Fotografie: © shutterstock: pp. 52, 53, 67, 71, 72, 77, 79, 81, 98, 101, 103, 109, 121, 127, 129,
131, 149, 151, 153, 157, 159, 167, 169, 171, 172, 174, 177, 192 e anche l'immagine di sfondo
di tutti i box di approfondimento.
ISBN: 9788841217818
Cactus
e delle piante grasse
Ringraziamenti
Il mondo dei cactus e delle piante grasse è davvero affascinante, sia per i professionisti che ci vivono immersi
sia per i semplici appassionati.
È stata questa l’impressione ricavata consultando le associazioni e le aziende la cui collaborazione si è rivelata
indispensabile per la realizzazione di questo volume, e cioè: Arid (signor Brasó), Vilassar de Mar (Barcellona);
Asociació d’Amics del Cactus i Altres Suculentes, L’Hospitalet de Llobregat (Barcellona); Cactarium Costa
Brava (famiglia Aldric), Esclanyà (Gerona); Clavisa (signor Serra), Vilassar de Dalt (Barcellona); Corma,
Vilassar de Mar (Barcellona).
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Per pollone 32
Per innesto 33
LE MALATTIE 34
I parassiti 34
Gli insetti 35
Gli acari 36
I nematodi 37
I molluschi 37
SOMMARIO | 5
Aporocactus flagelliformis 70 Kalanchoe feldtschenkoi 130
Astrophytum myriostigma 72 Lampranthus spp. 132
Carpobrotus edulis 74 Lithops aucampiae 134
Cephalocereus senilis 76 Lophophora williamsii 136
Cereus peruvianus 78 Mammillaria bocasana 138
Cleistocactus strausii 80 Mammillaria longimamma 140
Cleistocactus winterii 82 Mammillaria magnimamma 142
Crassula multicava 84 Mammillaria microcarpa 144
Echeveria setosa 86 Mammillaria rhodantha 146
Echinocactus grusonii 88 Neobuxbaumia polylopha 148
Echinocereus pentalophus 90 Opuntia glaucescens 150
Echinopsis atacamensis subs. pasacana 92 Opuntia robusta 152
Echinopsis candicans 94 Opuntia rosea 154
Echinopsis hybridum 96 Oreocereus trollii 156
Espostoa lanata 98 Pachypodium lamerei 158
Euphorbia abyssinica 100 Parodia herteri 160
Euphorbia canariensis 102 Parodia leninghausii 162
Euphorbia milii 104 Parodia magnifica 164
Euphorbia obesa 106 Parodia scopa 166
Euphorbia officinarum subs. echinus 108 Sansevieria trifasciata 168
Euphorbia resinifera 110 Sempervivum arachnoideum 170
Ferocactus glaucescens 112 Senecio pusillus 172
Ferocactus wislizenii 114 Stapelia gigantea 174
Frithia pulchra 116
Graptopetalum bellum 118 Appendice
Gymnocalycium baldianum 120
GIARDINI E ORTI BOTANICI 178
Haworthia fasciata 122
LE SPECIE E IL LORO UTILIZZO 182
Hoya lanceolata subs. bella 124
Kalanchoe beharensis 126 GLOSSARIO 186
Kalanchoe blossfeldiana 128 INDICE DELLE SPECIE CITATE 189
6 | SOMMARIO
Introduzione
Estese superfici del nostro pianeta, stimabili in milioni di chilometri quadrati, sono caratterizzate dalla scarsa
presenza di acqua. In queste zone non solo la pluviometria annua è molto bassa: anche la distribuzione delle
precipitazioni è alquanto irregolare.
Le regioni aride e subdesertiche presentano una flora molto particolare, costituita fondamentalmente da
specie xerofite evolutesi in modo da poter sopravvivere alle condizioni estreme di quel tipo di habitat: specie
che si sono adattate all’aridità, alla forte insolazione e alle notevoli variazioni di temperatura (nell’arco di
un giorno possono verificarsi escursioni di oltre 40 °C) facendo ricorso a varie strategie. Tra di esse, la più
conosciuta è la “succulenza”, cioè la presenza di diversi organi (soprattutto quelli vegetativi, come il fusto e le
foglie) succulenti, ossia formati da tessuti carnosi che trattengono l’acqua (e “succulenti”, del resto, è il nome
più preciso per definire quelle che vengono comunemente chiamate “piante grasse”).
La grande varietà di forme e modi di vita di queste specie fa sì che i cactus e le piante grasse in genere si
rivelino particolarmente adatti ai giardini, sia pubblici sia privati: sono infatti piante poco esigenti e che non
richiedono molte cure, in grado di adattarsi facilmente a situazioni in cui la maggior parte delle specie non
sopravvive e che consentono un considerevole risparmio di mezzi (principalmente di acqua).
Oltre a fornire tutte le informazioni necessarie per coltivare, riprodurre, utilizzare e curare tali piante, questo
volume include una serie di schede con la descrizione delle specie principali e i consigli per farle crescere sane
e rigogliose, un’appendice con gli indirizzi degli orti e dei giardini botanici dove poterle ammirare (in Italia e
in Europa), l’elencazione delle specie suddivise per utilizzo e un sintetico ma esauriente glossario indispensabi-
le per conoscere appieno il meraviglioso mondo di questi insoliti vegetali.
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Caratteristiche
generali
L’IMPIEGO COME PIANTE intervalli prolungati di tempo; in al- • rappresentano un’ottima solu-
ORNAMENTALI tre parole, a tutte quelle situazioni zione per i luoghi in cui non si in-
Paragonate al resto delle piante in cui qualsiasi altra pianta mori- tende investire molto nella manu-
ornamentali, quelle grasse offrono rebbe. Le specie di Aloe, Agave tenzione del verde (per esempio
indubbiamente grandi vantaggi. e Sansevieria, per citarne alcune, gli edifici pubblici, oppure le aree
Essendo in grado di immagazzina- sopravvivono a lungo anche se di difficile accesso) o in cui sia-
re l’acqua, possono infatti soprav- affidate a chi non dispone di mol- no presenti particolari condizioni
vivere a lunghi periodi di siccità, to tempo da dedicare al verde di (forte insolazione, terreno scarso,
adattandosi a tutte quelle situazio- casa. Non solo. Le peculiarità che terrazze pensili ecc.);
ni in cui non si può garantire loro le contraddistinguono e che le • tantissime varietà sono caratte-
un’annaffiatura regolare oppure in rendono “vantaggiose” rispetto rizzate da una fioritura a dir poco
cui si è costretti a trascurarle per ad altre piante sono molte: spettacolare, con fiori abbondanti
e dai colori vivaci; la fioritura può
inoltre essere prolungata per tut-
to l’anno coltivando insieme spe-
cie diverse;
• poco esigenti per quanto riguar-
da la fertilità del suolo, crescono
su terreni poveri e sabbiosi;
• resistono alla forte insolazione e
al riverbero della luce (provocato
dai muri, soprattutto nelle grandi
città);
• quelle dalla forma tozza soppor-
tano bene i venti forti e secchi;
• il loro aspetto insolito, con spine
e peluria, permette di utilizzarle
Nelle isole Canarie sui terreni di origine vulcanica si sviluppa una ricca flora di piante che si sono adattate
per creare straordinarie compo-
alle condizioni di aridità. Qui un gruppo di Euphorbia canariensis, comunemente nota come cardón,
nell’isola di Lanzarote. sizioni;
8 | CARATTERISTICHE GENERALI
• facili da coltivare, sono indica-
te anche per i bambini che vo-
gliono cominciare a dedicarsi al
giardinaggio, eccezion fatta per
le specie “pericolose” (come, per
esempio, Agave americana ed
Echinocactus grusonii, che hanno
spine robuste con cui potrebbero
ferirsi).
In Italia il clima di molte zone per-
mette la coltivazione in giardino
di parecchie specie, sia autoctone
sia alloctone.
MORFOLOGIA
Le piante grasse sono distribuite
Gruppo di Senecio kleinia, specie che ha colonizzato spontaneamente alcune zone dell’isola di Lanzarote in quasi tutto il mondo: nelle re-
precedentemente coltivate. Quando questi terreni poveri, chiamati malpaíses, vengono abbandonati, torna
gioni fredde e dove le gelate sono
lentamente a reinsediarsi la vegetazione naturale; le prime a occupare questi spazi sono le specie endemiche
come queste, che localmente vengono chiamate verodes, termine preispanico di antica origine berbera. frequenti sono meno abbondanti,
DISTRIBUZIONE MONDIALE DELLE FAMIGLIE DI CACTUS E PIANTE GRASSE PRESENTATE IN QUESTO LIBRO
FAMIGLIA GENERI DIFFUSI IN AMERICA GENERI DIFFUSI IN EURASIA GENERI DIFFUSI IN AFRICA
Agavacee Agave, Nolina, Yucca Sansevieria
Bromeliacee Abromeitiella
Composite Senecio
CARATTERISTICHE GENERALI | 9
mentre sono molto diffuse nelle
regioni tropicali e subtropica- IL FIORE: COME È FATTO
li, cioè nelle zone aride dove le
precipitazioni sono irregolari e
alternate a lunghi periodi di sic-
petali
cità. È dunque in queste regioni
che cresce il maggior numero
stami
di tipi e forme e non, come co- antera
10 | CARATTERISTICHE GENERALI
Pianta grassa a fioritura discreta: Echeveria Cactus a fioritura notturna: Echinopsis A sinistra, pianta grassa a fioritura appariscente,
setosa. candicans. per attirare le mosche: Stapelia gigantea.
CARATTERISTICHE GENERALI | 11
I FRUTTI tropicali), eliminando o riducendo
Una volta impollinato, il fiore ap- la presenza di foglie, diminuendo
passisce, dando inizio al processo la superficie di contatto con l’e-
di trasformazione dell’ovario che sterno e sviluppando speciali tes-
culmina con la formazione del suti in grado di accumulare acqua
frutto, che a sua volta matura e nei diversi organi (foglie, fusto o
poi disperde i semi. radici).
In genere i frutti sono costitu- A un esperto basta una sempli-
iti da bacche colorate e sapori- ce occhiata per “mettere a fuoco”
te, così da attirare gli insetti che, il tipo di pianta che si trova davan-
ingerendoli, contribuiscono alla ti; un principiante, al contrario, per
dispersione dei semi. Talvolta il decidere se utilizzare una certa
frutto può invece essere formato specie come pianta ornamentale,
da una specie di capsula che, una da giardino o da interno, di soli-
volta secca, si apre disperdendo i to si basa sulla sua forma e sulle
semi attraverso il vento e l’acqua. sue dimensioni. E proprio la for-
ma costituisce uno dei metodi più
LA FORMA semplici per suddividere queste
Per sopravvivere i cactus e le al- piante e cominciare a conoscerle.
tre piante grasse hanno dovuto Vediamo allora di scoprire assie-
evolversi e adattarsi alle condizio- me come possono essere fatte
ni climatiche dell’ambiente circo- attraverso le descrizioni qui sotto
Capsule secche di Agave parviflora. stante (zone aride, temperate o e i disegni alle prossime pagine.
• i cactus a colonna, o colonnari,
hanno una forma semplice (dise-
gno 1). Alcune specie con il passa-
re del tempo si ramificano (dise-
gno 2), talvolta fino a raggiungere
dimensioni notevoli e forme a dir
poco spettacolari; i cactus ramifi-
cati dalla base assumono una for-
ma “a cespuglio” o “ad arbusto”
(disegno 3);
• i cactus originari dei boschi tro-
picali umidi sono rampicanti (di-
segno 4), un espediente che serve
loro per raggiungere la luce;
• i fusti divisi in segmenti piatti
(disegno 5) o cilindrici (disegno
Bacche carnose di Opuntia. 6) sono tipici del genere Opuntia;
12 | CARATTERISTICHE GENERALI
LE FORME DEI CACTUS E DELLE ALTRE PIANTE GRASSE
1 2 3 4
5 6 7
8 9 10
CARATTERISTICHE GENERALI | 13
LE FORME DEI CACTUS E DELLE ALTRE PIANTE GRASSE
11 12 13 14
15 16 17 18
19 20 21 22
14 | CARATTERISTICHE GENERALI
• alcune Cactacee conservano • piante con rosette di foglie dal-
una forma “ad albero” (disegno la forma appuntita (disegno 18),
7), con un fusto principale simile arrotondata (disegno 19) o che
a un tronco che poi si ramifica crescono all’estremità di rami o
23
sviluppando grandi foglie; altre, piccoli fusti (disegno 20);
al contrario, sono striscianti (di- • piante arbustive, con foglie e
segno 8); fusti succulenti (disegni 21 e 22);
• molti cactus hanno una forma • piante dal portamento prostra-
globulosa: alcuni crescono soli to (disegno 23), a forma di ce-
(disegno 9), mentre altri cresco- spuglio compatto (disegno 24) o
no in gruppi che successivamen- con il fusto estremamente ridotto
te si riuniscono in colonie (dise- (disegno 25);
24 gno 10); • piante con un grosso fusto ri-
• anche le varietà con forma “a gonfio in grado di immagazzina-
botte” (disegno 11) possono ri- re molta acqua, come nel caso
unirsi fino a formare un gruppo del Pachypodium (disegno 26),
(disegno 12); o con un rigonfiamento solo alla
25 • le anomalie nello sviluppo (di- base (disegno 27).
segni 13 e 14), piuttosto frequen-
ti e particolarmente apprezzate Gli strati di cera e pruina (una
dai collezionisti, sono dette “cre- sostanza che talvolta conferisce
stazioni” o “mostruosità” (corri- alle piante un colore verde-az-
spondenti alle forme “Cristata” e zurro), ma anche i peli, servono
“Monstruosa”); alle piante grasse per protegger-
• i cactus delle foreste pluviali si dall’intensità della luce solare e
equatoriali, in virtù dell’adatta- per evitare la perdita di acqua per
mento a questo ambiente, han- evaporazione.
no un aspetto molto diverso da Questi vegetali hanno inoltre
26 quelli delle zone aride: alcuni dovuto elaborare diverse stra-
sono caratterizzati da un fusto tegie per sopravvivere in condi-
verde con poche spine (disegni zioni estreme, come per esem-
15 e 17), mentre altri sono piante pio trascorrere lunghi periodi di
epifite che pendono dagli alberi riposo durante i quali l’attività
(disegno 16). vitale è ridotta al minimo, vivere
seminterrate nel suolo o tra altre
Le piante grasse che non ap- piante (specie del genere Fene-
partengono alla famiglia delle straria) oppure mimetizzarsi con
Cactacee hanno invece in genere l’ambiente in modo da essere dif-
27 forme più diversificate, e posso- ficilmente distinguibili tra i sassi
no essere: (specie del genere Lithops).
CARATTERISTICHE GENERALI | 15
LE AREOLE E LE SPINE
Anche per difendersi dai predato-
ri, le piante grasse hanno dovuto
sviluppare diversi sistemi.
Alcune possiedono sostanze
chimiche tossiche, come alcaloidi
o lattice, che provocano fastidio-
se lesioni agli animali che tentano
di cibarsene: in genere si tratta
di specie prive di spine (come
Lophophora williamsii o alcune
varietà di Echinopsis hybridum)
oppure con spine poco… “dissua-
sive”, in mezzo alle quali, per esem-
pio, sia gli insetti sia i molluschi,
essendo di piccole dimensioni, ri- “Vere” spine su un Pachypodium lamerei. “Vere” spine sulle foglie di un’Agave.
escono a infilarsi senza problemi
(è il caso delle specie del genere • aghi più superficiali (le spine dei corte o lunghe, sottili o spesse,
Euphorbia). cactus), che in realtà sono foglie diritte o uncinate e disposte in
E a proposito di spine, esse si trasformate che si possono facil- diversi modi (raggiato, perpendi-
distinguono in: mente strappare dalla pianta. colare ecc.).
• spine vere e proprie (come quel- Le areole, a loro volta, posso-
le dei generi Euphorbia, Agave e Quest’ultimo tipo di spine si no essere di differenti dimensioni
Aloe), cioè escrescenze epider- trova sulle cosiddette areole, che e più o meno ravvicinate; in ge-
miche che, se strappate, portano corrispondono a gemme o rami nere presentano peli di diversa
con sé parte della pianta; non sviluppati: possono essere lunghezza, un’altra caratteristica
16 | CARATTERISTICHE GENERALI
Aghi su un Echinocactus grusonii con areole lanose. Areole sui tubercoli di una Mammillaria. Areole sulle costolature di una Parodia leninghausii.
che permette di distinguere una se dell’Unione Europea in elenchi interessati in maniera irreversibile
specie dall’altra. delle specie invasive, con relative dalla colonizzazione di specie al-
Oltre a servire alle piante per disposizioni e divieti di commer- loctone, poiché non sono in grado
difendersi dai predatori, le spine cio, trasporto, coltivazione e pos- di competere con le specie infe-
le proteggono anche dalla luce sesso. stanti per ragioni di spazio o di
solare: è il caso, per esempio, di Il Regolamento specifica che scarse risorse.
quelle lunghe, bianche e simili a nonostante la comparsa di spe- Le specie invasive rappresen-
una peluria caratteristiche di alcu- cie invasive in nuovi luoghi non sia tano un pericolo sia per le loro
ne specie, tra cui Espostoa lanata, sempre fonte di preoccupazione, stesse caratteristiche, sia per le
Cephalocereus senilis e Oreoce- è tuttavia importante vigilare af- particolarità del territorio in cui si
reus trolli. Non solo: esse contri- finché non vengano introdotte o insediano:
buiscono anche a condensare diffuse specie potenzialmente in- • hanno una grande capacità di
l’acqua della rugiada o il vapore vasive, che potrebbero provocare riproduzione e di diffusione, sia
acqueo della nebbia. gravi danni agli habitat naturali in- vegetativa (polloni, stoloni, resi-
deboliti, con un conseguente im- dui di potature) sia tramite semi;
CACTUS E PIANTE GRASSE patto negativo sulla biodiversità. • si contendono le risorse (sostan-
Il “Regolamento (UE) N. 1143/2014 Nell’area del Mediterraneo vi ze nutritive, acqua e spazio) con le
del Parlamento Europeo e del sono territori particolarmente piante autoctone e finiscono per
Consiglio del 22 ottobre 2014 re- sensibili, nei quali è necessario prevalere su di esse.
cante disposizioni volte a preve- agire con la massima cautela: si
nire e gestire l’introduzione e la tratta di isole e isolotti in cui so- In questo libro vengono prese in
diffusione delle specie esotiche pravvivono preziosi e delicati en- considerazione alcune di queste
invasive” si declina in ciascun pae- demismi, che potrebbero vedersi specie: l’Agave americana, il Car-
CARATTERISTICHE GENERALI | 17
pobrotus edulis, il C. acinacifor- OLTRE IL GIARDINO Indubbiamente tra gli usi più im-
mis, l’Opuntia ficus-indica, proprio Fin dall’antichità i cactus e le piante portanti cui si deve la grande dif-
per poterle riconoscere ed evitar- grasse sono stati utilizzati dall’uo- fusione di queste piante va anno-
ne la diffusione nell’ambiente, con mo per gli usi più diversi. I frutti del verato quello sotto forma di fibre
le conseguenze che ne possono fico d’India (Opuntia ficus-indica) vegetali, come nel caso dell’Agave
derivare, come l’alterazione degli sono normalmente venduti nei americana. Dalle fibre delle sue
ecosistemi naturali o il loro sosti- mercati dell’Europa meridionale, foglie si ottenevano fili e corde
tuirsi alla flora autoctona. principalmente come frutta, men- (cordel de pita) che spesso veni-
È per questa ragione che ogni tre in America, nei paesi di origine, vano anche tessuti o intrecciati per
paese compila, relativamente al si consumano diffusamente anche fabbricare ceste, cappelli, tappeti
proprio territorio, una lista delle i nopalitos, i segmenti più giovani e innumerevoli utensili per la casa,
specie invasive, indicando anche delle pale della pianta. il lavoro nei campi, la pesca e l’in-
le specie alternative: in questo Dalle diverse specie di agave si dustria: prodotti artigianali e bio-
modo è possibile continuare ad ottengono vari prodotti, come lo degradabili il cui uso è tornato in
avere parchi e giardini dall’aspetto sciroppo d’agave o, dopo un pro- voga ed è in continua ascesa. L’A-
elegante e suggestivo senza al- cesso di fermentazione, bevande loe vera, utilizzata fin dall’antichità
terare e danneggiare l’ambiente alcoliche come il pulque, il tequila per le sue riconosciute proprietà,
naturale. o il mezcal. negli ultimi anni è stata protagoni-
sta di un enorme successo nell’am-
bito dell’industria cosmetica: sono
stati messi a punto numerosi pro-
dotti, sono nati diversi marchi ed è
aumentata l’estensione delle colti-
vazioni.
La cosiddetta “cocciniglia del
carminio” (Dactylopius coccus) è
in realtà un afide parassita delle
piante del genere Opuntia, da cui
si ottiene un noto colorante natu-
rale che in Messico e in Perù viene
utilizzato da oltre duemila anni per
tingere tessuti e alimenti. Ancora
oggi, con la denominazione di E
120 o carminio, continua a essere
il migliore colorante alimentare na-
turale, presente tra gli ingredienti
di caramelle, bevande, aperitivi,
Carpobrotus sp. in un ecosistema litoraneo dell’area mediterranea: la passeggiata panoramica del Sentier du gelati. Nel corso del XVI secolo gli
Littoral di Cap d’Antibes. Generalmente questa specie si diffonde partendo dai resti delle potature dei giardini
spagnoli introdussero l’allevamen-
circostanti ed essendo caratterizzata da una considerevole capacità riproduttiva finisce per sostituirsi alle specie
autoctone, già decimate dal massiccio intervento dell’uomo sull’intera fascia costiera. to della cocciniglia nelle isole Ca-
18 | CARATTERISTICHE GENERALI
Particolare di Dactylopius coccus, comunemente
noto come “cocciniglia”, un afide parassita delle
Coltivazioni di Aloe a Orzola, nell’isola di Lanzarote. piante di fico d’India.
CARATTERISTICHE GENERALI | 19