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IL SIMBOLISMO LUNA-SOLE IN MIDSOMMAR DI ARI ASTER

La simbolica storia della luna (Dani) (entità femminile che rappresenta la rinascita) si contrappone a quella
del sole (Christian) (entità maschile che feconda la terra).
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Già nell’arazzo iniziale possiamo vedere questo dualismo. A sinistra (ovest) la luna è sostituita da un teschio
che porta la morte. La notte, l’inverno e la morte sono presenti come ulteriori temi. Spostandoci verso
destra (est) il viaggio dei protagonisti cambia quando passano da un ambiente cittadino a un luogo ricco di
natura florida (già anticipata dal pifferaio-Pelle che prima osserva il sole confortare la luna e poi li guida
verso destra, passando attraverso un luogo rigoglioso). A destra si erge in alto il sole (fecondatore) dalla
faccia apparentemente perversa (colui che feconda). Sotto il sole c’è l’albero di maggio, simbolo fallico e
ulteriore simbolo di fertilità. Vari indizi preannunciano la vera natura finale degli eventi: il cappello del
buffone-Mark è un ottimo esempio di anticipazione, ma quello che mi interessa è altro. Il sole perverso, il
simbolo fallico, le figure scheletriche, l’accenno della figura dell’orso sono tutti simboli che fanno presagire
l’atto finale.
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La simbologia dell’arazzo naturalmente corrisponde agli eventi veri e propri del film. Il film inizia nell’
inverno di Harga (Con panorami svedesi innevati e la voce di Isabelle Grill AKA Maja in sottofondo) e poi si
sposta nell’inverno di Dani-luna. L’inverno porta alla morte e alla notte, cosa che avviene nel primo atto: la
morte dei genitori di Dani- luna causa uno squilibrio ed’essa cerca conforto nel Christian-sole. Ma il sole già
dall’inizio appare come simbolo di fertilità, che incapace di fecondare la luna ( ma anzi di farla dipendere
dalla luce solare in quanto essa non brilla di luce propria) solo all’inizio la conforterà , ma poi sarà
ingannato e indirizzato nel fecondare la terra (Maja). Così come la luna sorge da est verso ovest, così la
figura di Dani si trova spesso a destra del sole, già dalla prima scena che li vede entrambi protagonisti (il
lutto), con Dani-luna nella notte-inverno-morte che piange sulle ginocchia dell’apparentemente indifferente
Christian-sole e successivamente con Dani a destra di christian sull’aereo e sulla macchina.La luna viene
confortata dal pifferaio-Pelle, che la guiderà nell’apparente ombra proiettata dal sole-Christian , situazione
che verrà ribaltata nell’atto finale come in una simbolica fine della giornata. (non vorrei sembrare
eccessivamente folle, ma la durata del film di 2 ore e 47 min. ricorda molto un arco di tempo simbolico di
ventiquattr’ore, 2.4(7), comunque passiamo oltre).
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Il Pifferaio porta la luna e il sole verso la terra arida (Harga) che necessita di essere fecondata nella natura
comandata dall’uomo , ossia agricola ( Con la benedizione simbolica della luna) e contemporaneamente
nella terra di base, necessaria per la nascita di nuova vita ( Con la benedizione carnale del Sole ).
Il sole e la luna assistono al rituale in cui Siv ( figura anziana-femminile-matriarca) passa le torce della vita-
luce a Dan ( anziano maschio) e a Yilva a destra-est (anziana donna) davanti all’albero di maggio. Qui appare
il primo esempio della figura femminile-luna sotto il lato destro-est dell’albero di maggio, sotto l’influenza
della runa RAIDO, associata con il viaggio-cambiamento contrapposta alla figura maschile-sole-fecondatore
sotto l’influenza della runa FEHU,associata con la possessione vittoriosa e alla fertilità. Ylva e Dan arrivano
verso la tavola, per un’ultima cena, allontanandosi dal tempio-sole e dalla sua aura vitale. Yilva rimane
sempre a destra di Dan.
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Gli inconsapevoli sole e luna arrivano dinanzi al precipizio dei clan-famiglie (Attestupa) dal quale si
getteranno prima la luna Ylva e poi il sole Dan. Anche se non viene menzionato nel film direttamente, i due
anziani hanno partecipato in un rituale precedentemente. I due hanno corso bendati intorno a una casa il
giorno prima, con le torce della vita-luce accese. Se le torce rimangono accese, è segno propizio e positivo
per fattori agricoli. Nel film scorgiamo questo rito attraverso un dipinto nella grande casa ( oltretutto sono
presenti numerosi altri dipinti anticipatori). Dalla sceneggiatura (seppur il film abbia subito notevoli
cambiamenti dall’idea scritta) apprendiamo che la torcia di Dan si è spenta nel rito. Prima di gettarsi, Yilva
guarda la luna negli occhi direttamente. E’ ironico il fatto che la donna che non ha fallito il rito subisce una
morte relativamente veloce, mentre l’uomo a cui si è spenta la torcia sia vittima di una morte atroce. Il sole
cala in modo errato, ma tre colpi della terra ( una triade giovane, adulta e femminile) bastano a farlo calare
definitivamente. Mentre la luna cerca un’altra volta conforto nella luce solare, Yilva e Dan si uniscono alla
terra, insieme a precedenti Antenati. Le loro ceneri vengono sparse sul Rotvalta, albero apparentemente
morto ma collegato con Harga- terra. La luna comincia a capire che non stà brillando di luce propria.

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