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ISBN 13 978-88-8207-331-2
EAN 9 788882 073312
Manuali, 80
Prima edizione, aprile 2009
Prima ristampa, marzo 2010
Aleo, Massimo
Il nuovo manuale del CTU : consulenze tecniche, accertamenti e perizie
sugli immobili / Massimo Aleo. – Palermo : Grafill, 2009.
(Manuali ; 80)
ISBN 978-88-8207-331-2
1. Estimo – Edilizia. 2. Perizie civili.
333.3382 CDD-21 SBN Pal0217759
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© GRAFILL S.r.l.
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presso Eurografica S.r.l. Viale Aiace, 126 – 90151 Palermo
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3
indice
presentazione........................................................................................ p. 15
Parte Prima
consulenti d’ufficio e periti
3. l’incarico di ctu
nell’accertaMento tecnico preVentiVo ..................... ˝ 38
3.1. Nomina ............................................................................................ ˝ 39
3.2. il quesito .......................................................................................... ˝ 39
4 iL NUOvO maNUaLe DeL CtU
Parte SeCONDa
il quadro di riferiMento
delle coMpetenze disciplinari
Parte terza
schede docuMenti-tipo
Parte QUarta
forMulario
n Modello 1
istanza per l’iscrizione all’albo dei Consulenti tecnici d’Ufficio ........... ˝ 247
n Modello 2
istanza per l’iscrizione all’albo dei Periti ................................................ ˝ 248
n Modello 3
Comunicazione di avvenuta iscrizione all’albo del tribunale................. ˝ 249
n Modello 4
Ordinanza ammissiva della consulenza .................................................... ˝ 249
n Modello 5
avviso di nomina ...................................................................................... ˝ 250
n Modello 6
Decreto di nomina (accertamento tecnico preventivo) ............................. ˝ 250
n Modello 7
istanza di astensione dall’incarico ............................................................ ˝ 251
n Modello 8
istanza di rinvio del conferimento dell’incarico per gravimotivi ............. ˝ 251
n Modello 9
verbale di giuramento ............................................................................... ˝ 252
n Modello 10
Comunicazione di inizio delle operazioni peritali .................................... ˝ 253
n Modello 11
verbale di inizio delle operazioni peritali ................................................. ˝ 254
n Modello 12
Convocazione di sopralluogo .................................................................... ˝ 255
10 iL NUOvO maNUaLe DeL CtU
n Modello 13
verbale di sopralluogo............................................................................... p. 255
n Modello 14
Convocazione di riunione.......................................................................... ˝ 256
n Modello 15
verbale di riunione .................................................................................... ˝ 256
n Modello 16
istanza di accesso agli atti presso una Pubblica amministrazione ........... ˝ 257
n Modello 17
richiesta copia documenti presso uffici privati........................................ ˝ 258
n Modello 18
istanza di sospensione delle operazioni peritali........................................ ˝ 258
n Modello 19
istanza per integrazione fondo spese ........................................................ ˝ 259
n Modello 20
istanza di proroga del termine di consegna dell’elaboratoperitale ........... ˝ 259
n Modello 21
istanza di autorizzazione all’ausilio di collaboratore specializzato.......... ˝ 260
n Modello 22
istanza di autorizzazione all’ausilio di personale specializzato................ ˝ 260
n Modello 23
istanza di autorizzazione a richiedere l’assistenza della forza pubblica
e di personale specializzato....................................................................... ˝ 261
n Modello 24
istanza di sostituzione per gravi motivi .................................................... ˝ 262
n Modello 25
verbale di conciliazione/transazione......................................................... ˝ 263
n Modello 26
relazione di consulenza tecnica d’ufficio................................................. ˝ 264
n Modello 27
Scheda di valutazione immobile ............................................................... ˝ 266
n Modello 28
verbale di giuramento per accertamento tecnico preventivo.................... ˝ 266
n Modello 29
verbale di giuramento per procedura fallimentare.................................... ˝ 267
n Modello 30
verbale di asseverazione (perizia giurata) ................................................ ˝ 267
n Modello 31
Osservazioni del CtP................................................................................ ˝ 268
n Modello 32
Nota spese e proposta competenze............................................................ ˝ 268
iNDiCe 11
n Modello 33
tabella di calcolo delle spese.................................................................... p. 269
n Modello 34
tabella di calcolo degli onorari commisurati al tempo (vacazioni) ......... ˝ 270
n Modello 35
tabella di calcolo degli onorari a percentuale in materia
di costruzioni edilizie, impianti, infrastrutture, ecc. ................................. ˝ 271
n Modello 36
tabella di calcolo degli onorari a percentuale in materia di estimo ......... ˝ 271
n Modello 37
tabella di calcolo degli onorari a importo variabile ................................. ˝ 272
n Modello 38
tabella di calcolo dell’indennità di trasferta con mezzo proprio
di trasporto................................................................................................. ˝ 273
n Modello 39
tabella riepilogativa di spese e competenze ............................................. ˝ 274
n Modello 40
Ordinanza di liquidazione per spese e onorario........................................ ˝ 275
n Modello 41
Decreto di liquidazione per spese e onorario............................................ ˝ 276
n Modello 42
ricorso avverso il provvedimento di liquidazione ................................... ˝ 277
n Modello 43
Nota di richiesta pagamento acconto per fondo spese.............................. ˝ 278
n Modello 44
Nota di richiesta pagamento saldo competenze ........................................ ˝ 279
n Modello 45
Parcella ...................................................................................................... ˝ 280
n Modello 46
trasmissione della parcella ....................................................................... ˝ 280
n Modello 47
tabella di calcolo dei diritti di usufrutto e nuda proprietà ....................... ˝ 281
n Modello 48
interessi legali............................................................................................ ˝ 281
n Modello 49
Denuncia inizio attività ............................................................................. ˝ 282
Parte QUiNta
appendice norMatiVa
o Guida all’installazione
e all’uso del software ............................................................. ˝ 340
Contenuti del CD-rOm allegato .............................................................. ˝ 340
requisiti hardware e software ................................................................... ˝ 340
richiesta della “password utente”............................................................. ˝ 340
Procedura per l’installazione del software ................................................ ˝ 340
Procedura per la registrazione del software .............................................. ˝ 341
Procedura per l’utilizzo del software ........................................................ ˝ 341
presentazione
Questo libro vuole costituire un’utile guida per i professionisti che intendono occu-
parsi di perizie e consulenza tecnica giudiziaria specialmente in campo immobiliare.
La consulenza d’ufficio sugli immobili è un particolare settore professionale che
sta assumendo negli ultimi tempi un crescente rilievo parallelamente al notorio incre-
mento del contenzioso civile e amministrativo.
Per altro verso, è lecito attendersi un ulteriore sviluppo per l’effetto (malaugurata-
mente prevedibile) della futura proliferazione delle procedure esecutive immobiliari
che deriveranno dalla cosiddetta “crisi dei mutui”, propagatasi nel mondo occidentale
in questi mesi, ponendo in risalto un livello di indebitamento delle famiglie della clas-
se media, in molti casi, oltre il limite della sostenibilità.
Dopo avere affrontato nella prima parte le principali questioni di interesse genera-
le (da come avviene l’iscrizione all’albo presso il tribunale fino alla descrizione dei
diversi ruoli che il consulente tecnico può generalmente assumere nelle procedure di
giustizia), il volume dispiega nella seconda i fondamenti di alcune materie base (cata-
sto, estimo, urbanistica, tariffa professionale) la cui conoscenza è indispensabile per un
corretto svolgimento dell’attività peritale.
La terza e la quarta parte, poi, raccolgono un esteso formulario di modelli di con-
sulenze svolte e di schede documenti-tipo che possono rivelarsi di importante ausilio
sia per l’inquadramento pratico del lavoro sia per l’acquisizione di un metodo chiaro e
efficace nella prassi professionale.
infine, la quinta è costituita da un’appendice normativa che riporta in estratto le
principali disposizioni codicistiche di interesse per il consulente tecnico e per il perito,
la normativa relativa ai compensi e un estratto della Legge Fallimentare.
17
Parte Prima
consulenti d’ufficio e periti
19
CaPitOLO 1
CaPitOLO 2
t 2.2. Giuramento
all’udienza fissata per il conferimento dell’incarico, il giudice istruttore – previa
raccolta delle generalità – ricorda al consulente l’importanza dell’incarico che è chia-
mato a svolgere e ne riceve a verbale il giuramento di “bene e fedelmente adempiere
le funzioni affidategli al solo scopo di far conoscere al giudice la verità”, di solito in-
vitando il professionista a dire “lo giuro” dopo avere egli stesso declamato la formula
di rito.
Nella consuetudine, inoltre, al fine di velocizzare le formalità, la cancelleria dispo-
ne sovente di un apposito modulo che viene riempito nel corso dell’udienza, sottoscrit-
to e allegato al verbale del processo.
il verbale di giuramento, indipendentemente dalla disponibilità o meno di una mo-
dulistica precompilata, riporta i seguenti elementi essenziali:
– data di udienza;
– numero di ruolo del procedimento;
– nome e cognome del giudice istruttore;
– parti in causa;
– generalità (nome, cognome, luogo e data di nascita, indirizzo di studio) del con-
sulente tecnico d’ufficio;
– la data, l’ora e il luogo di inizio delle operazioni peritali fissati dal CtU (ovve-
ro una sua dichiarazione con la quale si riserva la successiva comunicazione for-
male alle parti, per esempio a mezzo raccomandata con avviso di ricevimento,
telegramma o fax);
L’attività DeL CONSULeNte teCNiCO D’UFFiCiO 25
t 2.3. il quesito
il quesito è l’elemento fondante della consulenza ed è costituito dal complesso del-
le domande, degli accertamenti e delle indagini tecniche che il giudice ritiene necessa-
rie, o semplicemente opportune, per una compiuta conoscenza dei fatti da cui è scatu-
rito il contenzioso.
anche se trascritto nell’ordinanza notificatagli, è evidente che il CtU dovrà acqui-
sire piena cognizione di tutte le questioni nel corso dell’udienza cui è stato convocato
per il giuramento e per il conferimento dell’incarico, prestando la massima attenzione
al giudice e alle eventuali dichiarazioni delle parti.
Per il consulente, del quale è stata già chiarita la delicatezza del ruolo e l’impor-
tanza delle responsabilità che assume con il giuramento, è sempre indispensabile chie-
dere di essere autorizzato a prendere lettura personale, con eventuale acquisizione di
copia integrale o a stralcio, del verbale del procedimento in cui il quesito stesso è espli-
citato. infatti, dal momento che ordinariamente i verbali di udienza sono manoscritti e
le cancellerie in genere sovraffollate di utenti e oberate di lavoro, non è improbabile
imbattersi in qualche involontario errore di trascrizione nelle notifiche, con tutto ciò
che può conseguirne in termini di attendibilità del lavoro.
il verbale dovrà essere redatto sempre, anche nel caso in cui la riunione andrà deser-
ta. il momento di inizio delle operazioni peritali è quello ordinariamente fissato dal
giudice come termine assegnato alle parti in causa per l’esercizio della facoltà di no-
minare propri consulenti tecnici.
il primo sopralluogo, o la riunione con cui si dà inizio alle operazioni peritali, co-
stituisce l’attività senz’altro più delicata dell’incarico, giacché è proprio da qui che sca-
turiscono i primi convincimenti per il CtU, il quale può prendere finalmente cono-
scenza dei luoghi di causa e ascoltare direttamente le ragioni delle parti.
L’esperienza porta ad evidenziare a beneficio del neofito, in particolare almeno
quattro aspetti di natura pratica che riguardano questa fase.
il primo attiene alla scelta del momento e del luogo di inizio delle operazioni pe-
ritali, ove non sia deciso d’autorità dal giudice per motivi di urgenza e contingenza.
È buona prassi, come si può comprendere, trovare preventivamente anche per via
telefonica un accordo preventivo con gli avvocati delle parti, di solito impegnati tutte
le mattine per le udienze e a pomeriggi alterni per il ricevimento dei clienti. Ciò, natu-
ralmente, al solo scopo di evitare fastidiose attese e richieste di rinvio.
il secondo aspetto su cui occorre prestare molta attenzione è la gestione a livello
psicologico della riunione e del sopralluogo di inizio delle operazioni peritali.
Occorre avere sempre ben chiaro che tra i soggetti in lite i rapporti personali sono
nel più dei casi molto deteriorati. vi è quindi una marcata propensione alla divagazio-
ne e alla recriminazione, con la conseguenza che gli animi dei presenti possono predi-
sporsi ad accendersi facilmente.
il terzo elemento è relativo all’organizzazione dei lavori, rammentando in primis
che le operazioni peritali non sono pubbliche dal momento che è la legge ad individua-
re i soggetti aventi titolo a partecipare.
Occorre poi che il CtU manifesti, con equilibrio e senza eccedere, polso e idee
chiare sulle attività di sua competenza, evitando di cadere in polemica o di fomentare
intemperanze, anche indirettamente o involontariamente.
in particolare, per quanto riguarda i rapporti con i consulenti di parte (CtP), devo-
no mantenersi su un piano di distacco e equidistanza, dato che ciascuno di loro mira
esclusivamente a far valere le ragioni della parte che difende.
L’attività DeL CONSULeNte teCNiCO D’UFFiCiO 27
ricorre spesso il caso in cui uno o più dei CtP presenti al sopralluogo avanzi al
CtU richieste di approfondimento o domande di vario genere. in proposito va sottoli-
neato che il mandato conferito costituisce il limite operativo del consulente d’ufficio.
Pertanto è evidente che se in tali richieste non è possibile riconoscere alcuna attinenza
al quesito posto dal giudice ad esse non è dovuta alcuna risposta. Sarà eventualmente
il giudice, in un secondo tempo, lette le deduzioni delle parti alla relazione di consu-
lenza, a richiamare il tecnico per investirlo di ulteriori quesiti.
il quarto, in ultimo, è essenzialmente di natura formale ma riverbera le più impor-
tanti conseguenze sul piano pratico.
attiene alla necessità per il CtU di verificare, prima dell’avvio delle operazioni,
l’avvenuta regolare ricezione – da parte dei procuratori degli stessi contendenti – del-
la comunicazione scritta con cui si è disposto l’inizio delle operazioni peritali, ovvia-
mente quando ciò non è stato stabilito in sede di udienza di giuramento.
Nel caso, anche per un semplice disguido postale o altro, non risulti correttamente
eseguita la notifica, l’attività peritale svoltasi in condizioni in cui non sia garantito suf-
ficientemente il diritto di difesa (contraddittorio), potrà essere ritenuta nulla dal giudi-
ce il quale può disporne l’integrale rinnovazione.
1
articolo 90 disp. att. c.p.c.
28 iL NUOvO maNUaLe DeL CtU
senza giusta causa. Sotto questo profilo è evidente come il tecnico incaricato non de-
ve perdere mai di vista la necessità, comunque tipica di ogni professione, di uno svol-
gimento dei lavori preciso ma spedito. egli, dunque, è bene che giunga sui luoghi in
perfetto orario, con buona cognizione delle questioni oggetto degli accertamenti, mu-
nito di adeguati strumenti per l’esecuzione rapida di rilievi e misurazioni e, eventual-
mente, accompagnato da collaboratori o assistenti.
Di tutti i sopralluoghi effettuati sarà redatto apposito verbale rispettando le moda-
lità già viste.
Possono verificarsi taluni casi o circostanze in cui l’accesso ai luoghi non è possi-
bile materialmente ovvero è impedito dal proprietario o dal possessore del bene al CtU
o ad una delle parti.
Ove si verifichi l’impossibilità materiale di eseguire il sopralluogo (luoghi inacces-
sibili, immobili pericolanti, ecc.), il CtU deve innanzi tutto valutare se comunque sus-
sistano le condizioni per rispondere ai quesiti del giudice e quindi portare a termine
l’incarico.
in caso negativo deve informare il giudice formulando delle proposte e chiedendo,
nello stesso tempo, la sospensione delle operazioni peritali.
Diversa è la circostanza in cui il proprietario, o il possessore dell’immobile, assume
un atteggiamento ostruzionistico e non presti la dovuta collaborazione al CtU. Non tut-
ti intuiscono che un simile atteggiamento di solito non apporta alcun vantaggio ma, an-
zi, crea un effetto boomerang che finisce per penalizzare la stessa parte che lo adotta.
in questi casi il CtU, preso atto che le proprie insistenze bonarie si rivelano del
tutto inutili, è tenuto a rappresentare la situazione al giudice e, ove non ritenga di do-
vere rinunciare all’incarico, deve chiedere di potersi avvalere dell’ausilio della forza
pubblica e di eventuale personale specializzato per l’apertura della porta o del cancel-
lo di ingresso nonché l’autorizzazione a sostenere le maggiori spese.
Le operazioni di sopralluogo possono essere sospese dal CtU nell’eventualità in cui
una parte neghi l’accesso ad una delle parti avverse, al suo legale o al consulente tecnico.
Se neppure il ricorso a metodi bonari e di persuasione tramite il procuratore del re-
calcitrante consente di ripristinare condizioni sufficienti di garanzia del contraddittorio
e di diritto alla difesa, il CtU dovrà rassegnare al giudice la situazione per le conse-
guenti decisioni.
va rammentato che le operazioni peritali iniziate o proseguite in assenza di con-
traddittorio, ove eccepite dalla parte interessata alla prima udienza utile, possono esse-
re dichiarate nulle dal giudice e, come conseguenza, devono essere ripetute.
to professionale del soggetto che svolge il compito ausiliario; dall’altro, il regime del-
le spese.
Nella prima, la forma di collaborazione ha carattere essenzialmente di strumenta-
lità diretta e quindi l’eventuale spesa, che sarà comunque valutata sotto i profili del-
l’ammissibilità e congruità direttamente dal giudice in sede di liquidazione, non neces-
sita del disbrigo di alcuna formalità né di autorizzazione preventiva.
La seconda fattispecie ricorre quando determinati aspetti da approfondire sfuggo-
no alla competenza professionale del consulente incaricato, per il quale diventa pertan-
to indispensabile richiedere l’affiancamento di uno specialista o rivolgersi a strutture
specializzate.
alcune forme tipiche di collaborazione in questo senso sono rappresentate, ad
esempio, dalle attività specifiche di geometri e topografi, i quali possono essere inca-
ricati dal CtU di eseguire attività catastali e misurazioni sul terreno nel contesto di sti-
me fondiarie e progetti di divisione ereditaria; ragionieri e commercialisti possono in-
vece essere coinvolti relativamente a questioni condominiali; ancora, l’attività di labo-
ratori di analisi e prove di resistenza dei materiali è spesso di fondamentale importan-
za per la determinazione e la stima di danni a fabbricati.
in tutti questi casi, vigendo innanzi tutto il principio di diligenza e la connessa esi-
genza di buon governo delle spese, è compito del CtU valutare l’opportunità di richie-
dere al giudice la preventiva autorizzazione ad incaricare il soggetto designato (ovvia-
mente individuato sulla base di requisiti attestanti comprovata fiducia e professiona-
lità) e a sostenere i relativi costi, anche in funzione dell’ammontare di questi2.
Bisogna, peraltro, rimarcare che le prestazioni d’opera degli ausiliari eventualmen-
te incaricati in forma autonoma dal CtU solo perché in possesso di determinate e spe-
cifiche attrezzature non possono equipararsi all’uso di macchinari e strumentazioni
proprie e le spese non saranno riconosciute dal giudice.
infine, è bene rammentare che l’istanza di autorizzazione al giudice deve indicare
se l’espletamento delle attività dell’ausiliario comporti un allungamento dei tempi di
indagine rispetto a quanto preventivato al momento del conferimento dell’incarico. in
tale circostanza può avanzarsi contestualmente richiesta di proroga del termine per la
consegna della relazione di consulenza.
2
articolo 7, legge 8 luglio 1980, n. 319.
L’attività DeL CONSULeNte teCNiCO D’UFFiCiO 31
Secondo tale norma, se la consegna avviene dopo la scadenza del termine, il giu-
dice liquiderà le vacazioni senza considerare il tempo successivo alla scadenza e gli
onorari saranno ridotti di un quarto.
al fine di regolarsi opportunamente con la tempistica, di solito determinata da un
numero di giorni successivi all’udienza di giuramento (sessanta, novanta o quant’altro
stabilito dal giudice) oppure in mesi, occorre tenere presente che3:
– non va computato il giorno in cui cade il momento iniziale del termine;
– se il termine finale cade in giorno festivo, si considera il primo giorno successi-
vo non festivo;
– se la durata dell’incarico è stabilita in mesi, la scadenza si verifica nel giorno del
mese di scadenza corrispondente al giorno del mese iniziale;
– il periodo feriale giudiziario, che va dal giorno 1 agosto al 15 settembre non ha
alcun rilievo ai fini del calcolo del termine, trattandosi unicamente di un perio-
do sospensivo dei processi4.
3
articolo 2963 c.c.
4
articolo 1, legge n. 742/1969.
34 iL NUOvO maNUaLe DeL CtU
Descrizione dei luoghi. Così come detto in precedenza, questo volume tratta es-
senzialmente della consulenza tecnica in campo immobiliare. Per una chiara e com-
pleta descrizione dei luoghi di causa si può seguire il metodo dell’approfondimento
di scala, altrimenti definito “a cannocchiale”. Partendo quindi da un sommario in-
quadramento a carattere generale delle informazioni di tipo geografico e urbanistico,
si procede con la descrizione dell’edificio, quindi con l’indicazione dei dati catasta-
li e delle coerenze, fino all’illustrazione (più o meno dettagliata, a seconda delle fi-
nalità dell’incarico) dell’immobile o della porzione di immobile oggetto delle inda-
gini tecniche richieste.
La descrizione scritta dello stato dei luoghi risulta di solito più facilmente com-
prensibile se il testo contiene annotazioni con riferimento ad elementi percepibili visi-
vamente come disegni e fotografie.
L’attività DeL CONSULeNte teCNiCO D’UFFiCiO 35
CaPitOLO 3
l’incarico di ctu
nell’accertaMento tecnico preVentiVo
5
articolo 696 c.p.c.
6
articolo 696-bis c.p.c.
7
articolo 699 c.p.c.
8
articolo 700 c.p.c.
L’iNCariCO Di CtU NeLL’aCCertameNtO teCNiCO PreveNtivO 39
t 3.1. nomina
Si è detto in apertura di questa sezione che la nomina del CtU nell’accertamento
tecnico preventivo è richiesta dalla parte interessata con ricorso motivato rivolto al pre-
sidente del tribunale o al giudice di pace, in base alla competenza.
il giudice adito, letto il ricorso e valutata la sussistenza delle circostanze previste
dall’articolo 696 c.p.c. (o, eventualmente, dell’articolo 696-bis), procede alla nomina
del consulente tecnico d’ufficio.
il decreto di nomina, la cui notifica al consulente (unitamente a copia del ricorso)
è a carico del ricorrente che provvede tramite ufficiale giudiziario, dispone in merito:
– all’attività richiesta al CtU;
– al termine entro il quale il CtU deve dare inizio alle operazioni peritali;
– al termine di consegna della relazione peritale;
– all’ammontare dell’acconto a favore del CtU;
– alle eventuali altre richieste del giudice (per esempio riguardo all’esperimento
del tentativo di conciliazione, l’autorizzazione a ricorrere ad ausiliari, il termi-
ne assegnato alle parti per la nomina dei CtP, ecc.).
t 3.2. il quesito
in linea generale, il decreto di nomina non postula specificatamente le domande a
cui il tecnico deve rispondere ma si limita a disporre che il CtU accerti la veridicità e
fondatezza di quanto lamentato nel ricorso.
ricordando che l’accertamento tecnico preventivo, in base al testo novellato dell’ar-
ticolo 696 c.p.c., può comprendere anche valutazioni in ordine a danni e alle relative cau-
se, si capisce bene come, in sostanza, è dalla formulazione del ricorso stesso che emer-
ge l’articolazione e la natura delle richieste costituenti il quesito rivolto al CtU.
È quindi solo il ricorso che definisce nella realtà pratica l’oggetto e l’ambito del-
l’incarico affidato al professionista.
Una volta ricevuto il decreto di nomina unitamente alla copia del ricorso, il nomi-
nato CtU avrà cura, come primo adempimento, di prelevare dalla competente cancel-
leria il fascicolo che contiene tutti gli atti depositati dal ricorrente (originale del ricor-
so, eventuale perizia di parte, ecc.).
parti coinvolte i cui recapiti sono desumibili dalle relate di notifica che l’ufficiale giu-
diziario allega all’orginale del ricorso.
Nel caso in cui le verifiche richieste riguardino un bene immobile, considerati i ri-
stretti termini ordinariamente assegnati, per economia di tempo l’atto di inizio delle at-
tività tecniche di solito avviene direttamente sui luoghi. Nulla comunque vieta che, te-
nuto conto della natura e della complessità delle questioni lamentate in ricorso, il CtU
disponga l’inizio delle operazioni peritali presso il proprio studio.
Dell’inizio delle operazioni peritali, così come di ogni altra attività svolta in for-
male contraddittorio, il consulente redige apposito verbale con le consuete modalità.
Si rammenta infine che, di norma, il giudice fissa entro e non oltre la data di ini-
zio delle operazioni peritali il termine per la nomina dei consulenti tecnici di parte.
9
Cfr. § 2.5 e segg.
L’iNCariCO Di CtU NeLL’aCCertameNtO teCNiCO PreveNtivO 41
tecnici) non si sia di comune accordo stabilito di rendere più snelle e dirette le mo-
dalità di comunicazione10.
10
Cfr. in particolare § 2.5.1.
11
articolo 696-bis c.p.c.
12
Cfr. in particolare § 2.5.2.
13
Cfr. § 2.6.
42 iL NUOvO maNUaLe DeL CtU
c) precisazioni introduttive;
d) descrizione dello stato dei luoghi;
e) risposte ai quesiti formulati in ricorso;
f) conclusioni;
g) verbale di giuramento;
h) allegati:
1. comunicazione di inizio delle operazioni peritali o di sopralluogo;
2. verbale di inizio delle operazioni peritali;
3. documentazione acquisita;
4. rilievo fotografico;
5. rilievo metrico;
6. osservazioni dei CtP (eventuali);
7. documenti acquisiti presso uffici pubblici e privati.
CaPitOLO 4
t 4.1. nomina
Nella procedura di esecuzione immobiliare, la nomina del CtU viene disposta dal
giudice dell’esecuzione (Ges) emettendo l’ordinanza ammissiva della consulenza a se-
guito dell’istanza avanzata da parte del creditore procedente.
in questa procedura, l’attività del consulente tecnico d’ufficio viene effettuata an-
teriormente alla prima udienza al fine di accelerare l’iter di esproprio mediante l’acqui-
sizione della relazione in via preliminare e poter fissare la vendita.
t 4.2. Giuramento
il giudice dell’esecuzione conferisce in sede di giuramento al nominato consulen-
te tecnico d’ufficio, l’incarico di accertare tutti gli elementi necessari per la vendita
dell’immobile colpito dal pignoramento, tra i quali anche il valore di stima.
L’esperto nominato può sostenere la formalità del giuramento dinanzi al giudice
senza la presenza delle parti ovvero con la sola presenza del creditore procedente.
L’attività peritale richiesta al professionista, nella procedura di esecuzione immo-
biliare, possiede gran parte dei caratteri generali della consulenza tecnica d’ufficio. Si
14
atto con cui si ingiunge al debitore ad astenersi dal compiere atti tesi alla sottrazione del bene alla ga-
ranzia del credito.
44 iL NUOvO maNUaLe DeL CtU
tratta tuttavia di un’attività funzionale alla vendita forzosa di beni avviata a richiesta di
soggetti aventi titolo per il recupero di loro crediti e non di uno strumento giuridico te-
so all’accertamento di fatti e circostanze in vista dell’espressione di un giudicato per la
soluzione di una controversia.
t 4.3. il quesito
Nella procedura coattiva di esproprio, l’oggetto principale del quesito a cui il con-
sulente tecnico d’ufficio deve rispondere riguarda la verifica di tutti gli elementi indi-
spensabili per definire l’effettiva commerciabilità del bene e evitare l’insorgere di mo-
tivi ostativi alla vendita in fase di trasferimento della proprietà.
in particolare, la relazione di stima deve contenere i seguenti elementi:15
1. identificazione del bene, comprensiva dei confini e dei dati catastali;
2. una sommaria descrizione del bene;
3. informazioni sullo stato di possesso del bene, con l’indicazione, se il bene è oc-
cupato da terzi, del titolo in base al quale è occupato, con particolare riferimen-
to alla esistenza di contratti registrati in data antecedente al pignoramento;
4. l’indicazione delle formalità, vincoli o oneri, anche di natura condominiale, gra-
vanti sul bene che resteranno a carico dell’acquirente, ivi compresi i vincoli con-
dizionanti l’eventuale trasformazione a fini edilizi dello stesso nonché i vincoli
conservativi di carattere storico-artistico;
5. l’indicazione delle formalità, vincoli e oneri, anche di natura condominiale, che
saranno cancellati o che comunque risulteranno non opponibili all’acquirente;
6. la verifica della regolarità edilizia e urbanistica dell’immobile nonché dell’esi-
stenza della relativa certificazione di abitabilità/agibilità ovvero l’acquisizione
o l’aggiornamento, in caso di terreni, del certificato di destinazione urbanistica.
15
articolo 173 c.p.c
16
articolo 567, ii comma, del c.p.c.
L’iNCariCO Di CtU NeLLe eSeCUziONi immOBiLiari 45
17
il comma 5 dell’articolo 46, D.P.r. n. 380/2001 così recita: “Le nullità di cui al presente articolo non si
applicano agli atti derivanti da procedure esecutive immobiliari, individuali o concorsuali. L’aggiudica-
tario, qualora l’immobile si trovi nelle condizioni previste per il rilascio del permesso a costruire in sa-
natoria, dovrà presentare domanda di permesso in sanatoria entro 120 giorni dalla notifica del decreto
emesso dall’autorità giudiziaria”.
L’iNCariCO Di CtU NeLLe eSeCUziONi immOBiLiari 47
Nel caso in cui il debitore occupi l’immobile e non permetta l’accesso del consu-
lente o comunque lo ostacoli nelle funzioni assegnategli, il giudice dell’esecuzione de-
ve essere immediatamente informato. Questi provvederà quindi all’emissione di ordi-
nanza di liberazione dell’immobile, in modo da consentire al consulente tecnico di ac-
cedere per effettuare i rilievi e gli altri accertamenti di sua spettanza.
Nella diversa ipotesi per cui l’immobile sia detenuto da soggetto titolato diverso
dal debitore, il consulente cercherà bonariamente di prendere gli accordi che il caso ri-
chiede per l’accesso ai luoghi.
Ove sorgano difficoltà, dovrà tempestivamente riferire al giudice per l’adozione
dei provvedimenti necessari che possono comprendere l’intervento della forza pubbli-
ca e l’ausilio di personale specializzato per l’apertura di porte e cancelli.
t 4.8. deposito
in base alla normativa in materia, il periodo intercorrente tra il provvedimento di
nomina del consulente tecnico d’ufficio e l’udienza di autorizzazione alla vendita non
deve superare i 120 giorni.
inoltre l’esperto, una volta terminata la relazione, è obbligato ad inviarne copia sia
ai creditori procedenti sia a quelli intervenuti sia allo stesso debitore. tale adempimen-
to deve essere espletato almeno 45 giorni prima della suddetta udienza.
Si comprende pertanto che per il deposito dell’elaborato peritale (nonché della do-
cumentazione attestante l’avvenuta trasmissione a tutte le parti interessate), al tecnico
non restano che (120 – 45 =) 75 giorni utili.
Nella considerazione che i suddetti termini hanno carattere ordinatorio e non pe-
rentorio, il riferimento temporale principale resta individuato dalla data di rinvio del-
l’udienza di vendita stabilita dal giudice dell’esecuzione e che viene da questi determi-
nata sulla base della propria agenda e del carico di lavoro.
Ciò, ovviamente, non esonera il tecnico dal segnalare al giudice eventuali ritardi e
dal richiedere formalmente la proroga dei termini di consegna.
CaPitOLO 5
L’articolo 107 della legge fallimentare, nel testo riformato dal D.Lgs. n. 5/2006 e
dal D.Lgs. n. 169/2007, dispone che “le vendite e gli altri atti di liquidazione sono ef-
fettuati dal curatore, tramite procedure competitive anche avvalendosi di soggetti spe-
cializzati, sulla base di stime effettuate … da parte di operatori esperti …”.
Per quanto riguarda la procedura relativa alla vendita dei beni e, di conseguenza
l’impostazione della consulenza tecnica e il suo taglio contenutistico, va detto che al-
le procedure concorsuali si possono applicare i principi delle disposizioni stabilite dal
codice di procedura civile per l’espropriazione immobiliare e non solamente ove ciò
sia espressamente previsto ma poiché del tutto compatibili in linea generale.
il potere di nominare il consulente tecnico per la stima del compendio dei beni mo-
bili e immobili colpiti dalla procedura è ora attribuito al curatore, soggetto che ammi-
nistra il patrimonio fallimentare e al quale sono state assegnate dalla normativa di rifor-
ma una serie di nuove competenze.
t 5.1. nomina
La nomina del consulente o stimatore viene eseguita direttamente dal curatore ov-
vero dal giudice delegato al fallimento, a seconda che la procedura rientri nel nuovo o
sia relitta del vecchio rito. Nel secondo caso il provvedimento viene adottato dal giu-
dice annotando la designazione del tecnico incaricato direttamente sull’istanza di no-
mina del CtU presentata dal curatore.
in un caso o nell’altro, la nota della curatela che comunica al professionista il con-
ferimento dell’incarico contiene, tra l’altro, l’invito a prendere urgentemente contatti
per quanto a doversi praticare al fine della stima del compendio fallimentare.
18
il comma 5 dell’articolo 46 del D.P.r. n. 380/2001 così recita: “Le nullità di cui al presente articolo non
si applicano agli atti derivanti da procedure esecutive immobiliari, individuali o concorsuali. L’aggiudi-
catario, qualora l’immobile si trovi nelle condizioni previste per il rilascio del permesso a costruire in
sanatoria, dovrà presentare domanda di permesso in sanatoria entro 120 giorni dalla notifica del decre-
to emesso dall’autorità giudiziaria”.
L’iNCariCO Di CtU NeLLa PrOCeDUra FaLLimeNtare 51
CaPitOLO 6
Nel rito amministrativo, il giudice di merito può disporre dello strumento della
consulenza tecnica d’ufficio in due differenti circostanze al fine di acquisire conoscen-
ze specifiche per integrare o definire le cognizioni di ordine tecnico relative alla con-
troversia sulla quale è chiamato a giudicare.
La prima è quella regolata dal terzo comma dell’articolo 35 del D.Lgs. n. 80/1998
il quale, nel testo modificato dall’articolo 7 della legge n. 205/2000, stabilisce che “il
giudice amministrativo … può disporre l’assunzione dei mezzi di prova previsti dal co-
dice di procedura civile, nonché della consulenza tecnica d’ufficio …” nelle materie
rientranti nella sua giurisdizione esclusiva.
La seconda circostanza è invece quella riguardante l’articolo 16 della suddetta leg-
ge n. 205/2000, integrativo dell’articolo 44 del r.D. n. 1054/1924 e che concerne il
giudizio ordinario di legittimità.
in particolare detta disposizione statuisce che il giudice amministrativo possa di-
sporre anche della consulenza tecnica d’ufficio in aggiunta agli strumenti istruttori del-
la “richiesta di schiarimenti e di documenti” e della “verificazione”.
in realtà bisogna ricordare che in campo amministrativo, fino all’abrogazione san-
cita dall’entrata in vigore del t.U. dell’edilizia (D.P.r. n. 380/2001), esisteva anche lo
strumento della “perizia” regolata dall’articolo 16 della legge n. 10/1977, strumento a
cui i giudici dei t.a.r. potevano ricorrere nel contenzioso relativo al rilascio o dinie-
go di concessioni edilizie e in quello scaturente nella determinazione degli oneri con-
cessori e delle relative sanzioni.
evidenziando che lo strumento della “verificazione” affidata all’organo tecnico di
una pubblica amministrazione possiede molti punti in comune con la CtU (non è tutta-
via prevista la formalità del giuramento e, va detto, si tratta oggi di uno strumento in so-
stanziale recessione), si deve rimarcare che, comunque, la scelta di avvalersi in ogni mo-
mento di un ausiliario resta sempre riservata alle valutazioni discrezionali del giudice.
È il giudice, infatti, che deve determinare volta per volta, su istanza di parte o d’uf-
ficio, la sussistenza delle ragioni di opportunità o necessità, ai fini della decisione, del-
la collaborazione di un professionista in possesso di specifica competenza tecnica.
La nomina del CtU e lo svolgimento dell’incarico possono attuarsi nel giudizio
amministrativo secondo lo schema previsto dalle norme del codice di procedura civile
(nomina, giuramento, inizio delle operazioni peritali, attività connesse alla realizzazio-
ne delle stesse e stesura della relazione di consulenza, deposito), in quanto assoluta-
mente compatibili con le norme vigenti in materia di procedura amministrativa.
in assenza di disposizioni applicative in merito alla creazione di albi ufficiali di
consulenti tecnici presso le sedi giurisdizionali amministrative (t.a.r. e Consiglio di
L’iNCariCO Di CtU NeL ritO ammiNiStrativO 53
Stato), la nomina del consulente tecnico d’ufficio avviene secondo una prassi caratte-
rizzata da ampia discrezionalità e comunque prescindendo dal ricorso agli albi di peri-
ti e consulenti istituiti presso i tribunali civili e penali.
in concreto accade che il CtU viene individuato facendo riferimento a istituti, or-
ganismi specializzati o università nonché a funzionari tecnici di strutture o istituzioni
pubbliche o, al limite, a liberi professionisti purché in possesso di esperienza in cam-
po pubblicistico (amministratori di pubbliche amministrazioni locali, ecc.).
il conferimento dell’incarico del consulente d’ufficio avviene di norma con la stes-
sa ordinanza ammissiva dello strumento istruttorio e che solitamente ha veste collegia-
le (dati i caratteri peculiari del processo amministrativo) salvo il caso in cui viene
emessa dal presidente del collegio o dal consigliere a tale scopo delegato.
Per quanto riguarda tutte le modalità di esecuzione della consulenza tecnica d’uf-
ficio e gli aspetti relativi ai contenuti, si rinvia al caso generale per la richiamata com-
patibilità con le norme del codice di procedura civile.
54
CaPitOLO 7
il consulente tecnico di parte
t 7.1. nomina
La nomina del consulente tecnico di parte è effettuata dal difensore, in sede di
udienza, o anche direttamente dalla parte che presenzia all’inizio delle operazioni pe-
ritali indicando il nome e il recapito del professionista designato.
il CtP non è tenuto a sostenere alcun giuramento poiché risponde unicamente al-
la parte che lo ha nominato e non deve necessariamente essere iscritto a particolari al-
bi o ordini professionali.
Nell’eventualità la stessa parte in giudizio possieda competenze professionalmen-
te adeguate rispetto alla materia oggetto di consulenza tecnica, nulla preclude che pos-
sa svolgere personalmente la funzione di CtP.
t 7.2. funzioni
Con particolare riferimento al rito processuale civile, va sottolineato che il CtP è
chiamato a svolgere essenzialmente una funzione di controllo sull’operato del consu-
lente tecnico d’ufficio.
tra le attribuzioni salienti del consulente tecnico di parte vi è la partecipazione
alle operazioni peritali, la presentazione di osservazioni ed istanze al consulente tec-
nico d’ufficio nel corso delle stesse nonché la formulazione di osservazioni alle ri-
sultanze della consulenza dopo il deposito ed entro il termine all’uopo fissato dal giu-
dice istruttore.
iL CONSULeNte teCNiCO Di Parte 55
anche se notorio, è opportuno rimarcare che le richieste del CtP tendenti ad am-
pliare il campo d’indagine del consulente d’ufficio nel corso delle operazioni non so-
no ammissibili, essendo questi strettamente vincolato al mandato e ai quesiti formula-
ti dal giudice.
Non è tuttavia infrequente l’adozione di strategie difensive non improntate a tale
condotta al solo scopo di una migliore e più efficace tutela degli interessi del cliente,
fermo restando che dovrà essere il CtU ad evidenziare la portata e i limiti del suo in-
carico.
al contrario, la necessità di un eventuale ampliamento o completamento delle in-
dagini peritali deve essere dimostrato al giudice che, ove ritenga condivisibili le moti-
vazioni addotte, potrà disporre il richiamo del CtU formulando un quesito integrativo.
CaPitOLO 8
Per quanto riguarda infine la materia dei compensi, il tecnico incaricato potrà fare
riferimento alla tariffa professionale dato che questa particolare tipologia di incarico
non rientra tra quelle contemplate nelle tabelle ministeriali ordinariamente utilizzate
per il calcolo degli onorari spettanti ai consulenti tecnici d’ufficio.
La relativa spesa, sebbene anticipata dalla parte ricorrente, resta comunque sotto-
posta al giudizio finale di ammissibilità e congruità da parte del giudice dell’esecuzio-
ne per essere poi posta definitivamente a carico della parte esecutata.
58
CaPitOLO 9
La designazione del perito può investire non solo iscritti all’albo dei periti del tri-
bunale ma anche soggetti di riconosciuta competenza nella specifica disciplina richie-
sta dalla tipologia di accertamenti necessari.
L’iNCariCO Di PeritO NeL ritO PeNaLe 59
Nel caso dei consulenti tecnici del pubblico ministero invece la scelta deve ricade-
re, di regola, su una persona iscritta all’albo dei periti.
La consegna dell’ordinanza di nomina avviene tramite ufficiale giudiziario che può
avvalersi per la notifica anche del servizio postale o delle forze di pubblica sicurezza
(polizia, carabinieri).
t 9.3. il quesito
Nella stessa udienza fissata per il conferimento dell’incarico, il giudice formula
i quesiti, sentiti il perito, i consulenti tecnici, il pubblico ministero e i difensori pre-
senti.
Nella gran parte dei casi, data l’ordinaria complessità e delicatezza delle richieste,
al perito non è possibile rendere immediatamente il parere a verbale. in questo caso il
giudice può concedere al professionista un termine fino a 90 giorni (prorogabile non
oltre sei mesi) per rispondere anche mediante relazione scritta.
– redazione della relazione che può contenere o meno giudizi di stima immobilia-
re in base al quesito;
– partecipazione alle udienze secondo citazione.
Premessa. Nella parte iniziale della relazione, il perito riassume tutte le informa-
zioni di carattere formale che possono riguardare l’incarico:
– organo procedente;
– estremi del procedimento;
– dati identificativi dell’imputato;
– generalità personali e numero di iscrizione all’ordine professionale;
– la data dell’udienza in cui è stato conferito l’incarico;
– l’elencazione delle domande del giudice;
– l’eventuale enumerazione dei documenti consultati, ecc.;
– il termine di scadenza per la consegna della perizia.
mità e discrasie (per esempio riferimenti catastali errati), l’esistenza di alterazioni del-
lo stato dei luoghi o, in generale, per rappresentare al giudice questioni di una certa im-
portanza sorte nel corso delle operazioni peritali.
Risposte ai quesiti. Le risposte ai quesiti dovranno essere distinte per punti (capi-
toli o paragrafi) seguendo lo stesso ordine delle domande formulate dal giudice e limi-
tate all’esposizione dei fatti e degli accertamenti eseguiti, ivi compresa l’espressione di
un giudizio di stima, se richiesto.
Allegati. tutti gli atti ed elaborati formati o acquisiti nel corso delle indagini tec-
niche devono essere opportunamente e correttamente identificati (con lettera o nume-
ro) al fine di agevolare giudice, consulenti di parte e avvocati nella ricerca dei rife-
rimenti.
63
Parte Seconda
Il quadro dI rIferImento
delle competenze dIscIplInarI
65
caPitolo 10
la relazione del consulente tecnico deve cercare di evidenziare tre requisiti fonda-
mentali che riverberano direttamente non solo il livello qualitativo e la concreta affi-
dabilità dei contenuti dell’elaborato ma, soprattutto, la capacità tecnica e la personalità
del professionista che lo ha predisposto.
essa, in particolare, deve contraddistinguersi per essere:
– sobria, cioè priva di tutto ciò che può risultare ridondante e superfluo;
– ordinata, cioè organizzata secondo un criterio organico e ragionato, rispondente
all’esigenza di praticità e chiarezza complessiva dell’esposizione;
– obiettiva, cioè non influenzata da personalismi né da interferenze esterne.
t 10.2. I confini
i confini (denominati anche limiti, coerenze o termini) di un immobile possono es-
sere rappresentati in una relazione tecnica essenzialmente in tre modi:
1. indicando il nominativo del proprietario confinante risultante da un atto pubbli-
co (anche seguito dalla formula “o suoi aventi causa”);
2. indicando la qualità dell’immobile di proprietà privata confinante (terreno, ap-
partamento o altro anche seguito dalla formula “di proprietà di terzi” o “di pro-
prietà aliena” cioè non appartenente al proprietario del bene in oggetto, ecc.)
ovvero di proprietà condominiale (corpo scala, androne, giardino, ecc.) o, infi-
ne, di proprietà pubblica (via, piazza, ecc.);
3. indicando gli identificativi catastali degli immobili confinanti19.
Per la inequivocabile identificazione di un immobile in base ai suoi confini, è ne-
cessario indicarne almeno tre, indipendentemente dalla loro localizzazione che va rife-
rita preferibilmente ai punti cardinali (nord, est, sud e ovest) ovvero considerando la
posizione relativa rispetto all’immobile in esame (soprastante, sottostante, a destra ri-
spetto a, e così via).
19
articolo 950 c.c.
i dati identficativi deGli immobili 67
– numero di partita;
– numero di foglio di mappa;
– numero di particella e subalterno (eventuale);
– consistenza in termini di superficie espressa in ettari, centiare, are;
– qualità;
– classe;
– reddito agrario;
– reddito dominicale;
– data dell’ultima variazione.
i documenti relativi al catasto terreni che, in genere e secondo il caso, possono es-
sere di utile acquisizione in sede di redazione di una consulenza tecnica sono:
– consultazione per nominativo, partita o particella;
– estratto di mappa in scala 1/1000 o 1/2000;
– copia del tipo di frazionamento.
nella fattispecie relativa al catasto fabbricati, l’ispezione consente di ottenere le
informazioni seguenti:
– intestazione ditta;
– numero di partita;
– zona censuaria;
– numero di foglio di mappa;
– categoria catastale;
– numero di particella e subalterno;
– consistenza espressa in termini di vani catastali;
– classe;
– reddito catastale;
– data dell’ultima variazione.
i documenti del catasto fabbricati di norma d’ausilio nel contesto dell’esecuzione
di indagini peritali a loro volta sono:
– consultazione per nominativo o per immobile;
– elenco fabbricato;
– estratto di mappa a scala 1/1000 o 1/2000;
– planimetria catastale in scala 1/100 o 1/200;
– scheda accatastamento (in caso di mancato classamento).
10.4.1. La trascrizione
la trascrizione è una forma di pubblicità degli atti riguardanti la situazione giuri-
dica dei beni immobili, tesa a renderla legalmente conoscibile ai terzi.
le disposizioni normative del codice civile dettate a proposito della trascrizione di-
sciplinano i conflitti derivanti dai trasferimenti dei diritti sugli immobili20.
Se si verifica un conflitto fra acquirenti, conflitto che teoricamente potrebbe risol-
versi a favore di chi risulti aver acquistato per primo, la legge privilegia il soggetto che
per primo ha trascritto il titolo, anche se il suo acquisto è posteriore21.
Pertanto, la trascrizione dell’atto presso l’ufficio della conservatoria dei registri im-
mobiliari nella cui circoscrizione è ubicato il bene, costituisce la condizione per potere
efficacemente opporre l’acquisto del diritto ai terzi eventualmente controinteressati.
nel caso delle compravendite, l’adempimento viene svolto di norma dal notaio che
è tenuto ad eseguirlo nel più breve tempo possibile mediante presentazione di apposi-
ta nota alla conservatoria dei registri immobiliari.
la nota di trascrizione contiene una sintesi dell’atto a cui si riferisce con l’identi-
ficazione delle parti, dell’oggetto e delle condizioni di trasferimento.
la trascrizione si definisce “a favore di” oppure “contro” un determinato sogget-
to in dipendenza del fatto se il diritto sul bene oggetto della trascrizione stessa viene
acquistato o ceduto.
a titolo esemplificativo si riporta un elenco dei principali atti relativi a immobili
che devono essere soggetti a trascrizione:
– i contratti che trasferiscono, costituiscono o modificano diritti di proprietà e usu-
frutto;
– gli atti di rinunzia ai medesimi diritti;
– alcuni contratti riguardanti diritti non reali (locazioni ultranovennali, società o
associazioni, consorzi);
– transazioni che hanno per oggetto controversie su tali diritti;
– le sentenze con le quali sono costituiti, trasferiti o modificati gli stessi;
– le divisioni immobiliari;
– gli atti con i quali sono costituiti vincoli dotali, comunioni fra coniugi, patrimo-
ni familiari;
– le accettazioni di eredità e di legati;
– le cessioni dei beni immobili ai creditori;
20
articolo 2643 e segg. c.c.
21
articolo 2644 c.c.
i dati identficativi deGli immobili 69
10.4.3. L’annotazione
l’annotazione altro non è che una forma integrativa di pubblicità che serve a ren-
dere possibile a terzi la conoscenza della eventuale modifica di determinate situazioni
giuridiche già rese pubbliche mediante trascrizione o iscrizione.
22
articolo 2808 e segg. c.c.
70 il nuovo manuale del ctu
23
articolo 17 legge n. 47/1985 oggi trasfuso nell’articolo 46 del d.P.r. n. 380/2001.
24
articolo 40, comma ii, legge n. 47/1985.
i dati identficativi deGli immobili 71
n. 326/2003), nel caso in cui il fabbricato risulti sprovvisto di formale titolo abi-
litativo alla costruzione rilasciato dal comune, occorre indicare gli estremi di
presentazione dell’istanza di sanatoria e dell’avvenuto pagamento della relativa
oblazione. a seconda delle circostanze e delle richieste a cui il tecnico deve ri-
spondere nell’espletamento del mandato affidatogli, può risultare opportuno o
anche necessario consultare la pratica di condono presentata al comune per ac-
certare la fedeltà delle dichiarazioni in essa contenute rispetto alla situazione ri-
levata in sede di sopralluogo.
Quanto sopra è valido fatte salve le diverse disposizioni previste dalle normative
regionali in materia25.
in alcune circostanze il tecnico può trovarsi al cospetto di casi particolari.
a titolo esemplificativo:
– sull’istanza di concessione edilizia non riscontrata dal comune si è formato il
“silenzio assenso”;
– l’atto di consenso è stato rilasciato a seguito dell’intervento di un commissario
ad acta in sostituzione dell’amministrazione comunale inadempiente;
– la concessione edilizia è stata rilasciata come “accertamento di conformità”
dell’immobile abusivamente realizzato, ai sensi dell’articolo 13 della legge
n. 47/1985 (contemporanea conformità agli strumenti urbanistici vigenti al mo-
mento della realizzazione dell’opera e al momento della presentazione del-
l’istanza) e successive modifiche.
nel caso di terreni, i contratti stipulati sia in forma pubblica sia in forma privata
sono nulli e non possono essere stipulati né trascritti nei pubblici registri ove non sia
allegato il certificato di destinazione urbanistica contenente le prescrizioni urbanistiche
riguardanti l’area interessata.
Sono escluse le pertinenze di edifici censiti al catasto urbano, purché la superficie
complessiva sia inferiore a 5.000 m2 26.
25
non in tutte le regioni è avvenuto l’integrale recepimento del t.u. dell’edilizia.
26
articolo 30, d.P.r. n. 380/2001.
72 il nuovo manuale del ctu
mobili situati nelle zone dichiarate a rischio sismico in base alla normativa vi-
gente, il restauro comprende l’intervento di miglioramento strutturale”.
27
cfr. articolo 137, d.P.r. n. 380/2001.
i dati identficativi deGli immobili 77
ministrazione preposta alla tutela del vincolo. in caso di mancata formulazione del
parere entro 180 giorni dalla richiesta questo si intende reso favorevolmente tranne
nel caso di vincoli di legge o urbanistici a tutela del patrimonio storico-artistico, pae-
saggistico, idrogeologico, delle falde idriche, dei parchi e delle aree protette nazio-
nali e regionali.
Per ottenere detti nulla osta vanno presentati agli enti preposti i relativi documen-
ti e versati gli eventuali diritti amministrativi.
in particolare, per quanto riguarda il caso di opere realizzate in zone soggette a vin-
colo paesaggistico, è altresì dovuta l’indennità risarcitoria prevista dall’articolo 15 del-
la legge n. 1497/1939 confluita nel recente codice del paesaggio (codice urbani,
d.lgs. n. 42/2004).
legittimato a presentare l’istanza nei termini previsti (31 marzo 2004), è il proprie-
tario ovvero qualunque altro soggetto interessato al conseguimento della sanatoria sal-
vo diritto di rivalsa nei confronti del proprietario stesso.
la domanda deve essere corredata da idonea documentazione, in parte sostituibile
da dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà, e dal rilievo fotografico dell’abuso e
della prova dell’avvenuto pagamento dell’oblazione nella misura prevista.
Per il rilascio del provvedimento di sanatoria è previsto il termine perentorio di un
anno, nei comuni fino a 50.000 abitanti, o due nei comuni con popolazione superiore.
l’effetto del silenzio-assenso tuttavia non si produce se l’oblazione non è stata in-
teramente corrisposta o se è stata determinata in modo errato o dolosamente infedele.
il rilascio della sanatoria, subordinato ancora alla corresponsione degli oneri conces-
sori, produce l’inapplicabilità delle sanzioni amministrative (il reato penale è invece
estinto con l’integrale pagamento dell’oblazione) e la piena commerciabilità del bene.
il procedimento di definizione agevolata degli abusi edilizi resta sospeso per i sog-
getti indagati per associazione mafiosa o riciclaggio fino all’esito del processo. in caso
di condanna il giudice penale dispone anche sulla confisca della costruzione abusiva.
tra le norme di interesse relative all’argomento abusivismo, dobbiamo infine ri-
cordare la legge n. 308/2004, il cui testo, oltre alla definizione delle deleghe in mate-
ria ambientale, introduce ai commi 36 e 37 un condono per i piccoli abusi edilizi rica-
denti in zone vincolate commessi entro il 30 settembre 2004.
28
articolo 1497 c.c.
i dati identficativi deGli immobili 79
29
titolo v, articolo 117, della costituzione riformato dalla legge costituzionale n. 3 del 2001.
80 il nuovo manuale del ctu
nel caso di patti territoriali o contratti d’area la gestione di questo istituto può es-
sere affidata al soggetto responsabile.
con il successivo d.P.r. n. 447/1998 (modificato ed integrato dal d.P.r. n. 440/2000)
è stato definito il regolamento di attuazione che stabilisce la disciplina per la localizza-
zione, realizzazione, ristrutturazione, ampliamento, ecc. degli impianti produttivi intesi
come “tutte le attività di produzione di beni e servizi, ivi incluse le attività agricole, com-
merciali e artigiane, le attività turistiche ed alberghiere, i servizi resi dalle banche e da-
gli intermediari finanziari, i servizi delle telecomunicazioni”.
le funzioni della struttura S.u.a.P. sono pertanto quelle di esercitare, in materia di
attività produttive di beni e servizi, le competenze di carattere amministrativo (gestio-
ne del procedimento unico), informativo (assistenza ed orientamento all’impresa e al-
l’utenza in genere) e promozionale (diffusione e conoscenza delle opportunità).
le procedure di autorizzazione riguardano tutte le tipologie di intervento, dalla lo-
calizzazione ex-novo, alla riconversione, alla realizzazione di opere interne, ecc. come
individuate nell’articolo 1, comma 1, del citato d.P.r. n. 447/1998.
tra le altre caratteristiche peculiari della struttura vi è l’obbligo della formazione
e aggiornamento dell’archivio informatico, l’accessibilità gratuita per l’utenza ai dati
archiviati e la possibilità per gli interessati di ottenere pareri preventivi anche su pro-
getti di massima.
rinviando alla lettura dei provvedimenti sopra citati per i dettagli, si ritiene utile
ricordare alcuni elementi di riferimento con la materia urbanistica, in particolare per
quanto attiene alle modalità e alle procedure da seguire per l’attribuzione a determina-
te aree della destinazione specifica per attività produttive.
intanto va chiarito che tali attività, in base alle definizioni delle Zone territoria-
li omogenee dell’articolo 2 del d.i. n. 1444/1968 sono riconducibili, ai fini della
loro localizzazione:
– alle zone d dello strumento urbanistico comunale, che sono le parti del territo-
rio destinate ad insediamenti industriali o ad essi assimilati;
– alle zone f, cioè le parti del territorio destinate ad attrezzature o impianti di in-
teresse generale, tenendo presente la consolidata accezione estensiva (già la cir-
colare del ministero dei lavori pubblici n. 3210/1967 individuava come finalità
di carattere generale gli aspetti economici, culturali, industriali, igienici, religio-
si, ecc., di edifici e impianti, finalità peraltro capaci di determinarne l’interesse
pubblico).
nulla vieta, in ogni caso, che le norme di attuazione degli strumenti urbanistici ri-
tengano compatibili, a determinate condizioni, attività produttive di beni e servizi an-
che in altre zone omogenee.
Si pensi agli esercizi di vicinato, ai servizi bancari e di ristorazione o al piccolo ar-
tigianato ammissibili nelle zone a, b e c ordinariamente destinate alla residenza.
considerato che le previsioni urbanistiche comunali molto spesso non risultano
adeguate rispetto al differente dinamismo del mondo imprenditoriale, è frequente il ri-
corso alla regione per l’approvazione di varianti localizzative cosiddette “puntuali” ai
sensi dell’articolo 5 del regolamento ricorrendo allo strumento della conferenza di
servizi regolato dall’articolo 14 e segg. della legge n. 241/1990.
i dati identficativi deGli immobili 81
caPitolo 11
cennI dI estImo
30
vedi infra.
84 il nuovo manuale del ctu
– acquisto dell’area;
– progetto, direzione lavori e altre spese tecniche;
– oneri amministrativi per ottenere il titolo abilitativo all’edificazione;
– approntamento cantiere;
– utenze di cantiere;
– movimenti terra (scavi, rinterri, rilevati);
– strutture portanti (opere di contenimento, sottofondazioni, vespaio, fondazioni,
corpo scala-ascensore, travi, pilastri, solai, coperture);
– opere murarie (tompagnamenti, tramezzi);
– impianti tecnologici (idrico-sanitario, elettrico, telefonico, citofonico, sistema
allontanamento reflui, smaltimento acque meteroriche, ascensore, ecc.);
– intonaci interni;
– pavimenti e rivestimenti;
– infissi interni e esterni;
– intonaci esterni;
– allestimenti, coloriture e decorazioni;
– sistemazione e attrezzatura degli spazi pertinenziali interni e esterni (posti auto,
parchi gioco, giardini, ecc.);
– smaltimento sfabbricidi;
– oneri fiscali;
– oneri amministrativi;
– oneri finanziari.
aggiungendo:
– spese di allacciamento ai servizi a rete;
– spese notarili;
– utile netto dell’imprenditore;
– rivalutazione monetaria;
si può determinare un valore prossimo al valore di mercato ottenibile a lavori conclusi.
Questo criterio è utilizzato nel caso in cui non esista un mercato per il bene da sti-
mare per effetto di caratteristiche altamente specifiche riguardanti la sua tipologia, de-
stinazione o condizioni d’uso e manutenzione (luoghi di culto, ospedali, edifici indu-
striali, edilizia sportiva e ricreativa, ecc.).
in tal senso rimane evidente che, di norma, non esistendo un mercato per un certo
bene potrebbe risultare disagevole trovarne altri capaci di offrire prestazioni analoghe
e quindi capaci di surrogarlo pienamente. Per tale ragione, una volta ottenuta la stima
del bene preso come riferimento (attraverso un metodo sintetico o analitico), a questa
possono essere applicati dei coefficienti correttivi per tenere conto di eventuali speci-
ficità che potrebbero determinare una aggiunta o una diminuzione del valore del bene
da valutare.
la sussistenza dei suddetti requisiti ricorre sostanzialmente solo nel caso di immo-
bili (per i quali è possibile ipotizzare una capacità di produrre reddito estesa ad un ar-
86 il nuovo manuale del ctu
co di vita temporale di almeno 80/100 anni) motivo per cui si tratta di un metodo fre-
quentemente applicato nelle stime di terreni e fabbricati.
Si esegue realizzando la ricostruzione analitica della redditività del bene conside-
rata come differenza della totalità dei ricavi (r) e delle spese (S) e, applicando la nota
formula della matematica finanziaria, dividere il risultato ottenuto per il tasso medio
rilevato di rendimento (o di capitalizzazione):
vc = rn / r
in cui:
vc = valore di capitalizzazione (corrispondente al valore di mercato o venale del bene);
rn = reddito netto o annualità (r – S);
r = tasso di capitalizzazione (rmedio = [r1 + r2 + r3 + … + rn] / n).
Se, per quanto detto prima, si assume l’esponente n pari a 80/100 o, comunque, ad
un numero piuttosto alto, il valore della frazione tra i termini (qn – 1) e qn sarà prossi-
mo o comunque tendente a 1, rendendosi pertanto sostanzialmente ininfluente rispetto
al rapporto tra reddito annuo (a) e tasso (r), per cui
S0 = a / r (ovvero vc = rn / r)
– il calcolo del valore di una servitù (vs), mediante la capitalizzazione del danno
(d) permanente subito dal fondo servente (vs = d / r);
– il calcolo del valore del diritto dell’usufruttuario applicando la formula
vu = ru (qn – 1) / r qn
in cui:
vu = valore del diritto;
ru = reddito netto dell’usufruttuario;
q = 1 + r;
r = tasso;
n = durata residua dell’usufrutto (ovvero attesa di vita dell’usufruttuario de-
sunta dalle tavole di vita probabile nel caso di usufrutto a tempo indeter-
minato);
– il calcolo del valore dell’indennità temporanea di occupazione di un fondo ap-
plicando la formula
i = [bf (qn – 1) / r qn ] + d
in cui:
i = valore del diritto;
bf = beneficio fondiario perduto;
q = 1 + r;
r = tasso;
n = anni di durata dell’occupazione;
d = danni (spese di ripristino, ecc.).
scienza, motivo per cui i risultati ottenuti da una stima, seppur verificabili, quasi mai
sono ripetibili.
in buona sostanza, è del tutto inconsueto ed invero assai raro che due perizie redat-
te da tecnici diversi sullo stesso bene, specialmente se bene immobile, pervengano
esattamente allo stesso risultato in termini di valore economico.
infatti sia la scelta del criterio di stima, sia del procedimento, sia di ogni singolo
fattore di stima, può variare da caso a caso, dipende dal momento e dalle circostanze
e, soprattutto, dal processo logico di apprezzamento che effettua il principale protago-
nista della stima, cioè il perito.
nel caso in cui non si dispone di dati rilevati direttamente, è sempre possibile as-
sumere a riferimento un parametro calcolato sinteticamente, ordinariamente quantifi-
cabile con una percentuale variabile dal 13% al 25% del reddito lordo dipendente dal-
le caratteristiche dell’immobile da valutare.
una volta ottenuti i valori di stima con i due metodi sopradescritti, considerando
che ogni operazione di valutazione economica comporta una certa dose di astrazione
trattandosi principalmente di un esercizio intellettuale e di ragionamento, un corretto
giudizio finale di stima può anche esprimersi senza troppi patemi come media aritme-
tica dei due valori determinati:
vf = (v1 + v2) / 2
deve sottolinearsi che in materia di estimo ogni elemento che contribuisce all’e-
spressione di un giudizio di stima deve essere analizzato sempre con massima diligen-
za e attenzione. abbiamo infatti appena visto la buona dose di flessibilità (per non di-
re di discrezionalità) che il perito può infondere nelle valutazioni.
cenni di eStimo 91
11.4.3. Stima del valore del diritto di usufrutto e della nuda proprietà
nel caso di usufrutto a vita, il primo passo da compiere riguarda la determinazio-
ne del valore venale dell’immobile con i consueti criteri.
a detto valore si potranno applicare in via sintetica i coefficienti riportati nelle ta-
belle pubblicate ai fini dell’imposta di registro (d.P.r. n. 131/1986 e s.m.i.) e utilizza-
te dai notai per il calcolo del valore fiscale dell’usufrutto e della nuda proprietà31.
come alternativa analitica ovvero nel caso di usufrutto a tempo determinato (du-
rata massima 30 anni) si dovrà applicare la formula della matematica finanziaria già
vista precedentemente
vu = ru (qn – 1) / r qn
dove ru è la redditività netta annua del diritto e n è il numero di anni mancanti alla
scadenza del diritto (in caso di usufrutto vitalizio il termine corrisponde all’attesa di vi-
ta dell’usufruttuario desumibile dalle tabelle di vita probabile pubblicate periodica-
mente dall’iStat per maschi e femmine).
il valore della nuda proprietà può essere a questo punto calcolato per differenza tra
il valore complessivo e quello dell’usufrutto, considerando la fattispecie pratica ricon-
ducibile al concetto di valore complementare
vnp = v – vu
31
cfr. scheda 2.47 nella prossima Parte iv.
92 il nuovo manuale del ctu
ovvero applicando la formula che segue ottenuta dallo sviluppo della precedente nel-
l’ipotesi che il reddito dell’usufruttuario ru sia pari all’annualità del reddito netto rn
vnp = ru / rqn
11.4.6. Stima del valore delle fruttificazioni da una certa data fino all’attualità
le fruttificazioni prodotte da un immobile in un dato periodo possono considerar-
si costituite dalla somma di:
– canoni di locazione reali o potenziali comprensivi dell’adeguamento iStat pre-
visto dall’articolo 32 della legge n. 392/1978;
– interessi legali;
– rivalutazione monetaria calcolata anno per anno sulla base degli indici dei prez-
zi al consumo pubblicati dall’iStat.
Per ottenere la fruttificazione netta, dall’importo così ottenuto vanno detratti i co-
sti di gestione. alternativamente può procedersi per via analitica applicando la formu-
la inversa della capitalizzazione
fr = v x r
32
cfr. articolo 1026 c.c.
cenni di eStimo 93
1. i danni materiali cioè quelli relativi ai costi necessari all’esecuzione delle ope-
re di ripristino e riparazione calcolati mediante computo metrico estimativo
analitico. Gli importi unitari delle lavorazioni possono desumersi da documen-
ti ufficiali, come ad esempio il Prezziario delle opere pubbliche di pubblica-
zione più recente. all’importo complessivo delle lavorazioni devono poi esse-
re applicate alcune maggiorazioni (talune forfettarie, altre legali, altre ancora
tariffarie) da considerare con la dovuta attenzione e ragionevolezza in base al-
l’entità degli interventi:
– per imprevisti (10-15%);
– per la rivalutazione dei prezzi correnti di materiali e manodopera in conside-
razione del tempo trascorso dalla pubblicazione del Prezziario e delle dina-
miche commerciali;
– per i maggiori costi di mercato delle opere di modesta entità (15-20%);
– per i.v.a. sui lavori e forniture (20%);
– per consulenza tecnica, progettazione e direzione lavori, compresa i.v.a. e
cassa assistenza e previdenza (10-20%);
– per misura dei lavori e contabilità (5%);
– per collaudo e certificato di regolare esecuzione, compresa i.v.a. e cassa as-
sistenza e previdenza (5-10%);
2. i danni patrimoniali, dati dalla somma del lucro cessante (mancate fruttifica-
zioni e relativi interessi) e del danno emergente (maggiori spese e relativi in-
teressi, eventuale diminuzione di valore).
tro e fuori terra) fino al calpestio del solaio più alto nel caso di tetti piani ovvero alla
quota di gronda nel caso di tetti a falde, e detratti i volumi tecnici.
Volume edilizio (o lordo). cubatura complessiva dell’edificio, abitabile o non
abitabile.
Volumi tecnici. Sono i volumi strettamente necessari a contenere e a consentire
l’accesso di quelle parti degli impianti tecnici (idrici, termico, elevatorio, ecc.) che non
possono, per la loro funzionalità, trovare luogo entro il corpo dell’edificio realizzabile
nei limiti imposti dalle norme urbanistiche. a titolo esemplificativo, sono da conside-
rare volumi tecnici quelli necessari per contenere i serbatoi idrici, l’extracorsa degli
ascensori, il vano scala al di sopra della linea di gronda, ecc.33.
Superficie complessiva. corrisponde alla somma della superficie utile abitabile
(cioè la superficie di pavimento dei singoli vani) e del 60% della superficie non resi-
denziale (superficie dei locali accessori quali cantinole, soffitte, autorimesse, androni,
logge e balconi, ecc.)34.
33
cfr. circolare ministero dei lavori pubblici n. 2474 del 31 gennaio 1973.
34
cfr. articolo 2 e 3 decreto ministeriale 10 maggio 1977.
97
caPitolo 12
elementI dI urBanIstIca
Per introdurre questa sezione, occorre brevemente accennare alla questione relati-
va alle connessioni e ai rapporti tra economia e assetti territoriali, in altre parole tra le
dimensioni dello sviluppo e quelle dell’urbanistica, ponendo in evidenza quanto siano
intime le relazioni che intercorrono tra i meccanismi di programmazione economica e
gli strumenti di pianificazione degli assetti territoriali.
dato che la prospettiva e gli obiettivi dei primi appartengono, secondo logica, ad
un livello certamente vasto e non locale, non deve sorprendere che la legge urbanisti-
ca n. 1150 del 1942 prevedeva e prevede, essendo tutt’oggi in vigore, non solo i siste-
mi di organizzazione dell’ordinato assetto del territorio comunale ma, in primo luogo,
modelli di pianificazione di livello territoriale e sovracomunale.
l’impostazione cosiddetta “a cascata”, vale a dire discendente dall’amministra-
zione centrale verso le amministrazioni locali, delle strategie di programmazione eco-
nomica, si trasferisce nel disegno delle linee di sviluppo territoriale, il quale acquisisce
maggior dettaglio man mano che progressivamente si riduce l’ambito territoriale di ri-
ferimento (la base cartografica di supporto procede dalla scala a denominatore più
grande a quella a denominatore più piccolo).
in tal senso, anche i modelli di pianificazione possono definirsi “a cascata” ov-
vero basati sul “principio dei piani a cannocchiale”, locuzioni che molto efficace-
mente descrivono la sovrapposizione gerarchica ordinatrice dei vari strumenti per la
composizione della disciplina urbanistica del territorio. risulta chiaro, pertanto, che
in questi sistemi gerarchici la pianificazione di grado inferiore si uniforma a quella
di livello superiore.
non essendo questo lavoro la sede più opportuna per approfondimenti giuridici
sulla complessa materia dell’urbanistica, si preferisce a questo punto procedere alla
rassegna, il più possibile spedita, dello strumentario che compone il sistema comples-
sivo di pianificazione del territorio.
ciò sarà fatto tentando di non appesantire oltremodo la trattazione con disquisizio-
ni di livello tecnico-giuridico sulle differenti interpretazioni che gli specialisti attribui-
scono alla nozione di “urbanistica” o, secondo una moderna accezione derivante dal-
la riforma del titolo v della costituzione, di “governo del territorio”.
deve tuttavia sottolinearsi la grande attualità del tema e delle sue connessioni con
il variegato apparato disciplinare riguardante la materia della tutela ambientale e delle
dinamiche di trasformazione urbana e territoriale.
Per tali ragioni si è ritenuto opportuno non limitare la rassegna ai classici stru-
menti di pianificazione urbanistica estendendola, sebbene in termini molto sintetici,
anche ai principali strumenti settoriali riguardanti da una parte la disciplina della sal-
98 il nuovo manuale del ctu
originariamente di competenza statale, in realtà non sono mai stati redatti, deter-
minando una grave inadempienza da annoverare tra le concause principali del falli-
mento del sistema ordinatorio delineato dalla legge urbanistica.
infatti, la funzione particolare e specifica del piano territoriale di coordinamento
era quella di piano-cornice finalizzato a orientare e coordinare tutta l’attività urbanisti-
ca da svolgere in determinate parti del territorio nazionale.
il trasferimento alle regioni delle competenze riguardanti le procedure approvati-
ve (d.P.r. n. 8/1972) e l’effetto di un’interpretazione da parte ministeriale circa la di-
mensione territoriale del P.t.c., estensibile fino alla coincidenza con l’intera superfi-
cie regionale, ha portato nel tempo al definitivo abbandono dello stesso concetto di ta-
le forma di strumentazione, sostituita ovunque dai Piani urbanistici regionali.
elementi di urbaniStica 99
35
articolo 1, legge n. 431/1985.
100 il nuovo manuale del ctu
36
articolo 135 e 143 del codice dei beni culturali e del paesaggio.
elementi di urbaniStica 101
in altri, invece (lombardia), si avvicinavano più che altro alla tipologia del Piano
territoriale di coordinamento, possedendo essenzialmente carattere di indirizzo.
Si tratta di strumenti in fase recessiva che ormai hanno quasi ovunque esaurito le
loro funzioni.
vento per la sistemazione e la tutela del suolo e delle acque nonché le aree in cui isti-
tuire parchi e riserve naturali.
Sotto il profilo della natura giuridica, questo modello pianificatorio non dovrebbe
possedere contenuti conformativi della proprietà privata ma, come accennato in prece-
denza, la relativa disciplina dev’essere articolata dalle regioni che, nell’applicazione
delle facoltà discrezionali di cui dispongono, possono far virare l’istituto in una forma
mista, per esempio attraverso l’imposizione obbligatoria delle misure di salvaguardia
o, ancora, nella specificazione di vincoli immediatamente operativi.
37
cfr. articolo 22 t.u..
elementi di urbaniStica 103
naturalmente è possibile che negli strumenti urbanistici siano adoperate anche al-
tre lettere ovvero combinazioni di caratteri alfanumerici per indicare zone con destina-
zioni speciali o sottozone.
Si rinvia al testo del d.i. n. 1444/1968 per ciò che riguarda i limiti inderogabili di
densità, di altezza, di distanza fra i fabbricati (parametri urbanistici).
Questa tipologia è invero molto estesa e tende nel tempo a dilatarsi sempre di
più per effetto della crescente sensibilità collettiva in materia ambientale cui
corrisponde una continua evoluzione normativa a livello comunitario, naziona-
le e regionale. a titolo esemplificativo ci si limita pertanto a riferire dei princi-
pali vincoli discendenti dalla normativa nazionale:
– vincoli paesaggistici, monumentali e archeologici (d.lgs. n. 42/2004 e suc-
cessive modifiche);
– vincolo sismico (legge n. 64/1974);
– vincolo idrogeologico e forestale (r.d. 3267/1923);
– aree naturali protette (parchi, riserve, ecc., legge n. 394/1991);
– zone Sic, ZPS e ZSc costituenti la rete ecologica “natura 2000” (direttive
“Habitat” n. 92/437cee e “uccelli” n. 79/409/cee, d.P.r. n. 357/1997);
– zone a rischio di incidente rilevante (d.lgs. n. 334/1999);
– soprassuoli percorsi dal fuoco (legge n. 353/2000).
il sistema complessivo dei vincoli è molto spesso determinato da sovrapposizioni
regolamentari, motivo per cui su una determinata area possono insistere allo stesso
tempo anche tutte e tre le tipologie di vincolo.
38
cfr. articolo 16, comma vii, d.P.r. n. 380/2001.
elementi di urbaniStica 105
39
cfr. articolo 16, comma viii, d.P.r. n. 380/2001.
106 il nuovo manuale del ctu
40
la competenza alla redazione di strumenti urbanistici, ivi compresi i piani di lottizzazione, e relative va-
rianti è attribuita a professionisti laureati.
elementi di urbaniStica 107
41
Sentenza consiglio di Stato, 16 giugno 1978, n. 17.
42
Sentenza corte costituzionale, 20 maggio 1999, n. 179.
43
cfr. articolo 39, d.P.r. n. 327/2001.
108 il nuovo manuale del ctu
igieniche, alle modalità di redazione e presentazione dei progetti, all’apposizione dei nu-
meri civici, ecc.) a cui successivamente si sono aggiunti temi derivanti da specifiche nor-
me di settore, come nel caso della disciplina sull’abbattimento delle barriere architetto-
niche, sul risparmio energetico, sull’inquinamento elettromagnetico, sugli impianti tec-
nologici, sui criteri di urbanistica commerciale, sulla certificazione energetica, e così via.
il regolamento edilizio rappresenta in ogni caso un insieme di norme giuridiche la
cui violazione può essere posta sullo stesso piano della violazione di altre leggi.
44
Sentenza corte costituzionale, 20 marzo 1978, n. 23.
45
in ultimo con legge n. 317/1993.
elementi di urbaniStica 109
in generale esso riguarda quelle parti del territorio comunale in cui il piano strut-
turale individua suscettività all’attivazione di processi di valenza urbanistica.
il riferimento temporale di questo strumento è, ordinariamente, correlato al breve
periodo, cinque anni, durata corrispondente al mandato politico dell’amministrazione
comunale. Per questa ragione il piano operativo spesso è denominato con una certa en-
fasi “piano del sindaco”.
Si tratta quindi di uno strumento di dettaglio che definisce il regime giuridico de-
gli immobili in esso compresi, riferendo tipologia e portata degli interventi al program-
ma dell’amministrazione in relazione alla situazione di bilancio e ai documenti di pro-
grammazione delle opere pubbliche.
il piano operativo può disporre anche di strumenti gerarchicamente subordinati di
tipo specificatamente attuativo e particolareggiato, ad esempio gli stessi piani di lottiz-
zazione, necessari per gli interventi urbanistici di rilevanza minore che, in tal senso,
possono identificarsi come strumenti di pianificazione comunale di terzo livello.
compete invece alla regione (o alla Provincia) l’approvazione dei piani particola-
reggiati in variante al PrG, aventi quindi funzione di revisione o aggiornamento par-
ziale di quest’ultimo.
al suddetto ente il piano particolareggiato va in ogni caso trasmesso per le even-
tuali osservazioni46.
contrariamente al piano regolatore che ha vigenza a tempo indeterminato, il piano
particolareggiato deve essere attuato nel termine massimo di dieci anni, diventando
inefficace nella parte inattuata.
caratteristica peculiare dei piani particolareggiati è la capacità impositiva di vin-
coli espropriativi che possono colpire non solo le aree destinate a opere pubbliche ma
anche aree inedificate o occupate da costruzioni difformi dalle prescrizioni di zona (al-
lo scopo dell’ordinata attuazione delle zone di espansione)47.
Per quanto concerne i contenuti, i piani particolareggiati devono indicare:
– le reti stradali;
– i principali dati altimetrici di ciascuna zona;
– le masse e le altezze delle costruzioni lungo le principali strade e piazze;
– gli spazi riservati ad opere od impianti di interesse pubblico;
– gli edifici destinati a demolizione o ricostruzione ovvero soggetti a restauro o a
bonifica edilizia;
– le suddivisioni degli isolati in lotti fabbricabili secondo la tipologia indicata nel
piano regolatore o nello stesso p.p.;
– gli elenchi catastali delle proprietà da espropriare o da vincolare;
– la profondità delle zone laterali a opere pubbliche, la cui occupazione serva ad in-
tegrare le finalità delle opere stesse ed a soddisfare prevedibili esigenze future.
inoltre, ogni piano particolareggiato deve essere corredato da una relazione illu-
strativa e da un piano finanziario con la previsione di massima delle spese occorrenti
per la acquisizione delle aree e per le sistemazioni generali necessarie all’attuazione.
di norma viene allegato anche un regolamento di attuazione.
46
articolo 24 e 25, legge 28 febbraio 1985, n. 47.
47
articolo 7, d.P.r. n. 327/2001.
48
Inter alias, consiglio di Stato, 19 giugno 1981, n. 262, e circolare ministero dei lavori pubblici n. 3210
del 28 ottobre 1967.
112 il nuovo manuale del ctu
49
consiglio di Stato, 21 novembre 1991.
50
t.a.r. marche, 6 settembre 1979, n. 242.
51
articolo 13, legge n. 10/1977.
52
consiglio di Stato, 17 luglio 1996, n. 860.
elementi di urbaniStica 113
53
t.a.r. Piemonte, 10 maggio 1990, n. 243.
114 il nuovo manuale del ctu
nei comuni sprovvisti di piani di zona, i progetti finanziati relativi a programmi pub-
blici di edilizia residenziale possono essere localizzati con delibera di consiglio comuna-
le all’interno delle zone residenziali dello strumento urbanistico comunale approvato o
adottato e trasmesso per l’approvazione definitiva (articolo 51, legge n. 865/1971).
54
consiglio di Stato, sezione iv, 15 luglio 1983 n. 542.
55
articoli 27 e 28, legge n. 457/1978 modificati dalla legge 17 febbraio 1992, n. 179.
elementi di urbaniStica 115
delibera consiliare. nell’ambito delle suddette zone, possono essere individuati immo-
bili, complessi edilizi, isolati e aree in cui il rilascio delle concessioni edilizie è subor-
dinato alla formazione dei piani di recupero.
i piani di recupero possono essere di iniziativa comunale o privata. in tal caso i
proprietari delle aree, singolarmente o riuniti in consorzio o associati in cooperative,
imprese di costruzione, ecc., presentano direttamente la proposta al comune.
i contenuti dei piani di recupero riguardano la disciplina di recupero degli immo-
bili interessati attraverso le cosiddette unità minime d’intervento.
le procedure formative sono sostanzialmente quelle già viste per i piani partico-
lareggiati.
l’attuazione, infine, può avvenire a cura dei privati, mediante convenzionamento
con il comune ovvero a cura del comune che ha poteri anche di tipo sostitutivo nel ca-
so d’inerzia da parte dei privati.
56
Sentenza della corte costituzionale 29 dicembre 1976, n. 260.
57
cfr. articolo 53-72 del d.lgs. n. 152/2006.
58
l’articolo 54 del codice dell’ambiente definisce, tra l’altro, la nozione di “suolo” come il territorio, il
suolo, il sottosuolo, gli abitati e le opere infrastrutturali.
elementi di urbaniStica 117
il piano di bacino, redatto ed approvato anche per sottobacini o per stralci relativi
a settori funzionali, ha valore di piano territoriale di settore ed è lo strumento conosci-
tivo, normativo e tecnico-operativo mediante il quale sono pianificate e programmate
le azioni e le norme d’uso finalizzate alla conservazione, alla difesa e alla valorizza-
zione del suolo ed alla corretta utilizzazione delle acque, sulla base delle caratteristi-
che fisiche ed ambientali del territorio interessato.
le sue disposizioni hanno carattere immediatamente vincolante per le amministra-
zioni ed enti pubblici, nonché per i soggetti privati, ove trattasi di prescrizioni dichia-
rate di tale efficacia dal piano stesso.
in particolare, i piani e programmi di sviluppo socio-economico e di assetto ed uso
del territorio devono essere coordinati, o comunque non in contrasto, con il piano di
bacino approvato.
Per ciascun distretto idrografico è adottato anche un Piano di gestione, che rappre-
senta articolazione interna del Piano di bacino distrettuale.
il Piano di gestione costituisce pertanto piano stralcio del Piano di bacino e viene
adottato e approvato secondo le stesse procedure stabilite per quest’ultimo.
dal punto di vista dei rapporti con gli altri istituti della pianificazione, i piani di
bacino risultano prevalenti rispetto agli strumenti urbanistici.
essendo i piani di bacino strumenti dai contenuti e procedure di una certa comples-
sità, si osserva la tendenza prioritariamente alla definizione dei piani stralcio (Pai) in
cui sono privilegiate l’individuazione e la disciplina delle aree interessate da rischio
idraulico, di norma oggetto di riconoscimento anche negli strumenti urbanistici di li-
vello comunale e provinciale.
il settore del commercio sta subendo, anche per effetto della riforma liberista rece-
pita dalle regioni, un processo di modernizzazione molto spinto in cui si riscontra uno
sviluppo esponenziale della grande distribuzione e la diffusione di format innovativi e
integrati a cui fa da contrappasso la crisi della rete degli esercizi di prossimità, più sen-
tita nelle aree extraurbane a bassa densità demografica e nelle periferie urbane.
Proprio in questi ambiti è in corso una dinamica di sostituzione che vede l’impian-
to, nelle prime, di parchi e villaggi commerciali (mega malls, factory outlet centres,
ecc.) e, nelle seconde, di centri commerciali, multiplex cinematografici, stadi di calcio
integrati con megastores e ipermercati.
59
articolo 2, comma 30, legge 9 dicembre 1998, n. 426.
60
cfr. paragrafo seguente.
61
articolo 36, d.lgs. n. 285/1992.
120 il nuovo manuale del ctu
62
d.P.r. n. 327/2001 con le modifiche del d.lgs. n. 302/2002.
63
legge n. 166/2002 cosiddetta “merloni-quater”.
elementi di urbaniStica 121
il programma triennale deve prevedere un ordine di priorità tenendo conto che so-
no da ritenere comunque prioritari i lavori di manutenzione, di recupero del patrimo-
nio immobiliare esistente, di completamento dei lavori già iniziati, i progetti esecutivi
approvati nonché gli interventi ove ricorra la possibilità di finanziamento con capitale
privato maggioritario.
nel programma triennale sono altresì indicati i beni immobili pubblici che posso-
no essere oggetto di alienazione, totale o del solo diritto di superficie, previo esperi-
mento di apposita gara e previa classificazione e valutazione anche rispetto all’even-
tuale rilevanza storico-artistica, architettonica, paesaggistica e ambientale.
lo sviluppo locale, dei trasporti, produzione di gas serra, infrastrutture, rifiuti, ecc. il
secondo, invece, rappresenta il processo di definizione, implementazione, valutazione
e revisione del piano di gestione ambientale.
64
articolo 88 del d.P.r. 24. luglio 1977, n. 616.
elementi di urbaniStica 123
costruzioni e riparazioni navali, officine meccaniche, servizi e uffici portuali, spazi e ser-
vizi collettivi come viabilità, parcheggi, ecc.) che ne compongono i sotto-ambiti.
Per quanto riguarda i rapporti con la pianificazione territoriale, occorre ribadire il
concetto che le previsioni del piano regolatore portuale non possono operare in contra-
sto con gli strumenti urbanistici vigenti, motivo per il quale risulta frequente il ricorso
alla variante urbanistica nel contesto dell’iter formativo del P.r.P..
nuova occupazione nell’ambito delle aree di crisi, delle aree di sviluppo industriale e
dei nuclei di industrializzazione situati nei territori ex obiettivo 1 (regioni in ritardo di
sviluppo), 2 (aree colpite da declino industriale) e 5b (zone rurali svantaggiate) del re-
golamento cee n. 2052/88 e delle aree industrializzate realizzate ai sensi dell’articolo
32 della legge n. 219/1981, che presentano i migliori requisiti in termini di rapida atti-
vazione di investimenti, di disponibilità di aree attrezzate e di risorse.
nelle zone del centro-nord sono invece attivabili in caso di rilevanti squilibri tra
domanda ed offerta di lavoro (decreto del ministero del lavoro del 14 marzo 1995).
i settori economici interessati da questo tipo di contrattazione sono l’industria, l’a-
groindustria, i servizi e il turismo.
il contratto d’area indica gli obiettivi inerenti alla realizzazione delle nuove inizia-
tive imprenditoriali e gli eventuali interventi infrastrutturali, i soggetti attuatori, tempi
e modalità di esecuzione, il responsabile unico dell’attuazione e del coordinamento, i
costi e le risorse finanziarie occorrenti per i diversi interventi.
re la mobilità del personale statale e, in particolare, degli appartenenti alle forze del-
l’ordine impegnati nella lotta alla criminalità organizzata, e godevano di finanziamen-
ti statali di natura straordinaria.
la realizzazione delle opere era di competenza di comuni, i.a.c.P., imprese di co-
struzione e cooperative, singolarmente o riunite in consorzio, previa selezione delle
proposte progettuali, sotto forma di schede di prefattibilità, in sede ministeriale.
le finalità dei programmi non escludevano la realizzazione di interventi di recupe-
ro del patrimonio edilizio e la realizzazione delle opere di urbanizzazione necessarie.
65
cfr. in particolare l’articolo 11.
elementi di urbaniStica 127
66
cfr. articolo 145, comma 86, legge cit..
128 il nuovo manuale del ctu
54, e dal decreto dei ministero dei lavori pubblici dell’8 ottobre 1998 come modifica-
to dai dd.mm. del 28 maggio 1999, 18 aprile 2001, 17 maggio 2001.
Si tratta di programmi innovativi in ambito urbano riguardanti contesti territoriali
di dimensione sub-regionale, provinciale, intercomunale e comunale, individuati sulla
base delle caratteristiche fisiche, morfologiche, culturali e produttive.
i soggetti proponenti possono essere enti pubblici territoriali (regioni, Province,
comunità montane) ma anche altre amministrazioni pubbliche (le amministrazioni del-
lo Stato, anche ad ordinamento autonomo, le istituzioni universitarie, le camere di
commercio, industria, artigianato e agricoltura e loro associazioni, gli enti pubblici non
economici nazionali, regionali e locali, ecc.) nonché soggetti privati (associazioni di
categoria, imprenditori, società finanziarie, istituti bancari, soggetti concessionari, pro-
prietari o gestori di reti).
i programmi individuano anche interventi pubblici realizzabili con risorse private
sulla base di piani finanziari e di corrispettivi di gestione.
una caratteristica di rilievo di questi programmi è che tutte le aree interessate da-
gli interventi devono essere preventivamente individuate dai consigli comunali ai sen-
si dell’articolo 17, comma 59, della legge n. 127/1997 (e successive modifiche) la lo-
calizzazione effettuata ai sensi di tale normativa equivale a dichiarazione di pubblica
utilità degli interventi stessi.
in questo modo si conferma la coerenza con quanto stabilito dalla circolare del mi-
nistero dei lavori pubblici n. 3210/1967 che definisce di interesse pubblico tutti gli edi-
fici e impianti “destinati a finalità di carattere generale sotto l’aspetto economico, cul-
turale, industriale, igienico, religioso, ecc.”, opere tra cui rientrano pertanto a pieno ti-
tolo anche gli impianti produttivi di beni e servizi.
mozione è dagli enti locali, d’intesa con gli enti e le amministrazioni competenti sul-
le opere e sull’assetto del territorio.
le opere comprese nei programmi riguardano interventi di demolizione e ricostru-
zione di edifici, attrezzature e spazi di servizio, al fine della riqualificazione di porzio-
ni urbane caratterizzate da degrado fisico, economico e sociale, nel rispetto della nor-
mativa in materia di tutela storica, paesaggistico-ambientale e dei beni culturali.
130
caPitolo 13
tarIffe e compensI
a sua volta, la natura dell’onorario può distinguersi secondo una triplice tipologia:
– onorario fisso (detto anche a percentuale), quando viene calcolato applicando a
un valore di riferimento predeterminato, le aliquote stabilite in apposite tabelle
approvate con decreto ministeriale (quelle in atto vigenti sono state approvate
con decreto ministeriale 30 maggio 2002);
– onorario variabile, quando il suo ammontare deve rientrare necessariamente tra
un importo minimo e un importo massimo stabiliti dal provvedimento ministe-
riale relativamente a specifiche attività eseguite dal tecnico;
– onorario a tempo, se deve essere determinato considerando l’attività svolta dal
professionista in riferimento ad una specifica unità di misura temporale della
prestazione. tale unità di misura è la “vacazione” che corrisponde a un periodo
di tempo pari a due ore. la vacazione può essere divisibile a metà (mezza vaca-
zione = un’ora), è comunque da corrispondere interamente se il tempo impiega-
to per una data attività supera un’ora e un quarto e non possono essere liquida-
te più di quattro vacazioni al giorno67.
anche l’importo della vacazione, come le altre forme di misura dell’onorario, è
stabilito con decreto ministeriale.
tutti gli onorari sono comprensivi della relazione sui risultati dell’incarico esple-
tato, della partecipazione alle udienze e di ogni altra attività concernente i quesiti.
al momento della formulazione della “nota spese e proposta competenze”, gli
onorari devono essere computati dal ctu seguendo le modalità indicate dalla norma-
tiva di riferimento (costituita essenzialmente dalla legge n. 319/80, dal testo unico
sulle spese di giustizia d.P.r. n. 115/2002 e dal decreto ministeriale 30 maggio 2002)
e con l’applicazione degli importi e delle percentuali oggetto delle tabelle approvate
con provvedimento ministeriale.
67
articolo 4 della legge n. 319/1980.
tariffe e comPenSi 131
Secondo l’articolo 54 del suddetto t.u., la misura degli onorari andrebbe adegua-
ta con periodicità triennale in relazione alla variazione dell’indice dei prezzi al consu-
mo per le famiglie di operai e impiegati accertata dall’iStat.
in atto si attende l’aggiornamento degli importi essendo tuttora vigenti sia il tabel-
lario sia l’importo unitario della vacazione, approvati con decreto emanato in data 30
maggio 2002 dal ministro della giustizia di concerto con il ministro dell’economia e
delle finanze.
la materia dei compensi spettanti al ctu o al perito merita infine tre annotazioni
particolari.
Primo. le competenze tecniche dipendono, oltre che dal pregio e dalla completez-
za, essenzialmente dalla quantità e dalla specifica tipologia delle prestazioni richieste
dal giudice. nulla vieta quindi che l’articolazione dei quesiti determini un complesso
di attività variegato e tale da comportare il calcolo di più voci di onorario anche attra-
verso l’applicazione di metodi diversi. compete, al contrario, un solo onorario quando
il consulente ritenga autonomamente di eseguire indagini non espressamente richieste
(comportanti ad esempio rilievi, verifiche di conformità a progetti o a normative, ecc.)
allo scopo di meglio corroborare le risposte ai quesiti.
Secondo. Se l’incarico prevede distinte valutazione relativamente a uno ovvero a
una pluralità di beni immobili, al tecnico possono competere distinti onorari per ognu-
no dei beni stimati, secondo il prudente apprezzamento del giudice e considerata la na-
tura pubblicistica dell’incarico. compete invece un solo onorario nel caso in cui si
adottino più criteri di stima al fine della valutazione di un singolo bene.
Terzo. nel caso di onorari a percentuale, il limite superiore dello scaglione più al-
to stabilito dalle tabelle configura anche un limite insuperabile, determinando così
l’importo massimo dell’onorario liquidabile. detto importo massimo resta pertanto in-
differente all’eventuale maggior valore, rispetto a detto scaglione, della controversia,
del bene o dell’utilità oggetto delle indagini peritali.
13.1.1. Spese
la materia delle spese da riconoscere agli ausiliari del giudice è regolata dall’arti-
colo 56 del t.u. sulle spese di giustizia. compete al magistrato accertare le spese so-
stenute dal tecnico e, se del caso, escludere dal rimborso quelle che siano ritenute non
necessarie per l’espletamento dell’incarico.
132 il nuovo manuale del ctu
un elenco a titolo indicativo delle voci di spesa che un tecnico può sostenere nel
redigere una perizia o consulenza tecnica in campo immobiliare è il seguente:
– visure e certificati catastali;
– visure ipotecarie;
– postali;
– servizi amministrativi e commissioni;
– cancelleria/copia/rilegatura;
– benzina, trasporti, parcheggi;
– servizi di informatica;
– marche;
– diritti per servizi amministrativi (certificato destinazione urbanistica, rilascio di
copie, ecc.);
– servizi di telecomunicazione (telefono, internet, ecc.);
– per collaboratori autorizzati.
68
Gli importi delle vacazioni sono stati così adeguati dall’articolo 1 del decreto ministeriale 30 maggio
2002.
tariffe e comPenSi 133
le percentuali indicate nelle tabelle sono comprese tra un valore minimo e un va-
lore massimo per ciascuno scaglione e vanno applicate al valore della controversia,
normalmente corrispondente al valore del bene ovvero all’ammontare dei danni o di
un’altra qualche specifica utilità risultante dagli accertamenti richiesti al tecnico, fer-
me restando le disposizioni degli articoli 10 e seguenti del codice di procedura civile.
69
articolo 51, comma i, d.P.r. n. 115/2000.
70
cfr. decreto ministeriale 30 maggio 2002.
134 il nuovo manuale del ctu
13.1.6. Indennità
la determinazione dell’indennità di viaggio e di soggiorno è regolata dall’articolo
56 del t.u. che stabilisce l’applicabilità, per l’ausiliario del giudice, delle modalità di
trattamento previsto per i pubblici funzionari.
l’indennità è dovuta alle seguenti condizioni:
– la località di trasferta disti almeno 10 km dalla sede di lavoro dell’incaricato;
– la località di trasferta deve essere diversa dalla località di residenza o di domi-
cilio abituale;
– l’uso del mezzo proprio di trasporto deve essere preventivamente autorizzato
dal giudice (come pure l’utilizzo di mezzi aerei e rapidi).
l’importo dell’indennità di missione si calcola sulla base dei criteri seguenti.
– Spese documentate per pasti:
rimborsate entro il limite di spesa di € 30,55 per un pasto e di € 61,10 per due
pasti.
– Spese documentate di pernottamento:
il rimborso compete per l’utilizzo di alberghi di categoria non superiore a quat-
tro stelle.
136 il nuovo manuale del ctu
da annotare che con la legge finanziaria 2007 (legge n. 296/2006) è stato soppres-
so l’istituto della diaria di missione.
ciò significa che, per il principio ne bis in ibidem, non occorre richiedere alcun de-
creto ingiuntivo per procedere al recupero coattivo del credito in quanto la procedura
di esecuzione è immediatamente attivabile nei confronti del soggetto debitore.
Parte terza
schede documenti-tipo
141
Nelle pagine che seguono sono riportati un certo numero di esempi di perizie svol-
te negli ultimi anni, selezionate come particolarmente significative e indicative, allo
scopo di illustrare al meglio le modalità di svolgimento delle operazioni peritali e di
composizione di una consulenza tecnica d’ufficio.
Per ovvi motivi di riservatezza tutti i riferimenti alle persone coinvolte e agli im-
mobili oggetto degli accertamenti sono stati omessi o modificati in maniera fantasiosa.
Lo stesso criterio è stato seguito per ciò che riguarda la toponomastica, le date, i rife-
rimenti catastali e di numero di iscrizione a ruolo dei relativi procedimenti.
D’altra parte, l’utilità del contributo risiede non tanto nella conoscenza del singo-
lo caso, quanto nell’appropriazione, da parte del neofito, di un metodo di lavoro effi-
cace per la redazione delle perizie.
premessa
Il sottoscritto è stato nominato C.t.U. in relazione alla causa iscritta al n. 1234/03
del ruolo Generale promossa da rossi alba contro rossi Bice e rossi Carla, germa-
ne e tutte coeredi di beni immobili siti in territorio di Colfiorito, località Belcolle, al
fine di “valutare il patrimonio ereditario, verificarne la comoda divisibilità ed even-
tualmente predisporre un progetto di divisione” così come riportato nell’ordinanza
stessa.
Il giuramento di rito è stato prestato all’udienza del …, nella quale, peraltro, il G.I.
ha disposto l’estensione del quesito onde “accertare i titoli di proprietà del dante cau-
sa delle parti, nel ventennio precedente la data di notifica della citazione”.
Per l’espletamento del mandato è stato accordato dal G.I. termine di 120 giorni.
I fascicoli delle produzioni legali prelevati all’atto del giuramento sono costituiti
dai seguenti documenti:
– omissis –
1. Le attività condotte
La raccolta dei dati, necessari alla verifica delle informazioni riportate nella docu-
mentazione in atti e alle valutazioni richieste, è stata condotta effettuando:
– studio delle produzioni dei legali e della relazione tecnica di parte;
– apposito sopralluogo;
142 IL NUovo maNUaLe DeL CtU
– rilievo fotografico;
– reperimento della cartografia per l’inquadramento territoriale ed urbanistico.
Le operazioni peritali hanno avuto inizio sui luoghi con la partecipazione dei
C.t.P. nominati dalle parti in base a quanto disposto all’atto del giuramento.
In quella sede si è proceduto alla ricognizione degli immobili e della zona ove ri-
cadono, nonché al relativo rilievo fotografico.
Per il corretto espletamento del mandato, si è altresì condotta una approfondita ricer-
ca di mercato al fine di ottenere i giusti riscontri in ordine all’attendibilità della stima.
1.1. La controversia
In data 7 aprile 2000 decedeva il padre dell’odierna attrice rossi alba, e delle so-
relle di questa, signore rossi Bice e Carla, entrambe convenute.
Da quanto esposto in citazione, il de cuius era proprietario in ragione di 3/6 – uni-
tamente alle figlie, ognuna per 1/6 dell’intero – di alcuni beni immobili in territorio del
Comune di Colfiorito, località Belcolle.
Per effetto della successione, ciascuna delle coeredi risulta ora comproprietaria
dei 2/6 indivisi di detti immobili, che sono individuati catastalmente dai seguenti iden-
tificativi:
– fg. 12, part.lla 6 sub 7, quale porzione di fabbricato rurale;
– fg. 12, part.lla 20, seminativo;
– fg. 12, part.lla 23, seminativo;
– fg. 12, part.lla 25, seminativo;
– fg. 21, part.lla 59, seminativo;
– fg. 21, part.lla 109, seminativo;
– fg. 21, part.lla 112, seminativo;
– fg. 21, part.lla 118, seminativo.
Secondo quanto appreso all’U.t.e., anche perché trattasi di fabbricato rurale, non
esisterebbe planimetria catastale né altro atto da cui potere accertare l’effettiva consi-
stenza catastale di tale unità immobiliare.
a1 riguardo, considerato che la descrizione riportata nella citata relazione del CtP
dell’attrice non è stata contestata dalle controparti neppure in sede di sopralluogo, non
si è ritenuto di dover ulteriormente approfondire la questione, ferma restando totale di-
sponibilità in tal senso, ove specificatamente richiesto.
relativamente ai magazzini va riferito che il primo, quello sulla corte interna, ha
forma rettangolare per una superficie coperta di circa 100 m2 ed è destinato a ricovero
di attrezzature e prodotti agricoli. al secondo invece, posto al di sotto dell’appartamen-
to (grosso modo in corrispondenza della camera da letto più grande e di parte dell’a-
diacente terrazza), vi si accede dall’esterno del fabbricato tramite una stradella discen-
dente lungo il pendio del rilievo su cui è ubicato il baglio; detto magazzino ha forma e
destinazione analoga al precedente, per una superficie di circa 35 m2.
tornando all’appartamento, avente superficie coperta di circa 170 m2, dalla visita
effettuata in occasione del sopralluogo, è apparso rispecchiare fedelmente nella distri-
buzione interna il disegno allegato alla menzionata relazione di parte.
Si compone di doppio ingresso dal vano scala, salone (pranzo/soggiorno) con af-
faccio su una terrazza di circa 45 m2, cucina, corridoio, tre camere da letto (due con
balconi di circa 6 m2 cadauno), cameretta, bagno principale e wc di servizio.
L’appartamento si presenta dotato di impianto idrico ed elettrico, completo ed ar-
redato in ogni sua parte, con finiture discrete, pavimenti in segati di marmo, intonaci
interni rifiniti con idropittura, cucina e bagni con pareti rivestite in ceramica. Lo stato
di conservazione e manutenzione è buono e non sono stati osservati inconvenienti do-
vuti ad infiltrazioni umidifere né dissesti statici o evidenti difetti costruttivi.
riguardo quest’ultimo aspetto si rileva che l’immobile non possiede alcuna delle
caratteristiche costruttive tipiche del baglio a cui è annesso. In particolare non è soste-
nuto da muratura portante ma è stato realizzato con struttura in cemento armato, come
del resto l’intera ala del fabbricato in cui è inserito.
Sul punto, avendo già accennato ai lavori di “ricostruzione” oggetto della licenza
n. 211/1973, non sembra il caso di soffermarsi oltre.
Nella valutazione dell’immobile sopra descritto bisogna tener conto di vari elementi.
In primo luogo, trovandosi il bene in aperta campagna a parecchia distanza dai
centri abitati, e avendo quindi un esclusivo carattere di ruralità, non possono tenersi in
considerazione i parametri di riferimento più usuali ai fini della stima (redditività, mer-
cato, appetibilità, ubicazione, presenza di servizi, esposizione, ecc.) in quanto non sa-
rebbero significativi, se non addirittura di impossibile identificazione.
Per tale ragione il criterio di stima che può consentire la maggiore attendibilità del
risultato è quello della determinazione del costo di costruzione (o ricostruzione) del
fabbricato, applicando tuttavia all’importo così determinato un coefficiente di maggio-
razione per tener conto del vantaggio costituito dalla possibilità dell’immediata frui-
zione del bene rispetto, per esempio, al caso della costruzione su terreno nudo o a quel-
lo della ricostruzione di un immobile diruto.
moDeLLI DI PerIzIe SvoLte 145
In totale, pertanto, € 170.100 cui è opportuno applicare, per le ragioni prima esposte,
una maggiorazione del 25% ottenendo un valore finale di € 210.000 (in cifra tonda).
trattasi del fondo più lontano dal casale, con accesso diretto dalla SP, esteso poco
meno di 6,6 ettari e giacitura in leggerissima pendenza.
alla data del sopralluogo il terreno era completamente incolto, privo di alberature
significative (salvo un modesto mandorleto in totale abbandono ubicato nella zona set-
tentrionale) e di alcun genere di costruzioni.
ai fini della valutazione, si farà ancora riferimento al costo di costruzione unitario
medio di 150 €/m3, ottenendo così come valore finale, sempre assimilato al costo,
l’importo di € 294.000 corrispondente ad una cubatura realizzabile di 1.977 m3.
2.3.1. Lotto n. l
Porzione di fabbricato rurale identificata al N.C.t. alla particella n. 6 sub. 7 del Fm
12 e costituita da appartamento di circa 170 m2 al piano terra del fabbricato composto da
doppio ingresso dal vano scala, salone (pranzo/soggiorno), terrazza di circa 45 m2, cuci-
na, corridoio, tre camere da letto, due balconi di circa 6 m2 cadauno, cameretta, bagno
principale e wc di servizio – con annessi un magazzino di circa 35 m2 sottostante ed al-
tro di circa 100 m2 posto alla quota del piano terreno con accesso dalla corte interna.
valore stimato € 210.000 (conguaglio avere € 58.000).
2.3.2. Lotto n. 2
appezzamento di terreno costituito dalle particelle identificate al N.C.t. ai n. 20,
23 e 25 del Fm 12, esteso circa 6,7 ettari, con accesso dalla stradella che conduce al
fabbricato rurale.
valore stimato € 300.000 (conguaglio dare € 32.000).
moDeLLI DI PerIzIe SvoLte 147
2.3.3. Lotto n. 3
appezzamento di terreno costituito dalle particelle identificate al N.C.t. ai n. 59,
109, 112 e 118 del Fm 21, esteso poco meno di 6,6 ettari con accesso direttamente dal-
la SP con la quale confina.
valore stimato € 294.000 (conguaglio dare € 26.000).
2.4. Titoli di proprietà del dante causa delle parti nel ventennio precedente l’atto
di citazione
Le ispezioni condotte presso la Conservatoria dei registri Immobiliari, hanno con-
sentito di accertare che, oltre alla trascrizione della successione non vi sono altri at-
ti ad eccezione di una servitù a favore eNeL (elettrodotto a doppia terna 220 kv, 7
pali, 388 m di lunghezza) a seguito atto notarile di istituzione di servitù del 23/12/1983
sul terreno particolo 51328 fg. 13, particelle 18 e 123 che però non risulta tra i beni
controversi.
La presente relazione, completa di n. 10 allegati, viene depositata in un originale e
due copie a disposizione delle le parti.
aLLeGatI:
1. verbale di giuramento;
2. lettera di nomina CtP;
3. verbale di sopralluogo;
4. rilievo fotografico;
5. stralcio cartografia IGm;
6. visure catastali;
7. planimetrie fabbricati (lotto 1);
8. stralcio mappale (lotto 2);
9. stralcio mappale (lotto 3);
10. ispezioni presso la Conservatoria rr.II..
premessa
Il sottoscritto è stato nominato C.t.U. in relazione alla causa iscritta al n. 321/03
del ruolo Generale promossa da Bianchini antonio, contro la società morelli a r.l., al
fine di eseguire accertamenti tecnici relativi ad un magazzino sito in via del mercato
n. 12 in comproprietà tra le parti oggi in lite.
Il giuramento di rito è stato prestato il giorno … e in quella sede si è avuta cono-
scenza del seguente quesito:
“ … determinare il valore del bene oggetto della comunione, verificarne la como-
da divisibilità ed eventualmente redigere un progetto di divisione”.
Per l’espletamento del mandato è stato chiesto, ed accordato dal G.I., termine di 90
giorni decorrenti dalla stessa data del giuramento.
148 IL NUovo maNUaLe DeL CtU
I fascicoli delle produzioni legali prelevati all’atto del giuramento sono costituiti
dai seguenti documenti:
– omissis –
1. Le attività condotte
La raccolta dei dati, necessari alla verifica delle informazioni riportate nella docu-
mentazione in atti e alle valutazioni richieste, è stata condotta effettuando:
– studio della documentazione prodotta dai legali;
– apposito sopralluogo;
– rilievo fotografico;
– rilievo planimetrico;
– ispezioni presso l’Ufficio tecnico erariale;
– reperimento della cartografia per l’inquadramento territoriale;
– esame delle previsioni urbanistiche definite dal piano particolareggiato vigente
relativo alla zona in cui ricade l’immobile.
Per il corretto espletamento del mandato, è stata altresì condotta una approfondita ri-
cerca di mercato al fine di ottenere i giusti riscontri in ordine all’attendibilità della stima.
1.1. La controversia
Da quanto esposto in citazione l’odierno attore è comproprietario, per la quota
complessiva di 1/3 indivisa, del magazzino indicato in premessa.
egli ne ha infatti acquisito una prima aliquota di 2/18 in forza di successione legit-
tima dal padre deceduto nel 1990; un’altra aliquota di 1/18 è stata invece ereditata in
seguito alla morte della madre (anno 1992); una ulteriore quota pari a 1/6 è stata infi-
ne rilevata da uno degli altri germani (atto pubblico stipulato nell’anno 1994).
L’attore, preso atto della impossibilità di poter addivenire ad un accordo extra-
giudiziale, ha attivato la procedura legale al fine di ottenere lo scioglimento della
comunione.
La società a r.l. convenuta, comproprietaria dei restanti 2/3 del magazzino in que-
stione per averli acquistati dai due fratelli (e coeredi) dell’attore con atto notarile nel-
l’anno 1993, non si oppone alle richieste avversarie.
metallica degli elementi in calcestruzzo armato dei prospetti) sia per elementi di evi-
dente riconoscimento morfo-filologica (tutti i piani hanno la medesima altezza, non vi
è alcuna differenza nel trattamento estetico dei vari livelli e i fabbricati adiacenti han-
no impostazione architettonica e tipologica sicuramente anteriore).
assumendo come più attendibile la media dei valori determinati ai punti preceden-
ti si avrà un valore di € (259.000 + 286.000) / 2 = € 272.500 che si arrotonda caute-
lativamente a € 270.000.
aLLeGatI:
1. verbale di giuramento;
2. verbale di sopralluogo;
3. rilievo fotografico;
4. rilievo planimetrico;
5. visura catastale;
6. stralcio aerofotogrammetria in scala 1/5000;
7. stralcio tavola n. 8 del Piano particolareggiato del centro storico in scala 1/2000;
8. stralcio planimetria del Piano particolareggiato del centro storico in scala
1/500;
9. planimetria catastale in scala 1/100.
premessa
Il sottoscritto è stato nominato C.t.U. con ordinanza del giudice istruttore in rela-
zione alla causa civile promossa da rossetti a. contro Bianchetti B. + 6 e verdelli C.
+ 2, iscritta al n. 1234/07 del ruolo Generale di questo tribunale.
Il giuramento di rito è stato prestato il giorno … e in quella sede si è avuta cono-
scenza del seguente quesito:
“… descrivere i luoghi, individuare nella loro esatta consistenza le particelle del-
le parti con specifico riferimento al testamento del 10/01/1986, verificare le distanze
tra le costruzioni con riferimento alle deduzioni di parte ed alle norme dei regolamen-
ti comunali e del codice civile”.
Per l’espletamento dell’incarico è stato concesso termine di 120 giorni.
I fascicoli delle produzioni legali prelevati all’atto del giuramento sono costituiti
dai seguenti documenti:
– omissis –
1. Le attività condotte
La raccolta dei dati, necessari alla verifica delle informazioni riportate nella docu-
mentazione in atti e alle valutazioni richieste, è stata condotta effettuando:
– studio delle produzioni dei legali;
– appositi sopralluoghi;
– rilievo fotografico;
– ispezioni presso l’Ufficio tecnico erariale;
– acquisizione di stralcio dei fogli di mappa di interesse;
– un accesso presso lo studio del notaio Frescobaldi per la consultazione dell’ori-
ginale dell’atto di donazione del 14/09/1984 e dei relativi allegati;
– due accessi presso lo studio del notaio Carlucci al fine di consultare l’originale
del titolo dell’attrice e dei relativi allegati;
moDeLLI DI PerIzIe SvoLte 153
2.1. La controversia
Con atto di compravendita dell’11/06/2001, l’attrice ha acquistato dai convenuti
verdelli C. + 2 un appezzamento di terreno in località marinella costituito dalle parti-
celle catastali n. 219 del foglio 21 e n. 318, 23 e 21 del fg. 22 con una superficie com-
plessiva di are 8,38 (catastali 9,55).
L’immobile è stato venduto, tra l’altro, con le servitù costituite con testamento
pubblico del 15/01/1996.
In particolare risulta gravato da una stradella di accesso carrabile posta lungo il
confine settentrionale dell’appezzamento.
tale stradella (della larghezza di m 4,50) secondo l’attrice dovrebbe ricadere – in
base alle volontà testamentali – solo per metà (e cioè solo per m 2,25) sul terreno da
lei acquistato e non interamente così come invece avviene.
a questo proposito l’attrice evidenzia che in corrispondenza del confine con gli im-
mobili di proprietà dei convenuti Bianchetti + 6 esiste un muro, il che rende possibile
il transito dei mezzi solo dalla parte del suo terreno.
Per tale motivo chiede che le venga riconosciuto il diritto di recintare il proprio
fondo a m 2,25 dal confine comune ricadente in asse alla stradella.
Inoltre, conseguentemente, chiede l’arretramento del muro dei convenuti di altret-
tanti m 2,25.
Questi, a loro volta eccepiscono, per quanto riguarda la parte di tracciato della stra-
della ricadente sul confine comune con l’attrice, che lo stesso esiste da antica data ed
ha sempre avuto una larghezza di m 4,50 misurata a partire dal muro. Sia la larghezza
che il tracciato sono comunque conformi al testamento, tanto più che il detto muro non
è un semplice muro di cinta ma è la parete di fabbricato di antica costruzione pure di
proprietà del de cuius, il quale pertanto non poteva certo illogicamente ipotizzarne la
demolizione in sede testamentaria.
Confermano inoltre che il percorso della stradella deve proseguire in asse al con-
fine, però solo sulle altre particelle limitrofe – tra cui quella acquistata dall’attrice – al-
lo scopo di dare accesso carrabile ai lotti edificabili secondo il piano di lottizzazione
allegato al citato testamento.
Pertanto chiedono, oltre al rigetto delle domande avversarie, che l’attrice:
– ripristini il tracciato che segue il confine, in quanto la stessa ha affermato di
averlo spostato di m 1,50 allo scopo di consentire il passaggio dei mezzi pesan-
ti necessari ai lavori di costruzione della sua villetta;
– arretri la realizzanda costruzione poiché posta a una distanza inferiore rispetto a
quanto stabilito dalle prescrizioni urbanistiche vigenti.
154 IL NUovo maNUaLe DeL CtU
La recinzione della villa termina in corrispondenza del salto di quota tra lo spiaz-
zo carrabile e la rimessa di cui si è riferito poco sopra, sostituita da un muro sovrasta-
to dal parapetto di una terrazza.
Proprio in tale muro si apre la luce, protetta da una grata metallica, della rimessa.
Nella parte sovrastante, una cancellata impedisce il comodo affaccio dalla terrazza e
che si estende anche lateralmente al “vecchio fabbricato”.
Proseguendo ancora, si osserva sulla sinistra la costruzione dell’attrice in corso di
ultimazione e, sulla destra, un muro di cinta.
Per ulteriori elementi descrittivi si rinvia al rilievo ed agli altri grafici allegati71.
3.2. Individuazione delle particelle delle parti con riferimento al testamento del
10/01/1986
Considerato il numero delle particelle assegnate nel testamento e degli aventi cau-
sa, appare opportuno rinviare anche in questo caso alla consultazione dell’allegato gra-
fico basato sulla ricostruzione del quadro d’unione dei fogli catastali elaborato dal con-
sulente tecnico di parte attrice e non contestato dai convenuti72.
In merito va infatti evidenziato che i terreni interessati, pur ricompresi in un unico
comprensorio territoriale, fanno parte di due diversi fogli di mappa catastale i cui limi-
ti – nella zona di interesse – inspiegabilmente non risultano coincidenti, rendendo po-
co chiara sugli originali l’individuazione grafica dei confini di tutte quelle particelle
(alcune di proprietà delle parti in causa) ricadenti in prossimità di detti limiti.
Detto elaborato appare tuttavia attendibile e bastevole per una sufficiente illustra-
zione. È possibile così evitare la spesa per un rilievo topografico ad hoc, visto pure che
il tratto di confine in contestazione è individuato con certezza nel descritto muro che
separa la particella n. 219 (acquistata dall’attrice) dalle n. 220 e 250 (appartenenti al
sedime del “vecchio fabbricato”).
71
Non compresi in questo testo.
72
Come sopra.
156 IL NUovo maNUaLe DeL CtU
tali prescrizioni sono state tuttavia negli anni oggetto di modifiche e integrazio-
ni per effetto di norme urbanistiche a carattere generale intervenute successivamen-
te, in particolare quelle discendenti dal D.m. n. 1444/1968 e dalle leggi n. 10/1978
e n. 47/1985.
esaurita la premessa e entrando ora nel merito della questione riguardante la distan-
za tra le costruzioni delle parti in causa, va detto che in atto la stradella rappresenta an-
che, nel tratto in corrispondenza del corpo di fabbrica realizzato dall’attrice, il distacco
dal muro preesistente posto sul confine, come può ben vedersi anche dalle fotografie.
La larghezza della stradella, pertanto, corrisponde alla misura di tale distacco e va-
ria da m 3,92 a m 4,70 circa.
Il distacco minimo dal descritto garage (o rimessa) è invece di m 8,40 – misurato
tra gli spigoli più vicini – mentre risulta abbondantemente superiore a 10 m dalla pa-
rete antistante del cosiddetto “vecchio fabbricato”.
aLLeGatI:
1. verbale di giuramento;
moDeLLI DI PerIzIe SvoLte 157
premessa
Il sottoscritto è stato nominato C.t.U. in relazione alla causa iscritta al n. 111/03
del ruolo Generale, promossa da andreini D. contro Belli e. e Belli G. al fine di ef-
fettuare accertamenti tecnici d’ufficio su un fabbricato sito in via del Fondaco n. 6.
Il giuramento di rito è stato prestato in data … e in quella sede si è avuta conoscen-
za del seguente quesito:
“… rilevato che appare opportuno disporre CTU al fine di accertare, previa de-
scrizione dello stato dei luoghi, se la costruzione realizzata dai convenuti sia confor-
me a quanto stabilito nell’atto notarile del 21/05/1963, verificando l’epoca di realiz-
zazione della stessa previo accertamento presso i competenti uffici”.
Per l’espletamento dell’incarico è stato concesso termine di giorni 90 decorrenti
dalla data del giuramento.
1. Le attività condotte
La raccolta dei dati, necessari alla verifica delle informazioni riportate nella docu-
mentazione in atti e alle valutazioni richieste, è stata condotta effettuando:
– studio delle produzioni dei legali ed in particolare della relazione tecnica alle-
gata da parte attrice;
– apposito sopralluogo;
– rilievo fotografico;
– rilievo planimetrico;
– ispezione presso l’Ufficio tecnico erariale;
– accessi presso la S.a., società aerofotogrammetrica s.r.l.
Per una più esaustiva indagine si è ritenuto opportuno inoltrare al Comune una ri-
chiesta di accesso agli atti amministrativi ai sensi della legge n. 241/1990, a seguito del-
la quale è stato possibile acquisire anche copia dell’elaborato grafico allegato all’istanza
di sanatoria relativa alla porzione di immobile realizzata dal secondo convenuto.
158 IL NUovo maNUaLe DeL CtU
1.1. La controversia
Con atto del 21/03/1973 di divisione-compravendita del notaio martini, la madre
dell’odierno attore adottava una quota pari a circa 180 m2 di un più vasto appezzamen-
to di terreno in località Fondaco – costituito dalle p.lle 653, 655 e 1215 del fg. 11 per
una superficie complessiva di quattro are e dieci centiare – e in particolare “la intera
p.lla 1215... e la p.lla frazionata 141-4 (ex 655/b)”. Con lo stesso atto, la dante causa
vendeva ai nipoti (figli di una sorella e odierni convenuti):
– primo nipote: “una parte dell’area sopra attribuitasi e precisamente quella par-
te che va dal calpestio del piano di campagna al calpestio del primo piano di
una eventuale costruzione la cui altezza di interpiano sarà per il piano terra di
metri quattro e di tre e venti per il secondo”;
– secondo nipote: “un’altra quota del detto terreno e precisamente quella che va
dal calpestio del primo piano al calpestio del secondo piano, di una eventuale
costruzione la cui altezza di interpiano sarà per il piano terra di metri quattro
e di metri tre e venti per il secondo piano”.
pleta comprensione della questione, riportando, tra l’altro interessanti cenni sulla situa-
zione urbanistica della zona, sul dominio del lotto di terreno interessato e sulla evolu-
zione degli identificativi catastali.
Ciò premesso, risulta tuttavia inconfutabile che le tre rispettive quote di proprietà
erano state suddivise in senso “orizzontale”, cioè per piani, mentre l’attribuzione at-
tuale delle porzioni di fabbricato e le modalità realizzative seguono un criterio “verti-
cale”, essendo distribuite sulle due opposte ali del fabbricato nella cui zona centrale è
ricavato il corpo scala.
Da quanto sopra emerge che non vi è coerenza rispetto alle condizioni pattuite nel-
l’atto di acquisto che, come detto, prevedono l’esecuzione di “piani di calpestio” ai
vari livelli da parte dei vari comproprietari.
– nel caso del secondo convenuto Belli G., la relativa costruzione doveva essere
invece più piccola e bassa di quella confinante realizzata dal fratello Belli e.
Dal fotogramma, infatti, essa appare presumibilmente ad una sola elevazione
fuori terra mentre oggi è invece più alta, consistendo in tre piani abitabili.
La consultazione presso la S.a. s.r.l. delle riprese aeree eseguite nella zona in
tempi successivi, specificatamente nel novembre del 1977 e nell’aprile del
1982, non ha consentito riscontri più precisi, vuoi per la maggiore altezza del
volo sia per l’eccessivo contrasto di ombre che rende impossibile l’apprezza-
mento della consistenza dei volumi edilizi minori.
Dalle notizie assunte presso la ripartizione edilizia comunale, si è appreso che
le uniche aerofotogrammetrie utili allo scopo tra quelle commissionate nel tem-
po dal Comune si riferiscono all’anno 1973 (la relativa restituzione su cartogra-
fia tecnica riporta la sagoma planimetrica dell’edificio in questione ma non of-
fre alcun ausilio per risalire né all’altezza né alla consistenza volumetrica dello
stesso) e al 1985.
aLLeGatI:
1. verbale di giuramento;
2. raccomandata di convocazione per l’inizio delle operazioni peritali direttamen-
te sui luoghi;
3. verbale di sopralluogo;
4. rilievo fotografico;
5. rilievo planimetrico;
162 IL NUovo maNUaLe DeL CtU
premessa
all’udienza del … il sottoscritto è stato nominato C.t.U. in relazione alla causa
iscritta al n. 8311/05 del ruolo Generale promossa dal sig. Silvani antonio contro la
sorella Silvani Beatrice al fine di chiarire i rapporti patrimoniali tra le parti, tra loro
coeredi in seguito alla morte della madre.
Il giuramento di rito è stato prestato il giorno … e in quella sede si è avuta cono-
scenza del seguente quesito:
“… valutare l’immobile oggetto del giudizio con riferimento al momento dell’a-
pertura della successione (20/11/2003)”.
Per l’espletamento del mandato è stato richiesto ed accordato dal G.I. termine di
90 giorni decorrenti dalla stessa data.
I fascicoli delle produzioni legali consegnati, su autorizzazione del G.I., all’atto del
giuramento, sono costituiti dai seguenti atti e documenti:
– omissis –
1. Le attività condotte
La raccolta dei dati, necessari alla verifica delle informazioni riportate nella docu-
mentazione in atti e alle valutazioni richieste, è stata condotta effettuando:
– studio dei fascicoli delle produzioni dei legali e del verbale della causa;
– apposito sopralluogo;
– rilievo fotografico;
– accessi presso l’Ufficio tecnico erariale per le necessarie visure e per l’acqui-
sizione delle certificazioni e delle planimetrie di interesse;
– reperimento della cartografia per l’inquadramento territoriale ed urbanistico;
– indagine di mercato per la valutazione del bene;
– reperimento degli indici nazionali dei prezzi al consumo IStat per la determi-
nazione del valore dell’immobile al momento dell’apertura della successione.
1.1. La controversia
L’odierno attore rivendica il diritto alla quota di legittima sui beni ereditari relitti
dalla madre deceduta il 20/11/2003, e costituiti da un appartamento sito in via Belcam-
moDeLLI DI PerIzIe SvoLte 163
po n. 37, piano 4°, interno 8, donato in vita alla sorella ma acquistato con denaro deri-
vante dalle due pensioni e dai risparmi della de cuius.
La controparte, dal canto suo, deduce che l’immobile è stato accettato in donazio-
ne con l’obbligo di osservare tutte le condizioni (di assistenza, ecc.) poste dalla donan-
te nell’atto stesso e che tale impegno è stato regolarmente mantenuto fino alla morte
della madre.
riguardo al denaro delle pensioni, lo stesso sarebbe stato sempre riscosso dalla
madre fino all’ultima rata ed interamente utilizzato per le sue esigenze.
Infine, il contante risparmiato dalla madre sarebbe stato utilizzato in massima par-
te per il pagamento delle spese funerarie, ammontanti complessivamente a oltre €
8.000, alle quali l’attore non avrebbe in alcun modo concorso.
2. Le risposte ai quesiti
Le indagini hanno avuto inizio con il sopralluogo effettuato il giorno … alle ore …
così come disposto all’atto del giuramento.
all’orario fissato per l’accesso, né le parti né i procuratori si sono presentati.
Da alcune notizie assunte in loco è risultato che in atto l’appartamento in questio-
ne non è abitato dalla convenuta Silvani Beatrice la quale risiede in altro comune.
rintracciati gli attuali occupanti, a quanto pare imparentati con la suddetta – nel
corso di un incontro informale avuto nell’androne condominiale – questi pur ammet-
tendo di conoscere l’esistenza della lite, non hanno consentito al sottoscritto l’accesso
all’immobile per cui è causa in quanto non informati della visita e comunque del tutto
estranei al giudizio.
Preso atto della situazione, si è pertanto deciso di effettuare solo una preliminare
ricognizione esterna dello stabile ove è ubicato il predetto appartamento.
Con nota del 2/05/2007, considerato che non era stato possibile né ispezionare
l’immobile né acquisire alcuna utile documentazione presso l’U.t.e. di Palermo, è sta-
ta chiesta al G.I. l’autorizzazione ad accedere all’appartamento in questione avvalen-
dosi dell’ausilio della forza pubblica e di personale specializzato.
Successivamente, con biglietto di cancelleria del 10/05/2006, si è appreso della
non condivisione dell’istanza da parte del giudice che ha rinviato la causa all’udienza
del 10/10/2006 per il deposito della relazione di consulenza.
Si è pertanto proceduto ad una ulteriore indagine presso l’U.t.e. – anche tramite
agenzia di servizi catastali – ma, purtroppo, senza maggior fortuna, visto che le infor-
mazioni riportate in atti non sono risultate sufficienti per la corretta individuazione del-
l’immobile.
Infatti:
– il numero della scheda di denuncia riportata in citazione risulta al catasto inesi-
stente;
– dall’elenco catastale delle u.i. del fabbricato risultano quattro appartamenti al
piano 4° identificati rispettivamente con le particelle n. 1443 sub 5, 6, 7 e 14;
– nella planimetria acquisita relativamente al subalterno 5, unico disponibile pres-
so l’archivio U.t.e., risultano invece solo tre porte di ingresso agli alloggi dal
pianerottolo condominiale;
164 IL NUovo maNUaLe DeL CtU
Delle varie elevazioni, il piano terra è destinato ad attività commerciali e gli altri a
civile abitazione.
L’edificio, dotato di ascensore, si serve per l’approvvigionamento idrico dell’ac-
quedotto comunale tramite l’impianto vasca-autoclave condominiale; gli scarichi del-
le acque luride vengono smaltiti, con interposto pozzetto d’ispezione, nella pubblica
fognatura; per le acque piovane vi sono adeguati sistemi di smaltimento.
Non sono stati rilevati (dalla visione dall’esterno) manifestazioni di dissesto stati-
co né condizioni di degrado, dovute ad infiltrazioni di acqua piovana o ad altro. Nel
complesso, pertanto, si è osservato uno stato di conservazione e manutenzione che può
considerarsi accettabile.
Si segnala infine la mancanza di garage o posto auto condominiale, non richiesti
dalla normativa urbanistica vigente all’epoca di costruzione dell’edificio.
Un accenno va fatto alla situazione generale di mercato della zona che non risulta
certo tra le più appetibili nel panorama cittadino essendo infatti a carattere altamente
popolare e caratterizzata da un diffuso disordine edilizio ed urbanistico.
Per la migliore comprensione delle caratteristiche distributive e tipologiche si è ri-
tenuto necessario consultare all’U.t.e. le planimetrie di altri appartamenti dello stabi-
le. È stata quindi acquisita la visura e planimetria in particolare della unità immobilia-
re ubicata al piano sesto, interno 12, in quanto ritenuta affine con l’alloggio oggetto de-
gli accertamenti.
Si precisa infine che, date le difficoltà incontrate nella verifica della documenta-
zione in atti e considerata la mancanza di alcuna collaborazione delle parti in causa, si
è preferito, per evitare eccessive spese, di soprassedere da ulteriori indagini, per esem-
pio presso la ripartizione edilizia privata del comune, allo scopo di acquisire altra do-
cumentazione tecnica.
aLLeGatI:
1. verbale dì giuramento;
2. raccomandata a.r.;
3. verbale di sopralluogo;
4. fotografia dello stabile;
5. stralcio cartografia p.r.g. scala 1/10000;
6. stralcio cartografia catastale scala 1/2000;
7. elenco fabbricato;
moDeLLI DI PerIzIe SvoLte 167
premessa
Il sottoscritto è stato nominato consulente tecnico d’ufficio in relazione alla causa
civile pendente presso la seconda sezione civile del tribunale, promossa da rossini a.
contro moretti B., al fine di rispondere al seguente quesito, inerente un immobile co-
mune:
“ … accertare lo stato dei luoghi e valutare le fruttificazioni prodotte dal magaz-
zino al netto delle spese di gestione a partire dalla data del 03/01/1994”.
Per l’esecuzione delle indagini è stato assegnato termine di giorni 90 decorrenti
dalla data del giuramento e successivamente prorogato per fatti non imputabili al sot-
toscritto giusta relativa istanza.
Dalla lettura della citazione in atti, si rileva che la procedura è stata avviata dall’at-
trice affinché le venga riconosciuta la quota della indennità di occupazione, nella mi-
sura di 2/15 dell’intero, di un immobile sito in via dei Ferrieri di cui la stessa è com-
proprietaria in forma indivisa con la controparte.
1. Le indagini condotte
al fine dell’espletamento dell’incarico nei termini assegnati sono state condotte le
seguenti attività:
– studio dei fascicoli di parte;
– sopralluogo;
– rilievo fotografico;
– rilievo planimetrico;
– acquisizione della documentazione catastale (planimetria e visura);
– indagine di mercato;
– predisposizione, stesura e collazione della relazione di consulenza con i relativi
allegati.
Sn = Cq x (qn–1)/r
in cui
Sn = accumulazione finale al 31/12/2000;
C = importo della mensilità;
q = 1 + r;
r = saggio di interesse legale su base mensile;
n = numero di mensilità.
Bisogna tuttavia tenere presente che il saggio di interesse legale ha subito variazio-
ni consistenti nel periodo e, in particolare, fino al 31/12/1996 è stato pari al 10% (ba-
se mensile 0,833%); dall’1/01/1997 al 31/12/1998 pari al 5% (base mensile 0,417%);
dall’1/01/1999 pari al 2,5% (base mensile 0,208%).
Pertanto:
a. fruttificazioni al 31/12/1996:
– Sn1 = 1.000.000 x 1,00833 x (1,0083336–1) / 0,00833 = £ 42.127.301
b. fruttificazioni al 31/12/1998:
– Sn1 = 1.000.000 x 1,00417 x (1,0041724–1) / 0,00417 = £ 25.291.928
c. fruttificazioni al 31/12/2000:
– Sn1 = 1.000.000 x 1,00208 x (1,0020824–1) / 0,00208 = £ 24.634.065
In totale £ 92.053.294.
170 IL NUovo maNUaLe DeL CtU
aLLeGatI:
– verbale di giuramento;
– raccomandata a.r. di convocazione per inizio operazioni peritali;
– verbale di inizio delle operazioni peritali;
– raccomandata a.r. di convocazione sopralluogo;
– verbale di sopralluogo e relativi allegati;
– rilievo fotografico;
– rilievo planimetrico;
– visura e planimetria catastale;
– tabella IStat indici nazionali dei prezzi al consumo.
moDeLLI DI PerIzIe SvoLte 171
premessa
Il sottoscritto è stato nominato consulente tecnico d’ufficio in relazione alla causa
promossa da verdi a. contro Bianchi B. e altri ed iscritta al n. 1234/2000 del ruolo ge-
nerale di questo tribunale.
Il giuramento di rito è stato prestato all’udienza del … ed in quella sede si è accet-
tato l’incarico di rispondere al seguente quesito:
“ … descriva il CTU lo stato dei luoghi con specifico riferimento al muro di cui è
causa e al serbatoio sullo stesso collocato. Quantifichi … il valore del muro e del suo-
lo ai sensi dell’articolo 874 c.c. e indichi altresì le opere necessarie per non danneg-
giare il vicino”.
Per l’esecuzione delle indagini è stato assegnato termine di giorni 60 decorrenti
dalla data del giuramento (v. all. n. 1).
1. La controversia
Parte attrice, proprietaria di un immobile sito in via Levrieri n. 84 (2° e 3° pia-
no), chiede che vengano rimossi il serbatoio idrico, il lavabo e le relative tubazioni
posti sulla parete esterna del proprio muro confinante con la terrazza dei convenuti
(al livello del 3° piano), in quanto arbitrariamente collocati da questi ultimi nell’an-
no 1999.
Controparte, dal canto suo, chiede il rigetto delle istanze dell’avversario invocan-
do l’applicazione dell’articolo 874 c.c. al fine di acquisire la comunione forzosa del
muro di confine in questione.
2. Le indagini condotte
al fine dell’espletamento dell’incarico nei termini assegnati sono state condotte le
seguenti attività:
– studio dei fascicoli di parte;
– sopralluogo (v. verbale, all. 2);
– rilievo fotografico (all. 3);
– verifiche tecnico-dimensionali condotte anche sulla base del rilievo del CtP del
convenuto (v. grafici, all. 4);
– acquisizione della base cartografica di riferimento per l’inquadramento territo-
riale ed urbanistico (all. 5);
– predisposizione, stesura e collazione della relazione con i relativi allegati.
Le strutture portanti verticali della piccola costruzione sono state realizzate in mu-
ratura di conci di calcarenite mentre i solai sono di tipo misto, con cappa e travetti in
calcestruzzo gettati in opera e volterrane di alleggerimento.
L’accesso agli alloggi dello stabile avviene percorrendo un camminamento pedo-
nale lungo una quarantina di metri che si diparte dalla suddetta via fino a raggiungere
un piccolo andito su cui si apre il portone d’ingresso.
Dalla scala condominiale, salendo a sinistra, oltrepassando una porta in ferro si ac-
cede alla terrazza dei convenuti, posta al terzo piano e direttamente sovrastante il loro
appartamento al piano inferiore.
Detta terrazza, di forma pressoché quadrata, è protetta su tre lati da una ringhiera
metallica alta all’incirca un metro.
Il quarto lato della terrazza altro non è che la parete (quindi il confine) con l’ap-
partamento dell’attore.
Costituito da un muro in conci di calcarenite tufacea, è lungo m 4,87, alto m 4,10,
ha uno spessore medio di m 0,28 ed è stato realizzato circa dieci anni or sono, all’atto
della realizzazione dell’appartamento stesso (in sopraelevazione sulla terrazza di pro-
prietà esclusiva).
Dalla parte della terrazza dei convenuti, ad una estremità di detto muro, e preci-
samente in corrispondenza dell’angolo di sinistra guardando di fronte, si rileva la pre-
senza di un serbatoio idrico in fibra di vetro della capacità nominale di 500 litri, so-
speso ad un’altezza di circa m 2,80 dal pavimento in quanto collocato su una terna
di travi a sbalzo in acciaio tipo IPe 100 che si dipartono dal muro stesso nel quale
sono state murate.
Da alcuni rilievi eseguiti a campione è stata verificata la sostanziale coerenza del-
le misurazioni riportate nella planimetria in atti e recentemente effettuate dal CtP no-
minato dalla parte convenuta.
a tal proposito, anche al fine di un contenimento dei costi, è sembrato opportuno
evitare la redazione di ulteriori grafici che sarebbero inutilmente duplicativi.
all’estremità opposta del muro, cioè quella di destra guardando di fronte, risulta poi
collocato un lavatoio in porcellana vetrificata con relativa rubinetteria e sifone di scarico.
Nella struttura muraria, inoltre, risultano realizzate sottotraccia, sia le condutture
di adduzione al serbatoio sia quelle di ritorno necessarie per la distribuzione idrica nel
sottostante appartamento e al detto lavatoio.
Si tratta, in particolare, di una tubatura da 1/2” in rame coibentato che sviluppa una
lunghezza complessiva di circa 6 m.
Il muro non risulta protetto all’esterno con intonaco posato, per così dire, “a regola
d’arte” (cioè con traversato, rasatura ed ultimo strato di finitura con tonachina o intonaco
plastico, o altro) in quanto semplicemente rinzaffato e successivamente verniciato a calce.
Passando alla descrizione dell’interno dell’appartamento di parte attrice, va detto
che lo stesso si compone di soggiorno, due camere, cucina, corridoio e bagno per cir-
ca 80 m2 di superficie coperta.
esso risulta in atto privo di danni visibili e/o riconducibili dalle opere in contesta-
zione ed è ordinariamente definito dal punto di vista costruttivo nonché regolarmente
arredato e abitato dalla famiglia dell’attore.
moDeLLI DI PerIzIe SvoLte 173
aLLeGatI:
1. verbale di giuramento;
2. verbale di sopralluogo;
174 IL NUovo maNUaLe DeL CtU
3. rilievo fotografico;
4. rilievo planimetrico eseguito dal CtP;
5. cartografia in scala 1/2000.
premessa
Con ordinanza del Presidente del tribunale del … (notificata il …), il sottoscritto
– regolarmente iscritto all’ordine degli architetti e all’albo dei Consulenti di questo
tribunale – è stato incaricato di eseguire un accertamento tecnico preventivo per ac-
certare quanto lamentato dai coniugi Carlini B. e C. nel ricorso depositato il ….
I ricorrenti lamentano infatti una serie di vizi ed inconvenienti riguardanti la qua-
lità dei lavori di costruzione di una villetta sita in comune di marinella, contrada Bel-
lavista, acquistata circa tre anni or sono dall’impresa edile del sig. marchetti a.
1. Le attività svolte
al fine dell’espletamento dell’incarico sono state condotte le attività necessarie al-
le indagini tecniche richieste e nel corso delle stesse è stata formata o acquisita la se-
guente documentazione che integra, in allegato, la presente relazione:
1. fax di comunicazione dell’inizio delle operazioni peritali;
2. verbale di sopralluogo;
3. planimetrie e grafici dell’immobile;
4. rilievo fotografico.
vi si accede dal civico 28 della suddetta via del Fiordaliso, probabile ex strada inter-
poderale che in atto dà accesso ad una zona caratterizzata da edilizia rada e distanziata,
prevalentemente con tipologia a casa isolata (villetta unifamiliare, bifamiliare, ecc.).
La stessa via si innesta a circa 300 m sulla s.s. 123, a meno di due km sia dalla fra-
zione di Belcolle (a nord) che dall’omonima uscita autostradale (a sud).
Ciò premesso, nel prosieguo – con l’ausilio del rilievo fotografico e dei grafici al-
legati – si illustreranno le condizioni dell’immobile osservate in sede di sopralluogo in
data 24/05/200673.
Situazione generale
L’unità immobiliare, in atto abitata dai ricorrenti, come detto risulta praticamente
ultimata in ogni sua componente sia negli spazi interni sia negli spazi esterni, in parte
attrezzati a giardino, in parte utilizzati come piazzale e parcheggio.
Le rifiniture interne, la pavimentazione e i rivestimenti sono di media qualità e sono
presenti gli allacciamenti ai servizi a rete disponibili (acqua, luce, telefono, fognatura).
In sede di sopralluogo, dall’esame visivo e senza eseguire indagini distruttive, si
sono accertati i seguenti inconvenienti documentati nell’allegato rilievo fotografico.
Esterno
– Nel pergolato in legno si osserva il distacco delle piastrelle al piede di uno dei
montanti e di porzioni dell’intonaco negli attacchi a muro della prima traversa e
della trave di bordo.
– Screpolature e distacchi di intonaco si riscontrano alla base delle murature in più
punti ma, in particolare, nella veranda del soggiorno e in corrispondenza della
finestra della cucina.
– macchie imputabili ad infiltrazioni umidifere (più o meno recenti e senza feno-
meni attivi al momento del sopralluogo), sono ben visibili sia nel soffitto della
veranda sul prospetto sia in quella retrostante del soggiorno, entrambe sottostan-
ti alle terrazze a livello del primo piano.
– Sconnessioni evidenti e marcate sono comparse nella pavimentazione del cam-
minamento che perimetra la costruzione.
– In entrambe le terrazze a livello del primo piano si osservano diversi punti in cui
manca la sigillatura dei giunti delle piastrelle (con conseguente riduzione della
capacità impermeabilizzante del rivestimento).
– alle copertine in cotto dei muretti perimetrali della veranda e dei terrazzi risul-
ta sovrapposta una protezione con lastre di travertino.
– eseguita una prova di deflusso nelle terrazze del primo piano versando diversi
secchi d’acqua, si sono notati ristagni idrici imputabili ad avvallamenti signifi-
cativi nelle pendenze (andrebbe inoltre verificata l’idoneità all’uso per esterni
della pavimentazione, in quanto apparsa di tipo sì ruvido e antisdrucciolo ma al-
quanto poroso).
73
allegati non compresi in questo testo.
176 IL NUovo maNUaLe DeL CtU
Su richiesta del CtP dei ricorrenti è stato fotografato il pilastro d’angolo di sud-
ovest che presenta un significativo fuori piombo, visivamente apprezzabile.
Interno
– Presenza di microlesioni orizzontali e verticali nelle pareti, non ampie ma diffu-
se in più vani dell’alloggio, soprattutto al primo piano, sostanzialmente corri-
spondenti alle soluzioni di continuità tra gli elementi strutturali in calcestruzzo
di cemento armato e le murature di tompagnamento.
– evidenza di fessurazioni che si dipartono dall’infisso della cucina, più marcate
al di sotto dello stesso.
– Presenza di screpolature e muffe alla base e, soprattutto, in sommità della pare-
te sud della camera padronale.
– Il CtP dei ricorrenti ha fatto rilevare il sollevamento di alcune piastrelle nel-
l’ambiente di soggiorno in prossimità dell’uscita sul terrazzino.
3. conclusioni
evidenziando che l’incarico non contempla l’accertamento delle cause da cui pos-
sono derivare gli inconvenienti lamentati, le condizioni dell’immobile come sopra de-
scritte fanno risaltare, oltre che la fondatezza di quanto lamentato dai coniugi ricorren-
ti, anche la necessità concreta di urgenti interventi manutentivi.
Deve infatti confermarsi lo stato di effettivo disagio (anche psicologico) in cui gli
stessi versano, specie in considerazione della recente epoca di realizzazione e acquisto
dell’immobile e alle ancor più recenti riparazioni di cui è cenno in ricorso ma che non
hanno sortito alcun effetto risolutore degli inconvenienti.
rispetto a tali considerazioni, peraltro, non è chiaro se l’esecuzione di tutte le ope-
re che in questi mesi hanno complessivamente interessato l’immobile sia mai stata for-
malmente certificata regolare da un direttore dei lavori e se le opere stesse siano mai
state oggetto di collaudo.
Qualche perplessità sorge infatti relativamente alla “regola d’arte” di talune lavo-
razioni, ad esempio lo spessore e le modalità di collocazione degli intonaci, le finiture
di pavimentazioni e rivestimenti e la (discutibile, esteticamente e tecnicamente) so-
vrapposizione a fini protettivi di porose lastre di travertino alle copertine in cotto dei
muretti delle terrazze.
tanto si rassegna in esecuzione dell’incarico affidato.
La presente, completa dei n. 4 allegati elencati al paragrafo 1 viene depositata in
unico originale.
moDeLLI DI PerIzIe SvoLte 177
premessa
Il sottoscritto – regolarmente iscritto all’ordine degli architetti e all’albo dei Con-
sulenti di questo tribunale – è stato nominato consulente tecnico d’ufficio nel proce-
dimento n. 987/2006 promosso dai coniugi Carlini B. e C. contro marchetti a.
Il giuramento di rito è avvenuto all’udienza del … e in quella sede si è accettato
l’incarico di rispondere al quesito seguente:
“… verificare le cause dei vizi riscontrati in sede di accertamento tecnico preven-
tivo…., ed i danni conseguenti, nonché gli ulteriori vizi lamentati nel ricorso ex arti-
colo 700 del codice di procedura civile …”.
Gli attori lamentano in particolare vizi ed inconvenienti riguardanti la qualità dei
lavori di costruzione di una villetta sita in comune di marinella, contrada Bellavista ac-
quistata nell’anno 2003 dal convenuto sig. marchetti a. che svolge l’attività di impre-
sario edile.
1. Le attività svolte
Si premette che il sottoscritto, con relazione di accertamento tecnico preventivo
depositata il … nel descrivere lo stato dei luoghi ha riferito sulla presenza, natura e
consistenza dei vizi lamentati nel relativo ricorso.
al fine dell’espletamento del presente nuovo incarico sono state pertanto condotte
le attività supplementari necessarie alle indagini tecniche ora richieste, ivi compreso
ulteriore sopralluogo al fine di accertare l’evoluzione della situazione.
Nel corso delle indagini è stata formata o acquisita la documentazione che integra,
in allegato, la presente relazione. In particolare:
1. fax di comunicazione dell’inizio delle operazioni peritali;
2. verbale di sopralluogo
3. rilievo fotografico;
4. computo metrico estimativo finalizzato alla verifica dei danni sulla base degli
interventi necessari per l’eliminazione dei vizi.
74
Cfr. modello precedente.
178 IL NUovo maNUaLe DeL CtU
sione dell’impianto idrico, dell’impianto elettrico, degli scarichi nonché del vespaio
perimetrale oltre che della cisterna interrata. Di tali opere è stata esibita dai ricorrenti
una corposa documentazione fotografica illustrativa di tutte le fasi di lavoro.
Ciò premesso, in riferimento al quesito, si commenteranno nei paragrafi seguenti
le condizioni dell’immobile osservate in sede di nuovo sopralluogo e le osservazioni
in atti del tecnico di fiducia degli attori, riportando punto per punto le osservazioni di
competenza sulle possibili cause degli inconvenienti a suo tempo accertati.
Situazione generale
L’unità immobiliare, in atto abitata dai ricorrenti, come detto risulta praticamen-
te ultimata in ogni sua componente sia negli spazi interni sia negli spazi esterni, in
parte attrezzati a giardino, in parte utilizzati come piazzale e parcheggio.
Le rifiniture interne, la pavimentazione e i rivestimenti sono di media qualità e sono
presenti gli allacciamenti ai servizi a rete disponibili (acqua, luce, telefono, fognatura).
In sede di sopralluogo, dall’esame visivo e senza eseguire indagini distruttive, si
sono accertate i seguenti inconvenienti documentati nell’allegato rilievo fotografico.
Esterno
– Nel pergolato in legno si osserva il distacco delle piastrelle al piede di uno dei
montanti e di porzioni dell’intonaco negli attacchi a muro della prima traversa
e della trave di bordo”.
CaUSe: va premesso che nelle applicazioni in esterno, le travi di legno non an-
drebbero mai incorporate nella muratura in quanto costituite, come è noto, da fibre ela-
stiche ed igroscopiche capaci di variazioni volumetriche e deformazioni maggiori, e di
parecchio, rispetto al materiale lapideo e alle malte. Inoltre, come facilmente riscontra-
bile nelle fotografie, è evidente anche un grave difetto di collocazione del primo telaio:
non possiede infatti un rapporto dimensionale adeguato rispetto alla struttura muraria
di sostegno. In particolare, poi, si osserva che la trave è bloccata sul lato esterno solo
dallo strato di intonaco. Questo materiale si è ovviamente subito distaccato per le ten-
sioni provenienti dall’elemento ligneo dovute, per esempio, all’azione del vento o a ri-
gonfiamenti causati dall’umidità ambientale. Lo stesso dicasi per il rivestimento di pia-
strelle al piede del montante.
– “Screpolature e distacchi di intonaco si riscontrano alla base delle murature in
più punti ma, in particolare, nella veranda del soggiorno e in corrispondenza
della finestra della cucina”.
CaUSe: questo tipo di inconvenienti è notoriamente dovuto a risalita di umidità ca-
pillare non contrastata da efficace impermeabilizzazione e areazione delle fondazioni.
– “Macchie imputabili ad infiltrazioni umidifere (più o meno recenti e senza fe-
nomeni attivi al momento del sopralluogo), sia nel soffitto della veranda sul
prospetto sia in quella retrostante del soggiorno, entrambe sottostanti alle ter-
razze a livello del primo piano”.
moDeLLI DI PerIzIe SvoLte 179
CaUSe: la pavimentazione delle suddette terrazze presenta alcuni difetti sia in ter-
mini di qualità dei materiali utilizzati sia in termini di esecuzione, il che permette al-
l’acqua, piovana o di lavaggio, di insinuarsi nella soletta.
– “Sconnessioni nella pavimentazione del camminamento che perimetra la
costruzione”.
CaUSe: non vi è prova che il sottostante massetto sia stato dotato di adeguata ar-
matura metallica per rispondere alle tensioni normalmente derivanti dall’assestamento
dei rilevati utilizzati per la ricomposizione del piano di campagna, in genere quasi mai
stabilizzati a dovere. Inoltre, non sono neppure stati realizzati giunti rompitratta. tale
accorgimento, di solito previsto nella posa di pavimentazioni esterne, avrebbe meglio
assecondato il processo di assestamento naturale, slegando la trama delle piastrelle, im-
pedendone la sconnessione diffusa e agevolando le riparazioni.
– “In entrambe le terrazze a livello del primo piano si osservano diversi punti in
cui manca la sigillatura dei giunti delle piastrelle (con conseguente riduzione
della capacità impermeabilizzante del rivestimento)”.
CaUSe: errata collocazione e/o utilizzo di materiali non di buona qualità.
– “Alle copertine in cotto dei muretti perimetrali della veranda e dei terrazzi ri-
sulta sovrapposta una protezione con lastre di travertino”.
CaUSe: scelta tecnicamente errata quanto inutile, vista la porosità di tale materiale.
– “Eseguita una prova di deflusso nelle terrazze del primo piano versando diver-
si secchi d’acqua, si sono notati ristagni idrici imputabili ad avvallamenti signi-
ficativi nelle pendenze (andrebbe inoltre verificata l’idoneità all’uso per ester-
ni della pavimentazione, in quanto apparsa di tipo sì ruvido e antisdrucciolo ma
alquanto poroso)”.
CaUSe: la presenza di inconvenienti sull’intradosso della soletta attesta l’avvenu-
ta insinuazione di infiltrazioni umidifere, ovviamente da imputare a difetti di imper-
meabilizzazione delle pendenze, del sottostrato e della pavimentazione.
– “Lungo il cornicione sul retroprospetto, in posizione corrispondente alla pare-
te sud della camera padronale, è collocata una grondaia con relativo pluviale
dal cui innesto si dipartono, nella muratura del tompagno, evidenti macchie di
umidità con andamento concentrico”.
CaUSe: come riportato in un successivo passo della relazione di accertamento tec-
nico preventivo, proprio nella stessa parete interna dell’alloggio, si riscontravano scre-
polature e muffe.
Dalle foto scattate personalmente dagli attori dopo la dismissione dell’intonaco
esterno e prodotte in atti, si può osservare che questo muro di tompagnamento non sa-
rebbe stato completato in sommità con conci di adeguata dimensione, tali cioè da con-
cludere correttamente il paramento a filo di trave, né, in alternativa, il vacuo era stato
opportunamente riempito con malta cementizia.
– “Le cornici coprifilo esterne degli infissi della cucina risultano in pessimo sta-
to mentre quelle della cameretta al primo piano mancano del tutto (a quanto pa-
re sono state rimosse in occasione di recenti riparazioni nel terrazzo)”.
CaUSe: infissi e persiane in legno sono collocati sul filo esterno della muratura e
non hanno alcuna protezione contro le intemperie.
180 IL NUovo maNUaLe DeL CtU
– “Su richiesta del CTP dei ricorrenti è stato fotografato il pilastro d’angolo di sud-
ovest che presenta un significativo fuori piombo, visivamente apprezzabile”.
CaUSe: in linea di massima dovrebbe trattarsi semplicemente di errata definizio-
ne dell’intonaco.
Interno
– “Presenza di microlesioni orizzontali e verticali nelle pareti, non ampie ma dif-
fuse in più vani dell’alloggio, soprattutto al primo piano, sostanzialmente cor-
rispondenti alle soluzioni di continuità tra gli elementi strutturali in calcestruz-
zo di cemento armato e le murature di tompagnamento”.
CaUSe: l’analisi della situazione complessiva, come finora visto, indirizza verso
giudizi tecnici sulla realizzazione delle opere non particolarmente lusinghieri nei con-
fronti dell’appaltatore e del direttore dei lavori. a questo punto le ipotesi formulabili
per spiegare in particolare la presenza di microlesioni diffuse potrebbero essere diver-
se, e probabilmente concorrenti tra loro, ma tutte in generale connesse all’uso di mate-
riali e impasti non ben dosati o di scarsa qualità, dagli intonaci alle malte, e senza
escludere i conglomerati.
– “Evidenza di fessurazioni che si dipartono dall’infisso della cucina, più marca-
te al di sotto dello stesso”.
CaUSe: volendo escludere problemi severi a livello strutturale e delle fondazioni,
in linea di massima dovrebbero dipendere dalle zanche metalliche dell’infisso, proba-
bilmente ossidatesi, ovvero da assestamenti della struttura muraria (alcune foto mostra-
te dal CtP evidenziano il ritrovamento nei tompagni anche di materiale incoerente e/o
di risulta).
– “Presenza di screpolature e muffe alla base e, soprattutto, in sommità della
parete sud della camera padronale”.
CaUSe: in ambedue i casi si tratta di umidità dovuta ai problemi già accennati a
carico della terrazza a livello e alla carente protezione del tompagno, dagli attori sco-
perto incompleto alla sommità, nonché a perdite dalla grondaia.
– “Il CTP dei ricorrenti ha fatto rilevare il sollevamento di alcune piastrelle nel-
l’ambiente di soggiorno in prossimità dell’uscita sul terrazzino”.
CaUSe: anche in questo caso, volendo escludere problemi di natura strutturale ve-
rificabili solo con indagini di ben altra portata, non può che trattarsi di carenze nella
realizzazione del complesso dei dispositivi di isolamento della costruzione dal terreno
(drenaggio perimetrale, vespaio, massetto, ecc.), non sufficientemente efficaci contro
la risalita di umidità.
Nel merito di tali ulteriori problematiche si ritiene di poter affermare quanto ap-
presso, anche tenuto conto di quanto documentato nel rilievo fotografico allegato alla
relazione del tecnico di parte:
a. le questioni di cui ai punti 1), 2), 3) e 9) evidenziano imperizia nella realizza-
zione dell’opera; in particolare i punti 1) e 2) attestano problematiche connesse
ad umidità di risalita non contrastata, come detto, da adeguati dispositivi di iso-
lamento dal terreno;
b. in merito alle questioni evidenziate dal CtP ai punti 4), 5), 6), 7), 8), 10) e 11),
le relative opere non possono considerarsi realizzate a “perfetta regola d’arte”;
specificatamente i punti 4) e 7), come precedentemente riferito dal sottoscritto,
evidenziano l’errata realizzazione dei massetti delle pendenze.
Si rinvia al computo metrico estimativo analitico (allegato n. 4) per ciò che con-
cerne il dettaglio dei costi per singola opera, precisando che gli importi unitari delle la-
vorazioni sono stati tratti dal Prezziario ufficiale delle opere pubbliche in vigore.
mediante tale calcolazione si è stimato in € 36.822,81 l’ammontare teorico delle
opere (importo a base di gara).
a detta somma vanno ancora aggiunti:
– € 7.364,56 per I.v.a. sui lavori (20% importo lavori);
– € 9.205,70 per competenze tecniche (25% importo lavori);
– € 1.841,14 per I.v.a. sulle competenze tecniche.
aLLeGatI:
1. fax di convocazione del sopralluogo e inizio delle operazioni peritali;
2. verbale di sopralluogo;
3. rilievo fotografico;
4. computo metrico-estimativo.
premessa
Con ordinanza del … il sottoscritto – regolarmente iscritto all’ordine degli ar-
chitetti e all’albo dei Consulenti di questo tribunale – è stato incaricato di eseguire
le indagini tecniche meglio specificate in seguito, con riferimento al ricorso ex arti-
colo 700 del codice di procedura civile promosso dalle sorelle rosetti a. e B. contro
il Condominio di via C. testoni n. 37 e contro Cassini C. proprietario dell’immobi-
le sovrastante.
Le istanti, in particolare, nel lamentare danni nel loro alloggio ubicato al 6° piano
dello stabile determinati da infiltrazioni umidifere provenienti dall’appartamento e dal-
la terrazza/lastrico solare al piano superiore, chiedono che le controparti eseguano le
opere necessarie per eliminare gli inconvenienti ed il pericolo di crolli.
all’udienza di giuramento si è avuta conoscenza del quesito formulato dal G.I. nei
termini che qui si riportano:
“ … previa descrizione dello stato dei luoghi, accerti il CTU l’esistenza del feno-
meno percolativo, la derivazione causale delle infiltrazioni nonché la sussistenza di
184 IL NUovo maNUaLe DeL CtU
danno grave e prossimo per cose e persone. Indichi, infine, le opere necessarie per eli-
minare il pregiudizio”.
1. Le attività svolte
al fine dell’espletamento dell’incarico sono state condotte le attività necessarie per
le indagini tecniche richieste nel corso delle quali è stata formata o acquisita la seguen-
te documentazione che integra, in allegato, la presente relazione:
1. verbale di giuramento;
2. verbale di sopralluogo;
3. rilievo fotografico;
4. planimetria dell’appartamento al 6° piano;
5. planimetria dell’appartamento al 7° piano.
Nel prosieguo, quindi, si riferirà per punti sugli accertamenti effettuati in stretto ri-
ferimento ai quesiti come elencati nel quesito formulato dal G.I..
Passando all’appartamento sovrastante di proprietà del sig. Cassini C., terzo chia-
mato in causa, a parte talune evidenti problematiche di natura infiltrativa nelle pareti e
nei soffitti (riconducibili alla età e vetustà dello stabile) ma che esulano dagli accerta-
menti oggetto della presente relazione, con stretto riferimento alla materia del conten-
dere si è accertato che:
– nella terrazza a livello perimetrale (sovrastante l’appartamento delle ricorrenti)
l’intera pavimentazione è di collocazione abbastanza recente;
– detta terrazza è quasi tutta scoperta a meno di un breve tratto nella zona di re-
troprospetto che accede alla zona cucina-soggiorno dell’appartamento di cui è
pertinenza, ove è stata realizzata una piccola tettoia protettiva in plexiglas;
– le acque piovane si raccolgono in due chiusini: in particolare quello posto dal-
la parte del prospetto principale non sembra dare alcun problema essendo sta-
to trovato perfettamente asciutto; l’altro, adiacente la porta finestra della cuci-
na-soggiorno (al di sopra dunque della veranda su cui affaccia il servizio prin-
cipale delle ricorrenti), presenta una vistoso ristagno d’acqua con tutta proba-
bilità riconducibile alla pioggia caduta la stessa mattina del giorno del sopral-
luogo;
– nell’angolo di N-e (in pratica esattamente al di sopra della zona tuttora amma-
lorata del soffitto dello studio dell’appartamento del ricorrente), si nota un ac-
cumulo di sporco e terriccio dovuto a sedimentazione e lo sgretolamento della
stuccatura (“fuga”) tra le piastrelle.
Ciò può essere causato dall’avvallamento della superficie o comunque, con
maggiore probabilità, da un difetto del massetto delle pendenze che provoca il
ristagno dell’acqua piovana in tale zona;
– alcune soglie di marmo che concludono sul filo esterno del prospetto la pavi-
mentazione della terrazza, non risultano ben sigillate nella parte sottostante ove
si osservano profonde cavità e distacchi (cfr. fotografie riprese dalla finestra del-
l’appartamento delle attrici al piano sottostante). Ciò, oltre a pregiudicarne la
funzione protettiva, provocherà prima o poi la rottura delle lastre in quanto non
186 IL NUovo maNUaLe DeL CtU
Premessa
Con ordinanza del 10/12/2001, il sottoscritto – regolarmente iscritto all’ordine de-
gli architetti e all’albo dei Consulenti di questo tribunale – è stato incaricato di ese-
guire un accertamento tecnico con riferimento a quanto lamentato dal Condominio di
via Del monte nella denuncia di “nuova opera e di danno temuto” di cui al ricorso de-
positato il 18/09/2001.
188 IL NUovo maNUaLe DeL CtU
Così come riportato nella stessa ordinanza ammissiva della consulenza, il quesito
formulato dal G.I. richiede:
“ … previa verifica dello stato dei luoghi, accerti il CTU quanto affermato nel ri-
corso e, in particolare, se il manufatto realizzato nel giardino del resistente arreca no-
cumento all’aspetto architettonico dell’edificio. Vorrà altresì descrivere, in caso affer-
mativo, quali modalità esecutive sono necessarie per il ripristino dello stato dei luo-
ghi e i tempi occorrenti”.
Per il deposito della relazione sono stati assegnati giorni 60 decorrenti dalla data
dell’udienza di giuramento.
1. Le attività svolte
al fine dell’espletamento dell’incarico sono state condotte le seguenti attività:
– giuramento;
– sopralluogo;
– accessi presso l’U.t.e. per acquisizione della visura e della planimetria catasta-
le dell’immobile oggetto degli accertamenti.
– le dimensioni del manufatto sono m 8,00 x 4,00 x 2,80 circa di altezza media.
esso si sostiene sul lato esterno da montanti in ferro tubolare a sezione quadra
(cm 8 x 8 circa) mentre sugli altri tre risulta ancorato mediante idonea tassella-
tura direttamente alla muratura dello stabile condominiale;
– lo spazio coperto sottostante il manufatto è adibito ai normali usi consoni all’a-
bitazione, essendo arredato con masserizie del tipo per esterni o da giardino, e
dispone di impianto elettrico e presa tv;
– al momento dell’ispezione non vi erano lavori in corso che interessavano det-
ta struttura, la quale peraltro non appare essere stata ammodernata. L’apparta-
mento risulta invece oggetto di interventi di ristrutturazione interna da poco
conclusi.
3. La risposta al quesito
Il manufatto oggetto delle verifiche tecniche ha di certo modificato l’aspetto ar-
chitettonico originario del prospetto dello stabile condominiale ma va precisato che
la folta vegetazione del giardino ne rende quasi impossibile la vista dalla strada
pubblica.
Considerato che la costruzione è inserita in una chiostrina su cui affacciano essen-
zialmente locali di servizio e tenuto conto della tipologia, tecnica costruttiva e stato di
manutenzione sia del manufatto stesso sia del fabbricato condominiale, non si riscon-
tra in effetti alcun particolare nocumento all’estetica dell’edificio, fatte salve natural-
mente le autonome valutazioni del G.I.
a tal fine si rinvia al servizio fotografico e ai rilievi in allegato per una più com-
piuta e dettagliata illustrazione.
Nella eventualità si dovesse procedere alla riduzione in pristino, sarà necessario
eseguire le seguenti opere:
– demolizione e conferimento in apposita discarica della struttura portante in fer-
ro e della copertura in legno;
– sarcitura con malta cementizia della muratura conseguentemente alla dismissio-
ne della tassellatura di ancoraggio;
– ripristino dell’intonaco e della coloritura;
– sistemazione dell’impianto elettrico.
Il tempo necessario per l’esecuzione dei suddetti interventi può stimarsi nell’ordi-
ne di giorni cinque.
aLLeGatI:
1. fax di convocazione del sopralluogo per l’inizio delle operazioni peritali;
2. verbale di sopralluogo;
3. planimetria e visura catastale;
4. rilievo fotografico;
5. rilievo grafico.
190 IL NUovo maNUaLe DeL CtU
premessa
Con ordinanza del Presidente del tribunale del … (notificata il … successivo), il
sottoscritto – regolarmente iscritto all’ordine degli architetti e all’albo dei Consulen-
ti di questo tribunale – è stato incaricato di eseguire un accertamento tecnico preven-
tivo per verificare quanto lamentato dalla signora marinetti adriana nel ricorso depo-
sitato il …, valutando le cause e l’ammontare dei danni.
La ricorrente, seconda di tre sorelle, addebita in particolare al cognato signor Fi-
lippi Giorgio coniuge della sorella maggiore, di occuparsi da tempo e senza alcun man-
dato, dell’amministrazione del monte ereditario ancora indiviso.
Nello specifico, dovendo ragionevolmente escludere i due terreni di Punta Lunga
non edificabili e del tutto improduttivi di alcun reddito o fruttificazione, la questione
può riguardare in realtà solo l’alloggio di città sito in via delle Gorgonie n. 89.
Secondo la ricorrente, il cognato riscuoterebbe regolarmente i canoni di locazione
mensili di detto immobile ma omette di rendere il conto della gestione e di riferire sul-
lo stato e condizione dello stesso.
Il ricorso formula una serie complessa e articolata di quesiti che, per una più chia-
ra e ordinata illustrazione della presente relazione, si reputa opportuno riepilogare sin-
teticamente nell’elenco che segue:
– verifica dello stato dei luoghi;
– accertamento dello stato di fatto e di diritto del bene;
– acquisizione della documentazione ipotecaria, catastale e relativa a eventuali
rapporti negoziali;
– determinazione del valore e della capacità reddituale;
– constatazione della regolarità edilizia ed urbanistica dello stesso e accertamen-
to di eventuali modifiche apportate dopo la data dell’11/08/1976 (data della
scomparsa del de cuius e conseguente apertura della successione);
– accertamento della sussistenza ed entità dei danni subiti attraverso la valuta-
zione di:
– tutti i canoni di locazione riscossi e non corrisposti pro quota alla ricorrente;
– ogni altra eventuale somma incamerata dalla controparte in relazione alla ge-
stione dei beni di proprietà comune;
– il tutto con interessi legali e rivalutazione monetaria.
Deve precisarsi infatti che il ricorso indica solo genericamente (“da qualche tem-
po”) l’epoca a cui risalgono gli inconvenienti mentre la conoscenza dell’evoluzione
cronologica della contestata attività gestionale e di amministrazione è un aspetto fon-
moDeLLI DI PerIzIe SvoLte 191
damentale per le finalità dell’incarico, non foss’altro che per la corretta valutazione de-
gli aspetti economico-finanziari.
a tal proposito va detto che dall’esame della documentazione in atti, formalmente
la prima manifestazione di lamentele risulta avvenuta con la raccomandata a.r. invia-
ta dall’avvocato dell’odierna ricorrente in data 22/10/1998.
anche qui, invero, si contestava che “da qualche tempo” il sig. Filippi si occupa-
va dell’amministrazione dei beni in comune senza autorizzazione e senza versare al-
cun corrispettivo alla comproprietaria.
In mancanza di altri dati, e non sembrando ragionevole azzardare ipotesi diverse
anche perché non si conoscono i rapporti intrattenuti dalle parti prima di tale data, si
ritiene di dover considerare la stessa, quindi il 22/10/1998, quella a cui riferire il com-
puto dei danni intesi come mancati introiti, ecc., nonché la rivalutazione monetaria e il
calcolo degli interessi legali.
1. Le attività svolte
al fine dell’espletamento dell’incarico sono state condotte le seguenti attività:
– convocazione delle parti per l’avvio delle operazioni peritali (raccomandata a.r.,
all. 1);
– inizio e relativa esecuzione delle stesse (verbale di inizio delle operazioni peri-
tali e relativi allegati, all. 2; istanze di proroga del termine delle operazioni pe-
ritali presentate in data … e …, all. 3 e 4);
– corrispondenza con il procuratore del sig. Filippi (raccomandata a.r. del …, all.
5; riscontro via fax del …, all. 6; replica del legale con fax del …, all. 7);
– accessi presso l’agenzia del territorio, Servizio Pubblicità immobiliare, per la
visura delle trascrizioni a favore e contro il soggetto ricorrente (ispezione del …,
stampe 1-4, all. 8) nonché per la visura (all. 19) e la planimetria catastale del-
l’immobile oggetto degli accertamenti (all. 20);
– accessi presso l’agenzia delle entrate per l’ispezione e acquisizione degli even-
tuale atti privati (contratti di locazione, comodato, ecc.) aventi ad oggetto il sud-
detto bene (istanza di accesso agli atti amministrativi presentata in data …, all.
9; successive note del … e …, all. 10-11; documentazione fornita dall’Ufficio
con nota del …, all. 12);
– consultazione dell’amministratore dello stabile condominiale in cui ricade l’ap-
partamento al fine di ottenere informazioni, in base agli atti in suo possesso, sul-
l’effettivo detentore del bene e sull’eventuale diverso soggetto che sostiene le
spese condominiali e le quote acqua (richieste formulate con nota del …, all.
13; riscontro da parte dell’amministratore del …, all. 14);
– riconvocazione del signor Filippi al fine di eseguire il sopralluogo di rito (rac-
comandata a.r. del …, all. 15);
– effettuazione del sopralluogo per l’accertamento dello stato dei luoghi con con-
testuale verifica di conformità alla planimetria catastale acquisita (cfr. verbale
relativo, all. 16), rilievo metrico (all. 17) e fotografico (all. 18);
– predisposizione della scheda sintetica di valutazione del bene;
– ricerca di mercato per la determinazione del valore di mercato;
192 IL NUovo maNUaLe DeL CtU
5. descrizione dell’immobile
Si tratta di un appartamento per civile abitazione sito in via delle Gorgonie n. 89,
piano 6° a sinistra salendo le scale. Individuato al N.C.e.U. al fg. 22 part.lla 123/11 zc.
2, cat. a/3, cl. 6, cons. 3 vani cat., rendita € 170,43.
Confina con la detta via delle Gorgonie, via medusa, corpo scala e appartamento
complanare.
È costituito da tre locali più servizi all’interno dell’edificio condominiale compo-
sto da sei piani, oltre piano terreno, e ospitante complessivamente 14 alloggi.
Il fabbricato risulta ultimato in ogni sua parte e definito con intonaco civile per
esterni sulle facciate libere.
L’u.i. si compone di ingresso, soggiorno, camera matrimoniale, cucina, veranda e
bagno oltre a una estesa terrazza a livello scoperta (ca. 83 m2).
Dispone di normale dotazione impiantistica idrico-sanitaria, telefonica ed elettrica.
Le condizioni complessive di conservazione e manutenzione dell’alloggio risulta-
no accettabili essendo in atto regolarmente occupato da un inquilino che in sede di so-
pralluogo ha dichiarato di pagare € 300 mensili di affitto, di risiedere nello stesso da
oltre dieci anni e di utilizzare l’immobile esclusivamente ai fini abitativi, come risulta
anche dal contratto di locazione esibito e riportante la firma del sig. Filippi.
Nel corso dell’ispezione non si sono riscontrati problemi di alcun genere ad ecce-
zione di quanto derivante dalla normale vetustà del manufatto edilizio.
Sinteticamente si riportano le principali caratteristiche costruttive e di rifinitura,
precisando che l’altezza utile media è di ca. m 2,80.
– epoca di realizzazione: 1970-75.
– Strutture: di fondazione e di elevazione in cemento armato; tamponamenti in
blocchi di calcarenite tufacea; tramezzi in segati di calcarenite tufacea; copertu-
ra in calcestruzzo di cemento armato.
– Intonaci/finiture interne dell’appartamento: intonaco civile e idropittura per in-
terni alle pareti, bagno e cucina rivestiti in ceramica.
194 IL NUovo maNUaLe DeL CtU
Nello specifico occorre sottolineare che dalla ricerca condotta presso i competenti uf-
fici dell’amministrazione finanziaria, non è stato rintracciato alcun contratto registrato.
In tale condizione e per effetto dalla collaborazione, che possiamo definire piutto-
sto “relativa” da parte del sig. Filippi, il quale non ha mai ritenuto di dover fornire o
documentare precise informazioni in merito, risulta impossibile il computo dei reali
redditi prodotti nel tempo dall’immobile.
Fatte salve ovviamente le conclusioni cui perverrà l’eventuale successivo giudizio
di merito, l’unico mezzo tecnico praticabile è pertanto quello indiretto, cioè la deter-
minazione del valore di stima delle relative rendite. Per quanto riguarda il calcolo del-
la rivalutazione monetaria e degli interessi legali (calcolato alla data del 31/05/2007,
corrispondente al momento della redazione della consulenza), effettuato sulla base de-
gli indici pubblicati dall’IStat, si rinvia al successivo foglio di calcolo.
22/10/1998 10/1999 10/2000 10/2001 10/2002 10/2003 10/2004 10/2005 10/2006 31/05/2007
108,00 109,90 112,80 115,70 118,70 121,50 123,60 126,10 128,20 129,60 v.a.
20,00% 17,93% 14,89% 12,01% 9,18% 6,67% 4,85% 2,78% 1,09% 0,00% %
premessa
Con decreto del Presidente del tribunale, il sottoscritto – regolarmente iscritto al-
l’ordine degli architetti e all’albo dei Consulenti di questo tribunale – è stato incari-
cato di eseguire un accertamento tecnico preventivo al fine di verificare quanto richie-
sto nel ricorso depositato dal signor andretti C. In particolare il ricorrente lamenta lo
stato di degrado a cui la controparte sig. Bellini D. avrebbe abbandonato un piccolo
fabbricato di proprietà del ricorrente medesimo ma promesso in vendita nel 1995 alla
detta controparte (immobile sito in comune di marinella, contrada Belcampo) la quale
ha continuato arbitrariamente a detenerlo da allora nonostante la declaratoria di risolu-
zione del contratto preliminare pronunciata in data 15/12/2005.
1. Le indagini condotte
al fine dell’espletamento dell’incarico nei termini assegnati sono state condotte le
seguenti attività:
– comunicazione inizio delle operazioni peritali con telegramma del …;
– sopralluogo in data … con ricognizione interna ed esterna dell’immobile e rela-
tivo rilievo metrico e fotografico;
– acquisizione della planimetria catastale dell’immobile;
– predisposizione, stesura, copia, collazione e deposito della presente relazione
unitamente a tutti gli allegati.
2.4. Strutture
Pur evidenziando che l’oggettiva complessiva situazione necessiterebbe di una at-
tenta indagine anche con l’utilizzo di apparecchiature diagnostiche, dal sopralluogo
non sono emersi elementi che potrebbero fare ipotizzare condizioni di imminente pre-
giudizio statico né a carico della intelaiatura portante in cemento armato né delle mu-
rature di tompagnamento e divisorie.
L’osservazione diretta dello stato della copertura è stata possibile solo per quest’ul-
timo terrazzo, sebbene accessibile unicamente salendovi con una lunga scala a pioli.
Come visibile dalle fotografie allegate, le condizioni sono coerenti alla situazione
complessiva di sostanziale abbandono osservato in tutto il fabbricato, essendo sicura-
mente da diversi anni che nessuno vi metteva piede.
Per quanto riguarda gli intonaci esterni, l’assenza di una normale e ordinaria ma-
nutenzione ha contribuito a ridurne le funzioni protettive ed estetiche.
Infatti si sono notate diverse fessurazioni e lesioni dello stesso genere ed entità ri-
scontrate all’interno, oltre al distacco di alcuni elementi della zoccolatura perimetrale.
Inoltre, nella veranda talune forature realizzate nella muratura appaiono oggetto di
una ripresa con stucco piuttosto approssimativa se non addirittura maldestra.
Il quadro complessivo della situazione, oltre a concorrere ovviamente alla manife-
stazione di umidità riscontrata all’interno degli ambienti, di norma suggerirebbe la ne-
cessità di interventi localizzati purché tempestivi, al fine di evitare la progressione de-
gli ammaloramenti ed il prevedibile deterioramento integrale dello strato di intonaco.
2.6. Impianti
L’immobile si trova in atto sprovvisto di allacciamenti ai servizi a rete perché inu-
tilizzato e, pertanto, nessuna verifica è stata condotta sulla efficienza e funzionalità de-
gli impianti tecnologici (adduzione, distribuzione e scarichi idrico-sanitari, distribuzio-
ne elettrica, telefono e tv).
Dal semplice esame visivo, anche in questo caso deve concludersi che un eventua-
le ripristino degli stessi dovrebbe essere preceduto da una integrale revisione, manu-
tenzione e messa in sicurezza. Solo per quanto riguarda i due scarichi delle acque pio-
vane potuti osservare sulla copertura a terrazza va evidenziato che quello posto a s-o
risulta completamente ostruito, tant’è che vi si è sviluppata una fiorente vegetazione ed
anche in corrispondenza dell’altro sono evidenti i segni di ristagno d’acqua.
tanto si rassegna in esecuzione dell’incarico affidato.
La presente, completa di n. 4 allegati viene depositata in un originale e due copie
per le parti.
aLLeGatI:
1. telegramma di convocazione;
2. verbale di sopralluogo;
3. rilievo fotografico;
4. planimetria catastale dell’immobile.
premessa
Con ordinanza del Presidente del tribunale il sottoscritto – regolarmente iscritto
all’ordine degli architetti e all’albo dei Consulenti di questo tribunale – è stato inca-
200 IL NUovo maNUaLe DeL CtU
1. Le attività svolte
al fine dell’espletamento dell’incarico sono state condotte le attività necessarie per
le indagini tecniche richieste nel corso delle quali è stata formata o acquisita la docu-
mentazione che integra, in allegato, la presente relazione. In particolare si allega:
1. raccomandata a.r. di comunicazione dell’inizio delle operazioni peritali, risulta-
ta non ricevuta dal sig. Bettini, in quanto “sconosciuto all’indirizzo”;
2. raccomandata a.r. di rinnovazione delle convocazioni a seguito dell’acquisizio-
ne dell’indirizzo esatto del sig. Bettini;
3. verbale di sopralluogo;
4. rilievo dell’immobile;
5. rilievo fotografico.
Su parte del fronte occidentale del fabbricato è stato recentemente aperto uno sca-
vo in trincea che ha permesso di portare alla luce la trave di fondazione perimetrale e
di osservare le opere di consolidamento recentemente fatte realizzare dalla ricorrente.
La trincea risulta profonda circa un metro dal piano della sistemazione del terreno
e, per una larghezza di 80 cm all’esterno rispetto al filo del fabbricato, scopre l’intera
altezza della trave di fondazione.
al di sotto di questa si possono osservare tre plinti realizzati in calcestruzzo di ce-
mento armato e di recente fattura.
Questi ultimi sono sottostanti i due pilastri di cui si è detto (quindi in corrispon-
denza delle due estremità dello scavo) sia al di sotto del pilastro intermedio posto tra
veranda e salone. a forma quadrata, le loro dimensioni sono di circa 1,20 m per lato e
altezza visibile di m 0,50.
Quello di valle e più esterno, secondo quanto affermato dal CtP della ricorrente in
sede di sopralluogo, in realtà “ha un’altezza di circa 2 m in modo da attestarsi su ter-
reni con portanza leggermente superiore”. Lo scavo si estende invero anche per circa
40-50 cm al di sotto del fabbricato e consente di osservare lo strato di inerti posato co-
me vespaio nonché il terreno su cui scaricano le strutture portanti.
4. conclusioni
Dagli accertamenti tecnici condotti e sopra riferiti, appare evidente che la villet-
ta ha subito principalmente un abbassamento nella porzione corrispondente alla co-
siddetta “zona giorno”, ubicata nella parte esposta a sud e a sud-ovest del corpo di
fabbrica.
tale movimento, di non facile misurazione senza strumentazioni idonee, tenuto
conto dei rilievi ed effettuando qualche semplice calcolo, può essere stimato nell’ordi-
ne di 5-7 cm rispetto al piano di posa originario.
Dato che la costruzione è stata realizzata con struttura intelaiata in calcestruzzo di
cemento armato, al di là delle caratteristiche elasto-plastiche del materiale e delle sue
capacità deformanti, si ritiene che il comportamento monolitico della stessa ha deter-
minato, per effetto di tale spostamento, la conseguente roto-traslazione dell’intero vo-
lume edilizio con diffusione delle lesioni anche nelle murature degli altri vani.
Precisando che l’esame visivo dello stato attuale non evidenzia una situazione co-
sì severa a carico delle strutture portanti da far ipotizzare un pericolo grave ed immi-
nente, si fa presente che per il fabbricato – compravenduto con regolare rogito notari-
le e quindi munito di concessione edilizia o istanza di sanatoria – dovrebbero essere
state seguite le necessarie procedure di verifica dell’idoneità sismica (legge 2 febbraio
1974, n. 64) da parte di tecnici qualificati (strutturista e geologo) e il conseguente de-
posito dei relativi elaborati presso l’Ufficio del Genio Civile competente.
tanto si rassegna in esecuzione dell’incarico affidato.
La presente, completa dei n. 5 allegati sopra elencati viene depositata in un origi-
nale e due copie per le parti.
1. parte introduttiva
moDeLLI DI PerIzIe SvoLte 203
1.1. Premessa
Con giuramento prestato innanzi al G. es., il sottoscritto – regolarmente iscritto al-
l’ordine degli architetti e all’albo dei Consulenti di questo tribunale – ha accettato
l’incarico di consulente tecnico d’ufficio per l’esecuzione dei rituali accertamenti pro-
dromici all’espropriazione degli immobili pignorati costituiti da un appartamento in
via Belfiore n. 3 e un appezzamento di terreno in agro di Colfiorito contrada Belmon-
te (pignoramento n. 123/02).
assegnato termine di giorni 90 decorrenti dalla data del giuramento per l’esecuzio-
ne delle indagini, in considerazione dei tempi necessari per il rilascio di atti ed elabo-
rati da parte dell’Ufficio tecnico comunale, con regolari istanze è stata rappresentata la
necessità della proroga delle operazioni peritali per complessivi ulteriori giorni 60
(allegati n. 1 e 2).
Dalla documentazione consultata direttamente in cancelleria, si è rilevato che la
procedura è stata attivata per il recupero di crediti vantati dalla Banca del Commercio
per € 127.200.
alla suddetta è stata poi riunita quella derivante dal pignoramento n. 321/04 ese-
guito per conto della Banca dell’Industria in relazione ad ulteriori debiti per € 72.320.
I due immobili oggetto dei richiesti accertamenti sono individuati più precisamen-
te come segue:
– appartamento in via Belfiore n. 3, piano settimo attico a destra salendo la scala,
composto da salone, tre vani ed accessori;
– terreno in Colfiorito, contrada Belmonte, esteso are 800, catastato al foglio 15,
particelle 20 e 21.
In funzione delle suddette attività di carattere generale sono stati prodotti o acqui-
siti i seguenti documenti allegati n.:
3. raccomandata a.r. di convocazione dei sopralluoghi;
4. verbale di sopralluogo;
5. richiesta con raccomandata a.r. al Comune per il rilascio del certificato di de-
stinazione urbanistica aggiornato e stralci cartografici relativi;
6. nota di riscontro del Comune.
Ulteriori atti e documenti risultano inoltre allegati, come da rispettivi elenchi, nel-
le relazioni estimative e di dettaglio dei singoli lotti.
1.4. Individuazione degli immobili colpiti dalla procedura e formazione dei lotti di
vendita
Si premette che dall’esame complessivo della documentazione non sono state ri-
scontrate particolari discrasie nella individuazione dei beni pignorati, salvo rilevare
moDeLLI DI PerIzIe SvoLte 205
che sul terreno di c.da Belmonte insiste una villa di un certo pregio che sarà meglio
descritta in seguito.
ai fini della vendita sono stati pertanto individuati due lotti, costituiti dall’appar-
tamento di città (lotto a) e, per l’appunto, dalla villa di c.da Belmonte (lotto B) con re-
lativo terreno di pertinenza.
mente a ciascun singolo immobile, evidenziando altresì che i valori unitari di riferi-
mento applicati nell’ipotesi di compravendita o affitto, sono stati generalmente quelli
medi rilevati dall’indagine di mercato, ovvero quelli applicabili in base a buon senso
ed esperienza tenendo conto, come detto, di particolari caratteristiche soggettive even-
tualmente riscontrabili sul singolo bene.
Nel seguito saranno riportate pertanto le relazioni di stima relative ai singoli lotti,
comprensive della individuazione, descrizione e valutazione dei corrispondenti beni
unitamente alla relativa documentazione tecnico-amministrativa acquisita per ciascu-
no di essi presso i competenti uffici.
2.1. Lotto A
appartamento facente parte del fabbricato sito in via Belfiore n. 3, piano settimo
attico a destra salendo la scala, composto da sala d’ingresso, corridoio, salone pari a
due stanze, due camere, lavanderia, ripostiglio, cucina e due bagni per complessivi ca.
125 m2 coperti (di cui m2 27 ca. di veranda coperta) oltre terrazzi per 58 m2 ca.
Costituisce pertinenza dell’appartamento un posto macchina nell’atrio del piano
scantinato.
Individuato al N.C.e.U. al fg. 10 part.lla 123/14, z.c. 2, cat. a/2, cl. 3, cons. 7 va-
ni, rendita € 421,33.
Confina con detta via, con intercapedine condominiale e con appartamento com-
planare.
Pervenuta detta unità immobiliare al debitore con atto notaio martelli del
19/07/1980 trascritto il 07/08/1980.
Dalle verifiche condotte in sede di sopralluogo e da sommarie informazioni ac-
quisite presso l’U.t.C., risulta che l’unità immobiliare colpita dalla procedura è sta-
ta successivamente interessata (anno 1983) da interventi o modifiche per cui era ne-
cessario il rilascio di licenza o concessione edilizia ed in tal senso è stata presentata
al Comune istanza di condono ai sensi della legge n. 724/1994 (oblazione interamen-
te versata).
In particolare risulta realizzata la copertura, con struttura in ferro e alluminio ano-
dizzato, con relative opere di tamponamento ed ante in vetro, di parte della terrazza a
livello in corrispondenza della cucina che, pertanto, si giova di un ampio spazio di sog-
giorno annesso.
Per quanto attiene agli aspetti descrittivi generali, va riferito che il fabbricato è lo-
calizzato in zona semi-centrale e si sviluppa su otto livelli fuori terra (oltre scantinato)
dei quali il piano terra è destinato ad attività commerciali.
L’edificio risulta ultimato e definito sulle facciate parte con piastrelle in ceramica
e parte con intonaco civile per esterni ed è dotato di impianti centralizzati relativamen-
te ad ascensore e sistema vasca-autoclave per la distribuzione idrica.
L’appartamento in esame, posto al settimo ed ultimo piano, possiede tipologia di-
stributiva classica, con una netta distinzione tra “zona giorno” e “zona notte” ben di-
208 IL NUovo maNUaLe DeL CtU
simpegnate e con interposti i servizi, come meglio illustrato nelle planimetrie e nel ri-
lievo fotografico allegati e a cui si rinvia per maggiori dettagli.
Gli impianti idrico ed elettrico della u.i. sono apparsi nella norma, mentre le con-
dizioni complessive di conservazione e manutenzione risultano buone non essendosi
riscontrati inconvenienti visibili di alcun genere.
Sinteticamente si riportano le principali caratteristiche costruttive e di rifinitura,
precisando che l’altezza utile dei vani è di ca. m 2,80 e che in atto l’immobile è abita-
to dalla famiglia del debitore.
– Strutture: di fondazione, di elevazione e solai in cemento armato; tamponamen-
ti in blocchi di calcarenite tufacea; tramezzi in segati di calcarenite tufacea.
– Intonaci/finiture interne dell’appartamento: intonaco civile per interni e idropit-
tura alle pareti, bagni e cucina in ceramica.
– Pavimentazione: marmo e piastrelle in ceramica.
– Impianto di riscaldamento: autonomo a metano.
– Infissi esterni: ante e serrande in legno.
– Infissi interni: porte tamburate in legno.
– Segni di dissesto e/o degrado: non rilevati.
– Spazi e sistemazioni esterne: giardino e parcheggio condominiale interno con
accesso dallo stesso civico.
– Giudizio sullo stato complessivo di manutenzione: buono.
– Presenti impianto tv, telefono, citofono.
Nella scheda che segue sono riportati i dati ed i parametri di riferimento utilizzati
per la determinazione del valore di stima, precisando che il valore unitario applicato,
pari a 1.800 €/m 2, corrisponde alla media di quelli rilevati nel contesto di
riferimento.
La determinazione della potenzialità reddituale si è effettuata invece raffrontando
ed adeguando, in base a buon senso ed esperienza, la quotazione degli affitti rilevati
nella zona e, in tal senso, si è ritenuto corretto applicare l’importo di 700 €/mese, cor-
rispondente al massimo rilevato, trattandosi oggettivamente di un immobile di buon
prestigio e in ottime condizioni.
ai fini della stima la superficie commerciale lorda ammonta a 154 m2 così
computata:
– appartamento: ca. 125 m2 coperti;
– terrazze: il 50% di ca. 58 m2.
Lotto A – Allegati n.
7. atto di provenienza;
8. domanda di sanatoria;
9. progetto in sanatoria (stralcio) costituito da tre planimetrie e schede tecniche;
10. stralcio cartografia in scala 1/10000;
11. visura catastale;
12. rilievo fotografico.
moDeLLI DI PerIzIe SvoLte 209
Valutazione finale
valore di stima quale media dei valori precedentemente
individuati v = (vm+vc)/2 = (277.200,00+232.400,00)/2 = t = € 254.800,00
2.2. Lotto B
villa signorile in territorio di Colfiorito, contrada Belmonte, composta da quattro va-
ni, accessori e veranda a piano terra, e quattro vani, accessori e terrazza al primo piano.
Individuata al N.C.e.U. al fg. 15, particella n. 20/1 cat. a1, cl. 3, cons. 8,5 vani ca-
tastali, rendita € 373,95.
Insiste su lotto di terreno di pertinenza esteso m2 800 circa, riportato in catasto al
fg. 15, particelle n. 20 e 21, pervenuto al debitore con atto notaio tomaselli del
14/01/1982 rep. 4312.
Confinante detto appezzamento con particelle n. 22, 25 e 187 dello stesso F.m. 15.
Il fabbricato risulta realizzato nel 1983 in assenza di concessione edilizia come ri-
sulta dalla domanda di sanatoria acquisita al Comune al prot. n. 278 del 20/04/1986,
pratica n. 22 (oblazione interamente versata).
Dalle verifiche condotte in sede di sopralluogo e tramite sommarie informazioni
acquisite presso l’U.t.C., non risulta che l’unità immobiliare colpita dalla procedura
sia stata successivamente interessata da ulteriori interventi o modifiche per cui era ne-
cessario il rilascio di licenza o concessione edilizia.
L’edificio, movimentato in pianta ma con una estetica non particolarmente innova-
tiva (tetto a falde, porticato, archi, ecc.) risulta ultimato e definito con intonaco civile
per esterni su tutte le facciate.
molto apprezzabile risulta la continuità spaziale interno-esterno ottenuta dotando
pressoché tutti i vani abitabili di ambienti porticati, balconi, terrazzi, ecc..
210 IL NUovo maNUaLe DeL CtU
Gli impianti idrico ed elettrico sono apparsi nella norma, mentre le condizioni
complessive di conservazione e manutenzione risultano piuttosto buone anche se si ri-
scontrano alcune lesioni in varie zone dell’intonaco, specie in corrispondenza delle so-
luzioni di continuità calcestruzzo-muratura.
Da un punto di vista distributivo e tipologico, la villa si presenta ben articolata sui
due livelli che la compongono.
Il piano terra si caratterizza per l’ampio salone comunicante con la cucina, ma di-
spone anche di una camera per gli ospiti ben disimpegnata, oltre a due bagni.
tramite una scala interna in ferro e legno si accede alle quattro camere da letto po-
ste al primo piano e servite da altri due bagni.
Un cenno particolare va rivolto agli spazi esterni pavimentati e variamente attrez-
zati e sul terreno di pertinenza – in parte organizzato a prato e giardino, in parte colti-
vato ad orto – che si distinguono per la cura e l’ottimo stato di manutenzione anche se
per maggiori dettagli si rinvia ai grafici e al rilievo fotografico allegati.
Sinteticamente si riportano le principali caratteristiche costruttive e di rifinitura,
precisando che l’altezza utile dei vani è di circa m 2,80 e che in atto l’immobile è uti-
lizzato dalla famiglia del debitore essenzialmente nel periodo estivo.
– Strutture: di fondazione, di elevazione e solai in cemento armato; tamponamen-
ti in blocchi di calcarenite tufacea; tramezzi in segati di calcarenite tufacea.
– Intonaci/finiture interne dell’appartamento: intonaco civile per interni e idropit-
tura alle pareti, bagni e cucina in ceramica.
– Pavimentazione: piastrelle in ceramica.
– Impianto di riscaldamento: caldaia a gpl.
– Infissi esterni: ante in alluminio e serrande in p.v.c.
– Infissi interni: porte tamburate in legno.
– Segni di dissesto e/o degrado: alcune fessurazioni nell’intonaco in corrispon-
denza delle soluzioni di continuità calcestruzzo-muratura.
– Spazi e sistemazioni esterne: terreno di pertinenza recintato con spazi pavimen-
tati e variamente articolati, parcheggio privato coperto con struttura in ferro,
giardino, orto, cucina con forno all’aperto.
– Giudizio sullo stato complessivo di manutenzione: buono.
– Presenti impianto tv, telefono, citofono.
Nella scheda che segue sono riportati i dati ed i parametri di riferimento utilizzati
per la determinazione del valore di stima, precisando che il valore unitario applicato,
pari a 1.500 €/m2, corrisponde al massimo di quelli rilevati nel contesto di riferimen-
to, dato il livello oggettivamente signorile della villa.
Per tener conto della consistenza e pregio degli spazi pertinenziali (spazi esterni pa-
vimentati ed attrezzati, parcheggio coperto, cucina con forno all’aperto, giardino ed orto
curatissimi, presenza di molte piante di pregio compresi ulivi probabilmente secolari,
ecc.) si ritiene corretto applicare al valore definitivo ottenuto una maggiorazione del 10%.
La determinazione della potenzialità reddituale si è effettuata invece raffrontando ed
adeguando, in base a buon senso ed esperienza, gli importi riscontrati per le locazioni nel-
la zona anche in riferimento alle valenze turistiche della località che consentono, in alter-
nativa all’ipotesi di locazione ordinaria, potenziali rendite stagionali di tutto riguardo.
moDeLLI DI PerIzIe SvoLte 211
Lotto B – Allegati n.
13. atto di provenienza;
14. domanda di sanatoria;
15. progetto in sanatoria (stralcio) costituito da cartografie, planimetrie e prospetti;
16. certificato di destinazione urbanistica del terreno;
17. stralcio p.r.g. in scala 1/5000;
18. stralcio aerofotogrammetria in scala 1/2000;
19. visura catastale;
20. rilievo fotografico.
3.1. Lotto A
appartamento facente parte del fabbricato sito in via Belfiore n. 3, piano settimo
attico a destra, salendo la scala, composto da sala d’ingresso, corridoio, salone pari a
due stanze, due camere, lavanderia, ripostiglio, cucina e due bagni per complessivi ca.
125 m2 coperti (di cui m2 27 ca. di veranda coperta) oltre terrazzi per 58 m2 ca.
Costituisce pertinenza dell’appartamento un posto macchina nell’atrio del piano
scantinato.
Individuato al N.C.e.U. al fg. 10 part.lla 123/14, z.c. 2, cat. a/2, cl. 3, cons. 7 va-
ni, rendita € 421,33.
Confina con detta via, con intercapedine condominiale e con appartamento com-
planare.
Pervenuta detta unità immobiliare al debitore con atto notaio martelli del
19/07/1980 trascritto il 07/08/1980.
L’unità immobiliare è stata interessata (anno 1983) da interventi o modifiche per
cui era necessario il rilascio di licenza o concessione edilizia ed in tal senso è stata pre-
sentata al Comune istanza di condono ai sensi della legge n. 724/1994 acquisita al prot.
n. 111 del 25/02/1995 (oblazione interamente versata). valore attribuito € 254.800.
3.2. Lotto B
villa signorile in territorio di Colfiorito, contrada Belmonte, composta da quattro va-
ni, accessori e veranda a piano terra, e quattro vani, accessori e terrazza al primo piano.
Individuata al N.C.e.U. al fg. 15, particella n. 20/1 cat. a1, cl. 3, cons. 8,5 vani ca-
tastali, rendita € 373,95.
Insiste su lotto di terreno di pertinenza esteso m2 800 circa, riportato in catasto al
fg. 15, particelle n. 20 e 21, pervenuto al debitore con atto notaio tomaselli del
14/01/1982 rep. 4312.
Confinante detto appezzamento con particelle n. 22, 25 e 187 dello stesso F.m. 15.
Il fabbricato risulta realizzato nel 1983 in assenza di concessione edilizia come ri-
sulta dalla domanda di sanatoria acquisita al Comune al prot. n. 278 del 20.04.1986,
pratica n. 22. valore attribuito € 560.922.
La presente, completa degli allegati relativi alla parte generale nonché di quelli elen-
cati nei capitoli riguardanti i singoli lotti di vendita, viene depositata in un originale ed
una copia in forma cartacea ed una ulteriore copia su supporto informatico (CD -rom).
premessa
Con ordinanza del … del Giudice dell’esecuzione, il sottoscritto è stato nominato
consulente tecnico d’ufficio in relazione alla procedura esecutiva pendente presso la
moDeLLI DI PerIzIe SvoLte 213
1. La situazione debitoria
Dalla lettura dell’atto di pignoramento, notificato alla parte debitrice il 12/04/2000,
si evince che la procedura è stata attivata allo scopo di recuperare un credito di £
752.381.436, corrispondenti a € 388.572,58 (oltre interessi, spese, oneri accessori
ecc.), per effetto dell’inadempimento delle obbligazioni assunte dalla parte debitrice
con atto di mutuo ricevuto dal notaio martini in data 04/11/1986.
oltre a quanto appena riferito risultano in atti pure i seguenti interventi:
2. Le indagini condotte
al fine dell’espletamento dell’incarico nei termini assegnati sono state pertanto
condotte le seguenti attività:
– studio della documentazione in atti;
– comunicazione inizio delle operazioni peritali con raccomandata a.r. del … (all. 3);
– sopralluoghi in data …, … e … come da relativo verbale (all. 4);
– rilievo fotografico (all. 5);
– acquisizione di atti e documenti direttamente dalla Cooperativa esecutata (all. 6):
– atto di acquisto del terreno (6.1);
– elenco descrittivo delle opere realizzate (6.2);
– elaborati di progetto costituiti da planimetria generale in scala 1/500, pianta
dei fabbricati in scala 1/100, profilo n. 1 in scala 1/200, calcolo superfici e
volumi (6.3);
– concessione edilizia n. 689 del 29/12/1983 e relativo certificato di agibilità
n. 2508 del 30/06/1986 per quanto riguarda il maneggio ed i corpi accesso-
ri, nonché la n. 99 del 28/04/1986 e relativo certificato di agibilità n. 281
del 5/02/1988 per quanto riguarda la piscina (6.4);
214 IL NUovo maNUaLe DeL CtU
4. descrizione dell’impianto
Si premette che nonostante la definizione di “impianto sportivo polivalente”, la ti-
pologia e l’articolazione del complesso dei corpi di fabbrica e delle strutture di servi-
zio, attesta in modo inequivocabile la prevalenza dell’attività equestre specificatamen-
te connessa alla disciplina del “salto ostacoli”.
moDeLLI DI PerIzIe SvoLte 215
Club house
È costituita da un vasto salone rettangolare con ampie aperture vetrate sia sul cam-
po di gara (da cui si può accedere) che sul maneggio coperto. vi si aprono alcuni am-
bienti di servizio (w.c., uffici, bar accessibile anche dall’esterno). Una piccola hall fun-
ge da disimpegno dal corridoio che, attraversando il corpo servizi, giunge alle scuderie.
Sul lato sud vi è una sorta di terrazza coperta che rappresenta l’ingresso principa-
le dall’esterno (circa 60 m2). aperta su due lati verso il giardino e il campo gara oggi
viene mestamente utilizzata come ricovero di attrezzi ed oggetti vari.
– Intonaci/finiture esterne: nulla in particolare da riferire dato che l’involucro ester-
no è costituito interamente da pannellatura prefabbricata di lamiera coibentata.
– Intonaci/finiture interne: prevalenza di rivestimento in perline in pino di Svezia
e controsoffittatura analoga.
218 IL NUovo maNUaLe DeL CtU
Corpo servizi
Si tratta di un fabbricato dalla pianta rettangolare piuttosto allungata con lungo cor-
ridoio centrale. Percorrendolo dalla club house verso le scuderie si trovano a destra i
vani destinati agli uffici amministrativi e alla direzione. a sinistra vi sono invece gli
spogliatoi ed i servizi igienici.
I vari locali sono delimitati da ordinari tramezzi in muratura.
Il fabbricato dispone di un vano “tecnico” seminterrato, lasciato al rustico, uti-
lizzato come deposito e locale di sgombero, con accesso tramite una doppia rampa
carrabile.
– Intonaci/finiture esterne: nulla in particolare da riferire dato che l’involucro
esterno è costituito interamente da pannellatura prefabbricata di lamiera coiben-
tata.
– Intonaci/finiture interne: i vari ambienti sono rifiniti con intonaco civile per in-
terni e nel corridoio è presente un controsoffitto dogato.
– Pavimentazione: piastrelle in ceramica.
– Impianto elettrico: presente e funzionante (non chiaro se adeguato norme CeI).
– Impianto idrico/scarichi: funzionanti nei servizi igienici.
– Impianto di riscaldamento/condizionamento: non presente.
– Infissi esterni: in alluminio anodizzato senza serrande.
– Infissi interni: porte tamburate in legno.
– Segni di dissesto e/o degrado: lesioni nelle tramezzature.
– Giudizio sullo stato complessivo di manutenzione: sufficiente.
Scuderie
Si tratta sostanzialmente di un grande capannone con accesso diretto dal piazzale
in cui i ricoveri degli animali e gli altri ambienti di servizio risultano collocati lungo il
perimetro esterno secondo una scontata configurazione a “ferro di cavallo” con inter-
posto un largo corridoio centrale in cui è possibile svolgere le varie attività di prepara-
zione degli animali (tolettaura, strigliatura, sellatura, ferratura, ecc.).
Il fabbricato dispone di un vano “tecnico” seminterrato, lasciato al rustico, utiliz-
zato come deposito e locale di sgombero.
– Intonaci/finiture esterne: i prospetti presentano una zoccolatura di circa 1,00 m
in mattoni di laterizio, sovrastata da una zona in muratura intonacata alta circa
moDeLLI DI PerIzIe SvoLte 219
1,50 m e, infine, sino all’imposta del tetto, si osserva il ritorno della citata pan-
nellatura in lamiera.
– Intonaci/finiture interne: i divisori tra i box dei cavalli risultano anch’essi com-
posti da una zoccolatura in laterizio e una zona sovrastante solo intonacata.
– Pavimentazione: battuto di cemento.
– Impianto elettrico: presente e funzionante (non chiaro se adeguato norme CeI).
– Impianto idrico/scarichi: funzionanti nei servizi igienici.
– Impianto di riscaldamento/condizionamento: non presente.
– Infissi esterni: i vari ambienti interni (box) dispongono di aperture verso l’ester-
no chiuse da infissi ciechi in legno.
– Infissi interni: porte in legno dei box.
– Segni di dissesto e/o degrado: nulla di evidente.
– Giudizio sullo stato complessivo di manutenzione: sufficiente.
maneggio coperto
anche in questo caso si tratta di un ampio capannone, in diretto collegamento con
le scuderie, dalla notevole altezza libera per ottenere una migliore aerazione e ventila-
zione. Il fondo è in terra battuta e, come detto, delle larghe aperture consentono di os-
servare le performance direttamente dalla club house.
– Intonaci/finiture esterne: nulla in particolare da riferire dato che l’involucro
esterno è costituito interamente da pannellatura prefabbricata di lamiera coiben-
tata con delle ampie finestrature per migliorare l’aerazione.
– Intonaci/finiture interne: come sopra, precisando che lungo il perimetro è collo-
cata una controparete di protezione in legno dell’altezza di 2,00 m circa.
– Pavimentazione: campo in terra battuta opportunamente drenato.
– Impianto elettrico: presente e funzionante (non chiaro se adeguato norme CeI).
– Impianto di riscaldamento/condizionamento: non presente.
– Infissi esterni: in alluminio anodizzato senza serrande.
– Infissi interni: non presenti.
– Segni di dissesto e/o degrado: nulla di evidente.
– Giudizio sullo stato complessivo di manutenzione: sufficiente.
Piscina
Come detto la vasca – in cemento armato – ha le dimensioni “semiolimpioniche” (m
12 x 25) ed è perimetrata da una zona pavimentata, il tutto delimitato da siepi ben svilup-
pate. Le condizioni generali non sono buone anche se le problematiche maggiori non ap-
paiono di tipo strutturale ma a carico dell’impiantistica e della guaina del rivestimento.
altre opere accessorie sono costituite da:
– tribune per il pubblico, realizzate in tubi metallici e tavolato calpestabile in legno;
– servizi igienici dotati di fossa chimica;
– tribunetta giuria sopraelevata in tubi metallici e pannelli in legno;
– tre dozzine circa di poste per cavalli in tubi metallici e copertura in onduline,
ubicati lungo i confini sud e nord, dimensioni circa m 3,00 x 2,00 cadauna;
– abbeveratoio;
220 IL NUovo maNUaLe DeL CtU
– n. 18 box (dim. m 3,00 x 3,50 cad.) prefabbricati in legno posti sul confine est
e collocati su un battuto di cemento e n. 8 box in muratura in linea ai preceden-
ti, sempre sul confine est, stesse dimensioni;
– locale bar in struttura precaria ubicato nell’area della piscina;
– riserva idrica costituita da n. 5 vasche da 6 m3 cadauna;
– impianto di depurazione reflui, in atto non funzionante.
Queste, tuttavia, non rappresentano per la struttura che un impegno di poche gior-
nate durante l’arco dell’anno.
Considerata infatti la limitata diffusione di tale sport a livello agonistico, è pres-
soché indispensabile l’inserimento in definiti circuiti organizzativi (di livello regio-
nale o nazionale) anche per utilizzi minimi in tal senso, fermo restando che i risvol-
ti economici non possono ritenersi determinanti nell’economia nella complessiva ge-
stione finanziaria.
Più interessanti appaiono – in generale – le potenzialità per la pratica amatoriale e
di allenamento che, in prevalenza, vengono esercitate dai proprietari degli animali te-
nuti a pensione nello stesso impianto e per la quale viene pagata una retta mensile com-
misurata al complesso dei servizi richiesti.
Nel caso della pensione cosiddetta “all’inglese” tale retta è mediamente stima-
bile in € 250 a cavallo, e riguarda sostanzialmente solo l’alloggio in box e i proprie-
tari provvedono direttamente a quant’altro necessario all’animale (vitto, cure, veteri-
nario, ecc.).
Una ulteriore possibile fonte di reddito è quella derivante dal cosiddetto “avvia-
mento” allo sport ma comporta un non indifferente investimento iniziale, per disporre
di un certo numero di capi e i relativi costi per attrezzature e mantenimento.
Nello specifico caso che ci occupa, la redditività dell’impianto polisportivo – ca-
ratterizzato da una specializzazione agonistica piuttosto spinta e dalla sovrabbondanza
degli spazi di servizio e delle altre immobilizzazioni fisse – risulta però fortemente
condizionata dai costi di gestione e dalle spese di manutenzione ordinaria e straordina-
ria che di certo hanno contribuito al mancato successo dell’attività sotto il profilo fi-
nanziario-imprenditoriale.
Inoltre, si ritiene che siano stati sottovalutati i problemi di natura igienica (non
esclusi i cattivi odori) che la presenza degli animali inevitabilmente comporta a disca-
pito delle attività ricreative complementari: è infatti evidente l’incompatibilità oggetti-
va tra la presenza dei cavalli nei percorsi interni, nei due campi, nella scuderia e nei
box (e relativa concimaia) a pochissima distanza dal solarium, dalla piscina e dalla ter-
razza della club house.
Le suddette riflessioni portano a ritenere alquanto improbabile un recupero di
competitività dell’iniziativa – e, conseguentemente, di appetibilità commerciale ai fi-
ni della vendita – basandosi unicamente su un differente modello di organizzazione
e/o gestione.
L’ipotesi di una totale riconversione dell’attività sportiva in assenza di animali con
un diverso utilizzo dei volumi edilizi e degli spazi aperti configura, a modesto parere
dello scrivente, una soluzione da valutare attentamente per un serio ragionamento in
termini economici.
In proposito si fa osservare che molti centri sportivi in città devono la loro attua-
le floridezza (meeting club, tennis club, ecc.), oltre che alla diversificazione dell’of-
ferta sportiva, soprattutto alla gestione commerciale di attività complementari com-
patibili a livello ricreativo e di socializzazione (bar, piscina, kinderheim, ristorante,
pub, discoteca, ecc.).
222 IL NUovo maNUaLe DeL CtU
In tal modo si raggiunge il duplice obiettivo di allargare il bacino di utenza non so-
lo ai familiari ed amici degli atleti associati ma anche a soggetti del tutto estranei alla
disciplina sportiva estendendo al massimo il periodo di attività delle strutture.
ai fini della forzata vendita e con l’obiettivo di ricavare dalla stessa un importo il
più possibile vicino al valore stimato, si reputa pertanto opportuno ipotizzare una sud-
divisione in lotti del complesso, giovandosi della buona indipendenza funzionale e
strutturale dei vari corpi di fabbrica (peraltro tutti comunque da assoggettare ad inter-
venti manutentivi di varia portata) e, quindi, della potenziale idoneità alla riconversio-
ne economica degli stessi.
Non va sottovalutato che tale riconversione potrebbe ipotizzare destinazioni spor-
tive (palestra, fitness, calcetto, tennis, tiro con l’arco, ecc.) e complementari (ristoran-
te, vendita abbigliamento ed accessori per lo sport, centro benessere, ecc.).
In tal senso si possono individuare i seguenti lotti (cfr. planimetria – all. 11):
Lotto 1.
edificio a (ex club house/corpo servizi 2) con annesso sottostante cantinato e area
sportiva (ex campo gara) e piscina.
Lotto 2.
edificio B (ex corpo servizi 1) + edificio C (ex scuderie) con annesso sottostante
cantinato e stecca di box in muratura e in legno lungo il confine est.
moDeLLI DI PerIzIe SvoLte 225
Lotto 3.
edificio D (ex maneggio coperto) con annessa area sportiva (ex campo prova).
restano di uso condominiale il piazzale per il parcheggio, i percorsi interni, il giar-
dino, gli impianti di adduzione e riserva idrica e gli scarichi fognari e quant’altro non
separabile.
I relativi valori possono essere così computati:
Come può osservarsi, il valore dei tre lotti incide sul totale del costo di costruzio-
ne dei fabbricati e delle rispettive pertinenze, rispettivamente in ragione di circa il 29%
(lotto 1), il 39% (lotto 2) e il 32% (lotto 3).
applicando tali percentuali alle somme relative alle altre opere e strutture che re-
steranno d’uso condominiale, ammontanti in totale ad € 379.850, si otterranno gli im-
porti aggiuntivi di € 110.157, € 148.141 e € 121.552.
L’incidenza su ciascun lotto del valore dell’area, ripartito in base alle stesse per-
centuali, sarà invece rispettivamente di € 135.503, € 182.227 e € 149.520.
premessa
Con giuramento prestato innanzi al Giudice dell’esecuzione, il sottoscritto ha ac-
cettato l’incarico di consulente tecnico d’ufficio per l’esecuzione dei rituali accerta-
menti prodromici all’espropriazione degli immobili pignorati siti in vallefonda, via
delle rose n. 7 [vedi allegato 1] e precisamente, con riferimento alla nota avv. Carluc-
ci in atti:
1. appartamento ubicato al piano terra rialzato a destra (denunciato all’U.t.e. al
n. 498/83);
2. appartamento ubicato al piano secondo a sinistra (denunciato all’U.t.e. al
n. 5359/83).
1. La situazione debitoria
oltre a quanto evidenziato in premessa, risultano anche i seguenti atti di intervento:
2. Le indagini condotte
al fine dell’espletamento dell’incarico nei termini assegnati sono state condotte le
seguenti attività:
– esame degli atti del procedimento;
– comunicazione inizio delle operazioni peritali con raccomandata a.r. del … rin-
novata il …;
– verifica e individuazione degli immobili oggetto del pignoramento;
– formazione dei lotti di vendita;
– verifica e identificazione catastale degli immobili;
– acquisizione delle planimetrie catastali o di progetto;
– ricognizioni e sopralluoghi su ciascun immobile costituente lotto di vendita, con
relativo rilievo fotografico, verifica di rispondenza dimensionale, distributiva e
tipologica alle planimetrie acquisite anche tramite l’esecuzione di rilievi metri-
ci integrali o a campione, nonché verifica sullo stato di possesso dei beni;
– accertamento della regolarità dei fabbricati sotto il profilo urbanistico eseguen-
do la verifica di coerenza tra lo stato dei luoghi e le prescrizioni di progetto ri-
portate nella licenza o concessione edilizia ovvero le dichiarazioni rese per le fi-
nalità ex articolo 40 legge n. 47/85 nei relativi atti di trasferimento;
– accessi presso i competenti uffici comunali al fine di ottenere copia delle even-
tuali licenze o concessioni edilizie, informazioni in ordine all’eventuale esisten-
za di provvedimenti sanzionatori ovvero di pratiche di sanatoria ai sensi delle
leggi n. 47/85 e n. 724/94;
– acquisizione delle cartografie di riferimento a scala adeguata per l’inquadra-
mento territoriale ed urbanistico;
– ricerche di mercato (fonti: agenzie immobiliari, Internet, pubblicazioni specia-
lizzate, dati IStat, informazioni acquisite in loco, annunci aste e vendite giudi-
ziarie, ecc.);
– predisposizione, stesura, copia, collazione e deposito della presente relazione
unitamente a tutti gli allegati della parte generale nonché delle singole relazioni
di stima redatte per ciascun lotto.
moDeLLI DI PerIzIe SvoLte 229
In funzione delle suddette attività di carattere generale sono stati prodotti i seguen-
ti documenti:
– convocazione dei sopralluoghi con la citata r.a.r. [allegato 2];
– verbale di sopralluogo [allegato 3].
Per tutte le suddette ragioni, al fine del rispetto dei termini assegnati e per il con-
tenimento dei costi, è sembrato più ragionevole soprassedere dall’esecuzione di ulte-
riori indagini, fatte salve le valutazioni del G. es. e gli eventuali approfondimenti che
potranno essere ritenuti necessari.
La stima dell’immobile sub n. 1 (appartamento di piano rialzato ex scheda n. 498)
è stata pertanto definita per via indiretta, facendo riferimento – per quanto attiene agli
aspetti estetico-tipologico-manutentivi – ai beni ispezionati.
ai fini della vendita sono stati pertanto individuati due lotti, costituiti per l’appun-
to dai due immobili in questione e, più precisamente:
Lotto a: appartamento sito in vallefonda, via delle rose n. 7 (edificio 1), piano
rialzato a destra, indicato al N.C.e.U. al fg. 19, part.lla 197/2 (denunziato con scheda
n. 498/83).
Lotto 2: appartamento sito in vallefonda, via delle rose n. 7 (edificio B), piano
secondo a sinistra, indicato al N.C.e.U. al fg. 19, part.lla 197/12 (denunziato con sche-
da n. 5539/83).
moDeLLI DI PerIzIe SvoLte 231
Lotto 1
appartamento facente parte del fabbricato sito in vallefonda con ingresso da via del-
le rose n. 7 (edificio 1), scala a, piano terra rialzato a destra, composto da tre vani ed ac-
cessori, per complessivi ca. 95 m2 coperti oltre m2 14 ca. relativamente ai due balconi.
Individuato al N.C.e.U. al fg. 19 part.lla 197/2 (denuncia n. 498/83), zc. 2, cat.
a/2, cl. 7, cons. 5,5 vani cat., rendita € 426,08.
Confina con appartamento complanare, con distacco da proprietà di terzi, con an-
drone e vano scala.
L’alloggio gode di diritto di parcheggio per una autovettura nell’apposita area co-
sì vincolata.
Pervenuta detta unità immobiliare al debitore con atto notaio mancini del
23/05/1984, reg.to il 25/05/1984 al n. 1826.
Il fabbricato risulta realizzato in forza di concessione edilizia n. 321-322
dell’8/05/1981 ovvero n. 2301 del 31/07/1984 riferita nel citato atto notarile (abitabi-
lità dell’8/09/1983).
L’edificio condominiale si sviluppa su quattro livelli: cantinato, piano rialzato, pri-
mo e secondo destinati a civile abitazione (v. atto di provenienza). esso risulta ultima-
to in tutte le sue parti e definito con intonaco civile per esterni su tutte le facciate.
Gli impianti idrico ed elettrico sono apparsi nella norma, mentre le condizioni
complessive di conservazione e manutenzione risultano non ottimali essendosi riscon-
trate alcune lesioni in varie zone dell’intonaco, specie in corrispondenza delle soluzio-
ni di continuità calcestruzzo-muratura.
L’unità immobiliare si compone di “sala, tre stanze, cucina, w.c. bagno, w.c. sus-
sidiario, due ripostigli e disimpegno”, ha accesso direttamente dall’androne dello sta-
bile che, a sua volta, accede agli spazi esterni condominiali.
Sinteticamente si riportano le principali caratteristiche costruttive e di rifinitura,
precisando che l’altezza utile dei vani è di ca. m 2,80.
– Strutture: di fondazione, di elevazione e solai in cemento armato; tamponamen-
ti in blocchi di calcarenite tufacea; tramezzi in segati di calcarenite tufacea.
– Intonaci/finiture interne dell’appartamento: intonaco civile per interni e idropit-
tura alle pareti, bagni e cucina in ceramica.
– Pavimentazione: piastrelle in ceramica.
– Impianto di riscaldamento/condizionamento: piastre riscaldanti elettriche.
– Infissi esterni: ante in ferro e serrande in plastica.
– Infissi interni: porte tamburate in legno.
– Segni di dissesto e/o degrado: fessurazioni nell’intonaco in corrispondenza del-
le soluzioni di continuità calcestruzzo-muratura, lesioni nella struttura dei bal-
coni per carbonatazione del calcestruzzo, segni di umidità da risalita.
– Spazi e sistemazioni esterne: area condominiale recintata parte pavimentata,
parte attrezzata a giardino parte vincolata a parcheggio.
– Giudizio sullo stato complessivo di manutenzione: sufficiente.
stata successivamente interessata da interventi o modifiche per cui era necessario il ri-
lascio di licenza o concessione edilizia né che sia stata presentata istanza di condono.
Nella scheda che segue sono riportati i dati ed i parametri di riferimento utilizzati
per la determinazione del valore di stima, precisando che il valore unitario applicato,
pari a 1.100 €/m2, corrisponde alla media di quelli rilevati nel contesto di riferimento.
La determinazione della potenzialità reddituale è stata effettuata invece raffrontando
ed adeguando, in base a buon senso ed esperienza, gli importi riscontrati per le locazio-
ni nella zona. Si precisa infine che per tener conto della necessità di operare con una cer-
ta urgenza interventi manutentivi per rimediare agli inconvenienti riscontrati, si è ritenu-
to corretto applicare una percentuale di deprezzamento pari al 10% del valore finale.
ai fini della stima la superficie commerciale lorda ammonta a 102 m2 così com-
putata:
– appartamento: ca. 95 m2 coperti;
– balconi: il 50% di ca. 14 m2.
aLLeGatI:
a1. atto di provenienza;
a2. note di trascrizione delle concessioni edilizie;
a3. planimetria;
a4. visura catastale;
a4. rilievo fotografico.
Scheda di valutazione
Lotto A
Valutazione in base al criterio del valore di mercato
Superficie commerciale Sc m2 102
Prezzo medio unitario rilevato nella zona per immobili
con caratteristiche simili a quello in esame P €/m2 1.100,00
valore di mercato Sc x P = vm € 112.200,00
Lotto B
appartamento facente parte del fabbricato sito in vallefonda, via delle rose n. 7
(edificio B), scala a, piano secondo a sinistra, costituito da quattro vani ed accessori,
per complessivi 115 m2 coperti oltre m2 14 relativamente ai due balconi.
Individuato al N.C.e.U. al fg. 19, part.lla 197/12 (denuncia n. 5359/83), zc. 2, cat.
a/2, cl. 7, cons. 6 vani cat., rendita € 464,81.
Confina con vano scala, con appartamento della stessa scala, con area destinata a
parcheggio e terreno libero.
L’alloggio gode di diritto di parcheggio per una autovettura nell’apposita area a ta-
le scopo vincolata.
Pervenuta detta unità immobiliare al debitore con atto notaio mongibello del
12/06/1984, reg.to il giorno 11/06/1984 al n. 2023.
Il fabbricato risulta realizzato in forza di concessione edilizia n. 357 dell’8/07/1981
e si sviluppa su quattro livelli: cantinato destinato a deposito, piano rialzato, primo e
secondo destinati a civile abitazione. esso risulta ultimato in ogni sua parte e definito
con intonaco civile per esterni su tutte le facciate.
Gli impianti idrico ed elettrico sono apparsi nella norma, mentre le condizioni
complessive di conservazione e manutenzione risultano non ottimali essendosi riscon-
trate alcune lesioni in varie zone dell’intonaco, specie in corrispondenza delle soluzio-
ni di continuità calcestruzzo-muratura.
L’unità immobiliare, che si compone di sala, salone pari a due stanze, due camere,
w.c. bagno e ripostiglio, ha accesso dalla scala condominiale collegata all’androne del-
lo stabile la quale, a sua volta, accede agli spazi esterni condominiali.
In atto risulta locata per l’importo di € 425,00 mensili.
Gli impianti idrico ed elettrico sono apparsi nella norma, mentre le condizioni
complessive di conservazione e manutenzione risultano non ottimali essendosi riscon-
trate alcune lesioni in varie zone dell’intonaco, specie in corrispondenza delle soluzio-
ni di continuità calcestruzzo-muratura.
Sinteticamente si riportano le principali caratteristiche costruttive e di rifinitura,
precisando che l’altezza utile dei vani è di ca. m 2,80.
– Strutture: di fondazione, di elevazione e solai in cemento armato; tamponamen-
ti in blocchi di calcarenite tufacea; tramezzi in segati di calcarenite tufacea.
– Intonaci/finiture interne dell’appartamento: intonaco civile per interni e idropit-
tura alle pareti, bagni e cucina in ceramica.
– Pavimentazione: piastrelle in ceramica.
– Impianto di riscaldamento/condizionamento: piastre riscaldanti elettriche.
– Infissi esterni: ante in ferro e serrande in plastica.
– Infissi interni: porte tamburate in legno.
– Segni di dissesto e/o degrado: fessurazioni nell’intonaco in corrispondenza del-
le soluzioni di continuità calcestruzzo-muratura, lesioni nella struttura dei bal-
coni per carbonatazione del calcestruzzo.
– Spazi e sistemazioni esterne: area condominiale pavimentata e recintata, par-
cheggio.
– Giudizio sullo stato complessivo di manutenzione: sufficiente.
moDeLLI DI PerIzIe SvoLte 235
aLLeGatI:
B1. nota di trascrizione atto di provenienza;
B2. nota di trascrizione concessione edilizia;
B3. planimetria;
B4. visura catastale;
B5. rilievo fotografico.
Scheda di valutazione
Lotto B
Valutazione in base al criterio del valore di mercato
Superficie commerciale Sc m2 122
Prezzo medio unitario rilevato nella zona per immobili
con caratteristiche simili a quello in esame P €/m2 1.100,00
valore di mercato Sc x P = vm € 134.200,00
Valutazione in base al criterio della capitalizzazione del reddito
Fitto mensile € 425,00 x mesi 12 reddito Lordo annuo r.a.L. € 5.100,00
Spese, tasse, ecc. 17% x r.a.L. a detrarre S € 867,00
reddito Netto r.N. € 4.233,00
tasso medio della redditività immobiliare rilevato
nella zona t % 3,50
valore di capitalizzazione r.N. / t = vc € 120.942,86
Valutazione finale
valore di stima quale media degli importi precedentemente
individuati v = (vm+vc)/2 = € 127.571,43
Deprezzamento 10% € 12.757,14
valore finale in c.t. € 114.814,00
236 IL NUovo maNUaLe DeL CtU
Lotto A
appartamento facente parte del fabbricato sito in vallefonda con ingresso da via
delle rose n. 7 (edificio 1), scala a, piano terra rialzato a destra, composto da tre vani
ed accessori, per complessivi 95 m2 coperti oltre m2 14 relativamente ai due balconi.
Individuato al N.C.e.U. al fg. 19 part.lla 197/2 (denuncia n. 498/83), zc. 2, cat.
a/2, cl. 7, cons. 5,5 vani cat., rendita € 426,08.
Confina con appartamento complanare, con distacco da proprietà di terzi, con an-
drone e vano scala. L’alloggio gode di diritto di parcheggio per una autovettura nell’ap-
posita area a tale scopo vincolata.
valore attribuito € 104.914.
Lotto B
appartamento facente parte del fabbricato sito in vallefonda, via delle rose n. 7
(edificio B), scala a, piano secondo a sinistra, costituito da quattro vani ed accessori,
per complessivi ca. 115 m2 coperti oltre m2 14 ca. relativamente ai due balconi.
Individuato al N.C.e.U. al fg. 19 part.lla 197/12 (denuncia n. 5359/83), zc. 2, cat.
a/2, cl. 7, cons. 6 vani cat., rendita € 464,81.
Confina con vano scala, con appartamento della stessa scala, con area destinata a
parcheggio e terreno libero. L’alloggio gode di diritto di parcheggio per una autovettu-
ra nell’apposita area a tale scopo vincolata.
valore attribuito € 114.814.
La presente, completa di n. 7 allegati relativi alla parte generale (elencati in calce)
nonché di tutti quelli enumerati nei paragrafi riguardanti i singoli lotti di vendita, vie-
ne depositata in un originale ed una copia in forma cartacea ed una ulteriore copia su
supporto informatico (CD-rom).
aLLeGatI della parte generale:
1. verbale di giuramento;
2. raccomandata a.r. del … rinnovata il …;
3. verbale di sopralluogo;
4. elenco schede denunzia fabbricato al Catasto;
5. planimetria generale in scala 1/500 edifici 1 e 2;
6. stralcio Piano regolatore Generale in scala 1/5000 con individuazione lotti di
vendita;
7. stralcio aerofotogrammetria in scala 1/10000.
premessa
Con ordinanza del … il sottoscritto è stato nominato C.t.U. in relazione alla cau-
sa iscritta al n. 1234/07 del ruolo Generale promossa dalla signora rossini Grazia con-
moDeLLI DI PerIzIe SvoLte 237
tro Bianchi emanuele e Globus s.r.l., al fine di effettuare accertamenti tecnici su un im-
mobile sito in Belcollina, via Germania n. 10/12.
Il giuramento di rito è stato prestato il giorno … e in quella sede si è avuta cono-
scenza del seguente quesito:
“… si dispone CTU al fine di indicare il valore venale del cespite comune costitui-
to dall’appartamento e dall’annesso box alla data del luglio 2006 tenuto conto dell’in-
cidenza riduttiva sul valore di mercato dall’assegnazione in uso all’attrice... il CTU
dovrà pertanto specificare la riduzione del detto valore venale computando a parte il
diritto d’uso a favore dell’attrice”.
Per l’espletamento dell’incarico è stato concesso termine di 90 giorni decorrenti
dalla data dello stesso giuramento.
I fascicoli delle produzioni legali consegnati all’atto del giuramento sono costitui-
ti dai seguenti documenti.
– omissis –
1. Le attività condotte
La raccolta dei dati, necessari alla verifica delle informazioni riportate nella docu-
mentazione in atti e alle valutazioni richieste, è stata condotta effettuando:
– studio della documentazione approntata dai rispettivi legali e della perizia giu-
rata di parte prodotta dall’attrice;
– apposito sopralluogo;
– rilievo fotografico;
– reperimento della cartografia della zona presso la ripartizione Urbanistica del
Comune per l’inquadramento territoriale;
– acquisizione di visura e planimetria catastale;
– indagine di mercato per la determinazione dei prezzi di vendita e degli affitti re-
lativamente ad immobili con caratteristiche intrinseche ed estrinseche confron-
tabili con quelli in esame.
1.1. La controversia
Con atto notarile del 26/07/2006, il sig. Bianchi e. – convenuto contumace nonché
marito separato dell’attrice – ha venduto alla Globus s.r.l. gli immobili su cui vertono
i richiesti accertamenti tecnici.
La signora rossini G. – alla quale è stato assegnato l’uso degli stessi con ordinan-
za del Presidente del tribunale del 19/11/2006 – sostenendo la simulazione di tale ven-
dita a causa dell’incongruità del prezzo, chiede l’annullamento o la revoca dell’atto,
domande però del tutto contestate dalla Globus s.r.l. unica comparente in giudizio.
Il box di pertinenza, localizzato nella stecca dei garage all’interno dell’area condo-
miniale, non è risultato ispezionabile all’atto del sopralluogo in quanto fuori dalla di-
sponibilità dell’attrice, come dichiarato dalla stessa che tuttora abita invece l’apparta-
mento. Sulla stessa pertinenza non è stata riferita alcuna osservazione specifica né dal-
la ricognizione esterna del corpo garage emerge alcunché di significativo in termini di
possibili problematiche manutentive o difetti. Si ritiene pertanto ragionevole ipotizza-
re che anche questo bene si trovi in condizioni di manutenzione e conservazione nor-
mali o comunque accettabili.
Per quanto riguarda invece il box, i prezzi medi degli affitti si collocano tra €
100,00 e 200,00 mensili.
a partire dall’importo medio mensile di € 150,00 si otterrà:
– reddito lordo annuo € 1.800;
– spese e imposte complessive € 200 (circa l’11% del reddito lordo, considerate
le minori spese per manutenzione straordinaria rispetto all’appartamento);
– reddito netto € 1.600;
– saggio di capitalizzazione 4% (più alto, rispetto a quello applicato all’apparta-
mento, per tener conto dei maggiori rischi di sfitto e inesigibilità).
aLLeGatI:
1. verbale di giuramento;
2. verbale di sopralluogo;
3. rilievo fotografico;
4. visura catastale;
5. planimetria catastale in scala 1/200;
6. stralcio aerofotogrammetria in scala 1/2000;
7. tabella per il calcolo del diritto d’uso.
245
Parte Quarta
formulario
247
n modello 1
istanza per l’iscrizione all’albo dei consulenti tecnici d’ufficio
Luogo, data …
Ill.mo dott. …
Presidente del tribunale di …
Allegati:
1. fotocopia del documento di identità;
2. attestazione del versamento per tassa di concessione governativa.
In fede
…
248 IL nuOvO manuaLe deL Ctu
n modello 2
istanza per l’iscrizione all’albo dei periti
Luogo, data …
Ill.mo dott. …
Presidente del tribunale di …
Allegati:
1. fotocopia del documento di identità;
2. attestazione del versamento per tassa di concessione governativa.
In fede
…
fOrmuLarIO 249
n modello 3
comunicazione di avvenuta iscrizione all’albo del tribunale
trIbunaLe dI …
egr. dott. …
via …
CaP … Città …
Luogo, data …
Il Segretario del Comitato
…
n
n modello 4
ordinanza ammissiva della consulenza
trIbunaLe dI …
Il Giudice Istruttore
P.Q.m.
Luogo, data …
Il Giudice
…
250 IL nuOvO manuaLe deL Ctu
n modello 5
avviso di nomina
trIbunaLe dI …
egr. dott. …
via …
CaP … Città …
Il Cancelliere
avvisa che in data il G.I. dott. … ha emesso ordinanza nella causa … contro …
nominando il consulente tecnico d’ufficio e rinviando per il giuramento all’udien-
za del … alle ore … .
Luogo, data …
Il Cancelliere
…
n
n modello 6
decreto di nomina (accertamento tecnico preventivo)
trIbunaLe dI …
Luogo, data …
Il Presidente
…
fOrmuLarIO 251
n modello 7
istanza di astensione dall’incarico
Luogo, data …
Ill.mo dott. …
Giudice Istruttore
tribunale di …
In fede
…
n
n modello 8
istanza di rinvio del conferimento dell’incarico per gravi
motivi
Luogo, data …
Ill.mo dott. …
Giudice Istruttore
tribunale di …
In fede
…
252 IL nuOvO manuaLe deL Ctu
n modello 9
verbale di giuramento
trIbunaLe dI …
all’udienza del … innanzi al Giudice dott. … sono presenti i procuratori delle parti
– avv. …;
– avv. …;
nonché … oltre il nominato Consulente tecnico d’ufficio … .
Il Giudice
Il Giudice
Il Giudice
…
fOrmuLarIO 253
n modello 10
comunicazione di inizio delle operazioni peritali
raCCOmandata a.r./faX/teLeGramma
Luogo, data …
egr. avvocato …
via …
CaP… Luogo …
egr. avvocato …
via …
CaP… Luogo …
Con riferimento alla causa in oggetto, si avvisa che in data … il sottoscritto Ctu
darà inizio alle operazioni peritali.
Si rammenta alle parti la facoltà di nominare loro consulenti tecnici non oltre l’i-
nizio delle operazioni peritali.
alla parte … si rammenta altresì l’onere di corrispondere l’acconto disposto dal G.I.
n modello 11
verbale di inizio delle operazioni peritali
alle ore … si chiude il verbale dopo averne dato lettura alle parti e dando atto che
è stato versato al Ctu l’acconto disposto dal G.I. a titolo di fondo spese.
L.C.S. …
n modello 12
convocazione di sopralluogo
raCCOmandata a.r./faX/teLeGramma
Luogo, data …
egr. avvocato …
via …
CaP… Luogo …
egr. avvocato …
via …
CaP… Luogo …
n modello 13
verbale di sopralluogo
verbaLe dI SOPraLLuOGO
n modello 14
convocazione di riunione
raCCOmandata a.r./faX/teLeGramma
Luogo, data …
egr. avvocato …
via …
CaP… Luogo …
egr. avvocato …
via …
CaP… Luogo …
n modello 15
verbale di riunione
verbaLe dI rIunIOne
Il giorno … alle ore … in via … presso lo studio del sottoscritto … nominato Ctu
in relazione alla causa in oggetto, secondo quanto disposto con convocazione del
…, sono presenti:
– avvocato … per la parte attrice;
– avvocato … per parte convenuta.
nel corso della riunione vengono trattati i seguenti argomenti … .
Le parti osservano rispettivamente … .
Si conviene altresì che … .
alle ore … si chiude il verbale dopo averne dato lettura alle parti.
L.C.S. …
n modello 16
istanza di accesso agli atti presso una pubblica amministrazione
Luogo, data …
Spett. …
via …
CaP… Luogo …
Il sottoscritto …, nominato Consulente tecnico d’ufficio dal G.I. dott. … con ordi-
nanza del … è stato incaricato di eseguire accertamenti tecnici sul eseguente im-
mobile … di proprietà del sig. …, nato il… a … .
al fine dell’espletamento dell’incarico si rivolge istanza di accesso agli atti ammi-
nistrativi ai sensi della legge n. 241/1990 al fine di consultare il fascicolo ammini-
strativo conservato presso codesto ente e, ove necessario, ottenere il rilascio di co-
pia dei documenti di interesse.
Si rappresenta l’urgenza tenuto conto dei termini assegnati dall’a.G. .
Si precisa che le informazioni riferite relativamente alla titolarità, oggetto e conte-
nuti dell’incarico sono rese sotto forma di dichiarazione sostitutiva di atto di noto-
rietà ai sensi del d.P.r. n. 445/2000 e s.m.i. .
Allegati:
– copia del proprio documento di riconoscimento;
– provvedimento di nomina del tribunale di … .
n modello 17
richiesta copia documenti presso uffici privati
Luogo, data …
egr. dott. …
via …
CaP… Luogo …
n modello 18
istanza di sospensione delle operazioni peritali
Luogo, data …
Ill.mo dott. …
Giudice Istruttore
tribunale di …
oggetto: procedimento … contro … (R.G. n. …)
Istanza di sospensione delle operazioni peritali
La questione oggetto delle domande della parte attrice sig. …, riguarda … .
Il giuramento di rito del sottoscritto … è avvenuto all’udienza del … e in tale oc-
casione è stato assegnato termine di giorni … per rispondere ai seguenti quesiti…
Le operazioni peritali hanno avuto inizio il … e hanno finora contemplato le se-
guenti attività …
Considerato che nel corso delle operazioni peritali sono insorte questioni inerenti …
si rassegna che, in tali condizioni, non è possibile proseguire le operazioni peritali.
In attesa delle conseguenti determinazioni e disposizioni della S.v., si chiede che
le operazioni peritali vengano sospese.
Il Consulente Tecnico d’Ufficio
…
fOrmuLarIO 259
n modello 19
istanza per integrazione fondo spese
Luogo, data …
Ill.mo dott. …
Giudice Istruttore
tribunale di …
n modello 20
istanza di proroga del termine di consegna dell’elaborato
peritale
Luogo, data …
Ill.mo dott. …
Giudice Istruttore
tribunale di …
n modello 21
istanza di autorizzazione all’ausilio di collaboratore
specializzato
Luogo, data …
Ill.mo dott. …
Giudice Istruttore
tribunale di …
oggetto: procedimento … contro … (R.G. n. …)
Istanza di autorizzazione ad avvalersi dell’ausilio di collaboratore
specializzato
La questione oggetto delle domande della parte attrice sig. …, riguarda … .
Il giuramento di rito del sottoscritto … è avvenuto all’udienza del … e in tale occa-
sione è stato assegnato termine di giorni… per rispondere ai seguenti quesiti … .
Le operazioni peritali hanno avuto inizio il … e hanno finora contemplato le se-
guenti attività … .
Considerato che … si chiede di essere autorizzato ad avvalersi dell’ausilio di un pro-
fessionista di fiducia specializzato in materia di … e a sostenere le conseguenti spese.
Ove per la S.v. nulla osti, si designa il dott. … con studio in …, via … .
Il Consulente Tecnico d’Ufficio
…
n
n modello 22
istanza di autorizzazione all’ausilio di personale
specializzato
Luogo, data …
Ill.mo dott. …
Giudice Istruttore
tribunale di …
oggetto: procedimento … contro … (R.G. n. …)
Istanza di autorizzazione ad avvalersi dell’ausilio di personale
specializzato
La questione oggetto delle domande della parte attrice sig. …, riguarda … .
Il giuramento di rito del sottoscritto … è avvenuto all’udienza del … e in tale occa-
sione è stato assegnato termine di giorni … per rispondere ai seguenti quesiti … .
Le operazioni peritali hanno avuto inizio il … e hanno finora contemplato le se-
guenti attività … .
Considerato che si chiede di essere autorizzato ad avvalersi dell’ausilio di perso-
nale di fiducia specializzato in … e a sostenere le conseguenti spese.
Ove per la S.v. nulla osti, si designa il sig. … domiciliato in…, via … .
Il Consulente Tecnico d’Ufficio
…
fOrmuLarIO 261
n modello 23
istanza di autorizzazione a richiedere l’assistenza della forza
pubblica e di personale specializzato
Luogo, data …
Ill.mo dott. …
Giudice Istruttore
tribunale di …
n modello 24
istanza di sostituzione per gravi motivi
Luogo, data …
Ill.mo dott. …
Giudice Istruttore
tribunale di …
n modello 25
verbale di conciliazione/transazione
verbaLe dI COnCILIazIOne
Il giorno … alle ore … in via … presso lo studio del sottoscritto … nominato Ctu
in relazione alla causa in oggetto, secondo quanto disposto con convocazione del
…, sono presenti:
– avvocato … per la parte attrice;
– avvocato … per parte convenuta;
– …;
– ….
Premesso che:
– all’udienza del … è stato affidato l’incarico di Ctu;
– le operazioni peritali hanno avuto inizio il …presso …;
– le parti hanno manifestato la volontà di raggiungere un accordo.
alle ore … si chiude il verbale dopo averne dato lettura alle parti, restando onera-
to il Ctu di sottoporne i contenuti al G.I.
L.C.S. …
n modello 26
relazione di consulenza tecnica d’ufficio
Luogo, data …
Ill.mo dott. …
Giudice Istruttore
tribunale di …
Premessa
Con ordinanza del G.I., dott. … in data …, il sottoscritto … – regolarmente iscrit-
to all’Ordine … della provincia di … e all’albo dei Consulenti di questo tribuna-
le – è stato nominato consulente tecnico d’ufficio nel procedimento n. … r.G. pro-
mosso da … contro … .
Il giuramento di rito è avvenuto all’udienza del … e in quella sede si è accettato
l’incarico di rispondere ai seguenti quesiti:
“… 1. …
2. …
3. …”
Il termine assegnato per la consegna dell’elaborato peritale è stato fissato in gior-
ni … dal giuramento mentre le operazioni peritali hanno avuto inizio in data … .
dalla lettura degli atti di causa, le richieste di parte attrice riguardano in partico-
lare … .
Parte convenuta deduce in proposito che … .
nel corso delle operazioni peritali è stata inoltre formata o acquisita la seguente
documentazione:
– …
– …
Precisazioni introduttive
– …
– …
Risposte ai quesiti
1. …
2. …
3. …
Conclusioni …
La presente relazione, completa degli allegati sotto elencati, viene depositata uni-
tamente a n. … copie a disposizione delle parti.
Si restituiscono contestualmente i fascicoli delle rispettive produzioni legali ritira-
ti in sede di giuramento.
Allegati
1. verbale di giuramento;
2. nota di convocazione delle parti per l’inizio delle operazioni peritali;
3. verbale di inizio delle operazioni peritali;
4. nota di convocazione sopralluogo;
5. verbale di sopralluogo;
6. stralcio planimetrico per inquadramento territoriale e urbanistico;
7. planimetria immobile;
8. rilievo metrico;
9. rilievo fotografico;
….
….
….
Il Consulente Tecnico d’Ufficio
…
266 IL nuOvO manuaLe deL Ctu
n modello 27
scheda di valutazione immobile
Superficie commerciale Sc = m2
Prezzo medio unitario rilevato nella zona per
immobili con caratteristiche simili a quello in esame P = €/m2
valore di mercato Sc x P = vm = €
Valutazione finale
valore di stima quale media degli importi
precedentemente individuati v = (vm+vc)/2 v = €
n
n modello 28
verbale di giuramento per accertamento tecnico preventivo
verbaLe dI GIuramentO
Il Cancelliere
…
fOrmuLarIO 267
n modello 29
verbale di giuramento per procedura fallimentare
verbaLe dI GIuramentO
n modello 30
verbale di asseverazione (perizia giurata)
verbaLe dI GIuramentO
Il Tecnico Il Cancelliere
… …
268 IL nuOvO manuaLe deL Ctu
n modello 31
osservazioni del ctp
Luogo, data …
Ill.mo dott. … Giudice Istruttore
tribunale di …
oggetto: procedimento … contro … (R.G. n. …)
Il sottoscritto … nominato Consulente tecnico da parte di … nella causa in ogget-
to, letta la relazione di Ctu depositata il … sottopone all’attenzione della S.v. le
seguenti osservazioni e rilievi critici:
1. a pag. … della sua relazione il Ctu afferma che “ …”.
nel merito si fa presente che … .
2. …
3. …
Si resta in attesa di conoscere le controdeduzioni del Ctu in ordine alle superiori
osservazioni.
Il Consulente tecnico di parte
…
n
n modello 32
nota spese e proposta competenze
Luogo, data …
Ill.mo dott. … Giudice Istruttore
tribunale di …
oggetto: procedimento … contro … (R.G. n. …). Nota spese e proposta competenza
n modello 33
tabella di calcolo delle spese
SPeSe
(articolo 7, legge 8 luglio 1980, n. 319 e articolo 56 T.U.)
voce importo
Catastali …
visure ipotecarie …
Postali …
Servizi amministrativi e commissioni …
Cancelleria/copia/rilegatura …
benzina, trasporti, parcheggi …
Servizi di informatica e riproduzione …
marche …
diritti per servizi amministrativi (certificato destinazione
urbanistica, rilascio di copie, ecc.) …
Servizi di telecomunicazione (telefono, internet, ecc.) …
Spese per ausiliari (compreso Iva, ecc.) …
tOtaLe …
270 IL nuOvO manuaLe deL Ctu
n modello 34
tabella di calcolo degli onorari commisurati al tempo (vaca-
zioni)
COmPetenze
(articolo 1, legge 8 luglio 1980, n. 319 e articolo 50 T.U. D.P.R. n. 115/2002)
Onorario a vacazione
(articolo 4, legge 8 luglio 1980, n. 319 e D.M. 30/05/2002)
ImPOrtO tOtaLe
voce n.
Giuramento, ritiro e studio del fascicolo …
formalità per l’avvio delle operazioni peritali …
Inizio delle operazioni peritali …
Sopralluoghi …
restituzione e/o digitalizzazione rilievi …
riunioni con le parti …
riunioni con ausiliari …
esame nuovi documenti …
Corrispondenza e comunicazioni …
accessi presso uffici pubblici …
accessi presso uffici privati …
ricerca di mercato …
Predisposizione e deposito istanze (di proroga dei termini, ecc.) …
analisi tecniche …
Stesura della relazione …
Predisposizione allegati …
revisione generale e editing finale …
Stampa e riproduzione …
deposito …
tOtaLe …
fOrmuLarIO 271
n modello 35
tabella di calcolo degli onorari a percentuale in materia di
costruzioni edilizie, impianti, infrastrutture, ecc.
tOtaLI … …
n
n modello 36
tabella di calcolo degli onorari a percentuale in materia di
estimo
tOtaLI … …
272 IL nuOvO manuaLe deL Ctu
n modello 37
tabella di calcolo degli onorari a importo variabile
COmPetenze
(articolo 1, legge 8 luglio 1980, n. 319 e articolo 50 T.U. D.P.R. n. 115/2002)
n modello 38
tabella di calcolo dell’indennità di trasferta con mezzo pro-
prio di trasporto
IndennItÀ
(esercizio dell’incarico fuori dal comune di residenza – articolo 9,
legge 8 luglio 1980 n. 319 e articolo 55 T.U. D.P.R. n. 115/2002)
n modello 39
tabella riepilogativa di spese e competenze
rIePILOGO GeneraLe
a. spese tOtaLe …
e. indennità di trasferta
missioni imp. totali … …
riepilogo sintetico
n modello 40
ordinanza di liquidazione per spese e onorario
trIbunaLe dI …
Il Giudice
tOtaLe …
Pone tale somma, oltre Iva e CPa nelle misure previste e dedotto l’acconto, se ver-
sato, provvisoriamente a carico di … .
Luogo, data
Il Giudice
…
276 IL nuOvO manuaLe deL Ctu
n modello 41
decreto di liquidazione per spese e onorario
trIbunaLe dI …
Pone tale somma, oltre Iva e CPa nelle misure previste e dedotto l’acconto, se ver-
sato, provvisoriamente a carico del ricorrente.
Luogo, data
Il Presidente
…
fOrmuLarIO 277
n modello 42
ricorso avverso il provvedimento di liquidazione
Luogo, data …
Ill.mo dott. …
Presidente del tribunale di …
n modello 43
nota di richiesta pagamento acconto per fondo spese
raCCOmandata a.r./faX/teLeGramma
Luogo, data …
egr. sig. …
c/o studio legale avvocato …
via …
CaP… Luogo …
Con riferimento a quanto disposto dal G.I. dott. … all’udienza di conferimento del-
l’incarico in oggetto tenutasi il …, si evidenzia qui di seguito l’ammontare delle
competenze complessive che con la presente si richiedono a stretto giro di posta:
a. acconto …
b. Cassa ordine 2% di a …
C. I.v.a. 20% di a …
SOmmanO …
Precisando che l’operazione non è/è soggetta ad Iva ai sensi del d.P.r. n. 633/1972
in quanto non trattasi/trattasi di prestazione professionale autonoma abituale, si fa pre-
sente che al momento del pagamento sarà rilasciato documento valido fiscalmente.
n modello 44
nota di richiesta pagamento saldo competenze
raCCOmandata a.r./faX/teLeGramma
Luogo, data …
egr. sig. …
c/o studio legale avvocato …
via …
CaP… Luogo …
Con riferimento all’ordinanza del G.I. dott. … in data … con la quale è stata di-
sposta la liquidazione dei compensi relativi alla Ctu, si evidenzia qui di seguito
l’ammontare delle competenze complessive che con la presente si richiedono:
a. Onorario …
b. Cassa ordine 2% di a …
C. I.v.a. 20% di a …
d. rimborso spese esenti …
e. a detrarre acconto versato – …
SOmmanO …
Precisando che l’operazione non è/è soggetta ad Iva ai sensi del d.P.r. n. 633/1972
in quanto non trattasi/trattasi di prestazione professionale autonoma abituale, si pre-
cisa che al momento del pagamento sarà rilasciato documento valido fiscalmente.
n modello 45
parcella
rICevuta/fattura n. … deL …
Luogo, data …
egr. sig. …
c/o studio legale avvocato …
via …
CaP… Luogo …
oggetto: consulenza tecnica d’ufficio relativa alla causa … contro … (R.G. n. …)
Con riferimento all’ordinanza del G.I. dott. … in data … con la quale è stata di-
sposta la liquidazione dei compensi relativi alla prestazione professionale in ogget-
to, si dichiara di ricevere:
a. Onorario …
b. Cassa ordine 2% di a …
C. I.v.a. 20% di a …
d. rimborso spese esenti …
e. a detrarre acconto versato – …
SOmmanO …
Si precisa che l’operazione non è/è soggetta ad Iva ai sensi del d.P.r. n. 633/1972
in quanto non trattasi/trattasi di prestazione professionale autonoma abituale.
Il Consulente Tecnico d’Ufficio
…
n
n modello 46
trasmissione della parcella
raCCOmandata a.r.
Luogo, data …
egr. sig. …
c/o studio legale avvocato …
via …
CaP… Luogo …
oggetto: procedimento … contro … (R.G. n. …). Trasmissione parcella
Con riferimento all’ordinanza del G.I. dott. … in data … con la quale è stata di-
sposta la liquidazione dei compensi relativi alla Ctu, si allega corrispondente par-
cella per l’importo complessivo di … invitando ad effettuare il pagamento entro
giorni … dal ricevimento della presente mediante … .
Il Consulente Tecnico d’Ufficio
…
fOrmuLarIO 281
n modello 47
tabella di calcolo dei diritti di usufrutto e nuda proprietà
da 0 a 21 95,25 4,75
da 21 a 30 90,00 10,00
da 31 a 40 84,75 15,25
da 41 a 45 79,50 20,50
da 46 a 50 74,25 25,75
da 51 a 53 69,00 31,00
da 54 a 56 63,75 36,25
da 57 a 60 58,50 41,50
da 61 a 63 53,25 46,75
da 64 a 66 48,00 52,00
da 67 a 69 42,75 57,25
da 70 a 72 37,50 62,50
da 73 a 75 32,25 67,75
da 76 a 78 27,00 73,00
da 79 a 82 21,75 78,25
da 83 a 86 16,50 83,50
da 87 a 92 11,25 88,75
da 93 a 99 6,00 94,00
n
n modello 48
interessi legali
n modello 49
denuncia inizio attività
Luogo, data …
In fede
…
283
Parte Quinta
appendice normativa
285
selezione normativa
2. il consulente può essere ricusato dalle parti per i motivi indicati nell’articolo 5175.
3. della ricusazione del consulente conosce il giudice che l’ha nominato.
75
Art. 51 (Astensione del giudice)
il giudice ha l’obbligo di astenersi:
1) se ha interesse nella causa o in altra vertente su identica questione di diritto;
2) se egli stesso o la moglie è parente fino al quarto grado o legato da vincoli di affiliazione, o è con-
vivente o commensale abituale di una delle parti o di alcuno dei difensori;
3) se egli stesso o la moglie ha causa pendente o grave inimicizia o rapporti di credito o debito con una
delle parti o alcuno dei suoi difensori;
4) se ha dato consiglio o prestato patrocinio nella causa, o ha deposto in essa come testimone, oppure
ne ha conosciuto come magistrato in altro grado del processo o come arbitro o vi ha prestato assi-
stenza come consulente tecnico;
5) se è tutore, curatore, amministratore di sostegno, procuratore, agente o datore di lavoro di una del-
le parti; se, inoltre, è amministratore o gerente di un ente, di un’associazione anche non riconosciu-
ta, di un comitato, di una società o stabilimento che ha interesse nella causa. in ogni altro caso in
cui esistono gravi ragioni di convenienza, il giudice può richiedere al capo dell’ufficio l’autorizza-
zione ad astenersi; quando l’astensione riguarda il capo dell’ufficio, l’autorizzazione è chiesta al ca-
po dell’ufficio superiore.
SeLezione normativa 287
2. il consulente che non ritiene di accettare l’incarico o quello che, obbligato a pre-
stare il suo ufficio, intende astenersi, deve farne denuncia o istanza al giudice che l’ha
nominato almeno tre giorni prima dell’udienza di comparizione; nello stesso termine
le parti debbono proporre le loro istanze di ricusazione, depositando nella cancelleria
ricorso al giudice istruttore.
3. Questi provvede con ordinanza non impugnabile.
76
Art. 116 (Valutazione delle prove)
il giudice deve valutare le prove secondo il suo prudente apprezzamento, salvo che la legge disponga
altrimenti.
il giudice può desumere argomenti di prova dalle risposte che le parti gli danno a norma dell’articolo
seguente, dal loro rifiuto ingiustificato a consentire le ispezioni che egli ha ordinate e, in generale, dal
contegno delle parti stesse nel processo.
SeLezione normativa 289
riore a novanta giorni, e non superiore a centoventi, entro il quale possono essere pro-
poste offerte d’acquisto ai sensi dell’articolo 571. il giudice con la medesima ordi-
nanza stabilisce le modalità con cui deve essere prestata la cauzione, fissa, al giorno
successivo alla scadenza del termine, l’udienza per la deliberazione sull’offerta e per
la gara tra gli offerenti di cui all’articolo 573 e provvede ai sensi dell’articolo 576,
per il caso in cui non siano proposte offerte d’acquisto entro il termine stabilito, ov-
vero per il caso in cui le stesse non siano efficaci ai sensi dell’articolo 571, ovvero
per il caso in cui si verifichi una delle circostanze previste dall’articolo 572, terzo
comma, ovvero per il caso, infine, in cui la vendita senza incanto non abbia luogo
per qualsiasi altra ragione.
4. Se vi sono opposizioni il tribunale le decide con sentenza e quindi il giudice del-
l’esecuzione dispone la vendita con ordinanza.
5. con la medesima ordinanza il giudice fissa il termine entro il quale essa deve
essere notificata, a cura del creditore che ha chiesto la vendita o di un altro autorizza-
to, ai creditori di cui all’articolo 498 che non sono comparsi.
Art. 696-bis (Consulenza tecnica preventiva ai fini della composizione della lite)
1. L’espletamento di una consulenza tecnica, in via preventiva, può essere richie-
sto anche al di fuori delle condizioni di cui al primo comma dell’articolo 696, ai fini
dell’accertamento e della relativa determinazione dei crediti derivanti dalla mancata o
inesatta esecuzione di obbligazioni contrattuali o da fatto illecito. il giudice procede a
norma del terzo comma del medesimo articolo 696. il consulente, prima di provvede-
re al deposito della relazione, tenta, ove possibile, la conciliazione delle parti.
2. Se le parti si sono conciliate, si forma processo verbale della conciliazione. il
giudice attribuisce con decreto efficacia di titolo esecutivo al processo verbale, ai fi-
ni dell’espropriazione e dell’esecuzione in forma specifica e per l’iscrizione di ipote-
ca giudiziale.
3. il processo verbale è esente dall’imposta di registro.
SeLezione normativa 291
4. Se la conciliazione non riesce, ciascuna parte può chiedere che la relazione de-
positata dal consulente sia acquisita agli atti del successivo giudizio di merito.
5. Si applicano gli articoli da 191 a 197, in quanto compatibili.
Art. 17 (Informazioni)
1. a cura del presidente del tribunale debbono essere assunte presso le autorità di
polizia specifiche informazioni sulla condotta pubblica e privata dell’aspirante.
Art. 19 (Disciplina)
1. La vigilanza sui consulenti tecnici è esercitata dal presidente del tribunale, il
quale, d’ufficio o su istanza del procuratore della repubblica o del presidente dell’as-
sociazione professionale, può promuovere procedimento disciplinare contro i consu-
lenti che non hanno tenuto una condotta morale specchiata o non hanno ottemperato
agli obblighi derivanti dagli incarichi ricevuti.
SeLezione normativa 293
6. la verifica della regolarità edilizia e urbanistica del bene nonché l’esistenza del-
la dichiarazione di agibilità dello stesso previa acquisizione o aggiornamento
del certificato di destinazione urbanistica previsto dalla vigente normativa.
2. L’esperto, prima di ogni attività, controlla la completezza dei documenti di cui
all’articolo 567, secondo comma, del codice, segnalando immediatamente al giudice
quelli mancanti o inidonei.
3. L’esperto, terminata la relazione, ne invia copia ai creditori procedenti o in-
tervenuti e al debitore, anche se non costituito, almeno quarantacinque giorni prima
dell’udienza fissata ai sensi dell’articolo 569 del codice, a mezzo di posta ordinaria
o posta elettronica, nel rispetto della normativa, anche regolamentare, concernente
la sottoscrizione, la trasmissione e la ricezione dei documenti informatici e teletra-
smessi.
Le parti possono depositare all’udienza note alla relazione purché abbiano provve-
duto, almeno quindici giorni prima, ad inviare le predette note al perito, secondo le mo-
dalità fissate al terzo comma; in tale caso l’esperto interviene all’udienza per rendere i
chiarimenti.
2. il perito può essere ricusato dalle parti nei casi previsti dall’articolo 36 a ecce-
zione di quello previsto dal comma 1 lettera h) del medesimo articolo.
3. La dichiarazione di astensione o di ricusazione può essere presentata fino a che
non siano esaurite le formalità di conferimento dell’incarico e, quando si tratti di mo-
tivi sopravvenuti ovvero conosciuti successivamente, prima che il perito abbia dato il
proprio parere.
4. Sulla dichiarazione di astensione o di ricusazione decide, con ordinanza, il giu-
dice che ha disposto la perizia.
5. Si osservano, in quanto applicabili, le norme sulla ricusazione del giudice.
tale dei non abbienti, hanno diritto di farsi assistere da un consulente tecnico a spese
dello Stato.
3. non può essere nominato consulente tecnico chi si trova nelle condizioni indi-
cate nell’articolo 222 comma 1 lettere a), b), c), d).
do, la persona sottoposta alle indagini, la persona offesa dal reato e i difensori del gior-
no, dell’ora e del luogo fissati per il conferimento dell’incarico e della facoltà di nomi-
nare consulenti tecnici.
2. Si applicano le disposizioni dell’articolo 364 comma 2.
3. i difensori nonché i consulenti tecnici eventualmente nominati hanno diritto di
assistere al conferimento dell’incarico, di partecipare agli accertamenti e di formulare
osservazioni e riserve.
4. Qualora, prima del conferimento dell’incarico, la persona sottoposta alle indagi-
ni formuli riserva di promuovere incidente probatorio, il pubblico ministero dispone
che non si proceda agli accertamenti salvo che questi, se differiti, non possano più es-
sere utilmente compiuti.
5. Se il pubblico ministero, malgrado l’espressa riserva formulata dalla persona
sottoposta alle indagini e pur non sussistendo le condizioni indicate nell’ultima parte
del comma 4, ha ugualmente disposto di procedere agli accertamenti, i relativi risulta-
ti non possono essere utilizzati nel dibattimento.
5.1. Legge 8 luglio 1980, n. 319 “Compensi relativi ai periti, consulenti tec-
nici, interpreti e traduttori per le operazioni eseguite a richiesta dell’autorità
giudiziaria”
SeLezione normativa 305
77
V. infra importi adeguati con d.m. n. 115/2002.
306 iL nuovo manuaLe deL ctu
Art. 7 (Spese)
1. i periti, i consulenti tecnici e i traduttori devono presentare una nota specifica
delle spese sostenute per l’adempimento dell’incarico ed allegare la corrispondente do-
cumentazione.
2. il giudice accerta le spese sostenute ed esclude dal rimborso quelle non neces-
sarie.
3. ove i periti e i consulenti tecnici siano stati autorizzati dal giudice ad avvalersi
dell’ausilio di altri prestatori d’opera per attività strumentali rispetto ai quesiti posti
con l’incarico, la relativa spesa è determinata gradatamente, secondo i criteri stabiliti
nella presente legge alla stregua delle tariffe vigenti o degli usi locali.
4. Quando le prestazioni di carattere intellettuale o tecnico dell’ausiliare hanno
propria autonomia rispetto all’incarico affidato al perito o consulente tecnico, il giudi-
ce conferisce allo stesso specifico incarico.
Art. 9 (Indennità)
1. al perito, al consulente tecnico, all’interprete e al traduttore che per l’esecuzio-
ne dell’incarico debba trasferirsi fuori della propria residenza si applica la legge 26 lu-
glio 1978, n. 417, equiparando il perito, consulente tecnico, interprete e traduttore for-
nito di titolo di studio universitario o equivalente al dirigente superiore, e tutti gli altri
al primo dirigente. È fatta salva la maggiore indennità eventualmente spettante al pe-
rito, consulente, traduttore ed interprete che sia dipendente pubblico.
2. Le spese di viaggio, anche in mancanza della relativa documentazione, sono li-
quidate in base alle tariffe di prima classe dei mezzi di trasporto destinati in modo re-
golare a pubblico servizio, esclusi quelli aerei.
SeLezione normativa 307
3. Le spese di viaggio con mezzi aerei o con mezzi straordinari di trasporto sono rim-
borsate solo se preventivamente autorizzate dall’autorità giudiziaria e documentate.
Art. 13 (Abrogazioni)
1. È abrogata la legge 1 dicembre 1956, n. 1426; sono altresì abrogati l’articolo 23
del r.d. 28 maggio 1931, n. 602, contenente disposizioni di attuazione del codice di
procedura penale, l’articolo 24 del r.d. 18 dicembre 1941, n. 1368, contenente dispo-
308 iL nuovo manuaLe deL ctu
sizioni per l’attuazione del codice di procedura civile e disposizioni transitorie, nonché
tutte le altre disposizioni incompatibili con la presente legge.
5.2. D.P.R. 30 maggio 2002, n. 115 “Testo unico delle disposizioni legislative
regolamentari in materia di spese di giustizia”
omissis
quello prorogato per fatti sopravvenuti e non imputabili all’ausiliario del magistrato,
per gli onorari a tempo non si tiene conto del periodo successivo alla scadenza del ter-
mine e gli altri onorari sono ridotti di un quarto.
decreta:
Art. 1
Gli onorari di cui all’articolo 4 della legge 8 luglio 1980, n. 319, sono ridetermi-
nati nella misura di euro 14,68 per la prima vacazione e di euro 8,15 per ciascuna del-
le vacazioni successive.
Art. 2
Gli importi indicati nelle tabelle approvate con il decreto del Presidente della re-
pubblica 14 novembre 1983, n. 820, sono rideterminati come da tabelle allegate al pre-
sente decreto.
Art. 3
il presente decreto entra in vigore il quindicesimo giorno successivo a quello del-
la sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale della repubblica italiana.
SeLezione normativa 311
omissis
allegato
5.4. Tabelle contenenti la misura degli onorari fissi e di quelli variabili dei
periti e dei consulenti tecnici, per le operazioni eseguite su disposizione del-
l’autorità giudiziaria in materia civile e penale, in attuazione dell’articolo 2
della legge 8 luglio 1980, n. 319
Art. 1
Per la determinazione degli onorari a percentuale si ha riguardo per la perizia al va-
lore del bene o di altra utilità oggetto dell’accertamento determinato sulla base di ele-
menti obiettivi risultanti dagli atti del processo e per la consulenza tecnica al valore
della controversia; se non è possibile applicare i criteri predetti gli onorari sono com-
misurati al tempo ritenuto necessario allo svolgimento dell’incarico e sono determina-
ti in base alle vacazioni.
Art. 2
Per la perizia o la consulenza tecnica in materia amministrativa, contabile e fiscale,
spetta al perito o al consulente tecnico un onorario a percentuale calcolato per scaglioni:
– fino a euro 5.164,57, dal 4,6896% al 9,3951%;
– da euro 5.164,58 e fino a euro 10.329,14, dal 3,7580% al 7,5160%;
– da euro 10.329,15 e fino a euro 25.822,84, dal 2,8106% al 5,6370%;
– da euro 25.822,85 e fino a euro 51.645,69, dal 2,3527% al 4,6896%;
– da euro 51.645,70 e fino a euro 103.291,38, dall’1,8790% al 3,7580%;
– da euro 103.291,39 e fino a euro 258.228,45, dallo 0,9316% all’1,8790%;
– da euro 258.228,46 fino e non oltre euro 516.456,90, dallo 0,4737% allo
0,9474%.
È in ogni caso dovuto un compenso non inferiore a euro 145,12.
Art. 3
Per la perizia o la consulenza tecnica in materia di valutazione di aziende, enti pa-
trimoniali, situazioni aziendali, patrimoni, avviamento, diritti a titolo di risarcimento di
danni, diritti aziendali e industriali nonché relativi a beni mobili in genere, spetta al pe-
rito o al consulente tecnico un onorario determinato ai sensi dell’articolo precedente e
ridotto alla metà.
È in ogni caso dovuto un compenso non inferiore a euro 145,12.
Art. 4
Per la perizia o la consulenza tecnica in materia di bilancio e relativo conto dei pro-
fili e perdite spetta al perito o al consulente tecnico un onorario a percentuale calcola-
to per scaglioni:
A. Sul totale delle attività:
– fino a euro 51.645,69, dallo 0,3790% allo 0,7579%;
312 iL nuovo manuaLe deL ctu
Art. 5
Salvo quanto previsto nell’articolo precedente per la perizia o la consulenza tecni-
ca in materia di inventari, rendiconti e situazioni contabili spetta al perito o al consu-
lente tecnico un onorario da euro 145,12 a euro 970,42.
Art. 6
Per la perizia o la consulenza tecnica in materia di avarie comuni spetta al perito o
al consulente tecnico un onorario a percentuale calcolato per scaglioni sull’ammonta-
re complessivo della somma ammessa:
– fino a euro 3.098,74, dal 4,6896% al 9,3951%;
– da euro 3.098,75 e fino a euro 5.164,57, dal 3,7580% al 7,5160%;
– da euro 5.164,58 e fino a euro 10.329,14, dal 3,2843% al 6,5686%;
– da euro 10.329,15 e fino a euro 25.822,84, dal 2,8106% al 5,6370%;
– da euro 25.822,85 e fino a euro 51.645,69, dall’1,8790% al 3,7580%;
– da euro 51.645,70 e fino a euro 103.291,38, dall’1,4053% al 2,8106%;
– da euro 103.291,39 e fino a euro 258.228,45, dallo 0,7042% all’1,4085%;
– da euro 258.228,46 fino e non oltre euro 516.456,90, dallo 0,2353% allo
0,4705%.
È in ogni caso dovuto un compenso non inferiore a euro 145,12.
Per la perizia o la consulenza tecnica in materia di avarie particolari spetta al peri-
to o al consulente tecnico un onorario a percentuale calcolato per scaglioni sull’am-
montare complessivo della somma liquidata:
– fino a euro 3.098,74, dal 3,2843% al 6,5686%;
– da euro 3.098,75 e fino a euro 5.164,57, dal 2,8106% al 5,6370%;
– da euro 5.164,58 e fino a euro 15.493,71, dall’1,4053% al 2,8106%;
– da euro 15.493,72 e fino a euro 30.987,41, dallo 0,7042% all’1,4085%;
SeLezione normativa 313
Art. 7
Per la perizia o la consulenza tecnica espletata con metodo attuariale in materia di ri-
costruzione di posizioni retributive o previdenziali, di prestiti, di nude proprietà e usu-
frutti, di ammortamenti finanziari, di adeguamento al costo della vita e rivalutazione mo-
netaria, spetta al perito o al consulente tecnico un onorario da euro 145,12 a euro 484,95.
Per la perizia o la consulenza tecnica in materia di verifica di basi tecniche di ge-
stioni previdenziali e assistenziali, di riserve matematiche individuali e valori di riscat-
to di anzianità pregressa ai fini del trattamento di previdenza e quiescenza, spetta al pe-
rito o al consulente tecnico un onorario da euro 193,67 a euro 582,05.
Art. 8
Per la perizia o la consulenza tecnica in materia di accertamento di stato di equili-
brio tecnico finanziario di gestioni previdenziali e assistenziali spetta al perito o al con-
sulente tecnico un onorario a percentuale calcolato per scaglioni sull’ammontare delle
entrate, effettive o presunte, dell’anno cui si riferisce la valutazione:
– fino a euro 103.291,38 dallo 0,6632%, all’1,3106%;
– da euro 103.291,39 e fino a euro 258.228,45, dallo 0,3790% allo 0,7579%;
– da euro 258.228,46 e fino a euro 516.456,90, dallo 0,2842% allo 0,5684%;
– da euro 516.456,91 e fino a euro 5.164.568,99, dallo 0,0379% allo 0,0758%;
– da euro 5.164.569 fino e non oltre euro 25.822.844,95, dallo 0,0093% allo
0,0188%.
È in ogni caso dovuto un compenso non inferiore a euro 145,12.
Per la perizia o la consulenza tecnica in materia di analisi tecniche sui bilanci con-
suntivi o preventivi di enti previdenziali, assicurativi o finanziari spetta al perito o al
consulente tecnico un onorario a percentuale calcolato per scaglioni:
– fino a euro 103.291,38, dal 0,3284% al 0,6569%;
– da euro 103.291,39 e fino a euro 258.228,45, dal 0,1405% al 0,2811%;
– da euro 258.228,46 e fino a euro 516.456,90, dal 0,0474% al 0,0947%;
– da euro 516.456,91 e fino a euro 5.164.568,99, dal 0,0141% a 0,0281%;
– da euro 5.164.569 fino e non oltre euro 51.645.689,91, dal 0,00235% al
0,0047%.
Qualora l’analisi di cui al comma precedente riguardi più di un bilancio, il com-
penso complessivo è costituito dalla somma dell’onorario relativo al bilancio più re-
cente e da quello spettante per ciascun bilancio precedente ridotto alla metà.
È in ogni caso dovuto un compenso non inferiore a euro 145,12.
Art. 9
Per la perizia o la consulenza tecnica in materia di opere di pittura, scultura e si-
mili spetta al perito o al consulente tecnico un onorario da euro 96,58 a euro 484,95.
314 iL nuovo manuaLe deL ctu
Quando l’indagine ha ad oggetto più reperti l’onorario spettante per ogni reperto
successivo al primo è ridotto da un terzo a due terzi.
Art. 10
Per la perizia o la consulenza tecnica in materia di accertamento di retribuzioni o
di contributi previdenziali, assicurativi, assistenziali e fiscali e ogni altra questione in
materia di rapporto di lavoro spetta al perito o al consulente tecnico un onorario da eu-
ro 145,12 a euro 582,05.
Art. 11
Per la perizia o la consulenza tecnica in materia di costruzioni edilizie, impianti in-
dustriali, impianti di servizi generali, impianti elettrici, macchine isolate e loro parti,
ferrovie, strade e canali, opere idrauliche, acquedotti e fognature, ponti, manufatti iso-
lati e strutture speciali, progetti di bonifica agraria e simili, spetta al perito o al consu-
lente tecnico un onorario a percentuale calcolato per scaglioni:
– fino a euro 5.164,57, dal 6,5686% al 13,1531%;
– da euro 5.164,58 e fino a euro 10.329,14, dal 4,6896% al 9,3951%;
– da euro 10.329,15 e fino a euro 25.822,84, dal 3,7580% al 7,5160%;
– da euro 25.822,85 e fino a euro 51.645,69, dal 2,8106% al 5,6370%;
– da euro 51.645,70 e fino a euro 103.291,38, dall’1,8790% al 3,7580%;
– da euro 103.291,39 e fino a euro 258.228,45, dallo 0,9316% all’1,8790%;
– da euro 258.228,46 fino e non oltre euro 516.456,90, dallo 0,2353% allo
0,4705%.
È in ogni caso dovuto un compenso non inferiore a euro 145,12.
Art. 12
Per la perizia o la consulenza tecnica in materia di verifica di rispondenza tecnica
alle prescrizioni di progetto e/o di contratto, capitolati e norme, di collaudo di lavori e
forniture, di misura e contabilità di lavori, di aggiornamento e revisione dei prezzi,
spetta al perito o al consulente tecnico un onorario da un minimo di euro 145,12 ad un
massimo di euro 970,42.
Per la perizia o consulenza tecnica in materia di rilievi topografici, planimetrici
e altimetrici, compresi le triangolazioni e poligonazione, la misura dei fondi rustici,
i rilievi di strade, canali, fabbricati, centri abitati e aree fabbricabili spetta al perito o
al consulente tecnico un onorario minimo di euro 145,12 ad un massimo di euro
970,42.
Art. 13
Per la perizia o la consulenza tecnica in materia di estimo spetta al perito o al con-
sulente tecnico un onorario a percentuale calcolato per scaglioni sull’importo stimato:
– fino a euro 5.164,57, dall’1,0264% al 2,0685%;
– da euro 5.164,58 e fino a euro 10.329,14, dallo 0,9316% all’1,8790%;
– da euro 10.329,15 e fino a euro 25.822,84, dallo 0,8369% all’1,6895%;
– da euro 25.822,85 e fino a euro 51.645,69, dallo 0,5684% all’1,1211%;
SeLezione normativa 315
Art. 14
Per la perizia o la consulenza in materia di cave e miniere, minerali, sostanze soli-
de, liquide e gassose spetta al perito o al consulente tecnico un onorario a percentuale
calcolato per scaglioni sull’importo stimato:
– fino a euro 5.164,57, dall’1,4053% al 2,8106%;
– da euro 5.164,58 e fino a euro 10.329,14, dallo 0,9316% all’1,8790%;
– da euro 10.329,15 e fino a euro 25.822,84, dallo 0,4737% allo 0,9474%;
– da euro 25.822,85 e fino a euro 51.645,69, dallo 0,2842% allo 0,5684%;
– da euro 51.645,70 e fino a euro 103.291,38, dallo 0,1879% allo 0,3758%;
– da euro 103.291,39 e fino a euro 258.228,45, dallo 0,0932% allo 0,1879%;
– da euro 258.228,46 fino e non oltre euro 516.456,90, dallo 0,0474% allo
0,0947%.
È in ogni caso dovuto un compenso non inferiore a euro 145,12.
Art. 15
Per la perizia o la consulenza tecnica in materia di valutazione, riparazione e tra-
sformazione di aerei, navi e imbarcazioni e in quella di salvataggio e recuperi spetta al
perito o al consulente tecnico un onorario determinato ai sensi dell’articolo 11 e ridot-
to alla metà. in materia di valutazione di danni l’onorario come innanzi determinato è
ulteriormente ridotto alla metà.
È in ogni caso dovuto un compenso non inferiore a euro 96,58.
Art. 16
Per la perizia o la consulenza tecnica in materia di funzioni contabili amministra-
tive di case e beni rustici, di curatele di aziende agrarie, di equo canone, di fitto di fon-
di urbani e rustici, di redazione di stima dei danni da incendio e grandine, di tabelle
millesimali e riparto di spese condominiali spetta al perito o al consulente tecnico un
onorario da un minimo di euro 145,12 ad un massimo di euro 970,42.
Art. 17
Per la consulenza tecnica in materia di infortunistica del traffico e della circolazio-
ne spetta al consulente tecnico un onorario a percentuale calcolato per scaglioni:
– fino a euro 258,23, dal 7,5160% al 15,0321%;
– da euro 258,24 e fino a euro 516,46, dal 5,6370% all’11,2741%;
– da euro 516,47 e fino a euro 2.582,28, dal 3,7580% al 7,5160%;
316 iL nuovo manuaLe deL ctu
Art. 18
Per la perizia o la consulenza tecnica in materia di esplosivi, di armi, di proiettili,
di bossoli e simili spetta al perito o al consulente tecnico un onorario da euro 48,03 a
euro 145,12 per il primo reperto.
Se il reperto è costituito da un’arma in esso sono compresi i proiettili e i bossoli.
Per la perizia o la consulenza tecnica in materia di balistica spetta al perito o al
consulente tecnico un onorario da euro 96,58 a euro 387,86 per il primo reperto.
Quando l’indagine di cui al primo e al terzo comma ha ad oggetto più reperti l’o-
norario spettante per ogni reperto successivo al primo è ridotto da un terzo a due terzi.
Art. 19
Per la perizia o la consulenza tecnica in materia di geomorfologia applicata, idro-
geologia, geologia applicata e stabilità dei pendii spetta al perito o al consulente tecni-
co un onorario da un minimo di euro 241,70 ad un massimo di euro 4.852,11.
Art. 20
Per la perizia in materia medico-legale, nel caso di immediata espressione del giu-
dizio raccolta a verbale, spettano al perito i seguenti onorari, non cumulabili fra loro:
– visita medico-legale euro 19,11;
– ispezione esterna di cadavere euro 19,11;
– autopsia euro 67,66;
– autopsia su cadavere esumato euro 96,58.
Qualora il parere non possa essere dato immediatamente e venga presentata una re-
lazione scritta, spetta al perito, per le medesime operazioni, un onorario:
– per visite medico-legali da euro 48,03 a euro 145,12;
– per accertamenti su cadavere da euro 116,20 a euro 387,86.
Art. 21
Per la consulenza tecnica avente ad oggetto accertamenti medici, diagnostici, iden-
tificazione di agenti patogeni, riguardanti la persona spetta al consulente tecnico un
onorario da euro 48,03 a euro 290,77.
Art. 22
Per la perizia o la consulenza tecnica avente ad oggetto l’esame alcoolimetrico
spetta al perito o al consulente tecnico un onorario di euro 14,46 a campione.
SeLezione normativa 317
Art. 23
Per la perizia o la consulenza tecnica avente ad oggetto la ricerca del tasso percen-
tuale carbossiemoglobinemico spetta al perito o al consulente tecnico un onorario di
euro 28,92 a campione.
Art. 24
Per la perizia o la consulenza tecnica in materia psichiatrica o criminologica spet-
ta al perito o al consulente tecnico un onorario da euro 96,58 a euro 387,86.
Art. 25
Per la perizia o la consulenza tecnica avente ad oggetto diagnosi su materiale bio-
logico o su tracce biologiche ovvero indagini biologiche o valutazioni sui risultati di
indagini di laboratorio su tracce biologiche spetta al perito o al consulente tecnico un
onorario da euro 28,92 a euro 290,77.
Qualora i reperti o i marcatori sottoposti ad esame sono più di uno l’onorario spet-
tante per ciascuno di essi, successivo al primo, è ridotto alla metà.
Art. 26
Per la perizia o la consulenza tecnica avente ad oggetto accertamenti diagnostici su
animali, nel caso di immediata espressione del giudizio raccolta a verbale, spettano al
perito o al consulente tecnico i seguenti onorari, non cumulabili fra loro:
– visita clinica euro 19,11;
– esame necroscopico euro 67,66.
Qualora il parere non possa essere dato immediatamente e venga presentata una re-
lazione scritta, spetta al perito o al consulente tecnico, per le medesime operazioni, un
onorario:
– per visita clinica da euro 48,03 a euro 145,12;
– per esame necroscopico da euro 96,58 a euro 290,77.
nel caso di malattie infettive, epidemiche o endemiche, che abbiano interessato più
capi facenti parte di un gregge o di una mandria o di un allevamento gli onorari di cui
ai precedenti commi sono raddoppiati.
Art. 27
Per la perizia o la consulenza tecnica tossicologica su reperti non biologici spetta
al perito o al consulente tecnico un onorario da euro 48,03 a euro 145,12 a campione
per la ricerca qualitativa di una sostanza, da euro 67,66 a euro 193,67 a campione per
la ricerca quantitativa.
Per la perizia o la consulenza tecnica tossicologica su reperti biologici spetta al
perito o al consulente tecnico un onorario da euro 67,66 a euro 193,67 per l’anali-
si qualitativa di ciascuna sostanza da euro 48,03 a euro 145,12 per l’analisi quanti-
tativa.
Quando le sostanze o i campioni sottoposti ad esame sono più di uno l’onorario
spettante per ogni sostanza o campione successivo al primo è ridotto alla metà.
318 iL nuovo manuaLe deL ctu
Art. 28
Per la perizia o la consulenza tecnica chimica-tossicologica avente ad oggetto la ri-
cerca quantitativa o qualitativa completa generale incognita delle sostanze inorganiche,
organiche volatili e organiche non volatili nonché di agenti patogeni spetta al perito o
al consulente tecnico un onorario da euro 48,03 a euro 145,12.
Per la perizia o la consulenza ecotossicologica volta ad accertare le alterazioni e le
impurità di qualsiasi sostanza o ad identificare gli agenti patogeni infettanti, infestanti
e inquinanti, spetta al perito o al consulente tecnico un onorario da euro 48,03 a euro
407,48.
Per la perizia o la consulenza tecnica in materia di inquinamento acustico spetta al
perito o al consulente tecnico un onorario da euro 48,03 a euro 484,95.
Art. 29
tutti gli onorari, ove non diversamente stabilito nelle presenti tabelle, sono com-
prensivi della relazione sui risultati dell’incarico espletato, della partecipazione alle
udienze e di ogni altra attività concernente i quesiti.
6.1. Regio Decreto 16 marzo 1942, n. 267 con le modifiche apportate dal De-
creto Legislativo 9 gennaio 2006, n. 5 e dal Decreto Legislativo 12 settembre
2007, n. 169
può avvalersi ai sensi del primo comma, nonché i mezzi di pubblicità e trasparenza del-
le operazioni di vendita.
Art. 1
il titolo d’ingegnere e quello di architetto spettano esclusivamente a coloro che
hanno conseguito i relativi diplomi dagli istituti di istruzione superiore autorizzati per
legge a conferirli, salva la disposizione dell’articolo 12.
Art. 2
È istituito l’ordine degli ingegneri e degli architetti iscritti nell’albo di ogni provincia.
Per ciascun iscritto nell’albo sarà indicato il titolo in base al quale è fatta l’iscri-
zione.
Art. 3
Sono iscritti nell’albo coloro al quali spetta il titolo di cui all’articolo 1, che godo-
no del diritti civili e non sono incorsi in alcuna delle condanne di cui all’articolo 28
della L. 28 giugno 1874, n. 1938.
Potranno essere iscritti nell’albo anche gli ufficiali generali e superiori dell’arma
del Genio che siano abilitati all’esercizio della professione a senso del r.d. n. 485 in
data 6 settembre 1902.
Art. 4
Le perizie e gli altri incarichi relativi all’oggetto della professione di ingegnere e
di architetto sono dall’autorità giudiziaria conferiti agli iscritti nell’albo.
Le pubbliche amministrazioni, quando debbano valersi dell’opera di ingegneri o
architetti esercenti la professione libera, affideranno gli incarichi agli iscritti nell’albo.
tuttavia, per ragioni di necessità o di utilità evidente, possono, le perizie e gli in-
carichi di cui nei precedenti commi, essere affidate a persone di competenza tecnica,
anche non iscritte nell’albo, nei limiti e secondo le norme che saranno stabilite col
regolamento.
Art. 5
Gli iscritti nell’albo eleggono il proprio consiglio dell’ordine, che esercita le se-
guenti attribuzioni:
1) procede alla formazione e all’annuale revisione e pubblicazione dell’albo, dan-
SeLezione normativa 321
Art. 6
contro le deliberazioni del consiglio dell’ordine relative alla mancata iscrizio-
ne nell’albo è ammesso ricorso all’autorità giudiziaria con le norme da stabilirsi nel
regolamento.
Art. 7
Le norme relative alla determinazione dell’oggetto e dei limiti delle due professio-
ni, alla composizione e funzionamento del consiglio dell’ordine, alla formazione e an-
nuale revisione dell’albo e per le impugnative contro provvedimenti disciplinari, non-
ché quelle di coordinamento con le disposizioni vigenti nelle nuove province, e tutte le
altre per l’attuazione della presente legge e di coordinamento, saranno emanate con re-
golamento, sulla proposta dei ministri della giustizia, dell’interno, dell’istruzione e dei
lavori pubblici, udito il parere di una commissione di nove componenti, da nominare
con decreto reale, su proposta del ministro della giustizia, d’accordo con gli altri mi-
nistri interessati. cinque di tali componenti saranno scelti tra coloro che posseggono i
requisiti per l’iscrizione nell’albo.
Saranno pure formati in ogni provincia dalle autorità indicate all’articolo 11, albi
speciali per i periti agrimensori (geometri) e per le altre categorie dei periti tecnici.
Potranno essere iscritti in tali albi coloro ai quali spetti il relativo titolo professio-
nale rilasciato dalle scuole regie pareggiate o parificate.
con apposito regolamento, sulla proposta dei ministri dell’interno, della giustizia,
dell’istruzione e dei lavori pubblici, udito il parere della stessa commissione di. cui al-
la prima parte del presente articolo, alla quale saranno aggiunti due rappresentanti del-
la categoria interessata, saranno emanate le norme per la formazione degli albi specia-
li, la costituzione, il funzionamento e le attribuzioni dei relativi collegi, la determina-
zione dell’oggetto e dei limiti dell’esercizio professionale e le disposizioni transitorie,
di coordinamento e di attuazione.
capo i – Dell’albo
Art. 1
in ogni provincia è costituito l’ordine degli ingegneri e degli architetti, avente se-
de nel comune capoluogo di provincia.
Art. 2
ogni ordine provvede alla formazione del proprio albo.
Quando gli iscritti nell’albo non raggiungano il numero di 25, essi saranno iscritti
nell’albo di un capoluogo vicino, che sarà determinato dal primo presidente della cor-
te di appello.
Art. 3
L’albo conterrà per ogni singolo iscritto: il cognome ed il nome, la paternità78, la
residenza.
La iscrizione nell’albo ha luogo per ordine alfabetico. accanto ad ogni nome sa-
ranno annotate la data e la natura del titolo che abilita all’esercizio della professione
con eventuale indicazione dell’autorità, da cui il titolo stesso fu rilasciato, nonché la
data della iscrizione.
chi si trova iscritto nell’albo deve comunicare al consiglio dell’ordine, mediante
lettera raccomandata, l’eventuale cambiamento di residenza.
Art. 4
Per essere iscritto nell’albo occorre aver superato l’esame di Stato per l’eserci-
zio della professione di ingegnere è di architetto, ai sensi del r.d. 31 dicembre 1923,
n. 2909, salve le disposizioni dell’articolo 60 del presente regolamento.
Potranno essere iscritti nell’albo, a termini dell’articolo 3, capoverso della L. 24
giugno 1923, n. 1395, anche gli ufficiali generali superiori del genio che siano abilita-
ti all’esercizio della professione, ai sensi del r.d. 6 settembre 1902, n. 485.
Art. 5
Per esercitare in tutto il territorio del regno e delle colonie le professioni di inge-
gnere e di architetto è necessario avere superato l’esame di Stato, a norma del r.d. 31
dicembre 1923, n. 2909, ferme restando le disposizioni transitorie della L. 24 giugno
1923, n. 1395, e del presente regolamento.
Soltanto però agli iscritti nell’albo possono conferirsi le perizie e gli incarichi di
cui all’articolo 4 della detta L. 24 giugno 1923, n. 1395, salva in ogni caso l’eccezio-
ne preveduta nel capoverso ultimo dello stesso articolo 4 e nell’articolo 56 del presen-
te regolamento.
78
Luogo e data di nascita (d.P.r. n. 432/1957).
SeLezione normativa 323
Art. 6
non si può essere iscritti nell’albo se non in seguito a domanda firmata dal ri-
chiedente.
Art. 7
La domanda di iscrizione nell’albo deve essere presentata alla presidenza dell’or-
dine, redatta in carta da bollo e munita dei seguenti documenti:
a) certificato di nascita;
b) certificato di cittadinanza italiana o il certificato dello Stato avente trattamento
di reciprocità con l’italia;
c) certificato di residenza;
d) certificato generale del casellario giudiziale di data non anteriore di tre mesi al-
la presentazione della domanda;
e) certificato di aver conseguita l’approvazione nell’esame di Stato, ai sensi del-
l’articolo 4, prima parte del presente regolamento e salve le disposizioni del suc-
cessivo articolo 60;
f) dichiarazione di non essere iscritto né di aver domandata la iscrizione in altro
albo d’ingegnere o di architetto.
non può essere iscritto nell’albo chi, per qualsiasi titolo, non abbia il godimento dei
diritti civili, ovvero sia incorso in alcuna delle condanne di cui all’articolo 28, prima par-
te, della L. 8 giugno 1874, n. 1938, sull’esercizio della professione di avvocato e procu-
ratore, salvo che sia intervenuta la riabilitazione a termini del codice di procedura penale.
Art. 8
non oltre tre mesi dalla data della sua presentazione, il consiglio dell’ordine deve
deliberare sulla domanda d’iscrizione nell’albo.
La deliberazione deve essere motivata e presa a maggioranza assoluta di voti dei
presenti, in seguito a relazione di un consigliere all’uopo delegato dal presidente.
Art. 9
La deliberazione di cui all’articolo 8 è notificata all’interessato nel termine di cin-
que giorni a mezzo di lettera raccomandata con ricevuta di ritorno. nello stesso termi-
ne ne è data comunicazione con lettera ufficiale al procuratore del re.
Art. 10
contro la deliberazione del consiglio dell’ordine l’interessato ha diritto di ricorre-
re all’assemblea generale entro un mese dalla notificazione.
entro il medesimo termine può ricorrere anche il procuratore del re presso il tri-
bunale, qualora ritenga che la deliberazione sia contraria a disposizioni legislative o re-
golamentari.
Art. 11
L’assemblea generale delibera sui ricorso in seduta plenaria, che dovrà essere con-
vocata straordinariamente dal consiglio dell’ordine, qualora non debba aver luogo, en-
324 iL nuovo manuaLe deL ctu
tro due mesi dalla presentazione del ricorso, la convocazione ordinaria dell’assemblea.
in tal caso questa decide sui ricorso in sede di convocazione.
Art. 12
La deliberazione è presa a maggioranza assoluta di voti, osservate le disposizioni
dell’articolo 28.
il ricorrente ha diritto di essere inteso personalmente ed il presidente del consiglio
dell’ordine ha egualmente diritto di esporre oralmente le ragioni della deliberazione
adottata.
alle notifiche delle deliberazioni dell’assemblea generale sarà provveduto nei mo-
di e termini di cui all’articolo 9.
Art. 13
contro le deliberazioni dell’assemblea è ammesso reclamo, tanto da parte del ri-
chiedente la iscrizione quanto, se del caso, del procuratore del re, alla commissione
centrale di cui all’articolo seguente.
Art. 14
È istituita in roma presso il ministero dei lavori pubblici una commissione centra-
le, alla quale spetta di decidere sulle impugnative proposte, anche nel merito, contro le
deliberazioni della assemblea generale.
La commissione centrale è composta:
1) di un presidente di sezione del consiglio superiore del lavori pubblici, che la pre-
siede;
2) di 3 ingegneri o architetti membri del consiglio superiore dei lavori pubblici;
3) di un magistrato avente grado non inferiore a consigliere di corte d’appello o pa-
rificato;
4) di sei rappresentanti degli ordini degli ingegneri ed architetti, di cui quattro in-
gegneri e due architetti.
i componenti la commissione di cui ai nn. 1, 2 e 3 sono nominati dal ministro
per la giustizia e per gli affari di culto e dal ministro per i lavori pubblici secondo la
rispettiva competenza; quelli di cui al n. 4 sono designati in seguito ad elezione dal-
le rispettive assemblee, osservate per la votazione le disposizioni del successivo ar-
ticolo 33.
a tale fine l’assemblea di ciascun ordine nell’adunanza ordinaria procede alla vo-
tazione per la designazione dei membri della commissione centrale.
il risultato della votazione, nei termine di quindici giorni da quello della ultimazio-
ne delle operazioni di scrutinio, è comunicato al presidente della commissione centra-
le, che formerà la graduatoria.
Saranno eletti coloro che dal complesso delle votazioni delle assemblee risulteran-
no avere conseguito il maggior numero di voti. a parità di voti s’intendono eletti i più
anziani di età.
i componenti la commissione centrale durano in carica 3 anni, ma alla scadenza
possono essere riconfermati o rieletti.
SeLezione normativa 325
Art. 15
adempiono alle mansioni di segreteria della commissione centrale magistrati trat-
tenuti nel ministero della giustizia, nonché funzionari del ministero dei lavori pubbli-
ci, nominati dai rispettivi ministri.
Art. 16
L’impugnazione dinanzi alla commissione centrale è proposta nel termine perento-
rio di giorni 30 da quello della data della lettera raccomandata, con ricevuta di ritorno,
con la quale sia comunicata all’interessato la deliberazione dell’assemblea, o da quel-
lo della data della partecipazione ufficiale fattane al procuratore del re.
La impugnazione è trasmessa con lettera raccomandata alla segreteria della com-
missione centrale e la prova dell’avvenuta trasmissione non può essere data che me-
diante esibizione della ricevuta postale di raccomandazione.
Art. 17
contro la deliberazione della commissione centrale non è dato alcun mezzo di
impugnazione né in via amministrativa né in via giudiziaria, salvo il ricorso alle se-
zioni unite della corte di cassazione del regno, nei casi di incompetenza o eccesso di
potere.
Art. 18
Le spese per il funzionamento della commissione centrale sono proporzionalmen-
te sostenute da tutti gli ordini professionali in ragione del numero degli iscritti.
L’ammontare delle spese viene determinato dalla commissione centrale, la quale
cura anche la ripartizione di esso tra i vari consigli dell’ordine, a norma del comma pre-
cedente, e detta le modalità per il versamento della quota spettante a ciascun consiglio
dell’ordine. i consigli dell’ordine possono stabilire nei propri regolamenti interni un
apposito contributo speciale a carico di tutti gli iscritti per le spese di cui al presente
articolo.
Art. 19
La commissione centrale stabilirà con proprio regolamento interno le norme per il
procedimento relativo ai ricorsi proposti dinanzi ad essa e per quanto occorra al suo
funzionamento amministrativo e contabile.
Art. 20
La cancellazione dall’albo, oltre che a seguito di giudizio disciplinare, a norma del-
l’articolo 37, n. 2, del presente regolamento, è pronunciata dal consiglio dell’ordine, di
ufficio o su richiesta del pubblico ministero, nel caso di perdita della cittadinanza ita-
liana o del godimento dei diritti civili da qualunque titolo derivata, ovvero di condan-
na che costituisce impedimento alla iscrizione.
Art. 21
nel caso di cancellazione, sarà data comunicazione del provvedimento all’interes-
326 iL nuovo manuaLe deL ctu
Art. 22
indipendentemente dalle iscrizioni o cancellazioni individuali, a norma degli arti-
coli precedenti, il consiglio dell’ordine, nel mese di gennaio di ogni anno, provvederà
alla revisione dell’albo portandovi le varianti che fossero necessarie. i provvedimenti
adottati saranno comunicati agli interessati, i quali avranno diritto di reclamo in
conformità dei precedenti articoli 10, 13 e 16.
Art. 23
L’albo, stampato a cura e spese dell’ordine, è inviato alla corte di appello, ai tribu-
nali, alle preture, alla prefettura ed alle camere di commercio, aventi sede nel distretto
dell’ordine. Sarà pure rimesso ai ministeri della giustizia e degli affari di culto, dell’in-
terno, dei lavori pubblici, dell’economia nazionale e dell’istruzione, nonché alla com-
missione centrale ed agli altri consigli dell’ordine.
Potrà inoltre essere trasmesso a quegli enti pubblici e privati che il consiglio repu-
terà opportuno, e, dietro pagamento, dovrà essere rilasciata copia a chiunque ne faccia
richiesta.
agli uffici ed enti cui deve essere obbligatoriamente trasmesso l’albo, a termini del
presente articolo, saranno pure comunicati i provvedimenti individuali e definitivi di
iscrizione e di cancellazione dall’albo.
Art. 24
non si può far parte che di un solo ordine di ingegneri e di architetti.
chi si trova nell’ordine di una provincia, può chiedere il trasferimento della iscri-
zione in quello di un’altra, presentando domanda corredata dai documenti stabiliti dal-
l’articolo 7 e da un certificato rilasciato dal presidente dell’ordine al quale il richieden-
te appartiene, da cui risulti:
a) la data e le altre indicazioni della prima iscrizione;
b) che l’istante è in regola col pagamento del contributo di cui all’articolo 37 ed,
eventualmente, di quello stabilito a norma dell’articolo 18.
avvenuta la iscrizione nell’albo del nuovo ordine, il presidente di questo ne darà
avviso al presidente dell’altro onde provveda alla cancellazione.
Art. 25
il consiglio dell’ordine rilascia ad ogni iscritto apposita attestazione.
L’iscrizione in un albo ha effetto per tutto il territorio del regno e delle colonie.
Sezione i – Dell’ordine
SeLezione normativa 327
Art. 26
La convocazione dell’ordine in adunanza generale è indetta dal presidente del con-
siglio dell’ordine, mediante partecipazione a ciascun iscritto, con lettera raccomanda-
ta, della prima ed eventuale seconda convocazione. L’avviso conterrà l’ordine del gior-
no dell’adunanza.
La validità delle adunanze è data, in prima convocazione, dalla presenza della
maggioranza assoluta degli iscritti; la seconda convocazione non potrà aver luogo pri-
ma del giorno successivo alla prima e sarà legale qualunque sia il numero degli in-
tervenuti.
Art. 27
Le adunanze generali sono ordinarie e straordinarie.
Le adunanze ordinarie saranno convocate nel termine stabilito dall’articolo 30 e
provvederanno alla elezione dei membri del consiglio, alla elezione, quando del caso,
dei designati per la commissione centrale ed all’approvazione del conto consuntivo
dell’anno decorso e del bilancio preventivo per l’anno venturo.
Si metteranno poi in discussione gli altri argomenti indicati nell’ordine del giorno.
Le adunanze straordinarie hanno luogo ogni volta che il consiglio ritiene conve-
niente convocarle o quando, da almeno un quinto degli iscritti, ne sia fatta richiesta
scritta motivata.
Le adunanze saranno convocate con le modalità indicate nell’articolo precedente.
Art. 28
La presidenza delle adunanze sia ordinarie che straordinarie è tenuta dal presiden-
te del consiglio dell’ordine; in caso di assenza del presidente e, dove esista, del vice-
presidente, il consigliere più anziano fra i presenti assume la presidenza.
Le funzioni di segretario sono adempiute dal segretario dei consiglio dell’ordine,
o, in sua assenza, dal più giovane fra i consiglieri presenti.
Le deliberazioni sono prese a maggioranza assoluta di voti del presenti.
in caso di parità di voti, prevale quello del presidente. ogni votazione è palese, sal-
vo che l’assemblea, su proposta del presidente o di almeno un decimo dei presenti, de-
liberi che abbia luogo per scrutinio segreto e salve le disposizioni dell’articolo 33.
Art. 29
ciascun ordine degli ingegneri e degli architetti è retto dal consiglio.
Art. 35
il consiglio elegge annualmente nel suo seno il presidente, il segretario, il cassiere
economo; può anche eleggere un vice presidente.
328 iL nuovo manuaLe deL ctu
Art. 36
il consiglio si aduna ogni volta che il presidente lo ritenga opportuno o ne faccia-
no richiesta almeno due membri del consiglio.
Art. 37
il consiglio dell’ordine, oltre alle funzioni attribuitegli dal presente regolamento o
da altre disposizioni legislative o regolamentari:
1) vigila sul mantenimento della disciplina fra gli istituti affinché il loro compito
venga adempiuto con probità e diligenza;
2) prende i provvedimenti disciplinari;
3) cura che siano repressi l’uso abusivo del titolo di ingegnere e di architetto e l’e-
sercizio abusivo della professione, presentando, ove occorra, denuncia all’auto-
rità giudiziaria;
4) determina il contributo annuale da corrispondersi da ogni iscritto per il funzio-
namento dell’ordine, ed, eventualmente, per il funzionamento della commissio-
ne centrale, nonché le modalità del pagamento del contributo;
5) compila ogni triennio la tariffa professionale, la quale, in mancanza di speciali
accordi, s’intende accettata dalle parti ed ha valore per tutte le prestazioni degli
iscritti nell’ordine;
6) da i pareri che fossero richiesti dalle pubbliche amministrazioni su argomenti at-
tinenti alle professioni di ingegnere e di architetto.
Art. 38
il presidente del consiglio dell’ordine rappresenta legalmente l’ordine ed il consi-
glio stesso.
in caso di assenza del presidente, e, dove esista, del vice-presidente, il consigliere
più anziano ne fa le veci.
Art. 39
il segretario riceve le domande di iscrizione nell’albo, annotandole in apposito re-
gistro e rilasciando ricevuta ai richiedenti; stende le deliberazioni consiliari, eccetto
quelle relative ai giudizi disciplinari, che saranno compilate dal relatori; tiene i registri
prescritti dal consiglio; cura la corrispondenza; autentica le copie delle deliberazioni
dell’ordine e del consiglio; ha in consegna l’archivio e la biblioteca. in mancanza del
segretario, il consigliere meno anziano ne fa le veci.
Art. 40
il tesoriere-economo è responsabile dei fondi e degli altri titoli di valore di pro-
prietà dell’ordine; riscuote il contributo; paga i mandati firmatari dal presidente e con-
trofirmati dal segretario.
deve tenere i seguenti registri:
a) registro a madre e figlia per le somme riscosse;
b) registro contabile di entrata e di uscita;
c) registro dei mandati di pagamento;
SeLezione normativa 329
Art. 41
il consigliere che, senza giustificato motivo, non interviene a tre adunanze conse-
cutive, è considerato dimissionario. il consiglio dell’ordine provvede alla sua surroga-
zione sino alla convocazione dell’assemblea generale ordinaria.
Art. 42
il consiglio dell’ordine può disciplinare con regolamenti interni l’esercizio delle
sue attribuzioni.
Art. 43
il consiglio dell’ordine è chiamato a reprimere, d’ufficio o su ricorso delle parti,
ovvero su richiesta del pubblico ministero, gli abusi e le mancanze che gli iscritti ab-
biano commesso nell’esercizio della loro professione.
Art. 44
il presidente assumendo le informazioni che stimerà opportune, verifica i fatti che
formano oggetto dell’imputazione. udito l’incolpato, su rapporto del presidente, il
consiglio decide se vi sia motivo a giudizio disciplinare.
in caso affermativo, il presidente nomina il relatore, e, a mezzo di ufficiale giudi-
ziario, fa citare l’incolpato a comparire dinanzi al consiglio dell’ordine, in un termine
non minore di giorni quindici per essere sentito e per presentare eventualmente docu-
menti a suo discarico.
nel giorno indicato ha luogo la discussione, in seguito alla quale, uditi il relatore
e l’incolpato, il consiglio prende le sue deliberazioni.
ove l’incolpato non si presenti né giustifichi un legittimo impedimento, si proce-
derà in sua assenza.
Art. 45
Le pene disciplinari, che il consiglio può pronunciare contro gli iscritti nell’albo, sono:
1) l’avvertimento;
2) la censura;
3) la sospensione dall’esercizio della professione per un tempo non maggiore di sei
mesi;
4) la cancellazione dall’albo.
L’avvertimento consiste nel rimostrare al colpevole le mancanze commesse e nel-
l’esortarlo a non ricadervi.
esso è dato con lettera del presidente per delega del consiglio. La censura è una di-
chiarazione formale delle mancanze commesse e del biasimo incorso.
330 iL nuovo manuaLe deL ctu
Art. 46
nel caso di condanna alla reclusione o alla detenzione, il consiglio, a seconda delle cir-
costanze, può eseguire la cancellazione dall’albo o pronunciare la sospensione; quest’ulti-
ma ha sempre luogo ove sia stato rilasciato mandato di cattura e fino alla sua revoca.
Qualora si tratti di condanna che impedirebbe la iscrizione nell’albo giusta l’articolo 7
del presente regolamento in relazione all’articolo 28, parte prima, della L. 8 giugno 1874,
n. 1938, è sempre ordinata la cancellazione dall’albo, a norma del precedente articolo 20.
Art. 47
chi sia stato cancellato dall’albo, in seguito a giudizio disciplinare, può esservi di
nuovo iscritto a sua domanda:
a) nel caso preveduto dall’articolo 46, quando abbia ottenuta la riabilitazione giu-
sta le norme del codice di procedura penale;
b) negli altri casi, quando siano decorsi due anni dalla cancellazione dall’albo.
La domanda deve essere corredata dalle prove giustificate ed, ove non sia accolta,
l’interessato può ricorrere in conformità degli articoli 10, 13 e 16 del presente regola-
mento.
Art. 48
Le deliberazioni del consiglio in materia disciplinare possono essere impugnate
dall’incolpato innanzi all’assemblea generale nel termine di giorni quindici dall’avve-
nuta notificazione.
Possono inoltre essere impugnate innanzi alla stessa assemblea generale dal procu-
ratore del re nel termine di giorni dieci dalla comunicazione ufficiale che gliene è fat-
ta dal segretario del consiglio dell’ordine entro cinque giorni.
contro le deliberazioni dell’assemblea generale è dato ricorso alla commissione
centrale sia all’interessato che al procuratore del re, in conformità degli articoli 13 e
16 del presente regolamento.
Art. 49
L’incolpato, che sia membro del consiglio dell’ordine, è soggetto alla giurisdizio-
ne disciplinare del consiglio dell’ordine viciniore, da determinarsi, in caso di contesta-
zione, dal primo presidente della corte di appello.
Le impugnative contro le deliberazioni del detto consiglio sono presentate all’as-
semblea generale dell’ordine cui appartiene lo stesso consiglio.
contro la deliberazione del consiglio è ammesso ricorso alla commissione centra-
le in conformità degli articoli 13 e 16 del presente regolamento.
Art. 50
il rifiuto del pagamento del contributo di cui all’articolo 37, ed eventualmente, al-
l’articolo 18, dà luogo a giudizio disciplinare.
SeLezione normativa 331
Art. 51
Sono di spettanza della professione d’ingegnere il progetto, la condotta e la stima
dei lavori per estrarre, trasformare ed utilizzare i materiali direttamente od indiretta-
mente occorrenti per le costruzioni e per le industrie, dei lavori relativi alle vie ed ai
mezzi di trasporto, di deflusso e di comunicazione, alle costruzioni di ogni specie, al-
le macchine ed agli impianti industriali, nonché in generale alle applicazioni della fisi-
ca, i rilievi geometrici e le operazioni di estimo.
Art. 52
Formano oggetto tanto della professione di ingegnere quanto di quella di architet-
to le opere di edilizia civile, nonché i rilievi geometrici e le operazioni di estimo ad es-
se relative.
tuttavia le opere di edilizia civile che presentano rilevante carattere artistico ed il
restauro e il ripristino degli edifici contemplati dalla L. 20 giugno 1909, n. 364, per
l’antichità e le belle arti, sono di spettanza della professione di architetto; ma la parte
tecnica ne può essere compiuta tanto dall’architetto quanto dall’ingegnere.
Art. 53
Le disposizioni dei precedenti articoli 51 e 52 valgono ai fini della delimitazione
delle professioni d’ingegnere e di architetto e non pregiudicano quanto può formare
oggetto dell’attività professionale di determinate categorie di tecnici specializzati, né
le disposizioni che saranno date coi regolamenti di cui all’ultimo comma dell’articolo
7 della L. 24 giugno 1923, n. 1395.
Art. 54
– omissis –
Art. 55
Sono escluse dalle disposizioni del presente capo le opere di rilevante importanza
che siano assegnate in seguito a pubblico concorso.
Per le opere di rilevante importanza, anche quando siano assegnate in seguito a pub-
blico concorso, è sempre necessario che la parte tecnica venga eseguita sotto la direzio-
ne è responsabilità di persone abilitate all’esercizio della professione di ingegnere, ovve-
ro della professione di architetto purché si tratti delle opere contemplate dall’articolo 52.
Art. 56
Le perizie e gli incarichi di cui all’art. 4 della L. 24 giugno 1923, n. 1395, posso-
no essere affidati a persone non iscritte nell’albo soltanto quando si verifichi una del-
le seguenti circostanze:
a) che si tratti di casi di speciale importanza i quali richiedano l’opera di un lumi-
nare della scienza o di un tecnico di fama singolare, non iscritto nell’albo;
b) che si tratti di semplici applicazioni della tecnica, non richiedenti speciale pre-
332 iL nuovo manuaLe deL ctu
parazione scientifica o che non vi siano nella località professionisti iscritti nel-
l’albo, ai quali affidare la perizia o l’incarico.
Art. 57
Gli ordini degli ingegneri e degli architetti ed i rispettivi consigli sono posti sotto
l’alta vigilanza del ministero della giustizia e degli affari di culto, il quale la eserciti di-
rettamente ovvero per il tramite del procuratori generali presso le corti di appello e dei
procuratori del re.
il ministro per la giustizia vigila alla esatta osservanza delle norme legislative e re-
golamentari ed all’uopo può fare, direttamente ovvero a mezzo dei suddetti magistra-
ti, le opportune richieste ai singoli ordini ed ai rispettivi consigli.
il ministro per la giustizia, sentito lì parere del consiglio di Stato, può sciogliere il
consiglio dell’ordine, ove questo, chiamato alla osservanza degli obblighi ad esso im-
posti, persista a violarli o a non adempierli, ovvero per altri gravi motivi.
in tal caso, le attribuzioni del consiglio sono esercitate dal presidente del tribuna-
le o da un giudice da lui delegato, il quale, nel termine di tre mesi, deve convocare l’as-
semblea generale dell’ordine per la elezione del consiglio.
Qualora il consiglio dell’ordine, per qualsiasi motivo, cessasse di funzionare, il
presidente del tribunale provvede alla temporanea conservazione dell’archivio e del-
l’attività patrimoniale dell’ordine stesso e riferisce al ministero della giustizia per gli
opportuni provvedimenti.
Art. 58
Quando nel presente regolamento si fa menzione di un’autorità giudiziaria, s’inten-
de quella che ha giurisdizione nel capoluogo dell’ordine.
Art. 62
Gli ingegneri ed architetti che siano impiegati di una pubblica amministrazione
dello Stato, delle province o dei comuni, e che si trovino iscritti nell’albo degli inge-
gneri e degli architetti, sono soggetti alla disciplina dell’ordine per quanto riguarda l’e-
ventuale esercizio della libera professione.
i predetti ingegneri ed architetti non possono esercitare la libera professione ove
sussista alcuna incompatibilità preveduta da leggi, regolamenti generali o speciali, ov-
vero da capitolati.
Per l’esercizio della libera professione è in ogni caso necessaria espressa autoriz-
zazione del capi gerarchici nei modi stabiliti dagli ordinamenti dell’amministrazione
da cui il funzionario dipende.
SeLezione normativa 333
Art. 63
Per i funzionari delle pubbliche amministrazioni la iscrizione nell’albo non può co-
stituire titolo per quanto concerne la loro carriera.
Artt. 64 e 74
– omissis –
Art. 1
il titolo di geometra spetta a coloro che abbiano conseguito il diploma di agrimen-
sura dei regi istituti tecnici o il diploma di abilitazione per la professione di geome-
tra, secondo le norme del regio decreto 6 maggio 1923, n. 1054.
Art. 2
Presso ogni collegio è costituito l’albo dei geometri, in cui sono iscritti coloro
che, trovandosi nelle condizioni stabilite dal presente regolamento, abbiano la residen-
za entro la circoscrizione del collegio medesimo.
Art. 3
– omissis –
Art. 4
Per essere iscritto nell’albo dei geometri è necessario:
a) essere cittadino italiano o cittadino di uno Stato avente trattamento di recipro-
cità con l’italia;
b) godere dei diritti civili e non avere riportato condanna alla reclusione o alla de-
tenzione per tempo superiore ai cinque anni salvo che sia intervenuta la riabili-
tazione a termini del codice di procedura penale;
c) avere conseguito uno dei diplomi indicati nell’articolo 1.
in nessun caso possono essere iscritti nell’albo e, qualora vi si trovino iscritti, deb-
bono essere cancellati coloro che abbiano svolto una pubblica attività in contraddizio-
ne con gli interessi della nazione.
334 iL nuovo manuaLe deL ctu
Art. 5
La domanda per l’iscrizione è diretta al consiglio del collegio nella cui circoscrizio-
ne l’aspirante risiede; è redatta in carta da bollo ed accompagnata dai seguenti documenti:
1) atto di nascita;
2) certificato di residenza;
3) certificato generale del casellario giudiziale di data non anteriore di tre mesi al-
la presentazione della domanda;
4) certificato di cittadinanza italiana o certificato di cittadinanza dello Stato aven-
te trattamento di reciprocità con l’italia;
5) uno dei diplomi indicati nell’articolo 1.
Art. 6
nessuno può essere iscritto contemporaneamente in più di un albo; ma è consen-
tito il trasferimento da un albo all’altro, contemporaneamente alla cancellazione della
iscrizione precedente.
Art. 7
Gli impiegati dello Stato e delle altre pubbliche amministrazioni, ai quali, secon-
do gli ordinamenti loro applicabili, sia vietato l’esercizio della libera professione, non
possono essere iscritti nell’albo; ma, in quanto sia conseguito, a norma degli ordina-
menti medesimi il conferimento di speciali incarichi, questi potranno loro essere affi-
dati pure non essendo essi iscritti nell’albo.
i suddetti impiegati, ai quali sia invece consentito l’esercizio della professione,
possono essere iscritti nell’albo ma sono soggetti alla disciplina del consiglio soltan-
to per ciò che riguarda il libero esercizio. in nessun caso l’iscrizione nell’albo può co-
stituire titolo per quanto concerne la loro carriera.
Gli impiegati suddetti non possono, però anche se iscritti nell’albo, esercitare la
libera professione ove sussista alcuna incompatibilità preveduta da leggi, regolamenti
generali o speciali, ovvero da capitolati.
Per l’esercizio della libera professione è in ogni caso necessaria espressa autoriz-
zazione dei capi gerarchici nei modi stabiliti dagli ordinamenti della amministrazione
da cui l’impiegato dipende.
È riservata alle singole amministrazioni dello Stato la facoltà di liquidare ai pro-
pri impiegati i corrispettivi per le prestazioni compiute per enti pubblici o aventi fina-
lità di pubblico interesse.
tali corrispettivi saranno fissati sulla base delle tariffe per i liberi professionisti
con una riduzione non inferiore ad un terzo, né superiore alla metà, salvo disposizioni
speciali in contrario.
La riduzione non avrà luogo nel caso che la prestazione sia compiuta insieme con
liberi professionisti, quali componenti di una commissione.
Art. 8
L’albo stampato a cura del consiglio, deve essere comunicato alle cancellerie del-
la corte d’appello e dei tribunali della circoscrizione a cui l’albo stesso si riferisce,
SeLezione normativa 335
Art. 9
il consiglio rilascia ad ogni iscritto apposita attestazione. La iscrizione in un albo
ha effetto per tutto il territorio della repubblica.
Art. 10
La cancellazione dall’albo, oltre che per motivi disciplinari, giusta l’articolo se-
guente, è pronunciata dal consiglio, su domanda o in seguito a dimissioni dell’interes-
sato, ovvero d’ufficio o su richiesta del Procuratore della repubblica, nei casi:
a) di perdita della cittadinanza o del godimento dei diritti civili;
b) di trasferimento dell’iscritto in un altro albo.
Art. 11
Le pene disciplinari che il consiglio può applicare, per gli abusi e le mancanze che
gli iscritti abbiano commesso nell’esercizio della professione, sono:
a) l’avvertimento;
b) la censura;
c) la sospensione dall’esercizio professionale per un tempo non maggiore di sei mesi;
d) la cancellazione dall’albo.
L’avvertimento è dato con lettera raccomandata a firma del Presidente del consiglio.
La censura, la sospensione e la cancellazione sono notificate al colpevole per mez-
zo di ufficiale giudiziario
– omissis –
Art. 12
L’istruttoria che precede il giudizio disciplinare, può essere promossa dal consi-
glio su domanda di parte, o su richiesta del Pubblico ministero, ovvero d’ufficio, in se-
guito a deliberazione del consiglio, ad iniziativa, di uno o più membri.
il Presidente del consiglio, verificati sommariamente i fatti, raccoglie le opportu-
ne informazioni e, dopo di aver inteso l’incolpato, riferisce al consiglio, il quale deci-
de se vi sia luogo a procedimento disciplinare.
in caso affermativo, il Presidente nomina il relatore, fissa la data della seduta per
la discussione e ne informa almeno dieci giorni prima l’incolpato, affinché possa pre-
sentare le sue giustificazioni sia personalmente, sia per mezzo di documenti.
nel giorno fissato il consiglio, sentiti il rapporto del relatore e la difesa dell’incol-
pato, adotta le proprie decisioni.
ove l’incolpato non si presenti o non faccia pervenire documenti a sua discolpa,
né giustifichi un legittimo impedimento, si procede in sua assenza.
336 iL nuovo manuaLe deL ctu
Art. 13
nel caso di condanna alla reclusione, il consiglio, secondo le circostanze, può ese-
guire la cancellazione dall’albo o pronunciare la sospensione. Quest’ultima ha sempre
luogo ove sia stato rilasciato mandato di cattura e fino alla sua revoca.
Qualora si tratti di condanna, che impedirebbe la iscrizione, è sempre ordinata la
cancellazione dall’albo.
Art. 14
colui che è stato cancellato dall’albo può a sua richiesta essere riammesso, quan-
do siano cessate le ragioni che hanno motivato la sua cancellazione.
Se la cancellazione è avvenuta a seguito di condanna penale, la domanda di nuova
iscrizione non può essere fatta che quando si sia ottenuta la riabilitazione, giusta le nor-
me del codice di procedura penale.
Se la cancellazione è avvenuta in seguito a giudizio disciplinare per causa diversa
da quella indicata nel comma precedente, l’iscrizione può essere chiesta quando siano
decorsi due anni dalla cancellazione dall’albo.
Se la domanda non è accolta, l’interessato può ricorrere in conformità dell’artico-
lo seguente.
Art. 15
Le decisioni del consiglio, in ordine alla iscrizione e alla cancellazione dall’albo,
nonché ai giudizi disciplinari, sono notificate agli interessati, mediante lettera racco-
mandata con ricevuta di ritorno, salva la disposizione dell’articolo 11, comma 3°, per
quanto concerne la notificazione di decisioni che pronunziano i provvedimenti disci-
plinari ivi indicati.
contro le decisioni anzidette, entro 30 giorni, dalla notificazione è dato ricorso,
tanto all’interessato quando al Procuratore della repubblica, al consiglio nazionale
dei Geometri.
contro le decisioni del consiglio nazionale è ammesso ricorso alle Sezioni unite
della corte Suprema di cassazione per incompetenza o eccesso di potere.
Art. 16
L’oggetto ed i limiti dell’esercizio professionale di geometra sono regolati come
segue:
a) operazioni topografiche di rilevamento e misurazione, di triangolazioni secon-
darie a lati rettilinei e di poligonazione, di determinazione e verifica di confini;
operazioni catastali ed estimi relativi;
b) operazioni di tracciamento di strade poderali e consorziali ed inoltre, quando ab-
biano tenue importanza, di strade ordinarie e di canali di irrigazione e di scolo;
c) misura e divisione di fondi rustici;
d) misura e divisione di aree urbane e di modeste costruzioni civili;
e) stima di aree e di fondi rustici, anche ai fini di mutui fondiari e di espropriazio-
ne; stima dei danni prodotti a fondi rustici; dalla grandine o dagli incendi, e va-
lutazione di danni colonici a colture erbacee, legnose da frutto, da foglia e da
SeLezione normativa 337
bosco. È fatta eccezione per i casi di notevole importanza economica e per quel-
li che, per la complessità di elementi di rivalutazione, richiedono le speciali co-
gnizioni scientifiche e tecniche proprie dei dottori in scienze agrarie;
f) stima, anche ai fini di mutui fondiari e di espropriazione, di aree urbane e di mo-
deste costruzioni civili, stima dei danni prodotti dagli incendi;
g) stima di scorte morte, operazioni di consegna e riconsegna dei beni rurali e re-
lativi bilanci e liquidazioni; stima per costituzione ed eliminazione di servitù ru-
rali; stima delle acque irrigue nei rapporti dei fondi agrari serviti. È fatta ecce-
zione per i casi di notevole importanza economica e per quelli che, per la com-
plessità di elementi di valutazione, richiedano le speciali cognizioni scientifiche
e tecniche proprie dei dottori in scienze agrarie;
h) funzioni puramente contabili ed amministrative nelle piccole e medie aziende
agrarie;
i) curatele di piccole e medie aziende agrarie, in quanto non importino durata su-
periore ad un anno ed una vera e propria direzione tecnica; assistenza nei con-
tratti agrari;
l) progetto, direzione, sorveglianza e liquidazione di costruzioni rurali e di edifici
per uso di industrie agricole, di limitata importanza, di struttura ordinaria, com-
prese piccole costruzioni accessorie in cemento armato, che non richiedono par-
ticolari operazioni di calcolo e che per la loro destinazione non possono comun-
que implicare pericolo per la incolumità delle persone; nonché di piccole opere
inerenti alle aziende agrarie, come strade vicinali, senza rilevanti opere d’arte,
lavori d’irrigazione e di bonifica, provvista di acque per le stesse aziende e re-
parto della spesa per opere consorziali relative esclusa, comunque, la relazione
di progetti generali di bonifica idraulica ed agraria e relativa direzione;
m) progetto, direzione e vigilanza di modeste costruzioni civili;
n) misura, contabilità e liquidazione delle costruzioni civili indicate nella lettera m);
o) misura, contabilità e liquidazione di lavori di costruzioni rurali sopra specificate;
p) funzioni peritali ed arbitramentali in ordine alle attribuzioni innanzi menzionate;
q) mansioni di perito comunale per le funzioni tecniche ordinarie dei comuni con
popolazione fino a diecimila abitanti, esclusi i progetti di opere pubbliche d’im-
portanza o che implichino la risoluzione di rilevanti problemi tecnici.
Art. 17
Le disposizioni del precedente articolo valgono ai fini della delimitazione della
professione di geometra, e non pregiudicano quanto può formare oggetto dell’attività
di altre professioni, salvo ciò che è disposto dagli articoli 18 e 24.
Art. 18
Le funzioni di cui alle lettere a), b), d), f), l), m), n), o), q), dell’articolo 16 sono
comuni agli ingegneri civili.
Gli ingegneri civili avranno inoltre facoltà di compiere:
1) la stima dei fondi rustici e di aree, ai fini di espropriazione, nel solo caso però che
questa sia connessa o dipendente da studi o lavori ai quali attende l’ingegnere;
338 iL nuovo manuaLe deL ctu
Art. 19
La divisione dei fondi rustici e le attribuzioni indicate nelle lettere b), e), g), h), i),
l), o), dell’articolo 16 sono comuni ai dottori in scienze agrarie.
La funzione peritale ed arbitramentale, di cui alla lettera p) del medesimo articolo,
è comune ai dottori in scienze agrarie in quanto riflette gli oggetti indicati nel comma
precedente.
Art. 20
La stima e la divisione di fondi rustici; la valutazione dei danni colonici, di cui alla
lettera e) dell’articolo 16; la stima delle scorte morte e le operazioni di consegna e di ri-
consegna di beni rurali e relativi bilanci di cui alla lettera g) dello stesso articolo 16 so-
no comuni ai periti agrari con le medesime limitazioni stabilite nel detto articolo 16.
Sono altresì comuni le attribuzioni di cui alla lettera h) e le curatele di cui alla let-
tera i) del predetto articolo 16.
Le funzioni peritali ed arbitramentali, di cui alla lettera p) dell’articolo 16, sono co-
muni ai periti agrari, in quanto riflettono gli oggetti indicati nei commi precedenti.
Art. 21
Ferme restando le disposizioni contenute nella legge 24 giugno 1923, n. 1395, e
nel regolamento approvato con r. d. 23 ottobre 1925, n. 2537, relative alla tutela del
titolo e dell’esercizio professionale degli ingegneri e degli architetti, nonché le dispo-
sizioni del r. decreto-legge 7 giugno 1928. n. 1431, per l’accettazione degli agglome-
rati idraulici e per l’esecuzione delle opere in conglomerato cementizio, ai geometri di-
plomati anteriormente all’entrata in vigore del presente regolamento, che abbiano lo-
devolmente compiuto per almeno tre anni prestazioni eccedenti i limiti di cui all’arti-
colo 16, sarà consentito di proseguire in tali prestazioni.
Art. 22
Gli ingegneri civili, i quali, anteriormente alla entrata in vigore del presente re-
golamento, abbiano esercitate anche le mansioni proprie del geometra, potranno con-
tinuare ad adempiere le mansioni medesime, con facoltà di iscriversi nell’albo dei
geometri.
Art. 23
i dottori in scienze agrarie, che, a termini dei regi decreti 29 agosto 1890, n. 7140,
e 21 maggio 1914, n. 528, abbiano esercitato le mansioni proprie del geometra ante-
SeLezione normativa 339
Art. 24
L’oggetto della professione di geometra comprende anche le funzioni relative agli
istituti tavolari e catastali esistenti nei territori annessi alla repubblica con leggi 26 set-
tembre 1920, n. 1322, e 19 dicembre 1920, n. 1778.
tali funzioni, oltre che dagli iscritti nell’elenco speciale annesso agli albi degli in-
gegneri e degli architetti, giusta l’articolo 74 del regolamento approvato con regio de-
creto 23 ottobre 1925, n. 257, potranno essere esercitate anche dai geometri, che siano
iscritti in uno degli albi dei territori indicati nei precedente comma dopo almeno un an-
no dalla iscrizione.
Gli iscritti, che siano nati nel territorio suddetto, o che abbiano ivi la loro residen-
za dal almeno un anno, alla data dell’entrata in vigore del presente regolamento, po-
tranno esercitare le funzioni sopra indicate senza che occorra il requisito del decorso
di un anno dalla iscrizione.
Art. 25
Le perizie e gli incarichi da affidarsi ai geometri, giusto le disposizioni, degli arti-
coli precedenti, possono essere conferiti dall’autorità giudiziaria e dalle pubbliche am-
ministrazioni, soltanto agli iscritti nell’albo, salvo il disposto dell’articolo 7.
Peraltro le perizie e gli incarichi anzidetti possono essere affidati a persone non
iscritte nell’albo quando si tratti di casi di importanza limitata, ovvero non vi siano
nella località professionisti inscritti nell’albo, ai quali affidare la perizia e l’incarico.
Art. 26
Spetta al consiglio del collegio:
a) di curare che siano repressi l’uso abusivo del titolo di geometra e l’esercizio
abusivo della professione, presentando, ove occorra, denuncia al Procuratore
della repubblica;
b) di compilare ogni triennio la tariffa professionale. Questa deve essere approva-
ta dal ministro per la Grazia e Giustizia, di concerto con il ministro per i Lavo-
ri Pubblici.
– omissis –
Art. 27
i consigli sono sottoposti alla vigilanza del ministro per la Grazia e Giustizia, il
quale la esercita direttamente, ovvero per il tramite dei Procuratori Generali presso le
corti di appello e dei Procuratori della repubblica. egli sorveglia alla esatta osservan-
za delle norme legislative e regolamentari riguardanti la formazione la tenuta dell’al-
bo e, in generale, l’esercizio della professione.
– omissis –
340
Guida all’installazione
e all’uso del software
http://www.grafill.it/pass/331_2.php
2. nella sezione attribuzione password inserire i codici “a” e “B” riportati alla fi-
ne del volume e cliccare sul pulsante [verifica codici].
3. compilare la successiva maschera anagrafica inserendo un indirizzo di posta
elettronica, indispensabile per la ricezione della “password utente”.
4. La “password utente” vi sarà inoltrata, in tempo reale, all’indirizzo e-mail co-
municato in fase di registrazione.
[start] > [programmi] > [Grafill] > [il nuovo manuale del ctu]
342 iL nuovo manuaLe deL ctu
entrando nell’area [perizie svolte] verrà visualizzata la finestra che elenca tutti i
modelli di perizie svolte disponibili.
Per aprire il modello di perizia svolta di proprio interesse fare doppio-click sulla
relativa etichetta.
Guida aLL’inStaLLazione e aLL’uSo deL SoFtWare 343
fonti BiBlioGrafiche
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Fonti BiBLioGraFicHe 345
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mati del possibile verificarsi di danni.
In nessun caso il limite di responsabilità a carico della GRAFILL S.r.l. potrà superare l’importo
versato per l’acquisto del volume incluso il software allegato.
5. Interezza dell’accordo. Questa licenza costituisce accordo tra le parti sulla licenza d’uso del pre-
sente software ed annulla ogni altra eventuale intesa e/o comunicazione precedente o contempo-
ranea, sia essa in forma orale che scritta. Le eventuali modifiche od integrazioni di questa licenza
dovranno essere effettuate esclusivamente in forma scritta e dovranno essere effettuate dalla
GRAFILL S.r.l. o da un suo rappresentante autorizzato.
Per qualsiasi controversia sarà competente il Foro della città sede della casa editrice.
Nota per i rivenditori: l’eventuale accettazione della resa è subordinata all’integrità della confezione. Per
qualsiasi delucidazione rivolgersi direttamente alla casa editrice.
S C H E D A D I R E G I S T R A Z I O N E D E L S O F T W A R E A L L E G AT O A L V O L U M E
IL NUOVO MANUALE DEL CTU
L’adesivo in questo riquadro riporta i codici “A” e “B” necessari per la REGISTRAZIONE DEL SOFTWARE
Nome ............................................................................................................................................................................................................................
Cognome .....................................................................................................................................................................................................................
Professione .................................................................................................................................................................................................................
Indirizzo .......................................................................................................................................................................................................................
E-Mail ............................................................................................................................................................................................................................
Firma ............................................................................................................................................................................................................................
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za, Le garantiamo che lo stesso è effettuato per consentirci di aggiornarLa sulle novità e sulle iniziative della società. I Suoi dati non saranno diffusi o comunicati a terzi e, comunque, Le confermia-
mo che potrà chiedere, in qualsiasi momento, la modifica o la cancellazione degli stessi inviando la sua richiesta all’attenzione del servizio clienti. Le comunichiamo, altresì, che potrà avvalersi in qual-
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