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La Libellula e la Mantide (20/05/2022)

È difficile essere brevi e profondi allo stesso tempo…


siccome un momento del genere non fa in tempo a cicatrizzare

O ninf 'a librar galleggasti sulla corrente, accogliendo


Opportunista gioia d'indefinire in genere ogni brivido.
Dalle tue gambe quasi esser sei in un frenetico
Muoversi per respirare, col corpo, mente e azione.

Da quelle, comune di drappi soffici zaffiro, avvolse


Brillantinoso, le tue lacrime, come piccole squame
Resero il tuo viso così mutevole, accanto e
Bello assai, ammasonarsi con quel ricordo.

Ballo sotto l'innocenza, dodici arti come dozzina


D'astri a influenzarsi le vite, discutere d’ogni
“Senza un minuto di silenzio”, a saper contare
Un giradischi dal cullarsi immenso.

Lune e tramonti e nubi e lanterne


Ancor ricordo il suo color svanire
Al ceder della tua voce "mi aspetteresti?"
La danza s’arresta stadio minerale.

Silenzio fermo e le tue gambe conserte


Contrari vitruviana, moneta incastonata
Nei suoi pensieri, promise di attenderti
Ancor neanide picconar-si fragile.

Pupa, mi strazio pelle e membra...


Non raggiungo il mio cuore, non riconosco il tuo.
I'll be waiting, question is "for how long?"
Fine-sse, is hanging, where and when I become.

Muta, preghiera affilante, battito sincrono di novilunio


Brilla, follia di un culto, l'assenza di prove.
Vuoto, impazziva, svanir regno di due cuori
Mentre un blu organico rifletteva la luce.

Dal mattino sul molo, seduto su questo lago


Son scorse solo circonferenze e l'idea
Di una carezza si taglia, eppur af-fine.
Lacerazione, di un critico sè, ha colpito fin al rosso.

La sua bellezza è andata persa


Nella tua crisalide, sprezzo d'essenza
Di sè, di te: pronunciarono codeste parole?
Sembrava di vederti in queste increspature.

Rieccoti. In codesta la tua maturità?


Battito, membra in più ti fanno allontare
Stai volando via dai suoi miseri salti
Quando vorrebbe solo che lo portassi con te.

- Eppur a voler l'impossibile, s'appropinquò


e chiese alla neonata adulta un viaggio di accompagnamento.
Ma per tenersi stretto, acuto mal fermò ogni movenza
da sentirsi troppo stretta, caddero in oceano lacustre.
Ma era sua natura, colpevole di un'uccisione involontaria,
povero poeta dalle braccia taglienti, la guardò per l'ultima volta,
memore solo ora di come rana e scorpione ebbero af-fine:
Trasformandosi in sabbia, lei "Saresti dovuto scendere..."-

.... such sound was silence in his eyes, in her only shed
She’d disappear forever, just cause his nature was searching his kind.
Pupa, dandoti di me, ti riconoscevo come simile
Senza davvero voler ciò che rivelata sei.

E non v'è più, non v'è più rugiada del mio vivere
Dagli occhi composti, neanche un riflesso
Neanche un abbaglio, tutta la precisione, acuta
Svanisce in assenza di fascino da plurime stagioni.

Affar di lami e ali come armi eguali, emocele aritmico s’assegna


Mantide schiacciata da gravità d’un cader di Pigna...
Note (senza parafrasi):

Interpretazione grafica

Nel corso della poesia, sono distinguibili 4 scelte grafiche .


1) La “normale poesia” (divisa in strofe e senza corsivo) in cui il poeta usa il suo stile solito, e
NON usa mai la prima persona, bensì la terza, per parlare di sé stesso con lo pseudonimo
della mantide, mentre per parlare del destinatario, utilizza la seconda persona.
2) Poche istanze in cui c’è il discorso diretto. In questo caso sono frasi che il destinatario ha
pronunciato in passato, quindi la seconda persona è riferita al poeta.
3) Corsivo: qui il poeta commenta come umano, senza pseudonimo, quindi utilizza la prima
persona per parlare di sé.
4) – due strofe unite in un quasi prosaico -. Questo è un omaggio al gruppo degli 883 e al
pezzo “ LA RANA E LO SCORPIONE” (che a sua volta ricalca la storia di cui non si
conosce l’autore, spesso presa con diversi personaggi da Esopo), siccome durante la canzone
il racconto, pur correlato al testo, viene narrato senza sottofondo musicale o ritmo alcuno.
Inoltre nel testo, mantide e libellula usano pronomi come personaggi esterni (ad eccezione
del discorso diretto alla fine, che rispetta il punto 2))

Si distinguono 3 tempi diversi: il presente, un passato recente (dove il poeta utilizza l'imperfetto e il
passato prossimo) e un passato remoto. Tuttavia l'eccessivo uso dell'infinito come modo verbale
aiuta a proporre l'idea che nella mente del poeta tutto è ancora fresco come se fosse recente, oltre
che a dare continuità tra gli eventi.

Significati:

ninf’a librar galleggi: ha multiple interpretazioni:


1) Ninfa = stadio larvale degli insetti a metamorfosi incompleta (ripreso con “soffici zaffiro
[…] piccole squame”, che ricordano l’aspetto di alcune specie di libellule; “gambe quasi a
esser sei”, dove sei e il numero delle zampe degli insetti, escludendo altri arti specializzati, e
in generale l’ultima parte della poesia)
2) Ninfa = creatura mitologica legata alla natura e rappresentante simbolo di bellezza non
antropica, ma anche pseudonimo per “ragazza non manipolabile, sessualmente libera o priva
di schemi dati da una classe o un modo di fare”;
proprio per questo il poeta quando scrive personalmente, utilizza il termine “Pupa” (oltre
che per il significato entomologico), come a chiamarla “bella ragazza” (per via del ricordo),
senza pur riconoscerla (quindi utilizza un termine generico), e, assieme, “colpevolizzarsi” di
averla classificata secondo i propri canoni e non quelli di lei.
3) Ninfea [ninf’a] = in riferimento a una poesia omonima (maggio 2016) che il poeta scrisse
precedentemente, in particolare i versi “Bruciati da un sole che non sa misurarsi; Libellule ti
strappano pezzi, dipartiti.” dove il poeta si riferiva al proprio dare troppo amore senza
curarsi di sé. (solo che in questo caso è un’associazione, siccome il poeta riconosce molte
somiglianze col destinatario della poesia)
4) A librar = che libera galleggi oppure
5) che ponderi (libra: bilancia, porre in equilibrio) la corrente stessa, cioè “valuti i tuoi
dintorni”.

n.b. Anche “Muta” e “Molo” fanno similmente riferimento alle poesie “ Adesso muta” (ottobre
2018), e “Molo” (febbraio 2016), sempre per associazione.
Contrari vitruviana: Si riferisce al disegno di Leonardo da Vinci, tuttavia per opposizione sia grafica
(siccome le gambe conserte si oppongono all'idea del corpo disteso del disegno, sia
concettualmente: Siccome Vitruviano è uomo, perfetto, e definito, mentre il destinatario è donna e
(almeno nel -passato prossimo-) ancora in cerca di una propria perfezione pur non rientrando in
nessuno schema altrui [definito, ovvero “Imposto, strutturale”], l'idea è anche presente in “Frenetico
[...], azione” e “indefinire in genere”.

Fine-sse is hanging: fa riferimento al mito della spada di Damocle (l'incompenza di qualcosa di


male omnipresente in una vita di spensieratezze), ma all'opposto, dato il turbamento del poeta: i
molteplici significati sono: “Fine“ (ITA) (la fine è appesa), “Fine“ (ENG) (lo star bene è appeso),
“Finesse“ (ENG) (la precisione è appesa) [si ricollega ai termini “acuto“ e “Pigna” presenti in
seguito nel testo.]

Scorrono solo circonferenze: rappresentazione delle increspature in acqua in un giorno di pioggia


ma anche a significare un ciclo a ripetersi: l'attesa sembra tornare sempre a sè stessa, si attende
senza alcun aggiornamento.

„sprezzo d'essenza; Di sè, di te: pronunciarono codeste parole?“: è possibile che solo per un insieme
di concetti e parole altrui si possa disprezzare sè stessi e l’altra persona? (Di sè, di te, per omofonia
possono anche essere letti come „disse, dite“ ma in maniera offuscata come il vociare delle terze
persone, come se sparlassero sempre di entrambi mittente e destinatario della poesia)

Affar di lami e ali come armi eguali, emocele aritmico s’assegna: è una sorta di morale molto ben
metaforizzata: “In un legame ognuno è in grado di ferire come può, non appena vi è
un’incongruenza di affetto all’interno del legame stesso”

Ispirazioni videoludiche (in minima parte):


Kingdom Hearts II (Square Enix), Pokèmon (Game Freaks)

Vocabolario:

Ammasonare: (Dialletale) far tornare al recinto gli animali da campo [NA] ---> Rincasare, tornare a
casa [SA]

Neanide: "sinonimo" di ninfa, con la differenza che, a seconda delle specie di insetti, alcune ninfe
possono essere completamente diverse dall'adulto (alias: compiere una metamorfosi), mentre le
neanidi compiono solo mute (sheds, in inglese) e in generale le larve sono simili agli adulti.

Emocele: sistema circolatorio degli artropodi.

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