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Azione Cattolica dei Ragazzi

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LITU RG IA
Sussidio realizzato dall’Azione cattolica dei ragazzi

Hanno collaborato: Daniele Bacchilega, don Giovanni Castagnoli, Federica Colombo, don Vito
Di Rienzo, Titti Falcone, Alberto Macchiavello, Rachele Magnani, Donatella Pasquadibisceglie,
Daniela Pepe, Danilo Venturino.

Gruppo redazionale: Stefano Antonini, Annamaria Bongio, Mary Castellana, Melania


Cimmino, Claudia De Ciantis, Claudia D’Angelo, Claudia D’Antoni, Titti Falcone, Valentina
Fanella, Lorenzo Felici, Emanuele Lovato, Alberto Macchiavello, Ivan Mariani, don Francesco
Marrapodi, Martino Nardelli, Lia Salomone, Giuseppe Telesca, Maurizio Tibaldi, Marta Zambon.

Progetto grafico e impaginazione: Redazione Ave-FAA

Illustrazioni: Clara Cannistrà

Per l’inno
Testo: Ufficio centrale Acr, Sofia Aiello, Natalia Elia, Wiera Ferraro (diocesi di Cosenza-Bisignano).
Musica e arrangiamento: Giuliana Gelso, Christian Guerra, Arianna Motolese, Antonio Orrico
(diocesi di Cosenza-Bisignano).

Per i brani biblici è stata utilizzata la traduzione della Cei


© Fondazione “Santi Francesco d’Assisi e Caterina da Siena”,
Roma 2008, per gentile concessione.

Per i brani del Magistero © Libreria Editrice Vaticana

© 2022 Fondazione Apostolicam Actuositatem


Via Aurelia, 481 – 00165 Roma
www.editriceave.it – info@editriceave.it
PRIMA tappa
DIo CHIAMA Abramo
PRIMA tappa • DIo CHIAMA Abramo

CELEBRAZIONE
DI ACCoGLIENZA
Da pescati a pescatori
Canto

C – Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.


T – Amen.
C – Il Signore, che sempre ci accompagna nei sentieri della vita, sia
con tutti voi.
T – E con il tuo spirito.

Introduzione
G – Cari ragazzi, all’inizio di questo cammino insieme, ci mettiamo
a disposizione del Signore che ci invita a uscire, a vivere un’e-
sperienza che ci vedrà scoprire nuovi volti, nuove “terre”, nuove
amicizie, nuovi orizzonti. Abramo, nostro padre nella fede, sarà
nostro compagno e nostra guida. Come lui, fin da questo primo
momento, siamo chiamati ad ascoltare la voce del Signore e a
fidarci dei passi che ci chiederà di compiere.
Ci disponiamo a entrare nella storia di Abramo, origine della
storia di ciascuno di noi.

In ascolto della Parola


L – Dal libro della Genesi (11,27 – 12,9)
Questa è la discendenza di Terach: Terach generò Abram, Nacor
e Aran; Aran generò Lot. Aran poi morì alla presenza di suo
padre Terach nella sua terra natale, in Ur dei Caldei. Abram e
Nacor presero moglie; la moglie di Abram si chiamava Sarài e la
moglie di Nacor Milca, che era figlia di Aran, padre di Milca e
padre di Isca. Sarài era sterile e non aveva figli.
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LITURGIA

Poi Terach prese Abram, suo figlio, e Lot, figlio di Aran, figlio
cioè di suo figlio, e Sarài sua nuora, moglie di Abram suo figlio,
e uscì con loro da Ur dei Caldei per andare nella terra di Canaan.
Arrivarono fino a Carran e vi si stabilirono.
La vita di Terach fu di duecentocinque anni; Terach morì a
Carran.
Il Signore disse ad Abram:
«Vattene dalla tua terra,
dalla tua parentela
e dalla casa di tuo padre,
verso la terra che io ti indicherò.
Farò di te una grande nazione
e ti benedirò,
renderò grande il tuo nome
e possa tu essere una benedizione.
Benedirò coloro che ti benediranno
e coloro che ti malediranno maledirò,
e in te si diranno benedette
tutte le famiglie della terra».
Allora Abram partì, come gli aveva ordinato il Signore, e con
lui partì Lot. Abram aveva settantacinque anni quando lasciò
Carran. Abram prese la moglie Sarài e Lot, figlio di suo fratello,
e tutti i beni che avevano acquistati in Carran e tutte le persone
che lì si erano procurate e si incamminarono verso la terra di
Canaan. Arrivarono nella terra di Canaan e Abram la attraversò
fino alla località di Sichem, presso la Quercia di Morè. Nella terra
si trovavano allora i Cananei.
Il Signore apparve ad Abram e gli disse: «Alla tua discendenza
io darò questa terra». Allora Abram costruì in quel luogo un
altare al Signore che gli era apparso. Di là passò sulle montagne
a oriente di Betel e piantò la tenda, avendo Betel ad occidente
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PRIMA tappa • DIo CHIAMA Abramo

e Ai ad oriente. Lì costruì un altare al Signore e invocò il nome


del Signore. Poi Abram levò la tenda per andare ad accamparsi
nel Negheb.

Riflessione del celebrante.

Gesto
G – Cari ragazzi, anche voi come Abramo siete chiamati per nome.
Il Signore conosce il vostro cuore e desidera starvi accanto.

Per permettere la realizzazione del gesto è opportuno che i ragazzi


siano disposti in cerchio per la celebrazione. Al centro del cerchio
può essere esposta la Parola di Dio o un’icona di Gesù.
Il celebrante chiama ciascun ragazzo per nome e gli consegna un
cartoncino colorato a forma di pesce con un foro. Sul proprio car-
toncino ogni ragazzo scrive il proprio nome. Il gesto può essere ac-
compagnato da un sottofondo musicale.

Salmo 33 (in forma responsoriale)


L – Ripetiamo: Guidaci nei tuoi sentieri, Signore.

Beata la nazione che ha il Signore come Dio,


il popolo che egli ha scelto come sua eredità.
Il Signore guarda dal cielo:
egli vede tutti gli uomini. R.

Ecco, l’occhio del Signore è su chi lo teme,


su chi spera nel suo amore,
per liberarlo dalla morte
e nutrirlo in tempo di fame. R.

6
LITURGIA

L’anima nostra attende il Signore:


egli è nostro aiuto e nostro scudo.
È in lui che gioisce il nostro cuore,
nel suo santo nome noi confidiamo. R.

Canto al Vangelo
Durante il canto può essere intronizzata la Parola di Dio.
Alleluia, alleluia.
«Seguìtemi», dice il Signore,
«e vi farò pescatore di uomini».
Alleluia.

L – Dal Vangelo secondo Matteo (4,18-22)


Mentre [Gesù] camminava lungo il mare di Galilea, vide due fra-
telli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che getta-
vano le reti in mare; erano infatti pescatori. E disse loro: «Venite
dietro a me, vi farò pescatori di uomini». Ed essi subito lasciarono
le reti e lo seguirono. Andando oltre, vide altri due fratelli, Gia-
como, figlio di Zebedeo, e Giovanni suo fratello, che nella barca,
insieme a Zebedeo loro padre, riparavano le loro reti, e li chiamò.
Ed essi subito lasciarono la barca e il loro padre e lo seguirono.

Riflessione del celebrante.


(Si metta in evidenza come il fidarsi delle promesse di Dio, così come
è accaduto per Abramo e per i discepoli, sia il principio di una storia
nuova che, se accolta con fiducia, non finisce mai di stupirci).

G – Cari ragazzi, scrivere il nostro nome “facendoci pescare” dal Si-


gnore è solo il primo passo nel nostro cammino. Abbiamo quin-
di bisogno di fare rete tra noi e con il Signore, perché anche noi,
uniti nel nome di Cristo, possiamo divenire pescatori di uomini.
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PRIMA tappa • DIo CHIAMA Abramo

Gesto
Il celebrante annoda il capo di un gomitolo di lana al proprio car-
toncino, poi lancia il gomitolo a uno dei ragazzi. Ogni ragazzo che
riceve il gomitolo lega il suo cartoncino e, a sua volta, rilancia il go-
mitolo fino a formare una rete.

Preghiera (a cori alterni)


O Signore nostro Dio,
che guidi e accompagni il cammino di ciascuno di noi,
fa’ che riusciamo ad essere attenti alla tua voce,
perché al tuo invito di uscire dai nostri schemi
e dalle nostre sicurezze,
possiamo essere pronti a seguirti dove Tu vorrai.

A volte può farci paura il futuro,


ma, certi del tuo amore e del tuo sostegno,
vogliamo fidarci di Te,
come Abramo, come Simone e Andrea,
come Giacomo e Giovanni.

Aiutaci a fare rete tra noi,


a non scioglierci mai; con Te, che rinsaldi i nostri legami,
saremo capaci di essere Chiesa accogliente,
sorridente, attraente,
per pescare altri nella trama del tuo amore e della salvezza.

A Te ci affidiamo e affidiamo ogni ragazzo, educatore


e aiutante di questa esperienza,
perché, accompagnati dalla tua amorevole presenza,
possiamo crescere sempre più come discepoli missionari
della tua Chiesa. Amen.
8
LITURGIA

T – Padre nostro...

Orazione
C – O Dio, nostro Padre, che hai mandato nel mondo il Cristo, vera
luce, effondi il tuo Santo Spirito, che sparga il seme della verità
nel cuore degli uomini e li disponga a servirti con fiducia, perché
tutti i tuoi figli, rigenerati mediante il battesimo, formino l’unico
popolo della nuova alleanza. Per Cristo nostro Signore.
T – Amen.

Benedizione e canto

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PRIMA tappa • DIo CHIAMA Abramo

PREGHIERA
CoNCLUSIVA
Canto

C – O Dio, vieni a salvarmi.


T – Signore, vieni presto in mio aiuto.

C – Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.


T – Come era nel principio, e ora e sempre, nei secoli dei secoli.
Amen. Alleluia.

Inno
Gesù, luce da luce,
sole senza tramonto,
Tu rischiari il buio del nostro cuore.

In Te, sicuro rifugio,


noi cerchiamo il riposo
al termine del giorno.

Custodisci il nostro cuore;


la tua mano ci protegga
poiché in Te speriamo.

Difendici col tuo amore


dai pericoli del male
per vivere nel bene.

A Te sia sempre gloria, o Cristo,


nato da Maria Vergine,
al Padre e allo Spirito. Amen.

10
LITURGIA

Esame di coscienza e ringraziamento


C – Carissimi ragazzi, siamo agli inizi di questa nuova avventura.
Il Signore ci ha chiamato, ha messo al nostro fianco questi amici,
vecchi e nuovi, ci ha affidato alla cura di questi educatori e di
tutti coloro che rendono possibili questi giorni. Fermiamoci un
istante per ringraziare il Signore e per affidargli i nostri giorni.
Al termine della prima giornata di campo desideriamo ringra-
ziare il Signore Gesù per l’entusiasmo che ha messo nei nostri
cuori. Come Abramo, anche noi vogliamo metterci in ascolto e
fidarci di una Parola che ci chiama.
Al tempo stesso, esaminiamo la nostra vita per chiederci in
quali occasioni abbiamo girato le spalle a Dio per seguire i
nostri egoismi.

C – Signore, via sicura che ci conduce al Padre, Kyrie eleison.


T – Kyrie, eleison.

C – Cristo, verità che illumina i nostri cuori, Christe eleison.


T – Christe, eleison.

C – Signore, vita che rinnova le nostre relazioni, Kyrie eleison.


T – Kyrie, eleison.

C – Dio onnipotente e grande nell’amore, perdoni i nostri peccati e


ci dia la gioia della vita eterna.
T – Amen.

Gesto
Il perdono di Dio suscita in noi gesti di accoglienza e di bene verso
gli altri. Attraverso uno sguardo, un sorriso, un piccolo inchino, ogni
ragazzo può condividere il dono della pace con chi gli sta accanto.
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PRIMA tappa • DIo CHIAMA Abramo

In ascolto di papa Francesco


L – Dall’Esortazione apostolica Gaudete et exsultate sulla
chiamata alla santità nel mondo contemporaneo (135, 139)
Dio è sempre novità, che ci spinge continuamente a ripartire e a
cambiare posto per andare oltre il conosciuto, verso le periferie
e le frontiere. Ci conduce là dove si trova l’umanità più ferita e
dove gli esseri umani, al di sotto dell’apparenza della superfi-
cialità e del conformismo, continuano a cercare la risposta alla
domanda sul senso della vita. Dio non ha paura! Non ha paura!
Va sempre al di là dei nostri schemi e non teme le periferie. [...]
Chiediamo al Signore la grazia di non esitare quando lo Spirito
esige da noi che facciamo un passo avanti; chiediamo il corag-
gio apostolico di comunicare il Vangelo agli altri e di rinunciare
a fare della nostra vita un museo di ricordi. In ogni situazione
lasciamo che lo Spirito Santo ci faccia contemplare la storia nella
prospettiva di Gesù risorto. In tal modo la Chiesa, invece di stan-
carsi, potrà andare avanti accogliendo le sorprese del Signore.

Preghiera
T – O Padre, il tuo Figlio Gesù
ci incoraggia nel rispondere
con prontezza alla tua chiamata;
custodisci nella tua bontà il nostro cammino.
Fa’ che non ci sentiamo soli
di fronte alla durezza della strada,
ma possiamo sperimentare con gioia
la tua provvidenza che con generosità
ristora le nostre stanchezze. Amen.

Benedizione
C – Il Signore ci conceda una notte serena e un riposo tranquillo.
T – Amen.

12 Canto
seconda tappa
Abramo e il nipote lot
seconda tappa • Abramo e il nipote lot

PREGHIERA
DI APERTURA

Canto

C – Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.


T – Amen.
C – La grazia del Signore nostro Gesù Cristo, l’amore di Dio Padre e
la comunione dello Spirito Santo siano con tutti voi.
T – E con il tuo spirito.

Cantico 1Sam 2,1-10 (a cori alterni)


Il mio cuore esulta nel Signore,
la mia fronte s’innalza grazie al mio Dio.
Si apre la mia bocca contro i miei nemici,
perché io godo del beneficio che mi hai concesso.
Non c’è santo come il Signore,
non c’è rocca come il nostro Dio.

Non moltiplicate i discorsi superbi,


dalla vostra bocca non esca arroganza;
perché il Signore è il Dio che sa tutto
e le sue opere sono rette.

L’arco dei forti s’è spezzato,


ma i deboli sono rivestiti di vigore.

I sazi sono andati a giornata per un pane,


mentre gli affamati han cessato di faticare.
La sterile ha partorito sette volte
e la ricca di figli è sfiorita.
14
LITURGIA

Il Signore fa morire e fa vivere,


scendere agli inferi e risalire.
Il Signore rende povero e arricchisce,
abbassa ed esalta.

Solleva dalla polvere il misero,


innalza il povero dalle immondizie,
per farli sedere con i capi del popolo
e assegnare loro un seggio di gloria.

Perché al Signore appartengono


i cardini della terra
e su di essi fa poggiare il mondo.

Sui passi dei giusti Egli veglia,


ma gli empi svaniscono nelle tenebre.
Certo non prevarrà l’uomo malgrado la sua forza.

Dal Signore saranno abbattuti i suoi avversari!


L’Altissimo tuonerà dal cielo.

Il Signore giudicherà
gli estremi confini della terra;
al suo re darà la forza
ed eleverà la potenza del suo Messia.

Gloria al Padre e al Figlio


e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, e ora e sempre


nei secoli dei secoli. Amen.
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seconda tappa • Abramo e il nipote lot

In ascolto della Parola


L – Dal libro della Genesi (13,2-18)
Abram era molto ricco in bestiame, argento e oro. Abram si
spostò a tappe dal Negheb fino a Betel, fino al luogo dov’era
già prima la sua tenda, tra Betel e Ai, il luogo dove prima aveva
costruito l’altare: lì Abram invocò il nome del Signore.
Ma anche Lot, che accompagnava Abram, aveva greggi e ar-
menti e tende, e il territorio non consentiva che abitassero insie-
me, perché avevano beni troppo grandi e non potevano abitare
insieme. Per questo sorse una lite tra i mandriani di Abram e i
mandriani di Lot. I Cananei e i Perizziti abitavano allora nella
terra. Abram disse a Lot: «Non vi sia discordia tra me e te, tra i
miei mandriani e i tuoi, perché noi siamo fratelli. Non sta forse
davanti a te tutto il territorio? Sepàrati da me. Se tu vai a sini-
stra, io andrò a destra; se tu vai a destra, io andrò a sinistra».
Allora Lot alzò gli occhi e vide che tutta la valle del Giordano era
un luogo irrigato da ogni parte – prima che il Signore distrugges-
se Sòdoma e Gomorra – come il giardino del Signore, come la
terra d’Egitto fino a Soar. Lot scelse per sé tutta la valle del Gior-
dano e trasportò le tende verso oriente. Così si separarono l’uno
dall’altro: Abram si stabilì nella terra di Canaan e Lot si stabilì nelle
città della valle e piantò le tende vicino a Sòdoma. Ora gli uomini
di Sòdoma erano malvagi e peccavano molto contro il Signore.
Allora il Signore disse ad Abram, dopo che Lot si era separa-
to da lui: «Alza gli occhi e, dal luogo dove tu stai, spingi lo
sguardo verso il settentrione e il mezzogiorno, verso l’oriente e
l’occidente. Tutta la terra che tu vedi, io la darò a te e alla tua
discendenza per sempre. Renderò la tua discendenza come la
polvere della terra: se uno può contare la polvere della terra,
potrà contare anche i tuoi discendenti. Àlzati, percorri la terra
in lungo e in largo, perché io la darò a te». Poi Abram si spostò
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LITURGIA

con le sue tende e andò a stabilirsi alle Querce di Mamre, che


sono ad Ebron, e vi costruì un altare al Signore.

Invocazioni
C – Gesù ci ha resi partecipi di una vocazione santa. Eleviamo a Lui
la nostra lode e acclamiamo: Signore, nostro Dio e nostro
Salvatore.

L1 – Re glorioso, che nel battesimo ci hai resi parte della tua fami-
glia, rendici degni di annunciarti agli altri. Preghiamo.
L2 – Concedici di osservare sempre i tuoi comandamenti, perché
con la tua grazia rimaniamo in Te e Tu in noi. Preghiamo.
L3 – Infondi in noi il tuo Spirito, la tua sapienza ci assista sempre e
operi con noi. Preghiamo.
L4 – Fa’ che nessuno oggi sia rattristato per causa nostra e che di-
veniamo operatori di gioia e di pace. Preghiamo.

T – Padre nostro...

Orazione
C – O Dio, nostra salvezza, che ci hai fatto figli della luce, guidaci nel
nostro cammino, perché diventiamo operatori di verità e testi-
moni del tuo Vangelo. Per Cristo nostro Signore.
T – Amen.

Benedizione
C – Il Signore ti benedica e ti custodisca, mostri a te il suo volto e abbia
misericordia di te. Rivolga verso di te il suo sguardo e ti dia pace.
T – Amen.

Canto
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seconda tappa • Abramo e il nipote lot

CELEBRAZIoNE
Celebrazione Battesimale
Lontani dai nostri egoismi
per essere... fratelli tutti
Canto

C – Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.


T – Amen.
C – Il Signore, che attraverso il dono del battesimo ci vuole fratelli in
Cristo, sia con tutti voi.
T – E con il tuo spirito.

G – Cari ragazzi, prima di metterci in ascolto della Parola, puntiamo


il nostro sguardo sulla giornata trascorsa e sulle azioni compiute
e, come Abramo e Lot, vogliamo provare a sognare – insieme
al Santo Padre – «come un’unica umanità, come viandanti fatti
della stessa carne umana, come figli di questa stessa terra che
ospita tutti noi, ciascuno con la ricchezza della sua fede o del-
le sue convinzioni, ciascuno con la propria voce, tutti fratelli!»
(Fratelli tutti, 8).

In ascolto della Parola


L – Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesini (4,1-7)
Io dunque, prigioniero a motivo del Signore, vi esorto: compor-
tatevi in maniera degna della chiamata che avete ricevuto, con
ogni umiltà, dolcezza e magnanimità, sopportandovi a vicenda
nell’amore, avendo a cuore di conservare l’unità dello spirito
per mezzo del vincolo della pace. Un solo corpo e un solo spi-
rito, come una sola è la speranza alla quale siete stati chiamati,
quella della vostra vocazione; un solo Signore, una sola fede, un
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LITURGIA

solo battesimo. Un solo Dio e Padre di tutti, che è al di sopra di


tutti, opera per mezzo di tutti ed è presente in tutti. A ciascu-
no di noi, tuttavia, è stata data la grazia secondo la misura del
dono di Cristo.

Riflessione del celebrante.

Parole ispirate al Salmo 111 (in forma responsoriale)


A ogni strofa ripetiamo: Alleluia, gloria al Signore!

Renderò grazie al Signore con tutto il cuore,


nel consesso dei giusti e nell’assemblea.
Grandi le opere del Signore:
le contemplino coloro che le amano. R.

Il suo agire è splendido e maestoso,


la sua giustizia rimane per sempre.
Ha lasciato un ricordo delle sue meraviglie:
misericordioso e pietoso è il Signore. R.

Egli dà il cibo a chi lo teme,


si ricorda sempre della sua alleanza.
Mostrò al suo popolo la potenza delle sue opere,
gli diede l’eredità delle genti. R.

Le opere delle sue mani sono verità e diritto,


stabili sono tutti i suoi comandi,
immutabili nei secoli, per sempre,
da eseguire con verità e rettitudine. R.

Risonanze sul Salmo.


19
seconda tappa • Abramo e il nipote lot

Gesto
C – Il giorno del nostro battesimo abbiamo ricevuto il dono di far
parte della grande famiglia di Dio, perché essendo divenuti figli
dell’unico Padre, siamo tra noi fratelli tutti. Quel giorno ci è
stata consegnata la preghiera del Padre nostro, che ci aiuta a
uscire dall’egoistico “mio” per ricondurci al “nostro” dell’amo-
re e della condivisione.

Viene consegnato ai ragazzi un piccolo pezzo di puzzle: sono chia-


mati a scrivere sul retro un’occasione in cui hanno vinto il loro
egoismo e si sono aperti al fratello. Uno alla volta, i ragazzi inca-
strano il proprio pezzo di puzzle, che sul retro compone l’immagine
dell’“Icona dell’amicizia”.

G – Ognuno di noi, nel puzzle della vita, è responsabile della sua


condotta e dell’impegno di accudire i propri amici, soprattutto
come conforto per i compagni in difficoltà.
Qualora dovesse servire, basterà ricongiungere i pezzi, alzare gli
occhi al cielo e comprendere che siamo tutti l’incastro perfetto
del disegno di Dio.

C – In forza del nostro impegno di uscire dall’egoismo per aprirci ai


nostri fratelli, possiamo dire insieme:
T – Padre nostro...

Orazione 
C – Dio onnipotente, che dall’acqua e dallo Spirito Santo ci ha fatto
rinascere a vita nuova, ci benedica e ci doni la sua pace. Per
Cristo nostro Signore.
T – Amen.

Benedizione e canto

20
LITURGIA

PREGHIERA
CoNCLUSIVA
Canto

C – O Dio, vieni a salvarmi.


T – Signore, vieni presto in mio aiuto.

C – Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.


T – Come era nel principio, e ora e sempre, nei secoli dei secoli.
Amen. Alleluia.

Inno
Gesù, luce da luce,
sole senza tramonto,
Tu rischiari il buio del nostro cuore.

In Te, sicuro rifugio,


noi cerchiamo il riposo
al termine del giorno.

Custodisci il nostro cuore;


la tua mano ci protegga
poiché in Te speriamo.

Difendici col tuo amore


dai pericoli del male
per vivere nel bene.

A Te sia sempre gloria, o Cristo,


nato da Maria vergine,
al Padre e allo Spirito. Amen.
21
seconda tappa • Abramo e il nipote lot

Esame di coscienza e ringraziamento


C – Cari ragazzi, a conclusione della giornata odierna, nel segno
della gratuità e della fraternità, abbiamo compreso quanto sia
necessario prenderci cura di chi ci circonda. Ringraziamo il Si-
gnore per tutte quelle persone che ci fanno sentire la loro pre-
senza come segno prezioso della sua tenerezza. E il nostro cuo-
re desidera invocare il perdono perché spesso distratto e poco
pronto ad amare chi è diverso da noi.

C – Signore, che con la tua passione ci fai veri fratelli, Kyrie eleison.
T – Kyrie, eleison.

C – Cristo, che carichi sulle tue spalle le nostre povertà, Christe eleison.
T – Christe, eleison.

C – Signore, che con il tuo esempio ci insegni a essere autentici figli,


Kyrie eleison.
T – Kyrie, eleison.

C – Dio onnipotente e grande nell’amore perdoni i nostri peccati e


ci dia la gioia della vita eterna.
T – Amen.

Gesto
Il perdono di Dio suscita in noi gesti di accoglienza e di bene verso
gli altri. Attraverso uno sguardo, un sorriso, un piccolo inchino,
ogni ragazzo può condividere il dono della pace con chi gli sta
accanto.

22
LITURGIA
In ascolto di papa Francesco
L – Dall’Esortazione apostolica Gaudete et exsultate sulla
chiamata alla santità nel mondo contemporaneo (112, 116)
[...] Sulla base di tale solidità interiore, la testimonianza di santi-
tà, nel nostro mondo accelerato, volubile e aggressivo, è fatta di
pazienza e costanza nel bene. È la fedeltà dell’amore, perché chi
si appoggia su Dio può anche essere fedele davanti ai fratelli,
non li abbandona nei momenti difficili, non si lascia trascinare
dall’ansietà e rimane accanto agli altri anche quando questo
non gli procura soddisfazioni immediate.
La fermezza interiore, che è opera della grazia, ci preserva dal
lasciarci trascinare dalla violenza che invade la vita sociale, per-
ché la grazia smorza la vanità e rende possibile la mitezza del
cuore. Il santo non spreca le sue energie lamentandosi degli
errori altrui, è capace di fare silenzio davanti ai difetti dei fratelli
ed evita la violenza verbale che distrugge e maltratta, perché
non si ritiene degno di essere duro con gli altri, ma piuttosto li
considera «superiori a se stesso» (Fil 2,3).

Preghiera
T – Padre di misericordia,
nei fratelli e nelle sorelle,
che metti sul nostro cammino,
noi incontriamo il tuo volto.
Abbiamo bisogno di costruire
legami forti e sicuri
che ci diano la possibilità
di crescere nel bene. Amen.

Benedizione
C – Il Signore ci conceda una notte serena e un riposo tranquillo.
T – Amen.

Canto
23
terza tappa
dio fa alleAnza
con abramo
terza tappa • dio fa alleAnza

PREGHIERA DI APERTURA
Deserto
Egli credette al Signore
G – Oggi, ci lasciamo interpellare dalla Parola di Dio, che viene in-
contro a noi per aiutarci a camminare con lo sguardo rivolto
verso il Cielo. Viviamo questo tempo speciale consapevoli che
Lui parlerà al nostro cuore e ci darà la gioia della sua amicizia.

Canto

C – Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.


T – Amen.
C – Il Signore, che guida i nostri cuori nella pazienza e nell’amore di
Cristo, sia con tutti voi.
T – E con il tuo spirito.

Invocazione allo Spirito Santo


T – Spirito Santo,
illumina i nostri cuori
e rendili pronti all’ascolto
della tua Parola di vita.
Purifica il nostro sguardo,
rendilo capace di guardare
oltre i nostri bisogni
e desideroso di incontrare
la bellezza dell’incontro con Te e con i fratelli.
Portaci fuori
dai nostri egoismi e dai nostri capricci
e ardi nei nostri cuori
con il fuoco del tuo amore,
26
LITURGIA

perché si rinnovi sempre


la nostra amicizia con Te. Amen.

In ascolto della Parola


L – Dal libro della Genesi (15,1-21)
Dopo tali fatti, fu rivolta ad Abram, in visione, questa parola
del Signore: «Non temere, Abram. Io sono il tuo scudo; la tua
ricompensa sarà molto grande». Rispose Abram: «Signore Dio,
che cosa mi darai? Io me ne vado senza figli e l’erede della mia
casa è Elièzer di Damasco». Soggiunse Abram: «Ecco, a me non
hai dato discendenza e un mio domestico sarà mio erede». Ed
ecco, gli fu rivolta questa parola dal Signore: «Non sarà costui il
tuo erede, ma uno nato da te sarà il tuo erede». Poi lo condusse
fuori e gli disse: «Guarda in cielo e conta le stelle, se riesci a con-
tarle» e soggiunse: «Tale sarà la tua discendenza». Egli credette
al Signore, che glielo accreditò come giustizia.
E gli disse: «Io sono il Signore, che ti ho fatto uscire da Ur dei
Caldei per darti in possesso questa terra». Rispose: «Signore
Dio, come potrò sapere che ne avrò il possesso?». Gli disse:
«Prendimi una giovenca di tre anni, una capra di tre anni, un
ariete di tre anni, una tortora e un colombo». Andò a prendere
tutti questi animali, li divise in due e collocò ogni metà di fronte
all’altra; non divise però gli uccelli. Gli uccelli rapaci calarono su
quei cadaveri, ma Abram li scacciò.
Mentre il sole stava per tramontare, un torpore cadde su Abram,
ed ecco terrore e grande oscurità lo assalirono. Allora il Signore
disse ad Abram: «Sappi che i tuoi discendenti saranno forestieri
in una terra non loro; saranno fatti schiavi e saranno oppressi
per quattrocento anni. Ma la nazione che essi avranno servito, la
giudicherò io: dopo, essi usciranno con grandi ricchezze. Quanto
a te, andrai in pace presso i tuoi padri; sarai sepolto dopo una
27
terza tappa • dio fa alleAnza

vecchiaia felice. Alla quarta generazione torneranno qui, perché


l’iniquità degli Amorrei non ha ancora raggiunto il colmo».
Quando, tramontato il sole, si era fatto buio fitto, ecco un
braciere fumante e una fiaccola ardente passare in mezzo agli
animali divisi. In quel giorno il Signore concluse quest’alleanza
con Abram: «Alla tua discendenza io do questa terra, dal fiume
d’Egitto al grande fiume, il fiume Eufrate; la terra dove abitano
i Keniti, i Kenizziti, i Kadmoniti, gli Ittiti, i Perizziti, i Refaìm, gli
Amorrei, i Cananei, i Gergesei e i Gebusei».

Riflessione del celebrante.

G – Dopo aver ascoltato gli spunti offerti dal sacerdote, ciascuno di


noi inizia a vivere il proprio deserto personale, cioè un tempo
speciale in cui fare silenzio fuori da noi ma soprattutto nella
nostra interiorità, per lasciare spazio alle parole che Dio metterà
nel nostro cuore.

La tenda dell’Ascolto
Si pone al centro una Bibbia: da essa si fa partire una strada illuminata.
I ragazzi, aiutati dai loro educatori, vivono un tempo in cui lasciare che
la Parola ascoltata parli ai loro cuori. Alcuni spunti per la riflessione:
- Cosa dice, oggi, per me la Parola di Dio?
- Quanto riesco a fare silenzio per ascoltare la sua Parola?
- Quali sentimenti provo quando Dio mi parla?

L – Concludiamo con il Salmo 119 (a cori alterni):


Lampada per i miei passi è la tua parola,
luce sul mio cammino.
Ho giurato, e lo confermo,
di osservare i tuoi giusti giudizi.
28
LITURGIA

Sono tanto umiliato, Signore:


dammi vita secondo la tua parola.
Signore, gradisci le offerte delle mie labbra,
insegnami i tuoi giudizi.

Mia eredità per sempre sono i tuoi insegnamenti,


perché sono essi la gioia del mio cuore.
Ho piegato il mio cuore a compiere i tuoi decreti,
in eterno, senza fine.

La tenda della Riconciliazione


Si pone al centro uno specchio affinché dopo aver ricevuto la mise-
ricordia di Dio, ciascun ragazzo possa ritrovare il suo vero volto di
figlio amato. Ci si accosta poi al sacramento della Riconciliazione per
ringraziare il Signore dei doni ricevuti e confessare i propri peccati al
sacerdote che, in nome della Chiesa, offre loro il dono del perdono
e della pace. Alcuni spunti per la riflessione:
- Riesco a ringraziare il Signore per le cose belle che mi accadono?
- Quali sono state le occasioni in cui non mi sono fidato di Dio?
- Quando mi è capitato di diventare triste e di far diventare tristi
gli altri?

L – Concludiamo con il Salmo 119 (a cori alterni):


Meravigliosi sono i tuoi insegnamenti:
per questo li custodisco.
La rivelazione delle tue parole illumina,
dona intelligenza ai semplici.

Apro anelante la mia bocca,


perché ho sete dei tuoi comandi.
Volgiti a me e abbi pietà,
con il giudizio che riservi a chi ama il tuo nome.
29
terza tappa • dio fa alleAnza

Rendi saldi i miei passi secondo la tua promessa


e non permettere che mi domini alcun male.
Fa’ risplendere il tuo volto sul tuo servo
e insegnami i tuoi decreti.

La tenda dell’Adorazione
Si pone al centro la presenza del SS. Sacramento. I ragazzi vivono
un tempo di adorazione davanti a Gesù Eucaristia. Nel silenzio e
nello stupore, consegnano a Lui i desideri e i sogni che portano nel
proprio cuore. Alcuni passaggi per vivere questo momento:
- Ringrazio innanzitutto il Signore per il dono del suo perdono.
- Mi lascio guardare da Gesù, per riconoscere tutti i talenti che
ho ricevuto.
- Affido a Lui le persone, i sogni, i progetti che mi stanno più a
cuore.

L – Concludiamo con il Salmo 119 (a cori alterni):


Tu sei giusto, Signore,
e retto nei tuoi giudizi.
Con giustizia hai promulgato i tuoi insegnamenti
e con grande fedeltà.

Limpida e pura è la tua promessa


e il tuo servo la ama.
La tua giustizia è giustizia eterna
e la tua legge è verità.

Angoscia e affanno mi hanno colto:


i tuoi comandi sono la mia delizia.
Giustizia eterna sono i tuoi insegnamenti:
fammi comprendere e avrò la vita.
30
LITURGIA

La tenda dell’Alleanza
Si pone al centro un braciere ardente. I ragazzi, dopo aver scritto il
modo con cui si impegnano a ravvivare l’amicizia con Dio, bruciano
il bigliettino per ricordarsi che Dio è il primo a impegnarsi in questa
alleanza con il fuoco del suo amore. Alcuni propositi su cui riflettere:
- Mi impegno a ricambiare il suo amore avendo cura di ciò che mi
è stato donato, di ciò che mi circonda.
- Scelgo di offrire, il mio tempo a qualche persona che ha bisogno.
- Compio un atto di fede, ricordando che Dio completerà ciò che
manca alle mie forze.

L – Concludiamo con il Salmo 119 (a cori alterni):


Giunga il mio grido davanti a te, Signore,
fammi comprendere secondo la tua parola.
Venga davanti a te la mia supplica,
liberami secondo la tua promessa.

Sgorghi dalle mie labbra la tua lode,


perché mi insegni i tuoi decreti.
La mia lingua canti la tua promessa,
perché tutti i tuoi comandi sono giustizia.

Mi venga in aiuto la tua mano,


perché ho scelto i tuoi precetti.
Desidero la tua salvezza, Signore,
e la tua legge è la mia delizia.

Che io possa vivere e darti lode:


mi aiutino i tuoi giudizi.
Mi sono perso come pecora smarrita;
cerca il tuo servo: non ho dimenticato i tuoi comandi.
31
terza tappa • dio fa alleAnza

Preghiera finale
C – Insieme ringraziamo Dio, che continua a donarci in abbondanza
la sua fiducia e il suo amore. Diciamo insieme:
T – Padre nostro...

C – O Dio, che hai promesso al tuo servo Abramo una lunga discen-
denza e hai posto in lui la tua benedizione, fa’ che il fuoco del
tuo amore arda sempre nei nostri cuori per ravvivare in noi il
desiderio della tua amicizia. Per Cristo nostro Signore.
T – Amen.

Benedizione

Canto

32
LITURGIA
CELEBRAZIoNE
Veglia sotto le stelle
CON TUTTI I NOSTRI SENSI
Questa celebrazione è stata pensata per essere vissuta all’aperto,
sotto un bel cielo stellato, intorno a un fuoco acceso.

G – Cari ragazzi, in questa giornata molto intensa abbiamo avuto


modo di stare per un tempo prolungato con il Signore, abbiamo
potuto gustare tutto il suo amore e il suo perdono. Vogliamo
allora terminare questo giorno ringraziandolo dei doni ricevuti e
contemplando la creazione, il dono più bello che ha messo nelle
mani dell’uomo.

Canto

C – Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.


T – Amen.
C – La pace del Signore nostro Gesù Cristo, l’amore di Dio Padre e la
comunione dello Spirito Santo siano con tutti voi.
T – E con il tuo spirito.

PRIMO MOMENTO – Guarda!

C – La notte ci accoglie perché possiamo ammirare insieme l’im-


mensità del dono che Dio ci ha fatto nella creazione. È tutto
nostro, tutto è per noi, la vastità del cielo e delle sue stelle, la
natura intorno a noi. Prendiamoci del tempo per non pensare a
ciò che dobbiamo fare, ma per stupirci di ciò che il Signore ha
fatto per noi.
33
terza tappa • dio fa alleAnza

Dopo un congruo tempo di silenzio durante il quale i ragazzi guar-


dano il cielo stellato, si prega insieme.

Salmo 8 (a cori alterni)


O Signore, Signore nostro,
quanto è mirabile il tuo nome su tutta la terra!

Voglio innalzare sopra i cieli la tua magnificenza,


con la bocca di bambini e di lattanti:
hai posto una difesa contro i tuoi avversari,
per ridurre al silenzio nemici e ribelli.

Quando vedo i tuoi cieli, opera delle tue dita,


la luna e le stelle che tu hai fissato,
che cosa è mai l’uomo perché di lui ti ricordi,
il figlio dell’uomo, perché te ne curi?

Davvero l’hai fatto poco meno di un dio,


di gloria e di onore lo hai coronato.
Gli hai dato potere sulle opere delle tue mani,
tutto hai posto sotto i suoi piedi:

tutte le greggi e gli armenti


e anche le bestie della campagna,
gli uccelli del cielo e i pesci del mare,
ogni essere che percorre le vie dei mari.

O Signore, Signore nostro,


quanto è mirabile il tuo nome su tutta la terra!

(Si può concludere il momento con un canto).


34
LITURGIA

SECONDO MOMENTO – Ascolta!

C – Per il Signore non siamo solo spettatori del suo creato, ma con
ciascuno di noi Dio vuole entrare in relazione profonda. Per fare
questo, dopo aver aperto gli occhi, abbiamo bisogno di aprire
le orecchie per ascoltare la sua Parola. Abramo, nostro amico e
nostra guida, ci è di esempio nell’ascolto!

In ascolto della Parola


L – Dal libro della Genesi (15,1-6)
Dopo tali fatti, fu rivolta ad Abram, in visione, questa parola
del Signore: «Non temere, Abram. Io sono il tuo scudo; la tua
ricompensa sarà molto grande». Rispose Abram: «Signore Dio,
che cosa mi darai? Io me ne vado senza figli e l’erede della mia
casa è Elièzer di Damasco». Soggiunse Abram: «Ecco, a me non
hai dato discendenza e un mio domestico sarà mio erede». Ed
ecco, gli fu rivolta questa parola dal Signore: «Non sarà costui il
tuo erede, ma uno nato da te sarà il tuo erede». Poi lo condusse
fuori e gli disse: «Guarda in cielo e conta le stelle, se riesci a con-
tarle»; e soggiunse: «Tale sarà la tua discendenza». Egli credette
al Signore, che glielo accreditò come giustizia.

In ascolto di papa Francesco


L – Dall’Udienza generale del 28 dicembre 2016
La scena si svolge di notte, fuori è buio, ma anche nel cuore di
Abramo c’è il buio della delusione, dello scoraggiamento, della
difficoltà nel continuare a sperare in qualcosa di impossibile. Or-
mai il patriarca è troppo avanti negli anni, sembra non ci sia più
tempo per un figlio, e sarà un servo a subentrare ereditando tutto.
Abramo si sta rivolgendo al Signore, ma Dio, anche se è lì presen-
te e parla con lui, è come se ormai si fosse allontanato, come se
35
terza tappa • dio fa alleAnza

non avesse tenuto fede alla sua parola. Abramo si sente solo, è
vecchio e stanco, la morte incombe. Come continuare a fidarsi?
Eppure, già questo suo lamentarsi è una forma di fede, è una
preghiera. Nonostante tutto, Abramo continua a credere in Dio
e a sperare che qualcosa ancora potrebbe accadere. Altrimenti,
perché interpellare il Signore, lagnarsi con Lui, richiamarlo alle
sue promesse? La fede non è solo silenzio che tutto accetta sen-
za replicare, la speranza non è certezza che ti mette al sicuro dal
dubbio e dalla perplessità. Ma tante volte, la speranza è buio;
ma è lì la speranza [...] che ti porta avanti. [...] Abramo dunque,
nella fede, si rivolge a Dio perché lo aiuti a continuare a sperare.
È curioso, non chiese un figlio. Chiese: «Aiutami a continuare
a sperare», la preghiera di avere speranza. E il Signore risponde
insistendo con la sua inverosimile promessa: non sarà un ser-
vo l’erede, ma proprio un figlio, nato da Abramo, generato da
lui. Niente è cambiato, da parte di Dio. Egli continua a ribadire
quello che già aveva detto, e non offre appigli ad Abramo, per
sentirsi rassicurato. La sua unica sicurezza è fidarsi della parola
del Signore e continuare a sperare.
E quel segno che Dio dona ad Abramo è una richiesta di con-
tinuare a credere e a sperare: «Guarda in cielo e conta le stelle
[...] Tale sarà la tua discendenza» (Gen 15,5). È ancora una pro-
messa, è ancora qualcosa da aspettare per il futuro. Dio porta
fuori Abramo dalla tenda, in realtà dalle sue visioni ristrette, e
gli mostra le stelle. Per credere, è necessario saper vedere con
gli occhi della fede; sono solo stelle, che tutti possono vedere,
ma per Abramo devono diventare il segno della fedeltà di Dio.
È questa la fede, questo il cammino della speranza che ognuno
di noi deve percorrere. Se anche a noi rimane come unica possi-
bilità quella di guardare le stelle, allora è tempo di fidarci di Dio.
Non c’è cosa più bella. La speranza non delude.
36
LITURGIA

Dopo un tempo per la riflessione silenziosa, si può concludere il


momento con un canto.

TERZO MOMENTO – Tocca!

C – Fare esperienza di qualcosa non si limita alla vista e all’ascolto,


ma passa anche per il toccare. Non è un desiderio sbagliato il
bisogno di avere un contatto fisico con il Signore, e come la
donna del Vangelo, ci accontentiamo anche noi di sfiorarlo
da lontano nella certezza che per questo anche noi saremo
salvati.

In ascolto della Parola


L – Dal Vangelo secondo Matteo (9,20-22)
Ed ecco, una donna, che aveva perdite di sangue da dodici
anni, gli si avvicinò alle spalle e toccò il lembo del suo man-
tello. Diceva infatti tra sé: «Se riuscirò anche solo a toccare
il suo mantello, sarò salvata». Gesù si voltò, la vide e disse:
«Coraggio, figlia, la tua fede ti ha salvata». E da quell’istante
la donna fu salvata.

Gesto
Al centro del cerchio, vicino al fuoco acceso che lo illumina, si
porta un crocifisso. Ogni ragazzo si avvicina al crocifisso e con un
gesto di venerazione, toccando il crocifisso, in silenzio presenta al
Signore la ferita che porta dentro e che non gli fa gustare l’allean-
za con Dio.

Si accompagna il gesto e si conclude il momento con un canto.

37
terza tappa • dio fa alleAnza

QUARTO MOMENTO – Gusta!

C – Mangiare alla stessa tavola è segno di una intimità e di una


conoscenza profonda. Il gusto arricchisce la nostra conoscenza
dandogli un sapore, per ognuno diverso. Il Signore sceglie di
rimanere per sempre con noi proprio attraverso un alimento: il
pane, suo corpo.

In ascolto della Parola


L – Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi (11,23-26)
Fratelli, io ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho
trasmesso: il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, pre-
se del pane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: «Questo
è il mio corpo, che è per voi; fate questo in memoria di me».
Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, di-
cendo: «Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue; fate
questo, ogni volta che ne bevete, in memoria di me». Ogni volta
infatti che mangiate questo pane e bevete al calice, voi annun-
ciate la morte del Signore, finché egli venga.

Gesto
Si porta al centro un pane e si benedice.

Benedizione del pane


C – Sii benedetto, Dio nostro Padre,
creatore del cielo e della terra:
nel pane quotidiano
Tu ci doni un segno della tua bontà
e l’alimento essenziale della tavola di famiglia.
Stendi la tua mano su di noi e su questi pani
e concedi a tutti i tuoi figli
38
LITURGIA

che abitano in ogni parte della terra


il cibo necessario per il nutrimento del corpo
e la tua parola di vita eterna.
Per Cristo nostro Signore.
T – Amen.

Terminata la benedizione, chi presiede la celebrazione spezza il pane


e lo distribuisce a tutti in modo che possano mangiarlo.

Si può concludere il momento con un canto.

QUINTO MOMENTO – Odora!

C – Un ultimo senso il Signore ci ha dato: l’olfatto. Ci aiuta a capire


la bontà delle cose che ci circondano, se esse sono pericolose e
da evitare o qualcosa da avvicinare e gustare. Il buon profumo
di Cristo risorto è il segno dell’alleanza nuova che siamo chia-
mati a gustare e al tempo stesso portare agli altri.

In ascolto della Parola


L – Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi (2,14-17)
Siano rese grazie a Dio, il quale sempre ci fa partecipare al suo
trionfo in Cristo e diffonde ovunque per mezzo nostro il pro-
fumo della sua conoscenza! Noi siamo infatti dinanzi a Dio il
profumo di Cristo per quelli che si salvano e per quelli che si
perdono; per gli uni odore di morte per la morte e per gli altri
odore di vita per la vita. E chi è mai all’altezza di questi compiti?
Noi non siamo infatti come quei molti che fanno mercato della
parola di Dio, ma con sincerità e come mossi da Dio, sotto il suo
sguardo, noi parliamo in Cristo.
39
terza tappa • dio fa alleAnza

Riflessione del celebrante.

Con un contagocce si mette una goccia di olio profumato (es. olio


di nardo) sul palmo della mano sinistra di ciascuno.

Preghiera finale
C – Dio onnipotente, Padre del nostro Signore Gesù Cristo,
che nel giorno del battesimo vi ha liberato dal peccato,
vi ha fatto rinascere dall’acqua e dallo Spirito Santo,
unendovi al suo popolo;
fortificati con l’olio dei catecumeni
e consacrati con il crisma di salvezza,
siate sempre membra del corpo di Cristo
per la vita eterna.
T – Amen.

Dopo la preghiera, con il pollice dalla mano destra, intinto nella goc-
cia d’olio, ognuno traccerà sulla propria fronte e sul proprio petto
un segno di croce.

T – Padre nostro...

Benedizione e congedo
C – Il Signore sia con voi.
T – E con il tuo spirito.

C – Dio, sorgente e principio di ogni benedizione,


effonda su di voi la sua grazia
perché possiate diffondere nel mondo
il buon profumo di Cristo.
T – Amen.
40
LITURGIA

C – Vi custodisca integri nella fede,


costanti nella speranza,
perseveranti e pazienti nella carità.
T – Amen.

C – Dio disponga opere e giorni nella sua pace,


ascolti qui e in ogni luogo le vostre preghiere
e vi conduca alla felicità senza fine.
T – Amen.

C – E la benedizione di Dio onnipotente,


Padre e Figlio e Spirito Santo,
discenda su di voi e con voi rimanga sempre.
T – Amen.

C – Andate e, con lo sguardo fisso su di Lui,


portate a tutti il buon profumo di Cristo.
T – Rendiamo grazie a Dio.

Canto

41
quarta tappa
Abramo, padre
di una moltitudine
quarta tappa • Abramo, padre di una moltitudine

PREGHIERA
DI APERTURA

Canto

C – Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.


T – Amen.
C – La pace, la carità e la fede da parte di Dio Padre e del Signore
Gesù Cristo siano con tutti voi.
T – E con il tuo spirito.

Cantico Is 61,10 – 62,5 (a cori alterni)


Io gioisco pienamente nel Signore,
la mia anima esulta nel mio Dio,

perché mi ha rivestito delle vesti di salvezza,


mi ha avvolto con il manto della giustizia,
come uno sposo che si cinge il diadema
e come una sposa che si adorna di gioielli.

Poiché come la terra produce la vegetazione


e come un giardino fa germogliare i semi,
così il Signore Dio farà germogliare la giustizia
e la lode davanti a tutti i popoli.

Per amore di Sion non mi terrò in silenzio,


per amore di Gerusalemme non mi darò pace,
finché non sorga come stella la sua giustizia
e la sua salvezza non risplenda come lampada.

44
LITURGIA

Allora i popoli vedranno la tua giustizia,


tutti i re la tua gloria;
ti si chiamerà con un nome nuovo
che la bocca del Signore avrà indicato.

Sarai una magnifica corona nella mano del Signore,


un diadema regale nella palma del tuo Dio.

Nessuno ti chiamerà più «Abbandonata»,


né la tua terra sarà più detta «Devastata»,
ma tu sarai chiamata «Mio compiacimento»
e la tua terra, «Sposata», perché si compiacerà
di te il Signore e la tua terra avrà uno sposo.

Gloria al Padre e al Figlio


e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre
nei secoli dei secoli. Amen.

In ascolto della Parola


L – Dal libro della Genesi (17,1-10)
Quando Abram ebbe novantanove anni, il Signore gli apparve e
gli disse: «Io sono Dio l’Onnipotente: cammina davanti a me e
sii integro. Porrò la mia alleanza tra me e te e ti renderò molto,
molto numeroso». Subito Abram si prostrò con il viso a terra e
Dio parlò con lui: «Quanto a me, ecco, la mia alleanza è con te:
diventerai padre di una moltitudine di nazioni. Non ti chiamerai
più Abram, ma ti chiamerai Abramo, perché padre di una molti-
tudine di nazioni ti renderò. E ti renderò molto, molto fecondo;
ti farò diventare nazioni e da te usciranno dei re. Stabilirò la mia
alleanza con te e con la tua discendenza dopo di te, di genera-
45
quarta tappa • Abramo, padre di una moltitudine

zione in generazione, come alleanza perenne, per essere il Dio


tuo e della tua discendenza dopo di te. La terra dove sei fore-
stiero, tutta la terra di Canaan, la darò in possesso per sempre a
te e alla tua discendenza dopo di te; sarò il loro Dio».
Disse Dio ad Abramo: «Da parte tua devi osservare la mia al-
leanza, tu e la tua discendenza dopo di te, di generazione in
generazione. Questa è la mia alleanza che dovete osservare,
alleanza tra me e voi e la tua discendenza dopo di te: sia circon-
ciso tra voi ogni maschio».

Invocazioni
C – Il Cristo ascolta la voce degli umili che confidano in lui e li salva.
Invochiamo il suo nome: Tu sei la nostra speranza, Signore.

L1 – O Dio, ricco di misericordia, noi ti ringraziamo per il tuo im-


menso amore. Preghiamo.
L2 – Tu che agisci sempre nella storia dell’umanità insieme al Padre,
rinnova tutti noi con la forza del tuo Spirito. Preghiamo.
L3 – Dona a noi e ai nostri fratelli uno sguardo di fede, perché pos-
siamo contemplare sempre le tue meraviglie. Preghiamo.
L4 – Aiutaci a riconoscere il tuo volto nei nostri fratelli, per coopera-
re alla tua opera di salvezza rendici segno della tua grazia verso
il nostro prossimo. Preghiamo.

T – Padre nostro...

Orazione
C – Ti lodi, o Signore, la nostra voce, ti lodi il nostro spirito, e poiché
tutto di noi è dono del tuo amore, la nostra vita si trasformi in
perenne liturgia di ringraziamento. Per Cristo nostro Signore.
T – Amen.
46
LITURGIA

Benedizione
C – Il Signore ti benedica e ti custodisca, mostri a te il suo volto e
abbia misericordia di te. Rivolga verso di te il suo sguardo e ti
dia pace.
T – Amen.

Canto

47
quarta tappa • Abramo, padre di una moltitudine

CELEBRAZIoNE
Preghiera per il dialogo interreligioso

TUTTI FIGLI DI ABRAMO


Canto

Durante il canto iniziale si pone davanti all’altare, o al centro del


cerchio, il cero pasquale (o comunque un grande cero) e si accende.

C – Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.


T – Amen.
C – Il Signore, che sempre ci ha fatto suo unico popolo nell’Allean-
za, sia con tutti voi.
T – E con il tuo spirito.

G – Cari ragazzi, Abramo, nostro compagno di strada in questi gior-


ni, è riconosciuto come padre nella fede non solo da noi cri-
stiani, ma anche dai fratelli ebrei e musulmani. Dio ci ha creato
come unica umanità e ci ha costituito unico popolo, ma l’uomo
nella storia ha pian piano diviso il suo progetto di unità. Vo-
gliamo allora pregare questa sera perché impariamo a guardare
maggiormente ciò che ci unisce rispetto a quello che ci divide.
Cristiani, ebrei e musulmani: crediamo nello stesso unico Dio e
siamo tutti figli di Abramo, possiamo quindi alzare insieme la
nostra lode unanime.

In ascolto della Parola


L – Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani (4,3.13.16-18)
Fratelli ora, che cosa dice la Scrittura? Abramo credette a Dio
e ciò gli fu accreditato come giustizia. Infatti, non in virtù della
Legge fu data ad Abramo, o alla sua discendenza, la promessa
48
LITURGIA

di diventare erede del mondo, ma in virtù della giustizia che vie-


ne dalla fede. Eredi dunque si diventa in virtù della fede, perché
sia secondo la grazia, e in tal modo la promessa sia sicura per
tutta la discendenza: non soltanto per quella che deriva dalla
Legge, ma anche per quella che deriva dalla fede di Abramo,
il quale è padre di tutti noi – come sta scritto: Ti ho costituito
padre di molti popoli – davanti al Dio nel quale credette, che
dà vita ai morti e chiama all’esistenza le cose che non esistono.
Egli credette, saldo nella speranza contro ogni speranza, e così
divenne padre di molti popoli, come gli era stato detto: Così
sarà la tua discendenza.

Salmo 105 (in forma responsoriale)


L – Ripetiamo: Il Signore ricorda il suo patto.

Ricordate le meraviglie che ha compiuto,


i suoi prodigi e i giudizi della sua bocca,
voi, stirpe di Abramo, suo servo,
figli di Giacobbe, suo eletto. R.

Si è sempre ricordato della sua alleanza,


parola data per mille generazioni,
dell’alleanza stabilita con Abramo
e del suo giuramento a Isacco. R.

Così si è ricordato della sua parola santa,


data ad Abramo suo servo.
Ha fatto uscire il suo popolo con esultanza,
i suoi eletti con canti di gioia. R.

49
quarta tappa • Abramo, padre di una moltitudine

Ha dato loro le terre delle nazioni


e hanno ereditato il frutto della fatica dei popoli,
perché osservassero i suoi decreti
e custodissero le sue leggi. R.

In ascolto di papa Francesco


L – Dal Discorso tenuto all’Incontro interreligioso, Piana di Ur,
6 marzo 2021
Guardiamo il cielo. Contemplando dopo millenni lo stesso cie-
lo, appaiono le medesime stelle. Esse illuminano le notti più
scure perché brillano insieme. Il cielo ci dona così un messaggio
di unità: l’Altissimo sopra di noi ci invita a non separarci mai dal
fratello che sta accanto a noi. L’Oltre di Dio ci rimanda all’altro
del fratello. Ma se vogliamo custodire la fraternità, non pos-
siamo perdere di vista il Cielo. Noi, discendenza di Abramo e
rappresentanti di diverse religioni, sentiamo di avere anzitutto
questo ruolo: aiutare i nostri fratelli e sorelle a elevare lo sguar-
do e la preghiera al Cielo. Tutti ne abbiamo bisogno, perché
non bastiamo a noi stessi. L’uomo non è onnipotente, da solo
non ce la può fare. E se estromette Dio, finisce per adorare le
cose terrene. Ma i beni del mondo, che a tanti fanno scordare
Dio e gli altri, non sono il motivo del nostro viaggio sulla Terra.
Alziamo gli occhi al Cielo per elevarci dalle bassezze della vani-
tà; serviamo Dio, per uscire dalla schiavitù dell’io, perché Dio ci
spinge ad amare. Ecco la vera religiosità: adorare Dio e amare il
prossimo. Nel mondo d’oggi, che spesso dimentica l’Altissimo
o ne offre un’immagine distorta, i credenti sono chiamati a te-
stimoniare la sua bontà, a mostrare la sua paternità mediante
la loro fraternità. [...]
Cari amici, tutto ciò è possibile? Il padre Abramo, egli che sep-
pe sperare contro ogni speranza (cfr. Rm 4,18) ci incoraggia.
50
LITURGIA

Nella storia abbiamo spesso inseguito mete troppo terrene e


abbiamo camminato ognuno per conto proprio, ma con l’aiu-
to di Dio possiamo cambiare in meglio. Sta a noi, umanità di
oggi, e soprattutto a noi, credenti di ogni religione, convertire
gli strumenti di odio in strumenti di pace. [...] Sta a noi avere
il coraggio di alzare gli occhi e guardare le stelle, le stelle che
vide il nostro padre Abramo, le stelle della promessa.

Riflessione del celebrante.


(Si sottolinei l’importanza del dialogo interreligioso).

Gesto
Durante la “Preghiera dei figli di Abramo”, a ogni strofa, dal cero
pasquale si accende un lumino e si mette su un grande telo blu a
rappresentare, tutti insieme, le stelle del cielo. Durante l’accensione
di tutti i lumini si può cantare un canone o un ritornello adatto.

Preghiera dei Figli di Abramo


(da recitare solista e coro)
Dio Onnipotente, Creatore nostro che ami la famiglia umana
e tutto ciò che le tue mani hanno compiuto,
noi, figli e figlie di Abramo appartenenti
all’ebraismo, al cristianesimo e all’islam,
insieme agli altri credenti e a tutte le persone di buona volontà,
ti ringraziamo per averci donato come padre comune nella fede
Abramo, figlio insigne di questa nobile e cara terra.

Ti ringraziamo per il suo esempio di uomo di fede


che ti ha obbedito fino in fondo,
lasciando la sua famiglia, la sua tribù
e la sua patria per andare verso una terra che non conosceva.
51
quarta tappa • Abramo, padre di una moltitudine

Ti ringraziamo anche per l’esempio di coraggio, di resilienza


e di forza d’animo, di generosità e di ospitalità
che il nostro comune padre nella fede ci ha donato.

Ti ringraziamo, in particolare, per la sua fede eroica,


dimostrata dalla disponibilità a sacrificare suo figlio
per obbedire al tuo comando.
Sappiamo che era una prova difficilissima,
dalla quale tuttavia è uscito vincitore,
perché senza riserve si è fidato di Te, che sei misericordioso
e apri sempre possibilità nuove per ricominciare.

Ti ringraziamo perché, benedicendo il nostro padre Abramo,


hai fatto di lui una benedizione per tutti i popoli.
Ti chiediamo, Dio del nostro padre Abramo e Dio nostro,
di concederci una fede forte, operosa nel bene,
una fede che apra i nostri cuori a Te
e a tutti i nostri fratelli e sorelle;
e una speranza insopprimibile, capace di scorgere ovunque
la fedeltà delle tue promesse.

Fai di ognuno di noi un testimone della tua cura amorevole per tutti,
in particolare per i rifugiati e gli sfollati,
le vedove e gli orfani, i poveri e gli ammalati.
Apri i nostri cuori al perdono reciproco
e rendici strumenti di riconciliazione,
costruttori di una società più giusta e fraterna.

Accogli nella tua dimora di pace e di luce tutti i defunti,


in particolare le vittime della violenza e delle guerre.
Assisti le autorità civili nel cercare e trovare le persone rapite,
52
LITURGIA

e nel proteggere in modo speciale le donne e i bambini.


Aiutaci ad avere cura del pianeta, casa comune
che, nella tua bontà e generosità, hai dato a tutti noi.

Sostieni le nostre mani nella ricostruzione di questo Paese,


e dacci la forza necessaria per aiutare quanti hanno dovuto lasciare
le loro case e loro terre a rientrare in sicurezza e con dignità,
e a iniziare una vita nuova, serena e prospera. Amen.
(Papa Francesco)

Orazione
C – O Dio, che hai voluto la tua Chiesa sacramento di salvezza per
tutte le genti per continuare l’opera salvifica di Cristo sino alla
fine dei secoli, ridesta i cuori dei tuoi fedeli e concedi loro di
sentirsi chiamati a operare per la salvezza di ogni creatura, fino
a quando da tutti i popoli sorga e cresca una sola famiglia, un
solo popolo che ti appartenga. Per Cristo nostro Signore.
T – Amen.

Benedizione e canto

53
quarta tappa • Abramo, padre di una moltitudine

PREGHIERA
CoNCLUSIVA
Canto

C – O Dio, vieni a salvarmi.


T – Signore, vieni presto in mio aiuto.

C – Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.


T – Come era nel principio, e ora e sempre, nei secoli dei secoli.
Amen. Alleluia.

Inno
Gesù, luce da luce,
sole senza tramonto,
Tu rischiari il buio del nostro cuore.

In Te, sicuro rifugio,


noi cerchiamo il riposo
al termine del giorno.

Custodisci il nostro cuore;


la tua mano ci protegga
poiché in Te speriamo.

Difendici col tuo amore


dai pericoli del male
per vivere nel bene.

A Te sia sempre gloria, o Cristo,


nato da Maria vergine,
al Padre e allo Spirito. Amen.
54
LITURGIA

Esame di coscienza e ringraziamento


C – Cari ragazzi, il nostro cammino si sta facendo sempre più avvin-
cente, consapevoli che l’amicizia con Gesù ha bisogno di essere
curata e arricchita dalla disponibilità ad aprire il nostro cuore per
donare il meglio di noi stessi. Con questa certezza, ci riconoscia-
mo ancora una volta bisognosi del suo amore per superare la
nostra indifferenza.

C – Signore, maestro di bontà e tenerezza, Kyrie eleison.


T – Kyrie, eleison.

C – Cristo, testimone dell’amore del Padre, Christe eleison.


T – Christe, eleison.

C – Signore, maestro di perdono e compassione, Kyrie eleison.


T – Kyrie, eleison.

C – Dio onnipotente e grande nell’amore, perdoni i nostri peccati e


ci dia la gioia della vita eterna.
T – Amen.

Gesto
Il perdono di Dio suscita in noi gesti di accoglienza e di bene verso
gli altri. Attraverso uno sguardo, un sorriso, un piccolo inchino, ogni
ragazzo può condividere il dono della pace con chi gli sta accanto.

In ascolto di papa Francesco


L – Dall’Esortazione apostolica Gaudete et exsultate sulla
chiamata alla santità nel mondo contemporaneo (122)
[...] Il santo è capace di vivere con gioia e senso dell’umorismo.
Senza perdere il realismo, illumina gli altri con uno spirito po-
55
quarta tappa • Abramo, padre di una moltitudine

sitivo e ricco di speranza. Essere cristiani è «gioia nello Spirito


Santo» (Rm 14,17), perché «all’amore di carità segue necessa-
riamente la gioia. Poiché chi ama gode sempre dell’unione con
l’amato [...] Per cui alla carità segue la gioia». Abbiamo ricevuto
la bellezza della sua Parola e la accogliamo «in mezzo a grandi
prove, con la gioia dello Spirito Santo» (1Ts 1,6). Se lasciamo
che il Signore ci faccia uscire dal nostro guscio e ci cambi la
vita, allora potremo realizzare ciò che chiedeva san Paolo: «Siate
sempre lieti nel Signore, ve lo ripeto: siate lieti» (Fil 4,4).

Preghiera
T – Padre buono,
riconosciamo in Te colui
che rende piena la nostra gioia,
per questo rendiamo grazie e
ci impegniamo a far fruttificare
il bene che abbiamo ricevuto
allietando e colorando
le nostre giornate,
anche quelle più grigie. Amen.

Benedizione
C – Il Signore ci conceda una notte serena e un riposo tranquillo.
T – Amen.

Canto

56
quinta tappa
dio visita Abramo
allE querce di mamre
quinta tappa • dio visita Abramo allE querce di mamre

PREGHIERA
DI APERTURA

Canto

C – Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.


T – Amen.
C – Il Dio della speranza, che ci riempie di gioia e pace nella fede per
la potenza dello Spirito Santo, sia con tutti voi.
T – E con il tuo spirito.

Cantico Is 40,10-17 (a cori alterni)


Ecco, il Signore Dio viene con potenza,
con il braccio egli detiene il dominio.
Ecco, egli ha con sé il premio
e i suoi trofei lo precedono.

Come un pastore egli fa pascolare il gregge


e con il suo braccio lo raduna;
porta gli agnellini sul petto
e conduce pian piano le pecore madri.

Chi ha misurato con il cavo della mano


le acque del mare
e ha calcolato l’estensione dei cieli con il palmo?

Chi ha misurato con il moggio


la polvere della terra,
ha pesato con la stadera le montagne
e i colli con la bilancia?

58
LITURGIA

Chi ha diretto lo spirito del Signore


e come suo consigliere gli ha dato suggerimenti?

A chi ha chiesto consiglio, perché lo istruisse


e gli insegnasse il sentiero della giustizia
e lo ammaestrasse nella scienza
e gli rivelasse la via della prudenza?

Ecco, le nazioni son come una goccia da un secchio,


contano come il pulviscolo sulla bilancia;
ecco, le isole pesano quanto un granello di polvere.

Il Libano non basterebbe per accendere il rogo,


né le sue bestie per l’olocausto.
Tutte le nazioni sono come un nulla davanti a lui,
come niente e vanità sono da lui ritenute.

Gloria al Padre e al Figlio


e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, e ora e sempre


nei secoli dei secoli. Amen.

In ascolto della Parola


L – Dal libro della Genesi (18,1-10)
Poi il Signore apparve a lui alle Querce di Mamre, mentre egli
sedeva all’ingresso della tenda nell’ora più calda del giorno. Egli
alzò gli occhi e vide che tre uomini stavano in piedi presso di lui.
Appena li vide, corse loro incontro dall’ingresso della tenda e si
prostrò fino a terra, dicendo: «Mio signore, se ho trovato grazia
ai tuoi occhi, non passare oltre senza fermarti dal tuo servo. Si
59
quinta tappa • dio visita Abramo allE querce di mamre

vada a prendere un po’ d’acqua, lavatevi i piedi e accomodatevi


sotto l’albero. Andrò a prendere un boccone di pane e ristora-
tevi; dopo potrete proseguire, perché è ben per questo che voi
siete passati dal vostro servo». Quelli dissero: «Fa’ pure come
hai detto».
Allora Abramo andò in fretta nella tenda, da Sara, e disse: «Pre-
sto, tre sea di fior di farina, impastala e fanne focacce». All’ar-
mento corse lui stesso, Abramo; prese un vitello tenero e buono
e lo diede al servo, che si affrettò a prepararlo. Prese panna e
latte fresco insieme con il vitello, che aveva preparato, e li porse
loro. Così, mentre egli stava in piedi presso di loro sotto l’albero,
quelli mangiarono.
Poi gli dissero: «Dov’è Sara, tua moglie?». Rispose: «È là nella
tenda». Riprese: «Tornerò da te fra un anno a questa data e
allora Sara, tua moglie, avrà un figlio». Intanto Sara stava ad
ascoltare all’ingresso della tenda, dietro di lui.

Invocazioni
C – Glorifichiamo Cristo, nostro Signore, pieno di grazia e di Spirito
Santo e con fiducia chiediamo: Donaci il tuo Spirito, Signore.
T – Donaci il tuo Spirito, Signore.

L1 – Concedi a noi di trascorrere questo giorno nella gioia, nella


pace e senza tristezza, perché possiamo lodarti con cuore puro
e riconoscente. Preghiamo.
L2 – Risplenda su di noi la luce del tuo amore e la tua sapienza ispiri
i nostri progetti e le nostre opere. Preghiamo.
L3 – La tua mano ci sostenga nel servizio del bene e ci custodisca
nella tua amicizia. Preghiamo.
L4 – Tu allieti i nostri occhi con le meraviglie del creato, sorgi anche
nel nostro spirito come sole di giustizia e di verità. Preghiamo.
60
LITURGIA

T – Padre nostro...

Orazione
C – O Dio, che hai preparato beni preziosi per coloro che ti amano,
infondi in noi la dolcezza del tuo amore, perché, amandoti in
ogni cosa e sopra ogni cosa, otteniamo i beni da te promessi,
che superano ogni desiderio. Per Cristo nostro Signore.
T – Amen.

Benedizione
C – Il Signore ti benedica e ti custodisca, mostri a te il suo volto e
abbia misericordia di te. Rivolga verso di te il suo sguardo e ti
dia pace.
T – Amen.

Canto

61
quinta tappa • dio visita Abramo allE querce di mamre

CELEBRAZIoNE
Adorazione Eucaristica
Fissi su di Lui
Viene costruito un “orologio” di cartone: nei quattro quadranti scri-
viamo (o rappresentiamo in disegno o foto) gli impegni comuni ai
ragazzi: famiglia, scuola, sport, amici.

Canto

C – Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.


T – Amen.
C – La pace del Signore nostro Gesù Cristo, l’amore di Dio Padre e
la comunione nello Spirito Santo, sia con tutti voi.
T – E con il tuo spirito.

C – Cari ragazzi, come Abramo alle Querce di Mamre, siamo invitati


ad accogliere il Signore che ci viene a visitare. Vogliamo donar-
gli la cosa più preziosa che abbiamo, quella che nessuno potrà
mai donarci indietro: il nostro tempo. Quando si vuole bene a
qualcuno, si passa tanto tempo con lui e le ore sembrano volare.
Questa sera cogliamo l’opportunità del dono della sua presenza
accanto a noi nell’Eucaristia.

T – O Spirito Santo,
anima dell’anima mia,
in Te solo posso esclamare: Abbà, Padre.

Sei Tu, o Spirito di Dio,


che mi rendi capace di chiedere
e mi suggerisci che cosa chiedere.
62
LITURGIA

O Spirito d’amore,
suscita in me il desiderio di camminare con Dio:
solo Tu lo puoi suscitare.

O Spirito di santità,
Tu scruti le profondità dell’anima nella quale abiti,
e non sopporti in lei neppure le minime imperfezioni:
bruciale in me, tutte, con il fuoco del tuo amore.

O Spirito dolce e soave,


orienta sempre Tu la mia volontà verso la Tua,
perché la possa conoscere chiaramente,
amare ardentemente e compiere efficacemente. Amen.
(San Bernardo)

Si portano l’ostensorio e il cartellone-orologio mentre si esegue


un canto.

Salmo 33 (a cori alterni)


Esultate, o giusti, nel Signore;
per gli uomini retti è bella la lode.
Lodate il Signore con la cetra,
con l’arpa a dieci corde a lui cantate.

Cantate al Signore un canto nuovo,


con arte suonate la cetra e acclamate,
perché retta è la parola del Signore
e fedele ogni sua opera.

Il Signore guarda dal cielo:


egli vede tutti gli uomini;
63
quinta tappa • dio visita Abramo allE querce di mamre

dal trono dove siede


scruta tutti gli abitanti della terra,
lui, che di ognuno ha plasmato il cuore
e ne comprende tutte le opere.

Il re non si salva per un grande esercito


né un prode scampa per il suo grande vigore.
Un’illusione è il cavallo per la vittoria,
e neppure un grande esercito può dare salvezza.

Ecco, l’occhio del Signore è su chi lo teme,


su chi spera nel suo amore,
per liberarlo dalla morte
e nutrirlo in tempo di fame.

L’anima nostra attende il Signore:


egli è nostro aiuto e nostro scudo.
È in lui che gioisce il nostro cuore,
nel suo santo nome noi confidiamo.

Su di noi sia il tuo amore, Signore,


come da te noi speriamo.

Si espone il SS. Sacramento e accanto si pone il cartellone-orologio.


Si mantiene il silenzio per un tempo adeguato. Durante il canto vie-
ne intronizzata la Parola di Dio.

In ascolto della Parola


L – Dal Vangelo secondo Luca (16,19-31)
[In quel tempo, Gesù disse ai farisei:] c’era un uomo ricco, che
indossava vestiti di porpora e di lino finissimo, e ogni giorno si
64
LITURGIA
dava a lauti banchetti. Un povero, di nome Lazzaro, stava alla sua
porta, coperto di piaghe, bramoso di sfamarsi con quello che ca-
deva dalla tavola del ricco; ma erano i cani che venivano a leccare
le sue piaghe. Un giorno il povero morì e fu portato dagli angeli
accanto ad Abramo. Morì anche il ricco e fu sepolto. Stando ne-
gli inferi fra i tormenti, alzò gli occhi e vide di lontano Abramo,
e Lazzaro accanto a lui. Allora gridando disse: «Padre Abramo,
abbi pietà di me e manda Lazzaro a intingere nell’acqua la punta
del dito e a bagnarmi la lingua, perché soffro terribilmente in
questa fiamma». Ma Abramo rispose: «Figlio, ricordati che, nella
vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora in
questo modo lui è consolato, tu invece sei in mezzo ai tormenti.
Per di più, tra noi e voi è stato fissato un grande abisso: coloro
che di qui vogliono passare da voi, non possono, né di lì possono
giungere fino a noi». E quello replicò: «Allora, padre, ti prego di
mandare Lazzaro a casa di mio padre, perché ho cinque fratel-
li. Li ammonisca severamente, perché non vengano anch’essi in
questo luogo di tormento». Ma Abramo rispose: «Hanno Mosè
e i Profeti; ascoltino loro». E lui replicò: «No, padre Abramo, ma
se dai morti qualcuno andrà da loro, si convertiranno». Abramo
rispose: «Se non ascoltano Mosè e i Profeti, non saranno persuasi
neanche se uno risorgesse dai morti».

Riflessione del celebrante. Si può sottolineare la difficoltà di donare


anche solo le poche “briciole di tempo” alle persone bisognose, a
volte senza accorgersi neppure della loro esistenza. Solo attraverso
di loro si può scoprire il vero volto di Gesù. Si sottolinei anche come
il tempo donato al Signore non toglie spazio ad altro, ma anzi, quel
tempo viene valorizzato.

Si mantiene il silenzio per un tempo adeguato.

65
quinta tappa • dio visita Abramo allE querce di mamre

Canto

T – Padre nostro...

Orazione
C – Signore Gesù, che ti mostri nei piccoli e nei deboli,
fa’ che riusciamo a vedere il tuo volto
e a tenere lo sguardo fisso su di Te,
a tendere le nostre mani e ad andare incontro a chi soffre,
perché nella nostra vita possiamo essere sempre pronti
ad accogliere i doni della tua bontà.
Per Cristo nostro Signore.
T – Amen.

Benedizione Eucaristica e reposizione

Canto

66
LITURGIA

PREGHIERA
CoNCLUSIVA
Canto

C – O Dio, vieni a salvarmi.


T – Signore, vieni presto in mio aiuto.

C – Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.


T – Come era nel principio, e ora e sempre, nei secoli dei secoli.
Amen. Alleluia.

Inno
Gesù, luce da luce,
sole senza tramonto,
Tu rischiari il buio del nostro cuore.

In Te, sicuro rifugio,


noi cerchiamo il riposo
al termine del giorno.

Custodisci il nostro cuore;


la tua mano ci protegga
poiché in Te speriamo.

Difendici col tuo amore


dai pericoli del male
per vivere nel bene.

A Te sia sempre gloria, o Cristo,


nato da Maria vergine,
al Padre e allo Spirito. Amen.
67
quinta tappa • dio visita Abramo allE querce di mamre

Esame di coscienza e ringraziamento


C – Cari ragazzi, l’incontro con Dio è sempre un incontro speciale,
anche quando è stato inatteso, anche quando non siamo stati
pronti ad accoglierlo con prontezza. Chiediamo sinceramente
perdono perché ci capita di preferire altro all’attesa della visita
che Dio compie nella nostra vita.

C – Signore, che sei venuto a cercare chi era perduto, Kyrie eleison.
T – Kyrie, eleison.

C – Cristo, che fai festa per chi ritorna a te, Christe eleison.
T – Christe, eleison.

C – Signore, che perdoni molto a chi molto ama, Kyrie eleison.


T – Kyrie, eleison.

C – Dio onnipotente e grande nell’amore, perdoni i nostri peccati e


ci dia la gioia della vita eterna.
T – Amen.

Gesto
Il perdono di Dio suscita in noi gesti di accoglienza e di bene verso
gli altri. Attraverso uno sguardo, un sorriso, un piccolo inchino, ogni
ragazzo può condividere il dono della pace con chi gli sta accanto.

In ascolto di papa Francesco


L – Dall’Esortazione apostolica Gaudete et exsultate sulla chia-
mata alla santità nel mondo contemporaneo (141, 145)
La santificazione è un cammino comunitario, da fare a due a due. [...]
La comunità che custodisce i piccoli particolari dell’amore, dove
i membri si prendono cura gli uni degli altri e costituiscono uno
68
LITURGIA

spazio aperto ed evangelizzatore, è luogo della presenza del


Risorto che la va santificando secondo il progetto del Padre.
A volte, per un dono dell’amore del Signore, in mezzo a questi
piccoli particolari ci vengono regalate consolanti esperienze di
Dio: «Una sera d’inverno compivo come al solito il mio piccolo
servizio, [...] a un tratto udii in lontananza il suono armonioso di
uno strumento musicale: allora mi immaginai un salone ben il-
luminato tutto splendente di ori, ragazze elegantemente vestite
che si facevano a vicenda complimenti e convenevoli mondani;
poi il mio sguardo cadde sulla povera malata che sostenevo;
invece di una melodia udivo ogni tanto i suoi gemiti lamento-
si [...]. Non posso esprimere ciò che accadde nella mia anima,
quello che so è che il Signore la illuminò con i raggi della verità
che superano talmente lo splendore tenebroso delle feste del-
la terra, che non potevo credere alla mia felicità» (S. Teresa di
Gesù Bambino).

Preghiera
T – Padre compassionevole,
abbiamo compreso che ciascuno di noi
è chiamato a sostenere con i propri talenti
la crescita della comunità ecclesiale.
Non farci mancare il coraggio di testimoniare
con la nostra vita la gioia del Vangelo
che hai condiviso con tutti noi. Amen.

Benedizione
C – Il Signore ci conceda una notte serena e un riposo tranquillo.
T – Amen.

Canto
69
SESTA tappa
Abramo INTERCEDE
PER la GENTE DI SODOMA
E GOMORRA
SESTA tappa • Abramo INTERCEDE PER la GENTE DI SODOMA E GOMORRA

PREGHIERA
DI APERTURA

Canto

C – Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.


T – Amen.
C – La grazia e la pace di Dio Padre e del Signore nostro Gesù Cristo
siano con tutti voi.
T – E con il tuo spirito.

Cantico Sir 36,1-5.10-13 (a cori alterni)


Abbi pietà di noi,
Signore Dio dell’universo e guarda,
infondi il tuo timore su tutte le nazioni.

Alza la tua mano sulle nazioni straniere,


perché vedano la tua potenza.

Come ai loro occhi ti sei mostrato santo


in mezzo a noi,
così ai nostri occhi mòstrati grande fra di loro.

Ti riconoscano, come noi abbiamo riconosciuto


che non c’è un Dio fuori di te, Signore.
Rinnova i segni e compi altri prodigi,
glorifica la tua mano e il tuo braccio destro.

Raduna tutte le tribù di Giacobbe,


rendi loro il possesso come era al principio.
Abbi pietà, Signore,
72
LITURGIA

del popolo chiamato con il tuo nome,


di Israele che hai trattato come un primogenito.

Abbi pietà della tua città santa,


di Gerusalemme tua dimora.
Riempi Sion del tuo splendore
il tuo popolo della tua gloria.

Gloria al Padre e al Figlio


e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, e ora e sempre


nei secoli dei secoli. Amen.

In ascolto della Parola


L – Dal libro della Genesi (18,16-33)
Quegli uomini si alzarono e andarono a contemplare Sòdoma
dall’alto, mentre Abramo li accompagnava per congedarli. Il Si-
gnore diceva: «Devo io tenere nascosto ad Abramo quello che
sto per fare, mentre Abramo dovrà diventare una nazione gran-
de e potente e in lui si diranno benedette tutte le nazioni della
terra? Infatti io l’ho scelto, perché egli obblighi i suoi figli e la
sua famiglia dopo di lui a osservare la via del Signore e ad agi-
re con giustizia e diritto, perché il Signore compia per Abramo
quanto gli ha promesso». Disse allora il Signore: «Il grido di
Sodoma e Gomorra è troppo grande e il loro peccato è molto
grave. Voglio scendere a vedere se proprio hanno fatto tutto il
male di cui è giunto il grido fino a me; lo voglio sapere!».
Quegli uomini partirono di là e andarono verso Sòdoma, mentre
Abramo stava ancora alla presenza del Signore. Abramo gli si
avvicinò e gli disse: «Davvero sterminerai il giusto con l’empio?
73
SESTA tappa • Abramo INTERCEDE PER la GENTE DI SODOMA E GOMORRA

Forse vi sono cinquanta giusti nella città: davvero li vuoi soppri-


mere? E non perdonerai a quel luogo per riguardo ai cinquanta
giusti che vi si trovano? Lontano da te il far morire il giusto con
l’empio, così che il giusto sia trattato come l’empio; lontano
da te! Forse il giudice di tutta la terra non praticherà la giu-
stizia?». Rispose il Signore: «Se a Sòdoma troverò cinquanta
giusti nell’ambito della città, per riguardo a loro perdonerò a
tutto quel luogo». Abramo riprese e disse: «Vedi come ardisco
parlare al mio Signore, io che sono polvere e cenere: forse ai
cinquanta giusti ne mancheranno cinque; per questi cinque di-
struggerai tutta la città?». Rispose: «Non la distruggerò, se ve
ne troverò quarantacinque». Abramo riprese ancora a parlargli
e disse: «Forse là se ne troveranno quaranta». Rispose: «Non
lo farò, per riguardo a quei quaranta». Riprese: «Non si adiri il
mio Signore, se parlo ancora: forse là se ne troveranno trenta».
Rispose: «Non lo farò, se ve ne troverò trenta». Riprese: «Vedi
come ardisco parlare al mio Signore! Forse là se ne troveranno
venti». Rispose: «Non la distruggerò per riguardo a quei venti».
Riprese: «Non si adiri il mio Signore, se parlo ancora una volta
sola: forse là se ne troveranno dieci». Rispose: «Non la distrug-
gerò per riguardo a quei dieci».
Come ebbe finito di parlare con Abramo, il Signore se ne andò
e Abramo ritornò alla sua abitazione.

Invocazioni
C – Rendiamo grazie al Signore che ci dona la luce di un nuovo
giorno e invochiamo la sua benedizione: Signore, benedici e
santifica la tua Chiesa.

L1 – Ti sei fatto dono sulla Croce per i nostri peccati, gradisci l’offerta
dei nostri propositi e delle iniziative di questo giorno. Preghiamo.
74
LITURGIA

L2 – Donaci un cuore generoso, perché diventiamo segno e testimo-


nianza della tua bontà. Preghiamo.
L3 – Proteggi coloro che si affidano alle nostre preghiere, colmali di
ogni benedizione nel corpo e nello spirito. Preghiamo.
L4 – Fa’ che sperimentiamo fin da questa mattina la tua miseri-
cordia, e la gioia che doni ai tuoi amici sia la nostra fortezza.
Preghiamo.

T – Padre nostro...

Orazione
C – Accogli con bontà, o Signore, la preghiera della tua Chiesa e
illumina con il tuo amore le profondità del nostro spirito, perché
accogliamo la chiamata allo splendore della tua luce. Per Cristo
nostro Signore.
T – Amen.

Benedizione
C – Il Signore ti benedica e ti custodisca, mostri a te il suo volto e
abbia misericordia di te. Rivolga verso di te il suo sguardo e ti
dia pace.
T – Amen.

Canto

75
SESTA tappa • Abramo INTERCEDE PER la GENTE DI SODOMA E GOMORRA

CELEBRAZIoNE
Santo Rosario
Maria intercede per noi

Si pone al centro o davanti all’altare un’icona di Maria con in braccio


Gesù Bambino.

Canto

G – Cari ragazzi, abbiamo scoperto attraverso la storia del nostro


amico Abramo che il Signore è sempre attento alle nostre pre-
ghiere, tanto più quando queste non sono egoistiche ma diven-
tano ponte per il bene di qualcun altro. La preghiera del Rosario
ha da sempre aiutato tante persone ad aprire lo sguardo sulle
vicende che ci circondano e a pregare per gli altri. L’esempio
di Maria, la madre di Gesù, specialmente alle nozze di Cana,
ci offre un modello da seguire perché le nostre ferite possano
tramutarsi in festa per tutti.

C – O Dio, vieni a salvarmi.


T – Signore, vieni presto in mio aiuto.

C – Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.


T – Come era nel principio, e ora e sempre, nei secoli dei secoli.
Amen.

PRIMO MISTERO

G – Nel primo mistero della luce contempliamo Gesù battezzato da


Giovanni nel Giordano.
76
LITURGIA

L1 – Dal Vangelo secondo Matteo (3,16-17)


Appena battezzato, Gesù uscì dall’acqua: ed ecco, si aprirono i
cieli ed egli vide lo Spirito di Dio discendere come una colomba
e venire sopra di lui. Ed ecco una voce dal cielo che diceva:
«Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compia-
cimento».

G – Preghiamo per tutti i bambini e ragazzi battezzati, in particola-


re per quelli che hanno perso i loro genitori.

Si porta sotto l’icona di Maria una brocca d’acqua.

L2 – Padre nostro...
T – Dacci oggi...

L2 – Ave Maria... (si ripete 10 volte)


T – Santa Maria...

T – Gloria al Padre...

Canto o canone

SECONDO MISTERO

G – Nel secondo mistero della luce contempliamo Maria che inter-


cede presso Gesù alle nozze di Cana.

L3 – Dal Vangelo secondo Giovanni (2,1-5)


In quel tempo vi fu una festa di nozze a Cana di Galilea e c’e-
ra la madre di Gesù. Fu invitato alle nozze anche Gesù con i
suoi discepoli. Venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli

77
SESTA tappa • Abramo INTERCEDE PER la GENTE DI SODOMA E GOMORRA

disse: «Non hanno vino». E Gesù le rispose: «Donna, che vuoi


da me? Non è ancora giunta la mia ora». Sua madre disse ai
servitori: «Qualsiasi cosa vi dica, fatela».

G – Preghiamo per tutti gli sposi e per tutti i genitori, in particolare


per quelli che sono in difficoltà.

Si porta sotto l’icona di Maria una brocca di vino.

L4 – Padre nostro...
T – Dacci oggi...

L4 – Ave Maria... (si ripete 10 volte)


T – Santa Maria...

T – Gloria al Padre...

Canto o canone

TERZO MISTERO

G – Nel terzo mistero della luce contempliamo Gesù che annuncia


il Regno di Dio.

L5 – Dal Vangelo secondo Marco (1,14-15)


Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, pro-
clamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il
regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo».

G – Preghiamo per tutti i nostri amici, in particolare coloro che non


hanno sperimentato la gioia di incontrare Gesù.

78
LITURGIA

Si porta sotto l’icona di Maria una Bibbia o un Vangelo aperto.

L6 – Padre nostro...
T – Dacci oggi...

L6 – Ave Maria... (si ripete 10 volte)


T – Santa Maria...

T – Gloria al Padre...

Canto o canone

QUARTO MISTERO

G – Nel quarto mistero della luce contempliamo la trasfigurazione


di Gesù.

L7 – Dal Vangelo secondo Matteo (17,1-2)


Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li
condusse in disparte, su un alto monte. E fu trasfigurato da-
vanti a loro: il suo volto brillò come il sole e le sue vesti diven-
nero candide come la luce.

G – Preghiamo per tutti i poveri, soprattutto per i bambini e i ra-


gazzi che non hanno le nostre stesse possibilità.

Si porta sotto l’icona di Maria una lanterna.

L8 – Padre nostro...
T – Dacci oggi...

79
SESTA tappa • Abramo INTERCEDE PER la GENTE DI SODOMA E GOMORRA

L8 – Ave Maria... (si ripete 10 volte)


T – Santa Maria...

T – Gloria al Padre...

Canto o canone

QUINTO MISTERO

G –
Nel quinto mistero della luce contempliamo l’istituzione
dell’Eucaristia.

L9 – Dal Vangelo secondo Matteo (26,26)


Ora, mentre mangiavano, Gesù prese il pane, recitò la benedi-
zione, lo spezzò e, mentre lo dava ai discepoli, disse: «Prende-
te, mangiate: questo è il mio corpo».

G – Preghiamo per tutti coloro che soffrono la fame fisica e spirituale.

Si porta sotto l’icona di Maria un pane.

L10 – Padre nostro...


T – Dacci oggi...

L10 – Ave Maria... (si ripete 10 volte)


T – Santa Maria...

T – Gloria al Padre...

Canto o canone

80
LITURGIA

Riflessione del celebrante.


(Si può far notare come i segni portati sotto l’icona rappresentino
il banchetto della festa a cui, nel cielo, saremo chiamati tutti a
partecipare).

Canto del Salve Regina

Orazione
C – Signore Gesù, per intercessione di Maria tua madre, fa’ che pos-
siamo sempre accorgerci delle necessità di chi abbiamo vicino e,
con il tuo aiuto, essere sempre pronti a tendere la mano e a farci
prossimi. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.
T – Amen.

Benedizione e canto

81
SESTA tappa • Abramo INTERCEDE PER la GENTE DI SODOMA E GOMORRA

PREGHIERA
CoNCLUSIVA
Canto

C – O Dio, vieni a salvarmi.


T – Signore, vieni presto in mio aiuto.

C – Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.


T – Come era nel principio, e ora e sempre, nei secoli dei secoli.
Amen. Alleluia.

Inno
Gesù, luce da luce,
sole senza tramonto,
tu rischiari il buio del nostro cuore.

In Te, sicuro rifugio,


noi cerchiamo il riposo
al termine del giorno.

Custodisci il nostro cuore;


la tua mano ci protegga
poiché in Te speriamo.

Difendici col tuo amore


dai pericoli del male
per vivere nel bene.

82
LITURGIA

A Te sia sempre gloria, o Cristo,


nato da Maria vergine,
al Padre e allo Spirito. Amen.

Esame di coscienza e ringraziamento


C – Cari ragazzi, siamo arrivati ormai a conclusione della nostra
esperienza: nuove esperienze ci hanno attraversato, nuovi in-
contri hanno cambiato la nostra vita. Nel silenzio e nella custo-
dia del nostro cuore, vogliamo ricordare tutto il bene che abbia-
mo ricevuto. E tutto ciò che non siamo riusciti a condividere, ciò
che ci ha rattristato, ciò che non ci ha permesso di essere veri
testimoni, lo consegniamo alla misericordia di Dio.

C – Signore, amico e fratello dell’umanità, Kyrie eleison.


T – Kyrie, eleison.

C – Cristo, vero sacerdote della nuova alleanza, Christe eleison.


T – Christe, eleison.

C – Signore, re della pace, Kyrie eleison.


T – Kyrie, eleison.

C – Dio onnipotente e grande nell’amore, perdoni i nostri peccati e


ci dia la gioia della vita eterna.
T – Amen.

Gesto
Il perdono di Dio suscita in noi gesti di accoglienza e di bene verso
gli altri. Attraverso uno sguardo, un sorriso, un piccolo inchino, ogni
ragazzo può condividere il dono della pace con chi gli sta accanto.

83
SESTA tappa • Abramo INTERCEDE PER la GENTE DI SODOMA E GOMORRA

In ascolto di papa Francesco


L – Dall’Esortazione apostolica Gaudete et exsultate sulla
chiamata alla santità nel mondo contemporaneo (147,154)
La santità è fatta di apertura abituale alla trascendenza, che si
esprime nella preghiera e nell’adorazione. Il santo è una perso-
na dallo spirito orante, che ha bisogno di comunicare con Dio.
È uno che non sopporta di soffocare nell’immanenza chiusa
di questo mondo, e in mezzo ai suoi sforzi e al suo donarsi
sospira per Dio, esce da sé nella lode e allarga i propri confini
nella contemplazione del Signore. Non credo nella santità sen-
za preghiera, anche se non si tratta necessariamente di lunghi
momenti o di sentimenti intensi. [...] La supplica è espressione
del cuore che confida in Dio, che sa che non può farcela da
solo. Nella vita del popolo fedele di Dio troviamo molte sup-
pliche piene di tenerezza credente e di profonda fiducia. Non
togliamo valore alla preghiera di domanda, che tante volte
ci rasserena il cuore e ci aiuta ad andare avanti lottando con
speranza. La supplica di intercessione ha un valore particolare,
perché è un atto di fiducia in Dio e insieme un’espressione di
amore al prossimo. [...] L’intercessione esprime l’impegno fra-
terno con gli altri quando in essa siamo capaci di includere la
vita degli altri, le loro angosce più sconvolgenti e i loro sogni
più belli.

Preghiera
T – Padre santo,
i tanti volti che ci hanno accompagnato
in questi giorni,
ci ricordano che non si è santi da soli,
ci riconosciamo benedetti
all’interno della famiglia della Chiesa.
84
LITURGIA

Ti ringraziamo
per i sogni che hai messo nei nostri cuori,
per le speranze che abitano i nostri passi,
per la fiducia che sostiene le nostre scelte.
Infiamma i nostri cuori
perché possiamo anche noi portare
nelle nostre relazioni la bellezza del Vangelo. Amen.

Benedizione
C – Il Signore ci conceda una notte serena e un riposo tranquillo.
T – Amen.

Canto

85
SETTIMA TAPPA
abramo e
il figlio isacco
settima tappa • abramo eil figlio isacco

PREGHIERA
DI APERTURA

Canto

C – Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.


T – Amen.
C – Il Signore, che guida i nostri cuori all’amore e alla pazienza di
Cristo, sia con tutti voi.
T – E con il tuo spirito.

Cantico Sap 9, 1-6. 9-11 (a cori alterni)


Dio dei padri e Signore di misericordia,
che tutto hai creato con la tua parola,
che con la tua sapienza hai formato l’uomo,
perché domini sulle creature che tu hai fatto,

e governi il mondo con santità e giustizia


e pronunzi giudizi con animo retto,
dammi la sapienza, che siede accanto a te in trono
e non mi escludere dal numero dei tuoi figli,

perché io sono tuo servo e figlio della tua ancella,


uomo debole e di vita breve,
incapace di comprendere la giustizia e le leggi.

Anche il più perfetto tra gli uomini,


privo della tua sapienza,
sarebbe stimato un nulla.

88
LITURGIA

Con te è la sapienza che conosce le tue opere,


che era presente quando creavi il mondo;
essa conosce che cosa è gradito ai tuoi occhi
e ciò che è conforme ai tuoi decreti.

Mandala dai cieli santi,


dal tuo trono glorioso,
perché mi assista e mi affianchi nella mia fatica
e io sappia ciò che ti è gradito.

Essa tutto conosce e tutto comprende,


e mi guiderà con prudenza nelle mie azioni
e mi proteggerà con la sua gloria.

Gloria al Padre e al Figlio


e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre
nei secoli dei secoli. Amen.

In ascolto della Parola


L – Dal libro di Genesi (22,1-19)
Dopo queste cose, Dio mise alla prova Abramo e gli disse:
«Abramo!». Rispose: «Eccomi!». Riprese: «Prendi tuo figlio, il
tuo unigenito che ami, Isacco, va’ nel territorio di Mòria e offrilo
in olocausto su di un monte che io ti indicherò».
Abramo si alzò di buon mattino, sellò l’asino, prese con sé due
servi e il figlio Isacco, spaccò la legna per l’olocausto e si mise in
viaggio verso il luogo che Dio gli aveva indicato. Il terzo giorno
Abramo alzò gli occhi e da lontano vide quel luogo. Allora Abra-
mo disse ai suoi servi: «Fermatevi qui con l’asino; io e il ragazzo
andremo fin lassù, ci prostreremo e poi ritorneremo da voi».
89
settima tappa • abramo eil figlio isacco

Abramo prese la legna dell’olocausto e la caricò sul figlio Isacco,


prese in mano il fuoco e il coltello, poi proseguirono tutti e due
insieme. Isacco si rivolse al padre Abramo e disse: «Padre mio!».
Rispose: «Eccomi, figlio mio”. Riprese: «Ecco qui il fuoco e la
legna, ma dov’è l’agnello per l’olocausto?». Abramo rispose:
«Dio stesso si provvederà l’agnello per l’olocausto, figlio mio!».
Proseguirono tutti e due insieme.
Così arrivarono al luogo che Dio gli aveva indicato; qui Abramo
costruì l’altare, collocò la legna, legò suo figlio Isacco e lo depo-
se sull’altare, sopra la legna. Poi Abramo stese la mano e prese
il coltello per immolare suo figlio. Ma l’angelo del Signore lo
chiamò dal cielo e gli disse: «Abramo, Abramo!». Rispose: «Ec-
comi!». L’angelo disse: «Non stendere la mano contro il ragazzo
e non fargli niente! Ora so che tu temi Dio e non mi hai rifiutato
tuo figlio, il tuo unigenito». Allora Abramo alzò gli occhi e vide
un ariete, impigliato con le corna in un cespuglio. Abramo andò
a prendere l’ariete e lo offrì in olocausto invece del figlio. Abra-
mo chiamò quel luogo “Il Signore vede”; perciò oggi si dice:
«Sul monte il Signore si fa vedere».
L’angelo del Signore chiamò dal cielo Abramo per la seconda
volta e disse: «Giuro per me stesso, oracolo del Signore: perché
tu hai fatto questo e non hai risparmiato tuo figlio, il tuo unige-
nito, io ti colmerò di benedizioni e renderò molto numerosa la
tua discendenza, come le stelle del cielo e come la sabbia che
è sul lido del mare; la tua discendenza si impadronirà delle città
dei nemici. Si diranno benedette nella tua discendenza tutte le
nazioni della terra, perché tu hai obbedito alla mia voce».
Abramo tornò dai suoi servi; insieme si misero in cammino verso
Bersabea e Abramo abitò a Bersabea.

90
LITURGIA
Invocazioni
C – Riuniti nella lode del mattino, preghiamo Gesù Cristo, che ha
dato la vita per la sua Chiesa. Diciamo con fede: Custodisci la
tua Chiesa, o Signore.

L1 – Benedetto sii tu, pastore della Chiesa, per la luce e la vita che
ci doni in questo giorno, concedici di accogliere con gioia e
riconoscenza i tuoi benefici. Preghiamo.
L2 – Guarda con bontà noi riuniti nel tuo nome, per rimanere nel tuo
amore e portare molto frutto a gloria di Dio Padre. Preghiamo.
L3 – Guida la tua Chiesa nella via dei tuoi comandamenti, il tuo Spi-
rito ci renda sempre docili e pronti alla tua volontà. Preghiamo.
L4 – Nutri il tuo popolo alla mensa della parola e del pane di vita
eterna, perché con la forza di questo cibo procediamo verso il
monte della tua gloria. Preghiamo.

T – Padre nostro...

Orazione
C – Signore Dio, re del cielo e della terra, guida, santifica e custodisci
il nostro corpo e il nostro spirito, parole e opere, nell’amore dei
tuoi comandamenti, a servizio della tua volontà, perché oggi e
sempre con il tuo aiuto procediamo sicuri nella via che conduce
a Te. Per Cristo nostro Signore.
T – Amen.

Benedizione
C – Il Signore ti benedica e ti custodisca, mostri a te il suo volto e
abbia misericordia di te. Rivolga verso di te il suo sguardo e ti
dia pace.
T – Amen.

91
settima tappa • abramo eil figlio isacco

CELEBRAZIoNE
Celebrazione Eucaristica e mandato
per fede corriamo con
lo sguardo fisso su gesù
Atto penitenziale
C – Oggi il Signore Gesù ci invita alla mensa della Parola e dell’Eu-
caristia, chiamandoci a convertire i nostri cuori, a spogliarci dei
nostri peccati per rivestirci della sua grazia e a fidarci piena-
mente di Lui. Con il cuore grato ci disponiamo a ricevere il suo
perdono.

Momento di silenzio.

C – Signore Gesù, che non sei venuto a condannare ma a perdona-


re, perdona i nostri errori e permettici di ritrovare la concordia
tra di noi. Kyrie, eleison.
T – Kyrie, eleison.

C – Cristo Gesù, che fai festa per ogni peccatore pentito, permetti
che ciascuno di noi possa riscoprirsi cercato e trovato da te che
ci riempi di amore. Christe, eleison.
T – Christe, eleison.

C – Signore Gesù, che perdoni molto a chi molto ama, fa’ che no-
nostante i nostri errori non ci stanchiamo mai di operare per il
bene. Kyrie, eleison.
T – Kyrie, eleison.

C – Dio onnipotente e grande nell’amore, perdoni i nostri peccati e


ci dia la gioia della vita eterna.
T – Amen.

92
LITURGIA

Liturgia della Parola


Si consiglia l’utilizzo della Liturgia del giorno aggiungendo, se gior-
no feriale, o sostituendo, se giorno festivo, la seconda lettura con
quella proposta in questo schema.

L – Dalla lettera agli Ebrei (11,1-2.8-19;12,1-2)


La fede è fondamento di ciò che si spera e prova di ciò che non si
vede. Per questa fede i nostri antenati sono stati approvati da Dio.
Per fede, Abramo, chiamato da Dio, obbedì partendo per un
luogo che doveva ricevere in eredità, e partì senza sapere dove
andava. Per fede, egli soggiornò nella terra promessa come
in una regione straniera, abitando sotto le tende, come an-
che Isacco e Giacobbe, coeredi della medesima promessa. Egli
aspettava infatti la città dalle salde fondamenta, il cui architetto
e costruttore è Dio stesso.
Per fede, anche Sara, sebbene fuori dell’età, ricevette la possibi-
lità di diventare madre, perché ritenne degno di fede colui che
glielo aveva promesso. Per questo da un uomo solo, e inoltre già
segnato dalla morte, nacque una discendenza numerosa come
le stelle del cielo e come la sabbia che si trova lungo la spiaggia
del mare e non si può contare.
Nella fede morirono tutti costoro, senza aver ottenuto i beni
promessi, ma li videro e li salutarono solo da lontano, dichia-
rando di essere stranieri e pellegrini sulla terra. Chi parla così
mostra di essere alla ricerca di una patria. Se avessero pensato
a quella da cui erano usciti, avrebbero avuto la possibilità di
ritornarvi; ora invece essi aspirano a una patria migliore, cioè a
quella celeste. Per questo Dio non si vergogna di essere chiama-
to loro Dio. Ha preparato infatti per loro una città.
Per fede, Abramo, messo alla prova, offrì Isacco, e proprio lui,
che aveva ricevuto le promesse, offrì il suo unigenito figlio, del

93
settima tappa • abramo eil figlio isacco

quale era stato detto: Mediante Isacco avrai una tua discenden-
za. Egli pensava infatti che Dio è capace di far risorgere anche
dai morti: per questo lo riebbe anche come simbolo.
Anche noi dunque, circondati da tale moltitudine di testimoni,
avendo deposto tutto ciò che è di peso e il peccato che ci as-
sedia, corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti,
tenendo fisso lo sguardo su Gesù, colui che dà origine alla fede
e la porta a compimento.
Parola di Dio.
Rendiamo grazie a Dio.

Omelia
Tenendo uno sguardo di insieme sul percorso fatto, si può far ri-
flettere i ragazzi sulla bellezza di affidarsi al Signore “per fede”, per
andare e tornare in quella quotidianità in cui ci viene chiesto di “cor-
rere”, senza perdere di vista la mèta finale che è Gesù stesso.

Preghiera dei fedeli


È opportuno che le preghiere vengano preparate per tempo e che
esprimano non solo la riconoscenza per il percorso fatto nei giorni,
ma che si aprano alle necessità del mondo intero. Si può aggiungere
a quelle preparate, intenzioni particolari durante la celebrazione.

Mandato finale
C – Cari ragazzi, l’esperienza di Abramo, che ci ha accompagnato
in questi giorni, ci ha ricordato che anche se non ci sentiamo
all’altezza e ci sembra impossibile seguire la richiesta di Dio di
seguirlo e testimoniarlo, nulla è impossibile a Lui!
Forti di questa “alleanza”, vogliamo esprimere il nostro impe-
gno a diventare i missionari di Dio, a lasciare le nostre terre si-
cure per andare lì dove il Signore vorrà e metterci a disposizione
del suo disegno dell’unico popolo dell’amore.

94
LITURGIA

Dopo un breve momento di silenzio chi presiede la celebrazione si


rivolge ai ragazzi dicendo:
C – La Chiesa vi manda dai vostri coetanei per mettervi in ascolto
delle loro gioie e dei loro dolori, delle loro speranze e delle loro
angosce e per illuminarli con la luce del Vangelo di Gesù. Siete
pronti a partire a mani vuote, avendo solo il Vangelo sulle lab-
bra e l’amore di Dio nel cuore, per portare la buona notizia del
regno a tutti quelli che il Signore vi farà incontrare?
T – Sì, siamo pronti.

C – Siete pronti a vivere nella costante disponibilità allo Spirito e


nella comunione fra di voi, nella preghiera e nella fiducia, senza
timore e senza orgoglio, con il coraggio e la gioiosa audacia
degli apostoli di Gesù?
T – Sì, siamo pronti.

C – Siete pronti a fidarvi pienamente del Signore mettendo a dispo-


sizione tutto ciò che avete di più caro, compresa la vostra vita e
di abbandonare tutto ciò che vi è di ostacolo?
T – Sì, siamo pronti.

C – Dio Padre onnipotente accolga l’impegno che avete manifesta-


to davanti alla Chiesa e vi riempia di ogni benedizione.
T – Amen.

Si consegna a ciascun ragazzo un ciondolo a forma d’ariete o un


segnalibro con l’immagine dell’ariete e la scritta “Il Signore vede e ti
colmerà di benedizioni” (cfr. Gen 22,14-17).

C – Prendete e portate con voi questa immagine, segno dell’impe-


gno che avete preso con il Signore non confidando solo nelle
95
settima tappa • abramo eil figlio isacco

vostre forze e capacità, ma unicamente in Lui che è davanti a


noi per indicarci il cammino, affianco a noi per rafforzarci nell’u-
nità, dietro a noi perché nessuno resti indietro.

Benedizione
C – Il Dio di ogni grazia, il quale vi ha chiamati alla sua gloria eterna
in Cristo, vi confermi e vi renda forti e saldi nella fede.
T – Amen.

C – E la benedizione di Dio Onnipotente, Padre e Figlio e Spirito


Santo, discenda su di voi, e con voi rimanga sempre.
T – Amen.

C – Correte con lo sguardo fisso su Gesù e portate a tutti la gioia


della sua risurrezione. Andate in pace.
T – Rendiamo grazie a Dio.

96
indice
PRIMA TAPPA
DIo CHIAMA ABRAMo
ABRAMo 3

SECoNDA TAPPA
abramo e il nipote lot
lot 13

TERZA TAPPA
dio fa alleanza con abramo
abramo 25

QUARTA TAPPA
abramo, padre di una moltitudine
moltitudine 43

QUINTA TAPPA
dio visita abramo alle querce di mamre
mamre 57

SESTA TAPPA
abramo intercede per la gente
di sodoma e gomorra 71

SETTIMA TAPPA
abramo e il figlio isacco
isacco 87
I giorni del campo scuola possono davvero fare la differenza nel
cammino di fede dei ragazzi.
Questo testo li aiuta a portare con sé la Parola, che viene annun-
ciata, celebrata e testimoniata ogni giorno, in un vero e proprio
esercizio di vita cristiana.
La possibilità di conservarlo non rappresenta solo un ricordo dell’e-
sperienza: è anche un’occasione per riprendere i momenti liturgici
vissuti, le meditazioni annotate e per continuare a crescere nella
scoperta del dono della fede.

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