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TRATTATI SUL COLORE

Il primo cerchio cromatico moderno (cioè la rappresentazione dei colori dello spettro della luce disposti
radialmente dentro un cerchio) è un’opera di Isaac Newton e deriva dall’individuazione di una relazione tra
colore e luce, a partire da alcuni esperimenti con un prisma. Egli non si limitò a definire il cerchio cromatico,
ma fu anche il primo a mettere in relazione i colori con le note musicali (oltre che con la dimensione
psicologica); questa associazione verrà attivata, nella prima metà del 900, dal pittore russo Kandinsky (il
quale svilupperà un nuovo linguaggio artistico: astrattismo poetico, profondamente legato al tema della
musica).

Abbiamo due sintesi:

Quando parliamo di colore parliamo di:

 sintesi sottrattiva, la quale prevede che i tre PRIMARI (rosso magenta, blu ciano e giallo primario)
vengano a due a due sommati determinando i SECONDARI (verde, arancione, viola), i quali sono
contrapposti ai primari (il secondario è in una posizione opposta al primario). La mescolanza di tutti
questi colori non è il nero, ma simile al marrone/grigio scuro.
 Sintesi additiva: la luce bianca e la sua scissione determinando i colori dello spettro. Immaginando
di prendere tre proiettori all’interno di un ambiente scuro, posiziono davanti agli obiettivi filtri
colorati di rosso, blu o giallo; alternativamente sovrappongo sulla parete il filtro blu con il verde
(viene fuori il blu ciano, il primario della sintesi sottrattiva), il filtro blu con il rosso (viene fuori il
rosso magenta), il verde con il rosso (viene fuori il giallo).  la sovrapposizione di due primari nella
sintesi additiva, determina il primario della sintesi sottrattiva. Se io prendo i tre proiettori e i raggi
luminosi che oltrepassano i filtri colorati vanno a colpire nel medesimo punto la parete, otterrò il
bianco.
Dai primari e secondari, possiamo parlare di un’altra categoria, inventata da CHEVREUL: i COMPLEMENTARI
(il complementare non contiene al suo interno il primario: il verde non contiene il rosso magenta,
l’arancione non contiene il blu ciano…). L’accostamento di arancione e blu ciano, di verde e di rosso
magenta, di viola e di giallo primario determinano la legge del contrasto simultaneo del colori [se prendo un
giallo, trovo dalla parte opposta il suo complementare; se questi due colori fossero uno accanto all’altro, ci
sarebbe una lettura dei singoli colori tale da far sì che essi non vengano mescolati ma aumentino la loro
potenza, le loro caratteristiche intrinseche, le loro tonalità e soprattutto siano colori saturi (saturazione= la
quantità di pigmento e l’energia da esso trasmessa)]  questa scoperta fu importante non solo per la
tessitura di Chevreul, ma per tutti i pittori che si rifanno a lui per capire che un’immagine è il frutto di
accostamento cromatici, e non soltanto di sovrapposizioni dovute a mescolanze ripetute. I colori non sono
è più gradazioni, ma puri così da trasmettere vivacità e luce all’opera.

cerchio cromatico con 72 colori di Chevreul: questi


possono essere ottenuti per somma ottica (a seconda di come vengono accostati), non per tintura.

Del 1810 è l’altro caposaldo nella storia del cerchio cromatico: la teoria dei colori del poeta e scrittore
Goethe. Egli redice tale teoria dopo il viaggio in Italia, dopo aver avuto l’esperienza diretta della luce del
Mediterraneo. All’interno di questo trattato, egli parla molto della dimensione psicologica e delle ombrre
colorate: si tratta di un’ombra che tende al complementare della parte illuminata, anticipando le
applicazioni degli impressionisti.

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