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Anastomosi biliodigestive
nella litiasi biliare
J.-P. Lechaux, D. Lechaux
Le anastomosi biliodigestive per litiasi della via biliare principale sono delle derivazioni interne tra via
biliare principale a livello del peduncolo e il duodeno (coledocoduodenostomia) o un’ansa digiunale
esclusa (coledocodigiunostomia). Le indicazioni sono divenute molto rare, limitate alle litiasi voluminose
e multiple, in special modo intraepatiche, con via biliare molto dilatata che permette il trattamento
completo e definitivo soprattutto nel paziente anziano e fragile. L’intervento più semplice e più rapido è la
coledocoduodenostomia laterolaterale. La coledocodigiunostomia terminoterminale su ansa asclusa a Y
configura la sostituzione della via biliare e conosce indicazioni ancora più rare. La prevenzione della
stenosi anastomotica richiede una via biliare di calibro maggiore di 10 mm, pareti sane e un perfetto
accostamento muscoso. Con accesso laparoscopico si può eseguire in condizioni comparabili all’accesso
laparotomico solo l’anastomosi coledocoduodenale.
© 2008 Elsevier Masson SAS. Tutti i diritti riservati.
Non è necessario nessun artifizio di sospensione. Il rispetto di aleatoria e con un’incertezza sull’organicità di un ostacolo
questi principi rende inutile il drenaggio endoluminale. Il osservato radiologicamente dell’Oddi. Questa indicazione di
rischio di fistolizzazione è molto basso, ma giustifica comunque sicurezza sembra preferibile alle manovre di disostruzione
il sistematico drenaggio esterno della regione sottoepatica con prolungata e traumatiche, alla pregiudizievole perdita biliare
una stretta lamina multitubulare in Silastic®, inserita sotto il causata da un drenaggio esterno o all’eventuale rischio di una
fegato destro, ma non a contatto diretto con l’anastomosi o con sfinterotomia endoscopica per litiasi residua. La coledocoduode-
un tubo di Redon tenuto per 3 giorni in assenza di fistola nostomia laterolaterale diviene allora l’intervento di scelta, dato
biliare. che è il più semplice e il più rapido da eseguire, senza rischi
L’antibioticoprofilassi perioperatoria (Augmentin® o cefalos- iatrogeni maggiori. In caso di complicazione a distanza il
porine di terza generazione) si giustifica in questa chirurgia trattamento endoscopico mediante dilatazione o disostruzione
pulito-contaminata con apertura del tubo digerente e infezione resta possibile. Per converso, la coledocodigiunostomia è un
biliare praticamente costante in caso di litiasi. Nel decorso intervento più lungo, più difficile, che interessa al tempo stesso
postoperatorio l’efficacia del drenaggio biliare interno permette i piani sovra- e sottomesocolici dell’addome, inappropriato nei
di sospendere l’antibioticoterapia in assenza di manifestazioni pazienti a elevato rischio chirurgico. Il principio è completa-
infettive generali. mente diverso. Si tratta di una sostituzione della via biliare con
il digiuno che ne è il sostituto ideale. È indicata in caso di
ostacolo biliare che sembra organico, in particolare se di origine
■ Conseguenze fisiopatologiche pancreatica, in un paziente giovane e senza rischio chirurgico.
È anche giustificata in caso di litiasi autoctona della via biliare
Variano in funzione del segmento digestivo coinvolto. La principale, in particolare intraepatica, frequente in Asia nei
coledocoduodenostomia consente il fisiologico deflusso biliare giovani, dato che permette la migrazione spontanea successiva
in duodeno ma favorisce il reflusso biliogastrico e crea un dei calcoli residui [2] . Infine, la plastica digiunale è l’unica
reflusso duodenobiliare costante che non comporta conseguenze possibilità nella chirurgia riparativa di lesioni o stenosi trauma-
in assenza di stasi biliare. La coledocodigiunostomia deriva il tiche della via biliare principale.
flusso biliare a distanza dal duodeno. Il montaggio non favo-
risce la comparsa di ulcere per questa indicazione. A condizione
di impiegare un’ansa digiunale esclusa isoperistaltica lunga ■ Tecniche
70 cm, non vi è rischio di reflusso.
I due procedimenti espongono con frequenza variabile [1] al
rischio di angiocolite dovuta alla stasi biliare, conseguenza di
Mediante laparotomia
un’anastomosi eseguita o divenuta troppo stretta o della Posizione del malato, via d’accesso, disposizione
migrazione di un corpo estraneo litiasico o alimentare. Le del campo operatorio (Fig. 1)
anastomosi biliari laterali comportano la persistenza di un
fondo ceco distale che può essere responsabile di episodi di Il malato è in decubito supino. La via d’accesso più diretta è
angiocolite se non anche di pancreatici da stasi o da migrazione un’incisione sottocostale destra, parallela all’arcata costale a
di corpi estranei (sump syndrome). circa 5 cm da quest’ultima.
Un’incisione trasversale dell’ipocondrio destro al punto di
mezzo tra ombelico e apofisi xifoide è preferibile sul piano
■ Indicazioni estetico e permette un’esposizione identica.
L’incisione muscoloaponeurotica è limitata al muscolo retto
L’indicazione all’anastomosi biliodigestiva risponde all’ob- dell’addome. Un eventuale allargamento deve avvenire verso la
biettivo di realizzare un trattamento completo e definitivo in un linea mediana, oltrepassandola verso sinistra al bisogno. La
soggetto anziano e/o fragile, con via biliare dilatata sede di un laparotomia mediana sovraombelicale è preferibile nei soggetti
empierrement, in particolare se intraepatico, dalla disostruzione longilinei.
Figura 2. Coledocotomia trasversale per puntura diretta con il bisturi a Figura 3. Allargamento progressivo della coledocotomia trasversale
lama sottile della faccia anteriore della via biliare principale sottoposta a anteriore.
ipertensione.
Coledocotomia
L’apertura della via biliare principale viene decisa al temine
dell’esplorazione chirurgica e colangiografica. La scoperta della
via biliare dilatata è sempre agevole in assenza di fenomeni
infiammatori acuti, dopo l’apertura del foglietto anteriore del
piccolo epiploon a livello della porzione intermedia del pedun-
colo epatico. La parete biliare viene denudata per qualche
millimetro dal rivestimento peritoneale. La sede della coledoco-
tomia viene scelta in una zona avascolare. Deve essere sistema-
ticamente trasversale in caso di via biliare molto dilatata se si Figura 4. Sezione completa della via biliare principale. La sezione della
desidera confezionare un’anastomosi biliodigestiva. parete posteriore viene fatta con le forbici a partire dall’incisione anteriore,
L’incisione viene fatta pungendo direttamente la faccia spostando progressivamente gli elementi vascolari.
anteriore della via biliare con il bisturi a lancetta e poi allargata
con le forbici sui due versanti dell’incisione, realizzando
l’emostasi con una delicata coagulazione (Figg. 2 e 3). Il circostanti (Fig. 4). Questa manovra è sempre facile e senza
passaggio di punti di trazione prima o dopo l’incisione sembra pericoli se si sono rispettati gli imperativi di calibro ed integrità
inutile e può favorire la comparsa di una fistola biliare su una parietale. A partire dall’incisione circonferenziale, lo scollamento
parete sottile. Presa la decisione di eseguire un’anastomosi della faccia posteriore del segmento a monte non deve eccedere
biliodigestiva, per un’anastomosi laterale lo coledocotomia la lunghezza necessaria al passaggio dei punti di sutura (circa
viene limitata all’emiconferenza anteriore della via biliare in 5 mm), in modo da evitare ogni rischio di devascolarizzazione.
funzione del suo calibro. Per un’anastomosi terminale, la Quando la sezione della via biliare interessa il dotto cistico,
sezione completa viene eseguita con le forbici sottili, gradual- un’apertura del setto cisticocoledocico permette, se necessario,
mente, clivando la parete biliare posteriore dagli elementi un allargamento del diametro. Si può eseguire, allo stesso fine,
Varianti
I controlli endoscopici confermano come una simile anasto-
mosi laterale tra due incisioni parallele resti ampiamente beante.
I numerosi artifizi rispetto alla sede e alla direzione delle
incisioni biliare e duodenale non rivestono alcun interesse
supplementare [3].
Una coledocotomia esplorativa longitudinale lascia la possi-
bilità di confezionare un’anastomosi con un’incisione parallela
del duodeno. Il suo interesse risiederebbe nel poter ingrandire a
volontà la coledocotomia su una via biliare di calibro insuffi-
ciente e, accessoriamente, di ridurre la lunghezza del fondo ceco
sottoanastomotico.
La coledoduodenostomia terminolaterale non ha alcuna
giustificazione particolare, tenuto conto anche della sua più
difficile confezione.
Figura 6. Coledocoduodenostomia laterolaterale. I punti del piano
posteriore vengono prima passati e quindi legati. Il cistico è stato legato. Coledocodigiunostomia
Tecnica consueta
un incisione verticale sulla faccia anteriore della VB (Fig. 5). La Si tratta di un’anastomosi terminolaterale. In effetti, la
trancia di sezione del segmento a valle deve essere chiusa con sostituzione coledocica permette di eseguire, sul versante biliare,
una sutura a punti staccati o in sopraggitto con materiale a solo anastomosi terminali con sezione completa. L’incongruenza
abituale di calibro tra via biliare e ansa digiunale e la brevità
lento riassorbimento.
della corda del meso permettono di eseguire, sul versante
intestinale solo anastomosi laterali. L’esclusione digiunale si
Coledocoduodenostomia
ottiene con un procedimento di ansa a Y che non ha, nella sua
Tecnica consueta indicazione biliare, nessuna particolarità a parte la brevità della
distanza che separa la radice del mesentere dal peduncolo
Si tratta di un’anastomosi laterolaterale (Figg. 6 e 7). La sede
epatico, che richiede solo una piccola apertura del meso.
della duodenotomia viene scelta facendo salire la prima por-
Confezione dell’ansa digiunale esclusa a Y. L’ansa digiunale
zione del duodeno sino a contatto con la coledocotomia.
viene scelta il più a ridosso possibile all’angolo duodenodigiu-
Una parziale mobilizzazione duodenopancreatica facilita nale, di regola 10-15 cm a valle di questo, là ove la lunghezza
sempre questa manovra. La sede abituale è sulla faccia antero- del mesentere permette una risalita agevole verso la regione
superiore del genu superior. L’incisione duodenale è longitudi- sottoepatica, in una sede in cui il meso presenti una zona
nale, parallela alla coledocotomia. La lunghezza corrisponde a avascolare, visibile in trasparenza, che richieda la legatura di
quella dell’apertura biliare. Viene eseguita con il bisturi elettrico, una sola arcata accessoria (Fig. 8). Dopo l’apertura del mesentere
evitando un’apertura eccessiva. Un passalacci aperto liberamente in direzione della radice per almeno 8-10 cm, l’ansa ileale viene
nel lume, permette di apprezzarne le dimensioni e di evitare i sezionata a tale livello ed il segmento distale affondato con
ponti mucosi. L’anastomosi viene eseguita secondo principi l’impiego di una suturatrice automatica (TA® 55) (Fig. 9). Si
definiti. L’esuberanza della mucosa duodenale rende talvolta misura una lunghezza di 70 cm di digiuno a valle della sezione
difficile, a livello del piano posteriore, l’affrontamento stretto e a questo livello il ripristino della continuità digestiva viene
con la mucosa biliare. eseguito immediatamente con anastomosi terminolaterale del
Figura 12. Passaggio dell’ansa digiunale esclusa nel piano sovrameso- Figura 14. Coledocodigiunostomia terminolaterale su ansa a Y.
colico attraverso una breccia del mesocolon. Dopo conclusione della Conclusione del piano anteriore.
confezione dell’anastomosi coledocodigiunale l’ansa viene suturata ai
margini della breccia.
Mediante laparoscopia
Figura 17.
Le prime anastomosi biliodigestive laparoscopiche sono state
A. Posizione del paziente per accesso laparoscopico. a. video; b. aspira-
fatte per il trattamento palliativo delle ostruzioni da neoplasie
tore; c. porta-ottica; d. strumentista; e. operatore; f. aiuto; g. bisturi.
periampollari. Hanno consistito, di solito, in colecistodigiunos-
B. Posizionamento dei trocart. a. video; b. liquidi, aspirazione, lavaggio; c.
tomie e, più di rado, in coledocoduodenostomie o epaticodigiu-
bisturi elettrico; d. sospensione della colecisti; e. sospensione del lega-
nostomie [5, 6]. In patologia benigna la rarità delle indicazioni ne
mento rotondo.
ha limitato l’impiego. Descriveremo solo l’anastomosi coledo-
coduodenale laterolaterale, validata da qualche recente pubbli-
cazione [7] . A causa della complessità e della durata della • trocart da 12 mm a singolo impiego;
procedura, infatti, particolarmente per la sezione della via • trocart da 10 mm;
biliare, la pratica della derivazione epaticodigiunale su ansa a Y, • due trocart da 5 mm;
a parte casi sporadici [8] e in particolare con assistenza robotiz- • due pinze fenetrate atraumatiche;
zata [9], non ha oltrepassato assolutamente lo stadio sperimen- • un porta-aghi;
tale. È stato comunque realizzato con successo qualche • forbici
intervento nel bambino dopo resezione di una cisti del cole- • un uncino-coagulatore
doco, ma al prezzo di una curva di apprendimento • un bisturi a lama estraibile
considerevole [10]. • un braccio porta-ottica;
• una strumentazione biliare non specifica per esplorazione e
Tecnica della coledocoduodenostomia disostruzione coledocica con coledocoscopio e amplificatore
laterolaterale laparoscopica di brillanza.
Strumentazione Posizione del paziente (Fig. 17A)
Comporta: Il paziente sta in decubito supino, con gli arti divaricati su
• ottica da 30°; appoggi, con la possibilità di inclinazione in anti-Trendelenburg
Figura 18. Esposizione del campo operatorio. Due punti di trazione Figura 19. Apertura del coledoco con il bisturi tagliente a lama estrai-
divergenti permettono di esporre la via biliare principale: alla base del bile. Il duodeno viene aperto con l’uncino coagulatore in corrispondenza
legamento rotondo e a livello del colletto colecistico. della coledocotomia.
Variante [5] Date RS, SiriwardenaAK. Current status of laparoscopic biliary bypass
in the management of non-resectable peri-ampullary cancer.
La coledocoduodenostomia terminoterminale descritta da Pancreatol 2005;5:325-9.
Cuschieri [11] eviterebbe il rischio di sump syndrome ma a prezzo [6] Gentileschi P, Kini S, Gagner M. Palliative laparoscopic hepatico and
di un intervento più complesso. gastrojejunostomy for advanced pancreatic cancer. JSLS 2002;6:331-8.
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choledocholithiasis. Surg Gynecol Obstet 1993;177:33-7. [9] Ruurda JP, Van Dongen KW, Dries J, Borel Rinkes IH, Broeders IA.
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Gozzeti G, et al. Anastomoses biliodigestives par hépatico-jéjuno- 2003;17:1937-42.
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Ogni riferimento a questo articolo deve portare la menzione: Lechaux J.-P., Lechaux D. Anastomosi biliodigestive nella litiasi biliare. EMC (Elsevier Masson SAS,
Paris), Tecniche Chirurgiche - Addominale, 40-940, 2008.
Disponibile su www.emc-consulte.com/it
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