4 N .
4243 LAIEnl1lAllA
================================================= IIKMaTKA ===
LEGGENDO QUA E LA •••
Nel '700, Caterina la Grande, che fondò
a San Pietroburgo il Museo dell'Ennita-
ge, attribuì ad alcune decine di gatti lo
status ufficiale di «guardiani delle pina-
coteche», dato che proteggevano dagli as-
salti dei topi i quadri deUe sue collezio-
ni. All'Ennitage vivono ancora oggi circa
settanta gatti , e in loro onore ogni anno
viene organizzata una giornata di festa.
- - - - 6396. - - - -
Lo scrittore francese Maurice Oekobra
(1885-1973), i cui libri conobbero un va-
sto succ..-esso nel periodo tra le-due guer-
re mondiali e fW'ono tradotti in 77 lin-
gue, asseriva che «la felicità è poter di-
re: domani; la tristezza dell'uomo risiede
invece in questa funesta parola: ieri».
- - - - 63965 - - - -
In Sudamerica, gli indios Quechua co-
noscono un'antica tecnica per «liofilizza-
re» le patate. Tale procedimento consiste
nell'esporre i tuberi al gelo notturno per
4-8 giorni. Quando questi sono diventati
molli, vengono schiacciati con i piedi fio
no a che tutta l'acqua ne fuoriesce. Si ri-
cava così il chuiio negro, cibo disidrata-
4319. IL CONFRONTO
to leggerissimo (quindi trasportabile sen-
za difficoltà) e dai princìpi nutritivi CQn-
centrati: tale alimento può essere conser·
vato ina lterato per circa dieci anni.
- - - - 63966 - - - -
Una credenza popolare diffusa fra gli
antichi Greci e Latini sosteneva che i pu-
ledri nascessero con un'escrescenza car-
nosa nera sporgente dalla fronte: se tale
protuberanza veniva mangiata prima che
la madre la divorasse, aveva il potere di
rendere incontenibilmente furenti gli uo·
mini, quasi fossero cavalli imbizzarriti.
- - - - 63967 - - - -
Nei numeri di antipodismo i giocolieri,
rimanendo sdraiati su un basso cuscinet-
to chiamato trinka, fanno roteare ogget-
ti di diverso tipo, li gettano e li riaffer·
rana usando non le mani, ma i piedi. Al·
la metà dell'800 l'antipodìsta statuniten-
se Richard Risley Carfisle ebbe l'idea di
sostituire gli oggetti impiegati fino ad al-
lora con i propri figli , e diede cosÌ inizio
a una nuova disciplina acrobatica: quel-
la dei cosiddetti giochi icariani.
- - - - 63968 - - - -
Nel 1836 l'inglese Andrew Crasse, uno
scienziato dilettante che era appassiona-
to di fenomeni elettrici, realizzò un con·
gegno allo scopo d'indurre lo sviluppo di
cristalli di quarzo facendo gocciolare una
soluzione acida sopra una pietra elettri-
ficata. Nell'arco di Wl mese egli notò in-
vece il formarsi di minuscoli animali vi-
vi, che nelle settimane seguenti si molti-
plicarono a centinaia. n materiale usato
per l'esperimento era probabilmente con·
Queste due vignette hanrw in comune 7 particolari. Quali? (Soluzione a pag_ 46)
taminato dalle uova di acari, ma all'epo-
ca molti ritennero che Crasse fosse addi-
rittura riuscito a «creare» la vita.
- - - - 63969 - - - -
li nome degli chou , i piccoli bignè al·
la crema oppure farciti con altro ripieno,
è stato preso a prestito da un
il cavolo (<<chou», in francese). Al di là
dello stridente accostamento di gusto, è
innegabile la loro affinità in fatto di for-
me: essi appaiono infatti rigonfi e roton-
detti, proprio come quell'ortaggio.
- - - - - 63970 - - - -
L'ingegnere tedesco Otto Lilientbal, do-
po aver studiato con attenzione i volati-
li (specialmente le cicogne) e riferito i ri-
sultati delle sue osservazioni nel libro Il
volo degli uccelli come base dell'arte di
volare, incominciò nel 1891 una lunga se-
rie di esperienze pratiche di volo plana-
to. Ne compì più di 2.000, aggrappato a
grandi dispositivi alari, ma nel 1896 si
ferì a morte durante una prova, precipi ·
tando da un'altezza di 15 metri.
- - - - 63971 - - - -
Nelle case di P81·igi, prima che venisse
introdotto l'ascensore nell'800, gli inqui-
lini occupavano i vari appartamenti a se-
conda di un preciso ordine che ne riflet-
leva il censo: le famiglie più abbienti ai
piani inferiori, quelle più povere ai supe-
riori. Con la comodità recata dall'ascen·
sore, però, tale situazione venne ribalta-
ta: i residenti facoltosi presero a occupa-
re i piani alti, dove i locali erano più lu-
minosi, lontani dai rumori della strada, e
offrivano una vista più ampia sulla città.