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2015 10 08

Cristologia
Introduzione

Corso inizia con 1 Cor 2,10-16


“Voi, chi dite che io sia?” - Mc 8,29
 Il corso cerca di esporre la risposta: Gesù è il Cristo, il Figlio del Dio vivente.
 Approccio non solo teorico del corso: “chi è Gesù per noi”. Ci vuole una risposta personale.
 Un approccio sapienziale.
 In questo caso ci resterà qualcosa di utile per la nostra vita.
 Approccio all'interno all'orizzonte di fede.
 Iammarrone: Cristologia come “discorso di fede”
 perché “Cristo” è un titolo che la comunità cristiana adopera per esprimere la sua fede.
 Gesù è il Cristo è già un'affermazione di fede.
 Altrimenti si chiamerebbe la “Gesuologia”.
 Già l'espressione Gesù Cristo, esprime che Gesù è il Cristo.
 Dicendo questo dici che è l'unto, cioè il salvatore, e solo Dio può salvare. Questo significa
che il titolo è anche una professione della sua divinità.

Difficoltà di questa disciplina


 sta nell'oggetto: un personaggio storico, Gesù di Nazareth, che però trascende la storia, essendo
il Figlio di Dio.
 Dunque è accessibile solo a chi ha fede.
 2 tentazioni
 razionalistica: riduce Gesù a solo uomo, anche in modo di capirlo meglio.
 Fideistica: prendere tutto alla cieca senza dare ragione della nostra fede.
 Bisogna stare tra i due rischi.
 La fatica di tenere insieme queste due realtà ci fa staccare il “Gesù della storia” e “il Cristo
della fede”.

 Cozzi: “Gesù è il Cristo in quanto è Figlio di Dio tra noi.”


 Questo ci dice che la Cristologia non può essere mai separato dalla Teologia (dal discorso su
Dio).
 Gronky: “E necessario collegare il Cristo-centrismo di Dio e il Teo-centrismo di Gesù.”
 Si capisce Dio solo alla luce di Cristo e vice versa.

Struttura del Corso


1. Biblica
2. Storica-Teologica
3. Sistematica

Nella seconda meta del XX secolo c'è stato uno svolto grande nel trattato di Cristologia.
Prima era in 2 parti – De Verbo Incarnato – e – De Cristo Redentore.
 De Verbo Incarnato era sul concilio di Calcedonia, 2 nature, etc..
 De Cristo Redentore: si concentrava sulla salvezza che veniva dalla morte di Gesù.
 Era una distinzione problematica: perché staccava la sua ontologia (identità) dalla
soteriologia (salvezza, ciò che ha fatto).
Storicamente
 orientali focalizzano sull'incarnazione, 2 nature etc...
 latini focalizzavano sulla morte e risurrezione, la salvezza.

Oggi si cerca di tenere questi due aspetti insieme.

Il metodo:
Dei Verbum 10 - Relazioni della Tradizione e della Scrittura con tutta la chiesa e con il magistero
“La sacra tradizione e la sacra Scrittura costituiscono un solo sacro deposito della parola di Dio affidato alla
Chiesa; nell'adesione ad esso tutto il popolo santo, unito ai suoi Pastori, persevera assiduamente
nell'insegnamento degli apostoli e nella comunione fraterna, nella frazione del pane e nelle orazioni (cfr. At 2,42
gr.), in modo che, nel ritenere, praticare e professare la fede trasmessa, si stabilisca tra pastori e fedeli una
singolare unità di spirito (14).

L'ufficio poi d'interpretare autenticamente la parola di Dio, scritta o trasmessa (15), è affidato al solo magistero
vivo della Chiesa (16), la cui autorità è esercitata nel nome di Gesù Cristo. Il quale magistero però non è
superiore alla parola di Dio ma la serve, insegnando soltanto ciò che è stato trasmesso, in quanto, per divino
mandato e con l'assistenza dello Spirito Santo, piamente ascolta, santamente custodisce e fedelmente espone
quella parola, e da questo unico deposito della fede attinge tutto ciò che propone a credere come rivelato da
Dio.

È chiaro dunque che la sacra Tradizione, la sacra Scrittura e il magistero della Chiesa, per sapientissima
disposizione di Dio, sono tra loro talmente connessi e congiunti che nessuna di queste realtà sussiste senza le
altre, e tutte insieme, ciascuna a modo proprio, sotto l'azione di un solo Spirito Santo, contribuiscono
efficacemente alla salvezza delle anime.”

Optatam Totius 16
Nell'insegnamento della teologia dogmatica, prima vengano proposti gli stessi temi biblici. Si illustri poi agli
alunni il contributo dei Padri della Chiesa d'Oriente e d'Occidente nella fedele trasmissione ed enucleazione
delle singole verità rivelate, nonché l'ulteriore storia del dogma, considerando anche i rapporti di questa con la
storia generale della Chiesa (35). Inoltre, per illustrare quanto più possibile i misteri della salvezza, gli alunni
imparino ad approfondirli e a vederne il nesso con un lavoro speculativo, avendo san Tommaso per maestro
(36). Si insegni loro a riconoscerli sempre presenti ed operanti nelle azioni liturgiche (37) e in tutta la vita della
Chiesa. Infine, imparino a cercare la soluzione dei problemi umani alla luce della rivelazione, ad applicare
queste verità eterne alle mutevoli condizioni di questo mondo e comunicarle in modo appropriato agli uomini
contemporanei (38).

Le lezioni costituiscono il materiale di studio e d'esame.


 altre letture saranno dette in classe.

Manuale:
Gesù Cristo – Gronchi.

Riferimento
Trattato... - Gronchi; Il mistero... - Galli; Gesù di Nazareth... - Ratzinger; Iamarrone
Testo Integrativo:
1. Articolo di Enzo Galli su GS 22
2. Pontificia Commissione Biblica – Bibbia e cristologia (1984).

Testo di approfondimento (a scelta). Che leggiamo e presentiamo per l'esame.


1. Seconda parte del libro di Galli
2. Articoli (circa 100).

Lettura per la prossima volta.


Premessa di Gesù di Nazareth Vol. 1
Gesù della storia vs. Cristo della fede.

Premessa di Gesù di Nazarath Vol. 1


 Usando il metodo storico-critica sembra di distanziare il Gesù della storia dal Cristo della
fede.
 Rimane difficile capire qual'è il fondamento storico di Cristo (Schnackenburg).
 Ma la fede cristiana è una fede in eventi storici che non possono essere visti come simboli
di verità storiche, ma eventi veramente successi.
 Per questo la fede non può rinunciare mai al metodo storico.
 Divine Afflante Spiritu – apertura al metodo storico
 Dei Verbum 12
 Pontificia Commissione Biblica – L'interpretazione della Bibbia nella Chiesa
 Pontificia Commissione Biblica – Il popolo ebraico e le sue sacre Scritture nella Bibbia
cristiana.
 Importante riconoscere i limiti del metodo-storico critico
 il metodo storico-critico non esaurisce il compito dell'interpretazione
 può solo trattare il passato. L'opera rimane nel passato.
 Deve presupporre l'uniformità del contesto della storia e deve trattare le parole come parole
soltanto umane.
 Deve trattare i testi nel loro contesto iniziale, non come un insieme.
 Si rimane sempre nel campo delle ipotesi per quanto riguarda il passato.
 Esegesi canonica come sviluppo naturale del metodo storico-critico
 la parola ha un significato che trascende il momento storico in cui è stato scritto.
 Sono cresciute nel contesto di una comunità viva. Vive in questo popolo.
 Autore o autori
 popolo intero
 Dio
 Così la figura di Gesù è molto più logica anche storicamente.
 Ci deve essere successo qualche cosa di straordinario per questi gruppi anonimi non in
relazione tra di loro di formare questo gruppo e produrre degli inni (come quello di Filippesi
2) solo 20 anni dopo la morte dell'uomo.

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