento e orzo
V mill. a.C. America centrale: mais; America del Sud: patata
Difficile inizio per l’agricoltura: non si conosceva la concimazione, quindi i terreni presto non davano più
frutto. Piogge ed esondazioni dei fiumi erano veri pericoli.
- Strumenti grazie alla levigatura: asce, mortai, macine, frecce e archi.
- 3.000 a.C.: aratro (di fondamentale importanza), telaio (che vuol dire produzione di vestiti).
- Navigazione.
- 3.000 a.C.: in Medio Oriente è conosciuta la tecnica della ceramica, argilla umida modellata e poi
cotta, fondamentale per la conservazione degli alimenti.
- Forno di cottura (importante nel futuro per la metallurgia), tornio per vasi (con la ruota applicata).
Nel V millennio a.C. ci sono i primi villaggi permanenti. Magazzini per conservare i cibi, edifici per il culto.
C’è una prima suddivisione del lavoro: contadini, pastori artigiani… E allo stesso tempo c’è anche una
differenziazione di ricchezza – nascono le idee di proprietà privata o di eredità: la terra era sì in comune, ma
gli animali erano delle famiglie.
Il villaggio era composto da gruppi famigliari (clan). Il capo famiglia più prestigioso era il capo villaggio.
Altri popoli, invece, erano nomadi: allevamenti itineranti (a seconda delle stagioni e della vegetazione) di
dromedari, renne, pecore, bovini e poi cavalli. Popoli senza una dimora fissa.
Culti religiosi legati alla fertilità della terra e del bestiame. La Terra, madre della vita: la dea madre, sin dal
VII millennio a.C..
Metallurgia: tra Iran, Egitto, Turchia, Balcani, Cipro e Creta. Qui cominciarono a lavorare i metalli. Con i
primi incontri tra le varie comunità, i metalli venivano portati nel Vicino Oriente per la lavorazione.
- Rame e oro: prima battuti a freddo, poi con l’aiuto del fuoco. Con la tecnica della ceramica si scopre
che anche per i metalli il forno è utilissimo. Metalli fusi e colati in stampi. Armi, utensili, ornamenti.
Il tutto è più resistente ed efficiente degli strumenti antecedenti. Tecniche di estrazione: nasce il
mestiere del minatore.
Età del rame (Calcolitico): 6.000-3.000 a.C.. Dal 4.500 a.C. in Iran, poi col IV millennio in Bulgaria
ed Europa.
- Stagno e piombo. Lo stagno e il rame erano spesso vicini, in natura: nasce la lega del bronzo, molto
resistente. Per cercare i metalli, la gente si allontanava; così usciva dall’isolamento che era il
villaggio. Nel tempo il lavoro è sempre più specializzato, e la società diventa sempre più complessa.
Età del bronzo: 3.300 a.C., in Vicino Oriente, Caucaso, India e Birmania; poi nell’Egeo e in Cina. A
fine IV millennio è anche in Europa.
IV millennio a.C.:
- In Mesopotamia e in Egitto si formano centri urbani, con tutto ciò che segue: organizzazione sempre
più complessa, differenziazione del lavoro, ecc.
- In Europa ci sono società complesse e tecnologicamente avanzate (i megalitici), ma a causa delle
condizioni ambientali ci furono insediamenti sparsi, con villaggi di tribù: non ci fu il passaggio da
villaggio a città.
Grazie alla fertilità della terra, nella zona della Mesopotamia meridionale, i villaggi del Neolitico si
espansero, comprendevano sempre più persone grazie ai frutti dell’agricoltura. Abbiamo già visto qualche
elemento della suddivisione del lavoro: vasai, tessitori, produttori di mattoni in argilla, a cui nel tempo si
aggiungeranno i lavoratori di metallo.
Con l’allargamento del nucleo abitato nascono nuovi lavori: funzionari di amministrazione, per l’irrigazione,
per le costruzioni, per la protezione dei beni.
Nasce la città. Tra città e i vari nuclei attorno ad essa nasce una gerarchia: i contadini attorno alla città
producevano cibo anche per il sostentamento della città.
[Mappa concettuale: rivoluzione agricola > miglioramento della produzione > eccedenze alimentari >
aumento demografico > allargamento di nuclei abitati > nascita della città.]
Si genera così una gerarchia tra la città e i circostanti nuclei minori. Ma si genera anche una gerarchia
interna: con la differenziazione del lavoro, si genera anche una differenziazione sociale ed economica. Nelle
antiche città mesopotamiche spesso sono stati ritrovati dei grandi edifici: c’era un tempio o un palazzo (o
entrambi), e quindi nelle città c’era un sacerdote-principe (o entrambi). Si occupava della sfera religiosa,
dell’organizzazione dei lavori e della conservazione del cibo nei magazzini.
Nasce anche il lavoro di militare, a protezione del tempio, del cibo… Certamente il controllo delle forze
militari poteva essere uno strumento per arrivare al potere.
Urbanizzazione: processo non omogeneo e non regolare. Alcune città sono regredite a villaggi perché la
sfera agricola non si era abbastanza sviluppata.