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L’italia fascista.

quando Benito Mussolini fu nominato presidente del consiglio, ti trovo alla guida di un governo che
comprendeva oltre a cinque ministri fascisti, anche liberali, popolari e nazionalisti. Ed è per questo che è una
volta giunto al potere, Mussolini comprese tutta via che sarebbe stato necessario con lavorare con la vecchia
classe dirigente liberale, senza il cui appoggio io non sarebbe riuscito a dare vita a un regime fascista. Nello
stesso tempo Mussolini intendeva rassicurare le frange più estremiste del fascismo, per questo motivo, e di non
esito a definire il parlamento come un organismo inutile, che egli avrebbe potuto facilmente trasformare in un
bivacco per i suoi fedelissimi. grazie a questa politica, definita del doppio binario, Mussolini riuscì a indebolire
il parlamento e al lavorare per fascistizzare lo Stato, modellandolo per svuotare di qualsiasi potere il parlamento.
Il primo provvedimento di questo tipo fu la cosiddetta “legge dei pieni poteri” con cui fu attribuita al governo
una serie di funzioni proprie del parlamento. Poco dopo Mussolini creò due nuove istituzioni:
● il gran consiglio del fascismo, formato da dirigenti fascisti nominati direttamente da Mussolini e
aveva il compito di consigliare il governo sulle linee guida da seguire, oltre che di proporre le leggi.
inoltre anche il potere esecutivo e il potere legislativo passò nelle mani di Mussolini.
● la milizia volontaria per la sicurezza nazionale fu istituita per dare un inquadramento ufficiale alle
vecchie squadre d’azione, fino a quel momento illegali. Questa normalizzazione dello squadrismo
serviva rassicurare l’opinione pubblica conservatrice. la milizia però aveva una natura ibrida, poiché
era nello stesso tempo una forza armata statale e di partito: nonostante l’obbligo di fedeltà al re, la
milizia era uno strumento a disposizione dei leader fascisti, che la utilizzavano contro qualsiasi forma
di opposizione.
I provvedimenti posero le basi per la costruzione di un vero e proprio regime, il passo successivo fu quello di
varare una nuova legge elettorale che potesse favorire il partito fascista garantendogli un’ampia maggioranza in
parlamento, Mussolini era infatti consapevole che il suo governo non poggiava su basi solide e che i suoi alleati,
avrebbero potuto abbandonarlo da un momento all’altro. la nuova legge acerbo fu concepita in modo da
favorire che avesse ottenuto la maggioranza relativa dei voti, la legge prevedeva che il partito che si fosse
assicurato il 25% dei voti sarebbe stato premiato con i due terzi dei seggi parlamentari.I fascisti si candidarono
all’interno della lista nazionale, e le elezioni furono un trionfo per essa, che ottenne il 65% dei voti e si assicura
una netta maggioranza parlamentare. L’approvazione di questa legge fu definita un vero e proprio suicidio
poiché l’assemblea consegno, pieni poteri a Mussolini, il quale successo fu favorito anche da un abile campagna
elettorale, condotta da Mussolini attraverso intimidazioni e brogli da parte dei fascisti, che giunsero a entrare
nelle cabine elettorali e a falsificare i risultati durante gli scrutini. Nonostante il clamoroso successo elettorale, il
regime di Mussolini andò incontro momento di crisi, Le lezioni si erano svolte in un clima molto teso e i
deputati dell’opposizione avevano ormai preso atto delle intenzioni di Mussolini di liquidare le istituzioni
democratiche e costruire uno Stato autoritario incentrato sulla sua persona. Fra questi deputati c’era Giacomo
Matteotti che ebbe il coraggio di denunciare alla camera le violenze fasciste contro gli oppositori e di chiedere
l'annullamento delle elezioni. pochi giorni dopo, però, Matteotti fu rapito e assassinato, e il suo corpo fu
ritrovato martoriato dalle pugnalate in un bosco vicino a Roma. La notizia del delitto provocò grande
indignazione del paese, i maggiori organi di stampa, tra cui il Corriere della Sera, criticano il governo e
Mussolini si trova improvvisamente in grave difficoltà attaccato dagli alleati liberali e addirittura dei fascisti
moderati, Molti dei quali lo considerarono indirettamente responsabile dell’accaduto. infine, anche il parlamento
reagì, i partiti di opposizione decisero di astenersi dai lavori parlamentari fino a quando il re non avesse riportato
la legalità, sciogliendo la milizia e chiedendo le dimissioni di Mussolini, questa protesta è conosciuta come la
secessione dell’Aventino.(in ricordo, di quando i plebei si ritirarono sul colle Aventino per protestare contro i
soprusi dei Patrizi).
Mussolini in un primo momento cerco di tranquillizzare l’opinione pubblica e per dare una dimostrazione della
sua innocenza, sottopose la milizia un giro di dimissioni di chi aveva avuto responsabilità nell accaduto.Queste
iniziative di Mussolini non solo non furono sufficienti, ma scatenarono le critiche anche dei fascisti più radicali
secondo i quali era necessario approfittare della situazione per eliminare definitivamente Ogni opposizione al
governo. Solo così la rivoluzione fascista sarebbe giunta a compimento. Temendo di perdere la leadership
Mussolini tenne un discorso in parlamento con il quale si assunse davanti al paese la piena responsabilità
dell’assassinio di Matteotti, minacciando infine di lasciare libero sfogo alla violenza squadrista contro tutti gli
avversari del suo governo. Il discorso di Mussolini scatenò una nuova ondata di violenze E per questo furono
promulgate alcune leggi speciali, dette fascistissime. Attraverso queste leggi fu creato uno Stato poliziesco, in
cui non c’era più alcuno spazio per l’opposizione. dopo che a Bologna si verificò un tentativo di attentato ai
danni di Mussolini, furono abolite le libertà di stampa di parola di associazioni e molti giornali furono chiusi E
tutti partiti furono sciolti a eccezione di quello fascista, Inoltre per gli oppositori fu istituito anche il confino,
cioè l’obbligo temporaneo a riferire in un comune diverso da quello di residenza. Nel momento in cui queste
leggi entrarono in vigore, essere in disaccordo con Mussolini significava ribellarsi a uno stato e non più solo un
partito e al suo capo. Il fascismo del resto era l’unico partito ammesso nel paese, divenne quasi obbligatorio
possedere la tessera fascista, per lavorare gli uffici e per accedere a determinati servizi e in generale per
condurre una vita tranquilla. E coloro che continuavano a opporsi apertamente a fascismo venivano ridotti al
silenzio attraverso minacce o al confino, ed è per questo che numerosi oppositori, per evitare l’arresto il carcere,
fuggirono dall’Italia e cercarono di organizzare la lotta contro il regime dall’estero, un esempio sono il
movimento giustizia libertà creato da un gruppo di giovani fuggiti in Francia che proponevano un socialismo di
tipo liberale. L’unica opposizione non clandestina tollerato dal fascismo fu quella del filosofo liberale Benedetto
croce, personalità di spicco della cultura italiana e noto in Europa, e per questo motivo più difficilmente
attaccabile da Mussolini. Croce e bel coraggio di pubblicare il manifesto degli intellettuali antifascisti, in
opposizione al manifesto degli intellettuali fascisti e, nel suo manifesto difendeva la concezione di una cultura
assolutamente indipendente dal potere politico.
Per migliorare la sua situazione, Mussolini decide di avvicinare il fascismo la Chiesa cattolica, fino a quel
momento Mussolini non era stato tenero con i cattolici e solo in un secondo momento, comprese che in un paese
cattolico come l’Italia era indispensabile conquistare la fiducia della Chiesa, per rafforzare l’influenza del
fascismo sulle masse, a tale scopo il disimpegno per porre fine alle ostilità fra Stato e Chiesa. E per giungere a
un accordo con la Chiesa a Roma furono firmati i patti lateranensi, costituiti da un trattato bilaterale di
riconoscimento reciproco fra regno d’Italia chiesa è un concordato, attraverso il cui:
● il Papa riconobbe Roma come capitale d’Italia e l’Italia si impegnava a riconoscere come Stato
indipendente un piccolo territorio intorno alla chiesa di San Pietro
● lo Stato italiano si impegnò a versare un risarcimento di circa 2 miliardi di lire per la soppressione dello
Stato pontificio
● Il Papa accettò che i vescovi prima di prendere possesso della loro diocesi, giurassero fedeltà allo Stato
italiano
Ma tra il fascismo e la Chiesa rimanevano comunque alcuni motivi di attrito, dovuti principalmente
all’educazione dei giovani, con lo scioglimento di tutte le associazioni non fasciste, prevedeva anche la
soppressione dell’azione cattolica, ma tuttavia Mussolini accettò che quest’ultimo associazione sopravvivesse,
patto che la sua attività si limitasse al campo religioso, ma poiché l’azione cattolica continuava interferire con
l’operato dei giovani fascisti Mussolini ne decretò lo scioglimento. Al gesto del duce Papa Pio XI rispose con
l’enciclica non abbiamo bisogno, nella quale criticava il regime e affermava l’impossibilità per la chiesa di
rinunciare all’educazione dei giovani, così viene raggiunto un nuovo accordo che modificò lo statuto dell’azione
cattolica, dichiarandosi ufficialmente apolitica, potendo così riprendere le sue attività.
Il regime fascista nacque in un momento storico in cui le masse non potevano più essere lasciate fuori dalla vita
politica, situazione Della quale Mussolini era ben consapevole, ed è per questo che il suo regime non si
mantiene in vita solo grazie alla repressione, ma anche soprattutto attraverso la ricerca del consenso delle masse,
egli assunse per sé l’appellativo di duce, cioè condottiero del popolo italiano, e diffusa è un vero e proprio culto
della sua persona, non solo parlava alla folla, ma era presente ovunque, con i suoi ritratti e con i suoi slogan. Le
frasi di Mussolini erano scritto a caratteri cubitali sui muri delle case. consapevole dell’importanza
dell’educazione nella costruzione del consenso, il governo fascista si impegnò per informare in modo radicale
sistema scolastico, venne approvata la riforma gentile che dichiarava che:
● L’obbligo scolastico si fermava la quinta elementare
● Per accedere alla scuola superiore ho correvano tre anni di scuola media, in alternativa, si potevano
frequentare tre anni di avviamento professionale
● la scuola superiore si distingueva invece ho classico da una parte e istituti tecnici e magistrali dall’altra,
solo il liceo classico dava accesso all’università
il governo propone la scuola uno strumento di propaganda validissimo per plasmare fin dall’infanzia e
dell’adolescenza il nuovo uomo fascista, tutti giovani a partire dai sei anni furono inquadrati in associazione di
tipo militare ciascuna con la sua divisa e insieme alle the vita sportiva ai ragazzi venivano proposti esercizi di
tipo premilitare, l’intento era quello di fare degli italiani un popolo guerriero. fu inoltre emanato un decreto che
stabiliva l’obbligo per tutti i docenti universitari di prestare giuramento regime fascista. L’Italia fascista al
mondo femminile era riservato ruolo molto marginale, la donna era in anzitutto madre e moglie, questa visione
fu ulteriormente accentuata dall’introduzione di una legge che vietava le donne di accedere a tutte le carriere più
prestigiose. Mussolini aveva bisogno di figli e per questo inserire la battaglia per la crescita demografica tra le
proprietà del paese, coerentemente con questa visione, l’aborto era stato messo fuorilegge perché considerato un
crimine contro lo Stato.
(politica interna) Per modernizzare l’Italia erano indispensabili alcuni interventi, e da questo punto di vista,
politica economica del fascismo conobbe due fasi distinte:
● inizialmente il governo di Mussolini si ispirò a principi economici di stampo liberista, il governo si
impegnò per ridurre la spesa pubblica e sostenere l’iniziativa privata, questo portò a un incremento
della produzione da cui trassero vantaggio soprattutto l’industry esportatrici, quest’ultima iniziativa
ebbe come conseguenza una forte inflazione e la perdita di valore della lira.
● la seconda fase è una politica protezionista, Mussolini andò a bonificare le terre del meridione per
raggiungere l’autarchia, con questa espressione si intende un sistema economico capace di bastare a se
stesso, l’Italia doveva riuscire a produrre tutto ciò di cui aveva bisogno Per mezzo della sua industria e
della sua agricoltura, senza ricorrere alle importazioni.
(politica estera)L’obiettivo di Mussolini era quello di enfatizzare i suoi discorsi e convincere la massa, la disfatta
che non ha mai avuto riscontro positivo è quella di Adua e lui vuole recuperare il rispetto per gli italiani, decise
perciò di dichiarare guerra all’Etiopia, il paese viene occupato, andando contro tutto ciò che era stato stabilito
nei trattati di pace, L’esercito italiano ricorse ai gas asfissianti, molte persone morirono per l’impiego di un gas
in grado di provocare gravi danni respiratori E la morte di chi lo inali, queste feroce azioni adottate dalle autorità
italiane, suscitò accese polemiche, questi metodi non erano accettabili e di fronte alle critiche star nere il
governo italiano nei goal impiego di armi asfissianti, ammettendo però di utilizzare gas non velenosi con la
funzione di paralizzare il nemico. siccome non ha mantenuto ciò che era stato stabilito dai patti di pace e deve
pagare un'ingente somma di denaro. Esce fuori da questa situazione sempre attraverso i suoi discorsi,
rafforzando il consenso degli italiani. Per quanto riguarda la situazione dei balcani riesce ad ottenere l’Albania e
la città di Fiume. Nel momento in cui parte la conquista dell’Etiopia E la porta al termine succede
l’allontanamento dalle forze liberali europee e l'avvicinamento a Hitler, nasce così l’asse Roma-Berlino.
verso la fine degli anni 30, l’ideologia fascista assunse connotati Mark amente razzisti, un forte incentivo Venne
proprio dalla campagna diete oppio, italiani che si erano trasferiti nelle colonie africane vivono a contatto con la
popolazione locale e molti di loro e però figli con le donne africane, preoccupato da questa tendenza e
ossessionato dall’idea di mantenere salda la dominazione imperiale, Mussolini cominciò a pensare sempre più
agli italiani come una razza da proteggere da mescolanze, erano discorsi in voga quell’epoca, ricordiamo la
Germania che proclamava la superiorità biologica e culturale della razza ariana rispetto a tutte le altre, cogliendo
questo tipo di ideologia, nelle colonie italiane in Africa venne imposta una prima legislazione razzista che
prevedeva la rigida separazione fra la popolazione locale E i colonizzatori italiani, in seguito con
l’avvicinamento di Mussolini a Hitler, anche il duca si convertì al razzismo antisemita e abbraccio l’idea che gli
ebrei dovessero rimanere estranei alla nuova razza guerriera che se voleva forgiare. in questo quadro si colloca
l’approvazione delle leggi per la difesa della razza, Che escludevano gli ebrei dalla vita sociale. Leggi che non
suscitarono particolari poteste né da parte dell’opinione pubblica né da parte della Chiesa.

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