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LE MACCHINE
PER LA TOSTATURA
Quando il caffè viene da
lontano come lo dobbiamo
“Tostare”
1.Premessa.................................................................................... 5
2.La tostatrice a tamburo............................................................... 7
1.Premessa
La tostatura altro non è che un sistema di cottura, dove il prodotto da
cuocere è un seme e dove il processo non si ferma alla cottura, ma
va oltre fin quasi all'autocombustione. Come in tutti i forni di cottura,
le temperature necessarie sono nell'ordine dei 200°C, e per fare ciò
occorre una fonte di calore. Inoltre per avere un prodotto finale
omogeneo, occorre che il caffè sia continuamente rimescolato,
dall'inizio alla fine della tostatura, raffreddamento compreso.
Mentre per piccole quantità di caffè si può pensare a sistemi di
riscaldamento elettrico (un esempio tipico sono i tostini per il test sui
campioni di pre-imbarco), quando passiamo a sistemi industriali, con
cariche di diverse decine di kg., è indispensabile un sistema che
permetta di avere un processo alimentato in continuo e con ampie
capacità di regolazione. Il sistema più comodo e versatile per un
corretto apporto di calore, come si può constatare su quasi tutte le
macchine in commercio, è l'impiego di bruciatori modulanti alimentati
da combustibile quali gas metano, gas propano, gasolio, ecc..
Il processo di tostatura deve avvenire in tempi prestabiliti, e con il
giusto apporto di calore, in funzione dell'origine del caffè, dell'impiego
che si dovrà fare del prodotto così ottenuto, e per le specifiche
peculiarità che ogni tostatore andrà a ricercare.
Ricordando infine che le variabili di cui tener conto per ottenere il
prodotto finale desiderato , sono tante e con diverse modalità di
interazione tra di loro, per la tostatura le principali sono raggruppate
nella “curva di tostatura”, e nell'identificazione del tipo di caffè che si
sta trattando.
Avere poi la possibilità di usare aria pulita riscaldata per la tostatura, senza
che questa venga in contatto con i prodotti della combustione sarebbe
meglio ancora. Ovviamente un simile sistema implica l'utilizzo di
scambiatori di calore con l'introduzione di rendimenti e quindi perdite di
energia.
Quando conviene passare a questo tipo di tostatura?
Quando il combustibile che abbiamo a disposizione presenta dei valori
elevati di residui dopo la combustione. Per i sistemi a gas metano , non
avendo praticamente residui da combustione, pensare di utilizzare il sistema
ad aria pulita, introduce più complicazioni e costi che benefici reali sul
prodotto, eccezion fatta per il solo aspetto di immagine che la Torrefazione
può usare per meglio promuovere i propri prodotti.
Quale che sia il sistema utilizzato per la generazione dell'aria calda di
tostatura (450 – 500°C), ciò che occorre una buona regolazione e controllo
della quantità necessaria al momento opportuno.
La camera di combustione è normalmente costruita in acciaio inox,
opportunamente coibentata all'interno, con moderni materiali in refrattario
isolante. Da un lato abbiamo il bruciatore e, normalmente, dal lato opposto
la fuoriuscita dell'aria calda.
Il dimensionamento della struttura e dell'isolamento devono tenere conto del
fatto che all'interno si raggiungono temperature di 1250°C, in brevissimi
tempi, e quindi con dilatazioni delle strutture molto significative, per cui i
materiali devono resistere a forti sbalzi termici repentini.
I materiali impiegati devono poi avere un' ottima resistenza anche ai residui
della combustione del gas utilizzato(metano, propano, ecc).
La camera di combustione deve avere un ottimo grado di isolamento per
consentire una dispersione termica esterna entro i limiti di sicurezza e allo
stesso tempo contenuta il più possibile per il successivo riutilizzo del calore
prodotto.
3.3.1.Prima fase:
Il caffè crudo viene caricato nella camera di tostatura ove vi è una
circolazione forzata di aria calda ( 450 – 500°C ) generata dalla
combustione di gas (o altro combustibile). Nei primi minuti del ciclo si ha
una fase transitoria dove praticamente non è possibile agire direttamente
sull'andamento della temperatura del prodotto, essendo quest'ultima legata
all'inerzia termica della camera di tostatura, la quale costringe il caffè ad un
rapido riscaldamento. Una volta raggiunto il punto di equilibrio, si inizia a
tenere sotto controllo il processo gestendo opportunamente l'apporto di
calore al prodotto. In questa prima fase il caffè ha raggiunto la temperatura
di circa 160°C perdendo l'umidità (11%) che contiene allo stato “verde”, e
non ha ancora iniziato a subire trasformazioni chimico – fisiche
significative. L'unica variabile su cui si deve agire in questa fase è il valore
della temperatura dell'aria che è normalmente mantenuta costante per tutta
questa fase transitoria.
L'aria calda, in questa prima fase, ha la funzione principale di vettore di
calore tra il bruciatore e il prodotto.
Nei primi minuti di questa prima fase gran parte dell'acqua libera, viene
trasformata in vapore, e i fumi scaricati sono caratterizzati da alta
percentuale di vapore d'acqua e basso contenuto di olî.
Normalmente in questa fase il post-combustore funziona a bassa potenza
essendo basse le concentrazioni di oli, e dal camino si avrà la classica
fumata bianca tipica del vapore d'acqua.
3.3.2.Seconda fase:
Il caffè persa l'umidità, inizia la fase di torrefazione con conseguente
innalzamento della temperatura del prodotto da 160 a 190 °C.
L'aria calda in questa seconda fase, ha due funzioni principali:
vettore di calore tra il bruciatore e il prodotto, e trasporto della
pellicola che si libera durante la fase di “pirolisi”.
Questa fase è caratterizzata dal distacco della membrana, chiamata
pellicola, che avvolge i chicchi del caffè.
La pellicola quando si libera viene trasportata dal flusso di aria calda
dal fondo della camera di tostatura verso un ciclone separatore ad
alto rendimento dove viene raccolta.
In questa fase inizia il controllo della temperatura del prodotto,
tramite la gestione della temperatura dell'aria calda di cottura. Il
controllo elettronico del processo, attraverso opportuni algoritmi,
consente di modulare la temperatura dell'aria calda in ingresso alla
camera di tostatura, per avere in ogni istante il valore di temperatura
del prodotto desiderato.
In questa fase si hanno le prime reazioni chimico – fisiche del chicco
e, conseguentemente, i fumi di scarico iniziano a caricarsi di ol î, e il
fenomeno inizia ad essere osservabile dal colore azzurro e
dall'opacità dello scarico dal camino di tostatura.
Il post combustore in questa fase funziona ad alta potenza per
bruciare le sostanze organiche in sospensione.
Questa fase ha una durata di alcuni minuti.
3.3.3.Terza fase:
Nella terza fase il caffè passa da 190°C a 200 – 210°C seguendo le
curve di tostatura che sono state preimpostate, e grazie sempre alla
3.3.4.Quarta fase:
Nella quarta fase del ciclo di tostatura il caffè viene scaricato dal
tamburo nella vasca di raffreddamento.
La fase di svuotamento della camera di tostatura, dovrà essere di
breve durata (la più breve possibile) per evitare difformità nel
prodotto, in particolare per le macchine industriali (con cariche da
240-360 Kg e oltre) il tempo di scarico dovrà essere dell'ordine di 20-
24 secondi. Le macchine più apprezzate, per questa specifica fase,
sono quelle con il cosiddetto “musone” che si sposta verso la vasca
di raffreddamento. Rispetto alle macchine più semplici cioè quelle a
sportello, la maggior complessità costruttiva del sistema a “musone”
è garanzia di un prodotto decisamente più omogeneo, in quanto
consentono uno scarico più veloce.
Nella vasca di raffreddamento, il prodotto è attraversato da una
corrente forzata di aria a temperatura ambiente(circa 22-24°c), ed è
mantenuto in movimento da un sistema di pale mescolatrici per
omogeneizzare la temperatura del prodotto.
3.4.Vasca di raffreddamento
La vasca di raffreddamento deve poter contenere la massima carica
che è possibile lavorare in macchina e deve essere predisposta con
una cappa di chiusura dove superiormente sia previsto l'ingresso
dell'aria di raffreddamento. Per evitare possibili contaminazioni, e per
motivi di sicurezza, non è più possibile avere la vasca di
raffreddamento a cielo aperto, per cui al tostatore viene meno la
possibilità di un immediato controllo visivo di quanto tostato. In
compenso le macchine di recente costruzione, oltre ad avere delle
opportune sonde di temperatura, sono anche dotate della possibilità
di fare prelievi di campionature in automatico e di inviarli direttamente
alla sala di controllo, dove sarà possibile sottoporli a tutti gli abituali
controlli di processo.
3.5.Spietratrice
BBB
BBB
BBB
Temperatura caffè origine
Arabica
BBB
BB
Vediamo ora una curva di tostatura tipica ottenuta con una macchina
a letto fluido per una origine Arabica per prodotto da vendere
macinato sotto vuoto.
2 5 0
2 0 0
1 5 0
Temperatura caffè origine
Arabica
1 0 0
50
Qui di seguito una curva di tostatura per una origine Robusta gusto
forte sempre con tostatrice a letto fluido.
2 5 0
2 0 0
1 5 0
1 0 0
50
economico.
Infine un locale a parte ma adiacente alla sala di tostatura, deve
essere predisposto per ricevere il sistema di raccolta delle pellicole e
il sistema di compattazione per lo smaltimento. Poiché le pellicole
vengono prelevate dalla camera di tostatura in situazioni al limite
della loro autocombustione, il sistema potrebbe essere soggetto a
inneschi di incendi, e pertanto è buona norma tenere tutte le
attrezzature atte allo scopo, in un locale dove sia facile intervenire,
senza mettere a rischio eventuali macchinari e le strutture dello
stabilimento.
Tecnica 5 S.r.l.
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