Affinità e parentela
La parentela è il vincolo che unisce le persone che discendono dalla stessa persona e quindi dallo
stesso stipite (art. 74 c.c.). Ai fini della determinazione dell’intensità del vincolo occorre
considerare le linee e i gradi: la linea retta unisce le persone di cui l’una discende dall’altra (nonno-
nipote, padre-figlio); la linea collaterale quella che, pur avendo uno stipite comune non discendono
l’una dall’altra (art. 75 c.c. es. fratelli, zio-nipote). I gradi si contano calcolando le persone e
togliendo lo stipite. Di regola, la legge riconosce effetti alla parentela fino al 6° grado (art. 77 c.c.).
L’affinità è il vincolo che unisce un coniuge e i parenti dell’altro coniuge (art. 78 c.c.). Per stabilire
il grado di affinità si tiene conto del grado di parentela con cui l’affine è legato al coniuge; così
suocera e nuora sono affini in primo grado; i cognati sono affini di secondo grado. Di regola la
morte di uno dei coniugi, anche se non vi sia prole, non estingue l ’ affinità. Questa cessa, invece, se
il matrimonio è stato dichiarato nullo. Tra coniugi non v’è né rapporto di parentela né di affinità ma
di coniugio.
Casi di risoluzione di diritto del contratto.
La risoluzione del contratto è un istituto giuridico dell'ordinamento civile italiano che scioglie il
vincolo contrattuale. Esso non colpisce il negozio, ma il rapporto, si può far valere solo prima che il
contratto sia compiutamente eseguito. La risoluzione può avvenire per: - volontà delle parti -
inadempimento; - impossibilità sopravvenuta (impossibilità genetica ed originaria è causa invece di
nullità del contratto); - eccessiva onerosità sopravvenuta.
VOLONTARIA
Avviene quando le parti, con un nuovo consenso, pongono fine alle conseguenze del rapporto
obbligatorio esistente tra di loro. Talora è lo stesso contratto che stabilisce il diritto di recesso a
favore di una o di ognuna delle parti. Altre volte è la legge che concede il diritto di recesso
unilaterale come ad es. nel contratto di mandato.
LEGALE