Rivista di
Pastorale Liturgica
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enede per la formazione liturgica
alla misericordia ¢ alla bonta di Dio la sua poverta, quella povert
che invece riconosce il pubblicano, con semplicita e comggio: «Dio,
abbi pieta di me peccatore!», che vuol dite: tu sei grande, miseti-
cordioso, potente € io sono povero. Tu mi salvi e io ti lodo per la
tua grande potenza. Ecco dunque l'atmosfera, il tono, il ritmo che
dovrebbe avere il momento della riconciliazione individuale: Vatmo-
sfera della radi.
Qui offriamo qualche esempio di animazione, indicando i canti le
letture e le preghiere utilizzate nelle quattro celebrazioni comunita-
rie che ai avolgono nella nostra parrocchia, tralasciando ovviamente
ali interventi dell’organista, inseriti al momento opportuno!:
(CELEBRAZIONE DI FINE AVVENTO
1 Cam
Preghiens dei pover di Jabve 170; Te, Signore, don la gioia 174 Come Ma-
ria, figia di Sion 178; Verso te noi veniamo 188; Se qualeuno ha dei bent 173;
E somo solo un woo = Symbolum '79 207.
2. Letture
2.1. «Quella che & male ai tuoi occ, io Uo fatto»
Liaccusa dei peceati che il penitente & chiamato a fare di fronte al sacer-
dote suscita sempre un senso di disagio e pone diverse domande. Nono.
stante la verifica comunitaria, che avrebbe dovuto aiutare a riconoscere i
ppropri peccati, spesso non si sa cosa dire o ci pare di non avere niente da
dire, Spesso diventa un’autoaccuse di cose che non sono neanche propria
mente dei peceat e delle quai in genere si cerca un’autogiustficazione, per
TumeriFanno rferimento al repertori del Patriarcato ci Veneria Amen. Mare
nts! RSI Press -Careara, Venezia - Bergamo 2008.
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