Sei sulla pagina 1di 14

L'energia immagazzinata da una molla è direttamente proporzionale alla propria rigidezza e al suo spostamento

"compressione" nel nostro caso; partendo dalla posizione di riposo della molla "senza carico”, sottoposta ad un carico di 100kg
una molla con caratteristica lineare di 100kg a centimetro ,ovvero 10 kg a millimetro , ci sono anche molle progressive ma qui
al momento è irrilevante per la nostra discussione,si schiaccerà di 1 centimetro, e a quel punto avrà immagazzinato 100kg di
forza!! Se la manteniamo compressa in quella posizione "si dice precaricata", fino a quando le spire non si toccheranno una con
l'altra durante la fase di schiacciamento, la sua rigidezza rimarrà tale "10 kg” a millimetro, indipendentemente al precarico a cui
è sottoposta.
Se una massa è attaccata alla molla ed è compressa e poi lasciata libera, la massa e la molla cominceranno a oscillare. In un
sistema senza frizione, attriti, il sistema "massa molla”, continuerà ad oscillare in infinito, in pratica la frizione interna delle
molecole della molla, insieme alla frizione dell'aria, sulla massa e la molla, generano una forma di freno "damping", che nel
tempo rallenterà l'energia accumulata dal sistema fino a fermarlo!!
Un pneumatico contiene del gas,"aria,azoto", per mantenerlo gonfio la compressibilità di questo gas fa diventare il
"pneumatico" come una molla!!!
Senza un ammortizzatore, affidandosi solo alla frizione dell'aria ,la sospensione eccitata da una compressione comincerebbe ad
andare su e giù come un elastico con la frequenza naturale del sistema "molla pneumatico", l'ammortizzatore "damper"
invece frena il movimento della sospensione , soprattutto l'oscillazione della molla!!
Un ammortizzatore può ridurre l'oscillazione della molla a valore "0" molto rapidamente.
In teoria"sola teoria!" un ottimo valore di ammortizzamento vede la massa tornare alla posizione di equilibrio senza avere più
di un’oscillazione, questo è chiamato "critical damping" e si verifica ad un quarto del tempo del periodo dell'oscillazione, in
pratica se abbiamo un ammortizzatore con tanto freno la sospensione sarà molto dura e poco confortevole, se sarà troppo
poco frenato la sospensione sembrerà come uno "yo-yo".
L'ammortizzatore lavora convertendo l'eccesso di energia cinetica della sospensione in calore che è poi disperso nell'aria,
l'ammortizzatore è generalmente di forma "telescopica"all'interno della quale un pistone con una serie di fori radiali si muove
all'interno di una camera riempita di un fluido"olio".
Questo fluido, nel suo movimento è controllato da vari passaggi e valvole calibrate.
Il pistone è attaccato o alla massa sospesa o alla massa non sospesa da una asta"stelo" e dall'altro lato, camera
"corpo" all'altra massa. Il relativo movimento tra le due masse "telaio "massa sospesa e "ruota" massa non sospesa crea il
movimento che forza il pistone dentro il fluido,"olio".

FACCIAMO UN ESEMPIO, IN UN RETTILINEO DOVE QUESTO MOVIMENTO NON SI VERIFICA O ANCHE IN UNA CURVA DOVE C'è
UNA SUPERFICIE DEL TERRENO MOLTO LISCIA E SI è A GAS CHIUSO, IL PISTONE NON SI MUOVE PERTANTO NON SI GENERA
NESSUNA FORZA ATTRAVERSO L'AMMORTIZZATORE!

In un ammortizzatore convenzionale, quelli di uso più corrente, il pistone contiene una serie di orifizi che vengono controllati
da valvole a disco "lamelle" che permettono a seconda del loro diametro, spessore e forme di restringere o variare il passaggio
del fluido. Ci sono normalmente due serie di queste valvole "pacchi lamellari" uno per ogni faccia del pistone che si possono
aprire in una sola direzione ,quando il pistone si muove nella direzione opposta queste agiscono come una valvola cieca
"unidirezionale",il fluido passando dagli orifizi fa flettere"aprire" queste valvole nella parte opposta della sua faccia.
Un pacco lamellare controlla quindi la compressione e l'altro l'estensione. Occorre una certa forza per far flettere le
valvole per permettere al fluido di passare da una camera all'altra, quindi la rigidezza di queste valvole determina quanta
resistenza è generata a una determinata velocità del pistone, ricordiamoci l'ammortizzatore o la forza di un ammortizzatore è
dipendente dalla sua velocità mentre la molla è dipendente dal suo spostamento!!
La caratteristica idraulica dell'ammortizzatore descrive la relazione tra la velocità del pistone e la forza generata,queste
caratteristiche sono una funzione della forma della superficie del pistone "piatta o concava", dal numero , diametro e forma
degli orifizi e dal numero, diametro e spessore delle lamelle. La caratteristica è anche una funzione del passaggio di
minima "DETTO BYPASS" ALLE BASSE VELOCITA' e di tutta una serie di vari accorgimenti atti a modificare le forme geometriche
dei passaggi intervenendo dall'esterno"regolazioni esterne” le famose ”CLICK"!!!
Quando il pistone si muove in fase di compressione chiaramente, anche una parte dello stelo entra nella camera "corpo,
essendo questa camera piena di fluido"incomprimibile o "quasi", la spiegazione del "quasi" alla prossima puntata, bisogna
creare un volume per accomodare questa nuova quantità di materia "volume dello stelo", altrimenti l'ammortizzatore si
bloccherebbe, quindi la camera principale è normalmente collegata idraulicamente ad una seconda camera a volte "remota" via
un flessibile oppure "piggy" attaccata al corpo principale, sul fondo di questa camera secondaria c'è un pistone flottante sotto il
quale c'è un serbatoio di gas "aria o azoto" in pressione.
Ogni qual volta c'è uno spostamento di fluido dalla prima camera, il pistone flottante si sposta comprimendo il gas sottostante.
Come ho detto questo gas è già stato pressurizzato in fase costruttiva, il valore di pressione è funzione dei valori di forza che si
vogliono generare, senza essere pressurizzato il fluido passando tra gli orifizi e valvole varie produrrebbe in alcune zone
dell'ammortizzatore a velocità critiche dei vuoti che comprometterebbero la funzionalità del sistema "cavitazione". AL
RIGUARDO LEGGERE NS/ARTICOLO "CAVITAZIONE".
Nella fase di estensione l'ammortizzatore controlla la forza della molla che tende a "aprirlo" mentre in compressione aiuta al
controllo della forza importata dalla ruota, con la forza che è una funzione del rapporto di leva della sospensione.
La caratteristica di un ammortizzatore si può riassumere in 3 forme base, lineare progressiva e digressiva, lineare si intende che
la forza cresce allo stesso modo dell'aumentare della velocità del pistone, progressiva che cresce con maggiore valore al salire
della velocità, digressiva "l'opposto'.
Queste caratteristiche possono essere differenti o anche uguali in estensione e compressione e ad alte o basse velocità.

Qui a seguito alcune semplificazioni del disegno interno delle caratteristiche costruttive sopra affrontate.
Force
Force
Forze coinvolte in una sospensione

Ammortizzatore
Dipendente da velocità Disp.
Vel.

Force
Force
Molla

Dipendente dallo spostamento


Disp. Vel.

Force
Force
Frizione/Attriti

Forza Costante
Disp. Vel.
Olio spostato dal pistone

Flusso attraverso il pistone

V=A x L

L
Olio spostato dallo stelo

Flusso nella valvola


di compressione

V=A x L
Serbatoio
Per accumulare il volume di olio creato dall’ ingresso dello stelo

Camera a gas in pressione


Componenti di un ammortizzatore
Orifizio (caduta di presisone)
Serbatoio

Gas

Gas

Serbatoio

Pistone (per creare flusso)


Stelo (per creare movimento)
Flusso olio in estensione

Lamelle estensione

Velocità

Passaggio Zona lavoro orifizio


minima

Zona lavoro lamelle


Forza

Lamelle
compressione
Flusso dell’olio in compressione
Lamelle estensione

Passaggio
minima
Forza Zona lavoro lamelle

Zona lavoro orifizio


Lamelle
compressione Velocità
Estensione basse velocità

Velocità

Regolazione aperta

Cambio regolazione

Regolazione chiusa
Orifizio Forza

Spillo

Regolazione basse velocità


Compressione basse velocità
Regolazione basse
Valvola velocità
unidirezionale
(1 via)
Orifizio

Regolazione chiusa

Forza
Cambio regolazione

Regolazione aperta

Velocità
Compressione alte velocità
Compressione alte velocità

Precarico alto

Cambio regolazione
Forza

Precarico basso

Velocità
Molla di
precarico
Altri tipi di Ammortizzatori
Doppio tubo Stelo passante Ammortizzatore rotativo

•Generalmente per
grandi volumi •Applicazioni
•Può funzionare in speciali
bassa pressione •Ammortizzatori di
sterzo
•Ammortizzatori di
sterzo
•Ammortizzatori
speciali Es: NS Bimota
Tesi Ant.

Potrebbero piacerti anche