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“È sicuro utilizzare fusti e contenitori

di plastica in aree pericolose?”

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Negli ultimi anni, abbiamo assistito a una vera proliferazione di contenitori portatili di plastica nuovi e a basso costo.
Questi contenitori - che vanno dalle bottiglie di 1 litro ai fusti di 205 litri e gli IBC di 1.000 litri - offrono alle supply chain
delle industrie dei processi pericolosi una vasta gamma di opzioni di packaging dei materiali. Mentre alcune opzioni
richiedono plastiche in grado di dimostrare specifici livelli di compatibilità dei materiali con prodotti diversi, una delle principali
ragioni della diffusione degli imballaggi in plastica è il basso costo rispetto ai contenitori di metallo, tra cui i fusti e gli IBC di
metallo. Il crescente uso dei contenitori di plastica nelle industrie dei processi pericolosi è soggetto a un controllo sempre più
rigoroso a causa dei pericoli legati all’elettricità statica. Questo breve articolo affronterà i principali aspetti correlati all’elettricità
statica e gli imballaggi in plastica, traendo spunto dalle relazioni e dall’expertise degli organi di sicurezza e industriali, offrendo
soluzioni per la messa a terra dei contenitori non metallici, con particolare attenzione ai fusti e agli IBC compositi.

Definizione del significato dei termini “statico- Per un volume di rame simile, con un valore di resistività di
dissipativo”, “conduttivo” e “isolante”. 1 x 10-8 Ω.m, la resistenza attraverso il rame sarebbe di 1 x
10-8 ohm. Quindi, anche se il PTFE è correttamente messo a
È importante definire i termini “conduttivo”, “isolante” e
terra, le cariche avranno un’alta resistenza al movimento
“statico-dissipativo” (antistatico) per apprezzare appieno la
verso terra, mentre per i metalli le cariche avranno una scarsa
capacità di materiali di dissipare le cariche elettrostatiche in
o nessuna resistenza e saranno immediatamente trasferite a
modo sicuro da oggetti correttamente messi a terra. I
terra.
materiali conduttivi consentono il trasferimento istantaneo
delle cariche elettrostatiche. Nei materiali statico-dissipativi,
Materiale attraverso il
le cariche elettrostatiche sono dissipate idoneamente, anche Flusso della quale fluisce la corrente
se a una velocità più lenta rispetto ai materiali conduttivi. Nei corrente
materiali isolanti o, per essere più precisi, nei materiali
scarsamente conduttivi, le cariche elettrostatiche tendono a
stazionare sul materiale e non sono facilmente trasferite
1 metro

anche quando il materiale è messo a terra.

Capire la differenza tra la resistenza volumetrica e la

resistenza superficiale è anche importante. La resistività è
determinata dalle proprietà intrinseche di un materiale che etro
resiste al flusso delle correnti elettriche. La resistività 1 metro 1m
volumetrica, ρ, rappresenta il valore totale della resistenza di
una sezione di materiale attraverso il suo intero volume. La La resistenza della corrente che attraversa la superficie è
resistenza complessiva al trasferimento di una carica viene influenzata dal valore di resistività superficiale, λ, del materiale e
calcolata moltiplicando il valore di resistenza del materiale dalla lunghezza e dalla larghezza del materiale.

per la sua lunghezza e dividendola per la sezione trasversale

attraverso cui la carica fluisce.
R = ρl/A
Per esempio, la resistenza attraverso un grande volume di
PTFE – 1 m di lunghezza per 1 m2 di area trasversale, con un
valore di resistività (ρ) di 1019 Ω.m – equivale a 1 x 1019 ohm (1).
La resistività superficiale, λ, rappresenta la resistività totale
attraverso la superficie di un materiale. In sostanza, un
materiale con un’elevata resistività volumetrica potrebbe
essere stato sviluppato per avere un basso valore di
resistività superficiale, cioè le cariche che altrimenti non
sarebbero facilmente trasferite attraverso il materiale
possono essere trasferite attraverso la superficie.

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La resistenza superficiale complessiva viene calcolata in
modo simile, tramite la formula R = λ L1/L2.
Flusso della Superficie attraverso la
corrente quale la corrente fluisce
La resistenza della corrente che attraversa la superficie è
influenzata dal valore di resistività superficiale, λ, del materiale
e dalla lunghezza e dalla larghezza del materiale.
In generale, i materiali possono essere suddivisi in tre
categorie, a seconda del loro volume e dei valori di
resistività superficiale.
Classificazion Resistività Resistività
e del materiale volumetrica, superficiale,
(ρ), Ω.m (λ), Ω/sq.
Conduttivo ρ < 102 λ < 105
Dissipativo 102 ≤ ρ < 109 105 ≤ λ < 1012
Isolante ρ ≥ 109 λ ≥ 1012
Tabella 1: range dei valori di resistività per i materiali
conduttivi, statico-dissipativi e isolanti.(1)
Per quanto riguarda i rischi di innesco elettrostatico nelle
aree pericolose, l’uso corretto e le specifiche dei contenitori
in materiale conduttivo, statico-dissipativo e isolante sono
fondamentali per la sicurezza dei lavoratori e per i processi in
cui vengono utilizzati questi contenitori.
Test degli IBC compositi e orientamenti
industriali
Una relazione preparata per l’Health & Safety Executive nel
Regno Unito mette in evidenza i criteri chiave di selezione
che gli operatori di aree pericolose devono tenere in
considerazione quando si utilizzano contenitori portatili in
aree pericolose(2). Il report contiene i risultati dei test e
quantifica i livelli di scariche elettrostatiche sui contenitori,
che vanno da una piccola bottiglia di plastica di 1 litro a IBC
rigidi di 1.000 litri. Gli IBC rigidi sono forniti in un’ampia
gamma di materiali e possono essere realizzati in plastica
isolante, plastica statico-dissipativa e plastica isolante dotata
di rivestimenti in lamiera di metallo o telai in acciaio. Fusti di
plastica di 205 litri non sono stati inclusi in questi test.
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La generazione e la misurazione delle scariche
elettrostatiche sono state condotte secondo
EN 13463-1: 2001,
“Non-electrical equipment for use in potentially explosive
atmospheres. Basic method and requirements”.
Test di laboratorio controllati hanno evidenziato che livelli di
scariche elettrostatiche in grado di innescare gas e vapori
comunemente usati possono essere generati da tutti i tipi di
container. È stato testato un IBC composito in plastica,
dotato di uno strato esterno statico-dissipativo, dimostrando
livelli di scariche elettrostatiche sicuri; tuttavia il report indica
anche che un campione rappresentativo deve essere
sottoposto a test per determinare se queste caratteristiche
siano uniformi.
Di seguito riportiamo alcune delle conclusioni e
raccomandazioni del rapporto:
= "In tutti i tipi di design, è molto importante che il telaio e
qualsiasi altra parte conduttiva siano elettricamente messi
a terra durante qualsiasi operazione in cui si possano
accumulare cariche elettrostatiche e che i fusti non siano
magazzinati su una superficie altamente isolante, a meno
che non siano collegati a terra separatamente”.
= Il collegamento a terra tra il telaio e le parti conduttive del
rubinetto deve essere controllato a intervalli regolari.
= I componenti di plastica esposti (per esempio i rubinetti e i
tappi di riempimento) devono essere in materiale statico-
dissipativo.
= I telai metallici e gli oggetti conduttivi situati sugli IBC
devono essere “collegati elettricamente alla terra” con un
tempo di rilassamento della carica sufficiente.
= È necessario effettuare una valutazione approfondita dei
rischi per determinare il tipo di contenitore più
appropriato, con una particolare attenzione ai potenziali di
carica elettrostatica e alla presenza di gas e vapori
infiammabili nelle categorie IIA, IIB e IIC.
Dato il grande numero e le opzioni in termini di disponibilità
degli IBC, la SIA e la CBA hanno pubblicato la “Guidance
Notice 51a” che descrive i criteri di selezione di IBC in acciaio
inossidabile o compositi dotati di “rivestimento antistatico”. I
criteri di selezione dell’IBC dipendono principalmente dal
punto di infiammabilità del solvente utilizzato e se il solvente
possa essere definito come un solvente dotato di
caratteristiche elettricamente conduttive o resistive.
Informazioni più dettagliate sono reperibili nel documento di
orientamento, ma di seguito riportiamo una tabella che
elenca le opzioni IBC per i solventi resistivi (idrocarburi) e i
solventi conduttivi (ossigenati):
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Tipo di IBC Punto di infiammabilità del solvente
< 0°C 0 - 40°C > 40°C
Composito con NO No: idrocarburi YES
rivestimento
Sì: ossigenati
antistatico
Acciaio inox SÌ SÌ SÌ
Tabella 2: Parametri per la selezione appropriata di
IBC in acciaio inossidabile e compositi dotati di
rivestimento statico-dissipativo. (3)
Standard e consigli pratici
Il problema principale relativamente al riempimento di
contenitori di plastica non conduttivi, sia che si tratti di IBC,
fusti o bottiglie, è che il liquido o il solido che si caricano
elettrostaticamente attraverso il movimento, causeranno
l’accumulo di cariche sulla plastica. Con il progressivo
riempimento del contenitore, le cariche continueranno ad
accumularsi sulla superficie interna del contenitore,
generando cariche opposte sulla superficie esterna del
contenitore esposto all’atmosfera pericolosa. La superficie
esterna carica creerà differenze di potenziale elettrico con gli
oggetti (per es. attrezzi, recipienti, strumenti, le dita
dell’operatore) nell’atmosfera pericolosa, che potrebbe
generare scariche a fiocco incendiarie. In alternativa, se
oggetti come le attrezzature metalliche, di per sé isolati dalla
terra, si caricano a causa della loro prossimità a contenitori di
plastica caricati, possono più facilmente scaricare scintille
statiche. Gli esperti e gli standard concludono che i
contenitori portatili in plastica non conduttiva non devono
essere utilizzati in aree pericolose, a meno che l’intero
processo non sia sottoposto all’analisi di esperti(2)(4). Se
contenitori di plastica sono utilizzati, l’atmosfera
combustibile dovrà essere probabilmente inertizzata.
Sebbene in numerose linee guida si parli di un valore di
resistenza di 10 ohm o inferiore, per la messa a terra sicura di
oggetti metallici (per es. autocisterne, fusti di 205 litri, ecc.),
non esiste alcuna guida pratica sui valori di resistenza
massimi per i fusti statico-dissipativi o IBC. Un solo standard
specifica il valore massimo di resistenza per i materiali
statico-dissipativi e questo valore è applicabile solo ai FIBC di
tipo C utilizzati per il trasporto e lo stoccaggio delle polveri. In
CLC/TR: 50404 si afferma che la resistenza attraverso un
saccone FIBC di tipo C ai punti di collegamento della messa
a terra non deve superare 1 x 108 ohm(5). Attualmente, solo
alcuni produttori di imballaggi forniscono fusti e IBC statico-
dissipativi con valori di resistenza massimi di 1 x 108 ohm, 1 x
106 ohm e 1 x 105 ohm.
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Un esempio è un fusto composito dotato di un normale
rivestimento interno in PE, con la superficie esterna in
plastica realizzata in materiale statico-dissipativo. Questo
non significa necessariamente che il liquido nel fusto, anche
se conduttivo, disperderà rapidamente la sua carica, ma la
superficie del fusto esposta all’atmosfera pericolosa non
deve generare differenze potenziali con altri oggetti collegati
a terra, né trasferire cariche potenziali a oggetti metallici
isolati, sempre che tecniche di messa a terra corrette siano
utilizzate.
Poiché questi tipi di contenitori sono sempre più utilizzati
nelle supply chain dei processi pericolosi, gli organismi e le
organizzazioni che pubblicano gli standard e le linee guida
per il controllo statico nelle aree pericolose devono
occuparsi dell’uso di tali contenitori. Questo aspetto è
particolarmente importante quando si utilizzano liquidi
combustibili con basse energie di innesco minime (MIE).
Poiché le polveri normalmente hanno un MIE superiore
rispetto ai liquidi, è importante pubblicare linee guida che
tengano conto del MIE dei liquidi combustibili, dei potenziali
livelli di carica nelle operazioni di riempimento/svuotamento
e del valore di resistenza massimo più idoneo dal
contenitore alla terra.
Se, per problemi di compatibilità economica o di materiale, i
produttori optano per contenitori di plastica portatili rispetto
alle alternative di metallo, questi contenitori – IBC o fusti che
siano – devono rientrare nella categoria statico-dissipativa
se verranno utilizzati in processi nelle aree pericolose.
Tecniche di messa a terra corrette per i fusti e
gli IBC statico-dissipativi
Come menzionato in precedenza, il valore massimo di
resistenza di 10 ohm che deve essere monitorato sui
contenitori conduttivi (contenitori metallici) a rischio di
accumulo di cariche elettrostatiche è ben documentato in
numerosi standard e pubblicazioni sulla sicurezza dei
processi. Riguardo ai valori di resistenza dei materiali
compositi che offrono una funzionalità statico-dissipativa,
esiste un unico riferimento, CLC/TR: 50404 per i FIBC di tipo
C, nel quale si raccomanda un valore di resistenza massimo
di 1 x 108 ohm(5).
Se nuove linee guida sull’uso di tali contenitori saranno un
giorno pubblicate, un valore diverso di resistenza potrebbe
essere ritenuto appropriato. Tuttavia, poiché CLC/TR:
50404 è l’unico standard che offre un orientamento
adeguato per i materiali statico-dissipativi in un contesto di
area pericolosa, sarà necessario attenersi alle indicazioni
in esso contenute, vale a dire che la messa a terra dei fusti
e IBC statico-dissipativi deve essere monitorata a un valore
di resistenza di 1 x 108 o inferiore.
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Il monitoraggio non solo garantisce la sicurezza del
collegamento del sistema di messa a terra al contenitore
composito, ma indica anche che il funzionamento delle parti
del contenitore in materiale statico-dissipativo è corretto. Ciò
è particolarmente importante per i fusti e gli IBC di metallo, in
quanto per questi contenitori si può supporre che il metallo
trasferisca le cariche elettrostatiche a terra facilmente, a
condizione che la pinza di messa a terra penetri a fondo negli
inibitori di contatto, come la vernice e la ruggine. È buona
prassi controllare regolarmente il parco dei contenitori
compositi per assicurarsi che eventuali fusti e IBC in plastica
isolante, accidentalmente introdotti nelle aree pericolose,
siano identificati e rimossi prima che siano riempiti o svuotati.
Inoltre, poiché i fusti/IBC statico-dissipativi sono “compositi”,
non si può supporre che le proprietà statico-dissipative
incorporate siano correttamente distribuite in tutta la loro
struttura. Poiché il contenitore composito sarà soggetto a
degradazione durante il suo ciclo di vita, è importante
assicurarsi che le proprietà statico-dissipative del
contenitore siano mantenute fino a quando non venga
utilizzato nelle aree pericolose.
Il movimento della
carica può essere
bloccato se il composto
SEZIONE DI di plastica presenta
METALLO aree prive di materiale SEZIONE DI
PLASTICA
statico-dissipativo.
Questa superficie è collegata al punto di messa a terra
preverificato del sito, il quale, in questo esempio, è una
barra di messa a terra affissa a una parete. La corrente
ritorna al sistema di monitoraggio della terra tramite la
barra di messa a terra. In questo esempio, il sistema non
solo dimostra che il fusto composito offre il livello di
sicurezza statico-dissipativo richiesto in un circuito
continuamente monitorato a 1 x 108 ohm, ma dimostra
anche che il fusto ha un collegamento continuo alla terra
tramite la barra di messa a terra per tutta la durata del
processo di riempimento.
Se il fusto non può essere collocato su una superficie
metallica messa a terra, due pinze separate possono
essere montate sui lati opposti del bordo superiore del
fusto. In alternativa, una singola pinza bipolare può
monitorare l’integrità del collegamento al fusto tramite le
due punte della pinza stessa. A seconda del metodo di
collegamento preferito, il sistema di messa a terra dimostra
che il fusto è collegato alla terra per tutta la durata del
processo di riempimento.
Il sistema di messa a terra dovrebbe essere interbloccato
con la linea di riempimento del fusto in modo che, se il
fusto non è stato messo a terra dall’operatore o se il fusto
non è statico-dissipativo, non sarà possibile procedere
all’operazione di riempimento, assicurando che eventuali
cariche elettrostatiche pericolose non possano
accumularsi sul fusto.

Movimento
della carica

Le cariche elettrostatiche si spostano facilmente

attraverso i metalli, ma possono essere bloccate e
possono accumularsi sulla superficie di plastica.

Esempio di soluzione per una messa a terra

sicura dei contenitori statico-dissipativi
Un esempio di monitoraggio dell’integrità di un fusto statico-
dissipativo utilizzato in una linea di riempimento è collegare
un sistema di monitoraggio della terra al fusto. Il sistema di
messa a terra, che invia una corrente intrinsecamente sicura
attraverso il fusto, monitora il fusto alla resistenza specificata
in CLC/TR: 50404, vale a dire 1 x 108 ohm o inferiore. Il
percorso di ritorno della corrente al sistema avviene
attraverso il fusto fino alla superficie del fusto, che può
essere, per esempio, una bilancia di pesatura, una linea di
Esempio di tecnica di messa a terra
trasporto o una lamiera di acciaio appositamente realizzata.
corretta di un fusto statico-dissipativo

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di plastica in aree pericolose?”

Conclusione

Se contenitori portatili in plastica devono essere utilizzati

nelle aree pericolose, è importante assicurarsi che questi
contenitori siano in grado di dissipare in modo sicuro
l’elettricità statica quando sono collegati a terra. Per
rimuovere il rischio di innesco elettrostatico incendiario, il
materiale del contenitore, in particolare la superficie esposta
all’atmosfera pericolosa, devono essere statico-dissipativi.
Quando i contenitori sono riempiti o svuotati, è altrettanto
importante utilizzare sistemi di messa a terra statici che
possano determinare se il fusto sia davvero statico-
dissipativo, con una resistenza massima di 1 x 108 ohm. Ciò
assicurerà che un “normale” contenitore di plastica non
possa essere usato nell’area pericolosa. Un sistema di
messa a terra statico assicurerà inoltre che il contenuto
statico-dissipativo del contenitore non si degradi durante il
normale ciclo di vita e che continui a svolgere la sua funzione
di sicurezza, dissipando le cariche elettrostatiche
potenzialmente pericolose dalla sua superficie quando viene
collegato a terra.

Riferimenti bibliografici:

(1) “Electrostatic Ignitions of Fires and Explosions”, Pratt,

T.H., Center for Process Chemical Safety (2000).

(2) Research Report RR804 “Plastic Containers for

flammable liquids/hazardous areas, Electrostatic
Risks”, Health & Safety Laboratory (2010).

(3) “Use of IBCs for Oxygenated Solvents and

Hydrocarbon Solvents”, Solvents Industry Association &
Chemical Business Association, (2003).

(4) “Avoiding Static Ignition Hazards in Chemical

Operations”, Britton, L.G., Center for Process Chemical
Safety (1999).

(5) CLC/TR 50404: “Electrostatics. Code of practice for the

avoidance of hazards due to static electricity”,
CENELEC (2003).

United Kingdom Deutschland United States South East Asia

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