STEFANIASINESI
UNA DEFINIZIONE DI SVILUPPO
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LA MATURAZIONE E
L’APPRENDIMENTO
• La maturazione è un insieme di cambiamenti che
avviene per natura e in modo spontaneo e
programmato a livello genetico. Gran parte dello
sviluppo fisico ricade in questa categoria.
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I QUESITO: NATURA VS EDUCAZIONE
• Gli individui sono agenti attivi nella costruzione della propria traiettoria
di sviluppo in relazione alle risposte e alle opportunità offerte dai
contesti di vita.
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II QUESITO: CONTINUITA’ VS
DISCONTINUITA’
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III QUESITO: PERIODO CRITICO VS
PERIODO SENSIBILE
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I PRINCIPI GENERALI DELLO SVILUPPO
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LO SVILUPPO DEL CERVELLO:
I NEURONI
• Il cervello di un bambino appena nato pesa circa mezzo chilo,
un terzo del peso di un cervello adulto. Il cervello infantile
possiede miliardi di neuroni.
• Un tempo si riteneva che alla nascita una persona disponesse
già di tutti i neuroni, oggi si è constatato che la neurogenesi
continua fino all’età adulta, soprattutto nella regione
dell’ippocampo.
• I neuroni per potersi connettere ad altre cellule neuronali
emettono lunghe fibre a forma di braccio e di ramo (assoni e
dendriti).
• Le estremità delle fibre non si toccano realmente: ci sono
spazi minuscoli tra di loro chiamati sinapsi. Le connessioni
sinaptiche sono dinamiche e in costante cambiamento.
PLASTICITA’
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I TIPI DI SOVRAPPRODUZIONE E
POTATURA
• Experience-expectant
• Experience-dependent
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LO SVILUPPO DEL CERVELLO: LA
CORTECCIA CEREBRALE
• La corteccia cerebrale costituisce circa l’85% del peso
del cervello nell’età adulta e contiene il maggior numero
di neuroni.
• La corteccia è responsabile della maggior parte delle
abilità umane, tra cui la soluzione di problemi complessi e
l’uso del linguaggio.
• La corteccia è l’ultima parte del cervello a svilupparsi, per
cui si ritiene sia più suscettibile agli influssi ambientali.
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LA LATERALIZZAZIONE
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LO SVILUPPO DELL’ADOLESCENZA E IL CERVELLO
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COME FUNZIONA IL NOSTRO
CERVELLO
“Quando animali e persone compiono azioni nei loro
mondi danno forma ai propri comportamenti. In base
alla ricerca sul cervello sappiamo che allo stesso
modo essi danno forma all’anatomia e alla fisiologia
dei loro cervelli (e corpi). Quando controlliamo
attivamente la nostra esperienza, tale esperienza
definisce il modo in cui i nostri cervelli funzionano,
cambiando i neuroni, le sinapsi e le attività cerebrali”
(Fischer, 2009).
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LA TEORIA DI PIAGET SULLO SVILUPPO
COGNITIVO
• La teoria di Piaget è la storia di un processo di
ricerca delle influenze che biologia ed esperienza
ambientale hanno sullo sviluppo cognitivo.
• Come fa un organismo umano a comprendere
progressivamente la realtà in cui vive e agisce, allo
scopo di adattarvisi meglio?
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LA TEORIA DI PIAGET SULLO SVILUPPO
COGNITIVO
• I nostri processi di pensiero cambiano radicalmente,
anche se lentamente, dalla nascita alla maturità,
perché ci sforziamo costantemente di dare un
senso al mondo.
• Quattro fattori interagiscono per influenzare i
cambiamenti del pensiero:
1. Maturazione
2. Attività
3. Esperienze sociali
4. Equilibrazione
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LE FUNZIONI DI BASE O INVARIANTI
2)Adattamento all’ambiente.
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L’ORGANIZZAZIONE
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COME SI COSTRUISCONO GLI SCHEMI
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L’ADATTAMENTO
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L’EQUILIBRAZIONE
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I QUATTRO STADI DI SVILUPPO COGNITIVO
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LE PROPRIETÀ DEGLI STADI DELLO
SVILUPPO COGNITIVO
• Ogni stadio individua cambiamenti qualitativi.
• Ad ogni stadio gli schemi si trasformano.
• Gli stadi si integrano gerarchicamente.
• Nel disporsi in sequenza, gli stadi rispettano un
ordine logico invariante.
• Il passaggio da uno stadio all’altro non è subitaneo
ma graduale.
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GLI STADI DELLO SVILUPPO
COGNITIVO
• L’apprendimento dipende dai diversi livelli di
organizzazione del pensiero che si sono raggiunti. Si
impara solo ciò che è stato reso possibile da
ciascun livello.
• Lo sviluppo quindi precede e guida
l’apprendimento.
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LO STADIO SENSOMOTORIO
• Nascita-2 anni
• Il bambino non “pensa”, nel senso che intendiamo
noi, ma sviluppa l’azione pensiero agendo in modo
fisico sul mondo.
• Questo stadio è caratterizzato dall’egocentrismo e
dalla sostanziale assenza del concetto di causalità.
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LA PERMANENZA DELL’OGGETTO
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LE AZIONI LOGICHE DIRETTE A UNO
SCOPO
• In questo periodo iniziano a presentarsi le azioni
logiche, dirette ad uno scopo.
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OPERAZIONI ED EGOCENTRISMO
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LO STADIO PREOPERATORIO
• 2-7 anni
• Appare il linguaggio: i bambini iniziano a rappresentare il
mondo attraverso parole, immagini, disegni e giochi.
• Sono in grado di ricostruire azioni passate e di prevedere
azioni future.
• Sviluppano il gioco di fare finta e le spiegazioni
animistiche.
• Iniziano a comprendere la distinzione Io-mondo grazie
anche ai processi di socializzazione.
• Il bambino continua ad essere essenzialmente
egocentrico.
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LO STADIO OPERATORIO-CONCRETO
• 7-11 anni
• Il ragionamento diventa logico e spesso precede
l’azione, ma rimane ancorato ad oggetti concreti (il
bambino non riesce ancora a ragionare in modo
astratto come fa l’adulto). Si supera l’egocentrismo
e si instaura la capacità di cooperare fattivamente
con altri.
• La conservazione si estende correttamente a tutte
le proprietà dell’oggetto.
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L’OPERAZIONE CONCRETA
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LO STADIO LOGICO-FORMALE
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TUTTI RAGGIUNGONO IL QUARTO
STADIO?
• I primi tre stadi della teoria di Piaget vengono
imposti, nella maggior parte degli individui, dalla
realtà fisica.
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PIAGET:ASISMILAZIONE, ACCOMODAMENTO
E TEORIA DELLO SVILUPPO
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IL RUOLO DELL’APPRENDIMENTO
SECONDO PIAGET
• I processi educativi, secondo Piaget, hanno un
ruolo subordinato ai processi maturativi di sviluppo.
• Il bambino impara solo se ha, nella sua mente,
strutture pronte ad accogliere, processare ed
organizzare nuove informazioni.
• In termini didattici, quindi, occorre prima accertarsi
di quale sia il livello maturativo del bambino e poi
proporre compiti ed esercizi coerenti con tale
livello.
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IL RUOLO DELL’APPRENDIMENTO
SECONDO PIAGET
• I bambini apprendono sin dalla nascita a sviluppare
schemi sulla base di competenze e riflessi innati.
• L’educazione può indirizzare queste abilità verso
linee di sviluppo sociale e cognitivo.
• La conoscenza non va trasmessa, ma il bambino
deve poter agire attivamente su di essa,
costruendo e ricostruendo i propri schemi.
• Secondo Piaget, non è utile domandare al
bambino di esprimere abilità che superano lo
stadio evolutivo in cui egli si trova.
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IL PRIMATO DELL’AZIONE
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L’ELABORAZIONE DELLE INFORMAZIONI E
LE NEUROSCIENZE: IL CONTRIBUTO DEI
NEOPIAGETIANI
• La maturità dei bambini avviene per stadi
all’interno di domini specifici come concetti
numerici, concetti spaziali, compiti sociali, racconti
di favole, valutazione degli oggetti fisici e sviluppo
motorio (Case, 1992, 1998).
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LO SVILUPPO COGNITIVO E LA CULTURA
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LA PROSPETTIVA SOCIO-CULTURALE DI
VYGOTSKY
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VYGOTSKY:FUNZIONI PSICHICHE
INFERIORI E SUPERIORI
• Le funzioni psichiche inferiori sono geneticamente ereditate,
involontarie, autonome rispetto alle superiori e la loro struttura
non è determianta culturalmente.
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LE FONTI SOCIALI DEL PENSIERO
INDIVIDUALE
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GLI STRUMENTI CULTURALI E LO SVILUPPO
COGNITIVO
Vygotsky riteneva che gli strumenti culturali compresi quelli
tecnici (timbri, guide, righelli, carta da disegno, computer,
Internet, traduttori simultanei, motori di ricerca, agende digitali
ecc) e quelli psicologici (sistemi di segni e simboli, come i numeri
e i sistemi matematici, il Braille e il linguaggio dei segni , mappe,
opere d’arte, codici, linguaggi) svolgessero un ruolo importante
nello sviluppo cognitivo.
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GLI STRUMENTI PSICOLOGICI
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IL RUOLO DEL LINGUAGGIO E DEL DISCORSO
PRIVATO
“La capacità specificatamente umana di usare il linguaggio fornisce
strumenti ausiliari per la soluzione di compiti difficili, permette di
superare l’azione impulsiva, consente di pianificare la soluzione di un
problema prima di metterla in pratica e di dominare il proprio
comportamento” (Vygotsky, 1978).
Importanza del discorso privato perchè porta il bambino all’auto-
regolazione: la capacità di pianificare, monitorare e guidare il proprio
pensiero e la propria capacità di risolvere i problemi.
Il comportamento di un bambino è regolato dall’uso del linguaggio di
altre persone e da segni gestuali.
In seguito il bambino impara a regolare il comportamento degli altri
usando lo stesso strumento linguistico.
Il discorso interiore è “un piano interno di pensiero verbale” (Vygotsky,
1934/1987).
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IL DISCORSO PRIVATO: PIAGET E
VYGOTSKY
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LA ZONA DI SVILUPPO PROSSIMALE (ZSP)
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ZSP E DISCORSO INTERIORE
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L’APPRENDIMENTO E LO SVILUPPO: PIAGET E
VYGOTSKY
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