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ALDO NICOLARDI

LA FUNE ANCORATA
RIASSUNTO. - Il calcolo della freccia della June ancorata agli estremi e percorsa da carichi mobili
e di notevole interesse per la determinazione delle tensioni massime che si verificano, in relazione alle
condizioni di esercizio. Pertanto, stabilita una Jormula per fissare il diametm in base al carico per
ruota, si esaminano le condizioni di eqitilibrio della portante della gru Junicolare che pUD conside-
rarsi la linea elastica di un solido omogeneo a sezione costonte per cui presenta una discontinuita
nel punto di applicazione dei carichi concentrati, la cui ordinata si ottiene con la risoluzione di
un'equazione trascendentale. Tale soluzione presenla, pero, quella laboriosita di calcolo che costituisce
la principale ragione della inapplicabilita nel campo pratico delle Jommle finora proposte per cui si e
giul1ti ad una Jormula ehe trova il suo Jondamento nel principio dei lavori virtuaZi.

Il ealeolo della fune pOl·tante delle gru funicolari 0 blondin si sviluppa in modo deI tutto analogo
a quello riguardante le teleferiche, delle quali il hlondin si deve considerare un caso particolare,
avendo unieamente riguardo al fatto ehe l'impianto e sempre a eampata uniea ed il carieo per ruota,
di gran lunga maggiore di quello normale nelle teleferiehe, puo raggiungere i 1500 ehilogrammi.
La determinazione deI diametro della portante riesce assai faeilitata in quanto si deve assumere
fra earico per ruota e tensione massima il rapporto di 1/100 a norma dell'art. 1 punto a) deI D. M.
27 dicembre 1947, n. 15 (1), traseurando la sollecitazione a flessione provocata dal earieo (2).
Poiehe la tensione massima ammissibile T per una fune di diametro d, qualora si indiehino eon k
il carieo di l'ottura, n il grado di sieurezza e eon a il rapporto fra sezione metalliea effettiva della
fune, quale somma delle sezioni rette dei singoli fili, esclusi, a norma delle presel'izioni ministeriali,
t[aeUi Ji aeeiaio dolce, e quella di un cilindro di egual diametro, risulta:

:TC d2 k
T=u--·- [1]
4 n
dalla quale si rieava faeilmente:

d=V~~·
:TC ak
[2]

Il valOl"e di a varia, a seconda deI tipo di fune preseelto, fra liIniti assai estesi e, cioe, da 0,40 per
funi a trefoli eon anima di eanapa, 0,60, per funi spiroidali, e 0,80 e pii'i per funi ehiuse.
Il valore di d cosl determinato vale per il caso di fune eon appoggi a livello. In caso diverso
a T va sostituito il valore T' = T +
p h, dove p e i l peso per metro lineare della fune e h il
dislivello. Per un calcolo di prima approssimazione si pUD pero preseindere dal seeondo termine.
Ma se riesee faeile la determillazione deI diametro della fune non altrettanto faeile riesee quello
della freeeia sotto l'azione deI earico mobile, qualldo la fune sia aneorata agli estremi. Infatti, mentre
nel caso della fune tesa da eontrappeso 0 aneorata in modo fisso ad una tone libera di oscillare intorno
alla propria eerniera di base, la componente orizzontale della tellsiolle risulta eostante (3), nel easo

(1) Esso stabilisce ehe « subordinatamente alla osservanza dei seguenti punti iI calcoIo della tensione unitaria massima
delle funi deve essere eseguito con esclusione delle sollecitazioni di ßessione e si ottiene soltanto dividendo per la sezione
metallica (esclusi eventuali nuclei di lilo di acciaio dolce) 10 sforzo massimo assiale sopportato dalla fune. Il quoziente deI
peso a carico deI carrello per il numero delle ruote di questi non dovra di norma superare un centesimo della sezione mi-
nima della portante ma nel caso di particoIari esigenze tecnico-economiche potra derogarsi a questa disposizione».
(2)' Lo stesso rapporto era fissato in 1/80 dall'Ispettorato austriaco. (CZITARY E. : Sopra la determinazione diretta delle
Juni per Junivia. «Wasserwirtschaft», 15 ottobre 1927, n. 20).
(3) Se si considera il caso di una gru funicolare con un appoggio fisso e l'altro libero di ruotare intorno alla cerniera di
base, un carico trasversale P, applicato alla distanza a dell'appoggio A, determinera nclla fune, soggetta alla tensione T,
un'aumento della freccia j, al quale corrisponde una rotazione dell'appoggio che ne provoca un avVicinamento il cui valore
e dato dalls differenza della lunghezza prima e dopo l'applicazione deI carico, considerandola come linea elastica, Bi ha cioe:
I

Ö= ~
o
J 7J'2 d X. a)

Ma la curva deUa Hnea elastica puo rappresentarsi per mezzo di una serie trigonometrica deI tipo
.,
'rJ= I Cn sen
nnX
-z- b)

o ITA{
276 Aldo Nicolardi

di ancoraggi fis si freceia, eomponente orizzontale della tensione, lunghezza della fune e modulo di
el~sticita di essa sono tutte grandezze variabili legate fra loro da una relazione, eosl ehe il problema
si presenta assai complesso (4).

cd
:n; '\:'" n:n;x
?{ = - } n c" cos - - l - c)
I L-
I

per eui risulta:


d)

AHo seopo di determinare il valore di c" si eonsideri variata la eondizionc di equilibrio dando ad esso un ineremento
d c.., il lavoro interno

e)

subisce un incremento:
:n;4EJ
d L j = ~ n 4 c" cl c" f)

al quale eorrisponde un aumento deI lavoro esterno ehe risulta in parte dovuto al earieo P ed c dato da
n:n;a
dL. = Pdc" sen - 1 - g)
ed in parte dovuto aHa tensione H ehe per essere l'incremento
d0 :n2
d Ö = d c" d c" = TI n 2 c" d c.. h)
risulta:
:n;2
d L. 2 = H TI n 2 c" d c" i)
sommondo ed eguagliando al lavoro interno risulta:

n:n;a _.H~n2c dc l)
sen I 21""

dalla quale si rieava il valore dei eoefficiente c,,:


n:n;a 2P/3 1 n:n; a
12 ) sen --1- = :n;4 E J n 2 (n 2 + ß) sen --Z- m)
:n;2E J
dove si e posto 12
ß=P :n;2EJ' n)

A questo stesso risultato si poteva giungere qualora si fosse eonsiderata la fune eome inestellsibile e sostituito ad uno
degli appoggi un aneoraggio seorrevole senza attrito. In questo easo l'allmento deHa freccia non avrebbe corrisposto ad
un allungamento deHa fune neHa campata, la cui lunghezza I resta costante, ma ad una diminuzione deHa luee libera.
E poiehe e:
3
al=a+-f2 0)
8
eonsiderando ehe resti eostante il prodotto (a i), il ehe pUD essere ammesso in eonsiderazione ehe Ja variazione di a e
sempre inferiore a1l0 0,001 sara:
3
aZ=a 2 + g f al = a l ~f2
8 1 +
ed eguagliando:
q)
dalla quale si rieava :

ed infine :

Come risulta evidente da1la fOrIDula 10 spostamento ö e variabile eon il rapporto PI pI, dove p, peso proprio della
fune, I lunghezza della fune e P earieo eoneentrato hanno i valori noti.
(4) I1 prof. ZIGNOLI in Trasporli Meccanici (Milano, Hoepli, 1951-53), propone per la determinazione della eomponente
orizzontale della tensione eariea la seguente formula:

8H.2C 8H3C] q214H,2


H,,3 FE + H,,2 [q2/4
3"C + 8 PI (P + ql) - FE - 3C = 0 a)
La lune ancorata 277

Per esaminare il comportamento della fune in queste eondizioni di earieo si consideri ehe essa,
fissata ai suoi estremi sia sottoposta al solo earieo proprio. Si disporra allora secondo 1a forma di

dove:
P = cl\rico concentrato,
q = carico ripartito per metro,
C = distanza deI carico P dall'appoggio inferiore,
F, E, I indieano i noti valori della sezione metallica, modulo di elasticitil e lunghezza,
H" = componente orizzontale della. tensioue a fune scarica,
He = componente orizzontale dclla tensione a fune carica.
Quando si ponga:

la a assume la forma:
a')
einfine:

Il Franke (FRANKE W.: Seildurchänge von Kabelkrane mit Berucksichtigung der elastischen Dehnung. «Wasserwirtschaft»
25 Eettembre 1930, n. 27), propose la seguente formula:

H3 + H2 r E24F ~
H 2
+~
8H 2
. P (P + G) _
m
H ] -
m -
E F G2
24 +~
21
E
2
( G
F P P+ ) A)
m 1II

dove a e b sono le distanze degli appoggi ovvero a+b = I;


H m = componente orizzontale della tensione col carieo in mczzeria;
G = ql = carico ripartito sulla fune,
Pm = carico coneentrato in mezzeria.
Czitary (CZIT.1RY E.: Lastwegkurven bei beideseitiger Festverankerung eines Seilbahntmgseils an den Feldenden. «Wasser.
wirtschaft» 15 luglio 1928) dctte la formula; che non e riportata nellJolume Seilschwebebahnen. Springer, Vienna, 1951:

c)

dove g = peso della fune per m; P = earico mobile; I =~ luee campata; h = dislivello; y = peso speeifieo della fune.
Anehe queste equazioni si possono riportare alla forma a" eioe aUa forma:

d)

chc manca deI sccondo termine, per cui ad essa puo sostituirsi la trasformata a radici reciproche:

I (x) = x3 + P X +q= 0 d')


dove:
P = f' (- a/3) = b - 1/3 a 2 ; q = I (- a/3) = c - 1/3 a b + 2 a /27 .
3

Ponendo: x = u + v la d') diviene:

e per eesere 3 u v+P = 0 si ottengono u 3 e v3 come radici deU'equazione di 20 grado (risolventi di Hudde):

Z2 +q z - p 3/27 = 0
da cui (formula di Cardano):

La equazione b') poteva anche risolversi col metodo delle iterazioni di Newton, per mezzo dcl quale si determinano le radici
per approssimazioni successive.
L'ing. Astuni (ASTUNI E.: La risoluzione dell'equazione cubica. «La Ricerca scientifica ». luglio 1955, pag. 2048.2068),
premesso che l'equazione cubica intera, eseguendo le trasformazioni a radici aumentate, pub ridurei alla forma:

stabilisce il rapporto:
280 Aldo Nicolardi

non presenta alcun particolare interesse in quanto il carico p dovuto al peso proprio della fune non SI
annulla in alcun punto [9].
Come e noto dalla meccanica l'allungamento elastico della fune e dato da:

LlI=LlTI [8]
EA

dovc Ll T rappresenta la tensione indotta dal carico P, I la lunghezza, A la sczione metallica della

9) Ponendo
2 2
E J y 1111 = - -d -M
= p + H -d-Y= p- H --
M= p + a 2 M =z a")
dx 2 dx 2 EJ

dove a2 = PIE J e z = d 2 Yld x 2 • Faeendo Ia derivata seeonda di z, si avra:

b")
ehe integrata da:
z = Asen (a=x) + B eos (a x) eil)

nella quttIe A e B sono due eostanti legate fra Ioro e eon il raporto PIE J dalle relaziow:
x=o y=O b2 l = B
x=O dyJdx=O - b2 = A a d")
x=O y=O Asen (a I) + B eos (a I) = 0

Sostituendo a z iI suo vaIore, risulta:

2
M T ( M"+T,,x--
P+E PX- + H y ) =Asen(ax)+Beos(ax) eil)
2

Qualora sia x = 0 ovvero x = I deve esse:re y = 0 per eui risulta:

B = P +a 2
MA f")
ed
g")

ma per essere il trinomio entro parentesi deI seeondo memhro iI momento fiettente in corrispondenza deIl'appoggiodestro,
si rieava:
a2 [ ] 1- eos (a I)
A = sen (a I) MD - M" cos (a I) p sen (a l) + h")
e Ia eil) si pue. serivere:

:2 +MA+T"x- p;S +Hy= :::~:7? [MB-MAeos(al)+ :2 (l-eos(al»)-+-(MA + :2 )eos(ax)] i")

ovvero:

p [sen (a I) - sen (a x) ] 1")


a 2 sen (a I)
ehe si pue. serivere:
M=Cl sen (ax)Lj-C s cos (axl-Ca [sen (al)- sen (ax)] m")

dove Cl' Cz, Ca sono eostanti note. La sezione in cui M raggiunge il massW10 valore e quello in eui si annulla Ia sua derivata:

dM
d-x- = a Cl eos (a x) - a C2 -+- (a x) -+- a Ca eos (a x) = O· ":')

In tale sezione ehe dista all'appoggio della quantita:

1 Cl -+- Ca O")
x=- arctang
a C2
Ia tangente assume il valore:
tang (ax) = Cl -+- Ca • pli)
Cs
Ln fune aneorata 281

fune ed E il modulo di elastieita, ehe, per la formazione stessa della fune, non e eostante [10]. La fune,
infatti, si pun paragonare ad una molla a spirale, nella quale E varia da un minimo (easo della molla
non earicata, della fune poeo tesa) ad un massimo ehe in teOl,ia dovrebhe eoineidere eon quello deI
materiale deI quale la molla e eomposta, quaIOTa questa potesse essere sottoposta, senza rompersi, ad
una tensione tale da farle perdere la propria fOTma per assumere quella deI filo dal quale e stata
l'ieavata [11].
A seopo di semplifieazione tutti gli AutOTi sono eoncordi nel sostituire al valOl'e reale e variabile
di E un valore medio:
E = 16.000 kg/mmq.
tanto piu ehe gli allungamenti risultano pieeoli qualora si adottillo per Evalori compresi fra 14.000
e 20.000 kg/mmq.
Il prof. Zignoli [12] eonsiglia per E i seguenti valori:
per funi ehiuse . 19.000-18.000 kg/mmq.
per funi Ereole . 16.000-15.000 »
a trefoli . 13.000-12.000 »
(10) Scrive a taleproposito il Maffezzoli (Elementi di ealeolo per le funivie in servizio pubblieo. Napoli, Pellerano, 1931):
«L'esperienza dimostra che un cavo spiroidale, sotto l'aziolle de! cal'ico assiale si allullga llotevolmente, piu che un semplice
fascio di fiIi, per modo ehe l'allullgamento deI cavo pUD esprimersi:

A=~
zQE
dove z e il coefficicllte di Bach ehe assume i valori segucnti in dipelldcnza deI numero degli strati:
cavo COll quattro strati di filo z = 0,62,
cavo COll tre strati di filo z = 0,74,
cavo COll due strati di filo z = 0,86.
L'ultimo valore e stato determinato analiticamente dallo Stephan.
Nei cavi a trefoli i fili, avvolti con doppio avvolgimellto intorno aIl'anima di canapa, sono dotati di maggiore attitu-
dine ad inflettersi che llon nei cavi spiroidali, intorno al filo rigido costituellte l'anima. Il coefficiellte z risulterebbe per
tale tipo uguale a 3/8 e secondo piu reeenti ricerche, a 0,78».
Il Back pOlleva il valore:
E l = E cos a cos ß
per funi a doppio strato di fili aventi rispettivamente gli angoli di avvolgimento a e ß.
11 prof. Panetti per Ie stesse funi poneva:
E l = E cos 2 a cos 2 ß
e per funi con un solo ordine di fili:
E l = E cos 2 a.
COURBON J. (POltts s!tspendus in Coltstruetion. «Technique de I'Ingenieur ». Pal'is 194,9), defil1i~ce il mo dulo di ela
sticita deHa fune apparente E/ e Ia sua grandezza risulta Iegata al modulo di elasticita deII'acciaio daHa relazione :
1
E' = E' ---,-;='""',-----;0----:-
1 1 + (E' Sn cos' l!)"
12F3
dove con I e indicata Ia del1sitii media dcI cavo, n Ia sollecitazione unitaria, LI = 7800 kg/mc, peso specifico deI ferro.
Qllalora si assuma per E' iI valore di 20.000 kg/mmq, iI rapporto E/E' e quello ehe risulta dalla tabeIla,
n, E'jE'

kgjmmq pcr I = 50 pcr I = 100

10 0,00 0,50
15 0,93 0,77
20 0,97 0,09
25 0,99 0,94

HudIer (HUDLER S.: Il modnlo di elastieitit dellafune. «Wasserwirtschaft und Technik» deI 19 ottobre 1937), trova per
una fune chiusa deI (25 52 mm (6+12+18+26) il rapporto: E l = 0,851 E; per una fune a trefoIi deI (25 4,9 mm (19 X 7)
E l = 0,809 E; ed infine per una fune a trefoli deI (25 26 mm (1+6+12) Ei = 0,751 E.
NeI voIume teIeferiche (NleoLARDI A.: Teleferiche. Milano, HoepIi, 1950), detti una formuIa compIessa ehe da il moduIo
di eIasticita delIa fune come funzione oltre che delIe caratteristiche deI metallo con il quale Ia fune e stata eseguita, anche
di quelIe della fune (passo di avvoIgimento, sezione deI filo normalmente all'asse, angoIo di avvoIgimento, distanza
deI filo daIl'asse deHa fune). Questa formuJa serve anche per determinare iI moduIo di elasticitii di ogni ordine di fili,
ottenendosi quelIo delIa fune come media dei singoli risuItati parziali.
11) Questo corrisponde al caso di a = 180 0 nelle formuIe deI Back e del Panetti. In tal caso risuIta:
El=E.
12) ZIGNOLI V.: Trasporti mceeauiei. Milano, Hoepli, 1950-53.
282 Aldo Nicolurdi

Verra. esaminato in seguito come I'allungamento elastico influisca sulla configurazione della fune.
Cio premesso si consideri la fune aneorata agli estl'emi come una trave Ol'izzontale eon le estre-
mita artieolate e soggetta ad un carico eoncentrato, si verifica allora il caso in cui il carico assiale
varia con il carieo trasversale, in quanto la tensione T si oppone all'aumento della freccia in ragione
diretta del carico. Il momento flettente neHa sezione generica distante x dall'appoggio e di freeeia 'Y);
sanI:
P
M=-Xrj+-x [9]
2
ehe derivata due volta da:
M" = - X"
17 = X -M
- = U 2M [10]
EJ
Se SI pone a = X/E J, il suo integrale e:
M = Cl sen h a x + C2 eos h a x . [11]
Per x = 0 e M = 0 e per x = 1/2 e T = MI = P/2, per cui C2 = 0 e Cl = P/2 a eos h y, qualora
SI ponga y = a 1/2. Saranno allora:
M = P senhax
2 a eos h y

Px P
2 X h [12]
'Y)=---
2X a cos y senh ux

I P P h
'YJ = 2 X 2 X cos h y eos a x .

Poiehe l'equazione eartesiana dell'asse deformato esprime la variazione di 17 in funzione di x, l'allun-


gamento e dato da:
I

Lll=2 j'(dd: )2 dx
1 [13]

"
e sostituendo a Ll 1 il suo valore, risultera:
I

Xl =~2J'
EA 2 'Y)
12d
x [14]

"
e se si sostituisee ad r( il valOl'e dato dalla [12] si ottiene l'equazione traseendcntale:
3 sen h (a 1)
2 + cos 1 (a 1) -
l al
[15]
(a 1)6 [1 + eos h (a I)]
ehe puo essere risolta per tentativi essel1do il seeondo termine noto, determinando per suecessivi
tentativi il valOl'e di a I, ehe soddisfa l'equaglianza, e quindi X. Trovato X si possono determinare M
ed 17 e la freccia nel punto di mezzo:
f = :~ (1 _ tan~ h y) . [16]

Questo valore, ehe e esatto, richiede, come si e visto, caleoli assai lahoriosi per la sua determina-
zione, per eui riteniamo ehe possa riuseire pHi rapido e di piu faeile impiego il prineipio dei lavori virtuali.
A tale scopo si eonsideri la fune eome tagliata nella mezzeria deHa eampata. Essa si trova in equili-
hrio sotto l'azione delle forze He pl. Se ora si appliea un carieo eoneentrato P in meta deHa campata,
si avra, eome ahhiamo visto neHa trattazione aHa nota 3 della pre-
A 1j'2 L sente uno spostamento orizzontale deI punto di appoggio A il
eui valore e rappresentato da ~, ehe puo essere determinato quando
si eonsideri ehe
L. = H ~. [17]
f Poiehe la fune si trova in equilihrio, dovra annullarsi la somma
dei momenti rispetto ad A (fig. 1), eioe dovl'a essere:
P1 pl2
[18]
M =-+---H(f+
4 8
Llf) = 0
p
dove Ll f e l'ineremento della freeeia determinato dal earico P,
FlG, 1. ovvero, quando si ponga (f +
LI f) = fl e si sostituisca nella equa-
La func ancorata 283

zione [18], SI avra:


PI +~~ =HfI [19]
4 8
ma per essere H = ~ ~, la [19] si puo serivere:

PI pl 2 pl2 fI
4+8=-87 [20]

ehe c di immediata soluzione qualora si eonosea ü valOl'e de1 rapporto fIlf, il quale risulta III ogni easo
superiore ad l.
Per determinare ü valOl'e di fl e suffieiente eonsiderare ehe il lavoro esterno:

Lc = H r5 [21]
e uguale al lavoro interno:
[22]
pereio eguagliando:

2PI pP [23]
H r5 = +
8 (f LI f) + 8 (f + LI f) 8 (f + Llf)
dalla quale:

[24]
e
8f2Hr5 +8Hr5fLlf=2PI-p12L1f [25]
per eUl:
[26]
dalla quale, infine, si rieava:
LI f 2 P 1- 8p H r5 [27]
H (jf+ P 12
valore ehe permette di ealeolare la tensione della fune in tali eondizioni. E infatti:
PI P 12
H + LI H = 4 (f + LI f) + 8 (f + LI f) [28]

Dalla [28] risulta ehe, a pl'eseindere dall'allungamento e1astico in quanto si era posta eome pre-
messa l'inestensihüita della fune, la tensione aumenterebhe eome se il peso proprio della fune
suhisse un ineremento da P a (p + 2 t), ovvero si verifieasse una riduzione della freeeia da f a f (flfI)'
Ma poiehe la' fune e un solido e1astieo, l'aumento di tensione, provoeato dal earieo determina un al-
lungamento
LlI = LI H 1 _ (2PI- pu) P = yP [29]
EA - 8EAf 8EAf

dove si e posto 'I' = (2 PI -po) uguale eioe alla differenza dei eariehi unitari a fune pereorsa dal vago-
netto ed a fune seal-iea. Questo allungamento elastieo, pero, non si verifiea nella pratiea, in quanto
matel-iale per l'inerudimento eonseguito nella lavorazione, suhisee una forte riduzione della sua plasti-
eita [13] per eui il valore di LI 1 eosi ottenuto deve essere moltiplieato per un eoeffieiente ehe tenga
eonto di tale effettivo eomportamento. Sarn, eioe:

y13 yP
LlI = a 8E Af = 0,42 8E Af . [29']

(13) Secondo i dati gentihnente fornitimi dalle TrafiIerie e Corderie Italiane l'allungamento medio ai carico di rot-
tura risultante da 68 prove su campioni appartenenti a 21 funi portanti per fUllivie e di 9,6 %. L'allungamento medio de-
terminato in 14 prove presso il Politecnico di Milallo sn funi di produzione delle Acciaierie e Ferriere Lombarde Faik sopra
7 campioni e risultato deI 0,463 % ad 1/3 deI carico di collando; deI 2,164, % ai carico di collaudo e deI 3,629 % ai carico
di rottura. Ad entrambe le Ditte porgo i miei ringraziamenti per i dati cortesemente fornitimi.
284, Aldo Nicolar'di

Tale allungamento L1 l da luogo ad un ineremento della freeeia ehe e dato da:

L1 f' = 1/ ~l L1 l = 1/ ~ a y za [30]
Y8 Y 64, E Af
per eui la freecia totale risulta:
I P l2 2 P l + 8 II c5 f2 1/ 3 a y l3
f,.ot. = f + L1 f + L1 f = 8H + - P l2 + 8 H c5 f + V 64 EAf [31]

Il valOl'e della freccia eosi trovato permette di determinal'e la tensione "massima IJmax ehe si verifiea
nella fune pereorsa dal earieo P.
Istituendo i calcoli per le varie condizioni di carico della eampata si pUD determinal'e il coeffi-
eente:
ß = !tot/f
per il quale deve essere moltiplicata la tensione H per ottenere la tensione massima [14]. Sara, eioe:

f
H+L1H=H-r-=ßH. [32]
Jtot

14.) AHo stesso risultato si poteva giungere qualora si fosse posta eome ipotest la ripartizione in modo uniforme sulla
ntera eampata deI earieo eoncentrato P, ipotesi ehe puö essere aeeettata, eome risulta dalla [20]. Ponendo:

p+ 2Pjl= q

+
saranno 1 Lll la lunghezza della fune e f + Llf Ia freecia,
ma per essere

puö assumersi il valorc assai approssimato di:


16 f
LI s = LlI + _. - Llf
3 1

e per l'ineremento di tensione LI T in un punto di eoordinate x ed y sara:

Lls=J~~ ds

e, dato ehe si tratta sempre di eurve assai sehiaeciate (f = 1


20 1 )

LlT
Lls=
J EF dx.

Sc si indieano eon a la lunghezza della fune e eon Fa Ia sua sezione metaHica, eon <p' Ia sua inclinazione allo orizzonte
sara:
LI H see (p'
LI 1 = - 2 LI a see q/ =- 2 a see '1/ -~~----''----­
EFa
ma per essere per la fune seariea:

6 per la fune eariea:


q12
H = 8(f+ Llf)
l'incremento della tensione sara:
LlH=f(f+ Llf)-l-
8
~(.2-
8f f
_ fZLlf) _ ~
8f
ossia:

. P 12 see rp' p
e sostltuendo a 8 a F il suo valore a = q
k sforzo unitario sopportato dalla fune per l'addizione dcl earico p e a

q 12 see q/
-=--,;-:;;-:;:;-'-- 10 sforzo unitario a carico totale k, si avra:
BfF.

Lll= -2 a sec q/ .!:-.


E q
(R _ Llf)
f
La fune ancorato 285

Come risulta dalla [13], pero, il valore della fre cia total differi ce di assai poco da quella ehe
assumerebbe la fune qualOl'a fosse, anziehe ancorata, te a da UD contrapp so, pOl: eui puo ammettersi
ehe sia ß := 1, [15] restando nei limiti deHa tollexanza [16]. ,
Dna volta nssato il valore della freeeia ma ima . facil detenninal'e Ia conngurazione delln f'Une,
in quanto, come 1'i ulta daDa [16], Ia linea eIn tiea pre enta una diseontinuita in eOl'l'ispondenza deI ea-
rie P. Pcrtanto, la lin aas unta dalla fune gara formata dn duc rami di catenaria 0, per. emplificazion ,
di arabola fOl'manti una eu pide posta ulla ve1'ti ale del earieo. Tali mIDi di eurva sono faeilmente
cl terminabili in quanto in cssi la func e s ggctla al solo earieo proprio (17).
Lo studio .G.n qui eondott ha ton -iderato le f, rze applieate come nsse, mentre esse agiscono
dinamieamen 5 lleci alldo succe ivamente tutti i punti della CUl'Va. Questn Bua azione p1'ovoca UD
ritm'd degli aUUJlgam nti . pett a11 forz, he agisce nel sense di aumentare Ie teu ioni n I peri do
di tempo ehe il canco mobile impiega a pereon 1'e la prima meta della eampata cd a ridlule nel
periode ueee sivo. Questa differenza di fase, ehe deI resto si veci.fi a anchc neUe funivie on eontrappe 0
tanto maggiore quanto piu grand e la velocita deI earrello, per cui, per la eonservazione della fune,
puo risultare ton eniente ton eari hi levati di l'idulTe la veloeita di traslazione. Si favorisee eos1 anche
10 morzam nto delle vih 'a7,j.oni indotte, dovuto aHo spostamento degli atomi di azoto nella direzione
deI movim nto di sipandosi molta enel'gia sotto forma di ealore [18].
In questo 051 complesso ca! 010 si dov:r bbe tener conto anehe deI fenomeno dello scorrimento 0
rilassamento, meglio eono ciuto con' ter.ll1ini francesi di fluage 0 inglesi di flow e creep, ma la deterIDi-
nazion della sua grandezza as ai difficol LO a ome hanno dimostrato in proposito gli studi eondotti
dall'ing. Levi presso il Centro di tudio sulle Coazioni di Tormo deI C.N.R. [19] e non puo essere
ondotto su ba i puramcn"tc teoriehe .6.ntanto ehe non siano determinate Ie grandezze caratteristiehe,
ehe .j ultano v81'iabili sccondo una I gg 'ontmziale Iogaritmica e con Ia "teu ione iniziale.
Questo fenomeno e seguito da mohi studiosi, anche per 1'importanza ehe riveste soprattutto nel eampo
dei cementi armati preeompressi, dove agisce negativamente, sulla resistenza deI solide, meutre nelle funi

(15) Valori simili avevano trovato anche 10 Skrobanek, mediante Ia risoluzione di un aistema di quattro equazioni
differenziali, e 10 Czitary, le eui note in argomento sono eitate neUa allegata bihliografia.
Lo Czitary nel volume. Seilschwebebahnen, preeedentemente eitato, da per Ia determinazione di H neI easo di ftme
sottoposta ad UD earieo eoneentrato Ia formula:

applieando Ia quale trova ehe e aIl'incirca ß = 1, eome appare daIIa seguente tabella, neIIa quale sono riepilogati riauI-
tati dei caIcolo di una eampata deIIa Iuee di 370 m, earicata di un vagonetto deI peso di 500 kg.

Fune nncorat1l. Fune con contcappeso Differenzn


Di!'itunzn
dcl carico
rlnll'npFoggio
x=m
IJ= l
I f.= m H=l
I fx=m LlH=l
I LJf~= m

0 7,30 0 10 - 0 - 2,70 0
61,60 9- 5,32 10 - 4,77 - 1,00 -I- 0,55
123,20 9,75 7,85 10 - 7,65 - U,25 + 0,20
105 - 10 - B,60 10 - 0,60 0 0

(16) Quando Ia fune, i.llveee ehe tesa in una soIa eampata, sia suddivisa in due campate si comportera eome una fune
eon contrappeso. Vi sara, eioe, riehiamo di fune dalla eampata adiaeente tutte Ie volte ehe risultera:

H + L1H>fV a)
dove, come e noto, V rappresenta Ia pres~ione esercitata dalla fune su la searpa.
Se le due eampate non sono aUo stesso livelID, la fune sara riehiamata neIIa eampata superiore solo se sara:

H + tJH>fV + pz b)

dove peil peso unitario della ftme e eon z si indica iI disliveUo fra i baricentri deIIe due eampate.
Non verifieandosi tale condizione, Ia fune tendera a spostarsi daIIa earopata mperiore a queIIa inferiore detelminando
il fenomeno noto eoI termine di insaccamento deIIa fune. Per impedirlo e neeeasario, eome si ricava daIIn a.) elevare il valore
dei secondo termine, eiö ehe si ottiene aumentando l'altezza dei eavalletti.
(17) Tale eonfigurazione, dei rrsto, e assunta dalla fune anehe nel easo essa sia teaa da un contrappeso.
(18) SNOEK J. L,: Physica 8; 711-713. 1941.
(19) LEVI F.: n problema degli acciai per cemento arma!o precompresso. «Giornaledel Geoio Civile», aprile 1954" pag, 259-
270 e ottobre 1954, pag. 734-750, eon bibliografia.
STRYCKER R.: Fluage e! relaxation des fils tr€fllCs. «Revue Metallurgie», novembre 1951, pag. 888-893.
286 Aldo Nicolardi

Ia stahilita ne lisulta migliorata, e quando sia perfettamente ehiarito potra essere preso in eonsiderazione
anehe agli effetti deI ealeolo delle funi per teleferiehe [20].

***
Riepilogando le eonclusioni alle quali SI e giunti si puo affermare,
a) le freeeie delle eampate aneorate differireono di assai poeo da quelle ehe si vel'ifieano nelle
funi tese da eontrappesi;
b) nel ealeolo della freceia si puo considerare ehe il carieo eoneentrato agisca come un carico
ripartito doppio di quello reale;
c) la configurazione assunta dalla fune ancorata e
quella di due !'ami di parahola formanti
una euspide nel punto in cui il cal'ico coneentrato insiste sulla fune.
d) con cariehi elevati per ruota e. opportuno, ai fini della tensione l'eale ehe si verifiea edella
durata della fune, ridnrre la velocita di traslazione.
e) per evitare l'insaeeamento della fune, nel easo di piu eampate, dovranno elevarsi i cava]·
letti eosl da aumental'e l'attrito sulle searpe. In tal easo ogni eampata risulta indipendente dalle
altre e ]a fune si eomporta eome se fosse aneorata alle estremita.
f) allo stato attuale degli studi non si puo tener eonto deI fenomeno di seorrimento, ma
oeeo1'1'e tener presente ehe, verifieandosi, agisee a favore della stahilita, eoneorrendo ad aumentare
la freceia della fune.

ZINSSER R.: loeo eitato a nota preeedente.


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(20) LEVI F.: Opera citatu.
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7. L'azione risultante delle Jorze di una funivia. « Zeitschtift. des Desten. Ing. u. Arch. Vereines », 1931, n. 5-6.
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9. Catenaria attraverso tre punti. « Zeitsch. des Desterr. Ing. u. Arch. Vereines ». 1931, n. 41(42.
10. Alcune idee intomo al calcolo e collaudo delle funivie. « Wasserwitschaft », 15 ottohre 1931, n. 28-29.
11. La curva dei carichi mobili della portante nelle funivie. «Wasserwirtschaft », 25 giugno 1932.
12. Il calcolo pratico delle grandi campate con grandi tensioni. «Wasserwirtschaft », 25 marzo 1935.
13. La capacitil di lavoro neUe funi e nei sistemi di funi. «Wasserwirtschaft, u. Tech. », 10 giugno 1936.

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