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CORSO COMPLETO
DI MEMORIA

Tecniche efficaci per potenziare la memoria


 
 
LUIGI DE SANTIS
 
 
 
 
 
Copyright © 2018 Luigi De Santis
all rights reserved.
PREFAZIONE
SCOPRI COME MIGLIORARE LA TUA MEMORIA
 
Ciao amico/a,
il mio nome è Luigi De Santis.
Nel corso della mia vita mi sono appassionato nello studio e
nell’insegnamento di tecniche di memorizzazione e apprendimento rapido,
divenendo “esperto nel settore”.
Tornando indietro di circa venti anni ricordo il momento in cui mi fu fatto
un bellissimo regalo, un corso completo di memoria, lettura veloce e
apprendimento rapido, sicuramente all’avanguardia rispetto ai tempi, che ha
letteralmente aperto nella mia vita nuovi orizzonti.
Prendendo coscienza delle capacità che la mente umana possiede e di come,
con le giuste strategie è possibile potenziare la propria memoria e riuscire
anche ad apprendere più rapidamente concetti importanti, date, numeri e in
buona sostanza tutto ciò che si vuole ricordare, ho deciso di rendere
partecipi altri del mio sapere.
Amici, conoscenti, studenti di ogni età, casalinghe, piccoli imprenditori
sono stati i destinatari a cui ho dispensato le mie conoscenze, ricevendo
come compenso il loro entusiasmo e il loro plauso per quanto imparato.
Ho deciso di iniziare questo progetto pensando a quanti ogni giorno, avendo
sempre meno tempo per se stessi, e nessuna voglia di sprecarlo, desiderano
accrescere la loro formazione e la loro cultura con contenuti adatti a
soddisfare i propri bisogni.

E allora, ci sei anche tu fra le migliaia di persone che dicono “vorrei avere
più memoria, mi dimentico tutto”?
Se la tua risposta è si, allora come nel mio caso, hai bisogno di trovare la
soluzione a questo problema, e ti garantisco che sei nel posto giusto in
quanto questo libro è stato da me scritto per aiutarti a potenziare la tua
memoria.
Ti capita di dimenticarti il codice del bancomat o peggio sei costretto a
scrivertelo da qualche parte e portarlo sempre con te?
Non riesci a ricordarti date importanti, appuntamenti importanti, numeri
telefonici, la semplice lista della spesa e questo ti crea frustrazione?
Dimentichi spesso dove hai lasciato le chiavi di casa oppure se hai spento il
forno o chiuso il gas?
Ti piacerebbe esporre del materiale davanti ad altri, che sia in una
conferenza pubblica oppure ad un’interrogazione scolastica, ricordando
perfettamente tutti i concetti nella giusta successione?
E che dire dei concorsi per trovare un lavoro?
Vorresti avere la totale sicurezza di ricordare ogni informazione studiata?
Vuoi risolvere in maniera definitiva i problemi di memoria?
Se anche a queste domande hai risposto si, allora ti incoraggio a leggere con
molta attenzione queste informazioni, i risultati saranno eccezionali.
Scoprirai tecniche semplici e pratiche, di utilizzo immediato che ti
aiuteranno moltissimo.
 
Nella prima parte del libro capirai i motivi per i quali dimentichiamo
facilmente le cose e qual è il vero linguaggio del cervello, fondamentale per
memorizzare facilmente.
Nella seconda parte imparerai le migliori tecniche di memoria conosciute e
sarà fantastico vedere come applicarle con semplicità nella vita di tutti i
giorni.
Ci sono almeno tre motivi per cui non dovresti perdere questa occasione e
apprezzare il lavoro svolto per metterti a disposizione questi consigli.

1° motivo: Guadagnerai  tempo.
Immagina di dover affrontare un lungo viaggio, ad esempio il tragitto Bari
Milano, e ti venisse offerta la possibilità di scegliere se in auto o in aereo.
Quale sarebbe la differenza?
É scontato pensare che viaggiando in aereo, rispetto al farlo in auto, avresti
risparmiato molte ore ed inoltre il viaggio sarebbe stato più confortevole.

Imparando le tecniche di memoria e apprendimento rapido risparmierai


molto tempo nello studio, poiché imparerai ad applicare le giuste strategie
che forse non ti sono mai state insegnate e questo significherà dedicarti
maggiormente alle cose che ti piace fare, come stare più tempo con gli
amici, giocare ai video giochi o dedicarti ad una tua passione o hobby come
imparare a suonare uno strumento musicale o imparare una nuova lingua
straniera.
2° motivo: Guadagnerai  sicurezza.
Sei uno studente, un medico, un avvocato, un pensionato, una casalinga?
Immaginati mentre devi relazionarti con altri e sei pervaso da una totale
sicurezza di dire tutto quello che avevi preparato a casa tua, senza alcun
timore di dimenticarti informazioni importanti.
Anche se sei avanti con l’età noterai come queste tecniche facili da
imparare ti aiuteranno in questa fase della vita.

3° motivo: Guadagnerai  in autostima.  
Questo è, secondo il mio parere, il risultato più bello che si consegue con
l’applicazione di queste tecniche di memoria.
Scoprirai di avere nella tua mente delle enormi potenzialità che forse non
pensavi possedere aumentando in maniera esponenziale la fiducia che nutri
in te stesso.
Tale rinnovata autostima ti porterà anche a fare scelte e prendere decisioni
che mai, altrimenti, avresti preso nella tua vita.
Quando ho scritto questo libro mi sono ripromesso di essere conciso e
pratico, di arrivare subito al dunque senza girare attorno ai concetti.
Poca teoria e tanta pratica!
Il mio obiettivo e che tu in poco tempo e senza grandi sforzi migliori la tua
memoria per sempre.
Segui con attenzione ogni singola lezione nell’ordine in cui è stabilita e
applica da subito quello che impari.
Esercitati con amici e parenti e soprattutto divertiti mentre impari poiché
come scoprirai nel proseguo della lettura, la passione e la voglia di imparare
sono gli ingredienti fondamentali per il tuo progresso e successo.

INDICE
LEZIONE N.1 “IL LINGUAGGIO DEL CERVELLO”
LEZIONE N.2   “I QUATTRO PASSAGGI FONDAMENTALI”
LEZIONE N.3  “MEMORIA VISIVA E MEMORIA AUDITIVA”
LEZIONE N.4  “ALLA SCOPERTA DEL P A V”
LEZIONE N.5    “ALLA SCOPERTA DELLA 1° TECNICA DI 
MEMORIA”
LEZIONE N.6  “L’IMPORTANZA DELL’AUTO-
CONGRATULAZIONE”
LEZIONE N.7  “IL RILASSAMENTO FISICO E MENTALE”
LEZIONE N.8  “LA 2° TECNICA DI MEMORIA” “LA TECNICA
DEI LOCI”
LEZIONE N.9  “I COLORI DELL’ARCOBALENO”
LEZIONE N.10  “LA CREATIVITȦ”
LEZIONE N.11  “IL BRAINSTORMING”
LEZIONE N.12  “LA 3° TECNICA DI MEMORIA” “LA
CONVERSIONE FONETICA”
LEZIONE N.13  “APPLICAZIONI PRATICHE CONVERSIONE
FONETICA”
LEZIONE N.14   “CREIAMO  L’ARCHIVIO MENTALE”
LEZIONE N.15  “SORPRENDITI”
LEZIONE N.16  “PERCHE’, QUANDO, COME RIASSUMERE”
LEZIONE N.17 “IMPARA IL CALENDARIO A MEMORIA”
LEZIONE N.18  “IMPARA IL CALENDARIO A MEMORIA” (2
parte)
LEZIONE N.19  “L’AGENDA MENTALE”
LEZIONE N.20  “L’ALFABETO INTERNAZIONALE”
LEZIONE N.21  “IL CODICE MORSE”
LEZIONE N. 22 “MEMORIZZA LE CARTE DA POKER”
LEZIONE N.23  “FINE CORSO”
BONUS N.1 “COME MEMORIZZARE NOMI E COGNOMI”
BONUS N. 2. FAI DIVERTIRE I TUOI BAMBINI
LE REGIONI D’ITALIA
I PIANETI DEL SISTEMA SOLARE
QUIZ FINALE QUANTO CONOSCI LE TECNICHE DI
MEMORIA?

LEZIONE N.1 “IL LINGUAGGIO


DEL CERVELLO”

Immagina di recarti in un Paese straniero, ad esempio in Cina, e di voler


intavolare una conversazione o semplicemente chiedere un’informazione ad
un passante del posto.
A meno che tu non abbia studiato il cinese, ti troverai in seria difficoltà.
Se è vero che oggigiorno con i sistemi tecnologici possiamo avere
traduzioni istantanee, accompagnate anche da audio in ogni lingua, bisogna
ammettere che il loro utilizzo, benché indispensabile in tale contesto fa
perdere del tempo prezioso.
Potresti tentare di farti capire con i gesti, ma anche questo significherebbe
perdere altro tempo.
Stesso discorso vale anche per il linguaggio del nostro cervello.
La memoria, che è collocata in una specifica area cerebrale, funzionerà
correttamente, solo e solo se, sarà supportata dalla sua lingua ufficiale.
Mi spiego meglio con un semplice esempio.
Se io ti dicessi di pensare alla parola SCUOLA, la tua mente,
obiettivamente, che cosa farà?
Immaginerà una successione di lettere  S   C   U   O   L   A , oppure
immaginerà l’edificio, magari proprio quello che si trova di fronte a casa, o
quello che si è frequentato in gioventù?
Ora io ti pronuncio la parola autostrada. Stesso discorso.
Vedi una successione di lettere A U T O S T R A D A oppure immagini
subito l’autostrada che di solito utilizzi per viaggiare con la tua auto?
Sono sicurissimo che la risposta in entrambi i casi è la seconda, ovvero
l’edificio e la strada che percorri.Ecco l’enigma risolto.
Il linguaggio del cervello sono le immagini.
Continua a seguirmi nella lettura e ti abituerò a pensare in termini di
immagini, ottenendo il risultato meraviglioso di far funzionare
perfettamente la tua memoria, poiché la memoria si consolida mediante
associazioni di immagini.
”Aggiungo inoltre che un’altra componente fondamentale che permette alla
nostra mente di memorizzare perfettamente e ricordare nel tempo è
l’emozione.
Ogni volta che godiamo di un’emozione in quanto positiva o subiamo
un’emozione negativa, tutto quello che circonda quell’avvenimento si
scrive indelebilmente nella nostra memoria, e basta poco, forse un profumo
o una parola per far riaffiorare l’intera vicenda e farcela rivivere nella nostra
testa.
Capiamo quindi il perché, il primo amore non si scorda mai, il primo bacio
non si dimentica così come un tradimento o una tragedia rimangono scolpiti
a vita nella nostra memoria”.
Nella prossima lezione ti parlerò dei 4 elementi che conducono alla
memorizzazione e ti aiuterò a capire il motivo per cui alcune volte non
ricordiamo ciò che abbiamo letto, studiato o semplicemente ascoltato.

LEZIONE N.2 
“I QUATTRO PASSAGGI FONDAMENTALI”

In questa lezione vorrei aiutarti a comprendere un concetto importante.


Memorizzare qualsiasi cosa è solo l’ultimo di quattro passaggi
fondamentali.
Te li spiegherò in breve.
Memorizza l’acronimo A.C.A.R. e sarà più facile per te ricordarli.
Il primo passaggio consiste nell’ ACQUISIZIONE.
Cosa significa? Tutto ciò che vediamo, sentiamo, tocchiamo e percepiamo,
a meno che non abbiamo problemi specifici di salute, viene memorizzato
nel nostro cervello.
Questo si traduce nell’assoluta certezza che la nostra memoria, in
ingresso, funziona correttamente.
Ovviamente è necessario che comprendiamo bene il significato di quello
che immagazziniamo se vogliamo pensare di poterlo ricordare.
Faccio un esempio: se mentre studio mi imbatto in un vocabolo di cui non
conosco il significato, sarà certamente più difficile tentare di ricordarlo,
necessita innanzitutto comprenderlo bene con l’ausilio di un vocabolario.
Per tale ragione indichiamo che il secondo passaggio consiste
nella COMPRENSIONE.
Per scoprire il terzo passaggio fondamentale ricorro ad un altro esempio.
Cosa facciamo quando abbiamo bisogno di prendere un paio di calze o una
maglia intima o cose simili?
In maniera del tutto naturale ci rechiamo nella nostra stanza, apriamo il
cassetto che ci interessa e prendiamo quello che ci serve, che si trova lì,
conservato in perfetto ordine.
Cosa accadrebbe se invece fosse stato tutto conservato alla rinfusa?
Perderemmo molto tempo.
Con questo in mente ti dico che il terzo passaggio fondamentale è
L’ARCHIVIAZIONE.
Le tecniche di memoria che imparerai in queste lezioni, diverranno per te,
quando applicate, lo strumento, il libretto di istruzione per poter collocare
tutto quello che vuoi ricordare in appositi archivi mentali, tutti dotati di
cassetti mentali.
Tutto quello che dovrai fare per ricordare è andare ad aprire il cassetto dove
hai depositato l’informazione di cui hai bisogno.
Dal momento che nella tua testa ci sarà ordine, dato che sarà tutto ben
archiviato, otterrai come beneficio un risparmio di tempo insieme ad
assoluta sicurezza di ricordare quello che vuoi.

             
Ed ecco il quarto passaggio, ovvero il RICORDO.
 
Quindi risulta ovvio che  la mancanza di memoria, o ricordo è causata
spesso dalla mancata applicazione dei tre passaggi fondamentali che
precedono il ricordo.
 
Ti riassumo per semplicità i quattro passaggi fondamentali (A.C.A.R.)
 
1° ACQUISIZIONE
2° COMPRENSIONE
3° ARCHIVIAZIONE
4° RICORDO
 
Nella prossima lezione ti parlerò della differenza tra la memoria visiva e la
memoria auditiva.
 
LEZIONE N.3
“MEMORIA VISIVA E MEMORIA AUDITIVA”

In questo articolo affrontiamo quelle che sono un po’ le percentuali della


memoria.
A cosa mi riferisco?
Quando eri piccolo e andavi a scuola ricordi il modo in cui ti insegnavano a
imparare ad esempio le poesie?
Il metodo era quello del leggi- ripeti, leggi-ripeti.
Io ricordo interi pomeriggi trascorsi per imparare quelle meravigliose
poesie, che per me diventavano odiose, mentre il resto dei miei amici
giocava giù nel cortile.
Immagino che anche tu avrai la tua esperienza in tal senso.
Questo metodo insegnatoci nelle scuole è un metodo che fa lavorare solo il
20%  circa del nostro cervello, nella fattispecie la parte sinistra, quella
adibita alla ripetizione.
Per comodità ci riferiamo ad essa come alla memoria auditiva.
É un tipo di memoria, sicuramente importante, ma ha l’handicap di essere
noiosa e impegnativa, differentemente dalla memoria visiva che risulta più
produttiva, stimolante e, perché no, anche divertente.
Questa memoria visiva,  fa lavorare l’80% circa del cervello, nella
fattispecie la parte destra, quella adibita alla creatività, alla fantasia.
 
Se ti chiedessero di fare un complicato calcolo matematico e ti dessero la
possibilità di scegliere tra un foglio e una penna, e una potente calcolatrice
scientifica tu cosa preferiresti?
Con entrambi gli strumenti porteresti a termine il compito, ma avendo una
calcolatrice il tempo impiegato sarebbe molto minore e la sicurezza di non
sbagliare molto maggiore.
Non credi?
Se nel tuo metodo di studio, o comunque nella tua memorizzazione opterai
per l’utilizzo della parte visiva in larga misura, e quella auditiva solo
quando necessita, i risultati saranno straordinari, guadagnerai tempo e
sicurezza.
La memoria visiva che permette un immagazzinamento nella memoria a
lungo termine, a differenza di quella auditiva, utile per una memoria a
breve termine, viene sviluppata attraverso tre elementi importanti: le
immagini, le associazioni di immagini e le emozioni.
Per quanta riguarda le immagini, esse diventano un importante ausilio di
memorizzazione, se rispondono proprio alle caratteristiche del P A V
Cosa significa questo acronimo “P A V”? 
Come funziona?
Scoprilo nella lezione n.4.

LEZIONE N.4
“ALLA SCOPERTA DEL P A V”
 
Vorrei iniziare questa lezione facendoti una domanda: qual è la pubblicità
che ricordi di più mandata in onda in questi giorni?
Permettimi di fartene un’altra: qual è stato l’ultimo acquisto che hai fatto
dietro la spinta della pubblicità che avevi visto in tv o su internet o sentito
per radio?
Ti chiedo di pensare alla risposta che daresti a quest’ultima curiosità: qual è
una pubblicità che è stata mandata in onda molti anni fa e che tu non hai
dimenticato?
Perché queste domande?
Le risposte che darai ti aiuteranno a riflettere che dopotutto l’obiettivo della
pubblicità è quello di farti memorizzare determinati prodotti nella tua
mente, farteli desiderare e spingerti a comprarli, e tante volte senza che ce
ne sia realmente un bisogno (ma questo è un argomento che tratterò in
futuro in un altro libro, dove spiegherò i principi fondamentali della
persuasione utilizzati dalla pubblicità).
Sei d’accordo con questo pensiero?
Questo doveroso preambolo per farti comprendere che gli ingredienti della
pubblicità sono racchiusi nel significato del P A V.

L’acronimo P A V sta per (P) paradosso  (A) azione  (V) vivido.


Cosa significano questi tre termini?
Devi sapere che la nostra mente ricorda molto più facilmente tutto ciò che è
paradossale, tutto ciò che è ridicolo, grottesco, umoristico.
E se questo è accompagnato da un’emozione allora il ricordo si imprime in
maniera ancora più potente e indelebile.
Sì, la nostra mente memorizza rapidamente  tutto ciò che fuoriesce dagli
schemi consueti ed abitudinari.
Hai mai pensato al motivo per cui ricordiamo barzellette che ci fanno tanto
ridere, anche se le abbiamo ascoltate solo una volta?
Forse non le sapremo mai raccontare, ma le memorizziamo così facilmente,
che quando le risentiamo, magari raccontate da altre persone, in circostanze
diverse, ricordiamo senza fatica il finale.
Questo perché una barzelletta, proprio per la sua struttura, esce fuori dagli
schemi mentali ed inoltre, accompagnata dall’emozione della risata,
completa il gioco della memorizzazione a lungo termine.
Questa è la ragione per cui nelle tecniche di memorizzazione che andrai ad
imparare svolgerà un ruolo fondamentale il grottesco,il paradossale.
Giusto per capirci; se dovrai pensare ad un ombrello lo immaginerai o
molto piccolo, come quelli che si usano nelle decorazioni alimentari,
oppure lo immaginerai gigantesco, se dovrai pensare ad un elefante lo
disegnerai nella tua mente piccolo quanto una formica.

Il secondo elemento da analizzare è l’azione (P A V)


Cosa significa?
La nostra mente memorizza più facilmente ciò che si muove, diversamente
da ciò che è statico.
La pubblicità conosce bene questo meccanismo che concorre al ricordo e lo
usa in larga misura.
Infatti utilizzando insieme il paradossale e l’azione alcuni mesi fa venne
mandata in onda la pubblicità di un’automobile che grazie ad una pillola blu
che finiva nel suo carburatore si trasformava da utilitaria a SUV.
Il grottesco, il paradossale, insieme alle immagini in movimento hanno
impresso quest’auto nella mente di migliaia di persone, aumentandone le
vendite.
Gli ideatori di quella pubblicità sono usciti fuori dagli schemi mentali e
invece di decantare design, stile, consumi, prestazioni, materiali, spazi,
hanno optato per il paradossale, l’esagerato, l’assurdo, ottenendo risultati
importanti.
Ecco che paradossale più azione uguale memorizzare velocemente.
Ora resta da chiarire il significato della V dell’acronimo P A V
ovvero vivido.
 
Devi sapere che la nostra mente non distingue la realtà
dall’immaginazione.
Quando la mente immagina intensamente qualcosa e lo fa attivando i 5
sensi (vista, tatto, udito, olfatto, gusto), vive quell’esperienza come fosse
reale, provando emozioni e sensazioni molto intense.
Quello che ti dico potrebbe apparirti strano, ma un semplice esempio
chiarirà ogni cosa.
Ti è mai capitato di sognare di essere inseguito da qualcuno o qualcosa che
ti faceva paura, e di svegliarti di soprassalto nel mezzo della notte e
avvertire che il cuore ti batteva forte?
O ancora, ti è mai capitato di sognare di avventurarti in una lotta con
qualcuno o qualcosa, una lotta che ti privava di energie, e svegliarti
avvertendo una sensazione di spossatezza?
A me è capitato diverse volte e l’ho sperimentato sulla mia persona.

Si, vivere intensamente un’immagine che, come hai imparato nella prima
lezione rappresenta il linguaggio ufficiale della mente, attraverso i 5 sensi,
ci permette di memorizzare a lungo termine tutto ciò che assoceremo a
quell’immagine.
Questo meccanismo è qualcosa di straordinario, un potere che abbiamo
nella testa e che dobbiamo sfruttare per la memorizzazione!
Ora, facciamo insieme questo piccolo test: servirà a comprendere che anche
da svegli e vigili il processo è identico.
Immagina di essere a metà giornata, intorno alle ore 11.
Avverti un po’ di fame.
Nel cesto della frutta c’è un kiwi.
Lo osservi bene. La buccia che colore ha?
Quali sono le dimensioni?
É piccolo o grande?
La forma è più tonda o più ovale?
Osservalo bene come se lo volessi disegnare.
Adesso prendilo fra le mani.
La buccia è liscia o ruvida?
Il frutto è morbido o duro?
Immagina che lo passi da una mano all’altra.
Cerca di avvertire col tatto la sensazione che la pelle del kiwi ha fra le tue
mani.
A questo punto puliscilo e avvicinalo al tuo naso.
Odora il profumo che emana.
È intenso, molto forte. E’ un invito ad addentarlo.
Ne tagli un pezzo e lo mangi, poi un altro e un altro ancora.
Che gusto ha?
É molto dolce o agre?
Purtroppo sul più bello ti cade dalle mani e va per terra.
Che suono hai sentito?
Essendo morbido e piccolo, il rumore che ha fatto toccando il pavimento è
stato impercettibile, ma sei riuscito a sentirlo?
Immagina quel suono.

Se hai svolto bene questo semplice test, che ho voluto appositamente


esasperare, noterai che la tua salivazione è leggermente aumentata.
Questo è successo perché immaginare attraverso i 5 sensi di consumare quel
frutto ha fatto vivere alla tua mente una realtà anziché una finzione.
Questo per riaffermarti il concetto prima espresso e farti comprendere
quanta importanza riveste nei fini della memorizzazione, la visualizzazione.
Nella prossima lezione imparerai la 1° tecnica di memoria e ti stupirai di
come, con la giusta strategia la tua mente è capace di grandi cose.
Stai per imparare a memorizzare senza possibilità di errore ben 16 parole
completamente diverse una dall’altra e di ricordarle con assoluta sicurezza.
Lo farai al massimo in 10-15 minuti.

LEZIONE N.5
  “ALLA SCOPERTA DELLA 1° TECNICA DI  MEMORIA”
 
Io ho poca memoria!
Di solito è questo che diciamo quando non ricordiamo qualcosa, non è
vero?
Cosa penseresti se ti dicessi che fra qualche manciata di minuti, tu sarai in
grado di ricordare perfettamente, in successione, dalla prima a l’ultima e
dall’ultima alla prima, ben 16 parole  completamente diverse una
dall’altra?
Impossibile mi dirai.
Ricordati che la parola impossibile è qualcosa che la memoria non
contempla.
Per amore della correttezza voglio sottolineare che quello che faremo tra
poco, non rappresenta la tecnica di memoria principale che imparerai in
questo corso, anche se la potrai utilizzare nella vita quotidiana in momenti
che riterrai più opportuno, fosse solo per ricordare la lista della spesa
(dettaglio non indifferente se penso alle volte che dovevo tornare al negozio
perché avevo dimenticato qualcosa).
Questo test ti servirà a comprendere come, se disponiamo dello strumento
giusto, e lo sappiamo utilizzare dovutamente, il risultato sarà sorprendente.
Per fare un esempio pensa ad un macellaio che deve tagliare la carne e non
dispone dei giusti coltelli, e utilizza magari quelli semplici da cucina.
Ritieni che manterrebbe a lungo il suo lavoro?

E allora avventuriamoci in questa impresa. Le parole che dovrai


memorizzare sono le seguenti:
1-   Ruota
2-   Pulcino
3-   Sdraio
4-   Fumo
5-   Cantante
6-   Torre
7-   Prosciutti
8-   Camion
9-   Vento
10-  Luna
11-  Vacanza
12-  Televisione
13-  Automobile
14-  Gatto
15-  Ciliegia
16-  Mare.

Ora ti lascio il tempo che desideri per memorizzarle tutte, dopodiché copri
la lista e riscrivile in ordine.
Sii onesto, non sbirciare.
Ora verifica il risultato.
Generalmente la nostra mente, secondo alcuni studi condotti da George
Miller nel 1956, riesce a processare e in questo caso a memorizzare un
numero pari a 7 più o meno 2 elementi.
Quindi se sei riuscito a ricordare dalle 5 alle 9 parole, senza sbagliare, ti
faccio i miei complimenti, ma adesso ti insegno come memorizzarle tutte e
sedici.
Divertiti con me, usa la tua creatività, la tua fantasia!
Ricordati quello che abbiamo imparato sul P A V (paradosso,azione,
vivido) e sforzati di applicarlo.
Che l’esercizio cominci.
Immagina di avere di fronte a te un grande schermo come fossi al cinema e
inizia a guardare e vedi
una grande RUOTA panoramica (prima parola -ruota);

ti accorgi che su questa ruota è seduto un tenero PULCINO;


questo pulcino si stanca di continuare a girare su questa ruota e si va a
sedere su una comodissima SDRAIO;

 
mentre si rilassa sulla sdraio questo pulcino si accende una sigaretta ed
inizia a fumare, ma distrattamente una cicca fa incendiare la sdraio ed esce
tanto FUMO; 

 
bisognerebbe chiamare i pompieri per spegnere le fiamme, ma stranamente,
visto che nelle vicinanze c’è un CANTANTE che sta tenendo il suo
concerto, questi lascia il suo pubblico e va a spegnere l’incendio;

 
in seguito a questo gesto eroico il cantante viene omaggiato da tutti e
portato su un’altissima TORRE per essere acclamato;

 
dato che di mestiere fa il cantante, tutti gli chiedono una canzone, ma
appena inizia a cantare, è così stonato che gli lanciano addosso
tanti PROSCIUTTI;

 
sono veramente tanti i prosciutti lanciati, e per terra ne rimangono quantità
enormi quindi si decide di metterli tutti insieme in un grande CAMION;
 
questo camion è un tantino strano, non va né a benzina né a diesel, ma
viaggia grazie al VENTO;

 
il vento è fortissimo tanto che questo camion esce dall’orbita terrestre, fa un
paio di giri  e finisce sulla LUNA;

 
visto che si trova già lì, l’estate è ormai prossima, il camionista decide di
chiamare i suoi familiari sulla terra e tutti insieme si fanno una
bella VACANZA;

 
dopo l’euforia iniziale, sopraggiunge la noia e allora, il camionista compra
sulla luna una grande TELEVISIONE e inizia a guardarla;

 
la prima immagine che appare sul mega schermo è una
meravigliosa AUTOMOBILE;

 
questa automobile è strana, viene guidata non da una persona, ma da un
grosso e paffuto GATTO;
 
ovviamente, non sapendo guidare, il gatto sbanda a destra e sinistra e
finisce con lo sbattere contro un grosso albero di CILIEGIE;

 
dopo lo scontro queste ciliegie cadono una ad una dall’albero e come
palline rotolano fino a scivolare nel MARE che si trova lì vicino.

 
Adesso rileggi le 16 parole, dapprima ripetile ad alta voce accompagnandoti
con la storiella che ti ho raccontato, quindi ripetile una seconda volta,
sempre ad alta voce, mentre nella tua mente ripercorri la storia.
Io sono sicuro che se hai svolto bene questo divertente esercizio, hai
memorizzato tutte e 16 le parole e sei in grado di enunciarle dalla prima
all’ultima e viceversa.
Questo test della memoria, dove ritroviamo comunque gli ingredienti del
paradosso e dell’azione, ribadisco il concetto, non è la tecnica principale
che imparerai.
Questo test ha solo lo scopo di farti rendere conto che utilizzando il
linguaggio del cervello, ovvero le immagini, si ottengono risultati
meravigliosi, e che quindi con il giusto strumento la memorizzazione è
sempre possibile.
A proposito, tra qualche giorno prova a vedere se ti ricordi queste 16 parole.
Ti garantisco che le dimenticherai solo quando lo deciderai tu, quando non
avrai più bisogno di ricordarle!
Nella prossima lezione affronteremo l’importantissimo argomento
dell’auto-congratularsi, la linfa vitale dell’autostima.
USA QUESTO SPAZIO PER RISCRIVERE LE 16 PAROLE
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
LEZIONE N.6
“L’IMPORTANZA DELL’AUTO-CONGRATULAZIONE”
 
Come è andato il test della lezione precedente?
Se lo hai svolto correttamente sono certo che stai ancora a coccolarti del
successo avuto e forse stai già dimostrando le tue capacità ad amici e
parenti.
L’auto-congratulazione, ricordati è un fattore importante per il tuo
progresso.
Non ti sto dicendo che devi esaltarti, ma essere contenti ogni volta che si
raggiunge un risultato positivo, alimenta e diventa uno sprone per
perseverare nel percorso intrapreso.
Immagina di pesare tanti chili e di decidere di metterti a dieta.
Cosa ti spingerà a continuare a fare tanti sacrifici nella tua alimentazione?
Sono sicuramente i risultati che otterrai, man mano che vedrai l’ago della
bilancia segnare un numero inferiore.

 
Ora immagina che il dietologo o nutrizionista ti dicesse che devi perdere 20
kg.
Credi sia più fattibile perderli tutti in un mese o è più proficuo perderne un
paio al mese per diversi mesi?
Penso che la risposta sia scontata.
Quale messaggio voglio trasmetterti?
Goditi i risultati che ottieni, metti in pratica quello che impari da subito, e
un piccolo risultato alla volta significherà un grande risultato alla fine.

Se è vero che coltivare un pensiero conduce a compiere un’azione e che


questa può produrre un risultato, è vero anche che i risultati trasformano le
nostre convinzioni e nel caso delle tecniche di memoria tutto questo si
traduce nel convincersi di possedere delle capacità che andranno a
migliorare la nostra autostima.

Gli antichi dicevano che siamo la somma dei nostri pensieri, e se ci


abitueremo a pensieri positivi, innescheremo un meccanismo psicologico
che ci porterà ad ottenere risultati eccezionali, e nel lavoro delle
memorizzazioni questo concetto risulta determinante per passare
dall’accusa rivolta a noi stessi “non ricordo mai niente”, alla convinzione
che “ricordiamo quel che ci serve ricordare”!
Siamo cresciuti in una società che fin da piccoli ci ha abituato a sottolineare
maggiormente gli errori fatti piuttosto che i meriti, a evidenziare il negativo
rispetto al positivo.
Ricorderai per esempio che a scuola, nella correzione dei temi gli errori
erano ben sottolineati con la matita rossa.
I  capi ufficio non esitano a rimproverare i propri dipendenti per gli errori
commessi, ma non sono altrettanto celeri nell’evidenziare i meriti di questi
ultimi.
Basti anche pensare alla risposta che di solito si da alla domanda “come  si
va?” dove “si tira“, o “potrebbe  andar meglio” in una casistica risultano
molto più diffuse rispetto al decantare momenti belli della vita o della
giornata, siano anche cose semplici che diamo per scontate.
Cambia quindi modo di auto-valutarti, senza cadere nell’egocentrismo, ma
imparando a dire a te stesso un sincero ” BRAVO/A!” ogniqualvolta
imparerai, applicherai e vedrai i risultati delle tecniche di memoria e
apprendimento rapido conseguite.
Un altro fattore determinante è sicuramente il rilassamento sia fisico che
mentale.
Questo sarà l’argomento della prossima lezione.

LEZIONE N.7
“IL RILASSAMENTO FISICO E MENTALE”

Che stress!
Quante volte abbiamo pronunciato queste parole!
Sono certo che anche tu, in alcuni momenti della tua vita, ti sarai sentito
sopraffatto da questo macigno chiamato stress.
Si corre da una parte all’altra, la vita frenetica del sistema occidentale ci
impone dei ritmi elevati e l’idea di fermarci qualche minuto e rilassarci a
volte sembra quasi un’utopia.
Desidero subito tranquillizzarti, rassicurandoti che non dovrai investire
tempo per imparare particolari tecniche di rilassamento fisico e mentale.
Questo per due motivi essenziali; il primo è che te ne suggerirò io alcune
semplici e di immediato utilizzo, il secondo motivo è la mia esperienza
personale con la quale ti garantisco che senza alcuna tecnica di rilassamento
particolare ho ugualmente ottenuto meravigliosi risultati.
Ovviamente, se vorrai, su internet potrai scoprire una moltitudine di queste
tecniche e decidere di seguirle, ma questa sarà una tua scelta personale.
Ho ritenuto doveroso farti questo preambolo, per il semplice fatto che per
memorizzare, come abbiamo imparato nelle precedenti lezioni, è necessario
visualizzare e creare immagini mentali, utilizzando soprattutto la parte
destra del nostro cervello adibita alla creatività.
Il rilassamento mentale e fisico consegue questo obiettivo e ti esorto a
considerarlo come se fosse l’integratore necessario per allenare la mente e
permetterle di operare nel modo più completo possibile.
La prima tecnica di rilassamento fisico di cui ti parlo è quella che avrai
visto in qualche film western dove il postiglione della diligenza,(o
cocchiere della carrozza, se non conosciamo questo tipo di genere
cinematografico), dopo che veniva assalito da indiani e fuorilegge e trafitto
da frecce o pallottole, non crollava a terra e rimaneva nella posizione detta a
cassetta.
Questa posizione consiste nell’essere seduti con i piedi ben piantati, gambe
leggermente divaricate, gomiti all’altezza della vita e busto bilanciato.
È importante perché conferisce stabilità a tutto il corpo, e la si può
utilizzare in ogni momento, in ogni luogo, e in ogni circostanza.
A dimostrazione dell’ efficacia, l’inventore del training
autogeno, il neurologo Johannes Heinrich Schultz,  la raccomandava ai suoi
pazienti come tecnica per rilassarsi.
Niente di più semplice.
 
Nelle foto seguenti osserva la postura di questi uomini e nota come sia una
posizione facile da assumere, anzi diremo quasi naturale.
     

L’unica accortezza, mentre si è in questa posizione è quella di non


incrociare mani e piedi, in quanto nella comunicazione non verbale, vale a
dire nel modo in cui il nostro corpo parla senza usare le parole, questa
rappresenta una barriera che involontariamente inseriamo, e determina poi
un maggior dispendio di energia mentale che altrimenti avremo utilizzato
per la concentrazione.
 
La seconda tecnica di rilassamento fisico è la classica posizione supina,
che consiste nello sdraiarsi con le gambe leggermente divaricate, le braccia
lungo il corpo e i palmi delle mani rivolti verso l’alto.
Pavimento, tappetini, stuoie, spiaggia, prato sono tutte soluzioni ottimali,
meglio evitare superfici troppo morbide altrimenti il rilassamento diventa
addormentamento.
Mentre si è sdraiati bisogna mettete una mano sulla pancia e inspirare con il
naso, gonfiando solo la pancia, ed espirare con la bocca aperta, sgonfiando
la pancia.
 
È utile ripetete l’esercizio in maniera lenta e tranquilla per alcuni minuti e
se è possibile ogni giorno.
I risultati potrebbero sorprenderci.
Anche in questo caso nulla di più semplice.
Ovviamente anche per questo argomento, su internet potrai trovare utili
informazioni in base alla tua voglia di essere informato.
Dopo esserci concentrati brevemente sul rilassamento fisico, parliamo
adesso del rilassamento più importante, quello mentale.
Giusto per stimolare la tua curiosità: sapresti dire qual è il momento della
giornata in cui ci vengono le idee geniali o troviamo la soluzione ad alcuni
problemi?
Perché succede proprio in quei momenti?
Prima di addentrarci in questo affascinante argomento vorrei farti un’altra
domanda.
In una vita media di 80 anni, quanto tempo si passa a dormire?
Beh, escludendo problematiche serie, una persona sana, dovendo dormire
dalla sei alle otto ore al giorno e calcolando che la giornata è di 24 ore, ne
passa circa un terzo della sua esistenza.
Cosa accade quando riposiamo meno del tempo che la natura ci impone,
perché magari vogliamo lavorare di più o svagarci maggiormente, oppure
abbiamo problemi come l’insonnia che ci priva del riposo necessario?
A farne le spese è il nostro fisico, la nostra salute, le nostre capacità di
concentrazione e non ultimo il nostro apprendimento e la nostra memoria.
Ho voluto farti questa breve considerazione per dirti che il rilassamento
mentale produce sul nostro cervello gli stessi effetti fisiologici del sonno,
e in armonia a quanto precedentemente affermato, “quanto è importante
dormire bene!”
Nel mezzo  di questa lezione, ad un certo punto ti ho chiesto quale fosse il
momento della giornata in cui avevi le idee geniali, o perlomeno riuscivi a
capire come risolvere un problema, ed inoltre come mai accadeva proprio in
quella parte della giornata.
Se ci hai riflettuto attentamente, la tua risposta sarà stata sicuramente
questa: la notte poco prima di addormentarti, oppure la mattina appena
sveglio, nel momento che precede il dormiveglia.
Pensaci un attimino e concorderai con questa verità scientifica.
Questi due momenti “magici” della giornata hanno un comune
denominatore; in entrambe le occasioni il nostro cervello si trova nello stato
alfa, stato di massimo rilassamento, concentrazione e creatività,
caratterizzato da una frequenza tra gli 8 e i 14 Hz.
Ovviamente per risolvere problemi e trovare soluzioni abbiamo bisogno di
essere più creativi, di uscire fuori dagli schemi standard e di vedere le
situazioni da angolazioni diverse.
Lo stato alfa del cervello rende questo compito molto più agevole in quanto
il cervello è pervaso da massima concentrazione e reattività.
Ti capita mai di svegliarti la mattina presto, forse intorno alle h. 5 o alle h. 6
e sentirti pronto per affrontare la giornata e poi, siccome il lavoro inizia alle
h. 8.30-9, decidi di rimetterti a dormire anche solo per mezz’ora, un’ora e
risvegliarti rintronato, stordito?
Questa situazione succede perché durante la notte i quattro cicli del sonno si
ripetono in maniera sequenziale, rispettando dei tempi cadenzati di circa
novanta minuti.
Se la sveglia dovesse suonare nel momento in cui il nostro cervello si trova
nello stato theta o delta, anziché nello stato alfa, viene provocato una sorta
di trauma ed è questo il motivo per cui ci svegliamo non al meglio delle
energie.
 
L’immagine qui sotto rappresenta le quattro fasi del sonno, compresa quella
alfa.
 

 
Sto cercando di condurti a piccoli passi nel comprendere appieno il
funzionamento della memoria, in quanto capisco bene che, soprattutto
quello di oggi è un argomento un tantino più complicato.
Non avere fretta e goditi ogni piccola informazione che imparerai.
Ora la domanda che sorge spontanea è la seguente: se è vero che ho bisogno
di essere più creativo e concentrato e quindi rilassato mentalmente perché
ho necessità di creare immagini mentali che sono essenziali per
memorizzare, in quanto il linguaggio del cervello sono le immagini, e se è
vero che questo rilassamento mentale e questa elevata concentrazione si ha
quando il cervello è in stato alfa, io devo aspettare la sera tardi o la mattina
appena sveglio per poter fare esercizi, visualizzare e creare le immagini che
mi servono per allenare la memoria?
La risposta è un secco no
Studi scientifici del settore ci rassicurano che un metodo semplicissimo per
rilassarci mentalmente è quello di “visualizzare i colori dell’arcobaleno
secondo il loro ordine naturale”.
Niente di più semplice, come ti avevo promesso, senza spendere soldi e
tempo prezioso.
E più ti abituerai a farlo, in qualunque momento della giornata lo riterrai
propizio e più diventerà un automatismo che farà parte della tua vita.
Si, questo semplice esercizio porterà la tua mente nello stato alfa e sarai più
concentrato e creativo!

Nelle prossime due lezioni ti insegnerò la 2° tecnica di memoria conosciuta


come “tecnica dei loci” e la utilizzerai subito per imparare la giusta
successione dei colori dell’arcobaleno, fondamentali per concentrarti
immediatamente e senza sforzi.

LEZIONE N.8
“LA 2° TECNICA DI MEMORIA”
“LA TECNICA DEI LOCI”
 
Stai per tenere una conferenza dinanzi a molte persone?
Sono mesi che ti prepari per un esame universitario ed è arrivato il tuo
momento?
Domani sarai interrogato in storia o letteratura e hai timore di non ricordarti
la giusta sequenza delle informazioni?
Devi ricordarti in ordine la tua agenda di impegni lavorativi, di qualunque
genere essi siano?
Devi fare la spesa e non vuoi tornare indietro perché avrai scordato
qualcosa?
Se ti rivedi in una di queste ipotetiche situazioni, allora hai bisogno di
imparare ad usare la “potentissima tecnica dei loci“.

Questa strategia di memorizzazione risale ad oltre 2000 anni fa e fu proprio


Marco Tullio Cicerone (nato nel 106 a.C.) ad inventarla.
Detta tecnica dei loci, ovvero dei luoghi, ci permette di ottenere risultati
meravigliosi.
Sicuramente sarà capitato anche a te di esprimerti mentre racconti qualcosa,
o forse avrai ascoltato qualcuno parlare e dire frasi del tipo, “in primo
luogo affronteremo questo argomento, in secondo luogo parleremo di
questo”.
Questo modo di comunicare, preso a prestito da Cicerone, è rimasto nel
patrimonio inconscio della comunicazione e oggi ne chiariamo il
significato.
Cicerone era conosciuto per le sue straordinarie doti oratorie, riusciva infatti
a parlare per diverse ore senza avere dinanzi a se appunti o manoscritti,
ricordando praticamente tutti gli argomenti che doveva trattare.
Come ci riusciva?

Cicerone aveva fissato nella sua mente un percorso ben specifico, come
poteva essere ad esempio quello che lui faceva ogni giorno per recarsi dalla
sua casa fino al Senato.
In questo tragitto aveva identificato, nella successione reale diversi luoghi
(loci) precisi e ben definiti e a questi aveva associato i punti chiave dei suoi
discorsi.
In questa maniera aveva creato una scaletta infallibile, in quanto conosceva
perfettamente la successione dei luoghi che incontrava giornalmente e
quindi non poteva sbagliarsi, e gli serviva semplicemente ripercorrere
mentalmente il tragitto da lui definito e i concetti tornavano magicamente
alla mente.
Facciamo un esempio esplicativo.
Pensiamo che Cicerone in questo tragitto da casa sua al Senato incontrava
prima un pozzo, poi un grosso albero, quindi un laghetto ed infine una
grande stalla.
        

  
Aveva quindi identificato 4 luoghi precisi sul suo cammino.
Ipotizziamo che i quattro argomenti di cui doveva parlare erano nell’ordine:
1) “il processo contro Verre”, governatore della Sicilia”,
2) “le finanze di Roma”,
3) “il rafforzamento militare”,
4) “la salute dei romani”.

Ora gli bastava inserire ogni argomento nel suo luogo, sempre in maniera
grottesca e paradossale e nella sua mente visualizzare che, mentre
camminava si avvicinava al pozzo, si affacciava e vedeva nel fondo il suo
nemico Verre che si agitava nell’acqua mentre cercava di tenersi stretta la
sua Sicilia.
Continuava il suo cammino e sul grosso albero che riempiva quel bel posto
c’era qualcosa di strano, invece che essere pieno di foglie era pieno di soldi
e così ricordava che il secondo argomento da trattare erano le finanze di
Roma.
Proseguendo incontrava un bel laghetto e all’interno vedeva i soldati
insieme ai centurioni mentre lavavano la propria armatura e quindi il terzo
argomento era il rafforzamento militare, infine come ultimo incontrava la
grande stalla e al suo interno visualizzava i cavalli con camici di infermieri 
e ricordava che l’ultimo argomento era la salute dei romani.
Essendo padrone delle informazioni da trattare non era per Cicerone
difficile ricordarle nel suo ordine!
Ho voluto appositamente giocare con questo esempio, ma il mio obiettivo è
che comprendi perfettamente il meccanismo.

Ricordati questo assioma:


“Devi sempre associare quello che vuoi memorizzare con ciò che
conosci già con sicurezza”.

Sperando che sia stato tutto chiaro, vediamo qualche suggerimento per te.
Prendi foglio e penna e scrivi i numeri da 1 a 10.
Rifletti un attimo e pensa a quali punti precisi incontri quando ti rechi da
casa al lavoro o a scuola o al supermercato, a seconda della tua attività.
Può essere il negozio sotto casa, il gommista all’angolo, il benzinaio,
qualunque cosa, l’importante è che sia ben definita e nella giusta
successione in cui compare.
Se si trovano sullo stesso lato della strada è ancora meglio, ove non fosse
possibile fai in modo che tra un luogo e l’altro ci sia una distanza definita.
Ora non ti resta che associare in maniera simpatica, umoristica ogni
argomento chiave che tratterai al luogo specificato e il gioco è fatto.
Provaci, credici e i risultati ti sbalordiranno.
Per amore dell’informazione questa tecnica dei loci è simile alla tecnica
delle stanze.
Si differenzia per il fatto che i luoghi o punti ben definiti sono le stanze di
casa con arredamento compreso.
Siccome tutti sappiamo perfettamente come è strutturata la nostra casa, non
sarà difficile creare un percorso definito dalla porta di ingresso alla stanza
da letto, o viceversa, piuttosto che alla cucina o al balcone.
La regola è sempre la stessa: i posti identificati devono essere chiari nella
mente, sempre gli stessi e nel giusto ordine.
Assoceremo ogni argomento alla sua stanza, giocando con la fantasia e
ricorderemo tutto con sicurezza.
Disponendo adesso del giusto strumento quale la tecnica dei loci sarà
entusiasmante imparare i colori dell’arcobaleno.

LEZIONE N.9
“I COLORI DELL’ARCOBALENO”

Lo scopo di questa lezione è imparare la giusta successione dei colori


dell’arcobaleno.
Ricorderai sicuramente che abbiamo evidenziato più volte che la
visualizzazione di tali colori permette alla nostra mente di entrare in uno
stato di maggiore concentrazione e creatività.
Non stiamo parlando di miracoli, ma di una predisposizione maggiore
all’apprendimento.
Avendo anche acquisito la giusta conoscenza della tecnica dei loci è
possibile adesso cimentarci in questa divertente ed utile impresa.
Ricorda che abbiamo bisogno di 7 luoghi definiti e in successione
ordinata a cui associare i 7 colori dell’arcobaleno che sono nell’ordine:
ROSSO – ARANCIONE – GIALLO – VERDE – BLU – INDACO –
 VIOLA

Nella tecnica dei loci si faceva riferimento al fissare punti o luoghi relativi
ad un tragitto specifico quale poteva essere ad esempio quello da casa a
scuola, piuttosto che al lavoro o al supermercato a seconda dell’attività che
svolgiamo.
In più abbiamo indicato la possibilità di utilizzare le stanze della nostra casa
nel giusto ordine, cosa che ovviamente conosciamo alla perfezione.
Poiché non posso avere a disposizione queste informazioni per tutti gli
amici che con passione continuano a seguirmi, ho pensato di fissare i 7
luoghi di facile identificazione, relativi a 7 città italiane con le loro
caratteristiche peculiari.
Partendo, per comodità dal nord al sud troviamo
1° luogo    “Il Duomo di Milano”
2° luogo    “La laguna di Venezia”
3° luogo    “La torre di Pisa”
4° luogo    “Il Colosseo a Roma”
5° luogo    “I Sassi di Matera”
6° luogo    “lo Stretto di Messina”
7° luogo    “L’Etna a Catania”
Sono luoghi italiani famosi e familiari, ora non ci resta che associare quello
che dobbiamo imparare e memorizzare a ciò che conosciamo già (assioma
dell’apprendimento).

Primo colore: ROSSO.
Immaginiamo di essere a Milano (1° luogo) in vacanza e vedere il
Duomo ricoperto da tantissime Fragole.

Secondo colore: ARANCIONE.
Immaginiamo di essere a Venezia (2° luogo) e vedere la laguna
trasformata in spremuta di arance lanciate in acqua dai turisti.

Terzo colore: GIALLO.
Immaginiamo di essere a Pisa (3° luogo) e vedere la gente lanciare
limoni giganti contro la torre per poterla raddrizzare.

Quarto colore: VERDE.
Immaginiamo di essere a Roma e il derby Roma Lazio si gioca al
Colosseo (4° luogo) che ha un fantastico campo da calcio con erba
verdissima.

Quinto colore: BLU.
Immaginiamo di essere ai Sassi di Matera ( 5° luogo) e all’ingresso a
staccare i biglietti per accedervi c’è un simpaticissimo Puffo.

Sesto colore: INDACO.
(Questo colore è un po’ anomalo, si confonde tra il violetto e il blu e
molti fisici moderni lo stanno eliminando dai colori ufficiali
dell’arcobaleno)
Immaginiamo di essere arrivati allo stretto di Messina (6° luogo) e a
guidare il traghetto che ci porterà in Sicilia non c’è il capitano, ma il
Sindaco (vedi assonanza “indaco-sindaco”). 
 

Settimo colore: VIOLA.


Immaginiamo che l’Etna a Catania (7° luogo) erutti e per bloccare la
fuoriuscita della lava si sieda sulla bocca del vulcano un coraggioso
prete in abito talare viola, quello per intenderci che si usa per celebrare
i funerali.

  
 
Sono certo che anche in questo divertente esercizio avrai notato
l’importanza di creare immagini mentali paradossali e grottesche, questo
per il motivo tante volte ripetuto in questo corso, che la mente memorizza
facilmente ciò che esce dagli schemi ufficiali.
Ora non ti resta che verificare se hai imparato la giusta successione dei
colori dell’arcobaleno e divertiti anche ad insegnarlo ad amici e conoscenti.
Rimarrai sbalordito della facilità con cui la tua mente associa i luoghi ai
colori.
Più volte abbiamo dovuto creare, immaginare, visualizzare per poter
imparare ad usare il linguaggio del cervello.
Penso sia doveroso da parte mia, giunti a questo punto del percorso, fornirti
alcune indicazioni, nella prossima lezione, su come ritornare a sfruttare
quell’arte innata e purtroppo soffocata negli anni da un tipo di
apprendimento obsoleto a cui ci hanno abituato,
chiamata creatività.

LEZIONE N.10  “LA CREATIVITȦ”

Una persona anziana, mentre si dedicava al suo orticello, trovò nel terreno
una moneta molto antica.
Dopo averla accuratamente pulita si accorse che poteva essere un
ritrovamento molto prezioso.
Fatta in bronzo puro riportava da entrambi i lati l’effige dell’imperatore
Cesare Augusto e sul bordo impressa la data 46 a.C.
Felicissima e sicura di ottenere una lauta ricompensa per il ritrovamento,
questa persona anziana si recò presso una sede numismatica per far
quotare la sua moneta, ma ricevette una grande delusione: la moneta era
falsa.
Sapresti indicarne la ragione?
Quello che hai appena letto è un esercizio che ha lo scopo di stimolare la
tua creatività.
Indipendentemente dal fatto che conosci o meno la soluzione a questo
quesito, è fondamentale, per allenare la nostra mente, sviluppare questa
importante caratteristica.
Quando eravamo bambini, essere creativi era la regola e non l’eccezione.
Ricorderai sicuramente che bastavano due posate e un pentolino e
giocavamo con la nostra prima batteria rock, oppure poche costruzioni che
diventavano automobili impegnate in gare mozzafiato o che si
trasformavano in robot alle prese con guerre interplanetarie.
Potrei continuare all’infinito, ma devo fermarmi in quanto la nostra
creatività ad un certo punto è stata soffocata da un tipo di apprendimento
scolastico che ha favorito più la parte razionale e logica del cervello (parte
sinistra) sacrificando quella fantasiosa e creativa (parte destra).

 
Senza volermi addentrare nei meandri dell’insegnamento scolastico, anche
perché non è questo il mio scopo, sarebbe interessante capire come mai i
bambini fino a quando frequentano l’asilo imparano tanto e hanno voglia di
essere sempre presenti, poi quando iniziano le scuole, dalle elementari ai
gradi successivi, smettono di entusiasmarsi alla voglia di studiare e
imparare ottenendo risultati che non sempre rallegrano i genitori.
Il motivo più semplice potrebbe risalire nel soffocamento della loro
creatività, infatti quando imparano giocando e divertendosi, la loro mente
si abitua ad associare la parola studio a qualcosa di bello e questo
favorisce l’apprendimento.
Mi fa sorridere quando, dopo aver insegnato ai più piccoli alcune strategie
di memoria e tecniche per imparare più facilmente, mi confidano che
sarebbero stati felici se la scuola insegnasse a studiare in quel modo
innovativo, creativo e divertente.
Ovviamente le regole e la disciplina sono anch’esse fondamentali e
sicuramente concorrono alla formazione completa dei ragazzi, ma solo
l’insieme dei due aspetti, razionale e logico da una parte e creativo dall’altra
consegue risultati soddisfacenti.
Dopo questa parentesi doverosa affermiamo che per sviluppare la creatività
quando non si è più bambini è necessario uscire dagli schemi ufficiali, dai
blocchi mentali.
Ci siamo abituati ai condizionamenti e sono questi che non lasciano
emergere il lato creativo presente in noi.
Inoltre il nostro cervello è pigro, cerca di ottimizzare al massimo le energie
e quindi è necessario da parte nostra fare uno sforzo mentale extra.
Per essere creativi bisogna abituarsi a vedere qualsiasi problema da
risolvere da angolazioni diverse, anzi da ogni angolazione possibile.
È interessante anche il metodo che usava il famoso giornalista russo Sergej
Seresevskij  il quale poteva ripetere, anche dopo molto tempo, testi
complessi, poesie in lingue straniere, lunghe formule scientifiche e tanto
altro.
Aveva sviluppato la straordinaria capacità di trasformare tutti i possibili
problemi in immagini, creando nella sua testa delle scene come se le
vedesse in un film.
Ad esempio quando gli venne presentato un suono di 2.000 Hertz che è
ovviamente qualcosa di astratto, disse: “Assomiglia un po’ a fuochi
d’artificio colorati di una tonalità rosso-rosa.”
L’applicazione di questa tecnica gli permetteva di non essere intrappolato in
una soluzione scontata, ma astraendo il suo pensiero ne trovava sempre di
creative.
Dobbiamo ammettere che non esiste una bacchetta magica che ci rende più
creativi.
Come un muscolo per crescere ha bisogno di allenarsi, così una persona
per diventare creativa ha necessità di fare molti esercizi.
Sviluppare la parte creativa della nostra mente è utile anche nell’affrontare
quiz e prove preselettive per eventuali concorsi, dove questo tipo di
domande sono puntualmente presenti.
L’argomento creatività è molto elaborato e spero di averti dato qualche
informazione utile.
Alla tua rinnovata conoscenza aggiungi anche questo elemento: quando ti
approcci ad un problema usa con te stesso le giuste parole, ovvero
sostituisci al “devo fare questo”, al “voglio fare questo”, le frasi “scelgo di
fare questo”, “posso fare questo”.
Ti porranno in una condizione mentale propositiva e attiva utile a far
emergere il meglio della tua creatività.
Torniamo all’esempio iniziale.
Sapresti dirmi perché la moneta era falsa?
Semplicemente perché è impossibile avere una moneta con su scritto 46
a.C.
Rifletti: come faceva a sapere chi l’aveva realizzata che dopo 46 anni
sarebbe arrivato Cristo?
É come se uno storico vissuto negli anni 1914-18 chiamasse quella guerra
“la prima guerra mondiale”.
Sapeva già che ci sarebbe stata la seconda guerra mondiale?
Più giusto chiamarla “la grande guerra”.
Rompere gli schemi mentali: il segreto per essere persone creative!
Un'altra forma di creatività è il brainstorming di cui ti scriverò nella
prossima lezione.

LEZIONE N.11
“IL BRAINSTORMING”

Tempesta di idee: è fondamentalmente questo il significato della parola


brainstorming.
(brain cervello e storming tempesta).
Perché occuparci di questo argomento e cosa c’entra con le tecniche di
memoria?
Dopo aver fornito nell’articolo precedente qualche cenno sull’importanza di
sviluppare la creatività, diventa automatico parlare di brainstorming.
Si tratta di un potente strumento, soprattutto di gruppo, atto a trovare
soluzioni soddisfacenti e, diremo creative, ad ogni singolo problema.
Il termine fu coniato alla fine degli anni Trenta, dal pubblicitario Alex F.
Osborne che stabilì le regole principali di questa tecnica di lavoro: “mai
criticare le idee altrui, preoccuparsi inizialmente della quantità, a discapito
della qualità, non avere pregiudizi ed infine perfezionare ogni idea”.
Molto usato in campo pubblicitario e aziendale incoraggia, mediante lavoro
di squadra, il pieno utilizzo della parte destra del cervello, quella creativa e
fantasiosa.
Ogni persona presente alla discussione è libera, come fosse un fiume in
piena di produrre ogni idea che gli passa nel cervello in quel momento,
dalla più banale, alla più complessa, dalla più strampalata alla più geniale.
Per il modo in cui è strutturato il nostro cervello, mediante le varie
connessioni e sinapsi, il passaggio da un idea ad un’intuizione utile per la
soluzione del problema, avuta da chiunque appartiene a quel gruppo di
lavoro, risulta fattibile e altamente probabile.
Inoltre, questa tecnica genera la possibilità anche di creare una lista di idee
da valutare in una seconda fase, utilizzando poi la parte razionale della
mente.
Eliminare la logica e favorire la creatività.
Questa in buona sostanza è l’essenza di questa tecnica.
È bello pensare di utilizzare il brainstorming anche per trovare soluzioni a
problemi personali o familiari.
Poniti un problema che ti affligge e magari non ti fa dormire la notte e
scrivi ogni giorno almeno 10 soluzioni a quel problema.
Devi scrivere le prime 10 cose che ti vengono in mente, anche se sono
paradossali, impossibili da realizzare, banali, ovvie.
Non censurarti in quello che pensi.
Ripeti l’operazione per 10 giorni e al termine fai una cernita delle idee
migliori avute.
Ti sorprenderai di quello che scoprirai.
Ricordati sempre che l’utilizzo di entrambe le parti del cervello è
fondamentale per la tua crescita professionale ed umana.
 

Il senso delle parole del famoso scienziato Albert Einstein riassumono


quanto appreso in questo articolo:“chi fa le cose sempre nello stesso modo
otterrà sempre gli stessi risultati”!
 

LEZIONE N.12
“LA 3° TECNICA DI MEMORIA”
“LA CONVERSIONE FONETICA”
 
 “l’unico posto dove la parola risultato viene prima della parola sacrificio
è il vocabolario”
Anonimo
Ti  racconto una breve storia.

 
In un piccolo paesino di montagna fu indetta una gara tra tutti i boscaioli
del posto.
Chi avrebbe tagliato più alberi in un’ora avrebbe vinto un bel premio.
Iniziata la gara tutti, ad eccezione di uno che chiameremo per comodità
Antonio, cominciarono con determinazione e prontezza a tagliare più alberi
possibili.
Antonio cominciò mezz’ora in ritardo rispetto agli altri.
Quando il tempo fu scaduto i giudici contarono gli alberi e con stupore
notarono, e quindi premiarono Antonio, il quale in soli 30 minuti aveva
ottenuto un risultato migliore rispetto ai restanti partecipanti alla gara.
Ovviamente si precipitarono a chiedere come avesse fatto nella metà del
tempo assegnato a garantirsi quel risultato.
La risposta di Antonio fa riflettere.
Egli disse che aveva usato i primi 30 minuti per affilare la lama.
Ti ho riportato questo aneddoto in quanto, quello che ora ti chiedo di fare è
affilare la lama, ovvero dedicare uno sforzo extra, l’unico che dovrai fare
nell’intero corso, per imparare quello che ti insegnerò.
Una volta acquisite queste nozioni vedrai che tutto il resto sarà in discesa.
Se ricordi la lezione n.2 dove abbiamo parlato dei quattro passaggi
fondamentali che conducono alla memorizzazione, abbiamo evidenziato
che prima del ricordo è necessario acquisire,comprendere
e archiviare l’informazione.
Adesso ti condurrò passo-passo nella costruzione del primo archivio
mentale che si basa sulla conversione fonetica.
Questo meraviglioso sistema fu introdotto per la prima volta in Germania
da Stanislaus Mink von Wessenhein e divulgato dal filosofo Leibniz.
Si base sull’associare ad ogni numero, dallo  0 al 9 dei suoni grammaticali.
A questi suoni si aggiungeranno delle vocali e diverranno delle immagini.
Tu avrai costruito nella tua mente dieci cassetti, tutti numerati con immagini
e ogni cassetto lo riempirai collocando l’informazione che ti serve
ricordare.

Se in questo momento avverti un senso di confusione, stai tranquillo poiché


significa che la costruzione sta procedendo bene

Affila la lama e taglierai molti più alberi.


Adesso analizza questa tabella

N.        suono        lettere                     esempio


1           dentale             T   D                              thé, dio, atto
2           nasale               N  GN                            Noé, neo, anno
3           mugolante        M                                   amo, miao, mio
4           vibrante             R                                    re, oro, eroe
5           liquido               L   GL                             ali, Leo, aglio
6           palatale             C  G (suono dolce)         ciao, oggi
7           gutturale           CH, GH (suono duro)     ago, oca, occhio
8           labiodentale      F  V                                 ufo, uva, via, uova
9           labiale              P  B                                  ape, boa
0           sibilante            S  SC   Z                           zio, sci, ozio
 
Due considerazioni fondamentali.
Ad ogni numero corrisponde una lettera dove è importante, non come si
scrive, ma come si pronuncia.
( il n.1 non è Ti o Di  ma T, D)     
(il n.3  non è EMME ma M)
(OCCHIO è suono CH, quindi n.7)   
(il numero zero è Z non ZETA)
Le consonanti doppie non si contano in quanto ci interessa la pronuncia
(ATTO  non è  il n.11 perché ci sono due T, ma è il n.1 perché le due TT si
pronunciano come se fosse solo una semplice T)  (ANNO  non è il n.22, ma
il n.2)
Sei in confusione totale?
Pensa ad un maratoneta che deve correre per 42 km.
Secondo te cosa gli permetterà di raggiungere il traguardo, l’iscrizione alla
gara oppure i duri allenamenti che ha svolto prima della corsa ufficiale?
Credo che la risposta sia scontata.
Anche per te è indispensabile fare un piccolo sacrificio ora, imparando
questi dieci abbinamenti, considerandoli il tuo personale allenamento e poi
ti assicuro che arriverai in fondo alla gara, tagliando il traguardo.
Nella prossima lezione vedremo alcune applicazioni pratiche di questa
tecnica di memoria.
LEZIONE N.13
“APPLICAZIONI PRATICHE CONVERSIONE FONETICA”
 
Ti è mai capitato di dimenticare il codice del tuo bancomat?
Se ti è successo ricorderai l’imbarazzo avuto dopo una spesa effettuata e
tanta gente dietro di te ad osservarti.
Peggio ancora ci sono persone che per la paura di non ricordarselo lo
scrivono direttamente sulla tessera bancomat o su un biglietto che portano
nel portafogli, insieme al codice bancomat.
I ladri sicuramente ringraziano per tali cortesie gratuite!
Da questo momento dimentica la possibilità di scordare il tuo codice.
Rifletti con me.
Quanti numeri contiene il codice?
Sono cinque.
Converti i numeri in lettere o più precisamente suoni grammaticali e forma
una parola o due che dovrai visualizzare nella tua mente.
Ti basterà, al momento di pagare, non ricordare i numeri, ma l’immagine e
convertirla in cifre.
Ti renderai conto della semplicità.
Ti faccio un esempio pratico.
Facciamo finta che il tuo bancomat abbia questo codice: 01524.
Convertiamo in lettere e abbiamo  S T L N R.
Aggiungo le vocali e la prima parola che mi viene in mente è STELLA
NERA.
Visualizzo nella mia mente, utilizzando le tecniche apprese nelle lezioni
precedenti, ogni volta che pago con il bancomat appare in cielo una grande
STELLA NERA.

Converto da lettere in numeri e senza possibilità di errore ottengo il


numero 01524.
Sei uno studente e devi ricordare date importanti per le interrogazioni o i
compiti in classe?
Anche in questo caso ti serve convertire la data in lettere, come ormai avrai
imparato perfettamente, aggiungere le vocali, creare un’ immagine
grottesca e riconvertire l’immagine in cifre.
Facciamo un esempio.
Devi memorizzare l’anno in cui è stata scoperta l’America.
1492 è la data.
Le lettere sono T R P N.
Aggiungo le vocali e la prima parola che mi viene in mente è TRAPANO
Costruisco l’immagine e vedo che Cristoforo Colombo giunge in America
con le tre caravelle e invece delle spade i suoi uomini hanno in mano dei
TRAPANI.
Ora converto la parola trapani è il numero che fuoriesce è 1492
È più facile ricordare 01524 o stella nera?
É più facile ricordare 1492 o trapani?
Il linguaggio del cervello, come ripetuto più volte sono le immagini quindi
con questa tecnica hai fatto bingo nella tua vita.
Che dire dei numeri di telefono?
Di solito per i cellulari abbiamo un prefisso di tre cifre e poi il numero di 7
cifre, quindi 10 in tutto.
Come fare a memorizzarli?
La tecnica è sempre la stessa, convertiamo in lettere e aggiungendo le
vocali cerchiamo parole adatte.
Si possono prendere anche solo due o tre numeri per volta e poi legarli con
una buffa storiella come abbiamo imparato con la 1° tecnica di memoria
che hai incontrato in questo e-book.
Capiamolo con un esempio.
Il numero di telefono del signor Rossi è 3338724065
Convertiamo in lettere e abbiamo M M M F CH N R S C L.
M M= mamma
M F = muffa
CH N = cane
R S = orso
C L = cielo
Cinque parole che non hanno alcun senso una con l’altra.
Creo la storia grottesca e immagino che il Signor Rossi vada
dalla mamma (33), e gli dica che ha trovato molta muffa (38) sulla pelle del
loro amato cane (72) che si è trasformato in un grosso orso (40) ed è volato
in cielo (65).
Mentre nella tua mente ripercorri la storiella trasforma le lettere in numeri e
il gioco è fatto.
Se vuoi un po’ crogiolarti nell’ammirazione degli amici usando questa
tecnica, fatti scrivere 30, 40 numeri casuali da 0 a 9, prenditi 10 minuti per
convertirli e crearti una storia e incantali ricordandoli tutti dal primo
all’ultimo e viceversa senza sbagliare.
Se hai seguito bene i miei insegnamenti ed hai fatto i giusti esercizi quando
necessitava farlo, non avrai nessuna difficoltà ad applicarli.
Ovviamente potremo continuare all’infinito a divertirci nel fare esempi
pratici, e il punto chiave è proprio questo, il divertimento.
 
Più volte ho sottolineato la necessità di vivere il corso come lo vivrebbe un
bambino, pieno di curiosità e di creatività, ingredienti questi fondamentali
per imparare e ricordare.
Ogni qualvolta avrai di fronte la necessità di ricordare numeri adesso
conosci la tecnica per non sbagliare.
Spero che l’effetto che riscontri sulla tua persona quando ti approcci a
questo nuovo modo di vedere le cose ti generi entusiasmo e voglia di
continuare il percorso, anche perché nella prossima lezione andremo a
fissare i primi dieci cassetti nella nostra mente del nostro archivio mentale.

LEZIONE N.14 
“CREIAMO  L’ARCHIVIO MENTALE”

É finalmente arrivato il momento di iniziare a creare la nostra cassettiera


mentale.
Ricorderai sicuramente l’esempio fatto all’inizio del corso dove ci siamo
detti che se avessimo i nostri indumenti intimi riposti tutti nello stesso
cassetto, ciò renderebbe più dispendioso in termini di tempo trovarli,
anziché avere ogni indumento separato in cassetti diversi.
Ricorderai anche che il motivo per cui dimentichiamo risale nel fatto che le
informazioni in entrata, attraverso i cinque sensi, ci sono tutte, ma poiché
non sono archiviate in maniera ordinata nella nostra mente, diventa molto
difficile recuperarle.
Disponendo adesso degli strumenti necessari, quali il P A V (paradosso,
azione, vivido), la conversione fonetica, la conoscenza del linguaggio del
cervello, ovvero le immagini conditi tutti da una buona dose di creatività,
divertiamoci insieme e creiamo il nostro schedario mentale con i primi 10
cassetti mentali.
Una volta capito il meccanismo, se vorrai potrai arrivare a costruirne quanti
nei vuoi e ampliare le tue immense potenzialità.
Una volta imparati dovrai semplicemente riporre l’informazione che vorrai
ricordare nel giusto cassetto e con estrema facilità la tua mente andrà a
recuperarla ogni qualvolta avrai bisogno.
 
Iniziamo con il
Cassetto n.1    lettere  T  D,  aggiungiamo le vocali  e troviamo la
parola “THE‘”.
Immaginiamo una lattina di thé, al limone o alla pesca, piccola o grande.
Dovrà essere la tua immagine.
Il n.1 sarà sempre l’immagine che hai creato.

Cassetto n.2   lettere  N  GN, aggiungiamo le vocali e troviamo la


parola “NOE’“.
Immaginiamo l’arca di Noé, piena di animali, in mezzo all’acqua.
Dovrà essere la tua immagine.
Il n.2 sarà sempre l’immagine che hai creato.

 
Cassetto n.3   lettera M, aggiungiamo le vocali e troviamo la
parola “AMO“.
Immaginiamo un amo da pesca, magari colorato, gigantesco.
Dovrà essere la tua immagine.
Il n.3 sarà sempre l’immagine che hai creato.

Cassetto n.4   lettera R, aggiungiamo le vocali e troviamo la parola “RE“.


Immaginiamo un re bizzarro e paffuto seduto sul suo trono.
Dovrà essere la tua immagine.
Il n.4 sarà sempre l’immagine che hai creato.

Cassetto n.5   lettere L  GL, aggiungiamo le vocali e troviamo la


parola “ALA“.
Immaginiamo l’ala di un uccello o l’ala di un aereo o di un angelo.
Dovrà essere la tua immagine.
Il n.5 sarà sempre l’immagine che hai creato.

Cassetto n.6   lettere C  G, aggiungiamo le vocali e troviamo la


parola “CIAO“.
Immaginiamo il vecchio motorino Ciao o qualcuno che saluta e dice ciao.
Dovrà essere la tua immagine.
Il n.6 sarà sempre l’immagine che hai creato.

Cassetto n.7   lettere CH  GH, aggiungiamo le vocali e troviamo la


parola “AGO“.
Immaginiamo un gigantesco ago con un filo attaccato pronto a cucire
qualcosa o l’ago di una siringa .
Dovrà essere la tua immagine.
Il n.7 sarà sempre l’immagine che hai creato.

 
Cassetto n.8   lettere F  V, aggiungiamo le vocali e troviamo la
parola “UFO“.
Immagina un simpatico ufo che scende sulla terra, tutto strano.
Dovrà essere la tua immagine.
Il n.8 sarà sempre l’immagine che hai creato.

Cassetto n.9   lettere P  B, aggiungiamo le vocali e troviamo la


parola “BOA“.
Immaginiamo  il grosso serpente Boa che ci fa le linguacce.
Dovrà essere la tua immagine.
Il n.9 sarà sempre l’immagine che hai creato.

Cassetto n.10   lettere T  Z, aggiungiamo le vocali e troviamo la parola


“TAZZA“.
Immaginiamo tra le mani una grossa tazza con qualsiasi bevanda
all’interno.
Dovrà essere la tua immagine.
Il n.10 sarà sempre l’immagine che hai creato.

Bene!
Adesso ripetiamo insieme i primi dieci cassetti.
Per conto tuo divertiti a indicare un numero e subito associare l’immagine
corrispondente.
Quindi fai la cosa inversa, pensa all’immagine e ricordati il numero.
Fatti aiutare da un parente o da un amico e testa se hai memorizzato il tutto.
 
Ricordati che l’immagine che hai deciso per ogni numero, una volta
impostata nella tua mente non dovrai mai piu’ cambiarla!
 
 
 
cassetto n.1    thè
cassetto n.2    Noè
cassetto n.3    amo
cassetto n.4    Re
cassetto n.5    ala
cassetto n.6    ciao
cassetto n.7    ago
cassetto n.8    ufo
cassetto n.9    boa
cassetto n.10  tazza

Esercitati, esercitati, esercitati e nella prossima lezione ti sorprenderai delle


tue doti mnemoniche acquisite.

LEZIONE N.15
“SORPRENDITI”

Ho voluto dare a questa lezione il titolo “sorprenditi” poiché è quello che ti


succederà quando l’avrai ultimata.
Se sei stato/a diligente nel seguire tutte le precedenti lezioni, ormai avrai
creato nella tua mente il tuo personale archivio dotato dei relativi cassetti
mentali.
Adesso faremo insieme un test in cui a 10 parole assoceremo 10 cassetti
mentali e tu grazie alle conoscenze acquisite sarai in grado di
ricordarle TUTTE dalla prima all’ultima e viceversa e ancora in maniera
casuale.
In una precedente lezione di questo corso  sei stato sicuramente capace di
ricordare ben sedici parole diverse una dall’altra semplicemente
concatenandole mediante l’utilizzo di una storiella grottesca e movimentata.
Una persona che mi segue mi ha confessato di essere rimasta scioccata dal
fatto che anche a distanza di tempo ricordi ancora quelle sedici parole ed ha
aggiunto che ha constatato quanto sia vero il fatto che decidiamo noi
quando dimenticarle.
L’applicazione delle tecniche di memoria sulla propria persona genera
sempre entusiasmo e consapevolezza delle proprie capacità, inimmaginabili
fino a poco tempo prima, ed accresce notevolmente la propria autostima.
Questa 3 tecnica che ti ho insegnato relativa alla costruzione dell’archivio
mentale rappresenta la perfetta strategia da utilizzare in ogni contesto.
Goditi questo momento perché stai per dire a te stesso “non ci posso
credere, sono capace di far questo”!
Iniziamo e poniamo:
Nel 1° cassetto del nostro archivio mentale la parola nastro.
Nel 2° cassetto inseriamo la parola spugna.
Nel 3° cassetto mentale mettiamo la parola fungo.
Nel 4° la parola vacanza.
Nel 5° la parola  giglio.
Nel 6° la parola amicizia.
Nel 7° la parola specchio.
Nell’ 8° cassetto mentale la parola bicicletta.
Nel 9° cassetto la parola treno.
Nel 10° inseriamo la parola  partita.
 
Ripetiamo adesso i numeri, i cassetti mentali corrispondenti e le parole da
memorizzare.
N.       CASSETTO        PAROLA
1        Thé                       nastro
2        Noè                      spugna
3        Amo                     fungo
4        Re                         vacanza
5        Ala                        giglio
6        Ciao                      amicizia
7        Ago                      specchio
8        Ufo                       bicicletta
9        Boa                       treno
10      Tazza                    partita
 
Ovviamente i cassetti qui riprodotti sono quelli che io ho scelto, ognuno in
base alla propria conversione fonetica produrrà i propri, la cosa importante
è che quelli che si scelgono devono rimanere gli stessi per sempre.

Ti guido passo-passo nell’apprendimento.


Il n.1 nella conversione fonetica e quindi nel nostro archivio mentale e
quindi nel nostro cassetto mentale è identificato sempre e per sempre con
una lattina di thè.
Devi collocare la parola che devi ricordare nella lattina del thé e con la
tecnica del P A V, ovvero dell’associazione grottesca, umoristica, strana,
dovrai memorizzarla.
Nell’esempio specifico devi immaginare che mentre bevi un bel thè fresco
invece della bevanda esca fuori dalla lattina un meraviglioso nastro.
Il n.1 (thè) è nastro.   

Per il n. 2 immagina Noè che terminato il diluvio, dato che l’arca è bagnata
prenda una spugna e lava tutta l’imbarcazione.

 
Il n.2 (Noè) è spugna.     

Stai pescando e attaccato al tuo amo gigante fuoriesce dal mare uno strano
fungo.
Il n.3 (amo) è fungo.   

  

Per il n.4 pensa ad un Re importante che hai visto in qualche foto.


Questo re ad un certo punto lascia tutto e tutti e si va a fare una bella
vacanza al mare.
Il n.4 (re) è vacanza. 

   
Per il n.5 immagina che su un ala di un uccello nasca e cresca un
meraviglioso giglio.
Il n.5 (ala) è giglio.   

   
Hai presente il motorino ciao.
Fai finta che su questo motore ci sono tutti i tuoi amici insieme a tua zia,
uno dietro l’altro seduti comodamente sul sellino.
Il n.6 (ciao) è amicizia.     

Per il n.7 ago immaginati mentre ti fai una puntura con un ago gigantesco di
fronte ad uno specchio di casa tua. “Che dolore”
Il n.7 (ago) è specchio.   

Al n.8 ufo associa la parola bicicletta ed è facile immaginare un ufo, forse


E.T. che gironzola per la terra sulla sua preziosa bicicletta
Il n.8 (ufo) è bicicletta.    

Il n.9 è boa, quindi pensa che un grosso boa inghiotti di un sol colpo con la
sua grossa bocca un treno
Il n.9 (boa) è treno.  

          

Il n.10 ha come abbinamento tazza-partita, quindi mentre stai bevendo, nel


fondo della tua tazza si sta giocando un’importante partita di calcio.
Il n.10 (tazza) è partita.  

   
 
Desidero che impari il meccanismo poiché lo potrai applicare a tutti i campi
in cui necessita ricordare delle informazioni.
Ti servirà semplicemente associare quello che vuoi ricordare con i cassetti
mentali che hai creato.
Ogni informazione, piccola o grande che sia, semplice o difficile che
appaia, potrai memorizzarla collocandola nell’archivio mentale che ormai
hai ben definito nella tua testa utilizzando sempre un’associazione
grottesca, paradossale.
Vedrai quanto la tua mente con estrema rapidità e semplicità ricorderà
quello che deve ricordare!

LEZIONE N.16
“PERCHE’, QUANDO, COME RIASSUMERE”

“Più elaborati sono i nostri mezzi di comunicazione, meno comunichiamo.”


(Joseph Priestley)
Come promesso ora ci occupiamo dell’importanza del riassumere i concetti
fondamentali.
Un tempo si diceva che la ripetizione fosse la madre della memoria e anche
se non è del tutto errata questa interpretazione, il modo in cui si ripetono le
informazioni acquisite, nonché i tempi più corretti per tale processo, sono
ancora più determinanti nella percorso della memorizzazione.
Abbiamo sottolineato in questo corso, in molte occasioni, che ricordare
ripetendo è utile per il 20%, differentemente
dall’80 % restante dove l’utilizzo delle immagini mentali rappresenterà
sempre il modo migliore e più proficuo per la memorizzazione, visto come
esse siano l’essenza del linguaggio del nostro cervello.
Il 20%, se riflettiamo onestamente è comunque un valore importante e
dobbiamo sfruttarlo al massimo.
In questo discorso si collocano perfettamente i riassunti.
Mi spiego meglio con un esempio.
Ipotizziamo di avere un prato e voler creare un sentiero.
Posso decidere di fare 2 cose: la prima è quello di camminare avanti e
indietro fino a quando non avrò creato dei solchi che diventeranno il mio
sentiero, oppure prendere una ruspa e con una sola operazione creare la mia
strada.
Nello studio che stiamo facendo questo si applica alla differenza tra la
noiosa classica ripetizione del leggi ripeti, leggi ripeti, ovvero cammina
avanti e indietro, cammina avanti e indietro oppure all’uso della ruspa, vale
a dire l’utilizzo delle tecniche creative e veloci qui imparare.
Ora ti faccio una domanda: cosa succederebbe a quel sentiero creato con la
ruspa se io non lo asfaltassi regolarmente?
La risposta è che crescerebbe erba e se non estirpata, quel sentiero
tornerebbe ad essere un prato.
Questa operazione fondamentale, paragonata all’asfaltatura è il
riassunto programmato a scadenze definite.
Se io non mi impegnassi a riassumere regolarmente le informazioni esiste il
reale rischio di dimenticarle nel tempo.
Questo riassunto programmato e cadenzato infatti, permette alle
informazioni di collocarsi nella memoria a lungo termine e quindi
ricordarle per tantissimo tempo.
TI indico adesso, e questo ti servirà ogni qualvolta studierai qualunque
cosa, quali sono le scadenze migliori per riassumere.
Servirà al ragazzo che va a scuola cosi come all’avvocato, all’ingegnere,
alla casalinga o al pensionato.
Fondamentale è seguire queste indicazioni se si vogliono ottimizzare i
tempi ed evitare di ripetere senza che ci sia un reale bisogno di farlo.
La mente è dotata di straordinarie abilità che bisogna conoscere e sfruttare
dovutamente.
 
Ecco la tabella che dovrai osservare se vorrai ottenere risultati
soddisfacenti.

Bisogna ripetere quanto imparato la prima volta dopo 1 ORA.


Bisogna ripetere quanto imparato la seconda volta dopo 1 GIORNO.
Bisogna ripetere quanto imparato la terza volta dopo 1 SETTIMANA.
Bisogna ripetere quanto imparato la quarta volta dopo 1 MESE.
Bisogna ripetere quanto imparato la quinta volta dopo 6 MESI.

É importante sottolineare che tali ripassi non devono essere rigidi, si


possono fare in ogni momento e luogo, l’importante e che si ripetano i
concetti fondamentali.
Se ti fiderai di questa tabella e la applicherai per questo e per tutti gli altri
tipi di studi in ogni campo dello scibile umano, è garantito che
memorizzerai a lungo termine le nozioni apprese.
Nella prossima lezione ti insegnerò a memorizzare tutto il calendario.
Userò gli anni 2018, 2019 come modello base e una volta imparato il
metodo si potrà applicare a qualsiasi anno successivo o precedente.
Utilizzando la conversione fonetica che ormai conoscerai a menadito, senza
l’utilizzo di agende cartacee o multimediali sarai in grado di dire ogni
giorno dell’anno a quale giorno della settimana corrisponde.
Quella che potrebbe sembrare un impresa titanica scoprirai che è di una
semplicità disarmante.
Crescerà ancora una volta la consapevolezza delle immense doti mentali di
cui sei in possesso aumentando in maniera esponenziale la tua autostima.
Ti assicuro che ti sorprenderai e sorprenderai i tuoi amici.
 

LEZIONE N.17 “IMPARA IL CALENDARIO A MEMORIA”


 
“Chi dice che una cosa è impossibile, non dovrebbe disturbare chi la sta
facendo”.
(Albert Einstein)
A cosa mi serve?

Forse sarà questa la tua prima reazione all’idea di imparare a memoria tutti i
giorni dell’anno 2018 (che prendiamo come modello per imparare il
metodo) e sapere quindi ogni giorno del mese a quale giorno della
settimana corrisponde.
Oggi abbiamo a disposizione agende cartacee nonché dispositivi mobili
quali cellulari o tablet e abbiamo la possibilità di sapere, in seduta stante, il
calendario non solo di anni a noi vicini ma anche di anni molto futuri nel
tempo.
E allora perché avventurarci in questa impresa?
Per almeno due ragioni; la prima risiede nel fatto, tanto ovvio quanto
scontato e altrettanto remoto, che in seguito ad una serie di imprevisti
potremo trovarci senza l’uso di strumenti tecnologici (ammettiamo per
ipotesi che facciamo naufragio e ci ritroviamo su un isola deserta come
accadde a Tom Hanks nel film Cast away),
la seconda, più concreta, è che la riuscita di questo test darà la conferma
ulteriore alla consapevolezza delle nostre capacità mentali, le quali
ribadiamo, con le giuste strategie sono in grado di ottenere risultati
strabilianti.
Questo significa maggiore autostima e maggiore sicurezza nel prendere
decisioni importanti e personalmente credo, come già affermato tante volte
in questo percorso, sia la meta più bella che si raggiunge con l’acquisizione
delle tecniche di memoria.
Ma passiamo all’azione pratica e illustriamo il metodo per imparare il
calendario 2018 e che sarà identico per ogni anno successivo, come noterai
anche nella prossima lezione.
Dobbiamo far ricorso a due tecniche imparate.
La prima è quella ormai famosa della conversione fonetica, la seconda è la
tecnica che prevede il concatenare un elemento al successivo mediante una
storiella buffa e simpatica.
Per comodità riassumiamo la conversione fonetica:
Numero     lettere   
1                 T   D                              
2                 N  GN                              
3                 M                                     
4                 R                                      
5                 L   GL                               
6                 C  G (suono dolce)         
7                 CH, GH (suono duro)          
8                 F  V                                  
9                 P  B                             
0                 S  SC   Z       
 
Seguimi passo-passo senza distrarti.
La prima cosa che dobbiamo fare è identificare tutte le prime domeniche di
ogni mese dell’anno 2018
GENNAIO          7   CH
FEBBRAIO          4   R
MARZO              4   R
APRILE               1    D
MAGGIO            6    C
GIUGNO            3    M
LUGLIO              1     T
AGOSTO            5     L
SETTEMBRE       2     N
OTTOBRE          7    CH
NOVEMBRE       4    R
DICEMBRE         2    N
Avrai notato che abbiamo associato ad ogni numero il corrispondente suono
fonetico.
Adesso dividiamo l’anno 2018 in 4 parti, sostituiamo al mese il suono
fonetico della lettera corrispondente alla prima domenica e formiamo parole
di senso compiuto.
1° parte   gennaio(7), febbraio(4), marzo(4)         CH, R, R    correre
2° parte   aprile(1), maggio(6), giugno(3)              D, C, M      decimo
3° parte   luglio(1),agosto(5),settembre(2)            T, L, N        tallone
4° parte   ottobre(7)novembre(4), dicembre(2)     CH, R, N    carne
Le 4 parole che dobbiamo ricordare per sapere a memoria l’intero anno
2018 sono: “CORRERE-DECIMO-TALLONE-CARNE”.

Per memorizzarle, creo una storiella e immagino che vado a correre in una
gara e arrivo decimo perché mi sono fatto male al tallone e per togliere il
dolore ci metto sopra una fetta di carne.
Pensa, memorizzando queste semplici 4 parole, che peraltro sono ordinate
anche come frase di senso compiuto riuscirai a stupire te stesso e gli altri.
Come procedere?
Partiamo dal semplice presupposto che le settimane sono composte da sette
giorni, quindi se io so che la prima domenica di luglio è il giorno 1, saprò
anche che le altre domeniche sono 1+7+7+7 ovvero 8, 15, 22, 29
Spero che riesci a seguirmi in questa logica.
Se ora mi chiedessero che giorno sarà il 18 luglio, mi basterà sapere che se
il giorno 1 è domenica e il 15 è domenica, il 18, tre giorni dopo domenica
sarà per forza mercoledì.
E come faccio a ricordarmi con assoluta certezza che la prima domenica di
luglio è il giorno 1?
Con le 4 parole prima imparate.
Mi spiego meglio.
CoRReRe  equivale a gennaio(C), febbraio(RR), marzo(R), quindi se mi
chiedessero il 7 febbraio che giorno sarà, prendo la lettera RR che
corrisponde a febbraio (ti ricordo che le doppie valgono sempre uno poiché
parliamo di suoni fonetici) e poiché RR corrisponde al n.4 e dato che la
prima domenica di febbraio è il giorno 4, se volessi sapere che giorno sarà il
7 mi basterà fare 4+3 ovvero da domenica proseguire per tre giorni e
giungere al mercoledì.
 
Altro esempio.
DeCiMo equivale a aprile(D), maggio(C), giugno(M), quindi se mi
chiedessero il 25 maggio che giorno sarà, prendo la lettera C che
corrisponde a maggio, e poiché C corrisponde al n.6 e poiché la prima
domenica di maggio è il giorno 6, se volessi sapere che giorno sarà il 25, mi
basterà fare 6+7+7 e so le altre domeniche cioè 13 e 20 maggio.
A questo punto da 20 a 25 sono cinque giorni quindi parto da domenica 20
maggio aggiungo cinque giorni e arrivo a venerdì 25 maggio.
 
Ancora un esempio per spigarmi meglio.
TaLLoNe equivale a luglio(T), agosto(LL), settembre(N), quindi se mi
chiedessero il 12 agosto che giorno sarà, prendo la lettera LL che
corrisponde al mese di agosto, e poiché LL corrisponde al n.5, e poiché la
prima domenica di agosto è il giorno 5, se volessi sapere che giorno sarà il
12 agosto mi basterà fare 5+7(i giorni della settimana) e saprò con assoluta
sicurezza che il giorno 12 agosto è domenica.
 
Ultimo esempio
CaRNe equivale a ottobre(C), novembre(R), dicembre(N), quindi se mi
chiedessero il 25 dicembre che giorno sarà, prendo la lettera N che
corrisponde al mese di dicembre e poiché N corrisponde al n.2, e poiché la
prima domenica di dicembre è il giorno 2, se volessi sapere che giorno sarà
il 25 dicembre mi basterà fare 2+7+7+7 e so le altre domeniche di dicembre
ovvero 9 16 23.
A questo punto da 23 a 25 sono due giorni, quindi partendo da 23 che è
domenica, aggiungo lunedì e martedì,  cioè due giorni e so con assoluta
certezza che il 25 dicembre 2018 sarà un martedì.
 
Prova adesso a fare tu qualche esercizio.
Ricordati che hai bisogno solo di 4 parole ed ognuna corrisponde a tre mesi
dell’anno.
CORRERE             gennaio-febbraio-marzo
 DECIMO              aprile-maggio-giugno
 TALLONE            luglio-agosto-settembre
 CARNE               ottobre-novembre-dicembre
Che giorno sarà il 13 giugno?
Che giorno sarà il 17 ottobre?
Che giorno sarà il 25 novembre?
Che giorno sarà il 15 agosto?
Che giorno sarà il 3 luglio?
Se hai compreso bene il meccanismo, ti assicuro al 100% che non avrai
possibilità di sbagliare.
Se invece non riesci ancora, ti incoraggio a rileggere questa lezione fino a
quando non capirai bene il metodo.

Se stai leggendo questa lezione e il 2018 è già passato, ricordati che la cosa
importante è comprendere il metodo che è uguale per ogni anno.
Noterai infatti l’esempio del 2019 che tratterò per comodità nella prossima
lezione.

LEZIONE N.18
“IMPARA IL CALENDARIO A MEMORIA” (2 parte)

 “Uno spirito che non si esercita in nulla diventa grezzo e pesante


nell’inerzia.” Jean Jacques Rousseau
CORRERE  DECIMO TALLONE CARNE.
Sono queste le quattro semplici parole per imparare a quali giorni della
settimana corrispondono i 365 giorni dell’anno 2018.
Se ti sei concentrato dovutamente nella precedente lezione non avrai
nessuna difficoltà a cimentarti in questa impresa.
Ti ricordo che l’obiettivo primario non è quello di fare il fenomeno con
amici e parenti, ma di renderti consapevole delle tue capacità mentali, le
quali con i giusti strumenti e una buona dose di passione possono fare
grandi cose e questo fa molto bene alla nostra autostima.
Se invece non hai compreso bene come funziona la tecnica, rileggiti la
precedente lezione fino a quando non sarai padrone del materiale proposto.
 
Adesso facciamo lo stesso esercizio prendendo a riferimento l’anno 2019.
Dopo aver imparato anche i giorni dell’anno 2019 sarai in grado ogni nuovo
anno di memorizzarlo perfettamente poiché conoscerai perfettamente la
tecnica per farlo.
Iniziamo scrivendo le prime domeniche di ogni mese del 2019 associandole
alla relativa conversione fonetica.
Per comodità te la ricordo qui di seguito.
Numero     lettere   
1                 T   D                              
2                 N  GN                              
3                 M                                     
4                 R                                      
5                 L   GL                               
6                 C  G (suono dolce)         
7                 CH, GH (suono duro)          
8                 F  V                                  
9                 P  B                             
0                 S  SC   Z     
 
 
Anno 2019        PRIMA DOMENICA
gennaio              6         C
febbraio              3         M
marzo                 3         M
aprile                  7         CH
maggio               5         L
giugno                2         N
luglio                  7         CH
agosto                4          R
settembre           1          T
ottobre               6          G
novembre          3          M
dicembre            1          T

Suddividiamo l’intero anno in quattro parti, come già sperimentato per il


2018 e formiamo le 4 parole che identificheranno i seguenti mesi:
gennaio(C), febbraio(M), marzo(M),  parola “C’E’ MAMMA”
aprile(CH), maggio(L), giugno(N),     parola “COLLANA”
luglio(CH), agosto(R), settembre(T)  parola “CARATI”
ottobre(G), novembre(M), dicembre(T) parola “GEMITO”

Quindi le quattro parole che dobbiamo memorizzare per ricordare l’intero


anno 2019 sono:” C’E’ MAMMA, COLLANA, CARATI, GEMITO”.

Per ricordarle usiamo la ormai consolidata tecnica di associazione mediante


una storia grottesca e buffa, cosa in cui ormai siamo esperti e immaginiamo
che rientriamo a casa e diciamo “c’e’ mamma, lei esce dalla stanza con al
collo una bellissima collana, piena di carati, ma cosi stretta che quando ci
vede emette uno strano gemito”

Come procedere?
Prendendo spunto da quanto appreso per l’anno 2018 decidiamo di sapere
in anticipo che giorno sarà il 18 giugno 2019.
Il mese di giugno rientra nella parola COLLANA che raggruppa aprile-
maggio-giugno.
Ricordiamo che per giugno si prende in considerazione la lettera N, la quale
a sua volta corrisponde al n.2 come prima domenica del mese.
Per sapere che giorno sarà il 18 mi basta aggiungere al n.2 sette giorni e ho
la seconda domenica del mese e altri sette giorni e ho la terza domenica del
mese, ovvero(2+7+7=16).
Per sapere il giorno 18 mi basta aggiungere alla domenica 16 altri due
giorni, lunedì e martedì e quindi con assoluta certezza e impossibilità di
sbagliare saprò che nel 2019 il 18 giugno sarà un martedì.
Più complicato a spiegarlo che attuarlo!
 
Per esercitarti e capire se sei riuscito a consolidare la tecnica prova a
individuare questi giorni, poi controlla su un calendario 2019 e testa i tuoi
risultati.
8 gennaio 2019
15 febbraio 2019
19 maggio 2019
15 agosto 2019
1 novembre 2019
26 dicembre 2019
Con la stessa tecnica puoi divertirti per tutti i giorni che vuoi e ti assicuro
che esiste zero possibilità di errore.
Mi auguro di essere stato chiaro nell’esporti queste tecniche e mi auguro
soprattutto che possa la loro applicazione produrre in te soddisfazione.
Ricordati di auto-congratularti.
Nella pagina successiva prova a divertirti costruendo il tuo calendario
dell’anno 2020 oppure del 2021,2022 ecc.
Ti aiuto indicandoti per il 2020 tutte le prime domeniche di ogni mese
Gennaio 5
Febbraio  2
Marzo 1
Aprile 5
Maggio 3
Giugno 7
Luglio 5
Agosto 2
Settembre 6
Ottobre 4
Novembre 1
Dicembre  6
Ricordati il metodo:
1° Effettua la conversione fonetica (numeri in lettere/suoni)
2° Dividi l’intero anno in quattro sezioni comprendenti 3 mesi in
successione
3° Aggiungi le vocali e inventa 4 parole di senso compiuto.
4° Collega ogni parola alla successiva creando una storia buffa.
In questo modo avendo a disposizione le 4 parole che racchiudono i 12
mesi, ricordare il calendario 2020 sarà un gioco da ragazzi!
 
Ti scrivo le 4 parole che ho personalmente creato per l’anno 2020

LINATE (5 2 1)
LUMACA (5 3 7)
LANCIA (5 2 6)
ORTAGGI (4 1 6)

Puoi decidere di usare queste parole da me suggerite creandoti la tua buffa


storiella che le concateni, come ormai sarai specializzato nel fare, oppure
inventa tu con la tua fantasia e creatività altre quattro parole.
Buon divertimento!

CREA QUI IL TUO CALENDARIO

LEZIONE N.19
“L’AGENDA MENTALE”

“Agenda mentale”!
Siamo nel mese di giugno e mentre sei con amici, parenti, colleghi di lavoro
o clienti viene fissato un incontro che si terrà a distanza di molto tempo.
Ipotizziamo che qualcuno dei soggetti prima menzionati fissi con voi un
appuntamento per il 16 ottobre.
Ora voi non avete ne penna e foglietto e nemmeno un dispositivo mobile
dove segnare questa data.
Cosa faremo per memorizzare questo impegno a distanza di mesi e avere
l’assoluta sicurezza di ricordarlo?
Ecco che entra in gioco un’altra perla della memoria: l’agenda mentale.
Impareremo insieme il metodo più semplice e rapido per memorizzare tutti i
mesi dell’anno.
Utilizzeremo, come ormai avrai capito perfettamente seguendo questo
corso, le immagini, elemento indispensabile per la memorizzazione a lungo
termine, supportate dalla tecnica del P A V.
 
Iniziamo a memorizzare il mese di GENNAIO; ti basterà pensare ad
un’immagine simpatica che ti fa ricordare questo mese.
Io personalmente lo associo ad un pupazzo di neve.
Quindi quando vorrò ricordarmi del mese di gennaio, visualizzerò nella mia
mente un buffo pupazzo di neve!

Per FEBBRAIO invece immagino la maschera di arlecchino.


Quindi quando vorrò ricordarmi del mese di febbraio, visualizzerò nella mia
mente una persona vestita da arlecchino!

 
 
Per il mese di MARZO associamo l’immagine di un grosso ombrello.
Il detto recita: “marzo pazzerello esce il sole e apri l’ombrello”.
Quindi quando vorrò ricordarmi del mese di marzo, visualizzerò nella mia
mente un grosso ombrello che mi ripara dalla pioggia!

 
Il mese di APRILE con il proverbio “aprile dolce dormire” mi fa venire in
mente una comodissima amaca.
Quindi quando vorrò ricordarmi del mese di aprire, visualizzerò nella mia
mente io che mi faccio una bella dormita su una soffice amaca!

  MAGGIO è il mese delle fragole, quindi associo questo frutto a questo


mese.
Quindi quando vorrò ricordarmi del mese di maggio, visualizzerò nella mia
mente una grossissima fragola rossa!

Il mese di GIUGNO è il mese in cui chiudono le scuole e quindi mi piace


pensare a ragazzi che escono da scuola e lanciano nell’aria i loro zaini.
Quindi quando vorrò ricordarmi del mese di giugno, visualizzerò nella mia
mente uno zaino!

Tutti al mare.
É sicuramente questa l’immagine perfetta del mese di LUGLIO.
Quindi quando vorrò ricordarmi del mese di luglio, visualizzerò nella mia
mente una bella giornata di mare!
 
AGOSTO  a me fa venie in mente una vecchia canzone dei Righeira del
1985, “l’estate sta finendo” e  l’immagine che associo sono degli
ombrelloni da mare chiusi.
Quindi quando vorrò ricordarmi del mese di agosto, visualizzerò nella mia
mente una triste spiaggia piena di ombrelloni chiusi!  “Che amarezza”.

SETTEMBRE, il mese in cui ricomincia la scuola e l’immagine più


opportuna può essere quella di bambini che tornano fra i banchi di scuola.
Quindi quando vorrò ricordarmi del mese di settembre, visualizzerò nella
mia mente dei bei bambini con le loro cartelle diretti alla loro scuola!

OTTOBRE, il mese della birra e del famoso oktoberfest di Berlino.


L’immagine del calice di birra con schiuma che fuoriesce dal bicchiere è
quasi obbligatoria.
Quindi quando vorrò ricordarmi del mese di ottobre, visualizzerò nella mia
mente un grosso calice di birra tedesca!

Il mese di NOVEMBRE è sicuramente il più triste, visto che è ritenuto il


mese in cui si ricordano i nostri cari morti.
L’immagine di un cimitero, anche se deprimente, può essere utile per
memorizzare questo mese.
Quindi quando vorrò ricordarmi del mese di novembre, visualizzerò nella
mia mente un cimitero.

 
 
Per concludere  l’anno assoceremo al mese di DICEMBRE l’immagine di
un albero di Natale, essendo questo festività legata a questo mese in
particolare.
Quindi quando vorrò ricordarmi del mese di dicembre, visualizzerò nella
mia mente un albero di natale circondato da tanti regali impacchettati!

 
Molto bene!
Abbiamo creato queste associazioni di immagini mentali e mesi dell’anno,
associazioni che ovviamente puoi fare tue oppure decidere di cambiarle con
altre che ritieni più adatte alla tua esperienza di vita e quindi di più facile
memorizzazione, con il solo appunto importante di fissare indelebilmente
queste immagini scelte e non cambiarle mai più.
Costruiscile come fossero 12 cassetti del tuo armadietto personale
etichettati ognuno con il mese dell’anno nel loro ordine naturale e
l’immagine corrispondente.
Come operare quindi per imprimere con sicurezza un appuntamento a
distanza di tempo?
Avevamo detto nell’introduzione a questa lezione che l’esempio da
considerare era relativo all’incontro da tenere il 16 ottobre, e noi ci
trovavamo ancora nel mese di giugno.
Se rifletti attentamente e se ovviamente hai seguito scrupolosamente questo
corso imparando la tecnica della conversione fonetica, allora saprai dire con
certezza che il giorno 16 essendo formato dal numero 1 quindi suono D e il
numero 6 suono dolce C allora il n.16 è rappresentato dalla parola DOCCIA
e quindi dall’immagine di una bella doccia.
Il mese di ottobre è associato all’immagine di un calice di birra, quindi
…….
se voglio memorizzare che il 16 ottobre mi dovrò incontrare con Tizio e
voglio ricordarmi con assoluta certezza di questa data, visualizzerò nella
mia mente questa scena: “mentre sono sotto la doccia (16) sto bevendo il
mio bel calice di birra tedesca (ottobre) e ricevo la telefonata di Tizio che
mi indica dove vederci.
Appuntamento con Tizio il 16 ottobre.

Facciamo un altro esempio.


Siamo nel mese di febbraio e prendo un impegno con Caio per il 15
novembre.
Il numero 15 nella conversione fonetica è dato dal numero 1 suono T e il
numero 5 suono L.
La parola e quindi l’immagine che associo al n.15 è TELA.
Novembre è rappresentato dall’immagine di un cimitero quindi……..
se voglio memorizzare che il 15 novembre mi dovrò incontrare con Caio e
voglio ricordarmi con assoluta certezza di questa data, visualizzerò nella
mia mente questa scena: “mentre sono a dipingere la mia tela (15) in un
triste cimitero (novembre) ricevo la telefonata di Caio che mi ricorda dove
dobbiamo incontrarci.
Se hai compreso bene il meccanismo ti assicuro che il problema “ricordarmi
l’appuntamento con”, ormai sarà solo un ricordo del passato.
L’immagine mentale è un potente strumento di memorizzazione in quanto
rappresenta il linguaggio ufficiale della mente come imparato ripetuto nel
corso.
Siamo ormai in dirittura d’arrivo e il corso di memoria si sta concludendo.
Prima di concludere ci sono altre due belle lezioni da considerare.
La prima, tratterà l’alfabeto fonetico internazionale detto Alfabeto NATO
utile, tra l’altro, ad imparare in pochi minuti l’intero codice Morse,
considerato nell’ultima lezione.

LEZIONE N.20
“L’ALFABETO INTERNAZIONALE”

Stiamo finalmente giungendo al termine di questo, spero entusiasmante,


corso di memoria completo che ti ha permesso di scoprire diverse tecniche
che ora potrai utilizzare quando vuoi e come vuoi.
Adesso ci avventuriamo in un nuovo capitolo del corso, ovvero lo schedario
visivo o meglio conosciuto come l’alfabeto internazionale, usato da piloti e
radioamatori.
In che cosa consiste e perché è utile per la memorizzazione?
Rispondiamo prima alla seconda domanda dicendo che ormai avrai capito
dalle lezioni prodotte nel corso, che la memoria è direttamente
proporzionale all’ordine delle informazioni che immettiamo nella nostra
testa e precisamente alle informazioni che mediante questi schedari mentali
vengono disposte in ordine e quindi sono facilmente reperibili, soprattutto
quando ci serve recuperarle in mezzo a mille contenuti che sono presenti
nel nostro cervello.
Ti spiego adesso in cosa consiste questa tecnica.
Ad ogni lettera dell’alfabeto associamo un’ immagine precisa la cui iniziale
sarà proprio la lettera corrispondente.
Avremo quindi creato, nello stesso modo con cui abbiamo utilizzato i
numeri nella conversione fonetica, altri 26 cassetti mentali  per contenere
innumerevoli informazioni da ricordare.
La tua mente, che non ha nessuna difficoltà a memorizzare immagini
disporrà adesso di un’altro strumento importante.
Pensa un po’ a cosa sarai in grado di fare collocando tutto quello che vorrai
ricordare in questi altri cassetti etichettati dalle lettere A-Z.
Al termine di questa lezione sarai in possesso sia di un archivio visivo che
numerico!
Sono certo che non immagini minimamente cosa hai sotto le mani!
Ma procediamo per gradi, facendo qualche piccola modifica all’alfabeto
originale per renderlo più pratico e aggiornato e iniziamo con
la lettera A a cui associamo la parola Alfa.
Immaginiamo una bella automobile, una bella Alfa Romeo

 
Lettera B associata alla parola Batman.
Facile pensare al supereroe dei fumetti.

Lettera C associata alla parola Charlie Chaplin, il grande attore di film


muti degli inizi del 1900.

 
Lettera D associata alla parola Delta.
Pensiamo ad un fantastico deltaplano.

 
Lettera E associata alla parola Eco.
Chi non si è mai divertito a risentirsi con il proprio eco?

Lettera F associata alla parola Fattoria.


Immaginiamo una tipica fattoria piena di animali.
  Lettera G associata
alla parola Golf, il rilassante sport dei ricchi.
Lettera H associata alla parola Hotel.
Immaginiamo un lussuoso Hotel in una città importante.
 
Lettera I associata alla parola India, la grande nazione piena di santoni.

 
Lettera J associata alla parola Judo, il famoso sport appartenente alle arti
marziali.

Lettera K associata alla parola Kilo.


Immaginiamo una bilancia antica con il peso sul piattino di un
Kilogrammo.

 
Lettera L associata alla parola lima.
Pensiamo ad un carcerato con una grossa lima intento a segare le sbarre
della sua cella.

 
Lettera M associata alla parola Mike Bongiorno, il famosissimo
presentatore TV mentre esclama “allegria”!
 

Lettera N associata alla parola Novembre e subito ci viene in mente un


triste cimitero, essendo il mese di novembre, il mese dei morti.

Lettera O associata alla parola Oscar, l’ambito premio di Hollywood.

  Lettera P associata alla
parola Papa. Puoi immaginare uno di quelli che conosci meglio.

 
Lettera Q associata alla parola Quadro.
Puoi immaginare un famoso quadro come quello della Gioconda.

Lettera R associata alla parola Romeo.


Giulietta e Romeo non hanno bisogno di presentazioni.

 
Lettera S associata alla parola Serra.
Quali verdure hai prodotto nella tua serra?
 
Lettura T associata alla parola Tango, il seducente ballo con la rosa tra le
labbra.

Lettera U associata alla parola Uniforme.


Scegli quello che ti piace di più, polizia, carabinieri, marina ecc.

 
Lettera V associata alla parola Vittoria e ci viene in mente il segno della V
di vittoria.
Lettera W associata alla parola Whisky.
Non c’è che l’imbarazzo della scelta.
Immagina quello che conosci di più o che di solito bevi dopo cena.

 
Lettera X associata alla parola raggi X.
Immagina uno scheletro che si fa i raggi alla testa.

  Lettera Y associata alla parola Yot.


Chi in estate non vorrebbe farsi un bel giro su un lussuoso yot?

Lettera Z associata alla parola Zorro, il grande spadaccino mascherato.


 
 
 
 
 
 
 
Benissimo, adesso riepiloghiamo l’intero alfabeto con le immagini
corrispondenti.

A                 ALFA ROMEO
B                 BATMAN
C                 CHARLIE  CHAPLIN
D                 DELTAPLANO
E                  ECO
F                  FATTORIA
G                GOLF
H                 HOTEL
I                   INDIA
J                  JUDO
K                 KILO
L                  LIMA
M                MIKE BONGIORNO
N                 NOVEMBRE
O                 OSCAR
P                  PAPA
Q                 QUADRO
R                  ROMEO
S                  SERRA
T                  TANGO
U                 UNIFORME
V                 VITTORIA
W                WHISKY
X                 RAGGI X
Y                 YOT
Z                 ZORRO
Quali potrebbero essere le applicazioni pratiche di questo schedario
mentale?
Quella che considero pazzesca è la memorizzazione dell’alfabeto morse che
pensa imparerai in soli 20 minuti, nella prossima e ultima lezione prima
delle conclusioni finali.

(A proposito se ti capita l’occasione prova a chiedere a chi lo ha imparato


con i metodi ufficiali standard quanto tempo ha impiegato).
Tu forse replicherai dicendo che oggigiorno con tutti i sofisticati strumenti
tecnologici non è più necessario conoscere questo tipo di alfabeto morse.
Se è vero che molto probabilmente hai ragione, è vero anche che nella vita
non si sa mai quali sorprese ci attendono e una conoscenza in più, male non
fa.
Comunque il risultato migliore che si ottiene memorizzando anche questo
codice morse è la consapevolezza delle capacità mentali di cui disponiamo
e di come con i giusti strumenti che ormai sono nella tua cassetta degli
attrezzi mentale e di cui tu disponi, viene alimentata in te
maggiore Autostima.
Più memoria, più sicurezza, più autostima, meno ansia.
Questo è il motto di questo mio progetto, questo è il risultato che otterrai.

Altre applicazioni pratiche riguardano il ricordare qualunque cosa contenga


lettere come targhe e codici vari.
Ormai, se hai compreso bene il meccanismo, ogni lettera sarà un’immagine
e le immagini il tuo cervello le memorizza rapidamente, in quanto ne
rappresentano il linguaggio.
Se poi ci sono lettere e numeri basterà creare una storia grottesca che le
unisca, metodo che hai imparato ampiamente.

Esempio
targa auto  “BY 321 MT”
Scopri come è facile memorizzarla con questa tecnica.
Immagina BATMAN (B) che prende il sole su un lussuoso YOT (Y), arriva
la polizia e lo mette in manette (m-n-t, 3-2-1), lo portano non in caserma ma
da MIKE BONGIORNO (M) e gli fanno ballare un bel TANGO (T).
Schedario alfabetico+ schedario numerico e il gioco è fatto.
Questa visualizzazione si porrà nella memoria a lungo termine e sarai tu a
decidere quando dimenticarla.
Provare per credere!
Un’altra applicazione potrebbe essere quella di creare una successione di
cassetti dalla A alla Z, in base a quante informazioni ci serve memorizzare e
depositare tali informazioni nel cassetto corrispondente.
Per esempio se voglio ricordarmi che oggi devo prima incontrare Tizio, poi
devo fare la spesa a mia moglie , quindi devo prendere i bambini da scuola,
devo portarli nel pomeriggio a calcetto e stasera prima di rientrare devo fare
la ricarica al cellulare, mi basterà applicare questa tecnica dello schedario
alfabetico e quindi memorizzerò le informazioni in questo modo:

A  incontro TIZIO  nella mia bella Alfa Romeo.


B  chiamo BATMAN  e gli chiedo di accompagnarmi con la bat-mobile
al supermercato.
C  mentre vedo un film muto mi accordo che CHARLIE CHAPLIN  è
l’insegnante di  italiano dei miei figli.
D  porto i mie bambini a calcetto con un DELTAPLANO perché c’è molto
traffico in auto.
E  chiamo al cellulare e sento l’ ECO che grida “metti i soldi che son
finiti”.
e potremo continuare per ogni lettera……
In questa maniera poiché le lettere sono nella giusta successione, ti
ricorderai con la massima sicurezza tutto quello che devi ricordare nel suo
ordine naturale.
Provare per credere!
 
Augurandomi che possa potenziare notevolmente la tua memoria ti invito a
non perdere l’ultima lezione del corso dove, come già accennato in
precedenza imparerai il complicato codice Morse in circa 20 minuti.
 

LEZIONE N.21
“IL CODICE MORSE”

Imparare il codice Morse in un tempo in cui, con tutti gli apparecchi


sofisticati di localizzazione a disposizione e tutti i dispositivi mobili
all’avanguardia, sembra essere un’impresa tanto dispendiosa quanto inutile.
 
Se è vero che molto probabilmente nella nostra vita non faremo mai uso del
codice Morse, è anche vero che impararlo servirà a realizzare due obiettivi:
il primo è quello di avere una conoscenza in più e l’altro è quello di
aumentare la consapevolezza delle capacità mentali che possediamo,
aumentare la nostra autostima direttamente proporzionale al renderci conto
delle nostre potenzialità e riaffermare, per l’ennesima volta in questo corso,
di come è possibile raggiungere traguardi difficili in breve tempo e con
semplicità applicando le tecniche giuste.
 
E allora divertiamoci e impariamo in 20 minuti il codice Morse.

Per raggiungere tale scopo abbiamo bisogno dell’utilizzo dell’alfabeto


visivo, imparato nella scorsa lezione e di due consonanti, la lettera T e la
lettera R.
Perché proprio queste due lettere?
Il motivo è che il codice Morse è composto da puntini e linee e utilizzeremo
la lettera T o D per assonanza, associandola alla linea (facciamo riferimento
alla linea orizzontale in alto alla T), e la lettera R associandola al puntino.
Quindi
R         =   .  puntino
T o D   =   – linea
Ora abbiniamo ad ogni lettera dell’alfabeto una parola composta dalle
lettere  R  e T(D) stabilendo quindi il codice esatto a cui corrisponde la
lettera dell’alfabeto.
Ogni parola sarà composta esclusivamente da queste consonanti.
Esemplifichiamo partendo dalla lettera A che nell’alfabeto visivo è
rappresentata da una Alfa Romeo.
La parola associata alla A è RETE che corrisponde a
. (puntino, lettera R) 
– (linea, lettera T)
Per memorizzare che nel codice Morse la lettera A equivale a  .  –
(puntino,linea) immagina che la mia ALFA ROMEO è stata catturata in una
grossa RETE da pesca.
Ricordati di associare le componenti in maniera grottesca, umoristica come
hai imparato con il PAV in questo corso di memoria.

La lettera B  nell’alfabeto visivo è rappresentata da Batman.


La parola associata alla B è TERRORE che corrisponde a
– (linea, lettera T)
. (puntino, lettera R)
. (puntino, lettera R)
. (puntino, lettera R)
Per memorizzare che nel codice Morse la lettera B equivale a  – . . . (linea,
puntino, puntino, puntino),
immagino che è arrivato BATMAN e tutti i delinquenti sono in preda
al TERRORE.

La lettera C nell’alfabeto visivo è rappresentata da Charlie Chaplin.


La parola associata alla C è TORTURA che corrisponde a
– (linea, lettera T)
. (puntino, lettera R)
– (linea, lettera T)
. (puntino, lettera R)
Per memorizzare che nel codice Morse la lettera C equivale a  – . -.(linea,
puntino, linea, puntino,
immagina che CHARLIE CHAPLIN dopo un film andato male viene
catturato dai suoi fans e sottoposto ad atroce TORTURA.

La lettera D nell’alfabeto visivo è rappresentata da un DELTAPLANO.


La parola associata alla D è TORERO che corrisponde a
– (linea, lettera T)
. (puntino, lettera R)
. (puntino, lettera R)
Per memorizzare che nel codice Morse la lettera D equivale a  – . .(linea,
puntino, puntino),
immagina che un DELTAPLANO è guidato da un buffo TORERO insieme
al suo toro.
La lettera E nell’alfabeto visivo è rappresentata dalla parola ECO.
La parola associata alla E è ORO che corrisponde a
. (puntino, lettera R)
Per memorizzare che nel codice Morse la lettera E equivale a .(puntino),
immagina che la vallata dove si sente il tuo ECO si ricopre di ORO.

La lettera F nell’alfabeto visivo è rappresentata da una FATTORIA.


La parola associata alla F è  ARROTARE che corrisponde a
. (puntino, lettera R)
. (puntino, lettera R)
– (linea, lettera T)
. (puntino, lettera R)
Per memorizzare che nel codice Morse la lettera F equivale a  ..-.
(puntino,puntino,linea,puntino),
immagina che è arrivato l’arrotino nella tua FATTORIA e
deve ARROTARE tutti gli attrezzi che sono presenti.
La lettera G nell’alfabeto visivo è rappresentata dalla parola GOLF.
La parola associata alla G è TUTORE che corrisponde a
– (linea, lettera T)
– (linea, lettera T)
. (puntino, lettera R)
Per memorizzare che nel codice Morse la lettera G equivale a –.
(linea, linea, puntino),
immagina che a giocare a GOLF è un talentuoso bambino con accanto il
suoTUTORE essendo egli molto piccolo.

La lettera H nell’alfabeto visivo è rappresentata dalla parola HOTEL.


La parola associata alla H è ORARIO ORARIO che corrisponde a
. (puntino, lettera R)
. (puntino, lettera R)
. (puntino, lettera R)
. (puntino, lettera R)
Per memorizzare che nel codice Morse la lettera H equivale a …. (puntino,
puntino, puntino, puntino)
immagina che il tuo HOTEL si lamenta che è troppo tardi e grida ai clienti
ORARIO ORARIO.

La lettera I nell’alfabeto visivo è rappresentata dalla parola INDIA.


La parola associata alla I è AURORA  che corrisponde a
. (puntino, lettera R)
. (puntino, lettera R)
Per memorizzare che nel codice Morse la lettera I equivale a ..(puntino,
puntino),
immagina che sei in INDIA e ammiri l ‘AURORA boreale.

La lettera J nell’alfabeto visivo è rappresentata dalla parola JUDO.


La parola associata alla J è RIDOTTO che corrisponde a
. (puntino, lettera R)
– (linea, lettera D)
– (linea, lettera T)
– (linea, lettera T)
Per memorizzare che nel codice Morse la lettera J equivale a .— (puntini,
linea, linea, linea),
immagina che due lottatori di JUDO si stanno massacrando a vicenda ed
uno di loro è RIDOTTO molto male.

La lettera K nell’alfabeto visivo è rappresentata dalla parola KILO.


La parola associata alla K è TORTA che corrisponde a
– (linea, lettera T)
. (puntino, lettera R)
– (linea, lettera T)
Per memorizzare che nel codice Morse la lettera K equivale a  -.-(linea,
puntino,linea),
immagina che do una grande festa, ma non viene nessuno, quindi mi
mangio un KILO di TORTA  da solo e mi sale il diabete!
La lettera L nell’alfabeto visivo è rappresentata dalla parola LIMA.
La parola associata alla L  è RITIRARE che corrisponde a
. (puntino, lettera R)
– (linea, lettera T)
. (puntino, lettera R)
. (puntino, lettera R)
Per memorizzare che nel codice Morse la lettera L equivale a .-..
(puntino, linea, puntino, puntino),
immagina che mentre usi una LIMA ti accorgi che è scaduta e decidi
di RITIRARE tutte le lime dalle ferramenta del paese.

La lettera M nell’alfabeto visivo è rappresentata dal


famoso MIKE BONGIORNO.
La parola associata alla M  è TUTA che corrisponde a
– (linea, lettera T)
– (linea, lettera T)
Per memorizzare che nel codice Morse la lettera M equivale a —
(linea, linea),
immagina che MIKE BONGIORNO si presenta in televisione ad uno dei
suoi quiz in TUTA 
La lettera N nell’alfabeto visivo è rappresentata dalla
parola NOVEMBRE.
La parola associata alla N  è TRIO che corrisponde a
– (linea, lettera T)
. (puntino, lettera R)
Per memorizzare che nel codice Morse la lettera N equivale a -.
(linea, puntino),
immagina che mentre sei al cimitero a NOVEMBRE si presenta
un TRIO famoso (Marchesini, Solenghi, Lopez) e improvvisa uno
spettacolo divertente in quel luogo triste.

La lettera O nell’alfabeto visivo è rappresentata dalla parola OSCAR.


La parola associata alla O è DATATO  che corrisponde a
– (linea, lettera D)
– (linea, lettera T)
– (linea, lettera T)
Per memorizzare che nel codice Morse la lettera O equivale a —
(linea, linea, linea),
immagina di aver vinto l’OSCAR e scopri che non è nuovissimo, ma
è DATATO.
La lettera P nell’alfabeto visivo è rappresentata dalla parola PAPA.
La parola associata alla P è ROTTURA che corrisponde a
. (puntino, lettera R)
– (linea,  lettera T)
– (linea,  lettera T)
. (puntino, lettera R)
Per memorizzare che nel codice Morse la lettera P equivale a .–.
(puntino, linea, linea, puntino),
immagina che stai sciando e vedi il PAPA  che cade e purtroppo la diagnosi
è  ROTTURA del menisco.

La lettera Q nell’alfabeto visivo è rappresentata dalla parola QUADRO.


La parola associata alla Q è ATTIRATO che corrisponde a
– (linea,  lettera T)
– (linea,  lettera T)
. (puntino, lettera R)
– (linea, lettera T)
Per memorizzare che nel codice Morse la lettera P equivale a –.-
(linea, linea, puntino, linea),
immagina che stai visitando un museo e il QUADRO che stai osservando è
così brutto che ha ATTIRATO tanta gente.

La lettera R nell’alfabeto visivo è rappresentata dalla parola ROMEO.


La parola associata alla R è RITIRO che corrisponde a
. (puntino, lettera R)
– (linea,  lettera T)
. (puntino, lettera R)
Per memorizzare che nel codice Morse la lettera R equivale a .-.
(puntino, linea, puntino),
immagina che mentre osservi  il famoso dramma
shakespeariano, ROMEO fa una pessima figura e annuncia per questo il
suo RITIRO.

La lettera S nell’alfabeto visivo è rappresentata dalla parola SERRA.


La parola associata alla S è RIARARE  che corrisponde a
. (puntino, lettera R)
. (puntino, lettera R)
. (puntino, lettera R)
Per memorizzare che nel codice Morse la lettera S equivale a …
(puntino, puntino, puntino),
immagina che hai appena finito di arare la SERRA, quando arriva il tuo
capo e ti comanda di RIARARE la serra perché è venuta male.

La lettera T nell’alfabeto visivo è rappresentata dalla parola TANGO.


La parola associata alla T è ODIO che corrisponde a
– (linea,  lettera D)
Per memorizzare che nel codice Morse la lettera T equivale a – (linea),
immagina che stai osservando due ballerini di TANGO che si sgambettano
a vicenda, perché tra di loro c’è tanto ODIO.

La lettera U nell’alfabeto visivo è rappresentata dalla parola UNIFORME.


La parola associata alla U è RARITA’ che corrisponde a
. (puntino, lettera R)
. (puntino, lettera R)
– (linea,  lettera T)
Per memorizzare che nel codice Morse la lettera U equivale a ..-
(puntino, puntino, linea),
immagina che stai guardando l’UNIFORME di un poliziotto e noti che è
diverso dagli altri e mentre cerchi di capire il motivo, ti dicono che si tratta
di una RARITA‘.

La lettera V nell’alfabeto visivo è rappresentata dalla parola VITTORIA.


La parola associata alla V è IRRORATO che corrisponde a
. (puntino lettera R)
. (puntino lettera R)
. (puntino lettera R)
– (linea  lettera T)
Per memorizzare che nel codice Morse la lettera V equivale a … -
(puntino, puntino, puntino, linea),
immagina che stai guardando una gara di formula 1 e il pilota che ha
conseguito la VITTORIA viene IRRORATO  con tanto spumante.

La lettera W nell’alfabeto visivo è rappresentata dalla parola WHISKY.


La parola associata alla W è ARDITO che corrisponde a
. (puntino lettera R)
– (linea  lettera D)
– (linea  lettera T)
Per memorizzare che nel codice Morse la lettera W equivale a .–
(puntino, linea, linea),
immagina che il nostro amico, generalmente molto timido, si è scolato una
bottiglia di buon WHISKY ed è diventato molto ARDITO.

La lettera X nell’alfabeto visivo è rappresentata dalla parola RAGGI X.


La parola associata alla X è IRRADIO che corrisponde a
. (puntino, lettera R)
. (puntino, lettera R)
– (linea,  lettera D)
Per memorizzare che nel codice Morse la lettera X equivale a ..-
(puntino, puntino, linea),
immagina che mentre eseguo dei raggi X, mi IRRADIO con onde
elettromagnetiche.
La lettera Y nell’alfabeto visivo è rappresentata dalla parola YOT.
La parola associata alla Y è TRADITO che corrisponde a
– (linea,  lettera T)
. (puntino, lettera R)
– (linea,  lettera D)
– (linea,  lettera T)
Per memorizzare che nel codice Morse la lettera Y equivale a -.–
(linea, puntino, linea, linea),
immagina che mentre trascorrono le vacanze su un lussuoso YOT, il marito
scopre di essere stato TRADITO dalla moglie.
La lettera Z nell’alfabeto visivo è rappresentata dalla parola ZORRO.
La parola associata alla Z è OTTURARE che corrisponde a
– (linea,  lettera T)
– (linea,  lettera T)
. (puntino, lettera R)
. (puntino, lettera R)
Per memorizzare che nel codice Morse la lettera Z equivale a –..
(linea, linea, puntino, puntino),
immagina che si rompe il bagno e come idraulico si chiama il
famoso ZORRO  che subito arriva e con la sua spada si mette
ad OTTURARE il buco.
Benissimo, se hai prestato la dovuta attenzione, allora in soli venti minuti
hai imparato l’intero codice Morse.

Strabiliante come con la giusta tecnica di memoria si conseguono


risultati come questo!
Adesso fai questo semplice esercizio riassuntivo.
Inserisci i puntini e le linee alla lettera corrispondente.
Buon divertimento!

IL CODICE MORSE
lettera          alfabeto visivo                    associazione           codice Morse 
    
A                  ALFA ROMEO                        RETE                         
B                  BATMAN                               TERRORE                                   
    
C                  CHARLIE  CHAPLIN               TORTURA                     
D                  DELTAPLANO                       TORERO                      
E                  ECO                                       ORO                              
F                  FATTORIA                             ARROTARE
G                 GOLF                                     TUTORE
H                 HOTEL                                   ORARIO ORARIO
I                   INDIA                                    AURORA
J                  JUDO                                     RIDOTTO
K                 KILO                                       TORTA
L                  LIMA                                      RITIRARE
M                MIKE  BONGIORNO               TUTA
N                NOVEMBRE                             TRIO
O                OSCAR                                    DATATO
P                 PAPA                                      ROTTURA
Q                QUADRO                                 ATTIRATO
R                ROMEO                                    RITIRO
S                SERRA                                      RIARARE
T                TANGO                                     ODIO
U                UNIFORME                              RARITA’
V                VITTORIA                                 IRRORATO
W               WISKY                                      ARDITO
X                RAGGI X                                   IRRADIO
Y               YOT                                           TRADITO
Z               ZORRO                                     OTTURARE
Augurandomi di averti appassionato in questa lezione e suggerendoti di
esercitarti per consolidare questo codice internazionale, ti invito a seguirmi
nei saluti conclusivi di questo corso di memoria completo (base + avanzato)
A proposito se ti dovessi trovare nei guai, adesso sai come mandare un

                                              

LEZIONE N. 22 “MEMORIZZA
LE CARTE DA POKER”
 

Le tecniche di memoria sono strumenti utili la cui applicazione può


essere utilizzata in svariati campi e ambiti.
Questo vale sia se si affrontano aspetti importanti sia se ci si concentra
su ambiti marginali quali svago e divertimento.
La memorizzazione delle carte da poker si colloca sicuramente in
questa seconda opzione.

Se sei un giocatore di poker, scala 40 o burraco molto probabilmente


questa lezione potrebbe appassionarti particolarmente, in caso
contrario imparare queste ulteriori tecniche ed esercitarti da solo o con
amici potrà rafforzare la consapevolezza delle tue potenzialità, oltre
che passare un po’ di tempo in allegria.

Senza ragionare per concetti astratti, sottolineo che la conversione


fonetica è la tecnica ufficiale che dovrai applicare  per memorizzare le
carte da poker.

Se hai seguito con attenzione le lezioni presentate in questo libro non


avrai nessuna difficoltà a svolgere questo esercizio.
In caso contrario ti incoraggio a rileggerti con attenzione la lezione n.
12 di questo manuale della memoria.

Ovviamente una volta memorizzate le carte si dovranno utilizzare le


altre tecniche imparate in questo corso affinché si possa ricordare la
giusta successione di scarto ed uscita.
 

Non perdiamo altro tempo ed iniziamo con il seme di cuori.


 
Prendiamo la C (SUONO CH), iniziale di cuore ed associando la
conversione fonetica individuiamo
- 10 carte numeriche che vanno dal n.1 al n.10;
- 3 carte che rappresentano la famiglia reale: il Fante (con la lettera J e
comunemente chiamato “Jack”), la Donna o Regina (con la lettera Q di
“Queen”) ed il Re (con la lettera K di “King”).
Cominciamo a visualizzare nella nostra mente la carta n.1: asso di cuori.
Avendo fissato la lettera CH corrispondente al seme di cuori, aggiungendo
la conversione fonetica del numero 1, ovvero D
otteniamo CH+D e quindi con fantasia creiamo la parola CHIODO.
La carta asso di cuori sarà sempre visualizzata con l’immagine di un
chiodo.

Per creare l’immagine del 2 di cuori uniamo il


suono CH corrispondente al seme di cuori e la N corrispondente alla
conversione fonetica del n.2 e con fantasia otteniamo la parola CANE.
La carta 2 di cuori sarà sempre visualizzata con l’immagine di un cane.
 

Per creare l’immagine del 3 di cuori uniamo il


suono CH corrispondente al seme di cuori e la M corrispondente alla
conversione fonetica del n.3 e con fantasia otteniamo la
parola CHIOMA.
La carta 3 di cuori sarà sempre visualizzata con l’immagine di una
folta chioma.

Per creare l’immagine del 4 di cuori uniamo il


suono CH corrispondente al seme di cuori e la R corrispondente alla
conversione fonetica del n.4 e con fantasia otteniamo la
parola CARRO.
La carta 4 di cuori sarà sempre visualizzata con l’immagine di un
carro, forse un carro armato.
Per creare l’immagine del 5 di cuori uniamo il
suono CH corrispondente al seme di cuori e la L corrispondente alla
conversione fonetica del n.5 e con fantasia otteniamo la
parola COLLA.
La carta 5 di cuori sarà sempre visualizzata con l’immagine di una
colla.

Per creare l’immagine del 6 di cuori uniamo il suono C corrispondente


al seme di cuori e la C corrispondente alla conversione fonetica
del n.6 e con fantasia otteniamo la parola  CECI.
La carta 6 di cuori sarà sempre visualizzata con l’immagine di un bel
piatto di ceci.

 
Per creare l’immagine del 7 di cuori uniamo il
suono CH corrispondente al seme di cuori e la CH corrispondente alla
conversione fonetica del n.7 e con fantasia otteniamo la parola 
COCCO.
La carta 7 di cuori sarà sempre visualizzata con l’immagine di un
rinfrescante cocco.

Per creare l’immagine dell’8 di cuori uniamo il


suono CH corrispondente al seme di cuori e la F corrispondente alla
conversione fonetica del n.8 e con fantasia otteniamo la
parola CAFFE’.
La carta 8 di cuori sarà sempre visualizzata con l’immagine di una
tazzina di buon caffè.

 
Per creare l’immagine del 9 di cuori uniamo il
suono CH corrispondente al seme di cuori e la B corrispondente alla
conversione fonetica del n.9 e con fantasia otteniamo la parola CUBO.
La carta 9 di cuori sarà sempre visualizzata con l’immagine di un
cubo, magari quello di Rubik.

Per creare l’immagine del 10 di cuori uniamo il


suono CH corrispondente al seme di cuori e la S corrispondente alla
conversione fonetica del numero 0 e con fantasia otteniamo la
parola CASA.
La carta 10 di cuori sarà sempre visualizzata con l’immagine di una
bella casa.
Ripassiamo velocemente l’associazione delle prime dieci carte con le
relative immagini che una volta identificate resteranno sempre le stesse.

CARTE IMMAGINE
1 (Asso) Chiodo
2 Cane
3 Chioma
4 Carro
5 Colla
6 Ceci
7 Cocco
8 Caffè
9 Cubo
10 Casa

Adesso si rende necessario memorizzare anche le tre figure, ovvero


il Fante (con la lettera J e comunemente chiamato “Jack”), la Donna o
Regina (con la lettera Q di “Queen”) ed il Re (con la lettera K di “King”).
Per queste, affinché non ci confondiamo, anziché usare la conversione
fonetica dei numeri 11, 12 e 13 utilizzeremo invece l’iniziale del seme di
cuori CH e uniremo tre parole che fanno rima con fante, regina e re.
Una parola che inizi per CH e faccia rima con fante potrebbe
essere CANTANTE.
Quindi quando esce il JACK di cuori immaginerò un cantante famoso che
conosco bene.
 
Una parola che inizi per CH e faccia rima con regina potrebbe
essere CATENINA.
Quindi quando uscirà il Q di cuori immaginerò una mia catenina frutto di
ricordi.
 

Una parola che inizi per CH e faccia rima con re potrebbe essere CUORE.
Quindi quando uscirà il K di cuori penserò ad un grande cuore.

Adesso possiamo completare l’insieme delle 13 carte del seme di cuori e


avremo quindi:

 
CARTE IMMAGINE
1 (Asso) Chiodo
2 Cane
3 Chioma
4 Carro
5 Colla
6 Ceci
7 Cocco
8 Caffè
9 Cubo
10 Casa
J Cantante
Q Catenina
K Cuore

Molto probabilmente starai pensando che sia un’operazione complicata


quella di ricordare le carte da gioco, ma se sei stato costante e hai seguito
perfettamente le lezioni prodotte e contenute in questo libro avrai imparato
che la mente umana non ha nessuna difficoltà a ricordare le immagini
poiché sono queste che rappresentano il linguaggio ufficiale del cervello,
Sii certo che i risultati sono garantiti.
Prova a metterti in gioco!
Prendi un mazzo di carte da poker ed isola il seme di cuori.
Metti in ordine dalla prima all’ultima le carte che hai in mano e inizia a
memorizzarle con le relative immagini che abbiamo creato.
Ripeti l’operazione per 2, 3 volte.
Adesso mischia queste carte e inizia a concatenare una carta alla successiva,
ovvero un’immagine alla successiva  attraverso una storiella buffa,
grottesca con il metodo del PAV.
É arrivato il momento di coprire le carte e ripercorrendo nella tua mente la
storia che hai creato indica la giusta successione di ogni carta.
Rimarrai sbalordito dalla facilità con cui effettuerai questa operazione.
Non credere che sia difficile perché sei già riuscito nell’impresa di ricordare
16 termini diversi (lezione n.5), invece le carte in questione per il momento
sono solo 13.
Quando avremo finito di memorizzare tutti e quattro i semi le carte che
ricorderai non saranno solo 13 ma 52 e già possiedi la tecnica dell’archivio
mentale utile per quest’altra impresa titanica.
Se il creare una storia che concateni una carta all’altra ti appare faticosa
utilizza questo archivio menzionato che hai costruito e deposita in ogni
cassetto, dal 1° al 13° le relative carte che si susseguiranno una dopo l’altra.

Passiamo adesso al seme di Picche.


Isoliamo la lettera P, iniziale di Picche e aggiungiamo la conversione
fonetica del n.1 che ormai dovresti conoscere molto bene.
Otteniamo quindi P (iniziale del seme di Picche) + D (conversione fonetica
del n.1)= PIEDE.
L’asso di picche sarà da te memorizzato immaginando un grosso piede.

Il 2 di picche sara ottenuto dalla lettera P (iniziale del seme di Picche)


+ N (conversione fonetica del n.2)= PANE.
Il 2 di picche sarà da te memorizzato immaginando un pezzo di pane.

 
Il 3 di picche sarà ottenuto dalla lettera P (iniziale del seme di
picche)+ M (conversione fonetica del n.3)= PIUME.
Il 3 di picche sarà da te memorizzato immaginando delle belle piume.

 
Il 4 di picche sarà ottenuto dalla lettera P (iniziale del seme di
picche)+ R (conversione fonetica del n.4)= PERA.
Il 4 di picche sarà da te memorizzato immaginando una bella pera.

Il 5 di picche sarà ottenuto dalla lettera P (iniziale del seme di


picche)+ L (conversione fonetica del n.5)= PALLA.
Il 5 di picche sarà da te memorizzato immaginando una grossa palla.

 
 
Il 6 di picche sarà ottenuto dalla lettera P (iniziale del seme di
picche)+G (conversione fonetica del n.6)= PIOGGIA.
Il 6 di picche sarà da te memorizzato immaginando una giornata di pioggia.
 
Il 7 di picche sarà ottenuto dalla lettera P (iniziale del seme di
picche)+ GH (conversione fonetica del n.7)= PIEGA.
Il 7 di picche sarà da te memorizzato immaginando una strana piega di un
foglio.

 
L’8 di picche sarà ottenuto dalla lettera P (iniziale del seme di
picche)+F (conversione fonetica del n.8)= PUFFO.
L’8 di picche sarà da te memorizzato immaginando uno dei famosi puffi.
 

Il 9 di picche sarà ottenuto dalla lettera P (iniziale del seme di picche)+


P(conversione fonetica del n.9)= PAPA’.
Il 9 di picche sarà da te memorizzato immaginando un papà.
 
Il 10 di picche sarà ottenuto dalla lettera P (iniziale del seme di picche)+Z
(conversione fonetica del n.0)= PIZZA.
Il 10 di picche sarà da te memorizzato immaginando una gustosa pizza.

Come abbiamo già fatto per il seme di cuori abbiamo bisogno di


memorizzare anche le tre figure, ovvero il Fante (con la lettera J e
comunemente chiamato “Jack”), la Donna o Regina (con la lettera Q di
“Queen”) ed il Re (con la lettera K di “King”).
Per queste, affinché non ci confondiamo, anziché usare la conversione
fonetica dei numeri 11, 12 e 13 utilizzeremo invece, l’iniziale del seme di
picche P e uniremo tre parole che fanno rima con fante, regina e re.
 
Una parola che inizi per P e faccia rima con fante potrebbe
essere PIANTE.
Quindi quando esce il JACK di picche immaginerò tantissime piante.

 
Una parola che inizi per P e faccia rima con regina potrebbe
essere PAPERINA.

Quindi quando uscirà il Q di picche immaginerò “la compagna di paperino,


paperina”.
 

 
Una parola che inizi per P e faccia rima con re potrebbe essere PURE’.
Quindi quando uscirà il K di picche penserò ad un buon purè.

Abbiamo cosi ottenuto anche le associazioni con le 13 carte del seme di


picche che riassumiamo nella seguente tabella.
CARTE IMMAGINE
1 (Asso) Piede
2 Pane
3 Piuma
4 Pera
5 Palla
6 Pioggia
7 Piega
8 Puffo
9 Papà
10 Pizza
J Piante
Q Paperina
K Purè
 
 
Come hai già sperimentato con il seme di cuori esegui lo stesso esercizio
per quello di picche e memorizza o con la 1° tecnica di memoria, ovvero
utilizzando una storiella paradossale che colleghi tutte le carte con le
associazioni relative, oppure con la 3° tecnica di memoria relativa
all’archivio mentale che dovresti aver interiorizzato dovutamente.
Ripeti questo esercizio per due tre volte e rendilo un po’ più difficile
unendo questa volta sia il seme di cuori che quello di picche, divertendoti
quindi con 26 carte diverse.
In questo modo stai già a metà strada del tuo percorso e dal raggiungimento
del tuo obiettivo: memorizzare 52 carte da poker.
Terminiamo questa lezione occupandoci dei restanti due semi: quadri e
fiori.
Avendo compreso sicuramente il metodo, procederò in maniera più spedita.
Iniziamo con il seme di fiori dove come iniziale prenderemo la lettera F.

 
 
F+1 (asso di fiori) = F+ t = FOTO
F+2 (n)= FONO
F+3 (m)= FUMO
F+4 (r)= FARO
F+5 (l)= FOLLA
F+6 (c)= FECI
F+7 (ch)= FICO
F+8 (v)= FAVA
F+9 (p)= FIABA
F+0 (s) = 10= FOSSO
F+FANTE (JACK)= FURFANTE
F+REGINA (Q)= FIGURINA
F+RE (KING)= FIORE
Passiamo infine al seme di quadri.
Useremo  per convenzione comunemente accettata da tutti l’iniziale D.
 

D+1(asso di quadri)= D+t= DITO


D+2 (n)= DONNA
D+3 (m)= DAMA
D+4 (r)= DIARIO
D+5 (l)= DUELLO
D+6 (c)= DOCCIA
D+7 (ch)= DUCA
D+8 (v)= DIVO
D+9 (b)= DUBBIO
D+0 (s)= 10= DOSSO
D+FANTE (JACK)= DANTE
D+REGINA (Q)= DOTTORINA
D+RE (KING)= DOLORE
Abbiamo finalmente terminato la memorizzazione di tutti i semi.
Nella tua mente dotata di straordinarie potenzialità hai consolidato un altro
importante tassello della memoria e deciderai tu se adoperarlo per fini
personali o semplicemente per passatempo.
Mi rendo conto che di primo acchito potrebbe apparire complessa tale
operazione, ma ricordati sempre, caro amico/a, che per la mente umana,
quando la si sfrutta nel modo corretto utilizzando il suo linguaggio, ovvero
le immagini, allora la parola complesso si trasforma nella parola semplice.
Serve solo crederci, applicarsi e sperimentare su se stessi.
Divertiti, mettiti alla prova, testa le tue abilità con gli altri e dimostra a tutti
e soprattutto a te stesso che adesso con queste tecniche sei capace di
memorizzare con totale sicurezza 52 carte da poker.
Provaci, non ti costa nulla, il peggio che potrebbe succedere e che potresti
non vincere a burraco, scala 40 o poker, ma penso che a questo si possa
sopravvivere.

LEZIONE N.23
“FINE CORSO”

Bravissimo/a.
Non serve aggiungere altro al tuo impegno e alla tua dedizione dimostrate
nel seguire tutte le lezioni di questo corso.
Se hai creduto veramente che queste informazioni ti servano nella vita e se
ti sei divertito nell’appassionarti alle tecniche di memoria che hai imparato,
allora sono certo che il motto di questo sito è diventato il tuo motto.
Ora hai più memoria e con questa capacità nelle tue mani potrai scordarti
definitivamente la parola “dimenticare”.
Ora hai più sicurezza in quanto quello che ti servirà ricordare per un
esame, per un’interrogazione, per un concorso o semplicemente per non
dimenticare la lista della spesa, lo ricorderai con assoluta sicurezza.
Ora hai più autostima poiché sei diventato consapevole delle immense
capacità che possiedi e hai sostituito la parola impossibile con la frase ”ce la
farò sicuramente”.
Forse ora prenderai anche decisioni che prima di aver seguito questo corso
non avresti minimamente pensato di prendere.
Ora hai meno ansia come conseguenza naturale della sicurezza di
affrontare impegni importanti che ti relazionano con altri e con la certezza
di non dimenticare quanto studiato o pensato fra le tue mura domestiche.
Come un bravo artigiano che conosce e sa adoperare ogni strumento utile al
suo lavoro, anche tu adesso sei in possesso di tutti gli strumenti necessari
per diventare un esperto di memoria.
Con la passione con cui hai alimentato i tuoi sforzi e continuando ad
esercitarti con serietà, da solo e con amici, non ti resta che diventare sempre
più abile nell’uso delle suddette tecniche e strategie di memorizzazione,
ovvero dei tuoi nuovi strumenti di lavoro.
Il corso di memoria completo termina qui.
Ti ringrazio di cuore per avermi seguito.

BONUS N.1 “COME MEMORIZZARE NOMI E COGNOMI”


 
Di seguito sono suggeriti 6 pratici consigli per memorizzare i nomi e non
dimenticarli nel tempo.
1°  Presta attenzione al suo nome quando viene pronunciato.
Se non sei stato attento fattelo ripetere.
2° Ripeti il suo nome, meglio se ad alta voce
(piacere Sabrina, io sono Luigi).
3° Associa mentalmente il nome a
a) Un conoscente  (si chiama come mio padre, mia madre, mio cugino).
b) Un personaggio famoso (Paolo-Paolo Bonolis, Laura-Laura Pausini).
c)  Qualche particolare del volto più evidente, tipo caricatura (nome Giada,
al posto degli occhi ci vedo due pietre preziose, due giade
4° Se non conosci nessuno con quel nome,
Se non esiste un personaggio famoso con quel nome,
Se non intravedi particolari rilevanti del volto,
colloca quella persona da qualche parte (Andrea, davanti alla croce di
Sant’Andrea
5° Durante la conversazione chiama la persona che hai conosciuto con il
suo nome, ripetendolo più volte.
(certo sig. Carlo, sono d’accordo con lei sig. Carlo).
6° Quando termina la conversazione e ci si saluta pronuncia il suo nome a
voce alta.
(e’ stato un piacere conoscerla sig. Luigi, signora Roberta).

Nel caso non dovessero esserci i presupposti per applicare questi


consigli, allora il metodo migliore consiste nell’associare al volto un
immagine umoristica o paradossale con un’assonanza simile al nome.
Chiarisco meglio il concetto con alcuni esempi.
1° personaggio: lo chiamiamo Fabio.

Siccome il volto è un’immagine, e l’immagine è facile ricordarla,


dobbiamo visualizzare questa persona con in mano una bottiglia di
acqua Fabia.
Tutti coloro che si chiamano Fabio saranno ricordati con la stessa
associazione nome-immagine.

2° personaggio: la chiamiamo Simona.

 
Per ricordare questo nome pensiamo a questa donna con una grossa
Sim telefonica appesa al naso tipo piercing.
Ogniqualvolta incontreremo una ragazza di nome Simona,
l’associazione da visualizzare dovrà essere sempre la stessa.

3° e ultimo personaggio: lo chiamiamo Mimmo.

Per memorizzare questo nome basta immaginare quest’uomo nella


piazza del nostro paese mentre lavora come mimo.

Con questo metodo di memorizzazione divertiti a creare tutte le


associazioni nome-immagine possibili e testa le tue abilità quando
conosci nuova gente.

MEMORIZZARE I COGNOMI
Per memorizzare diversi cognomi in successione bisogna creare dapprima
una storiella buffa e grottesca e in questa concatenare gli stessi cognomi,
uno con l’altro.
Basta usare delle parole che come assonanza si somigliano e il gioco è fatto.
 
Esempio pratico (uso nomi di personaggi famosi)
1  Amendola Claudio
2  Manzoni Alessandro
3  Cherubini Lorenzo
4  Ranieri Massimo
5  Villaggio Paolo
6  Totti Francesco
7  Costanzo Maurizio
 
Creo la mia storia
Posso decidere di imparare a memoria il primo cognome (Amendola) e poi
iniziare la storia oppure cominciare da subito in questo modo:

Sono in un edificio religioso e assorto a pregare.


Al termine  pronuncio la parola finale Amen (Amendola);

Poiché questa preghiera mi ha tolto tante energie avverto il


bisogno di mangiare e mi compro una bistecca
di manzo (Manzoni);

Questo mio modo di fare è irrispettoso nel luogo sacro in cui sto e
quindi per punirmi appaiono due angeli cherubini (cherubini);
Io cerco di giustificarmi, ma questi cherubini mi trasformano la
bistecca di manzo in una brutta rana (Ranieri);

Spaventato e arrabbiato per l’accaduto scappo via dall’edificio


sacro e vado a comprarmi qualcosa nel
vicino villaggio (Villaggio);

Il villaggio è deserto ed io chiedo all’unica persona che incontro


che fine hanno fatto gli altri.
Lui mi risponde e mi dice: qui non ci sta più nessuno sono andati
via tutti (Totti);

Visto che lì non trovo nessuno per mangiare qualcosa, decido di


spostarmi vicino al mare, sulla costa (Costanzo)

 
Ovviamente posso decidere di memorizzare anche vie, numeri civici e
tanto altro se applico tutte le tecniche imparate in questo corso di memoria.
 

BONUS N. 2. FAI DIVERTIRE I


TUOI BAMBINI
 
In questo secondo bonus desidero aiutare i genitori che hanno figli piccoli a
insegnare loro il sistema divertente per ricordare tutte le regioni Italiane e
tutti i pianeti del sistema solare.
Ovviamente questa lezione è dedicata ai ragazzi delle scuole elementari,
anche se la mia personale esperienza di vita mi suggerisce che anche
ragazzi/e più grandi forse non conoscono perfettamente queste
informazioni.

La tecnica utilizzata è sempre la stessa e consiste nel concatenare una


regione o un pianeta al successivo mediante una storiella buffa.
Rimarrai scioccato con quanta semplicità i tuoi piccoli impareranno tutto
questo e soprattutto di come saranno stati felici di farlo divertendosi un
mondo.

LE REGIONI D’ITALIA
 
Se ti dovessero chiedere quante regioni ci sono in Italia ti basterà crearti
questa associazione mentale:
Immagina che in Italia soffi sempre un forte vento.
Vento è un termine simile al numero 20 e quindi se crei in te questa
immagine ricorderai con totale sicurezza che le regioni d’Italia sono 20.

Ora dobbiamo immaginare di essere in un bel cinema e di avere di fronte a


noi un grande schermo bianco.
Su questo schermo dobbiamo proiettare delle immagini mentali che
dovranno essere buffe ed inoltre queste immagini mentali devono creare
una storia concatenandosi una con l’altra.
Basterà usare dei termini o assonanze simili alla parola originale che
vogliamo ricordare e il gioco è fatto
La nostra mente per memorizzare nel tempo e non semplicemente per pochi
istanti o qualche giorno deve fuoriuscire dagli schemi mentali consolidati e
a cui si è abituata
Per far questo ha necessità di creare immagini mentali che devono essere
grottesche e che quindi devono trasmetterci un’emozione positiva o
negativa.
Questo concetto che ti ho scritto in maniera veloce l’ho già spiegato
dettagliatamente nella lezione n.4 riguardante la tecnica del PAV che
rappresenta la base di tutte le tecniche di memoria.
Ma adesso concentriamoci sulle regioni del nord Italia o Italia
Settentrionale.

 
Dapprima te le elenco in modo casuale, quindi inventando una storiella
buffa le impareremo nell’ordine qui sotto riportato.
Ovviamente questa è la mia storia, tu o tuo figlio potrete crearvi la vostra
storia con i vostri collegamenti grotteschi. Consiglio di far questo in quanto
il risultato sarà ancora più ottimale perché frutto della creatività individuale.
 
1° VALLE D’AOSTA
2° PIEMONTE
3° VENETO
4° FRIULI VENEZIA GIULIA
5° TRENTINO ALTO ADIGE
6° LOMBARDIA
7° LIGURIA
8° EMILIA ROMAGNA
 
Prima parola proiettata sullo schermo virtuale è Valle D’Aosta.
Immagina una grande valle e in questa valle vedi un enorme
Piede (Piemonte);
Questo piede è cosi grosso che fuoriescono tutte le Vene (Veneto):
Il possessore di questo piede si preoccupa e quindi chiama la sua amica
infermiera di nome Giulia che abita a Venezia (Friuli Venezia Giulia);
Giulia si rende conto che la situazione è grave e porta il suo amico in un
ospedale lontano e lo fa prendendo il Treno (Trentino Alto Adige);
Siccome il viaggio è lungo e scomodo perché i sedili sono tutti rovinati, al
paziente col piede grosso gli vengono tanti dolori ai Lombi (Lombardia);
Il dolore è davvero intenso quindi l’infermiera decide di dare al paziente un
potente Liquore (Liguria);
Al paziente quel liquore non piace tanto e si arrabbia con l’infermiera
dicendole che il suo liquore preferito è la Vecchia Romagna etichetta
bianca (Emilia Romagna).
 
Adesso prova a raccontare nuovamente la storiella a voce alta cercando di
ricordare tutte le regioni del Nord Italia  elencate.
Subito dopo racconta la storiella nella tua mente ed a voce alta pronuncia
solo le diverse regioni d’Italia memorizzate.
Scoprirai con quanta facilità e rapidità il tuo cervello ricorderà il tutto.
Ti aggiungo un altro beneficio che questa divertente tecnica consegue: ciò
che viene memorizzato si deposita nella memoria a lungo termine e questo
significa che tutto quello che hai imparato non lo scorderai più.
Significa in altre parole che da questo momento in poi e per tutta la vita
le regioni d’Italia non le dimenticherai più.
 
Proseguiamo con le regioni del centro Italia, utilizzando sempre la stessa
tecnica e soprattutto ricorrendo alle creative immagini mentali.
 
 

Iniziamo con l’elencarle:

9°   LAZIO,
10° MARCHE,
11° TOSCANA,
12° UMBRIA.
13° SARDEGNA
 
La tecnica è la medesima e divertendoci con la nostra fantasia creiamo la
storiella buffa e grottesca.
Possiamo decidere di concatenare il primo nome da memorizzare (Lazio)
con l’ultima regione del Nord Italia analizzata (Emilia Romagna), oppure
iniziare da zero.
Nel primo caso immaginiamo che il paziente a cui non è stato dato il suo
liquore preferito ovvero la Vecchia Romagna (Emilia Romagna) si
innervosisca e si vesta da cowboy prendendo un lungo lazzo (Lazio);
Vestito in questo modo passa il resto della sua vita tanto da andare in
pensione, ma sorpresa delle sorprese non può ricevere la pensione perché
non ha versato le marche (Marche);
Ormai avvilito e sconfortato si concede al vizio del fumo e acquista un
importante sigaro toscano (Toscana);
Con in bocca questo sigaro e ormai senza mete girovaga per il paese e la
gente che lo vede lo insulta dicendo che è sempre ubriaco (Umbria);
Visto che è ubriaco si costituisce e va in prigione che però è piena di
detenuti che in cella sono cosi tanti da essere stretti
come sardine (Sardegna).
Nel secondo caso, se vuoi partire da zero puoi ripetere la stessa storia con la
differenza che il primo elemento lo dovrai memorizzare senza associazione.
Siamo giunti alla parte conclusiva dell’esercizio mnemonico e ci
concentriamo adesso sulle regioni del Sud Italia (Italia Meridionale).
 
Anche in questo caso facciamo prima un elenco e poi procediamo
decidendo, come nel caso precedente, di concatenare la prima regione del
Sud con l’ultima del centro esaminata oppure possiamo ripartire da zero.
A te la scelta.
14° ABRUZZO
15° MOLISE
16° CAMPANIA
17° PUGLIA
18° BASILICATA
19° CALABRIA
20° SICILIA
 
Eravamo rimasti con il paziente in una cella affollata come sardine
(Sardegna) ed ora siccome siamo in  estate e tutti sudano il tipo si lamenta
con le guardie che non gli permettono di farsi una doccia e grida “puzzo”
(Abruzzo);
A questo punto le guardie prendono una grossa mole (Molise) e lo portano
in campagna  (Campania) affinché possa lavarsi all’aperto;
Finalmente pulito decide di passare la notte in una stalla e di dormire
sulla paglia (Puglia);
Ormai è un uomo nuovo e quindi più vicino a Dio, pertanto si reca in
una basilica (Basilicata) dove ascolta la messa;
Stranamente ad officiare non è un prete normale ma un grosso e
pericoloso calabrone (Calabria);
Dato la pericolosità, ad ogni sua richiesta il nostro caro paziente è costretto
a rispondere sempre Si (Sicilia).
Bene, spero che avrai compreso il metodo e che il lavoro più difficile da
fare è solo all’inizio quando dovrai crearti la storia.
Ricordare poi il tutto sarà di una facilità disarmante e in caso di
interrogazione scolastica o compiti vari o nella semplice comunicazione
quotidiana non farai più una magra figura.
Spero soprattutto che ti sia divertito perché quando c’è gioco le cose si
ricordano molto facilmente.

I PIANETI DEL SISTEMA SOLARE


 
 
Sei un bambino appassionato di astronomia?
I tuoi occhi brillano quando il tuo papà o la tua mamma ti portano a vedere
un planisfero dei pianeti?
Adesso ti voglio aiutare a memorizzare, con un divertente gioco, tutti i
pianeti del sistema solare.
Guarda quanto è facile quando si conoscono e si applicano delle
semplici tecniche di memoria.
Il metodo è sempre lo stesso: si parte dal primo nome e poi con una storia
divertente si legano tutti gli altri termini.
Ma basta chiacchiere e passiamo all’azione.
 
Primo nome è mercurio (solo questo lo impari a memoria).
Il signor MERCURIO non si sente molto bene perché è stato troppo vicino
al sole e deve andare a farsi degli esami del sangue;
l’infermiera però visto che è molto malconcio non riesce a trovare la VENA
(VENERE).
Quando gli fa la puntura, l’infermiera è così scarsa che gli fa molto male e
il paziente cade a TERRA (TERRA)
Questa infermiera si preoccupa tanto e pensa che la persona stia molto male
e grida a tutto l’ospedale: è MORTO, è MORTO (MARTE).
Gli altri pazienti dicono che in ospedale non c’è nessuno, sono andati tutti
via perché è GIOVEDI (GIOVE).
L’infermiera allora sempre preoccupata per la sorte del suo paziente chiede:
quando rientrano? 
I presenti rispondono dicendo che gli infermieri rientreranno SABATO
(SATURNO).
L’infermiera le tenta tutte per salvare il suo paziente e fa anche gli esami
delle URINE (URANO).
Visto che lei non è in grado di capire i risultati chiede in giro se qualcuno
dei presenti è un medico.
Gli rispondono che al momento NESSUNO (NETTUNO) è un medico.
Alla fine, stanca ma desiderosa di salvare il suo paziente va a chiamare
PLUTO (PLUTONE) il nemico di Braccio di Ferro.
 
Io ho pensato a questa buffa storiella, tu genitore puoi con la tua fantasia
inventarne un’altra.
Gli ingredienti per la memorizzazione facile sono sempre gli stessi, ovvero
le immagini e il grottesco, il paradossale, tutti in movimento (Tecnica del
PAV)
Hai notato l’assonanza dei termini Marte-Morto, Giovedì- Giove, Urina-
Urano ecc.?
La mente del tuo bambino, o qualsiasi età egli abbia, non avrà nessuna
difficoltà a ricordare il termine giusto; sarà un gioco da ragazzi!
Quindi nella mente ripercorriamo la storia, la ripetiamo prima ad alta voce e
poi nella nostra testa e si ricorderanno perfettamente tutti i pianeti del
sistema solare dal primo all’ultimo , in ordine di distanza dal sole.
 
 
 
 
RIEPILOGO PIANETI DEL SISTEMA SOLARE
 

1. MERCURIO

2. VENERE

3. TERRA

4. MARTE

5. GIOVE

6. SATURNO

7. URANO

8. NETTUNO

9. PLUTONE

CONCLUSIONI
 
Come promesso ho cercato di insegnarti le 3 tecniche fondamentali di
memoria nella maniera più semplice e pratica.
Ho voluto evitare di inondarti con particolari e informazioni che avrebbero
solo reso più complicato e dispendioso in termini di tempo l’apprendimento
di queste tecniche.
L’unica cosa che ora ti chiedo di fare è applicarle da subito e beneficiare dei
risultati che certamente otterrai.
Non dimenticarti mai concetti fondamentali come l’auto- congratulazione e
la creatività e ricordati sempre che solo quando facciamo qualcosa con
passione e anche con un po’ di divertimento, il nostro apprendimento
diventa rapido.
Non mi resta che ringraziarti per la fiducia accordatami e salutarti con una
massima che mi auguro condividerai

“La mente è come un paracadute. Funziona solo se si apre”.


Albert Einstein

IMPORTANTE PER TE
Avendo terminato la lettura di questo libro hai completato il primo
passo verso la tua crescita e la tua formazione e quindi la tua capacità
di memorizzare.
Il secondo passo da fare adesso è aumentare la tua capacità di
apprendimento facendola diventare rapida.
Il mio secondo libro, già disponibile su Amazon, dal titolo
“Super Apprendimento 5x” ( facente parte della collana
“Sprigiona il tuo genio) ti aiuterà a raggiungere questo meraviglioso
obbiettivo.
In fondo troverai il primo capitolo riprodotto integralmente così potrai
gustare già il contenuto.

Se questo libro ti ha entusiasmato o comunque se lo hai trovato di


gradevole lettura, sarei felice se lasciassi una recensione positiva a
5 stelle su Amazon.
 

QUIZ FINALE
QUANTO CONOSCI LE
TECNICHE DI MEMORIA?
 
Caro lettore è il momento di sondare le tue conoscenze relativamente al
mondo delle tecniche di memoria.
Se hai seguito l’intero corso di memoria qui presente e hai letto questo mio
manuale con molta attenzione, allora non avrai difficoltà a rispondere alle
varie domande presenti nel test.

1 Cosa bisogna fare nell’ordine prima di memorizzare?

 Archiviare- acquisire- comprendere


 Acquisire- comprendere- archiviare
 Comprendere- archiviare- acquisire

2 Qual è il linguaggio ufficiale della mente?


 Le immagini
 Le parole
 Le emozioni

3 Quale tipo di memoria è più efficace per memorizzare


velocemente?

 Memoria visiva
 Memoria auditiva
 Memoria cinestesica

4 Cosa significa l’acronimo pav nelle tecniche di memoria?

 Potenza- Astuzia- Velocità


 Paradosso- Azione- Vivido
 Paradosso- Azione- velocità

5 Chi Ha Inventato La Famosa Tecnica Dei Loci?

 Galileo Galilei
 Alberto Moravia
 Cicerone

6 Quali colori rilassano la mente e aumentano la


concentrazione?

 Verde- Azzurro- Giallo


 Rosso- Giallo- Verde
 Tutti i colori dell'arcobaleno

7 Dopo quanto tempo bisogna fare il primo ripasso nello studio?

 1 ora
1 settimana
1 giorno

8 In quanto tempo si può imparare il codice morse con le


tecniche di memoria?

 1 Anno
 3 Mesi
 20 minuti

9 Cosa è la conversione fonetica nelle tecniche di memoria?

 Una conversione di lettere in suoni fonetici


 Una conversione di numeri in suoni fonetici
 Una conversione di lettere e numeri in suoni fonetici

10 Come si impara a memorizzare i nomi di 30 persone mai viste


prima contemporaneamente?
Impossibile
Con l'associazione di immagini
Fotografandole col cellulare e scrivendo i loro nomi sulle foto
11 Da cosa è formato nelle tecniche di memoria l’alfabeto
internazionale?

 Ad ogni lettera corrisponde un numero


 Ad ogni lettera corrisponde un'immagine che inizia con la stessa lettera
Ad ogni lettera corrisponde un suono

Soluzione quiz
 

1 Cosa bisogna fare nell’ordine prima di memorizzare?


Acquisire- comprendere- archiviare

2 Qual è il linguaggio ufficiale della mente?


Le immagini

3 Quale tipo di memoria è più efficace per memorizzare


velocemente?
Memoria visiva

4 Cosa significa l’acronimo pav nelle tecniche di memoria?


Paradosso- Azione- Vivido

5 Chi ha inventato la famosa tecnica dei loci?


 Cicerone

6 Quali colori rilassano la mente e aumentano la


concentrazione?
Tutti i colori dell'arcobaleno

7 Dopo quanto tempo bisogna fare il primo ripasso nello studio?


 1  ora

8 In quanto tempo si può imparare il codice morse con le


tecniche di memoria?
20 minuti

9 Cosa è la conversione fonetica nelle tecniche di memoria?


Una conversione di numeri in suoni fonetici

10 Come si impara a memorizzare i nomi di 30 persone mai viste


prima contemporaneamente?
Con l'associazione di immagini

11 Da cosa è formato nelle tecniche di memoria l’alfabeto


internazionale?
Ad ogni lettera corrisponde un'immagine che inizia con la
stessa lettera

 
Sono certo che se hai seguito attentamente ogni lezione di questo libro avrai
risposto correttamente a tutte le domande.
In caso contrario ti incoraggio a rileggerti i capitoli riferiti alle risposte che
hai sbagliato.
Il mio personale consiglio è quello di tenere sempre a portata di mano
questo manuale e rileggerlo più volte.
La tua memoria diverrà prodigiosa!

Di seguito gli indirizzi:


sito web:   www.desantisluigi.com
pagina facebook “dolce-mente De Santis”
e-mail: desantisluigi1975@libero.it
 

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Indice
 
Introduzione, 10
1°   Lezione “Come e perché porsi una meta”, 13
2°   Lezione “L’importanza delle giuste motivazioni”, 22
3°   Lezione “Il metodo di studio perfetto”, 32
4°   Lezione “La PNL nello studio”, 39
5°   Lezione “I 3 canali preferenziali”, 46
6°   Lezione “I tempi dell’apprendimento”, 58
7°   Lezione “Le parole chiave e le parole concetto”, 65
8°   Lezione “La lettura veloce”, 76
9°   Lezione “Le mappe mentali”, 89
10° Lezione “La regola delle tre P”, 98
11° Lezione “Sottolineare: Come,Quando,Perché”, 107
12° Lezione “Esami e concorsi”, 112
13° Lezione “Il colloquio di lavoro”, 132
Quiz finale, 139
 

1° Lezione
“Come e perché porsi una meta”
 
Quale immagine ti viene in mente quando senti la parola meta?
Personalmente penso ad un giocatore di football americano che dopo aver
corso tutto il campo con il suo bel pallone esulta facendo meta.
Meta ovvero obiettivo raggiunto.
Ho voluto iniziare questo nuovo percorso che ti porterà ad acquisire nuove
competenze nel campo dell’apprendimento rapido con questo esempio, per
affermare una tanto semplice quanto scontata constatazione.

Ricordati ogni giorno questa assoluta verità scientifica: “chi non si


prefigge una meta e non si impegna nel raggiungerla non otterrà mai
nessun risultato davvero importante”.
Traducendo questo concetto a quanto imparerai in questo corso di
apprendimento rapido risulta evidente che solo se ti porrai l’obiettivo di
seguire con scrupolosità ogni lezione applicandone i consigli e i
suggerimenti, solo allora il tuo apprendimento diverrà più veloce e più
efficace.
 
Churchill una volta disse: ”Uno sforzo continuo – non la forza o
l’intelligenza – è la chiave che sprigiona il nostro potenziale.”
Risulta ovvio quindi desumere che ogni meta da raggiungere è direttamente
proporzionale alla voglia e al desiderio di conseguirla.
Inoltre i propri bisogni da soddisfare insieme alle proprie necessità
diventano la benzina che alimenta il motore dell’impegno, elemento questo
fondamentale per il conseguimento del proprio obiettivo.
Si dice che la differenza tra una meta ed un sogno non risieda tanto nella
difficoltà a raggiungere tale meta e non farla restare solo un sogno, ma si
concretizza nella data.
Questo significa che ogni meta che mi prefiggerò nella vita e quindi in
questo contesto la meta di poter apprendere più velocemente ed
efficacemente ogni studio che faccio, la raggiungerò solo se stabilirò un
tempo preciso entro il quale ottenere tale risultato e mi adopererò con
impegno per arrivare al traguardo desiderato.
 
Alcuni esperti in materia hanno identificato 4 parametri che una meta
dovrebbe soddisfare.
Il primo parametro è che la meta deve essere pensata in termini affermativi.
Per esempio dirò la frase: “io voglio superare quell’esame universitario con
il massimo dei voti”, anziché dire “io non voglio superare l’esame con un
voto minore di 30”.
Apparentemente ho detto la stessa cosa, ma non per la mia mente che ha
notevoli difficoltà a digerire le negazioni.
Mi spiego meglio con un esempio.
Se io ti dicessi: Non voglio che tu veda alberi in questa strada,
personalmente quale albero hai visto che non dovevi vedere?
Sicuramente hai visto un albero in quanto la nostra mente in maniera
automatica trasforma le parole in immagini mentali proprio perché il
linguaggio del cervello sono le immagini.
 

 
Per quanto concerne invece le negazioni, gli avverbi e le congiunzioni
queste non subiscono una trasformazioni in immagini, ragion per cui
vengono trascurate dalla mente.
Quindi impara a formulare le mete sempre in termini positivi; avrai fatto già
il 30% del lavoro, in quanto il cervello si predisporrà per il conseguimento
di tale meta o obiettivo.
 
Il secondo parametro di una buona meta è che deve essere raggiungibile e
flessibile.
Se non ho mai corso in vita mia e mi voglio iscrivere subito ad
una maratona di 42 Km, sicuramente non raggiungerò mai il traguardo,
vincere sarebbe poi un’utopia impensabile.
Se invece mi alleno in maniera progressiva e con gradualità mi pongo
l’obiettivo di percorrere prima 5 poi 10, quindi 20, 30 ,40 km allora potrò
pensare di poter raggiungere la mia meta.
Raggiungere una meta che ci si era prefissata produce gioia e soddisfazione,
aumentando la propria autostima e divenendo un pilastro sul quale costruire
altre mete.
Diversamente non raggiungere una meta prefissata produce insoddisfazione
e può diventare demotivante per sforzi futuri.

 
Pertanto poniti mete che siano alla tua portata e impegnati per conseguirle
nei tempi giusti.
Una volta raggiunto lo scopo prefiggiti una nuova meta, questa volta più
difficile e così via.
Avrai aggiunto un altro 20% di lavoro già concretizzato al tuo cervello.
Terzo parametro è che una meta deve essere sensoriale.
Significa questo che quando mi pongo un obiettivo lo devo vivere con i
miei 5 sensi.
Devo immaginare di aver già raggiunto tale meta, la devo vedere, sentire,
toccare, percepire, e in questo modo la mia mente proverà anzitempo la
stessa soddisfazione come se avesse già raggiunto l’obiettivo.
Questa è una importante caratteristica del nostro cervello che non distingue
l’immaginazione dalla realtà facendoci provare, anche solo con
l’immaginazione, tutta la gamma delle emozioni presenti nella natura
umana.
Quello che ti sto scrivendo potrebbe apparirti strano, ma un semplice
esempio chiarirà ogni cosa.
Ti è mai capitato mentre sognavi di essere inseguito da qualcuno o qualcosa
che ti faceva paura, e di svegliarti di soprassalto nel mezzo della notte e
avvertire che il cuore ti batteva forte?
O ancora, ti è mai capitato durante il sogno di avventurarti in una lotta con
qualcuno o qualcosa, una lotta che ti privava di energie, e svegliarti
avvertendo una sensazione di spossatezza?
Queste sensazioni le proviamo perché per la mente umana non fa differenza
se quello che stiamo vivendo stia realmente accadendo, oppure lo stiamo
solo immaginando intensamente.
Il cervello sprigionerà le emozioni che conosce legate a quello che sta
avvenendo, reale o finto che sia.
Basti pensare che questo meraviglioso meccanismo della mente umana
viene sfruttato in maniera poco etica e amorale per quanto riguarda il sesso
virtuale dove non esiste più la necessità di avere un contatto fisico con una
persona in carne e ossa ma basta immaginare e visualizzare intensamente
con tutti i sensi la situazione per provare gli stessi piaceri fisici come se
fosse tutto reale.
Risulta scontato dedurre che, se già provo immensa gratificazione solo
pensando al momento in cui ho raggiunto la mia meta, (diranno alcuni
sognando ad occhi aperti), quanto sarò felice nel raggiungerla davvero?
Il consiglio quindi è quello di usare l’immaginazione perché quando è usata
in modo etico diventa uno strumento potentissimo nelle nostre mani per
progredire verso risultati insperati.
 
Questa ultima affermazione si sposa perfettamente con il quarto parametro
di una buona meta ovvero l’etica.
Una meta deve essere accettata eticamente e moralmente da noi e dagli altri
per poter essere realizzata.
Per chiarire faccio l’esempio di una donna che nonostante ripetuti tentativi e
molti sforzi profusi per dimagrire non riusciva a raggiungere il suo peso
forma.
Una psicoterapeuta scoprì nelle varie sedute che il motivo risiedeva nel
fatto che inconsciamente la donna temeva che, se fosse diventata magra la
sua fedeltà al marito sarebbe stata compromessa a causa della sua bellezza e
degli uomini che le sarebbero girati attorno e questo timore le impediva di
raggiungere il suo traguardo.
Nella sua testa aveva deciso di non dimagrire, perché la sua meta si
scontrava con la sua morale.

Quindi prima di pormi una meta devo essere sicuro di quali siano i miei
valori e le mie credenze e non scontrarmi con essi.
Ovviamente valori e credenze si possono cambiare, ma questo argomento
rientra in altro campo anch’esso affascinante.
Riepiloghiamo i 4 parametri che fanno di una meta una buona meta.
1° Deve essere posta in termini affermativi e non negativi.
2° Deve essere raggiungibile ponendo con flessibilità mete intermedie se
necessario.
3° Deve essere sensoriale
4° Deve essere congrua alla nostra e altrui etica e morale.
Applica questi consigli è sicuramente quando dovrai porti un nuovo
obiettivo saprai cosa fare e non fare.
Se pormi una meta è fondamentale per progredire verso il successo in
qualsiasi campo della vita, altrettanto importante è l’atteggiamento che
devo manifestare.
Nella prossima lezione scoprirai quanto è importante sviluppare le giuste
motivazioni.

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Titolo: Super Apprendimento 5x
Autore: Luigi De Santis
 

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se hai gradito questo mio lavoro.

 
 

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