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Consigliamo sempre un atteggiamento collaborativo con le forze dell’ordine.

Nel caso un pubblico ufficiale ti fermasse e ti contesta un infrazione di un Decreto Legge o di un DPCM:

1. Verranno richieste le tue generalità

Sarebbe sufficiente declinare le tue generalità ma siccome sei una persona pacata e cortese fornisci
pure i tuoi documenti o puoi limitarti ad esibirli (mostraglieli e non consegnarli).

2. Prova a chiedere il numero di matricola del pubblico ufficiale, alcuni si irritano e si rifiutano. Se è questo il
caso lascia stare e non arrabbiarti.

3. Se chiedono l'autocertificazione ci si può rifiutare (non è un obbligo) oppure si ha facoltà di utilizzarne


una diversa da quella che ti propongono loro. Si veda ad esempio quella dell'Avvocato Polacco, che non
dice nel dettaglio dove vai ma rispetta la privacy e le normative.

L’autocertificazione è, infatti, su base volontaria secondo l’art.46 e 47 del DPR 28 dicembre 2000 n. 445 e non può essere coercitiva e,
soprattutto, non può essere resa attraverso la compilazione dei moduli appositamente predisposti in dotazione agli operatori delle Forze
di polizia e della Forza pubblica.

4. Se ti fanno il verbale, puoi inserire nel verbale delle dichiarazioni, lo fai presente e fai inserire la tua
dichiarazione che potrebbe essere:

‘Non consento allo stato di non consentirmi, nel rispetto della costituzione’

Oppure

‘Non accetto questa offerta’

Oppure

Lei mi assicura che non sta violando la Costituzione Articoli 11, 13, 16, 78 ?
E’ sicuro di non violare la legge? Lo ponga a verbale cortesemente.

Oppure

Io sottoscritto … desidero rendere edotti i Pubblici ufficiali qui presenti, che provvedono a
verbalizzare, che le norme contenute nei DPCM e nelle circolari sono di rango amministrativo e, quindi NON
possono derogare né dalla Costituzione né le leggi ordinarie. Consegno ai suddetti pubblici ufficiali il
MANUALE LEGGI.

Non utilizzare parolacce, siamo sempre cortesi. Non otterremmo altro che alzare la tensione.

Se non offendi, non sei violento, mantieni la calma non possono farti nulla che verbalizzare.

Se decidi di ritirare il verbale con le tue dichiarazioni potresti anche non firmarlo se non vuoi.

Oppure puoi anche non ritirarlo. Procederanno a tempo debito ad inviartelo a casa, probabilmente con la
sanzione amministrativa.

4. Continuo il mio viaggio o la mia attività, se ti invitano a rientrare di pure


‘…si, si adesso rientro, con calma’.
se ti propongono di accompagnarti, rifiuta sempre con educazione.
Cosa accadrà dopo:

5. Quando e SE arriva la sanzione amministrativa si può fare ricorso al prefetto o al giudice di pace
La data

Si usa un modulo precompilato xxxx

Avranno 6 mesi di tempo per risponderti, scaduti i quali l’atto decade.

Se decidi di non pagare, non fare nulla, potrebbe essere che non ci siano ulteriori azioni.
E’ una probabilità perché tutti i verbali Covid vanno a Roma al ministero dell’interno e sono sommersi da
tutta Italia di verbali, sanzioni e ricorsi.

Inoltre hanno 6 mesi di tempo per rispondere, dopo di che tutto decade.

Se un DL non viene trasformato in legge entro 60 giorni, questo decade assieme a tutte le sanzioni.

Ad oggi lo stato di emergenza decadrà il 25 gennaio e una legge del 1995 dice che può essere prorogato
una sola volta (come hanno già fatto), allo scadere dell’emergenza anche i DL e DPCM dovrebbero
decadere.

Nel caso tu volessi riprendere il tutto con il telefonino, lo puoi fare, la legge lo consente a patto che poi non
diffondi il video. Per tua sicurezza e cautelarti lo puoi fare.

“Il decreto legge del 18 dicembre 2020 n. 172 richiama l’art. 4 del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, convertito con
modificazioni, dalla legge 22 maggio 2020, n. 35 . Il richiamo è effettuato solo ai “sensi”, ma non per gli “effetti”.
L’art. 4 richiama l’ art. 2 c.1-2 del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19 che circoscrive le sanzioni ai soli provvedimenti
adottati con DPCM. La sanzione che viene comminata non è applicabile al caso di specie perché la violazione
deriverebbe da D.L."
Situazione di necessità

Tutti i decreti legge hanno l’obbligo di superare il parere della Corte Costituzionale detta Consulta.
Essa deve verificare la conformità alla Costituzione delle leggi, statali, regionali, e degli atti aventi forma di
legge. Se la Consulta avesse ravvisato la mancanza dei presupposto Costituzionali avrebbe respinto la legge
e l’avrebbe resa nulla.

Per non essere ricusati, in questi Decreti Legge hanno introdotto un cavillo che permette di superare il
parere della Consulta e permette agli italiani di potersi spostare; diversamente da quanto Conte ci ha voluto
far credere.
Nel decreto si legge infatti che sono vietati gli spostamenti, ma con una eccezione ossia ad eccezione degli
spostamenti giustificati da “situazioni di Necessità”.

Il temine Necessità rappresenta l’essere necessario, ovvero una condizione di ciò che è necessario, termine
che ha un ampio valore assoluto.

Una Necessità non è solo oggettiva (andare in farmacia, a fare la spesa, ecc.) ma può essere anche
soggettiva, questo vuol dire che io in caso di necessità posso fare quello che ritengo necessario per la mia
persona.

Vuol dire che se io ho la necessità di andare da un mio famigliare io ci vado; se ho la necessità di vedere una
persona che amo io lo posso fare; se io ho necessità di spostarmi in un'altra regione per rigenerare la mia
salute io ci vado; se io esco alle 11 di sera perché lo ritengo necessario per la mia salute, io lo faccio, perché
per la mia persona è uno stato di necessità!!

Tali “necessità “ se specificate avrebbero violato i principi costituzionali e la Consulta avrebbe ricusato l’atto
dovendo i Decreti Legge rispettare i principi costituzionali.

Pertanto è lo stesso decreto legge che ci dice che per necessità ci possiamo spostare.

Se avete quindi una situazione di necessità, spostatevi liberamente esibendo alle forze dell’ordine il decreto
legge che contiene il cavillo. Decreto Legge 2 dicembre 2020, Articolo 1 comma 2.

Spiegate pacatamente le vostre ragioni e rimarcate che nessuna legge definisce per il caso concreto cosa si
intenda per situazione di necessità e quali siano i motivi di salute per i quali sia lecito spostarsi in deroga ai
divieti. Infine è necessario evidenziare che l’insieme di norme, leggi, regolamenti e sentenze è così
variegato che non è possibile capire con esattezza e certezza ciò che impone la normativa.

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