Una volta promulgate le leggi occorre vigilare perché tutti i cittadini le rispettino e punire coloro
che le infrangono. A questo compito fondamentale provvede la Magistratura, che esercita il terzo
potere dello Stato: il potere giudiziario.
Per poter esercitare il potere giudiziario senza interferenze e garantire il principio
dell’uguaglianza di tutti davanti alla legge, la Magistratura deve essere indipendente. Per questo
la Magistratura non riceve il suo incarico dai cittadini o dal Parlamento o dal Governo, ma si
autogoverna: ogni magistrato risponde del suo operato solo davanti alla legge e davanti agli altri
magistrati.
Ecco perché a capo della Magistratura c’è il Consiglio superiore della Magistratura, formato per i
due terzi da membri eletti tra gli stessi magistrati e per un terzo da membri eletti dal Parlamento.
Solo il Consiglio superiore della Magistratura può indagare su un magistrato e, se necessario,
punirlo. A presiedere il Consiglio superiore della Magistratura è il Presidente della Repubblica.
• Il principio di difesa nell’art. 24, c. 2: afferma che la difesa è un diritto inviolabile in ogni
stato e grado del procedimento;
• Il principio di legalità e irretroattività della legge penale nell’art 25, c. 2 e c. 3: questo
articolo afferma che nessuno può essere punito se non in forza di una legge che sia entrata in
vigore prima del fatto commesso e che nessuno può essere sottoposto a misure di sicurezza se
non nei casi previsti dalla legge;
• Il principio di personalità della responsabilità penale nell’art 27, c.1: sostiene che la
responsabilità penale è personale;
• Il principio di presunzione di non colpevolezza nell’art 27, c.2: afferma che l’imputato non è
consideratore colpevole sino alla condanna definitiva.
• Il principio del giudice naturale dell’art 25, c.1: il quale articolo sostiene che il giudice
competente debba essere individuato in virtù di regole preesistenti e generali, questo al fine di
evitare qualsiasi precostituzione di opinione nel giudice di salvaguardare il principio di imparzialità;
• Strettamente collegato a quello di imparzialità, abbiamo il principio di indipendenza
dell’art.101 che afferma che i giudici sono soggetti soltanto alla legge e che la funzione
giurisdizionale è amministrata in nome del popolo.
L’art. 25, comma 1 stabilisce, inoltre, il principio del giudice naturale, il quale prevede che, al
momento in cui si rende possibile o necessario il ricorso alla giustizia, il giudice competente debba
essere individuato in virtù di regole preesistenti e generali e non possa essere indicato in base a
criteri stabiliti dopo il fatto da giudicare. Questo al fine di evitare qualsiasi precostituzione di
opinione nel giudice e di salvaguardare il principio di imparzialità.