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eee em elie SOC Meus tC OLE) Vig IN QUESTO NUMERO: STUDI: L’Ordine Cosmologico: ie eT eT eae Antonella Albano, La Sede del Cambiamento di Silvano Romanelli, Le Crisi dell Antropioet esa Dae OLN Seem AV a Sta I nea Tate orm, c l’Apocalisse di Gandolfo Dominici, Uit r acc Ue Cena ee ee eC arco) ie Ce Creme ON sn ea hee Piero Capalbo, | perché Si elf Noein een eae Oe Rese cients Se ace y Marcello —— GIUGNO 2011 EOE My ommario Editoriale di Marcello Vicchio |p. 4-5 STUDI = L’Ordine Cosmologico: Logica o Esoterismo? di Mauro Francaviglia « Geometria Sacra di Antonella Albano «= La Sede del Cambiamento di Silvano Romanelli = La Crisi dell’Antropocentrismo di Maria Laura Platania «= La Signora di Chartres di Elisabetta Polatti eae ccc = La Melancolia I di Durer di Marcello Vicchio = Genoma e Maya di Antonio Pusateri © Newton e l’Apocalisse di Gandolfo Dominici beaedccbt CUM = Unapproccio intomo alla discussione sul termine “esoterismo” di Gerardina Laudato = Maieutica di Maestro Venerabile = Peu de foi éloigne de Dieu, beaucoup de science y raméne di Ana Maria Anriot ® Vi Racconto Pinocchio di Matteo Marliani = In Viaggio con la Massoneria di Piero Capalbo «= Iperché Si e i perché No dell’iniziazione massonica femminile di Valter Bencini «= Eterotopia di Mariateresa Candalese POESIA ® Ad.un Allievo di Pitagora di Mimmo Martinucci © Il Logos vo cercando ... di Mimmo Martinuc PirernrSe eue) SATIRA = Un poesia di Borges e commento di Marcello Vicchio » Mache spigolatrice era? di Alessandro Rennis © Indice delle Immagini Carissimi amici, anzitutto devo ringra- iarvi per la collaborazione che avete offerto nel dare vita a questo esperi- mento letterario. Perehé © per chi & nato Umanesimo Rinascente? E perché questo titolo che, da provviso- rio qual'erainizialmente nelle mie int i, & diventato definitivo? ianesimo & stato quel formidabile movimento culturale che, nato in Italia nella seconda met del XIV secolo, & perdurato fino alla fine del XV, dando avvio al rifiorire mondiale delle arti, delle filosofia scienze, della letteratura, della in una parola, di tutte le espressioni piit alte dell'animo umano riassunte nel concetto Rinascimento. 1 valori delf'umanesimo, mediati dal rifio- rire degli studi classiei e improntati alla riscoperta di testi che si eredevano perdut meno noti ma ugualmente important ( filosofici tera), ogg mancano in massimo grado alla cosid- alcuni universalmente not, altri deitacivitd. occidentale, eos come la societd che precedeva B davanti agli occhi di tui la decadenza del mondo occidentale, ¢ delfltalia in part- colare, Ia quale & sempre pill atratta dallinutile e dal vano_piuttosto che dal vero, dalleffimera vacuiti dell'appe- renza piuttosto che dalla solida sicu- rezza della cultura, Questultima rende Tiberi dentro, non. altro, 11 prec della soviet nella voragine delfinditfe- renza, delllopportunismo, del re da faro guida e da esempio per il mondo profano, finiscono per e: € vittime di questo. Non v & perfusione nella collettiviti di quei valori umanistici che le organizzazioni e dovrebbero contenere ed cesaltare, ma spesso accade esattamente Ce Te Mee Ce Ru UCL) il contrario, sicché le seconde sono or della prima. Una piecola opera, come quella che stiamo costruendo insieme, non potr’ certo invertire una tendeniza ormai troppo radicata, ma a noi basta fare anche un piccolo passo nella direzione giusta per essere content... perché abbiamo fatto. In questa raccota troveretearticoli di state dai non-v varia ispirazione, che spaziano dalla fisica ‘modema alla storia, dalla flosofiaalf'arte, dalle so ‘Non manca un settore dedicato alla poesia un altro, pi semiserio a rime famos, estemporanea chicca! Mauro Francaviglia ci et iniziatche alla letteratura, goliardico, di commento gustosa ed yoduce nel ‘mondo della fisica quantstica, tratando i Kosmos edi Caos, e Antonella Albano riprende gli stessi once sotolineando il legam tradizioni rel prospettive delluomo, aus Romane, mentre su un tema. simil Maria Laura Platania mete dolorosa- mente in evidenza come la condizione uumana ondegg felicitl senza limiti_e la coercizione ad ivo ma occulto, con le antiche delle Silvano jose Cambiamento “wa il desiderio di una mente un sogno impos- sibile”. Elisabetta Polat ci fa da guida nella visita, esteriore delle costruzioni pitt belle ed esoter ‘mente pid significative fatte da mano uumana, la cattedrale di Chartres, mentre il sottoseritio, prendendo spunto da untinci- sione di Albrecht Durer, prova a mettere in luce quanti e quali | tra opere darte immoral e stati 'animo delftuomo che opera anche attraverso le sue creazioni sociali, Gettiamo ancora uno sguardo, Pusateri, oltre la fisiea newtoniana © le implicazioni spirituali nascoste nel nuovo ‘modo di intendere la realta, mentre con Gandolfo Dominici ci occupiamo del genio di Newton e di una parte immensa della sua opera, sulla quale si fi regolar- mente silenzio perché apparentemente interiore, di una ami siano sottesi insieme ad Antonio Oitoriale non scientifica, Gerardina Laudato si sul significato del smo, chiarendo le idee a sofferma a riflette termine esor moltilettori non avvezzi a un certo tipo i linguaggio. Un erudo articolo di Maestro Venerabile mette allo seoperto sensibili iniziatiche, incidendo chirurgicamente i nervi di aloune soviet solchi profondi, ma a volte necessari, negli odiemi, fragili tessuti di sostegno di esse. Un argomento ampiamente ende puntualme: Tiniziazione alla masso- discusso, che polemiche, & neria delle donne, Per chi serive si trata di una questione superata per molteplici ragioni, molte delle quali espor stralmente anche Walter Bencini nel magi- suo seritto, tratto da un convegno tenutosi il 02 ottobre 2010 al Circolo di cultura Esoterica "Fausto Nit. Un aticolo in lingua ffancese di Ana Maria Anriot aa sul rapporto tra religione le interazioni di reciproco sostegno che Tuna fa nei confronti delfaltra. Matteo Marliani ci accompagna in un inusuale percorso sulle tracce di un Pinocchio del seiewae tutto diverso da come Tabbiamo sempre immaginato, Piero. Capabo compie un rapido, ma eso ali ideali della massoneria, chiarendo, ‘opportunamente, pitt di qualche punto ‘oscuro ai profani, e infine Mariateresa andalese con | pica’, pre uno scenario immen: parola ¢ immagine, forse in un futuro prossimo, saranno Taspetto statico di una ‘comunicazione viaggio altraverso sua "Noterella eteroto- incuila moto pitt dinamica (Chiucdono questa raccolta una pagina dedi cata alle poesie di Mimmo Martinueci, mentre Alessandro Rennise il sotoseritto, per contratare inonica di poesie famose in un bizzarro cesperimento leteraro, Per questo “Numero Zero”¢ tutto. i lanciano alla distruzione Un caro saluto a tutti voi e ro di ritrovarci presto. a queste latitudini letterari Buona lettura, Pema CuN ue RCM us um LCrLoLe! L’Ordine Cosmologico: LOGICA o ESOTERISMO? Quando pensai di scrivere sul tema L’Ordine Cosmologico visto attraverso Ja Logica”, il mio primo pensiero fu che [ineffabile trascendenza del G..As.D:Us. non pud essere ridotta, nemmeno dalla mente pitt fine ed acuta, ad una semplice coneatenazione di passaggi che la logica umana pud re. L’ Uomo si comprendere e spies ama assoggettare la sua Scienza alla forza della Logica, cercando di rieom- prendere con essa ogni dato fornitogli dall'esperienza dal esperimento, Lesperienza, che indica un atto soitario e non ripetibile della percezione, & un singolo mattone dell'infinita_cono- scenza; lesperimento & invece atto ripetibile infinite volte per ottenere dati su cui operare e trarre, appunto, esperienza, Un Rituale di una Societa Iniziatica recita: “Ancora, peré, non avete conosciuto ultima parola circa "Universo. [...] Cidche avete abbattuto ¢ [...] la pretesa che il G..A..D:U:, stia racchiuso entro le colonne di un Tempio, fosse pure quello della Ls.M:.[...] In fondo al Tempio, dietro 1a Scala delle Conoscenze [...] voi intravvedete [...] il miglior simbolo della Realti asso- uta della quale la Logica proclama Pesistenza, quando, a mezzo del Pensiero, si sopprimono tutti i limiti di durata © di spazio”. Ecco perché si di Mauro Francaviglia deve ritenere che la Logica, da sola - pur se potentissimo strumento di analisi — assolutamente non possa spiegare la magnificerza ¢ la comples- sita di questo Cosmo meraviglioso, di cui ‘ola porzione ed una breve parentesi nel suo tempo infinito Con il metodo di analisi introspettiva e continuo approfondimento, impariamo a cogliere nella Natura ogni aspetto esoterico, ogni segno della potenza trascendente dell’Architetto che - “Ordo ab Chaos” — pietra su pietra, costruisce quel maestoso edificio che ci accogtie e comprende nel suo seno, 1 Cosmo. Parola di nobile ascendenza @ dato conoscere solo una pi ‘greca — da Kosmos - ha il significato di “tutto”, di pienezza, di ogni cosa che ci circonda. L’Universo Mondo & il contenitore di ogni materia, di ogni forza, di ogni energia, di ogni essere vivente o inanimato, di ogni pensiero di cui l'iniziato cerca incessantemente il segreto, la piena comprensione, nel suo costante anelito a “ dalle tenebre dell'ignoranza”. Del Cosmo TUomo spera di cogliere finalmente l'essenza, ma ad ogni sua scoperta essa si ripresenta in una nuova veste, pit ollevarsi pit riposta. ‘ & spiegata in molte cose,rimane inspiegata in mille altre; compresa in molti aspetti, viene riempita ad ogni nuova scoperta da nuovi interro; da nuove sfide, da nuovi dub vera Scienza ~ infatti - non & e non pud essere fatta di certezze, ma solamente di dubbi, Questo & ben chiaro alliniziato che del dubbio fa la sua molla propulsiva, unitamente alla curiosit ed all'umilta di fronte al trascendente. I dubbio sulla sua conoscenza e sulle interpretazioni ed sso date, mai definitive, accanto alla certezza che nulla é stato fatto per caso, bensi scaturito dalla forza del G..A.D. 1 Grande Architetto & per noi i princi pio che pone ordine nel disordine. Ma noi sappiamo veramente cosa é il ca0s? Cid che ci sembra caotico pud essere perfettamente ordinato, ma con un ordine segreto che la nostra mente 0 i nostri sensi non riescono a percepire: e, di contrasto, cid che sembra ordinato ud nascondere un grado di disordine che, nuovamente, non riusciamo ad esperire. La mente si scontra innanzi- tutto con il dualismo perenne tra Microcosmo e Macrocosmo, tra infini- piccolo ed infinitamente grande. Linfinitamente piccolo che il saggio Democrito cereava di conte- nere nel ipotesi dell’ indivisibil dell’Atomo (a-tomos, che non pu essere faglato); quell’atomismo bandito dalla ferea Logica aristotetica e dallipotesi ceuclidea del continuo ~ “ogni grandezza pud essere infinitamente divisa in part sempre pit piccole» - modello infine sono considerate tamente scelto dalla Seienza esatta per descri- vere i mondo, pitt per comodo che per esperienza reale, La convinzione democritea, tuttavia, era di natura esperienziale piuttosto che matemati- camente logica; ovvero, i nostri sensi possono percepire soltanto porzioni finite, se pur piccolissime, della i rifiuta di essere infinitamente suddivisa. E’ unjipotesi che Manelito alla logica matematicamente fondata vuole disconoscere, ma che Ia Meccanica Quamtistica, frutto della Scienza del XX Secolo, ha prepotentemente rest- scitato. Linfinitamente grande, che presup- pone uno spazio illimitato ed un tempo infinito, senza inizio e senza fine, che tuttavia la mente pud solo cogliere con la forza del pensiero che, nuovamente, sfugge ad ogni esperienza reale. Noi _parliamo dell'infinito, di infinite distanze, di tempi lontanissimi, ma nessuna nostra pereezione ci fornisce di pid che una piceola parte di questo spazio illimi- tato © di questo tempo infinito che vorremmo comprendere. La saggezza degli Antichi ci ha permesso. di comprendere che nel Cosmo regna una misteriosa_armonia, basata sui Numeri Saeri della Pitagorica. La sequenza si snoda dall’Uno, che tutto genera, in ogni suo suecessore nella scala ordinata ed infinita dei Numeri Interi, Ma chi di tutti i Numeri? Sappiamo noi conoscerli uno ad uno? No, noi conosciamo con la forza della Logica Pinsieme di tutti i Numeri, ma non Ii conosciamo tutti singolarmente. Sappiamo che ciascuno di essi é seguito da uno ed un solo nuovo numero, ma nessuno di noi sara mai in grado di conoscerli tutti, Dagli Interi_generiamo, per divisione, le Frazioni; quelle che vengono anche chiamate — per evocame la potenza come oggeto di pensiero ~i “Numeri Razionali”. Ma di nuovo la ferrea logica del continuo ci impone di riempire i vuoti che i Numeri Razionali lasciano dietro di sé, materia che, alla fine, dottrina noi conost introducendo quelli che la Matematica ha voluto chiamare “Numeri Reali” forse anche per auto-convincersi della loro fondamentale immanenza — ma che di “reale” non hanno, a ben meditare, nulla di veramente sensi- bile. Nessuno strumento, esperimento, nessun ealcolatore potra mai darei un Numero Reale; ce ne dari solo una pallida approssima- zione, centinaia, migliaia, milioni di cifre decimali... ma non tutte! Numeri che la forza della mente pud mitatezza dei nessun mnerare ma che la nostri sensi e dei nostri strumenti non potra mai e poi mai cogliere, se veramente Heisenberg aveva ragione nellimporre, e di nuovo per logica, il suo “Principio di Indeterminazionc”. In realta ci piace credere che tutto esista, tutto sia perfettamente ricom- preso nello stesso Gz. A2.D:.U:. 5 Egli & al contempo, Motore del Cosmo ed Essenza del Cosmo. Ed & “trascendente”, & al di ld e al di fuori della nostra esperienza, anche se col- lettiva ed arricchita dall’esperienza di chi ci ha preceduto nel cammino dell’esistenza. Se noi lo conoscessimo per intero, Egli non avrebbe pitt motivo di esistere perché Egli é Uno, ed é una somma di infiniti e molteplici i di infinite e molteplici compo- nenti, che ciaseun singolo individuo pud pensare ma non conoscere per intero. Egli comprende i Numeri, le Forme, le Armonie, i Rapporti ¢ il loro dinamico evolvere. Egli com- prende lo Spazio ed il Tempo. Lo Spazio — che noi percepiamo come luogo dove vivere morire, dove compiere i nostri espe esperienza — ed il Tempo, che noi percepiamo come continuo fluire delle nostre sensazioni. Ma non c°é Spazio senza Tempo, ne v'é Tempo senza Spazio. Possiamo immaginare lo Spazio, ma per pereepire lo Spazio dobbiamo poterlo osservare in istanti diversi, coglieme la dinamicita, con- frontare la nostra esperienza con quella altrui. Possiamo pensare astrat- tamente al Tempo, ma per percepime il fluire dobbiamo, necessariamente, aspet menti e trame eee Cu mo Re cM Rue ue terol avere la sensibilita di qualeosa che ‘cambia, che riempie una porzione di spazio e che in essa non resta fissa ed immutabile. Se tutto fosse fermo nello Spazio, non potremmo cono- i Tempo; se tutto fosse nel Tempo, non potremmo avere sensibilita dello Spazio. Non a caso Einstein ci ha alfine costretto a rimeditare sul Tempo ¢ sullo Spazio ed ha, con forza e con vigore, costruito la nuova Fisica dello Spazio-Tempo. Di quel Cosmo in cui Tempo e Spazio si fondono e di cui tuttavia, le quattro dimensioni visibili sono, forse, solo una pallida ed imprecisa descrizione perché infinita & Ia sua complessita, inf aspetti, certamente pitt di quattro le dimensioni trascendenti_ che travali- ccano i nostri sensi. Un Cosmo che non deve € non pud essere assoggettato alla sola Logica; che non pud essere solamente ridotto ad un meccanismo automatico ed ineludibile, ma che nella sua complessita ripone anche la sua bellezza. E la sua inconoscibilita con i soli occhi della Logica; la sua impenetrabilita al pensiero ferreo ed autodeterminato; la sua necessita di essere compreso — se mai cid potra avvenire — solo attraverso la cono- seenza dei suoi molteplici aspetti esoterici, che ne colgono le infinite trasparenze e le infinite pulsazioni. Numeri si, ma non freddie privi di ulteriore contenuto, Numeri_ come simboli di ultetiori Microcosmi, carichi di valenze, di significati arcani © cabalistici mpo, alla fine, cos’ Siamo abituati a pensarlo come un Mluire continuo ed incessante di Istanti, privi di spessore, come privi di spessore sono i Punti della Geometria Euclidea. Ma chi ha mai visto un punto? Ogni punto disegnato © raffigurato 0 costruito ha, invece, spessore ed occupa una porzione ~ piccola, ma pur sempre finita - di Spazio. Lo Spazio fatto costruite dalla Logica, i “Punti Immateriali”, ma che nulla e nessuno potrd mai misurare. E, parlando del i suoi centita Tempo, noi parliamo di Passato, Presente e Futuro. Ma esiste davvera il Presente? Cosa ¢ il “Presente”? E quell'istante che divide il Passato dal Futuro, mi direte; ma il Passato, quello si, esiste in un senso fisico, & frutto e contenitore della nostra espe- rienza, dell’esperienza singola e eol- lettiva della specie. II Futuro esiste anche, nel nostro pensiero ¢ soprat- tutto nella mente del Ge.ADsUs; Egli¢ fuori dallo Spazio e dal Tempo, Egli conosce, o meglio &, il Tutto, In sso si confondono Passato e Futuro, i non ha Tempo né Spazio. Il Tempo e lo Spazio servono solo a noi esseri umani e limitati, per ordinare nella mente le nostre sensazioni, Ma il Presente non esiste, non é percepi- bile. Mentre lo evochiamo, mentre ne parliamo, mentre cerchiamo di assog- gettarlo ad un esperimento, egli é gi rifluito nel Passato. Non v'é atto tumano che avenga istantaneamente: ogni cosa, ogni forza, ogni singolo pensiero vengono trasmessi in un tempo finito, che pud essere picco! simo ma non pud essere annullato, Ogni esperimento mette, invero, a confronto dati che appartengono a istanti diversi, sempre che questi istamti abbiano di per sé un vero significato. Anche il tempo viene percepito per “quanti”, per piccole ed indivisibili entita: il tic dell'orologio, il granello di sabbia della clessidra, il battito di un atomo di Cesio nel pit preciso degli orologi atomici, tutti di durata piccola ma pur sempre finita ¢ ben diversa da zero! Tanto che il paradosso di Achille e della Tartaru ben potrehbe risolversi dicendo che Achille non raggiunge la Tartaruga — aveva ragione Zenone! - Achille la sorpassa. Un attimo le ¢ ancora dietro, ma nell'attimo successive, dopo il battito del tempo, le &davanti e non la vede piii. Per vederla deve girarsi indietro. Indietro netlo Spazio, perché Pha sorpassata; indietro nel Tempo, perché lo ha fatto “prima”. Potremmo dire — cio’ — che hanno senso il “prima” e il “dopo” ma che, forse, ha poco senso fisico parlare ‘ora. Non a caso, infatti, gid gli Antichi seppero distinguere almeno due distinti cconcetti di “Tempo”: Chronos ¢ Kairds; il primo & “il Tempo della dimensione temporale di cid che nasce, diviene © ‘muore”, talvolta vissuto negativamente come cid che consuma ¢ distrugge: il secondo é “I'apertura positiva di oppor- tunitd offerte all’ Uomo”, in una sorta di “eterno presente”, Si ripresenta quindi I’etemo dualismo; Fretemo, incessante ed immanente signi- ficato del Due. I vero Numero. Il contrasto, mai sanato e forse insanabil, tra Continuo e Disereto, trail predomi- nnio della Logica ferrea dell'infinita divisibilia © il predominio della Percezione, che avviene invece per saltis il dualismo tra Caos Ordine. Si riaffaccia, allora, 1a domanda che gia ci siamo posti. Sappiamo veramente cosa & il caos? Cid che ci sembra caotico pud essere perfettamente ordinato e eid che pud nascondere un grande grado di disordine. E ordinato un gas che, apparentemente immobile, riempie un contenitore? Apparentemente si,ma la Fisica ci insegna che esso & composto da innumerevoli particelle, spinte da un moto incessante ¢ turbinoso. Esse sono troppo piccole per essere viste e troppe per essere seguite una ad una, eppure i loro comportamento collettivo e sostan- zialmente caotico pub essere descritto dda aleuni parametti macroscopici che possiamo assoggettare ad esperimento. Pressione, Energia, Temperatura. sono i nomi che loro attribuiamo, E ordinato tun cristallo? Apparentemente si, Esso rivela, a prima. vista, una struttura perfettamente simmetrica, sublime perfezione, ma nel suo intimo anch’esso racchiude molecole ed energie che vibrano incessantemente ed in modo apparentemente disordinato. E disordinato un turbinoso uragano? ‘Apparentemente si, eppure e350 rac- chiude in sé strutture © comportamenti che la Matemati descrivere ¢ talora anche a prevedere. La Scienza attuale ha finalmente sco- perto che esiste Ordine nel Disordine e Disordine nel!’ Ordine, che non tutto cid sembra ordinato un grado di insegna a seguire, cche sembra casuale € disordinato lo & veramente © che, spesso, ci appaiono ‘come disordinate strutture ¢ forme che, invece, rivelano a scale sempre pit piccole una permanenza ed una ripetiti- vik che ha dello stupefacente. Li strutture degli alberi, le coste frasta- tliat, i sistema nervoso, il sistema sanguigno, i tessuti polmonari sono tutti ‘esempi di cid che viene oggi chiamata tuna Struttura Frattale, che rivela ordini impensati. in forme apparentemente prive di ogni razionale simmetria, Ed anche il Cosmo, il nostro Universo, rivela quella che in buona sostanza é una struttura di tipo frattale, sole di materia, ‘grumi di Spazio dove la densiti eresce rispetto ad ampi spazi_vuoti. Un immenso contenitore (esotericamente la (Quintessenza, IEtere immateriale) che vibra incessantemente sotto la. spinta della Gravitazione Universale © delle altre forze fondamentali della Natura, ove la Materia si addensa (Terra, Acqua © Aria ~ i tre stati materiali, solido, Tiquido © gassoso) e si trasforma cor rnuamente in Energia (esotericamente, il Fuoco). Materia ed Energia (da noi chiamata anche “Forza”) si compene- trano — con i loro specific colori Rosso ed Azzuro - nel grande Serpente Cosmico della Gnosi, che spiraleg- giando si arrotola e segue la spinta de! G..AsD.U:. all ascensione dell Essere, Strutture che sempre pit finemente si ripetono, in simmetrie intraviste, 0 spesso infrante in schegge di simmetria pi nascosta Dalla “strutura su targa seala” agli ammassi di Galassie, alle Galassie, alle Stelle, ai Sistemi Planctar, si va git gid sino ai costituenti pili riposti della materia, dall'infinitamente grande allinfinitamente piccolo, da cid che vorremmo continuo e che invece si presenta e ripresenta in strutture discrete su scale sempre pitt piccole e con geometrie che cambiano © si auto- riproducono seala per scala, Compiendo cosi, come vedremo oltre, i primi tre cicli del Serpente Gnostico, Liniziato si interroga sul concetto di Studio dell Natura, interpretato come opera di continua levigazione della pietra grezza e “sforzo di conoscenza”, sforzo che lo accompagna in tuto il suo uminoso cammino e nelle sue esplicite finalita, operative e speculative, Gia il “Principe dei Rosa Croce” operava sotto il segno della Croce, che esprime Vimmanente dualismo della Natura, nelle sue manifestazioni di “opposti contrari” 0 di “alteni omologhi”. Conceiti ortogonali, come i due della Croce, ma uniti per un solo Centro che altro non & se non la completa conoscenza ed il punto di passaggio ad tuna conoscenza superiore. La vista come rigenerazione mentale e spirituale. La Parola & finalmente rtro- vata, la Ragione si avvicina inesorabil- mente alla Veriti, il Lavoro viene ripetutamente esaltato. Dal “Logos” ritrovato seaturisce il Fuoco rigenera- fondamentale del Snosi” tore, elemento Cosmo che I’Alchimia interpreta come “Spitito Universale”, cioé come Vimmagine del G..A«.D:Us. presente nell’intero Universo-Mondo. Nell’Atinor si fondono allora Ilo, P'Etemo ¢ la “conoscenza completa ¢ perfetta”. Materia e spirito si rimesco- lano al calore del Fuoco Universale che = Viaggio dopo viaggio, iniziazione dopo iniziazione - alchemicamente trasmuta il piombo della nostra ignoranza nell’oro della sublime purezza e della conoscenza universale. Dopo il primo Viaggio, recta infatti un Rituale: “Che si chiami Destine, 0 Natura, 0 Provvidenza, la Legge & eterna!” F, poco oltre: “fo cerco I’enigma dell'Universo © non lo trovo [...] se aveste avuto Io spirito tormentato dai problemi metafisici sull’origine della Natura © sulla fine delle cose, voi conoscereste le crudeli sofferenze del dubbio” RQ Peeemen SC u moe mec Ms eu eC e ‘Come gid abbiamo affermato poc’anzi, Ja certezza é indice di ignoranza, e non i conoscenza, mentre il dubbio, nella ezione positiva, & il continuo interrogarsi, mai considerando la cono- ita come punto di arrivo bensi come punto di partenza. Liniziato & sempre ben disposto a rimettere in gioco sé stesso. Egli non si appogaia perfitta conoscenza bensi sulla consapevolezza della sua jgnoranza, purammettendo due certezze assolute: che la Filosofia ha tracciato un “metodo” ed una “stra: ‘spirate dall'ineffabile Bellezza della Natura e del G..A.:Dz ‘Ogni crescita di esperienza che liniziato matura nell'ascesa della Piramide Iniziatica, verso la Vera Luce, lo vede accettare ogni volta la rivelazione di una nuova chiave di ingresso verso. un livello pit profondo di cognizione e di maturiti, perché tutte le iniziazioni che dovri subire: “mostreranno tutte le facce del monumento di cui avete intravisto solo la base”. 11 vero iniziato ha conosciuto ali inse- ‘gnamenti di Mitra e di Zarathustra. Egli ha attraversato Sette sfere ed ha affron- tato ultima conoscenza sulla Doppia Scala a Sette Gradini, la scala con due sensi di percorrenza: ascendente © discendente, cosi come nell’ Atinor a loro volta movimento circolare, orario © antiora- rio, scioglie la materia inerte e licoagula in pietra aurea e luminescente. Abbattute Je ultime colonne “con i simboli del Potere Creatore”, cio’ “la Pretesa che il GeAaDaU stia racchiuso ent le colonne di un Tempio”, Finiziato penetra allora“I'Oceano dell’Assoluto”,¢ impara a pervorrere incessantemente i sette gradini ascendenti della Scienza ed i sette gradini discendenti della Viti “Yuna Veducazione della mente, Paltra quella del cuore”. Leggiamo ancora “Se tale Realti non & riconoscibile,, noi ppossiamo almeno definire il suo modo Pazione nel Tempo e nello Spazio.[...] AANA GIT, Rs L’Energia, condensandosi nell Etere [J si manifesta sotto 1a doppia forma di Forza Condensata e di Forza Viva". Si parla allora dell’ Uniciti dell’Enengia, cio dell unitarieta dei quattro gia citati costituenti del Cosmo, uniti platonica- mente dalla Quintessenza: il Rosso della Materia, con il suo peso e la sua resistenza, comporeita; I'Azzurro della Forza Viva, rimpalpabile impeto della Volonta e del Pensiero. Due enti distinte ed indisso- lubilmente intrecciate, come I'fo ed il Sé della filosofia orientale, si rispec~ chiano dualmente in Corpo ed Anima, Materia ed Energia, in quelPinfinita dualita, che in fondo rispecchia la dualith tra Continuo e Discreto. Qi dualitd la Meccanica Quantist prepotentemente resuscitato dall’obtio della Fisica Positivista del XVIII Secolo, La Meccanica Quantistica nega Presistenza del Vuoto, rinvigorendo cosi lato della fisicith e della a ha Vantica dottrina orientale del Buddhismo, la cui Fisica parimenti disconosce il Vuoto, il eui “Nulla” & in realti una vibrazione et engetica che sottende il Cosmo, cosi come 1o sot- tende il “Vuoto Quantistico” della pit modema dottrina fisica occidentale, Il bicolore Serpente della Gnosi arrotola allora le sue Cingue spire, in ui sussegue 'evoluzione _progressiva dell'Universo accessibile ai nostri sensi”. Ancora una volta un Cingue che in Tree di 6, esotericamente, somma: un Due: il eiclo della Coscienzae quello del Dovere, Pultimo e pid elevato, Due cicli “dell Essere Immateriale” seguono i tre cicli “dell'Essere Materiale” che congiuntamente pervadono T'essenza della Materia-Energia del Cosmo: “il ciclo della Gravitazione, nel quale pre- dominano le forze che dal turbinio cosmico hanno fatto uscire le nebulose [..-J ilcielo della Cristallizzazione [...] che fa presentire Papparire della Vita; il ciclo della Vita [...}, attvita che tende a espandersi in tutte le direzions [...] la legge suprema degli esseri viventi:” [I Rituali ci parlano ~allora ~ della forza del nostro pensiero, della nostra capa- cita di far tesoro della nostra esperienza € della conoscenza collettiva. che coloro che ci hanno preceduto hanno contribuito 2 costruire ¢ ci hanno poi tramandato. La Fisica “profana” ci parla di un Cosmo ineffabile, della sua apparizione da un grumo di materia che dal Fuoco del Big-Bang si & espanso © strutturato ~“Ordo ab Chaos”, secondo i disegni trascendenti del G..A::D:U: Scrisse un giomo il grandissimo genio di Einstein: “Tenete bene a mente che che imparate nella scuola sono opera di molte genera- Zioni:: sono state ereate in molti paesi, in tutti i paesi della Terra a prezzo di infiniti sforzi © dopo appassionato lavoro, Questa eredita € lasciata ora nelle vostre mani, perché possiate onorarla, arriechirla, € le cose meravig mn giomo tra smetterla ai vostri figli. E cosi che noi esseri mortali diventiamo immortal, mediante il nostro contributo al lavoro della collettivita”. E proprio a questo pensiero di Einstein, anch’eali Grande Iniziato, fanno da corona le frasi del Rituale: “Che la tua intelligenza penctri le leggi del mondo” ¢ “Cosi I'Energia, th a mezzo della quale si rivela fa Ri che serve da base all’ Universo, appare [..-] come il Potere eterno che lavora per l’Armonia”. In quanto espressione del ure”, la geometria & inestricabiimente legata al suono, Le leggi del numero aureo_governano infati gli interval ‘matematici che formano le note musical, conosciuti anche come “rapport diato- ~ IL nostro poliedrico universo & wveriato da insiemi geometrici comrelati a frequenze sonore. Alla base di questo indissolubile legame Vi é la Cimatica, ovvero la scienza che studia come le vibrazioni sonore gene- tino forme. il suono, infatti, crea modelli geometrici comrelati a frequenza sonore che variano a seconda delle frequenze vibratorie, E’ famosa in tal senso VPasserzione pitagorica, e prima ancora quella egizia, per cui “la geomettia & ‘musica solidificata Liidea del suono come generatore di forme geometriche, ¢ quindi come causa del mondo manifesto, riecheggia in tutte le tradizioni esoteriche ¢ religiose e tute riconducono allo stesso. assunto: la materia & enengia _(spirito-vibrazione reetica), energia & famosa formula di Einstein E-me2 imostra che tuto & energiae la fisiea dei quanti espande questo concetto, connet- tendolo alla scienza esoterica areaica, affermando che, non solo tutto é energia, ma anche Coscienza, ovvero Energia Intelligente, e che esiste un campo Cosciente Unitario, Globale, “Padre” di tute le “forme” di vita, le cui possibilita di espandere all'infinito la propria creazione sono ilimitate. Infatti la figura geometrica sacra per “numero eccellenza @ il “Fiore della Vita altrimenti detto “Cubo di Metatron’ al’interno del quale sono iserivibili tutte le infinite Forme dell’ universo e al ‘cui “centro” (Cuore- Thipharet) pulsa il seme vibrazionale, dal quale possono germogliare infinite realta © piani dimensionali ® Il numero simbolicamente posto al centro del fiore della Vita é il numero 19, detto anche numero magico, ovvero il numero del germe potenziale di ogni avvenimento, che pu cio’ espandersi all infinito. Allintemo del “Fiore della Vita” pos- siamo scorgere i famosi solidi platonic, conosciuti anche come “giochi di Baceo”; giochi proprio per indicare ‘come tutte le forme geometriche siano illusorie (ludiche), in quanto il mondo delle Forme, la realté stessa, & per certi aspett illusoria. Ogni faccia dei Solidi Platonici funziona come un tunnel spazio-temporale energia pud passare, ereando vortici altraverso cui di Antonella Albano energetici, spirali cosmiche, attivando quella che pud essere definita “medianitta quantica”, ovvero la possibilith di potersi “eonnettere” a quell'unico Campo Cosciente, dove noi siamo fondamental- mente Uno, uniti indissolubilmente, In caso di volonta di prevaricazione la pena & Vautodistruzione, 0 espulsione dal sistema, e la “distanza”. La “separa- (localita) che pereepiamo & solo tuna illusione pereettiva, in quanto la materia non @ altro che real illusoria, olografica, pura Coscienza- Energia (intelligenza) condensata, cristallizzata, in Forme diverse ma _essenzialmente non-locale.Possiamo considerare quindi il cosmo e Fuomo in un rapporto Armonia Assoluta, una sintesi di euritmia ed eufonia dove tute le forme geometri- che hanno a stessa Matrice e celano gi stessiprincipi universalmente applicabili: Legge della fratellanza, Dal Caos primordiale, il Nun degi Egizi, inteso come campo indifferen- viato dalle potenzialita infinite, emerge Maat, ordine. mn Lopera di Maat inizia con una opera- zione geometrica fissando un “punto’ ponendo cioé un centro, un “cuore”, nellabisso, nel caos. E Maat che piega le forze del caos _primordiale, dell’oceano quantico indifferenziato, al principio delf’ordine, ovvero canalizza Ja volonta creatrice, dando forma a una realti sequenzial. La Matrice cosi appare, si manifesta ‘come una serie di numeri e di codici e quindi di forme geometriche che si rapportano (rapporto aureo) tra foro secondo schemi (armonia, giustizia) 2 cui sono associati determinati livelli cenergetici e onde vibratorie con precise frequenze elettromagnetiche, che poi vengono pereepite dal nostro sistema cervello, Esso si comporta come un ‘computer che codifica e decodifica le Informazioni, trasformandole in Immagini (forme, simboli). Lamatrice & tun oceano quantico infinito di fre- ‘quenze, un insieme caotico di informa- oni che “fluttuano” indifferenziate, un ‘Vuoto sub-quantico che esprime il ‘senza nome”, quindi il “senza forma”, il “non essere”, cio tutto cid che pottebbe essere e quindi divenine. Il ‘yuoto & spazio soddisfatto, in quiete, cletiricamente neutro, non polarizzato, androgino e I'Uno, per differeniarsi dal eaos deve, attraverso una forza che forgia la materia eterica, auto-percepirsi € da omogeneo diventare eterogeneo; poi, polarizzandosi, deve rimanere tutta- via una unit secondo la legge della “divina proporzione”, numero trascen dente, L'uno che esce dalla sua quiete, dalPinesistenza, dal Silenzio, dal suo perfetto equitibri, passa dallostatico al dinamico, introducendo le prospettive, Je dimension La recentissima teoria delle stringhe sostiene infatti che lo spazio eterico, di per sé infinito ed amorfo, viene da noi forgiatonelle sue proprieta geometriche e da noi determinato nella sua metrica, ‘ovvero nella sua geometria cuclidea © non euclidea, La parola Stringhe, dallinglese “strings”, ricorda le “corde” dei violini, Noi siamo immersi in un ‘oceano di stringhe, corde energetiche, fibre sonore che, vibrando, emettono suoni, frequenze, onde energetiche differenti trasformate in immagini olografiche. LAIfa-beto, ad esempio, & un vero € proprio codice sonoro della ereazione, da cui scaturiscono le Sephiror: num attibuti, sere intermedie che collegano (centieri) tramite albero della Vita, Uno (Keter) al regno (Malkut), € benché la Kabbalah li presenti apparen- temente in una scala gerarchica, esse non rappresentano affatto. gradi evolu- tivi, tappe verticali, ma emanazioni vibratorie di pari valore, che cond dono lo stesso spazio sacro “sferico e totale”, ma di diversa modulazione armonica, al cui centro vibra un unico cuore pulsante, Thipharet, la dimora di Brama, dal quale scaturisce tutta la realti, E la sua musica, una sinfonia cosmica multidimensionale, di corpo forma in modo coerente al «tutto armo- nigsamente ordinatoy degli antichi Greci, al multi-universo, con tutti i paradossi filosofici ¢ fisici che si trascina dietro il concetto di infinito E sarebbe proprio la grande diversita delle vibrazioni di queste corde energe- tiche, celate nelle viscere dello spazio- tempo, a determinare la varieta 0 Pressenza ultima della materia ¢ delle forze che ne derivano. L'Uomo cosi sintetizza in sé la total vitale ed ha in sé tutta la totalit vibratoria del cosmo: & una Menorah vivente. Noi, come le eteme sfere platoniche, tendiamo, sotto la spinta di forze centri- pete, convergenti e sintropiche all'unita owvero tendiamo verso il centro e. al contempo, sotto la spinta dit forze centrifughe, divergent, antropiche, ten- diamo. verso. la molteplicith.. L'uno sfocia nel motteplice € da quel molte- plice toma all’Uno, dove ogni evento & lun evento sineronico del ‘Tutto, che ‘manifesta in ogni sua parte coerenza al sistema “globale. Ogni forma trapassa nella successive quando ha raggiunto la sua perfezione, la quale ¢ anche la sua negazione come forma specifica, indi duale, particolare, Alla teoria del Caos & leg Geometria Frattale, che descrive strut- ture geometriche fortemente irregolari wa la che godono della proprieti di auto- somiglianza (0 invatianza di scala) Ingrandendo una qualsiasi parte del sistema, questa mostra una struttura iden- quella. dell'intero sistema (ogni individuo comprende in sé l'universae). La Geomettia Fratle si fonda sul con- cetto di “energia di frattura, di rottura”, imazionale ¢ trascendente come imazio- nale © trascendente & il numero aureo, dimostrando che in natura le forme geometriche regolari, simmetrche, per- fette non esisiono. Non esiste il cubo perfetio ma solo il cubo di Metatron, infiniamente espandibile, etemamente perfetibile senza che sia possibile raz- iungere aleuna meta prestabilita, nessun reale “punto” di Arrivo che dimosti opera compiuta. Tutto & imegolare, asimmetrico, imazionale, fratale appunto, ‘Tutto pud variare al variare delle nostre cemorioni, del nostro. pensiero, dei nostri impulsi fegati al “presente”, delle nostre scelte. Emorioni, pensieri , parole sono Vibrazioni energetiche, fiequenze sonore che danno vita ad una geometria invisible cche varia al variare delle nostrearticola- Zioni e prospettive interior. Il Verbo che sifacame informa la reat in relazione al nostro logos interiore, Nila esiste al di ft della pereezione 0 della interpretazione soggettiva, ed & to sperimentatore che determina il feno- ‘meno osservandolo, Il termine logos trai suoi significati ha quello di Computare, calcolare, creare rapport e proporzioni. In ‘matematica logos significa proprio Rapporto, — Relazione, Correlazione ‘wero esprime la finzione computazio- nale del cuore, sede del pensiero sottile, del Verbo primordiate, il Grande Centro da cui tutto si inadia, si espande e si contrae senza fine (batito cardiaco). Louomo stesso & sonorita (persona = attraverso il suono). La. conoscerza, quindi, & nelle cose stesse ¢ lamonia, comungue ella abbia avuto origin cid che rende possibile la composizione di cose esse stesse mutevoli ¢ volubili nel loro attuarsi, Per assonanza Dante a Beatrice fa dire: «Le cose tte quante / ‘hanno ordine tra loro, ¢ questo é Forma / che Muniverso a Dio fa simigliantes. [Paradiso, 1, 103-105}. Ree SCC toi vitebnmnerrarnancHiO Fe) Pe CUNO MSRul uemLCr Loe LA SEDE DEL ed iF Vatsk-ty NEXT EXIT A In ogni circostanza, in qualunque oceasione ei troviamo ad esaminare la nostra societa, il nostro mondo, 1a nostra vita proponiamo come solu. zione il “cambiamento” Magari ci crediamo davvero, magari é unico approccio dialettico che utilizziamo, ma @ anche vero che deleghiamo altri e quasi giamo noi stessi. pesso ci meravis scire a liberarci della tristeza della noia, anche quando affrontiamo lunghi viaggi e osserviamo la varieta dei luoghi visitati; ma é il proprio spirito che bisogna mutare, non il cielo sotto cui si vive. Anche se attraversi il largo oceano, anche se, come diceva Virgilio,"ti lasei dietro terre e eitta”, dovunque andrai ti seguiranno i tuoi vizi Disse Socrate a uno che si lamentava per lo stesso motivo:”Perché ti mera- vigli che non ti giovino i viaggi? Tu porti in ogni luogo te stesso; incalza,cio’.sempre lo stesso male che ti ha spinto fuori”, Tale sballottamento non serve a RP di Silvano Romanelli nulla, non porta sollievo, perché si fugge sempre in compagnia di se stessi. Si corre qua e 18 per cacciare via il peso che ci opprime e che diventa pit gravoso con Lo stesso agitarsi : & proprio il movimento stesso che ti danneggia, perché py scuoti un ammalato, Ma quando riesci ad estirpare questo male da te, ogni cambia- mento di luogo sara piacevole, ogni contatto ti giovera. L’importante é sapere con quale spirito arrivi, non dove arrivi, Se non vieggi, ma erri sei spinto a passare da un luogo ad un altro, mentre quello che cerchi,la felicita, si trova in ogni luogo. E allora & necessario liberarsi dai propri vizi anche se bisogna poi combattere con quelli degli altri “La conoseenza dei propri difetti é Finizio della guari one” , soste- neva Epicuro, ma chi non sa di peceare non pud correggersi Alcuni addirittura si gloriano dei vizi: come possono, quindi, pensare ad una guarigione ? Cominci ognuno, per quanto pos bile, da se stesso. Proviamo ad autoaccusarci, ad esaminare le nostre colpe. Prima esercitiamo il tuolo di accusatore, poi quello avvocato difensore ¢ in ultimo quello di giudice. AlPoccorrenza sappiamo anche infliggerci. una condanna, Pud essere un buon. LA CRISI dell’ ANTROPOCENTRISMO °° Non v¢é esercizio intellet- tuale che non sia finalmente inutile. Una dottrina filosofica é al principio una descrizione verosimile —_dell'universo; passano gli anni, ed é un semplice capitolo della storia della filosofia, ?? (P. Menard) Intendo muovermi da questo assunto per descrivere un itinerario che, par- tendo dalla crisi delle certezze del- Tuomo post rinascimentale, arrivi, attraverso i grandi momenti del pen- siero filosofico e leterario alla defin zione di una nuova visione della realt. Viviamo, ogi, una realti sempre pitt ‘complessa, che vede e interpreta Tuomo in una doppia ottica, come di qua e di fa ddi_un cannocchiale: piccolo e inconsi- stente, grande e maestoso. L'uomo non pit centro del suo universo e del resto non ha pili un universo di riferimento certo ¢ immutabile. E, come affermava Montaigne, una sorta di viaggiatore a di approdi sempre pid sconosciuti e per questo sempre pitt desiderati: “A chi mi domanda dei miei viaggi, solitamente rispondo che so bene quel che fuggo, ma non quel che cere’ E un uomo, dunque, che dopo lubriaca- tura leonardesca ha perduto anche la Janterna di Diogene della. ri. identifica solo nel suo vagare. ice Jean Genet nella sua Notre-Dame- des-Fleur i miracolo avvenne, cosmico in a rea e si di Maria Laura Platania Dio si era sgonfiato. Dio era voto. Un semplice buco, con qualcosa intomo. (..). Cosi vivevo in mezzo a un‘infinita di buchi a forma di uomin’ Giacomo Leopardi lancia il suo "fac~ cuse” al polaceo che, smontando bibbie ¢ libri che regalavano tranquilli approdi alla mente dell'uomo, fa ruotare la tera come una pallina impazzita, il trionfo della. scienz che il. primo drammatico segno della sua prossima sconfitta. =, in qualche modo, il so di non sapere di socratica memoria. E se da luna parte una terra non sovrana & fonte ¢ frutto di maggiore liberti per tutti eli uomini (“Se faceiamo che ella corra € voltoli(..) in fine che ella divenga del numero dei pianeti, questo porterd seco ‘che sua maesta temrestre ¢ Ie loro maest tumane, dovranno sgombrare il trono lasciare limpero...”), & anche vero che laseia negli uomini un senso di profondo yuoto e inettitudine, deru- bandoli di un'idea di potenza che & Tunica di cui tutti possano indistinta- mente godere, “restandosene tuttavia coi loro cenci ¢ le loro miserie che ma é a non sono poche Un carattere, quello del pensiero filosofico di Giacomo Leopardi, libe- ramente itinerante che presuppone un saldo asse ideologico che bene risponde alla nostra indagine: poca cosa l'antropocentrismo preteso nel dialogo tra il Sole « Copemico, visto che I'uomo stesso & poverta e miseria, Una condizione contraddittoria q umana, dunque, che ondeggia tra il desiderio di una felicita senza limiti € la coercizione ad inseguire infelice- ‘mente un sogno imposs “Un giorno sostayo sulla sponda di un fiume, Ho visto una barchetta di carta affondare. I giomo prima, dei bambini avevano costruito dei castelli con la sabbia bagnata, Anche quelli alla fine sono crollati. Ogni giomo affondano navi e crollano castelli. Una donna si era avvicinata al fiume. I suoi sogni pit cari non erano stati appagati, aveva perso ogni interesse per la vita Pensava di suicidarsi. Tutto le sembrava_assolutamente futile. Aveva gli occhi profondamente incassati nelle orbit. Le ho detto: "Chi mai vede i propri sogni appagati? Tutti i sogni alla fine evocano linfeliciti; poiché, anche se una barchetta di carta prende il largo, quanto potri andare lontana? Lo sbaglio non sta nei sogni, poiché ogni sogno & ovviamente inealizzabile. Leerrore & nostro: cofui che sogna & addormentato; colui che dorme non pud avere alcuna esperienza reale. Al risveglio, vediamo di non aver affatto realizzato cid che credevamo fosse ormai nostro. Anziché mettere a fuoco ogni, guarda in faccia la verit Guarda cid che esiste realmente. Solo questo ti pud dare liberazione, solo questa barca & reale. E solo questa barca ti condurra alla suprema rea zazione della tua esistenza, I! sogno & morte, la verita é vita, II sogno ¢ sonno, la veritd ées Svegliati e realizza il mo essere. Finché la memte indugia nel sogno, cid che in te é testimone dei sogni, non pud essere visto. Solo questo testi- mone & veriti. Solo il testimone & reale. Non appena fo comprendiamo, possiamo ridere e lasciar perdere le navi che affondano e i castelli che erollano” ere svegll E la voce di Osho Rajncesh, nei suoi "Semi di Saggezza", © oggi potrebbe essere questa la risposta alla tragica frustrazione leopardiana di un'esi enza vitale: 'uomo sa ¢ sa bene di non essere nemmeno al centro del proprio ombelico, pure pensare con le illusioni il disagio un'esistenza in bilico. rea di com- Liintelletale del Novecento quasi si crogiola in queste incertezze e diventa in qualche modo protagonista del dubbio. Guido Gozzano sfugge la dimensione borghese del vivere - illusione di grandezza che supera Vempasse del erollo delle certezze con tranquilli intemni domestici, nutriti da mezze figure, un po! ignoranti e percid felici con levasione. Nella sua "Signorina Felicita”,ritratto in Piedi della mediocrita fatta donna, gioca coi sentimenti, ride con la vita e con la morte, allontana paure © angosce, isprezzando chi in questo mondo sar- rabatta.e saffanna per inutili tempora- nee conquiste: “II mondo: quella cosa tutta piena di lotte ¢ di commerci turbinosi, la cosa tutta piena di quei cosi con due gambe che fanno tanta pena...” © incalza "TEguagliatice numera le fosse , ma quelli vanno spinti da chimere vane e suddivisi a schiere opposte, intesi allfodio e alle percosse: cosi come ci son formiche rosse, cosi come ci son formiche nere”. E qui non é risolvere il problema di un antropocen- trismo sparito, né la letteratura conside- rata, ommai, unlesperienza —malata: mentre celebra, inftt, i suoi trionfi nel ‘campo delle realizzazioni scientifiche & industriali, 'uomo del primo Nove awerte nuove esigenze intellettuali ¢ spiritual, perché sente sempre pit insuf- ficiente una visione della realth limitata agli aspetti fenomenici e superficial. I primo colpo di spalla Tha dato la rivoluzione copemicar molte altrerivoluzioni entrano in gioco. La teoria della relativita di Albert Einstein dimostra che anche la matematica € 1a geometria, conside- rate le pid rigorose tra le discipline umane, si fondano su presupposti convenzionali ¢ relativi, La stessa mente umana non pud essere indagata, ‘come ci si era illusi, da criteri meccanici- stici e quantita i sira, infatt, tuti i limiti delle vecchie concevioni.psichiatriche & antropologi che, contrapponendo loro la sua woria delfinconscio, che indaga una psicologia del profondo pit sottile e complessa. i illusione a tentare di ento ma, ormai, La realti, quindi, non & pit oggettiva, ‘masogeettiva, non é certa, ma possibile: fuori dalluniverso naturale, fuori dal- Tuniverso privato di certezze. E’ I'uomo, cosi come lo vede Luigi Pirandello, che ritorna ad accusare il povero Copemico responsabile daverci tolto a terra sotto i piedi, d'averci fatti da ottentotti pari- ini, Pavere scoordinato le tranquille coordinate conoscitive confondendo immagine stessa dell'uomo nei con- della societa, della concezione della vi Ce lo racconta nella “Premessa seconda (lilosofica) a mo’ di scusa” del “Fu Mattia Pascal”, che del relativismo & romanzo saggio esemplare: “Maledetto sia Copemico!”, dice Mattia Pascal al so amico don Eligio Pellegrinotto, accusando lo scienziato daver rivelato agli uomini tutto cid che essi. beat mente oravano, mettendo in dubbio la storia, che va dimostrata e non provata, la religione, le veechie filoso- Copemico , Copemico don Eligio mio ha rovinato Tumaniti, irimediabil- mente, Onmai noi ci siamo a poco a poco adattati alla nuova concezione dell'nfinita nostra piccolezza (..) storie di vermucce ormai le nostre.... Per fortuna tomo si distrae E questa, appunto, 1a condizione ‘modema dopo che sono entrati in crisi i sgrandi sistemi di certezze, le fei inerol- cilment -labili del passato, che costituivano i punti di riferimento della vita. E il primo di questi momenti di erisi, da cui @ nata Tera moderna, come Pirandello afferma nella Premessa seconda (filosofica) al suo romanzo, & la teoria copernicana, che ha scon- volto le certezze precedent della terra immobile al centro delf'universo ¢ tutti i sistemi di riferimento del- Tuomo. Di fronte allo strappo, tuomo del Novecento resta smarrito © per- plesso. Con gusto di_provocazione un fumetto dissacrante ameri- cano dei giomni nostri, spietata cita- zione dei vizi e tic di una famiglia dloggi, i Simpson, che, a mio coneluide in qualche modo I'itinerario di crisi che ha attraversato un'umanita sempre piti omologata: “L'anima non esiste affatto. E' una cosa inventata per spaventare i bambini, come i fantasmi_ o Michael Jackson.” dice Bart, il figlio adole awviso, varia € seente. E! lunico modo possibile di evitare non solo T'indagine, ormaipreclusa sul nostro ruolo nel mondo, ma anche la fatica di un'inutile ricerca. E Ia definitiva fine di quello che Pirandello vede perdere la sua iden- {ita,frantumandosi in una serie di stadi incoerenti. Liavvertire di non essere pitt nessuno nello serittore siciliano, perd, genera dolore; Nimpossibitita di consistere in un‘identita, provoca angoscia ¢ orrore, genera un senso di solitudine tremenda, E la religione non & consolatoria per chi usa fa ragione. Lo afferma nel novella ‘Lume male a sua “Berecche ¢ la guerra” detto della ragione! ragione maledetta che non sa accecarsi nella fede!", dice Berecehe, che adopera la sua "ragione filosofica" per osservare I'universo in tuna notte di luna e interrogarsi su quel "Dio nato nelle animucce loro ¢ che essi credono creatore di quei cieli di futte quelle stelle: ed ecco se lo pigliano questo Dio che ha ereato i cieli e tutte le stelle, se lo adorano e se 0 vestono a modo loro e gli chiedono conto delle loro miserie e protezione anche nei loro aff pit trist, nelle loro stolide guerre”. Pirandello qui si fa vicino al riso “amaro¢ cattivo” delle Operette morali di Leopardi, non a caso da lui molto amate, Lareligione non é sostanza, ma forma, trappola, espressione piccolo borghese di un universo egoista e meschino che mette una maschera persino a Dio creandolo “a sua immagine © somi- alianza: del resto, i grandi demiurghi delle passate filosofie _sarebbero impropri_a quest'universo.grigio © mediocre, pieno di tensioni segrete, odi e rancori, ipocrisie e menzogne. E cosi Tuomo, il grande uomo del Rinascimento, quello che eredeva di mondo buono e sperava di lasciarlo migliore, nel nostro tormen- tato secolo alla fine, si trasforma nel restiere della vita", "colui che ha capito it gioe del leopardiana vacuiti del tutto, per cui, pit che restare al centro di questo mediocre e illusorio cerchio, @ meglio contemplare la realta da un'infinita distanza. E l'uomo eclettico diventa leroe straniato dalla realti, 'ex ribelle, pessimista, _contemplativo, coscientemente lucido ¢ critico nel rapporto con il rea Quale la posizione det'uomo nel uni- verso sempre pit) piccolo del terz0 millennio: filosofo, poeta, saggio o E quale Dio? Affido la risposta ad uno serittore di fantascienza, Isaac Asimov ¢ al suo romanzo “Llultima domanda”. Del resto credo che la fantascienza ¢ il giallo siano i soli oggi in grado di interpretare i nostri dubbi del vivere. trovare hha. preso cosci infinita le. cybor Un uomo costruisce un computer grandissimo che nel corso dei millenni si sviluppa in tutto Tuniverso pren- dendo le sembianze di un vero dio, Alla fine, mentre tutte le galassie si stanno spegnendo ¢ luniverso sta per decadere ultimo uomo formula una domanda che gl risposta del super computer &: «DATI INSUFFICIENT] PER RISPOSTA SIGNIFICATIVA», la di esoterismo, filosofia, storia, fisica modema, letteratura MAGNETISMO ** Ci sono momenti nell’esi in cui il tempo e lestensione sono piti profondi, e il senti- mento del’ esistenza & immensa- tenza ‘mente aumentato, 99 (Charles Baudelaire) Ma cosé quella forza che mi attra 18, che mi m'immerge dentro una real impalpabile facendomi evadere dalle prigioni del pensiero proiettandomi dentro un'onda di emozioni ? Sento la fisicita trasformata dentro un flusso denergia che spalanca corrispon- denze, dinamismi e che mi fa muove come calamitata, verso qualcosa che c ‘ma non appare agli occhi se pure aperti come se esistente assumesse dimen- sioni diverse. Quando lo sguardo non si ferma sulla superficie ma si dilata ¢ si incunea dentro il tempo, come dice Baudeleaire, si perviene ad una esperienza singolare profonda ed & questo che ho provato a Chartres. Questo é il suo mistero. La cattedrale di Chartres somge su una colfina elevata nel cuore del piccolo centro, La sua struttura simpone leggera sultutto, armonica nella asimmetia appa- rente dei vuotie dei pieni. Buna presenzaa ineludibile, un richiamo costante. I suo campanile, la sua guglia svettano reel cielo mutevole di aprile, bucando orizzonte, raccogliendo, canalizzando energie che la sua anima di pietra proietta intomo ereando ire, un campo magne- tivo che ti staeca da ogni contesto Da lontano la scorsi nel pomeriggio inoltrata ¢ subito sorrisi ... poi, senza pensare, puntando gli occhi alla guglia di ovest ,diressi sicura i miei pas nelfora pitt calma, quando il erepu- i presenza. Ed ed io ai suoi piedi, incantata, Camminavo con lo sguardo dentro ta pietra, scrutando ora un dettagtio, ora cola, See RS) uu ei Meee (eMurs M tC) LA SIGNORA Di CHARTRES ae gettando un abbraccio d’insieme, quasi a volerla bere tutta dun fiato. ‘Camminavo ... € camminavo girandole attomo non so quante volte, conti- nuando a percorrere il suo perimetro, Non mi stancavo mai, quasi a voler imprimere dentro me il soleo antico delle sue fondamenta, e poi elevare nel mio spirto, ad una ad una, le sue pareti, ‘quasi che la sua presenza si costruisse dentro di me. E cosi ogni giomo dei tre gion separavano dal Lunedi dell’Angelo in ‘cui Vavrei lasciata, Ogni mattina eto Ti, puntuale ad una promessa tacita, La selva di sculture di pietra pian piano si diradava_© un volto, una figur colonna,un fregio balzavano pitt vivi dentro il mio sguardo portandomi indie- tro, staccandomi dal tempo che scomeva intomo, —proiettandor quellarco arco di pietra innalzato sul mondo, Ogni tanto, quasi a voler ripren- dere fiato, mi allontanavo nel perimetro intomo, percorrevo le stradine tranguille che discendono ripide il colle, gustavo Ja quiete raccolta, le case antiche, il lastricato di pietra delle strade che si ipartono a raggio dal cuore di Lei, della Signora di Chartres. II verde ovungue, il profumo dei fiori nei giardini curati, Tassenza di traffico, il gironzolare di aleuni passant, le bancarelle dei rigat- tieri, i tranquilli caffé mi distraevano un poco come un sereno corollario, un inserto, una comice profana a quel ‘centro possente di forza, Ma poi, come se il mioago la puntasse, sempre i miei passi volgevano a Lei che, che una in immobile al centro della rosa dei venti, catturava ogni mia domanda guidando i miei passi sui suoi fianchi, sulle sue gradinate di pietra, a sud a nord, a ovest facendomi esplorare il sopra, i sotto ed infine invitar entrare, rail venerdi i Pasqua la prima voha che vareai la soglia da nord, Subito m’avvolse Ia penombra e iniziai a percorrerla tutta, Un certo disorienta- mento mi prese, non riuscivo a visualiz~ zame la pianta: Vintrico di colonne, la penombra mi toglievano ogni rifer mento, non capivo se mi trovavoa nord, ad est 0 ad ovest, tanto era complesso quel vuoto pieno in cui mi ritrovavo. Mi sembrava di brancolare nel buio. Nella semi oscurita percepivo solo i singoli dettagli, i frammenti di quel tutto che pian piano, ad ogni nuovo mio giro esplorativo, prendevano un posto, una collocazione nella mia mappa mentale. Ma mi sfuggiva Vinsieme per quanto continuassi_a camminare con gli oc dentro ogni dettaglio. Ogni tanto, quasi a raccogliere tutto il molteplice in me, mi mettevo a sedere. Lo sguardo vagava: ora non vedeva che PPalto, il vuoto dove la mia anima quasi galleggiava. Trascorse non so quanto tempo, poi cercai il mio compagno di viaggio ma non lo trovai. Li dentro ognuno viaggia da solo ed & fuori dal tempo. Mi riscossi ed uscii richiamata alla realta da questa maneanza, Era la_mattina, il Sabato Santo quando entrai di nuovo dal portale nord. ‘Vagavo nella selva dei pilastri delle tre di Elisabetta Polatti Sears navate, immerse nelombra, mentre ancora i rosoni tacevano ¢ il tavvolgeva nel canti di un’ombra. Sostai sedendomi su una panca ad aspettare non so, forse me stessa, mentre uno sparuto gruppetto officiava nella navata laterale in cui avevo trovato posto, se pure un poco discosta, luicio delle tenebre. I canti gregoriani si disperdevano sfumando nel vuoto, Salivano, —ritomavano, _ovattando Fombra con l’eco di una lingua lontana. Non afferravo altro che quel senso raccolto di veglia, di fiduciosa attesa Ritomai, ormai catturata, di prima ‘mattina, nel giomo di Pasqua, ‘Tenevo il mio cane in braccio & mi sedetti su una sedia impagliata nella navata nord, dietro le poche fila di panche occupate da una trentina di persone, Cullata dai canti della messa ‘mattutina, osservavo i rosone di fronte orlarsi pian piano di luce. Di sbieco intravvedevo Maltare maggiore sovra- stato dalla volta stellata e rischiarato di Tato dalle vetrate istorate ‘Tutto era in penombra poi, pian piano, i primi raggi di sole che saliva da est colpirono i vetri ancor muti. E fu meraviglia il vederli accendersi del 10580, dello smeraldo, del blu cobalto € infine incendiarsi esplodendo nelforo del rosone di fronte. La luce inesorabile inghiottiva ombra e il freddo lasciava_ le colonne. E.cosi il mio. corpo, prima raccolto, ora si distendeva al rflesso acceso dalla luce dellest. Dentro me ogni mia fibra splendeva iridata, lenzio ge eer ee we Seeeminen uu Mic Mere Murs nC) pe LA MELENCOLIA I DI DURE Albrecht Durer & senza dubbio uno dei principali protagonisti_ del Rinascimento, sia dal punto di vista artistico che culturale, La sua figura si staglia gigantesca nel panorama dei movimenti intellettuali dei primi decemni del Cinquecento, epoca foriera i profondi rinnovamenti sociali e inquiewdini moralie religiose. Durer & stato il primo a rivoluzio- nare il ruolo dell’artista: non pitt un artigiano dotato. di_particolare abilita ma privo di identita © peso sociale, ma un uomo immerso nei problemi del suo tempo, intell tualmente all’avanguardia, punto di riferimento eulturale e morale per i suoi concittadit Della sua vita si conosce quasi tutto per via della fitta corrispondenza da lui tenuta, dei suoi diari ¢ dei suoi appunti; tuttavia & proprio quel “quasi” a stimolare la nostra curio- sita ed € una delle sue incisioni pi celebri ad ulterior- alimentarla mente: la Melencolia I Comprendere bene I'ambito storico nel quale & nata Penigmatica inc sione di Durer contribuisce, proba- bilmente, a renderla un po” meno misteriosa e avvicinarla ancor di pit alla nostra sensibilita, sottoline- ando, da un lato, come opere siano davvero universali e sempre attuali (perché universali e sempre uguali a se stesse sono le dell’uomo), e dall’altro suscitandoci il dubbio che il lavoro Gi perfezionamento esoterico sia una aleune azioni specie di chimera sfuggente, un supplizio di Tantalo perseguito tutta Ia vita, a volte inutilmente. Il capolavoro & stato realizzato nel 1514, in personale particolarissimo. La madre dell'artista era morta da poco, gettando il pittore nello sconforto, mentre altre nubi oscure si profilavano all’orizzonte. La peste mieteva vittime in tutta Europa, tanto che Durer era stato costretto a lasciare Norimberga qualche tempo prima per rifugiarsi in zone piit salubri. Mancavano meno di tre anni allinizio della rivoluzione protestante e ovunque serpeggiavano i malumori e le tensioni che avrebbero precipitato gli stati in lotte sanguinosissime. Solo poco tempo prima, nel 1499, Stoeffler © Pfaum avevano pubbli- cato un Almanacco nel quale i due matematici una previsione terrificante: la. stra- un momento storico © © astrologi facevano ordinaria congiunzione di Saturno, Giove e Marte nel segno dei Pesei avrebbe provocato un raftredda- mento generale dellatmosfera, piogge eccezionali e un nuovo diluvio universale. Il mondo cono- sciuto, d’altra parte, era improwvi- samente diventato molto pitt vasto per via dei nav the avevano aperto rotte verso paesi fino allora aprendo —orizzonti prima inimmaginabili. I vecchio mondo cambiava € uno nuovo stava per subentrare ¢ sostituirsi ad ess0, ato sconosciuti, di Marcello: Vicchio anche se pochi se ne rendevano ancora conto. Tra questi pochi vi era Albrecht Durer. Forse a qualche lettore, in questo momento, saranno venuti in mente parallel tra la nostra epoca e I'alba di quel 1500: la veechis piil, i nuovi confini sono quelli dello spazio, terrorismi, minacce nucleari, guerre sono eventi coi quali facciamo i conti giomalmente i fondamentali- smi religiosi si radicano sempre pit profondamente —nell'animo degli uuomini. La religione della ragione non Terra non basta soddisfa pit ¢, d'altra parte, Virrazionalita porta come dote lo seatenamento delle passioni ¢ la follia. L’angelo della Melencolia, lo sguardo perso nel vuoto € di mestiere abbandonati ai suoi piedi, ritrae meglio di mille parole la doppia disillusion dell” umanita che aveva, © ha, lasciato da parte l’Arte, Nell’incisione i lutti © le tragedie sono simbol: cometa ( identificata da sempre nell'immaginazione popolare con eventi negativi) che si seorge sullo sfondo ed é rivolta verso una citta che si specchia nel mare, Saturno, che secondo l'astrologia presiede al cosiddetto carattere melanconico, & richiamato dalla posta dietro langelo ( Cronos, il tempo) mentre Giove lo & dal quadrato magico, a base 4, che campegaia sul muro. E probabile che Durer abbia scelto questi. simboli_ ispirandosi all’ Almanacco di Stoeffler ¢ Pfaum. i arnesi ati dalla dra mc Reem eS Cuu mc Reo Menu um LCrLole La scala appoggiata all’edificio ricorda la scala di Giacobbe Esotericamente Ia seala rappresenta il cosiddetto Asse del Mondo, ma qui giace abbandonata per terra. L'Asse & spezzato, disfatto, inerte, Non vi & pit contatto tra il sopra ¢ il sotto. I mondo corporale delle apparenze va per la sua strada, senza che vi sia pid aleun influsso dalle sfere superiori Anzi, proprio il taglio del cordone ‘ombelicale che ha legato I'omo a Dio @ responsabile della perdita della retta Via (la dritta Via era smarrita), condannando 'uomo a una navi zione cieea nella quale lor offre piti aleun punto di riferis Da quella seala un tempo salivano seendevano gli angeli, salivano ¢ seendevano le anime beate, mentre ‘ora essa é solo tragico legno privo di ‘ogni significato, mestamente abban- donato contro un muro come. un veechio orpello. Oltre la seala, anche {a Bilancia penzola inutilizzata. Dove la Giustizia umana? E dove la Giustizia Divina che la deve sempre ispirare (Giustizia mosse il mio alto fattore/fecemi la divina Podestate/ la somma Sapienza ¢ il primo Amore)? E Cupido, come mai sta solo ¢ pensoso, inattivo, perso nei propri pens arigiore che tutto awolge. La parte sinistra dell’ineisione & molto suggestiva per la presenza di aleuni simboli messi fortemente in risalto: la curiosissima pietra scolpita, il fornello che brucia dietto di essa, il cane addormentato. ¢ la sfera Soff brevemente su ‘ognuno essi, dando solo qualche spu alPintelligenza di ogauno ulteriore indagine sulla simbologia. La Pietra Lavorata attira immediatamente la nostra attenzione, sia per le sue dimensioni veramente imponenti che per la forma particolarissima, Si tratta di_un_octaedro composto da. sei pentagoni irregolari e due triangoli equilateri. I significati del tr del pentagono sono ben conosciuti (il primo @ la figura elementare della zronte non, vento, i? Anche 'Amore é spento nel riflessione e lasciando mr geometria, alla quale ogni altra figura pud essere ricondotta; il pentagono & in rapporto con Pentalfa ma qui voglio far notare che i pentagoni hanno ciascuno tre angoli retti e due_angoli di 135°, e dunque 3x90 = 270 © 135x2 = 270. La riduzione teosofica da in ogni caso 9, simbolo di rigenerazione ¢ immorta- lit, Esistono numerosi altri rapporti numerici, ma gid questi mi sembrano sufficienti a dimostrare, assieme agli altri simboli, che Durer non fosse a digiuno di nozioni esoteriche. E se vero che il fornello & Tatanor dell’alchimista e che 'umor nero rappresentato nella Melencolia & ta prima fase del proceso alchemico che conduce alla Pietra Filosofale, & del pari vero che la Pietra raffigurata suggerisce idealmente la ri-scoperta dell’immortalita dell’anima umana Il cane addormentato riporta all nostra memoria un altro f rane” riformatore dell’umanita: il Veltro di Dante Alighieri. Di passag- gio, e senza addentrarmi in un campo che esula da questo studio, faccio notare un particolare molto curioso: Panagramma di Veltro & Lutero! Durer fu luterano convinto per buona parte della sua esistenza Ma come e perché lo stato melanco- igo dovrebbe elevarci alla contem- plazione dell’anima e alla riconquista di quell’Uno, che € messo cosi bene in evidenza dalla sfera ai_piedi dell’octaedro? artista certamente non si discostava dal concetto, caro agli antichi, della conoscenza come facolta dell’anima Lanima, prima di inearnarsi_ nel corpo, conosceva e rivordava tutte le cose. Con il suo precipitare nel corpo tali facolta si sono oscurate. I] processo della riconquista della cono- seenza @ quindi legato alla memoria piit che ad ogni altra cosa, Secondo la teoria degli umori, in auge da Aristotle in poi, dei quattro tipi fondamentali caratteri quello malinconico, secco-caldo, sarebbe il temperamento pit adatto alla remini- seenza, cio’ alla conoscenza, Alberto. Magno, maestro di san Tommaso d’Aquino, nel suo trattato De memoria et reminiscentia pone, come gii Aristotele, una differenza tra. memoria reminiscenza, La prima, pid legata alle sensazioni, sempre connaturata alla parte sensi- tiva dell’anima mentre la seconda risiede nella parte _intellettiva, sebbene conservi ancora tracce delle forme corporee. II processo di cono- scenza vera esige che si oltrepassino le facolta sensitive © si arrival dominio pit puro del Alberto Magno scrive: “Coloro che desiderano rievocare [ da reminisci ossia fare qualcosa di pid spirituale e intellettuale del semplice ricordare] si ritraggono dalla pubblica luce in tun oscura intimita: poiché nella pub- blica tuce le immagini delle cose sensibili sono sparpagliate ¢ il loro movimento é confuso. Nell’oscurité, invece, sono compatie e si muovono con ordine”. Questa descrizione dal sapore prero- ‘mantico, che si adatta perfettamente allo spitito e al messaggi della Melincolia 1, @ pertinente anche al’Arte alchemica alla Prisca Filosofia le quali, scbbene non disprezzino i valori dell’esperienza, infine la trascendono e la trasformano in vera consapevolezza del sapere, del potere del sapere, Liinguietudine che mosse Durer, all’alba del 1500, & la medesima che affligge I'vomo moderno, ma i risvoltiesistenziali, oggi pit di allora, sono amplificati, stritolati e consu- mati dalPindifferenza e dalla fretta, né si vede all’orizzonte ideologie che pure possano dare sapore alla vita, Durer stesso, dopo aver abbracciato il luteranesimo e difeso arte dai furiosi_attacchi iconoclastici del calvinisti (1), fu deluso infine dal protestantesimo, Le disillusioni di Durer non sono dissimili da quelle di coloro i quali, dopo aver creduto che aleuni Ondini iniziatici potessero fungere da guida ideale per 'uomo ¢ la societd, in virti del nucleo esoterico che nonostante elletto. 1 ritorno di tutto conservano, si rtrovano @ fare i conti con la “eaduta di tensione” degli stessi. Un nucleo esoterico esiste, ma é ‘veramente troppo nascosto, chitso in tuna mandorla cosi ermetica che non si hanno pid le chiavi adatte a forzarla, posto che cid interessi davvero alla gran parte dei cosiddetti “iniziati” Oggi alcuni, o parte, di quegli Ordini, (il significato della parola Ordine & sovente sconosciuito agli stessi iseritt), in sempre maggiori occasioni appa- ono come associazioni svuotate di senso, luoghi dove si fa esercizio di parole 0, peggio, sfoggio di presunta importanza che manca nel mondo profano. E un atteggiarsi illudendosi di essere ma dolorosamente puntando all'avere, Il troppo esten- dersi in senso orizzontale, Vaceapar- ramento di numeri, (che & cid che pit pare interessare), non pud che andare, come sempre, a discapito del verti- cale, cio’ deltidea. E pitt si aumenta indiscriminatamente fa quantita degli aderenti a un certo Ordine, pid esso decade a volgare ritrovo di opportu- nisti e furbetti di quartiere, i quali, se sono disposti a pensare poco ¢ a essere inquadrati (© non squadrati!) dai portatori di galloni, sono mera gliosamente ben accetti. Come altrove, purtroppo, anche negli Ordini dove dovrebbe _regnare Uomo nella sua interezza, sembra che ci sia una corsa all'incontrario. Chiediamoci: lappiattimento dev'es- sere il credo e il razionale per sviluppare, © far sviluppare, ill per- corso? Ma quale Luce pud emergere in tali condizioni? Quale soluzione, quale strada, quale meta pud essere rettamente indicata a chi aspira a un miglioramento del proprio essere, 0 a chi desidera davvero fare qualcosa per la tanto sbandierata umanité, se quelle sono le premesse? Proviamo a togliere mentalmente gli orpelli a chi si fregia di essere “iniziato” con tali presupposti... che cosa resta? Un_ sistema, quando & di questo genere, non pud che crollare sotto il proprio stesso peso, perché ha fonda- menta basate sul nulla. Non & !Ordine iniziatico a portare Luce fuori ma é il fuori che porta dentro oscurita, conquistando spazi sempre pitt largh condendo il tutto con una robusta dose di ipocrisia. In un partito poli- tico, ad esempio, si dichiara a viso aperto che si lotta per il potere, si cereano correnti interne per conqui- starlo, si formano alleanze, trame € si tendono trappole e traboc- chetti, In quel caso molto & leeito, perché ogni iscritto sa gia in anticipo quali sono le regole del gioco e le accetta. In un Ordine iniziatico malato, nulla cambia _rispetto all'esempio fatto, anzi cambia in peggio perché i giocatori, pur gio- cando la stessa partita, si nascondono nella doppiezza e nella finzione Ma una messinscena non pud durare per sempre. La storia insegna che c'é sempre una resa dei conti e che cid che esce dalla porta finisce per rientrare dalla fine- stra. Pid tardivo sara il risveglio, pitt ‘raumatica sara la realta. tessono Dove poserebbe oggi il proprio sguardo la figura alata di Durer? Nate T Na 1525, nela cacea dala ova Untoreisung dor Messung mit dom Zeal und Rchtschelt, scrveva che | lovani pio domebbao nen sotanto essere infammati dal Tamoce delat, ma gungere alves| aun pi vero ‘© mglere intondmento di essa, sorza lasciars| ‘urbare dal ftlo che fra nol in questo tempo, si cono sulla pita molte cose malvagie, © si affema che essa & al servile det'dolatia’ RR La ricerea va bene ma deve essere vissuta con sacralita, Dopo trecento anni dai tempi di Newton e Cartesio la fisica sta ridando "spazio" allo Spirito, tovan- dogli una collocazione nelfuniverso da noi conosciuto. La fisica, Ia scienza madre del materialismo, inizia in ambienti davanguardia a riconoscere le vibrazioni pitt sottli, quelle dello Spitito. Spirito e materia sono due facce di una stessa medaglia: verita antiche sono riconosciute dalla scienza_ solo ‘ogg. Lievento é di una portata straordi- naria, paragonabile alla prima passeg- giata —delltuomo sulla. Luna, Probabilmente dovranno —passare decenni per capire Timpatto sociale, cculturale di tale "iabilitazione” da parte dei fisici modem nei confronti del Sacro che sottende tutta la manifesta- ione.Cosi come io vedo il mondo é un libro seritto da Albert Einstein che tutti dovrebbero leggere, per rendersi conto cche pitt si esplora la materia tanto pit ‘emerge fortemente la sera spirituale, Le nuove veri elaborate nei laboratori di fisica sempre pit si allineano alle verita della Tradizione. Il fisico Jean Emile Charon, direttore del Centro di Ricerca sulla Relativita complessa (CER.CL. E), in Francia ha proposto una teoria che localiza "lo spazio" dello Spirito nel- Telettrone, considerandolo punto di con- tatto tra il piano della materia © quello dello spirito.Enmete Trismegisto, con la sua celebre teoria su cid che & in alto uuguale a cid che & in basso, convalida il pensiero di Charon, Egli considera Telettrone come un micro buco nero € sostiene che all'intemo di unbuco nero regni neghentropia, Nopposto del di Antonio Pusateri principio dellentropia, la quale prevede che un sistema dopo untempo determi ato raggiunge un equilibrio. L'eletrone sarebbe una banca dati in continua evoluzione, Tutte le cose, compresi noi esseri_umani, siamo composti da protoni, neutroni ed elettroni_ liberi, quindi tutto cid che percepiamo con i fisici & energi tun diverso livello di compattazione. Pensando alla nota legge del simile che atira il simile, possiamo considerare eventualita che gli elettroni evoluti, con ‘molta informazione, cerchino altri elet- troni evoluti dello stesso tipo. Quindi, se cosi é, possiamo dire che gli elettroni di tuna roceia siano meno evoluti, abbiano meno informazioni di quelli di una pianta e, di conseguenza, Tomo si trovi al vertice di questi elettroni evoluti. Il DNA & Iapice dell’organizzazione evoluta della materia, che permette a piit persone di contattare, di sentire in sé, Faltra faccia della medaglia celata ai nostri cinque sensi: la manifesta- zione dello Spirito _nell'uomo. Possiamo allora spiegarci come mai le nuove generazioni siano sempre pid "sveglie" delle precedenti. Oggi che ho 40 anni, ricordando le cose che facevo da piccolo e paragonandomi a mio figlio, posso vedere come la capacita di apprendimento e il grado dintelli- genza appaiano pit sviluppati. L'vomo oggi sta sempre piii innalzando la soglia del sapere, producendo vibra- ioni sempre pitt armoniche. “Vano, tutto & vano”, si legge nell Feclesiaste, © cid viene confermato dalla fisica modema, cosi come confermato i concetto di Maya, illusione, in Oriente. Un qualsiasi oggetto percepito con il senso della vista ¢illusorio se osservato ‘con un microscopio a scansione elettro- nica. Una penna, ad esempio, svanisce alfocchio delFosservatore. Noi dunque crediamo reale cid che possiamo perce- pire con i nostri sensi limitati e spesso imperfetti, ma quale realta possiamo pereepire e vivere? Il fisico ci dice che tutto cid che percepiamo é energia a diversi livelli di compattazione, inter- cconnessa e gerarchicamente ordinata. I biologo, alla luce delle nuove tendenze della fisica modema, inizia a di se trattiamo male il pianeta trattiamo male noi stessi. Il medico riconosee che esistono le malattie psicosomatiche. Se ‘caso stress a me stesso posso causarmi varie patologie e pet sensibile allo sviluppo di tumori. che La fama del genio scientifico di Isaac ‘Newton ha offuscato, fino a farla scom- parire del tutto, un’ altra immagine del ‘grande inglese. Liha nascosta fino al punto che, in notissimi dizionar, si pud leggere un'ampia voce "Newton" senza ‘rovare neppure un accenno ai suoi seit religiosi. In effetti questi sono stati ‘giudicati alla stregua di un passatempo senile, tanto che vennero sempre jgnorati anche apertamente riffutati. Nel corso dei_secoli sono stati pubblicati_ solo pochissimi frammenti tratti da una massa ingente di manoscritt. Allfepoca di Newton, religione e seienza facevano parte del’ unica grande fami: lia del “sapere”, non essendoci, infat, confini nettamente distinti tra Tuna ¢ Taltra branca. Questo & probabilmente il OCU Seie Mes eM ue ue mt Te Si diventa cid che si pensa, dice la Maitry Upanisad. Energia ¢ pensiero sono corre- lati, per cui Tuomo che vuole intervenine sullinterfaccia spirtoymateria, sul DNA ( vedi progetto Genoma), sulla evoluzione, deve fare molta attenzione @ non inter- rompere la neghentropia, Ia spinta di conservazione/evoluzione della Vita, che nella sua origine esprime il Bello ¢ il Buono, qualita che la ricerca scientifica odiema non sembra_—_garantire Linformazione neghentropica, secondo la teoria di Charon, tende alla compren- sione globale, all'Uno che tutto contiene, La rricerea deve essere vissuta con sacraliti, sapendo di operare sulla evo- Iuzione spirituale dell'vomo non privile- giando solamente un lato. della medaglia, quello della materia, per esaltare la ragione ¢ la razionalita, il NEWTON lato. dell'Anima € dello Spirito, realiz~ zando cosi il senso di Unita col Tutto. Se la Coscienza inizia a svilupparsi negli uuomini di scienza e i confini iniziano a Gissolversi, Ia scommessa.successiva per Tumanita & quanto tempo dovri passare prima che economia e la politica subiseano il nuovo influsso spirituale, Liattuale tipo di sfrutta- mento di risorse del pianeta_non garantira pitt ai sei miliardi di esseri ‘umani- di cui solo due miliardi vivono bene - la possibilita di sopravvivenza Il pianeta inizia anon avere pit un equilibro riproduttivo. Se non ci sara ‘un cambiamento di coscienza, pos- siamo affermare che la fine della vita sulla terra é gid in atto.Basta esser se stessi, che se c' valore questo emer- geri e sara visto € riconosciuto. e l APOCALISSE il metodo scientifico applicato alla teologia motivo per il quale Newton applica lo stesso metodo ad entrambi i campi d'indagine. Ma qual & il valore degli scritti religiosinewtoniani? Sono davvero cosi marginali_ nel complesso della sua opera nonostante le imponenti dimension’? Se ne pud fare una letra in rapporto al metodo seguito nelle opere scientifiche, ma iteologi non si oceupano di Newton e Timportanza teologica dei suo scritireligiosi non viene vista, Una difficolttuteriore & sempre stata causata dal carattere eretico del cristianesimo protestante, professato dallo scienziato i quale non si timitava a identificare la mostruosa Bestia anticristiea con la Chiesa (responsabile della grande aposta- sia di cui parla Apocalisse )e I Anticri- sto con il Papa, ma negava la Trini divina, seguace, in questo, dell'antico eresiarea Ario, Newton era convinto che di Gandolfo Dominici le eredenze religiose, come quelle scien- tifiche, stessero cambiando ¢ che sarebbe Yenuto un tempo in cui le dottrine trinitarie sarcbbero state considerate anti- uate e primitive, Per Newion Gesit non @ che un uomo, per quanto degno di essere innalzato accanto a Dio. Cristo il Salvatore e il protagonista del secondo Avvento, Ma non é il Re, il Signore. Gia ali ebrei erano caduti nel’errore di confondere il Messia con il Re. C°& un Regno, ¢ uno solo, e dungue un solo Re. Il viceré pud occupare il posto del re, ma non per questo i regnisaranno due, Newton svilupperi questo argomento con un’analogia tratta dal mondo della natura, in specie da quella forza di graviti la cui piena comprensione esigeva la presenza di una forza spiri- tuale non soltanto meceanica nell'Universo, Immaginiamo che ci Cle une metal Ee) siano tre corpi A, B,C, disposti uno sull’altro, Solo il compo A é grave, forza della sua gravita, preme sui compi BeC, iquali allori graviti, Ora anch’essi gravitano verso | corpo A. La forza sara in A, in Be in C, tutavia non ci saranno tre forze ma una sola, che verri comunicata e trasmessa ad A, B € C. Alllo stesso modo, la divinita del Padre si trasmette al Figlio ¢ in specie alla salvezza della Chiesa. Newton concepiva, inoltre, uno svi- luppo nel tempo della verti religi negava, quindi, la sua fissazione in un dogma. Dopo aver introdotto la distin- Zione tra tempo, spazio, luogo € moto assoluti e relativi, Newton afferma: “Dungue fanno violenza alle Sacre Seritture, quelli che vi considerano queste parole [T'affermazione del moto relativo del Sole come obiezione al sistema copemicano] nel senso delle quanti) misurate [assolute]. Cosi pure, contaminano Ja matematica ¢ la filosofia coloro che confondono le vere quantitd con Ie loro relazioni e ‘misure comuni”. Non & un caso che la matematica ¢ Ia filosofia siano poste suillo stesso piano delle Sacre Scritture, Liaspetto pit sorprendente del Trattato sul’ Apocalisse sta nell'applicazione del "metodo scientifico” alfinterpretazione delle profezie contenute nel libro rive- lato, Per Newton il metodo deve garan- tire la certezza della conoscerza al pid alto grado, Ogni deviazione dalla cer- tezza diviene una violenza alla verita, tuna “lotta contro Dio”, L'attenzione di ‘Newton per I’Apocalisse risale agli anni ‘siovanili. Il suo interesse per la lettera- tura profetica ha certamente origine nelf’ambiente culturale di Cambridge, dove aveva insegnato Joseph Mede, autore di una Clavis apocalyptica, ampiamente utilizzata da Newton. Pare che il periodo pitt intenso della sua ricerea religiosa sia stato determinato da tun momentaneo abbandono delle que- stioni scientifiche, dovuto probabil- mente alle polemiche che seguirono la pubblicazione, nel 1672, della teoria dei colori, La vicenda afflisse profonda- mente lo studioso che, preso da una erisi ‘basso coms QM ich spirituale, cered rifugio nella fede serisse numerose pagine di teologia biblica, A partire dalla sua morte i manoscrittiteologici intraprendono un percorso —tortuoso. _Inizialmente vengono custoditi dalla Royal Society, di cui Newton é presidente dal 1703 fino alla morte, avvenuta il 20 marzo de! 1727. La Societd, dopo averli esaminati accu- ratamente, respinge Videa di acquistarli © decide di restituili alla famigli consigliando di non mostrarli a nessuno, Aleuni dei vari discendenti Conti di Portsmouth, tentano di analiz~ zare gli seritti, ma, scandalizzati dagli argomenti, accantonano 'impresa. ‘Nel 1872 vengono affidatiall"Universit i Cambridge, dove una commissione esamina il contenuto, pubblicando Catalogue of Portsmouth Collection of Books and Paper written or belonging to Sir Isaac Newton, London 1888", LCuniversti, perd, aequisisee soltanto ati seritt scientifici ¢ retituisce il resto, che ‘viene rifiutato anche dal British Museum, Nel 1936 i testi rimanenti di caratere religioso vengono venduti allasta allarabista A. S. Yahuda, il quale fi porta ccon sé in America, tentando inutilmente di rivenderl a qualche Universi Alla sua morte vengono ereditati dalla Biblioteca Universitaria di Gerusalerame, Pochi frammenti di questo immenso lavoro del filosofo inglese sono stati pubblicati. La pubblicazione dell’opera di Newton & stata per lungo tempo cconsiderata inopportuna, perché ritenuta scandalosa, ¢ tutti i discendenti del sommo scienziato hanno desiderato solo liberarsene, cosi da non correre rischi e non mettere a repentaglio la sta reputazione. Loriginalith di Newton & iseritta neta posizione metafisica illustrata nel De sgravitatione: un Dio onnipresente nello spazio e nel tempo diviene loggetto esclusivo della conoscenza sia del mondo sia della storia, che assume ddungue un valore sacro, Per il razionalismo newtoniano: “Le Seritture integrano e correggono la filosofia, Per quanto appaia impossibile © somprendente, dobbiamo inserire nel fi Newton, i particolare metodo logico della seienza rnewtoniana il ricorso alle Scrtture come tuno strumento di dimostrazione 0 di ccertficazione o di rimozione del dubbio filosofico”, ‘Newton propone 'interpretazione delle profezie a tuti ati uomini e non soltanto ai dotti, ben consapevole della noviti e dell’importanza etica della sua proposta. Non & un caso che i comuttori della religione, per Newton, siano anche i corruttori della filosofa. I dot, i sapienti del mondo che inventarono la metafisica separata dalla fisica, i greci, Platone e i platonici, Aristotele © gli scolastici, i cabalisti, comuppero a un tempo la filosofia e la religione perch¢ influenzati dalle loro stesse immaginazioni, Layversione ben nota di Newton per le ipotesi ha dunque una duplice radice: religiosa e scientifica, La chiarezza cla certezza delle dimostra- ioni geometriche contraddistingue ogni veriti, ecco perché anche I'uomo comune, essendo dotato di ragione, pud attingere allo stesso modo alla certezza delle Seritture e a una dimostrazione di Euelide, Dio ha dato le profezie per distinguere i buoni dai malvagi, non i dotti dagli ignoranti :"Dio, che propose questa profezia sopratutto per amor lore [il popolo basso}, & in grado di renderla comprensibile al loro intelletto, Ed & dono di Dio ¢ non di saggezza umana tanto comprenderla quanto eredera Per Newton gli ebrei furono severa- ‘mente puniti, con la schiaviti: da parte dei romani © soprattutto con Meterna dannazione, per non aver compreso la profezia pit difficile riguardante lav- vento di Cristo. Lo stesso avverra ai cristiani, se non esamineranno le profe- zie concernenti I Anticristo ¢ la seconda ‘venuta del Salvatore, Non fir dunque amore peril linguaggio criptico ¢ allusivo ad attrarlo yerso le ‘oscure opere degli alchimisti, ma la convinzione che essi_nascondevano ‘una pura e semplice verita, che poteva essere riscoperta togliend le inerosta- iguagai che la velavano. Come gli esperimenti, il linguaggio figurato denota inequivocabilmente i propti oggetti: il sole significa il magistrato. supremo, la luna quello successivo in dignita ¢ le stelle gli altri ignitati in proporzione alla loro gran- dezza, Viarmonia dei numeri ha la ‘medesima giustificazione: i numeri indi- ccano il modo pit naturale di rferirsi alle parti dello spazio e del tempo. Cosi il numero della Bestia, che & 666, denota un Regno che dura per le prime sei trombe, sei fiale e sei tuoni. BE” notevole che Newton non trovi alcun’altra ragione per I’introduzione dei tuoni, tranne quella. di completare T'atmonia nume- rica, La numerologia fa dunque parte del linguaggio figurato, Come la numerologia, anche il significato immediato dei sogni pud essere considerato parte della saggezza comune & popolare, a sua volta. com spondente a quella degli antichi popoli. Newton trova nella concordanza di tutte queste tradizioni Vindicazione sufficiente della loro certezza buisce alla saggezza provi denviale di Dio il ricorso a {questo tipo di linguaggio.Con queste premesse, apparato, interpretative di Newton ‘opera come un rasoio. Seguendo le sue regole, le proposizioni in cui viene stesa la profezia costituiscono una semplificaione del testo sacto. La profezia si riduce alla ripetizione di un medesimo mes- saggio: la seconda venuta di Cristo € necessaria perché la sua prima venuta & stata del tutto tradita, La Bestia ha sopraffatto la vera Chiesa, che é spirituale, assimilandosi_ lentamente con il mondo pagano (la Bestia con dieci coma), Ne & sorta la grande apostasia (la Bestia con due coma) che ha raggiunto un regno universale (certamente la Chiesa cattolica, ma per estensione anche tutte le altre Chiese riformate), La Merettice e il falso Profeta, due diverse figure della Bestia, sottolineano il successo del del Dragone (Satana) che le diede potere, trono e autorita, Il mistero scritto sulla fronte della Meretrice & probabilmente la Trinita, cioe il peccato dei peccati consumato da Attanasio e dai suoi seguaci contro Ario, reintroducendo il politeismo nel Cristianesimo, Cristo, come i profeti ebrei prima lui, non era venuito per istituire una nuova religione, ma per riportarla all’antica purezza, La sua seconda venuta ne vedra la completa vittoria, in seguito alla quale salira al Cielo, sedendosi alla destra di Dio, il massimo onore che si possa tributare aun uomo. Recentemente, nel 2007, una lettera di Newton esposta a Gerusalemme, sembra asserire, con precisi tifica, che la fine del mondo sia fissata per la data nell! Annus Domini 2060. La lettera é la “Yahuda MS 7” datata 1704, 1] mondo dovrebbe scomparire esattamente 1260 anni dopo la fonda- zione del Sacro Romano Impero dOccidente. I calcolo si basa sulla ne scien- durata presunta della corruzione della Chiesa, calcolata a partire dall'inizio del potere temporale del papa che, nell'800 4.C. , incorona Carlo Magno Imperatore del Sacro Romano Impero ,¢ per un periodo indicato dal profeta Daniele in 7-25 © 12-7, dove si legge: “per un tempo, dei tempi e la ‘meta di un tempo, € quando la forza del popolo santo sara interamente infranta, allora tutte queste cose si compiranno”. Pochi anni prima di morire, perd Newton si convinse che la data poteva essere ricostruita con esat- tezza a partire dalle parole del profeta Daniele. Da tali parole Newton estrasse la cifra 1260. Informazioni di diretta pro- venienza divina - almeno secondo Newton - che dovevano pertanto essere rese note, Lo scienziato serisse la data del 2060 nella lettera che oggi viene mostrata a curiosi e studiosi, aggiun- gendosi alle tante profezie sulla fine del mondo, Fonti I. Newton (a cura di M Mamiani) - Trattato sul- l'Apocalisse - — Bollati Boringhieri - 1994 -http://archiviostorico.corriere. it/1995/gennaio/03/Apocalisse_ Newt ‘on_co_0_9501033293.shtml -http://wwww.tepubblica, iv2007/06/sezioni/scienza_¢ tecnolo ¢gia/newton/newton/newton.htm! -hitp://www.evaristogalois iv01_PROGETTO_LEONARDOVE VOLUZIONE_del_PENSIERO_SCI ENTIFICO/ IL_600/IL_SEGRETO_di_ NEWTO Nopéf -http://scienzapertutti.Inf.infn it/concorso/2005/estero/newton_apo calisse_d_ippolito.pdf [on .S Prima di offfire qualche piccolo contributo al gruppo della rivista “ Umanesimo rinascente” grazie a cui sari possibile fornire trama e ordito alla nuova tela che il nostro socratico provocatore ed amico, Marcello Viechio, ha iniziato a tessere, vorrei cesprimere il mio plauso per le finalita che si intendono perseguire. Chiarire cioé, fraintendimenti e strumentaliz- zarioni che solitamente quando si usa il termine esoterismo. Non lo si fara mai abbastanza per contrastare stupide ed opportunistiche demonizzazioni destituite di fonda- mento, ma utili a mantenere il potere sulle menti soffocando, nei secoli, qualsiasi voce di liberta intellettuale € di autonomia di pensiero. Comincio, percid, soffermandomi a ricordare a me stessa le parole usate da Clemente Alessandrino per definire il termine 10 0, meglio, esoterico per indicare i libri, gli serittiiniziatict di Aristotele: ...i fondatori dei culti misterici nascosero le loro dottrine sotto i miti, affinché non fossero a tutti manifest, Ebbene se quelli celarono umano sapere ¢ impedirono i profani di accedervi, non era forse oltremodo opportuno che la contem- plazione veramente occulta? Una cosa si dice, Valtra santa restasse tenuta nascosta alla moltitudine. (StromataV,58,4). 1 “profani”, ta “moltitudine” sono “toi exo — quelli di fuori. I termini “eso” ed “exo” vengono adottati da Platone come da Paolo di Tarso, da Luciano di ‘Samosata ( I filosofi in vendita) come da Origene € da Agostino di Ippona per citare solo alcuni. Occulto, nasco- sto, mistero, hanno ben poco da spartire con oscure trame sataniche 0 di Gerardina Laudato terrifiche patologie occultistiche. Chi ha consuetudine, anche breve, con la filosofia sa bene che, a parti da Pitagora, 'approccio alla cono- scenza veniva saggiamente modulato 1 guisa della capaciti di consapevo- lezza che ciascun individuo maturava nel personale cammino di compren- sione. Nella comunita pitagorica i membri (homdkooi), si riunivano per ascoltare in silenzio attive gli ‘Skousma Gi insegnamenti del Maestro, simili a fertile semente, erano fatti_ per essere accolti nel profondo humus della meditazione personale. Lo schiudersi del seme, pervenire alla luce della compren- sione, era un laborioso processo che maturava lentamente negli intelletti © negli spirit. ‘A questo stadio ciascuno degli allievi riuscire a era ancora nella categoria degli “exxo”, di coloro, cio’, che sono fuori. Solo dopo il lungo percorso di medita ed approfondimento della conoscenza, ci racconta Giamblico nel suo De vita Pytagorica, 72) era consentito entrare in contatto diretto col Maestro e diventare esoter membri della casa o della cerchia intima di Pitagora. Esoterico é, in conclusione, un indivi- duo che & entrato a far parte di una comuniti 0 che ha indirizzato il personale cammino di comprensione, visitando il senso nascosto di tutte le cose. E lo fa seguendo un metodo che aiuti a sviluppare Pintelligenza del cuore ed a vareare le porte del cielo. Questo grazie al patrimonio del pen- siero umano che, attraverso i mille rivoli delle filosofie, delle religiosita libere da faziositi, delle arti, delle ansie di conoscenze in senso lato, sono confluite e confluiranno nei millenni avvenire, nel fiume de! pid grande tesoro di cui gli esseri possono godere, quello della saggezza, che risveglia le coscienze ¢ genera armonia ed equilibrio fra gli indivi- dui Nulla a che vedere, percid, con le distorsioni grottesche € Ie aecezioni malefiche cui immediatamente si fa riferimento quando codesto termine viene adoperato nel verso distorto tenebroso. A maggior ragione quando viene usato, strumentalmente o per pura ignoranza, da “comunicatori” nelle diverse informazioni mediatiche con finalita di fare notizia cavaleando Je becere morbositi di_un largo pubblico sovente pitt “gregge” che pensante, Ma tant’@ “...ci si paga lo stipendio...” e si intruppano le folle indirizzandole verso la _greppia dell'insipienza del “dagli alPuntore”, Partecipare al convivio di persone che intendono offrire il loro contributo in questa rivista “on line”, pud essere utile e funzionale 2 gettare un po’ di luce ed aiutare a ‘meglio comprendere arricchendo, nel contempo, ciascuno. La proposta di dedicare un forum intorno al Corpus Hermeticum, compilato intorno al Il- III secolo 4.C. € che, a pieno titolo, pud definirsi_ uno dei nodi eccellenti della grande rete di conoscenze € spiritualiti della vicenda mana, potrebbe servire a diradare le nebbie e stimolare giusti desideri di approfon- dimento, Inizieremo, se vi piace, a parlame fra breve. Per adesso leg- gziamo insieme, assaporandone la pro- fonda bellezza, uno degli inni pit commoventi ed esaltanti mai sgorgati dal cuore ¢ dall’intelletto umano. CC CUN em eee eet Me Rules emt INNODIA SEGRETA, LOGOS IV (Corpus Hermeticum, XIII, 17-20) Tutta fa natura del cosmo ascolti Finno, Apriti o terra, per me si dischiudano tutte fe porte della ploggia: ¢ voi alferi non agitatevi. Canto inni al Signore della crea- zione, it Tutto ¢ 'Cno. Apritevi o cieli, ¢ voi venti arrestatevi. AL cerchio immortale di Dio ascolti fe mie parole, Elevo inni a colui che fa creato tutti gf esseri, colul che ha {fissato fa terra e sospeso if ciefo, colui che ha ordinato allacqua dolce di fasciare Coceano per fa terra abitata © inabitata, per favorire if nutri- mento ¢ if sostentamento ai tutti gli uomint, colui che ha ordinato al fuoco di apparire per aiutare tutte fe ‘attivita degli dei e degli womint. Jodiamo tutti insieme colui che & nelfalto dei cieli, creatore di tutta fa natura. Eg ¢ Cocchio dell Intelfetto e riceve la lode delle mie potenze. Potenze che siete in me, elevate innit a Uno © al Tutto. Cantate unite «alla mia vofonta, voi potenze tutte che siete in me, Santa conoscenza, ifluminato da te, tramite te efevo inni alla tuce intellegibile ¢ givisco nella gioia dell Intelletto, (oi tutte potenze cantate inni con me. E tu fortezza, canta per me. Mia giustizia, canta if giusto tramite me. Mia unione, canta if tutto tramite me. (Qcrita canta la verita. E tu bene, canta if bene. Wita ¢ tuce, da voi viene fa fode ¢ a voi ritorna, Rendo grazie a te Padre, energia delle potenze, Ji ringrazio Dio, potenza delle mie energie. I tuo Cerbo tramite me ti canta, Framite me rice vi if Tutto sotto forma di Verbo, come sacrificio verbale, Queste cose proclamano le potenze che sono in me, ‘Llevano inni af Tutto, compiono if tuo volere. ‘Iq tua volonta viene da te € ritorna a te, al Tutto. Ricevi da tutti un sacrificio verbale. if Tutto che & in noi, salvalo 0 vita, ilfuminato luce, spirito, Dio: TAntelletto & fa guida del two Certo, O portatore deffo spirito, o Demiurgo: tu sei Pio, IL two uomo proctama queste cose, attraverso if fuoco, Caria, fa terra, Cacqua, 0 spirito ¢ fe tue creature, Da te ho avuto la lode dell\Eternita e, come desideravo, per tua volonta Pho portata a termine, A presto amici miei. Cee gem LOSE OMS eMule Ur Cee) La maieutica socratiea era quel metodo dialettico attraverso il quale il Maestro, come una leva- trice, aiutava il discepolo a parto- rire pensieri. Nonostante si parli troppo nelle Logge, ¢ molto spesso ci si parli inutilmente addosso, il metodo di approceio e di sviluppo Maestro Discepolo & quasi del tutto scomparso, Cid & dovuto, da un lato, alla carenza di Maestria in coloro che sono elevati al grado ¢ che il pit delle volte non possono insegnare nulla perché nulla sanno (non nel senso socratico ma in quello pit brutale del termine, per cid che concerne lesoterismo massonico), dall'altro _all'insi pienza ¢ alla leggerezza nell'in viduare i nuovi__candidati alliniziazione, i quali, gia inadatti in principio a tale scopo, finiscono per alimentare il _meccanismo sopra descritto, trascinando vei ginosamente le Istituzioni esoter che nella profanita pid assoluta Su quanto tutto questo quanto derivi, invece, da studiati comportamenti profani che impe- rano oggi nella massoneria, lascio al singolo il compito di ragionarvi sopra. voluto ¢ Noi invertiamo per un momento la rotta € immagi nella figura della levatrice, a tenere il dialogo che segue con una gestante. moci, maestri, Levatrice. Avanti cara, cos’ secondo te la massoneria? Gestante. Mai sentita nominare. La parola massoneria forse deriva da masso, pietra? Lev. Beh, in un certo senso, Gest. Dunque chi fa parte della massoneria ha a che fare con pietre? Lavora Ie pietre? Ley. Diciamo che non si tratta di pietre propriamente material. Gest. Allora, se non sitratta di pietre material, si tratta di pietre spirituali? Lev. Un tempo qualcuno ha definito i massoni costruttori di altri muri, Essi sono le pietre di quei mu Gest. Se, dunque, i massoni lavorano su pietre spiritual e, anzi, se essi stessi sono le pietre, ne consegue che i massoni lavorano su se stessi, Se i massoni pretendono di Javorare su se stessi, vuol dire che essi possiedono un metodo per farlo. Qual é questo metodo? Ley. Cosa ti fa pensare che io lo sappia? E cosa ti fa pensare che esista un metodo comune? In fondo Faltro muro é diverso da qualunque muro materiale, nel senso che Je pictre che lo compongono si ritagliano da sole un posto da occupare, in autonomia ima anche in armonia con la parete tutta. © almeno cosi dovrebbe essere. Il rischio & che le pietre che dovrebbero comporre una parete altra, se non sono abbastanza dure, finiscono per polverizzarsi sotto il peso della struttura oppure si amalgamano, fino a diventare troppo simili una alfaltra. Sotto la mano del piccolo operaio di tumo, di solito armato di falsa cazzuola e di falsi strumenti di misura, ignaro volutamente di architettura ma ricco di fregi ¢ di coccarde sulla giubba, nonché abile nel conteggio, tuna parete che dovrebbe essere solida, perché fort sono i massi squadrat, diventa un tramezzo uniforme senza vita. La vitaliti delfaltro muro é data dalla valorizzazione personale delle pietre, non dall'assuefazione e dal servilismo. Il valore va esaltato, non altro, E il valore & connesso con aleune caratteristiche della persona, Primo interludio. Poiché sappiamo che Socrate, Platone e gli alt filosofi tenevano queste discussioni a tavola, a questo punto entra un servo che porta un vassoio con del sale, Lev. Se proprio vogliamo generalizzare, ¢ tomando al discorso sul metodo, possiamo dire che metodo universale pud essere Mntelligenza, che poi é legata al valore. Gest. Dunque la massoneria¢ Intelligenvza? Lev. No, Cosi potrebbe sembrare che tutti i massoni siano oltremodo intelligenti, 0 che siano stati scelti a far parte di essa perché hanno molto sviluppata tale caratteristica (potrebbe anche essere), ma dubito che tutti sottoscriverebbero a cuor leggero una simile affermazione, L'Intellizenza deve percid guidare il lavoro che i ‘massoni fanno su loro stessi e anche cid che fanno per gli altri II massone sa che la dignita dell'uomo va sempre rispettata ¢ che non vi pud essere dignita senza liberta. TI massone intelligente sa che, esaltando ovvero affondando gli uomini tramite il mero discrimine dellobbedienza servile burocratica, si crea infine un organismo malato che tutto travolgerd perch¢ si comprime la libertA di pensiero, creando solo adulatori. I Massone Maestro sa che il Discepolo pit affine e pitt degno é colui che, aceanto all'Obbedierza, mostra Intelligenza e anche Libertd. Si é degni se sié liberi, e viceversa. Gost. Dunque la digniti personale ¢ la liberta sono subordinate luna all'atra? Intuisco anche che la liberta, nel nostro caso, sia da intendersi come emaneipazione dalle catene che l'uomo si costruisce da solo, ossia i dogmi, ma anche come rifiuto di sottoporsia un basto alla stregua del somaro. Lev. Questo potrebhe essere un termine consono, a patto che il massone sia puro come un somaro, ossia come una bestia che non ha malizia, La massoneria stessa & stata paragonata a un somaro che porta un carico del quale non conosce il contenu. Il problema & che chi porta la soma spesso ha la stessa furbizia di chi gli ha imposto il peso sulla schiena e non aspetta altro che di liberarsi di esso per imporlo aati altri, liberandosi contemporaneamente anche del padrone, Vedi dunque come si predichi bene e si razzoli molto male, per rimanere in termini faunistic. Secondo interludio. ra il servo portando del'acqua ¢ del vino, che poi mischia nel cratere per rinfrancare i dialoganti, La gestante comincia ad accusare qualche dolore da parto imminente, La Levatrice prepara aequa calda e bende, Gest. Ma un uomo pud mai essere completamente libero dai dogmi? Lev. Non ho una risposta neppure a questa domanda © credo che sia difficile trovare qualcuno che possa averla. In fondo non sappiamo quanto di cid che circola nel cervello sia farina del nostro sacco € quanto, invece, sia frutto di condizionamento inconscio. Voglio dire, a furia di sentire e risentire le stesse cose € i stessi concett, alla fine parte di essi diventano anche un po’ nostri, per un naturale processo di perfusione. Non che ci sia sempre un aspetto negativo in eid, anzi spesso vi un risvolto positivo, quando i concetti riproposti sono finalizzati al bene. A pensarci, anche questo pud essere lo scopo di quel complesso di gesti e parole che chiamiamo ritual, Gest. Ma se & incerto che un uomo possa mai essere libero da dogmi,e se capita che Tuomo incorra in errori dogmatici, come reagisce il massone in tai frangenti? Lev. Con latolleranza verso se stessi e verso gli altri, quando Ferrore é sincero ¢ non vvengano lesi la libertae il dirtto naturale degli uomini, In fondo nessuno & in grado di giudicare esattamente dove sta ferrore o la verita. I massone, inoltre, reagisce con la rivolta morale e materiale se ferrore dovesse comprimere 0 mortificare 'womo. Gest. E se a comprimere Ia liberti delluomo fosse la stessa omanizzazione ‘massonica? Non si parla di Obbedienza? Come pud conciliarsi unfobbedienza con ka liberta. Lev. Non bisogna confondere i termini, Per Obbedienza si intende una famiglia ‘massonica, ma cid non significa che un massone si sottoponga interamente ¢ si annulli a beneficio di chi & al vertice di tale Obbedienza, sia e3so a livello centrale che periferico. O, perlomeno, cosi non dovrebbe essere. Liobbedienza & dovuta ai principi della massoneria, E' dovuta anche agli uomini che sono stati elet a guidare quella certa famiglia, per’ solo quando essi siano conformi a queali stessi principi, agli Statuti, alla Legge. In veriti non esiste nulla al di sopra della Legge e degli Statuti, ai quali siéscelto liberamente di aderire, se, a qualsiasi livello e in qualsiasi caso, capiti che tali principi siano jolati, il massone, se degno di questo nome, deve far sentire la sua voce di protesta ¢ tutto il peso della sua azione di opposizione. Un malinteso senso di sottomissione © di servitit pud spingere gli animi di molti ad atteggiamenti di suddi tanza, ma cid & la negazione dei principi fondanti della massoneria Quando alla sudditanza si dovesse associare Minteresse, 0 la comu- nanza di interessi, il massone ha Vobbligo di denunciare la distor- tare, i massone sincero ha ancora una volta 'obbligo morale di sma~ scherare le ipocrisie. A essere chiari, mia cara, lipocrisia regna ormai indisturbata a molti livel dell'Istituzione; __ciononostante, finché si conserva la speranza si lotta in manicra opportuna © ade~ guata, fidando di fare qualche passo verso la Maestria piuttosto che verso il bieco interesse di parte € la negazione di essa. Gest. Ma allora che senso ha parlare di Uguaglianza quando la massoneria, che cid propugna, corre il rischio di trasformarsi da piramide ideologica a piramide di potere, o anche di piccolo potere? Ley. La massoneria, in molti fran- genti € occasioni, si € gid trasfor- mata in questo. E accaduto e accade quando la si lascia preda dei burocrati, che a tutto eredono tranne che agli ideal, io .S BY gid accaduto ¢ accade ogni volta che la si scambia per organizzazione profana, per strumento di gestione di risorse, per organismo pagante soldi contanti. # accaduto ¢ accade quando la si affida a personaggi che fa trasformano in azienda, in campo di azione personale, in strumento politico, affare — privato. L'Uguaglianza non é di casa in quel tipo di massoneria e il massone- contabile non vuole che lo sia; ma 1'Uguaglianza é un concetto che 0 lo a dentro 0 non to si ha, Esso permette al puro di non aver paura del burocrate, all’onesto di parlare, allo schietto di ridere della pochezza del trafficone ¢ dell'illuso arrogante, come di tutti coloro i quali seguono la scia, Gest. Credevo che la massoneria fosse un'associazione giusta ¢ di uomini senzienti, ma dalle tue parole mi accorgo che essa & ben Jontana dall'esserlo. Lev. II primo elemento che favori- see un qualsiasi cambiamento é guardare in faccia la realté. La verita non deve essere nascosta ai propri occhi da un velo nero non dev'essere permesso che qualeuno usi Io stesso velo per coprire. Iside non ha veli, La vera iniziazione nuda, come quel bambino che sta per nascere. Terzo interludio. La gestante ormai é in pieno travaglio. La Levatrice afferra it bimbo che sta per nascere e tira, It servo, piuttosto fifone, chiude gli occhi, Ley. Eeco cara, hai partorito. Gest. I! bambino € come la masso- neria: sono ancora ben lontana dal capirla © di capire il senso della vita Lev. Cosi deviessere. La non finise: nome mettiamo al bambino? Gest. Che ne dici di Hiram? mai, Ma dimmi Chen eM eo noie Wee Me Rules emt ic Cette affirmation nous la devons & Francis Bacon, homme politique anglais du 16e sigcle, mais également philosophe et théoricien de la science expérimentale. L’Homme, disait Bacon, commande & a Nature en lui obéissant. Sentence qui mérite profonde réflexion quand fon prend l'état des lieux du monde aujourd'hui. En fait, lorsque nous avons évoqué le projet d'un travail commun, nous avions conven. de travailler sur une citation de Louis Pasteur: “Peu de science Sloigne de Dieu, beaucoup de science y raméne” Mais au fil de nos réflexions, nous avons acquis la conviction que poser ainsi le sujet revenait & en occulter un pan fondamental. En effet, auraient mangueé la dimension et toute la force de opposition ancestrale, foi contre science alors que de ce débat nait Vintérét_ méme de cette perpétuelle controverse. ‘Comment est née Vidée du saeré, si ce nlest de par cette peur intrinseque de Homme qui, dés laube de !Huma- nité, semble toujours avoir eu incon- sciemment conscience, au plus profond, de n'étre qu'un petit maillon de la grande chaine que constitue Univers? Il est par eonséquent eréé des rituels vougs a des supérieurs bienveillants qu'il s'agisse de puissances animistes immanentes, puis de divinités plus transcendanta- Jes auxquelles nos ancétres vouaient de véritables cultes. En lisant fa Bible & la lumigre des différents récits de la création du monde, quill s'agisse des légendes de YEgypte Ancienne, des mythes Mésopotamiens ou des contes de la Gréce Antique, on peut aisément décrypter les clef communes existant centre ces demiers et ’histoire que nous conte te Livre. Il n'est done pas surprenant d’y —relever nombre dincohérences au regard des avancées actuelles de la science. Le “Berechit” , par exemple, anere la eréation de Univers et de fHumanité & 3760 avant notre ére, alors que Ton sait & présent ‘que IUnivers a plusieurs milliards dan- nées, que Tapparition des. premigres formes de vie datent quasiment de cette poque et que nos primes ancétres ont vu le jour il y a quelques 7 millions années. Par ailleurs, nous avons dans la Bible des versions différentes. de certains récits, pour la genése ou le déluge notamment, comment dés lors pouvoir concevoir que les dits récits puisse constituer la parole de Dieu. De méme si l'on considére fa date Biblique du déluge, qui remonterait au 2le siécle avant notre ére, comment expliquer que Ton ait retrouvé: des vestiges plus anciens encore qui y auraient done survécu, ce contre toute attente, Devant de telles ineohérences parmi tant d'autres encore, le concile de Vatican Il, a rendu en 1962, une conclusion tres chrétienne —dirons woir que: “Compie tenu de Ja situation humaine qui précéde le salut instauré par le Christ, certains récits de 'AT contiennent de limpar- {fait et du cadue mais sont les témoins dlune véritable pédagogie divine”. Liéglise catholique a la fait fi de AT, ‘qualifié de caduc par certains aspects, pour se référer principalement au NT qui selon St. Augustin, en tant que texte sacré, ne peut contenir dierreur Finvraisemblable, aprés des siécles dobscurantisme, n'ayant plus qu’ devenir “figures allégoriques”. nous, & di Ana Maria Anriot Conscients de toutes ces incohéren- ces la question cruciale qui se pose est pourquoi une telle Révélation et comment sommes nous passés d'un polythéisme sme révélé ? Liexemple antique majeur est la tentative du Pharaon Amenhotep IV, le futur Akhenaton, dinstaurer le culte du Dicu unique Aton en licu et place du panthéon Egyptien, Amon Rad sattéte. Tentative sincére édictée par sa foi en ce Diew Solaire, ou bien tentative infructueuse de reprendre le pouvoir aux prétes de Thebes ? Il semblerait que l'instauration du culte de Yahvé ait eu plus de succes, jJespére pouvoir y revenir lorsque la parole circulera car ce serait une théorie trop longue a développer dans le corps méme de ce travail Une piste cependant : la Bible aurait &é “éerite” dans sa version finale vers T'an 1000 avant Jésus-Christ, eest & cette gpoque environ que David va aceéder au trone des royaumes de Judas et Isradl Concemant —T’établissement du Christianisme, les rouages sont plus aisés & démonter s’agissant de fe historiques relativement plus récents Constantin a consolidé son empire, en S‘appuyant sur la Chrétienté, N'oublions pas que c'est sa propre mre Héléne qui aurait "retrouve" la vraie eroix, que c'est Constantin qui a fait batir & Jérusalem la Basilique du Saint Sépulcre, c'est lui, encore, qui a reconstitué la "via dolorosa. Ne restait plus qu’a réunir des de Niege qui &ablira le credo, afin de codifier le dogme, avant que oeuvre ne soit parachevée par les Péres de I’ Eglise. wwéré 4 un monothéi- conciles, dont celui ‘On a gard quatre évangiles, on a retemu les textes qui constitueront le canon de Téglise, les autres. restant des. apo- cryphes, interdits, condamnés. voire détruits parce que frappés Phérésie. Dans ce contexte politique, il apparait comme évident que Pilate ne pouvait ire tenu pour responsable de la mort de .Késus mais plutét Judas, Caiphe ou le Sanhédrin et & travers eux l'ensemble des Hébreux. ‘Quant on pense & toutes les implications quun tel “montage” a pu avoir, Fana- ‘théme jeté sur tout un peuple pour un crime quil nla certainement pas commis, Bt quand bien méme, car si Jésus a été retenu comme le messie des Chrétiens il cexistait d'autres Christs _potentiels, autres "faiseurs de miracles" tels ‘Simon le Mage”, Apollonius ou encore Simon BARCORBA que ses pattisans avaient oint Roi des Juifs suite & sa victoire contre Hadrien avant Péerasement de la rébellion au terme une lutte de trois années. Car e’est bien de cela dont il s’agit & Pépoque, le combat d'un peuple pour s‘émanciper du joug de l'envahisseur Romain. Et si Jésus dont on a choisi de faire un messie sacerdotal n’avait été qu'un de ceux qui oeuvraient pour la liberation de sa terre, de son royaume ? Que dire par ailleurs de la Révélation Coranique faite par Ange Gabriel Mahomet au Teme siéele, lequel Mahomet stst servi de cette révélation pour lutter contre les cultes polythéistes qui avaient alors cours au Moyen Orient, notamment & la Meeque. Mahomet gardera son nom dans hi- stoire en tant que Prophéte et sa religion permettra plus tard au grand Saladin, de fédérer les différentes tribus pour lutter contre les Croisades en Terre Sainte, Au fil des sidcles, il stavére que la croyance en un Dieu omniscient, omni- potent omniprésent a été utilisée par une lite pour asseoir et conforter son pouvoir. Cest la conclusion sur laquelle nous i nous n'étions que “femmes de peu de foi” mais allons au dela et passons & présent au second volet nous arréterions de notre réflexion, la science, entendue comme connaissance qui rapproche de Dieu. La métaphysique, née avec Aristote au 4eme siécle avant notre ére, présume quiune connaissance au dela de ta physique, de la apprchension du sensible est possible. Cotte forme de connaissance est a rapprocher de celle de Descartes, pour qui on peut connaitre le monde par la raison, De méme, Vidée que jai de mon imperfection prouve que la perfection existe, et comme cette perfection ne saurait résider dans 'Humain, cst queexiste le Divin, Descartes qui, apprenant les mésaventu- res de Galilée apris la parution du "dialogue sur les deux grands systémes du monde" préfére différer la parution deson "traité du monde et de la lumiére" pour se consacrer a des écrits pl sophiques plus "catholiques" dirons nous. Il restera néanmoins un grand savant et un eroyant convaineu. Gealilée, quant tui, malgré sa condam- nation par la Sainte Inquisition, n°a Jjamais renié Dieu, considérant que ce demier a écrit le livre de la nature en langage mathématique et quill revient & Homme de découvrir ce langage. La science et la recherche scientifique ne sont ds lors plus posées en principe opposition a Fidée de Dieu, mais au contraire comme un moyen d’aceéder & ses mystéres, Quel plus grand hommage aurait pu rendre Pasteur sa propre foi quand lors de sa réception sous la coupole de Académie des Sciences oi il venait d'etre regu, il déclara dans son discours ouverture: “Audeld de cette voite Gtoil6e, qu’y a-til ? De nouveaux ciewx stoilés, Soit | Etau dela ?... Quand cette notion de Vinfini s'empare de Trentendement, il n'y a qu’a se proster- net”. Quant a Einstein, lui le génie, il considére que “la science sans la religion est boiteuse, la religion sans la science est aveugle”, ce grand savant est convaineu de lexistence d'un Diew qui ne joue pas aux dés, un Diew a lorigine de la beauté et de la complexité de science et de Tunivers, un Dieu qui n'est pas “mont Danwin, pour finir, malané sa science, se s'est jamais détoumé de Diew méme lorsque ses théories se sont trouvées en bute avec I'église, il est resté croyant Jusqu’au décés prématuré de sa fille oi 18, devant ’insupportable ila alors renié Dieu. Ce que la science n‘avait pas fait, Je manque de foi le fit. Liattitude religieuse semble un trait commun & tous les hommes car il nous apparait comme impossible de donner tun sens & sa vie sans se néférer & un absolu, Le mot religion n'implique cependant pas foreément une croyance en Dieu; lat religion se référe a Fexpérience du sacré et & une valeur spirituelle référentielle quel que soi le nom qu'on lui donne. En tant que F:M:., cette valeur de référence sur laquelle nous pouvons nous entendre quelle que soit notre confession, c’est le G:.A:.D:L:U:, ala aloire duguel nous travaillons, Je vous renverrai a ce titre & notre frre Isaae Newton : “Dieu n'est pas Fétermité, il n'est pas Finfini mais il est étemel et infin, il est difficile de chasser Dieu tout 4 fait, il revient humblement sous un ‘nom ou Sous un autre, sous le nom que nous Iui avons choisi”. Sans faire comme Pascal, le pari de Dieu, je fais pour ma part le pari de vivre en mon “ime et conscienceG..A.DL..U::le cependant une évidence, pour étre tota- ement honnéte, qu'au jour de mon passage 4 1Orient étemel, je ne pren- drais pas forcément le risque de renier tun Dieu dans lequel je erois, pourtant, ne plus croire depuis longtemps, non as par pur rejet mais de part les nouvelles perspectives que m’a ouvert ‘mon cheminement magonnique. Que nous soyons Juifs, Chrétiens ou Musulmans, voire athées, nous n'avons rien de supérieurs & ceux que nous nous petmettons parfois de qualifier de primi tifs avec leurs soi-disant superstitions. En effet, oi néside la différence entre leurs mythes fondateurs et notre récit biblique, leurs rites et nos eroyances, si ce mest que les nétres ont été parfaitement codifiés d'une manidre qui a permis aux Trois Religions du Livre nstaurer chacune comme rel officielle au fil du temps, Igitimant chacune son Dieu comme eréateur unique, Ce niest pas Ii, ta science qui rejette Tidée de Dieu telle quielle simpose & nous, mais la raison et l'intellectuali- sation de textes de référence, en résumé, le peu de foi. Quand en revanche on se rallie aux théses des ‘grands ntifiques que nous dévoquer, force est de constater que la science et ses propres limites face & Ja complexité des lois de la nature et de Univers, raméne inéluctablement 8 Tidée dun principe supérieur que on peut dés lors tenter de personni- fier, car cest la faiblesse ou peut-étre justement la force de l'Homme que de vouloir dominer ce qui lui échappe en Je rabaissant A son propre niveau plutdt que dessayer de s'élever pour atteindre cette dimension qui lui est supérieure. En cela réside tout Mintérét de la F:.M:. ‘quand nous travaillons & la gloire du Pour nous, ce concept nest pas rédueteur, au contraire, cest le principe fondamental et la pierre angulaire de ce que nous eonsidérons tre notre foi de Franes Magonnes. ‘Travailler la Gloire du GA:D:L:U: c'est transcender notre état d Homme afin de nous élever vers Vétre Divin, non pas Yahvé, Elohim ou Allah quelque soit le nom ou plutdt les noms qui puissent lui étre donné, mais vers un principe supérieur, hors toute Eglise, hors tout dogme. Et c’est li la spécificité de la FM. faire se rejoindre !Humain dans sa splendeur perfectible et ce principe ceréateur qui intellectuellement nous chappe mais que nous ne pouvons que ressentir au plus profond. Ce travail nous avons fait retour- nant a la propre source de notre condition d'Homme et de notre historicité d'Humain, pour tenter de nous élever vers ce principe supérieur, ce divin qu'en notre Ame et conscience de magonne, nous célébrons sous le principe de GA:D:L:Us babosital|: II nome, Pinocchio potrebbe essere una contrazione dialettale di ‘pinolo”.(1)[2] “Cera una volta un Re”: cost inizia il romanzo, ma si ferma subito, dicendo: “invece no cera una volta un pezzo di legno” Collodi parte subito dalla materia grezza. Il pezzo di legno viene descritto come poco pregiato, buono per il camino 0 per lavoretti di poco conto.Mastro Ciliegia, che ha in custodia il “pezzo di legno”, la materia grezza, l'affida a Geppetto. Geppetto porter il pezzo di legno nella sua casa/bottega, un logo abbastanza angusto, dove si trovano solo un tavolino e una sedia. Il locale prende la luce da una piecola fine- strella e sembra quasi un Gabinetto di Riflessione, tanto & buio ed angusto. Geppetto lavora il legno, lo scolpisce ‘ne crea un burattino. Decide subito di insegnargli a camminare, ma Pinocchio vuol fare di testa sua. La sua voglia di liberta fo porta lontano, ‘ma il suo concetto di liberta non & ancora formato. Ancora non sa che la ich Vi Racconto Pinocchio liberta é basata sulla “determinazione della propria coscienza”. Pinocchio seappa, e Geppetto viene arrestato. Il burattino si trova quindi solo, torna a “casa” © qui incontra il Grillo Parlante, Aleuni interpretano il Grillo come la coscienza di Pinocchio, ma gli uccidera il grillo con un colpo di maglietto, usando in modo improprio uno strumento destinato ad altri, € sara la sua coscienza a fame Ie spese. Pinocchio, affamato, nella piccola casa trova solo un uovo da mangiare, L'Uovo & un simbolo molto impor- tante nellesoterismo, Esso simboleg- gia il viaggio, il processo alchemico, lo zolfo, la sostanza e Vapparenza. Da questo uovo, tuttavia, Pinocchio non trovera nutrimento ma verra beffato dal suo contenuto, 11 burattino esce nuovamente di casa (dal Gabinetto. di Riflessione? dal ventre della terra?), quando fuori cé lun vento molto forte ¢ gelido. Eli cammina, trova molti ostacoli mentre nellaria ci sono tuoni e lampi. E’ una prova difficile la sua. Viene purificato dalfaria, simboleggiata dal vento, ma ancora non & pronto. Ha fame, ha fretta, vuole mangiare e nutrirsi, percid suona in modo scomposto ad luna porta, chiedendo del pane, Riceverd solo delfacqua gelata sulla testa. Pinocchio toma a casa, affamato € deluso, Crede di aver compiuto tutti i Viaggi, di aver fatto tutto il possibile, ‘ma gli manea invece l'ultima purifi- cazione, Arrivato a casa, tremante di di Matteo Marliani freddo, si mette vicino al braciere € viene purificato con il fuoco... ma i suoi piedi non ci sono pid. ‘Tomato a casa, Geppetto sfama il suo burattino, dandogli la colazione che aveva preso per sé. Preso. dalla compassione, gli ricostruisce i piedi e per farlo usa della colla “scioita in un guscio d'uovo” . Il viaggio pud ricomineiare, Pinocchio a questo punto sembra aver compreso: vuole andare a scuola, imparare ed essere “Yonore del suo babbo”, vuole forse essere libero e di buoni costumi € intraprendere una strada di conoscenza. Suo padre lo ammonisce, dopo averlo vestito con «aan vestitino di carta: Non é il vestito bello che fa il signore, ma é piuttosto il vestito pulito». Geppetto per permettere al burattino di studiare, vende la sua casacca. Cid & simbolo del sacrificio che spesso il nostro percorso iniziatico ci impone, Per arrivare alla conoscenza dob- biamo spesso rinunciare a cose importanti: rinunciare al superfluo sarebbe fin troppo semplice, Il viaggio iniziatico di Pinocchio qui sembra essere compiuto. Fali & pieno di ottime intenzioni, vuole subito sapere ed imparare tutto, vuole andar bene a scuola per poter guadagnare subito dei “quattrin’” ma non per aviditi, piuttosto per ricomprare la casacea a Geppetto. Il romanzo pone Pinocchio molto spesso davanti a delle scelte. La tentazione ora é data dal teatro dei burattini; in questo capitolo, per la prima volta, si allude alla massoneria esi parla di fratelli = Numi del firmamento! sogno 0 son dest? Eppure quello laggié Pinocchio! E Pinocchio devvero!- rida Puleinela proprio lui! -srilla la signora Rosaura, facendo capolino di fondo alla scena, - E Pinocchio! E Pinocchio! -urlano in coro tutti buratin, uscendo a sati fori delle quinte -E Pinocchio! E il nostro fratello Pinocchio! Bwiva Pinocchio, Pinocchio, vieni quassti da me, - erida Arlecchino, -vieni a getart fa le braccia dei tuoi frateli di legno! CT enum OMe Mules MCL) Pinocchio viene riconosciuto come fratello e si interrompe lo spettacolo, Esce allora il temibile Mangiafuoco, descritto quasi come “Caronte occhi di bragia” di dantesca_ memoria, anche alle descr del Demiurgo, che vuole usare Pinocchio per cucinarsi un montone. La bonta danimo di Pinocchio e la sua frase: «Babbo mio salvatemi, non voglio morire, non voglio mori», lo salve- ranno, Elo salvera anche la decisione di salvare Arlecchino, che sta per essere gettato nel fuoco al suo posto. Il sacrificio per il fratello, o meglio la disponibiliti a versare il proprio sangue, é sufficiente a Mangiafuoco per salvare Pinocchio, tanto che egli, ‘mosso a compassione, ali risparmia la vita e gli regala 5 zeechini d'oro, Pinocchio & deciso nuovamente intra- prendere la strada della conoscenza, tomnare da Geppetto e ripagargli con i 5 reechini i suoi saerifici, ma pur- troppo ancora una volta il suo cammino yerri interrotto, Mentre torna a easa trova due “compagni di sventura” che sembrano sorreggersi a vicenda: un gatto cieco ¢ una volpe zoppa. | due cereano di abbindolarlo, facendogli vedere il bello della vi errante € le grandi sciagure che capitano a chi studia. Mente il gatto e la volpe cercano di convineere Pinocchio, su di una siepe, la vicino c’é un merlo bianco, ‘éche da un monito a Pinocchio : Non dar retta ai cattivi compagni, se no te ne pentirain, I merlo, solitamente nero, qui & deseritto come bianco, simbolo di purezza e di verita. II gatto perd spicea un salto e uccide il merlo, nascondendo cosi la verith a Pinocchio. I due cattivi compagni conducono Pinocchio alla Trattoria del Gambero Rosso dove, dopo una bella mangiata, Pinocchio, addormentatosi, viene svegliato da tre violenti colpi alla porta mentre Toste gli dice che & mezzanotte. Il burattino, uscito alla ricerca dei ‘amici, incontra il Grillo Parlante, che gli dice: «Ricorda che i suoi ragazzi che vogliono fare di loro capriccio © a modo loro, prima 0 poi se ne pentono». Si tratta un monito _universale: bisogna lasciarsi consigliare nel per- iziatico da persone con pi esperienza, senza laseiarsi guidare totalmente dalle nostre idee e delle nostre passioni. Pinocchio incontra allora gli assas- sini, che sono poi il gatto e la volpe, ¢ che Jo impiccheranno alla “quercia corso grossa” Ancora una volta troviamo in questa parte un simbolo massonico: il app E in questo frangente che compare per la prima volta il personaggio al quale tutti i bambini sono forse pit affezionati: la Fata dai capelli tur- chini, Sara ta fata che a indicargli, a it riprese, il giusto cammino, ma sari anche colei che lo redarguira usando perd sempre “la massima dolcezza e comprension La Fata, batte per tre volte le mani e invia quindi il suo maggiordomo, un cane barbone, a prendere il burattino, II cane a nome Medoro, letteralmente “guerricro che combatte per onore”, & anche un personaggio dell’Orlando furioso, colui che far impazzire Orlando. Portato il povero burattino esanime nella casa della fata, questa chiama a my CCS Cum Soe n SOUS Nu um Ce sé tre medici: un corvo, una civetta e un grillo. Ancora una volta il numero 3 si presenta alla nostra attenzione € anche li animali scelti sono interessanti. [5] 1 medici danno una sentenza poco chiara: «Se non é morto allora é vivo, se non é vivo allora & morton. Sembra una_sen- tenza goliardica © divertente, ma anch'essa cela un aspetto dualistic E’ cid che avviene durante le inizia- zioni: una morte che non & morte ma @ una nuova vita, Nel capitolo successive troviamo tun altro riferimento nettamente mas- sonico, La Fata porge a Pinocchio una coppa con dentro una medicina amara. I burattino non vuol bere, finché la fata non gli porge uno zuccherino. Ritroviamo qui il calice dole e il calice amaro presente nelt'iniziazione di primo grado mas- sonica, Mentre Pinocchio rifiuta ancora di bere, la Fata fa entrare ‘quattro conigli neri che recano una bara. Solo a questo punto la resistenza «8 vinta e Ja fata gli dird: Se tu vorrai rimanere con me, tu sarai il mio fratellino, ed io la tua buona sorellina. Le avventure proseguono con la cattura del burattino da parte di un ccontadino che lo pone al posto del suo cane Melampo.[6] Liberatosi, Pinocchio toma dalla fata ma trova solo una tomba, Sulla lapide uun'iserizione che dice che la fata é ‘morta per essere stata abbandonata dal suo “fratellino” Pinocchio. Un colombo, che si trova a passare di 1, saputo il nome del burattino, lo scorta sulla sua _groppa in riva al mare, dove sa che Geppetto sta per partire alla ricerea del figliolo di legno, I burattino, giunto in riva al mare, vede suo padre in balia delle onde e per tentare di salvarlo si getta ich nel mare. Sara un tentativo inutile perché, sballottato di qua e di la, arrivera sulla riva di un paese, detto “I! paese delle api industriose”{7). 1 medici danno una sentenza poco chiara: «Se non & morto allora é vivo, senon é vivo allora ¢ morto». Sembra una sen- tenza goliardica divertente, ma anch'essa cela un aspetto dualistico, E’ cid che awiene durante le inizia~ Zioni: una morte che non é morte ma @ una nuova vita, Nel capitolo successive troviamo In questo misterioso paese Pinocchio ritrova la fata. La trova perd creseiuta € le chiede come ha “fatto a erescere ccosi presto”. Lei risponde che si tratta diun segreto, Egli domanda allora che gli sia rivelato, perché anche lui vuol crescere. La fata saggiamente risponde che non potri crescere finché & un burattino: dovra prima diventare un bambino vero (un ini ziato, un _uomo libero) & poi potra sapere. Pinocchio ancora una volta tenta di diventare un bravo studente, ma é sempre affascinato dalla via facile, frequentando anche dei compagni che {0 porteranno fuori strada, Dopo uno scontro con i compagni di scuola ed una serie di vieissitudini gli si ritrova in una grotta, che é deseritta come fumosa e buia, con al centro una padella piena diolio. Pinocchio affronta nuovamente la morte, rischia di essere fritto nell'olio, ‘ma viene salvato da un cane, che egli stesso poco prima aveva salvato, Questo episodio nasconde un messag- io che ricorda molto da vicino il “fai agli altri tutto il bene che vorresti fosse fatto a te Pinocchio, come sempre, ritoma verso la casa della fata. Questa volta gli aprird una lumaca. [8]. Pinocchio viene perdonato dalla fata, che gli promette che 'indomani sara final- ‘mente un bambino vero. Ma ... “disgraziatamente ‘un ma nella vita dei burat Pinoechio incontra nel suo cammino, dopo il gatto © la volpe, il terzo “eattivo compagno” (cosi lo definisce Vautore), che lo condurr’ ancora una volta sulla cattiva strada. Questo compagno porta il nome Romeo, nome gia interessante [9], ma ancor pitt interessante é il soprannome di Romeo, che tutti noi conosciamo: Lucignolo,[10] Lucignolo & diretto al “Paese dei Balocehi”. “Aspetta la mezzanotte per partire” © indurri Pinocchio a seguirlo, Il “fratello Pinocchio” ancora una volta rinuncia alla via giusta per la via facile. Nel Paese dei Balocchi avviene la prima vera trasformazione di Pinocchio, che non é un migliora- ‘mento della sua condizione ma, anzi, cali diviene un ciueo, lasciando quindi anche Taspetto esteriore del- Tuomo, Fino a quel momento, pur cessendo un burattino, era comungque libero di muoversi e parlare. '@ sempre Adesso invece sara costretto al giogo di lun ammaestratore, Gli rimane solo la coscienza di sé. Non avendo pitt uno spirito né la parola, egli & solo un “fenomeno” da cireo,{11] Pinocchio, nell'esibirsi,riconosce la fata ‘rail pubblico © in quel momento Temozione to tradisce. Il povero chino siazzoppa e viene quindi venduto per ricavame un tamburo. La. fine sembra essere vicina, il_povero Pinocchio sembra giunto al termine del suo viaggio; ma, come sappiamo, nei ‘nuovo inizio, Pinocchio, legato a un sasso, sara geltato in mare. Purificato, si trasfor- ‘meri nuovamente in burattino, ma quando riprenderi conoscenza, si ‘roveri in un luogo totalmente buio. Egli sembra quasi essere bendato, tanto & profonda Foscuriti, Non sente rumori (non sente ¢ non vede nulla), sente solo vento che gli batte sul viso, Ancora aria che lo purifica. Dopo una chiaechierata con un “tonne filosofo”, Pinocchio scorge nel buio una Jucina, Questo viaggio verso ka Luce & difficoltoso. Pinocchio si muove “a tastoni”. Man mano che si avvieina i cchiarore si fa pi forte, il eammino & pit facile. Pinocchio, giunto alla luce, trova quello Voggetto della sua ricerca, 0 meglio il vero oggetto: Geppetto, il suo babbo, il suo maestro, colui che lo ha sgrossato, che lo ha reso libero fin dalfinizio Pinocchio & pronto a eom- piere lestremo sacrificio, potrebbe sal- varsi solo lui lasciare il suo maestro ‘morire, ma decide invece di salvare anche il buon Geppetto. Lo portera in salvo a nuoto, a rischio della sua stessa Vita, Giunto a terra, Pinocchio ignora i gato ela volpe e ascoltainvece il Grillo. ‘Ora sembra davvero essere cambiato. E solo a questo punto che si ha ultima definitiva trasformazione: Pinocchio si dedica totalmente alla cura di Geppetto, oflfe dei soldi per la sua Fata ed infine, una mattina, si sveglia, non piit in una ccatapecchia ma in una casa rilucente, Le monete che ha dato alla fata gli sono restituite, ¢ da 40 soldi son divenute 40 | metalli di cui spontaneamente si era privato sono stati restituit grazie a quel gesto, & pronto. Guardandosi allo specchio vedra un bambino vero ma, a monito di quanto & successo, il veechio Pinocchio & posato in un angolo. Egli stesso dird: «Com’ero buffo quando ero un burat- tino!»[ 12]. [1] Luigi Pruneti SGCGM ,'ll sentiero del bosco incantato’ La Gala Scienza Ezitore. [2] Senza addentrarsi troppo sul signif. ato simbolico di questo seme, si ossono perd considerare almeno 2 fatti il pinolo é racchiuso dentro un segreto © forte guscio, il quale a sua volta & racchiuso dentro un altro frutto, | pinoli stanno gli uni accanto alfaltro, pronti ad Uscife © dare nuove piante, ll suo significato simbolico @ molto simile a quello della melagrana, in pt la pianta del pino é un sempre verde, motto resistente. Resiste alle intemperie del vento, lesce a Vivere © pochi metri dal mare, dove solitamente troviamo solo cespugl, ‘spesso non muore neanche dopo deva- stanti incendi, ma riesce grazie alle sue {ort radiei, che scavano profonde nella terra, a rigenerarsi, Cito i quattro elementi perché li ritroveremo spesso durante ‘questo viaggio. [S][4]Rituale di primo grado della GLOL {5]ll core ha una valenze dualistica. Rappresenta sia il buio del ventre ‘matemo, sia il nero della morte. Nella Bibbia assume sia connotazioni negative ‘che positive @ anche nella mitologia greca il corvo ha questa doppia valenza, La civetta era lanimale sacro ad Atena, Anch'essa ha un duplice signficato: di malaugurio per noi, di buon auspicio in altre culture. 1 grilo & un animale che canta prevalentemente di notte © simbo- leggia un dispensatore di consigl inascol- tato. [6] Mitologicamente Melampo compren- deva il linguaggio degli animali ed era un profeta, quindi un uomo considerato saggio. [7] Le api sono un simbolo muratorio sia per la loro capacita di fare grandi ccostruzioni, sia per la loro struttura sociale, II miele stesso € usato come alimento simbolico in motte societainiz tiche. Basti pensare che fin dagli egizi ed anche nella mitologia legata a Zeus, le api fo il miele sono presenti [8] Anche chiocciola. Anche su questo animale si possono dire moite parole per descriveme il simbolismo: dal guscio a spirale, che é simbolo del labirinto, ma anche unione di cid che & in alto con cid cche é in basso. La sua lentezza evoca il peroorso spirituale, perché la via iniziatica 2 lenta e faticosa, [9] Con questo nome venivano designati nella cristiaita medioevale tutti coloro ‘che compivano il viaggio verso Roma. Di fatto, quindi, erano i pellegrin [10] i rferimento alla luce @ chiaro, ed & lo stesso autore a dire, che porta questo ome perché tale quale allo stoppino i La massoneria & una societi di uomini che si ispirano a certi principi ¢ a determinati valori, ma anche una comu- nione di iniziati che vive all’intemo di tuna tradizione millenaria, Bisogna tener sempre presenti questi due aspetti e saperli coniugare per non comrere rischio di giudicare erroneamente. Regna sovrana la convinzione che VFinfaticabile ricerea della verita.prati- ‘cata soprattutto con tolleranza ¢ umilta, debba e possa distinguere 'azione del ‘eso masgong, Idee come la fratellanza, Je tolleranza, la. giustizia connaturate alla sensibilité umanitarista dell’epoca in cui viviamo, sono cosi_ profonda- mente acquisite da sembrare ovvie 0 addiritura da palesarsi alla stregua di . E la stessa tradizione cabbalistica riconosee nella Shekina (presenza di Dio, simboleggiata dalla luce lunare), 1a personificazione della sposa capace di bellezza (Tiferet), amore (Besed) € conoscerza (Da’at), stabilendo cosi una suecessione di anelli associativi. che uniscono: Donna — Luce —> Bellezza —> Amore — Conoscenza. Inoltre, contrariamente a cid che spesso si pensa e afferma, lebraicita che viene trasmessa con Patto del concepimento ¢ della nascita non é un coneetto razziale. Per essere ebrei infatti é sufficiente avere una madre brea, il padre non conta. Eppure non si ‘ud certo dire che I'Ebraismo non sia la religione dei patriarchi. Dunque non a purezza della razza o del sangue fanno Pebreo, ma T'essere stato concepito Vavere avviato la propria Iniziazione alla vita in un “forno alchemico”, ciot in un “utero” ebreo. La madre, ¢ solo la madre, trasmette Fessenza dell’ebraismo perché essa rmutre, conserva, protegge, educa, fa crescere... in una parola fa “respirare” ebraiciti sin dai primi momenti della Vita. Il feto vive e respira del sangue della madre, ne avverte le emozioni, i sussulti, ne ascolta la voce, la sente parlare, ridere e piangere, ¢ attraverso queste sensazioni, trasmesse con immediatezza irripetibile di una “Iniziazione fisiologica”, si costruisce Pebraicita.{15]. Cid che pare essere la eredenza 0 V'intuizione zione, trova oggi riscontro negli studi pitt modemi sul periodo prenatale (Bowlby, Winnicott, Rispoli) [16] La donna, quindi, risulta sicuramente essere detentrice della capacita e del potere di Iniziare, di trasmettere ciod un’essenza unica, In Massoneria ei che non é possibile in termini di naturale fisiologia dovrebbe essere riguadagnato in termini nalita: la Donna dovrebbe godere, in questo ambito, di ovvie e dovute condi- zioni paritetiche. La detentrice per dirito naturale della capacita di Iniziare alla vita, non pud essere privata della possibilita di trasmettere —_altre Iniziazioni_ che sono razionalmente definite, comprese ¢ condivise. Sgombrata lobiezione della trasmissibi lita iniziatica, ecco che le Obbedienze Miste perd potrebbero essere mette sotto accusa per un altro aspetto: la promi- scuiti! Si dice infati che in tutte le specie di animali caratterizzate da un dimorfismo sessuale netto, la convi- vvenza di individui appartenenti ai due sessi sia spesso motivo di contrasti rivaliti, che stimoli il desiderio del anche Vattrazione sessuale, eecetera. E vero: la compresenza dei due sessi & una causa potenziale di caos, di disordine; ma la una reli- wutoaffermazione — ma risposta a questa obiezione presenta varie possibili altemative. Innanzitutto Ja presa di coscienza dell’esistenza di un rischio ne determina piit facilmente il controllo, In secondo luogo fa ritualité massonica ¢ in grado di assorbit ditensione potenzialmente ben pid gravi in quanto, fondata su una sotida visione antropologica, ¢ capace di accogliere in sé e di ricondurre ad una situazione di ‘ordine anche gli element incontrollabili che appartengono allintima_struttura umana, [17] otivi Psicologia, Tao e alcuni elementi sulla sessualita, Nell femminile ¢ si oppone all’eccesso di razionaliti, che & maschile. L’uomo, nel corso dei millenni, ha costruito doloro- samente uno iato che separa la coscienza razionale dalla coscienza naturale dell'animalita da [18] Jung, che apparteneva alla Loggia “Modestia cum Libertate” di Rito Scozzese Rettificato, alOriente di Zurigo, in “Lio e Finconseio” parla di Anima, la parte femminile dell’inconscio maschile, € i Animus.il lato maschile. [19]. Si potrebbe obiettare che il suo sia solo tun modello, magari ben funzionante, ma soltanto un modello utile per la terapia, Uguale discorso per i simboli taoisti dello Ying e dello Yang, principi femminile e maschile, che contengono ciascuno un punto che ricorda il sesso ‘opposto. Ebbene, la seienza dice che in ‘ognuno residuano vestigia atrofiche dellaltro sesso, che persistono nono- stante uno sviluppo che poi si differen- zerd il maschio dalla femmina. Nella prostata esiste un utricolo, che & una piccola formazione tubulare a fondo cieco che si apre nell’uretra, in cori- spondenza del collicolo seminale. E-una struttura rudimentale che costituisee, nel maschio, 'omologo dell’utero © della vagina, avendo la stessa derivazione embriologica. La_prostata_opportuna- mente stimolata & in grado di produrme nel'uomo ongasmi di tipo implosivo, molto simili a quelli femminiti. Non & dissimile la situazione del discusso inconscio collettive Vintuizione & punto G, situato a 5 em di distanza dell'apertura nella parete anteriore della vagina, residuo delle ghiandole para-uretraliprostatiche di Skene.[ 20] Ricerche scientifiche dimostrano tuna donna su tre, che ha un orgasmo del punto G, prova un orgasmo eiaculatorio di tipo maschile (1980 Ladas ,Whipple, Perry, 1990 Darling, 1997 Cabello). Non vi sono solo modelli psicologici, dunque, ma addi- rittura funzioni attive in noi di parti del sesso opposto, preposte al piacere. Purtroppo non sempre il potere glie con favore le nuove scoperte. Organi amministeat un’ Ast blocearono una ricerca condotta nel 1986 in una divisione di ostetricia e ginecologia su 30 puerpere di un ospedale italiano, con la seguente motivazione: “Un attentato alla sacra- lita c intoccabilita dell’essere madre’ come se la presenza del piacere orgasmico durante il parto per la stimolazione della testa del feto sul punto G, infrangesse immagine atavica che pretende di associare al parto il dolore”. [21] Se ci fossero dubbi, quindi, non solo nella nostra psiche possiamo avere caratteristi- che del sesso opposto, ma dobbiamo fare anche i conti con delle realté del nostro corpo che, ai miei pazienti indico non solo come punti erotici ma anche iniziatici, perché ci aprono a capire altro, a sentire cosa prova Tutto 6 @ in linea con alcuni con esoteric’ kremmerziani, ricordati ne Vassioma: “Se vuoi capire un cavallo devi essere un cavallo” Q Conclusioni. Anderson scriveva che si pud, nell’interesse dell’antica _fratel- lanza, fare nuove norme o modifi- carne delle vecchie “purché siano mantenuti scrupolosamente gli Antichi Landmarks”, ma questi non sono mai stati precisati ed é yerosimile che non sarebbero mai stati rivelati da lui, anche potendo, perché sono stati volutamente elisi od occultati. Abbiamo altresi vi che, pur non essendo la consuetu- dine, 1" concessa. Negli anni a venire la richiesta d° in ogni Massoneria sari sempre pi presente. Se verra accolta sara bene che avvenga nel rispetto di parametri esoterici, che sono pre- senti ¢ reali, piuttosto che per delle motivazioni etico sociali, che iziazione alle donne era iziazione femminile sarebbero I’ennesima forma dege- nerativa della. ~—‘Tradizione Massonica, I massoni a volte si lamentano della poca eredibilita che Mstituzione ha nella societ profana, Vogliamo parlare della Pace ma siamo divisi in almeno quattro. grandi famiglie sono oltre cento le comunioni sparse nel territorio italiano. Parliamo di tol- leranza e ugu: donne fuori dalle nostre Logge Siamo propugnatori della liberta ma i neri americani per seguire la via Massonica hanno dovuto costi- tuire Ie Logge Prince Hall Abbiamo paura della diversita, che @ invece sempre fonte di arricchi- janza e teniamo le mento © miglioramento indivi- duale. Uguaglianza sociale diversita sessuale sono forse causa problemi alf’Iniziazione? Non pos- siamo estendere il concetto di diversita in s 1 enso pi ampio rispetto. al singolo, visto che ognuno di noi & unico nella sua inripetibilita; allora, qual & il concetto che impedisce ad una persona “diversa” di essere ziata? Vogliamo fare peceato di presunzione, dimostrando di cono- seere le caratteristiche dell’animo umano e sostituirei al GADU, di fronte al quale bianchi e neri, gialli ¢ rossi, uomini ¢ donne sono tutti Ancora una volta emerge la stessa domanda: donna, 0 essere umano?. «lniziamo I’uomo, Ia Vorrei concludere con le parole di Giorgio Gaber, tratte dal monologo “Secondo me la donna”, che, dopo aver introdotto i motivi di ugua- glianza sul piano sociale, cosi si esprime sulla secondo me la donna e I’uomo sono diversita: “Si, destinati a rimanere assolutamente differenti e, contrariamente a molti, io eredo che sia necessario mante- nere certe differenze se non addirit- tura esaltarle queste differenze, perché ¢ proprio da questo scontro- incontro tra un uomo ed una donna che si muove ['universo intero Aluniverso non gliene importa niente dei popoli ¢ delle nazioni, Funiverso sa soltanto che senza due corpi differenti e due pensieri differenti non ¢°é futuro”|22]. Relazione tenuta da Valter Bencini a favore del si, il 02 ottobre 2010 al Cireolo di cultura Esoterica "Fausto Nitti" NOTE E BIBLIOGRAFIA “Tortora F. 10 “Svolta in Francia. [1] Corriere della ser Aprile 2010. Donne nella Massonet [2] Gran Loggia Regolare d'Italia ~ Statuti ¢ regolamenti 2003 [3] Ritorto R. - Tavole Massoniche [4] Jones B.E.— Guida e Compendio per Liberi Muratori [5] Gould R.F- The History of Freemasonry [6] Ambelain R. — La Franc- Maconerie oublié [7] Vanni V. Esoterismo € rivolu- zione — seritto inedito [8] Guénon RK Massoneria [9] Gran Loggia Regolare d'Italia Statuti ¢ regolamenti 2003 Studi sulla [10] Ambelain R. — La Franc- Maconerie oublié [11] Vanni. — LYiniziazione fem- minile — metamorfosi e trascen- denza [12] Vanni V, — L'iniziazione fem- minile — metamorfos denza [13] Zadra E&M. Tantra la via dell'estasi sessuale [14] Bly R. Per diventare uomini (15) ino M. Architettonica “Mixité: fisiologia e razionalita dell’ Iniziazione” [16] Rispoli L. Esperienze basilari del sé [17] Biglino =M. _—Tavola Architettonica “Mixité: fisiologia © razionalita dell’Iniziazione” [18] Jung KJ. L'uomo e i suoi simboli [19] Jung K.J. Lio e inconseio [20] Zadra E&M II punto G Una guida tantrica al mistero della ses- sualita femminile [21] Pollina S. L’orgasmo durante il parto ~ ricerca condotta presso la divisione di Ostetricia e Ginecologia dell’ Ospedale Civile di Fidenza 1986 in www.ginecologo.it/parto [22] Gaber G. Monologo “Secondo me la donna” dallo spettacolo “un’Idiozia conquistata a fatica”. © trascen- Tavola di esoterismo, filosofia, storia, fisica modema, letteratura ETEROTOPIA Tl segno, la parla e il racconto abbandonano la carta, supporto privi- legiato, tattile, onorato da secoli. La oro immagine, una sorta di anima della comunicazione, viaggia ormai alla velocitd della luce docile alla duplicazione infinita alla dislocazione universale del web. Gli esperti la chiamano «eterotopiay quasi una vendetta del “non Iuogo” ma anche della “diaspora”, retrocessi al rango di sua ombra freudiana. La r ama le aristocrazie, i blog tematici sono spesso a rischio di risuechio da parte della felice babele dei social network prima, degli incombenti “Questions & Answer” adesso. La coscienza _individuale, 'Olimpo greco immutato da millenni per la psiche dell’Occidente, riceve oggi il primo grande scossone dopo Favvento del cristianesimo, Si parla di di coscienza e tempo “a castello” (Gianluca Wired 16/5/2011). La scabrosita delle utopie universaliste (cristiane, panteistico rinascimentali, illuminate, marxiste) ha trovato la via ¢ la velocita. della luce, letteralmente, il ritmo pit consono al suo divagare mondano oltre ogni programma , pianificazione politica, Sara davvero questa la morte Nicoletti, dell'homo oeconomicus € dei suoi ‘modelli incatenati al presepio medi vale e alle sue icone, E vicina la dei. cavalieri salvifici (magari..) dei mercanti e della plebe inconsapevole ¢ dolorante. Arrivano i runners “inno- centi” alla Forrest Gump, gli haker invisibili e contagiosi, lo streaming universal, i riflesso caleidoscopico di bilioni di punti di vista, —pulsanti, ne cordano ancora una volta che all’inizio e’era il tutto, Mariateresa Candalese Srano una copia regale e immobile: erano Tempo- senza vecchiaia un brivido ulte Anank ceternith ed arriva Fanes, il Protogonos, primo nato del mondo dell’apparire. chiave della mente” (Roberto Calasso - Le nozze di Cadmo ¢ Armonia), re di Mi viene da pensare che é all’apparire, nuova forma di comunicazione ci riconsegna, in un movimento pit or nario e potente. C°é solo da sperare (e ‘operare) che questo nuovo umanesimo ‘orizzontale porti con se’ la fine defini- tiva della natura tragica degli Olimpi pagani, incapacita di maturare un universale, la fuga dalla ne dell’eroismo “erotico” , com- sent pr puls senza storia dell’ Ade. 6 condannato ai cieli chiusi e ack POESIA POESIA See CUM oe Se Rul URC LOLey TRA COLOR CHE SONO Ad un allievo di Pitagora Tu, allievo di Pitagora, sei dotto, come l’Ermete saggio fé l’invito: quel che di sopra c’é v’é pure sotto, il microcosmo é pari all’ infinito. Tra il vero e il falso sempre sia una scure ed al tuo spirto porta conoscenza: tra il nero e il bianco tante sfumature che solo alla ragion fan differenza. La logica ch’é in te ti fa sereno per l’equilibrio che bilancia chiama e squadra sia pel bieco istinto freno. Nel duro camminar di nostra vita modello retto tu ci sia da guida tra strade che per su ... vanno in salita. Mimmo Martinucci Il Logos vo cercando ... Se vado per la sabbia lentamente, dell’universo goccia io mi sento, e nel profondo oscuro della mente, il Logos vo cercando come intento ... Se poi i miei occhi volgo su nel cielo: son infimo granello d’infinito dell’Universo azzurro come un velo, con mille e mille stelle a far d’ ordito. La dimensione umana dentro brilla: con la coscienza io posso dire “sono”, del Grande Fuoco Dio son la scintilla di un alito creativo che fe’ il volo. Non fatti fummo per sentirci umani, ché il corpo copre la radice solo. Mimmo Martinucci 7 Ga Cece} SMe Mute ur Moc IC) SATIRA SATIRA > ee Un poesia di Borges e commento di Marcello Vicchio Pagina para recordar al coronel Suarez, vencedor en Junin. (da “Carme presunto e altte poesie”). (Qué importan las penurias.el destrierro, La humiliacion de envejecer, la sombra creciente Del dictador sobre Ia patria, Ia casa en el Barrio del Alto ‘Que vendieron sus hermanos mientras guerreaba, los dias iniitiles (los dias que uno espera olvidar, los dias que uno sabe que olvidara), si tuvo su hore alata, a caballo, en la visibile pampa de Junin como un escenario para el futuro, como si el anfiteatro de montanas fuera el futuro. Qué importa el tempo sucesivo si en él ‘Hubo una plenitud, un éxtasis, una tarde. El godo que atravers6 con el hierro, Ja victoria, la felicidad, la fatiga, un principio de sueno, -y Ia gente muriendo entre los pantanos, ¥ Bolivar pronunciando palabras sin duda historias ‘yel sol ya occidental y el recuperado sabor del agua y del vino, ‘y aquel muerto sin cara porque la pis6 y borrd la batalla. E vabbud che lui é Borges ¢ io sono Vi io sono mio nono. , ma se questa & poesia Se invece di Jorge Luis Borges, da Buenos Aires, questi versi Pavesse seritti Gesualdo Martin de Aguaformosiente, non saremmo neppure quia parlarne. Invece li ha scriti un gigante della letteratura e allora, via, facciamo un appunto. Come epitaffio & niente male, come pagina a ricordo di un ppersonaggio storico del Sud America anche: ma se di poesia si tratta, non é che le Muse si siano poi scomodate tanto. Maria Cippuglit, una poctessa del my pueblo purtroppo deceduta da anni, a proposito dell’Argentina, con genuina sofferenza trans- ‘oceanica familiare, serisse un giomo: oP Nasce un bel fiore nela colina Giovanni e venuto dal Argentina Belo come i fiore dei tulipani Mangava nel suo paese da 46 ani. Siamo rimastituti tutti scontento La gente di Acquaformosa li a preso in vento In Acquaformosa ce laria fina Tutta la gente brava e in Argentina, La maledetta nave che e volata Che mi a portato il mio padre in Aplata. 5 Versi immortali, dai quali si evince che non sempre il grande letterato pid espressivo della persona comune. Una —-menzione particolarissima merita Porribile verso di Borges che richiama Bolivar, il quale pronunci® “palabras sin duda _historicas”, Diteme che sono de coceios, dateme pure della cabeza da cipollon, ma non me fate ingurgidar como poesia esta cosa aqui, por favor. Tiengo le trombe de Eustachios sensibiles e codesta caco- fonias me tormienta los castagnones, Eustachio es un mio amigo fabbro rempadriado dall’Argentina che a, furia de batter sull’incudinos, tiene qualche problemon de oreja. Po'raccios, Iui & — stado sempre incudinos nella su’ vida, ma prima o poi dice che sera martellos e allora sarannos guaios por todos. Comunque sia, ho provato a spac- re per mia questa poesia di Borges, facendola feggere a qualche amico. I responso & stato una Datti al video-poker, va’, che & meglio”;* Ma che, hai fatto indigestione?"; “Senti, ma come si dice vai a coltivare cactus in Andaluso?”, sicché € meglio tacere del tutto sulle vibrate proteste che, per finta, ho fatto sulla bonta della mia presunta versifica- zione. Ma siccome io sono un presuntuoso, © visto che Borges ha parlato di suo nonno, ora anch’io parlerd del mio. My nonno de mestier faceva el geometra. Se chiamava José Capparellios y Capparellios, y era sovrannomenato “ El Grimensore (Agrimensore)”. Me recuerdo che sofiriva de gotta e ogni tanto gli se gonfiava el diton del pedos, II dolor peggiorava il suo carattere sanguignos, facendolo diventar intrattabilos € facilmente incazzados. EI Grimensore era la vittima preferida de Don Fattuccios de la Frasca, buonanima, poeda in yerba y por my nonno un mas rompiscatulas, porché todos le poesie que scribeva Ie leggeva per primo a Ivi, Poiché les poesies le produceva en quandidad industrial, my nonno era continuamiente tartassado da esto rimador. Una tarde, mentre don Fattuccios declamava con voce sonnochiosas una sfilza de versos y non la finiva pil, my nono. sbuffava como una locomodiva de le Ande, seocciado ¢ incapronido por el dolor del piedos por la gotta y por le orejes martoriade. ‘My nonna, Rosita Capparellios y Capparellios, mujera pacitica y delicata, timorada de Dios y de todos los santos, non vista faceva “ piedino” sotto il tablo a El Grimensore por non fargli far brutta figura por suy comportamiento insofteriente. Sennonché, a un certo punto, nonna Rosita pesté el dito malado y el nonno, punto nel vivo dell’onor y del dolor, balzé in piedos con I'agilidad de un orso ferido e gridé, indicando la puerta : «E sto qui me he rotto las pelotas. Fuori da le scatolos se no priendo el mio fucil a pallettoni e te sforacchio el tegumento». Fu cosi che la my nonna querida non fece piti piedino a El Grimensore, don Fattuccio gird la pampa in cerea de altre vittimes da scojonares e my nonno ritrové 1a tranquillidad, si non pedatoria almeno quella auricolar. Ma che spigolatrice era? di Alessandro Rennis “ Calendimaggio”: era il fromtespizio del libro di leture (antologia per le classi 3a, 4a.e Sa elementari), Rivestito con carta azzumrissima ( si pud dire 2) appena riciclata dalle confezioni di pasta, formato spaghetti, mezzanelli e, soprat- tutto, candele delle Ditte “Pasta Amato” © * Pasta Filipponi”, quel testo mi ha accompagnato fino agli esami di ammissione, allora esami di Stato veri € propri, necessari per iscrizione alla Scuola Media, Le poesie pitt impegna- tive si susseguivano in graduale diffi- colt soprattutto nel settore dedicato alla classe quinta e ad aprire il rosario delle composi patriottiche dell’ottocento era * La spigolatrice di Sapri” (L: Mereantini): faceva bella mostra di sé con quei due versi “Eran trecento: eran giovani e forti...” € poi = a capo! ~ “e sono mortit” Facilissimi da ricordare, servivano a noi ragazzi per tenere insieme, a memoria, le cinque ottave, rigorosa- mente a rima baciata ( are/are, ore/ore, ata/ ata...ecc) . Ma, forse per via di quel lugubre * ...e sono morti” . da recitare con aceluso sospiro WULLWS finale, a me non & mai piaciuta la storiella della spigolatrice! Enon mi piace ancor oggi : il perché presto detto, Che ci faceva una spigolatrice sugli scogli della costa cilentina se non a perder tempo? cn \ W = $ di esoterismo, filosofia, storia, fisica moderna, letteratura E che spighe poteva racimolare, visto che si tratta di zona a scarsissima possibiliti di semina a grano, pur mettendo in conto che la tenacia dei contadini riesca a fare miracoli ? Limpressione netta @ che il buon Mercantini abbia posta li ...solo per esigenza di misura metrical E non la lascid “ disarmata”s infatt, le fa dire “Quando ho visto una barca in mezzo al mare: fera una barca che andava a vapore/ e issava una bbandiera tricolore..”: dal che si deduce che dovesse avere con sé uno i quei binovoli a sistema di prismi, — ultimo grido di meta ottovento, per vedere, fin verso isola di Ponza, che — la “barca” issava una bandiera trico- = = lore! Da questo momento, perd, la diventa anche un po” bugiardella, se dice Varmi, ¢ a noi non fecer guerra”. Orbene, sappiamo che la storiella del Piseane non and® cosi. Intanto, par- tiamo dal “sceser con 'armi...”: ma quali armi, se & vero che Rosalino Pilo, (questi , si, senza binocolo!) non riusela vedere, in pieno mare, lanave ceariea delle munizioni di cui ssarebbe dovuto impadronire chiaro come il sole che i * sbareati nel Cilento non avessero ~ SS per la maggior parte ~ alcuna voea- Bi zione patriottica, se é vero che, salvo pochissimi ( si dice che non superas- sero il numero di dieci!) erano brutti amesi, reclusi nell isola di Ponza per Jdelitti comuni e aggregatisi al Pisacane per fare, come dicono a Napoli, “ammuina”: e mica erano tanto stupidi da essere pronti a“ morir pel nostro ido” appena usciti di zalera! Sappiamo, invece, che sotto- posero gli abitanti dei vari centri, piccoli_ e grandi, (Casalbuono, Tomraca, Padula ecc...) a vere € proprie operazioni di razzia dei loro beni, al punto da attirare su div sé odio delle popolazioni locali. Erano in trecento, dicevamo: ma pare proprio che questo numero portiiella, se vero che trecento erano anche gli Spartani alle Termopili, sotto la guida del loro re Leonida; gli uni e gli alti . sceser con passati per le atmi: i primi caduti per difendere la Grecia dall’invasore per- siano Serse, i secondi caduti per la. bella”, come, con spirito da rediviva italica Cassandra, vaticinera a breve il “bel capitano” alla spigola- tice, che per quel giomo — dice dimenticai di spigolare / ¢ dietro a oro mi misi ad andare”. Mi domando da dove spunti questo “ mi misi ad andare?". Davvero ridicolo! E rido ancora, perché vengono in mio soc- corso memorie delle rime di Jacovitti, quando, attorno agli anni cinguanta, sul settimanale “Il Vittorioso” metteva talvolta in rima le avventure di Pippo, Pertica ¢ Palla: erano uno spasso, ma giuro che mi sembravano pitt decorose. Inoltre, che vuol dire il buon Mercantini con quel versi “ad uno ad uno fi guardai in viso / tutti avevano una lagrima ed lun sorriso”? Porea miseria: erano trecento (2) € tutti contemporanea- mente sintonizzati sul eanale... lacri- matorio di “Chi ’ha visto” e su Zelig i quel tempo? A riscattare il quadro pseudo storico facendolo slittare nel gossip dannata, brillano “...gli occhi azzurci ed i capelli d’oro” del giovine che * camminava in mezzo a loro”, E qui il Mercantini si lascia trasportare dalla sua formazione classica per- dendo di vista, perd, la diversa dimensione d’ambiente _perché, memore del Manfiedi dantesco ( biondo era e bello © di gentile aspetto”, w. 107 e seg... Purg. Canto 11D, d& umn ritratto da copertina di quel Pisacane, che le eronache de! tempo non presentano certo come un Casanova. Ma quando fiir della Certosa ai muri, s"udirono a suonar trombe € tamburi:e tra il fumo e gli spari e le seintille piombaron loro addosso pid di mille, E tornano in campo i numeri: anche qui si parla di mille, perché nell'immaginario collettivo i mille, Mille di Garibaldi, non possono mai essere perdenti!!! Ma la come i Iweritt storica per il Pisacane non si conclude alla Certosa, dove , certo, le bused, e non dai mille, bensi —andando avanti - dalla popolazione che si é ribellata a quelli che vedeva come stranieri in casa propria: © per giunta violenti! Infatti un tale Eusebio Bucci, rivoluzionatio al seguito del Pisacane, per aver derubato. una donna Casalnuovo (ogi Casalbuono) fi passato per le armi davanti alla popola- Zone, inoricita per tanta ferocia: Pato giustizia sommaria nelle interzioni dei rivoltosi doveva servire di esempio non per farsela amica, ma — almeno — non stile. Altro che mille e scintille varie! Una seconda scoppolail Pisacane la ebbe a Padula: € qui i mille non c"entrano proprio, nel senso che non “ ci entran” non potevano entrarci nelle strade Padula diallora. Le schioppettate, infat, partirono dalle case della gente del posto: nobili derubati e paesani al loro seguito, Non fir una strage, ma caddero in parecchi—una trntina - lungo le strade di Padula, Anzi, c’ una leggenda che racconta come i corpi dei caduti siano stati lasciatiinsepolti per qualche giomo € che, in seguito, solo pietd popolare € motivi igienici abbiano convinto la gente del posto a seppelliri nei pressi di una cchiesetta , a quel tempo dissacrata. La vulgata risorgimentale ¢ la fantasia popo- lare, poi, narra come dal Iuogo della sepoltura, di notte, si levassero Iugubti lamenti di persone morte: € ci fino alla proclamazione dell Unita d"Ialial 1 Pisacane non cadde a Padula, anche se alla innamorataSpigolatrice il ‘Mereantini fa dite: Jo non vedeva pits fra mezzo a loro quegli occhi azzurri e quei ccapelli d’oro!. quasi preconizzando la fine del suo bel capitano, Invece il Pisacane col resto dei rivoluzionari passé a Sanza, dove pare che, vistos alla fine, abbia preferto il suividio; rma la notizia del suicidio non & Punica versione storia, che ,inveee, lo vorrebbe pit. semplicemente caduto in combatt- mento, Sulla fanciullesca leviti della poesia del Mereantini cade — oggi come ieri - anche la mia pazienza di lettore € via con” Eran trecento: eran giovani e {oti e sono mort”. Allora, per consola- zone, tomiamo agli. splendidiversi da Erodoto attribuiti a Simonide di Cea, che ccosi piange i caduti alla Termopili «6 civ, ayyédaw Aaxcdayio vio St ride weiucta toi Keiv oy pia mex85qev0r » (* O passeggero, [ricordati] di riferire agli Spartani che noi_giacciamo sepolti qui perché fedeli ai compiti da loro affidat [cost ci invitava a tradume il professore di liceo; ma— pur se € possibile renderlo con parole diverse — il distico, inciso sull’epigrafe alle Termopili, seolpisce nella storia di tuti i tempi i grande spirito di Vitti patie dell’ lade. Mase proprio atraverso I'arte di Simonide volessimo riscatarei dalla banalitt. dei versi della donzella spigolatrce, soffermia- moci su quanto serive per i Cadut alle Temopili: «tov Ev Ospponbhaig Davevee vebeneiis ev d Toga, KaRGS 61S nérHOs, Prods 8'6 TapOS, MPO Gov 88 pwaont, 6 Soixtos Exar vos etd toy 88 to1obtov obr'ed parco00'S ravdapiitup dpowps 81 xp6vos.Avipmy dyabiy G5 onxds oiKérav ed808{av'EI2A50 G eieto: wapropet 8é Kai Acwvi BagErapras Basirsis, Upertis héyav hehoutdg Kbopov dévady te Kh£06. » [Luminosa é la sorte, eroica la morte dei caduti alle Termopili: 1a loro tomba é un’ara; invece di pianti ( si tern) il ricordo; il compianto sia (per loro) lode; questo sudario non potra scalfirlo né la ruggine, né il tempo, che pure tutto avvolge nell’oblio! Proprio questo monumento la gloria dell’Ellade scelse per sé come riposo eterno; ne é testimone anchi Sparta, Leonida, che ha lasciato un segno di straordinarie virti di gloria eternal. INDICE delle Immagini ‘4 Paticolar dll Primavera det toa p. 6 = Uhstrvione Spacio da_htpu/wnwwacienas whhod$785 .9-La Scala Giacobbe di William Blake 10 Pavimero de Mite di elcssimo, .10- Tavolad Lavoro J. Bowring, P.11-Cubo i Metron P11 =Immagine fommazione del Fore dela Vie int ‘ww eeniromed iV %20Fior420ela20 Vita, vrato da "Scienza, Misieae Alhimia di cerchi nel gre” ai Adriano Fogionee Alitedo Di Princo, 2003, Ea. Her, p. IT Mustaine detfniverso di Kepler cosiuto da Solidi Platonic, annidat Fimo dentro talro, publica nel ‘rato chiamsa "Myserium Cosmourapicun’ p11 -ln Dea Maat di Michele Chaput p13 ~ Anions Mundi Ares aw ats P. 14 Detaglio delesere umnano micombosico es Ts richesheures du Due de Ben, 1p. 1S- Dettagio Cappella Sistina, reazione di Adama, >. 18-Madonna Nem di Chartes 1.20- Melancoia fi Durer p.22- Adbriatio d Durer p.24-Cosmoe Dna, Auore ND. .25- Ritattodi Newton .27 Letra dl Newton con alo sulla Fine de! Mondo, P.28-Cadveeo Autos ND- p.29-Emete Tismeisto p30 Dialoghi Moder Gabwile Emo Palani, itp! wets tPasin!420pitura Patani im P3I-Dialogue di Naney Sebiin, hitp://wwwschon comv/gallery/s-editions/dialogue php .32-35-Frtil, Autre ND. .3639- Hustavion di Pinechio, Auore ND. .40-Geembiule Masonic -42-Foto Pavimento a seaschid Gna@Lonae pw Bikrconphotomlget/ 9874053152) p. #2 Peronificaione della Goomeria, che insegna Mena, in un'tiione di una travione mesievale degli lement” di Eucide atrbuitaodAdelado di Bath. 48 - Mata Deraismes 3 Elizabeth Aldworth Sain-Leger 44 Tht dae Lite de femmes noblest enomméss, 4 Grand Master MPSGC p.43- Venere Paola di Laussel a6 = Miichondial Mather, di Sujata Thea, hn ‘xjatapraibibegspotom p.46~ Adun & Eveby Lucas Cranach the Eber, 1533, .47- Shiv e Shakti, AureN. D. 48 - Grand Maser M, W. Bro Hal Ine in Lodge Golder Rule No 1 en 20h Apri, 1909, http://www. brad.ac.uk/webofhiram/? Freemasons& pag: seetion=order_women. raditional_history.html 9 Coperin del Fm I Trecesia Pano, p. 49 - Staiway to Heaven di fim Waren bps. 50 Boos della Veith $04 L. Borges Autere ND. . 50 Occum’s Reco, reaborvions ftpwwn theo rvord comurentpege2 bm) 52 Veta dale soglo denominato "cil sul quale © sata post ta stat riguante Ia nota "Spigolatee di Sapx” Fowo i Ricco Pesce hup/i. wikipedia org/wiki/File:View_from_Scialandro_clift- sock _and_%22Spigolatrce di. Sapri%22_sttwe. JPG ~». ©. di esoterismo, filosofia, storia, fisica moderna, letteratura

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