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Buongiorno oggi parliamo de "Il paradiso all'improvviso" di Ellroy, accattivante raccolta di tre romanzi brevi, pubblicati anche

singolarmente in precedenza.

Il primo "Tijuana, mon amour" ci narra di un Frank Sinatra mooolto cattivo e un giornalista coinvolto in un caso che finirà per
mettere da parte la sua buona condotta e farsi coinvolgere da cose più grandi di lui.
Nel secondo, “Scasso con stupro” troviamo il detective Rino Jenson innamorato perso dell'attrice Donna Donuhue e un giro di
biancheria in vendita, ma non solo perché veniamo anche a conoscenza del caso di Stephanie Gorman (omicidio di cui purtroppo
non è stato ancora trovato il colpevole) e di un ladro di biancheria che si è spinto oltre al semplice scasso.
Ritroveremo Rino e la sua passione "Donnesca" anche nel terzo racconto in cui leggeremo di un narratore estremamente xenofobo,
dopotutto in “Jungletown Jihad” c'è il rischio di un attentato per non parlare poi di come vengono trattate "certe donne".

Io l'ho adorato perché mi piace lo stile irriverente di Ellroy, mi affascinano e mi meravigliano i suoi modi di aggrovigliare il vero al
falso ma non lo consiglio a chiunque. Si tratta pur sempre di un autore che basa le sue storie sulla cronaca nera reale, che descrive
omicidi cruenti e soprattutto che non scende a compromessi, fa pensare i personaggi e in un modo in cui non c'è spazio per il
politicamente corretto o per i discorsi sottointesi. Riempie il foglio con battute taglienti, volgarità e quando serve fa sì che i suoi
personaggi si sporchino le mani.
Fin dall'inizio di questa lettura mi è sembrato di tornare all'autobiografia "I miei luoghi oscuri". Per esattezza a quando Ellroy
raccontava del periodo in cui immaginava "storie e salvataggi di pupe in pericolo" dopo aver letto giornali o notizie. Molto di quanto
c'è in questi racconti mi ha ricordato i suoi modi e trovo veramente inimitabile il suo stile.
Da leggere se sei un fan di Ellroy ❤

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