DIRITTO PENALE I
GIURISPRUDENZA (D.M. 270/04)
Docente: Trentinella Francesca
Set Domande: DIRITTO PENALE I
GIURISPRUDENZA (D.M. 270/04)
Docente: Trentinella Francesca
Indice
Indice Lezioni ............................................................................................................................ p. 2
Lezione 001 ............................................................................................................................... p. 3
Lezione 001
01. Il concorso di cause preesistenti o simultanee o sopravvenute:
è una particolare forma di reato impossibile e si caratterizza per l’inesistenza dell’oggetto dell’azione
si ha quando l’agente è convinto che la sua condotta contrasta con la legge penale;
non escludono il rapporto di causalità, anche quando sono state da sole sufficienti a determinare l’evento;
escludono il rapporto di causalità, quando sono state da sole sufficienti a determinare l’evento;
sono rimesse alla libera discrezionalità del giudice, ai fini della sussistenza del rapporto di causalità.
04. In caso di costringimento fisico, chi ha commesso il fatto per esservi stato costretto da altri non è mai punibile:
05. La partecipazione che abbia avuto minima importanza nella commissione del fatto-reato:
ai fini della pena da irrogare, è sempre rimessa alla libera valutazione del giudice.
06. In tema di concorso di persone nel reato, la partecipazione può essere:
solo fisica;
mai fisica;
solo psichica;
07. Si può parlare di mancanza del nesso psichico quale causa soggettiva di esclusione del reato:
08. Per i delitti determinati da motivi di lucro, se la legge stabilisce la sola pena della reclusione:
deve indicare in sentenza i motivi che giustificano l’uso del suo potere discrezionale;
deve motivare l’uso del suo potere discrezionale, solo se trattasi di giudizi di appello.
se l’agente ponga in essere condotte violando più norme incriminatrici, a prescindere da qualsiasi progetto originario criminoso;
se l’agente minorenne pone in essere condotte che violano più volte la stessa norma incriminatrice;
solo se il medesimo disegno criminoso concerna più violazioni della stessa o di diverse disposizioni di legge.
se il medesimo disegno criminoso concerna più violazioni di legge commesse tutte in danno dello stesso soggetto passivo;
ogni qual volta sia accertata la coscienza e volontà in capo all’agente, a nulla rilevando la colpevolezza;
quando l’autore del reato abbia agito con coscienza e volontà e che lo stesso si sia determinato con dolo per perseguire il reato;
13. Ai fini della quantificazione della pena, il giudice deve tener conto della capacità a delinquere del colpevole, desunta:
dalla gravità del danno o del pericolo cagionato alla persona offesa;
14. La pubblicazione della sentenza di condanna all’ergastolo (quale pena accessoria ex art. 36 c.p.) è pubblicata:
15. Quando il reato commesso è diverso da quello voluto da taluno dei concorrenti:
il soggetto attivo del reato soggiace alla pena prevista per gli atti compiuti (qualora questi costituiscano per sé un reato diverso);
si cagiona un evento diverso da quello voluto, per errore nell’uso dei mezzi di esecuzione del reato;
20. La condotta dell’avere commesso il fatto con abuso dei poteri o con violazione dei doveri inerenti alla qualità di ministro di culto:
si ha quando il soggetto attivo del reato, posta in essere la sua condotta criminosa, si adopera per impedire il verificarsi dell’evento;
si ha quando il soggetto attivo del reato interrompe la sua azione e si adopera per scongiurare il verificarsi dell’evento;
22. La condotta dell’avere commesso il fatto con abuso di autorità o di relazioni domestiche:
23. La condotta dell’avere commesso il fatto con abuso di coabitazione o di ospitalità:
prevede il recesso da parte del reo dal suo proposito criminoso, finalizzato ad impedire il verificarsi dell’evento;
27. La sospensione del procedimento con messa alla prova non si applica:
agli associati;
ai recidivi;
previsti espressamente, in quanto l’evento può essere comunque posto a carico dell’agente come conseguenza della sua condotta (sempre che il risultato dell’azione sia
voluto dall’agente);
previsti espressamente, in quanto l’evento può essere comunque posto a carico dell’agente come conseguenza della sua condotta indipendentemente dal concorso del dolo
o della colpa;
solo indiretto;
gli atti preparatori assumono rilevo penale solo nei reati contro la persona;
gli atti preparatori assumono rilevo penale solo nei reati contro la P.A.
il compimento dei soli atti preparatori all’azione criminosa non assume mai rilievo penale;
il compimento dei soli atti preparatori assumono sempre rilievo penale;
32. Ai fini della quantificazione della pena, il giudice deve tener conto della capacità a delinquere del colpevole, desunta:
dalla gravità del danno o del pericolo cagionato alla persona offesa;
è rimessa al libero apprezzamento del giudice e non incontra limiti (cd. “libero arbitrio”);
è rimessa al potere discrezionale del giudice, che tuttavia deve indicare i motivi della sua scelta;
è rimessa al potere discrezionale del giudice, che tuttavia può indicare i motivi della sua scelta;
sempre in maniera unitaria (ad es., ai fini della competenza territoriale o della pena);
sempre come una pluralità di reati (ad es., rispetto alle cause che escludono o estinguono il reato);
la volontà del reo a protrarre nel tempo gli effetti dannosi o pericolosi della sua condotta;
il solo carattere continuativo degli effetti dannosi o pericolosi derivanti della condotta dell’agente;
il carattere non istantaneo degli effetti derivanti dal reato, unitamente alla condotta volontaria del reo di protrarre nel tempo gli effetti dannosi o pericolosi della sua
condotta
36. La condotta dell’avere commesso il fatto con abuso di relazioni di ufficio:
l’imputabilità è esclusa, solo se l’alterazione alcolemica deriva da caso fortuito o forza maggiore;
l’imputabilità è esclusa, eccezion fatta per determinati reati (ad. es, guida in stato di ebrezza);
sia per la violazione di usi sociali che per l’inosservanza di leggi, regolamenti, ordini o discipline;
40. Il condannato alla reclusione può essere ammesso al lavoro all’aperto se ha scontato:
almeno 5 anni;
almeno un anno;
almeno un giorno;
almeno un mese;
dalla circostanza che la pena è aumentata in quanto l’ulteriore risultato (dannoso o pericoloso) è attribuito al soggetto, sia che lo abbia voluto (dolo) che lo abbia
cagionato per colpa;
dalla circostanza che la pena è aumentata in quanto l’ulteriore risultato (dannoso o pericoloso) è attribuito al soggetto, sia che lo abbia voluto (dolo) che lo abbia
cagionato per colpa o per caso fortuito;
dalla circostanza che la pena è aumentata in quanto l’ulteriore risultato (dannoso o pericoloso) è attribuito al soggetto, sia che lo abbia voluto (dolo) che lo abbia
cagionato per caso fortuito;
42. Se taluno mette altri nello stato di incapacità di intendere e di volere al fine di fargli commettere un reato:
condotta ed evento;
45. La sospensione del procedimento con messa alla prova può essere concessa:
46. La particolare tenuità del fatto ex art. 131 bis c.p. è sempre da escludersi quando:
48. Ai fini della sussistenza della causa di giustificazione del consenso dell’avente diritto (art. 50 c.p.), è necessario che:
49. La causa di giustificazione di cui all’art. 53 c.p. (“uso legittimo delle armi”) è ammessa:
solo ai privati;
non può essere invocata in caso di perquisizione domiciliare eseguita da agenti della forza pubblica nei casi e nelle forme consentite dalla legge;
può essere invocata in caso di perquisizione domiciliare eseguita da agenti della forza pubblica nei casi e nelle forme consentite dalla legge;
può essere invocata in caso di perquisizione domiciliare eseguita da agenti della forza pubblica nei casi e nelle forme consentite dalla legge, ma solo se vi è il consenso
all’accesso domiciliare da parte del proprietario;
deve sempre riguardare attività di controllo eseguita dalla Polizia anche fuori dai casi e nelle forme previste dalla legge.
51. La sospensione dall’esercizio dagli uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese (quale pena accessoria ex art. 35 bis c.p.), consegue per ogni
condanna all’arresto:
53. Tra i parametri notoriamente utilizzati per determinare il grado della colpa, vi rientra:
la divergenza tra quanto voluto dall’agente e quanto ottenuto dalla condotta;
il quantum di esigibilità dell’osservanza delle norme cautelari, in rapporto alla qualità delle persone e delle circostanze;
il quantum di inesigibilità dell’osservanza delle norme cautelari, in rapporto alla qualità delle persone e delle circostanze;
54. La prevalente dottrina ritiene che gli elementi del reato siano:
56. In tema di aberratio ictus , quando oltre alla persona diversa sia offesa anche quella alla quale l’offesa era diretta, il colpevole:
alla pena stabilita per il reato più grave aumentata del doppio;
alla pena stabilita per il reato più grave aumentata sino alla metà;
conseguono di diritto alla condanna ma solo nei reati commessi contro la P.A.
conseguono di diritto alla condanna, a meno che la loro applicazione sia rimessa al potere discrezionale del giudice;
59. L’oblazione:
61. Ai fini della concessione della riabilitazione è necessario che il condannato:
abbia adempiuto le obbligazioni civili derivanti dal reato (salvo che dimostri l’impossibilità di adempierle);
abbia dato prove effettive e costanti di buona condotta ed abbia adempiuto le obbligazioni civili derivanti dal reato (salvo che dimostri l’impossibilità di adempierle)
62. La non menzione della condanna nel certificato del casellario giudiziale:
può essere ordinata in sentenza dal giudice (in caso di prima condanna)
63. L’amnistia:
estingue il reato
estingue la pena
il diritto dello Stato di punire e l’obbligo del reo di sottostare alla sanzione
il potere dello Stato di punire e, conseguente, assoggettabilità del reo alla pena
estingue le pene accessorie ed ogni altro effetto penale della condanna, salvo che la legge non disponga altrimenti
lascia sussistere gli effetti penali che non rientrano tra le pene accessorie
73. Nelle oblazioni per le quali è prevista la sola pena dell’ammenda, il contravventore è ammesso a pagare:
una somma corrispondente alla terza parte del massimo della pena previsto per la norma violata
una somma corrispondente alla quarta parte del massimo della pena previsto per la norma violata
una somma corrispondente alla metà del massimo della pena previsto per la norma violata
è revocata di diritto se entro sette anni la persona riabilitata viene condannata per un delitto non colposo ad una pena di (almeno) due anni di reclusione
può essere revocata in qualsiasi momento, a seguito di una condanna riportata dalla persona riabilitata (anche se per delitto colposo)
75. Il beneficio della non menzione della condanna nel certificato del casellario giudiziale:
pari al massimo della pena edittale stabilita dalla legge (e comunque non è mai inferiore a sei anni per i delitti e quattro per le contravvenzioni)
lascia sussistere gli effetti penali che non rientrano tra le pene accessorie
78. L’indulto:
può essere concessa dal giudice, ma solo se al reo viene contestualmente contestato anche un delitto
non è consentita
opera sulla pena principale e non presuppone il passaggio in giudicato della sentenza
può operare sull’ergastolo, essendo rimessa ogni valutazione alla libera discrezionalità del giudice
estingue la pena
estingue il reato
86. La sospensione dall’esercizio di una professione o di un’arte non può avere una durata:
superiore ad un anno;
inferiore a 10 anni.
87. Tra i parametri notoriamente utilizzati per determinare il grado della colpa, vi rientra:
la divergenza tra quanto voluto dall’agente e quanto ottenuto dalla condotta;
il quantum di inesigibilità dell’osservanza delle norme cautelari, in rapporto alla qualità delle persone e delle circostanze;
88. La pubblicazione della sentenza penale di condanna alla pena dell’ergastolo:
avviene solo mediante affissione al comune ove sono state pronunciate e in quello ove il delitto fu commesso;
avviene mediante affissione al comune ove sono state pronunciate, in quello ove il delitto fu commesso, ove il condannato aveva l’ultima residenza.
deve attenersi a quanto contenuto nella norma incriminatrice, solo se trattasi di contravvenzioni.
deve attenersi a quanto contenuto nella norma incriminatrice, solo se trattasi di delitti;
la nuova legge è sempre retroattiva, solo se trattasi di delitti contro il patrimonio;
vige il principio della irretroattività della legge, ad eccezione di quella più favorevole al reo;
92. Ai fini della quantificazione della pena, il giudice deve tener conto della capacità a delinquere del colpevole, desunta:
dalla gravità del danno o del pericolo cagionato alla persona offesa;
93. La particolare tenuità del fatto ex art. 131 bis c.p. è sempre da escludersi quando:
è sempre temporanea;
è sempre perpetua;
95. Salvo i casi espressamente stabiliti dalla legge, l’interdizione da una professione o da un’arte non può avere una durata:
solo all’ergastolo e alla reclusione non inferiore a 5 anni per delitto non colposo.
vige il principio della irretroattività della legge, ma solo per i delitti contro la persona;
la valutazione circa l’applicazione o meno del principio di irretroattività è rimessa al giudice;
nessuno può essere punito e, in caso di condanna, ne cessano gli effetti penali;
nessuno può essere punito, salvo il caso di condanna per reati fiscali.
102. La condotta dell’aver agito operando sevizie sulla persona offesa:
quando il P.U. vi è costretto dalla necessità di respingere una violenza o di vincere una resistenza.
104. La condotta dell’avere commesso il fatto con abuso dei poteri inerenti ad una pubblica funzione o a un pubblico servizio:
105. La pena pecuniaria della multa consiste nel pagamento allo Stato di una somma:
di E 1.000;
107. Se la legge del tempo in cui fu commesso il reato e le posteriori sono diverse:
si applica la legge le cui disposizioni sono più favorevoli al reo, salvo che sia stata pronunciata sentenza irrevocabile.
si applica sempre la legge le cui disposizioni sono più favorevoli al reo;
si applica sempre la legge le cui disposizioni sono più sfavorevoli al reo;
108. La condotta dell’avere commesso il fatto con violazione dei doveri inerenti ad una pubblica funzione o a un pubblico servizio:
109. La condotta dell’avere, nei delitti determinati da motivi di lucro cagionato alla persona offesa dal reato un danno patrimoniale di rilevante gravità:
come una figura autonoma che si pone tra il delitto doloso e quello colposo.
113. La pena accessoria della sospensione dall’esercizio di una professione o di un’arte consegue ad ogni condanna per contravvenzione (che sia stata commessa
con abuso della professione, arte, mestiere, industria o del commercio, ovvero con violazione dei doveri ad essi inerenti), quando la pena inflitta:
superiore ad un anno;
inferiore a 10 anni.
nella capacità di intendere, ovvero l’attitudine dell’agente di rendersi conto del valore sociale dell’atto che compie
solo nella capacità di intendere, ovvero l’attitudine dell’agente di rendersi conto del valore sociale dell’atto che compie
solo dall’elemento della rappresentazione (visione anticipata del fatto che costituisce reato)
mai dall’elemento della rappresentazione (visione anticipata del fatto che costituisce reato)
solo dal momento volitivo (sforzo del volere diretto alla realizzazione del fatto rappresentato)
118. Ai sensi dell’art. 131 bis c.p., il comportamento è abituale quando
è occasionale
sono caratterizzate dalla mancanza di danno sociale e un fatto, di regola sanzionato dalla legge, non costituisce reato
determinano l’irrilevanza penale del fatto, incidendo sul trattamento sanzionatorio aumentando la pena
un avvenimento che si presenta congiunto ad un altro fatto mediante un nesso causale;
un avvenimento che non si presenta congiunto ad un altro fatto mediante un nesso causale
121. La condotta dell’aver commesso il fatto contro un agente diplomatico nell’atto o a causa dell’inadempimento delle funzioni o del servizio
122. Per “negligenza” - a fini della colpa, quale elemento soggettivo del reato - si intende
inettitudine di cui l’agente, pur essendone consapevole, non abbia voluto tener conto
avventatezza, implicando sempre una scarsa considerazione per gli interessi altrui
mancanza di attenzione
124. La particolare tenuità del fatto ex art. 131 bis c.p. può essere concessa dal giudice, avuto riguardo
alla sola pena edittale prevista dalla norma incriminatrice (non superiore a cinque anni)
un aumento o una diminuzione della pena rimessa alla discrezionalità del giudice ai sensi dell’art. 133 c.p.
un aumento o una diminuzione della pena superiore ad un terzo (sempre che la legge non stabilisca una pena di specie diversa)
per tutti i reati puniti con la pena detentiva superiore a quattro anni
per tutti i reati puniti con la pena detentiva inferiore a quattro anni
equivale a cagionarlo
nessuno possa essere punito con pene che non siano previste dalla legge;
nessuno possa essere punito per fatti contemplati dalla legge come reato, né con pene detentive previste per legge;
nessuno possa essere punito per un fatto che non sia espressamente previsto dalla legge come reato, né sottoposto a pene che non siano da essa stabilite;
130. L’aver agito per suggestione di una folla in tumulto, quando non si tratta di assembramenti o riunioni vietate dalla legge o dall’Autorità, e il colpevole non è
un delinquente o contravventore abituale, o professionale o delinquente per tendenza
131. “L’aver prima del giudizio riparato interamente il danno mediante il risarcimento di esso o, quando, sia possibile, mediante le restituzioni”
132. Ai fini della quantificazione della pena, il giudice deve tener conto della gravità del fatto, desunta
una aggravante che si applica a coloro che in passato hanno già commesso un reato;
una aggravante che si applica a coloro che in passato hanno già commesso un reato, accertato giudizialmente attraverso una sentenza passata in giudicato;
può prendere in considerazione circostanze diverse da quelle indicate nell’art. 61 c.p. (aggravanti comuni);
deve prendere in considerazione circostanze diverse da quelle indicate nell’art. 62 c.p. (attenuanti comuni);
può prendere in considerazione circostanze diverse da quelle indicate nell’art. 62 c.p. (attenuanti comuni);
esclusivamente per la pluralità di agenti e per il loro contributo causale alla verificazione del fatto
per la realizzazione dell’elemento oggettivo del reato da parte di taluno dei concorrenti, per la pluralità di agenti, per la volontà di cooperazione alla commissione del
reato, per la maggiore età di almeno uno dei compartecipi;
per la realizzazione dell’elemento oggettivo del reato da parte di taluno dei concorrenti, per la pluralità di agenti, per la volontà di cooperazione alla commissione del
reato, per il contributo causale alla verificazione del fatto-reato
esclusivamente per la pluralità di agenti e per la loro volontà di cooperazione alla commissione del reato.
costituisce una circostanza comune che determina una riduzione della pena
138. Tra i parametri notoriamente utilizzati per determinare il grado della colpa, vi rientra
la divergenza tra quanto voluto dall’agente e quanto ottenuto dalla condotta;
141. La condotta dell’avere il colpevole commesso il reato durante il tempo in cui si è sottratto volontariamente ad un ordine di carcerazione spedito per un
precedente reato
142. Tra i parametri notoriamente utilizzati per determinare il grado della colpa, vi rientra
la divergenza tra quanto voluto dall’agente e quanto ottenuto dalla condotta
quando l’agente commette un errore sul fatto che costituisce il reato, deve escludersi sempre la punibilità
quando l’agente commette un errore sul fatto, non è mai esclusa la punibilità
quando l’agente commette un errore sul fatto, l’esclusione della punibilità è rimessa alla discrezionalità del giudice
quando l’agente commette un errore sul fatto che costituisce il reato, deve escludersi la punibilità. Tuttavia, se si tratta di errore determinato da colpa, la punibilità non è
esclusa quando il fatto è previsto dalla legge a titolo di delitto colposo
non vi è divergenza tra lo sviluppo dell’avvenimento previsto e quello verificatosi nella realtà
l’evento voluto viene realizzato, ma incide su una persona diversa da quella contro cui l’azione era indirizzata
solo diretto
cosciente
solo eventuale
146. L’esclusione della punibilità per particolare tenuità del fatto ex art. 131 bis c.p. può riguardare
solo le contravvenzioni
solo i delitti
147. L’aver approfittato di circostanze di tempo, di luogo o di persona tali da ostacolare la pubblica o privata difesa
costituisce una circostanza del reato (soggettiva) che incide sulla pena, aumentandola
costituisce una circostanza del reato (oggettiva ad effetto speciale) che incide sulla pena, riducendola
149. Ai fini della quantificazione della pena, il giudice deve tener conto della gravità del fatto, desunta
dalla natura, dalla specie, dai mezzi, dall’oggetto, dal tempo, dal luogo, e da ogni altra modalità dell’azione
150. La particolare tenuità del fatto ex art. 131 bis c.p. è sempre da escludersi quando:
151. La condotta dell’avere il colpevole commesso il reato durante il tempo in cui si è sottratto volontariamente ad un mandato di arresto o di cattura spedito per
un precedente reato:
comporta la decadenza dalla responsabilità genitoriale, ma solo in caso di condanna per reati contro il patrimonio
comporta la decadenza dalla responsabilità genitoriale, ma solo in caso di condanna per reati contro la P.A.
153. Per “imprudenza” - a fini della colpa, quale elemento soggettivo del reato - si intende:
mancanza di attenzione
avventatezza, implicando sempre una scarsa considerazione per gli interessi altrui
inettitudine di cui l’agente, pur essendone consapevole, non abbia voluto tener conto
154. La condotta dell’aver commesso il fatto contro una persona rivestita della qualità di ministro di culto nell’atto o a causa dell’inadempimento delle funzioni o
servizio
non è rilevante ai fini penali, giacché si può essere puniti in virtù di un evento che non sia conseguenza della condotta dell’agente
un fatto esclude l’antigiuridicità alla condotta dell’agente (“circostanze di esclusione della pena”)
ogni fatto a cui l’ordinamento giuridico ricongiunge come conseguenza una pena
ogni fatto penalmente rilevante al quale l’ordinamento giuridico prevede quale conseguenza una sanzione di carattere esclusivamente pecuniaria
ogni fatto penalmente rilevante al quale l’ordinamento giuridico prevede quale conseguenza una sanzione di carattere esclusivamente detentiva
ogni fatto della vita quotidiana a cui segue una pena pecuniaria
159. Ai sensi dell’art. 131 bis c.p., il comportamento è abituale quando
è occasionale
160. Ai fini della quantificazione della pena, il giudice deve tener conto della gravità del fatto, desunta
dalla gravità del danno o dal pericolo cagionato alla persona offesa dal reato
sanzioni amministrative
delitti e contravvenzioni
delitti e reati
reati e contravvenzioni
164. La condotta dell’avere, nei delitti contro il patrimonio cagionato alla persona offesa dal reato un danno patrimoniale di rilevante gravità
dalla difesa di un diritto (proprio o altrui), contro il pericolo attuale di una offesa ingiusta, quando la difesa sia proporzionata all’offesa
da una reazione all’altrui minaccia ingiusta, per salvare sé o altri da un pericolo attuale di un danno grave alla persona
dall’adempimento di un dovere
dalla difesa di un diritto proprio contro una offesa ingiusta, senza alcun limite di reazione verso l’altrui offesa
consiste nel dolo, salvo i casi di delitto preterintenzionale o colposo espressamente preveduti dalla legge
non possono sussistere nel nostro ordinamento, in quanto il procedimento analogico è vietato in sede penale
sussistono qualora l’esercizio di una attività autorizzata dallo Stato venga svolta seguendo le regole che disciplinano tale attività, con la conseguenza che gli eventuali
fatti lesivi o pericolosi che ne derivano non sono punibili
sussistono solo per alcune attività non autorizzate dallo Stato, purché gli eventuali fatti lesivi o pericolosi siano una conseguenza dell’attività stessa svolta dall’agente nel
pieno rispetto delle regole
la reclusione
l’arresto
l’ergastolo
è aumentata nei confronti di chi ha promosso, organizzato o diretto l’attività delle persone che sono concorse nel reato medesimo;
da elementi accidentali (i quali influiscono sulla quantificazione della sanzione penale)
da elementi essenziali, senza i quali un determinato reato non può sussistere
172. Tra i parametri notoriamente utilizzati per determinare il grado della colpa, vi rientra:
il quantum di inesigibilità dell’osservanza delle norme cautelari, in rapporto alla qualità delle persone e delle circostanze;
la divergenza tra quanto voluto dall’agente e quanto ottenuto dalla condotta;
il quantum di esigibilità dell’osservanza delle norme cautelari, in rapporto alla qualità delle persone e delle circostanze;
173. Ai fini dell’esclusione della punibilità ai sensi dell’art. 131 bis c.p., la pena detentiva edittale non deve superare:
i 10 anni;
i 5 anni;
i 15 anni;
i 20 anni.
è un tipo di colpa che ha per oggetto il fatto penalmente rilevante, indipendentemente dalle caratteristiche psichiche del reo;
è un tipo di colpa creato dalla dottrina tedesca, che attiene al modo di essere dell’agente;
ai comportamenti dell’agente si applicheranno sempre le disposizioni previste per i delitti colposi;
ai comportamenti dell’agente si applicheranno le disposizioni previste per i delitti colposi, sempre che il fatto sia previsto dalla legge come delitto colposo.
176. Ai fini della quantificazione della pena, il giudice deve tener conto della capacità a delinquere del colpevole, desunta:
dalla gravità del danno o del pericolo cagionato alla persona offesa;
177. Nell’esercizio di un diritto (quale causa di giustificazione: art. 51 c.p.), vi rientra l’attività giornalistica:
mai, salvo il caso in cui il soggetto a cui si riferisca l’articolo abbia commesso reati contro il patrimonio;
sempre, anche se concerne fatti che possono ledere l’onore di una persona (libertà di stampa);
si, sempre che i modi usati non siano per sé stessi offensivi e la notizia sia di pubblico interesse.
quando lo stesso soggetto con una sola azione o omissione ha violato più volte la legge penale;
solo quando vi sono tre soggetti che commettono più reati colposi.
quando lo stesso soggetto, con varie azioni od omissioni, ha commesso più violazioni di un medesimo precetto penale;
quando lo stesso soggetto, con varie azioni od omissioni, ha commesso più violazioni di un medesimo o più precetti penali;
è necessario che il bene tutelato dalla norma incriminatrice sia solo deteriorato.
è necessario che il bene tutelato dalla norma incriminatrice sia diminuito nel suo valore;
182. Per “imperizia” - a fini della colpa, quale elemento soggettivo del reato - si intende:
inettitudine di cui l’agente, pur essendone consapevole, non abbia voluto tener conto;
avventatezza, implicando sempre una scarsa considerazione per gli interessi altrui;
mancanza di attenzione;
184. La condotta dell’avere commesso il fatto con abuso di prestazione d’opera:
il risultato di due norme, una principale (la norma incriminatrice) ed una secondaria (la norma estensiva di cui all’art. 56 c.p.), dalla cui combinazione non trae origine un
nuovo titolo di reato;
il risultato di due norme, una principale (la norma incriminatrice) ed una secondaria (la norma estensiva di cui all’art. 56 c.p.);
il risultato di due norme, una principale (la norma incriminatrice) ed una secondaria (la norma estensiva di cui all’art. 56 c.p.), dalla cui combinazione trae origine un
nuovo titolo di reato;
deve considerarsi una causa di esclusione della imputabilità del reo, nel caso di assenza (totale o parziale) della capacità di intendere e di volere in capo all’agente.
deve considerarsi una causa di esclusione della imputabilità, solo nel caso di diminuzione della capacità di intendere e di volere in capo all’agente;
sempre generico, essendo sufficiente che l’agente abbia voluto il fatto descritto dalla norma incriminatrice;
sempre specifico, in quanto all’agente è richiesto un fine che si pone al di fuori del fatto costituente il reato;
il medesimo disegni criminoso può aversi sia tra reati penali che violazioni amministrative.
il medesimo disegno criminoso richiesto dalla norma può sussistere solo tra delitti colposi;
il medesimo disegno criminoso richiesto dalla norma può sussistere solo tra delitti colposi e colposi;
il medesimo disegno criminoso richiesto dalla norma può sussistere solo tra delitti dolosi;
rappresenta una causa di esclusione del rapporto causale e non della volontà colpevole;
rappresenta una causa di esclusione della volontà colpevole e non del rapporto causale;
191. Il lavoro di pubblica utilità previsto dall’art. 168 bis c.p. (messa alla prova dell’imputato) è:
sempre retribuita;
può essere retribuita, essendo rimessa sul punto ogni valutazione alla discrezionalità del giudice;
194. La particolare tenuità del fatto ex art. 131 bis c.p. è sempre da escludersi quando:
uno stato patologico che non incide sulla capacità di intendere e di volere.
uno stato patologico che incide sulla capacità di intendere e di volere, con la conseguenza esclusiva di diminuirla;
uno stato patologico che incide sulla capacità di intendere e di volere, con la conseguenza esclusiva di escluderla;
197. La pena dell’ammenda consiste nel pagamento allo Stato di una somma:
di E 100.000.
di E 10.000;
si può seguire il principio della irretroattività della legge, essendo ogni valutazione rimessa alla discrezionalità del giudice;
si segue il principio della retroattività della legge anche se non è più favorevole al reo
è accolto il principio della irretroattività della legge, con l’eccezione del principio della legge più favorevole al reo;
vi è una violazione di leggi, regolamenti, ordini o discipline determinata da imprudenza, negligenza e imperizia;
una azione è commessa senza coscienza e volontà, ed il fatto è dovuto a negligenza, imprudenza ed imperizia;
una azione è commessa con coscienza e volontà, ed il fatto è dovuto a negligenza, imprudenza ed imperizia ovvero per inosservanza di leggi, regolamenti, ordini o
discipline.
è contraddistinto da atti non idonei diretti in modo non equivoco al compimento di un delitto;
è una particolare ipotesi di reato caratterizzata dal compimento di atti non idonei a perseguire la consumazione del reato;
203. Nell’ipotesi in cui concorrono più circostanze (attenuanti e aggravanti), ai fini del calcolo della pena:
la valutazione è rimessa di volta in volta al giudice di merito, che deciderà secondo il suo libero convincimento
al pagamento di una somma di denaro pari al doppio della pena pecuniaria prevista dalla norma incriminatrice violata;
al pagamento di una somma di denaro pari al triplo della pena pecuniaria prevista dalla norma incriminatrice violata;
206. La condotta di avere nei delitti determinati da motivi di lucro conseguito un lucro di speciale tenuità:
207. La condotta di avere nei delitti contro il patrimonio cagionato alla persona offesa dal reato un danno patrimoniale di speciale tenuità
quando si cagionano più fatti simili a quelli voluti che incidono su una persona diversa da quella a cui era originariamente indirizzata;
quando si cagiona un solo fatto simile a quello voluto che incide su una persona diversa da quella a cui era originariamente indirizzata;
quando la condotta incide su due persone diverse da quelle a cui era originariamente indirizzata.
quando con una sola azione od omissione si viola più volte la legge penale;
la probabilità che l’individuo possa porre in essere condotte penalmente rilevanti;
la possibilità che l’individuo possa porre in essere condotte penalmente rilevanti;
212. Ai sensi dell’art. 131 bis c.p., il comportamento è abituale quando
è occasionale;
violazioni amministrative.
solo delitti;
solo contravvenzioni;
214. La particolare tenuità del fatto ex art. 131 bis c.p. è sempre da escludersi quando:
all’esclusione dell’imputabilità.
sia alla gravità del reato che alla capacità a delinquere del reo;
216. Ai fini della quantificazione della pena, il giudice deve tener conto della capacità a delinquere del colpevole, desunta:
dalla gravità del danno o del pericolo cagionato alla persona offesa;
217. Ai fini della quantificazione della pena (art. 133 c.p.), il giudice:
deve tener conto sia della gravità del reato che della capacità a delinquere del reo.
si tiene conto del tempo in cui il condannato sconta la pena detentiva, solo se trattasi di reati contravvenzionali.
si tiene conto del tempo in cui il condannato sconta la pena detentiva;
si tiene conto del tempo in cui il condannato sconta la pena detentiva, solo se trattasi di condanna per delitti contro il patrimonio;
non si tiene conto del tempo in cui il condannato sconta la pena detentiva;
220. Le pene pecuniarie non eseguite per insolvibilità del condannato:
221. Ai fini della determinazione della pena detentiva ex art. 131 bis c.p. (particolare tenuità del fatto):
222. Ai sensi dell’art. 131 bis c.p., il comportamento è abituale quando:
è occasionale;
223. La condotta dell’aver commesso il fatto contro un agente consolare nell’atto o a causa dell’inadempimento delle funzioni o del servizio:
può colpire anche persone diverse dall’autore del reato, ma solo se si tratta di concorso di persone nel reato (ad es., in caso di morte del reo, trasmettendosi agli eredi di
uno dei compartecipi);
può colpire anche persone diverse dall’autore del reato (ad es., in caso di morte del reo, trasmettendosi ai suoi eredi);
239. In cosa consiste la non punibilità per particolare tenuità del fatto?
251. La messa alla prova dell’imputato ex art. 168 bis c.p.