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Esperimenti aleatori
DEFINIZIONE: esperimento il cui risultato non è noto a priori, ma può esserlo solamente a
posteriori.
Esperimenti determinati: Caduta di un grave, moto parabolico, etc. (si conosce già il risultato es
dove potrebbe cadere il grave).
Esperimenti aleatori: lancio di un dato (dado: aleas), lancio moneta, estrazione carta, sistema di
comunicazione (non si sa quale bit viene inviato) etc.
Il problema degli esperimenti aleatori è proprio non poter conoscere il risultato prima di
un’azione.
Per caratterizzare in modo formale un esperimento aleatorio, si necessita di una terna (Ω; S; Pr{.} )
1. Spazio Campione: si indica con la lettera Ω, rappresenta l’insieme dei possibili risultati che
si possono ottenere in un esperimento aleatorio. (nel caso del lancio di una moneta sono
testa e croce). A seconda della natura dello spazio campione, si possono classificare gli
esperimenti aleatori in due categorie:
2. Classe degli eventi: Si indica con la lettera “S”. È l’insieme di tutti i possibili eventi.
2.1. EVENTO: un qualunque sottoinsieme dello spazio campione:
2.2. INSIEME VUOTO: evento impossibile
2.3. SPAZIO CAMPIONE: sottoinsieme di sé stesso, evento certo.
Tutti gli altri eventi che fanno parte di questa classe dipendono dall’esperimento aleatorio.
Se avessimo a che fare col lancio della monetina avremo: l’evento impossibile, l’evento testa,
l’evento croce e l’evento certo.
Lancio del dado: Evento impossibile, evento{1}…..evento {6}, {1,2}, …., {1,6}, {2, 3}….,{2,6}, etc.
Attraverso la classe degli eventi sono in grado di andare ad identificare tutti i possibili eventi del
mio esperimento.
NB! Evento e risultato sono due cose differenti (il risultato è unico, invece un evento è un insieme
di risultati possibili).
3. Legge di probabilità: si indica con Pr{.} è un’applicazione che mi porta dalla classe degli
eventi a un numero reale compreso nell’intervallo [0;1]: Pr {. } : S →[0 ;1] .
∀ A (evento) ∈ S , posso calcolare Pr { A } compreso nell intervallo [ 0 ; 1 ] .
'
Quest’ultimo
rappresenta una stima della probabilità con cui si verifica l’evento A.
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Teoria dei segnali Lezione 2 08/03/2022
Pr { A }=¿ A∨¿∨Ω∨¿
Come si fa in una situazione in cui diverse facce si presentano con probabilità differenti?
A ∩ A=∅
CONDIZIONE ASSIOMA 3, PERTANTO:
Pr { A ∪ A }=Pr { A } + Pr { A }
Ma:
Pr { A ∪ A }=Pr { Ω } =1 ( Assioma 2 )
Quindi:
1=Pr { A } + Pr { A }
Da cui ne consegue la tesi:
Pr { A }=1−Pr { A }
2) ∀ A ∈ S , 0 ≤ Pr { A } ≤ 1
DIMOSTRAZIONE:
la dimostrazione della tesi, segue direttamente dal primo assioma.
Dimostriamo per assurdo:
1. Pr { A } >1
Andando a considerare
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Teoria dei segnali Lezione 2 08/03/2022
2. Pr { A } =1−Pr { A }<1−1=0
Cioè stiamo dicendo che esiste questo A complementare, tale che la sua probabilità è minore di
zero, violando il primo assioma di Colmogorov. Una probabilità non può essere né negativa né
maggiore di uno.
3) ∀ A , B ∈ S , Pr { A ∪ B }=Pr { A } + Pr { B }−Pr {A ∩B }
Rispetto al terzo assioma di Colmogorov non stiamo assumendo che A e B siano disgiunti.
DIMOSTRAZIONE:
TEORIA FREQUENTISTA
Quando voglio calcolare la probabilità e applico la teoria frequentista, bisogna stare attenti
nella selezione della popolazione da utilizzare per l’esecuzione degli esperimenti aleatori.
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Teoria dei segnali Lezione 2 08/03/2022
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