Come è ben noto, in Sicilia il turismo si concentra per il 70%
solamente sulle zone costiere, lasciando i 2/3 del territorio siciliano ai margini. La domanda da porsi è: come si potrebbe valorizzare e far evolvere l’hinterland siciliano partendo dal turismo? Una delle strategie che comporterebbe l’evoluzione delle terre di mezzo siciliane sarebbe il turismo relazionale integrato, ovvero la vendita di un territorio, della sua cultura, della sua storia, del suo ambiente e delle relazioni sociali che le popolazioni hanno sviluppato nell’arco di generazioni. Dunque questo tipo ti turismo dovrebbe fare leva soprattutto su tre settori: 1. Beni culturali (centri storici, paesaggi, paesaggi culturali) 2. Agroalimentare (prodotti biologici) 3. Piccola e media produzione (gastronomia, prodotti tipici) Ciò comporterebbe non solo una riqualificazione del territorio, ma assicurerebbe lunga vita a tutte quelle tradizioni legate all’artigianato e alla produzione agricola, che sono oggi fortemente minacciate. Questo tipo di turismo dovrebbe camminare parallelamente alla creazione di infrastrutture. Queste ultime dovrebbero essere finanziare in toto dalle strutture governative che in alcuni casi possono ricorrere ai numerosi progetti smart e low cost che permettono una creazione di infrastrutture più sostenibile e meno costosa.
Infine, possiamo affermare che, riqualificare l’hinterland siciliano
aprendolo a questo nuovo tipo di turismo, garantirebbe un turismo in tutta l’isola siciliana, non più stagionale, ma continua nell’arco dell’anno.
VALORIZZAZIONE TURISTICA DEI GEOSITI IN SICILIA
Il territorio siciliano si presenta ricco di geositi, circa 79 di cui 3 definiti unici al mondo. I 3 geositi in Sicilia, ma anche in tutta Europa fino alla seconda metà del 900, non erano considerati come qualcosa che bisognava fortemente valorizzare. Solo in seguito se ne comprese il loro grande valore di testimonianza storica del nostro pianeta e dunque furono poi varate delle leggi in tutta Europa che tutelassero la loro conservazione. Data la numerosa presenza di geositi in Sicilia, si potrebbe usufruire di essi spronando la nascita di un geoturismo. Il geoturismo viene spesso considerato come qualcosa di scarsamente produttivo, che desta interesse solamente ai geologi o agli studiosi di scienza della terra ecc. Tuttavia la realtà è ben diversa: per usufruire turisticamente dei geositi basterebbe introdurli all’interno di combinazioni turistiche ampie e originali ( es. paesaggistico-ambientale, culturale, sportivo-ricercativo).
CONOSCENZA DEL TERRITORIO DI CATANIA CITTÀ DEL
BAROCCO
Catania e la più grande città dopo Palermo per popolazione e
per siti culturali. La sua ricchezza paesaggistica ( bagnata a est dallo ionio, circondata dalla piana, a nord ovest dall’Etna) e soprattutto architettonica, e la presenza di numerosi monumenti storici, esprimono la sfaccettata cultura di un luogo colonizzato da spagnoli, Normanni, barbari ecc che hanno tutti lasciato un’impronta più o meno marcata del territorio. La città di Catania, così come la conosciamo oggi, venne ricostruita quasi per intero dopo il terremoto del 1693, con lo stile barocco di quel periodo, utilizzando materiale lavico dell’Etna. Catania e una città che si presta facilmente al turismo, non solo per la sua vicinanza a uno degli aerei porti più grandi della Sicilia, ma sopratutto per la enorme ricchezza di beni culturali. Basti pensare a tutti gli edifici, ville in stile barocco, al grande numero di musei di rilevante importanza, alle terme, all’anfiteatro Romano in piazza stesicoro, ma anche alle celebrazioni folkloristiche come Sant’Agata. Tuttavia in ambito prettamente turistico, nonostante il numero di turisti che visitano la città siano in continuo aumento, bisognerebbe creare dei principi regolatori che mirino non solo a un miglior sfruttamento delle risorse culturali presenti nella città, attraverso dei servizi linguistici che invoglino i turisti a visitarle in modo più agevole, ma bisognerebbe anche coinvolgere i cittadini al rispetto e al contributo unitario a questo processo di turismo da cui ne trarrebbero benefici. Inoltre i musei presenti nella città dovrebbero svolgere un ruolo trascinante nello sviluppo turistico, trasformandosi da contenitori di reperti a poli culturali, verso i quali la popolazione locale converge e si riconosce.
LE GREENWAYS PER UN TURISMO ALTERNATIVO E
SOSTENIBILE
Da qualche decennio a questa parte in Italia e in Sicilia il
turismo ha cominciato a diversificarsi in modo marcato concentrandosi su un tipo di turismo più qualitativo fondato sulle vocazioni distintive del territorio. Su questo sfondo nasce l’ecoturismo, che è opposto al turismo di massa, che spesso degrada in modo consistente gli ambienti naturali, e si caratterizza per il suo modo responsabile di viaggiare in aree naturali conservando l’ambiente e sostenendo il benessere delle popolazioni locali. L’ecoturismo si caratterizza anche per essere indicato a moderati gruppi di persone, non è stagionale ma ricorre in tutto l’anno. L’ecoturismo si caratterizza soprattutto dalle greenways. Si tratta di grandi percorsi naturali che sorgono prevalentemente in prossimità di fiumi, zone montagnose caratterizzate da equilibri ecologici piuttosto fragili. In questi grandi corridoi naturali è possibile fomentare il turismo attraverso percorsi sportivi, esplorativi o ludici in bici o a piedi. I greenways tuttavia non aumentano il turismo solamente nelle zone più critiche e fragili che non possono resistere al turismo di massa ma possono fungere da progetti che riqualificano tutti quei territori che sono stati abbandonati. Per esempio in Sicilia molte greenways sono state progettate su tutte le linee ferroviarie ormai in disuso e in completo abbandono. A questo punto possiamo comprendere come l’ecoturismo non fa altro che apportare benefici al territorio, rispettandone l’ecosistema, riqualificando i luoghi abbandonati e contribuendo all’economia del paese.
IL SUD EST CINEMATOGRAFICO: NUOVE OPPORTUNITÀ DI
SVILUPPO TERRITORIALE
Il cinema in Sicilia si sviluppò già a partire dei primi anni del
novecento quando sorsero le prime case di produzione cinematografica come la Morgana film, l’Etna film, eccetera. Diversi furono i film ambientati nel territorio siciliano, basti pensare per esempio alla terra trema, al padrino, al gattopardo, al viceré. Negli anni 70 circa i film ambientati in Sicilia rispecchiavano tipicamente un tipo di cultura siciliana di stampo feudale, dove si intersecavano ideologia di mafia eccetera. Dagli anni 80 90 in poi i film ambientati in Sicilia cominciarono a rispettare la cultura siciliana diversa da quella del passato, più avanzata e al passo col tempo(Basti pensare a serie tv come il commissario Montalbano). Ma che relazione c’è tra cinematografia e turismo? Il cinema, le serie tv eccetera ambientate in uno specifico territorio danno visibilità a quel territorio, non solo a livello nazionale ma anche internazionale, promuovendo così un aumento del turismo e soprattutto di quella branca del turismo che il Cineturismo. Bisognerebbe dunque comprendere come fomentare l’ambientazione dei film nel territorio siciliano, il quale essendo ricco di beni culturali, paesaggi di grande valore, rappresenta certamente un luogo altamente favorevole. Per fare questo, il ruolo delle film commission presenti nel territorio siciliano e sicuramente importante, Poiché è proprio quest’ultimo che dovrebbe relazionarsi e proporre i propri luoghi a tutte le case cinematografiche nazionali ed internazionali. Tuttavia le film commission siciliane nell’ultimo periodo non hanno affatto lavorato bene, per una serie di problemi che stanno alla radice. Bisognerebbe dunque aggiornare e riqualificare queste film commission se si vuole aumentare il turismo.
SICILIA GATEWAY DEL TURISMO NEL MEDITERRANEO
Al Classico turismo di natura balneare si sono aggiunti molti altri
tipi di turismo, tra i quali quello culturale. Tuttavia nonostante il clima mite in tutte le stagioni e vasto bagaglio culturale paesaggistico eccetera il gap a livello turistico con altre regioni italiane del Nord è molto elevato. Cosa bisognerebbe fare dunque per aumentare il flusso turistico? Per fomentare un flusso turistico più numeroso e costante bisognerebbe innanzitutto condurre approfondite studi sulle parti del territorio interessato al turismo, cercando di migliorarle attraverso la costruzione di infrastrutture mirate che possono soprattutto valorizzare il territorio. Una strategia vincente di questi ultimi anni è il DISTRETTO TURISTICO che comprende un’area ben delimitata del territorio regionale dove vengono proposti numerosi itinerari differenti da quelli classici. I diStretti tuttavia dovrebbero garantire un turismo omogeneo in tutto il territorio anche se a volte dei luoghi al suo interno attirano più turismo, danneggiando inevitabilmente quello degli altri. Itinerari euromediterranei Nella dichiarazione di Barcellona è stata riconosciuta la necessità di realizzare nell’area mediterranea strutture di ricezione e di collegamento (strade, porti turistici, scali aeroportuali). Tuttavia benché qualche miglioramento è avvenuto, tutte le coste e medio orientale degli anni sono state luogo di rappresaglie, guerre, rivoluzioni. Ecco dunque che non è stato possibile favorire il turismo nel Mediterraneo. Oggi nel Mediterraneo esistono diversi territori, come quello del cedro, del gelsomino, la rotta dei fenici, dei greci ecc.
DISTRETTO MINERARIO DELLA SICILIA
Il mondo delle miniere di zolfo e di sale ha costituito per la
Sicilia, dalla seconda metà del settecento al 1900, una delle risorse fondamentali in campo economico, che segue in modo marcato la storia e la cultura siciliana. In questo periodo tra le province di Caltanissetta, Enna, Agrigento vi fu la presenza di più di 700 miniere dove vennero estratti i quattro quinti della produzione mondiale di zolfo. La vita dei minatori siciliani rappresenta una macchia nera nella storia della Sicilia, caratterizzata da sfruttamento lavorativo che andava aldilà delle capacità umane, che rendeva il minatori uguali alle bestie. Quella era un’epoca caratterizzata da continue e numerose morti infantili e non solo. Tuttavia oggi giorno nonostante il crudele ricordo le miniere siciliane rappresentano un’importante risorsa turistica che permette ai turisti di riscoprire questa realtà che caratterizza il territorio siciliano. Non a caso nel 2011 nacque il distretto turistico delle miniere, il quale comprende circa 30 comuni tra le province di Caltanissetta, Enna ed Agrigento. questo distretto è dotato di un sito on-line che permette virtualmente di visitare alcune miniere, di conoscere la loro storia eccetera. Infine ciò che è interessante sapere è che molti di questi distretti minerari hanno dato ispirazione a scrittori e poeti celebri in tutto il mondo, i quali a loro volta hanno discusso e parlato della vita dei minatori e del mondo delle miniere siciliane. Tutto ciò rappresenta sicuramente un prezioso contorno letterario che non si può non accorpare all’esperienza dei turisti che vogliono visitare questi luoghi. Tra i poeti/ scrittori ricordiamo Verga con rosso mal pelo, Pirandello con ciaula la scopre la luna, Leonardo Sciascia. IL GOLF IN SICILIA: UN GRANDE RICHIAMO TURISTICO AL CENTRO DEL MEDITERRANEO
In Italia ci sono 230 campi da golf e circa 100000 giocatori . In
Sicilia i campi da golf sono sette e sono quasi tutti recenti. È indubbio che il turismo golfista rappresenta un importante branca del turismo. Tuttavia in Sicilia non è presente una vera e propria cultura del golf, non a caso tutti i campi da golf sono frequentati per il 60% da stranieri, i quali non sono solamente orientati verso una frequentazione dei soli campi da golf, ma ad una più ampia scelta turistica. Nel 2012 è nato il consorzio “Sicily golf destination” dove tutti i proprietari delle strutture golfistiche si sono riuniti ed hanno sviluppato un progetto che promuovesse la Sicilia come destinazione turistico golfistica a livello nazionale e internazionale. Le strutture golfistiche sono: ⁃ piccolo golf club ⁃ Golf club canottieri ⁃ Pantelleria golf club ⁃ Le madonie golf club ⁃ Verdura golf resort ⁃ Villa airoldi golf club Infine ciò che renderebbe la Sicilia un luogo perfetto per la pratica del golf è sicuramente il clima, che permette di giocare a golf durante tutto l’anno. Cosa non possibile per gli stati nordeuropei, i quali rendono la pratica del golf un’attività legata solamente a due stagioni, autunno e primavera.
L’ALBERGO DIFFUSO: UNA NUOVA PROPOSTA TURISTICA
Dal dopoguerra in poi, con la diffusione del turismo, il turista
medio era orientato solamente verso il turismo di massa dove il solo spostamento dal luogo di provenienza verso un altro sconosciuto bastava e avanzava per soddisfare le sue aspettative. Questo tipo di turista prediligeva l’albergo dove si aspettava di trovare tutti comfort della sua stessa abitazione reale. Tuttavia col passare degli anni il turismo cominció ad diversificarsi, il turista medio era in cerca di attività turistiche differenti da quelle standard e di massa, favorendo così la nascita di nuovi tipi di turismo (turismo balneare, culturale, enogastronomico, paesaggistico, sportivo). Infine il turista si è evoluto ancor di più prediligendo un tipo di viaggio che lo dovesse mettere a stretto contatto con la vera cultura dei luoghi di arrivo, divenendo così non un semplice turista, ma piuttosto un residente momentaneo. In Italia a partire dagli anni 80 nacque la formula di turismo dell’albergo diffuso che soddisfa tutte le aspirazioni del nuovo tipo di turista. L’albergo diffuso nasce nei piccoli borghi, solitamente tra quelli più pittoreschi e di cultura, dove vengono utilizzate un numero variabile di abitazioni preesistenti all’interno del borgo, dove il turista può vivere a stretto contatto con la gente del luogo e avere al tempo stesso tutti servizi che offrono gli hotel, dirigendosi verso la struttura apposita che coordina tutte le abitazioni del borgo. A pensarci bene la formula dell’albergo diffuso è un qualcosa di veramente complesso e all’avanguardia, poiché da un lato permette al turista di avere vivere come un residente in quel luogo, dall’altro permette Ai borghi e ai villaggi fortemente spopolati di reagire e di riqualificarsi grazie a queste attività. Tuttavia c’è ancora molta strada da fare, soprattutto a livello burocratico e delle istituzioni che bloccano indirettamente il sorgere di queste iniziative. Italia ci sono 100 alberghi diffusi, il Sicilia circa sei o sette.
TURISMO TERMALE IN SICILIA
L’Italia a causa della diffusa presenza del vulcanesimo
secondario è il primo tra tutti i paesi europei ad avere il maggior numero di stabilimenti termali. In Italia dunque si contano 380 stabilimenti in 170 località distribuite su tutto il territorio nazionale: 177 al Nord, 57 al centro, 144 al sud. Il turismo termale riguarda comunque tutte quelle persone che hanno problemi di salute e che si recano in luoghi termali per curare i propri problemi. Il più alto numero di turismo termale lo troviamo soprattutto in Toscana e Veneto. In Sicilia sono presenti otto terme cinque diverse province: ⁃ terme di Acireale ⁃ Terme di montevago (Sciacca) ⁃ Ali terme e terme di castroreale (Messina) ⁃ Terme di termini imerese (Palermo) ⁃ Terme di calatafini, segesta e castellammare (Trapani) Tutte queste terme oggi giorno sono altamente specializzato nella cura di diverse malattie e sono caratterizzate dalla presenza di grandi strutture ricettive (hotel, palestra, piscina).