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Set Domande

DIRITTO PENALE I
GIURISPRUDENZA (D.M. 270/04)
Docente: Trentinella Francesca
Set Domande: DIRITTO PENALE I
GIURISPRUDENZA (D.M. 270/04)
Docente: Trentinella Francesca

Indice
Indice Lezioni ............................................................................................................................ p. 2
Lezione 001 ............................................................................................................................... p. 3

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Set Domande: DIRITTO PENALE I
GIURISPRUDENZA (D.M. 270/04)
Docente: Trentinella Francesca

Lezione 001
01.    Il concorso di cause preesistenti o simultanee o sopravvenute:

 esclude il rapporto di causalità tra l’omissione e l’evento;

 esclude sempre il dolo dell’agente;

 non esclude il rapporto di causalità tra l’azione od omissione e l’evento.

 esclude il rapporto di causalità tra l’azione od omissione e l’evento;

02.   Il reato putativo:

 è una particolare forma di reato impossibile e si caratterizza per l’inesistenza dell’oggetto dell’azione

 rientra nel novero delle cause di giustificazione;

 si ha quando l’agente è convinto che la sua condotta contrasta con la legge penale;

 è una particolare forma di reato impossibile, in quanto risulta inidonea l’azione;

03.    Le cause sopravvenute:

 sono sempre valutate a sfavore del reo;

 non escludono il rapporto di causalità, anche quando sono state da sole sufficienti a determinare l’evento;

 escludono il rapporto di causalità, quando sono state da sole sufficienti a determinare l’evento;

 sono rimesse alla libera discrezionalità del giudice, ai fini della sussistenza del rapporto di causalità.

04.    In caso di costringimento fisico, chi ha commesso il fatto per esservi stato costretto da altri non è mai punibile:

 se poteva resistere alla violenza psichica;

 se poteva resistere o comunque sottrarsi alla violenza fisica;

 se alla violenza fisica non poteva resistere o comunque sottrarsi.

 se poteva risarcire le conseguenze dell’evento dannoso;

05.    La partecipazione che abbia avuto minima importanza nella commissione del fatto-reato:

 è sempre valutata quale attenuante;

 non rileva mai ai fini della quantificazione della pena;

 ai fini della pena da irrogare, è sempre rimessa alla libera valutazione del giudice.

 è sempre valutata quale aggravante;

06.    In tema di concorso di persone nel reato, la partecipazione può essere:

 solo fisica;

 mai fisica; 

 solo psichica;

 sia psichica che fisica.

07.   Si può parlare di mancanza del nesso psichico quale causa soggettiva di esclusione del reato: 

 solo in presenza del costringimento fisico

 mai in caso di forza maggiore

 solo in presenza di forza maggiore

 sia in presenza di costringimento fisico che di forza maggiore

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08.   Per i delitti determinati da motivi di lucro, se la legge stabilisce la sola pena della reclusione:

 il giudice può aggiungere una multa da E 50 ad E 25.000;

 il giudice deve aggiungere una multa da E 50 ad E 25.000;

 il giudice deve aggiungere una multa da E 1 ad E 100.000

 il giudice non può mai aggiungere una multa;

09.   Ai fini della quantificazione della pena, il giudice:

 non ha alcun potere discrezionale;

 non ha alcun obbligo di motivare il suo potere discrezionale;

 deve indicare in sentenza i motivi che giustificano l’uso del suo potere discrezionale;

 deve motivare l’uso del suo potere discrezionale, solo se trattasi di giudizi di appello.  

10.   Si può parlare di reato continuato:

 se l’agente ponga in essere condotte violando più norme incriminatrici, a prescindere da qualsiasi progetto originario criminoso;

 se l’agente minorenne pone in essere condotte che violano più volte la stessa norma incriminatrice;

 solo se il medesimo disegno criminoso concerna più violazioni della stessa o di diverse disposizioni di legge. 

 se il medesimo disegno criminoso concerna più violazioni di legge commesse tutte in danno dello stesso soggetto passivo;

11.   Le contravvenzioni sono punite:

 ogni qual volta sia accertata la coscienza e volontà in capo all’agente, a nulla rilevando la colpevolezza;

 solo a titolo di colpa;

 indistintamente a titolo di dolo o di colpa

 quando l’autore del reato abbia agito con coscienza e volontà e che lo stesso si sia determinato con dolo per perseguire il reato;

12.   La pena di morte:

 è prevista dal codice penale militare in tempo di pace. 

 è stata soppressa dal nostro ordinamento;

 è prevista solo dal codice penale militare in tempo di guerra;

 è prevista solo per il delitto di omicidio volontario;

13.   Ai fini della quantificazione della pena, il giudice deve tener conto della capacità a delinquere del colpevole, desunta:

 dalla gravità del danno o del pericolo cagionato alla persona offesa;

 dall’intensità del dolo o del grado della colpa;

 dai motivi a delinquere;

 da ogni modalità dell’azione delittuosa.

14.   La pubblicazione della sentenza di condanna all’ergastolo (quale pena accessoria ex art. 36 c.p.) è pubblicata:

 sul sito internet del Ministero della Difesa. 

 sul sito internet del Ministero dell’Interno;

 sul sito internet del Ministero della Giustizia;

 sul sito internet del Ministero dell’Economia;

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15.    Quando il reato commesso è diverso da quello voluto da taluno dei concorrenti:

 anche questi ne risponde, se l’evento è conseguenza della sua azione od omissione;

 ne rispondono ugualmente tutti i partecipanti;

 ne risponde sempre e solo l’esecutore materiale. 

 ne risponde sempre e solo l’ideatore;

16.   Se l’autore del reato si adopera per impedire l’evento:

 la pena è sempre ridotta della metà.

 soggiace alla pena stabilita per il delitto tentato, ridotta di un terzo;

 non è mai punibile;

 la pena è sempre rimessa alla libera discrezionalità del giudice;

17.   In caso di riconoscimento della desistenza:

 il soggetto attivo del reato soggiace alla pena prevista per gli atti compiuti (qualora questi costituiscano per sé un reato diverso);

 la pena è sempre ridotta di un terzo;

 la pena è sempre raddoppiata.

 la pena è sempre ridotta della metà;

18.   Nella “colpa impropria” vi rientra:

 la violazione di regolamenti 

 la violazione di leggi;

 l’erronea supposizione della presenza di una causa di giustificazione;

 la inosservanza di usi sociali;

19.   In caso di aberratio delicti:

 si cagiona un evento diverso da quello voluto, per errore nell’uso dei mezzi di esecuzione del reato;

 l’evento voluto si verifica su una persona diversa;

 l’evento voluto non si verifica;

 si cagiona sempre un evento voluto dall’autore a titolo di colpa cosciente.

20.   La condotta dell’avere commesso il fatto con abuso dei poteri o con violazione dei doveri inerenti alla qualità di ministro di culto:

 rappresenta una circostanza attenuante comune.

 rappresenta una circostanza aggravante comune;

 rappresenta una circostanza aggravante ad effetto speciale;

 rappresenta una circostanza attenuante ad effetto speciale;

21.   Il recesso attivo:  

 si ha quando il soggetto attivo del reato interrompe la sua azione;

 si ha quando il soggetto attivo del reato, posta in essere la sua condotta criminosa, si adopera per impedire il verificarsi dell’evento;   

 si ha quando il soggetto attivo del reato interrompe la sua azione e si adopera per scongiurare il verificarsi dell’evento;

 non ha alcuna rilevanza ai fini della legge penale.  

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22.   La condotta dell’avere commesso il fatto con abuso di autorità o di relazioni domestiche:

 rappresenta una circostanza attenuante comune.

 rappresenta una circostanza aggravante comune;

 rappresenta una circostanza attenuante ad effetto speciale;

 rappresenta una circostanza aggravante ad effetto speciale;

23.   La condotta dell’avere commesso il fatto con abuso di coabitazione o di ospitalità:

 rappresenta una circostanza attenuante ad effetto speciale;

 rappresenta una circostanza aggravante comune;

 rappresenta una circostanza aggravante ad effetto speciale;

 rappresenta una circostanza attenuante comune.

24.   In caso di concorso necessario:

 il reato deve essere esclusivamente realizzato da due individui. 

 il reato deve essere realizzato da più individui;

 il reato deve essere realizzato da un solo individuo;

 il reato deve essere esclusivamente realizzato da tre individui;

25.    Con l’espressione “reo”:

 si indica l’autore di un fatto previsto dalla legge come reato;

 si intende l’autore del reato già condannato;

 si intende l’imputato;

 si indica la persona offesa dal reato.

26.    La desistenza:

 prevede il recesso da parte del reo dal suo proposito criminoso, finalizzato ad impedire il verificarsi dell’evento;

 non ha alcuna rilevanza ai fini della legge penale.

 prevede l’interruzione da parte del reo della sua azione;

 prevede la volontaria interruzione del compimento dell’azione da parte del reo 

27.   La sospensione del procedimento con messa alla prova non si applica:

 ai delinquenti abituali;

 ai pubblici ufficiali.

 agli associati;

 ai recidivi;

28.   I casi di responsabilità oggettiva sono:

 previsti espressamente, in quanto l’evento può essere comunque posto a carico dell’agente come conseguenza della sua condotta (sempre che il risultato dell’azione sia
voluto dall’agente);

 esclusi dal nostro ordinamento;

 previsti espressamente, in quanto l’evento può essere comunque posto a carico dell’agente come conseguenza della sua condotta indipendentemente dal concorso del dolo
o della colpa;

 valutati alla stregua di una aggravante ad effetto speciale.

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29.   Il dolo può essere:

 sia iniziale che successivo alla condotta.

 solo indiretto;

 solo iniziale e mai successivo alla condotta;

 solo successivo e mai inziale alla condotta;

30.       La pena di morte:

 è prevista solo nel codice penale militare di guerra;

 è prevista dalle leggi militari di guerra;

 è stata espunta dal nostro ordinamento:

 è prevista in alternativa all’ergastolo.

31.   Nell’ambito del delitto tentato:

 gli atti preparatori assumono rilevo penale solo nei reati contro la persona;

 gli atti preparatori assumono rilevo penale solo nei reati contro la P.A.

 il compimento dei soli atti preparatori all’azione criminosa non assume mai rilievo penale;

 il compimento dei soli atti preparatori assumono sempre rilievo penale;

32.   Ai fini della quantificazione della pena, il giudice deve tener conto della capacità a delinquere del colpevole, desunta:

 dalla gravità del danno o del pericolo cagionato alla persona offesa;

 da ogni modalità dell’azione delittuosa.

 dalle condotte contemporanee o successive al reato;

 dall’intensità del dolo o del grado della colpa;

33.   La determinazione in concreto della pena:

 è rimessa al libero apprezzamento del giudice e non incontra limiti (cd. “libero arbitrio”);

 non è mai rimessa alla libera discrezionalità del giudice. 

 è rimessa al potere discrezionale del giudice, che tuttavia deve indicare i motivi della sua scelta;

 è rimessa al potere discrezionale del giudice, che tuttavia può indicare i motivi della sua scelta;

34.   Il nostro ordinamento considera il reato continuato:

 sempre in maniera unitaria (ad es., ai fini della competenza territoriale o della pena);

 sempre come un delitto a forma libera;

 sia in maniera unitaria che come una pluralità di reati.

 sempre come una pluralità di reati (ad es., rispetto alle cause che escludono o estinguono il reato);

35.   Perché un reato possa definirsi “permanente” occorre:

 la volontà del reo a protrarre nel tempo gli effetti dannosi o pericolosi della sua condotta; 

 la semplice minaccia del bene protetto;

 il solo carattere continuativo degli effetti dannosi o pericolosi derivanti della condotta dell’agente;

 il carattere non istantaneo degli effetti derivanti dal reato, unitamente alla condotta volontaria del reo di protrarre nel tempo gli effetti dannosi o pericolosi della sua
condotta 

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36.   La condotta dell’avere commesso il fatto con abuso di relazioni di ufficio:

 rappresenta una circostanza aggravante ad effetto speciale;

 rappresenta una circostanza attenuante comune.

 rappresenta una circostanza attenuante ad effetto speciale;

 rappresenta una circostanza aggravante comune;

37.   L’aver agito per motivi di particolare valore morale e sociale:

 risulta ininfluente ai fini della pena in concreto da irrogare;

 rappresenta sempre una aggravante ad effetto speciale.

 determina una riduzione della pena in capo all’agente;

 determina a volte un aumento della pena in capo all’agente;

38.   In caso di ubriachezza:

 il reo è sempre condannato.

 l’imputabilità è esclusa, solo se l’alterazione alcolemica deriva da caso fortuito o forza maggiore; 

 l’imputabilità è sempre esclusa, poiché è venuta meno la capacità di intendere e di volere;

 l’imputabilità è esclusa, eccezion fatta per determinati reati (ad. es, guida in stato di ebrezza);

39.   La colpa si caratterizza:

 esclusivamente dall’inosservanza di leggi, regolamenti, ordini o discipline;

 per aver voluto il risultato della condotta.

 sia per la violazione di usi sociali che per l’inosservanza di leggi, regolamenti, ordini o discipline; 

 esclusivamente per l’inosservanza di usi sociali (negligenza, imprudenza ed imperizia);

40.   Il condannato alla reclusione può essere ammesso al lavoro all’aperto se ha scontato:

 almeno 5 anni; 

 almeno un anno;

 almeno un giorno;

 almeno un mese;

41.   I delitti aggravati dall’evento si caratterizzano:

 dalla circostanza che la pena verrà in ogni caso aumentata.

 dalla circostanza che la pena è aumentata in quanto l’ulteriore risultato (dannoso o pericoloso) è attribuito al soggetto, sia che lo abbia voluto (dolo) che lo abbia
cagionato per colpa; 

 dalla circostanza che la pena è aumentata in quanto l’ulteriore risultato (dannoso o pericoloso) è attribuito al soggetto, sia che lo abbia voluto (dolo) che lo abbia
cagionato per colpa o per caso fortuito;

 dalla circostanza che la pena è aumentata in quanto l’ulteriore risultato (dannoso o pericoloso) è attribuito al soggetto, sia che lo abbia voluto (dolo) che lo abbia
cagionato per caso fortuito;

42.   Se taluno mette altri nello stato di incapacità di intendere e di volere al fine di fargli commettere un reato:

 del reato non ne risponde nessuno. 

 del reato ne rispondo entrambi;

 del reato ne risponde solamente l’autore materiale;

 del reato ne risponde esclusivamente chi ha cagionato lo stato di incapacità;

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43.   L’ubriachezza se è abituale:

 determina un aumento di pena nei confronti dell’agente;

 determina l’applicazione sempre della sola pena pecuniaria.

 determina sempre la diminuzione della capacità di intendere e di volere;

 determina l’esclusione dell’imputabilità del reo;

44.   L’elemento oggettivo del reato si compone di:

 evento e cause di giustificazione;

 evento e nesso causale;

 condotta, evento e nesso causale.

 condotta ed evento;

45.   La sospensione del procedimento con messa alla prova può essere concessa:

 solo cinque volte;

 solo dieci volte.

 solo una volta;

 più di una volta;

46.   La particolare tenuità del fatto ex art. 131 bis c.p. è sempre da escludersi quando:

 l’autore ha agito per motivi di particolare valore morale; 

 l’autore ha commesso il fatto per suggestione di una folla in tumulto;

 l’autore ha agito in stato d’ira determinato da un fatto ingiusto altrui

 l’autore ha approfittato delle condizioni di minorata difesa della vittima;

47.   La pena della reclusione si estende:

 da 15 giorni a 24 anni;

 da 3 anni a 30 anni.

 da 1 anno a 24 anni;

 da 3 mesi a 15 anni;

48.   Ai fini della sussistenza della causa di giustificazione del consenso dell’avente diritto (art. 50 c.p.), è necessario che:

 il consenso deve essere validamente dato;

 non è mai rilevante il consenso.  

 il consenso concerna diritti disponibili;

 devono sussistere entrambi i due precedenti requisiti.

49.   La causa di giustificazione di cui all’art. 53 c.p. (“uso legittimo delle armi”) è ammessa:

 solo a favore degli incaricati di pubblico servizio;

 solo agli esercenti un servizio di pubblica necessità.

 solo ai privati;

 solo ai pubblici ufficiali;

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50.   L’adempimento di un dovere quale causa di giustificazione:

 non può essere invocata in caso di perquisizione domiciliare eseguita da agenti della forza pubblica nei casi e nelle forme consentite dalla legge;

 può essere invocata in caso di perquisizione domiciliare eseguita da agenti della forza pubblica nei casi e nelle forme consentite dalla legge;

 può essere invocata in caso di perquisizione domiciliare eseguita da agenti della forza pubblica nei casi e nelle forme consentite dalla legge, ma solo se vi è il consenso
all’accesso domiciliare da parte del proprietario;

 deve sempre riguardare attività di controllo eseguita dalla Polizia anche fuori dai casi e nelle forme previste dalla legge.  

51.   La sospensione dall’esercizio dagli uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese (quale pena accessoria ex art. 35 bis c.p.), consegue per ogni
condanna all’arresto:

 avvenuto per qualsiasi reato;

 avvenuto per delitti contro l’economia pubblica, l’industria e commercio  

 avvenuto per le sole contravvenzioni;

 avvenuto per i soli delitti;

52.   La pena dell’ergastolo è scontata:

 solo con l’obbligo del lavoro;

 solo con l’isolamento notturno;

 con l’obbligo del lavoro e l’isolamento notturno.

 solo con l’isolamento diurno;

53.   Tra i parametri notoriamente utilizzati per determinare il grado della colpa, vi rientra:

 la predeterminazione dell’evento.

 la divergenza tra quanto voluto dall’agente e quanto ottenuto dalla condotta;

 il quantum di esigibilità dell’osservanza delle norme cautelari, in rapporto alla qualità delle persone e delle circostanze;

 il quantum di inesigibilità dell’osservanza delle norme cautelari, in rapporto alla qualità delle persone e delle circostanze;

54.   La prevalente dottrina ritiene che gli elementi del reato siano:

 il fatto materiale e la volontà colpevole. 

 la condotta omissiva e quella commissiva;

 il fatto e l’antigiuridicità;

 l’evento, l’antigiuridicità e la colpevolezza;

55.   La presenza di una circostanza:

 trasforma il reato semplice in reato circostanziato;

 incide sulla punibilità dell’agente, escludendola;

 trasforma un delitto doloso in delitto preterintenzionale;

 trasforma un delitto in contravvenzione.

56.   In tema di aberratio ictus , quando oltre alla persona diversa sia offesa anche quella alla quale l’offesa era diretta, il colpevole:

 alla pena stabilita per il reato più grave aumentata del doppio;

 alla pena stabilita per il reato più grave, ridotta di un terzo.

 alla pena stabilita per il reato più grave aumentata di un terzo;

 alla pena stabilita per il reato più grave aumentata sino alla metà;

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57.   Le pene accessorie:

 conseguono di diritto alla condanna ma solo nei reati commessi contro la P.A.

 sono sempre rimesse alla libera valutazione del giudice;

 conseguono di diritto alla condanna, a meno che la loro applicazione sia rimessa al potere discrezionale del giudice;

 non sono previste nel nostro ordinamento;

58.   Tra le cause di estinzione del reato, vi rientrano:

 la morte del reo e l’indulto

 la morte del reo e l’amnistia

 la maggiore età

 la prescrizione e l’oblazione

59.   L’oblazione: 

 estingue il reato ed è prevista solo per le contravvenzioni

 estingue il reato ed è prevista solo per i delitti

 estingue la pena ed è prevista solo per i delitti

 estingue solo le pene accessorie

60.   Il termine per la prescrizione della pena decorre: 

 dal giorno in cui è stata emessa la sentenza di secondo grado

 dal giorno di fissazione dell’udienza dinanzi la Corte di cassazione

 dal giorno in cui è stata emessa la sentenza di primo grado

 dal giorno in cui la condanna (non eseguita) è passata in giudicato

61.   Ai fini della concessione della riabilitazione è necessario che il condannato:

 abbia dato prove effettive e costanti di buona condotta

 abbia adempiuto le obbligazioni civili derivanti dal reato (salvo che dimostri l’impossibilità di adempierle);

 abbia dato prove effettive e costanti di buona condotta ed abbia adempiuto le obbligazioni civili derivanti dal reato (salvo che dimostri l’impossibilità di adempierle)

 collabori con la giustizia così da far incriminare anche i complici

62.   La non menzione della condanna nel certificato del casellario giudiziale:

 non è prevista dal nostro ordinamento 

 può essere ordinata in sentenza dal giudice (in caso di prima condanna)

 è sempre ordinata dal giudice per le sole contravvenzioni 

 è sempre ordinata dal giudice in sentenza (in caso di prima condanna)

63.   L’amnistia:  

 non può essere mai applicata ai delinquenti abituali

 si applica sempre anche ai delinquenti abituali

 non si applica ai delinquenti abituali, salvo che il decreto disponga diversamente

 non è prevista dal nostro ordinamento

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64.   La morte del reo avvenuta dopo la condanna:

 estingue solo le pene accessorie  

 non ha rilevanza nel nostro ordinamento

 estingue il reato

 estingue la pena

65.   Con il concetto di punibilità deve intendersi:

 il diritto dello Stato di punire e l’obbligo del reo di sottostare alla sanzione

 la volontà discrezionale dello Stato di punire il reo

 il potere dello Stato di punire e, conseguente, assoggettabilità del reo alla pena

 il dovere dello Stato di applicare esclusivamente misure di sicurezza

66.   Le condizioni obiettive di punibilità concernono:

 avvenimenti futuri, incerti ed estrinsechi al fatto che costituisce il reato

 avvenimenti passati e certi ed intrinsechi al fatto che costituisce il reato

 avvenimenti passati estranei al fatto-reato

 avvenimenti futuri, certi ed intrinsechi al fatto che costituisce il reato

67.   Le cause personali di esenzione della pena:

 incidono esclusivamente sull’applicabilità della pena

 non sono previste dal nostro ordinamento

 impediscono l’esistenza del reato

 impediscono l’applicazione delle pene accessorie

68.   La sospensione e l’interruzione della prescrizione hanno effetto:

 solo sui recidivi

 su tutti coloro che hanno commesso il reato

 solo sui delinquenti abituali

 solo su gli esecutori materiali del delitto

69.   La riabilitazione:

 estingue il reato ed ogni altro effetto penale della condanna

 non è preista dal nostro ordinamento

 estingue la pena ed ogni altro effetto penale della condanna

 estingue le pene accessorie ed ogni altro effetto penale della condanna, salvo che la legge non disponga altrimenti

70.   L’amnistia impropria:

 non è prevista dal nostro ordinamento

 è applicabile solo ai reati di criminalità organizzata

 lascia sussistere gli effetti penali che non rientrano tra le pene accessorie

 ha una efficacia abolitiva completa

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71.   L’istituto dell’indulto:

 opera esclusivamente sulla pena principale (estinguendola in tutto o in parte)

 opera solo sulle condanne a pena pecuniaria 

 opera sia sulla pena principale che su quella accessoria

 opera solo sulla pena accessoria

72.   Così come l’indulto, la grazia:

 non è prevista dal nostro ordinamento

 incide solamente solla pena principale

 incide sia sulla pena principale che su quella accessoria

 incide solamente sulla pena accessoria

73.    Nelle oblazioni per le quali è prevista la sola pena dell’ammenda, il contravventore è ammesso a pagare:

 una somma corrispondente alla terza parte del massimo della pena previsto per la norma violata

 una somma corrispondente alla quarta parte del massimo della pena previsto per la norma violata

 una somma corrispondente alla metà del massimo della pena previsto per la norma violata

 una somma rimessa alla libera discrezionalità del giudice

74.    La sentenza di riabilitazione:

 è revocata di diritto se entro sette anni la persona riabilitata viene condannata per un delitto non colposo ad una pena di (almeno) due anni di reclusione

 non è mai revocabile

 può essere revocata in qualsiasi momento, a seguito di una condanna riportata dalla persona riabilitata (anche se per delitto colposo)

 è sempre revocabile discrezionalmente dal giudice

75.   Il beneficio della non menzione della condanna nel certificato del casellario giudiziale:

 può essere revocato se il condannato commette successivamente un delitto

 non è previsto dal nostro ordinamento

 una volta concesso non può mai essere revocato

 è sempre revocato se il condannato commette successivamente un delitto

76.    Il tempo necessario a prescrive un reato è:

 pari al massimo della pena edittale stabilita dalla legge (e comunque non è mai inferiore a sei anni per i delitti e quattro per le contravvenzioni)

 sempre pari al massimo della pena edittale stabilita dalla legge

 sempre di quattro anni

 sempre di sei anni

77.    L’amnistia propria:

 lascia sussistere gli effetti penali che non rientrano tra le pene accessorie

 ha una efficacia abolitiva completa

 si applica solo ai reati contro il patrimonio

 non è prevista dal nostro ordinamento

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Set Domande: DIRITTO PENALE I
GIURISPRUDENZA (D.M. 270/04)
Docente: Trentinella Francesca

78.    L’indulto:

 può essere applicato in previsione di un passaggio in giudicato della sentenza

 non è previsto nel nostro ordinamento

 presuppone una condanna irrevocabile

 è applicabile esclusivamente alle pene pecuniarie

79.    In caso di contravvenzioni punite con pene alternative, l’oblazione:

 può essere concessa dal giudice, se il contravventore ne fa domanda

 può essere concessa dal giudice, ma solo se al reo viene contestualmente contestato anche un delitto

 non è consentita

 è sempre concessa dal giudice, se il contravventore ne fa domanda

80.    La grazia:

 può essere concessa anche dal Presidente della Repubblica

 è concessa dal Parlamento

 può essere concessa solo dal Presidente della Repubblica

 non è prevista dal nostro ordinamento

81.   Tra le cause di interruzione del corso della prescrizione:

 non sono contemplati né la sentenza di condanna né il decreto di condanna

 vi rientrano sia la sentenza di condanna che il decreto di condanna

 vi rientra solo il decreto di condanna

 vi rientra solo la sentenza di condanna

82.    La grazia:

 non è prevista dal nostro ordinamento

 opera sulla pena accessoria e presuppone il passaggio in giudicato della sentenza

 opera sulla pena principale e non presuppone il passaggio in giudicato della sentenza

 opera sulla pena principale e presuppone il passaggio in giudicato della sentenza

83.    La prescrizione della pena:

 non è prevista dal nostro ordinamento

 si applica anche all’ergastolo

 può operare sull’ergastolo, essendo rimessa ogni valutazione alla libera discrezionalità del giudice

 non opera mai sull’ergastolo

84.   La prescrizione è prevista:

 solo come estinzione delle pene accessorie 

 solo come causa di estinzione del reato

 sia come causa di estinzione della pena che del reato

 solo come cause di estinzione della pena

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Set Domande: DIRITTO PENALE I
GIURISPRUDENZA (D.M. 270/04)
Docente: Trentinella Francesca

85.    La morte del reo avvenuta prima della condanna:

 determina un aumento di pena   

 estingue la pena

 estingue il reato

 non ha rilevanza nel nostro ordinamento

86.   La sospensione dall’esercizio di una professione o di un’arte non può avere una durata:

 superiore ad un anno;

 inferiore a 3 anni e superiore a 4 anni;

 inferiore a 3 mesi e superiore a 3 anni;

 inferiore a 10 anni.

87.   Tra i parametri notoriamente utilizzati per determinare il grado della colpa, vi rientra:

 il quantum di divergenza tra la condotta doverosa e quella tenuta;

 la divergenza tra quanto voluto dall’agente e quanto ottenuto dalla condotta;

 la responsabilità oggettiva.

 il quantum di inesigibilità dell’osservanza delle norme cautelari, in rapporto alla qualità delle persone e delle circostanze;

88.   La pubblicazione della sentenza penale di condanna alla pena dell’ergastolo:

 avviene solo dove il condannato aveva l’ultima residenza;

 avviene solo mediante affissione al comune ove sono state pronunciate;

 avviene solo mediante affissione al comune ove sono state pronunciate e in quello ove il delitto fu commesso;

 avviene mediante affissione al comune ove sono state pronunciate, in quello ove il delitto fu commesso, ove il condannato aveva l’ultima residenza.

89.   Ai fini della quantificazione della pena, il giudice:

 deve attenersi a quanto contenuto nella norma incriminatrice;

 deve attenersi a quanto contenuto nella norma incriminatrice, solo se trattasi di contravvenzioni.

 può discostarsi da quanto contenuto nella norma incriminatrice;

 deve attenersi a quanto contenuto nella norma incriminatrice, solo se trattasi di delitti;

90.   In caso di successione di leggi penali nel tempo:

 vige il principio della irretroattività della legge;

 la nuova legge è sempre retroattiva, solo se trattasi di delitti contro il patrimonio;

 vige il principio della irretroattività della legge, ad eccezione di quella più favorevole al reo;

 la nuova legge è sempre retroattiva.

91.   La decadenza dall’esercizio della podestà genitoriale consegue:

 solo per alcuni tipi di delitti previsti dalla legge;

 di diritto in caso di ergastolo e nei casi stabiliti dalla legge.

 solo per le condanne inerenti reati contravvenzionali;

 esclusivamente per la condanna all’ergastolo;

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Set Domande: DIRITTO PENALE I
GIURISPRUDENZA (D.M. 270/04)
Docente: Trentinella Francesca

92.   Ai fini della quantificazione della pena, il giudice deve tener conto della capacità a delinquere del colpevole, desunta:

 dal carattere del reo;

 dalla gravità del danno o del pericolo cagionato alla persona offesa;

 dall’intensità del dolo o del grado della colpa;

 da ogni modalità dell’azione delittuosa.

93.   La particolare tenuità del fatto ex art. 131 bis c.p. è sempre da escludersi quando:

 l’autore ha agito in stato d’ira determinato da un fatto ingiusto altrui.

 la condotta ha cagionato la morte di una persona;

 l’autore ha agito per motivi di particolare valore morale; 

 l’autore ha commesso il fatto per suggestione di una folla in tumulto;

94.   L’interdizione dai pubblici uffici:

 non è contemplata dall’ordinamento.

 è sempre temporanea;

 può essere sia perpetua che temporanea;

 è sempre perpetua;

95.   Salvo i casi espressamente stabiliti dalla legge, l’interdizione da una professione o da un’arte non può avere una durata:

 inferiore ad un anno e superiore a 10;

 inferiore a 3 anni e superiore a 15 anni.

 inferiore ad un mese e superiore a 5 anni;

 inferiore a 5 anni e superiore a 10 anni;

96.   L’interdizione legale si applica:

 solo ai delitti colposi;

 solo all’ergastolo e alla reclusione non inferiore a 5 anni per delitto non colposo. 

 anche ai delitti colposi;

 solo al delitto preterintenzionale;

97.   L’incapacità di contrarre con la pubblica amministrazione ha una durata:

 non inferiore a 3 anni e né superiore a 6;

 non inferiore a 2 anni e né superiore a 10.

 non è regolata dal nostro ordinamento penale;

 non inferiore ad 1 anno e né superiore a 3;

98.   In caso di una nuova incriminazione (art. 2, co. 1 c.p.):

 vige il principio della irretroattività della legge;

 vige il principio della irretroattività della legge, ma solo per i delitti contro la persona;

 la valutazione circa l’applicazione o meno del principio di irretroattività è rimessa al giudice;

 è sempre applicabile il principio di retroattività della legge.

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Set Domande: DIRITTO PENALE I
GIURISPRUDENZA (D.M. 270/04)
Docente: Trentinella Francesca

99.   Nell’ipotesi di abolizione di precedenti incriminazioni (art. 2, co. 2 c.p.):

 viene tassativamente applicato il principio di irretroattività della legge penale;

 nessuno può essere punito, salvo il caso di condanna ormai definitiva;

 nessuno può essere punito e, in caso di condanna, ne cessano gli effetti penali;

 nessuno può essere punito, salvo il caso di condanna per reati fiscali. 

100.   I reati sono:

 mai a forma libera o vincolata;

 solo a forma vincolata;

 solo a forma libera;

 sia a forma libera che vincolata.

101.   Nella “colpa impropria” vi rientra:

 la inosservanza di usi sociali;

 la violazione di regolamenti 

 l’eccesso colposo nelle cause di giustificazione;

 la violazione di leggi;

102.   La condotta dell’aver agito operando sevizie sulla persona offesa:

 è considerata una aggravante ad effetto speciale;

 è considerata una attenuante comune;

 è considerata una aggravante comune;

 non è contemplata dal nostro ordinamento.

103.   L’uso legittimo delle armi è consentito:

 solo quando il P.U. vi è costretto per vincere una resistenza all’Autorità;

 solo nel corso delle manifestazioni sportive;

 quando il P.U. vi è costretto dalla necessità di respingere una violenza o di vincere una resistenza.  

 solo nel corso di cortei o manifestazioni politiche;

104.   La condotta dell’avere commesso il fatto con abuso dei poteri inerenti ad una pubblica funzione o a un pubblico servizio:

 rappresenta una circostanza attenuante ad effetto speciale;

 rappresenta una circostanza aggravante comune;

 rappresenta una circostanza attenuante comune.

 rappresenta una circostanza aggravante ad effetto speciale;

105.   La pena pecuniaria della multa consiste nel pagamento allo Stato di una somma:

 non inferiore a E 50 e né superiore ad E 50.000;

 non inferiore a E 10.000 e né superiore ad E 150.000.

 mai inferiore a E 100 e senza limiti nel massimo;

 di E 1.000;

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Set Domande: DIRITTO PENALE I
GIURISPRUDENZA (D.M. 270/04)
Docente: Trentinella Francesca

106.   La figura preterintenzionale:

 è prevista solo come contravvenzione;

 non è prevista dal nostro ordinamento;

 è prevista solo come delitto;

  è prevista sia per i delitti che per le contravvenzioni.

107.   Se la legge del tempo in cui fu commesso il reato e le posteriori sono diverse:

 si applica sempre la legge posteriore;

 si applica la legge le cui disposizioni sono più favorevoli al reo, salvo che sia stata pronunciata sentenza irrevocabile.

 si applica sempre la legge le cui disposizioni sono più favorevoli al reo;

 si applica sempre la legge le cui disposizioni sono più sfavorevoli al reo;

108.   La condotta dell’avere commesso il fatto con violazione dei doveri inerenti ad una pubblica funzione o a un pubblico servizio:

 rappresenta una circostanza attenuante comune.

 rappresenta una circostanza aggravante ad effetto speciale;

 rappresenta una circostanza attenuante ad effetto speciale;

 rappresenta una circostanza aggravante comune;

109.   La condotta dell’avere, nei delitti determinati da motivi di lucro cagionato alla persona offesa dal reato un danno patrimoniale di rilevante gravità:

 rappresenta una circostanza aggravante ad effetto speciale;

 rappresenta una circostanza aggravante comune;

 rappresenta una circostanza attenuante comune.

 rappresenta una circostanza attenuante ad effetto speciale;

110.   Il principio di retroattività della legge più favorevole:

 si applica solo alle leggi eccezionali;

 non è previsto dal nostro ordinamento. 

 si applica anche alle leggi eccezionali e temporanee;

 non si applica nei confronti delle leggi eccezionali e temporanee;

111.   Il codice penale (art. 43) considera il delitto preterintenzionale:

 come un reato contravvenzionle;

 come una figura autonoma che si pone tra il delitto doloso e quello colposo.

 come un delitto doloso;

 come un delitto colposo;

112.   Le pene accessorie:

 possono riguardare solo le contravvenzioni.

 non sono previste nel nostro ordinamento giuridico;

 possono essere solo perpetue;

 possono essere sia perpetue che temporanee;

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Set Domande: DIRITTO PENALE I
GIURISPRUDENZA (D.M. 270/04)
Docente: Trentinella Francesca

113.   La pena accessoria della sospensione dall’esercizio di una professione o di un’arte consegue ad ogni condanna per contravvenzione (che sia stata commessa
con abuso della professione, arte, mestiere, industria o del commercio, ovvero con violazione dei doveri ad essi inerenti), quando la pena inflitta:

 inferiore a 3 mesi e superiore a 3 anni;

 superiore ad un anno;

 inferiore a 10 anni.

 inferiore a 3 anni e superiore a 4 anni;

114.   L’imputabilità consiste

 nella capacità di intendere che di volere

 nella capacità di volere, attitudine dell’agente a determinarsi in maniera autonoma

 nella capacità di intendere, ovvero l’attitudine dell’agente di rendersi conto del valore sociale dell’atto che compie

 solo nella capacità di intendere, ovvero l’attitudine dell’agente di rendersi conto del valore sociale dell’atto che compie

115.   Il dolo si caratterizza

 sia dall’elemento della rappresentazione che dal momento volitivo

 solo dall’elemento della rappresentazione (visione anticipata del fatto che costituisce reato)

 mai dall’elemento della rappresentazione (visione anticipata del fatto che costituisce reato)

 solo dal momento volitivo (sforzo del volere diretto alla realizzazione del fatto rappresentato)

116.   Gli stati emotivi e passionali

 incidendo sulla capacità di intendere e di volere, diminuiscono l’imputabilità

 incidendo sulla capacità di intendere e di volere, escludono l’imputabilità

 incidendo sulla capacità di intendere e di volere, aumentando l’imputabilità

 non hanno alcuna rilevanza sulla capacità di intendere e di volere

117.   L’aver commesso il reato per conseguire l’impunità di un altro reato

 rappresenta una circostanza aggravante comune

 rappresenta una circostanza attenuante ad effetto speciale

 rappresenta una circostanza attenuante comune

 rappresenta una circostanza aggravante ad effetto speciale

118.   Ai sensi dell’art. 131 bis c.p., il comportamento è abituale quando

 l’autore è stato dichiarato delinquente professionale

 l’autore ha agito in stato d’ira determinato da un fatto ingiusto altrui

 l’agente ha procurato lesioni colpose gravi alla vittima

 è occasionale

119.   Le cause oggettive di esclusione del reato

 consistono nell’aumentare la pena e sono previste per ogni reato

 sono caratterizzate dalla mancanza di danno sociale e un fatto, di regola sanzionato dalla legge, non costituisce reato

 consistono nell’attenuazione della pena e sono previste per ogni reato

 determinano l’irrilevanza penale del fatto, incidendo sul trattamento sanzionatorio aumentando la pena

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Set Domande: DIRITTO PENALE I
GIURISPRUDENZA (D.M. 270/04)
Docente: Trentinella Francesca

120.    In che cosa consiste l’evento

 un avvenimento sempre estraneo alla volontà dell’agente

 un avvenimento che si presenta congiunto ad un altro fatto mediante un nesso causale;

 un avvenimento che non si presenta congiunto ad un altro fatto mediante un nesso causale

 coincide con la condotta dell’agente

121.   La condotta dell’aver commesso il fatto contro un agente diplomatico nell’atto o a causa dell’inadempimento delle funzioni o del servizio

 non ha rilevanza nel nostro ordinamento

 è considerata una aggravante ad effetto speciale

 è considerata una attenuante comune

 è considerata una aggravante comune

122.   Per “negligenza” - a fini della colpa, quale elemento soggettivo del reato - si intende

 inettitudine di cui l’agente, pur essendone consapevole, non abbia voluto tener conto

 volontà di cagionare l’evento, accettandone i rischi

 avventatezza, implicando sempre una scarsa considerazione per gli interessi altrui

 mancanza di attenzione

123.   Il concorso di persone del reato è caratterizzato

 da una pluralità di agenti in numero superiore a cinque

 da una pluralità di agenti, almeno tre

 da una pluralità di agenti, almeno due

 da una pluralità di agenti, da tre a cinque

124.    La particolare tenuità del fatto ex art. 131 bis c.p. può essere concessa dal giudice, avuto riguardo

 alla sola esiguità del danno o del pericolo

 a tutti i requisiti contenuti nelle precedenti risposte

 alla sola pena edittale prevista dalla norma incriminatrice (non superiore a cinque anni)

 alla sola modalità della condotta

125.   Le circostanze ad effetto speciale importano

 un aumento o una diminuzione della pena rimessa alla discrezionalità del giudice ai sensi dell’art. 133 c.p.

 un aumento o una diminuzione della pena inferiore ad un terzo

 un aumento o una diminuzione della pena superiore ad un terzo (sempre che la legge non stabilisca una pena di specie diversa)

 un aumento o una diminuzione della pena inferiore ad un quarto

126.   La messa alla prova dell’imputato è prevista

 per i delitti puniti con l’ergastolo

 per tutti i reati puniti con la pena detentiva superiore a quattro anni

 per tutti i reati puniti con la pena detentiva inferiore a quattro anni

 per tutti i delitti e contravvenzioni

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Set Domande: DIRITTO PENALE I
GIURISPRUDENZA (D.M. 270/04)
Docente: Trentinella Francesca

127.    Per l’ordinamento, non impedire un evento

 equivale a cagionarlo

 non può mai equivalere ad averlo cagionato

 equivale a cagionarlo, ma solo se si tratta di delitti aggravati dall’evento

 equivale a cagionarlo, ma solo se si ha l’obbligo giuridico di impedirlo

128.    Nessuno può essere punito per una azione od omissione

 se non l’ha commessa con dolo diretto

 se non l’ha commessa con dolo

 se non l’ha commessa con coscienza e volontà

 se non l’ha commessa con colpa o preterintenzione

129.   Il principio di stretta legalità prevede che

 nessuno possa essere punito con pene che non siano previste dalla legge;

 la pena deve essere sproporzionata al fatto-reato contestato dal reo.

 nessuno possa essere punito per fatti contemplati dalla legge come reato, né con pene detentive previste per legge;

 nessuno possa essere punito per un fatto che non sia espressamente previsto dalla legge come reato, né sottoposto a pene che non siano da essa stabilite;

130.   L’aver agito per suggestione di una folla in tumulto, quando non si tratta di assembramenti o riunioni vietate dalla legge o dall’Autorità, e il colpevole non è
un delinquente o contravventore abituale, o professionale o delinquente per tendenza

 rappresenta una circostanza aggravante ad effetto ordinario;

 rappresenta una circostanza aggravante ad effetto speciale;

 rappresenta una circostanza attenuante comune.

 rappresenta una circostanza attenuante ad affetto speciale;

131.   “L’aver prima del giudizio riparato interamente il danno mediante il risarcimento di esso o, quando, sia possibile, mediante le restituzioni”

 rappresenta una circostanza aggravante comune; 

 rappresenta una circostanza aggravante ad effetto speciale;

 rappresenta una circostanza attenuante comune; 

 non ha rilevanza nel nostro ordinamento.

132.   Ai fini della quantificazione della pena, il giudice deve tener conto della gravità del fatto, desunta

 dalla intensità del dolo o dal grado della colpa.  

 dalle condizioni di vita del reo

 dai motivi a delinquere;

 dal carattere del reo;

133.   La recidiva è

 una aggravante che si applica a coloro che in passato hanno già commesso un reato;

 una aggravante ad effetto ordinario che si applica a discrezione del giudice;

 una aggravante che si applica a coloro che in passato hanno già commesso un reato, accertato giudizialmente attraverso una sentenza passata in giudicato;

 causa di esclusione del reato;   

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Set Domande: DIRITTO PENALE I
GIURISPRUDENZA (D.M. 270/04)
Docente: Trentinella Francesca

134.   Ai fini della concessione delle attenuanti generiche, il giudice

 deve valutare esclusivamente i precedenti penali del reo.

 può prendere in considerazione circostanze diverse da quelle indicate nell’art. 61 c.p. (aggravanti comuni);

 deve prendere in considerazione circostanze diverse da quelle indicate nell’art. 62 c.p. (attenuanti comuni);

 può prendere in considerazione circostanze diverse da quelle indicate nell’art. 62 c.p. (attenuanti comuni);

135.   La colpa cosciente è

 non rientra nell’alveo del dolo.

 è un particolare tipo di dolo diretto;

 non è prevista dal nostro ordinamento;

 è un particolare tipo di dolo indiretto;

136.    Il concorso di persone nel reato si caratterizza

 esclusivamente per la pluralità di agenti e per il loro contributo causale alla verificazione del fatto

 per la realizzazione dell’elemento oggettivo del reato da parte di taluno dei concorrenti, per la pluralità di agenti, per la volontà di cooperazione alla commissione del
reato, per la maggiore età di almeno uno dei compartecipi;

 per la realizzazione dell’elemento oggettivo del reato da parte di taluno dei concorrenti, per la pluralità di agenti, per la volontà di cooperazione alla commissione del
reato, per il contributo causale alla verificazione del fatto-reato

 esclusivamente per la pluralità di agenti e per la loro volontà di cooperazione alla commissione del reato.

137.    L’aver agito per motivi abietti o futili

 costituisce una circostanza oggettiva che determina un aumento di pena

 costituisce una circostanza soggettiva che determina un aumento di pena

 non è prevista nel nostro ordinamento

 costituisce una circostanza comune che determina una riduzione della pena

138.   Tra i parametri notoriamente utilizzati per determinare il grado della colpa, vi rientra

 la predeterminazione dell’evento.

 la responsabilità oggettiva; 

 la divergenza tra quanto voluto dall’agente e quanto ottenuto dalla condotta;

 la maggiore o minore prevedibilità ed inevitabilità dell’evento;

139.   Per i delitti è possibile comminare

 solo pene detentive;

 solo sanzioni amministrative. 

 solo pene pecuniarie;

 sia pene detentive che pene pecuniarie;

140.   La condotta penalmente rilevante può consistere:

 solo in una azione;

 mai in una omissione;

 solo in una omissione;

 sia in un’azione che in una omissione.

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Set Domande: DIRITTO PENALE I
GIURISPRUDENZA (D.M. 270/04)
Docente: Trentinella Francesca

141.   La condotta dell’avere il colpevole commesso il reato durante il tempo in cui si è sottratto volontariamente ad un ordine di carcerazione spedito per un
precedente reato

 non ha rilevanza nel nostro ordinamento

 è considerata una attenuante comune

 è considerata una aggravante comune

 è considerata una aggravante ad effetto speciale

142.   Tra i parametri notoriamente utilizzati per determinare il grado della colpa, vi rientra

 il grado di consapevolezza del carattere pericoloso della condotta

 la divergenza tra quanto voluto dall’agente e quanto ottenuto dalla condotta

 la predeterminazione dell’evento

 la volontà colpevole

143.   Come è disciplinato l’errore in sede penale

 quando l’agente commette un errore sul fatto che costituisce il reato, deve escludersi sempre la punibilità

 quando l’agente commette un errore sul fatto, non è mai esclusa la punibilità

 quando l’agente commette un errore sul fatto, l’esclusione della punibilità è rimessa alla discrezionalità del giudice

 quando l’agente commette un errore sul fatto che costituisce il reato, deve escludersi la punibilità. Tuttavia, se si tratta di errore determinato da colpa, la punibilità non è
esclusa quando il fatto è previsto dalla legge a titolo di delitto colposo

144.   Si parla di aberratio ictus quando

 quando si cagiona un solo evento diverso da quello voluto

 quando si cagionano due o più eventi diversi da quello voluto

 non vi è divergenza tra lo sviluppo dell’avvenimento previsto e quello verificatosi nella realtà

 l’evento voluto viene realizzato, ma incide su una persona diversa da quella contro cui l’azione era indirizzata

145.   Il dolo può essere

 solo diretto

 cosciente

 solo eventuale

 sia diretto che eventuale

146.   L’esclusione della punibilità per particolare tenuità del fatto ex art. 131 bis c.p. può riguardare

 solo le contravvenzioni

 sia i delitti che le contravvenzioni

 solo le violazioni amministrative

 solo i delitti

147.   L’aver approfittato di circostanze di tempo, di luogo o di persona tali da ostacolare la pubblica o privata difesa

 costituisce una causa di giustificazione

 costituisce una aggravante comune oggettiva

 costituisce una circostanza del reato (soggettiva) che incide sulla pena, aumentandola

 costituisce una circostanza del reato (oggettiva ad effetto speciale) che incide sulla pena, riducendola

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Set Domande: DIRITTO PENALE I
GIURISPRUDENZA (D.M. 270/04)
Docente: Trentinella Francesca

148.   La messa alla prova dell’imputato è prevista

 per tutti i reati puniti con la sola pena pecuniaria

 per tutti i delitti

 per i delitti puniti con l’ergastolo

 per tutti i delitti e contravvenzioni

149.   Ai fini della quantificazione della pena, il giudice deve tener conto della gravità del fatto, desunta

 dai precedenti penali

 dal carattere del reo

 dai motivi a delinquere

 dalla natura, dalla specie, dai mezzi, dall’oggetto, dal tempo, dal luogo, e da ogni altra modalità dell’azione

150.   La particolare tenuità del fatto ex art. 131 bis c.p. è sempre da escludersi quando:

 l’autore ha commesso il fatto per suggestione di una folla in tumulto

 la condotta ha cagionato lesioni gravissime ad una persona

 l’autore ha agito per motivi di particolare valore morale

 l’autore ha agito in stato d’ira determinato da un fatto ingiusto altrui

151.   La condotta dell’avere il colpevole commesso il reato durante il tempo in cui si è sottratto volontariamente ad un mandato di arresto o di cattura spedito per
un precedente reato:

 non ha rilevanza nel nostro ordinamento

 è considerata una aggravante ad effetto speciale

 è considerata una aggravante comune

 è considerata una attenuante comune

152.   L’interdizione legale conseguente alla condanna all’ergastolo:

 comporta sempre la decadenza dalla responsabilità genitoriale

 comporta la decadenza dalla responsabilità genitoriale, ma solo in caso di condanna per reati contro il patrimonio

 comporta la decadenza dalla responsabilità genitoriale, ma solo in caso di condanna per reati contro la P.A.

 non comporta mai la decadenza dalla responsabilità genitoriale

153.   Per “imprudenza” - a fini della colpa, quale elemento soggettivo del reato - si intende:

 mancanza di attenzione

 avventatezza, implicando sempre una scarsa considerazione per gli interessi altrui

 inettitudine di cui l’agente, pur essendone consapevole, non abbia voluto tener conto

 volontà di cagionare l’evento, accettandone i rischi

154.   La condotta dell’aver commesso il fatto contro una persona rivestita della qualità di ministro di culto nell’atto o a causa dell’inadempimento delle funzioni o
servizio

 non ha rilevanza nel nostro ordinamento

 è considerata una aggravante comune

 è considerata una attenuante comune

 è considerata una aggravante ad effetto speciale

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Set Domande: DIRITTO PENALE I
GIURISPRUDENZA (D.M. 270/04)
Docente: Trentinella Francesca

155.   L’avere, nei delitti colposi, agito nonostante la previsione dell’evento

 rappresenta una circostanza attenuante comune

 rappresenta una circostanza attenuante ad effetto speciale

 rappresenta una circostanza aggravante ad effetto speciale

 rappresenta una circostanza aggravante comune

156.   Il nesso causale

 deve sussistere tra il fatto-reato e le conseguenze dell’azione od omissione dell’agente

 può sussistere tra il fatto-reato e le conseguenze dell’azione od omissione dell’agente

 non è rilevante ai fini penali, giacché si può essere puniti in virtù di un evento che non sia conseguenza della condotta dell’agente

 è sempre da escludersi nei reati determinati da dolo

157.   Si è di fronte ad un reato circostanziato quando

 un fatto influisce sulla pena, esclusivamente aumentandola

 un fatto influisce sulla pena, aumentandola o diminuendola

 un fatto esclude l’antigiuridicità alla condotta dell’agente (“circostanze di esclusione della pena”)

 un fatto influisce sulla pena, esclusivamente diminuendola

158.   Che cosa è il reato

 ogni fatto a cui l’ordinamento giuridico ricongiunge come conseguenza una pena

 ogni fatto penalmente rilevante al quale l’ordinamento giuridico prevede quale conseguenza una sanzione di carattere esclusivamente pecuniaria

 ogni fatto penalmente rilevante al quale l’ordinamento giuridico prevede quale conseguenza una sanzione di carattere esclusivamente detentiva

 ogni fatto della vita quotidiana a cui segue una pena pecuniaria

159.   Ai sensi dell’art. 131 bis c.p., il comportamento è abituale quando

 l’autore ha agito in stato d’ira determinato da un fatto ingiusto altrui

 l’autore è stato dichiarato delinquente abituale

 l’agente ha procurato lesioni colpose gravi alla vittima

 è occasionale

160.   Ai fini della quantificazione della pena, il giudice deve tener conto della gravità del fatto, desunta

 dai motivi a delinquere

 dalla condotta contemporanea o successiva al reato

 dalla gravità del danno o dal pericolo cagionato alla persona offesa dal reato

 dai precedenti penali

161.   I reati si distinguono in

 sanzioni amministrative

 delitti e contravvenzioni

 delitti e reati

 reati e contravvenzioni

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Set Domande: DIRITTO PENALE I
GIURISPRUDENZA (D.M. 270/04)
Docente: Trentinella Francesca

162.   L’aver commesso il reato per occultarne un altro

 rappresenta una circostanza attenuante ad effetto speciale

 rappresenta una circostanza aggravante ad effetto ordinario

 rappresenta una circostanza attenuante ad affetto speciale

 rappresenta una circostanza aggravante comune

163.   Nella “colpa impropria” vi rientra:

 la violazione di regolamenti 

 l’errore di fatto determinato da colpa;

 la inosservanza di usi sociali;

 la violazione di leggi;

164.   La condotta dell’avere, nei delitti contro il patrimonio cagionato alla persona offesa dal reato un danno patrimoniale di rilevante gravità

 rappresenta una circostanza aggravante comune

 rappresenta una circostanza attenuante comune

 rappresenta una circostanza aggravante ad effetto speciale

 rappresenta una circostanza attenuante ad effetto speciale

165.   La legittima difesa si caratterizza

 dalla difesa di un diritto (proprio o altrui), contro il pericolo attuale di una offesa ingiusta, quando la difesa sia proporzionata all’offesa

 da una reazione all’altrui minaccia ingiusta, per salvare sé o altri da un pericolo attuale di un danno grave alla persona

 dall’adempimento di un dovere

 dalla difesa di un diritto proprio contro una offesa ingiusta, senza alcun limite di reazione verso l’altrui offesa

166.   L’elemento soggettivo del reato

 consiste esclusivamente nel dolo

 si riferisce al soggetto passivo del reato

 non può mai riguardare la colpa

 consiste nel dolo, salvo i casi di delitto preterintenzionale o colposo espressamente preveduti dalla legge

167.   Le cause di giustificazione non codificate

 non possono sussistere nel nostro ordinamento, in quanto il procedimento analogico è vietato in sede penale

 sussistono qualora l’esercizio di una attività autorizzata dallo Stato venga svolta seguendo le regole che disciplinano tale attività, con la conseguenza che gli eventuali
fatti lesivi o pericolosi che ne derivano non sono punibili

 solo nel settore afferente attività chirurgica

 sussistono solo per alcune attività non autorizzate dallo Stato, purché gli eventuali fatti lesivi o pericolosi siano una conseguenza dell’attività stessa svolta dall’agente nel
pieno rispetto delle regole

168.   La pena detentiva prevista per le contravvenzioni è

 gli arresti domiciliari

 la reclusione

 l’arresto

 l’ergastolo

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Set Domande: DIRITTO PENALE I
GIURISPRUDENZA (D.M. 270/04)
Docente: Trentinella Francesca

169.   In caso di concorso di persone nel reato, la pena

 è aumentata nei confronti di chi ha promosso, organizzato o diretto l’attività delle persone che sono concorse nel reato medesimo;

 è aumentata solo nei confronti del promotore o dell’organizzatore;

 è diminuita nei confronti di tutti i concorrenti.

 è aumentata solo nei confronti di chi ha diretto l’impresa criminosa;

170.   Il reato è costituito necessariamente

 sia da elementi accidentali che essenziali

 mai da elementi essenziali

 da elementi accidentali (i quali influiscono sulla quantificazione della sanzione penale)

 da elementi essenziali, senza i quali un determinato reato non può sussistere

171.   Il reato è impossibile:

 quando manca il requisito dell’idoneità dell’azione o sia inesistente l’oggetto di essa. 

 quando è inesistente l’oggetto dell’azione;

 quando l’azione è commessa da un minore;

 quando è inidonea l’azione;

172.   Tra i parametri notoriamente utilizzati per determinare il grado della colpa, vi rientra:

 la predeterminazione dell’evento.

 il quantum di inesigibilità dell’osservanza delle norme cautelari, in rapporto alla qualità delle persone e delle circostanze;

 la divergenza tra quanto voluto dall’agente e quanto ottenuto dalla condotta;

 il quantum di esigibilità dell’osservanza delle norme cautelari, in rapporto alla qualità delle persone e delle circostanze;

173.   Ai fini dell’esclusione della punibilità ai sensi dell’art. 131 bis c.p., la pena detentiva edittale non deve superare:

 i 10 anni;

 i 5 anni;

 i 15 anni;

 i 20 anni.

174.   La cd. “colpa d’autore”: 

 è un tipo di colpa cosciente;

 è una forma di colpa cosciente.

 è un tipo di colpa che ha per oggetto il fatto penalmente rilevante, indipendentemente dalle caratteristiche psichiche del reo;

 è un tipo di colpa creato dalla dottrina tedesca, che attiene al modo di essere dell’agente;

175.   In caso di eccesso colposo di legittima difesa:

 la pena è sempre aggravata;

 ai comportamenti dell’agente si applicheranno sempre le disposizioni previste per i delitti colposi;

 ai comportamenti dell’agente si applicheranno le disposizioni previste per i delitti colposi, sempre che il fatto sia previsto dalla legge come delitto colposo.

 i comportamenti dell’agente saranno comunque giustificati ai sensi dell’art. 52 c.p.;

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GIURISPRUDENZA (D.M. 270/04)
Docente: Trentinella Francesca

176.   Ai fini della quantificazione della pena, il giudice deve tener conto della capacità a delinquere del colpevole, desunta:

 dall’intensità del dolo o del grado della colpa;

 dalla gravità del danno o del pericolo cagionato alla persona offesa;

 dalle condotte precedenti al reato (ivi compresi i precedenti penali);

 da ogni modalità dell’azione delittuosa.

177.   Nell’esercizio di un diritto (quale causa di giustificazione: art. 51 c.p.), vi rientra l’attività giornalistica:

 mai, salvo il caso in cui il soggetto a cui si riferisca l’articolo abbia commesso reati contro il patrimonio; 

 sempre, anche se concerne fatti che possono ledere l’onore di una persona (libertà di stampa);

 si, sempre che i modi usati non siano per sé stessi offensivi e la notizia sia di pubblico interesse.     

 mai, in quanto concerne fatti che ledono l’onore di una persona;

178.   La pena pecuniaria dell’ammenda:

 si può applicare indistintamente sia ai delitti che alle contravvenzioni;

 non è prevista dal nostro ordinamento. 

 è prevista solo per i delitti;

 è prevista solo per le contravvenzioni;

179.   Per definizione, il concorso materiale ricorre:

 quando lo stesso soggetto con una sola azione o omissione ha violato più volte la legge penale;

 solo quando vi sono tre soggetti che commettono più reati colposi.

 quando lo stesso soggetto, con varie azioni od omissioni, ha commesso più violazioni di un medesimo precetto penale;

 quando lo stesso soggetto, con varie azioni od omissioni, ha commesso più violazioni di un medesimo o più precetti penali;

180.   L’aver reagito in stato d’ira, determinato da un fatto ingiusto altrui:

 rappresenta una circostanza aggravante comune;

 rappresenta una circostanza attenuante ad affetto speciale;

 rappresenta una circostanza attenuante comune.

 rappresenta una circostanza aggravante ad effetto speciale;

181.   Nei reati di pericolo:

 è necessario che il bene tutelato dalla norma incriminatrice sia solo deteriorato.

 è necessario che il bene tutelato dalla norma incriminatrice sia minacciato;

 è necessario che il bene tutelato dalla norma incriminatrice sia distrutto;

 è necessario che il bene tutelato dalla norma incriminatrice sia diminuito nel suo valore;

182.   Per “imperizia” - a fini della colpa, quale elemento soggettivo del reato - si intende:

 inettitudine di cui l’agente, pur essendone consapevole, non abbia voluto tener conto;

 avventatezza, implicando sempre una scarsa considerazione per gli interessi altrui;

 volontà di cagionare l’evento, accettandone i rischi.   

 mancanza di attenzione;

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GIURISPRUDENZA (D.M. 270/04)
Docente: Trentinella Francesca

183.   Il reato continuato è previsto:

 per i soli delitti colposi;

 indistintamente per delitti colposi e dolosi;

 solo tra reati contro la persona. 

 per i soli delitti dolosi:

184.   La condotta dell’avere commesso il fatto con abuso di prestazione d’opera:

 rappresenta una circostanza aggravante comune;

 rappresenta una circostanza attenuante comune.

 rappresenta una circostanza attenuante ad effetto speciale;

 rappresenta una circostanza aggravante ad effetto speciale;

185.   Il delitto tentato è:

 il risultato di due norme, una principale (la norma incriminatrice) ed una secondaria (la norma estensiva di cui all’art. 56 c.p.), dalla cui combinazione non trae origine un
nuovo titolo di reato;

 il risultato di due norme, una principale (la norma incriminatrice) ed una secondaria (la norma estensiva di cui all’art. 56 c.p.);

 il risultato di due norme, una principale (la norma incriminatrice) ed una secondaria (la norma estensiva di cui all’art. 56 c.p.), dalla cui combinazione trae origine un
nuovo titolo di reato;

 un tipo di concorso formale di reato.

186.   Il sordomutismo:

 deve considerarsi una causa di esclusione della imputabilità del reo, nel caso di assenza (totale o parziale) della capacità di intendere e di volere in capo all’agente.  

 deve considerarsi una causa di esclusione della imputabilità, solo nel caso di diminuzione della capacità di intendere e di volere in capo all’agente;

 deve considerarsi sempre una causa di esclusione della imputabilità dell’agente;

 rappresenta una causa oggettiva di esclusione del reato, se il reo è minorenne;

187.   Il dolo è:

 sempre generico, essendo sufficiente che l’agente abbia voluto il fatto descritto dalla norma incriminatrice;

 sempre specifico, in quanto all’agente è richiesto un fine che si pone al di fuori del fatto costituente il reato;

 può essere sia generico che specifico.

 sempre legato alla negligenza, imprudenza o imperizia; 

188.   Nell’ambito del reato continuato:

 il medesimo disegni criminoso può aversi sia tra reati penali che violazioni amministrative.

 il medesimo disegno criminoso richiesto dalla norma può sussistere solo tra delitti colposi;

 il medesimo disegno criminoso richiesto dalla norma può sussistere solo tra delitti colposi e colposi;

 il medesimo disegno criminoso richiesto dalla norma può sussistere solo tra delitti dolosi;

189.   L’imputabilità è sempre esclusa quando

 l’autore del fatto-reato ha una età inferiore ai 14 anni.

 non è mai esclusa anche se l’autore del reato è un minore;

 l’agente è un minorenne (ma ha già compiuto gli anni 14);

 l’agente ha appena compiuto gli anni 18;

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Set Domande: DIRITTO PENALE I
GIURISPRUDENZA (D.M. 270/04)
Docente: Trentinella Francesca

190.    Il caso fortuito (o forza maggiore):

 è un tipo di condotta colposa, mai punibile a titolo di dolo eventuale;

 è una causa di giustificazione non codificata.

 rappresenta una causa di esclusione del rapporto causale e non della volontà colpevole;

 rappresenta una causa di esclusione della volontà colpevole e non del rapporto causale;

191.    Il lavoro di pubblica utilità previsto dall’art. 168 bis c.p. (messa alla prova dell’imputato) è:

 non è mai retribuita;

 sempre retribuita;

 è retribuita attraverso la riduzione delle tasse in misura del 30%.

 può essere retribuita, essendo rimessa sul punto ogni valutazione alla discrezionalità del giudice;

192.   I reati di pura condotta si perfezionano:

 col compimento di una data azione od omissione;

 col compimento di una determinata azione;

 col verificarsi dell’arresto del reo.

 col verificarsi di un determinato effetto;

193.   La pena dell’arresto si estende:

 da 5 giorni a 3 anni;

 da 5 anni a 30 anni. 

 da un anno a 10 anni;

 da 15 giorni a 24 anni;

194.   La particolare tenuità del fatto ex art. 131 bis c.p. è sempre da escludersi quando:

 l’autore ha commesso il fatto a bordo di un mezzo pubblico;

 l’autore ha agito con crudeltà, anche in danno di animali, o ha adoperato sevizie;

 l’autore ha agito in preda al panico;

 l’autore ha agito in stato d’ira determinato da un fatto ingiusto altrui

195.   La reclusione è una pena detentiva prevista:

 per le sole contravvenzioni e non può superare i 12 anni;

 per i soli delitti e non può eccedere i 20 anni;

 per le sole contravvenzioni e può superare i 12 anni.

 per i soli delitti e non può superare i 24 anni;

196.   L’infermità di mente è:

 uno stato patologico che esclude o diminuisce la capacità di intendere e di volere;

 uno stato patologico che non incide sulla capacità di intendere e di volere. 

 uno stato patologico che incide sulla capacità di intendere e di volere, con la conseguenza esclusiva di diminuirla;

 uno stato patologico che incide sulla capacità di intendere e di volere, con la conseguenza esclusiva di escluderla;

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GIURISPRUDENZA (D.M. 270/04)
Docente: Trentinella Francesca

197.   La pena dell’ammenda consiste nel pagamento allo Stato di una somma:

 di E 100.000.

 di E 10.000;

 non inferiore ad E 50 e né superiore ad E 50.000;

 non inferiore ad E 20 e né superiore ad E 10.000;

198.   La condotta dell’aver agito con crudeltà verso le persone:

 è considerata una aggravante ad effetto speciale;

 è considerata una aggravante comune;

 non è contemplata dal nostro ordinamento.

 è considerata una attenuante comune;

199.   Per “legge più favorevole al reo” si intende

 solo quella che incide sulla pena dell’ergastolo, escludendola.

 quella legge che incide solo sulla pena detentiva, riducendola;

 quella legge che conduce a conseguenze meno gravose per il reo;

 quella legge che incide solo sulla pena pecuniaria, riducendola;

200.    In tema di successione di leggi nel tempo

 si può seguire il principio della irretroattività della legge, essendo ogni valutazione rimessa alla discrezionalità del giudice;

 si segue il principio della retroattività della legge anche se non è più favorevole al reo

 è accolto il principio della irretroattività della legge, con l’eccezione del principio della legge più favorevole al reo;

 si segue sempre il principio della irretroattività;

201.   Il delitto è colposo quando

 vi è una violazione di leggi, regolamenti, ordini o discipline determinata da imprudenza, negligenza e imperizia; 

 una azione è commessa senza coscienza e volontà, ed il fatto è dovuto a negligenza, imprudenza ed imperizia;

 è commesso attraverso il dolo indiretto;

 una azione è commessa con coscienza e volontà, ed il fatto è dovuto a negligenza, imprudenza ed imperizia ovvero per inosservanza di leggi, regolamenti, ordini o
discipline.     

202.   Il tentativo:

 è una particolare forma di concorso di persone nel reato;

 è contraddistinto da atti non idonei diretti in modo non equivoco al compimento di un delitto;

 è contraddistinto da atti idonei diretti in modo non equivoco al compimento di un delitto

 è una particolare ipotesi di reato caratterizzata dal compimento di atti non idonei a perseguire la consumazione del reato;

203.   Nell’ipotesi in cui concorrono più circostanze (attenuanti e aggravanti), ai fini del calcolo della pena:

 si procederà sempre ad un giudizio di prevalenza delle aggravanti;

 si procederà sempre ad un giudizio di prevalenza delle attenuanti;

 si procederà sempre ad un giudizio di equivalenza tra di esse;

 la valutazione è rimessa di volta in volta al giudice di merito, che deciderà secondo il suo libero convincimento 

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GIURISPRUDENZA (D.M. 270/04)
Docente: Trentinella Francesca

204.   “L’aver aggravato o tentato di aggravare le conseguenze del delitto commesso”

 non ha rilevanza nel nostro ordinamento; 

 rappresenta una circostanza aggravante ad effetto speciale;

 rappresenta una circostanza aggravante comune.

 rappresenta una circostanza attenuante soggettiva ad effetto speciale;

205.   La concessione della messa alla prova dell’imputato è subordinata

 al pagamento di una somma di denaro pari al doppio della pena pecuniaria prevista dalla norma incriminatrice violata;

 al pagamento di una somma di denaro pari al triplo della pena pecuniaria prevista dalla norma incriminatrice violata;

 alla prestazione di lavoro di pubblica utilità;

 al versamento di una cauzione;

206.   La condotta di avere nei delitti determinati da motivi di lucro conseguito un lucro di speciale tenuità:

 rappresenta una circostanza attenuante ad affetto speciale;

 rappresenta una circostanza attenuante comune.

 rappresenta una circostanza aggravante ad effetto ordinario;

 rappresenta una circostanza aggravante ad effetto speciale;

207.   La condotta di avere nei delitti contro il patrimonio cagionato alla persona offesa dal reato un danno patrimoniale di speciale tenuità

 rappresenta una circostanza aggravante ad effetto speciale;

 rappresenta una circostanza attenuante comune.

 rappresenta una circostanza aggravante comune;

 rappresenta una circostanza attenuante ad affetto speciale;

208.   L’aberratio delicti si ha

 quando si cagionano più fatti simili a quelli voluti che incidono su una persona diversa da quella a cui era originariamente indirizzata;

 quando si cagiona un solo fatto simile a quello voluto che incide su una persona diversa da quella a cui era originariamente indirizzata;

 quando la condotta incide su due persone diverse da quelle a cui era originariamente indirizzata.

 quando si cagiona un fatto diverso da quello voluto;

209.   Si parla di concorso formale di reati

 quando con una sola azione od omissione si viola più volte la legge penale;

 quando con più azioni si viola più volte la legge penale;

 quando con più omissioni di viola più volte la legge penale.

 quando per colpa si viola la legge penale;

210.   L’aver commesso il reato per eseguirne un altro

 rappresenta una circostanza attenuante ad effetto speciale;

 rappresenta una circostanza attenuante comune;

 rappresenta una circostanza aggravante comune.

 rappresenta una circostanza aggravante ad effetto speciale;

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Set Domande: DIRITTO PENALE I
GIURISPRUDENZA (D.M. 270/04)
Docente: Trentinella Francesca

211.   Che cosa è la capacità a delinquere?

 la probabilità che l’individuo possa porre in essere condotte penalmente rilevanti;

 la possibilità che l’individuo possa porre in essere condotte penalmente rilevanti;

 la certezza che l’individuo violerà il precetto penale.

 l’attitudine dell’individuo alla violazione delle norme penali;

212.   Ai sensi dell’art. 131 bis c.p., il comportamento è abituale quando

 è occasionale;

 l’autore è stato dichiarato delinquente per tendenza; 

 l’agente ha procurato lesioni colpose gravi alla vittima.

 l’autore ha agito in stato d’ira determinato da un fatto ingiusto altrui;

213.   Il tentativo deve riguardare:

 violazioni amministrative. 

 solo delitti;

 solo contravvenzioni;

 sia delitti che contravvenzioni;

214.   La particolare tenuità del fatto ex art. 131 bis c.p. è sempre da escludersi quando:

 l’autore ha agito in preda al panico;

 l’autore ha agito in stato d’ira determinato da un fatto ingiusto altrui

 l’autore ha agito per motivi abietti o futili;

 l’autore ha commesso il fatto a bordo di un mezzo pubblico;

215.   L’intensità del dolo ed il grado della colpa attengono:

 alla capacità a delinquere del reo;

 alla gravità del reato;

 all’esclusione dell’imputabilità. 

 sia alla gravità del reato che alla capacità a delinquere del reo;

216.   Ai fini della quantificazione della pena, il giudice deve tener conto della capacità a delinquere del colpevole, desunta:

 da ogni modalità dell’azione delittuosa.

 dalla gravità del danno o del pericolo cagionato alla persona offesa;

 dall’intensità del dolo o del grado della colpa;

 dalle condizioni di vita del reo;

217.   Ai fini della quantificazione della pena (art. 133 c.p.), il giudice:

 deve tener conto dei precedenti penali del reo;

 deve tener conto solo della gravità del fatto;

 deve tener conto sia della gravità del reato che della capacità a delinquere del reo.

 deve tener conto solo delle condizioni di vita del reo;

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Set Domande: DIRITTO PENALE I
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Docente: Trentinella Francesca

218.   Nel computo delle pene accessorie temporanee:

 si tiene conto del tempo in cui il condannato sconta la pena detentiva, solo se trattasi di reati contravvenzionali.

 si tiene conto del tempo in cui il condannato sconta la pena detentiva;

 si tiene conto del tempo in cui il condannato sconta la pena detentiva, solo se trattasi di condanna per delitti contro il patrimonio;

 non si tiene conto del tempo in cui il condannato sconta la pena detentiva;

219.   La riabilitazione è:

 determina un aumento di pena.

 una causa di estinzione dell’elemento psicologico del reato;

 inserita tra le cause di estinzione della pena;

 una causa di esclusione del nesso psichico;

220.   Le pene pecuniarie non eseguite per insolvibilità del condannato:

 vengono sempre condonate;

 si convertono a norma di legge;

 vengono iscritte a ruolo ed emessa la relativa cartella esattoriale.

 non si convertono mai a norma di legge;

221.   Ai fini della determinazione della pena detentiva ex art. 131 bis c.p. (particolare tenuità del fatto):

 non si tiene mai conto delle circostanze;

 si tiene conto solo dell’aggravante di cui all’art. 61 n. 2 c.p. 

 si tiene conto di quelle ad effetto speciale;

 si tiene sempre conto delle circostanze;

222.   Ai sensi dell’art. 131 bis c.p., il comportamento è abituale quando:

 l’autore ha agito in stato d’ira determinato da un fatto ingiusto altrui;

 è occasionale;

 l’agente ha procurato lesioni colpose gravi alla vittima.

 l’autore ha commesso più reati della stessa indole; 

223.   La condotta dell’aver commesso il fatto contro un agente consolare nell’atto o a causa dell’inadempimento delle funzioni o del servizio:

 non è contemplata dal nostro ordinamento.

 è considerata una aggravante ad effetto speciale;

 è considerata una attenuante comune;

 è considerata una aggravante comune;

224.   L’aver agito sotto l’effetto di sostanze stupefacenti:

 esclude l’imputabilità, anche se l’assunzione avviene volontariamente;

 esclude l’imputabilità, in caso di accidentale assunzione di sostanze stupefacenti;

 non ha alcuna rilevanza nel nostro ordinamento penale. 

 comporta sempre un aumento di pena nei confronti del reo;

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Set Domande: DIRITTO PENALE I
GIURISPRUDENZA (D.M. 270/04)
Docente: Trentinella Francesca

225.   La pena:

 può colpire anche persone diverse dall’autore del reato, ma solo se si tratta di concorso di persone nel reato (ad es., in caso di morte del reo, trasmettendosi agli eredi di
uno dei compartecipi);

 non deve essere mai applicata all’autore del reato.

 deve essere applicata rigorosamente solo all’autore del reato;

 può colpire anche persone diverse dall’autore del reato (ad es., in caso di morte del reo, trasmettendosi ai suoi eredi);

226.   Relazione tra capacità di intendere e di volere

227.    Cosa è l’amnistia?

228.   In cosa consiste la riabilitazione?

229.   In cosa consiste lo stato di necessità?

230.   Quali sono le cause obiettive di punibilità?

231.   Cosa è il dolo e quanti tipi di dolo esistono?

232.   Cosa è l’indulto?

233.   Quando si parla di delitto aggravato dall’evento?

234.   Relazione tra la minore età e l’imputabilità

235.   Il potere discrezionale del giudice e la pena da irrogare

236.   Cosa è la capacità a delinquere?

237.   Quali sono le pene detentive?

238.   La sospensione condizionale della pena

239.   In cosa consiste la non punibilità per particolare tenuità del fatto?

240.   Chi è il soggetto attivo del reato?

241.   La legittima difesa 

242.    Il concorso necessario nel reato

243.   Quali sono le cause di estinzione del reato?

244.   Cosa è una norma penale?

245.   La consuetudine e il diritto penale

246.   Relazione tra l’ubriachezza e l’imputabilità

247.   Cosa è l’aberratio ictus?

248.   La responsabilità oggettiva nel diritto penale

249.   Cosa sono le circostanze attenuanti generiche?

250.   Chi è il soggetto passivo del reato?

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Set Domande: DIRITTO PENALE I
GIURISPRUDENZA (D.M. 270/04)
Docente: Trentinella Francesca

251.   La messa alla prova dell’imputato ex art. 168 bis c.p.

252.   La prescrizione della pena

253.   Relazione tra il sordomutismo e l’imputabilità

254.   Cosa è la grazia?

255.   Cosa è l’oblazione?

256.   Il delitto preterintenzionale

257.   Il regime delle pene pecuniarie

258.   Quali sono le circostanze del reato e cosa comportano?

259.   Qual è l’elemento oggettivo del reato?

260.   Cosa indica il principio di tassatività?

261.   Cosa è l’aberratio delicti?

262.   La prescrizione del reato

263.   Quali sono le circostanze aggravanti comuni e cosa comportano?

264.   Cosa si intende per caso fortuito?

265.   In cosa consiste la condotta?

266.   Quando si parla di reato impossibile?

267.    Quali sono le circostanti attenuanti comuni e cosa comportano?

268.   L’elemento psicologico nelle contravvenzioni

269.   La coscienza e la volontà

270.   In cosa consiste il concorso di circostanze? 

271.   Cosa indica il principio di stretta legalità?

272.   La colpa

273.   Cosa si intende con l’espressione punibilità?

274.   La pena

275.   Che cosa è il reato?

276.   Cosa è l’imputabilità?

277.   Il tentativo

278.   Quali sono le cause di giustificazione?

279.   Cosa sono la desistenza e il recesso attivo?

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Set Domande: DIRITTO PENALE I
GIURISPRUDENZA (D.M. 270/04)
Docente: Trentinella Francesca

280.    Quando si ha il concorso di persone nel reato?

281.    Che cosa è il nesso causale del reato?

282.   Quando si parla di concorso di reati? 

283.   Quali sono le cause soggettive di esclusione del reato?

284.   L’errore nel diritto penale

285.   Quali sono le pene accessorie?

286.   L’uso di sostanze stupefacenti e l’imputabilità

287.    Il vizio (totale o parziale) di mente e l’imputabilità

288.   Cosa si intende per “rapporto di causalità”?

289.   L’errore nel diritto penale

290.   Che cosa è la forza maggiore e cosa comporta?

291.   Quali sono le cause di giustificazione non codificate?

292.   La cooperazione nei delitti colposi

293.   Che cosa è il reato putativo?

294.    Cosa si intende per la capacità criminale?

295.   Che cosa è l’evento?

296.    Cosa indica il principio di riserva di legge?

297.    La successione di leggi nel tempo

298.   Che cosa è la recidiva?

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