RIFLESSIONI PERSONALI
La convivenza sociale impone il confronto di visioni e idee differenti, sovente infatti ci si
scontra anche per le questioni più futili; partendo dal nostro nucleo centrale che è la famiglia,
non sempre ci si trova in armonia. anche in maniera plateale, spostandoci dal concetto di casa,
il confronto-scontro riguarda pure le nostre relazioni sociali (amici, conoscenti...); ma,
scrutando ancora più lontano, noteremo che momenti di contrasto si innescano anche fra
ideologie partitiche e di movimenti che cercano un punto di incontro per governare una
nazione intera; l’espressione punto di incontro é fondamentale perché senza di essa i momenti
di confronto diventano momenti di contrasto insuperabili e possono sfociare in divisioni
insanabili. A tale proposito cito la Seconda guerra mondiale, uno dei punti chiave che ha
mosso tale guerra é stato il contrasto ideologico, l’intenzione di rendere una popolazione
sovrastante rispetto alle altre. Quando parliamo del fenomeno guerra e della globalizzazione,
ci riferiamo a temi che, da sempre, hanno caratterizzato il nostro pianeta. In questo contesto
nascono conflitti anche nel resto del mondo, dall’Africa al Chiapas, dall’Asia al Kashmir.
Tutte le guerre hanno cause interne ed esterne; Oggi nessun paese, a differenza del passato,
interviene in una contesa senza avere consenso popolare. Per capire l’importanza di questa
condizione, è sufficiente ricordare che una delle cause che portarono gli Stati Uniti alla
sconfitta in Vietnam fu proprio la mancanza del consenso popolare. Dopo la seconda guerra
mondiale, il mondo ha attraversato un periodo di pace relativa, di equilibrio, dettato dalla
paura che un’altra guerra avrebbe significato la fine delle civiltà. Nasce l’Organizzazione
delle Nazioni Unite (ONU), che si fonda su una Carta adottata da tutti i membri di questa
organizzazione, questa impone il divieto dell’uso della forza armata per risolvere i conflitti.
Dal punto di vista storico giuridico, questa Carta rappresenta un fatto assolutamente nuovo
per la storia dell’umanità: prima infatti era possibile che un singolo stato dichiarasse guerra
per risolvere un conflitto, ma dopo l’entrata in vigore della Carta questo non è più
ammissibile. La stessa Carta dell’ONU afferma che prima di utilizzare la forza armata
devono essere provate tutte le alternative possibili. Spostando l’occhio sulla nostra nazione,
l’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa, non di difesa; concetto espresso
dall’articolo 11 della Costituzione Italiana, che specifica: “L’Italia ripudia la guerra come
strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle
controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni
di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni;
promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo”. Questo articolo
getta le basi per la nascita dell’organismo sovranazionale oggi noto come comunità europea
che richiama tutti gli stati membri all’adozione di linee generali comuni proprio per evitare
quanto accaduto durante la seconda guerra mondiale. Nonostante oggi i livelli di
consapevolezza siano notevolmente aumentati rispetto al passato e nonostante numerose
organizzazioni lavorino per garantire la cosiddetta “pace internazionale”, ancora oggi
numerosi focolai di guerriglie provocano vittime innocenti e inconsapevoli, spesso
dimenticate anche dai mezzi di informazione che non ne danno la giusta rilevanza
enciclopedica e consentono tacitamente lo sterminio di intere popolazioni: basta guardare lo
sterminio provocato in Siria, dove neanche i volti innocenti dei bambini sono stati capaci di
fermare le bombe. In Italia si parla spesso di immigrazione, interi partiti fondano i loro
consensi elettorali calpestando i diritti di tutti gli esseri umani ed insinuano che coloro che
cercano rifugio nel nostro paese non fuggono da guerre e miserie ma cercano soltanto
probabili fortune. Se riuscissimo a credere alla verità che il dolore è uguale per tutti gli esseri
umani, la gioia ci inonda tutti allo stesso modo, la voglia di vivere è la stessa per tutti noi,
riusciremmo a non calpestare i diritti di nessun essere umano e riusciremmo a vivere nella
convinzione che le guerre altro non sono che la sconfitta di ogni individuo.
Antonina Nigido VB