Quando Il Mondo-Che-Fu venne distrutto ogni cosa si cancellò.
Le vite, le speranze, i sogni e i corpi
di coloro che avevano abitato per secoli quel mondo vennero spazzate via. Solo Sigmar rimase. Solo e morente, un derelitto nel vuoto spazio, dove un tempo sorgeva il mondo. Sigmar continuò a sperare, continuò a sognare un mondo dove il SUO sogno potesse avverarsi, ma la morte iniziava a reclamare l’ultimo rimasto del Mondo-Che-Fu cancellando ogni speranza. Ma poi, una luce, qualcosa dalla bellezza mai vista dagli occhi dell’antico dio, si palesò davanti a lui. Un grande e luminoso drago, tanto bello quanto possente, si avvicinò al dio, cingendolo con i suoi artigli. La possente bocca del drago si avvicinò all’orecchio di Sigmar, sussurrando parole e promesse, riportando speranza nel vecchio dio. Più le parole scivolavano nelle orecchie di Sigmar, più il potere cresceva e ritornava, così come se quelle parole fossero un vero e proprio unguento per il corpo del dio, il quale si rialzò, potente come non mai. L’ultimo dono del drago fu mostrare a Sigmar i resti del Mondo-Che-Fu, i quali, lentamente, si stavano ricostruendo. L’acqua ricominciò a sgorgare, i vulcani ricominciarono il loro gorgoglio di lava e fumo, le foreste rinascevano e con esse la vita. Iniziò così l’età del mito. Quando Sigmar arrivò su questo nuovo mondo nuove razze e nuovi dei avevano già iniziato a solcarne le terre, a guadarne i fiumi e a conquistare. Il Chaos sembrava non aver inzozzato quel regno magico, portando le razze a crescere e vivere in piena libertà. Il mondo prosperò per millenni, con epici scontri tra gli dei, grandi amicizie e rivalità, oscure trame per conquistare questo o l’altro regno, ma sempre seguito da periodi di pace e calma, dove mai il Chaos venne scorto, fino a quel giorno di milleseicento anni fa… Archaon, il nero, il distruttore del Mondo-Che-Fu, vicario del Chaos e flagello degli dei, ritornò sul mondo, con eserciti di mostri, portato lì dalla corruzione degli esseri viventi, i quali, anche senza alcuna influenza esterna ricercano il contatto con il Chaos. Gli eserciti del Chaos iniziarono a mietere vittime e regni, portando i nuovi dei e Sigmar in una disperata lotta per la sopravvivenza. Quando però parve chiaro a tutti che il Chaos non poteva essere sconfitto, Sigmar aprì i cancelli della sua città dorata, Azyr, permettendo a chiunque riuscisse a entrarvi, e poi quando le schiere del Chaos arrivarono ai suoi cancelli, li chiuse, sollevando nel cielo la città, tramutandola in uno stato fortezza impenetrabile. Per cinquecento anni il mondo fu vittima delle schiere del Chaos, dai tetri sussurri dei morti e dalle scorribande dei figli di Gorkamorka, portando così le persone alla follia e alla disperazione. Poi, una serie di fulmini colpirono varie parti del mondo. Possenti guerrieri in armatura dorata uscirono dal fumo, vergando fendenti ed epurando il maligno in ogni dove, essi erano i discepoli di Sigmar, gli Stormcast Eternal. Grandi eroi del Mondo-Che-Fu e del mondo odierno, le quali anime erano state fuse con armature create dal nucleo dell’antico mondo da dio fabbro Grugni, portando schiere di immortali guerrieri, pronti a riportare ordine e pace. La grande Azyr riapparve sulla terra e dai suoi cancelli migliaia di uomini, duardin, aelf e Stormcast si riversarono sul mondo, riconquistando e uccidendo i servi del Chaos, guerrieri non morti e bestie di varia natura. Dopo un iniziale slancio di vittorie e conquiste, la situazione divenne sempre meno rosea, arrivando, a un vero e proprio stallo. Gli dei e Sigmar continuavano a coordinarsi ma il Chaos era potente, con i servi di Nagash sempre a tramare, in attesa che chiunque facesse uno sbaglio in modo da ottenere vantaggi e le bande di mostri, orki e orruk che vagavano in giro, portando distruzione ovunque. Nessuno schieramento faceva passi avanti, e questo portò il Dio-Imperatore Sigmar a rinchiudersi per interi decenni nei suoi studi, cercando soluzioni, urlando e disperandosi per i suoi fallimenti, fino a settecento anni fa, giorno in cui venne istituita una nuova camera di Stormcast Eternal: i Dracothion’s Son. Essi rappresentavano la perfezione della creazione degli Stormcast, imponenti, forti come mai uno Stormcast era stato e privi di ogni forma di sentimento, macchine create per annientare. Quando “la morte bianca”, così erano stati soprannominati, passava, niente rimaneva, ogni essere viventi veniva sterminato ed epurato, cancellandolo totalmente, che fosse o meno legato al Chaos non importava, non era un Dracothion’s Son, e quindi poteva essere corrotto. Questa condotta fu inizialmente accettata dagli antichi dei, perché finalmente le vittorie avevano ricominciato a giungere nel fronte “dell’Ordine”, ma quando gli stermini iniziarono anche all’interno delle mura di Azyr, gli antichi dei iniziarono a opporsi a Sigmar, trovando davanti a loro, solo disprezzo, follia e odio. Sigmar non era più il dio benevolo di un tempo, disgustato dalle debolezze degli altri essere viventi aveva iniziato da tempo nel tentativo di creare degli esseri perfetti, in grado di resistere al Chaos e di non essere corrotti, aveva dunque seguito i consigli del drago che lo aveva salvato secoli prima, Dracothion, generando prima gli Stormcast Eternal, i quali però, avevano ancora brandelli di anima, il che li rendeva deboli e vulnerabili, ma a ogni “riforgiatura” quella loro debolezza scompariva, rendendoli efficienti, pratici e letali. Quella che inizialmente sembrava uno svantaggio, divenne invece un vantaggio, portando così alla nascita dei Dracothion’s Son. Gli dei rimasero inorriditi dalla follia che aveva ormai soggiogato la mente del loro alleato, portandoli ad attaccarlo, ma venendo facilmente sconfitti dal dio imperatore e dal possente drago comparso al suo fianco. L’età del terrore bianco iniziò così, i Dracothion’s Son sterminarono in massa tutti coloro che vivevano dentro Azyr, per poi passare a coloro che vivevano poco distanti. Chi potè fuggì nei restanti regni, cercando un modo per risolvere la cosa. Dracothion, il drago bianco, rimaneva sempre al fianco del Dio Imperatore Sigmar, difendendolo e sussurrandogli i piani d’azione, mentre con il suo potere e quello di Sigmar, continuava a forgiare i suoi guerrieri immortali. Molti si opposero a lui, alcuni tra gli alti generali di Sigmar, capeggiati dal saggio Averon Stormsire. Iniziarono una lotta senza confini contro il dio imperatore, seguiti da discepoli delle antiche scritture di Sigmar, che vedevano nel drago bianco un demone corruttore. Aelf e Duardin si unirono alla causa di Averon, con essi però si aggiunsero anche “alleati” inaspettati: i servi di Nagash iniziarono ad avvicinarsi a questa stramba accozzaglia di disertori, visto che il grande negromante trovava in questi nuovi Stormcast una forma di “furto” del suo potere e diritto sulle anime, concedendo alcuni suoi campioni alla resistenza, ma non dando la sua totale adesione, preferendo perseguire i suoi scopi personali; gli orruk avevano capito chi era il nemico più forte da combattere e ovviamente volevano picchiare solamente lui; i Mawtribe e i le orde di goblin rimasero estremamente neutrali, seguendo la “corrente” e a volte alleandosi a volte no; ma colui che più sorprese Averon fu Archaon. Il vate del Chaos giunse con le sue orde di demoni e guerrieri per parlare con lo Stormcast disertore, proponendo una tregua, almeno tra i suoi fedeli e i protetti di Averon. Il compito di servo del Chaos era secondo per Archaon solo al suo sogno di distruggere Sigmar, aveva distrutto un mondo e miliardi di vite per questo proposito, ed era tornato dalla morte e dal nulla quando Sigmar era ritornato sul nuovo mondo e questo lui non poteva accettarlo. Così questo esercito improvvisato, con Stormcast Eternal, umani, Aelf, Duardin, Orki, Orruk, Goblin, Slave to Darkness e servi di Nagash si imposero come nemici del Dio Imperatore Sigmar e del drago bianco Dracothion… Voi siete alcuni dei prescelti dei nuovi campioni contro Sigmar, e la vostra missione è di dimostrare il vostro valore e la vostra utilità alla resistenza. Un gruppo di Ogor sta infestando le campagne a confine con il villaggio di Fyrral, luogo importante per la resistenza, ma non così importante da mandare dei veri campioni. Dopo una settimana di viaggio sei giunti nei pressi del villaggio. Durante il viaggio avete fatto conoscenza e avete un’idea grossolana dei vostri compagni d’avventura (starà a loro e a te decidere quanto dire su di loro), unica cosa che sapete per certo è che il villaggio va liberato e al più presto.
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